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)33. s n ! n 0 n % n '" "0 n )TALY ONLY n " Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano

HOSPITALITY CONTRACT

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Con il Sistema Cartongesso GYPSOTECH anche l’impossibile diventa possibile.

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Il gesso, materia prima utiliz zata fin dall’antichità, viene valorizzato attraverso le più moderne evoluzioni tecniche: nasce il Sistema Cartongesso Gypsotech ®, la nuova frontiera del cartongesso. Nel modernissimo stabilimento di Calliano ( AT ), il gesso di qualità superiore viene estrat to, lavorato ed unito a speciale car ta riciclata attraverso trattamenti complessi. Si ottengono così lastre, accuratamente controllate, in grado di soddisfare, con tutti gli accessori che completano il sistema, ogni esigenza applicativa. Il tutto conforme alle più rigide normative interna zionali. Sistema Cartongesso Gypsotech ®, la nuova soluzione Fassa Bortolo per i professionisti dell’edilizia.

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E

DHD, rivista di architettura per l’ospitalità, si occupa, per vocazione, di progettazione architettonica e di arredamento dei complessi alberghieri, oltre che di tutte le strutture adibite alla collettività. Ci siamo occupati non solo di alberghi e ristoranti, ma anche di centri congressi, sale cinematografiche e sale teatrali e per concerti, centri benessere e centri commerciali. Naturalmente abbiamo cercato di esaminare e descrivere il progetto di ogni realizzazione non solo con fotografie, disegni i contenuti planimetrici e sezioni, ma anche analizzandone i contenuti tramite scritti che mettessero in primo piano il concetto del progetto stesso. Anche l’architettura per la collettività, come tutta l’architettura, trova le proprie ragioni in contesti che sappiano accoglierla per funzionalità, qualità estetica e naturalmente l’originalità del progetto. Lo sforzo per comprendere le esigenze della società, che chiede servizi ovunque si trovi, è il punto che unisce il senso del progetto al desiderio di dare al pubblico quei servizi che mettano in evidenza la qualità globale delle attività legate a ospitalità, benessere e svago. Il ragionamento vale anche per gli allestimenti degli interni che, in generale, possono essere espressi con un analogo linguaggio a quello dell’involucro che li contiene; le funzioni sono diverse ma, nel rispetto delle scale di progettazione, il coro è unico anche nelle specifiche diversità formali.

5 DHD, the magazine for architecture dedicated to hospitality, is committed to architectonic design and furnishing hotel complexes and all of structures associated with community living. In addition to hotels and restaurants, the articles we have published have also presented conference centers, cinema, theater and concert halls, wellness centers and shopping malls. Naturally, we have tried to examine and describe each project with photographs and designs to illustrate the layouts and the section; however, we also wished to analyze the content of each project with articles that explain the concept itself. Even the projects for community living, like any piece of architecture, can be explained in relation to the surrounding contexts in terms of performance, esthetic quality and the original content of the design. The effort made to understand the requirements of society that necessitate services is the component that combines the significance of the project with the desire of giving the public the necessary services to highlight the overall quality of all activities associated with hospitality, wellness and leisure time. This philosophy also applies to the interior design. Generally-speaking, it is expressed in a language inspired by the building. The functions are different, however, depending on the scale of the project; there is a single objective despite the specific formal diversities. Franco Mirenzi

Immagini tratte da/images taken from Luca Moretto, L’architettura della formazione Educational architecture, Marsilio.


BOOKS L!INDISCRETO FASCINO DEL DESIGN Una breve storia del design italiano da

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un punto di vista molto particolare. Protagoniste nel volume di Skira sono le esperienze imprenditoriali del marchio Cassina attraverso le parole di Rodrigo Rodriquez, l’imprenditore che ha avuto un ruolo importante nel successo del design italiano. Ricordi, annotazioni, immagini: insieme danno lo spaccato sentito ed emozionato di un’epoca unica per il design e la cultura. Cassina, definita a suo tempo “una sorta di aristocrazia nel produrre”, ha sempre concepito la sua identità aziendale in una forma essenzialmente pragmatica: “L’imprenditore non si esprime con le parole, come i creativi o i facitori di cultura, ma con i fatti e con i prodotti che la propria azienda offre al mercato”. Il libro descrive il passaggio da una gestione essenzialmente fondata sulla legittimazione che discende dalla proprietà a un’organizzazione fondata sulla competenza e sulla professionalità. L’indiscreto fascino del design. Breve storia del design italiano dell’arredamento attraverso le esperienze di un imprenditore: Rodrigo Rodriquez, a cura di Anna Spadoni, Milano, Skira, www.skira.net

A brief history of Italian design described from a very unusual point of view. The book published by Skira describes the entrepreneurial experiences of the Cassina brand through the words of Rodrigo Rodriquez, a businessman who played an important role in the success of Italian design. Memories, notes, images: an emotional and meaningful overview of a period that was unique in terms of design and culture. Cassina was defined as a ‘sort of aristocracy of production’ and has always viewed its corporate identity in an essentially pragmatic manner: “The entrepreneur does not express his ideas in the same way as creatives and intellectuals using words; he uses facts and the products to publicize his ideas”. The book describes the transition from management based on legitimization of the property to organization founded on competence and professionality. The indiscrete fascination of design. A brief history of Italian furniture design described through the experience of an entrepreneur: Rodrigo Rodriquez, edited by Anna Spadoni, Milan, Skira, www.skira.net

The Compasso d’Oro award is one of the most prestigious for operators in the design world as it confirms the success of a project and often reflects its marketability. However, ADI (the Association of Industrial Design) also examines the work of students, the promising designers of tomorrow, creatives who are still taking exams, writing their assignments and producing their own prototypes. There is a special prize – the ADI Targa Giovani – presented to the young students in recognition of their talent and creativity, before they become part of the complex world of serial production and market dynamics. The prize also has the objective of creating a support network between the students and the companies, a liaison that will develop in the future. The volume published by Corraini groups the 59 projects selected over the last years by the Permanent Observatory; degree theses, workshops and competition results. Three Targhe Giovani awards were presented along with 10 highly-commended certificates. ADI Targa Giovani 2011. Corraini Edizioni, www.corraini.it, www.adidesign.org (F. T.)

ADI TARGA TEMPORARY GIOVANI ROMA DESIGN Il Compasso d’oro è tra i riconoscimenti più ambiti dai designer, sancisce la buona SHOW riuscita di un progetto e spesso anche la Scoprire il design a Roma. Ora si può con sua fortuna. Ma l’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) guarda anche al lavoro di studenti, promettenti designer di domani che sono ancora alle prese con esami, tesi e prototipi autoprodotti. Un premio speciale l’ADI Targa Giovani, pensato per dare valore al talento e alla creatività dei ragazzi, quando ancora non sono entrati a far parte del complesso mondo della produzione in serie e del mercato. Il premio ha anche l’obiettivo di creare una rete di rapporti tra gli studenti e le aziende, liaison che potranno essere sviluppate in futuro. Il volume di Corraini raccoglie i 59 progetti selezionati negli ultimi tre anni dall’Osservatorio Permanente; tesi di laurea, workshop e risultati di concorsi.Tra questi sono stati assegnati 3 Targhe Giovani e 10Attestati. ADI Targa Giovani 2011. Corraini Edizioni, www. corraini.it, www.adi-design.org (F. T.)

la prima edizione della nuova collana Guide di Livingroome, Temporary RomaDesignShow, edita e curata da SignDesign. Un guida tascabile che illustra in 320 pagine le migliori proposte di design da vedere, vivere e acquistare nella capitale eterna. Una vera esperienza made in design che spazia dalla scoperta di musei, hotel, ristoranti, bookshop, concept store, showroom fino agli spazi di incontro e lavoro. La guida, divisa in quattro aree della città individuate da quattro mappe, racconta ogni luogo con un testo essenziale e una ricca galleria di foto. Per l’edizione 2012 la guida sarà sfogliabile on line sul sito www.guide.livingroome.it e sarà in arrivo anche un’app dedicata per iPhone e iPad che permetterà di personalizzare e avere sempre a portata di mano il proprio percorso di design a Roma. (A. C.) Discover design in Rome – this is now possible thanks to the first

edition of the new guidebook series by Livingroome, Temporary RomaDesignShow, published and edited by SignDesign. This pocket guide contains 320 pages that illustrate the best design proposals for observation, to experience and for purchase in the eternal city. It is a true Made in Design experience which spans from the discovery of museums, hotels, restaurants, bookshops, concept stores and showrooms, meeting and working facilities. The handbook splits the city into four areas identified by four maps, and narrates the story of each location with a simple text and a rich gallery of photographs. The 2012 edition of the handbook can also be consulted on-line by logging-onto www.guide. livingroome.it and in the near future, there will be a dedicated app for the iPhone and the iPad which will allow personalization with the custom pathway of design in Rome also ready at the push of a button! (A. C.)

EXPO Un manuale d’azione di estremo valore

strategico per tutti coloro che nei prossimi tre anni avranno da pensare all’Expo in termini di business, di opportunità per valorizzare la propria azienda, per lanciarla o rilanciarla sul mercato internazionale, ora che l’Istituto del Commercio estero non c’è più. “In un’Italia che va a rotoli”, come scrive Diego Masi, autore del testo con Annalisa Ciccone, esperta nel marketing di eventi, la scommessa dell’Expo è una opportunità da non perdere, da giocarsi con astuzia, con serietà, con adeguata preparazione. Un modo per cominciare è proprio la lettura


del libro, che ha il vantaggio di affrontare moltissimi argomenti da cui ciascuno per il proprio settore e il proprio brand può trovare spunti, idee, intuizioni. Cifre, dati e interviste aprono squarci interessanti per aziende che potranno mettere in moto la macchina della promozione e avere l’opportunità di offrire la qualità del made in Italy a tutti i paesi espositori, interessati ad aprire finestre sul loro mondo anche al di fuori dei recinti dell’esposizione. Sarà infatti di notevole importanza captare la richiesta dei paesi a produrre eventi ‘fuori Expo’ per i quali sarà possibile mettere in vetrina il know how che caratterizza il made in Italy nei settori del lusso, del bello e del buono. Assecondando questa visione interi quartieri di Milano ritroveranno smalto in virtù della ricerca di spazi alternativi, luoghi dimenticati o mai scoperti in cui organizzare mostre, performance, eventi. Sarà l’occasione per riqualificare, rinnovare, ristrutturare, restaurare dimore storiche, ex hangar, cascine, teatri, musei, spazi convenzionali o informali, nei quali “le aziende potranno comunicare, mettersi in mostra, incontrare e incontrarsi”, per giocarsi il futuro e vincere la sfida. Diego Masi, Maria Luisa Ciccone, EXPO. La scommessa. Come giocarsi il futuro dell’Italia con un evento di comunicazione, Fausto Lupetti editore, www.faustolupettieditore.it (M. S.)

