RASSEGNA STAMPA DEL 1 SETTEMBRE 2019

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01-SET-2019

da pag. 11 Quotidiano nazionale

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da pag. 11 Quotidiano nazionale

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da pag. 11 Quotidiano nazionale

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da pag. 16 Quotidiano nazionale

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da pag. 16 Quotidiano nazionale

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28-AGO-2019 Estratto da pag. 25 6566

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30-AGO-2019 Estratto da pag. 30 6566

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28-AGO-2019 Estratto da pag. 12 6566

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IX

Villadose Porto Viro Taglio di Po Ceregnano

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Azzalin: «Il problema è la carenza di alloggi popolari» `Il consigliere del Pd

attacca la giunta Zaia dopo i rincari dell’Ater PORTO VIRO «Basta con le falsità della giunta Zaia per coprire le proprie incapacità. Gli alloggi popolari non pullulano di ricconi: la realtà è drammatica». Il consigliere regionale Pd Graziano Azzalin è intervenuto sulla questione in occasione di un incontro che venerdì si è svolto al circolo anziani Auser di Porto Viro di

fronte ad una nutrita rappresentanza dei residenti degli alloggi. «Zaia e i vertici Ater stanno mettendo in piedi una campagna mediatica vergognosa, che punta a raffigurare gli abitanti delle case popolari come una manica di ricchi mascalzoni che occupano gli alloggi a sbafo – ha affermato il consigliere -. Sicuramente i disonesti esistono dappertutto: ma è inaccettabile che questa giunta regionale spari nel mucchio per coprire le proprie incapacità». È una situazione nettamente più complessa e differente quella che invece Azzalin individua e tra cui tanti ancora attendono un appartamento a cau-

sa di una realtà immobiliare spesso carente di alloggi.

POLITICHE PER LA CASA «La triste ed allarmante verità - ha aggiunto - è che chi governa da lustri il Veneto non ha prodotto fino ad oggi il minimo straccio di politiche per la casa. Basti pensare che a livello regionale sono ben 13.777 le famiglie in attesa di assegnazione di alloggio popolare. Contemporaneamente vi sono, nel patrimonio Ater, qualcosa come 5.618 alloggi sfitti e non occupati per gravi carenze manutentive. Se invece di blaterare a caso la Regione mettesse a posto questi al-

loggi, si riuscirebbe già a rispondere al 40 per cento della domanda abitativa. La narrazione vera è che siamo di fronte ad un colossale disastro e ritardo dal punto di vista manutentivo». L’incremento degli affitti, inoltre, dovrebbe essere rivisto perché non considera le effettive condizioni degli appartamenti. «Gli aumenti degli affitti imposti da Zaia non tengono conto delle profonde diversità di condizioni in cui si ritrovano i diversi alloggi. Perché un inquilino che vive in una casa che necessita di manutenzione straordinaria deve subire gli stessi aumenti di chi risiede in un appartamento decen-

PORTO VIRO Graziano Azzalin

te e magari di più recente costruzione?». Importante per Azzalin è considerate come anche negli alloggi Ater vi sia «ben un terzo di persone che sono disabili o anziane oppure che si ritrovano in entrambi le condizioni. Si tratta di una realtà che non può essere ignorata. In provincia di Rovigo il 73% degli inquilini Ater ha subito un aumento e anche a Porto Viro ho riscontrato numerose criticità, occorre modificare i parametri e tutelare le categorie più fragili. L’emergenza insomma è chiarissima: Zaia fa finta di non vedere». Elisa Cacciatori

«Il depuratore è stato messo fuori uso» Gli sversamenti nella rete fognaria del 26 agosto in zona `Acquevenete: «Stiamo intervenendo, anche per i controlli» industriale hanno provocato il grave e inatteso problema Allarme di Terre Nostre: «In arrivo un inceneritore di pollina» `

L’ALLARME POLLINA

VILLADOSE

Domani pomeriggio in prima convocazione e giovedì sera in seconda si terrà il consiglio comunale. Otto i punti all’ordine del giorno, ma sembra prevedibile che si possa parlare di un ulteriore punto, che è in realtà contenuto nell’ordine del giorno della prima seduta del “Tavolo ambientale” la commissione di studio già preannunciata da tempo, che avrà il compito di affrontare le questioni più volte poste all’attenzione dell’amministrazione comunale da parte del comitato Terre Nostre che nel rallegrarsi della tanto attesa prima convocazione del tavolo, il 10 settembre alle 21 nella sala municipale, non nasconde di sentire “puzza” di un nuovo problema incombente: «Al terzo punto all’ordine del giorno – si spiega, infatti in una breve nota - si parla di un nuovo impianto, si vocifera di un inceneritore di pollina in area prossima a quella industriale, che andrebbe ad arricchire il già cospicuo patrimonio villadosano». Nell’ordine del giorno il punto “incriminato” è «Informativa su richiesta di autorizzazione regionale per un nuovo insediamento».

Aria, ambiente e aziende creano problemi e polemiche a Villadose. A seguito di una nuova segnalazione di odori in prossimità del depuratore, nel pomeriggio di venerdì i tecnici di Arpav e di Acquevenete sono usciti per un sopralluogo congiunto sul posto. «L’odore segnalato anche ieri dai residenti deriva con tutta probabilità da scarichi non conformi in fognatura dice l’azienda dell’acqua in una nota -. Inoltre, l’ultimo episodio odorigeno, verificatosi lo scorso 26 agosto, ha intaccato la funzionalità del depuratore, che ancora non è tornato alla piena capacità depurativa. Sono in corso gli interventi da parte di Acquevenete per ripristinarne la massima operatività. Al tempo stesso proseguono gli accertamenti per individuare le responsabilità di questi ricorrenti disagi: le indagini si concentrano nella zona industriale di Villadose. In aggiunta alle continue verifiche sugli scarichi fognari, Acquevenete, in collaborazione con Arpav, installerà un dispositivo per il controllo della qualità dell’aria.

DEPURATORE FERMO Il sindaco Gino Alessio, dopo le segnalazioni a tutti gli Enti responsabili, reduce da un confronto con Acquevenete e Arpav sulle emissioni straordinarie al depuratore di Via Andreotti ha informato che si è dovuta interrompere l’attività del depuratore. «A causa di anomale quantità scaricate a depuratore e un mix di sostanze in essa contenute hanno reso l’intervento del depuratore temporaneamente inefficace. È necessario un intervento straordinario per ripristinare l’attività normale dei fanghi di depurazione. - ha spiegato Alessio -. I sopralluoghi di questi giorni in diversi siti del territorio hanno consentito di effettuare campionamenti che confidiamo riusciranno a individuare la causa del problema per intervenire adeguatamente. Il processo di rispristino del normale funzionamento richiede necessariamente qualche giorno. Per questo si chiede a tutti di avere la pazienza che l’intervento di ripristino già in corso possa produrre i suoi effetti. Questo wekend sarà purtroppo ancora caratterizzato da odori che si ridurranno progressivamente. Ulss, Arpav e Acquevenete, ciascuno per la propria competenza stanno lavorando a presidio della salute, per la riduzione del disagio e per un rapido ritorno alle normalità».

