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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB BO. 1 COPIA e 3,00 - Codice ISSN 18284396-08

N. 137 - Settembre 2010

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DEGUSTA L a R i v i s t a d e l G u s t o e d e l Tu r i s m o E n o g a s t r o n o m i c o

Tutti a Bologna per la festa della patata italiana!

patrocinio richiesto



EDITORIALE

Le patate d’Italia s’incontrano a Bologna

L’attenzione che si sta concentrando intorno alla seconda edizione di Patata in Bo ci fa pensare che la patata, considerata per lungo tempo un prodotto povero e di poco valore, stia in realtà diventando un prodotto agricolo capace di suscitare interesse ed attrazione. E così l’ampia filiera che opera a monte del buon boccone, di cui magari i consumatori conoscono poco, assume un ruolo sempre più importante. Agricoltura, lavorazione e trasformazione, trasporti, commercio, vendita e consumi alimentari, istruzione, ricerca, sperimentazione e infine il comparto del turismo, tanto che Patata in Bo è stata inserita nel più ampio cartellone di iniziative Wine & Food Festival dell’Emilia Romagna, promosso dall’APT regionale. La patata allora è il pretesto per una promozione a 360 gradi e un’occasione economica che può crescere, visto che ormai, indiscutibilmente, Bologna è la capitale italiana della Patata e il calendario di iniziative che andranno in scena dal 20 al 26 settembre lo dimostra. Saranno le seicentesche cantine di PALAZZO ALBERGATI la prestigiosa sede della serata d’inaugurazione della settimana, martedì 21 con ingresso ad invito. Primo appuntamento in calendario lunedì 20 Patata in Jazz alla Cantina Bentivoglio con degustazione fra le note del Marco Ferri Quartet. Mercoledì 22 l’iniziativa Le patate fanno scuola, l’ANDID (Ass.Naz.Dietisti) incontrerà i bambini per parlare di corretta alimentazione e realizzare alcuni testi a tema: una giuria composta da 5 giornalisti premierà i temi di 3 alunni che riceveranno “tante patate quanto pesano”. Giovedì 23 la facoltà di scienze alimentari dell’Università di Bologna, con la collaborazione della Federico II di Napoli, sarà sede del primo congresso dedicato alla qualità degli oli nelle fritture. Venerdì 24 la Cia presenta l’evento Un tubero magico che si terrà nel castello di Poggiolo a Rocca di Roffeno. Domenica 26 chiusura della settimana con un convegno organizzato da Confagricoltura sulle problematiche connesse alla coltivazione delle patata: si terrà al paraporto scaletta della chiusa di Casalecchio, meglio noto come Casa del Ghiaccio. E per i consumatori le buone notizie non finiscono qui: il gruppo Conad, nei punti vendita Margherita e Superstore Conad di Modena e Bologna proporrà un’offerta speciale sull’acquisto delle patate per tutta la durata della manifestazione. Non sappiamo se la lungimiranza di Parmentier avesse previsto di arrivare a tanto, ma certo a lui che per primo fece un’azione di marketing sulla patata, tutte queste iniziative sarebbero state gradite.

GIANLUIGI VERONESI

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SOMMARIO

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N. 137 - Settembre 2010

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Le patate d’Italia s’incontrano a Bologna

Attualità

Tutti a Bologna per la festa della patata italiana! patrocinio richiesto

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Foto di copertina © Sigmundsig

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ERRATA CORRIGE

Nello scorso numero di Degusta (nr. 136 Agosto 2010) a pagina 38 abbiamo pubblicato la foto di Marco Tripisciano. Ma abbiamo indicato nella didascalia il Presidente della Camera di Commercio di Bologna, Bruno Filetti. Ci scusiamo per l’errore.

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La lettera di Attilio Scotti Crisi per discount e ipermercati? Settembre da non perdere in TV

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70 anni di Saclà Graziella, la bellezza a tavola Il Club al Meeting di Rimini Dal Sudafrica, in cucina con passione! Ricette d’autore: il gelato nel piatto! Bologna, capitale della patata

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Bellussi, bollicine di qualità The classification of wine in Canada

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Le soste di Ulisse La strada turistica dello Champagne Profumi e sapori da non perdere Cilento plein air Assaporare un territorio Settembre tutto da gustare Terre di pianura La regina settembrina Il principe dei prosciutti in scena

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Ambasciatori del gusto premiati

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Blocknotes Storie di Gastronomia Buona DE.CO. a tutti! Chef d’America Il Calice tagliente Tutto weekend

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Gastronomia

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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB BO. 1 COPIA e 3,00 - Codice ISSN 18284396-08

L a R i v i s t a d e l G u s t o e d e l Tu r i s m o E n o g a s t r o n o m i c o

Editoriale

Vini

Turismo Enogastronomico

Eventi Enogastronomici Rubriche



BLOCKNOTES ] Vigevano (PV) Pane in Piazza Sarà il pane il protagonista della XXa edizione di “Pane in Piazza”, la festa del pane che si svolgerà a Vigevano dal 17 al 19 settembre. All’ombra del Duomo, nella splendida cornice della piazza Ducale, un grande laboratorio di panificazione ospiterà i forni e le impastatrici che lavoreranno per offrire al pubblico ogni tipo di pane e prodotto da forno, delizie dolci e salate che i visitatori potranno gustare a fronte di una piccola offerta. L’intero ricavato della manifestazione verrà devoluto in beneficenza. ] USA L’alcol test blocca motore Il presidente dei pubblici esercizi di Confcommercio Lino Enrico Stoppani, ap-

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A cura della redazione prezza la legge americana, secondo la quale chi è già stato trovato ubriaco al volante dovrà installare obbligatoriamente nella sua autovettura un alcol test in grado di impedire l’accensione del motore. Un’interessante proposta, che speriamo vedrà al più presto la luce.

] Castel di Lama (AP) Ad Ascoli la forma pecorino piu' grande del mondo L'ufficio centrale del "Guinness world record" di Londra ha certificato che quello realizzato nel corso dell'ultima Fiera regionale dell'agricoltura e zootecnia di Castel di Lama (Ascoli Piceno) è "Il più grande formaggio del mondo di latte di pecora". Inserendo così il risultato ottenuto nel celeberrimo libro internazionale dei primati.


] Cina Expo 2010 Ha preso il via questa mattina, la partecipazione della Regione Sardegna alla straordinaria esperienza dell'Expo di Shanghai. Allestita all'interno della Sala delle Regioni del Padiglione Italiano. La mostra dedicata alla Sardegna racconterà ai cinesi e al pubblico internazionale dell'Expo i segreti dell'"Elisir di Lunga Vita" del popolo sardo, secondo ai soli giapponesi in fatto di longevità. A Shanghai sbarca anche la prospettiva di una "longer life" in versione rigorosamente sarda! Una ricetta fatta di qualità della vita, bellezza, rispetto per l'ambiente, innovazione, storia e tanto altro ancora. I Ristoranti Cantina Bentivoglio e Polpette e Crescentine di Bologna, aderenti alla kermesse PatatainBO, saranno presenti anch’essi all’Expò di Shanghai dall’8 al 13 Settembre.

] Tolè (BO) 47 edizione della Sagra della patata Potrete trovare numerosi stand gastronomici in cui degustare le migliori ricette a base di patate. Giochi e intrattenimenti musicali, uniti al mercatino dell’antiquariato completano l'offerta enogastronomica. ] Zanè (VI) Concorrenza estera in Italia Il Gran Moravia punta a sfidare due dei colossi del Made in Italy agroalimentare, come Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP. Tutto fa pensare a un formaggio italiano, anche perché, sia la pubblicità che la home page del sito web, non evidenziano che si tratta di formaggio della Repubblica Ceca, prodotto solo con latte proveniente da mucche di quella regione. Ci mancava anche questa!!!


BLOCKNOTES ] Illasi (VR) Premio Trabucchi d’Illasi alla Passione Civile La giornalista RAI e l’intera redazione di Report verranno premiati il 5 settembre a Illasi (VR) con un vino speciale, imbottigliato per celebrare la quarta edizione dell’evento Premio Trabucchi alla passione civile di milena gabanelli. Alla cerimonia saranno presenti anche premiati degli anni precedenti: Ascanio Celestini, Marco Paolini e Gino Strada.

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] Genova (GE) Chef Kumalé al XII° Festival SUQ Vittorio Castellani alias Chef Kumalé, giornalista gastronomade, è tornato a Genova per animare alcune giornate del Suq 2010 con le sue Officine Gastronomiche. Ha allestito per l’occasione una “cucina diffusa” dove, con l’aiuto del pubblico, ha realizzato in diretta semplici ricette di world food, cucinate per l’assaggio, tra racconti, storie,suggestioni e qualche ospite d’eccezione.

] Villanova di Bagnacavallo (RA) XXVI Sagra civiltà delle erbe palustri Si svolgerà dal 10 al 13 settembre la ventiseiesima edizione della Sagra Civiltà delle Erbe Palustri, consueto appuntamento a Villanova di Bagnacavallo con la rievocazione delle antiche tecniche di lavorazione delle erbe di valle e del legno nostrano, all’insegna della riscoperta e valorizzazione delle tradizioni di Romagna.

] Castelvetro di Modena (MO) To Be Lambrusco Organizzata dal Simposio dei Lambruschi To Be Lambrusco, si terrà il 17 e 18 ottobre nello splendido castello di Levizzano Rangone (IX secolo) nel comune di Castelvetro di Modena, immerso nelle dolci colline multicolori a pochi chilometri da Modena. La manifestazione vedrà un momento per ogni target, dal consumatore finale ai professionisti del settore


La rivista nazionale Degusta è distribuita anche nelle edicole delle principali stazioni ferroviarie italiane.

DEGUS

TA da oggi sarĂ

la tua compagna di viaggio info@degusta.it


La lettera di Attilio Scotti TAROCCHIAMO ANCHE LE PAROLE, I CIBI A KM. ZERO SONO UNA BUFALA

Attilio Dr. Scotti Giornalista Professionista & Scrittore di Enogastronomia “Enogastronomade”

Sono profondamente convito che il consumo di prodotti della terra avvenga direttamente sul territorio: una regola saggia che evita lunghi viaggi e inquinamenti vari. Siamo stufi degli asparagi cileni, dell’aglio cinese, del basilico nord coreano e della mozzarella made in Germany. Purtroppo questo slogan oggi usato da molti ristoranti o agriturismi risulta essere solo un parola vuota. Mi sono fermato, qualche giorno fa, in un agriturismo sulle colline del lago di Iseo (che in pratica è un ristorante) che propone cibi e verdure a chilometri zero, (testualmente scritto sul menù: “nel nostro agriturismo i nostri piatti sono preparati con verdure, carni e ingredienti prodotti nelle nostre terre, i formaggi sono del nostro caseificio artigianale”). Salvo poi a verificare che il pollame arriva da un allevamento di Trento, il vino dalla Sicilia (lo sfruttatissimo Nero d’Avola) e le verdure, salvo qualche ravanello, arrivano dal Sud Italia (mozzarella compresa). Quanto segnalato non è un caso isolato, ma è la maggioranza: il KM 0 è solo uno slogan e quei pochi seri agriturismi che consegnano veramente i prodotti della loro terra a veri chilometri zero sono spesso isolati, per la giusta coerenza che non permette loro una grande scelta di piatti, in quanto vincolati a quanto produce il loro territorio. Ecco perché cito un agriturismo occitano, la Virginia in quel di Revello (Cuneo) che ha il coraggio di proporre un menu improntato unicamente sui prodotti del territorio e veramente a chilometri zero. Come la Virginia di Revello, si contano sulle dita di una mano i veri agriturismi a chilometro zero.

Un appuntamento da non perdere!

Sabato 25 e 26 settembre ad Acquaviva delle Fonti (Ba) si terrà l’evento “Calici di Luna”, che porterà nella località pugliese una rappresentanza di Identità Immutate®, movimento non profit nato per tutelare e promuovere le piccole realtà italiane custodi di produzioni della tradizione e di nicchia. L’evento sancirà il “gemellaggio cultural-gastronomico tra la Terra di Bari e quella di MassaCarrara”, e inoltre permetterà al pubblico di conoscere e degustare, negli appositi stand allestiti nel borgo, molte specialità tipiche di queste zone di provenienza.

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Crisiperdiscount e ipermercati? Analisi economiche

La Grande Distribuzione organizzata e la Distribuzione Organizzata: vediamo come ha influito la crisi sui pagamenti di queste categorie, sentiamo la risposta dei nostri esperti

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ensando alle problematiche relative alla crisi del settore alimentare si tende a credere che siano solo i piccoli esercizi a essere costretti ad allungare i pagamenti, ci è sembrato interessante approfondire il tema dal punto di vista della GDO e DO. La crisi ha avuto ripercussioni sul potere d’acquisto degli italiani; anche la GDO e la DO, sono, oggi, soggette a una crisi congiunturale. Le aziende fornitrici stanno registrando continue dilazioni dei pagamenti e richieste via via più impegnative. Il consumatore ricerca promozioni ed effettua attente comparazioni di prezzo, visitando più insegne e inseguendo le migliori promo-

zioni. Di conseguenza alcuni operatori sono in crisi e generano insoluti mentre altri approfittano del momento per dilazionare ulteriormente i pagamenti. Volendo stilare una classifica tra le varie categorie di GDO e GD, si può affermare che è il discount a pagare meglio rispetto al cash and carry, all’ipermercato, al supermercato e alla superette. Vorrei concludere riportando quanto espresso da uno studio pubblicato da un’importante azienda di rating italiana: tra le varie categorie analizzate sono i discount e gli iper mercati ad affrontare meglio la crisi mentre sono i super mercati e le superette a soffrire di più.

Imprese in default per macro area geografica (valori %)

Il Dott. Fabio Adelgardi ex Credit Manager di primario gruppo industriale reggiano, poi divenuto consulente per LINCE SPA prima e CERVED GROUP dopo la fusione che ha interessato LINCE SPA e CERVED SPA creando il più importante gruppo del settore nel panorama italiano. Il Sig. Vincenzo Sereno da tre anni in LINCE/CERVED GROUP e già considerato come punto di riferimento in materia per la sua attività di consulenza.

Questo è il rischio crediti oggi in Italia nel suo settore. Forse non sa che esistono società con equipe di professionisti che hanno messo a punto strumenti per anticipare e prevenire i possibili problemi. Se vuole saperne di più può contattarci per un’analisi gratuita del rischio interno del suo portafoglio clienti e per le referenze del suo settore. Dott. Fabio Adelgardi f.adelgardi@lince.it - 328 9491708 Vincenzo Sereno v.sereno@lince.it – 338 32545873


Settembre da non perdere in TV Il periodo settembrino rappresenta per il mondo agricolo un periodo denso di attività, se ne parlerà diffusamente nelle puntate televisive di questo mese di Con i piedi per Terra CON I PIEDI PER TERRA, l’agricoltura in prima serata: in onda ogni lunedì alle 20.30 su ODEON TV, in contemporanea via satellite su Sky canale 827 in chiaro, in diffusione regionale il martedì sera alle 21 su Telesanterno, alle 21 di mercoledì su Telestense e la domenica alle 19.30 su Canale 24.

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’ultimo mese dell’estate, per il mondo agricolo ed alimentare, rappresenta da sempre un concentrato di attività rurali, lavori di campagna, raccolti, ma anche eventi fieristici e manifestazioni importanti. Tutto sotto la lente attenta delle telecamere di CON I PIEDI PER TERRA. Sono i tempi della VENDEMMIA, e quindi vigne e vini protago-

nisti nei territori vocati d’Italia. Si parlerà di BIOMASSE ed energie pulite, delle tante varietà di SUSINE che ormai occupano un lungo calendario di raccolta e commercializzazione. Farà seguito il SANA, il salone del naturale che a Bologna porta il meglio del biologico, ma anche novità e ricerche. In collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, seguiremo le 33 scuole europee finaliste di FOOD 4U, il concorso che fa parte di una grande campagna per rendere consapevole il consumatore dell’importanza di una sana e corretta scelta degli alimenti, creata da giovani tra i 14 e i 19 anni di età. Ma ci sarà anche MARINANDO, informazione, fantasia e creatività in due grandi concorsi sempre per giovani studenti, alle prese questa volta col teatro e con il mare. Racconti di storie e di vita, un incontro tra chi il mare lo ama e lo difende e chi vuole conoscere più a fondo il mondo della pesca.



70 anni di Saclà

Qualità e innovazione

GIANLUCA MEZZOFIORE

Uno stile aziendale inconfondibile, che unisce tradizione familiare e capacità comunicativa. Ma Saclà è anche sinonimo di Made in Italy all’estero. Intervista al presidente Lorenzo Ercole

C

on il jingle “Olivolì, olivolà” ha fatto sognare le famiglie italiane negli anni del boom economico. Oggi Saclà esporta il proprio appeal e i valori di un tempo anche all’estero, rinnovando costantemente i propri prodotti secondo le esigenze del consumatore. La parola a Lorenzo Ercole, presidente e amministratore delegato della storica azienda di Asti.

Fasi produttive

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L’anno scorso avete festeggiato i 70 anni di attività, siete dun-

que una delle più longeve aziende a gestione familiare del nostro paese. Qual è il bilancio non solo economico ma anche “ideale” della Saclà? Alla base dello sviluppo economico della nostra azienda ci sono il lavoro e l’impegno di tre generazioni della mia famiglia. Dal 1939 ogni generazione ha messo il proprio entusiasmo e la propria creatività al servizio dell’azienda, la famiglia è il cuore della filosofia e della cultura aziendale. In questi settant’anni di storia abbiamo vissuto momenti di grande soddisfazione e anche momenti difficili: il superamento di questi ultimi ci ha consentito di credere sempre in noi stessi, di rimediare agli errori e di essere un’azienda che non si può certo definire, nel panorama alimentare internazionale, “grande” ma con una bella immagine, determinata soprattutto dall’aver seguito sempre un percorso di qualità e di solidità, rispettando persone e impegni.

Ancora oggi in Italia siete l’azienda leader nella produ-


zione di conserve vegetali in vaso. Nel 2007 avete immesso sul mercato italiano i Bei Tipi, pomodori insaporiti in olio con olive, peperoncini e capperi. Com’è andata la vendita in questi 3 anni? Quali sono le nuove linee di prodotto per il mercato italiano? I Bei Tipi hanno incontrato il gusto degli italiani e degli stranieri mettendo tutti d’accordo, ma i veri appassionati di questo prodotto restano gli chef che ne apprezzano particolarmente la versatilità d’uso oltre all’intensità di gusto, ed è proprio per soddisfare le loro esigenze che stiamo studiando un grande formato, idoneo al Food Service. Oggi l’azienda, forte della sua esperienza, presenta 6 nuovissime linee di prodotto per il mercato italiano, al fine di soddisfare i nostri consumatori sempre più esigenti e di allargare il nostro target ad un pubblico giovane e curioso

ma attento alla praticità oltre che alla qualità. Le grandi novità per Saclà sono: i sughi rossi Saclà l’Originale, a partire da giugno 2010 in 3 ricette selezionate (pomodoro e basilico, pomodoro e olive e pomodoro e parmigiano), nati dall’esperienza e dal successo dell’azienda sui mercati esteri; le olive fresche in vaschetta, novità assoluta che va ad aggiungersi alle tradizionali Olivolì e la cui gamma comprende

4 referenze; una linea catering, dedicata agli chef e ai professionisti della ristorazione; i firmati, una selezione tra le migliori ricette preparate dagli chef Saclà e in vendita in gastronomie e negozi di prossimità; le olivolì farcite e i prodotti biologici.

Una vostra peculiarità è la vocazione all’export; nel 2007 oltre la metà del fatturato derivava proprio dalle esportazioni. Quest’anno, poi, avete vinto il Cibus International Export Award.

Pesto alla genovese Lorenzo Ercole, amministratore delegato e presidente F.lli Saclà S.p.A.

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Immissione sulla linea produttiva del basilico fresco

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Com’è nato questo filone di vendita? In quali paesi sono le vostre filiali? Quali sono i prodotti che hanno più successo all’estero? Come avviene la distribuzione? Ancora oggi metà del fatturato è realizzata all’estero. Come prima cosa abbiamo cercato di consolidare la presenza nei mercati per noi strategici come Inghilterra, Francia, dove operiamo con filiali commerciali, ma anche in Belgio, Olanda, Svizzera e Australia, dove abbiamo ormai una presenza importante. Abbiamo poi accresciuto la nostra presenza in alcuni mercati come per esempio Portogallo, Polonia, Emirati Arabi che ci stanno dando discrete soddisfazioni. La F.lli Saclà è stata

una delle prime imprese alimentari che a fine degli anni ’80 ha iniziato una vera diversificazione creando per il mercato estero una gamma di prodotti che non vendeva in Italia: pesti e sughi concentrati a base vegetale. Saclà oggi vende a proprio marchio oltre 22 milioni di vasi di sughi (di cui una buona parte di Pesto alla genovese) ed è leader nel mercato dei pesti e sughi concentrati in UK, Francia, Australia (1° marchio importato).

Quali sono i dati di fatturato per il 2009? Avete risentito della crisi economica? Prospettive per il 2010? Nel 2008 il fatturato ha raggiunto i 145 milioni di euro; non è ancora disponibile il dato del 2009 che purtroppo rifletterà anche parzialmente alcuni effetti della recente crisi economica, come l’andamento del cambio euro/sterlina e alcuni cambiamenti legislativi che riguardano, ad esempio in Francia, la modalità di fatturazione alla GDO. La differenziazione e l’innovazione sono certamente le risposte vincenti a questo momento difficile. Nell’ultimo anno l’azienda ha investito in un nuovo impianto industriale dedicato alle Specialità Gastronomiche. Una linea flessibile che permette di produrre e confezionare prodotti artigianali e di qualità premium. La linea specialità è certificata per confezionare prodotti contenenti carne, pesce, derivati del latte e per produrre prodotti biologici.



Storie di Gastronomia

I FRANCESI A BOLOGNA SCONFITTI… A TAVOLA

di Gabriele Cremonini giornalista e scrittore

Le truppe napoleoniche fecero il loro ingresso trionfale a Bologna nel 1796, ma dopo i momenti iniziali e la conseguente euforia per essersi liberati dei papalini, i bolognesi in maggioranza non si adattavano granché ai tanti repentini cambiamenti imposti dai nuovi governanti. Mugugni, proteste: come conquistare il cuore di una città famosa al tempo anche in Francia per la sua cucina? Con un… pranzo patriottico! L’idea fu del cittadino Giuseppe Vincenti, che il 25 nevoso (14 gennaio) 1798 la propose al Gran Circolo Costituzionale. Si voleva – venne detto – dare un segno di fratellanza, e Vincenti propose che ogni cittadino benestante portasse al pranzo “… un altro concittadino, ma povero, che pranzerà al suo fianco, lo servirà, lo abbraccerà e darà in fatto un attestato di vera democrazia”. Venne aperta una sottoscrizione presso i ricchi del tempo, che fecero sulle prime orecchie da mercante: visto che le sottoscrizioni languivano, si fece sapere che, seppur controvoglia, i benestanti petroniani avrebbero dovuto sollecitamente accettare, ventilando ben più di una larvata minaccia. Così il 23 aprile andò in scena, in piazza Maggiore, il pranzo patriottico: 524 borghesi, ex nobili, sacerdoti, e al fianco di ognuno ciechi, storpi, mendicanti. La tavolata si sviluppava tutta intorno alla piazza, al centro era stata posta una tenda che ospitava la guardia nazionale e la banda, poco più in là l’albero della libertà, intorno al quale, finito il pasto, si ballò la Carmagnola. I governanti francesi lo interpretarono come un successo, tanto che il 28 maggio fu deciso il bis del pranzo patriottico, ma al femminile. E gli inviti furono allargati, così che vi convennero più di 1200 donne, tra benestanti e povere. Ma questa volta Giove Pluvio ci mise lo zampino, e venne giù un temporale tanto violento che scoperchiò le tavole e indusse tutte alla fuga. E anche i pranzi patriottici andarono in… cavalleria!

I Vini italiani conquistano la Cina

Nei giorni scorsi STVS, il piu' importante canale satellitare della Cina, e' stato ospite della suggestiva sede dell'Ente Nazionale Vini a Siena. Il servizio giornalistico cinese girato all'Enoteca Italiana mostra le tipicita' eno-gastronomiche dei territori del Bel Paese, caratteristiche uniche e molto apprezzate dall'Asia Orientale, sempre fortemente attratta dall'agro-alimentare "Made in Italy". Un'attenzione nata soprattutto in questo momento dove a Shanghai e' in corso l'Expo Universale 2010.