An action-packed hand-book of extreme strategic importance for all the people who over the next three years will be thinking the Expo in business terms; the Expo will be viewed as an opportunity to promote their company, to launch it or re-launch it on the international market, important now that the Institute of Overseas Trade no longer exists. ‘Italy is falling apart under our eyes’ according to Diego Masi who wrote the book with Annalisa Ciccone, an expert in events marketing; he considers the Expo as an opportunity not to be missed, a card to be played carefully, with seriousness and appropriate preparation. One excellent starting point is to read the book. It has the advantage of taking a look at the vast range of topics that lead to new ideas, intuitive directions and suggestions. Figures, data and interviews present

interesting opportunities for companies that can drive the engine of promotion and they will be able to offer the Made in Italy quality to all of the exhibiting countries, interested in opening a window on their world over and above the exhibition precincts. Considerable attention must be paid to intercepting the requests of countries for the ‘Beyond the Expo’ events. These will provide the opportunity to showcase the know-how typical of the Made in Italy name in the sectors of luxury, beautiful and high-end quality goods. This vision is shared by entire districts of Milan with a quest for alternative spaces, forgotten and undiscovered locations for exhibitions, performances and events. It will be an opportunity to re-qualify, renew, restructure, restore and restyle historical buildings, ex-warehouses, farmhouses, theaters, museums, conventional or informal spaces, in which the ‘companies can communicate their operations, exalt their production, meet and be met’, to challenge the future and overcome the problems of the current economic situation.)

OUT OF BOX! Ci sono prodotti e marchi che fanno parte

di noi in maniera quasi indissolubile. Basta pensare: qual è la prima bibita che ci viene in mente? Quale frutto è il logo di un computer? E la banana dal bollino blu, come si chiama? Simboli e nomi di aziende che – negli anni – si sono imposte sul mercato, sono entrate nelle nostre case e sono diventate parte della nostra vita soprattutto attraverso continue campagne di marketing. Ma oggi, nell’era di internet, le informazioni sono aumentate in maniera esponenziale e corrono veloci sotto i nostri occhi. Quali sono allora i trucchi utilizzati dai produttori di beni di consumo per creare una brand image riconoscibile ed entrare nel cuore dei consumatori? I marchi hanno dovuto ripensare completamente alla loro modalità di presentazione, puntando negli ultimi anni ad attrarre l’attenzione attraverso negozi monomarca curati fin nei minimi dettagli e pop up store temporanei. Il libro Out of Box! raccoglie esempi di punti vendita da tutto il mondo, locali progettati da architetti, interior designer e grafici fin nei minimi dettagli per colpire al cuore gli avventori. Tra promozione e autocelebrazione, la nuo-

Out the

of

Box! Brand Experiences between Pop-Up and Flagship

va frontiera della pubblicità è qui. R. Klanten and K. Bolhöfer, Out of the Box! Brand Experience Between Pop-UP and Flagship. Gestalten, www.gestalten.com (F.T.)

There are products and brands that are inextricably linked to our lives. Just think: name the first soft drink that comes to your mind! Which fruit is the logo of a computer? And what is the name given to the banana on the blue label? Over the years, symbols and company names have made their mark on the market, entered our homes to become an integral part of our lives, thanks to ongoing marketing campaigns. However, now in this the era of the Internet, the amount of information has increased exponentially and runs rapidly past our eyes. So what are the tricks used by the producers of consumer goods to create a recognizable brand image that will enter the heart of the consumers? Companies have had to completely rethink the way they present their goods; they attract attention through mono-brand showrooms with maximum attention paid to the finer details, and the innovative temporary pop-up stores. The book Out of Box! groups together showrooms from around the world, facilities designed by architects, interior designers and graphic artists using minimum details to hit straight between the observers’ eyes. Between promotion and self-celebration, the new frontier for advertising is here. R. Klanten and K. Bolhöfer, Out of the Box! Brand Experience Between Pop-UP and Flagship. Gestalten, www.gestalten. com (F. T.)

CANTINE: TECNOLOGIA ARCHITETTURE SOSTENIBILITÀ Le cantine sono divenute nuove icone

dell’architettura contemporanea, sintesi di tecnologia, funzionalismo, estetica e degli ultimi due decenni, ma il loro ruolo nel territorio, nell’economia, nella società è stato sempre di rilievo. Lo documenta con una buona sintesi di antichi trattati di architettura e di manuali storici, il testo, edito da Maggioli, di Massimo Rossetti, ricercatore in Tecnologia dell’Architettura presso lo IUAV di Venezia. Un libro costruito sull’analisi di documenti importanti che fanno da supporto alle norme del Protocollo CasaClima Wine, disciplinanti le nuove costruzioni dedite alla produzione vinicola per rispettare in ogni fase della costruzione, dall’ideazione alla progettazione, dall’esecuzione alla gestione, alcune regole di edificazione che mirano al risparmio delle risorse e alla realizzazione di edifici produttivi a basso impatto ambientale con alte performance di funzionalità e di tecnologia. Un libro valido per la parte documentale testuale, piacevole da sfogliare per la

ricca case history proposta, con diciotto cantine di nuova edificazione, diciotto esempi di inserimento di “identità architettoniche riconoscibili” nel variegato paesaggio agrario. Una rassegna molto curata e di valore per il corredo iconografico di cui è dotata, che arricchisce il testo, rendendolo anche una valida guida per gli enoturisti, interessati a solcare il territorio alla ricerca di buone produzioni vitivinicole e di ameni luoghi in cui concedersi una vacanza alternativa. Massimo Rossetti, Cantine: tecnologia architetture sostenibilità, Maggioli editore, www.maggioli.it (M. S.)

Over the last two decades, the vineyards are now considered to be new icons of contemporary architecture, a combination of technology, functionalism, esthetics. However they have always had an important role on the territory, in economics and in society. The book, written by Massimo Rossetti, a researcher in Technology of Architecture at IUAC in Venice, was published by Maggioli. The book has been based on the analysis of important documents that support the norms of the CasaClima Wine Protocol, governing the new constructions for wine production; they enforce respect for every phase of the building procedures, from the planning to the designs, from the construction to the management, regulations of building control to save resources and the creation of production facilities with a low environmental impact, and high functional and technological performance. The contents of the book are valid; it is a pleasure to leaf through its pages, thanks to the wealth of case histories presented; there are desciptions of 18 newly-built vineyards, each of which the perfect example a ‘recognizable architectonic identity’ inserted in the variegated agricultural landscape. The collection has been carefully selected and the images give added value and enhance the writings, transforming it into a valid guide book for wine-tourists, interested in scouring the territory in the quest for good wine production and wonderful locations for an alternative vacation. Massimo Rossetti, Cantine: tecnologia architetture sostenibilità, (Vineyards: technology, architecture, sustainability) Maggioli editore, www.maggioli.it (M. S.)

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BOOKS

loci tra le pieghe murarie di quegli edifici di pregio architettonico che diventano elementi di pregio ambientale per la ricaduta positiva che hanno sui territori e sulle loro strategie di marketing. Gli architetti pubblicati sono Álvaro Siza, Perraudin architectes, RCR arquitectes, Bearth & Deplazes, Andreas Burghardt, Werner Tscholl, Francisco Izquierdo, Sebastian Mariscal Studio, Richard Rogers, Gerd Bergmeister, Tobia Scarpa, Norman Foster, Estudio Nómada, Jean Nouvel, VF arquitectos, Onsitestudio, Guedes + Decampos, AFT arquitectos. Francesca Chiorino, Cantine Secolo XXI – Architetture e paesaggi del vino, Electa Architettura www.electaweb.it (M. S.)

technologies from the globalized world. The diaspora between localism and globalism is consumed on the pages of the book by Ampelio Bucci, a farming and wine-producing entrepreneur, co-founder of Domus Academy, who promotes the causes of the smaller wine-producers, the only entities that can save the sector from a homogenization of taste and the invasive performance of the more famous labels. This book appeals to wine chemists asking them to take a step back and preserve the unique features of the niche productions. In addition to the core articles, the volume contains a section describing 18 projects for vineyards dotted across Europe and America. They illustrate the

‘Cantine Secolo XXI – 21st century vineyards – Architecture and landscapes for wine’ is the new addition to the critiques by Francesca Chiorino; in 2007, again for Electa Architettura, she published the book ‘Architecture and Wine’. The book published in 2011 was produced to stimulate reflection on the international phenomenon of ‘designer vineyards’; it included new elements for analysis of the cellar in its role as an architectonic icon included in the landscape, with the definition and sensitivity of signs that pay careful attention to the surrounding ambience. The increased sensitivity to environmental issues such as safeguarding the rural landscape, sustainability, protecting the natural resources are factors that affect the creativity of many designers who aim to produce architectonic objects that interface unobtrusively with the context. An evergreen genius loci defines the basic groundwork that emerges from the writings by Carlo Tosco, lecturer at the Turin Polytech, By re-reading the history of the wine-producing landscape, he analyzes the complicated relationship that exists between the protection of the autoctonic character of the vines, the protection of the local characteristics from the farming and artisan communities typical of the family-run companies, and the innovations in wine-making

capacity of the international architects to listen to the flavors and features of each vineyard and grape strain; they capture them like the lifeblood of the genius loci inside the nooks and crannies along the walls of the delightful architectonic constructions which shift and become elements of environmental importance giving a positive effect to the territory and the individual marketing strategies. The architects published are Álvaro Siza, Perraudin architectes, RCR arquitectes, Bearth & Deplazes, Andreas Burghardt, Werner Tscholl, Francisco Izquierdo, Sebastian Mariscal Studio, Richard Rogers, Gerd Bergmeister, Tobia Scarpa, Norman Foster, Estudio Nómada, Jean Nouvel, VF arquitectos, Onsitestudio, Guedes + Decampos, AFT arquitectos. Francesca Chiorino, Cantine Secolo XXI – Architetture e paesaggi del vino, Electa Architettura www.electaweb.it (M. S.)