VILLADOSE Gli scarichi non a norma di qualche azienda hanno messo fuori uso il depuratore

Taglio di Po saluterà i Francescani ma accoglierà ben tre sacerdoti TAGLIO DI PO Non saranno due, come precedentemente annunciato, ma tre i sacerdoti: un parroco di appena 35 anni, e due vicari parrocchiali di età più avanzata, che arriveranno nell’Unità pastorale di Taglio di Po e Mazzorno Destro, dopo la partenza definitiva dei Frati Minori Francescani della Provincia del Nord Italia “Sant’Antonio” che dopo 80 anni hanno rinunciato alla gestione ecclesiastica della comunità religiosa di Taglio di Po. Sulla“Nuova Scintilla” il vescovo Adriano Tessarollo a luglio aveva scritto: «I Superiosi dei Frati Minori Francescani già da tempo hanno comunicato la necessità di rinunciare alla cura pastorale delle parrocchie di Taglio di Po e di Mazzorno Destro. Mentre ringraziamo per il loro servizio di 80 anni a Taglio di Po e da qualche anno anche a Mazzorno Destro, ho ritenuto di affidare la cura pastorale di queste due parrocchie a don Damiano Vianello col compito di parroco e a don Stefanio Nardelli col

compito di vicario parrocchiale, ai quali auguro un buon e concorde lavoro pastorale per il bene di queste due comunità».

AVVICENDAMENTI Sempre con lo stesso settimanale diocesano il vescovo Adriano ha comunicato che, in data 22 agosto, ha provveduto ad altre nomine che si sono rese necessarie e tra queste, quella di don Giuseppe Cremonese «in seguito alla rinuncia dell’ufficio di parroco in solido per le parrocchie di San Bartolomeo e Ca’ Cappello con Mea, è stato nominato vicario parrocchiale nell’Unità Pastorale di Taglio di Po e Mazzorno Destro». Quindi, l’Unità pastorale tagliolese perderà due sacerdoti e un religioso frati ma avrà

SODDISFAZIONE PER LE SCELTE EFFETTUATE DAL VESCOVO TESSAROLLO PER L’UNITÀ PASTORALE

tre sacerdoti diocesani.

L’ACCOGLIENZA Don Damiano, don Stefanio e don Giuseppe, insieme, faranno l’ingresso nell’Unità pastorale sabato 21 settembre con la messa delle 18,30. Un comitato spontaneo sta lavorando, nell’ambito della stessa Unità pastorale per preparare bene questo evento e quello del congedo di domenica 15 settembre con la Comunità dei Frati Minori). C’è molta attesa e nello stesso tempo una fondata speranza che il passaggio non sia un’occasione di allontanamento dalla chiesa ma un avvicinamento alla stessa e alle varie attività di formazione e accrescimento del corpo (con l’Oratorio parrocchiale) e dell’anima. Tutto questo con sincero spirito di collaborazione, ognuno per la propria parte, religiosa, civile e culturale al fine di crescere armonicamente in una comunità sempre più coesa e unità pur nella diversità di pensiero, di espressione religiosa, politica, sportiva e culturale. Giannino Dian

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NUOVO IMPIANTO «Pare sia anche in arrivo un nuovo impianto presso la zona industriale – ribadisce il comitato - si vocifera possa trattarsi, addirittura, di un inceneritore di pollina, ma speriamo di sbagliarci!». Tornando alla convocazione del tavolo ambientale, il comitato Terre nostre punta anche il dito su tempi e circostanze di convocazione, facendo diretto riferimento all’ultimo intervento di Arpav: «In seguito alla segnalazione del 26 agosto di un cittadino – è stata la comunicazione di Arpav al riguardo - di odori acri nella zona fra via Papa Giovanni XXII e via Romolo Andreotti, i tecnici del dipartimento di Rovigo sono intervenuti prelevando alcuni campioni di reflui fognari. Ad Acquevente è stato consegnato un “canister” cioè un campionatore portatile d’aria per eventuali campioni istantanei di aria ambiente».

Gran finale della fiera con giochi e musica CEREGNANO Su conclude oggi la fiera di Ceregnano, organizzata dalla Pro loco e patrocinata, che da giovedì sta animando la piazza del paese tra musica, animazione, mostre, incontri ed esibizioni. Nonostante i tempi di crisi e le scarse risorse economiche che portano a dover ridurre gli eventi rispetto al passato, il quadro di queste giornate è stato comunque ricco e interessante, tanto da richiamare molte persone a godersi di questo momento di aggregazione di fione estate, perché crisi o no, la voglia di stare insieme e divertirsi non conosce “tagli”. In centro, dunque, insieme agli stand gastronomici e alla pesca di beneficenza, si sono potute ammirare le mostre di pittura e fotografica, così come dimostrazioni di minibasket e arti marziali. C’è stata anche la passeggiata podistica con i Camminatori per caso di sei chilometri. Come tutte le fiere, si sono avute le serate musicali con l’orchestra Las Vegas, quindi il Revival anni 90 con dj Alberto e lo spettacolo Ms danza The Rainow show.

GRAN FINALE Il gran finale di oggi si apre alle 17.30 con la sesta edizione del singolare torneo di decorazione dei dolci cupcake, mentre alle 18.30 il dottor Fabrizio Barbieri ha presentato il suo libro “Andar per erbe”. Dalle 17.30 alle 22.30 sotto i portici si terrà Prolocogiocando con i giochi di una volta e Clown Nuvoletta. In piazza dalle 17.30 ci sarà la mostra mercato dei prodotti della cultura e dell’artigianato, e le fattorie didattiche. Alle 21.30 la Parata sotto le stelle, con il duo Paolo e Marina, e la partecipazione di dieci cantanti di varie note orchestre.

L’ATTACCO Ecco, allora, la stoccata del comitato Terre nostre: «Con perfetta tempistica, quando la discussione sulle questioni ambientali viene portata in pubblico, l’amministrazione comunale di Villadose tira fuori dal cilindro il “tavolo ambientale”». Francesco Campi Mirian Pozzato

FIERA La musica (foto Rossetto)


II

Primo Piano

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Borgo Cavalli, il futuro IL QUADRANTE TREVISO Parcheggi non più a pagamento ma a disco orario, più autobus e possibile inserimento di zone pedonali modificando la viabilità. La trasformazione di borgo Cavalli in un super polo sanitario dedicato a tutti i residenti a Treviso e nella prima cintura urbana, senza distinzioni di età, apre la strada a una completa riorganizzazione del quadrante attorno a Santa Caterina, dove oltre al poliambulatorio si trova il cohousing dell’Israa e la futura sede dell’università di via Tolpada. Alla fine del 2020 la struttura dell’Usl avrà 15 nuovi ambulatori e potrà erogare oltre 500mila prestazioni sanitarie all’anno, tra esami e visite specialistiche, tagliando oltre 100mila viaggi all’anno verso l’ospedale Oras di Motta di Livenza.

