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Poste Italiane S.p.a. - Sped. in Abb. Postale 70% - DCB Milano Quarterly - no. 11/12 April/May/June - 2012 Trimestrale - n. 11/12 aprile/maggio/giugno - 2012

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IMPIANTI E TECNOLOGIE PER IL COMFORT AMBIENTALE

EFFICIENZA E FUNZIONALITÀ

RISPARMIO ENERGETICO, ARTE E DESIGN

ALLA CONQUISTA DELLA CLASSE A

I SISTEMI…E IL MERCATO

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Design Diffusion World

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SOMMARIO 11 -12

Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial OfďŹ ces Direzione, amministrazione, Menagement, Administration Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/5516109 Fax 02/5456803 Internet: www.designdiffusion.com www.designdiffusion.tv E-mail: itsnews@designdiffusion.com

IMPIANTI E TECNOLOGIE PER IL COMFORT AMBIENTALE

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EFFICIENZA E FUNZIONALITĂ€

ALLA CONQUISTA DELLA CLASSE A

I SISTEMI‌E IL MERCATO

Poste Italiane S.p.a. - Sped. in Abb. Postale 70% - DCB Milano Quarterly - no. 11/12 April/May/June - 2012 Trimestrale - n. 11/12 aprile/maggio/giugno - 2012

Agenti/Agents Paolo Bruni Teo Casale Roberto Gallo

In copertina, la copertura a singola campata piÚ grande d’Europa della nuova King’s Cross Station di Londra

Direttore responsabile/Editor Francesca Russo

Collaboratori/Contributors Aurelio Marelli, Mario Milani, Claudia G. Manini

Progetto graďŹ co /Art director Franco Mirenzi

UfďŹ cio trafďŹ co/TrafďŹ c department Daniela D’Avanzo

Redazione/Editorial Claudio Moltani Consulente di redazione/Editorial consultant Claudia Galleri Manini Realizzazione graďŹ ca/Graphic designer Elisabetta MafďŹ na

UfďŹ cio abbonamenti/subscriptions ofďŹ ce Francesca Casale Traduzione/Translation Spazio Lingue - spazionet@iol.it

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Fiere

Fra color che son sospesi‌

La quinta di MADE. Laboratorio di architettura Il protocollo Thermavent. Per una casa‌rinnovabile RDZ si fa in tre Un progetto multipiano a Mosca La modularitĂ e l’efďŹ cienza Geberit ‘silenzia’ Diesel La piĂš grande ‘volta a campata’ d’Europa Quando le esigenze sposano la funzionalitĂ La facciata che cambia faccia Lavorare la luce, rispettare l’ambiente Arte, design e risparmio energetico La classe A? La si conquista‌ Re-Cell Ecological Wall Il sole sulle vette. E nell’albergo EfďŹ cienza e funzionalitĂ Un ambiente perfetto Nasce il VeluxLab Un centro per la sicurezza e l’efďŹ cienza energetica del settore illuminazione Il sistema Germania e Chillventa

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Claudio Moltani a cura della redazione a cura della redazione

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C. M.

C. M. C. M. Aurelio Marelli Claudia G. Manini Claudio Moltani A. M. Claudio Moltani

Aurelio Marelli A. M. C. M.


FRA COLOR CHE SON SOSPESI… Fra una fiera e l’altra, fra MCE e Made, passando per il Salone del Mobile, in attesa di Cersaie, e poi del ‘nuovo Saie’, ma ci saranno anche Marmomacc, e la nuova KlimaInfisso, e a chi interessa c’è SolarExpo, e poi Padova e Roma, e Chillventa nell’ordinata Germania… cronaca di un (altro) anno difficile, passato ad inseguire fiere e rassegne, eventi e conferenze stampa. E a verificare strategie e tentativi, innovazioni e ‘usato sicuro’, buone intenzioni e approcci a nuovi mercati da parte delle aziende della filiera impiantistica ed edilizia. Un anno dal quale emergono le ‘solite’ macchie di leopardo, qualche comparto che tira, qualcun altro che arranca, qualche grosso rivenditore che chiude, qualcuno che riapre, qualche progetto che parte, altri che rimangon lì (e tutti saranno pagati chissà quanto). Un (altro) anno inutile? No, molti direbbero (molti ci hanno detto) “…un anno interlocutorio”, “…stiamo rafforzando l’export perché il mercato interno è semplicemente fermo”, “…speriamo sia l’ultimo periodo di una situazione che pare proprio sfuggita di mano a tutti”, e via dichiarando. Il tutto, ci par di capire, viene demandato all’ultimo trimestre dell’anno, lì si capirà se il sistema nel suo insieme sarà in grado di ripartire (la ‘retrocessione’ dal 5° all’8° posto, superati da India, Brasile e Corea, nella classifica dei Paesi a vocazione manifatturiera è stata giudicata in qualche modo ‘nell’ordine delle cose’, non indicativa nel raffronto fra un’Italia e un’India), se la politica (ultimamente, non ce la sentiamo di mettere la maiuscola) sarà riuscita a battere un colpo, s’intende in modo positivo, se i mercati finanziari saranno ricondotti a più miti (e veri) parametri… insomma, siamo tutti lì, sospesi fra coloro che aspettano. In attesa, continuiamo a fare il nostro lavoro, che è quello di editare riviste. Su questo numero, un ampio reportage di prodotti e tecnologie, e qualche buon esempio di architettura sostenibile. Buona lettura Claudio Moltani

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NEWS

LUCI E MAGIE Una residenza immersa nel favoloso paesaggio delle colline toscane, la cui particolarità risiede proprio nel connubio di elementi in apparenza contrastanti: al nucleo originario, risalente al XVIII secolo, è infatti stata affiancata una porzione completamente nuova il cui stile si rifà ad un raffinato minimalismo. In un contesto così pregiato, dove ogni dettaglio testimonia la volontà dei proprietari di vivere in un ambiente confortevole ed elegante, è stato scelto dall’architetto Francesco Santoni, responsabile del progetto, di installare un sistema domotico all’avanguardia, il By-me di Vimar. In grado di assicurare un controllo totale dell’illuminazione, il sistema offre anche la possibilità di gestire funzioni come la videocitofonia e il controllo automatizzato di finestre e oscuranti, in modo semplice e intuitivo. Dal touch screen da 4,3 pollici collocato nella veranda è infatti possibile richiamare buona parte delle funzioni precedentemente impostate dalla centrale domotica, oltre a controllare il funzionamento di tutti i punti luminosi.

Diversi scenari sono stati impostati tramite centrale garantendo un comfort ai massimi livelli. Sfiorando con un semplice gesto lo schermo del touch screen i padroni di casa possono quindi scegliere quali particolari combinazioni di luce richiamare. Lo scenario ‘luce diffusa’ è utilizzato ad esempio per illuminare la veranda nei momenti di quotidianità come le cene in famiglia, mentre ‘Ambiente e relax’ è lo scenario che attiva l’illuminazione serale della Jacuzzi e di una parte del giardino, con dei faretti sapientemente posizionati che la sera creano affascinanti giochi di luce tra gli alberi. Lo scenario ‘passaggio’, infine, illumina i corridoi grazie a led appositamente collocati.

ANCHE LA SPIAGGIA DIVENTA TECNOLOGICA Si è inaugurata a Bellaria-Igea Marina la prima Tecnospiaggia. Il progetto consente di dotare gli stabilimenti balneari di servizi tecnologici innovativi: dalla telegestione degli ombrelloni fotovoltaici alla connettività wifi, dalla ricarica dei veicoli elettrici al telesoccorso. Nata dalla collaborazione tra Telecom Italia e UMPI, la piattaforma vuole dare nuovo impulso a un settore (il turismo) strategico per la ripresa dell’economia nazionale, puntando sull’innovazione tecnologica ‘Made in Italy’ e la sicurezza.

Il rendering dei servizi tecnologici innovativi disponibili anche in spiaggia

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HERAKLITH® UN FUTURO SOSTENIBILE

Rispettare l’ambiente, isolando dal caldo estivo e dal freddo invernale ottenendo la massima qualità acustica, ottimizzando i consumi energetici in casa, in ufficio, al cinema è possibile grazie ai pannelli Heraklith® - un marchio Knauf Insulation leader nei sistemi di isolamento edilizio ad alto risparmio energetico - che assicurano l’isolamento termocacustico ecocompatibile al 100%. Ogni pannello è, infatti, realizzato totalmente con materie prime naturali: lana di legno derivata dagli scarti di falegnameria, acqua e come legante, secondo quanto stabilito dalla normativa EN 1368, solo magnesite e cemento Portland. Grazie all’assenza di componenti chimici i pannelli Heraklith® non rilasciano nel tempo nessun tipo di gas o sostanza nociva e anche gli scarti di produzione risultano completamente biodegradabili. Consigliati da Legambiente per le loro caratteristiche tecniche e le prestazioni pienamente in sintonia con il vivere sostenibile, questi pannelli, oltre ad essere realizzati a misura d’uomo, sono fonoassorbenti, isolanti, ignifughi, traspiranti, privi di sostanze nocive per la salute e in grado di assorbire le variazioni di umidità ambientale. Ampia anche la scelta cromatica (gamma Ral) disponibile con possibilità di dipingere la versione grezza di questi pannelli con la tinta desiderata in modo da integrarli in ogni tipo d’ambiente. Tre le tipologie di pannelli disponibili: Heraklith, in lana di legno nelle varianti con magnesite o cemento Portland; Heratekta, conposto da due strati di Heraklith esterni e uno strato di polistirene espanso interno; Tektalan, composto da due strati di Heraklith esterni e uno strato di lana di roccia interno. Tutti i pannelli sono utilizzabili per pareti interne ed esterne, per controsoffitti e casserature a perdere di pareti e solai, per la struttura dei tetti, posati sia fra le travi che sui montanti metallici contro pareti, per applicazioni a vista, controsoffitti in locali e garage sotterranei e sistemi di isolamento a cappotto.

ANCHE DOW ABBRACCIA IL NATURALE

Il nuovo ‘office and business building’ Ambigon, sorge nel centro di Schlossviertel, all’interno del distretto di Neuhausen-Nymphenburg, a Monaco di Baviera. La costruzione ricopre un’area di circa 4000 m2 e ospita, oltre ai numerosi uffici, due supermercati, una farmacia e un centro medico che risultano in perfetta armonia con tutto il resto del complesso. Per l’isolamento del nuovo edificio Ambigon, lo studio di architettura Jürke Architekten BDA si è affidato alle innovative lastre XenergyTM SL di Dow Building Solutions. Per l’isolamento termico dei muri interrati, sono stati applicati 1500 m2 di prodotto, mentre più di 2600 m2 sono stati posati sulla copertura, poi finita a giardino. Con XenergyTM, Dow offre al mercato la nuova generazione di polistirene estruso, pensato per edifici a ‘energia quasi zero’, con obiettivi da raggiungere entro il 2020. Infatti, isola fino al 20% in più rispetto alla media degli isolanti termici presenti in XPS sul mercato, e per la sua produzione utilizza solo un agente espandente naturale.

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NEWS

L’INVOLUCRO CHE ACCOGLIE. E PROTEGGE Il concept ‘Armadillo’ di Atelier2/Brianza Plastica tra i principi guida di questo progetto, frutto di un’operazione volta a realizzare un centro per l’infanzia con precise caratteristiche antisismiche e di risparmio energetico Nell’aprile 2009 un gruppo di aziende, tra le quali Brianza Plastica, ha messo in atto un piano per costruire un asilo nido destinato alla popolazione terremotata dell’Aquila. Il coordinamento tecnico del progetto è stato seguito dal Prof. Marco Imperadori, per conto del Politecnico di Milano. Recentemente, è avvenuta la cerimonia di apertura dell’asilo nido ‘Ape-Tau’ a Coppito (frazione del capoluogo abruzzese) che ha inaugurato le attività di questo nuovo centro per l’infanzia, animato già dalla presenza di 16 piccoli ospiti. L’edificio è stato concepito con caratteristiche antisismiche particolarmente avanzate, con le più alte specifiche di prestazione e materiali molto innovativi, forniti gratuitamente dalle aziende partner del progetto. Si tratta di un edificio leggero, veloce da smontare, ma dotato di una elevata resistenza. Protagonista del rivestimento a scocca: il pannello sandwich curvo ‘Elycop®’ di Brianza Plastica, nello spessore di 70 mm. Dotato di un’anima in poliuretano espanso ad alta densità, questo elemento costruttivo soddisfa i requisiti di isolamento termico delle norme previste in termini di risparmio energetico (Dlgs 192) e i valori di trasmittanza previsti per l’ottenimento delle detrazioni fiscali del 55% in funzione dell’efficienza energetica. L’architetto Valentina Gallotti dello studio Atelier2 ha evidenziato che “L’edificio, costruito completamente a secco, ha sfruttato il concept ‘Armadillo’ di Atelier2/Brianza Plastica ed è quindi costituito da strutture carenate e diversi strati di isolamento e completamento che portano l’involucro ad elevate performance termiche (classe A di Casa Clima), acustiche, sismiche e di protezione antincendio. La forma a scocca conferisce all’ambiente un senso di guscio e appartenenza, reso ancora più accogliente dall’attenta scelta di colori, materiali di finitura e arredi pensati proprio per i piccoli utenti.”

Alcune immagini dell’asilo in costruzione

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LA NUOVA ENI MUOVE I PRIMI PASSI È del 2010 l’idea di dar vita ad un nuovo intervento architettonico a Metanopoli attraverso una rinnovata attenzione ad una completa integrazione fra paesaggio, architettura e territorio urbano tenendo conto dei più avanzati criteri di sostenibilità. Metanopoli è uno degli esempi italiani più significativi del concetto di progettazione organica, tanto che il ‘nuovo segno’ è stato pensato in moderni termini di landscape design. L’architettura metamorfica e fluida di Morphosis Architects riprende tale idea, rielaborandola e attualizzandola, tanto da coinvolgerne ogni singolo elemento e definendo una vera e propria architettura-paesaggio. Il nuovo edificio andrà a inserirsi sul territorio di San Donato e rappresenterà ‘un nuovo segno’ per il territorio di Metanopoli e si confronterà con i landmark esistenti che già caratterizzano il luogo.

Il nuovo centro direzionale Eni è stato ideato con i più avanzati criteri di efficienza energetica Al Concorso si sono candidati oltre 50 gruppi internazionali di progettazione tra i quali sono stati selezionati i 10 concorrenti cui è stato assegnato il compito di elaborare il design concept del centro direzionale. A dicembre 2011, la commissione giudicatrice ha concluso i lavori scegliendo la proposta progettuale del team composto da Morphosis Architects (responsabile progettazione architettonica), Pasodoble (architetto paesaggista), Setec Batiment (progettista di impianti), Setec TPI (progettista di strutture) e Nemesi & Partners (partner di progettazione architettonica). Il centro direzionale Eni avrà una superfi-

cie lorda di pavimento di 65.000 mq di cui 60.000 mq per uffici e 5.000 mq per servizi, ospiterà circa 3.500 persone. La conclusione lavori è prevista in concomitanza con Expo 2015. Il nuovo centro direzionale Eni è stato ideato tenendo conto dei più avanzati criteri di efficienza energetica e con una particolare attenzione alla vivibilità.

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MCE

SANITRIT

GEBERIT Sembra quello che non è! Un mini-schermo extra-flat o un tipo di pannello di comando genere star trek, invece è ‘solo’ una placca di risciacquo proposta da Geberit. È sufficiente avvicinare la mano alla placca in vetro, senza toccarla, perché si illumini una sottile linea divisa in due parti per indicare la scelta di un risciacquo più o meno abbondante consentendo un risparmio d’acqua di almeno 3 litri ad ogni utilizzo! L’utilizzatore finale ha anche la possibilità di impostare e modificare diverse funzioni: se, ad esempio, i due campi luminosi a led debbano rimanere sempre accesi o solo quando il sensore rilevi l’ingresso in bagno dell’utente; se il sottile fascio di luce debba essere rosso, azzurro, verde, giallo, viola... È prevista poi una modalità di ‘pulizia’ per disattivare ogni funzione così da permettere una normale operazione di ‘cleaning’ senza attivare il risciacquo. La nuova placca è compatibile con qualsiasi cassetta di risciacquo da incasso Geberit.