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Graziella, la bellezza a tavola Che cos’hanno in comune un romanzo divenuto mito, un popolare concorso di bellezza e una celebre azienda di pomodori pelati? Scopriamolo insieme…

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utto cominciò con un naufragio in un’isola, come nella più romantica delle storie. Fu così che il giovane scrittore francese Alphonse de Lamartine arrivò a Procida, e subito ne rimase incantato. A colpirlo furono soprattutto la semplicità e la generosità della gente, il calore dei pescatori, la bellezza delle sponde bagnate dal mare. Ben presto s’innamora di una fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce, figlia di pescatori: Graziella. I due si amano di un amore tenero e puro, finché lo scrittore non è costretto a tornare improvvisamente in patria, abbandonando la ragazza. Poco dopo Graziella muore, gettando Alphonse nella disperazione. Troverà la forza di trasformare il suo dolore in un romanzo di successo, “Graziella” appunto, consegnando la donna procidana al mito. Nel 1950, per celebrare il mito, nasce la “Sagra del Mare”, nel corso della quale viene eletta ogni anno Miss Graziella. Vestite rigorosamente con il costume procidano dell’epoca, dai colori vivi e brillanti finemente ricamati in oro, le Grazielle tengono

viva negli occhi degli spettatori l’immagine della tipica donna dell’isola: mediterranea, solare, semplice e bella. Ma il 1950 è anche l’anno di fondazione di un’altra Graziella, l’azienda di Pasquale Saviano leader nella produzione di pomodori, legumi e mais in scatola. Il nome, oltre ad essere un richiamo all’isola di Procida, molto amata da Pasquale, è un atto d’amore verso la madre, la buona cucina e l’unione familiare a tavola. Per festeggiare il doppio anniversario, nel 2010, le Grazielle hanno deciso di incrociare le proprie forze in una grande kermesse popolare che si svolgerà dal 2 al 5 settembre, e che avrà Maria Grazia Cucinotta come presidente della giuria e alcuni ospiti d’eccezione come Renzo Arbore e Gigi Proietti. Il mito di Graziella continua, anche a tavola.

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ELISA GALANTE

Il Club al Meeting di Rimini I professionisti dell’Associazione si sono alternati nella cucina del “Ristorante Graticula Oro Bianco” per offrire piatti gustosi ai partecipanti all’evento più atteso di fine estate

Club Arti e Mestieri, Ravenna, Tel 0544 251924

Il Ristorante La Graticula Oro Bianco ed i volontari che hanno partecipato all’evento

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l Club Arti e Mestieri ha presenziato in occasione del Meeting di Rimini dal 22 al 28 Agosto 2010 alla fiera di Rimini, prendendo in gestione il Ristorante La Graticula Oro Bianco promosso dal Consorzio de Il Vitellone Bianco. Quest’anno il menù è stato molto ricco ed ha avuto come protagonista la pregiata carne di Razza del Vitellone Bianco “Chianina, Marchigiana e Romagnola”, carne proveniente da allevamenti dell’Appennino Centrale. Alla buona riuscita dell’evento hanno contribuito 10 chef professionisti associati al Club Arti e Mestieri che hanno lavorato in cucina e almeno 50 volontari che hanno prestato il loro tempo libero per fare servizio in cucina e ai tavoli. Quest’anno oltre al servizio ristorante vero e proprio era presente una grande novità: di

un’area self service a menù fisso con un ricco e fresco buffet a base di piatti freddi, verdure, dessert, frutta, etc.. Con le sue quasi 800.000 presenze il Meeting di Rimini - che dal 1980 ha luogo ogni anno, in una settimana della seconda metà di agosto - è il festival estivo di incontri, mostre, musica e spettacolo più frequentato del mondo che da 30 anni si propone di creare occasioni di incontro tra persone di provenienze e culture diverse. E’ già il secondo anno che l’Associazione con sede a Ravenna partecipa all’evento, ma alcuni dei membri del Club, tra cui il Presidente Fausto Rivola, frequentano l’ambiente gastronomico del Meeting da ben 29 anni curandone aspetti diversi quali il fast food, il ristorante di carne argentina, la pasticceria, l’area bar, etc. Molte le aziende del settore del food e non che hanno supportato il Club con i loro prodotti contribuendo alla buona riuscita dell’evento gastronomico: Pasta Antonio Amato, Debic, Eurovo, Molino Padano, Silikomart.


Dal Sudafrica, in cucina con passione! Intervista a Moses Simphiwe Mndebele, trentacinquenne, vive a Roma ed è chef della Residenza dell’Ambasciatore della Repubblica del Sudafrica in Italia, sig.ra Thenjiwe Ethel Mtintso

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spite dei ristoranti La Pineta di Genova Struppa e l’Antica Osteria della Castagna di Genova Quarto, aderenti all’Unione Italiana Ristoratori, ha dato sfoggio di sé ai fornelli con piatti tradizionali di carne e di pesce che hanno riscosso gran consenso. Moses è di origine Zulu, di Soweto, township di Johannesburg, ha un curriculum di tutto rispetto ed è membro della SACA (South African Chefs Association) e della WACS (Welt Association of Cooks Societies). Moses, quando è arrivato in Italia? Nel 2004, con l’Ambasciatore precedente, Lenin Magigwane Shope. Parla bene italiano, ha avuto difficoltà ad impararlo? Sì abbastanza, ci sono voluti tre anni, se penso che quando sono arrivato non sapevo neppure una parola! Chi sono stati i suoi maestri in cucina? Ho frequentato i corsi di chef come il sudafricano Citrum Khumalo, il tedesco Garth Stroebel, l’austriaco Martin Kobald e gli inglesi Stephen Billingham e Billy Gallar-

gher, tutti residenti in Sudafrica. Per quanto riguarda la cucina italiana, cosa preferisce? Mi piace la pasta, specie l’amatriciana; a Genova ho imparato a fare il “vero” pesto, una salsa unica e adoro la bistecca alla fiorentina; come dessert, il tiramisù. Come considera l’esperienza genovese? Davvero positiva: il Console onorario del Sudafrica a Genova, Enrico De Barbieri insieme a Gianfranco Isola e Giorgio Bove, titolari rispettivamente de La Pineta e L’Antica Osteria della Castagna, mi hanno accolto come un fratello e si sono fatti in quattro per reperire gli ingredienti delle mie ricette, compreso il liquore sudafricano “Amarula”, che sembrava introvabile. In confidenza: qual è la sua ricetta preferita dall’Ambasciatore? La signora Mtintso adora l’Oxtail stew, coda bovina stufata con contorno di spinaci e zucca, che è solita abbinare al Meerlust, un ottimo merlot, nemmeno a dirlo… sudafricano!

CHEF MOSES e Console De Barbieri Antica Osteria della Castagna

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Buona DE.CO. a tutti!

LA SALSICCIA DI FONDI A DENOMINAZIONE COMUNALE MDE.CO.N

di Riccardo Lagorio

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L’allevamento di suini per autoconsumo ha interessato sino agli anni Settanta una parte rilevante della popolazione del Comune laziale di Fondi. Grazie a quelle pratiche di allevamento ne è fiorita un’interessante e radicata arte norcina che ha dato vita alla tipicizzazione della salsiccia fondana, che può contare sul marchio di Denominazione Comunale (DE.CO.). L’arte norcina, tuttora diffusa, si è sviluppata non come professione vera e propria ma come integrazione di reddito; forse proprio per questa ragione si caratterizza per tratti salienti genuini e casalinghi. Peraltro l’importante ruolo economico e sociale rivestito dalla conservazione della carne come salvadanaio familiare è evidente ancora oggi nella cura del mantenimento e della salvaguardia delle numerose cantine. La notorietà e la diffusione di pratiche comuni non ha però evitato che si arrivasse ad una caratterizzazione precisa, appunto, della salsiccia fondana nelle due versioni, per consumo fresco e stagionata. Il peso del suino è di almeno 180 kg, e di almeno 11 mesi di età e per produrre la salsiccia fondana se ne utilizzano le cosce, le spalle, il carrè, la pancetta e la lonza. Dopo la sgrassatura e la snervatura delle parti anatomiche, queste vengono tagliate a punta di coltello o passate nel tritacarne con fori da 20 millimetri. La pancetta è passata nel tritacarne con fori da 10 millimetri. All’impasto vengono aggiunti, oltre al sale, coriandolo, peperoncino piccante e peperoncino dolce macinati al momento. L’impasto per la versione da consumo fresco è insaccato in budello naturale di suino e stretto ogni 20 cm circa con filo di cotone; mentre, se si desidera stagionare la salsiccia, essa viene preparata con budello tòrto bovino e legata ai due capi ottenendo una forma di anello. In entrambi i casi la salsiccia viene pungolata con apposito strumento così che l’aria possa facilmente fuoriuscire. La salsiccia da stagionare viene posta per i primi tre giorni in locali né arieggiati né ventosi, ricreando le condizioni ideali per l’essiccatura grazie all’apertura o chiusura di finestre o tramite l’accensione di sottili rami verdi d’ulivo, la cui lenta combustione può conferire alla salsiccia caratteristico aroma. La salsiccia di Fondi DE.CO. fresca viene consumata preferibilmente alla brace entro una decina di giorni dalla produzione. La salsiccia di Fondi DE.CO. stagionata prevede una stagionatura di almeno due mesi. Dopodiché si taglia a fette piuttosto spesse. Ne consiglio il consumo con le olive itrane in salamoia, festeggiate da un’abbondante bevuta di vino abbuoto della campagna intorno.



Un grande chef americano C h e f d ’A m e r i c a

ELIZABETH GANLEY-ROPER

La rubrica che racconta ai lettori Degusta i più grandi chef internazionali degli Stati Uniti

Jean-Georges Vongerichten

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Il celebre chef Thomas Keller è l’unico chef americano ad aver ottenuto le tre stelle Michelin per i suoi due ristoranti: The French Laundry nel paesaggio di Yountville, California e Per Se, a New York City

N

ella nostra intervista, lo chef ci parla della sua cucina americana ispirata alla cucina francese, la filosofia che sottende il cibo che crea, e l’importanza di usare gli ingredienti più fini.

Come ha deciso di diventare uno chef? Non avevo intenzione di diventare chef, lavoravo nei ristoranti di mia mamma da giovane e quell’esperienza è stata la mia prima opportunità. Mi piacevano tanto i riti e le ripetizioni del cucinare; trovavo conforto nel fare la stessa cosa, ripetutamente. Non avevo un istruzione formale ma ho imparato lavorando in tanti ristoranti diversi. Quando Roland Henin è diven-

tato il mio mentore mi sono accorto che cucinare significa nutrire la gente, ed è stato importante per me rendermi conto del fatto che cucinando si da alla gente qualcosa che la rende felice, la fa sentire bene e la nutre.

Ho letto che ritiene che un pasto eccezionale sia un’esperienza emozionale, che cosa intende con questo? L’ho detto quando qualcuno mi ha chiesto cosa pensavo della cucina di oggi. Ogni generazione ha la propria cucina, così come ogni generazione ha la propria arte, musica e moda. Quello che è importante per me è mantenere l’integrità del mio cucinare ma allo stesso tempo toccare la gente in profondità, regalare un’emozione. Come quando scegli un piatto che ti piace tanto, per esempio le patate, il purè o il pollo arrosto, che hai già mangiato tante volte nella vita e che ti porta a memorie cui sei affezionato. La speranza di un grande chef è darti un piatto che conosci già, un sapore che riconosci, ma consegnartelo come un’esperienza rinnovata e migliorata nella qualità del prodotto, nell’esecuzio-


Testo integrale in inglese The renowned chef, Thomas Keller, is the only American-born chef to hold multiple three-Michelin star ratings for his two restaurants: The French Laundry, in the countryside of Yountville, California; and Per Se, in New York City. In our interview, Chef Keller talks about his French-inspired contemporary American cuisine, the philosophy behind the food he creates, and the importance of using the finest ingredients.

How did you decide to become a chef? I never intended to become a chef. I worked in my mother’s restaurants when I was young and she really gave me my first opportunity. I loved the rituals and repetitions of cooking; I found great comfort in doing the same thing over and over again. I had no formal training but I learned through working in lots of different restaurants. When Roland Henin became my private mentor I realized that cooking was about nurturing people, which really resonated with me — the fact that you give people something that makes them happy and feel good and nurtures them.

I read that you believe “A great meal is an emotional experience”. Would you explain what you mean by this? I said this when someone asked me what I thought of cuisine today. Every generation has its own cuisine, just like every generation has new art and music and fashion. What’s important to me is to maintain the integrity of my cuisine but at the same time touch people inside in an emotional place. What I mean by that is when you pick a dish you really love, like mashed potatoes or roasted chicken, that you’ve had many times throughout your life and that brings back fond memories. The hope of a great chef is to give you a dish you’ve had before or some kind of flavor profile that you rec-

Youtville

New York

ognize but deliver it to you in a heightened experience, whether it’s the quality of the product, the execution, or the quality of the surroundings.

Are there products you need to import from France or are you based mostly on local ingredients? Both. It’s an interesting question because how do you define local — by geography or products? I don’t define local by geography. My responsibility is to get the best products that I can. Today we always talk about sustainability and the locavoir movement as it relates to geography, but that can’t always be the case with great restaurants. I think our responsibility as chefs and leaders in an industry is to set examples. If I’m buying our lamb from a farmer in Pennsylvania, which is 2,000 miles away, he obviously has to ship it which means there’s a carbon footprint involved, but his philosophy on the way he raises lamb is more important to me because he has the potential to have an impact on the entire livestock industry if they adopt his protocols. It’s important to support those farmers, even if they are far away, otherwise you lose those people who are trying to protect what they do and have a strong belief in sustainability.

How do you manage two 3-Michelin star restaurants? We’ve been really fortunate to have great accolades and we continue to push ourselves to do a better job. You receive an award for what you did yesterday not what you’re doing today or tomorrow. We certainly respect it and are very proud of it and try to be responsible to it. Having two three star restaurants is really due to the fact that I have a great team in New York and Yountville that work together on a common goal and a common vision. settembre 2010

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ne e nella presentazione.

Ci sono dei prodotti che deve importare dalla Francia o usa soltanto gli ingredienti locali? Tutti e due. È una domanda interessante perché come si definisce ciò che è locale? della geografia o dei prodotti? Non definisco locale in base alla geografia. La mia responsabilità è avere i prodotti migliori che posso. Oggi parliamo sempre di sostenibilità e il movimento locale in rapporto alla geografia, ma non può essere sempre così nei grandi ristoranti. Penso che la nostra responsabilità, come chef e come punti di riferimento nell’industria, sia di dare l’esempio. Se compro l’agnello di un agricoltore nella Pennsylvania, che è lontana più di 3000 chilometri, ovviamente deve spedirlo, ma la sua filosofia di allevamento dell’agnello è più importante per me perché ha la potenzialità di avere impatto

Trattamenti gourmand corpo e viso al cioccolato, vino, tartufo e caviale

sull’intera industria del bestiame se poi adottano i suoi protocolli. È importante supportare questi agricoltori, anche se sono lontani, altrimenti si perde quella gente che cerca di proteggere quello che fa e crede fortemente nella sostenibilità. Come gestisce due ristoranti con tre stelle Michelin? Siamo stati molto fortunati ad avere grandi riconoscimenti e continuiamo a cercare di fare sempre meglio. Ricevi un premio per quello che hai fatto ieri, non per quello che fai oggi o domani. Certa-

Cornet of Marinated Atlantic Salmon

mente lo rispettiamo e siamo molto orgogliosi e cerchiamo di essere all’altezza della valutazione. Avere due ristoranti con tre stelle è frutto del lavoro di un grande team che ho sia a New York sia a Yountville; tutti lavorano insieme per un obiettivo ed una visione comune. The French Laundry 6649 Washington Street, Yountville, California +707-753-0088

Per Se 10 Columbus Circle, New York, New York +212-823-9335

Percorso benessere, per rilassare e purificare corpo e spirito 5 tipi di massaggi rilassanti ed emozionali

Scoprite ogni “angolo” del nostro benessere…


Il Gelato nel piatto Anteprima E’ un’iniziativa promossa da INformaCIBO in collaborazione con Gusto in Scena quella che ha sapientemente valorizzato due importanti DOP: il Prosciutto di Parma e il Parmigiano-Reggiano

L

’evento ha avuto il sostegno di Alma, Scuola internazionale di cucina italiana, e di Parma Alimentare, ed ha visto oltre 100 chef in Italia e nel mondo realizzare un gelato con questi due ingredienti d’eccezione. Nelle pagine a seguire presentiamo 3 delle ricette realizzate e, sul prossimo numero Degusta, e altri sfiziosi piatti a firma di grandi chef. Gli chef delle ricette che seguono sono:

Giovanni Parrella si diploma all’istituto alberghiero Luigi dei Medici di Cicciano, Napoli, resta in Italia per 10 anni lavorando in molti ristoranti; rientra in Italia dopo una breve esperienza in Inghilterra e nel 2001 inizia la sua avventura ad Istanbul dove aprirà 4 ristoranti. Attualmente lavora nella capitale Cinese Grand Hyatt Beijing. Pietro Lecce senza lasciare la sua terra e i locali che ospitavano la trattoria di famiglia, è riuscito a fare il giro del mondo. Lecce è ormai conosciuto e apprezzato in tutto il Mondo dove reinterpreta con

grande sapienza la cucina calabrese. Tra i suoi segreti freschissime materie prime e un orto con tutte le erbe aromatiche possibili.

Gaetano Trovato è l’autore della fantasiosa cucina del Ristorante Arnolfo, 2 stelle Michelin, che conduce insieme al fratello Giovanni. Il critico gastronomico Luigi Cremona lo descrive così: “..Forse il più transalpino dei nostri ristoranti, non certo per tipologia di ricette ma per la ricerca stilistica che persegue, Gaetano Trovato è alla ricerca dell’inarrivabile perfezione estetica..”

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Prosciutto di Parma, gelato al Parmigiano, sfogliatina di noci pecan e fichi disidratati 28 DEGUSTA

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Il Gelato nel piatto Chef Giovanni Parrella INGREDIENTI: (4 persone)

8 fette di prosciutto di Parma, 8 fichi disidratati e tagliati a spicchi, 150 gr melone tagliato a cubetti, 200 gr gelato al parmigiano, 4 sfogliatine alle noci pecan

Per il gelato al parmigiano Ingredienti: 100 gr di parmigiano reggiano grattugiato, 100 ml di latte, 50 ml di panna, 30 gr di glucosio, 20 gr latte in polvere, 50 gr albume d’uovo, 1 tuorli, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di noce moscata Procedimento: pastorizzate tutti gli ingredienti portandoli a 80 gradi, passate il composto in un colino e mantecate in gelatiera

Per le sfogliatine alle noci pecan Ingredienti: 200 gr pasta sfoglia, 30 gm noci pecan, 1 uovo Procedimento: tagliate la pasta in modo da ricavare 4 rettangoli identici. Metteteli su una teglia coperta con carta da forno. Spennellate i rettangoli di pasta sfoglia con il tuorlo diluito con una goccia d'acqua, cospargeteli con le noci tritate e intere, infornate il tutto a 190° per 10 minuti

COMPOSIZIONE: Adagiate le sfogliatine appena sfornate sul piatto, mettere sopra le fette di prosciutto, i fischi disidratati, melone e infine il gelato al parmigiano reggiano


Il ponte di prosciutto di Parma sul gelato al miele di fico dottato cosentino e il gelato al Parmigiano Reggiano 30 DEGUSTA

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Il Gelato nel piatto Chef Piero Lecce INGREDIENTI: (4 persone)

Per il gelato al miele di fichi Ingredienti: latte 250 gr, panna liquida 200 gr, miele di fichi 80 gr Procedimento: mettete il latte e la panna al fuoco portate alla temperatura di 80°, levate dal fuoco e spegnetevi il miele di fichi, tale composto versatelo diaccio nella gelatiera e stipate in congelatore

Per il gelato al Parmigiano Ingredienti: latte 250 gr, panna liquida 200 gr, Parmigiano Reggiano DOP riserva 36 mesi 170 gr Procedimento: Nettate il parmigiano della corteccia; grattatelo e tenetelo in infusione nel latte per 2 ore circa, colatelo aiutati da un panno di lino, mettete al fuoco con la panna rimestando, quando avrà raggiunto la temperatura di 85° versate in gelatiera o nel bicchierone paco jet e stipate in congelatore

Ponte di Parma Ingredienti: 4 fette di prosciutto di Parma Procedimento: 4 fette di prosciutto di Parma non troppo sottili, rullatele essiccatele in forno alla temperatura di 140° tamponate con carta assorbente la fuori uscita del grasso

COMPOSIZIONE: Aiutati da un grosso cucchiaio da gelato formate due mondi il Nord col gelato di parmigiano, il Sud col gelato al miele di fichi, in mezzo versate un fiume di miele di fichi e unite i due mondi col ponte croccante di prosciutto di Parma, ecco ottenuta l’unità d’Italia

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Scaloppa di fegato d’anatra, melone, aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia con gelato al Parmigiano-Reggiano e prosciutto di Parma croccante 32 DEGUSTA

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Il Gelato nel piatto Chef Gaetano Trovato

INGREDIENTI: (4 persone)

Il gelato Ingredienti: 100 g Parmigiano grattugiato, 200 g panna fresca, 1 tuorlo d’uovo, 50 g glucosio Preparazione:pastorizzate tutti gli ingredienti a 80 gradi, passate il composto in un colino fine e mantecate in gelatiera

La gelatina di aceto balsamico tradizionale Ingredienti: 50 g aceto tradizionale, 20 g acqua, 0.6 g agar-agar Preparazione: portate a 90 gradi l’aceto con l’acqua, unite l’agar-agar filtrate versate in 4 stampi di silicone 3x3 raffreddate e tagliate ottenendo 4 cubi per porzione

Prosciutto di Parma croccante Ingredienti: 4 fette di prosciutto di Parma non troppo sottile, 50 g. di isomalto Preparazione: essiccare in forno a 140 gradi tamponando con carta assorbente la fuori uscita del grasso. Fondete l’isomalto a 110 gradi, mettete sul silpat il prosciutto, colate sopra l’isomalto fuso comprimete con un altro silpat sopra e stendete con un mattarello, tagliate ancora calde le cialde del diametro di 3x6 centimetri, lasciate raffreddare Per le scaloppe di fegato d’anatra Ingredienti: 4 scaloppe di fegato d’anatra di 60 g. circa Preparazione:in una padella antiaderente calda cuocete 1 minuto per lato le scaloppe tamponando con carta assorbente la fuori uscita del grasso

COMPOSIZIONE: Sui piatti versate la salsa di melone aliate le scaloppe di fegato d’anatra, guarnite con le sfere di melone, il prosciutto di Parma croccante e i dadini di aceto tradizionale con qualche goccia di aceto sopra. Ultimate mettendo sopra ad ogni scaloppa la cialda al Parmigiano e un chenel di gelato al Parmigiano-Reggiano settembre 2010

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Bologna, capitale della patata

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PATATA in BO 2° edizione

Con il riconoscimento della DOP da parte dell’Europa, la Patata di Bologna si appresta a vivere una stagione d’oro. A settembre la consacrazione definitiva con la 2^edizione di Patata in BO. È il primo ortaggio in Europa a fregiarsi di questo ambito riconoscimento, che ne tutela qualità e riconoscibilità contro imitazioni e falsi. Parliamo della Patata di Bologna, che dopo 6 anni di lotte da parte del Consorzio omonimo e una storia agro-alimentare antichissima, assurge all’olimpo delle denominazioni protette. Per avvalersi della DOP, la varietà Primura, affermatasi tra gli anni ’60 e ’70 nel bolognese e proveniente dall’Olanda, dovrà essere prodotta interamente nella provincia di Bologna – così recita il disciplinare Ue –, e avere determinate caratteristiche morfologiche e organolettiche. Anche per celebrare questo evento, dal 20 al 26 settembre Bologna diventa per la II volta capitale della patata con Patata in Bo, una kermesse di appuntamenti e manifestazioni per promuovere il prezioso, ma sovente sottovalutato, tubero. Raccogliamo dunque in questo dossier impressioni, denunce, pensieri, commenti e suggerimenti del mondo della patata. Dal ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali Giancarlo Galan, che ci parla del recente accordo interprofessionale sulle patate da industria, alle associazioni di categoria (Appe, Assopa) e Consorzi (Consorzio delle Buone Idee, Consorzio della Patata di Bologna DOP); da Sante Cervellati, presidente di Unapa, l’unione nazionale tra le associazioni di produttori patate al buyer di Conad; dagli imprenditori della patata (Romagnoli) alle cooperative (Patfrut) fino ai ristoratori (Felsinea Ristorazione); dalle banche (Carisbo) all’Osservatorio economico della Patata di Bologna, passando per le organizzazioni professionali agricole (Confagricoltura). Un quadro globale e, crediamo, il più possibile esaustivo, per un piccolo alimento che non vuole smettere di sognare in grande. Interviste a cura di Gianluca Mezzofiore

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La patata protagonista in città Dal 20 al 26 settembre non perdete la settimana di appuntamenti proposti nel calendario di PATATA in BO

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’ arrivata la seconda edizione PATATA in BO, con il patrocinio di ASCOM e la Camera di Commercio di Bologna questa seconda edizione presenta un calendario ancora più ricco di appuntamenti. Ancora una volta protagonista il mondo della ristorazione (con i tanti ristoranti Ascom aderenti in città e provincia e molti altri da tutta Italia), della cultura gastronomica (da segnalare il congresso sulla qualità degli oli per le fritture) ed anche un progetto che riserva un’attenzione particolare ai più piccoli consumatori: Le patate fanno scola è l’iniziativa che coinvolge la classe terza della scuola ele-

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mentare di Vedrana di Budrio, i bambini sono stati protagonisti di una prima chiacchierata con i nostri giornalisti e cameramen, il risultato un simpatico spot televisivo diffuso in questi giorni sui circuiti televisivi locali ed un cortometraggio a breve visibile sul sito www.patatainbo.it ; seconda parte del progetto il premio letterario Storia di una patata, l’autore più meritevole tra i XX studenti dell’ormai quarta elementare, sarà premiato durante la serata di gala del 21 settembre a Palazzo Albergati, con una fornitura di patate quanto il proprio peso! Ultima parte del progetto l’incontro in classe con la responsabile per l’Emilia Romagna di ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) per approfondire la conoscenza delle proprietà dietetiche del tubero. Confermato anche quest’anno l’appuntamento di cultura gastronomica e musicale di Patata in jazz. Tutti i dettagli, gli aggiornamenti, l’elenco dei ristoranti aderenti all’iniziativa è disponibile sul sito ufficiale www.patatainbo.it


La settimana del buon mangiare programma

20-26 settembre: Quasi 50 tra i migliori ristoranti ASCOM di città e provincia vi aspettano con deliziose ricette a base di patata 20 settembre 2010: Patata in jazz

21 settembre 2010: Serata di Gala - ingresso strettamente riservato ad invito Progetto Le patate fanno scuola, Iniziativa con premio giornalistico Un racconto sulla patata, una giuria di giornalisti professionisti valuterà il racconto più bello scritto dagli alunni della terza elementare di Vedrana di Budrio: in premio tante patate quanto pesa la famiglia! 22 settembre 2010: le Patate fanno scuola Incontro della responsabile ANDID per l’Emilia Romagna con i bambini della terza elementare di Vedrana di Budrio.