LA GIUNTA A fronte di questo piano, la giunta del sindaco Mario Conte ha deciso di avviare una serie di tavoli di lavoro per rivedere la gestione dei parcheggi. L’obiettivo è trasformare alcuni stalli oggi a pagamento, segnati dalle strisce blu, in aree di sosta a disco orario, con le strisce bianche. L’anno scorso l’azienda sanitaria aveva chiesto al Comune una quarantina di parcheggi liberi per dare alle persone, in particolare a quelle che faticano a camminare, la possibilità di accedere più agevolmente a borgo Cavalli. All’epoca, però, il poliambulatorio non era ancora destinato a diventare “la cittadella sanitaria dei trevigiani”, come l’ha ribattezzata Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca. Di conseguenza il numero di stalli liberi ora potrebbe crescere. Non è tutto. Ca’ Sugana punta anche al potenziamento del trasporto pubblico in questa fetta di città. Il Comune chiederà a Mom di servire la zona con linee e fermate degli autobus ancora più puntuali. «La crescita di borgo Cavalli è importantissima. Senza nulla togliere all’Oras, che è una struttura di altissimo livello, con 15 nuovi ambulatori e oltre 500mila visite all’anno i nostri cittadini non dovranno più raggiungere Motta per le loro esigenze, evitandosi così viaggi da quasi cento chilometri che impegnavano almeno mezza giornata – spiega il sindaco Conte – si tratta di un risultato straordinario ottenuto grazie alla disponibilità e alla sensibilità del governatore Luca Zaia e del direttore generale Francesco Be-

«Park a disco orario, bus e area pedonale» Il sindaco Conte pronto a rivoluzionare la viabilità attorno a Santa Caterina «Tavoli di confronto per rivedere la gestione degli stalli al servizio degli utenti» `

nazzi, che ringrazio». «Da parte nostra, siamo pronti a studiare nuove soluzioni aprendo dei tavoli di confronto per rivedere la gestione dei parcheggi nella zona di borgo Cavalli – annuncia – un polo sanitario di tali dimensioni deve avere servizi di un certo livello per rispondere alle esigenze degli utenti. Allo stesso tempo, chiederemo a Mom di incrementare il trasporto pubblico». Qualcuno pensa anche a un bus navetta dedicato a borgo

Cavalli per collegare il poliambulatorio con il grande parcheggio libero dell’ex Foro boario, dietro lo stadio. Magari in alcune fasce orarie della giornata. La distanza da coprire non è troppa. Il senso di marcia nell’anello del Put, tra l’altro, favorirebbe la definizione di un percorso circolare. Al momento, però, non ci sono conferme. Nella stessa zona c’è anche il mercato del martedì e del sabato. «E’ una consuetudine – dice il sindaco – non creerà difficoltà».

NUOVI ALLOGGI In tutto ciò non si può scordare l’Israa. L’istituto delle residenze per anziani di Treviso sta completando il maxi piano per la costruzione di 49 alloggi per persone autosufficienti, alcuni già inaugurati e assegnati, proprio nell’area attorno a piazzale Burchiellati. Il presi-

SI PENSA ANCHE A UNA NAVETTA PER COLLEGARE LA ZONA AL PARCHEGGIO DEL FORO BOARIO

Il sogno dell’Israa: «Un quartiere a misura di anziano» LA RICHIESTA TREVISO «La zona tra piazzale Burchiellati e borgo Cavalli va trasformata in un quartiere a misura di anziano». Che non vuol dire per la terza età, ma dotato di una serie di servizi sempre più puntuali. E’ la richiesta che arriva dall’Israa. L’istituto per l’assistenza agli anziani, guidato dal presidente Luigi Caldato, sta facendo la sua parte senza risparmiarsi. Un paio di anni fa ha messo nero su bianco un progetto di cohousing da oltre 10 milioni di euro diventato un punto di riferimento a livello nazionale. L’obiettivo poteva sembrare anche troppo ambizioso. Invece no. Nel quadrilatero del centro storico tra borgo Mazzini, piaz-

zale Burchiellati, via Manzoni e via Sant’Agostino sta davvero prendendo forma il quartiere a misura di anziano sognato da Caldato. Tra le richieste che l’Israa ha avanzato al Comune c’è in particolare quella di limitare il passaggio delle auto in alcune zone prevedendo delle aree dedicate ai pedoni. «Siamo pronti a valutare la proposta», fa sapere il sindaco Mario Conte. La porta non è chiusa. Anzi. Il progetto dell’istituto delle residenze per anziani, dopotutto, pare avere le caratteristiche giuste per sposarsi alla perfezione con il rilancio del poliambulatorio di borgo Cavalli, dove l’Usl della Marca ha deciso di ricavare 15 nuovi ambulatori per erogare esami e visite specialistiche a tutti gli utenti che abi-

tano a Treviso e nella prima cintura urbana, con il supporto anche dell’ospedale San Camillo, privato convenzionato, e ovviamente del Ca’ Foncello. Alla fine l’Israa costruirà complessivamente nella stessa zona di borgo Cavalli 44 nuovi appartamenti per persone autosufficienti tra i 60 e gli 80 anni. I primi 11 ricavati nel pensionato Garzoni di via Manzoni sono già abitati da 14 persone. Gli al-

loggi variano dai 40 ai 60 metri quadrati e il costo da 690 euro al mese per i singoli a 980 euro per le coppie. Altri otto sono stati ricavati ex novo in casa Mazzini (cinque) e in casa Santa Maria Maddalena (tre), sempre nella zona tra piazzale Burchiellati e piazza Matteotti. Più altri cinque in casa del Grano. Il secondo stralcio ha previsto la ristrutturazione di casa Burchiellati (quattro appartamen-

IL PROGETTO DA 10 MILIONI DI EURO DI RESIDENZE IN COABITAZIONE SI SPOSA COL RILANCIO DEL POLIAMBULATORIO

LA CASA DI RIPOSO HA CHIESTO CHE ALCUNE ZONE SIANO VIETATE ALLE AUTO. L’AMMINISTRAZIONE «PRONTI A VALUTARE»

IL PRESIDENTE Luigi Caldato guida l’Israa di Treviso

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ti). Adesso inizierà l’ultimo, grande intervento: il recupero dell’Umberto I. Attorno allo storico chiostro verranno ricavati 16 alloggi, sempre per persone autosufficienti. I lavori costeranno qualcosa come 5 milioni di euro. C’è già una lunga lista d’attesa. L’Israa ha raccolto oltre 200 domande solo per i primi 24 appartamenti. L’istituto è partito da una considerazione che non lascia spazio a interpretazioni: ormai il 70 per cento delle persone con più di 70 anni abitano da sole. E come dimostra la pioggia di domande arrivate, molte non vedono l’ora di poter vivere accanto ad altri, mantenendo comunque la piena autonomia. Mauro Favaro © RIPRODUZIONE RISERVATA


III

Primo Piano

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Il Comune con la Mom «Una corsa specifica per il polo sanitario» Al vaglio il potenziamento del trasporto pubblico verso la nuova cittadella: «Copriremo le linee in concessione» `

IL PIANO

SOTTO LA LENTE La viabilità dell’area di piazza del Grano e di Borgo Cavalli al vaglio dell’amministrazione comunale dopo l’annuncio della creazione di un super poliambulatorio da parte dell’Usl entro la fine del prossimo anno (NuoveTecniche/BORTOLANZA)

dente Luigi Caldato aveva chiesto al Comune di valutare la possibilità di introdurre delle zone pedonali per consentire agli over 60, e non solo, di muoversi in completa sicurezza. «Valuteremo tutte le opzioni per migliorare la qualità della vita in quel quadrante – tira le fila Conte confermando l’apertura di un confronto anche con l’Israa – tra il nuovo borgo Cavalli, l’Israa e la terza sede universitaria di via Tolpada, quella zona della città tornerà ad attrarre flussi di persone come non capitava da tempo. E noi ci faremo trovare pronti». Mauro Favaro © riproduzione riservata

«CON L’ARRIVO DELL’UNIVERSITA’ TUTTA QUELL’AREA RITORNERA’ AD ATTIRARE FLUSSI DI PERSONE»

