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)33. s n ! n 0 n % n '" "0 n )TALY ONLY n " Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano

HOSPITALITY CONTRACT

HOTEL DESIGN DIFFUSION

43 Antwerp The Jane Amsterdam Faralda Panafiel White Wolf Hotel Los Angeles Line Hotel Berlin_London Generator hostel


INTERNATIONAL MAGAZINE OF ARCHITECTURE AND DESIGN

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (con.in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Milano. (TASSA RISCOSSA)

Trimestrale di architettura e design '2 € 0 € % € ! € & € " € Italy only €

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ARCH

DISCOVER THE NEW ISSUE OF OFARCH DESIGN & ARCHITECTURE

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DDW srl | Via Lucano, 3 | 20135 Milano | Italy Tel. +39 02 5456102 - Fax +39 02 54121243 - e-mail: info@designdiffusion.com internet: www.designdiffusion.com - web tv: www.designdiffusion.tv


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I TA LY

organized by

www.abitareiltempo.com


ottobre-novembre-dicembre/october-november-december 2014

43 Direttore responsabile/Editor in chief Carlo Ludovico Russo Direttore/Editor Franco Mirenzi

Sommario Editoriale

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Franco Mirenzi

News

6 Exhibition

Luisa Castiglioni,

Consulente di redazione Editorial consultant Luisa Castiglioni Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi

DHD Architecture in USA Bradley Wheeler Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo Ufficio abbonamenti/Subscription office Francesca Casale Traduzioni/Translations Giovanna Castrovinci

Copertina/Cover: The Jane, Antwerp, project: Piet Boon, Studio Job, .PSLAB

Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3 20135 Milano Tel. 02/5456102 – Fax 02/54121243 www.designdiffusion.com

Francesca Russo,

16 Projects

Francesca Tagliabue

28 Products 36 Events

Realizzazione grafica/Graphic designer Fabio Riccobono, Antonietta Scuotri Contributi/Contributors Francesca De Ponti Elviro Di Meo Francesco Russo Francesca Tagliabue

12 Contract

42 Alivar Amsterdam

46 Un’altalena alta 90 metri/A 90 meters tall seesaw

Luisa Castiglioni

Panafiel

50 Puro candore/Pure candor

Francesca Tagliabue

Los Angeles

54 Mix and Match

Francesca Tagliabue

Berlin_London

62 Generator urban design hostels

Luisa Castiglioni

Jesolo

72 Almar Jesolo Resort&Spa

Luisa Castiglioni

Amsterdam

78 Controcorrente/Maverick

Francesca De Ponti

Milano

82 L’essenzialità del segno/The essential nature of sings

Elviro Di Meo

Tatebayashi

90 La mosca bianca/The white fly

Francesca Tagliabue

Antwerp

94 Un’esperienza… divina!/A… divine experience!

Francesca Tagliabue

Copenhagen

100 Ristorante arcobaleno/Rainbow restaurant

Francesca Tagliabue

Bungenäs

104 Il magnetismo dell’imperfetto/The magnetism of imperfection

Francesca Tagliabue

Jacarta

108 Non ci sono sconosciuti/There are no strangers

Francesca Tagliabue

Milano

112 Porta di accesso/Gateway

Luisa Castiglioni

London

116 Tutta un’altra storia/A far cry

Francesca Tagliabue

Valencia

120 Calici in alto/Raise your glasses

Francesca Tagliabue

Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/318216 Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803

Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155

Editorial Office, Chicago Judith Jacobs P.O. Box 3342 Merchandise Mart 60654, 0342 Chicago IL – USA Tel. 001/3128361005 – Fax 3128361006

Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 245 del 13 Aprile 2004

Agenti/Agents Paolo Bruni, Teo Casale, Roberto Gallo

Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 Fax 3571529

Amministrazione/Administration Norberto Mellini

Trimestrale/Quarterly magazine Prezzo/Price Euro 10,00

Printed in Italy )33. s Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. – Agenzia Italiana di Esportazione spa Via Manzoni, 12 – 20089 Rozzano (Mi) Tel. 02/5753911 Fax 02/57512606 e-mail: info@aie-mag.com www.aie-mag.com

Pubblicità/Advertising DDA Design Diffusion Advertising srl Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/5456102 – Fax 02/54121243

