La nascita e il continuo sviluppo di Internet hanno permesso un notevole incremento della quantità di informazioni disponibili e la possibilità di diffondere le proprie opinioni ad un numero incredibile di persone sparse in tutto il mondo. È decisamente il più nuovo e rivoluzionario dei mezzi di comunicazione attualmente esistenti. Radio, giornali e televisioni infatti sono limitati normalmente ai confini nazionali e sono soggetti alla legge dello Stato in cui si trovano. In secondo luogo, dal punto di vista della proprietà, questi stessi media sono costosi e molto spesso concentrati nelle mani di pochi: per la maggior parte delle persone risulta quindi difficile avere i mezzi per parlare al grande pubblico. Diversamente, chi possiede un computer collegato in rete può esprimere liberamente le proprie idee, rendendole conoscibili in ogni parte del mondo. In definitiva internet è un sistema di comunicazione totalmente decentrato e interattivo, in cui ogni computer collegato alla rete ha una propria importanza e, allo stesso modo, ogni persona che vi accede si trova sullo stesso piano degli altri utenti, con cui può interagire mandando e ricevendo a sua volta informazioni. LA NASCITA E LO SVILUPPO DI INTERNET Quello che oggi tutti noi chiamiamo internet nasce nel 1969, con il nome di Arpanet, in seguito ad un progetto di un’agenzia del Dipartimento della Difesa del Governo statunitense: Advanced Research Projects Agency ("ARPA"). Il suo scopo era la creazione di un sistema di comunicazione capace di funzionare anche in caso di attacco nemico. Non si poteva quindi pensare ad un modello di comunicazione tradizionale, basato su un centro che comunica con le varie punte e con la necessità per le punte, di dover passare dal centro per comunicare tra loro. In questo caso, distruggendo il centro, si sarebbero interrotte tutte le comunicazioni. Si è perciò pensato ad un sistema che non avesse centro, in cui tutti i punti del sistema fossero in grado di comunicare autonomamente tra di loro e soprattutto senza bisogno di compiere un percorso predefinito. I messaggi per andare, ad es., da A ad F non dovevano necessariamente passare per B, C, D ed E, ma potevano “scegliere” il percorso. Infatti, se il passaggio per uno dei punti era bloccato, il messaggio cercava un’altra strada per giungere a destinazione. Inoltre esso non viaggiava tutto insieme, ma veniva diviso in vari pacchetti, ognuno dei quali seguiva un diverso percorso, per poi ricongiungersi a destinazione. La fase successiva coinvolge enti governativi, istituti di ricerca, università e associazioni no profit che scoprono che questo sistema di comunicazione costituisce uno dei mezzi più comodi per scambiarsi in breve tempo dati ed informazioni senza necessità di spostarsi e senza il rischio di errori. La terza fase, infine, vede entrare in scena i normali utenti (all’inizio più che altro erano gruppi di appassionati) ed i servizi commerciali che permettono di sfruttare a prezzi contenuti le strutture di Internet; da quando è stato concesso anche ai privati di partecipare ad Internet e di contribuire al suo sviluppo, alcune società hanno investito nella creazione di reti da collegare ad Internet e sperano di ricavare profitti vendendo gli accessi a queste sottoreti. Tuttavia il grande successo della rete si ha nel 1993 al CERN (Centro Europeo di Ricerca Nucleare) di Ginevra grazie all’invenzione del World Wide Web, basato su un linguaggio detto HTML che permette di creare pagine contenenti testo, immagini e collegamenti con altre pagine.