Il piano dell’Usl

I 15 nuovi ambulatori entro il 2020 I lavori per l’ampliamento di Borgo Cavalli dovrebbero partire all’inizio del prossimo anno. L’obiettivo è chiuderlo entro fine 2020: si stima che potrà superare di gran lunga quota mezzo milione di prestazioni all’anno. L’intervento costerà 300mila euro. Non un’enormità. Dopotutto i 15 nuovi ambulatori verranno ricavati riconvertendo gli uffici amministrativi, quelli sopra il tunnel di ingresso, che in passato erano già stati usati come ambulatori. Le difficoltà maggiori riguarderanno l’adeguamento dell’ascensore. Con più ambulatori e più visite, ovviamente servirà più personale. L’Usl ha pensato di coprire i posti necessari facendo entrare in servizio a borgo Cavalli anche camici

bianchi provenienti proprio dall’Oras di Motta. Saranno loro a spostarsi. Non più i pazienti. Un gruppo di medici di Motta aveva già iniziato a lavorare negli ultimi 14 ambulatori risistemati un paio di anni fa nel polo di Treviso. Adesso l’attività si amplia. Il piano prevede anche il trasferimento del consultorio di via Montello sempre a borgo Cavalli. Mentre la parte amministrativa troverà posto nel padiglione davanti all’ingresso principale del Ca’ Foncello. Il nuovo borgo Cavalli, per quanto ampliato, non potrà rispondere a tutti contando esclusivamente sulle proprie forze. L’Usl è la prima a saperlo. E per questo ha deciso di aumentare anche i posti disponibili in convenzione a San Camillo.

TREVISO Il potenziamento del trasporto pubblico nella zona di borgo Cavalli passa per il piano urbano della mobilità sostenibile. È questo il documento attraverso il quale verranno definite le linee da far percorrere agli autobus. Il Comune e Mom faranno il punto assieme. «Copriremo le linee che ci verranno date in concessione – fanno sapere dalla società unica del trasporto pubblico locale – siamo impegnati a servire i centri sanitari quotidianamente». L’area del centro storico dove sorge il poliambulatorio dell’Usl della Marca è già ben servita dai bus. Ci sono in particolare due linee: la 1 e la 7. La prima passa ogni quarto d’ora, facendo la spola tra l’ospedale Ca’ Foncello, la stazione dei treni, i quartieri di Santa Maria del Rovere e Sant’Artemio e i centri di Carità, Catena e Villorba. La seconda effettua tra i due e i quattro passaggi all’ora sull’asse tra lo stesso Sant’Artemio, la zona dello stadio, dove c’è il grande parcheggio libero dell’ex Foro boario, la stazione dei treni e i quartieri di San Lazzaro e San Zeno nella parte sud della città. La fermata è a nemmeno cento metri dall’ingresso di borgo Cavalli. Lungo la linea 7, tra l’altro, sono entrati in servizio gli autobus elettrici di ultima generazione, che sono più piccoli e di conseguenza in grado di muoversi meglio tra le stradine del centro storico. Entrambe le linee fermano anche all’altezza dello snodo della stazione dei treni. Un valore aggiunto nella rete del trasporto pubblico.

dire che se si aggiungono corse da una parte, bisogna toglierne da altre. A meno che non ci siano finanziamenti aggiuntivi da cui poter attingere. Di certo, comunque, Ca’ Sugana punterà a un potenziamento del servizio per le persone che faticano a muoversi. Praticamente tutti i bus che transitano per il centro storico di Treviso sono dotati di pedane. Oggi Mom mette a disposizione un numero di telefono a tariffazione condivisa (ma si può usare anche il sito dell’azienda) per gli utenti con disabilità motoria. È necessario prenotare il servizio almeno 48 ore prima dello spostamento, in modo da assicurarsi che il mezzo e le fermate siano adeguatamente attrezzate.

TUTTI I MEZZI DOTATI DI PEDANE DA CA’ SUGANA MASSIMA ATTENZIONE PER GLI UTENTI CON DIFFICOLTÀ

LA CONVENZIONE Dove ciò non è possibile, Mom ha stretto un accordo con le onlus operanti nel territorio di Treviso e Conegliano per offrire un servizio di trasporto attrezzato in convenzione, disponibile dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 17. Ca’ Sugana lavorerà proprio su questi temi in vista del decollo del nuovo super polo sanitario di borgo Cavalli. Nel frattempo Mom è impegnata anche su un altro fronte.

IL POLO LOGISTICO Proprio nella giornata di domani la società presenterà il nuovo polo logistico di via Castellana. Qui, accanto alle officine, verrà concentrato il deposito degli autobus e delle corriere che oggi si trova in via Polveriera, vicino al Ca’ Foncello. Quest’ultimo piazzale tra l’ospedale di Treviso e il Sile è di proprietà dello stesso Comune. Una volta vuoto, dovrebbe diventare un parcheggio aperto a tutti a servizio della nuova cittadella sanitaria del Ca’ Foncello. Mauro Favaro

LA VALUTAZIONE Il Comune potrebbe pure valutare la possibilità di disegnare una nuova corsa specifica per il poliambulatorio. Per riuscirci, però, dovrebbe muoversi all’interno del totale dei chilometri di servizio urbano assegnati dalla Regione. A saldo invariato. Ciò vuol

PIU’ CORSE Tra le priorità l’aumento del numero di mezzi pubblici

Vicolo Pescheria e San Parisio, sopralluogo dei vigili `I controlli dopo

le segnalazioni sul rischio cedimenti IL CASO TREVISO Segnalazioni in vicolo Pescheria, il comandante Gallo non ha perso tempo. Nelle scorse settimane il sottoportico all’angolo tra Via Manzoni e vicolo Pescheria era transennato e inagibile causa caduta calcinacci. Cosa era accaduto? I residenti avevano segnalato il problema e la polizia locale ha chiuso il transito. Dopo la messa in sicurezza dell’area, il Comandante, ha contattato la proprietà. «Per quanto riguarda l’ edifi-

cio di via Manzoni ci siamo subito attivati segnalando, previo sopralluogo nostro e con i vigili del fuoco, lo stato dell’edificio all’ufficio attività edilizie del comune che cura queste pratiche-spiega- La proprietà, a seguito dei nostri sopralluoghi, con una perizia di un ingegnere si è attivata per l’immediata messa in sicurezza dei rivestimenti esterni e della condotta pluviale (cosa che risulta essere stata eseguita) ragion per cui le transenne sono state tolte».

Anche sulla questione della loggetta di San Parisio, Gallo ha fatto sapere che si muoverà già da domani. «Sarà mia cura far fare al nucleo tutela del territorio del comando un sopralluogo urgente e attivare se del caso i Vigili del Fuoco per verificare se vi siano problemi sulla pubblica incolumità che è l’aspetto che noi dobbiamo tutelare. Garantiamo massima attenzione per questi problemi nei limiti di competenze che la legge ci assegna».

LA PERIZIA

Così si metterà presto mano a quello che sembrava un problema senza soluzione proprio nel cuore del centro storico. Da dodici anni infatti il portico d’entrata di sinistra d’accesso alla piazzetta è transennato. Cadono calcinacci ma la proprietà

Ora resta fa effettuare una seconda perizia per la verifica statica dell’edificio. «Ci saranno poi 90 giorni per l’esecuzione dei lavori in base a ciò che emergerà dalla perizia-specifica il comandante della polizia locale».