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Proposta da Sanitrit, Sanidesign è una struttura autoportante che nasconde al suo interno sia il trituratore (normalmente installato dietro il wc) sia la cassetta di risciacquo (da notare che può essere installata la maggior parte delle cassette presenti oggi sul mercato).

Progettato con una particolare cura nella forma e nelle finiture, si propone non solo come oggetto funzionale ma anche come un vero elemento d’arredo, anche grazie al telaio in acciaio e al pannello frontale e pannelli laterali in laminato alto spessore. Disponibile in un’ampia gamma di finiture, è possibile personalizzare il prodotto scegliendo fra diverse tonalità di pannelli frontali e laterali. Al suo interno può essere collocato uno dei tre trituratori della gamma Sanitrit (Sanitrit, Sanitop, Saniplus) permettendo così di collegare più utenze fino a gestire un bagno completo. Installare la struttura di Sanidesign è semplice. Non occorrono ulteriori interventi oltre a quelli previsti per l’installazione di un normale trituratore. Il telaio autoportante è fissato al muro in 4 punti. Ad installazione avvenuta, è poi possibile accedere al trituratore o alla cassetta sganciando il pannello frontale e i laterali.


POLIDORO Tabula è un tavolo riscaldante per esterni, realizzato da Polidoro in collaborazione con lo Studio MM Design. Il calore prodotto dal bruciatore alimentato a GPL viene distribuito, mediante un ventilatore centrifugo ad elevata silenziosità, attraverso un diffusore posto alla base del piano di appoggio. Questo sistema riscaldante per esterni (completamente differente da quelli già esistenti sul mercato) è in grado di ridurre i consumi di gas del 50% rispetto alle proposte attualmente in commercio. Un sistema di illuminazione a Led, alimentato a batteria rende visibile Tabula volorizzandola. Personalizzabile con qualsiasi immagine, mediante una tecnologia ecologica che fissa i colori in modo indelebile e duraturo, su Tabula è possibile riprodurre il logo di un prodotto,

di un’azienda, di armonizzarsi con il decoro di un ambiente o raffigurare un soggetto a richiesta del cliente. Lo studio accurato della fluidodinamica del sistema e del layout interno consentono l’ottimizzazione della combustione in termini di

emissioni assicurando il massimo rispetto per l’ambiente e soprattutto per la salute.

sono necessarie tubazioni resistenti e moderne, che impediscano sprechi e soddisfino requisiti di qualità, igiene e sicurezza. Realizzati in materiali polimerici tecnologicamente avanzati, i componenti del sistema Rautitan di Rehau, e in particolare l’innovativa tecnica di collegamento Rautitan PX, rappresentano una garanzia per la tenuta ermetica dei collegamenti e per la purezza e la salubrità dell’acqua potabile erogata. Infatti, se da un lato i tubi Rautitan in polietilene reticolato a perossidi (PE-Xa) assicurano un’elevata resistenza agli urti meccanici e fungono da elemento di tenuta, dall’altro i raccordi in polifenilsulfone (PPSU) e i manicotti autobloccanti in polivinildenfluoruro (PVDF) di Rautitan PX permettono di realizzare giunzioni a tenuta stagna permanente, senza l’impiego di O-ring o altri tipi di tenuta, e di evitare problemi di qualità dell’acqua, grazie alla loro particolare resistenza alla corrosione e all’accumulo di depositi ed incrostazioni.

Non ultimo, il PPSU, materiale polimerico che si distingue per un’eccellente resistenza meccanica e termica, è inoltre atossico e quindi idoneo all’impiego nelle condutture idriche. Infine, nonostante il peso ridotto, i componenti di Rautitan PX sono estremamente robusti e resistenti ai carichi più gravosi, anche protratti nel tempo, e possono essere impiegati in piena sicurezza a temperature fino a -10°C, senza che le proprietà vengano alterate. Viene inoltre esclusa ogni possibilità di errore in fase di montaggio, grazie alla particolare struttura simmetrica del manicotto, che può essere inserito da entrambi i lati.

REHAU

Il concetto Clean Water di Rehau, inteso come approccio integrato nell’utilizzo e nel trattamento efficiente dell’acqua, sia essa sanitaria, piovana o di scarico, assume un’importanza fondamentale nell’ambito dell’approvvigionamento e del convogliamento dell’acqua potabile, laddove

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MCE

SIERRA

HONEYWELL

Sierra ha esteso la gamma dei condensatori remoti e raffreddatori di liquido della serie CVR e WTR. I nuovi condensatori si distinguono per l’elevata potenza scambiata e per un rapporto qualità/prezzo molto competitivo, con un’estensione di gamma che ha puntato sull’aumento della lunghezza delle macchine ventilanti. Ora, con l’estensione fino a 7 metri delle batterie alettate i modelli CVR e WTR 8063, 8064, 8073 e 8074 possono essere abbinati a impianti e sistemi di grossa potenza, mentre i raffreddatori della Serie WTR raggiungono la potenza di 580 kW secondo la normativa UNI EN 1048. Abbinando il sistema di nebulizzazione dell’acqua ‘spray system’ la potenza scambiata raggiunge i

790 kW. I condensatori remoti della Serie CVR raggiungono cosi la potenza scambiata di 650 kW secondo la normativa UNI EN 327 con il nuovo refrigerante ecologico R410A. Abbinando il sistema di nebulizzazione dell’acqua, le potenze salgono fino 800 kW. L’intera gamma è stata sviluppata con particolare attenzione al risparmio energetico. Tutti i condensatori remoti e i raffreddatori di liquido possono essere equipaggiati con regolatori di giri a taglio di fase e a gradini. Per ridurre drasticamente i consumi elettrici è possibile abbinare inoltre i regolatori ‘inverter’ oppure i motori ‘EC’ a commutazione elettronica.

TROX

vative pale a profilo alare, infatti, i diffusori realizzati con il polimero plastico ABS garantiscono eccellenti prestazioni aerodinamiche e acustiche. L’uso di materiali plastici permette lo sviluppo e la produzione di pale profilate tridimensionalmente che consentono di raggiungere elevate portate d’aria con contenuti livelli di potenza acustica. Grazie ad una limitata velocità dell’aria e una contenuta differenza di temperatura nella zona occupata si possono raggiungere elevati livelli di comfort. La camera di raccordo si adatta a qualsiasi tipologia di soffitto. I distributori d’aria a cono di nuova concezione assicurano un flusso uniforme attraverso i diffusori di mandata. La pala della serranda per la taratura del flusso viene ottimizzata acusticamente: il raccordo ha una doppia guarnizione a labbro.

La ripartizione, in combinazione con il regolatore Evohome di Honeywell, permette di trasformare un antiquato impianto centralizzato in un impianto autonomo, pagando per quanto si consuma e gestendo in modo preciso la temperatura in ogni stanza. I ripartitori di calore Honeywell sfruttano la tecnologia della radiofrequenza grazie alla quale l’installazione e la messa in opera dei sistemi risulta semplice e veloce. Per quanto riguarda la raccolta dei dati di consumo, sono disponibili due differenti tipologie di sistemi: raccolta dati tramite centrali opportunamente installate ai vari piani dell’edificio oppure in modalità walkby, grazie alla quale un operatore, tramite apposita apparecchiatura, può scaricare i dati direttamente dai ripartitori. Nella versione con centrale il sistema si autoconfigura semplificando l’installazione e la lettura. È disponibile un unico modello di ripartitore per versione con e senza sonda remota, per avere la massima flessibilità. Per quanto riguarda il sistema di raccolta dati con centrali è possibile, come optional, sfruttare la lettura a distanza tramite rete GSM oppure protocollo Internet TCP/IP. Tutti i ripartitori Honeywell sono integrabili con i sistemi di gestione degli edifici. Grazie agli impianti di regolazione a zone, come ad esempio Evohome, è possibile gestire la temperatura di ogni singolo ambiente della casa in modo indipendente. Le impostazioni del calore vengono programmate su un’unica centralina ed eseguite poi automaticamente nelle diverse stanze. Grazie alla radiofrequenza, l’installazione è veloce e non richiede opere murarie e il risparmio sulla bolletta può arrivare addirittura fino al 30% in un anno.

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I diffusori ad effetto elicoidale Trox Airnamic sono il risultato di un’intensa attività di ricerca sui nuovi materiali. Con le loro inno-


VALSIR

Valsir presenta Bravopress, il nuovo sistema di raccordi a pressare realizzati in PPSU (Polifenilsulfone), materiale plastico dalle

eccezionali caratteristiche di resistenza meccanica e resistenza alla corrosione. Conoscendo da anni le proprietà del PPSU e acquisendo una grande esperienza nell’impiego di questo tecnopolimero con la produzione dei raccordi Pexal Easy, oggi Valsir ha riversato questo ‘sapere’ nei raccordi Bravopress, abbinabili ai sistemi multistrato Pexal e Mixal. Il corpo del raccordo in plastica impedisce all’acqua di entrare in contatto con le componenti metalliche, assicurando un’ottima resistenza nei confronti di acque con elevate concentrazioni di agenti chimici e quindi potenzialmente aggressive. Pexal Bravo garantisce la segnalazione della perdita se non pressato correttamente, inoltre può essere pressato in ogni dire-

zione, consentendo l’installazione in ogni posizione dei T, dei T ridotti e dei gomiti. La gamma dei raccordi è disponibile nei diametri: 16x2, 20x2, 26x3, 32x3.

inserti seminascosti nella manopola. L’impostazione di base “3” (in corrispondenza dei 20°C) è facilmente individuabile con l’ausilio dei riferimenti tattili di regolazione, utili in caso di insufficiente illuminazione o per le persone non vedenti. Il termostato è disponibile nelle versioni a raccordo filettato M 30 x 1,5 (Vindo TH) e con attacco a morsetto (Vindo TD). In abbinamento al termostato, la valvola termostatica Serie A che, grazie alla robustezza e alla qualità dei materiali di cui è composta, assicura una lunga durata di funzionamento evitando i bloccaggi che potrebbero essere indotti dai periodi di inattività. La Serie A è il modello di valvola standard per impianti di riscaldamento: il corpo delle

valvole termostatiche è, infatti, lo stesso per le varie serie ed è sufficiente sostituire il vitone per trasformare la valvola nelle differenti versioni. Il bilanciamento della resa calorica per ogni singolo ambiente avviene mediante il detentore con preregolazione proporzionale Combi (disponibili in tre modelli a seconda delle funzioni richieste), che collega il radiatore alla tubazione di ritorno consentendo di preregolarlo, intercettarlo, e smontarlo senza dover scaricare l’impianto.

OVENTROP Oventrop propone il nuovo set di montaggio OV-TRV per radiatori che include il termostato Vindo, la valvola termostatica Serie A e il detentore Combi 2, tre componenti preselezionati e integrati tra loro che rendono il lavoro più facile agli installatori. Il termostato Vindo regola la temperatura ambiente variando la portata al radiatore; il termostato, di tipo proporzionale a bassa inerzia termica, è di dimensioni ridotte (h=75 e ø 42 mm) e abbina la forma esclusiva ad un’elevata efficienza funzionale: di facile regolazione, il suo sensore a liquido non richiede energia ausiliaria. L’impostazione della temperatura, in una gamma da 7 a 28 °C, può essere limitata e bloccata velocemente grazie a due

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MCE

SYSTEM SERVICE System Service lancia Quadr8, la rivoluzione a soffitto firmata Marc Sadler, il primo sistema radiante metallico a soffitto in cui un’estetica accattivante si sposa a rese d’eccezione. L’idea nuova è quella di ottenere una distribuzione del fluido vettore mediante un’estetica attiva, performante, dove lo scambiatore non è più applicato ma integrato in un unico elemento bello e funzionale che non necessita più di assemblaggi. Eliminata la resistenza dettata dal pannello estetico non integrato e dall’interposizione di collanti o tnt fra parte attiva e passiva, con Quadr8 la resa caldo/ freddo è superiore fino al 50% rispetto ad un sistema radiante tradizionale.

ELCO

UPONOR

Presentata da Elco, Aerotop G è la nuova pompa di calore specificamente sviluppata per l’installazione, proposta nelle due taglie di potenza termica 7 e 10 kW. Si distingue per il suo design, caratterizzato da una forma curva in acciaio inossidabile, che coniuga i requisiti tecnologici e funzionali propri di una macchina affidabile, progettata e sviluppata per operare in ogni condizione climatica. Il prodotto può essere inserito in molteplici tipologie d’impianto, anche come unica sorgente termica, e qualifica il sistema edificioimpianto nelle applicazioni più evolute. Aerotop G offre un eccellente livello di comfort: è ideale per il riscaldamento residenziale e funziona silenziosamente con un bassissimo impatto sull’ambiente. Inoltre, grazie al dimensionamento ottimale dei componenti dell’unità, possiede un elevato COP, in particolare per lo scambio termico con l’aria esterna beneficia dell’innovativa batteria di evaporazione, caratterizzata da una superficie di ben 63 mq. La potenza termica così ottenuta comporta un ridotto consumo elettrico, con un significativo risparmio di energia primaria rispetto alle altre tecnologie di riscaldamento. Il risparmio energetico si accresce ulteriormente grazie al ventilatore di nuova generazione, con motore brushless, e dalla pompa di circolazione integrata a basso consumo. Il flusso d’aria sullo scambiatore esterno, caratterizzato da una ridotta velocità di attraversamento, si coniuga con l’accurato isolamento fonoassorbente dei componenti della

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macchina. Grazie a queste scelte progettuali, vengono notevolmente ridotte le emissioni sonore, a vantaggio dell’utilizzo in contesti residenziali e della qualità dell’ambiente. Il livello di potenza sonora, fino a 56 dB(A), è il miglior risultato nella categoria delle pompe di calore. L’evoluta regolazione, grazie ai numerosi schemi applicativi pre-caricati, permette la gestione integrata dell’unità e dell’impianto sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda sanitaria.

La rivoluzionaria tecnologia RTMTM sviluppata da Uponor offre il vantaggio della comprovata tecnica a pressione associata al nuovo concetto Tool-Inside. Questo, grazie alla funzione di pressatura integrata, permette una connessione perfetta e duratura. I materiali altamente tecnologici utilizzati per il raccordo associano un materiale plastico ultra leggero alle migliori caratteristiche meccaniche del metallo, garantendo prestazioni eccezionali. L’anello con memoria di ritorno è realizzato in acciaio al carbonio altamente resistente provvisto di un rivestimento speciale. Il Memory Effect (effetto memoria) di questo anello pretensionato lo trasforma in un attrezzo per pressare integrato, garantendo una continua tenuta della connessione. Grazie alla costante pressione esercitata continuamente su tutto il tubo, si compensano ottimamente le dilatazioni longitudinali del tubo stesso.


BELIMO

Belimo presenta R3020, la prima valvola di regolazione a sfera a sei vie, anche in versione con attacchi da ¾”. Progettata per l’utilizzo su travi fredde, soffitti radianti o fan coils, questa valvola, ultra compatta per impianti a portata variabile, unisce la funzionalità di due valvole a 2vie di regolazione e due di intercettazione consentendo di usare un’unica batteria di scambio collegata ad un impianto a 4 tubi. Grazie al design innovativo della sfera i due circuiti di riscaldamento e raffreddamento sono divisi idraulicamente, ma possono essere controllati singolarmente e con precisione tramite un unico movimento rotativo (una valvola, un motore). Con Belimo R3020.. e R3015.., disponibili ora con valori di Kvs da 0,25 a 2,5m3/h, spazio, materiali, tempi di installazione e rischi di errore nei cablaggi vengono drasticamente ridotti. Insieme al nuovo termoregolatore ambiente CRK24-B1, le valvole a 6-vie R3015.. e R3020.. garantiscono un controllo perfettamente equilibrato. Grazie alla sua funzione integrale pre comfort e sospensione di energia, regola perfettamente travi calde e fredde a seconda delle necessità. Se necessario è possibile collegare un sensore di limitazione del punto di rugiada. La funzione di sospensione dell’energia è in grado di monitorare i limiti di temperatura ambiente massimo (40°C) e minimo (15°C), prevenendo danni all’edificio e agli impianti. Mediante il pratico e intuitivo pannello di comando è possibile intervenire manualmente o con rapidi test sugli attuatori collegati.