CANTINE SECOLO XXI Cantine Secolo XXI – Architetture e pae-

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saggi del vino è un nuovo tassello della produzione critica di Francesca Chiorino che, già nel 2007, sempre per Electa Architettura, aveva pubblicato Architettura e vino. Il testo del 2011 è stato concepito con l’idea di arricchire la riflessione sul fenomeno internazionale delle cantine d’autore aggiungendo nuovi elementi che consentono di analizzare la cantina come icona architettonica inserita nel paesaggio, con tratti e delicatezza di segni attenti all’ambiente circostante. L’accresciuta sensibilità verso i temi della tutela del paesaggio rurale, della sostenibilità, del risparmio delle risorse hanno pervaso il gesto creativo di molti progettisti intenti a realizzare oggetti architettonici in dialogo con il contesto. L’intramontabile genius loci fa ancora una volta capolino e traspare dalle righe del saggio di Carlo Tosco, docente al Politecnico di Torino, che, rileggendo la storia del paesaggio vitivinicolo, analizza la complicata relazione esistente tra la salvaguardia dei caratteri autoctoni dei vitigni, la difesa dei caratteri locali di derivazione contadina e artigianale propria delle aziende a conduzione familiare, e le innovazioni delle tecniche enologiche derivanti dal mondo globalizzato. La diaspora tra localismo e globalizzazione si consuma quindi tra le pagine del saggio di Ampelio Bucci, imprenditore agricolo e vignaiolo, co-fondatore di Domus Academy, che spezza una lancia a favore delle produzioni vitivinicole minori, accurate e artigianali, le uniche che possono salvare dall’omologazione del gusto e delle performance delle etichette più blasonate. È un appello in fondo rivolto alla chimica dell’enologia di fare un passo indietro per preservare ancora quel quid unico e imperscrutabile posseduto ancora da alcune produzioni di nicchia. Oltre ai saggi di fondo il volume contiene un’ampia rassegna di diciotto progetti di cantine disseminate per la più parte in Europa e in America, che rivelano la capacità degli architetti internazionali di ascoltare il terroir di cui ciascun vitigno è espressione, e di averlo catturato come anima del genius

SPONTANEOUS SCULPTURES Un vero cittadino del mondo, Brad Dow-

ney nasce nel 1980 nel Kentucky, negli Stati Uniti orientali. Dopo gli studi universitari a Londra il giovane creativo si trasferisce a Berlino. Dall’America all’Europa, Brad si è fatto conoscere attraverso opere d’arte realizzate in spazi pubblici, interventi diversi che si inseriscono nel paesaggio urbano modificandone la percezione.Appropriandosi di strade e piazze e trasformandole in musei a cielo aperto realizza le sue sculture spontanee. E così, la segnaletica stradale vive una seconda vita, i pali si piegano, le indicazioni si ‘sdoppiano’, le cabine telefoniche si riempiono di palloncini e le impalcature diventano grandi tele su cui dipingere. Le sculture di Brad sono state avvistate a Londra, Berlino, New York, Mosca, Dubai e Abu Dhabi. Tutti i lavori del giovane creativo - alcuni fotografati per la prima volta - sono raccolti nella monografia targata Gestalten. Da restare a bocca aperta. Brad Downey, Spontaneous Sculptures, Gestalten, www.gestalten.com (F. T.)

Brad Downey is a true citizen of the world. He was born in 1980 in Kentucky in the Eastern United States. Following his university studies in London, the young creative moved to Berlin. From America to Europe, Brad made his name through works of art for public spaces, different interventions which have been installed on the urban landscape and that modify its perception. By appropriating the streets and the squares and transforming them into open-air museums, he creates his spontaneous sculptures. And consequently, the road signals experience a new lease of life, the poles fold over, the indications double-up, the telephone booths are filled with balloons and the scaffolding are transformed into large canvases for painting. Brad’s sculptures are on view in London, Berlin, New York, Moscow, Dubai and Abu Dhabi. All the works by the young creative – some of them original photographs – are collected in a monography by Gestalten, which will make our jaws drop in amazement. Brad Downey, Spontaneous Sculptures, Gestalten, www.gestalten.com (F. T.)


Designers & Manufacturers of Classical Furniture


EXHIBITION

tempi, soprattutto per la sua spiritualità mistica lontana dalla tradizione convenzionale, Steiner è stato però profeta di molte tendenze che oggi sono diventate vere e proprie cause da portare avanti, prima fra tutte quella della sostenibilità ambientale. In mostra al Vitra Museum sono mobili, maquette, sculture e centinaia di disegni e progetti, oltre che gli intensi carteggi che intraprese con intellettuali e creativi del tempo, Bruno Taut, Frank Lloyd Wright, Erich Mendelsohn e molti altri. www.design-museum.de

RUDOLF STEINER AL VITRA MUSEUM

Chi è Rudolf Steiner? Lo racconta ampiamente una grande mostra in corso fino al primo maggio 2012 al Vitra Museum di Weil am Rhein. Intitolata ‘L’alchimia del quotidiano’ la retrospettiva esplora l’attività di uno dei più importanti riformatori del XX secolo in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita. Se scuola steineriana vi dice qualcosa siete sulla strada giusta, questo è solo uno dei numerosi progetti portati 10 avanti da Steiner, visionario e idealista capace di influenzare personaggi dell’arte e dell’architettura del secolo scorso, da Piet Mondrian a Wassily Kandinsky e Joseph Beuys. Il Vitra Museum si rivela location perfetta per la mostra perché nelle vicinanze – a quindici km – sorge un’architettura firmata Steiner. Il Goetheanum di Dornach, considerata un capolavoro di Steiner perché fu uno dei primi edifici a essere costruito interamente in calcestruzzo. Non è un caso che Steiner sia considerato uno dei padri dell’architettura organica, che trova i suoi eredi in archistar contemporanee come Frank Gehry. Steiner, però, fu prima di tutto uno studioso di scienze umane e per tutta la vita cercò una formula per fondere arte, scienza e spiritualità per contribuire alla formazione di un uomo nuovo. Contestato e poco capito ai suoi

RUDOLF STEINER AT THE VITRA MUSEUM

Who is Rudolf Steiner? Find out at a major exhibition that will run until May 1st 2012 at the Vitra Museum in Weil am Rhein. Entitled ‘Alchemy of the everyday’, this retrospective event explores the activity of one of the most important reformers of the 20th century and has been organized to mark 150 years since his birth. If the Steinerian school means anything to you, you are already on the right road. This is just one of the numerous projects developed by Steiner, a visionary and idealistic architect who had the power to influence people in the worlds or art and architecture during the last century, from Piet Mondrian to Wassily Kandinsky and Joseph Beuys. The Vitra Museum has proved to be the perfect location for the exhibition. Just 15 km away, there is a piece of architecture designed by Steiner – the Goetheanum in Dornach – considered

to be one of Steiner’s masterpieces because it was one of the first buildings to be constructed entirely in concrete. It is no coincidence that Steiner has been acclaimed as one of the fathers of organic architecture. His heirs include world famous contemporary creatives such as Frank Gehry. However, Steiner was originally dedicated to human sciences and throughout his life he tried to identify a formula that would blend art, science and spirituality and make an important contribution to the definition of a new Man. He was contested and misunderstood during his lifetime, particularly because of his mystic spirituality that was distant from conventional traditions. Nevertheless, Steiner carried the prophecy of many trends that in today’s world have developed into missions to involve the masses, with environmental sustainability leading the way. The exhibition in the Vitra Museum includes pieces of furniture, models, sculptures and hundreds of drawings

and plans; these are joined by the intense exchanges he thrived on with intellectuals and creatives of the time – Bruno Taut, Frank Lloyd Wright, Erich Mendelsohn to name but a few. www.design-museum.de


LA FRANCIA CELEBRA I BOUROULLEC

La prima, grande retrospettiva sul lavoro dei fratelli Bouroullec viene proposta dal Centre Pompidou-Metz, a partire dal 7 ottobre fino al 30 luglio 2012. In uno spazio espositivo di 1.000 metri quadrati, le realizzazioni firmate dai designer negli ultimi dieci anni saranno esposte insieme a nuovi progetti di ricerca. La retrospettiva arriva a sancire un successo affermato e riconosciuto; le opere dei Bouroullec sono infatti già presenti nelle collezioni di autorevoli istituzioni, come il Centre Pompidou – Musée National d’Art Moderne e il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Museum of Modern Art di New York, l’Art Institute di Chicago, il Design Museum di Londra e ancora il museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam. Rowan è nato nel 1971 e si è diplomato all’École nationale supérieure des arts décoratifs di Parigi; Erwan, classe 1976, studia all’École nationale supérieure d’arts de Cergy-Pontoise. Nel 1999 si associano e ad oggi hanno collaborato con i più grandi nomi dell’industria del mobile e del design: Vitra, Magis, Alessi, Established & Sons, Axor Hansgrohe, Kartell, Kvadrat, Cappellini, Camper, Ligne Roset. A tutto questo si affianca la loro attività progettuale nell’ambito dell’architettura. Anche per citare i numerosissimi riconoscimenti servirebbe un lungo elenco, così come per le esposizioni al loro dedicate. Per sapere tutto sui fratelli che animano il contemporaneo scenario del design, l’appuntamento è dunque a Metz. Maggiori info sul sito www.centrepompidou-metz.fr (M. B.)

FRANCE CELEBRATES THE BOUROULLEC

The first major retrospective exhibition on the works of the Bouroullec Brothers will be open in the Centre Pompidou-Metz, between October 7th 2011 and July 30th 2012. On an exhibition space of 1000 sq.m., the articles created by the designers over the last 10 years will be presented alongside their latest research projects. This retrospective event confirms their consolidated and recognized success. The works of the Bouroullec brothers are already part of the collections on display in prestigious institutions such as the Centre Pompidou – Musée National d’Art Moderne and the Musée des Arts Décoratifs of Paris, in New

York’s Museum of Modern Art, the Art Institute of Chicago, the Design Museum of London and the Boijmans van Beuningen Museum of Rotterdam. Rowan was born in 1971 and qualified from the Ecole nationale supérieure des arts décoratifs in Paris; his brother Erwan who was born in 1976, studied at the École nationale supérieure d’arts de Cergy-Pontoise. In 1999, they formed a partnership and to date have collaborated with some of the most important companies of the furniture and design industry: Vitra, Magis, Alessi, Established & Sons, Axor Hansgrohe, Kartell, Kvadrat, Cappellini, Camper, Ligne Roset. This activity is joined with their work in architecture. They also boast a long list of prizes and awards and their work has been displayed to

the public in numerous exhibitions. In order to find out more about these brothers who inject energy into the contemporary design scenario, a visit to Metz is essential. Further information can be obtained by logging-onto the website www.centrepompidou-metz.