STRUMENTI DI COMUNICAZIONE Posta elettronica L’E-Mail (abbreviazione di Electronic Mail) è la controparte digitale ed elettronica della posta ordinaria e cartacea. È il servizio internet più conosciuto e più attualmente utilizzato, grazie al quale ogni utente può inviare o ricevere dei messaggi nell’arco di pochi secondi/minuti. Ciascun utente può possedere una o più caselle e-mail, su cui può ricevere messaggi, che vengono conservati per lui. Quando lo desidera, l'utente può consultare il contenuto della sua casella, organizzarlo, inviare messaggi a uno o più utenti. A ciascuna casella sono associati uno o più indirizzi di e-mail. Questi hanno la forma nomeutente@dominio, dove nomeutente è un nome scelto dall'utente o dall'amministratore del server, che identifica in maniera univoca un utente (o un gruppo di utenti), e dominio è un nome DNS. Gli elementi principali che costituiscono un’email sono: • La busta, ovvero le informazioni a corredo del messaggio che vengono scambiate tra server come gli indirizzi e-mail del mittente e dei destinatari; • La sezione di intestazioni che comprende una breve descrizione dell'oggetto del messaggio, l’ indirizzo e-mail del mittente e quelli dei destinatari; • Il corpo del messaggio, composto dal contenuto informativo che il mittente vuole comunicare ai destinatari. Originalmente era composto da un testo semplice mentre in seguito è stata introdotta la possibilità di inserire dei file di diverso genere (allegati) come immagini o documenti. Forum Un forum online è uno spazio (virtuale) dove persone unite da interessi particolari comuni condividono passioni ed esperienze, esprimono la propria opinione e leggono le opinioni degli altri, chiedendo consigli o dandone. Molti forum richiedono la registrazione dell'utente prima di poter inviare messaggi ed in alcuni casi anche per poterli leggere. Differentemente dalla chat, che è uno strumento di comunicazione sincrono, il forum è asincrono in quanto i messaggi vengono scritti e letti anche in momenti diversi. I gestori di un forum vengono detti amministratori e possiedono le facoltà di modificare, cancellare o spostare qualsiasi messaggio, chiudere il forum, modificarlo, apportare cambiamenti al software, espellere, cancellare o creare utenti. I moderatori invece aiutano gli amministratori, dai quali sono stati scelti, ma rispetto a loro hanno meno poteri. Il loro scopo è quello di mantenere un'atmosfera tranquilla e pacifica, evitando che le discussioni degenerino, chiudendo/cancellando quelle contrarie al regolamento e comunque facendo rispettare tutte le regole. Chat Il termine chat (in inglese, letteralmente, "chiacchierata"), si riferisce a un'ampia gamma di servizi sia telefonici che via Internet Questi servizi, anche se diversi fra loro, hanno tutti in comune due elementi fondamentali ovvero il fatto che il dialogo avvenga in tempo reale e che il servizio possa mettere facilmente in contatto perfetti sconosciuti, generalmente in forma anonima. Il "luogo" (o spazio virtuale) in cui la chat si svolge è chiamato solitamente chatroom (letteralmente "stanza delle chiacchierate") o anche channel (in italiano canale). I diversi servizi di chat possono essere catalogate sotto due tipologie principali: - 1-on-1 - Group chat
Alla prima categoria appartengono i servizi che permettono di comunicare con una persona alla volta. I contatti di questo tipo di chat sono personali e contenuti in una rubrica, spesso archiviata online in modo che sia raggiungibile da ogni terminale collegato alla rete internet. Le finestre di conversazione sono una per ogni contatto con cui si sta chattando e rispetto alla chat di gruppo hanno delle funzionalità multimediali avanzate come l'invio di audio e video, clip audio ed animazioni personali e condivisione di cartelle. Le group chat hanno invece la potenzialità di mettere in comunicazione centinaia di persone nello stesso momento, in quanto i messaggi vengono inviati a tutti gli utenti che in quel momento sono collegate al gruppo (solitamente chiamato canale o stanza). I canali si possono differenziare per i loro contenuti tematici o per la lingua usata dai loro utenti e possiedono una solo finestra per ognuno. Vi è comunque la possibilità d'inviare, in modo analogo agli instant messaging, messaggi in una conversazione "privata" tra due singoli utenti (anche nota come query). Le chat di gruppo sono principalmente testuali e con elementi multimediali ridotti o assenti ed i nickname degli utenti non sempre sono legati ad un account permettendo così un maggior anonimato. Social network Per social network (o reti sociali) intendiamo un gruppo di persone connesse tra di loro da diversi legami sociali che vanno da una pura conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, afferma che le dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a circa 150 membri. Questo numero è determinato dall'abilità media degli essere umani a riconoscere altri membri del gruppo e tenere traccia degli avvenimenti emotivi con tutti loro. É la dimensione massima del villaggio. Oltre questo numero l'individuo inizia a trovare difficoltà nella gestione delle relazioni sociali. La versione di internet delle reti sociali è una delle più evolute forme di comunicazione in rete ed è anche il tentativo di violare la suddetta regola. Per entrare a far parte di un social network online occorre costruire il proprio profilo personale, partendo da informazioni come il proprio indirizzo e-mail fino ad arrivare agli interessi e alle passioni (utili per le aree "amicizia" e "amore") fino alle esperienze di lavoro passate e relative referenze (informazioni necessarie per il profilo "lavoro"). A questo punto è possibile invitare i propri amici a far parte del proprio network, i quali a loro volta possono fare lo stesso, cosicché ci si trova ad allargare la cerchia di contatti con gli amici degli amici e così via, idealmente fino a comprendere tutta la popolazione del mondo, come prospettato nella teoria dei sei gradi di separazione (un'ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari), la cui validità anche su Internet è stata recentemente avvalorata dai ricercatori della Columbia University.
FACEBOOK Storia Nato nel 1984, Mark Zuckerberg è diventato negli ultimi anni l’imprenditore con meno di 25 anni più ricco del mondo grazie al portale creato da lui stesso conosciuto a tutti come facebook, fondato nel febbraio 2004 mentre frequentava l'Università Harvard. Il nome del sito si riferisce agli annuari con le foto di ogni singolo membro che alcuni college e scuole preparatorie statunitensi pubblicano all'inizio dell'anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti e al personale della facoltà come una via per conoscere le persone del campus. Il sito conta attualmente oltre 160 milioni di utenti in tutto il mondo ed è valutato più di 16 miliardi di dollari. Funzionamento Su Facebook è molto difficile registrarsi con un nome non vero o fasullo poiché il sistema di controllo è molto raffinato ed è per questo che la maggior parte degli utilizzatori del portale, adoperando il proprio nome di battesimo, sono stati in grado di ritrovare vecchi amici di scuola persi di vista da tempo. Una volta iscritti, dopo aver fornito dati essenziali come nome e cognome, indirizzo e-mail, password per accedere, sesso e data di nascita, e possibile personalizzare la propria pagina personale, inserire foto e creare album, aggiungere e ricercare amici o iscriversi ad un gruppo. Tra le funzioni più interessanti c'è sicuramente la possibilità di ritrovare i compagni di classe, sia attuali nel caso si frequenti ancora la scuola, che passati se si ha una certa età e si vuole ritrovare i compagni con i quali si sono persi i contatti. Nelle impostazioni del proprio profilo, possiamo aggiungere tutte le informazioni utili riguardanti la nostra vita, comprese le scuole che abbiamo frequentato, e se vogliamo ritrovare o essere ritrovati da più conoscenze possibili, conviene compilare tutti i campi. Basterà quindi inserire