WAVIN ITALIA

Wavin Italia presenta il nuovo Tubo Wavin SiTech®+, ancora più resistente e performante rispetto alla versione precedente, per l’impiego di impianti di scarico. Il sistema si compone di un’ampia gamma di raccordi e tubi, studiata appositamente per garantire il massimo isolamento dai rumori causati dagli scarichi e,

di conseguenza, per assicurare un elevato confort abitativo. Oltre ad offrire ottime perfomance di insonorizzazione, grazie alle migliorie apportate in termini di mix di materie prime utilizzate e alla nuova costruzione del tubo, il nuovo sistema ha rafforzato ulteriormente le caratteristiche di resistenza sia allo schiacciamento che a basse temperature ed è lavorabile fino a -20°C. Durevoli, resistenti alla corrosione e agli scarichi più aggressivi, tubi e raccordi SiTech® + sono caratterizzati da una superficie estremamente liscia, per garantire un buon deflusso delle acque nere, e da un pratico collegamento ad innesto rapido, che rende il sistema facile da montare, e sono disponibili dal diametro 32 al diametro 160. Ideale per gli scarichi domestici e pluviali, in quanto può essere utilizzato per lo scarico di acque nere con pH compreso tra 2 e 12, il sistema garantisce il massimo dell’affidabilità grazie ai severi controlli interni di qualità, realizzati durante tutto il processo produttivo. E mentre i raccordi sono interamente in polipropilene arricchito con cariche minerali, le tubazioni Wavin SiTech® + sono dotate dell’innovativa tecnologia triplo strato.

IMMERGAS L’armadio tecnico Domus Container è l’ultima novità Immergas per quanto riguarda le soluzioni integrate caldaia e circuito solare della gamma Gaudium Solar. Con l’introduzione del Domus Container l’installatore specializzato dispone di ben 22 soluzioni installative: 11 da interno con l’armadio Domus Container e 11 da incasso con il telaio Solar Container, differenziate dal tipo di caldaia e di soluzione impiantistica che si intendono realizzare. Inccassando il telaio Solar Container in una parete esterna della casa si risparmia spazio abitativo, mentre con il nuovo armadio tecnico Domus Container si possono sfruttare spazi interni normalmente non utilizzati. L’armadio tecnico è la soluzione ideale in abitazioni unifamiliari in cui è possibile sfruttare lo spazio di un sottotetto, un sottoscala o una lavanderia. Occupa solo 36,5 cm di profondità e non richiede alcuna opera muraria, solo un semplice fissaggio a parete tramite tre tasselli forniti di serie con l’armadio stesso. Il mantello del Domus Container, verniciato di colore bianco, consente la massima ambientabilità del sistema integrato. Inoltre, l’apertura frontale dell’armadio assicura all’utente una facile gestione e un agevole utilizzo dei comandi. Anche la praticità e la velocità di manutenzione sono assicurati dalla disposizione particolarmente accessibile dei componenti interni. Per facilitare l’installazione, vengono fornite di serie le dime per il collegamento all’impianto idrico e sanitario dell’abitazione. All’interno del Domus Container vengono allog-

giate la caldaia e il relativo gruppo idronico. Quest’ultimo è disponibile in versione con bollitore in acciaio Inox da 160 litri, a doppio serpentino, in abbinamento a caldaie per solo riscaldamento ambiente, oppure in versione sempre con bollitore in acciaio Inox da 160 litri, ma con singolo serpentino in abbinamento a caldaie istantanee. In base alla tipologia prescelta del gruppo idronico è possibile realizzare impianti ad alta temperatura, a bassa temperatura, misti e a zone.

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MCE

BAXI Baxi presenta i nuovi sistemi ibridi integrati CSI: sistemi che permettono di realizzare impianti di climatizzazione innovativi e tecnologicamente avanzati, oltre che sostenibili, e di sfruttare nel modo migliore le energie rinnovabili, garantendo al contempo grande comfort e continuità di funzionamento. Con questi sistemi ibridi, è possibile riscaldare la casa in inverno, condizionarla in estate e produrre acqua calda per usi sanitari tutto l’anno, utilizzando tre tecnologie a basso impatto ambientale che lavorano in sinergia: pannelli solari, pompa di calore e caldaia a gas a condensazione. I sistemi Baxi CSI possono essere utilizzati sia in costruzioni nuove sia in ristrutturazioni: ideali per ville mono-familiari e per abitazioni di minori dimensioni. Questi nuovi sistemi ibridi sono composti da una gamma completa di

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componenti che dialogano in modo intelligente tra loro, garantendo un’interazione semplice e flessibile tra le principali tecnologie di riscaldamento. Il sistema è composto da un’unità da installare all’interno (ingombro inferiore a 1 mq) che contiene la caldaia a condensazione Luna Platinum CSI, il puffer da 300 litri, la centralina di controllo e tutti i dispositivi idraulici necessari al funzionamento dell’impianto. L’unità interna è collegata ad una pompa di calore installata all’esterno, ai pannelli solari termici e ai terminali di riscaldamento e/o condizionamento (pavimenti e pannelli radianti o radiatori). Il sistema può essere reso ancora più ‘rinnovabile’ installando pannelli solari fotovoltaici.

DAIKIN Daikin amplia la gamma dei sistemi VRV con la rivoluzionaria soluzione in pompa di calore VRV IV. Il sistema, una delle novità presentate in occasione di MCE, si avvale della tecnologia a volume di refrigerante variabile e del controllo dinamico della temperatura di evaporazione/ condensazione che consente di personalizzare il funzionamento scegliendo tra diverse configurazioni disponibili. In modalità automatica, ad esempio, il sistema è configurato sia per raggiungere la massima efficienza energetica durante l’anno, sia per rispondere rapidamente alle variazioni di carico interno, durante le giornate estive più calde, garantendo il comfort ottimale in ogni stagione. Grazie alla variazione continua della temperatura del refrigerante, in funzione del carico ambiente e delle condizioni meteorologiche esterne, è possibile ottenere, rispetto alla precedente gamma VRV III, incrementi di efficienza prossimi al 25%. Durante le stagioni intermedie, invece, quando il raffrescamento è richiesto in minima parte, la temperatura degli ambienti è quasi sempre prossima a quella di setpoint. Per risparmiare energia, il sistema varia la temperatura del refrigerante, innalzandola rispetto ai 6°C che corrispondono alla temperatura standard di evaporazione di R-410a. Si ottiene così una riduzione dell’energia utilizzata e una maggiore efficienza complessiva. Grazie ad un innovativo elemento di accumulo, la tecnologia di riscaldamento continuo del VRV permette di fornire calore agli ambienti anche quando si attiva il ciclo di sbrinamento. Un’ulteriore novità è il nuovo software di configurazione che semplifica le operazioni di collaudo e la personalizzazione del sistema, consentendo di ridurre il tempo richiesto per la configurazione in loco dell’unità. Daikin presenta anche il nuovo Intelligent Touch Manager che, grazie all’interfaccia utente semplice e intuitiva, consente di controllare fino a 2.560 gruppi di unità interne. Tra le funzioni disponibili quella di ottimizzazione del risparmio energetico consente di massimizzare l’efficienza del sistema in ogni fase di funzionamento.


HERMANN SAUNIER DUVAL La nuova gamma di caldaie Master 3 Hermann Saunier Duval offre tutti i vantaggi degli ultimi ritrovati in campo tecnologico con una particolare attenzione alla semplicità di utilizzo. Le dimensioni contenute rendono tutti i modelli Master 3 perfetti sia per la nuova impiantistica che per la sostituzione in impianti esistenti. I tasti e la simbologia utilizzati assicurano all’utente una selezione pratica delle funzioni e delle temperature desiderate e un uso semplice ed immediato. Il display digitale consente di visualizzare costantemente la temperatura del circuito

COMAP di riscaldamento o la pressione dell’impianto e di impostare i principali parametri di funzionamento della caldaia. Tutti i modelli della gamma Master 3 sono Solar Easy, ovvero garantiscono una perfetta compatibilità con tutti i sistemi solari grazie ad una serie di kit solari. La caldaia interviene quando l’irraggiamento solare non è sufficiente a mantenere l’acqua sanitaria alla temperatura desiderata.

La recente implementazione proposta da Comap nella gamma di raccordi Sudo Press acqua e solare, anche del sistema di perdita controllata durante il collaudo in caso di mancata pressatura, fa sì che Sudo Press diventi, in pratica, il sistema… che non può più perdere! E oltre all’inserimento dell’acciaio inossidabile e al carbonio nella sua gamma di raccordi metallici a pressare, Comap presenta anche i raccordi con nipples in bronzo ‘orientabile’ ideali nelle ristrutturazioni e per semplificare le installazioni.

EMMETI

Nasce Gerpex Gas, il nuovo sistema in tubi multistrato e raccordi in ottone per la realizzazione di impianti di adduzione gas ad uso domestico. La soluzione, proposta da Emmeti, sviluppa i punti di forza del sistema Gerpex acqua, adattandone le caratteristiche agli impianti di distribuzione del gas nelle abitazioni private. Con un occhio di riguardo agli installatori: Gerpex Gas, infatti, propone un’alternativa semplice, affidabile e sicura per gli addetti ai

lavori e i clienti finali. Tutto il sistema è certificato secondo le norme che regolano la costruzione di prodotti (UNI TS 11344:2009) e la loro installazione su impianti alimentati da rete di distribuzione di Metano o da bidoni e serbatoi fissi di GPL (UNI TS 11343:2009). A conferma della qualità complessiva del sistema, Gerpex Gas ha inoltre ottenuto il certificato internazionale ISO 17484-1. Anche dal punto di vista operativo, tutti i dettagli sono stati studiati per velocizzare e semplificare il lavoro degli installatori. La gamma completa di tubi multistrato in PE-Xb/AL/PE-HD è fornita sia in rotoli (16x2, 20x2, 26x3) sia in barre (26x3, 32x3) con raccordi a pressare e relative attrezzature. L’offerta è completata da una serie di accessori che consentono all’installatore di avere a disposizione tutto il necessario per un servizio di qualità: i collettori gas, le valvole sottointonaco e le scatole da incasso permettono di adattare gli impianti ad ogni esigenza

progettuale. I modelli in rotolo, inoltre, sono disponibili prerivestiti con guaina corrugata che, in alternativa, può essere fornita come accessorio per rivestire direttamente in cantiere i tubi nudi. Tutte le altre attrezzature, come i calibratori, le pinze e le pressatrici sono in comune con il sistema Gerpex per impianti acqua.

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MCE

NOVACOMET NovaComet, marchio distribuito da Comap di proprietà del Gruppo Aalberts Industries, da più di cinquant’anni produce i suoi componenti per il settore gas e GPL nel pieno rispetto delle normative e a garanzia dei più elevati standard di sicurezza. Fra le novità presentate dall’azienda, segnaliamo Opso ‘ST’ (Sicurezza Totale), un nuovo modello di regolatore GPL di bassa pressione, con valvola Opso di sovrapressione a riarmo manuale, da utilizzarsi principalmente come regolatore di singolo stadio nelle installazioni domestiche e commerciali, interamente prodotto in Italia. Può essere montato, a seconda delle diverse necessità, o direttamente sul rubinetto della bombola (tramite l’apposito raccordo fornito nella confezione), o su una centralina per l’accoppiamento di due bombole oppure a valle di un inversore automatico. La valvola di sicurezza Opso interviene bloccando il flusso del gas nel caso in cui la pressione regolata diventi maggiore della pressione d’intervento definita (sovrappressioni) a causa di eventuali malfunzionamenti del regolatore derivanti dalla presenza di detriti nella sede, dal blocco per ghiaccio, dalla rottura della membrana, dalla ri-liquefazione del GPL nella tubazione o altro. Lo sblocco del regolatore è manuale, così da consentire la rimozione dell’anomalia e il ripristino dell’alimentazione in tutta sicurezza. Inoltre, il nuovo prodotto utilizza una nuova mescola FPM per la membrana e l’otturatore garantendo così una maggior resistenza agli idrocarburi aggressivi a vantaggio di una maggiore continuità di utilizzo.

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CHAFFOTEAUX Chaffoteaux continua a confermare la sua competenza nella progettazione e realizzazione di prodotti e sistemi di alta qualità per il comfort ambientale e l’acqua sanitaria, come le ultime novità Fluendo Avenir Outdoor e Fluendo Facile, gli scaldacqua a gas istantanei. Fluendo Avenir Outdoor, di potenza inferiore a 35 kW ad uso monofamiliare, non necessita del rispetto delle limitazioni dell’impianto termico previste dal D. Lgs 192/05 (scarico a tetto, controlli di efficienza e libretto d’impianto). Nato per uso esterno è dotato di antigelo di serie (fino a -20°C) e comando remoto di serie con cavo da 30 metri. La scheda elettronica di gestione controlla con precisione lo scaldacqua il cui sistema di accensione è sempre elettronico con sensore di fiamma a ionizzazione. Il numero dei giri del ventilatore si modula in base alla potenza bruciata.

L’alta efficienza, superiore al 90%, è dovuta alla tecnologia premiscelata e al rapporto di modulazione raggiunto. Nato per uso interno, Fluendo Facile ha un controllo estremamente preciso della temperatura di acqua calda e fredda tramite sonde NTC per un risparmio di gas fino al 25% grazie allo ionizzatore di fiamma e all’accensione elettronica. La sua grande versatilità lo rende capace di funzionare perfettamente anche con pressioni idriche minime (0,3 bar). Dotato di limitatore di sicurezza della temperatura, ha anche un pressostato che controlla il funzionamento dell’estrattore combusti. Si integra perfettamente con i sistemi solari termici a circolazione naturale e forzata. È disponibile nelle capacità di 11 e di 14 litri al minuto e nelle versioni a GPL e gas metano.


EVENTI

LA QUINTA DI MADE 17-20 ottobre 2012, in Fiera Milano Rho, quattro giorni per MADE expo, ovvero il punto d’incontro privilegiato per la filiera delle costruzioni La quinta edizione di MADE si svolgerà in uno scenario davvero difficile per l’intero settore dell’edilizia, con cinque anni negativi per il mercato delle costruzioni (il calo degli investimenti è stato del 3,2% nel 2011) e con l’anno in corso (se andrà bene) in posizione di stallo. Per questo MADE raccoglie la sfida e si propone come un punto di partenza per il rilancio del mercato interno, offrendo nei giorni della manifestazione un’offerta più che completa dei prodotti e delle tecnologie dell’abitare, dal mondo dei cantieri fino al progetto, anche portando, per la prima volta, all’interno della manifestazione, il comparto dell’elevazione, integrandolo nel layout espositivo con una specifica area. Filo conduttore della rassegna sarà tutto ciò che è riconducibile al tema della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica, con le ultime proposte tecnologiche e di prodotto e con un’area completamente dedicata alle energie rinnovabili, con convegni e appuntamenti specifici (lo Smart Village, interamente dedicato alla città del futuro e alle sue soluzioni tecniche, cui va aggiunto il cantiere di AAA+A, che sta per Agricoltura Alimentazione e Architettura, dove i progetti più innovativi sapranno anche unire lo sviluppo urbano e il rispetto dell’ambiente). Da segnalare anche la mostra Green Home Design Abitare il Presente, e lo spazio Condominio App, rivolto al mondo dei condomini e dei loro ammini-

stratori. Vengono poi riconfermati gli appuntamenti con il Forum della Tecnica delle Costruzioni e Borghi e Centri Storici, mentre debutta il MADE in Concrete, iniziativa totalmente dedicata al comparto del calcestruzzo. Altra novità sarà il servizio MADE iProduct Info, che permetterà alle aziende espositrici di veicolare in modo innovativo il loro materiale comunicativo, grazie all’integrazione fra i codici QR e il web. Anche la nostra Casa editrice, come è ormai consuetudine, sarà presente alla rassegna con un’ampia area sia espositiva che propositiva, dove si terranno conferenze stampa, presentazioni di relazioni tecniche e progettuali.