EXHIBITION SEVEN CASTLES OF DREAM

La Galleria Sakros Arte Contemporanea di Carrara ospita dal 5 novembre all’11 dicembre 2011 la mostra dal titolo Seven Castles of dream di Luca Scacchetti Sette sculture, sette acquerelli, sette disegni a matita a rappresentare la commistione tra architettura, design, arte e scultura. Le sculture di Scacchetti, realizzate da Secerdote Marmi, azienda di Carrara specializzata nella lavorazione di marmi, pietre, onici e graniti, rappresentano castelli sognati, ognuno di un marmo diverso, ma tutti di terra carrarese. Luca Scacchetti li ha plasmati dando una nuova voce al marmo che è pietra, scultura, architettura, oltre che materia plasmata e da plasmare. L’architetto li descrive come “sette castelli sognati che escono dal marmo ma che del marmo sono parte, ognuno di un marmo diverso, ma tutti di terra carrarese. Essi parlano di marmo e di Carrara, parlano di architettura, di scultura, di forme, di immaginazione, di infanzia, parlano di noi in modo autoreferenziale, raccontano una autobiografia di scelte, posizioni e città senza mai nominarle”. www.scacchetti.com; www.sakros.com; www.sacerdotemarmi.com

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Between November 5th and December 11th, the Galleria Sakros Arte Contemporanea in Carrara will host the exhibition entitled ‘ Seven Castles of dream’ by Luca Scacchetti. Seven sculptures, seven watercolors, seven pencil drawings to represent the crossover between architecture, design, art and sculpture. Scacchetti’s sculptures by Secerdote Marmi, a Carrara-based company specialized in the processing of marble, stone, onyx and granites, represent castles that have been dreamed, each one in a different type of marble, all quarried in the Carrara district. Luca Scacchetti carved them and gave a new voice to marble as a stone, a sculpture, architecture as well as a material that has been carved and can be carved. The architect describes them as the “seven castles of dream that

escape from the marble yet are part of it, each a different stone and all quarried in Carrara. Each stone speaks of marble and Carrara; it speaks of architecture, sculpture, shape, imagination, infancy; it speaks of us in auto-referential tones, they narrate an autobiography of choices, positions and cities without every mentioning them by name”. www.scacchetti.com; www.sakros.com; www.sacerdotemarmi.com


again for the public, in the Spring of 2012, the meeting facility for the entire World Design Capital proceedings will be inaugurated: an original temporary pavilion constructed in wood in the center of Helsinki, between the Museum of Finnish architecture and the Museum of Design, devised to house workshops, debates, dance shows, cinema projections, design markets.WDCH 2012 wishes to present a concept of design that reaches beyond the mere presentation of consumer goods and extends into services and systems. This all aims to identify specific solutions to satisfy customer requirements through innovative and sustainable design, in harmony with the lifestyles of the enduser. “To give one example – explained Pekka Timonen, project manager of WDC Helsinki 2012 – the development of public services must pay considerable attention to the consumers, the experience of the end-users and their requirements. For this very reason, we need design and its concepts.The hopes are that the year of the WDC will raise awareness and stimulate this type of activity”. The theme presented across the Finnish capital is to guarantee sustainable development and define a design philosophy to ultimately improve the quality of life through the active collaboration of the end-users, the companies and the institutions. “Our objective – added Timonen – is to create better cities and for this reason we will attract people through events, happenings and projects.We do not intend present a sparkling firework display for 365 days to then close everything down and forget about it at the end of the 12 months. We want to open a dialogue platform to discuss what we can achieve using

WORLD DESIGN CAPITAL HELSINKI 2012

Dopo Torino nel 2008 e Seul nel 2010, Helsinki sarà nel 2012 la World Design Capital, la capitale mondiale del design. La città finlandese sarà sotto i riflettori della scena globale ospitando un ricco calendario di eventi, performance, dibattiti e mostre che si svolgeranno per tutto l’anno. Oltre a Helsinki saranno coinvolte le città di Espoo, Vantaa, Kauniainen e Lahti per realizzare così tutte insieme un distretto del design nella regione meridionale della Finlandia. Proprio come accade per il design, WDCH 2012 si troverà ovunque: per strada, nei negozi e nelle gallerie, poiché per i finlandesi il design è anche un sentimento, uno stato della mente e un’attitudine. Per dirla in una parola, il design crea la felicità. L’inaugurazione ufficiale avrà luogo la notte del 31 dicembre nella piazza del Senato, durante la quale Helsinki celebrerà con il suo status di città aperta e internazionale il design e la creatività. Sempre per la gente verrà inaugurato, nella primavera del 2012, il luogo di incontro per l’intero World Design Capital: un originale padiglione temporaneo in legno costruito nel centro di Helsinki, tra il museo di architettura finlandese e il museo del design, pensato per ospitare workshop, dibattiti, performance di danza, proiezioni cinematografiche, mercatini del design. WDCH 2012 vuole così proporre un concetto di design che va al di là della presentazione dei beni di consumo ma si estende ai servizi e ai sistemi. Il tutto finalizzato a trovare soluzioni mirate per soddisfare i bisogni delle persone attraverso un design innovativo e sostenibile, secondo la prospettiva del fruitore. “Per fare un esempio – spiega Pekka Timonen, project manager di WDC Helsinki 2012 – lo sviluppo dei servizi pubblici dovrebbe prestare molta più attenzione ai consumatori, alle esperienze degli utenti e alle loro esigenze. Proprio per questo abbiamo bisogno del design e delle sue concezioni. L’auspicio è che l’anno del WDC possa sensibilizzare e stimolare questo genere di attività”. Il tema lanciato dalla capitale finlandese,

dunque, è quello di garantire uno sviluppo sostenibile e di istituire una filosofia del design pensato come mezzo per migliorare la qualità della vita grazie alla collaborazione tra fruitori, aziende e istituzioni. “Il nostro obiettivo – aggiunge Timonen – è di realizzare città migliori e per questo stimoleremo le persone attraverso eventi, happening e progetti. Il nostro obiettivo non è quello di essere per 365 giorni uno show di fuochi di artificio per poi alla fine dell’anno dire arrivederci a tutti. Il nostro intento è di aprire un dialogo su quello che possiamo ottenere usando il design con questo obiettivo primario ed esser certi che questi effetti dureranno a lungo. Noi vogliamo progettare per la vita”. Partendo da questo presupposto, World Design Capital intende sensibilizzare i cittadini su come ognuno possegga la capacità di influenzare lo sviluppo del proprio ambiente di vita, dai trasporti pubblici al paesaggio, dal quartiere all’assistenza sanitaria, dai negozi all’architettura. Disegnando una vita migliore, per tutti. (A. C.; ph: Valtteri Hirvonen – Eriksson & Company)

Following Turin in 2008 and Seoul in 2010, Helsinki has been nominated as World Design Capital for 2012. The Finnish city will be in the global spotlight with a rich calendar of events, performances, debates and exhibitions which will run for the year

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of the event.The cities of Espoo,Vantaa, Kauniainen and Lahti will also be involved and they will form a design district in the south of the country.As with design, WDCH 2012 will be observed everywhere: in the streets, in the shops and galleries, because for the Finns, design is also an emotion, a state of mind and an attitude. In other words, design creates happiness. The official inauguration will take place on New Year’s Eve 2011 in the city’s Senate Square with Helsinki celebrating its status as an open-armed international reality for design and creativity.And

design with this primary objective and to be sure that the effects of this initiative are prolonged.We want to design for life and lifestyles”.With this as the starting point,World Design Capital aims to raise awareness in the cities and illustrate how each individual possesses the ability to influence his own environment, from the public transport system and the landscape, from the districts to healthcare, from the shops to the architecture. In other words, we wish to design a better life for everyone. (A. C.; ph:Valtteri Hirvonen – Eriksson & Company)


EXHIBITION ALL

Maurizio Cattelan ce l’ha fatta. Consacrazione avvenuta con la retrospettiva in corso al Guggenheim di New York fino al 22 gennaio 2012.All, quindi tutto, è il titolo di questa mostra curata da Nancy Spector. E tutto in effetti viene mostrato qui, appeso per tutto lo spazio verticale del museo: le 130 opere rappresentano l’intera produzione di Cattelan (tranne due che non hanno avuto il benestare dei collezionisti). Il problema fondamentale, per questa mostra, era proprio l’allestimento. Cattelan aveva annunciato il suo ritiro dall’attività di artista mesi prima dell’inaugurazione, rendendo, furbescamente, l’evento un appuntamento imperdibile, quasi storico, per la sua carriera. L’ultima mostra prima del pensionamento. La consacrazione. L’ultima trovata. Si può definire in molti modi questa mostra, ma in ogni caso – che si faccia parte dei detrattori o degli ammiratori dell’artista patavino – non gli si può negare coerenza. Coerenza nel non volere una mostra classica, imbalsamata, coerenza nella produzione di tutti gli anni permeata di ironia e sfottò ma anche di un senso non comune per l’attualità. Coerenza con il tema della mostra, il ritiro, la “morte” di Cattelan artista resa in modo ambivalente come un’ascensione celeste ad altra vita o ironicamente come un’esposizione di salumi dal sapore nostrano.Una sopra l’altra, una accanto all’altre, sottosopra ecco sfilare le opere –‘La nona ora’ (il papa 14 colpito da un meteorite), ‘Him’ (il piccolo Hitler inginocchiato), ‘Novecento’ (il cavallo tassidermizzato) – man mano che si sale la famosa rampa del museo di Frank Lloyd Wright. Nel mentre, nonostante si continui a ripetere che dal 4 novembre Maurizio Cattelan non è più un artista e si dedicherà esclusivamente alla sua rivista Toilet Paper, è difficile crederlo. E anche questa incertezza, il dubbio – ma è arte oppure no? – fa parte coerentemente del Cattelan artista, così è stato agli esordi della sua carriera (quando appese un biglietto con scritto ‘torno subito’ sulla porta della galleria la sera dell’inaugurazione, lasciando lo spazio vuoto) e così è ora. Tornerà? Sarà il tempo a dirlo. Interessante, l’applicazione per Ipad, Iphone e Android che il museo ha progettato per l’occasione. Una sorta di catalogo interattivo che offre una documentazione completa su Maurizio Cattelan

e sulla mostra con contributi di Germano Celant, Francesco Bonami, Carsten Höller e Massimo De Carlo tra gli altri. www.guggenheim.org (S. S.)