LA SOLUZIONE

SOTTO LA LENTE Gli uomini della polizia locale sono intervenuti in vicolo Pescheria e sulla loggia di piazzetta San Parisio

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(privata) non sente ragioni. I trevigiani forse si sono assuefatti. A dare l’allarme sono stati molti i turisti. «E’ così strano che in una città curata come Treviso vi sia un angolo brutto e pericoloso» ripetono addentrandosi in Pescheria. Piazzetta San Parisio, cuore nobile della città, sede del mercato delle erbe. Ex cinema all’aperto, ex palcoscenico d’opera oggi luogo di grande fascino. «Lo stabile appartiene ad una signora bellunese- spiegano nel quartiere- nonostante i solleciti non è mai intervenuta. Ma dodici anni sono troppi. E quello che poteva sembrare un semplice problema di decoro, oggi diventa un’emergenza di sicurezza». Ora la Polizia Locale ha deciso di intervenire. Elena Filini


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DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO

PADOVA

Novità in corsia Il professor Paolo Simioni è il nuovo direttore di Medicina interna in Azienda ospedaliera: succede alla professoressa Giovannella Baggio

«Una visione globale e di integrazione con la medicina di alta precisione» L’INTERVISTA

Elena Livieri aolo Simioni, presidente dell’Ordine dei medici e chirurghi della provincia di Padova e professore ordinario di Medicina interna all’Università di Padova, è il nuovo direttore dell’Unità complessa di medicina generale dell’Azienda ospedaliera. Specializzato in medicina interna e cardiologia, Simioni ha concentrato il suo impegno professionale sulle malattie trombolitiche ed emorragiche che diventeranno ora la “vocazione” della medicina interna dell’Azienda. La nomina di Simioni è stata ufficializzata dal direttore generale Luciano Flor: il professore ha vinto il concorso bandito per ricoprire l’incarico che era rimasto cavacante da circa due anni, dopo il pensionamento della professoressa Giovannella Baggio. Professore, la sua nomina a direttore della Medicina interna porterà qualche novità nel reparto? «È previsto che le medicine interne degli hub regionali come è l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova abbiano un indirizzo, una vocazione specifica. Io da sempre ho indirizzato il mio interesse assistenziale e didattico sulle malattie trombolitiche ed emorragiche, a cui è dedicato il reparto associato al Dipartimento di Medicina. Ora di fatto si fonderanno. Non sarà ov-

P

IL PROFESSOR PAOLO SIMIONI ORDINARIO DI MEDICINA INTERNA DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA

viamente trascurato alcun aspetto della Medicina interna, ma avremo un focus particolare su embolie polmonari, ictus cerebrale, trombosi venosa profonda, infarto del miocardio, emorragie e malattie rare correlate come l’emofilia. Del resto sono le patologie di cui mi occupo da trent’anni e qui a Padova siamo leader sia sul fronte della diagnostica, in particolare per le forme ereditarie, sia per le cure. I due centri regionali di riferimento sono qui a Padova». Si parla sempre più spesso di altissima specializzazione e si va verso una medicina sempre più personalizzata. La Medicina interna ha ancora un ruolo chiave in questo scenario? «Lo ha proprio perché il nuovo contesto della Medicina è questo. L’altissima specializzazione approfondisce le pa-

la scoperta

Il fattore “IX Padova” che cura l’emofilia B È al professor Paolo Simioni e alla sua équipe che si deve la scoperta del cosiddetto fattore IX Padova alla base dell’innovativa terapia genica per l’emofilia di tipo B. La scoperta è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine e, nella fase di sperimentazione clinica in corso, sono già 30 i pazienti completamente guariti. «Si tratta di una terapia all’avanguardia» conferma il professor Simioni, «ed entro

due anni la fase sperimentale si concluderà e la terapia sarà registrata. Ora siamo della terza fase di studi clinici, quindi davvero a buon punto e con ottimi risultati. In tutto il mondo, infatti, questa terapia genica ha permesso di guarire trenta persone affette da emofilia di tipo B. Il fattore IX Padova che abbiamo scoperto - e che porta il nome e il prestigio della città in tutto il mondo - si ottiene con una mutazione del

tologie su determinati organi, punta alla massima precisione, verso la personalizzazione della cura. E tuttavia non può funzionare se si perde la visione d’insieme del paziente. A maggior ragione, oggi, con i pazienti che sono più anziani, affetti da pluri patologie e spesso sottoposti a terapie pluri farmacologiche. L’organismo non funziona a compartimenti stagni, ci sono un’interdipendenza e un’integrazione necessarie di tutte le informazioni che riguardano il paziente di cui si fa carico la Medicina interna». Quale sarà quindi la dimensione della sua Medicina interna in Azienda ospedaliera? «Al di là della vocazione di cui abbiamo detto, sarà una medicina interna che curerà tutte le patologia a essa afferenti. Posso avvalermi di collaboratori eccellenti con cui intendo sviluppare questa medicina verso il futuro. Puntiamo a una struttura dinamica che persegua l’obiettivo dell’appropriatezza diagnostica e terapeutica». Professore, una considerazione sulla grande questione della carenza di specialisti in corsia. «Come Ordini dei medici e Università stiamo collaborando con la Regione per ampliare la rete formativa degli ospedali in modo da valorizzare gli specializzandi già al terzo o quarto anno. Ritengo che sia una proposta che dovrebbe avere una via preferenziale rispetto ad altre». —

dna che genera questa proteina capace di far coagulare il sangue». L’emofilia B è caratterizzata da emorragie spontanee e prolungate da deficit del fattore IX della coagulazione. Colpisce un maschio ogni 30 mila, colpisce molto meno le donne e normalmente con un quadro clinico più lieve. In generale, le emorragie esordiscono quando i neonati iniziano a deambulare. La gravità dei segni clinici dipende dall’entità del deficit del fattore IX. Le emorragie si localizzano spesso intorno alle articolazioni e nei muscoli, ma può essere coinvolto qualsiasi organo o apparato a seguito di traumi o di lesioni. — E.L.


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Corriere del Veneto Domenica 1 Settembre 2019

PD

Padova

NUMERI UTILI Comune Provincia Polizia

padova@corriereveneto.it

0498205111 0498201111 0498205100

Ospedali GuardiaMedica ProntoSoccorso CroceRossa

0498211111 0498216860 0498212861 0498077640

CroceVerde CroceBianca Trib.delMalato GuastiAcqua-Gas

0498033333 0499003224 0498213904 0498200111

Emergenzainfanzia

114

FARMACIE All'Angelo

0498758486

Allarme eroina, l’appello di Giordani «Un piano con la regia del prefetto»

Il sindaco: è ora di agire, sono in gioco le vite dei nostri giovanissimi. Sei morti dall’inizio dell’anno

L’elenco delle morti per overdose si rivela doloroso per Padova e provincia: dall’inizio dell’anno ad oggi si contano quattro morti di eroina, uno di speedball (combinazione di eroina, cocaina e crack) e uno di sostanze non ben identificate. Nel 2018 a Padova l’eroina ha ucciso cinque persone. Altre tre sono morte per overdose di cocaina e di speedball. Un dramma che sta mietendo vittime soprattutto tra i più giovani. E sul quale irrompe il sindaco Sergio Giordani: «Il consumo di droga, come in tutto il Veneto, anche a Padova è una cosa serissima e da combattere con urgenza. Smettiamola di parlarne solo per produrre polemichette quotidiane tra partiti e gridare a “l’uomo nero”, ma uniamoci tutti in uno sforzo di comprensione e prevenzione, perché diversamente tanti giovanissimi, padovanissimi, imboccheranno strade senza uscita». È molto vivo il ricordo dei due casi più recenti ed eclatanti: padovano e di buona famiglia era Federico Bertollo, 23enne di Cittadella, morto di overdose il 20 agosto. È stato lo stesso spacciatore a iniettargli la sua prima e ultima dose di eroina. A maggio ha fatto la stessa fine Angela Tonus, 26enne di Pordenone che abitava a San Giorgio delle Pertiche. «Non si parla ab-