LABORATORIO DI ARCHITETTURA La quinta edizione della mostra “LABORATORIO DI ARCHITETTURA”, a cura della rivista OF ARCH, indagherà cambiamenti e problematiche della città che si modifica attraverso il recupero architettonico di quartieri degradati, singoli edifici, piazze e parchi, e contemporaneamente si rinnova attivando interessi culturali, esistenziali e di benessere per i cittadini. La prossima edizione di laboratorio di architettura avrà come tema “PROGETTO SMART CITY. RIQUALIFICAZIONE, ENERGIA, QUALITA’ DELLA VITA”. Particolare attenzione sarà data al materiale legno riciclato sia nell’architettura che nei progetti di arredamento urbano. Il nostro partner culturale sarà la “Facolta’ di architettura dell’universita’ degli studi di Ferrara. centro ricerche architettura energia e laboratorio material design”. Unitamente ai progetti architettonici, Laboratorio di Architettura ospiterà, sia con materiale espositivo inerente al tema che attraverso convegni e conferenze, le aziende e le imprese di costruzioni che maggiormente saranno coinvolte nel dibattito sulla città che cambia. La mostra sarà organizzata in tre parti integrate che daranno vita a specifiche attività: Aree espositive / laboratorio e progetti / materiali da costruzione Area per i dibattiti e le conferenze Area relax Area espositiva dedicata alla Facoltà di Architettura È previsto di occupare, per la sola area espositiva, 300 mq in piano. L’area espositiva sarà suddivisa in zone che potranno rappresentare altrettante aree tematiche. I partecipanti al Laboratorio di Architettura saranno invitati a parlare in conferenze e dibattiti, durante il periodo della mostra, seguendo un calendario concordato. Area per i dibattiti e le conferenze Sarà allestito uno spazio di circa 100/150 mq per le attività di incontri e dibattiti sul tema della mostra: progetti esposti, architettura, materiali, tecniche costruttive, questioni energetiche relative alla produzione di componenti e materiali per l’architettura, il design dei componenti e i complementi per l’architettura, ecc..

Area dedicata ai materiali e area relax Si tratta di uno spazio di 150/200 mq, dedicato all’esposizione di materiali scelti per le loro particolarità tecnologiche e di design. Tali materiali e prodotti costituiranno la parte essenziale dell’area relax ,in cui ci sarà un bar attrezzato e confortevole. L’area relax sarà collegata con l’area conferenze e naturalmente con quella espositiva, in modo da ottenere la massima integrazione con tutte le parti della mostra. Promozione: gruppo DDW Design Diffusion World tramite tutti gli strumenti, cartacei e on line MADE expo tramite conferenze stampa, comunicati stampa, sito Università di Ferrara tramite strumenti on line e un grande evento in occasione dei festeggiamenti dei suoi primi 20 anni di attività con ospiti di rilievo del mondo dell’architettura e del design Convention Re-build: innovare la rigenerazione immobiliare (Riva del Garda 17/19 settembre).

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PRODOTTI

IL PROTOCOLLO THERMAVENT. PER UNA CASA… RINNOVABILE di C. M.

Anche l’aria all’interno dell’abitazione diventa green. Questo perché viene riscaldata o raffreddata esclusivamente attraverso fonti rinnovabili

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È questa l’innovazione del protocollo Thermavent creato da DomusGaia, realtà specializzata nella progettazione di costruzioni ecologiche. In questo modo la casa viene dotata di un’innovativa tecnologia impiantistica che consente di riscaldare, raffreddare, deumidificare e rinnovare l’aria con l’ausilio esclusivo di fonti completamente pulite. Fra queste, la geotermia, il fotovoltaico e l’aria esterna che, oltre a garantire un ottimo comfort abitativo, assicurano alla casa un’autosufficienza energetica decisamente green. Dopo il successo del protocollo SunHome, che ha visto un grande numero di installazioni e che prevede l’utilizzo esclusivo del sole come fonte per soddisfare tutto il fabbisogno energetico della casa (e anche di più), l’ufficio di sviluppo e ricerca DomusGaia propone Thermavent, un protocollo d’eccezione composto da diversi elementi e realizzabile solo su case con un elevato grado di isolamento termico. Le motivazioni che hanno spinto Matteo Marsilio e Angelo Scandolin, soci di DomusGaia, a creare il protocollo Thermavent sono molteplici. “Il tutto è nato – spiegano – analizzando le esigenze dei nostri clienti. Da tempo cercavamo delle soluzioni integrate per climatizzare le nostre case, che sono già estremamente isolate dal freddo e dal caldo e anche dal passaggio dell’aria, tutte caratteristiche necessarie per la classificazione CasaClima Classe Oro, A e B. L’estremo isolamento delle costruzioni DomusGaia ci consente di adottare sistemi impiantistici particolari ad altissima efficienza che si integrano con il sistema involucro”. Ma la richiesta dei committenti era anche un’altra. “Oltre a riscaldare la casa con fonti energetiche ‘green’ – spiegano i soci di DomusGaia – i clienti ci chiedevano sempre più di raffreddarla d’estate, deumidificarla e di avere l’aria sempre fresca e pulita all’interno degli ambienti. Per soddisfare queste esigenze prima di Thermavent avremmo dovuto installare molti impianti di tipo diverso e molto costosi. Con Thermavent, invece, riusciamo a soddisfare tutti


La casa Thermovent consumerà solo energia rinnovabile, non inquinerà e non necessiterà di allacciamento alla rete pubblica del gas

i bisogni di climatizzazione dei nostri committenti con costi di gestione pari a zero. Non solo: anche il costo iniziale dell’impianto viene decisamente abbattuto e per il suo funzionamento ci avvaliamo solo di fonti energetiche pulite”. L’impianto di una casa Thermavent viene dotato di una pompa di calore con scambio ad aria di ridotte dimensioni e di un impianto di ventilazione meccanica controllata con scambiatore termico ad alta efficienza con pretemperazione tramite bollitore e sonda geotermica. Quest’ultimo viene poi integrato con elementi radianti a soffitto/parete e con un impianto fotovoltaico da 5- 6 kWp. Grazie al protocollo Thermavent le case DomusGaia sono del tutto autosufficienti dal punto di vista energetico. Ciò vale non solo per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, ma anche per l’alimentazione degli elettrodomestici. Il tutto a costi davvero bassi di costruzione e solo con energie rinnovabili. Inoltre con Thermavent non c’è più la necessità di realizzare impianti tradizionali a pavimento. La prima abitazione Thermavent è in fase di avanzata costruzione in Friuli Venezia Giulia, a Majano, in provincia di Udine, e sarà pronta entro la fine di giugno. L’edificio residenziale, certificato CasaClima, beneficerà dei contributi per la promozione e l’incentivo dell’efficienza energetica attuati dalla Provincia di Udine. L’abitazione si sviluppa su due piani fuori terra, ha una forma compatta e presenta un involucro edilizio di valore di trasmittanza termica U pari a 0,20 W/m2K per le pareti e 0,17 W/m2K per la copertura e sfasamenti termici attorno alle 18 ore. Grazie al protocollo Thermavent la casa consumerà solo energia rinnovabile, non inquinerà e non avrà bisogno dell’allacciamento alla rete pubblica del gas. Il pannello in legno massiccio, ovvero l’elemento portante della parete, permetterà un efficace assorbimento e rilascio dell’umidità presente all’interno della casa determinando un ottimo equilibrio termo igrometrico. L’assenza di ponti termici, grazie

ai materiali da costruzione e al tipo di impianti di termoregolazione scelti, assicurerà infine l’uniformità di temperatura nei diversi ambienti dell’abitazione impedendo che l’epidermide percepisca delle differenze di temperatura e conseguentemente allerti il sistema nervoso. Ultimo ma non ultimo, l’abitazione Thermavent

sarà anche estremamente sicura: il sistema costruttivo prefabbricato in legno X-LAM rappresenta infatti una delle migliori tecnologie presenti sul mercato nel settore del costruire antisismico, con prestazioni superiori a quelle di una struttura in acciaio, calcestruzzo armato o legno tradizionale.

Il pannello in legno massiccio, elemento portante, assorbirà e rilascerà l’umidità presente nella casa

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PRODOTTI

Collettore “MAXI” a (5+5)

Primo piano Collettore “MAXI” b (5+5)

Secondo piano

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ed invernale. La portata d’aria nominale è di 1000 m3/h e quindi è ideale per l’uso in ambito terziario, per ambienti di media volumetria e con discreto affollamento, come il caso specifico. Il sistema radiante a soffitto b!klimax abbinato alla Comfort Unit UC 1000 diviene a tutti gli effetti un sistema radiante Doas (Dedicated Outdoor Air System) che, oltre ad essere riconosciuto come sistema ad alta efficienza, assicura ottime qualità in termini di comfort ambientale, unendo al controllo della temperatura ambiente (carico sensibile) fornito dalla sola parte radiante, il trattamento dell’aria nei termini di apporto di aria primaria e controllo igrometrico della stessa, recuperando altresì parte dell’energia che altrimenti andrebbe

RDZ SI FA IN TRE di C. M.

Per la realizzazione dei nuovi uffici di un’agenzia di rappresentanza di Ancona, lo studio di progettazione in collaborazione con la ditta installatrice e il committente hanno scelto di utilizzare un sistema di climatizzazione degli ambienti fortemente dedicato al comfort, all’efficienza, alla salubrità e al risparmio energetico. È stato dunque scelto RDZ Radiant Design Zone che, attraverso il dialogo di tre componenti fondamentali (il sistema radiante a soffitto b!klimax, il trattamento dell’aria e la termoregolazione) è in grado di garantire un clima ideale durante tutto l’arco dell’anno Per i 140 m2 di superficie suddivisi su due piani (piano terra con ingresso, area bar, sala meeting e formazione, bagno; primo piano con tre uffici e bagno) sono stati utilizzati i quadrotti radianti b!klimax 600x600 mm costituiti da un plafone metallico in acciaio 5/10 post verniciato con base 15 mm e ribassato di 8 mm ad angolo retto con superficie microforata e bordo liscio da 20 mm. Sul plafone è fissato, tramite un diffusore metallico in alluminio, il circuito idraulico realizzato mediante tubazione in PB diam. 6 mm dotata di barriera contro la diffusione dell’ossigeno secondo la DIN 4726. Un pannello isolante in polistirene stampato e opportunamente sagomato, con uno spessore di 40 mm e una densità di 30 Kg/m³, completa il sistema e ne garantisce l’isolamento termico. I quadrotti radianti 600x600 sono di semplice e rapida installazione, possono essere rimossi per interventi di ispezione e manutenzione anche ad impianto funzionante e, grazie alla superficie microforata fonoassorbente, migliorano il comfort acustico all’interno degli ambienti. A completamento dell’impianto, per garantire un’ottimale distribuzione del fluido termovettore e il corretto bilanciamento idraulico dei circuiti, sono stati utilizzati tutti i componenti che comple-

persa con il recuperatore di calore a flussi incrociati. Ecco dunque che in ambito terziario, dove i carichi termici estivi, soprattutto interni, divengono importanti e dove le normative, UNI 11300 e UNI 10339 in primis impongono il ricambio d’aria orario in base all’affollamento, è importante avere un sistema di climatizzazione in grado di controllare separatamente carico sensibile, latente e aria primaria per avere, oltre a un notevole risparmio energetico, un comfort perfetto.

tano il sistema b!klimax: i collettori principali Maxi dai quali partono le tubazioni in PB preisolate diam. 20 mm che alimentano i collettori secondari ad innesto rapido, distributori, che permettono di collegare i pannelli radianti al circuito di distribuzione. Questi quadrotti radianti sono stati dimensionati per ottenere una prestazione termica in fase di riscaldamento invernale di circa 120 W/m2 e in fase di climatizzazione estiva di circa 80 W/m2, rese che permettono al soffitto radiante di soddisfare il carico sensibile dei vari ambienti. Il caldo e il freddo sono generati da una pompa di calore aria–acqua della potenza di 12 KW. Per garantire il massimo delle prestazioni nel funzionamento estivo ed invernale, l’impianto radiante è stato integrato con un sistema di termoregolazione. Per il trattamento dell’aria è stata installata nel controsoffitto la Comfort Unit UC 1000, una vera e propria UTA (Unità di Trattamento Aria) costituita da un deumidificatore DA 1000 abbinato ad un recuperatore di calore SR 1000, una macchina in grado di garantire le funzionalità di deumidificazione, ventilazione, rinnovo aria (con recupero di calore), integrazione di potenza sensibile estiva

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IMPIANTISTICA

UN PROGETTO MULTIPIANO A MOSCA di M. M.

Il complesso sul lungofiume Scarlet Sails è uno dei dieci edifici più alti di Mosca, e la divisione Residential and Commercial Water di Xylem è stata incaricata di fornire soluzioni di pompaggio per il riscaldamento, il condizionamento e i sistemi di acqua calda e fredda nella quinta torre La costruzione pone le comuni sfide di un edificio multipiano: prevalenze elevate per l’approvvigionamento idrico ed elevate pressioni statiche per le pompe di circolazione. Sette gruppi di pressione sono stati progettati e installati per soddisfare le specifiche esigenze dello staff tecnico relative all’approvvigionamento idrico dell’edificio. Le pompe multistadio serie SV sono abbinate ai dispositivi di controllo della frequenza Hydrovar®, che variano la velocità delle pompe per assicurare la massima efficienza ed economicità. Le pompe raggiungono le alte prevalenze richieste (fino a 180 mca, 18 bar) e possiedono una struttura in acciaio inox a manutenzione ridotta. Gli impianti di condizionamento e ventilazione utilizzano otto pompe di circolazione Lowara serie FCS, in linea con corpo pompa in ghisa resistente e giranti in acciaio inox con saldatura laser, e dotate dei dispositivi di controllo a velocità variabile Hydrovar. Xylem è stata scelta per il progetto tramite gara d’appalto, grazie alla progettazione innovativa, alle caratteristiche di risparmio energetico e alla nota resistenza delle pompe FCS. Hydrovar di Xylem è un azionamento a velocità variabile che può essere installato successivamente su qualsiasi gruppo di pressione esistente per garantire risparmi di costi ed energia pari a circa il 50%. Con un tempo di recupero del capitale investito inferiore a due anni, Hydrovar si rivela un investimento accessibile a tutti per gli edifici più

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grandi che utilizzano pompe di pressione a velocità fissa in applicazioni commerciali o industriali. Installando le unità ‘plug and play’ Hydrovar in un gruppo di pressione a velocità fissa non solo si elimina la necessità del quadro di comando, ma si può anche disporre della funzione di avviamento dolce che, combinata con i vantaggi derivanti dal funzionamento della pompa a velocità variabile, può prolungare la durata della pompa e dell’impianto idraulico. Riducendo la corrente di spunto quando la pompa è accesa, parti come i cuscinetti del motore e la raccorderia sono protette dallo shock idraulico che può provocare cavitazioni e avarie. Solo cinque passi per l’installazione, vediamoli: 1) Prima di installare Hydrovar, è necessario valutare il luogo e l’apparecchiatura presente per determinare l’effettivo livello di energia che viene consumato. A questo punto l’installatore può ipotizzare il costo del gruppo di pressione su base annua calcolando circa 12 centesimi all’ora per ogni kilowatt di energia consumato (tariffa industriale) (pertanto una pompa da 11kW costerà € 1,32 all’ora funzionando alla massima velocità). Una volta che questo costo sarà stato moltiplicato per il numero di pompe utilizzate, l’installatore potrà spiegare in termini economici quanto una riduzione del consumo di energia pari


Nelle immagini una pompa verticale e altre pompe Lowara FCS con Hydrovar

al 50% potrebbe far risparmiare all’utente finale. 2) Hydrovar viene posizionato direttamente sulla pompa e utilizza l’aria fredda emessa dalle bocche del ventilatore per impedire il surriscaldamento. Ciò significa che non è richiesta un’unità di raffreddamento aggiuntiva, che le dimensioni di ingombro di Hydrovar sono ridotte al minimo e che non è necessario utilizzare il prezioso spazio delle pareti. Dopo aver svitato l’involucro esterno di Hydrovar, utilizzare le quattro staffe di montaggio in dotazione per fissarle il dispositivo alla cuffia di metallo della ventola dell’unità pompa; per le cuffie di plastica delle ventole sono disponibili anelli metallici opzionali. Le staffe sono progettate in modo specifico per tutti i motori IEC Euro. 3) Dopo aver fissato i pressacavi alla relativa piastra esposta nel lato destro di Hydrovar, svitare e rimuovere il frontale della morsettiera del motore della pompa. Prendere i cavi di collegamento (acquistati separatamente o realizzati utilizzando fili e collegamenti standard) e inserire l’estremità del cavo del motore nei punti di ingresso del cavo, collegandola ai relativi terminali. In caso di installazione successiva dell’unità in un gruppo di pressione esistente, è necessario reindirizzare l’alimentazione elettrica direttamente a Hydrovar. Collegare un PTC ai due cavi di segnale esposti e fissarlo al corpo motore.