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Lo spirito del luogo Un luogo di culto trasformato in ristorante lascia molte tracce della passata funzione. Gli stessi segni importanti come l’impianto architettonico e le vetrate policrome istoriate oltre ai molti altri elementi dichiarano qual era lo spirito del luogo. Oggi lì si va per mangiare e spesso ci si domanda se quell’ambiente adattato ha rigenerato un nuovo spirito. In realtà il genius loci non cambia mai: la forza architettonica dell’edificio prevale sul nuovo uso che risulta dalla temporanea funzione. Lo spirito del luogo nel costruito è una sintesi espressiva di funzioni sociali determinate dalle tradizioni e dai processi socio culturali che fissano l’insieme delle loro qualità. In ogni parte del mondo possono essere identificati molti manufatti adibiti a luoghi per la collettività, che ne esprimono, attraverso i materiali e gli elementi decorativi, la stretta appartenenza. Le tecnologie e le capacità progettuali, fuse con l’espressività delle culture locali, possono realizzare edifici e ambienti che rivelano e confermano lo spirito del luogo.

The spirit of the place A place of worship transformed into a restaurant leaves several traces of the past functions it had. The same important marks such as the architectural structure and the historiated many-colored windows declare what the spirit of the place was. Now we go there to have a meal and we often ask ourselves whether that renovated place regenerated a new spirit. Actually the genius loci never changes: the architectural strength of the building prevails on the new use which is the result of the temporary function. The spirit of the place is an expressive synthesis of social functions determined by traditions and by socio-cultural processes which gather their qualities together. In every part of the world we can identify many art works used by the community, expressing the close belonging through materials and decorative elements. Technologies and design skills, melted with expressiveness of local cultures, can realize buildings and environments revealing and confirming the spirit of the place.

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Franco Mirenzi

Empire State Building. 21 mesi per costruire il grattacielo più alto del mondo a cura di/edited by Carol Willis Electa 2004


EXHIBITION

dello spettacolo, per creare un’immagine che sia il più possibile esaustiva di un periodo storico. Il tutto sullo sfondo dell’affascinante Basilica di Santa Maria Novella, sempre visibile attraverso le ampie vetrate del complesso. (F. T.)

PRESENT-DAY FLORENCE A charming city, the undisputed homeland of Renaissance, Florence now completes its rich artistic offer with a prestigious space dedicated to the art of XX century. Located inside the ancient Spedale di San Paolo, later become Scuole Leopoldine, the new

FIRENZE AI GIORNI NOSTRI

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Città dal grande fascino e indiscussa patria del Rinascimento, Firenze completa ora la sua ricca offerta artistica con uno spazio di prestigio dedicato all’arte del XX secolo. Situato all’interno dell’antico Spedale di San Paolo, poi Scuole Leopoldine, il nuovo Museo del Novecento ospita 300 opere di arte italiana recuperate dai magazzini e dai depositi che non erano mai più stati aperti dalla disastrosa alluvione del 1966. 15 sale, un’aula magna per conferenze e un gabinetto dei disegni e delle stampe trovano spazio in oltre 2.500 metri quadrati restaurati per l’occasione; il Comune prevede anche la sistemazione dei restanti 1.000 metri quadrati con conseguente allargamento del museo. Le opere – dipinti, sculture e installazioni – sono esposte all’interno di un rigoroso percorso cronologico a ritroso che parte dagli anni Novanta e giunge all’inizio del Novecento. I lavori di artisti del calibro di Carrà, Morandi, Fontana, De Chirico, Marini, sono esposti a stretto contatto con postazioni multimediali che permettono di ascoltare musica o vedere video coevi alle opere ma relativi ad ambiti sociali differenti da quello artistico. Per la prima volta dunque la storia dell’arte viene associata a quella del costume e della moda, della musica, del teatro e

Novecento Museum hosts 300 Italian art works recovered from storehouses and depots which have never been opened since the flood in 1996. 15 halls, a lecture hall for conferences and a study of paintings and prints fills a space of more than 2.500 sq.m. which has been renewed for the occasion; the Commune foresees the renovation of the remaining 1.000 sq.m. with the consequent widening of the museum. Works – paintings, sculptures and installations – are exhibited inside a rigorous backwards chronological course starting from the Nineties

and getting to the beginning of the Twentieth Century. Works created by artists such as Carrà, Morandi, Fontana, De Chirico, Marini, are linked to multimedia stations allowing to listen to music or see videos which are contemporaneous to the works but which deal with different social areas. For the first time the history of art is associated to the one of habits and fashion, to music, theatre and show, to create an image which is as detailed as possible of a particular decade. Everything on the background of the amazing Basilica di Santa Maria Novella, always visible from the wide windows of the structure. (F. T.)