PADOVA

Gli utenti del Serd di Padova

Overdose in provincia di Padova

Anno 2018 NUOVI

2019 (primo gennaio-31 agosto)

IN CARICO/RIENTRATI

UTENZA COMPLESSIVA

333

1.306

Alcoldipendenti

83

450

Ludopatici

43

100

143

Tabagisti

44

87

131

Lavoratori

19

0

Altra utenza

61

47

Tossicodipendenti

FONTE: Serd di Padova

bastanza – riprende Giordani – del fatto che i giovani o addirittura i minorenni italiani in tutto il territorio veneto tornano a fumare eroina o nuove sostanze ancora più pericolose. Ho già chiesto al prefetto di Padova la disponibilità a convocare sotto il suo autorevole coordinamento un tavolo urgente tra tutti i soggetti istituzionalmente competenti per trovare un piano d’azione e non c’è dubbio che appena avremo un nuovo ministro dell’Interno tornerà a sollecitarlo come ho fatto con gli altri perché investano sempre più sul nostro territorio in uomini e mezzi. Dico con amicizia a Zaia che serve anche l’aiuto della Regione – insiste il sindaco – e che i finanziamenti alle Usl è bene siano rimpinguati su

1.639 533

19 108

1 «speedball»*

6

decessi

TOTALE Utenza complessiva L’Ego - Hub

2 non determinato

1 2 non «speedball»* determinato 9 eroina

4 eroina

2.573

2018 - oggi

2 cocaina

15

decessi

*mix eroina e cocaina

q u e s te te m a t i c h e , d a t a l’emergenza. Il mio è un appello alle mamme e ai papà, alle associazioni giovanili e studentesche, sportive, alle parrocchie: lavoriamo assieme per andare in profondità. È ora di agire». La prossima settimana ci sarà una riunione in prefettura del gruppo di lavoro partito l’anno scorso che comprende amministrazione, Usl, provveditorato e associazioni. «Repressione ed educazione devono camminare assieme – aggiunge il prefetto Renato Franceschelli – Spesso il consumatore è italiano, a volte un professionista adulto. Con questo non voglio difendere lo spacciatore straniero ma sicuramente bisogna agire prima di tutto alla fonte». Cioé sul lato della domanda,

Incontro Convocato il tavolo già esistente con Usl e scuole Il prefetto: agire sul fronte della domanda

FONTE: Geoverdose.it

non solo dell’offerta di droga. Nel 2018 il Serd di Padova e Piove di Sacco ha accolto 333 nuovi tossicodipendenti e già ne curava 1306. A Mestre, considerata la capitale dello spaccio di tale sostanza, è stata smantellata lo scorso anno una banda di nigeriani che aveva creato un vero e proprio laboratorio di produzione. «C’è un aumento del consumo di eroina tra i giovani fra i 16 e i 20 anni – afferma Giancarlo Zecchinato, direttore del Dipartimento Dipendenze dell’Usl 6 – È stata immessa sul mercato in modo massiccio a costi molto bassi, probabilmente c’è stato un grosso aumento nella produzione di questa sostanza. A differenza di quanto accadeva anni fa, ora si preferisce fumarla anziché iniettarla in vena: l’effetto

Da casa all’obitorio per 358 euro La tariffa sulla salma è un caso Dolorosa per definizione, la separazione dai parenti deceduti in casa diventa anche più costosa. È questo l’effetto della nuova convenzione per il trasporto delle salme negli obitori, proposta dall’Usl 6 a 101 Comuni padovani. Per quanto riguarda i trasporti disposti dall’autorità giudiziaria, o avvenuti in seguito a incidenti stradali e decessi per strada, il costo del servizio resta a carico del Comune dov’è avvenuto il fatto. La novità riguarda i trasporti chiesti dalle famiglie che non possono o non vogliono tenere a casa il defunto: in questi casi, l’Usl fissa un costo di 256 euro per le famiglie dei Comuni convenzionati, che sale a 358 negli altri. E il compito di riscuotere la somma spetta alle imprese funebri, che dunque dovranno presentare un conto più salato. L’Usl 6 spiega che la convenzione nasce come adempimento a una legge regionale del 2010, anche per rendere uniforme una situazione a macchia di leopardo: «I Comuni dell’ex Ulss 15 e quelli della Saccisica dell’ex Ulss 16 hanno stipulato da diversi anni accordi con l’Ulss 6, i Comuni intorno a Padova si s o n o co n ve n z i o n a t i co n

l’Azienda Ospedaliera e solo nel territorio della Bassa Padovana mancava la convenzione. Su 101 Comuni più del 90% ha comunicato di aderire». Insomma, nella Bassa Padovana il servizio era gratuito e ora diventa a pagamento, come nel resto della provincia. Qualche sindaco protesta, e Claudio Sinigaglia (consigliere regionale del Pd) grida alla «tassa sul morto che cammina». Dal canto suo, l’Usl 6 replica che il servizio obitoriale «non rientra nelle finalità istituzionali dell’Azienda Usl ma dei Comuni, quindi non si tratta di una tassa». Roberta Gallana, sindaco di Este, la

Caro estinto Parenti di un defunto davanti l’obitorio di Padova A far discutere è la nuova convenzione Usl per i centri della provincia

prende con filosofia: «È una procedura che fa chiarezza su un tema delicato e che in verità riguarda pochi casi. I Comuni continueranno ad avere un occhio di riguardo per l’Isee e le persone in carico ai servizi sociali». Per l’Usl 6, inoltre, «la tariffa del servizio è determinata sulla base delle spese vive sostenute». «Oltre al trasporto, il servizio obitoriale comprende anche la ricezione della salma, la gestione sanitaria, la custodia, la vigilanza e il rilascio - spiega Andrea Santinello, dell’omonima impresa funebre -. Per noi riscuotere questa somma è un rischio d’impresa, ma si può anche decidere di non svolgere il servizio o di adottare degli accorgimenti per tutelarsi». Sinigaglia fa notare che la convenzione arriva proprio mentre molte imprese funebri stanno costruendo degli obitori privati: «È vero, ma non è un favore nei nostri confronti - replica Santinello -. I costi per tenere aperte queste strutture sono molto alti, e quindi le tariffe non potranno essere molto più basse di quelle praticate negli obitori pubblici». Alessandro Macciò © RIPRODUZIONE RISERVATA

❞ Zecchinato (Serd) L’aumento del consumo di eroina è accertato E i ragazzi preferiscono fumarla

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente dell’Ordine nuovo primario di Medicina generale

Simioni: «Sì ai giovani dottori, ma meglio se specializzandi»

Il Pd contesta la convenzione Usl. Che replica: non è una tassa

PADOVA

di base è lo stesso ma il tempo di reazione è più lungo. I più coinvolti sono i giovani, per natura più curiosi e spesso con minori mezzi economici, quindi più invogliati a comprare una droga che costa poco. Il pericolo si ha quando restano incastrati per situazioni di disagio e difficoltà che stanno attraversando». L’eroina gialla ha una concentrazione maggiore. «È molto pericolosa, soprattutto per chi la assume saltuariamente perché basta anche una dose minima per creare gravissimi danni all’organismo, fino ad arrivare all’overdose – continua Zecchinato – A volte gli spacciatori la utilizzano per attirare clienti, i quali, provando sensazioni più forti, sono invogliati a tornare a comprare dalla stessa persona che ha venduto la prima dose».«Serve innanzitutto – interviene l’assessore al Sociale, Marta Nalin – conoscere le dinamiche in cui si opera e lavorare per rimuovere le cause principali che spingono i nostri ragazzi, e non solo, a fare uso di sostanze stupefacenti. Solo aumentando il livello di benessere, costruendo una comunità forte e coesa, possiamo pensare di affrontare il problema». Silvia Moranduzzo