23 settembre 2010: Congresso sulla qualità degli oli per le fritture In collaborazione con l’Università Federico II di Napoli e l’Università degli studi di Bologna, facoltà di agraria 26 settembre 2010: Si conclude la seconda edizione della settimana della patata con un evento a sorpresa!

Per info ed aggiornamenti: www.patatainbo.it – Tel 051 736770

Non un punto di arrivo bensì una partenza

E, quando meno te l’aspetti…… arriva sul tuo percorso qualcuno che condivide e con cui condividere. È questa la grande forza dell’intervento sulla nostra classe della redazione di DEGUSTA e della partecipazione a PATATA in BO. Infatti, non abbiamo accettato la proposta se non perché appariva un sorprendente punto di sintesi del nostro lavoro sull’educazione alimentare, al consumo consapevole ed ambientale. La nostra scuola vive in un territorio per vocazione dedito all’agricoltura e proprio la patata è stata oggetto della prima ricerca dei nostri favolosi bambini. Erano piccoli, all’inizio della prima classe, qualcuno di loro esordì raccontando di bellissimi alberi di patate. Allora partimmo per cercarli e, maestri i nonni, sul campo, tra la nebbia cominciammo a capire da che parte del suolo crescevano le patate e come si seminavano e raccoglievano. Da allora, tante scoperte, anche lavorando con vanga e zappa la terra, li hanno resi capaci di rendere vive le conoscenze che apprendevano sui libri. La loro curiosità quindi nell’incontro con la redazione di Degusta e con PatatainBo è stata solleticata e, come si deve per invitare ad imparare, non pienamente soddisfatta. Lì arrivava una tappa del nostro percorso, da lì ne parte una nuova. Seguiremo la manifestazione ed alla fine avremo sicuramente imparato tanto, ma avremo anche molte domande da porre e, siamo certi troveremo i nostri nuovi amici di Degusta pronti a darci risposte o a cercare con noi la strada per trovarle. Non è forse così che non si finisce mai di imparare? Cristiana Bortolotti e Patrizia Soverini insegnanti scuola Demetrio Benni di Vedrana di Budrio settembre 2010

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Patate, un “deciso sostegno”

Intervista esclusiva al ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali Giancarlo Galan sullo sfondo del recente accordo interprofessionale per patate da industria

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Giancarlo Galan, ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali

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oinvolgere 5mila imprese agricole e oltre 3mila occupati nell’industria con lo scopo di avviare alla trasformazione industriale almeno 170mila tonnellate di patate italiane. È questo il nocciolo dell’accordo firmato il 4 agosto tra Unapa, Italpatate, Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari), Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali), Confagricoltura e Cia dal ministero delle Politiche agricole. Lo stesso ministro Galan esprime grande soddisfazione per l’accordo, come emerge dall’intervista che ci ha concesso:

Come vede il sistema pataticolo nazionale, con particolare attenzione alle economie produttive e commerciali? Abbiamo introdotto misure specifiche che hanno permesso al settore pataticolo di trovare una stabilità produttiva e un incremento dell’attività commerciale, garantendo prodotti di ottima qualità e tracciabilità. Questo è stato possibile grazie all’accordo interprofessionale per le patate destinate alla tra-

sformazione industriale, appena siglato con le associazioni di categoria, che destina al comparto 6 milioni di euro, e all’aiuto all’ammasso privato di patate da consumo, supportate da un aiuto di Stato. Inoltre, si è riusciti ad arrivare a un approvvigionamento alle industrie di trasformazione di prodotto italiano, pari a circa l’85% del prodotto globale lavorato, grazie alla misura dell’ammasso che consente un’introduzione più scaglionata nel tempo nel mercato.

La Patata di Bologna è la prima in Europa a fregiarsi del marchio DOP: quali sono le attività e i vantaggi che ne possono derivare per i produttori del nostro Paese? È un vantaggio notevole, perché il riconoscimento a livello comunitario comporta valore aggiunto. Poter contare su una denominazione geografica significa poter offrire ai consumatori prodotti di qualità, certificati da un organismo di controllo, sinonimo di garanzia e sicurezza. E poter conquistare,


quindi, sempre più larghe fette di mercati internazionali con un prodotto unico e originale, che non può essere imitato.

Uno dei problemi della produzione di patate in Italia è il contrasto fra l’individualismo dei produttori e la necessità di cooperazione. Quali sono gli scenari futuri? Al momento la coltivazione delle patate è vietata sulle superfici dichiarate al regime di pagamento unico, con la conseguenza della esclusione dal calcolo degli importi di riferimento delle patate da consumo per la quale non sono calcolati titoli.

Dal 2011 cadrà il divieto di coltivazione delle patate sugli ettari ammissibili al regime di pagamento unico (per cui anche agricoltori in possesso di titoli all’aiuto potranno coltivare patate sui loro terreni) e dal 2012 non ci sarà più lo specifico aiuto di Stato. Per continuare a dare sostegno al settore delle patate anche dopo il divieto di coltivazione, si potrebbe pensare di assegnare titoli all’aiuto anche a quei produttori che abbiano ricevuto l’aiuto di Stato durante un periodo di riferimento, in caso contrario i produttori storici di patate rimarranno esclusi da qualsiasi aiuto.

Dal 2011 cadrà il divieto di coltivazione delle patate sugli ettari ammissibili al regime di pagamento unico e dal 2012 non ci sarà più lo specifico aiuto di Stato.

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Unapa, insieme per le patate italiane

Produzione al ribasso e fermento nei mercati europei. Queste le ultime tendenze del mondo della patata secondo Sante Cervellati, presidente dell’Unione nazionale Unapa

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aggruppa 10 organizzazioni di produttori da tutta Italia, dal Piemonte alla Calabria, passando per l’Emilia-Romagna e l’Abruzzo. Con l’innovativo “Sistema Qualità” garantisce ogni giorno un prodotto sano e certificato. Parliamo di Unapa, l’Unione nazionale tra le associazioni dei produttori di patate, e lo facciamo con il suo presidente, Sante Cervellati.

Sante Cervellati, presidente Unapa

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Quali sono i dati più aggiornati sulla produzione di patate in Italia, confrontati con quelli europei? Nel 2010 la produzione è al ribasso, come resa produttiva si assesta sui 16-17 milioni di quintali, contro i 18milioni del 2009 (circa il 10% in meno). A fronte di questa situazione, il mercato è molto attivo. La minore produzione riguarda tutta l’Europa ed è dovuta ad aspetti atmosferici, come la siccità e le alte temperature. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, infatti, la semina è

avvenuta in ritardo e il ciclo produttivo ne ha risentito. Questo riguarda anche la Francia e il nord Europa in generale.

A maggio è nato l’Osservatorio nazionale della patata. Quali sono gli obiettivi di questo importante strumento? L’Osservatorio permette di conoscere in anticipo tutto quello che avviene in Italia nel campo della produzione, degli investimenti e delle rese produttive nell’ambito della patata. Si possono tenere costantemente monitorati i rapporti fra produzione e commercio, come per esempio lo stoccaggio della patata novella nel periodo estivo, regolando la domanda con l’offerta. Si relaziona con altri osservatori all’estero che insieme controllano la produzione europea. È importante anche per gli operatori del commercio e della distribuzione, poiché mette a rete le informazioni di produzione con quelle del mercato



Alla conquista dell’Europa

La Patata di Bologna ha ottenuto da poco il marchio DOP, primo vegetale nell’UE a fregiarsi di questo titolo. Ce ne parla Lorenzo Grazia, di Appe e del Consorzio della Patata di Bologna DOP

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Lorenzo Grazia, presidente di Appe e del Consorzio della Patata di Bologna DOP

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isultato di un lavoro di concerto fra istituzioni e filiera pataticola bolognese, il via libero all’iscrizione della Patata di Bologna nel registro europeo delle denominazioni d’origine protette riempie d’orgoglio tutti i protagonisti dell’iniziativa, in particolare il Consorzio della Patata di Bologna DOP, che dal 2001 ha lottato per ottenere l’ambito riconoscimento. Dalla voce di Lorenzo Grazia - presidente del Consorzio ma anche di Appe, l’organizzazione dei produttori dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto – si intuisce tutta l’emozione e la soddisfazione per questo straordinario traguardo:

Come si identifica la Patata di Bologna DOP? Ad oggi, in che direzione si muove la politica di sviluppo della patata di Bologna? La Patata di Bologna è nata nel 2001, e nello stesso anno si è costituito il Consorzio fra agricoltori e cooperative per avere la denominazione di origine protetta riguardo

alla produzione e confezionamento, solo ed esclusivamente in provincia di Bologna, della varietà Primura. A marzo di quest’anno, è stato approvato a Bruxelles il marchio DOP, contro imitazioni e falsi in Europa. Per quanto concerne la politica di sviluppo, il prodotto è sul mercato sia in co-branding con alcune gdo (DOP + Bennet o Esselunga), sia da solo. Il marchio garantisce su origine, qualità, caratteristiche e rintracciabilità del prodotto.

Quali sono attualmente i dati di produzione della Patata di Bologna DOP? Gli obiettivi per il futuro? Nel 2008 abbiamo prodotto 70-80mila quintali di patate, stiamo avviando adesso studi strategici e di approfondimento per arrivare, nei prossimi anni, a 200-250mila quintali. Occorrono però investimenti e programmazione della produzione. La Primura ha il grande pregio di essere buona per tutti gli usi, 10 mesi l’anno, senza perdere per questo le sue carat-


teristiche intrinseche. Ma c’è bisogno di ampliare la sua produzione. Per questo la programmazione è fondamentale, al fine di progettare e quantificare la presenza sul territorio nella rete distributiva, organizzare la pubblicità e il marketing, e rivedere in generale tutti gli aspetti della promozione del prodotto. Servono risorse economiche importanti, per cui, oltre ad un impegno significativo dei Soci, è necessario poter contare su finanziamenti pubblici.

In che modo i recenti cambiamenti climatici stanno influenzando la coltura delle patate nel bolognese? L’innalzamento delle temperature e la siccità giocano a sfavore della patata, che ha bisogno di una grande quantità di acqua nel momento in cui c’è bisogno, cioé da maggio in poi. Se questo non accade, bisogna affidarsi all’irrigazione artificiale, per non compromettere la quantità, la qualità e sanità del prodotto. Approfitto di questa occasione per ribadire il nostro no all’ogm, a fronte delle ultime disposizioni comunitarie. È un no motivato, il nostro, perché se nessuno ha ancora dimostrato che le ogm sono contro la salute, è anche vero il contrario: nessuno studio scientifico ne ha verificato i benefici per l’uomo.

Quali sono le principali attività di Appe, anche nell’ambito della ricerca e della sperimentazione? Appe è l’organizzazione dei produttori dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto, gestisce dunque i territori più importanti per la patata da consumo fresco e da industria. Insieme all’Assopa controlla il 95% della produzione associata e organizzata, che va ai commercianti, alle cooperative e alle industrie. Dato che le patate non beneficiano di contributi a livello europeo, contiamo sugli aiuti nazionali sia per la trasformazione che per il fresco fino al 2012, poi cambierà tutto. Il ruolo di Appe è di tutelare l’agricoltore e garantirne il reddito. Bologna, a differenza di altri territori, ha la fortuna di avere due organizzazioni di produttori fortemente integrate come Appe e Assopa, che collaborano fra di loro assicurando l’unità del mondo pataticolo bolognese per la valorizzazione della cultura e in particolare della “Patata di Bologna DOP”. Nell’ambito della ricerca, Appe insieme al Consorzio della Patata di Bologna DOP collabora con i sementieri per innovare e caratterizzare ulteriormente la Patata di Bologna, nel tentativo di individuare nuove varietà che possano ampliare la produzione e la commercializzazione.

Approfitto di questa occasione per ribadire il nostro no all’ogm, a fronte delle ultime disposizioni comunitarie. È un no motivato, il nostro, perché se nessuno ha ancora dimostrato che le ogm sono contro la salute, è anche vero il contrario: nessuno studio scientifico ne ha verificato i benefici per l’uomo

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Assopa, contro le speculazioni

La denuncia di Andrea Galli, direttore dell’Associazione produttori patate: “Impariamo a valorizzare la patata italiana per evitare pericolose contraffazioni dall’estero”

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ata nel 1979 a Bologna, Assopa partecipa sin dalla sua costituzione alla Borsa Patate di Bologna, per la formazione del prezzo di patate da consumo fresco. Abbiamo rivolto alcune domande ad Andrea Galli, direttore Assopa.

Andrea Galli, direttore Assopa

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Si è riunita da poco la Borsa Patate di Bologna: qual è l’andamento di quest’anno? I prezzi sono aumentati rispetto al 2009? L’andamento di quest’anno è più attivo di quello del 2009. Nella 3^ seduta della nuova campagna (30 luglio) la quotazione è di 25 cent, prezzo condizionato dal fatto che il mercato è vuoto di patate e la produzione vecchia è stata completamente commercializzata. Quest’anno la ricettività maggiore del mercato ha permesso alle produzioni meridionali (Campania principalmente) finalmente di vendere tutto. A Bologna le prime patate (1-2% del totale) sono state vendute anche a 30 cent; adesso il prezzo si è stabilizzato sui 25 cent, che diventano 50-60 nelle confezioni da 2Kg (+10% rispetto al 2009).

Poco tempo fa avete denunciato la speculazione di alcuni operatori che avevano spacciato alcune partite di provenienza estera come italiane, vendendole a prezzi stracciati. Si è ripresentato questo fenomeno ultimamente? Quali sono le conseguenze per i produttori italiani? Grazie ai nostri controlli questi speculatori sono stati messi sull’avviso e non ci sono state più contraffazioni di quantità esagerate di patate francesi spacciate per italiane. Le conseguenze sono devastanti perché in questo modo non si permette una differenziazione del prodotto italiano. Voglio fare una denuncia a proposito: spesso andiamo dietro alle certificazioni EU, come il protocollo EurepGAP per esempio, ma parliamo sempre di schemi imposti dalle gdo inglesi e tedesche. Non siamo riusciti a introdurre come standard la lotta integrata che surclassa, enormemente dal punto di vista dei controlli e garanzie per il consumatore, tutti gli standard europei che vanno per la maggiore!



Selenella, 10 anni e non sentirli La patata arricchita al Selenio è diventata adulta e ha due nuove compagne di viaggio: la carota e la cipolla, le ultime nate della prestigiosa famiglia Selenella

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Alberto Zambon, presidente del Consorzio delle Buone Idee

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elenella è uno dei pochissimi marchi ortofrutticoli riconosciuti in Italia dal consumatore” ha detto Claudio Brintazzoli, vicepresidente del Consorzio delle Buone idee, l’associazione che detiene il marchio, alla conferenza stampa di presentazione di Patata in Bo. Per avere alcune impressioni e opinioni sull’avventura di Selenella, che nel 2010 festeggia il decennale della sua nascita, abbiamo incontrato Alberto Zambon, presidente del Consorzio. Di che cosa si occupa il Consorzio? Quanti sono i soci aderenti? Il Consorzio delle Buone Idee raggruppa 14 imprese (tra cooperative e privati) specializzate nella commercializzazione e le 2 associazioni di produttori di patate di Bologna. La sua funzione è la promozione, la valorizzazione e la tutela del marchio Selenella, il coordinamento ed il controllo delle attività commerciali dei soci, nonché lo studio e la ricerca di altre novità nel settore patate e non solo. Ad aprile abbiamo esteso il marchio Selenella alle carote e alle cipolle.

Quest’anno si festeggiano i 10 anni di Selenella, la patata arricchita al Selenio. Qual è il bilancio di questa esperienza? Quali sono gli obiettivi del futuro? Il bilancio è molto positivo, se pensiamo che nel 2000 siamo partiti con 40-50mila quintali di patate e oggi ne produciamo e commercializziamo 300-350 mila. Il Consorzio, attraverso il processo di tracciabilità e controlli pre e post raccolta del prodotto, è in grado di garantire un elevato standard qualitativo. L’obiettivo futuro è incrementare la vendita del marchio Selenella, supportandolo con un adeguato piano pubblicitario, promozionale e di strategia commerciale. L’incremento della comunicazione diretta al consumatore sarà abbinato a un ulteriore miglioramento della qualità e della presentazione del prodotto nei punti vendita. Stiamo inoltre monitorando con attenzione le aree commerciali dove non siamo presenti, o poco referenziati, per poter adeguatamente intervenire e aumentare le quote di “Selenella” vendute.



La patata è in crisi?

Diminuiscono gli investimenti, ma il mercato è stabile: ecco l’andamento dei prezzi delle patate secondo l’Osservatorio Economico di Bologna. In primo piano anche il neo Osservatorio Nazionale della patata

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Augusto Renella, direttore dell’Osservatorio Economico patata Bologna

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ugusto Renella è il direttore dell’Osservatorio Economico della patata di Bologna. Gli abbiamo rivolto qualche domanda tecnica su questo periodo di crisi: Compito dell’Osservatorio Economico della patata di Bologna è monitorare l’andamento dei prezzi sulle principali piazze italiane ed europee. Quali sono le tendenze registrate negli ultimi tempi? Per quanto riguarda il mercato italiano, la produzione di patate è rimasta tendenzialmente stabile negli ultimi anni in termini di superfici investite, si è assistito ad un calo significativo soprattutto nel centro sud (Sicilia, Puglia, Campania), a causa di annate commerciali difficili. Inoltre, il prodotto italiano subisce la concorrenza di altri paesi, come la Germania e la Francia, in quest’ultimo caso molto accentuata ultimamente. Tuttavia, bisogna considerare che la produzione italiana, 17-18 mln di quintali, non sarebbe sufficiente a coprire il consumo di patate del nostro paese (22mln di quintali). A maggio si è costituito l’Os-

servatorio Nazionale della patata. Quali sono le funzioni e gli obiettivi di questo nuovo organismo di controllo? Favorire il confronto, tra gli operatori del comparto pataticolo italiano, sull’andamento economico del settore e sulle principali problematiche registrate a livello nazionale ed internazionale per individuare obiettivi comuni. Il dialogo su questi temi non si limiterà ai principali attori della filiera, ma coinvolgerà in futuro anche gli altri soggetti. Un obiettivo, questo, particolarmente importante in vista del nuovo scenario che si registrerà nei prossimi anni, quando anche la produzione di patate sarà regolamentata dall’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) della UE. È formato da rappresentanti dei reali produttivi appartenenti a sistemi organizzati, come Unapa e Italpatate, che meglio resistono alla concorrenza sul mercato, dal Centro di Documentazione della patata di Bologna (Ce.Pa.), da Fruit Imprese e dall’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari.



Conad, patate in vetrina

Commercializza patate di alta qualità e di origine strettamente italiana. Parliamo di Conad, la catena di distribuzione più attenta ai bisogni del consumatore

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prezzi sono in rialzo, ma i consumatori scelgono sempre più la qualità. È questo in sostanza lo scenario che ci illustra Claudio Gamberini, responsabile nazionale freschi Conad, in riferimento all’ultimo periodo.

Claudio Gamberini, responsabile nazionale settori freschi Conad

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Quali sono i dati più aggiornati sul consumo di patate in Italia per quanto riguarda la Conad? Nel 2009 abbiamo commercializzato 350mila quintali di patate, che rispetto al 2008 rappresentano un incremento dell’11,39%.

I consumatori italiani sono attenti a scegliere varietà specifiche di patate per i diversi utilizzi? E per quanto riguarda la provenienza? In Italia si consumano molte meno patate rispetto alla Germania e alla Francia, ma c’è più attenzione alle diverse funzioni che possono avere in base alle diverse varietà, e soprattutto c’è molta attenzione alla qualità. Infatti, il 10% delle patate che vendiamo è di marchio Selenella, il 40% di marchio Conad C.P.Q. e il resto sono patate convenzio-

nali. Per quanto riguarda la provenienza, il 96% delle patate che commercializziamo sono italiane. A parità di qualità noi di Conad preferiamo di gran lunga il prodotto italiano e tengo a sottolineare che vendiamo per il 60% patate dell’Emilia Romagna.

Per quanto riguarda i prezzi, quali tendenze si possono osservare per il 2010? Quali sono le differenze rispetto all’anno scorso? Quest’anno i prezzi sono più elevati rispetto al 2009, quando i produttori non riuscivano neppure a pagarsi i costi di produzione. Parliamo di 1012 centesimi in più che sembrano un’inezia, ma per i produttori possono significare la redditività delle loro imprese. Questo è dovuto ad una situazione di scarsa produzione sia per le patate del sud Italia che del nord Italia che coincide con minori produzioni dal resto dell’Europa che ha fatto aumentare i prezzi del prodotto. Entrando più nello specifico, perché un consumatore do-


vrebbe acquistare le patate da Conad? Abbiamo ottime relazioni con il mondo della patata bolognese, perché oltre ad essere un prodotto di qualità è un prodotto del territorio, e quindi un consumatore legato a questi criteri può ricercarli all’interno dei nostri punti vendita.

Secondo lei, i vostri consumatori sono maggiormente attenti alla qualità oppure danno maggiore attenzione al prezzo? I nostri supermercati sono punti vendita di quartiere, di vicinato, questo ci porta ad avere un rapporto confidenziale con i nostri clienti, che sono molto attenti al fattore qualità-prezzo. All’interno dei nostri supermercati, soprattutto nel reparto freschi (carni, ortofrutta, latticini), cerchiamo di proporre un’offerta di qualità medio-alta, tenendo sempre conto della relazione che deve intercorrere tra qualità e prezzo.

L’azienda Conad ha deciso di aderire a PatatainBo, in determinati punti vendita. In che cosa consiste l’iniziativa e cosa significherà per i vostri clienti abituali? Dal 22 al 26 Settembre, le patate Conad Percorso Qualità in confezione da 1,5 kg saranno in promozione in tutti i negozi Conad, Margherita Conad e Conad Superstore delle province di Modena e Bologna. Questo è possibile grazie alla relazione tra Conad e il mondo della patata bolognese, che è un rapporto duraturo e che continua ad evol-

versi con il passare del tempo. Vivendo il territorio, abbiamo sposato un’iniziativa che ulteriormente sancisce questo tipo di rapporto.