EXHIBITION MAESTRO CONTEMPORANEO

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Bozzetti, fotografie ma soprattutto disegni realizzati a mano raccontano al Mart di Rovereto la storia professionale di Álvaro Siza. Vincitore del Premio Pritzker nel 1992, l’architetto portoghese progetta da sempre ponendo al centro del suo lavoro l’uomo e le sue necessità, cercando di rispondere di volta in volta in maniera differente alle diverse esigenze d’uso. Massimo esponente della Scuola di Porto, il suo stile è noto per essere elegante ma privo di inutili decorazioni e le sue opere dialogano alla perfezione con il territorio circostante, sia esso urbano o naturale. Attivo e prolifico, l’ultimo suo lavoro è stato inaugurato a giugno: si tratta della nuova Promenade che attraversa gli spazi pubblici del Campus Vitra, la sede dell’azienda a Weil am Rhein. “Rigorosa ed eclettica, severa e ironica, banale e sorprendente – come veniva descritta da de Llano e Castanheira in una monografia di una decina di anni fa – l’architettura di Álvaro Siza fa della semplicità la propria ricchezza” basata su un “metodo che utilizza l’uomo per misurare l’uomo”, come sottolineano i curatori di Álvaro Siza – Inside the human being al Mart di Rovereto. Una mostra utile a (ri)scoprire un vero genio dell’architettura contemporanea. L’esposizione rimane aperta fino al prossimo febbraio. (F. T.)

CONTEMPORARY MASTER A solo exhibition dedicated to Alvar Aalto (1898-1976) allows to look at the work of the great Finnish architect with a new point of view. Organized

by the Vitra Design Museum in Weil am Rhein, the exhibition focuses on the trend of Aalto which uses organize shapes. It suggests that this trend could have been promoted by the proximity to important names such as László Moholy-Nagy, Jean Arp, Alexander Calder o Fernand Léger.

Natural details and curved surfaces were exploited by Aalto not only in his buildings (more than 400, amongst the most famous ones, the Sanatorio in Paimio and the Villa Mairea) but also but also in furniture and house accessories (the Stool 60, the Paimio chair, the Savoy vase, just to mention a few). If his architectures are benchmarks of the Modern Trend, his objects became classic icons of Nordic design. The Second Nature exhibition on the calendar until March 1st 2015, combines models of study, design, furniture, lamps and accessories for the table (about 150 original pieces) to photographs of buildings and works which are contemporaneous to those of Alvar Aalto so that it is possible to deeply analyze his work and to compare it with other design and art expressions which marked the short century. (F. T.)


photo Nicola De Marchi

Letto Venetian Heart - Designed by Patrizia Guiotto


EXHIBITION ALVAR AALTO

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Una personale dedicata ad Alvar Aalto (1898-1976) permette di guardare alle opere del grande architetto finlandese con un nuovo punto di vista. Organizzata dal Vitra Design Museum a Weil am Rhein, l’esposizione pone l’accento sulla tendenza di Aalto a utilizzare forme organiche e suggerisce che tale propensione possa essere stata stimolata dalla vicinanza con importanti personalità quali László Moholy-Nagy, Jean Arp, Alexander Calder o Fernand Léger. Dettagli

naturali e superfici curve furono sfruttate da Aalto non solo nei suoi edifici (oltre 400, tra i più celebri il Sanatorio di Paimio e la Villa Mairea) ma anche negli arredi e nei complementi per la casa (lo Stool 60, la poltrona Paimio, il vaso Savoy, solo per citarne alcuni). Se le sue architetture sono punti fermi del Movimento Moderno, i suoi oggetti sono diventati icone classiche del design nordico. La mostra Second Nature in calendario fino al 1 marzo 2015 affianca modelli di studio, disegno, mobili, lampade e complementi per la tavola (circa 150 pezzi originali in totale) a fotografie di edifici e a lavori coevi a quelli del maestro in modo da indagare a fondo la sua opera e confrontarla con altre espressioni progettuali e artistiche che hanno segnato il secolo breve. (F. T.)