In caso di surriscaldamento, la resina sensibile all’interno del PTC aprirà il circuito dei due cavi di segnale, avvisando Hydrovar del problema. A questo punto, rimontare il coperchio frontale del terminale, assicurandosi che la tenuta idraulica sia stata posizionata correttamente. 4) Introdurre l’altra estremità del cavo di connessione nel relativo ingresso sul lato destro di Hydrovar, collegandola ai cavi di segnale e alimentazione corrispondenti. A questo punto, collegare il cavo del trasduttore (chiamato anche sensore o trasmettitore di pressione) a Hydrovar® tramite la stessa piastra. L’estremità libera del trasduttore deve poi essere collegata al tubo in cui si vuole mantenere costante la pressione, avvicinandosi il più possibile alla pompa. 5) Dopo aver riposizionato il coperchio dell’unità Hydrovar, programmare la pressione richiesta in bar utilizzando i pulsanti e lo schermo. A seconda del numero di pompe del gruppo di pressione, possono essere richieste delle semplicissime operazioni di programmazione. Tutto ciò è spiegato chiaramente nel manuale delle istruzioni operative. Hydrovar attiverà automaticamente l’avviamento dolce non appena verrà riacceso.

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IMPIANTISTICA

LA MODULARITÀ E L’EFFICIENZA di Claudio Moltani

Il Centro Servizi Tavolucci, a San Marino, nasce dalla necessità di creare un polo di attività terziarie pubbliche e private. Il progetto è costituito da tre blocchi di edifici, caratterizzati da un’estetica minimalista, dove elasticità, linearità e luminosità dei volumi architettonici sono intervallati da spazi di collegamento, con zone di sosta e di passaggio. Toshiba fra le aziende partecipanti al progetto Dopo quattordici mesi di monitoraggio su consumi e produzione di energia effettuato dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Navale dell’Università di Trieste, la casa-prototipo progettata e realizzata da Settimo Costruzioni Generali si è confermata completamente autonoma, consumando solo 7947,36 kWh a fronte di un’autoproduzione di 8238 kWh. L’obiettivo del test, come dichiarato all’avvio del periodo di osservazione dall’Ing. Alessandro Settimo, presidente della società di costruzioni di Trieste e promotore dell’iniziativa, era andare oltre la classificazione degli immobili secondo le classi attualmente in vigore (dalla A alla G), per inserire nella compravendita un certificato che attesti gli effettivi consumi di una casa sostenibile. Un impegno che, oltre a fornire la certezza sui costi di mantenimento dell’abitazione, garantisce che un eventuale sforamento, se non causato dall’imperizia del proprietario, potrà essere rimborsato dall’impresa costruttrice. Classificato come ‘patent pending’, l’esperimento è in attesa di ricevere il riconoscimento ufficiale di un brevetto per la realizzazione di edifici a basso impatto energetico e l’architettura elettronica per la gestione da remoto di edifici di questo tipo. L’abitazione-prototipo oggetto del monitoraggio, partito ad agosto 2010, misura 180 m2 ed è stata costruita utilizzando criteri che la qualificano come di gran lunga superiore alla classe A (massimo standard di riferimento per edifici energeticamente efficienti attualmente in vigore). “La progettazione, anziché allinearsi con i requisiti minimi previsti dalle norme in materia di risparmio energetico, mirava ad ottenere la massima prestazione possibile” – dichiara l’Ing. Alessandro Settimo. “Abbiamo utilizzato solo materiali ed impianti al top di gamma in termini di performance. Inoltre, per la progettazione e l’integrazione delle tecnologie, grazie alla collabora-

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zione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Navale dell’Università di Trieste, è stato utilizzato un software di calcolo dinamico che ha consentito di prevedere il comportamento energetico dell’edificio, consentendo di raggiungere la migliore combinazione di fattori tecnologici ed ambientali.” L’Università ha poi provveduto a monitorare e valutare – indipendentemente - per quattordici mesi i consumi dell’abitazione così realizzata, raccogliendo dati ogni cinque minuti. Già partner di CasaClima, la Settimo Costruzioni ha impiegato nella casa-prototipo diverse tecnologie e tecniche costruttive per ottenere l’autosufficienza energetica. L’immobile, esposto a sud, è caratterizzato da un elevato livello di isolamento termico, inoltre, grazie a particolari accorgimenti adottati, è completamente ‘stagno’ per eliminare ogni minima infiltrazione d’aria e ponte termico. Il benessere interno della casa è garantito dalla ventilazione meccanica controllata, che assicura un continuo ricambio d’aria mantenendo la stessa temperatura a qualsiasi altezza nelle stanze. Molta attenzione è stata posta all’effetto combinato di temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria ventilata, in modo da ottenere il miglior livello di benessere ambientale asseverato dall’indice PMV (Predicted Mean Vote). Una pompa di calore geotermica con due pozzi a 100 m di profondità sfrutta la temperatura costante del terreno garantendo d’estate il raffreddamento e in inverno il riscaldamento degli ambienti. L’energia elettrica viene prodotta da un impianto fotovoltaico da 6,0 kWp, mentre l’acqua calda sanitaria viene fornita da un sistema solare termico, integrato da un concentratore solare per scaldare l’acqua necessaria al funzionamento della vasca Jacuzzi e del bagno turco.


Centro Servizi Tavolucci Località: San Marino Tipo di applicazione: VRF SMMS Toshiba Unità esterne: 110 Unità interne: 1125 di varia tipologia

In apertura la casa-prototipo, progettata e realizzata da Settimo Costruzioni Generali con criteri che la qualificano di gran lunga superiore alla Classe A

Al comfort interno, sia in inverno che in estate, contribuisce infine l’impianto di climatizzazione radiante a pavimento, che mantiene una temperatura ideale in casa, grazie alla costante circolazione d’acqua. Per evitare emissioni in atmosfera, la casa non è alimentata da gas e anche il piano cottura della cucina è ad induzione elettrica. I consumi in casa sono stati ridotti ulteriormente grazie all’applicazione di luci a LED, di un particolare ascensore dal consumo di soli 500 w e dagli elettrodomestici in classe AAA. Una cisterna di raccolta delle acque

piovane contribuisce al suo recupero per l’irrigazione e il risciacquo delle toilette. I consumi sono tenuti costantemente sotto controllo, come l’accensione lo spegnimento dei vari dispositivi, grazie ad un sistema domotico controllabile da remoto via iPad o con qualsiasi altro dispositivo analogo.

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IMPIANTISTICA

GEBERIT‘SILENZIA’ DIESEL di Aurelio Marelli

Il nuovo centro polifunzionale Diesel Village di Breganze (Vi) ha scelto Geberit e i suoi prodotti per gli impianti di adduzione idrica e di scarico, in virtù dei loro elevati standard di qualità e di sicurezza Diesel, nel quadro del processo di espansione che ha visto il proprio brand protagonista in questo ultimo decennio, ha deciso di raggruppare le principali funzioni aziendali di tutto il gruppo, sparse nel territorio della provincia di Vicenza, in un nuovo quartiere generale e nuova sede dell’azienda (il Diesel Village). La nuova sede è ubicata nel comune di Breganze, in provincia di Vicenza, su un lotto di terreno di circa 90.000 metri quadri. Il complesso edificato è composto da cinque corpi principali organizzati attorno ad un’asse centrale che lo separano in due macro aree raccolte attorno alle corti interne e collegate fra loro da percorsi coperti sopraelevati. Le attività ospitate sono numerose e molto differenziate: dal magazzino materie prime e campionari all’area espositiva, dal blocco per uffici su tre livelli agli spazi collettivi come fitness center e ristorante, dallo showroom all’auditorium multifunzionale, dal centro elaborazione dati ai servizi generali. L’asilo con spazi tecnologici è ospitato in costruzioni a sé stanti, immerse nel verde assieme ai parcheggi e ai campi per l’attività sportiva all’aperto. Il concept progettuale, le innovative soluzioni costruttive e tecnologiche, l’attenzione alla sostenibilità ambientale ed energetica dell’intero insediamento e le modalità di attuazione della sicurezza in cantiere pongono la realizzazione all’avanguardia nel panorama italiano ed europeo.

Geberit Mepla in barre e rotoli. Mentre per gli impianti di scarico, il Team Geberit ha scelto il sistema di tubazioni in polietilene Geberit PE e il sistema di tubi e raccordi insonorizzati in polietilene Silent-db20. Per il montaggio dei vasi sospesi in tutti i locali bagno i progettisti hanno adottato i moduli d’installazione Combifix Italia. Geberit Combifix Italia nasce in risposta alle esigenze più tipiche del cantiere italiano: con uno spessore di 8 cm che permette l’incasso nelle pareti in mattone o davanti alla parete. Il complesso polifunzionale Diesel Village è nato per ospitare tutte le principali attività del Gruppo Diesel, marchio internazionale nel settore della moda, e accoglie uffici, spazi per l’attività del team di stilisti, un museo aziendale, auditorium, fitness center con campi sportivi, magazzini, asilo nido e scuola materna per i dipendenti. La progettazione è stata curata dall’arch. Pierpaolo Ricatti (Vicenza) in collaborazione con il team professionale di Jacobs Italia, società di ingegneria che ha curato l’intera operazione dalle prime fasi di progettazione fino al completamento dei lavori. Un intervento improntato alla ricerca di soluzioni di minor impatto ambientale ed energetico per creare un vero modello di edilizia-ecosostenibile. I prodotti in dettaglio

Il ruolo di Geberit Per le linee di adduzione idrica è stato utilizzato il sistema Geberit Mepla, in linea con le direttive DM174 del 2004 sull’igiene degli impianti dell’acqua potabile. Per la sola linea di adduzione idrica sono stati utilizzati tubi

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Il sistema Geberit Mepla è caratterizzato dal sistema di giunzione a pressione ‘pressfitting’ in cui le tubature vengono inserite sui raccordi che - una volta pressati con apposite ganasce - si uniscono in modo affidabile e duraturo alle tubazioni. La giunzione avviene per deformazione


Modulo Combifix Italia

Scheda del progetto Committente: Diesel Spa Impresa costruttrice: Carron Spa Progettazione ingegneristica: Jacobs Italia (Milano) Progetto architettonico: Pier Paolo Ricatti - Studio Ricatti (Vicenza) Ditta installatrice: Fratelli Campesan (Vicenza)

Sistema di scarico Gebirit PE

Sistema Geberit Mepla

Sistema Geberit Silent meccanica, garantendo una tenuta ermetica e un montaggio più veloce ed affidabile. Il raccordo è davvero innovativo con scanalature orizzontali, per assicurare la tenuta meccanica longitudinale, e verticali per permettere la rotazione del tubo sul raccordo. In fase di collaudo, questi raccordi segnalano la presenza di eventuali giunzioni non pressate, prima che l’impianto venga definitivamente completato e chiuso sotto traccia (murato). Sono disponibili nelle dimensioni da 16 a 75 mm e possono essere in metallo o in materiale sintetico (fluoruro di polivinilide). Il sistema Geberit Mepla permette la realizzazione di un impianto completo di adduzione idrica: dall’allacciamento alla centrale, con le partenze delle colonne montanti, fino alla distribuzione al piano. Il sistema di scarico Geberit PE, grazie a tubazioni in polietilene ad alta densità, offre elevate garanzie di resistenza a sbalzi di temperatura, liquidi corrosivi, prodotti chimici, solventi o acque leggermente radioattive, oltre a maggior tenuta, flessibilità, resistenza alla trazione o alla luce solare. Per l’impianto di scarico sono stati utilizzati tubi Geberit PE del diametro di 63, 110 e 160. Geberit Silent-db20 è un sistema di scarico in grado di ridurre la propagazione del suono dell’acqua in caduta o in deflusso. I tubi e i raccordi sono infatti realizzati con una miscela di PE (PoliEtilene) ad alta densità amalgamata con una scelta di fibre minerali che conferiscono al tubo e ai raccordi le caratteristiche fisiche necessarie a garantire un elevato potere fonoisolante. L’assortimento Silent-db20 si arricchisce di due misure (135 e 160 mm) oltre ai diametri: 75, 90 e 110 mm per soddisfare tutte le esigenze di insonorizzazione anche di colonne e collettori per bagni e cucine.

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ARCHITETTURA

di Claudia Galleri Manini

Progetto: John McAslan + Partners Cliente: Network Rail Strutture, copertura e banchine / passerella pedonale: Tata Steel Projects Strutture, ala est e Western Concourse: Arup

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LA PIÙ GRANDE ‘VOLTA A CAMPATA’ D’EUROPA È stata inaugurata nel marzo scorso la nuova King’s Cross Station di Londra con la copertura a singola campata più grande d’Europa Ci sono voluti cinque anni di lavori e 500 mila sterline per ristrutturare, in modo assolutamente eccellente però, la stazione King’s Cross di Londra. Disegnata da John McAslan + Partners il progetto di restauro prevedeva tre differenti approcci architettonici: il riuso degli spazi esistenti, la ristrutturazione e la nuova costruzione. Mantenendo inalterata la facciata vittoriana dell’edificio, costruito nel 1852, la ristrutturazione ne ha ulteriormente valorizzato l’aspetto estetico e migliorato l’accessibilità creando nuovi percorsi pedonali per facilitarne l’accesso. Fulcro di tutto il progetto il nuovo atrio occidentale (Western Concourse) sormontato da una maestosa struttura di copertura (sorretta da 16 colonne d’acciaio a forma d’albero) a volta semi circolare a singola campata (la più grande fra le stazioni europee) che si innalza a 20 metri dal suolo ricoprendo un’area di 7500 metri quadrati e si affianca alla facciata storica attraverso un gioco di trasparenze diramandosi come una fontana verso l’alto e verso l’esterno in una miriade di traiettorie paraboliche in simil ‘filigrana’. Il tetto, progettato per coprire una vastissima zona senza l’utilizzo di colonne, si espande per 150 metri, non evidenziando in tutta la struttura nemmeno un bullone. Inoltre, grazie alle immense vetrate posizionate sul tetto, l’atrio diventa luminosissimo – è stato paragonato dagli architetti alla ‘capocchia di un fiammifero’ – e riduce al minimo la necessità di utilizzare sistemi di illuminazione aggiuntivi. I pali di sostegno sono stati interrati ad una profondità di 50 metri. Si tratta, infatti, di una struttura incredibilmente ‘audace’ dove vecchio e nuovo si sovrappongono. Installato in copertura un impianto fotovoltaico in grado di assicurare una produzione energetica sufficiente a coprire il 20% dei consumi totali. Gli oltre cinque milioni di piccole piastrelle bianche circolari, applicate in maniera geometrica sulle pareti e sui contorni del piano ammezzato, aumentano ed enfatizzano quel senso di brillantezza e di dettaglio di lavoro finemente realizzato.


La copertura a singola campata più grande d’Europa della nuova King’s Cross Station di Londra

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“La vera sfida di questo progetto” - spiegano dalla John Mc Aslan + Partners - “era quella di far dialogare due strutture completamente differenti, affiancando alla tipica architettura vittoriana di King’s Cross strutture e materiali tipicamente contemporanei”. Lo Studio John Mc Aslan + Partners ha voluto creare, per una città che si sta preparando ad ospitare le Olimpiadi 2012, un accesso nuovo e ‘iconico’ in grado di offrire nuovi servizi ai circa 50 milioni di passeggeri, che transitano ogni anno per la stazione.