Da qualche anno è esploso il fenomeno dei mercati contadini a km zero. Alcune associazioni agricole hanno cercato di lanciare un messaggio in cui si favorisce questa forma di mercato, denigrando la grande distribuzione. Come giudica queste campagne e che tipo di messaggio vuole lanciare a riguardo? Da parte nostra cerchiamo di servire nel migliore modo possibile i nostri consumatori tramite la nostra distribuzione. Se ragionassimo tutti su una logica a km zero, non riusciremmo ad esportare prodotti di qualità all’estero, che tra l’altro si fanno portavoce della cultura e della tradizione italiana. Abbiamo cercato di tagliare tutti gli intermediari, cercando di offrire una proposta il più completa possibile, cercando di rispondere al consumatore proponendo un prodotto italiano. Abbiamo linee più legate al territorio come “Sapori e dintorni”, ma vivendo in un mondo globalizzato cerchiamo di dare al consumatore tutte le opzioni possibili.

*Per completezza d’informazione abbiamo tentato di intervistare sul tema anche i responsabili nazionali fresco di Esselunga e Carrefour ma, con diverse motivazioni, non abbiamo ottenuto risposta.

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I prodotti del territorio

I problemi della burocrazia e dei costi eccessivi, ma anche le iniziative per ripartire, come Patata in Bo e “I Sapori di Bologna”, la voce di Confagricoltura

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n breve scambio di idee con il presidente di Confagricoltura, Antonio Caliceti, su Patata in Bo e la difficile situazione delle aziende agricole nel bolognese:

Che cosa vi ha portato ad aderire anche quest’anno a Patata in Bo? Di che cosa tratta l’iniziativa prevista “I sapori di Bologna”? L’adesione a Patata in Bo deriva dal grande interesse di decine di aziende, nostre associate, che producono patate di grande qualità, su oltre 5.000 ettari. “I Sapori di Bologna” ha come obiettivo quello di vendere i prodotti tipici della nostra provincia in confezione. Il target non è solo il consumatore, ma anche il catering, gli alberghi, i ristoranti e gli agriturismi. Sono prodotti di qualità, derivanti direttamente da aziende agricole bolognesi, ma che vengono venduti a prezzi assolutamente convenienti in quanto vengono saltati tutti gli intermediari commerciali.

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Qual è lo stato attuale delle aziende agricole che fanno parte di Confagricoltura?

In generale, il settore agricolo non vive un gran bel momento, anche se il comparto patate sta un po’ meglio degli altri. La colpa è dei costi eccessivi e della burocrazia. Perdiamo più tempo in documenti e denunce varie che nella produzione vera e propria. Oltre a combattere con il clima, la stagione avversa e il mercato, dobbiamo affrontare i problemi che la globalizzazione ha creato, come per esempio la concorrenza francese, molto più organizzata di noi. Gli agricoltori da noi sono tradizionalmente individualisti, ultimamente i giovani stanno cercando di cambiare qualcosa e di aggregarsi, ma è un processo lento e faticoso.

Che cosa si può fare per evitare contraffazioni di patate estere con quelle italiane? Purtroppo come ho già detto i francesi sono più organizzati di noi, e qualcuno ha ceduto alla tentazione di prendere qualche soldo in più spacciando patate francese per italiane. Così facendo, però, mettono in crisi il settore e dimostrano poca serietà nel loro lavoro.



Apofruit, qualità consapevole

L’antidoto alla crisi mondiale dei consumi è una prerogativa che molte aziende del comparto e non ricercano, la risposta è nel valorizzare i prodotti italiani, autentiche fonti di qualità

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l 2009 è stata un’annata particolarmente difficile per l’ortofrutta. Il valore della produzione si è ridotto, per effetto del calo dei prezzi, che ha riguardato tutti i prodotti e in particolar modo le produzioni frutticole primaverili ed estive. Ho ritenuto interessante porre qualche domanda al riguardo a Carlo Chiari, dell’ufficio commerciale di Apofruit Italiane category di prodotto per patate e cipolle, un’impresa cooperativa che opera con proprie strutture e soci produttori dal nord al sud dell’Italia. Carlo Chiari di Apofruit

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L’anno scorso è stato caratterizzato da una forte stagnazione dei consumi dovuta alla crisi economica. Qual è l’antidoto che la sua azienda ha utilizzato per combattere questo annoso problema? Intervenendo sul piano organizzativo per il contenimento dei costi, puntando all’ottimizzazione delle strutture di lavorazione e, sul piano commerciale, dando maggiore impulso alla politica della qualità che per noi significa: differenziazione dell’offerta, introduzione di in-

novazione di prodotto e di processo, valorizzazione. Ne sono un esempio il prodotto biologico a marchio Almaverde Bio e la linea di prodotti a marchio Solarelli lanciata recentemente sul mercato; una linea di prodotti di alta qualità tutta italiana che si colloca sul segmento alto dell’offerta per creare valore aggiunto per tutta la filiera. Inoltre va ricordato che siamo produttori accreditati per la Patata Selenella, la Patata di Bologna DOP, le pere dell’Emilia Romagna IGP, le pesche e le nettarine di Romagna IGP, la mela Pink Lady e la mela Fuji. Il 2009, e parte del primo semestre 2010 sono stati momenti difficili anche per il mercato pataticolo nazionale. Quali sono le prospettive future? Il mercato pataticolo mondiale quest’anno ha sofferto di un problema dovuto ad una minor resa produttiva, causata da una particolare situazione metereologica. Nel 2009 ha concorso a questa situazione un problema di sovvraproduzione, minata da una forte crisi di consumi. Per quanto riguarda le


stime del secondo semestre dell’anno, pensiamo ad una ripresa dei consumi che speriamo porti risposte positive ai produttori che stanno affrontando gli aumenti dei costi di produzione in campagna.

Nel primo semestre 2010 avete registrato un aumento dell’occupazione nei vostri stabilimenti, a cosa è dovuto? Quali sono i dati? Nel primo semestre del 2010 si è registrato un importante aumento dell’occupazione e delle giornate di lavoro negli stabilimenti di Apofruit Italia (+ 2% a livello generale su 2139 dipendenti stagionali), con dati significativi che in particolare parlano di un trend in crescita del 14% nello stabilimento di Longiano e dell’11% in quello di Pievesestina, un 35% nello stabilimento di Vignola rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una positiva situazione occupazionale, che è il frutto delle scelte fatte sul piano dell’organizzazione volta ad aumentare il livello di specializzazione delle nostre strutture e del successo delle nostre strategie commerciali. In particolare lo sviluppo del prodotto biologico che nel primo semestre segna un incremento del 17% del volume dei prodotti.

nanziato dalla Comunità Europea e dal Ministero delle Politiche agricole e Forestali che ci ha visti impegnati da Marzo a Maggio nelle fornitura gratuita di frutta, anche biologica, alle scuole elementari di 9 regioni italiane che componevano il lotto che ci siamo aggiudicati e vale a dire: Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Ogni giorno venivano consegnati a ciascuno dei 329.000 alunni coinvolti 150 gr di frutta sia a frutto intero oppure già sbucciata e tagliata. Non solo, ma avvalendoci della collaborazione di una agenzia specializzata, sono stati prodotti e distribuiti gadgets per gli alunni, materiale didattico per gli insegnanti, materiale audiovisivo per le scuole e sono state organizzati eventi-spettacolo che hanno coinvolto anche i genitori. Un’esperienza che ha comportato uno notevole sforzo organizzativo ma positiva sotto tutti i punti di vista soprattutto sul piano della divulgazione e dell’incentivo al consumo di ortofrutta delle nuove generazioni.

A marzo avete preso parte al progetto della UE “School Fruit Scheme”, di che cosa si tratta? Qual è il bilancio di questa esperienza? Un progetto promosso e fi-

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La ricerca della perfezione

Ritratto della Romagnoli F.lli Spa, un’azienda all’avanguardia e leader in Italia per quanto concerne la ricerca e commercializzazione delle sementi di patata e di patate fresche

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e caratteristiche morfologiche della nostra penisola, con l’alternarsi di zone collinari e pianeggianti, fa si che in Italia siano presenti una notevole quantità di microclimi differenti; questo naturalmente va ad incidere sul ciclo di maturazione di tutti i prodotti ortofrutticoli e sul calendario di offerta. La patata, in quanto ortaggio, non fa eccezione: tutti sanno che le prime patate italiane disponibili sul mercato sono le Novelle siciliane, seguono le produzioni pugliesi e campane, quelle laziali e toscane, per arrivare a quelle prestigiose dell’Emilia Romagna che precedono di poco quelle del Veneto, Lombardia e Piemonte. Le patate non sono uguali, hanno differenti caratteristiche organolettiche che dipendono sia dalla zona di provenienza, dalle tecniche di

coltivazione ma soprattutto dalla varietà di patata da seme utilizzate; difficilmente una stessa varietà è adatta ai climi caldi e ai terreni sabbiosi della Sicilia come a quelli umidi ed argillosi dell’Emilia Romagna. Proprio questo è il core-business della Romagnoli F.lli S.p.A. (Romagnoli F.lli S.p.A. via Quarto di Sopra 1/7 - Bologna tel. 051 6069611), offrire ai produttori le migliori varietà di patate da seme in relazione alle caratteristiche delle varie aree, garantendo le migliori performances in termini di produttività ai coltivatori e quelle qualitative ai consumatori. Per fare questo l’azienda mette a disposizione della base produttiva i propri tecnici di campagna che offrono la loro consulenza al fine di ottenere i migliori risultati. La nostra azienda, attraverso la propria Direzione Commerciale che si occupa della distribuzione delle patate fresche presso le catene della GD e GDO, valorizza questa filiera produttiva, proponendo, dove possibile, patate la cui produzione è strettamente


quale siamo stati i precursori oltre dieci anni fa. Ancora una volta il know-how sviluppato in questi anni nel settore delle patate da seme ci permette di essere all’avanguardia anche nell’offerta di patate da consumo accettando con entusiasmo le sfide che ci vengono lanciate da un mercato sempre più esigente.

legata ad un particolare territorio. Una delle ultime tendenze del mercato infatti, è rappresentata dalla domanda da parte del consumatore, di prodotti che siano legati al proprio territorio, che siano espressione di una realtà eco-

Una fase della coltivazione di patate”

nomica locale il cui impatto ambientale sia minore possibile. La gamma di offerta della Romagnoli F.lli S.p.a. si allarga quindi, aggiungendo nuove referenze a quelle già esistenti che si basano sulla modalità d’uso in cucina della

Le patate non sono uguali, hanno differenti caratteristiche organolettiche che dipendono sia dalla zona di provenienza, dalle tecniche di coltivazione ma soprattutto dalla varietà di patata da seme utilizzata


Romagnoli, patate e mercato

Il messaggio di Giulio Romagnoli, titolare della F.lli Romagnoli Spa sul mercato patata: “Prospettive positive nel medio periodo, ma i buyer devono vigilare meglio sulle frodi alimentari”

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Giulio Romagnoli, titolare della F.lli Romagnoli Spa

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a situazione migliora, nel settore della patata, dopo due anni “terribili” per tutta la filiera. Ma rimane l’insidia delle contraffazioni di patate estere. Abbiamo sentito a riguardo Giulio Romagnoli: Qual è stato l’andamento del comparto patate secondo lei, in questi ultimi mesi? Dopo due anni di campagne terribili, si è avuta una forte riduzione delle superfici di produzione nelle zone precoci come Sicilia, Puglia e Campania (30% in meno). L’offerta, da aprile/maggio 2010, è più contenuta rispetto alla domanda. La borsa patate di Bologna ha infatti quotato il prezzo delle patate di 1° qualità a euro 0,25 come obiettivo di medio periodo, contro i 0,20 della campagna 2009. A rafforzare la convinzione del positivo andamento di mercato, vi è anche la minore produzione stimata in nord Europa, dove la siccità sta creando gravi problemi alle coltivazioni, con immediate ricadute positive sul prezzo della patata. Di recente avete denunciato il problema delle frodi alimentari. In che misura investe il settore

pataticolo e quali sono le strategie migliori per combatterlo? La frode ha riguardato prevalentemente la produzione francese, che offre prodotto di alta qualità. L’entità del fenomeno ha raggiunto il 12% del consumo italiano (quasi 3 mln di q.li di patate francesi su un consumo complessivo di quasi 22 mln di q.li), focalizzato in certi periodi dell’anno in cui l’incidenza della quota estera arriva al 25% (autunno/inverno). È un elemento di disagio perché contribuisce a comprimere oltre modo il mercato. Bisogna dunque lanciare un messaggio ai buyer della gdo, che sono il vero ago della bilancia (65-70% della vendita totale): quando vedete patate spacciate per italiane vendute a prezzi troppo bassi, ovvero sotto il costo di produzione, dovete mettervi dei dubbi e controllare. Il risultato è che si manda un messaggio negativo al consumatore: che si possono produrre ed offrire patate confezionate a 35/40 cent/kg. pagando la materia prima 20 cent/kg.


CêlaVíta, patate pronte in un attimo

Per rispondere alle nuove esigenze della ristorazione collettiva e commerciale, Romagnoli F.lli S.p.A. è diventato da diversi anni, distributore esclusivo delle patate CêlaVíta

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e patate sono ingrediente fondamentale nella ristorazione collettiva e l’esigenza sempre più frequente degli operatori professionali è di un prodotto industriale che abbatta i costi sempre più alti del personale ma che mantenga inalterate le proprie caratteristiche qualitative ed organolettiche. Grazie all’entrata nel gruppo Wernsing, leader in Germania per prodotti surgelati e pastorizzati, CêlaVíta oggi vanta 3 tipologie di prodotti che permettono di rispondere alle esigenze dei vari segmenti del mercato della ristorazione.

CêlaVíta fresco Nasce come semplice patata pelata e tagliata, oggi per ottenere una shelf-life di 16 giorni dalla produzione (SENZA AGGIUNTA DI CONSERVANTI) è stato brevettato un processo di pelatura a caldo tramite blanchizzazione che permette al prodotto di mantenere tutte le caratteristiche organolettiche della patata fresca che in un secondo momento viene precotta all’80% per garantire

tempi di cottura brevi e omogenei. CêlaVíta RTH (Ready To Heat) Immesso nel mercato nell’ottobre 2007 è un’assoluta novità nel mondo della ristorazione: subiscono lo stesso procedimento del CêlaVíta patate fresche ma la cottura è del 100%! Quindi sono pronte per essere scaldate e servite oppure per essere mangiate fredde. Sono confezionate in ATM (e non in sottovuoto!), senza conservanti ed è già “sgocciolata”. Unisce la salubrità e la freschezza della patata fresca con la velocità di preparazione del prodotto pastorizzato. CêlaVíta Pastorizzato Prodotto originariamente confezionato a marchio Wernsing oggi viene imballato a marchio La Menute. Il prodotto è pastorizzato e confezionato sotto vuoto per ottenere una shelf life di 60 giorni dalla produzione e venire così incontro a chi ha difficoltà a gestire scadenze brevi.

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èVitaLight raddoppia!

Dalla seconda metà di giugno, per il secondo anno consecutivo, il consumatore può trovare nei reparti ortofrutta dei migliori negozi della grande distribuzione le patate èVitaLight

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i tratta di patate che, pur mantenendo inalterato il gusto e il sapore propri di questo straordinario ortaggio, contengono il 30% di calorie in meno rispetto a quelle abitualmente in commercio il cui valore calorico è di circa 85 kcal per ogni 100 gr (fonte Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). La Romagnoli F.lli S.p.A. ha applicato alle migliori produzioni italiane il rigido Protocollo di Produzione messo a punto dalla multinazionale olandese HZPC che ne permette l’ottenimento; il metodo è assolutamente naturale e si basa su di un sapiente mix tra varietà di patate, areali di produzione e

tecniche di coltivazione. La sfida raccolta dall’azienda italiana è duplice: da un lato mira a valorizzare la produzione italiana di patate, le aziende agricole produttrici sono state accuratamente selezionate nei territori italiani tradizionalmente vocati alla coltivazione di patate, dall’altro ha l’obbiettivo di soddisfare quella considerevole fetta di consumatori che acquistano anche saltuariamente prodotti “light” che non vogliono rinunciare al gusto (da qui il pay-off sulla confezione “la patata tutto sapore e leggerezza”. Dopo gli incoraggianti risultati ottenuti nella campagna 2009, la Romagnoli F.lli S.p.A ha deciso di raddoppiare e di proporre al consumatore le patate èVitaLight in una nuova veste rivisitando il packaging e rendendolo ancora più accattivante; rispetto all’anno scorso la novità è rappresentata dall’introduzione della versione biologica che è disponibile nei negozi specializzati. Per info: www.evitalight.it



Patfrut, l’unione fa la forza

L’unione fra Patfrut e Ferrara Frutta ha giovato alla nuova cooperativa che nonostante la crisi del settore riesce a risparmiare tanto quanto basta a dare un respiro di sollievo ai produttori

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el 2009 dalla fusione tra due importanti realtà cooperative emiliane, Ferrara Frutta e “vecchia” Patfrut, è nata la nuova Patfrut. Bilanci e obiettivi per il futuro nelle parole di Luciano Torreggiani, presidente della società cooperativa:

Assemblea Patfrut del 26 giugno 2010. Da sinistra verso destra: Davide Pasini, direttore orticolo; Danilo Pirani, direttore generale; Luciano Torreggiani, presidente; Roberto Cera, vicepresidente

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Il 2009 è stato un anno difficile a causa della crisi economica che ha portato un calo dei consumi e una diminuzione dei prezzi. Qual è stato l'andamento della Patfrut? Nel 2009 la produzione in Italia è stata ordinaria, a fronte di un’iperproduzione in Europa. Patfrut si è inserita bene nella commercializzazione, grazie ad una struttura forte e solida nel mercato. I prezzi, in tutto il settore pataticolo, hanno avuto un calo rispetto al 2009, e sono andati sotto il costo di produzione, salvo qualche eccezione. La situazione è dunque grave per tutti i produttori ma Patfrut è riuscita a dare delle risposte leggermente positive rispetto alla media: grazie al risparmio dei costi è riuscita a remunerare i soci di 2 cent in più

della media. Nel 2010 il nostro risparmio è stato di 2 mln di euro per effetto della fusione tra “vecchia” Patfrut e Ferrara Frutta, che ha permesso una razionalizzazione e la creazione di una sinergia fra le singole aziende

Per quanto concerne il settore pataticolo, quali sono i piani per il futuro? Le produzioni tipiche, come si inseriscono nella strategia della Patfrut? Bisogna salvaguardare il prodotto italiano, evitare il taroccamento, valorizzare i prodotti di punta del nostro territorio come la Selenella e la Patata di Bologna DOP. In Italia abbiamo costi di produzione superiori a quelli di altri paesi, occorre dunque puntare sull’eccellenza, non confrontabile con il prodotto indifferenziato dall’estero. Patfrut è impegnata nello sviluppo del Consorzio delle Buone Idee e della Patata di Bologna DOP, della quale produce il 70% del totale (40-45mila quintali). Bisogna però fare sistema, trovarsi in sintonia e superare le piccole dispute che ci sono nel mondo pataticolo.



Il Sacco di patate cambia forma

In un mercato colpito dalla crisi mondiale dei consumi, resiste solo chi ha il coraggio di innovare e di proteggere il proprio mercato di appartenenza, tutelando i propri consumatori

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Davide Marmocchi

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a confezione è una parte importantissima per il prodotto, in quanto può renderlo più facile da usare, più facile da identificare, più bello. Una nuova idea, un sistema pratico e funzionale, Un nuovo tappo, una nuova chiusura, una scatola migliore, un contenitore riutilizzabile possono conferire a un prodotto un vantaggio competitivo. Il package è in grado di influenzare gli atteggiamenti dei clienti e quindi le loro decisioni di acquisto, al pari del nome di una marca. Nei punti vendita della grande distribuzione e della distribuzione specializzata, caratterizzati da un’elevata profondità assortimentale, il consumatore non adeguatamente informato sul prodotto è spesso indotto a scegliere prevalentemente sulla base del packaging, come dimostrano alcuni dati al riguardo il 48% degli acquisti decisi direttamente nel punto vendita deriva dal packaging, indipendentemente dall’intenzione che ha indotto il

consumatore all’attività d’acquisto. La Marmocchi Angiolino per quanto concerne il settore pataticolo, è un’azienda all’avanguardia nello sviluppo del packaging, quindi ho ritenuto interessante porre qualche domanda in merito al titolare, Davide.

In un mercato sempre più colpito dalla contraffazione dei prodotti di qualità, quanto ritiene importante il fattore tracciabilità? Un tempo la popolazione si alimentava con prodotti ottenuti in casa (pollaio, orto, ecc.) o acquistati vicino a casa (dal contadino). Oggi gli alimenti vengono acquistati in negozi e supermercati, con molti passaggi intermedi dal produttore al consumatore finale, rendendo difficile risalire alla origine del prodotto. Le richieste da parte del consumatore riguardo all'origine e alla qualità degli alimenti sono notevolmente aumentate negli ultimi anni, anche in seguito ai molti scandali


("mucca pazza", "carne alla diossina") che hanno investito in particolare il settore zootecnico. La tracciabilità del prodotto, che solo da qualche tempo è divenuta oggetto di particolari attenzioni tra gli operatori del settore agroalimentare, è una peculiarità su cui crediamo e investiamo molto, e ci vedeva già in grado di fornire risposte concrete dieci anni or sono. Dal 2002 abbiamo ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 e la certificazione GlobalGAP nel 2007.

Da dove deriva una ricerca così accurata del packaging, per un prodotto così povero come la patata? Puo spiegarci meglio la questione “Catena del buio” ? La patata viene prodotta, conservata e commercializzata rispettando "la catena del buio": garantendone, una corretta conservazione sia a livello di temperatura che in termini di protezione dalla luce, preservando in maniera ottimale il colore e le caratteristiche organolettiche dei tuberi nelle diverse fasi dello stoccaggio e della commercializzazione, riuscendo a mantenere il giusto grado di umidità per una migliore conservazione. L'eccessiva intensità luminosa può inverdire gli stati corticali. Tale inverdimento è un inconveniente grave per i tuberi: sapore amaro, presenza di solanina.

L'eccessiva intensità luminosa può inverdire gli stati corticali. Tale inverdimento è un inconveniente grave per i tuberi: sapore amaro, presenza di solanina.

Nonostante modeste concentrazioni di solanina non diano alcun problema di tossicità, è buona regola asportare le parti verdi, è necessario utilizzare “la mano pesante” durante la sbucciatura, poiché l'alcaloide si concentra nelle porzioni superficiali. La cottura dell'alimento riduce sensibilmente la concentrazione del glicoalcaloide nella patata, tuttavia quando il tubero presenta diversi getti ed un aspetto deteriorato è meglio evitare il suo consumo. Per ovviare a questo annoso problema la nostra azienda ha introdotto, due innovative confezioni: la scatola in cartone da 5 Kg, e la Blind Pack, una busta completamente chiusa da 2 - 2,5 kg. La ricercatezza del packaging, è stata una delle scelte importanti sia per differenziare il marchio Marmocchi dalla concorrenza, sia per offrire al consumatore finale un prodotto di sicura qualità.

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Oltre 50 anni di esperienza

L'azienda Marmocchi Angiolino Srl in due generazioni si è imposta come leader di settore nella commercializzazione e nel confezionamento di patate e cipolle tipiche del bolognese

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'azienda Marmocchi Angiolino Srl, fondata nel lontano 1956, ha operato sin dalle sue origini nella commercializzazione, come prodotto sfuso e confezionato di patate e cipolle tipiche della zona, del bolognese. A partire dal 1978, l'azienda ha avviato l'attività di conservazione del prodotto, e dal 1982, anche quella di confezionamento, seguendo così la merce dal campo, fino al canale finale di vendita. Attualmente, vanta una capacità produttiva di 80 mila quintali di patate nelle varietà tipiche della zona, Primura, Agata, Vivaldi, Monalisa, e nella continua ricerca di nuove varietà grazie ai partners sementieri. L’ approvvigionamento viene effettuato presso le più qualificate aziende agricole della provincia di Bologna, circa 40 fornitori in esclusiva che producono secondo quanto previsto nello specifico disciplinare aziendale. Successivamente la conservazione del prodotto avviene, immediatamente dopo la rac-

colta, presso le strutture frigorifere aziendali con la migliore garanzia di costanza qualitativa. Un altro step cruciale del ciclo produttivo consiste nel confezionamento, versante dove vengono investitite importanti risorse per l’innovazione ed il servizio al consumatore. L'azienda Marmocchi Angiolino è inoltre tra i soci più attivi del Consorzio delle Buone Idee, che si occupa prevalentemente della commercializzazione della patata arricchita naturalmente col Selenio. Attraverso un duro e tenace lavoro e senza ricorrere ad alcuna manipolazione genetica ha prodotto e immesso sul mercato Selenella. L’organismo umano, invecchiando, produce una minore quantità di energia a livello cellulare, questo comporta una ridotta capacità di difesa dai radicali liberi e un maggior rischio di malattie. Assumere ogni giorno la giusta quantità di selenio è un modo per ritardare l’invecchiamento, rispettare il proprio corpo e volersi bene.