A solo exhibition dedicated to Alvar Aalto (1898-1976) allows to look at the work of the great Finnish architect with a new point of view. Organized by the Vitra Design Museum in Weil am Rhein, the exhibition focuses on the trend of Aalto which uses organize shapes. It suggests that this trend could have been promoted by the proximity to important names such as László Moholy-Nagy, Jean Arp, Alexander Calder o Fernand Léger. Natural details and curved surfaces were exploited by Aalto not only in his buildings (more than 400, amongst the most famous ones, the Sanatorio in Paimio and the Villa Mairea) but also but also in furniture and house accessories (the Stool 60, the Paimio chair, the Savoy vase, just to mention a few). If his architectures are benchmarks of the Modern Trend, his objects became classic icons of Nordic design. The Second Nature exhibition on the calendar until March 1st 2015, combines models of study, design, furniture, lamps and accessories for the table (about 150 original pieces) to photographs of buildings and works which are contemporaneous to those of Alvar Aalto so that it is possible to deeply analyze his work and to compare it with other design and art expressions which marked the last century. (F. T.)



CONTRACT SUNBORN GIBRALTAR HOTEL

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Un nuovo concept che fonde il prestigio di un lussuoso hotel a 5 stelle con il design esclusivo di uno yacht di alto livello: così nasce il Sunborn Gibraltar Hotel, nel cuore dell’Ocean Village, sul lungomare che abbraccia la costa ovest di Gibilterra. Il Sunborn Gibraltar Hotel è uno Yacht Hotel, su 8 piani, progettato con i più elevati standard di costruzione, sicurezza e design. Non fanno eccezione le suites vista mare e le ampie sale ricevimento, il cui panorama mozzafiato è messo in risalto da raffinati arredi su misura. In questo contesto, Bross è stato scelto per la fornitura degli arredi, grazie a oltre 30 anni di esperienza nel settore contract navale. La qualità, elemento imprescindibile per il progetto della designer Päivi Halt, è una componente essenziale nella filosofia di Bross. Un team esperto e appassionato lavora con grande abilità artigianale, cura ogni singolo dettaglio della produzione e asseconda il cliente con un servizio dedicato e su misura, fondamentale per soddisfare le esigenze del settore contract. (F. R.)

A new concept which combines the prestige of a luxury 5-star hotel with the exclusive design of a yacht: this is how the Sunborn Gibraltar Hotel arises, in the heart of the Ocean Village, on the seafront embracing the west Gibraltar coast. The Sunborn Gibraltar Hotel is a Yacht Hotel, on eight floors, designed with the highest construction, safety and design standards. The suites facing the sea are

not an exception, as well as the wide welcome halls where the stunning view is highlighted by refined custom-cut furniture pieces. In this context, Bross has been chosen for the furniture, thanks to the 30 years of experience in the naval contract field. Quality, the essential element of the project of the designer Päivi Halt, is a fundamental component of Bross philosophy.

An expert team work with great artisanal skills, care for details and attention to customers by providing a customized and dedicated service, essential to satisfy needs of the contract field. (F. R.)


Letto ONDA, Design Tiziano Bistaffa

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CREAZIONI UNICHE PER L‘OSPITALITÀ . Nel settore dell‘arredo alberghiero dal 1968 . 300 progetti internazionali all‘anno . Soluzioni e arredi personalizzati . Competenza - Logistica - Know-How . Design & Produzione “Made in Italy“