Maurizio Cattelan has done it! He has been acclaimed in a retrospective exhibition in New York’s Guggenheim Museum, open until January 22nd 2012. ‘All’ is the title given to this exhibition organized by Nancy Spector. And All or everything is on display, suspended throughout the museum’s vertical dimension: the 130 works represent Cattelan’s entire production (with the exception of two that did not enjoy the collectors’ approval). The basic problem with this exhibition was the organization itself. Just a few months before the inauguration, Cattelan announced his retirement; and this withdrawal from his artistic activity cleverly transformed the exhibition into a ‘must-visit’ event, almost a historic milestone of his career. It was the last exhibition before his retirement, his consecration, the final opportunity to admire his works as an active creative. The event can be described in many ways; however, irrespective of whether the observer is a critic or an admirer of this inventive artist, no-one can deny the coherence of his work. This does not mean that the exhibition is staid, traditional, static – it reflects the coherence in his production throughout the years, permeated by irony and sarcasm and an acute perception of the world around him. There was a common thread in the core theme of the exhibition, the retirement,

the metaphoric ‘death’ of Cattelan the artist, projected ambivalently as the heavenly ascension to another life, or more ironically, as a display of homeproduced cured meats. One above the other, side-by-side, upside-down – this is how the works are presented – ‘The ninth hour’ (the pope hit by a meteorite), ‘Him’ (a small Hitler on his knees), ‘Nine hundred’ (the taxidermied horse) – to visitors as they slowly walk up the famous ramp in the museum designed by the internationally-acclaimed American architect, Frank Lloyd Wright. Despite the constant repetition of the fact that since November 4th Maurizio Cattelan is no longer an artist and is focusing on his magazine Toilet Paper, it is hard to believe. And even this uncertainty, the doubts – an art form or not? – are typical components of Cattelan, the artist. This was how things were at the outset of his career (for example, the evening of the inauguration, a note on the door of the gallery stated ‘Back soon’) and the same applies now. Will he return? Only time will tell.

There is an interesting application (App) for the Ipads, Iphones and Androids designed by the museum for the occasion. It contains a sort of interactive catalogue and depth information on Maurizio Cattelan and the exhibition, with articles by Germano Celant, Francesco Bonami, Carsten Höller and Massimo De Carlo among others. www.guggenheim.org (S. S.)


Think easy.

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ART

artisti più o meno emergenti – da Raffi Kalendarian a Christoph Schmidberger – si sono alternate a collettive di ampio respiro dedicate a scene locali. Si è iniziato con ‘The shortest distance between 2 points is often intolerable’ curata da Andrew Berardini e dedicata alla città di Los Angeles, per passare a ‘East Ex East’ a cura di Jane Neal dedicata al tema dell’Est, dall’est Europa al Medio Oriente e a ‘NY: New Perspectives’ fino a ‘To the Ocean of Everyone Else’ con opere di Shinique Smith e ‘Remastered’ di Zsolt Bodoni. Dal 12 gennaio la mostra in corso, porta in Italia l’artista losangelino Anthony James, con Consciusness and portraits of sacrifice. L’artista riflette sul tema della ritualità in modo provocatorio e inusuale: le sue opere sono tronchi di betulla delle foreste vergini imprigionati in vetrine minimaliste. Quasi degli altari che si replicano all’infinito e creano un effetto di spaesamento nel visitatore. In mostra anche dei dipinti sul sacrificio iconico, inseriti all’interno di un vuoto metallico, fredda rappresentazione di una spiritualità che ha del feticcio. www.brandnew-gallery.com (S. S.)

BRAND NEW GALLERY È nata da poco più di un anno la Brand New Gallery, tra le ultime arrivate del panorama contemporaneo milanese. A cimentarsi nell’impresa due giovani intraprendenti, il collezionista Fabrizio Affronti e Chiara Badinella. Due storie diverse – lui esperto e collezionista d’arte antica, lei specializzata in arte contemporanea con un master da Sotheby’s a Londra – con un obiettivo comune: creare una galleria che promuovesse 16 artisti internazionali mai esposti in Italia. Per inserirsi sulla scena già articolata di Milano è stato necessario coprire una fetta di mercato ancora scoperta, rappresentare artisti ancora sconosciuti o non rappresentati in Italia e offrire un range di proposte ampio sul modello delle gallerie americane. In effetti, visitando l’ampio spazio di 350 mq al 32 di via Farini, l’aria che si respira è quella della galleria internazionale, con uno spazio molto funzionale e adattabile a esigenze molto diverse. Nessuno snobismo o preconcetto dunque, approccio chiaro da subito nella programmazione della galleria. La prima mostra è stata dedicata ad Anton Henning, artista solido e importante tra i pittori tedeschi della sua generazione. Se questo poteva far supporre una certa prudenza, così non è stato. Le esposizioni successive, tra cui le personali di

Just over a year ago the Brand New Gallery opened its doors, one of the latest additions to the contemporary Milanese panorama. This achievement was due to the efforts of two young entrepreneurs, the collector Fabrizio Affronti and Chiara Badinella. Two very different pasts – he is an expert and an authority on art; she is specialized in contemporary art with a Master from Sotheby’s in London. However, they have a common objective: creating a gallery that would promote international artists that had never exhibited in Italy. To make their mark on the saturated Milanese scene, it was necessary to fill a gap in the market and represent artists that were unknown or not represented in Italy and to offer art-lovers a broad range of proposals, something along the lines of the American galleries. In actual fact, the large exhibition space (350 sq.m.) at No.32 Via Farini, has the appearance of a major international gallery, with large amounts of functional space that

can be adapted to a range of different needs. There was no tendency to snobbery or preconceptions; there was clarity in the approach to the planning for this gallery. The first exhibition was dedicated to Anton Henning, an important cutting edge artist, a pioneer among the German painters of his generation. If this would suggest a certain degree of caution, the opposite was true. The subsequent exhibitions – including the personal events for known and lesser-known artists - from Raffi Kalendarian to Christoph Schmidberger – alternated with broad-based collective presentations dedicated to local scenes. It started with ‘The shortest distance between 2 points is often intolerable’ organized by Andrew Berardini and dedicated to the city of Los Angeles; then ‘East Ex East’ organized by Jane Neal dedicated to the East – from Eastern Europe to the Middle East; then ‘NY: New Perspectives’ and ‘To the Ocean of Everyone Else’ with works by Shinique Smith, and ‘Remastered’ by Zsolt Bodoni. From January 12th, the Italian exhibition will welcome the Los Angeles-based artist Anthony James, with Consciousness and portraits of sacrifice. The artist provocatively reflects on the theme of rituality; his works are birch tree trunks from

virgin forests imprisoned in minimalist glass cabinets. They can be described as altars that replicate to infinity and disorient the visitor. Also on display, paintings of iconic sacrifice, inserted in a metal vacuum, the clinically-cold expression of spirituality tainted with touches of fetish. www.brandnew-gallery.com (S. S.)



FIERE EXPO RIVA HOTEL

Dal 29 gennaio al primo febbraio 2012 è in programma la 36˚ edizione di Expo Riva Hotel a Riva del Garda (Trento). Rinnovare e riqualificare con qualità ed efficienza e a costi contenuti sono i temi dell’appuntamento di quest’anno, sviluppati con nuovo dinamismo e attraverso esposizioni di grandi architetti. Per l’area Riva contract & design, sono due le principali novità: “[R] innovare con luce e colore”, un innovativo percorso che affronta il tema della progettualità 18 architettonica in albergo nell’ottica di fornire ai visitatori informazioni e servizi sempre più completi. Case history e progetti di importanti architetti di rilievo internazionale, per toccare con mano come rinnovare e riqualificare grazie a soluzioni a basso costo ma di grande impatto visivo, puntando su luce e colore. Tra gli architetti presenti in fiera e invitati a dare la propria visione: Baldessari e Baldessari, Kicco Bestetti, Aldo Cibic, Maurizio Favetta, Simone Micheli, Daniela Rossi Cattaneo, Fabio Rotella, Lucy Salamanca, Luca Scacchetti e Giovanna Talocci. L’altra novità 2012 è “Progettare ospitalità ottenere benessere”, spunto di suggestione e riflessione di una rinnovata estetica degli spazi dell’ospitalità, grazie a una realizzazione dello studio Baldessari e Baldessari. Una mostraesposizione su un’area di oltre 1.000

mq mette al centro della scena un nuovo modulo componibile di spa-centro benessere-wellness frutto del knowhow industriale di C.M.C. 2.0 e del design architettonico dello studio PRR architetti, in uno sfondo marcato da un raffinato gioco di colore/materia che gradua e scolpisce lo spazio attraverso chiaroscuri, accostamenti cromatici che restituiscono benessere e un alto stile di vita, grazie ai prodotti Oikos. Diverse novità anche nell’area Riva benessere hotel come il progetto “150 Square Metres Water”, per un’area di 150 mq che induce a riscoprire lo stretto rapporto quotidiano tra persona e benessere. La sezione Riva eco hotel, progettata dallo Studio Guerreschi e dedicata alle proposte innovative per il risparmio energetico e la sostenibilità in hotel, pone quest’anno l’attenzione sul tema della cantierizzazione breve, nell’ottica di garantire il minor disagio possibile all’ospite. www.exporivahotel.it

The 36th edition of the Expo Riva Hotel will be held in Riva del Garda (Lake Garda, Trento) between January 29th to February 1st 2012. The core

themes this year are renewal and requalification with quality, efficiency and at a reasonable cost. The topics have been developed using a new level of energy and through installations by important architects. For the section Riva & Design, there are two important changes: “[R] innovare con luce e colore”, (Renewing/Innovating with light and color), an innovative pathway that examines the theme of architectonic design in the hotel with the objective of giving visitors increasingly complete information and services. There will be the presentation of case histories and designs by important architects of international renown, to examine first-hand how to renew and requalify, thanks to low cost solutions that exploit light and color to produce projects of enormous visual impact. The architects who attended the exhibition and illustrated their personal vision included Baldessari & Baldessari, Kicco Bestetti, Aldo Cibic, Maurizio Favetta, Simone Micheli, Daniela Rossi Cattaneo, Fabio Rotella, Lucy Salamanca, Luca Scacchetti and Giovanna Talocci. Another new feature for 2012 is ‘Design hospitality to achieve wellness”; this initiative

gives thought to a renewed esthetics of the hospitality facilities, thanks to a project by studio Baldessari and Baldessari. This exhibition-event covers more than 1000 sq.m. and positions a new modular version of spa-centerwellness at centerstage, the fruit of C.M.C. 2.0 industrial know-how and the architectonic design of studio PRR architects, with a backdrop marked by an elegant effect of colors and textures to define and carve the space with contrasting chiaroscuro effects, to restore wellness and a high-end lifestyle, thanks to the Oikos products. There are a number of new developments in the section ‘Riva wellness hotel’; for example the project “150 Square Metres Water”, in an area measuring 150 sq.m designed to allow visitors to rediscover the close day-today relationship between the person and wellness. The section ‘Riva eco hotel’, designed by Studio Guerreschi and dedicated to innovative proposals for energy saving and sustainability in the hotel, this year focuses attention on the topic of short-term buildingsite operations to minimize the inconvenience to guests. www.exporivahotel.it