Il meraviglioso mondo degli oli

Consigli, suggerimenti e piccole curiosità sull’uso degli oli in cucina da parte di chi di oli se ne intende: Biagio Mataluni, che nel 2009 ha rilevato lo storico marchio Olio Dante

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ntervista a Biagio Mataluni, presidente di Mataluni Oleifici, proprietaria, tra gli altri, dei marchi Olio Dante, Topazio, Oio, Lupi, Minerva, tra i più antichi marchi del settore oleario.

Biagio Mataluni, presidente della Mataluni Oleifici

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Perché avete deciso di aderire alla manifestazione Patata in Bo? In Italia c’è poca cultura del mangiare sano, dell’uso e della preparazione degli alimenti. Ben vengano, dunque, iniziative, eventi e manifestazioni come “Patata in Bo” che rappresentano allo stesso tempo un momento di incontro e confronto tra gli operatori del settore e occasioni di cultura gastronomica e non solo per il grande pubblico, i nostri consumatori. L’uso della patata in cucina, in particolare, ci offre l’opportunità di parlare del corretto uso dell’olio e sfatare false leggende sulla frittura. Nel corso della manifestazione ci sarà una conferenza incentrata sull’uso degli oli in cucina. Quali sono i consigli sul corretto utilizzo dell’olio per le diverse funzioni?

Gli oli sono ancora sottoutilizzati rispetto ai possibili usi e, ancor di più, sono utilizzati male in cucina. Nel nostro Paese, paradossalmente, c’è ancora poca conoscenza a riguardo. Il primo consiglio che mi sento di dare è di fare largo uso dell’olio extravergine di oliva per l’alimentazione quotidiana. L’olio di oliva è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea. A differenza degli altri alimenti, è l’unico “trasversale” che serve, cioè, per condire, accompagnare, preparare o conservare pane, pasta, pesce, verdure. Ovviamente consiglio oli extravergini 100% italiani, senza dubbio i migliori. Per la preparazione di piatti e pietanze, come condimento a crudo, nella preparazione dei dolci al posto di grassi animali o sintetici. Studi recenti dimostrano come un uso quotidiano dell’olio extravergine di oliva, quando è genuino, grazie alla sua peculiare composizione, riduce il rischio di malattie cardiovascolari, contrasta l’invecchiamento cellulare, esplica un’azione protettiva nei confronti dello stomaco e del fegato. I polifenoli presenti nel-


l’Olio Extravergine di Oliva hanno mostrato non solo un’attività antiossidante, ma anche la capacità di inibire la proliferazione di alcune linee cellulari tumorali. A proposito di frittura, in Italia si consumano ogni anno circa 226 mln di litri di olio di semi, di cui circa 45 mln sono rappresentati da prodotti formulati specificamente per frittura. Mentre il consumo di olio di semi in generale è in calo (del 4,1% nell’ultimo anno in Italia), il consumo degli oli specializzati per friggere è in aumento (del 4,7% nell’ultimo anno in Italia), a testimonianza dell’importanza di questa tecnica di cottura nella gastronomia italiana e del ruolo fondamentale dell’olio ai fini dell’ottenimento di una frittura di qualità. La popolarità della frittura è legata alla sua rapidità e alla gradevolezza dell’alimento cotto: i cibi ben fritti sono contraddistinti da un aspetto non unto, da un colore dorato, da un flavour piacevole, da una superficie croccante e da un cuore tenero e umido. L’alimento più strettamente associato alla frittura è la patata, che può essere utilizzata per diversi tipi di frittura, dalle cosiddette “French fries” alle patatine fritte sottili e croccanti note con il nome di crisps (o chips). Ma la tradizione mediterranea è ricca di pietanze fritte. Dunque è importante saper scegliere il giusto olio per la frittura. È opinione diffusa che i cibi fritti facciano male alla salute. Recentemente, la verifica che il processo di frittura determina una minore alterazione delle pro-

prietà nutrizionali dell’alimento rispetto ad altre tecniche di cottura, insieme al progresso nelle metodiche per il controllo del processo di frittura, stanno modificando radicalmente tale opinione.

Quali le caratteristiche dell’Olio extravergine di Oliva Dante? Innanzitutto l’Olio Extravergine di Oliva Dante è 100% italiano. Ottenuto esclusivamente da olive italiane raccolte al giusto grado di maturazione, in maniera da preservare le fragranze del frutto e la sua dotazione di sostanze antiossidanti, l’Olio Dante è il frutto di un’attenta selezione, perché solo il meglio della tradizione italiana arrivi in bottiglia, nelle cucine e sulle tavole dei consumatori, ma anche dei professionisti della ristorazione. I principali componenti dell’olio, i grassi, sono presenti nell’Olio Extra Vergine Dante in una composizione estremamente equilibrata. A prevalere, infatti, sono i grassi monoinsaturi, mentre meno abbondanti sono i grassi saturi e i grassi polinsaturi. Dall’inizio del 2010 la linea di prodotti Olio Dante si è arricchita e completata con la nuova gamma di Olio di Semi Vitaminizzati.

La popolarità della frittura è legata alla sua rapidità e alla gradevolezza dell’alimento cotto: i cibi ben fritti sono contraddistinti da un aspetto non unto, da un colore dorato, da un flavour piacevole, da una superficie croccante e da un cuore tenero e umido

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Banca e patate, un connubio perfetto

La “banca del territorio” bolognese accetta di nuovo la sfida di Patata in Bo. Impressioni e motivazioni nelle parole del suo Direttore Generale, Giuseppe Pallotta

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ttenzione e vicinanza al territorio in tutte le sue sfaccettature, dalla cultura alla gastronomia. Sono queste le parole d’ordine di Carisbo, sponsor d’eccellenza per il 2° anno di Patata in Bo. “Chiacchierata” con Giuseppe Pallotta, Direttore Generale

Giuseppe Pallotta, Direttore Generale Carisbo

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Carisbo ha deciso per il secondo anno di sponsorizzare l'evento Patata in Bo, che si svolgerà dal 20 al 26 settembre. Che cosa vi ha spinto a rinnovare la fiducia in questa iniziativa? La manifestazione, già dalla prima edizione, della quale Carisbo è stata sponsor, ha dimostrato come il coinvolgimento di molteplici soggetti che operano nel comparto agroalimentare e del mondo associativo possa consentire di realizzare iniziative promozionali di forte visibilità per il territorio e per il tessuto economico locale. Anche per la 2^ edizione abbiamo pertanto confermato il nostro appoggio, nella convinzione che una banca come Carisbo, pur appartenente ad un primario gruppo bancario internazionale, debba essere vicino alle migliori

espressioni economiche ed imprenditoriali della provincia, per favorire la diffusione fra il grande pubblico di un prodotto tipico bolognese egregiamente presentato dai produttori e ristoratori del territorio.

Quali iniziative avete preso in questo periodo di crisi globale per aiutare e supportare i produttori del mondo della patata? Per far fronte alla difficile congiuntura economica che da ormai 2 anni ha colpito anche la nostra regione, Carisbo ha messo in campo numerosi strumenti rivolti alle imprese – ed ovviamente anche a quelle relative alla produzione di patata – che permettono, ad esempio, di richiedere la sospensione del pagamento delle rate di mutui fino a 12 mesi, il consolidamento nel medio termine di operazioni di credito a breve, l’anticipazione ai dipendenti delle aziende in difficoltà della Cassa Integrazioni Guadagni Straordinaria ed altre importanti opportunità. Siamo comunque convinti che elemento essenziale sia la consulenza che le nostre filiali possono offrire alle imprese.



ristoranti Ascom I migliori

aderenti alla seconda edizione di PATATA in BO

7 Archi Via Marchesana, 6 - Bologna 051/233227

Antica Trattoria del Cacciatore Via Caduti di Casteldebole, 25 Bologna - 051/564203 Cantina Bentivoglio Via Mascarella, 4/b - Bologna 051/265416 Centro Natura Via degli Albari, 6 - Bologna 051/235643 Drogheria della Rosa Via Cartoleria, 10 - Bologna 051/222529

Osteria de' Coltelli da Biagio Srl Via de' Coltelli, 6/A - Bologna 051/223157 Polpette e Crescentine Via dei Fornaciai, 9/3 - Bologna 051/4180424 Ristorante Bolognese Galleria 2 Agosto 1980, 4/ab Bologna - 051/248293

Ristorante Clive Via Clavature, 17/C - Bologna 051/264353

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Ristorante Da Sandro al Navile Via del Sostegno, 15 - Bologna 051/6343100

Ristorante Diana Via Indipendenza, 24 - Bologna 051/231302 Ristorante Donatello Via A. Righi, 8 - Bologna 051/235438

Ristorante F.lli Ballarini Via M. E. Lepido, 224 - Bologna 051/401357 Ristorante Franco Rossi Via Goito, 3 - Bologna 051/238818

Ristorante Gusto Antico Via San Donato, 5/A Fraz. Quarto Inferiore Granarolo dell'Emilia 051/768954

Ristorante Il Gaetano Via Bovi Campeggi, 7 - Bologna 051/551705 Ristorante La Braseria Via Testoni, 2 - Bologna 051/222839


I ristoranti elencati sono gli aderenti al 30 agosto 2010, data di stampa di questa rivista, ulteriori adesioni o comunicazioni saranno visibili sul sito uďŹƒciale www.patatainbo.it

Ristorante La Ghislera Via F. Zanardi, 388/b - Bologna 051/6344212

Trattoria Circolo Mazzini Via Emilia, 6 - Bologna 051/309326

Ristorante La Stalla Via Garavaglia, 5 - Bologna 051/510392

Trattoria Romano V.le Pietramellara, 15 - Bologna 051/255504

Ristorante Pizz.Da Gerardo "La Gatta" Via Bellaria, 18 - Bologna 051/545151

Codino Sopraffino Via Bologna, 15/3 - Cento 051/904415

Ristorante La Pignatta V.le Silvani, 18 - Bologna 051/521700

Ristorante Matusel Via Bertoloni, 2 - Bologna 051/231718

Ristolrante Sel Service Garisenda Via Nosadella, 55 - Bologna 051/331110

Ristorante Bar Wolf Via Massarenti, 118 - Bologna Trattoria Boni Via Don L. Sturzo, 22/cd Bologna - 051/6154337

Trattoria Bottega de' Facchini Vicolo de' Facchini, 4/a Bologna - 051/226325

Taverna Presenza Via Idice, 93 - Monterenzio 051/6557515

Trattoria Paradisino Via C. Vighi, 33 - Bologna 051/566401

Trattoria Idice 95 Via Idice, 95 - Monterenzio 051/6557422

Villa Bassi Trattoria Cicceria Via Decumano, 2 Castel S.Pietro Terme 051/6469254

Trattoria Lambertini P.zza Garibaldi, 5 - Pianoro 051/777606

Trattoria Nel Castagneto Via Stanco, 79 Grizzana Moranti 051/913548 Ristorante Nappini Via 3Novembre, 101 Lizzano in Belvedere 0534/51010 Osteria Nuova del Pilastrino Via Lavino, 449/a Monte San Pietro 051/6768275

Locanda La Tagliolina Via Marzatore, 41 Monteveglio - 051/831305

Ristorante Magazzini Generali Via 2 Agosto 1980, 33 S.Giorgio di Piano 051/6650507

Trattoria Fuochi Via Brizzi, 3 Fraz. Ponticella S.Lazzaro di Savena 051/479252 Ristorante L'Oasi Via Setta, 7 Sasso Marconi 051/841608

Ristorante Albergo Stella Via Giovanni XXII, 67 Tolè - 051/919067 settembre 2010

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Fonduta di baccalà in scrigno di patata con verdurine in bagna caoda INGREDIENTI: (10 persone)

Ricetta a cura dello chef Vittorio Novani Ristorante Hostaria del Mare Via Castelmaraldo, 29/A 41121 Modena Tel 059 238561 Emilia Romagna

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10 patate del peso di 130-150gr l’una. 600gr baccalà dissalato, 200gr cipolla, 300gr patata a cubetti.1 l latte + 500 cl brodo cappone e 2 foglie alloro. Verdure miste: cardi, sedano, carote, rape rosse, cipollotti, 6 spicchi aglio, 6 acciughe sotto sale e 500cl latte PROCEDIMENTO:

Mettere le 10 patate in una teglia coperte di sale grosso e passarle in forno a 150° per 50 minuti. Intanto preparare il baccalà soffriggendo la cipolla in poco olio. Aggiungere il baccalà a pezzi, rosolare un poco e sfumare con spumante. Unire le patate a pezzi, l’alloro e coprire con latte e brodo di cappone. Far sobbollire per 30 minuti. Lasciarlo decantare in un colino per 10 minuti, poi frullarlo unendo olio e tanto liquido di cottura per dare al composto la consistenza di una fonduta. Bagna caoda: sbianchire l’aglio 3 volte e aggiungerlo ai 500cl di latte, lasciare sobbollire per 40 minuti. Unire le acciughe dissalate e spinate e lasciare in infusione per 10 minuti. Frullare e passare al colino. Sbianchire le verdure lasciandole croccanti. Pelare le patate cotte al forno, tagliare un’estremità e scavare la patata in modo da ottenere un involucro. Salare all’interno. Versare la fonduta nella patata e posizionare sopra l’estremità tagliata in precedenza. Mettere le verdure nel piatto e irrorarle con la bagna caoda, posizionare al centro la patata e schiacciarla facendo fuori uscire la fonduta.siti


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Gnocchetti di patate con ragù di astice e tartufo nero INGREDIENTI: (4 persone)

Ricetta dello chef Valentino Marcattili Ristorante San Domenico Via Gaspare Sacchi 1 40026 Imola Tel. 0542 29000 Emilia-Romagna

Per gnocchi:1.500 g. di patate bianche bollite con la buccia, 300 g. di farina “00”, 2 uova, sale, pepe, noce moscata, 50 g. di parmigiano, Ingredienti per la salsa: 1 spicchio d’aglio, La polpa di 2 astici tagliati a cubetti, La polpa di 2 pomodoro maturi privi della pelle e tagliati a cubetti, Olio extra vergine di oliva 2 bicchieri di buon fumetto di crostacei o brodo 100 gr. di parmigiano dolce, 1 pallina di tartufo nero (facoltativo), 1 cucchiaino di erbe miste tritate grossolanamente, sale e pepe bianco.

PROCEDIMENTO:

Sbucciare e schiacciare le patate ancora tiepide su un tavolo di marmo, unirvi la farina, le uova, un pizzico di sale, pepe e noce moscata e il parmigiano, amalgamare delicatamente e procedere per la preparazione dei gnocchi. In una teglia riscaldare l’olio e farvi imbiondire l’aglio, aggiungere il pomodoro e i cubetti di astice e fare cucinare per alcuni minuti a fuoco dolce e aggiungere il brodo. In abbondante acqua salata bollire i gnocchi, scolarli e passarli nella salsa, continuare la cottura per alcuni minuti, se troppo asciutti aggiungere un poco di acqua di cottura, spolverare con le erbe, servire in piatti individuali guarnendo con le teste di astice tenute a parte e un filo di olio crudo. (Tartufo nero a piacere grattugiato alla fine.)

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Rombo con purè di patate sulle braci in insalata di lumachine Ricetta a cura del capocuoco Marcello Leoni Ristorante Il Sole Via Lame, 67 40013 Trebbo di Reno Tel. 051 700102 Emilia-Romagna

INGREDIENTI:

2 patate non troppo grandi, 50 g di latte, 20 g di burro, 90 g rombo, 200g di lumachine di mare Basilico, 2 pomodori, 20 g tartufo nero, 1 pezzo di Rosmarino 1 acciuga, 2 patate, 1 scalogno, una foglia d’alloro, 1 finocchio, 100g di brodo di carne, Olio, sale, pepe, aglio q.b PROCEDIMENTO:

Cuocere le patate sotto la brace viva, una volta cotte passarle allo schiaccia patate e aggiungere latte, burro, sale e pepe. Per l’insalata lumachine: mettere in una padella l’olio con un spicchio d’aglio un pizzico di peperoncino e basilico. Quando l’olio inizia a scaldarsi mettere le lumachine e aggiungere il pomodoro tagliato a cubetti, far rosolare e aggiungere acqua; portarli a fine cottura e sgusciare. Per il tartufo brunoise: prendere il tartufo tagliarlo a cubetti piccoli, battere finemente l’acciuga al coltello e metterla nella casseruola con olio, rosmarino ed aglio. Far sciogliere l’acciuga nell’olio e mettere il tartufo nero. Aggiungere un goccio d’olio e portare a cottura. Per la salsa di finocchi: pelare e tagliare le patate e julienne sottili, procedere così anche per lo scalogno e il finocchio, mettere in una casseruola aglio, lardo, alloro ed olio, far rosolare e aggiunger scalogno e finocchi. Quando il finocchio sarà ben rosolato aggiungere le patate ed il brodo, portare a cottura e frullare il tutto. Disporre sul piatto un velo di salsa finocchi, al centro del piatto aiutandosi con un coppa pasta mettere il purè, dove sopra si metterà il rombo guarnendolo con l’insalata di lumachine e il tartufo nero

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Patata, yogurt e mirtilli Ricetta a cura di Luca Marchini Ristorante l’Erba del Re Via Castel Maraldo, 45 41100 Modena Tel: 059 218188 Emilia-Romagna

INGREDIENTI: (per 4 persone)

4 patate medie non novelle, 1 kg di zucchero, 690 gr di acqua, 180 gr di burro, 250 gr di zucchero, 80 gr di mirtilli circa (e 30 gr di zucchero), 80 gr di yogurt (e 30 gr di zucchero), due fogli di colla di pesce, 250 gr di latte di mandorle, 30 gr di pasta di pistacchi, 5 gr di farina, 15 gr di burro PROCEDIMENTO:

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Per lo sciroppo a 32° Baume: portare ad ebollizione un kg di zucchero e 690 gr di acqua e raffreddare. Per la cottura della patata: tornire le patate a forma di botte e metterle sottovuoto assieme allo sciroppo a 32° Baume, cuocere per circa 20 minuti. Raffreddare in acqua e ghiaccio. Portare lo zucchero e 50 gr di acqua a 170 °C e poi decuocerlo con 100 gr di acqua. Sciogliere il burro in un pentolino ed aggiungervi il caramello. Inserire le patate scolate dallo sciroppo e cuocerle coperte con un foglio di carta forno per circa 10 minuti (nel caso si asciugassero eccessivamente aggiungere un po’ di sciroppo). Farle raffreddare a temperatura ambiente e svuotarle con un pomme parisienne piccolo. Riempirle con la gelatina di mirtilli e di yogurt e raffreddare il tutto in frigorifero per almeno 3 ore. Per la salsa al latte di mandorle e pistacchi: fare un rou biondo con 5 gr di farina, 15 gr di burro, aggiungere 15 gr di zucchero e il latte di mandorle non dolcificato e la crema di pistacchi. Per la gelèe di mirtilli e yogurt: frullare i mirtilli con poca acqua e zucchero, riscaldarli e inserirci la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua. Per lo yogurt utilizzare lo stesso quantitativo di zucchero e di colla di pesce settembre 2010


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Bomba di zucchina ripiena di crema di patate viola alla menta e tuorlo crudo Ricetta a cura di Sandro Serva Ristorante La Trota Via Sorgente Santa Susanna 33 02010 Rivodutri (TR) Tel 0746685078 Umbria

INGREDIENTI: (per 4 persone)

4 zucchine tonde; 5 uova; 200 gr. di patate viola ; 2dl di brodo vegetale; 1 fettina di guanciale; 1 foglia di alloro; 1 scalogno ; 500 gr. di olio di arachidi; 1 cucchiaio d’olio extra; 1 spicchio d’aglio; 1 mazzetto di menta; 50gr di pangrattato; 1 cucchiaio di farina; Sale e pepe q.b PROCEDIMENTO:

Scavare le zucchine lasciando integra la parte verde, cuocerle in acqua bollente salata per 5 minuti e raffreddarle. Far andare nell’olio extra lo scalogno, l’aglio in camicia, il guanciale e l’alloro e versarci le patate sbucciate e ridotte a quadratini. Far insaporire e versare il brodo vegetale bollente portando a cottura. Far raffreddare, passare al frullatore e al setaccio fine, mettervi la menta in infusione per 2 ore. Riempire le zucchine con la crema di patate e un tuorlo al centro, richiudere e spennellare con farina e poi uovo e passare nel pangrattato. Friggere nell’olio a 120° per 3 minuti. Infine decorare nel piatto con gocce di menta e chips di patate viola

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Cannelloni di patate e scampi con cime di rapa e purea alla curcuma Ricetta a cura di Italo Bassi e Riccardo Monco Enoteca Pinchiorri Via Ghibellina 87 50122 Firenze (FI) Tel: O55242777 Toscana

INGREDIENTI:

250 gr di pasta all’uovo 300 g di purea di patate con 20 gr di scalogni tritati 8 code di scampo private del sbudellino centrale 100 gr di purea di cime di rapa 4 fiori di cime di rapa bolliti e scottati all’aglio 1 gr curcuma olio extra vergine di oliva q.b PROCEDIMENTO:

Stendere la pasta molto sottile e tagliare dei rettangoli 20 x 10 cuocerli in abbondante acqua salata e raffreddarli in acqua e ghiaccio, quindi asciugarli con un panno e stendere la purea di patate, arrotolarli e tagliarli di 8 cm, scaldare i cannelloni al vapore, cuocere le code di scampo alla plancia salare e pepare. Guarnire i piatti con i cannelloni al centro, gli scampi, la purea di cime di rapa ben calda e saporita, le cime di rapa scottate in padella e per terminare spolverare di curcuma e qualche goccia di olio di oliva.

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Forza Viola! Ricetta a cura di Maria Salcuni La tenda Rossa Piazza del Monumento 9/14 50020 Cerbaia in Val di Pesa (FI) Tel: 055826132 Toscana

INGREDIENTI: (per 4 persone)

Per il semifreddo: 125 gr. acqua, 70 gr. zucchero, un mazzetto di lavanda fresca, 1+ ½ fogli di gelatina, 250 gr. yogurt, 250 cl. panna. Per i cubetti: 750 cl. di latte, una piccola bacca di vaniglia. Per la crema di patata: 200 gr. di patate viola blue d’artois, 50 gr. burro, 70 cl. latte, sale q.b., 1 cucchiaio di zucchero, 150 cl. succo di mirtillo.

PROCEDIMENTO:

Per il semifreddo: fare uno sciroppo con acqua e zucchero, mettere in infusione la lavanda (in bustina da infuso) per almeno 3h poi scioglierci la gelatina e raffreddare fino a 15°c. Amalgamare prima lo yogurt poi la panna montata e dopo aver riempito gli stampini a forma di giglio, passare, prima nell’abbattitore di temperatura, poi nel congelatore. Per i cubetti: intiepidire il latte e la polpa della vaniglia lasciando in infusione per qualche minuto dopodiché si riempiono le vaschette da congelatore e si mette in freezer per formare i cubetti. Per la crema di patata: lessare in acqua le patate, schiacciarle poi aggiungere mescolando il burro, il latte tiepido ed infine aggiustare di sale e zucchero; quando il “purè” sarà a temperatura ambiente aggiungere il succo di mirtillo fino ad ottenere una giusta consistenza di crema.