CONTRACT CAMILLO BENSO

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Il ristorante di Fresco e Cimmino (Antonio Fantini e Massimo Sanità), i due soci napoletani della ristorazione, con esperienza decennale nella gestione di importanti locali, è il nuovo raffinato progetto realizzato da Costa Group. A Milano, nella storica cornice milanese di Palazzo dell’Informazione, edificio austero e monumentale progettato da Giovanni Muzio e decorato da Mario Sironi, nei primi anni Quaranta del Novecento. Un progetto architettonico e strutturale che, spiega Massimo Sanità, “nasce per rendere omaggio alla struttura del fabbricato e cerca di lasciarne inalterato lo stile”. Pochi elementi e dettagli mai lasciati al caso. Gli interni sono curati dall’architetto Giulia Corvi di Costa Group, in collaborazione con la scenografa Silvia Tramparulo, e assecondano lo stile monumentale dell’ambiente, sdrammatizzandone il rigore. Il risultato è un ambiente elegante e dal sapore retrò, che gioca con le importanti altezze della sala e con le grandi vetrate che inondano lo spazio di luce, riflettendo un’ambientazione altamente scenografica. Ad attenuare la solennità razionalista dello spazio, pochi mirati interventi di colore, con il velluto sgargiante dei lunghi divani e le boiserie con intarsi in ottone. Per il resto, elegante marmo a pavimento e originali vetrate d’epoca, quattro colonne di marmo che accompagnano l’andamento monumentale della sala, due oblò che incorniciano la vista sulla cucina, e la scenografica scala di marmo che accompagna l’andirivieni degli operatori, tra sala e cucina. Nella zona bar, il banco retrò nero con bordatura ottone si allinea allo stile architettonico dell’insieme. Infine, al piano inferiore, è stato ricavato un caveau per eventi e cene private, che sposa la ricercata eleganza del luogo. (L. C.)

The restaurant of Fresco and Cimmino (Antonio Fantini and Massimo Sanità), the two business partners from Naples, with ten years of experience in the management of important locations, is the new refined project realized by Costa Group. In Milan, inside the historic Milanese frame of Palazzo dell’Informazione, severe and monumental building designed by Giovanni Muzio and decorated by Mario Sironi, during the first years of the Forties. An architectural and structural project which, explains Massimo Sanità, “arises to pay homage to the structure of the building and tries to leave its style unchanged”. A few elements never left to chance. Interiors are curated by the architect Giulia Corvi, Costa Group, in cooperation with the set designer Silvia Tramparulo, and according to the monumental style of the environment, playing its rigor down. The result is an elegant environment with a retro style, playing with the important heights of the hall and with the wide windows which let the natural light flow, reflecting a highly scenographic environment. The rationalist solemnity of space is blended by focused color interventions, with the bright velvet of sofas and the shelving with brass inserts. For the rest of the environment, elegant marble for floors and authentic vintage glass walls, four marble columns accompany the monumental movement of the hall, two portholes frame the view on the kitchen, and the scenographic marble stairway follows the bustle of workers between hall and kitchen. In the café area, the black vintage countertop with brass outline matches the architectural style of the whole. In the end, on the low ground, a caveau has been created for events and private dinners, perfectly matching the refined elegance of the place. (L. C.)



PROJECTS

o quattro persone. Gli arredi, essenziali e di gusto contemporaneo, richiamano nella pulizia delle loro linee la pragmaticità nipponica. Non c’è spazio per il colore, tutto è bianco candido o nero assoluto, forse un pochino troppo asettico ma certamente in linea con la ‘pulizia’ tanto amata nel Sol Levante. Giovane e attivo in tutto il mondo, il team di Kohki Hiranuma Architect & Associates espone alla Biennale di Venezia (all’interno del padiglione giapponese) il progetto per una struttura realizzata completamente in vetro. Un lavoro sperimentale che scommette su un futuro sostenibile. (F. T.; ph: Shuichi Aida)

SOYA RESTAURANT

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Questo nuovo ristorante alla moda sembra una navicella atterrata tra le case di una tranquilla zona residenziale di Osaka. Un esperimento architettonico che, però, sta benissimo tra le abitazioni unifamiliari e i palazzi di appartamenti. Adeguatamente fuori posto. Tra le basse case di legno e i condomini con anonime facciate ecco che spunta un insolito edificio. Siamo a Osaka (Giappone) e la strana costruzione è un nuovo ristorante disegnato dallo studio Kohki Hiranuma Architect & Associates. Il Soya Restaurant occupa gli spazi di un vecchio capannone riconvertito ed è stato concepito per ‘colpire’ i giovani creativi che abitano e lavorano in zona. Il locale è infatti facilmente riconoscibile dall’intorno grazie alla sua speciale facciata camaleontica. Si tratta di una copertura realizzata con della speciale plastica traslucida che, in base all’illuminazione del momento, permette di sbirciare all’interno del locale oppure si colora di azzurro, verde o bianco ghiaccio. L’enorme scritta Soya a destra della facciata è stata invece realizzata con dei neon. All’interno si accede attraverso un ingresso a conchiglia. Il ristorante si sviluppa su tre livelli. Al piano terra parte la scala che porta al primo piano, uno spazio completamente arredato sui toni del bianco e caratterizzato da un lungo bancone bar con sgabelli, e al secondo piano che scommette invece su un interior total black con tavolini per due