SIA GUEST 2011

Tra il 26 e il 29 novembre si è rinnovato a Rimini l’appuntamento annuale con il SIA Guest, il Salone Internazionale dell’Accoglienza, giunto quest’anno alla 61° edizione. La manifestazione ha messo in mostra 600 imprese che rappresentano il made in Italy nella fornitura di tecnologia, prodotti e servizi per l’hotellerie. Molti gli eventi in programma: tra questi, “100% Hotel –Viaggio in Puglia”, mostra ideata dalla rivista Code, con il patrocinio straordinario della Regione Puglia, volta a promuovere una concezione di hotel che sia fulcro di un nuovo sistema turistico, virtuoso e responsabile nei confronti del territorio. Nel contesto dell’esposizione, che vede il coinvolgimento di importanti studi di architettura e note aziende contract, AIPi, Associazione Italiana Progettisti d’interni – interior designers, sempre più motore di incontri e nuove occasioni per mettere al centro il progetto, è promotore di un dibattito coerente con gli obiettivi della manifestazione e della mostra in particolare. La tavola rotonda organizzata da AIPi presso la sala meeting della mostra-evento 100% Hotel – Viaggio in Puglia ha scandagliato il tema Patrimonio storico italiano. Recupero e trasformazione sostenibile dell’ospitalità e ha visto la partecipazione di Sebastiano Raneri, Presidente AIPi, Alberto Rigolone, Vice Presidente AIPi, Claudio Balestri, Presidente Oikos, Luca Fois, Maurizio Favetta, Kingsizearchitects, Luca Scacchetti e Roberto Semprini. Nelle immagini, ‘DIVINA: culla di un tempo sospeso’, interpretazione della suite di coppia nel resort di design contemporaneo progettata dallo Studio Bizzarro & Partners, tra le realtà più autorevoli nella progettazione e realizzazione di strutture per l’ospitalità e il benessere. Uno spazio intimo e avvolgente, capace di cullare l’ospite nel sogno di un tempo sospeso. Ampie

vetrate che affacciano su logge esterne, decorate da leggeri tendaggi mossi dal vento, inquadrano la vista del mare; pareti continue di specchi dilatano lo spazio interno e riflettono in ogni direzione lo squarcio sul soffitto, un cielo di morbide nuvole su cui preziosi cristalli di vetro restano immobili, in assenza di gravità. www.siarimini.com (L. C.; ph: Luca Casonato Photography)

The 61st edition of the annual fixture of SIA Guest, the International Hospitality Salon was held in Rimini between November 26th and 29th. The event presented 600 companies to showcase the supplies of technology, products and services for the hospitality sector. Among the numerous events scheduled ‘100% Hotel –Viaggio in Puglia’, an exhibition organized by the journal Code, under the patronage of the Puglia Regional Government. The aim

was to promote a hotel concept that will be the hub of a new virtuous and responsible tourist system in harmony with the territory. The event will benefit from input from architecture studios and well-known contract companies, AIPi, Associazione Italiana Progettisti d’interni – the Italian Association of Interior designers, increasingly in the driving seat of meetings and new opportunities that focus on design. It promotes a debate that is coherent with the objectives of the event and the exhibition in particular. The round table organized by AIPi in the meetinghall of the exhibition-event ‘100% Hotel – Viaggio in Puglia’ examined the issue of the Italian Historical Heritage – Reclaiming and Sustainable Transformation of Hospitality. Sebastiano Raneri, President of AIPi, Alberto Rigolone, Vice President of AIPi, Claudio Balestri, President of Oikos, Luca Fois, Maurizio Favetta, Kingsizearchitects, Luca Scacchetti and Roberto Semprini were just some of the experts who took part. In the pictures: ‘DIVINA: the cradle of time standing still’, an interpretation of a double suite in the resort of contemporary design by Studio Bizzarro & Partners, one of the most specialized enterprises in the planning and creation of hospitality and wellness structures. The space is intimate and cozy and transports the guests into the past, allowing them to drift gently into sleep. Large windows overlook the loggias outside and frame the sea-views; the glass is softened by light drapes wafting in the wind; uninterrupted mirrored walls expand the interior space and reflect onto the ceiling the sky and fluffy clouds pierced by windows for a weightless motionless ensemble. www.siarimini.com (L. C.; ph: Luca Casonato Photography)

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FIERE

co cha ha potuto liberamente fruire dello spazio e delle opere esposte. A completare l’allestimento, una zona della struttura dedicata a una galleria immagini in grande formato e un’area accoglienza per confrontarsi comodamente su arredi rigorosamente di design. Uno spazio, quindi, interamente dedicato all’architettura in tutte le sue forme ed espressioni che si è consolidato in questi anni diventando punto di riferimento ed occasione di incontro irrinunciabile per gli operatori di settore. www.barberiniallestimenti.it; www.madeexpo.it (L. C.; ph: Alessandro Cavallo)

LABORATORIO DI ARCHITETTURA Dal 5 all’8 ottobre nella cornice di MADE expo si è tenuta la quarta edizione della mostra Laboratorio di Architettura, a cura della rivista Of Arch, che quest’anno si è sviluppata intorno al tema “riqualificazione e sviluppo della città”.Il significato del tema riguarda le attività progettuali svolte da gruppi di lavoro eterogenei, rivolte al recupero di aree urbane degradate o abbandonate con l’intento di riformulare le funzioni di interi quartieri delle città. Unitamente ai progetti architettonici, Laboratorio di Architettura ha ospitato, sia con materiale espositivo inerente al tema sia attraverso convegni e conferenze, aziende e imprese di costruzioni interessate al dibattito sulla città che cambia. La mostra è organizzata in alcune parti integrate: aree espositive con il laboratorio e progetti e i materiali da costruzione; l’area per i dibattiti e le conferenze; l’area bar/lounge.L’edizione 2011 di Laboratorio di Architettura ha ospitato l’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana, con due significative proposte di riqualificazione urbana ideate per la città di Varese e per la città di Londra. Oltre ai plastici e ai disegni di numerosi progetti di laurea, la mostra ha visto gli studenti e alcuni docenti attivi in un workshop. Il calendario di conferenze organizzate 20 per tutta la durata della fiera ha avuto come relatori, tra gli altri, Roberto Snaidero (presidente Federlegno), Giovanni De Ponti (amministratore delegato Federlegno), Gabriele Cappellato (docente e dean dell’Accademia di architettura di Mendrisio), Andrea Ciotti (collaboratore dell’Accademia di architettura di Mendrisio), Vittorio Vegetti (vicepresidente Assufficio e presidente Citterio) e gli interventi di numerosi professionisti, studi di architettura e aziende sul tema della riqualificazione urbana.Lo spazio di Laboratorio di Architettura – 600 mq su pedana pensato e realizzato come open space – è stato realizzato da Barberini Allestimenti. Un contenitore senza barriere che delimitavano chiusura di alcun tipo, ma piuttosto una piattaforma libera dove i protagonisti sono state le opere e i loro autori con il contributo del pubbli-

The fourth edition of the exhibition Architecture Workshop, organized by the journal Of Arch was held between October 5th and 8th, at the MADE Expo quarters. This year the core theme was ‘requalification and development of the city’. It took a look at the design activities performed by heterogeneous work groups, and focused on the recovery of run-down or abandoned urban districts with an intention of reformulating the liveability factors of entire quarters of the city. Alongside the architectonic projects, Architecture Workshop presented exhibition material related to the subject and ran conferences, welcoming the manufacturing companies and the building construction enterprises interested in the debate on the everchanging city. The exhibition has been organized with some of the stands integrated with the workshops, projects and building construction materials. A facility for debates and conferences and bar/lounge amenities are also available. The 2011 edition of the Architecture Laboratory also included the Architecture Academy of Mendrisio,

The University of Italian Switzerland, with two important proposals for urban requalification designed for the cities of Varese and London. In addition to the plastic models and the drawings submitted by graduating students, the exhibition involved students and lecturers in active workshops. A series of conferences were scheduled for the duration of the conference with speakers including Roberto Snaidero (President of Federlegno), Giovanni

De Ponti (Managing Director of Federlegno), Gabriele Cappellato (lecturer and dean of the Architecture Academy, Mendrisio, Switzerland), Andrea Ciotti (assistant with the Architecture Academy, Mendrisio, Switzerland ), Vittorio Vegetti (Vicepresident Assufficio and President of Citterio) and contributions on the issue of urban architecture by numerous professionals, architecture studios and companies.


The Architecture Workshop – 600 sq.m. of open space – was designed by Barberini Allestimenti. There are no barriers and no walls; it is an unrestricted platform where the protagonists are the creations and their creators, with input from the public who were invited to enjoy the facility and admire the works on display. The arrangement has been completed with a structure dedicated to a gallery of large images and a designer seating area for social interaction. This space has been completely 21 dedicated to architecture under all of its guises and expressions and has consolidated in recent years to become a reference point and an essential fixture for all of the operators in the sector. www.barberiniallestimenti.it; www.madeexpo.it (L. C.; ph: Alessandro Cavallo)


FIERE HOST Host, la fiera internazionale dedicata agli operatori del settore ospitalità, si è svolta dal 21 al 25 ottobre presso il quartiere espositivo FieraMilano-Rho. Nel fitto calendario in programma, lo spazio Una stella al giorno di Angelo Po, tradizionale rassegna di eventi, incontri e dibattiti, ha avuto particolare successo. La prima giornata ha visto protagonisti assoluti nello stand gli chef pasticceri, ospiti di Pasticceria Internazionale, con Iginio Massari, Gianluca Fusto, Leonardo Di Carlo. Altrettanto interessante l’incontro con l’architetto Simone Micheli, il quale ha tenuto una lezione sull’utilizzo delle nuove tecniche di costruzione dal Rinascimento ad oggi. La giornata è stata organizzata in partnership con DHD e con la partecipazione di Italesse. L’appuntamento con i grandi chef si è chiuso con un altro trio d’eccezione: tre stellati Michelin ospiti dello stand Angelo Po: Andrea Aprea, Fabrizio Ferrari, Enrico Bartolini. L’ultimo evento, organizzato da Rational Production, che ha chiuso la manifestazione, è stato dedicato alla ristorazione socio-sanitaria. Al summit medico, sono intervenuti alcuni luminari della medicina provenienti da tutta Italia. L’affluenza allo spazio è stata costante e, soprattutto, proveniente da tutto il mondo: dalle Mauritius all’Australia, dagli Stati Uniti alla Russia per un totale di circa 100 paesi, con un incremento del 25% in ambito export (rispetto alla 22 scorsa edizione del 2009), mentre l’Italia ottiene l’aumento più significativo, segnando un +44%. La tendenza a una sempre maggior internazionalizzazione è confermata dal trend generale di Host (su 125 mila visitatori il 34% sono stati esteri, provenienti da 153 paesi). Nelle immagini, l’evento organizzato da Angelo Po Grandi Cucine insieme a DHD e uno dei prodotti di punta dell’azienda: Combistar FX, progettato in collaborazione con Massimo Mussapi. La linea di forni combinati per la ristorazione professionale è stata insignita nel 2010 della Menzione d’Onore al Compasso d’Oro. Per il design l’azienda si è rivolta allo studio Massimo Mussapi, particolarmente esperto nel settore della progettazione per l’ospitalità, a cui ha affidato sia lo studio della struttura esterna sia il progetto dell’interfaccia del

computer, vale a dire la sua grafica e la sua logica di navigazione. Lavorando in stretta collaborazione con lo staff tecnico dell’azienda, si è arrivati a progettare una macchina molto robusta, efficiente e prestazionale, facile da usare e attraente. www.angelopo.it; www.host.fieramilano.it