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Nella foto in alto, particolare dell’impianto fotovoltaico, installato in copertura, in grado di produrre energia sufďŹ ciente a coprire il 20% dei consumi globali

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RISTRUTTURAZIONE

QUANDO LE ESIGENZE SPOSANO LA FUNZIONALITÀ Programma nuovo complesso polifunzionale Le Officine: recupero architettonico e paesaggistico dell’area industriale ex Metalmetron

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di Claudio Moltani


Il progetto parte da un’esigenza funzionale piuttosto precisa: la necessità di affiancare un certo numero di strutture di media superficie di vendita, prive quasi completamente di connessioni l’una con l’altra, predisponendo una dotazione di servizi (parcheggi principalmente) davvero imponente e il più possibile connessa a ogni singola struttura. Questi aspetti di urbanità e di progettualità, divengono ancora più problematici quando si scontrano con esigenze funzionali ed economiche precise, poco flessibili e quasi inderogabili, tipiche degli interventi produttivo-commerciali: dimensioni, forme, soluzioni strutturali, accessibilità, aspetti normativi urbanistici e di sicurezza, necessità di visibilità, basso costo di costruzione. Questi paletti hanno portato ad una difficile decisione: la demolizione del complesso

ex-Metalmetron, del quale si è però deciso di mantenere - con uno sforzo progettuale ed economico - l’edificio curvo che conteneva la mensa e gli spogliatoi, inserendovi parte delle attività artigianali e collegandolo al sistema albergo-parcheggio in struttura. In questa maniera è stata recuperata e rilanciata l’immagine che storicamente unisce la lunga e veloce curva di Via Stalingrado, alla facciata altrettanto lunga e curva dell’edificio ex-mensa, che si sviluppa con grande dignità compositiva. La soluzione progettuale è stata quella di unificare in un unico elemento architettonico ed espressivo l’edificio curvo originario, il parcheggio in struttura alle sue spalle e l’albergo, immaginato come edificio ‘a torre’. L’immagine ha a che fare con il tema del mimetismo giocoso, quasi infantile, sfruttando la realtà

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Le Officine: area ex Metalmetron Luogo: via Stalingrado, Savona; Committente: New Co. Savona spa; Progetto 5+1AA: Alfonso Femia Gianluca Peluffo Architetti: Alfonso Femia, Gianluca Peluffo; Ingegneria strutturale: IQuadro ingegneria; Ingegneria impiantistica: Marco Taccini, AI Engineering; Responsabile di progetto: Alessandra Quarello; Design Team: Simonetta Cenci, Francesca Ameglio, Lorenza Barabino, Luca Bonsignorio, Stefania Bracco, Francesca Calcagno, Paola De Lucia, Magda Di Domenico, Lisa Fellini, Daniele Marchetti, Nicola Montera, Carola Picasso, Luca Pozzi, Nicole Provenzali, Gabriele M. Pulselli, Michela Sala, Laura Vallino, Paolo Vassallo

costruttiva di manufatti a medio costo. Tutti gli edifici sono costruiti con un sistema di pannelli prefabbricati in cls verticali, alternati al sistema delle aperture, che siano esse vetrine, finestre delle camere, finestre degli uffici. La semplicità di questo sistema costruttivo ha portato a immaginare che il colore potesse caratterizzare e rendere meno ossessiva e imponente l’insieme della struttura. Sono stati così unificati due aspetti propri di parte dell’architettura contemporanea: la semplicità compositiva dei volumi, considerati come oggetti dalla volumetria elementare e affiancati - o incastrati - tra loro, e la rarefazione della loro volumetria, attraverso un trattamento di facciata che lavori quasi per pixel, usando la modalità costruttiva come modalità espressiva. I pannelli vengono così proposti verniciati (in opera e in resina, per arricchirne la qualità della finitura) di tre tonalità del verde e di tre tonalità del blu-azzurro ai quali aggiungere un forte elemento di orizzontalità dei pannelli che segnano gli interpiani e la copertura del sistema commerciale, verniciati in viola scuro.

Tutti gli edifici sono costruiti con un sistema di pannelli prefabbricati in cls verticali

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Alcuni rendering e immagini del nuovo complesso polifunzionale Le OfďŹ cine

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RISTRUTTURAZIONE

LA FACCIATA CHE CAMBIA FACCIA di A. M.

Lo studio Barreca & La Varra è protagonista, insieme ad altri importanti progettisti, della ristrutturazione dell’intero comparto industriale RCS Mediagroup di Milano, e ha ultimato l’edificio per uffici conosciuto come B5

B5 è un parallelepipedo di 5 piani avvolto da facciate di vetro che richiamano l’immagine di un codice a barre

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La storia del masterplan mirato alla riqualificazione e all’ampliamento dell’area occupata dai vecchi uffici e dagli stabilimenti tipografici di RCS (situato in via Rizzoli, a nord est di Milano, nei pressi del fiume Lambro) risale al 2001, quando Boeri Studio (che era composto da Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra) vince il concorso di progettazione a inviti. Insieme, gli architetti realizzeranno l’edificio C, un corpo basso a corte aperta che si conclude, verso il Lambro, con una torre di diciotto piani. Nel 2007 inizia la progettazione di due nuovi edifici che riprendono e prolungano la corte aperta della torre, uno dei quali, il B5, porta la firma degli architetti Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, che nel frattempo, nel 2008, hanno fondato lo studio Barreca & La Varra. L’edificio B5 ha un carattere originale rispetto agli altri edifici del comparto, pur partecipando attivamente al suo programma. “Ci interessava che il comparto avesse un aspetto di unicità e continuità di materiale”, spiega Gianandrea Barreca. “E quindi, una volta realizzato il primo edificio con una facciata di matrice vetrosa, ci è sembrato interessante continuare a perseguire l’obiettivo dell’omogeneità materica”. Questo nuovo intervento di Barreca & La Varra, destinato a ospitare, oltre alle redazioni di testate del gruppo RCS, anche teatri di posa per la fotografia e spazi per il settore multimedia, è frutto di una elevata professionalità applicata in tutte le fasi di intervento. Realizzato in classe A, l’edificio B5 è un volume parallelepipedo di cinque piani avvolto da facciate di vetro che, nella loro composizione, richiamano l’immagine di un codice a barre. La facciata si compone, infatti, di una teoria di elementi verticali che alternano i toni del bianco a quelli del grigio e nero, con l’eccezione del piano terreno dove è dominante il nero. La tessitura di ciascun piano è sfalsata rispetto a quelle dei piani adiacenti. Lo sviluppo in altezza è scandito da elementi marcapiano neri”. La facciata di B5 persegue l’idea della misura e della metrica; i singoli elementi in vetro - ora opaco, ora trasparente - che la rivestono, la loro disposizione ordinata e l’omogeneità delle loro dimensioni riferiscono di una percezione dell’insieme controllata e cadenzata. Fra gli elementi verticali opachi si inseriscono le aperture a vetri degli uffici, riparate da un sistema di frangisole che fuoriesce dal piano della facciata e contribuisce a donare dinamicità al profilo dell’edificio.

“Tutto l’edificio, compreso il piano terra del lato interno alla corte su cui si aprono gli accessi, - spiega Gianandrea Barreca - è rivestito in lastre di vetro serigrafate e colorate con l’ulteriore presenza di imbotti verticali vetrati dotati di ‘pinne’ frangisole che emergono dal filo della facciata. (...) La ricerca dell’equilibrio fra questi e altri elementi architettonici, come ad esempio l’uso del marcapiano, genera una facciata mutevole e cangiante.” La facciata diventa quindi anche un “…sistema di montaggio, una struttura o un supporto per ospitare le funzioni e, cosa forse più interessante, per sostenere le facciate come perimetro e recinto dell’edificio, come scultura nel paesaggio.” Le aperture in vetro sono anche il tramite dell’interazione fra B5 e l’intero complesso RCS, in quanto forniscono un supporto sul quale si specchiano gli altri edifici, la città e l’ambiente circostante.

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Fra gli elementi verticali opachi si inseriscono le aperture a vetri degli ufďŹ ci

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ECOSOSTENIBILITÀ

LAVORARE LA LUCE, RISPETTARE L’AMBIENTE di Claudio Moltani

La qualità sostenibile è inscritta nel DNA di una realtà industriale quale iGuzzini, sia a livello di prodotto che di concezione stessa del lavoro. Testimonianza davvero evidente di questo approccio è la nuova sede bioclimatica di Recanati, progettata dall’arch. Maurizio Varratta, prima struttura in Italia ad aver ottenuto dall’iiSBE Italia un punteggio di certificazione energetica 3.5 A rilasciarlo l’iiSBE Italia, costola locale di ‘international initiative for Sustainable Built Environment’ organizzazione internazionale no-profit volta alla diffusione di politiche, metodologie e strumenti per la promozione di un ambiente costruito più sostenibile. La nuova sede dell’azienda è stata definita da Varratta come “…un edificio che pensa, con l’architettura è dotata di un sistema di Building Management System, una sorta di cervello che percepisce e comanda tutte le regolazioni previste per ridurre al minimo i consumi energetici e donare il miglior comfort agli occupanti”. Un complesso distribuito su 5 piani destinati alle attività di ricerca e sviluppo, di formazione e comunicazione, con uno showroom di oltre 1.000 mq e una sala conferenze per 290 persone. Cinque piani in totale, uno dei quali sotterraneo, per un totale di 7.500 metri quadri, ben 1.500 dei quali sono occupati dagli impianti tecnologici dell’intero complesso. Al piano interrato, attorno ad una grande sala riunioni, si sviluppa lo showroom, uno spazio appositamente studiato per mostrare la luce e i suoi effetti attraverso i prodotti realizzati dall’azienda, in pratica un vero e proprio Laboratorio della luce finalizzato alla ricerca, alla sperimentazione e alla spettacolarizzazione dei corpi illuminanti o delle soluzioni luminose ideate e realizzate dall’azienda L’intero edificio, realizzato in varie fasi, ha avuto come filo conduttore l’efficienza energetica, sia a livello di ideazione che, conseguentemente, di realizzazione. Questo è stato reso possibile dall’adozione di sistemi passivi (come la doppia pelle esterna dell’involucro), con due facciate contrapposte e un’intercapedine che permette la compensazione termica stagionale (fresco d’estate, caldo d’inverno), cui si deve aggiungere un sistema di tende schermanti computerizzate che contrastano l’irraggiamento solare estivo, mentre negli uffici un ulteriore sistema di tende schermanti con comando manuale è a disposizione del personale per le esigenze delle singole zone lavorative.

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Scheda del progetto Progetto Architettonico: Maurizio Varratta architetto Progetto Acustico: MUller BBM Progetto Strutturale: Favero & Milan Ingegneria Progetto Impiantistico: Manens Intertecnica S.r.l. Consulenza e progettazione impianti tecnici


Per l’illuminazione, si è optato per l’impiego di un sistema di regolazione automatico che regola l’intensità della luce artificiale a seconda della quantità di luce naturale nell’ambiente, riducendo i consumi elettrici durante il giorno. I pozzi di captazione dell’acqua di falda sono quattro, con 5 pozzi per il versamento dell’acqua (l’acqua viene prelevata a 27 metri di profondità, con temperatura di 13°C), il tutto asservito al sistema geotermico con pompe di calore per il condizionamento dell’interno dell’edificio. Le macchine di trattamento dell’aria sono nove (Clivet e Climaveneta le aziende coinvolte), che lavorano in compensazione l’una con l’altra. Per la climatizzazione degli uffici sono state scelte due distinte soluzioni: a piano terra, dove si trova il Laboratorio della luce con showroom e una parte dell’Auditorium, sono stati installati dei termoconvettori ad aria, mentre per gli uffici si è puntato su un sistema di pannelli radianti a soffitto. Ulteriore sistema passivo è il giardino pensile sul tetto, che funge da coadiuvante per l’isolamento termico e da elemento di compensazione degli scarichi pluviali. Un vasto impianto fotovoltaico, con oltre 6.000 pannelli, permette poi di disporre di 1.934.790 kWh di potenza energetica. La conversione dell’energia da corrente continua in alternata avviene in 5 cabine elettriche dedicate: l’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica dello stabilimento e collegata a quella esterna in regime di cessione parziale. In tal modo, il sistema alimenta la produzione interna in supporto ai già esistenti mezzi di cogenerazione, nell’ottica di aumento dell’efficienza energetica complessiva dell’azienda. La produzione fotovoltaica annua attesa dell’impianto è di 1.934.790 kWh, valore in grado di coprire una significativa percentuale dei consumi di produzione dello stabilimento di Recanati. Gli impianti, totalmente sotterranei, si trovano in una palazzina esterna alla pianta dell’edificio principale, con due torri che in verticale asservono tutti i cinque piani del complesso con gli impianti di climatizzazione ed elettrici.

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Alcuni prospetti dell’interno dello showroom

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Un’immagine degli impianti, totalmente sotterranei, che occupano una superficie di 1500 mq, ubicati in una palazzina esterna alla pianta dell’edificio principale

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ECOSOSTENIBILITÀ

ARTE, DESIGN E RISPARMIO ENERGETICO di Claudio Moltani

Arte e Design sono l’omaggio al Premio Nobel per la pace Jean Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa a cui l’hotel è dedicato. Sostenibilità e risparmio energetico sono invece i valori dell’ospitalità scelta da questa nuovissima struttura alberghiera per i suoi ospiti L’hotel, a 4 stelle, si trova a Castiglione delle Stiviere (MN) a pochi chilometri dal lago di Garda e dispone di 90 camere, di cui 12 suite, tutte diverse e ispirate a momenti di vita e al pensiero di Jean Henry Dunant, da cui prende il nome la struttura. L’hotel dispone inoltre di 2 ristoranti e 4 sale congressi da 250 persone. L’arte pervade tutto l’albergo, vero e proprio centro culturale concepito dal designer Ermanno Preti come un ‘museo’, funzionalità degli spazi e forte attenzione al risparmio energetico gli altri elementi che hanno guidato il progetto. Ottenere il massimo rispetto per l’ambiente è il motivo per cui l’Hotel Dunant ha scelto di affidarsi alla tecnologia Mitsubishi Electric riducendo della metà le emissioni di CO2. Grazie all’innovativo sistema a recupero di calore e ai moduli idronici Booster Unit, questa moderna struttura è in grado di climatizzare e riscaldare gli ambienti riutilizzando energia, altrimenti smaltita all’esterno, per produrre gratuitamente acqua calda sanitaria. Questa soluzione garantisce in un anno un risparmio energetico del 34% e, in termini ambientali, una drastica riduzione di emissioni inquinanti. L’impianto La climatizzazione e il riscaldamento degli ambienti (camere, ristoranti, bar, centro congressi, reception ecc.) è garantita da terminali interni di diversa tipologia fra cui: canalizzate ultra-basse a media bassa prevalenza, per le camere; cassette quattro vie e split a parete per le zone comuni ed infine fan-coil ad incasso, ad alta prevalenza, per i due ristoranti. Le 142 unità interne sono alimentate da 12 sistemi ad espansione diretta, a flusso di refrigerante variabile, in pompa di calore (n° 10) e a recupero di calore (n° 2) con una resa complessiva di 520 kW

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in raffreddamento, e 580 kW in riscaldamento. Queste ultime motocondensanti, al servizio della zona suite, alimentano anche 2 moduli idronici Booster Unit, necessari alla produzione di acqua calda sanitaria in accumulo, con resa complessiva pari a 25 kW. Nelle 12 suite, in regime di condizionamento, grazie ai 2 sistemi a recupero, il calore sottratto dagli ambienti viene recuperato per ottenere acqua calda sanitaria, a 70°C, attraverso le 2 Booster Unit e attraverso questo sistema si ottiene un notevole risparmio nella produzione di acqua calda sanitaria. Per quanto riguarda il rinnovo aria delle zone ristorante e sale congressi, si è scelto di installare 14 recuperatori di calore, modello Lossnay, a scambio totale aria-aria, a flusso incrociato, con efficienza del 75% e portata complessiva pari a 13500 m3/h. Grazie a questa tipologia di sistema installato si ottiene un risparmio energetico del 29%, rispetto ad una caldaia tradizionale, e una notevole riduzione di emissioni di CO2 passando infatti dalle 214 tonnellate, emesse da questo sistema, alle 330 tonnellate di un sistema tradizionale (il 34% in meno). Il risparmio indicato equivale a 65 auto tolte dalla circolazione ogni anno.


Alcune immagini di interni dell’Hotel Dunant di Castiglione delle Stiviere

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Scheda lavori Installazione impianto di climatizzazione e riscaldamento Hotel Dunant - Castiglione delle Stiviere (MN) Committente: JHD Dunant Hotel

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Materiali: Sistema VRF: Mitsubishi Electric Ditta installatrice: Aertermica S.P.A. Via Fura, 38/A - 25131 Brescia (BS)


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ECOSOSTENIBILITÀ

LA CLASSE A? LA SI CONQUISTA… di C. M.