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Cilindro di scampi su puré di patate all’olio d’oliva con salsa di crostacei e insalata mizuna

Ricetta a cura dello chef Heinz Beck Ristorante la Pergola Via Cadlolo 101 00136 Roma Tel.06 35092211 Lazio

INGREDIENTI: (4 persone)

20 g patate, 50 ml brodo vegetale, olio di oliva extra vergine, sale, pepe; 12 scampi, 10 g. cipolla, 4 spicchi d’aglio, 10 g acciughe, 5 capperi, peperoncino, ½ concentrato di pomodoro, vino bianco, pane raffermo, 1 kg di carcasse di crostacei, 100 g. pomodorini, 100 g. porro, 100 g. sedano, 100 g. finocchiella, 2 anici a stella, 1 romdi timo, 2 ram di rosmarino, 1 foglia di alloro, 1 dl. Noilly Prat, Kuzu PROCEDIMENTO:

Bollire le patate,pelarle e passarle al setaccio aggiungendo il brodo vegetale, l’olio di oliva, sale e pepe. Sgusciare gli scampi, togliere il filo dorsale e tenere da parte il corallo. Saltarli per qualche istante con olio. Far appassire la cipolla tagliata a julienne. Aggiungere l’aglio, le acciughe e i capperi precedentemente tritati e rosolarli. Aggiungere il peperoncino e il concentrato di pomodoro. Bagnare con il vino bianco e portare ad ebollizione. Aggiungere dei cubetti di pane raffermo e lasciare che assorbano il fondo. Essiccare in forno a 80°C per 2 ore e frullare il tutto. Tagliare le verdure a pezzi e saltarle con 4-5 cucchiai di olio. Aggiungere le carcasse di crostacei spezzettati. Bagnare con il vino bianco e il Noilly Prat e portare ad ebollizione. Unire le erbe aromatiche e il pepe. Coprire con acqua fredda e riportare ad ebollizione. Far sobollire per circa 15 min. Ritirare dalla fiamma e far riposare per 20 minuti. Filtrare il fumetto con un telo pulito. Aggiungere il corallo degli scampi e frullare per pochi istanti. Legare con il kuzu.

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Sformato di mele e patate con gelato al ginepro, gelato alle mandorle e spuma al latte di capra Ricetta a cura dello chef Alessandro Gilmozzi Ristorante El Molin Piazza Battisti, 11 Cavalese (TN) Tel. 0462 340074

Trentino Alto Adige

INGREDIENTI: (per 6 persone)

Per lo sformato: 2 mele golden, 2 patate di pasta gialla, timo citrato q.b. Per il gelato al ginepro: 700 gr di acqua, 50 gr di ginepro, 300 gr di zucchero, 2 cucchiai di meringa francese, 2 fogli di gelatina in fogli Per il gelato alla mandorla: 4 uova, 200 gr zucchero, 200 gr di latte di mandorla, 160 gr di acqua Per la spuma al latte di capra: 180 ml latte di Capri, 20 gr di metilcellulosa, 1,5 cucchiai di Xantana PROCEDIMENTO:

Cuocere le mele sottovuoto con sciroppo ad una bassa temperatura (30° C) e allo stesso modo cuocere le patate con lo sciroppo però a 90° C per circa 8-10 minuti. Fare una millefoglie di patate e mele aiutandosi con un coppa pasta, aggiungendo tra uno strato e l’altro delle foglie di timo citrato. Spolverare quindi di zucchero ed infornare per 15 minuti a 170-180° C. Portare l’acqua e lo zucchero ad 85° C e lasciare il ginepro in infusione. Aggiungere la gelatina in fogli precedentemente fatta ammollare in acqua fredda. Portare il tutto a 40° C e quindi unire la meringa e congelare con una gelatiera. Aggiungere al latte la metilcellulosa e la xantana e montare bene nella planetaria dopodiché passare una cucchiaiata in azoto liquido. Quindi appoggiare sul tortino le quenelle dei due gelati e per finire la cialda di latte di capra.

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Tortelli di patate, gamberi in guazzetto e besciamella di mandorle Ricetta a cura dello chef Cristiano Andreini Ristorante Andreini Via Ardoino, 45 07041 Alghero (SS) Tel. 079 982098 Sardegna

INGREDIENTI:

1 Kg. Patate, 200 g. Gamberi, 10 g. Olio di lime (olio extra vergine in infusione di scorze di lime), 50g. Pomodori confit (pomodori essiccati in forno per circa 2 ore a 80째), 100 g. bisque (fumetto ottenuto dalle teste dei gamberi), Polvere di capperi e arancio (capperi e scorza di arancio essiccati in forno a 100째 per 4 ore circa quindi frullarli al mixer). Per la pasta all' uovo: 200 g. farina, 150 g. rossi d' uovo, sale qb, Per il guazzetto di pomodoro: 3 pomodori ramati, 1 cipollotto, 1 costa di sedano, olio extra vergine, sale qb. Per la besciamella: 100 g. latte, 40 g. burro, 30 g. farina, 5 mandorle amare. Per il pane all' anice: 100 g. pane grattugiato aromatizzato all' anice PROCEDIMENTO:

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Cuocere le patate in acqua salata per 20 min. Circa, dopo di che sbucciarle e schiacciarle con la forchetta, condire con olio extra, sale e pepe. Preparare la pasta all' uovo con gli ingredienti suddetti e lasciar riposare in frigo per 2 ore. Produrre i tortelli. Lasciare in infusione le mandorle nel latte per 2 ore, quindi ottenere la besciamella con il resto degli ingredienti. Per il guazzetto unire tutti gli elementi in busta per cotture sottovuoto a bagnomaria a 63째 per 20 minuti circa, quindi filtrare il succo ottenuto. In padella unire la bisque, il succo di pomodoro e i pomodori confit. Aggiungere il tortello cotto precedentemente in acqua salata. Servire nel piatto il tortello, il guazzetto, la besciamella di mandorle e i gamberi sgusciati conditi con fiori di sale e olio al lime. Spolverare con pane all' anice e polvere di capperi e arancio. settembre 2010


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PATATA in BO è un evento ideato e realizzato da DegustaŽ

Un ringraziamento particolare alle insegnanti e bambini della scuola elementare Demetrio Benni di Vedrana di Budrio

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Bellussi, bollicine di qualità

Prosecco DOCG LUCA GARDINI

Sommelier presso il ristorante Cracco di Milano, Miglior Sommelier d’Europa 2009

Enrico Martellozzo, presidente di Bellussi Spumanti con un giornalista in visita presso l'azienda

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Bellussi Valdobbiadene riceve la nomination denominazione di origine controllata e garantita all’interno della 67esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

A

dagiata tra le dolci colline ed i rigogliosi vigneti, Valdobbiadene sa accogliere il turista con un'armonia di colori, sapori e profumi indimenticabili. In questo territorio dove la memoria del passato ed il presente si intrecciano, è immediato lasciarsi conquistare dal paesaggio quasi montano, ricco di panorami spettacolari, che caratterizzano uno dei tanti prodotti d’eccellenza che accrescono il patrimonio enologico italiano: ossia il Prosecco. Nel Prosecco si riconosce e si innesta la cultura di un intero territorio. Grazie ad una personalità spiccata, il Prosecco ha saputo conquistare il gusto del consumatore moderno. La versatilità, la fruttata leggerezza, la giovinezza soddisfano i palati più diversi. Prodotto in tre tipologie: tranquillo, frizzante e spumante può essere degustato a tutto pasto, ma è particolarmente apprezzato con gli antipasti di pesce ed i risotti, ma soprattutto come aperitivo e in tutti i momenti di festa.

Ho ritenuto interessante porre qualche domanda a Nicola Lorandini, responsabile vendite di Bellussi Valdobbiadene, autentico sinonimo di qualità quando si parla di Valdobbiadene. Esiste un compromesso tra quantità e qualità? La parola d’ordine che riassume la filosofia aziendale è qualità, ragionare sotto un profilo quantitativo è rischioso, in quanto il mercato è fortemente concorrenziale e quindi in un discorso a lungo termine potrebbe non essere così fruttuoso. Ragionando in termini qualitativi si convince il cliente che è il prodotto il criterio di selezione e non erroneamente il prezzo. L’inflazione del termine Prosecco subirà una svolta? Dalla vendemmia 2009 la parola Prosecco non significa più un vitigno ma bensì un’area di nove province DOC: Vicenza, Rovigo, Venezia, Treviso, Belluno, Udine, Gorizia, Pordenone e Trieste. Le altre provincie potranno chiamarlo Glera, ossia l’antico nome che veniva dato al vitigno Prosecco.


La zona di Valdobbiadene e Conegliano si può inoltre fregiare dell’appellativo Superiore DOCG. La nostra azienda in particolare ha scelto di legarsi al territorio, denominando il proprio prodotto Superiore di Valdobbiadene DOCG, slegandosi dal termine Prosecco che è fin troppo inflazionato e mal utilizzato. Quale attenzione riserva la vostra azienda agli eventi culturali? La qualità di cui parlavo precedentemente è confermata anche nell’ambito comunicativo, infatti saremo sponsor della 67esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ma anche di eventi lirici come il premio Toti dal Monte, nel quale mettiamo in palio una borsa di studio per il migliore giovane, e di diversi eventi teatrali, tutti legati al nostro territorio d’origine. In questo modo tentiamo di comunicare un territorio e non solamente un prodotto. In un periodo in cui l’enogastronomia italiana è fortemente colpita da problemi legati alla contraffazione dei prodotti di eccellenza, la strada intrapresa da Bellussi Valdobbiadene sembra quella corretta, sperando che sia da modello per tutte le aziende del comparto, che magari abbagliate da facili introiti, in un periodo di forte crisi, non commettano l’errore di puntare tutto su un prezzo competitivo, slegandosi da un discorso qualitativo. Per info: Bellussi Valdobbiadene, Tel. 0423-982147. (M.B.)

Deg usta z ione a cura di

L uc a G a rd i ni

Belcanto Valdobbiadene Doc extra dry, Bellussi

Paglierino luminoso con riflessi verdolini dal fine e persistente perlage. Colpisce al naso per i suoi profumi di pera e mela limoncella avvolti in uno sfondo agrumato. L’ossigenazione libera sensazioni minerali e salmastre, chiusura delicata di anice e lavanda. Al palato morbido e avvolgente in perfetta sintonia con l’olfatto, denota grande freschezza e si esalta nelle sue persistenti sensazioni fruttate. Finale fresco e lievemente sapido.

Belcanto Valdobbiadene Doc superiore di Cartizze, 2009 Bellussi

Verdolino con riflessi metallici evidenzia uno scintillante perlage di ottima finezza e persistenza. Al primo impatto il naso colpisce per la sua freschezza e piacevolezza esordendo con profumi di frutta bianca, pera, mela, al secondo naso emergono le piacevoli sensazioni di agrumi come il cedro. L’ossigenazione libera sensazioni floreali di fiori di pesco che si alternano a movenze vegetali e di erbe aromatiche. Chiusura delicata e salmastra. Morbida ed avvolgente la bocca, dalla freschezza pungente e che si esalta nel presentare sapide sensazioni fruttate. Ottimo da aperitivo!

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The Classification of wine in Canada Nuovi mercati

KEVIN BER

Per info: redazione@degusta.it

Testo integrale in inglese

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One of the biggest issues facing the wines of Italy and most wines for that matter is taxation, or classification due to taxation. In Canada, at the moment, the taxation on wine in most provinces is usually between 300-400%

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he taxation differences can be factors like sparkling or non sparkling, under 7% alcohol, over 13.7% alcohol, plastic versus tetra pak versus glass bottle, trade agreements, and protectionist tariffs. Another issue relative to this, is placement of alcohol on the shelves of the government liquor stores. Governments usually classify wines by country, and they separate out the sparkling, the fortified and the dessert wines into different shelving areas within the government retail stores. This can create issues for products like Frizzante and Amabile wines. It has occurred in the provinces that carry wines like Pignoletto, Asti Frizzante and Lambrusco, for them to be simply put in the wrong sections and classified and taxed improperly. For example it is not impossible to find Lambrusco Frizzante wines in with the French Champagnes, or Amabile wines in with the dessert, late harvest, or Icewines, or even the Asti Frizzantes in with the table wines, the most common

is to find Lambrusco with no Carbonation at all. I think Lambruscos have the most difficult taxation issues of all the wines I have found so far in Italy. They are taxed in so many different ways and classified in so many different ways it is hard to really put it into perspective without giving financial numbers. So the sake of argument I am going to use the Taxation process from one province in Canada. For this example I will use different types of 3 euro Lambruscos. If there is an Amabile less than 7% alcohol, the retail will be $14.25 CAD or $11.25 Euro, over 7% to 13.7% it would cost $14.75 CAD. If a Lambrusco was over 13.7% alcohol to 14.9% and considered a still wine, it would retail for $14.91 CAD, and if it was over 14.9% to 15.9% it would retail for $15.02 CAD. If it was sparkling or frizzante and the province had a tax on sparkling it would retail for $14.50 CAD for under 7% and $15.40 CAD if it was a sparkling over 7%. There is nothing Italy can do about this taxation, but it can simply import more.



Il Calice tagliente

di Umberto Faedi giornalista e sommelier

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L’estate sta finendo ma continuano a imperversare soggetti e problemi diventati come un vecchio ritornello che nessuno canta più ma che siam costretti ad ascoltare nostro malgrado. E come gli zombies dei films di Romero a volte ritornano, resuscitati da improbabili rianimatori. Come la questione delle quote latte che, pare, qualche deputato nordleghista oppure quantomeno dotato di poca materia grigia ha pensato bene di infilare nelle pieghe di una legge finanziaria che sembrava la tela di Penelope: tutti volevano vederne la fine ma la tiravano da una parte e dall’altra senza arrivare ad una conclusione. E il miniministro Brunetta dov’è? Dopo aver tuonato sul numero delle auto blu da lui pazientemente contate una ad una - pare che ne abbiamo più noi anche se sommiamo tutte quelle della vecchia Europa e degli Usa - e dopo aver detto quanto ci costano ma senza fare niente per eliminare gli sprechi si è eclissato. Forse si è addormentato in un cinema e le maschere quando hanno chiuso la sala non l’hanno notato. E ora una nota più che piacevole. Si tratta della Tenuta Perdisa ubicata nelle colline di Ozzano in località Maggio (BO). Il professor Luigi Perdisa, docente di economia e politica agraria all’università di Bologna, la acquistò dagli eredi del professor Gandino, noto latinista nello stesso ateneo e ne fece la sua dimora dal 1960. Fondatore di Calderini Edagricole, trasmise ai figli e ai nipoti la passione per la campagna. Il nipote Alberto cominciò a lavorare con lui negli anni Ottanta e oggi assieme alla moglie Antonella ha pazientemente restaurato la villa detta Palazzona di Maggio che risale alla seconda metà del 1500 ma fu edificata su un insediamento romanovillanoviano. Dal 1581 ve ne è traccia negli archivi di stato ed è rimasta fino al 1850 circa proprietà dei conti Malvezzi. Assunse una connotazione neoclassica molto imponente e suggestiva con le scalinate laterali e le colonne corinzie. A mezza collina sono ubicati i vigneti, e qui sta un’altra sorpresa assai piacevole. I vitigni che furono piantati non sono tipici della zona: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot per i rossi e Chardonnay per i bianchi. I vini che si ottengono dagli impianti a cordone sperona curati e seguiti in cantina dal figlio Federico sono davvero una sorpresa, connotati da una comune impronta fruttata gradevole e molto persistente. Abbiamo assaggiato e scoperto con piacere Dracone Colli di Imola DOC 2009, 2008, 2007, 2006, Riserva 2005, Cabernet Franc e Petit Verdot in purezza: una degustazione gradevole di vini diversi dai soliti classici bolognesi.



LUIGI IALUNA

Le Soste di Ulisse

In Sicilia tra alberghi, ristoranti e cantine d’eccellenza alla ricerca di tesori storico-culturali e alta gastronomia

N

on sappiamo se la scelta del nome “le soste di Ulisse” sia ispirato alle pagine dell’Odissea e alle tappe in Sicilia dell’eroe greco nel suo girovagare per il Mediterraneo alla ricerca della sua terra Itaca e della sua amata Penelope. Sappiamo che quando nacque l’Associazione “Le soste di Ulisse”, che si appresta a festeggiare i 10 anni di vita,

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l’obiettivo era quello di far apprezzare al turista enogastronauta attento, attraverso un magico itinerario, la storia, i sapori, gli ambienti naturali, le bellezze paesaggistiche, le produzioni e i prodotti tipici della Sicilia. Così alberghi e ristoranti di eccellenza collocati nei luoghi più belli dell’isola si sono uniti per diffondere un percorso del mangiare e bere di un territorio che esprime oli, produzioni caseari e da ultimi i vini tra i migliori di questa affascinante Terra. Non a caso nel tempo, per abbinare a una buona cucina un’ottima enologia, sono entrati nel sodalizio importanti case vinicole: Planeta, Firriato, Duca di Salaparuta, Tasca d’Almerita, Rio Favara, Feudo Maccari, Florio, Donnafugata, Benanti, Barone di Serramarrocco e infine Baglio di Pianetto. Ma quello che più attrae sono i luoghi in cui sono collocate queste strutture, dove si vivono atmosfere uniche e suggestive. Molti di questi li abbiamo già conosciuti in altri servizi:


l’Antica Filanda, nel Parco dei Nebrodi, di fronte alla Eolie, Oinos nell’antico quartiere ebraico di Siracusa, Al Fogher di Piazza Armerina a due passi dalla villa romana del Casale dove è custodito uno splendido mosaico del IV secolo raffigurante Ulisse con Polifemo. A questi si aggiungono località famose come Taormina, Agrigento, Catania, Marsala e Trapani e mete meno note come Castelbuono, S. Cristina Gela e Sclafani Bagni. Luoghi barocchi come Noto, Modica e Ragusa e infine isole come Salina e Panarea. Nei mesi scorsi due strutture del circuito sono state incoronate dal Sunday Times, tra gli “Hot 100” migliori d’Europa: il Boutique Hotel Caol Iskha, elegante oasi di charme immerso nel verde, lungo il fiume Anapo alle porte di Siracusa, insieme al Capofaro di Salina, il Resort incorniciato dalla Malvasia eoliana. Ma l’associazione Le Soste di Ulisse è soprattutto cucina e gastronomia con ben sette chef stellati.

Con ben 43 realtà, tra 20 ristoranti, 12 hotel ed 11 cantine sponsor può essere considerato sicuramente il fiore all’occhiello del turismo siciliano. “E’ questo l’obiettivo dell’associazione – spiega il segretario Pinuccio La Rosa patron del ristorante Locanda di Don Serafino di Ra-

gusa - diventare il marchio di riferimento dell’eccellenza turistica ed enogastronomica siciliana uscendo fuori dalla nostra isola. Siamo convinti di esprimere, dopo dieci anni di lungo lavoro, fatica e riconoscimenti in-

ternazionali, l’eccellenza per quanto riguarda l’eno-gastronomia e l’hotellerie di nicchia, settori chiave per un turismo d’eccellenza e per l’economia siciliana”. Per Info: www.lesostediulisse.it settembre 2010

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FEDERICA PAGLIARONE

La strada turistica dello Champagne

Un tour di 220 km alla scoperta di vigne, villaggi pittoreschi e ricchi patrimoni artistici

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e vin d'or qui vit dans le cristal fin”, Paul Verlaine definiva così lo Champagne, il prestigioso vino che con carattere, anima e personalità tocca i sensi e le emozioni, rendendo irripetibile ogni momento. Delicato, prezioso e sofisticato, nelle cantine dell'Aube lo Champagne è l'espressione del suo terroir e del vigneron che ne segue la produzione, dalla potatura della vigna alla vendemmia, fino alla cuvée che porta il suo nome. Nel sud della Champagne, il panorama dell'Aube incanta lo sguardo, i suoi profumi ne esaltano l'anima, mentre i chicchi traboccanti di succo vitale regalano a questa regione l'appellativo di “Terra del vino dei re”. Qui il tempo pare si sia fermato agli anni gloriosi delle grandi fiere della Champagne celebri in tutta Europa durante il periodo del Medioevo. Capolavoro di luci e di colori, l'Aube si declina fra panorami fluviali e vigneti, tra cui sono incastonati pittoreschi villaggi in pietra e straordinari tesori artistici, cari alle ta-

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volozze di pittori famosi, tra cui Pierre-Auguste Renoir. Centinaia di chilometri di terre promesse per i più inguaribili romantici, nei dintorni di Villenauxe-LaGrande cosi come nella Côte des Bar (declinati a nord di Troyes o a sud del dipartimento), permettono ai visitatori di assaporare l'esperienza ancestrale dei maestri viticoltori e di degustare l'inebriante nettare. Attraverso itinerari festosi che alternano dolci paesaggi a chiese gotiche, contenenti le più belle vetrate d'Europa, si possono visitare le numerose cantine di produttori che custodiscono al fresco lo spumeggiante champagne. Vendemmia, torchiatura, assemblaggio, maturazione: il processo di creazione dello champagne nel rispetto delle regole della denominazione è una vera e propria arte. Nello specifico, i vitigni autorizzati nell'Aube, che produce un quarto dello champagne mondiale, soprattutto nella Côte des Bar, dove domina il Pinot Noir, sono il Pinot Noir, il Pinot


Les Riceys, il paese caro a Renoir e famoso per il vino rosato

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Meunier e lo Chardonnay. Nel 2008, la raccolta delle uve realizzata sui 7801 ettari dell’Aube en Champagne, si sono tradotti nella produzione di circa 86 milioni di bottiglie sui 322 milioni prodotti sulla totalità del territorio di denominazione dello champagne (Fonte CIVC). Territorio caratterizzato dalla presenza di poche grandi maison (négociant manipulant o NM), concentrate nella valle della Marna tra Reims ed Epernay, e per con-

Da vedere

Museo di arte moderna di Troyes Riunisce 2000 opere che rappresentano le grandi correnti pittoriche dell'inizio del secolo, da Coubert (1850) a De Stael (1950), con una predilezione per i movimenti fauve ed espressionista. Alcuni nomi evocatori: Derain, Matisse, Modigliani, Picasso, Cézanne, Delacroix. Da non perdere la mostra “Maurice Marinot, penser en verre” (9 luglio - 31 ottobre 2010) ideata in occasione del 50esimo anniversario della morte del celebre vetraio di Troyes. Ente nazionale francese per il turismo (MI) Tel: 899 199 072 Comite departemental du tourisme aube en champagne, Troyes Tel: 0033/3/25.42.50.00

Vendemmiatori per un giorno

Durante i giorni della vendemmia, intorno al 15 settembre, le “maisons di champagne” della Côte des Bar accolgono i turisti nei loro vigneti e propongono loro un’iniziazione al momento magico della raccolta delle uve da cui nascerà il Re dei Vini. Per info: Aube en Champagne Tourisme. Per info, tel. +33 (0)3 25 42 50 00.

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tro da tanti piccoli viticoltori (récoltant manipulant o RM) che producono solo con le proprie uve e che ogni anno sperimentano nuovi assemblaggi. Da non dimenticare poi le coopérative de manipulation o CM: gruppi di produttori che assemblano le uve, le elaborano e le commercializzano. In Aube sono proprio i vigneron che invitano i visitatori a scoprire i loro segreti e che svelano loro il metodo champenois della casa, mentre stappano le bottiglie migliori per dare il via a piacevoli degustazioni. Il posto d'onore spetta alla cantina dei Drappier, famiglia che dal lontano 1808 tramandando passione per il lavoro e “savoir faire”, ha conquistato personalità prestigiose del calibro del Generale De Gaulle, di Luciano Pavarotti e di Nicolas Sarkosy. André e Michel Drappier, rispettivamente padre e figlio, ricevono i visitatori ad Urville nelle splendide cantine in pietra del XII secolo, che appartenevano ai monaci cistercensi di Clairvaux, e più che il processo tecnico ricercano il rispetto di uno stile che sono in grado di migliorare continuamente attraverso quei piccoli dettagli che fanno la differenza. Frutta, freschezza, finezza e vinosità: lo champagne Drappier è un invito a gradire e condividere un vino il più possibile naturale, contenente pochissimi solfiti, oltre a nessun filtraggio, decolorazione o centrifuga. Un altro


caso di tradizione familiare che ha creduto con forte determinazione al valore delle bollicine portando avanti un'avventura partita nel lontano 1956 è rappresentata dai coniugi Vézien. Madame Vézien, prodiga di parole e di gentilezza, invita i visitatori a degustare il suo Brut Prestige o il Rosé des Riceys (vino ottenuto dal Pinot noir e che,

insieme al Coteaux Champenois, è l'unico vino fermo tra tante bollicine), mentre suo marito Jean-Pierre, che tra l'altro è il Gran Maestro della “Commanderie du Saulte Bouchon Champenois”, propone con intatta passione lo stile della casa, fiero della cuvée dedicata al bisnonno che rivela aromi di mandorle tostate e di miele.