nel proprio profilo il nome completo della scuola elementare, media e superiore e il paese o la città dell'istituto.In questo modo, con l’apposita funzione “Ricerca dei compagni di classe” avremo a disposizione tutti i nostri conoscenti presenti su facebook. Un'altra caratteristica interessante di Facebook è il "mini-feed" che mostra le proprie azioni e quelle degli amici in una timeline pubblica presente nella home page. Non è possibile decidere quali informazioni condividere in quanto ogni azione viene monitorata e trasmessa, tuttavia solo gli utenti aggiunti alla vostra lista di amici saranno a conoscenza degli aggiornamenti riguardanti il vostro profilo. Gruppi Come in ogni comunità che si rispetti, chi condivide un’idea può riunirsi in un gruppo. Su facebook se ne trovano migliaia sugli argomenti più disparati: si va dal demenziale “Doniamo un neurone a Flavia Vento” al sognante “Molliamo tutto e andiamo a vivere a Bora Bora”, alla vita quotidiana come “Quelli che il lunedì fanno il conto alla rovescia per il venerdì”. Accanto a questi è possibile però trovare anche gruppi che incitano la violenza, gli stupri di gruppo e sonsengono organizzazioni naziste o mafiose. Il legislatore entra quindi anche nel mondo del web per stabilire alcune regole, in un ambiente che sembra non poter esser controllato a 360 gradi ed il polverone che si è alzato nelle ultime settimane intorno alla nascita di questi gruppi ha suscitato moltissime polemiche, soprattutto nel mondo politico. Per questo il Senato ha approvato, nell'ambito del disegno di legge sulla sicurezza, un emendamento che prevede la repressione dei casi di apologia e incitamento via internet di associazioni mafiose, criminose, eversive, terroristiche, oltre che di violenza sessuale, discriminazione, odio etnico, nazionale, razziale e religioso. Si concretizza così l'idea di ripulire la rete e in particolare Facebook, dagli emuli di Riina, dagli stupratori o dai gruppi neonazisti, tutti esempi di criminalità che
producono soltanto effetti di fanatismo, a cui finora si erano ribellati solo gli utenti stessi del social network, come nel caso del gruppo “Uniti contro il Facebook della vergogna”. Secondo tale disegno di legge devono essere i provider a sorvegliare questi episodi di violenza, non sempre arginabili con dei sistemi di filtraggio. In caso contrario essi dovranno pagare una sanzione dai 50mila a 250mila euro. Facebook e il lavoro Facebook contiene copia di un enorme mole di dati personali che gli utenti ogni giorno immettono sulla piattaforma e la sua continua crescita ha spinto il social network a puntare anche sulle utenze business, tra cui le piccole e medie imprese. Gli utenti registrati si moltiplicano ogni giorno e forse Facebook è oggi il social network più conosciuto e frequentato da utenze di tutti i tipi: basti pensare che solo il gruppo “Facebook for Business” conta oltre 20.000 iscritti. Tali caratteristiche lo rendono un ottimo strumento marketing e gli hanno permesso di battere gli altrettanto noti LinkedIn, Xing e Viadeo sul campo della ricerca di lavoro e di candidati adatti alla propria azienda. I siti sopracitati sono ritenuti più “professionali” ma, proprio per questo, non consentono ai futuri datori di lavoro di andare a “spiare” tutto ciò che riguarda anche la vita privata dei candidati.Molti si chiedono: è giusto da parte dei reclutatori indagare nella vita privata del personale da assumere? Ed è giusto valutarlo in base alle proprie abitudini personali? È giusto che un capo d’azienda “approfitti” di Facebook per sbirciare nella vita privata dei suoi dipendenti lasciandosi influenzare anche per quanto riguarda il lavoro? Quanto queste pratiche costituiscano violazione alla privacy è ancora da stabilire, essendo una scelta individuale quella di rendere pubbliche immagini e informazioni personali. Quel che è in discussione è il diritto di utilizzarle e far sì che queste abbiano ripercussioni sull’opinione professionale di una persona, limitandone la libertà.