This newest restaurant seems like a space shuttle landed among the houses in a calm residential district in Osaka. An architectural experiment which, however, perfectly matches the single-family residences and buildings. Adequately misplaced. Among the low wood houses and buildings with neutral façades, here arises the unique building. We are in Osaka (Japan) and the weird construction is the new restaurant designed by the Hiranuma Architects & Associates studio. The Soya Restaurant fills the spaces of an old dept and it has been conceived to ‘strike’ the young creative artists living and working around there. The location is easy to be recognized thanks to its special chameleon-like façade. It is a covering realized with a sort of translucent plastic, which according to the illumination, allows to admire the inside of the place,

or it can color the structure in blue, green or white. The huge sign of the Soya Restaurant was realized with neon. A shell-shaped entrance leads towards the inside. The restaurant is organized on three levels. On the low ground there are the stairs leading to the second floor, a space furnished with white shades and characterized by a long countertop with stalls. On the second floor bets on a total black furniture with tables for two or four persons. Furniture pieces, essential and with contemporary taste, recall the Japanese pragmatism. There is no space for color, everything is in pure white or absolute black, perhaps too aseptic but surely aligned with the ‘neatness’ which is so appreciated in Japan. Young and active in the whole world, the Hohki Hiranuma Architects & Associates exhibits the project of a structure realized using only glass at the Biennale in Venice (inside the

Japanese pavilion). An experimental work which is focused on a sustainable future. (F. T.; ph: Shuichi Aida)


M A D E I N I TA LY


PROJECTS GREEN ORIENTED

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Lo storico Shake Shack, il fast food di Madison Square Park a Manhattan, ha appena inaugurato un nuovo punto vendita in una delle zona più stilose di Brooklyn. Nato nel 2004 come chiosco permanente (da qui il nome shack, baracca in inglese) all’interno del parco, Shake Shack è diventato in pochi anni un’importante realtà imprenditoriale. Scommettendo su cibo di buona qualità, servizio puntuale e locali accoglienti, la catena di fast food ha oggi diverse sedi sparse per le maggiori città degli Stati Uniti orientali. Il negozio di DUMBO – acronimo di Down Under Manhattan Bridge Overpass – si trova al piano terra di un palazzo red-brick a pochi passi dal Brooklyn Bridge, in una posizione perfetta per osservare il magico skyline della città. Progettato all’insegna dell’ecologia e del recupero, il nuovo Shake Shack ha il classico bancone con cucina a vista per ordinare e una sala da pranzo dove consumare panini, patatine e dolci vari. La boiserie di legno è stata realizzata con assi di cedro dell’Alaska provenienti dalla dismissione di alcune cisterne dell’acqua di lussuosi palazzi dell’Upper East Side. I tavoli e le sedie invece sono stati disegnati e realizzati dal designer Mark Jupiter che ha sfruttato legno di pino trovato in vecchi magazzini e industrie dismesse. 100% made in Brooklyn. (F. T.)

The historic Shake Shack, the Madison Square fast food in Manhattan, just opened a new store in one of the most stylish places in Brooklyn. Born in 2004 as a permanent kiosk (here the name shack) inside the park, in a few years Shake Shack became an important business reality. The fast food chain bets on good quality food, timely service and cozy locations, it now owns different places spread throughout the Eastern US. DUMBO store – acronym of Down Under Manhattan Bridge Overpass – is located on the first floor of a red-brick building a stone’s throw from the Brooklyn Bridge, a perfect location to observe the magic skyline of the city. Designed following eco-friendly standards, the new Shake Shack has the classic countertop with open kitchen and a dining room where to eat sandwiches, chips and desserts. The wood shelving has been realized with Alaska cedar boards coming from the dismantlement of some water cisterns of luxurious buildings of the Upper East Side. Tables and seats have been designed and created by the designer Mark Jupiter who used pine wood found in old warehouses and dismissed industries. 100% made in Brooklyn. (F. T.)


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