Host, the International salon dedicated to operators in the hospitality sector, was held in the FieraMilano-Rho exhibition quarters between October 21st and 25th. There was a packed schedule of events programmed including the space ‘Una stella al giorno’ (A star a day) by Angelo Po, a traditional collection of events, meetings and debates, which enjoyed considerable success. Day 1 saw the master bakers as the absolute protagonists, the guests of Pasticceria Internazionale (International Confectionery Bakers) included Iginio Massari, Gianluca Fusto, Leonardo Di Carlo. Equally successful was the meeting with architect Simone Micheli, who gave a talk on the use of new building construction techniques from the Renaissance Period to the present day. This particular day was organized in partnership with DHD and saw the participation of Italesse. The date with the top chefs drew to a close with another exceptional trio: three Michelin star-rated professionals – Andrea Aprea, Fabrizio Ferrari, Enrico Bartolini were present on the Angelo Po stand. The final event was organized by Rational Production, and this brought the curtain down on the event. It was dedicated to social service catering. Top doctors from all over Italy took part in the Medical Summit. The exhibition was busy with exhibitors

from every corner of the world - from Mauritius to Australia, from the United States of America to Russia – a total of 100 countries. Exports were up 25% on the 2009 edition, with Italy itself showing an increase of 44%. There was a tendency in Host to greater internationalization – of the 125,000 visitors, 34% were from abroad from 154 different countries. In the shots, the event organized by Angelo Po Grandi Cucine in collaboration with DHD and one of the company’s key products: Combistar FX, designed in collaboration with Massimo Mussapi. In 2010, this range of combined ovens for professional catering was highlyrecommended in the Compasso d’Oro awards. The company commissioned the project to studio Massimo Mussapi, a major expert in design for the hospitality sector. The studio was asked to design the external structure and the computer interface, namely its graphics and its surfing logic. Working in close contact with the company’s technical staff, the machine designed was very strong, efficient, high-performance, easy-to-use and attractive. www.angelopo.it; www.host.fieramilano.it


R

Luxury for your life 22060 Carugo CO Italy Ph +39.031.760111 Fax +39.031.762349 info@turri.it - www.turri.it


CONTRACT

materiale: non poroso, di facile pulizia e manutenzione, conserva il proprio colore in modo permanente; il suo spessore uniforme consente giunzioni del tutto invisibili e grazie all’eccellente termoformabilità permette di ottenere qualsiasi forma tridimensionale. (M. B.; ph: Jaroslav Moravec).

LA DIMENSIONE VINTAGE DEL FUTURO Un ossimoro definisce il carattere del Vintage Design Hotel SAX, situato nel centro di Praga e progettato da diversi designer cechi. Qui, la tecnologia del presente dà corpo alle visioni futuribili di creativi del passato. Ogni camera è definita da un tema individuale ed è arredata con pezzi originali restaurati di artisti famosi. Protagonista di uno speciale bagno in una delle suite ideate da Jerry Koza dello studio di design SAD (e 24 realizzate grazie alla collaborazione di Cetecho s.r.o, specializzata nella lavorazione della pietra acrilica) è la lastra HI-MACS® Alpine White da 9 mm. La versatilità del materiale ha permesso la realizzazione di un piatto doccia inclinato e di pareti che inglobano i vani per gli scaffali e gli specchi. Le giunture tra il muro e il pavimento, su cui poggia il bagno monolitico, sono progettate per espandersi al fine di assecondare gli sbalzi di temperatura. Il concept formulato da Jerry Koza e dallo studio SAD si propone di far sentire l’ospite come in una moderna navicella spaziale, esperienza favorita dalla presenza di un’enorme finestra di vetro opaco tra la doccia e il letto matrimoniale e dalla riproduzione di Barbarella, dall’omonimo film del 1968, su una lastra di HI-MACS. In due parole, ecco le caratteristiche del

THE VINTAGE DIMENSION OF THE FUTURE The personality of the Vintage Design Hotel SAX is a contradiction in terms. The hotel is located in the heart of Prague and was designed by a number of Czech architects. Here the technology of the present consolidates the futuristic visions from creatives of the past. Each room has been designed according to a specific theme and furnished with restored original pieces by famous artists. The focal point of one of the suites designed by Jerry Koza of design studio SAD is the use of 9 mm HIMACS® Alpine White acrylic stone slab. It has been produced in collaboration

with Cetecho s.r.o, a company specialized in the processing of the acrylic stone products. The versatility of the material has allowed the creation of a sloping shower base and walls that contain the units for the shelving and the mirrors. The bathroom has been furnished with a monolithic bath tub and the joints between the walls and the flooring have been calculated specifically to allow expansion when the temperature changes. The concept designed by Jerry Koza and Studio SAD aims to fly guests in a modern spaceship, an experience enhanced by the presence of a huge pane of opaque glass positioned between the shower and the king-size bed and a scene from the ground-breaking film Barbarella

reproduced on a sheet of HI-MACS. This material is special because it is non-porous, easy to clean and maintain, the color is permanent. The uniform thickness of the slabs produces invisible joints and thanks to the product’s excellent heat-forming properties, any three-dimensional shape can be formed (M. B.; ph: Jaroslav Moravec).



PRODUCTS SCANDOLA SI APRE ALLA OSPITALITÀ

L’azienda veronese conferma il successo ottenuto in questi ultimi anni e rilancia, con una collezione dedicata agli hotel. Collezione di grande versatilità e capace di ambientarsi nelle situazioni più diver26 se, come dimostrano le quattro Stanze – mediterranea, provenzale, alpina, metropolitana – presentate nel nuovo catalogo. Le caratteristiche degli arredi sono le stesse della produzione classica di Scandola: mobili di charme, che conservano l’anima calda della tradizione ma con il gusto contemporaneo per linee semplici e pulite. Uno stile raffinato ma sobrio, che sceglie materiali autentici nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente (solo massello d’abete proveniente da zone certificate a rimboschimento controllato e colle e vernici a base acquosa). La collezione Scandolahotel si articola in un’ampia gamma di letti, comodini, contenitori, etagere e boiserie, consentendo di allestire su misura ogni tipologia di camera. Le finiture e i tessuti puntano su un ventaglio di tinte delicate e naturali. www.scandolamobili.it (M. B.)

SCANDOLA REACHES OUT TO THE HOSPITALITY TRADE

The Veronese company consolidates its success of recent years and drives forward with a collection dedicated to hotels. The collection is extremely versatile and is ideal for a wide range of different situations – illustrated by the four Stanze (Rooms) – Mediterranean, Provencal, Alpine and Metropolitan – presented in the new catalogue. The features of the furnishings are the same as Scandola’s classical production: charming furniture which ooze the

warm soul of tradition combined with the contemporary taste for clean simple lines. Elegant, understated style created using authentic materials in full respect of Man and the environment (Douglas fir heartwood from certified sustainable forests and water-based glues and paints). The Scandolahotel collection includes a delightful range of beds, night-stands, storage units, shelving and boiseries which can be positioned to customize every type of bedroom. The finishes and the fabrics are available in a range of delicate and natural colors. www.scandolamobili.it (M. B.)



PRODUCTS

during the Red Dot Awards 2011 for the chair ‘Claire’. Designed by Stefano Sandonà, this chair has been produced in technopolymer, and is available in an original multicolor finish that alternates bright colors and pastel shades inspired by nature. Off the traditional rails is ‘Together’, another major innovation this year: in this collection of tables and chairs, Marc Sadler decided to combine wood and injection-molded thermoplastic, an unusual mixture that produces an original article with global appeal. www.gaber.it (M. B.)

UNA SEDIA PUÒ ANCORA STUPIRE?

Nel design c’è sempre qualcosa da inventare. La regola vale anche per i prodotti più diffusi, che invece vengono spesso considerati talmente perfetti da essere ormai pressoché immutabili. La sedia è un esempio che contraddice questa convinzione. Centinaia di aziende italiane focalizzano la loro produzione su questo oggetto fondamentale e da sempre radicato nel nostro arredamento, domestico e non solo, riuscendo costantemente a rinnovarne la progettazione, i materiali e il sistema di produzione. Un case history è quello di Gaber, azienda trevigiana che spazia dalla casa al contract all’outdoor con un prodotto dal forte impatto estetico e ad alto contenuto tecnologico. Un grande sforzo in termini di ricerca e creatività che giustifica i numerosi premi e riconoscimenti ottenuti in questi anni in ambito internazionale, il più recente dei quali è la menzione speciale al concorso Red Dot Awards 2011 per la seduta Claire. Disegnata da Stefano Sandonà e realizzata in tecnopolimero, presenta un’inedita veste multicolor che alterna colori brillanti e pastello ispirati ai cromatismi della natura. Fuori dai canoni comuni è poi Together, anch’essa novità di quest’anno: una collezione di sedie e tavoli in cui Marc Sadler sceglie di accostare legno e materiale termoplastico stampato a iniezione; un binomio 28 insolito che rende la proposta inedita e trasversale. www.gaber.it (M. B.)

CAN THE DESIGN OF A CHAIR STILL CAUSE A STIR?