Un angolo all'interno della cantina “Drappier”

L'insegna della cantina di Champagne “Morize”

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Profumi e sapori da non perdere

Viaggio al Sud

La qualità, unita al piacere della ricerca storica delle radici enogastronomiche, ha dato origine ad alcuni autentici santuari della gastronomia: i laboratori del Cilento

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Dott.ssa Marisa Mirella Prearo, amministratore EPT Salerno

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i riconosci al primo sguardo. Cordiali e compiaciuti solo per il fatto che tu sia giunto lì, nel magico luogo delle loro sperimentazioni e chieda di conoscere le storie, i percorsi, le ricerche che stanno a monte delle eccellenze gastronomiche che si trovano solo lì, in quelle strutture agrituristiche, le uniche degne di portare questo nome. Questi ricercatori della gastronomia, autentici interpreti della cultura dell’accoglienza, non amano il turista alla ricerca solo di una stanza per la notte, preferiscono di gran lunga il viaggiatore consapevole di ciò che ha scoperto e che lo ha intrigato navigando sul web, di ciò che gli hanno raccontato gli amici che, come lui, amano i luoghi dove si consuma solo ciò che viene prodotto in azienda o che scaturisce da una ricerca delle ricette del passato. Iscairia, La Piazzetta, L’Occhiano: nomi da segnarsi. Sono tre luoghi seminascosti nel cuore del Cilento dove il piacere di sedere insieme allo stesso tavolo è la componente primaria dei

piatti e delle ricette che vengono proposti. Wanda e Tilde sono le regine di Iscairia. Madre e figlia che condividono la passione per la ricerca e la voglia di conservare le tradizioni locali. La “polenta di maracucciata”, ad esempio, derivata da un legume (il maracuoccio, appunto) pressoché introvabile che Wanda invece raccoglie nei campi di Camerota, unico posto al mondo dove cresce ancora. O la ricotta di capra rigorosamente allevata in azienda, le bacche di gelso appena colte, le alici “umbuttonate” con uovo, formaggio, pomodoro, prezzemolo o le marmellate dei frutti del giardino della casa dove trovano posto alcune camere per i fortunati viaggiatori che giungono consapevolmente fino a qui (www.iscairia.it). Più all’interno, a Felitto, Angela e Antonio esaltano l’arte del “fusillo di Felitto”, con l’impasto di sette uova per chilo di farina. Arrotolata intorno ai classici ferretti, la pasta diviene fusillo (simile a un bucatino) su cui viene versato il sugo di carciofi e asparagi, creato da An-


gela, cuoca per passione, come lei stessa ama definirsi. Del resto le verdure fresche del suo orto - servite cotte o crude in mille modi diversi sono il piacevole corollario al piatto principale. Tra breve, accanto al pluricentenario acero campestre che ha dato il nome all’azienda agrituristica, troveranno posto alcune piazzole per camper, i cui equipaggi, notoriamente categoria di buongustai, diverranno gli ambasciatori più credibili del luogo (www.ristorantepizzerialocchiano.com). Alì non è il suo vero nome. In realtà si chiama Angelo, e la sua parlata tradisce un passato in terra senese. Ma è qui, in Valle dell’Angelo (casuale?) alle falde del Monte Cervati che, con il sostegno partecipe di Carmela,

la sua compagna, Alì sta realizzando il primo albergo diffuso, pardon “confuso con gioia” le cui camere, arredate con cose di case scomparse, ruotano attorno alla Piazzetta, l’osteria slow food al cui interno è stato ricreato un ambiente esterno con la fontanella, il tombino di ferro dell’acquedotto, il cielo azzurro dipinto, ed il nido di rondini appeso ad una trave, nido che non manca anche in alcune delle camere dell’albergo confuso (con gioia). Le torte di Carmela sono musica, così come tutti gli altri piatti, dei quali non sai se preferire la presentazione o il gusto raffinato e genuino. La cantina è un mix di etichette campane e toscane, che Alì sarà felice di assaggiare in compagnia... (www.cilentanaprodotti.it)

La dieta mediterranea è nata qui

Fu lo scienziato americano Ancel Keys, autore di Eat well and stay well, the Mediterranean way, che notò una bassissima incidenza di malattie coronariche negli abitanti del Cilento nonostante l'elevato consumo di olio d'oliva. In seguito a questa osservazione, nel 1969 prese l'avvio la famosa ricerca "Seven Countries Study", basata sul confronto dei regimi alimentari di 12.000 persone, di età compresa tra 40 e 59 anni, sparse in sette Paesi del mondo (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti, Jugoslavia. I risultati non lasciarono dubbi: la mortalità per cardiopatia ischemica (infarto) è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee rispetto a Paesi, come la Finlandia, dove la dieta è ricca di grassi saturi (burro, strutto, latte e suoi derivati, carni rosse). Ancel Keys, e altri scienziati proseguirono i loro studi a Pioppi di Pollica, nel Cilento,dove Keys continuò a vivere per oltre 40 anni, arrivando al secolo di vita, quale migliore riprova delle sue teorie.


“Cilento plein air”

Viaggio al Sud

Appuntamento con le eccellenze turistiche dello splendido territorio in provincia di Salerno, che ha ospitato uno dei maggiori eventi del turismo itinerante

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icorda l’entroterra della Provenza, quello dei “villages perchés” arroccati sui contrafforti delle montagne... Il Cilento meno conosciuto, quello dell’eccellenza gastronomica, dei parchi archeologici (non solo Paestum e Velia) ha ospitato il raduno camperistico diffuso denominato “Cilento plein air”. Circa 400 camper con i relativi equipaggi provenienti da

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tutta Italia e dall’estero, si sono ritrovati per una “tre giorni” all’insegna di enogastronomia, cultura dell’olio extravergine d'oliva, visite ai siti archeologici e naturalistici (l’Inferno di Dante recitato nella grotta di Pertosa e il trekking delle Gole del Calore, tanto per citarne alcuni). I camperisti sono stati ospitati in aree attrezzate predisposte per l’occasione dagli oltre 20


Da vedere nei dintorni

Cannalonga (SA) nota per la tradizionale fiera di Santa Lucia che oggi - secondo sabato di settembre - è la fiera della Frecagnola (“fregatura” nel dialetto locale, per il rischio di essere imbrogliati nell’acquisto di animali). Nell’occasione è preparato il bollito di capra e altri piatti della tradizione: laine e ciciri, pappardelle larghe con ceci, fusilli al sugo di agnello castrato, pizza chiena (piena) focaccia del periodo di Pasqua a base di uova, riso, formaggio e salame, tiano, torta rustica povera, a base di grano e latte, oltre a fusiddi, cavatieddi, migliatieddi e struffoli. E ancora il caciocavallo Silano D.O.P., l’olio extravergine di oliva Cilento D.O.P. e gli ottimi vini locali Cilento e Paestum. Cannalonga è tagliata in due dal torrente Mennonia; nel cuore del paese - meno di mille anime - il palazzo ducale che fu della famiglia dei Cannalonga Falletti e dei duchi Mogrovejo, discendenti di San Turibio de Mogrovejo, ancora oggi, con la Madonna del Carmine, Santo Patrono di Cannalonga, paese dalla grande qualità di vita. comuni dell’entroterra cilentano. Da Auletta, conosciuto per il ricamo, la lavorazione del vimini, la produzione del rafano e il Castello Marchesale, a Buccino paese medioevale nel cui sottosuolo si trova il Parco Archeologico Urbano dell'antica Volcei, città romana del VII secolo a.C. E ancora a Caselle in Pittari, con la torre medioevale che domina il paese della necropoli del V secolo a.C, e la Grotta di San Michele dove c’è l'“inghiottitoio” del fiume Bussento arricchito da tredici sorgenti. Poi Felitto, sulla rupe di San Nicola, con le case in pietra, le stradine sormontate da archi e ai suoi piedi le Gole del Calore (oasi del WWF). C’è anche Pertosa, nota per le

Grotte dell'Angelo e per il carciofo bianco, tanto delicato che si può consumare anche crudo. E vicino al Passo della Sentinella, tra il Vallo di Diano e la valle del Calore, San Rufo con i suoi palazzi del XIII secolo, le chiese e i ruderi del castello. Nell'immediato entroterra di Punta degli Infreschi, tra il monte Bulgheria e Scario, ecco il borgo di San Giovanni a Piro con la Chiesa Matrice e le atmosfere d'altri tempi. Tutto questo e altro ancora in occasione di Cilento plein air, l’evento che ha valorizzato ed esaltato la cultura degli agriturismi di qualità e dell’accoglienza. (Tel. 089 231432 www.turismoinsalerno.it info@eptsalerno.it)

Agriturismo Casa Selene, l’agriturismo dei colli bolognesi e modenesi Specialità emiliane, pasta fresca, crescentine, tigelle, vini e salumi DOC, dolci della casa

Si gode una vista incantevole sulla valle dei ciliegi di Vignola Via Pascoli / Monticelli, 1709 Frazione Mulino Savignano sul Panaro Tel. 059 732056 Cell. 331 2763544 Chiuso il lunedì


Assaporare un territorio

Un ricco calendario di eventi golosi in Emilia Romagna, alla scoperta dei piaceri e dei sapori della terra del buon gusto. Tutto questo e molto altro è Wine Food Festival!

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'Emilia Romagna è la regione italiana con il maggior numero di prodotti DOP ed IGP, ben 35 in totale (dal Parmigiano Reggiano al Culatello di Zibello, dal Marrone di Castel del Rio all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e di Reggio Emilia, solo per citarne alcuni). Wine Food Festival è nato per valorizzare questo ricco patrimonio enogastronomico seguendo il connubio qualità-convenienza, alla base di tutti i progetti turistici promossi. Si tratta di un Festival che potremmo definire la “Notte Rosa dell’enogastronomia” lungo tutta la via Emilia, ovvero la proposta di una serie di eventi nati sotto un’unica regia e connotati da un forte legame con il territorio. E’ un progetto in ra-

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pida evoluzione che conta di portare l’Emilia Romagna alla prima posizione per motivazione di viaggio e di vacanza enogastronomica. Circa 40 gli eventi, che da Settembre a Dicembre animeranno la regione, dal Festival del Prosciutto di Parma a “Il pesce fa festa” a Cesenatico, dalla Festa dei Frutti Dimenticati di Casola Valsenio (Ra) a “Mortadella Please” a Bologna, passando per la Sagra dell’Anguilla di Comacchio (Fe), La Fiera del Formaggio di Fossa a Sogliano sul Rubicone (Fc), la Sagra dell’Uva e del Lambrusco di Castelvetro (Mo), la Sagra del Marrone di Castel del Rio (Bo) e tanto altro ancora. Una ghiotta opportunità per scoprire, grazie ai pacchetti soggiorno creati ad hoc per i singoli appuntamenti, anche le città d’arte, i borghi marinari, i castelli e i suggestivi paesi dell’Emilia Romagna. I turisti avranno poi l’occasione di scoprire non solo il sapore di alcuni “must” enogastronomici della regione, ma di apprenderne anche la storia e i delicati e antichi processi produttivi, attraverso visite guidate a caseifici, acetaie e aziende agricole e vinicole.


Il calendario del gusto (Settembre)

Dal 10 al 19 Settembre avrà luogo il XIII Festival del Prosciutto di Parma, un ricco calendario di eventi che vedranno come protagonista il Prosciutto di Parma nei comuni delle zone di produzione. La manifestazione sarà caratterizzata dall’iniziativa Finestre Aperte, dove i prosciuttifici spalancheranno le porte al pubblico offrendo la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione e di partecipare a degustazioni gratuite. Il festival si concluderà con una grande festa a Parma dal 17 al 19 settembre con vari stand per la degustazione, allestiti nelle principali piazze della città.

Un intero fine settimana, sabato 11 e domenica 12 settembre, dedicato alla piadina, alla sua tradizione ed origine e ai suoi “matrimoni di sapore” con i tanti prodotti tipici del territorio romagnolo. Nei 27 comuni della provincia di Forlì-Cesena aderenti all’iniziativa Piadina Days, potrete visitare laboratori per imparare a fare la piadina, degustazioni di tutte le sue varianti, gare tra piadinare, spettacoli e intrattenimento. Oltre a poter degustare la piadina nelle sue numerose varianti, adulti e bambini si potranno cimentare nella realizzazione pratica della piadina, dall’impasto alla cottura, sotto la guida esperta di vere sfogline. Il sale è parte della tradizione e dell'attualità di Cervia e così la città ogni anno ospita la manifestazione "Sapore di Sale", dal 10 al 12 settembre, con un ricco programma dove la cultura del “Oro bianco” diventa protagonista. Il momento principale del programma è, come sempre, il tradizionale evento rievocativo de L'Armesa de Sel (la rimessa del sale). A tale avvenimento, la manifestazione collega una ricca serie d'iniziative ludiche, didattiche, gastronomiche e culturali, tutte legate dal filo rosso del sale di Cervia e, soprattutto, tutte capaci di soddisfare le esigenze dei sempre più numerosi visitatori, appassionati e curiosi.

Durante i due ultimi fine settimana di settembre, il Comune di Castelvetro promuove con la collaborazione del Consorzio CASTELVETRO V.I.T.A. il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena e del Consorzio del Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, la 43esima Sagra dell'uva e del Lambrusco Grasparossa. Questo evento si propone di valorizzare e rinsaldare la vocazione agricola del territorio castelvetrese esaltando la storia e le caratteristiche del suo prodotto principe. Allestimenti coreografici, mostre, figuranti in costume, degustazioni, corsi di avvicinamento al vino, convegni, esposizioni di strumenti enologici, ripercorreranno la tradizione enogastronomica di Castelvetro.

Per un weekend all'insegna del territorio, dei prodotti gastronomici e della cultura, la città di Bibbiano presenta la 142esima edizione del Parmigiano Reggiano in mostra, dal 18 al 21 Settembre. Celebri sono ormai i classici stand eno-gastronomici con i prodotti della tradizione locale. Da non perdere è la cottura della forma di Parmigiano Reggiano Bibbiano La Culla.

Da oltre mezzo secolo, la Festa della Coppa, dedicata allo squisito salume DOP piacentino, segna la fine della stagione estiva e la chiude in bellezza. La manifestazione avrà luogo dal 3 al 6 Settembre a Carpaneto Piacentino Inoltre: stand gastronomici con i prodotti ed i piatti tipici locali, bancarelle, serate danzanti e fuochi d'artificio. Per info: http://www.winefoodfestivalemiliaromagna.com/

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Settembre tutto da gustare

Eventi gustosi

La provincia di Bologna durante il mese di Settembre è il teatro di numerosi appuntamenti golosi, che meritano sicuramente di essere messe al centro delle nostre priorità

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Carrera auto podistica

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rmai siamo tornati un po’ tutti dalle ferie. Mare, relax, sole, divertimento sono lontani. E tutti portano dentro ricordi e sensazioni positive, anche se c'è sempre un elemento comune che non manca mai: la cosiddetta "sindrome da rientro" o "post-vacation blues" (ovvero "tristezza post-vacanza"). Addirittura è stato stimato che ne soffre il 50% delle persone che ritorna dalle ferie e riprende la vita lavorativa. Anche se c'è una gran

parte di persone che si rilassa all'idea del rientro, all'idea di ritrovare la casa e le proprie abitudini. Quindi niente di meglio che riscoprire la ricchezza e gli aromi delle cucine locali, riabbracciando quella concezione di vita lenta che solo nelle sagre enogastronomiche si riesce a riassaporare. Fortunatamente il periodo di Settembre è ricco di eventi che fanno proprio al caso nostro. Si avvicina il "Settembre Castellano 2010", la più importante manifestazione d'intrattenimento in programma a Castel San Pietro Terme. Oltre un mese di appuntamenti che avranno il loro momento principale domenica 12 settembre, con la Sagra della braciola, quando si correrà la Carrera autopodistica, una spassosa sfida di veicoli a spinta umana, una sorta di Formula Uno ecologica. Ma gli eventi in programma sono davvero tanti dalla enogastronomia alla musica, dallo sport allo spettacolo, dall’animazione all’arte, nell'accogliente cornice di piazza XX Settembre e in tutto il centro storico, nel verde di viale Terme, nella suggestiva Arena


estiva e nell'elegante Cassero Teatro comunale, senza dimenticare gli eventi in programma nelle frazioni. Uno tra gli eventi enogastronomici più attesi è la Crapula Castellana che si svolgerà il 2 settembre dalle ore 20 alle ore 24 per le vie della città, convivio con gastronomia, musica e danze offerto dai commercianti ed artigiani della cittadina termale. Per i buongustai più che un invito, un consiglio: non mancate di assaggiare il menù di carne di castrato della "Locanda Città Slow”, nel verde Parco LungoSillaro dal 3 al 19 settembre dalle 19 alle 23 e sabato e domenica anche dalle 12 alle 14. Un altro appuntamento da segnare in agenda, è l’Autunno Bazzanese, tradizionale festa di fine estate all’insegna dell’enogastronomia e dell’intrattenimento presso la Rocca bentivolesca e lungo le vie del paese, quest’anno giunto alla 39esima edizione. Oltre ai tradizionali stand gastronomici della nostra cucina, tra gli appuntamenti più attesi si annoverano la Notte Bianca, che vedrà i negozi aperti con promozioni a sorpresa, la “Mangialonga”, passeggiata nella campagna bazzanese alla scoperta dei prodotti tipici del territorio e il Villaggio delle Città Slow, dove le città slow dell’Emilia-Romagna e d’Italia si impegnano a promuovere le proprie eccellenze gastronomiche in un’ottica di valorizzazione della cultura del vivere bene e della qualità della vita

Per info:

Settembre Castellano 2010 Info IAT Castel San Pietro Terme, tel. 051 6954137 Autunno Bazzanese Info IAT Zola Predosa, tel. 051 752838

Terra di sapori Info URP Comune di Molinella, tel. 051 6906833

La piazza di Castel San Pietro Terme nel giorno della Sagra della Braciola e della Carrera

nelle città. L’ultimo evento goloso di cui vi voglio parlare è Terra di sapori, che avrà luogo il 17 Ottobre a Molinella. La manifestazione si propone di riscoprire i piatti della tradizione locale e valorizzare la qualità dei prodotti locali dotati del marchio De.Co. (Denominazione Comunale d’origine), che ne attesta la tipicità con l’intento di consolidare il legame con la terra dove essi si producono da sempre. I prodotti

iscritti nel registro De.Co. sono: la “Torta di tagliatelline”, dolce nato agli inizi del 1800, a base di gustosa sfoglia all'uovo farcita alternando tagliatelline fini a mandorle e zucchero; il “Panone” di Molinella, “dolce povero” natalizio della tradizione molinellese, la “Salsiccia apassita della pertica di mora romagnola” di Molinella, tradizione rurale e gastronomica dell’Emilia Romagna.

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Terre di pianura

Un viaggio all’interno della pianura dell’Idice, un paesaggio in cui terra e acqua si intrecciano, dando vita a vere proprie oasi naturali, in passato terre di scontro tra Galli e Romani

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Archivio Provincia di Bologna - Vanes Cavazza

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’itinerario suggerito questo mese ci porta alla scoperta della pianura dell'Idice, caratterizzata da un paesaggio molto vario: si parte dalle colline a sud della Via Emilia per poi spingersi fino alle valli della bassa pianura. La prima tappa del nostro viaggio ci conduce a San Lazzaro di Savena, e in particolare al Parco Regionale dei Gessi Bolognesi. Il Parco è ricco di grotte, tra cui quelle famosissime del Farneto e della Spipola. La Grotta della Spipola, è la maggiore cavità europea scavata nei gessi, mentre la Grotta del Farneto è celebre per i ritrovamenti di reperti

risalenti a seimila anni fa, oggi conservati nel Museo archeologico di San Lazzaro e in quelli di Bologna e di Budrio. Lungo la Via Emilia incontriamo Ozzano, teatro del leggendario amore tra il cavaliere Rolando e l’Abbadessa Lucia, venerata dai Camaldolesi come fondatrice del ramo femminile dell’ordine e a cui i Calanchi dell’Abbadessa dedicano una menzione. Il nostro itinerario prosegue nelle terre di pianura e fa il suo ingresso a Budrio, patria dell’ocarina e città ricca di monumenti che ne testimoniano gli antichi fasti. Sopra i segni dell’originale pianta romana e medievale, il centro storico presenta un bell’aspetto sei-settecentesco, caratterizzato dal tradizionale elemento del portico. Fu infatti ne-


gli anni tra Rinascimento e Illuminismo che Budrio conobbe il suo massimo splendore economico, dovuto a una tecnica avanzata di lavorazione della canapa di cui divenne l’esportatore esclusivo in molti paesi d’Europa. Una visita non sarebbe completa senza aver comprato un esemplare dello strumento musicale inventato proprio qui: l’ocarina. L’ocarina è uno strumento musicale popolare a fiato di terracotta, prodotto in diverse dimensioni, in grado di comporre un concerto di diverse tonalità. Infine una gemma che da sola vale una visita, ossia la piccola frazione di Bagnarola. Scelta da alcune delle più prestigiose famiglie dell’aristocrazia bolognese per innalzare tra i secoli XVI e XVIII le loro superbe residenze di campagna, Bagnarola trova il suo elemento più sensazionale nel complesso dei Malvezzi-Campeggi, definito la “Versailles bolognese”. Proseguendo il nostro viaggio giungiamo a Molinella, un paese da sempre conteso tra terra e acqua. L’acqua qui non ha condizionato solo la geografia del territorio, ma anche l’economia e la cultura. Anche l’agricoltura di queste terre ha come protagonista un cereale legato all’acqua: il riso. Questi luoghi furono l’epicentro di grandi e ripetute agitazioni. Nel 1883 si organizzò il primo sciopero d’Italia delle risaiole, inaugurando una stagione di lotte che arrivarono a coinvolgere anche

Da vedere:

• Il Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa • Il Museo della Preistoria di San Lazzaro di Savena • L’ocarina di Budrio • I Musei e il centro storico di Budrio • Bagnarola: la Versailles bolognese • Il borgo antico di Minerbio e il complesso della Rocca Isolani • La Ciclovia sui Gessi di San Lazzaro di Savena • Il percorso ciclabile lungo il Navile a Malalbergo • Le valli e le oasi di Baricella, Malalbergo e Molinella • L’Asparago Verde di Altedo IGP Per info: turismoinpianura.provincia.bologna.it

Ville di Bagnarola - archivio Regione Emilia-Romagna

mille mondine. Sempre qui nacque Giuseppe Massarenti, l’uomo che dalle lotte sindacali passò alla creazione delle prime cooperative. Antico porto fluviale sul Canale Navile, Malalbergo è ricordata soprattutto per la produzione dell’asparago verde di Altedo, lontana e consolidata tradizione che risale alla prima metà del Novecento. La rilevante presenza di valli, oasi di grande valore ambientale sug-

gerisce al viaggiatore più attento un’altra possibilità di visita della pianura dell’Idice: le più importanti oasi sono la “Vallazza” a Molinella, la valle “La Comune” a Malalbergo e la “Cassa del Quadrone” a Buda di Medicina, già in territorio imolese. Il fascino di questi luoghi risiede proprio nelle sue atmosfere sfumate, che spesso avvolgono veri e propri gioielli dell’arte. (M.B.)

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La regina settembrina

I tesori della Tintoria

L'uva da tavola è la regina dei frutti settembrini, bella nel suo grappolo di acini copioso e goloso

Agriturismo La Tintoria Via Valle del Samoggia, 5906 40050 Castello di Serravalle BO 051 6708743 www.agriturismolatintoria.it

Un grappolo di uva saslà

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n alimento genuino, ricco di zuccheri, come fruttosio e glucosio, facilmente digeribili, nonché di potassio e calcio. Settembre ed ottobre sono in Italia i mesi della vendemmia. La vendemmia è un momento fondamentale per i produttori di vino, quello in cui si raccolgono i frutti di un intero anno di lavoro. Ma è anche un momento di festa, che si trascorre in compagnia, riscoprendo tradizioni antiche. In questo periodo, da un filare all'altro, da un vigneto all'altro si sentono le voci dei vendemmiatori interrotte dai trattori che portano in cantina l'uva raccolta. In provincia di Bologna il saslà è un tesoro dimenticato che i nostri nonni ben custodivano e portavano dalle colline, con i carri trainati da buoi fino a Casalecchio (BO) e da qui a Piacenza dove un commerciante curava l’e sportazione. Questo vitigno, il cui termine corretto è chasselas, produce una uva da tavola particolarmente gustosa dalla

buccia molto sottile con acini sferici dorati, quasi trasparenti. Fa parte delle cosiddette uve settembrine, poichè è una delle prime raccolte in un lasso di tempo che va da fine Agosto a inizio Settembre. Si diffuse nei primi anni del XX secolo nel territorio dei colli bolognesi. E’ originario del sud del Libano e i Fenici lo diffusero in Spagna, Francia e Italia. Attualmente nel bolognese si stima che ne rimanga meno del 5 per cento di tutta la produzione, corrispondente a circa 1000 quintali, mentre un tempo era una delle ‘uve da tavola’ più commercializzate. Grazie ad agricoltori consapevoli come la famiglia Fioretti, si è riusciti a recuperarla e valorizzarla nella maniera che merita. Se avete la possibilità provate una delle tante visite guidate che i viticoltori offrono in questo speciale periodo dell’anno; raccogliere l’uva direttamente dalla vite. È un’esperienza sicuramente da provare. (M.B.)