La vicenda ● Il consigliere regionale del Pd, Claudio Sinigaglia, ha contestato duramente la nuova convenzione dell’Usl per il trasporto delle salme dalle case: «È una tassa sul morto che cammina» ● Il servizio, già attivo in molte aree (in città è gestito dall’Azienda ospedaliera), è stato appena attivato anche per i Comuni della Bassa

PADOVA Con 46 posti letto, oltre 1.500 pazienti ricoverati all’anno e circa 5 mila presi in carico, il reparto di Medicina generale è uno dei più importanti dell’Azienda ospedaliera. A guidarlo da oggi c’è Paolo Simioni, docente ordinario di Medicina interna e

Docente Paolo Simioni, 60 anni, a capo di Medicina dell’ospedale

presidente dell’Ordine dei Medici, specializzato in malattie trombotiche ed emorragiche. Simioni, 60 anni, prende il posto lasciato vuoto da Giovannella Baggio nel 2017 e resterà in carica per 5 anni (rinnovabili). «La nostra mission - spiega Simioni - sarà quella di curare tutte le patologie a partire da quelle trombotiche ed emorragiche, facendo una sintesi di tutte le informazioni provenienti dalle varie specialistiche. In

particolare il mio gruppo di ricerca ha scoperto il fattore IX Padova, che ha già portato trenta pazienti alla guarigione completa dall’emofilia B. Vogliamo diventare un centro di riferimento a livello non solo regionale, ma anche nazionale». Sullo sfondo c’è la partita del nuovo ospedale: «Una sfida entusiasmante, una grande trasformazione che tiene conto dei cambiamenti sociali e che non deve spaventare commenta Simioni -. L’ambiente dell’ospedale sarà sempre più riservato al trattamento delle fasi acute, e il nostro lavoro dovrà dare risposte sempre più rapide». L’arruolamento dei giovani laureati, annunciato nella scorse settimane dalla Regione, riguarderà anche Medicina generale: ««La necessità è impellente, e c’è bisogno di soluzioni coraggiose - chiude Simioni -. L’idea della Regione è buona, anche se sarebbe meglio reclutare gli specializzandi a partire almeno dal secondo anno». (a.m.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


XIII

CadoreComelico

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Le ricadute dei Mondiali: la Fondazione alla De Lotto `Incontro pubblico

con Ghedina e Giacobbi per “capire” l’evento SAN VITO DI CADORE Continua l’impegno per raccontare le ricadute positive dei Campionati del Mondo Cortina 2021 sul territorio. Il prossimo appuntamento è martedì 3 settembre alle 21 in Sala Polifunzionale Enrico De Lotto a San Vito di Cadore. È questa la terza tappa del roadshow promosso da Fondazione Cortina 2021

per illustrare alla cittadinanza le grandi trasformazioni che stanno coinvolgendo tutto il territorio dolomitico e la provincia bellunese in vista dei Campionati del Mondo di sci alpino, anche al di fuori di Cortina d’Ampezzo, in precedenza era toccato a Pieve e Selva di Cadore.

TUTTE LE NOVITÀ Martedì 3 settembre interverranno Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina, e Valerio Giacobbi, amministratore delegato di Fondazione Cortina 2021, saranno introdotti dal sindaco di San Vito di Cadore,

Franco De Bon. Sarà l’occasione per coinvolgere la cittadinanza e condividere con stakeholder e amministrazioni locali le opportunità legate al progetto di Cortina 2021. Sono tante le novità che stanno interessando le Dolomiti e la montagna veneta in questi anni di avvicinamento al traguardo iridato: investimenti pubblici e privati, nuove infrastrutture, soluzioni innovative e sostenibili per la viabilità, ma anche un forte rinnovamento dell’ospitalità e una nuova attenzione internazionale verso questo straordinario territorio.

L’EFFETTO 2021 Spiegano dalla Fondazione: «È l’effetto Cortina 2021, un insieme di opere, innovazioni, trasformazioni che sono state innescate dal grande obiettivo dei prossimi Campionati del Mondo, ma che resteranno come legacy materiale duratura anche dopo l’evento iridato: un patrimonio di impianti e infrastrutture che sarà funzionale anche per ospitare i Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Accanto a tutto questo, l’organizzazione del grande appuntamento sportivo sta richiamando sul territorio professionalità e

know-how, sta formando giovani talenti e continua a creare lavoro qualificato: un’eredità immateriale che porta nuovo sviluppo economico e sociale a beneficio delle comunità locali».

L’ONDA LUNGA

MONDIALI DI SCI Gianpietro Ghedina

Fondazione Cortina 2021 svolge così il proprio ruolo di facilitatore delle reti territoriali esistenti e di promotore di partnership a favore di tutto territorio, in un’onda lunga che sarà funzionale a un ulteriore sviluppo turistico e valorizzazione di tutte le Dolomiti. Giuditta Bolzonello

Appello a Zaia: «Lasciateci il Pio XII» `Chiesto un incontro tra i vari soggetti per trovare soluzioni Il sindaco apprende solo dalla stampa della chiusura del centro per la cura dell’asma infantile e corre ai ripari «Potrebbe essere base di allenamento per gli atleti iridati» `

AURONZO

PIEVE DI CADORE NUOVI ORARI IN MUNICIPIO

«L’istituto Pio XII non deve chiudere». L’amministrazione di Auronzo, dopo aver appreso solo dalla stampa la notizia della chiusura a fine anno del famoso centro per la cura dell’asma infantile, prende posizione scrivendo una lettera al governatore del Veneto, Luca Zaia, affinché possa intervenire. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, data dalla proprietà, che fa capo alla Diocesi di Parma, alle segreteria provinciale Cgil, Cisl e Uil. Il sindaco Tatiana Pais Becher si è subito recata all’Istituto di Misurina, unico centro del genere in Italia grazie proprio alle straordinarie condizioni climatiche della località capaci di curare più di un farmaco. I legali e il direttore generale dell’Opera Diocesana di Parma hanno illustrato al primo cittadino la situazione e la decisione già assunta dovuta ad un calo di pazienti e quindi a condizioni di bilancio in rosso. La Pais Becher non si è persa d’animo e, su richiesta anche di alcuni dipendenti del centro e genitori con bimbi in cura, ha preso carta e penna e scritto a Zaia.