Something inventive can always appear in a design. This rule also applies to common items which are frequently considered to be so perfect that no changes are thought necessary. The chair is one article that contradicts this belief. Hundreds of Italian companies focus their manufacturing energy on this very basic commodity. The chair is rooted in our furnishings, domestic and otherwise. The companies constantly strive hard to renew the design, the materials and the production system. One case history focuses on Gaber, an enterprise in Treviso that produces articles for the home, the contract sector and garden furniture, offering goods of enormous esthetic impact and a high technological content. The companies make a concerted effort in terms of research and creativity which justifies the numerous prizes and awards won on the international scenario; the most recent of these was the High Recommendation received


ITLAS & ARCLINEA

Una nuova sinergia è nata grazie al progetto Merville. Arclinea e Itlas a Jesolo hanno compreso di avere in comune molto di più dellaa partecipazione all’intervento di riqualificazione ambientale e residenziale voluta da Proap Italia e pensata dagli architetti portoghesi João Ferreira Nunes e Gonçalo Byrne. Tutti gli appartamenti della torre e delle costruzioni nella Casa nel Parco sono arredati con le cucine realizzate da Arclinea in esclusiva per Merville: sei diverse tipologie, tutte in laccato lucido bianco modello Convivium Elegant. I pavimenti e il legno per esterni sono di Itlas, come pure le passerelle sulla spiaggia. La collaborazione iniziale tra le due aziende si è trasformata in una sinergia strategica di ampio respiro. Il know how di Arclinea come quello di Itlas è nella lavorazione artigianale del legno: un patrimonio che si trasmette di padre in figlio, mantenendo sempre uguale il profondo rispetto nei confronti di un materiale unico, naturale, vero, prezioso. Dalla passione per il legno e dalla tradizione artigianale nascono, in Arclinea come in Itlas, prodotti esclusivi, progettati seguendo ognuno la propria mission, ma con un’attenzione comune nei confronti dell’ambiente. Garanzia, qualità, funzionalità, tecnologia, scelta attenta dei materiali e delle finiture, tradizione e attenzione costante all’ambiente. Il tutto

different types of the model Convivum Elegant, all with a white lacquered finish. The paving, the wooden decking outside and the board walks that lead to the beach were produced by Itlas. The initial collaboration between the two companies has been transformed into a far-reaching strategic synergy. The know-how of both companies lies in the artisan processing of wood. This knowledge is a legacy handed-down from father to son and is based on a deep respect for this unique, natural,

real and precious material. The burning passion Arclinea and Itlas have for wood and the artisan traditions leads to the creation of exclusive products, designed according to the company philosophy with attention paid to the environment. Guarantees, quality, performance, technology, careful attention to the materials and the finishes, tradition and respect for the environment. All designed and constructed under the one roof: in Italy. www.itlas.it; www.arclinea.it

pensato e costruito sotto lo stesso tetto: in Italia. www.itlas.it; www.arclinea.it

A new partnership has formed thanks to the Merville project. Arclinea and Itlas in Jesolo realized that they have much more in common than their joint participation in the operations of environmental and residential requalification requested by Proap Italia and designed by the Portuguese architects João Ferreira Nunes e Gonçalo Byrne. All of the apartments in the tower block and the buildings in the Home in the Park have been furnished with kitchens produced by Arclinea exclusively for Merville: six

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PROJECT OBIETTIVO LEGGEREZZA

Lunghe spiagge, mare azzurro e divertimento assicurato: ecco il mix perfetto che fa della costa toscana uno dei luoghi di villeggiatura prediletti dagli italiani. Nel cuore della Versilia, a Marina di Massa, un volume leggero accoglie un locale 30 di nuova concezione. Progettato dallo studio no_made, un team di architetti e ingegneri italiani che hanno deciso di unire le loro diverse esperienze e preparazioni accademiche per lavorare al meglio in ogni campo, il Momento Beach è un contenitore semitrasparente a due passi dal porto della città. Costruito completamente in legno, metallo e vetro, il bar ristorante si compone di un parallelepipedo (dove si trovano il bancone, alcuni tavolini e gli impianti) e di una parte esterna, una sorta di terrazza dove i clienti possono accomodarsi, riparati dall’ombra di grandi ombrelloni. Le dimensioni ridotte dell’edificio, solo 108 metri quadrati per un altezza di 3.80 metri, danno l’idea di qualcosa di non-definitivo, di un’architettura temporanea che potrebbe facilmente essere spostata in un altro luogo. Anche per lo spazio interno sono state

scelte finiture estremamente semplici: doghe di legno grezzo alle pareti e pochi arredi bianchi. Distante anni luce dall’opulenza e dal lusso ostentato, il Momento Beach è diventato protagonista assoluto del lungomare massese. (F. T.)

THE OBJECTIVE IS LIGHTNESS

Long beaches, a blue sea and fun is guaranteed: this is the perfect combination which explains why the Tuscan coastline is one of the Italian population’s preferred holiday destinations. In the heart of the Versilia area, in Marina di Massa, on the west coast of the country, a light and airy volume has been converted into a venue of unquestionably new conception. Designed by studio ‘no_made’, a team of Italian architects and engineers who decided to join forces and pool their different experiences and academic training to work together efficiently in every field, the Momento Beach Hotel is a semitransparent container located just a stone’s throw from the city. Constructed in wood, metal and

glass, the bar restaurant is shaped as a parallelepiped (and complete with the counter, some tables and the plant systems) and an external portion, a sort of terrazzo where the guests can relax in the shade of large umbrellas. The compact dimensions of the building, just 108 sq.m. for a height of 3.80 meters give the impression of something nonpermanent, like a piece of temporary

architecture that could be easily moved from one place to another. Simple finishes were also selected for the interiors: slats of unpolished wood for the walls and just a few pieces of white furniture. Despite it being light years from the idea of opulence and exaggerated luxury, the Momento Beach Hotel has become the unchallenged protagonist of the seafront of Marina di Massa. (F. T.)


OTERI BOUTIQUE Un’intimità spesso assente nei moderni showroom e un concept espositivo che esalta l’unicità di ogni prodotto. Con la formula di una boutique-atelier, le calzature e gli accessori creati dal designer Alessandro Oteri vengono presentati valorizzandone al massimo la qualità artigianale, lo stile, l’esclusività. Il progetto del nuovo flagship store di via Borgospesso a Milano è firmato dagli architetti Simona Dentone e Fabio Magri dello studio Moodismilano mentre la realizzazione è stata seguita da New Store Europe Italia, gruppo con sede a Lissone che opera a livello internazionale nel settore degli spazi commerciali di alto livello. La collocazione in pieno centro storico e nel quadrilatero della moda ha ispirato la ricerca di un’atmosfera rarefatta da salotto milanese fin de siècle. Lo stilista desiderava creare uno spazio accogliente, comodo, rilassante, familiare e allo stesso tempo elegante e sofisticato. Insomma, stile classico e contemporaneo ossia tradizione e innovazione avrebbero dovuto coesistere. Così gli architetti hanno pensato a una combinazione di materiali classici e moderni, con il legno del pavimento accanto a espositori in acciaio e placcati nickel e pannelli in MDF laccati. Per ottenere un parquet effetto délabré, come desiderato da Oteri, è stato applicato olio alle assi di rovere; per contrasto, l’illuminazione consiste in un moderno sistema a LED, efficiente e ad alto risparmio energetico. La parete pannellata in MDF è nella stessa tonalità di blu creato ad hoc per contraddistinguere le suole delle scarpe, le rifiniture delle borse nonché il marchio e per questo denominato Blu Oteri. www.newstoreeurope.com (M. B.)

There is a feeling of intimacy that is often lacking in modern showrooms and an exhibition concept that was specifically designed to exalt the unique qualities of each product. In this boutique-atelier, the footwear and the accessories created by designer Alessandro Oteri are presented and the artisan qualities, the style, the exclusiveness of the merchandise are exalted. The new flagship store in Milan’s Via Borgospesso was designed by architects Simona Dentone and Fabio Magri of studio Moodismilano; work was completed by the New Store Europe Italia, a group based in Lissone, to the north of Milan. This group is active on the international scenario and is specialized in top-end commercial spaces. The store is located in the city’s historical center, in the world-famous Milan fashion district and this unique context inspired the rarefied atmosphere of the Milanese drawing room at the end of the 19th century. The stylist’s brief specified somewhere welcoming, comfortable, relaxing, homely with elegance and sophistication. In other words, a classical yet traditional style, where tradition and innovation co-exist. The architects opted for a combination of classical and modern materials with wood used in the flooring and display units in steel and nickel-plated metal and dipped MDF. Oteri requested a délabré effect for the wooden flooring and to achieve this effect, oil was applied to the oak planks; in contrast, the illumination consisted of an extremely efficient modern LED system to guarantee high energy-saving. The MDF panels on the walls were created ad hoc in exactly the same characteristic shade of blue used in the soles of the footwear, the finishing touches of the bags and the trademark of the company – hence the name ‘Blue Oteri’. www.newstoreeurope.com (M. B.)

SEI UN TURISTA CONSAPEVOLE?

Se ritieni di poter rispondere affermativamente a questa domanda, una… tappa obbligata potrebbe essere Bardolino, dove, il prossimo marzo, aprirà l’Aqualux Suite Hotel & Terme, il primo hotel certificato ClimaHotel al di fuori della tradizionale area di Bolzano. L’elemento caratterizzante di questo spazio ricettivo, ben inserito nel contesto storico di Bardolino, sarà senza ombra di dubbio l’acqua. In primo luogo per le otto piscine, quattro all’aperto e quattro coperte, una delle quali con acqua salina, che riempiranno tutta la zona centrale dell’hotel, attualmente in fase di avanzata realizzazione (l’apertura è prevista per la

metà di marzo 2012). Acqua che, anche all’aperto, sarà poi riscaldata con soluzioni impiantistiche innovative, che recupereranno calore dagli ambienti interni, garantendo anche dei notevoli risparmi sulla bolletta energetica della struttura. La realizzazione a secco, con gli elementi lignei ricoperti dal gres laminato Kerlite, unitamente a pompe di calore geotermiche (che sfruttano l’acqua di falda), a impianti di solare termico per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria, a un impianto fotovoltaico che assicura la produzione di energia elettrica, all’illuminazione esterna e interna con LED, cui vanno aggiunti un comfort acustico di prim’ordine e un sistema di riscaldamento a soffitto a bassa temperatura, hanno permesso a questo albergo di essere pre-certificato in ClimaHotel, la nuova certificazione lanciata dall’agenzia CasaClima che garantisce all’ospite di vivere un’esperienza di benessere nel pieno rispetto della natura e della storia del luogo. (C. M.)

ARE YOU A CONSCIENTIOUS TOURIST?

If the answer is yes, you might want to visit Bardolino. Next March will see the inauguration of the Aqualux Suite Hotel & Spa, the first certified ClimaHotel outside of the traditional zone of Bolzen. The distinguishing

feature of this hospitality structure, set in the historical context of Bardolino, is unquestionably water. First of all, there are eight swimming-pools, four outdoor and four indoor, with one containing salt water. These occupy the entire central zone of the hotel, which is currently being completed (and due to be opened in March 2012). Even the water in the outdoor facilities will be heated by means of innovative plant designed to recover the heat from the interiors, and this will ensure considerable reductions in the hotel’s energy bills. The dry wall construction is based on wooden elements coated in Kerlite gres laminate; this is combined with geothermal heat pumps (which exploit water from the underground

basin), solar plants that heat the water for the bathrooms, a photovoltaic plant for the production of electricity, interior and exterior illumination systems with LED lights, top quality sound-proofing and a low-temperature heating system installed in the ceiling – these features warranted the preliminary certification of ClimaHotel, the new certificate launched by the CasaClima agency. It ensures that the guests will enjoy an experience of wellness in full respect of nature and traditions of the location. (C. M.)


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