Il principe dei prosciutti in scena

A Carpegna, nel Montefeltro

ANGELO LO RIZZO

E’ stato il severo ma magnifico Palazzo dei Principi, edificato nel 1675, vero gioiello tardo rinascimentale, ad ospitare il cuore della settima Festa del Prosciutto

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Una panoramica sul Montefeltro

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a Festa del Prosciutto si è svolta a Carpegna dal 16 al 18 luglio ed ha visto quale protagonista un prodotto legato al territorio, al clima e ai sistemi di lavorazione. Un appuntamento irrinunciabile per tutti coloro che, da esperti buongustai, amano seguire da vicino uno degli incontri gastronomici più prelibati delle Marche. La deliziosa bontà del prosciutto di Carpegna è dovuta essenzialmente al particolare tipo di carni dei suini allevati, a volte anche allo stato brado, all’alimentazione basata su ghiande ed erbe selvatiche, al-

l’accurata lavorazione che, nel corso degli anni, ha portato nel territorio una vera e propria industria di stagionatura delle preziose cosce. A proposito di Carpegna e del Montefeltro già nel 1667 Pier Antonio Guerrieri scriveva: “si ha nel paese molta copia di formaggi, pollami, uova, carni salate e prosciutti di montagna”. E Carpegna, culla del Montefeltro, antico borgo dell’Appennino marchigiano, ha in effetti un’antica tradizione nella salatura della carne e nella produzione dei prosciutti, attività che continua tutt’oggi grazie all’impegno della Brendolan Prosciutti spa. L’allevamento del maiale è pratica secolare grazie alla caratteristica della zona ricca di faggete, di querce, di cerri ed altre piante amate dai suini e per l’abbondanza di limpide acque. I prosciutti di Carpegna presentano un giusto bilanciamento fra grasso e magro; risultano sapidi ed anche “dolci”, in buon equilibrio, con carni sode e compatte, prive di venature sanguigne. Hanno ottenuto la Denominazione d’origine già nel 1990 e la DOP dopo la pubblicazione del-


la legge europea nel 1992. Il disciplinare di produzione si allinea a quello di due altri celebri prosciutti del nostro Paese, il Parma ed il San Daniele, con la differenza che la provenienza delle cosce è limitata a tre regioni, Lombardia, Emilia-Romagna e Marche. E poi tutte le successive fasi di lavorazione e di stagionatura devono, però, essere svolte a Carpegna. Non vengono usati additivi. Il prosciutto ha forma tondeggiante tendente al piatto con sufficiente strato di grasso; il peso varia fra gli 8 ed i 10 kg; viene marcato a fuoco con il logo che lo identifica. E per gustarlo al meglio va tagliato a mano, con un coltello

stretto, lungo e ben affilato, seguendo le fibre muscolari della carne. La Festa del Prosciutto di Carpegna si presenta, quindi, come una ghiotta occa-

La puntatura del Prosciutto di Carpegna

sione per conoscere questa terra, nella pace delle verdi colline. Quelle stesse colline che il Palazzo dei Principi guarda attraverso le sue 150 finestre.


Ambasciatori del gusto premiati

La gastronomia incontra l’energia verde

MARA MUSANTE

Premiati nello splendido e prestigioso Salone delle Feste del Casinò di Campione d’Italia (CO) giornalisti e opinion leader promotori della cultura enogastronomica italiana

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La premiazione di Giovanni Panzieri, direttore marketing del brand “Sapori & Dintorni” di CONAD

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ei i riconoscimenti assegnati dall’Unione Italiana Ristoratori ai giornalisti: Alex Guzzi del Corriere della Sera, Alberto Lupini di Italia a Tavola ed Enrico Saravalle di Bell’Italia; gli altri tre ad Alfredo Zini, vice presidente nazionale FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e presidente dei ristoratori milanesi, a Giuseppe Zuliani, direttore marketing generale di CONAD e a Giovanni Panzeri, direttore marketing del brand “Sapori & Dintorni” di CONAD che racchiude più di 250 prodotti DOP e IGP. Anche in questa settima edizione, la U.I.R., che unisce l’arte culinaria all’arte pittorica, ha premiato gli Ambasciatori del Gusto con opere realizzate per l’occasione dal-

l’artista milanese Laura Fiume. Durante la serata, gli oltre 150 ospiti hanno degustato le specialità preparate dagli chef dell’Unione ed hanno festeggiato il 39° anniversario della U.I.R., la cui mission è la promozione della cucina italiana di qualità basata sui prodotti del territori per soddisfare le esigenze dei buongustai, sempre alla ricerca di nuove esperienze gastronomiche. Da quest’anno, la U.I.R. applica la “Carta della Qualità”, una sorta di disciplinare che ogni ristoratore associato si impegna a rispettare, pena l’esclusione dall’Unione. Caratteristica dei ristoranti aderenti, che si trovano prevalentemente in Italia, ma anche all’estero (Svizzera, Lussemburgo, U.S.A) e sono presenti nella guida annuale Art Hospitality, è il dare in omaggio, ad ogni cliente che ordina il menù degustazione (o la specialità del locale indicata nella lista) una “tavoletta d’Autore” in ceramica con la riproduzione dell’opera di un pittore contemporaneo, a testimonianza del sodalizio tra “arte culinaria” ed “arte figurativa”. Per info: Unione Italiana Ristoratori, Tel 02 86998453.



TUTTO WEEKEND rassegna di eventi, sagre, manifestazioni enogastronomiche e appuntamenti per la cultura e il tempo libero in collaborazione con il portale www.prodottitipici.com Per segnalare un evento Tel. 051 736770

SETTEMBRE 2010 02-03/09 Caldaro (BZ) Giornate del Vino di Caldaro Info: Wein Kaltern 0471 965410

03-05/09 Lavagno (VR) 5° Vino in Corte Info: Ass.San Briccio in Festa info@sbif.it

03-06/09 Costabissara (VI) 10ª Festa del Pesce e del Baccalà alla Vicentina Info: 340 8709031

04-08 e 10-12/09 Selva di Trissino (VI) 6ª Festa del Gnocco Info: 320 2043297

05-09 Piobbico (PU) Sagra del Polentone alla Carbonara Info: Comune 0722 986225

09-12/09 Bologna (BO) 22° SANA - Salone Internazionale del Naturale Info:Bologna Fiere 051.282351

09-12/09 Fano (PU) VIII° Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce Info: Confesercenti 0721 831382

09-22/09 Villa d’Adige (RO) 27ª Festa Regionale della Polenta Info : 349 8829445

10-12/09 Cervia (RA) Sapore di Sale 2010 Info: Comune 0544 915211

10-12/09 Montalcino (SI) 34ª Settimana del Miele Info: A.S.G.A. 0577 848488

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10-19/09 Asti (AT) 44ª Douja d’Or Info: Camera Comm. 0141 535241

11-12/09 Sassello (SV) IV° Love Amaretto Info: OroArgento 019 6898607 11-12/09 Buonconvento (SI) Loc. Bibbiano Villaggio della Birra 2010 Info: 0577 807077

11-19/09 Forni di Sopra (UD) Forni, Funghi e Gastronomia Info: Cons.Serv.Tur. 0433 88553

11-19/09 Bari (BA) Agrimed 2010 Info: Fiera 080 5366111

18-19/09 Pietra Ligure (SV) VIª Dolcissima Pietra Info: OroArgento 019 6898607

19/09 Badalucco (IM) 40° Festival dello Stoccafisso Info: Comune 0184 407007

25/09 Pianello Val Tidone (PC) 2° Pianello Frizzante Info: Comune 0523 994111

25-26/09 Millesimo (SV) XVIIIª Festa Nazionale del Tartufo Info : Comunità Montana 019 5564344 25-26/09 Canelli (AT) 12ª Canelli, la Città del Vino Info: Comune 0141 820231

25-27/09 Verla di Giovo (TN) 53ª Festa dell’Uva e 22ª Marcia dell’Uva Info:Az.Tur.Val Cembra 0461 683110


In vetrina Dal 3 al 6 settembre, Carpaneto Piacentino (PC) 54ª Festa della Coppa Piacentina DOP Info: Pro Loco 0523 852 502 Da oltre mezzo secolo, la Festa della Coppa, dedicata allo squisito salume piacentino, segna la fine della stagione estiva. La festa è ormai un appuntamento imperdibile per tutti coloro che vogliono degustare le coppe prodotte dai numerosi salumifici locali. La Coppa è uno dei tre salumi piacentini, insieme a pancetta e salame, a marchio D.O.P. e si caratterizza per la sua spiccata dolcezza, contrapposta ad una delicata sapidità ed al caratteristico aroma che contraddistingue i prodotti stagionati. Per le vie e le piazze del paese sono attivi stand gastronomici che propongono i piatti caldi tipici e numerose bancarelle di artigianato locale. Inoltre per questa edizione è stata istituita "La Via della Coppa", un percorso organizzato all'interno di Palazzo Scotti, castello fortilizio del '400, in cui si possono effettuare degustazioni, abbinamenti, assaggi e acquisti direttamente dai salumifici aderenti alla Via.

Dal 12 al 19 settembre, Gorgonzola (MI) XIIª Sagra Nazionale del Gorgonzola Info: Pro Loco 02 95301238 Questa gustosissima sagra, dedicata ad uno dei formaggi più rinomati della gastronomia italiana, si svolge nell'omonimo comune della provincia di Milano. La Pro Loco di Gorgonzola, promuove, per l'undicesimo anno consecutivo questo evento, il cui programma prevede assaggi e degustazioni, ''Risottata'' risotto al gorgonzola nella pentola più grande del mondo, ma anche mostre,

convegni, concerti, balli popolari, eventi sportivi, antichi mestieri, rassegna di artigianato artistico e spettacoli per bambini. Si possono inoltre visitare il 'Museo dell'arte contadina', per riscoprire la cultura contadina attraverso i vecchi attrezzi agricoli, e la 'Cascina lombarda', per conoscere da vicino gli animali della fattoria. In questa occasione è anche possibile assistere a dimostrazioni sulla mungitura e alla lavorazione del latte.

Dal 15 settembre al 10 ottobre, Isola della Scala (VR) 44ª Fiera del Riso – 4° Risitaly Info: Ente Fiera 045 7300089 Un detto popolare recita "Il riso nasce nell'acqua e muore nel vino". E la tradizione ad Isola della Scala non è cambiata: da oltre 40 anni la Fiera del Riso propone ottimi risotti da accompagnare, se si vuole, ad un buon bicchiere di vino. Il rispetto del passato e la capacità di offrire il cereale più noto al mondo in 100 modi diversi hanno fatto di questa manifestazione l'evento enogastronomico più visitato in Italia. I segreti sono la passione e l'ospitalità di questa terra, uniti alla qualità del riso locale, il Nano Vialone Veronese Igp, preparato da maestri risottari con anni di esperienza alle spalle tra mestoli e paioli. Risitaly è un evento nell’evento ed è dedicato ai diversi elementi che compongono la filiera del riso: gli aspetti produttivi, economici e nutrizionali, la trasformazione e la gastronomia. Inoltre vengono organizzati dibattiti e talk-show con grandi ospiti per valorizzare il riso italiano e fornire nuove conoscenze agli operatori del settore e ai consumatori.

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TUTTO WEEKEND OTTOBRE 2010

01-03/10 Funes (BZ) Festa dello Speck Info: Ass. Turist. 0472 840180

02-03/10 Monte Porzio (PU) 7ª Fiera d’ottobre, dall’uva al vino Info: Pro Loco 0721 955619

02-04/10 Longarone (BL) 10° Sapori Italiani Info: Fiera 0437 577577

03/10 Rovegno (GE) 41ª Sagra della Patata Info: Comune 010 955033

08-10/10 Lavagna (GE) VII° Pesto e dintorni Info: OroArgento 019 6898607

09-10/10 Teano (CE) VI° Cioccolateano Info: Pro Loco 338 2967118

09-10/10 Casez di Sanzeno (TN) 6ª Pomaria Info: Az. Turist. 0463 830133

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15-17/10 Vicenza (VI) 2° Festival Nazionale dell’Enoturismo Info: Fiera 0444 994780 16-19/10 Roma (ROMA) XVI° Pa.Bo.Gel Info: Fiera 06 65074200 21-25/10 Torino (TO) 8° Salone del Gusto Info: Slow Food 0172 419611 25-28/10 Bolzano (BZ) 34° Hotel e 7ªAutochtona Info: Fiera 0471 516000 28-30/10 Trieste (TS) 5° TriestEspresso Expo Info: Fiera 040 9494111 28-31/10 Cremona (CR) 65ª Fiera Internazionale del Bovino da Latte Info: Fiera 0372 598011


In vetrina Dal 16 al 19 settembre, Cefalù (PA) 4° Sherbeth Festival Festival del Gelato Info: Comune 0921 924111 Il Festival internazionale del gelato, torna a Cefalù per il quarto anno consecutivo con il tema “Il gelato fatto ad arte”. Per tutta la durata dell’evento, lungo il corso della cittadina madonita, è possibile degustare i gelati di 30 gelaterie provenienti dalla Sicilia, dall’Italia e dal Mondo. La fantasia dei gusti spazia dal classico gusto limone all’originale sorbetto al vino, ma tutti sono rigorosamente prodotti con materie prime e prodotti naturali. Il Sherbeth Festival nasce dalla voglia di affermare la sicilianità del gelato. Ogni regione ne rivendica la paternità, ma qui si vuole dimostrare che il gelato è nato in Sicilia ed in particolare sulle Madonie, dove gli Arabi preparavano, già secoli fa, lo “Sherbeth” (il sorbetto) utilizzando la neve dell’Etna ed il succo della frutta locale. L’intento è di valorizzare non solo questo prodotto della tradizione, ma anche il territorio con i suoi splendidi paesaggi e la sua cultura.. La kermesse si svolge, infatti, nel centro storico medievale di Cefalù, dove anticamente veniva stoccato il ghiaccio utilizzato per il gelato e che, per questo evento, si trasforma in “Villaggio del Gelato”. Anche in questa edizione sono previsti convegni, laboratori, spettacoli, concerti e percorsi culturali, oltre a molte novità.

Dal 16 al 19 settembre, Riolo Terme (RA) 59ª Sagra Provinciale dell’Uva Info: Pro Loco 0546 70009 Questo importante avvenimento, che coinvolge tutta la cittadina di Riolo, offre un giusto riconoscimento ad un protagonista assoluto del territorio: Il Vino. Sono in programma vari appuntamenti per valorizzare la produzione vinicola e proporre stimolanti incontri tra il vino e l’antica storia locale: questa edizione è dedicata a ”L’Incontro tra Celti, Vino e Romani”. L’inaugurazione della Sagra prevede un importante convegno sulle problematiche del vino e della vite condotto da esperti del settore, a cui seguono degustazioni guidate per dare il giusto riconoscimento alla produzione vinicola locale ed ai prodotti tipici del territorio. La kermesse continua con stand gastronomici e cene a tema, intrattenimenti musicali e visite agli accampamenti celtici e romani in allestimento per la grande sfida della domenica, giorno in cui è previsto (ore 15) l’incontro scontro tra i popoli celtici che abitavano la valle del Senio e le legioni romane che avanzavano per la conquista delle terre di Romagna. La grande sfida continua alla sera (ore 21) quando, nell’antica piazza davanti al castello, si fronteggiano le armate. Ma…l’arrivo di Bacco riesce a riappacificare i popoli coinvolgendo tutti i presenti in un grandioso spettacolo di fuochi artificiali, a conclusione dell’evento.

MACELLERIA CILLO Ctr. Cortedona 20 82011 Airola (BN) Tel. & Fax 0823/714422 Cell. 335/454723 www.savigni.com www.salumificiocillo.it

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SCELTI PER VOI PER I TUOI VIAGGI SCEGLI LE METE DI CULTURA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO, TRA LE STRUTTURE CONSIGLIATE DALLA RIVISTA DEGUSTA:

Siete stati in una delle nostre strutture selezionate? Fateci conoscere il vostro parere.

Country Hotel e Agriturismo

ANTICO PODERE PROPANO Tel 0175.479091 - Saluzzo (CN)

Il territorio Saluzzese va dalle montagne del Monviso alle fertili pianure del Po ed offre la possibilità di svariati itinerari storici, naturalistici e gastronomici.

Corte colonica adibita ad abitazione. Camere spaziose ed allegre con telefono, collegamento internet e tv; all’esterno un giardino attrezzato. Doppia E 70. Singola E 50

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Agriturismo

ACamere e colazione in villa

ANTICO SPLENDORE

VILLA BOLZONELLO

Area dolomitica nella Val Canzoi, vicina a Feltre e a Pedavena, Busche, Mas Sedico, S.Giustina. Nei pressi il Fiume Piave, oltre a zone umide, al museo storico della Bicicletta; attivi meravigliosi sentieri verdi.

Strada dei vini Montello e Colli Asolani, da visitare il Bosco Fagaré, siamo nell’ area del fiume Brenta - Bacchiglione, e del fiume Piave; comuni vicini di Montebelluna e Asolo.

Cesiomaggiore (BL) • Tel 0439.42259

Cornuda (TV) • Tel/fax 0423.821063

Park, TV sat, Tel, internet-point, sala tv, lettura, svago e riunioni, pavimento riscaldato.

Park, TV, Tel, sala lettura, sala riunioni,

Prezzo € 45 Prezzo riservato Club Degusta € 40

Prezzo € 35 Prezzo riservato Club Degusta € 33

SCHLANK SCHLEMMER HOTEL KÜRSCHNER

Trattoria e camere

Un relais nella campagna della Carinzia, vero e proprio paradiso del relax dal panorama idilliaco sulle Dolomiti.

In Piazza Marconi a Vernazza, si trova la Trattoria Gianni Franzi. Il segreto della sua notorietà sta nei piatti a base di pesce secondo le antiche ricette liguri. Possibilità di soggiorno. Le prime camere furono ricavate con la supervisione di Aldo Trionfo, collaboratore di Luchino Visconti.

Tel. 0 (043) 4715/ 2590 (Carinzia) Austria

Giardino privato con piscina riscaldata e nuova sala fitness e wellness con trattamenti alla vinoterapia.

GIANNI FRANZI

Vernazza (SP). - Tel 0187 821003

Park, TV sat, Tel, internet-point, sala tv, lettura, svago e riunioni, pavimento riscaldato. Doppia E 60-85. Singola E 42-65


APPARTAMENTI SARDEGNA

L’ospitalità de

(Arzachena-Sassari) Tel +39 3389175600

Settimo Vittone (To) - Tel 0125 659083

Porto San Paolo (Loiri-Olbia) e Cannigione

Le spiagge meravigliose della Sardegna nord-orientale, scorci indimenticabili di mare ed angoli suggestivi nell’entroterra. Luogo di relax nella natura ma a pochi km da centri turistici e culturali d’interesse.

Appartamenti di nuova costruzione affittabili tutto il periodo dell’anno per soggiorni di vacanza. http://sardegnavacanze.fotoblog.it

THERMEN RESORT & GOLF WARMBADERHOF Tel 0043.04242-3001 Warmbad-Villach (Carinzia) Austria

La rigogliosa natura Austriaca in un parco privato di ben 20 ettari e le calde e benefiche acque termali di Warmbad. Inoltre beauty center con talassoterapia, cosmetologia, dermatologia estetica e chirurgica.

Camere e suite con vista parco, ampio bagno, minibar,telefono e televisione satellitare e collegamento web.

IL CASTELLO B&B

Il castello di Settimo Vittone sorge su un altopiano roccioso e fu costruito in pietra verso la metà del XII secolo. Si accede al castello dalla strada che sale dal borgo fino a piazza Conte Rinaldo.

Accoglienza famigliare, una ricca colazione e rilassanti passeggiate all’aria aperta, sui sentieri della via Francigena saranno la nostra ospitalità. Doppia E 55. Singola E 35

BEST WESTERN LU KING HOTEL Tel 051.734273 - Anzola dell’Emilia (BO)

Immerso nel verde a 20 minuti dal centro storico di Bologna. Ideale per chi viaggia in auto, confortevole per chi vuole concedersi un tranquillo riposo dopo una giornata di lavoro o un lungo viaggio.

Aria condizionata, tv satellitare, presa fax/modem e asciugacapelli; servizio navetta per Fiere Internazionali. Servizio deposito bagagli e lavanderia.

Se sei titolare di una struttura ricettiva di pregio, un agriturismo qualificato, un resort, un B&B esclusivo o altro complesso d’eccellenza con caratteristiche uniche, puoi contattare la nostra redazione per prenotare un sopralluogo che ne verifichi gli standard qualitativi ed avere quindi la possibilità di essere selezionato tra le strutture convenzionate Degusta.

Scrivi a redazione@degusta.it indicando nell’oggetto “Rubrica scelti per voi”.

Prezzi da E125 a E450 per persona,

Mezza pensione. A seconda del tipo di soggiorno (consultare prima le ricche promozioni)

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DEGUSTA

®

La R iv i sta de l Gusto e de l Turi s m o E no g a s t r o no m i c o

Via Caduti di Sabbiuno, 1 - 40011 Anzola Emilia (BO) Tel/Fax + 39 051 736770 – Tel + 39 051 3167788 www.degusta.it - Email: info@degusta.it

Editore e Amministratore Delegato Gianluigi Veronesi marketing@degusta.it

IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO ETICO

Direttore responsabile Gianfranco Leonardi

Responsabile di redazione Annalisa Borsari redazione@degusta.it

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Stampa Grafiche MDM - Forlì

Collaborano Lorenzo Frassoldati, Luca Gardini, Gabriele Cremonini, Umberto Faedi, Attilio Scotti, Luigi Ialuna, Piero Valdiserra, Mara Musante, Michele Petrocelli. Riccardo Lagorio

In questo numero Matteo Bergamaschi, Elizabeth Ganley-Roper, Giacomo Benpensare, Elisa Galante, Anna Beccaccini, Gianluca Mezzofiore, Kevin Ber Numero ROC: 9559

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

DEGUSTA® è una rivista progettata in un formato intelligente che incontra sempre più il favore dei suoi abbonati. Rispetto al precedente formato A4 la veste attuale evita lo spreco del 50% di carta, salvaguardando le foreste e la natura e dando un contributo reale alle tante campagne contro il disboscamento e la tutela degli ecotipi. Ma non è tutto. Infatti si utilizza la metà del colore di stampa tutelando l’ambiente e garantendo, sia agli abbonati sia agli inserzionisti pubblicitari, un costo sempre contenuto e conveniente. Da ormai 6 anni il costo dell’abbonamento non è aumentato e i costi pubblicitari per gli inserzionisti sono i più bassi del mercato. DEGUSTA® non ingombra, non occupa spazio sulle vostre scrivanie e nelle vostre librerie e una volta smaltito occupa la metà degli spazi occupati (a spese del contribuente) dalla maggior parte degli altri periodici. Contribuiamo intelligentemente al nostro progresso nell’interesse di tutti e per il bene di chi verrà dopo di noi, senza mai dimenticare di garantirvi un atteggiamento etico e un risparmio vero dalla nascita della rivista sino al suo smaltimento.

In redazione:

Gianluigi Veronesi Direttore e A.D.

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Daniela Turrini Ammistrazione

Annalisa Borsari

Responsabile di redazione


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Chi vuole conoscere più approfonditamente il mondo dell’enogastronomia I golosi, amanti della buona tavola • Chi non si fida delle voci “di corridoio” Chi prepara sfiziosi manicaretti, ma vorrebbe sempre qualcosa di nuovo Chi desidera stupire i propri amici con novità e scoop • Chi non sa mai che vino mettere in tavola • Chi è sempre in vacanza, e non sa più dove andare • Chi non va mai in vacanza, e sarebbe meglio che ci andasse • Chi pensa che l’enogastronomia sia solo “mangiare e bere” • Chi pensa che una bella rivista abbia anche dei contenuti interessanti • Chi vuol sapere tutte le date e le località per le sagre….

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