I pericoli di Facebook. Come difendersi? Facebook è come un piccolo mondo: virtuale, semplice e divertente, ma anche pericoloso. Iscriversi è un attimo: mail, password, nome, sesso. A scelta il numero di cellulare, la data di nascita, le scuole frequentate, le preferenze musicali, politiche e religiose e il numero di carta di credito. Si caricano poi le istantanee del matrimonio, delle vacanze, delle gite scolastiche, si “taggano” (nominano) gli amici sulle foto altrui, si commenta e, non da ultimo, su Facebook c’è anche chi aggiunge le immagini di figli e di nipoti. Si rischia quindi di incorrere in casi di pedofilia o di furto d’identità: mentre i primi sono molto un fenomeno sporadico, i furti d’identità sono decisamente più frequenti e molto semplici da effettuare in social network come Facebook, MySpace e Linkedin. Milioni di persone consegnano a interlocutori sconosciuti la propria radiografia anagrafica e in questo modo chiunque può appropriarsi della vita di chiunque. Come ogni mondo che si rispetti anche Facebook ha le proprie leggende metropolitane: secondo i complottisti sarebbe un piano della Cia per schedare milioni di persone, per lo scrittore Jeffrey Deaver sarebbero state create tali società con il solo scopo di immagazzinare i dati di milioni di utenti per poi rivenderli. Una volta creato il profilo vanno quindi impostati i livelli di sicurezza: l’utente deve scegliere chi può vedere le sue foto (solo gli amici, o tutto il resto del “mondo”?), chi può leggere il suo status (solo chi è in connessione o anche gli amici degli amici?). Tutto ciò non è però abbastanza per mettersi al riparo. Leggendo l’homepage di Facebook si scoprono due cose terribili: «“Non possiamo garantirti che i contenuti che invii al sito non siano visualizzati da persone non autorizzate” e successivamente un comodo “non siamo responsabili di elusioni delle misure di sicurezza del sito o delle impostazioni della privacy”». Il Garante sta tentando di disciplinare i siti di social network ma controllare un mondo anarchico è impossibile, i server ricadono sotto legislazioni straniere fuori dall’orbita giurisdizionale italiana. Sarebbe infatti possibile controllare il network solo se fosse “cittadino” italiano a tutti gli effetti. Per difendersi la regola è quindi «Stare fermi il più possibile e non proporre più di quanto ci viene chiesto». Ma spesso i filtri e i controlli saltano e così, pure chi non è amico può mettere il naso nei tuoi affari.
Notizie Volete sapere cosa stanno facendo i vostri amici? Le loro frasi e tutto ciò che fanno appaiono nella home page
Amici, posta, profilo Permettono di visualizzare il proprio profilo, aprire la lista degli amici e inviare messaggi
Ricerca Inserendo nome e cognome di colleghi, parenti e amici scoprirete se sono iscritti e potrete così contattarli
Stato A fianco della foto potete scrivere quello che state facendo in quel momento: è un titolo che tutti i vostri amici leggeranno ll h Amici Facebook elenca non solo i tuoi amici, ma anche quelli che hai in comune con altri e le persone che potresti conoscere
Applicazioni Utilizzando la barra applicazioni è possibile entrare nei gruppi, caricare foto e video o vedere quelli degli amici
Notifica Cliccando viene aperta la finestra con le notifiche più recenti. Se appare un quadratino rosso significa che qualcuno vi ha contattato. Con il simbolo a fianco entrate nella chat
DIPENDENZA DA INTERNET Oggigiorno la comunicazione è supportata sempre più da mezzi moderni, tecnologici, efficaci e veloci. Essi consentono oltretutto il superamento di barriere spaziali e temporali, fornendo opportunità sempre maggiori di interscambio di informazioni e conoscenze. Sicuramente quello che possiede in misura più grande tali caratteristiche è Internet, ma va messo in evidenza il fatto che, come altri strumenti di comunicazione, anche la rete non è immune dal poter esser purtroppo usata in modo pericoloso e/o patologico. E’ vero che esso ci offre questa possibilità di arricchirci culturalmente ma è anche vero che potenzialmente è molto pericoloso e oltre a connetterci agli altri, progressivamente ci disconnette dagli altri Una di queste modalità patologiche è rappresentata dal suo abuso. Negli ultimi anni si è potuta osservare nel campo della scienze mentali, la nascita di una moderna forma di dipendenza, definita "internet-dipendenza" (in inglese "Internet Addiction Disorder"). L'espressione IAD viene introdotta nel 1995 dal dottor Ivan Goldberg, psichiatra americano, il quale, con la parola “addiction”, si riferiva ad una dipendenza patologica, ossia ad una ricerca reiterata di una forma di piacere che crea disagio per dipendenza. Il dottor Goldberg riteneva che l'errato uso di Internet causasse danni clinicamente significativi. In Italia si è iniziato a parlare di dipendenza da Internet nel 1997, quando è stata introdotta l'espressione IRP, Internet Related Psychopathology, che il Dottor Tonino Cantelmi definisce come una serie di disturbi che appartengono ad una più ampia categoria di patologie. Tipologie di dipendenza La dipendenza da internet e la dipendenza dal computer sono ormai inscindibilmente legate e a volte si usa il termine di dipendenza online per indicare il fenomeno nel suo complesso. Secondo Kimberly Young, che ha fondato il Center for Online Addiction statunitense, sono stati infatti riconosciuti 5 tipi specifici di dipendenza online: 1. Dipendenza cibersessuale (o dal sesso virtuale): gli individui che ne soffrono sono di solito dediti allo scaricamento, all'utilizzo e al commercio di materiale pornografico online, o sono coinvolti in chat-room per soli adulti. 2. Dipendenza ciber-relazionale (o dalle relazioni virtuali): gli individui che ne sono affetti diventano troppo coinvolti in relazioni online o possono intraprendere un adulterio virtuale. Gli amici online diventano rapidamente più importanti per l'individuo, spesso a scapito dei rapporti nella realtà con la famiglia e gli amici. In molti casi questo conduce all'instabilità coniugale o della famiglia.