Il complesso di Via Masera 6, a Milano, riguarda un edificio di alto livello Composto da 7 piani fuori terra destinati ad abitazioni, 40 appartamenti, e aree comuni come fitness e sauna, un piano terra destinato ai servizi tecnici e di supporto condominiale e 3 livelli interrati destinati a parcheggi auto e alla allocazione di spazi tecnici a servizio del condominio, come centrali idrica e antincendio, di un impianto sprinkler per il controllo del terzo livello interrato. Le rastremazioni delle superfici piane forniscono la possibilità di aree destinate a terrazzi e la copertura, totalmente piana, ha consentito la disposizione delle apparecchiature tecniche impiantistiche compreso un piccolo parco solare termico e l’impianto di ricambio aria negli ambienti di ciascuna utenza. Il ruolo di Tecnocasa Climatizzazione e di Aisin nel progetto Il progetto, seguito dalla società diSEGNO mirava alla soddisfazione delle esigenze dell’azienda costruttrice committente nella realizzazione di un edificio condominiale che nell’impiantistica potesse assolvere sia alla richiesta di riscaldamento invernale sia di climatizzazione estiva in modo centralizzato, rispettando i requisiti normativi in tema energetico e di sicurezza. È stato subito affrontato l’aspetto legato alle caratteristiche dell’edificio in ottemperanza alle disposizioni normative della Regione Lombardia in relazione alle strutture opache di contenimento e dei serramenti. Quindi si sono progettati gli impianti scegliendo, fin dall’inizio, di ventilare gli ambienti con un sistema di ventilazione e ricambio aria del tipo a doppio flusso, mediante l’installazione di due unità di trattamento a recupero energetico a flussi incrociati per evitare l’insorgere di muffe e condensazioni localizzate. Le due apparecchiature, poste al piano di copertura, hanno ognuna il compito di sovrintendere il 50% dell’edificio, ricambiando costantemente l’aria nell’arco delle 24 ore (funzionando al 75% della loro potenza in regime notturno) attraverso un sistema di distribuzione canalizzato e calibrato a copertura di ogni unità abitativa e con bocchettine terminali di aspirazione (poste in corrispondenza delle cucine/angoli cottura e dei servizi igienici) e di immissione (nelle restanti zone).

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Unica condizione di criticità, in caso di fermo macchina dovuto a problematiche manutentive e/o a mancanza di alimentazione elettrica, viene rilevata e rimandata al sistema di sicurezza gas presente che provoca l’interruzione del servizio a tutte le unità abitative. Ogni modulo utenza contabilizza la potenza richiesta in regime invernale ed estivo nonché l’acqua calda e fredda sanitaria. I fluidi caldi e refrigerati giungono ai collettori di zona posti all’interno delle utenze e alimentano le unità terminali costituite da Termoarredi in acciaio posti nei locali igienici e ventilradiatori Bi2 Olimpia Splendid dotati di ventilatore con motore ad inverter per la messa a regime degli ambienti e piastra radiante frontale per mantenere le condizioni di regime una volta raggiunte. I consumi termici/frigoriferi, nonché di acqua calda e fredda sanitaria sono riportati mediante sistema di comunicazione BUS ad un quadro centralizzato dal quale è possibile ciclicamente scaricare i dati utili e necessari per formalizzare tabelle di consumi energetici da sottoporre alle utenze. Per la produzione di acqua sanitaria è previsto un impianto solare termico mediante pannelli sottovuoto, opportunamente sovradimensionato per raggiungere oltre il 60% dell’energia necessaria e una linea aggiuntiva proveniente da un generatore termico a condensazione di ‘sicurezza’ per assolvere alle eventuali condizioni limite in periodi di particolare rigidità climatica o per sopperire ad eventuali criticità in caso di avaria da parte di circuiti frigoriferi delle pompe di calore. La presenza di un accumulo con doppio serpentino, della capacità di 3000 litri e del sistema antilegionella mediante shock termico completano il sistema di produzione dell’acqua sanitaria. Le scelte impiantistiche L’impianto di riscaldamento/condizionamento, per tutti i sette piani utenze, è stato realizzato con un sistema integrato a pompa di calore funzionante a gas metano. Sono state installate una GHP 25 HP con capacità nominale in raffreddamento 67,5 kW e capacità nominale in riscaldamento di 80kW e una GHP 20 HP con capacità nominale in raffreddamento


Gli ambienti vengono areati con un sistema di ventilazione e ricambio aria del tipo a doppio flusso con l’installazione di due unità di trattamento a recopero energetico a flussi incrociati

53,5 kW e capacità nominale in riscaldamento di 64kW. Entrambe le macchine operano in abbinamento al relativo modulo idronico AWS Yoshi e utilizzano il kit per l’impiego dell’ulteriore potenza derivata dal raffreddamento dei motori delle pompe di calore a beneficio della produzione centralizzata dell’acqua sanitaria. La particolarità di queste macchine a pompa di calore è data dal tipo di motore utilizzato, non elettrico ma endotermico (come quello delle autovetture), che utilizzando gas metano genera il lavoro necessario per azionare il compressore frigorifero rendendo disponibile il calore di recupero dal circuito di raffreddamento del motore. Contrariamente alle pompe di calore elettriche di tipo convenzionale, queste macchine garantiscono la produzione di calore nominale fino a 20°C sotto zero, assicurando una economicità di esercizio che può raggiungere il 40% in meno rispetto alle apparecchiature di tipo tradizionale. Inoltre la potenza elettrica impegnata è da considerarsi trascurabile evitando così i costi fissi dei contatori di energia. Le pompe di calore con motore endotermico assicurano un alto grado di sicurezza, sotto l’aspetto della prevenzione incendi, in quanto risultano non soggette ad alcuna attività. La presenza del motore endotermico permette di combinare la già elevata efficienza di un sistema a pompa di calore con la stabilità delle prestazioni al variare della temperatura esterna. In dettaglio è possibile superare il limite intrinseco della pompa di calore elettrica dovuto alla perdita di prestazioni a bassa temperatura. Il recupero di calore dal motore costituisce, infatti, una sorgente calda stabile che può essere utilizzata per far lavorare il circuito frigorifero con elevate efficienze anche a basse temperature. In caso di funzionamento estivo poi, tale calore può essere recuperato e sfruttato per poter produrre acqua calda ad uso sanitario. In questo caso, il surplus di acqua sanitaria potrà essere utilizzato per contenere i costi di esercizio legati al locale palestra comune e alla sauna condominiale. Ciò si traduce in un risparmio economico tangibile e in una drastica riduzione dei costi di gestione della centrale termica, includendo anche i costi di manutenzione, non dissimili da quelli di impianti convenzionali di pari potenza.

La scelta di Tecnocasa Climatizzazione e del brand giapponese è derivata dalla riconosciuta affidabilità del motore delle macchine e dalla fiducia nel marchio. “Il cliente è stato consigliato nella scelta di questa tipologia – racconta Aurelio Oscar Giunta, progettista termotecnico – per le caratteristiche

di queste macchine, la loro affidabilità e gli alti rendimenti. Tecnocasa Climatizzazione ha aggiunto professionalità, dedizione e disponibilità in affiancamento al costruttore committente in fase pre e post vendita dall’agenzia di riferimento territoriale fino al personale operativo a Loreto”. Nel caso delle pompe di calore a gas Aisin, i motori sono stati studiati dal Centro Ricerca & Sviluppo Toyota appositamente per questo tipo di applicazione. Non si tratta dunque di motori automobilistici adattati. Ciò permette di avere intervalli di manutenzione molto lunghi (ogni 10.000 ore di attività) e un’efficienza economica ed energetica che assicura un risparmio del 40% rispetto ad un impianto tradizionale. Il tutto grazie anche alla presenza di un numero di compressori doppio rispetto alle GHP di altre marche che rende le Aisin-Toyota più efficienti nell’uso del combustibile soprattutto a carichi parziali.

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ECOSOSTENIBILITÀ

RE-CELL ECOLOGICAL WALL di C. M.

La facciata ecologica modulare è pensata da Stanislaw Mlynski a partire da rifiuti biologici e particolari contenitori di raccolta, progettati per ricavarne energia. I rifiuti organici sono circa il 40% del contenuto dei cestini e il riciclo migliore consiste nel compostaggio. L’ulteriore guscio di rivestimento così ottenuto diventa anche habitat naturale per animali e piante, mentre un sistema aggiunto di pannelli solari permette di immagazzinare energia per rendere l’edificio autosufficiente. Il progetto nasce per potersi adattare a qualsiasi tipo

di superficie urbana lasciata al caso, incentivandone le potenzialità. Si combina così a un’azione di riciclo dei rifiuti e alla possibilità di vegetazione all’interno della realtà metropolitana anche il recupero di edifici in disuso o un’ottimizzazione delle preesistenze, dal grattacielo al capannone industriale.

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ISSN 2239-060X - Bimestrale - n. 6/12 - gennaio/febbraio/marzo 2012 Supplemento alla rivista DDN n.183 - Registrazione Tribunale di Milano/Milan Court Registration n. 278 del 7 aprile 1990 - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, LO/MI

A 14,55 – GR 13,50 – P 11,80 – E 12,95 GB BP.12,50– NL 16,00 – Italy only 7,00 – B 13 – P.Cont.11,80

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ECOSOSTENIBILITÀ

IL SOLE SULLE VETTE. E NELL’ALBERGO di C. M.

The Crystal è probabilmente l’hotel più anticonvenzionale e moderno dell’intero arco alpino, la base di partenza ideale per chi ha deciso di sciare in modo ecologico. Infatti, dietro ad una architettura futuristica c’è un sistema innovativo per proteggere l’ambiente

The Crystal è posizionato direttamente sulle piste da sci di Obergurgl: 110 km di piste e 24 impianti di risalita ultramoderni, skipass venduto direttamente in hotel. La mattina si scende sulle piste in pantofole, la sera – sganciati gli sci e tolti gli scarponi – si rimettono le pantofole ai piedi e dalle piste si va direttamente alla SPA e al centro benessere (per nuotate, saune e bagni turchi) che, con le sue pareti di cristallo, garantisce una formidabile illuminazione naturale e un forte risparmio energetico. L’hotel impiega quasi al 100% energia da fonti rinnovabili. L’energia termica per riscaldamento, acqua calda, piscina e ventilazione è assicurata da 265 mq di sistema solare termico a cui si abbina un sistema di pompe di calore di profondità per un totale di quasi 8.000 metri di perforazioni, come se avessero scavato il Monte Everest dalla cima alla base. È unico in tutta la regione alpina e ha ottenuto dalla prestigiosa guida internazionale Condé Nast Johansens

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il ‘green award’. Per raggiungere questo risultato, è stato installato un raccoglitore d’energia che può contenere fino a 20.000 litri, un impianto isolato da una parete di 30 cm. L’intera struttura alberghiera viene riscaldata da corpi a bassa temperatura (riscaldamento a pavimento, radiatori, ecc.). Il raccoglitore accoglie l’energia proveniente dalla superficie di pannelli solari di 265 m² e dalle tre pompe a bassa temperatura che producono ciascuna 110 kw e che alimentano l’accumulatore centrale di 6m di altezza con 45° C. La parte superiore viene invece alimentata da una quarta pompa (ad alte temperature) fino a 65° C per alimentare l’acqua che confluisce nei sanitari delle stanze. Gli impianti di riscaldamento e di areazione vengono programmati attraverso un computer centrale onde evitare sprechi. Le riserve d’energia provenienti dal sole e dalla terra riescono a fare abbassare notevolmente i costi di gestione del


The Crystal e ciò – ha deciso la proprietà – va a beneficio dei clienti, attraverso il contenimento delle tariffe. The Crystal riesce a ridurre le emissioni di CO2 di circa 225.000 kg all’anno. Questo significa, che in 20 anni, durata media degli impianti, saranno risparmiati alla natura ben 4.500.000 kg di veleni. Insomma il Crystal ha abbandonato il petrolio e le fonti inquinanti, introducendo energia geotermica ricavata da 8.000 m di perforazioni e da 76 sonde poste singolarmente a 120 m di profondità e da energia solare. Questa rivoluzione energetica permette così di risparmiare 90.000 litri di gasolio durante i mesi invernali, da novembre a maggio, salvaguardando la natura alpina circostante e il pianeta. The Crystal è associato alla prestigiosa catena Lifestyle Hotels.

The Crystal ha abbandonato il petrolio e le fonti inquinanti utilizzando energie sostenibili e riducendo così le emissioni di CO2 di circa 225.000 kg all’anno

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La piscina, l’area relax e altre immagini di interni

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ECOSOSTENIBILITÀ

EFFICIENZA E FUNZIONALITÀ di C. M.

A Milano Accenture ha recentemente radunato in un unico edificio sito in Via Quadrio, alle spalle della stazione Garibaldi, i circa 1000 dipendenti che prima occupavano due sedi e il nuovo sito è stato progettato in chiave sostenibile e attrezzata in modo responsabile con i più moderni meccanismi di energy saving: determinante il ruolo di Trox e dei suoi prodotti I lavori di riallestimento impiantistico dell’edificio sono stati eseguiti da La Termotecnica s.r.l. di Robbiate. L’ing. Andrea Carugo, responsabile tecnico-commerciale e socio della società, spiega così l’intero progetto: “L’intervento è iniziato nel maggio 2009 e ha avuto un periodo di realizzazione molto breve, 7 mesi. L’edificio finito e funzionante è stato, infatti, consegnato il 31 dicembre dello stesso anno e occupato gradualmente dai dipendenti a partire dal giorno seguente. Si tratta di una ristrutturazione di circa 10.000 mq di uffici, nei quali, ad oggi, sono ospitate mediamente 1000 persone. La nostra azienda si è occupata dell’impiantistica meccanica, sviluppata su progetto di GSP Italia, la società che ha realizzato il progetto preliminare e ha seguito la direzione lavori. Si tratta di un impianto molto flessibile e ricco in termini di realizzazione, quasi un impianto doppio a livello di sicurezza e comfort per le persone che occupano l’edificio. Abbiamo infatti un impianto a ventilconvettore a 4 tubi, oltre ad un impianto ad aria dove sono state installate circa 300 cassette a portata variabile Trox. Il progetto ha previsto un’elevata modularità dell’impianto, in modo da poter avere la massima flessibilità nello sviluppo dei layout interni. Il committente, infatti, è una società di servizi con necessità di avere allo stesso tempo grandi open space e uffici di dimensioni variabili per le riunioni. Partendo da queste esigenze funzionali, è stato scelto un modulo base che viene gestito tramite un sistema di regolazione centralizzato di building automation, che va a comandare sia la parte ventilconvettori sia la parte aria, quindi tutti i prodotti Trox installati sui termini aeraulici. La scelta dei regolatori di portata Trox è dettata dalla possibilità di poter gestire, tramite un

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sistema di regolazione, le esigenze del singolo ambiente modificando la portata d’aria. Questo ha consentito, e consente tuttora a distanza di due anni dalla consegna dell’impianto, di garantire la possibilità di gestire in modo autonomo e separato ciascun modulo base, quindi la possibilità di avere layout diversi senza andare a intervenire sugli impianti. La scelta di Trox è dettata da più ragioni, in primo luogo dall’esigenza di rispettare la scelta progettuale iniziale, condivisa anche dal nostro punto di vista. In secondo luogo, ritengo che Trox sia sinonimo di affidabilità: basti pensare che su 300 regolatori installati abbiamo un tasso di mortalità pari allo zero. Non da ultimo, una considerazione sulla buona gestione nell’evasione degli ordini e, molto importante in questo periodo, sull’ottimo rapporto qualità prezzo che contraddistingue questi prodotti”. L’aspetto che caratterizza questo impianto a portata variabile sta nella velocità di risposta alle eventuali richieste degli utilizzatori per ogni singolo ambiente in funzione delle diverse esigenze di comfort. A livello meccanico sono stati sfruttati tutti gli strumenti di regolazione per rendere l’impianto il più efficiente possibile, impostando i set point ideali e le tarature migliori. L’edificio ha la forma di una E, quindi è costituito da un corpo centrale da 7 piani e da 3 blocchi ad esso perpendicolari da 4 piani. La distribuzione è per montanti verticali e la distribuzione orizzontale, con la ripartizione degli uffici sui due lati dei blocchi, lungo il corridoio centrale e le ramificazioni laterali. Ogni due moduli di finestra è stato considerato un modulo ambiente, e ogni modulo ambiente è collegato ad una cassetta di regolazione. L’impianto è centralizzato per la


Nelle immagini in senso orario partendo dal basso: l’incrocio di via Quadrio, il cortile interno e l’ing. Andrea Carugo, responsabile tecnico-commerciale e socio della Società

produzione di acqua refrigerata con frigoriferi ad alto rendimento con recupero sul condensatore per la produzione dell’acqua calda e caldaie in batteria a condensazione per la produzione dell’acqua calda. La distribuzione è a 4 tubi e regolazione locale modulo per modulo, con unità di trattamento aria e inverter. Prodotti Trox utilizzati : nr. 180 regolatori di portata per sistemi a portata variabile, di tipo rettangolare, costituiti da involucro, serranda, sensore della pressione differenziale e unità di controllo con le seguenti caratteristiche:

Il progetto: Progettista: GSP ITALIA s.r.l. di Milano - Arch. A. Radeglia - Arch. E. Caglio; Installatore: La Termotecnica s.r.l. di Robbiate; Proprietà: Zurich Insurance Company; Committente: Accenture; Destinazione d’uso: uffici; Superficie Totale: 10.000 mq

• marca e tipo: TROX - TVJ • grandezza: 300 x 100 mm • portata minima: mc/h 250 • portata massima: mc/h 500 nr. 80 regolatori di portata per sistemi a portata variabile, di tipo circolare con trasduttore dinamico, costituiti da involucro, serranda, sensore della pressione differenziale e unità di controllo con le seguenti caratteristiche: • marca e tipo: Trox - TVR • grandezza diametro: 125 mm • portata minima: mc/h 50 • portata massima: mc/h 200

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L’ingresso di Accenture di via Quadrio, una panoramica dall’alto e alcune immagini di interni

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PROGETTI

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UN AMBIENTE PERFETTO di Aurelio Marelli

Una villa lungo la riva desta dell’Adige, in un’area interamente circondata da splendidi alberi da frutta. Un progetto che nasce dalla volontà di realizzare un edificio compatto, dove i volumi sono stati pensati secondo gli oggettivi criteri stabiliti dal concetto ‘casaclima’. La soluzione individuata è un sistema ibrido, protagonista è Daikin La villa in oggetto è stata concepita considerando le necessità della committenza di disporre di un edificio a basso consumo energetico in termini di riduzione della dissipazione del calore e l’esigenza di inserire la nuova struttura nel paesaggio esistente. Il progetto nasce dalla volontà di realizzare un corpo di fabbrica molto compatto con l’intento di collocare il volume secondo gli oggettivi criteri stabiliti dai concetti ‘casaclima’. Il desiderio di realizzare un edificio che sottostasse ai principi generali in materia di risparmio energetico, ha dettato le regole per la definizione dell’idea di progetto. Un volume ‘aperto’ sul versante sud e di conseguenza ‘protetto’ sul lato nord, che corrisponde, di fatto, alla strada consortile d’accesso al lotto. Sin dal principio si è pensato di raggiungere la categoria minima di ‘casaclima A’, obiettivo raggiunto grazie a determinati accorgimenti tecnico-costruttivi. L’efficienza energetica dell’involucro riferito all’ubicazione è di 11,16 kWh/m2a (categoria A), mentre l’efficienza complessiva in termini di emissioni è di 2 kg CO2/ m2a (categoria Oro). La muratura perimetrale, costituita da mattoni tipo Poroton T8 da 49 cm (=0,08 W/mK), è stata rivestita da un ulteriore strato isolante costituito da pannelli in lana di roccia (=0,034 W/mK) e un telo protettivo antivento. Lo strato di finitura esterno è costituito da una listellatura in legno di larice che, grazie alla doppia sottostruttura, risulta di fatto una facciata ventilata. Per mantenere le temperature costanti all’interno dell’edificio durante l’intero arco dell’anno ed evitare lo smaltimento delle acque meteoriche, si è optato per un tetto verde praticabile. Le finestre e le vetrate esterne posate in opera sono serramenti a doppia vetrocamera basso emissivi e telaio a taglio termico.

La scelta delle finiture esterne è stata attuata quindi valutando l’ambiente circostante. L’uso del legno, materiale ecocompatibile dall’aspetto naturale che ben si abbina al concetto complessivo di eco-sostenibilità, ha consentito di integrare al meglio l’edificio all’ambiente circostante. Oltre all’edificio, anche il sistema di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria della casa si caratterizzano per la grande attenzione all’utilizzo e allo sfruttamento delle risorse rinnovabili. Si è optato, infatti, per un sistema ibrido che consentisse l’utilizzo razionale di diverse fonti energetiche rinnovabili ed inesauribili, quali aria, sole e legno. Una pompa di calore aria/acqua ad alta efficienza, pannelli solari piani a svuotamento e un accumulatore da 500 lt, permettono lo sfruttamento diretto ed indiretto dell’energia solare per il riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria. La distribuzione del calore nella casa avviene mediante un sistema radiante a pavimento, mentre il ricambio d’aria è garantito da un impianto di ventilazione meccanica controllata che distribuisce aria pulita e costantemente rinnovata in tutti gli ambienti. Le soluzioni Daikin Rotex HPSU è la soluzione in pompa di calore della gamma riscaldamento di Daikin destinata a edifici di nuova costruzione. Può essere collegata ai sistemi di riscaldamento radiante, ai comuni radiatori già esistenti dimensionati per basse temperature di mandata e ai fan coil. Si tratta di un sistema ad altissima efficienza che può essere abbinato ai pannelli solari. Rotex HPSU a bassa temperatura è la soluzione in pompa di calore con compressori Inverter per il riscaldamento, il

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raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Le sue elevate per-formance energetiche (COP superiore a 4) garantiscono minori emissioni di CO2 e un ridotto consumo di energia primaria rispetto alle soluzioni di riscaldamento tradizionale. Il sistema si compone di due elementi principali, la motocondensante e il modulo interno (Hydro-box). A queste due unità si aggiunge l’accumulo termico Hybridcube per la produzione di acqua calda sanitaria. Il sistema si integra perfettamente con tutti i terminali a bassa temperatura e in particolare con il pavimento radiante. HPSU è disponibile anche nella versione compact, dove l’unità interna Hydro-box è integrata, in un unico modulo, nell’accumulo termico. In questo sistema le tubazioni idrauliche collegano l’unità esterna all’interno dell’edificio agevolando e rendendo più veloci le operazioni di installazione. Per l’installazione di HPSU non sono necessarie canne fumarie, serbatoi per combustibile o allacciamenti al gas, in quanto alimentato elettricamente. Per questo motivo l’unità interna Hydro-box non richiede locali tecnici dedicati. Nel funzionamento invernale è possibile impostare la regola-

La nuova struttura ben si inserisce nel paesaggio esistente rispettando i concetti ‘casaclima’

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zione climatica, variabile in funzione delle condizioni di temperatura esterna. È minima anche la manutenzione richiesta rispetto ad una caldaia, dato che, in un sistema alimentato elettricamente, operazioni tipiche degli impianti a combustione come pulizia e controllo fumi non sono necessarie. La soluzione può essere abbinata ai collettori solari, quindi può essere integrata con i pannelli Solaris Drain-Back della linea Rotex. Con questa configurazione è possibile ottenere dal sole fino al 70% dell’energia richiesta annualmente per la produzione di acqua calda per uso domestico. HPSU è disponibile nelle taglie da 6, 7, 8, 11, 14 e 16 kW, con un serbatoio per l’acqua sanitaria di due capacità, da 300 e 500 litri.


Alcune immagini di interni della villa che soddisfa i criteri di risparmio energetico

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PROGETTI

NASCE IL VELUXLAB di A.M

VELUXlab è il primo edificio italiano NZEB (Nearly Zero Energy Building) a ‘energia quasi zero’ inserito in un campus universitario. Il modulo sperimentale VELUXlab realizzato all’interno del Campus Bovisa del Politecnico di Milano rappresenta un caso pilota di edificio ad altissima efficienza energetica Il progetto si inserisce nel panorama futuro degli edifici a ‘energia quasi zero’ previsto a partire dal 2020 dalla direttiva europea 2010/31/UE. Parte dell’edificio, compreso l’impianto termico, sarà costantemente monitorato attraverso un’innovativa rete di sensori wireless messa a punto per l’occasione dal Prof. Gianpaolo Cugola del dipartimento DEI del Politecnico di Milano (primo edificio in Italia di questo tipo). L’intero intervento è stato condotto con un occhio di riguardo verso l’efficienza energetica e l’impatto ambientale. Sono stati, infatti, impiegati materiali isolanti a matrice lignea o facilmente riciclabili che, assieme ai pannelli di rivestimento esterno in fibra di vetro riciclata, al riempimento delle intercapedini con polistirene sbriciolato derivante dagli sfridi triturati delle lavorazioni e alla pavimentazione esterna in legno di iroko riutilizzato, contribuiscono alla riduzione dell’impatto ambientale dell’edificio nel suo intero ciclo di vita. La stessa tecnologia costruttiva a secco consente una facile smontabilità e riciclabilità dell’edificio nelle sue componenti e, al contempo, il raggiungimento di ragguardevoli prestazioni energetiche ed acustiche. Il comfort all’interno dei locali è garantito grazie all’attenta progettazione energetica e all’integrazione di sistemi impiantistici radianti a bassa temperatura, ma anche grazie all’ottima luminosità interna degli ambienti garantita dai lucernari integrati nelle falde di copertura. In aggiunta, l’uso di controsoffitti fonoassorbenti realizzati con lastre di gesso rivestito additivato di zeolite consente di migliorare il

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confort acustico interno e ridurre, al contempo, il quantitativo di inquinanti nell’aria. L’impianto installato prevede un sistema radiante a pavimento a bassa temperatura con una resa termica di circa 90 W/m2 in inverno e 30 W/m2 in estate. Generatore termico con pompa di calore reversibile (aria-acqua) modulante ad alta efficienza da 7 kW in riscaldamento (con acqua da 30/35°C e 0°C aria esterna) e 6.1 kW in raffrescamento (con acqua da 7/12°C e 35°C aria esterna). La ventilazione è meccanica, controllata con recupero di calore ad alta efficienza (oltre 90%) dall’aria di estrazione munita di bypass motorizzato e batteria fredda, portata max. 470 m3/h. Ottimizzazione dei consumi energetici attraverso sonda climatica esterna più cronotermostati per ogni singolo ambiente. Impianto solare termico per la totale copertura del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Monitoraggio continuo di tutto il sistema impiantistico e dei suoi consumi.


Nel progetto sono state impiegate particolari tecnologie costruttive per ottenere ragguardevoli

prestazioni energetiche ed acustiche e materiali isolanti facilmente riciclabili per ridurre l’impatto ambientale

Scheda del progetto Coordinamento generale: Prof.ssa Manuela Grecchi, delegato del Rettore all’edilizia - Politecnico di Milano; Coordinamento scientifico: Prof. Marco Imperadori, Dipartimento BEST Politecnico di Milano; Concept Architettonico originario Atika: ACXT/IDOM-Javier AjaCantalejo e Roberto Aparicio Ronda; Progetto Architettonico, tecnologico, direzione lavori e coordinamento per la sicurezza VELUXlab: Atelier 2 - Milano; Coordinamento simulazioni energetiche, impiantistiche e progetto del sistema di monitoraggio: Ing. Michele Sauchelli - Dipartimento BEST, Politecnico di Milano; Team sviluppo tecnologico: Prof. Marco Imperadori, Ing. Michele Sauchelli, Ing. Narghes Doust - Dipartimento BEST, Politecnico di Milano; Team sviluppo energetico/impiantistico: Prof. Mario Motta, Ing. Alberto Mauro - Dipartimento di Energia, Politecnico di Milano; Team sviluppo sistema di monitoraggio: Prof. Gianpaolo Cugola, Ing. Alessandro Sivieri - Dipartimento DEI, Politecnico di Milano; Impresa di costruzioni: Bertolani costruzioni compatibili di Bertolani Alessandro; Impianti elettrici: Forlani; Impianti meccanici e idrico-sanitari: Idronova; Serramenti verticali esterni: Kaser - Schüco; Finestre a tetto e pannelli solari termici: Velux; Finanziamento: Velux Italia Spa

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AZIENDE

UN CENTRO PER LA SICUREZZA E L’EFFICIENZA ENERGETICA DEL SETTORE ILLUMINAZIONE di Claudio Moltani

È stato inaugurato il nuovo laboratorio UL (Underwriters Laboratories) dedicato alla sicurezza e all’efficienza energetica delle tecnologie d’illuminazione. Il sito di Burago Molgora (3.000 mq, 2 milioni di dollari d’investimento, oltre 30 tecnici) sarà l’hub per tutta Europa Il nuovo centro sarà un vero e proprio partner per tutta la filiera del settore illuminazione (dalla produzione ai distributori di materiale elettrico, dagli architetti, progettisti e designer alle aziende di software per il calcolo e la resa delle fonti di illuminazione), conta macchinari e tecnologie di ultima generazione, gestiti da personale altamente qualificato, ed è accreditato per poter offrire tutti i più importanti programmi internazionali per l’efficienza energetica degli apparecchi di illuminazione (Energy Star in primis). I test e le prove fornite dal nuovo laboratorio riguardano tutte le sorgenti d’illuminazione (Led, Oled, Hid, fluorescenti, con relativi componenti) e permettono di ottenere l’accesso ai mercati del Nord America (cULus), europei (ENEC15), IECEE (CB scheme), oltre che di Cina (CCC), Giappone (PSE), Australia (RCM mark), India (ISI mark) e Brasile (INMETRO). In particolare, il

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laboratorio si focalizzerà sulle tecnologie, come il Led, in grado di offrire un grande potenziale di sviluppo (questo laboratorio nasce con l’approvazione degli standard Zhaga). L’apertura di questo centro di eccellenza è quindi un segnale e un contributo reale che non solo va in controtendenza, rispetto ad un contesto macro economico certo non esaltante, ma che rilancia la capacità del ‘sistema Italia’ di fare, appunto, sistema. Non a caso, all’inaugurazione erano presenti le maggiori realtà del settore illuminotecnico italiano (mentre i prodotti iGuzzini illuminano le stanze e i locali del centro brianzolo). Gli spazi destinati alle prove di laboratorio, situati sia a pianterreno che al primo piano, offrono poi ancora dei margini di espansione, come ci hanno confermato i vertici di UL (verrà ad esempio realizzato un grande tunnel per testare prodotti destinati al settore automotive,


e un’altra novità a breve operativa sarà la sala dedicata alle prove di durata, con test che supereranno le 8.000 ore, con pannelli solari in grado di ‘catturare’ l’energia necessaria per questo tipo di prove). Il centro sarà poi aperto alla collaborazione con il Politecnico di Milano, per master ed esami. Da evidenziare anche i sistemi di climatizzazione e ventilazione meccanica dell’aria, che vedono presenti prodotti di Clivet, Daikin e Sabiana.

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FIERE

IL SISTEMA GERMANIA E CHILLVENTA di Claudio Moltani

La prossima edizione di Chillventa si terrà a Norimberga dal 9 all’11 ottobre di quest’anno, e il focus sarà centrato, in particolare, sulle tematiche dell’efficienza energetica e della sostenibilità. Intenso, come sempre, il programma di conferenze e approfondimenti. Già in cantiere anche l’appuntamento a Mosca, previsto dal 5 al 7 febbraio Oltre 700 espositori, provenienti da 62 Paesi, e l’Italia decisamente in pole position, sia a livello di espositori che di visitatori. Questo, in sintesi, il dato saliente della prossima edizione di Chillventa, presentata alla stampa internazionale nel mese di maggio. Una fiera, quella di Norimberga, che ben riassume in sé i connotati di quel Sistema Germania che tanto fa discutere in questi tempi, una manifestazione non solo assoluta leader nel settore dell’impiantistica commerciale e industriale e per la refrigerazione, ma che si distingue per l’esempio di ‘co-gestione’, con aziende, ente fieristico, istituzione locali, associazioni di settore e istituti di ricerca che

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da anni lavorano in sinergia per proporre una ‘formula’ espositiva e propositiva per l’intero settore, vero punto di riferimento internazionale per l’intero settore. Un orgoglio più che giustificato, dunque, quello di Gabriele Hannwacker, responsabile della manifestazione, che in occasione della presentazione alla stampa ha evidenziato le novità dell’evento. Novità che prevedono l’ampliamento del Cleanroom Village, un vero e proprio forum sull’informazione della climatizzazione e del trattamento dell’aria nelle camere bianche; la focalizzazione espositiva del settore delle pompe di calore nel padiglione 7, per meglio offrire

una panoramica tecnologicamente avanzata del settore, e tutta la serie di conferenze, incontri di lavoro, presentazione di tecnologie che correderà la parte merceologica della manifestazione fieristica. Il tutto con un’ottica particolare sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.


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