3. Net Gaming: la dipendenza dai giochi in rete comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d'azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo. In particolare, gli individui utilizzeranno i casinò virtuali, i giochi interattivi, i siti delle case d'asta o le scommesse su Internet, soltanto per perdere importi eccessivi di denaro, arrivando perfino ad interrompere altri doveri relativi all'impiego o rapporti significativi. 4. Sovraccarico cognitivo: la ricchezza dei dati disponibili sul World Wide Web ha creato un nuovo tipo di comportamento compulsivo per quanto riguarda la navigazione e l'utilizzo dei database sul Web. Gli individui trascorreranno sempre maggiori quantità di tempo nella ricerca di dati dal Web. A questo comportamento sono tipicamente associate le tendenze compulsiveossessive ed una riduzione del rendimento lavorativo. 5. Gioco al computer: negli anni '80 giochi quali il Solitario e il campo minato furono programmati nei calcolatori ed i ricercatori scoprirono che il gioco ossessivo sul computer era diventato un problema nelle strutture organizzate, dato che gli impiegati trascorrevano la maggior parte del giorno a giocare piuttosto che a lavorare. Questi giochi non prevedono l'interazione di più giocatori e non sono giocati in rete. Soggetti e cause della dipendenza da internet I soggetti a rischio hanno un'età compresa tra i 15 e i 40 anni, hanno una buona conoscenza dell'informatica, spesso sono isolati per ragioni lavorative (es. turni notturni di lavoro) o geografiche e solitamente presentano problemi psicologici, psichiatrici o familiari preesistenti alla Rete-dipendenza (tra questi problemi spiccano solitudine, insoddisfazione nel matrimonio, stress collegato al lavoro, depressione, problemi finanziari, insicurezza dovuta all'aspetto fisico, ansia, lotta per uscire da altre dipendenze, vita sociale limitata, etc...). Inizialmente Internet permette quindi di compensare e tamponare queste difficoltà: un esempio è la possibilità di instaurare relazioni velocemente e senza difficoltà emotive, ma dopo del tempo si può incorrere in sintomi e disagi psicologici e sociali simili a quelli legati all'abuso di sostanze o al gioco d'azzardo. Inizialmente la dipendenza dalla rete è caratterizzata dall'attenzione ossessiva a temi e strumenti circa l'uso della rete come il controllo ripetuto della posta elettronica durante la stessa giornata, la ricerca di programmi e strumenti di comunicazione sempre più efficaci e moderni, lunghissimi periodi passati in chat. In un secondo momento vi è il progressivo aumento del tempo trascorso online, con un crescente senso di malessere, di agitazione, di bassa attivazione quando si è scollegati (condizione paragonabile all'astinenza). Successivamente l'abuso di internet porta al forte danneggiamento delle sfere sociale, familiare, affettiva, scolastica e lavorativa.