CENTRO DI ECCELLENZA «Non posso scordare che proprio la mattina del 29 ottobre scorso - scrive la Pais Becher -, il giorno in cui l’uragano Vaia avrebbe devastato la provincia di Belluno, si tenne a Misurina l’incontro per la firma di una convenzione triennale tra l’Istituto Pio XII Onlus e l’Istituto Superiore di Sanità, all’interno di un network di centri di eccellenza, per un rilancio della struttura con l’obiettivo di progettare studi ed elaborare protocolli clinici sull’efficacia della riabilitazione in montagna di bambini e ragazzi affetti da patologie respiratorie, malattie sempre più frequenti in età pediatrica – si legge nella lettera -. Quella che poteva essere un’opportunità di rilancio del centro per la cura dell’asma infantile, con il supporto di enti e istituti di alto livello, non sembra essere sufficiente ad evitare la chiusura dell’Istituto. Ritengo inoltre che in vista dei Mondiali di Sci Cortina2021, dei Mondiali di Canoa Auronzo

LA PETIZIONE ANTI-CHIUSURA HA RAGGIUNTO ORMAI OTTOMILA FIRME: PIÙ DELLA METÀ IN UN SOLO GIORNO

(gb) Da domani cambiano gli orari di apertura al pubblico degli uffici comunali. Il cambio segue una ricognizione fatta per organizzare al meglio tempi di lavoro e servizi al cittadino.Il nuovo orario di apertura al pubblico, tranne il martedì che è giornata di chiusura, sarà tutte le mattine da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12.30, con una apertura pomeridiana il giovedì dalle 16 alle 18. Il sabato mattina, dalle 9.30 alle 11.30, sarà aperto solo l’ufficio protocollo. Si conferma invece, salvo diverse disposizione, per l’ufficio servizi demografici e quindi anagrafe, stato civile, elettorale e leva, il seguente orario. Da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12.30. Due le aperture pomeridiane: lunedì e giovedì, dalle 17 alle 18, sabato chiuso.

PIEVE DI CADORE L’AMICIZIA CON NOALE NEL NOME DI CALVI

MISURINA L’Istituto Pio XII che dagli anni Settanta è specializzato nella cura delle malattie respiratorie infantili

2023 e delle Olimpiadi 2026 il centro Pio XII potrebbe giocare un ruolo fondamentale anche come base di allenamento in alta quota per gli atleti delle varie specialità sportive».

«A Misurina ritrovai la mia salute: chiuderlo penalizza i nostri giovani»

INVITO AL PRESIDENTE La lettera si conclude con l’invito al governatore a visitare di persona il centro e di partecipare ad un incontro con i dirigenti dell’Opera Diocesana degli Uberti, il direttore sanitario e l’Amministrazione comunale. Nel frattempo la petizione sottoscritta da ex pazienti del Pio XII e dagli “Amici di Misurina”, ha quasi raggiunto le ottomila firme. Un dato che dimostra quanto è l’interesse della paventata chiusura della storica casa di cura ha nei confronti di chi, a 1756 metri di altitudine, si è curato e ha speso anni della propria vita. Gli ex pazienti, inoltre, si stanno coordinando per poter dare un contributo fattivo all’Istituto. L’intenzione è quella di scrivere al presidente Luca Zaia affinchè si dimostri sensibile nel comprendere che chiudere un centro di eccellenza come l’Istituo Pio XII sarebbe una pazzia. Significherebbe perdere un centro di eccellenza e di riferimento che è noto, non solo in Italia, ma è terzo per importanza in tutt’Europa. Federica Fant

(fdg) Una delegazione di Noale (Ve) ha presenziato sabato scorso, a Pieve di Cadore, alla cerimonia per rinnovare il vincolo di amicizia che lega le

L’INTERVENTO «La casa di cura Pio XII di Misurina ha rappresentato per me l’unica soluzione per permettermi di condurre una vita normale. Era il 1986 quando, su indicazione di un valido e tutt’ora stimato professionista, il professor Attilio Boner, la mia famiglia ottenne che potessi frequentare l’istituto, poiché le varie vaccinazioni per contrastare le allergie che mi causavano l’asma, alle quali mi ero sottoposto fino ad allora a Verona, non erano state efficaci. Vivendo in un paese di pianura, a causa del clima assai sfavorevole per chi soffre di questi problemi, non riuscivo a portare a termine i cicli di iniezioni necessarie affinché il mio corpo sviluppasse gli anticorpi necessari. L’unica soluzione, allora, fu quella di frequentare per alcuni mesi, dall’inverno 1986 alla primavera 1987, la clinica di Misurina, allora diretta dal dottor Gino Baronio. Quell’esperienza permise ai medici di completare il ciclo di

vaccinazioni che, pur non eliminando definitivamente le cause delle varie allergie, mi permisero di condurre una vita simile a quella dei miei coetanei, visto che in precedenza ero frequentemente interessato da febbri, convulsioni, bronchiti ed attacchi d’asma assai pesanti. La casa di cura di Misurina, infatti, si trova ad un’altitudine dove gli acari della polvere, tra le cause della mia malattia, non possono proliferare, tanto che in quella località potrei vivere benissimo senza medicine. Per questo motivo mi ha colpito molto apprendere il fatto che, già da alcuni anni, gli accessi all’istituto, a causa delle regole regionali più restrittive, si sono fatti più rari e che la stessa casa di cura chiuderà i batten-

IN UN MONDO CHE DIVENTA SEMPRE PIÙ VECCHIO È MIOPE TAGLIARE SUI RAGAZZI

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ti a fine anno. Chi, come me, vive in pianura, come del resto nelle grandi città, sa benissimo che le malattie respiratorie hanno terreno fertile in questi ambienti, dove il ricircolo dell’aria è minimo e dove la concentrazione di inquinanti, vedi le polveri sottili, è massimo. Non investire sulla cura dei più piccoli, a mio avviso, è una scelta politica molto miope, perché se è vero che la nostra società invecchia e la sanità pubblica tende a ridistribuire i fondi a disposizione sulle cure per la terza età, è pur vero che diminuendo l’assistenza alle fasce più giovani si diminuirà, giocoforza, l’aspettativa di vita delle future generazioni. Le cure di un ospedale cittadino, per quanto avanzate e di qualità, non possono certamente sostituire la frequentazione di località, come Misurina, dove è l’ambiente stesso ad avere effetti benefici sul fisico. Per questo la perdita di un istituto come il Pio XII sarebbe un danno all’intera collettività». Fabio Tomelleri Verona

due amministrazioni nella figura di Pietro Fortunato Calvi. Il sindaco di Pieve, Giuseppe Casagrande, ha proposto a Noale la condivisione, anche con il gonfalone del Comune dei Tempesta, degli onori e della medaglia d’oro ricevuti da Pieve per i moti del 1848, a cui partecipò anche Calvi, noalese. Un segno di grande amicizia, fortemente simbolico, coltivato negli anni, a Noale, da Giuseppe Giacomelli, cultore della figura di Calvi. L’evento pubblico stato animato dal Corpo Filarmonico Città di Noale e ha visto la presenza del vicesindaco Alessandra Dini, dell’assessore Annamaria Tosatto e dei consiglieri Tommaso Tiepolo, Nicoletta Bertolin e Damiano Caravello.


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PRIMO PIANO

Domenica 1 Settembre 2019 Corriere del Veneto

La crisi di governo e il Veneto

AttaccodiPdeM5salleparolediZaia Elui:«Intendorivoluzionegandhiana» L’appello alle piazze scatena le opposizioni. Ferrazzi (Pd): «Autonomia negata dalla stessa Lega»

❞ Rotta (Pd) Le parole del governatore Zaia sono eversive e lesive di uno Stato di diritto

Maniero (5s) Serve una rivoluzione pacifica delle nostre teste, via dal baccano

Quel «pronti per la rivoluzione» scagliato da Luca Zaia venerdì sera dal palco di Conselve a riscaldare (se mai ce ne fosse stato bisogno) la platea adorante per Matteo Salvini non è passato inosservato. Al punto che lo stesso Zaia ieri ha ritenuto fosse il caso di specificare cosa intendesse per «rivoluzione». «Chi mi conosce sa che quando parlo di rivoluzione io intendo la rivoluzione della democrazia,quel cambiamento, anche epocale, che viene dalla forza delle idee e dall’impegno politico. - ha detto ieri Zaia all’Ansa -. Se qualcuno pensa che io mi possa riferire alla iconografia e alla pratica della rivoluzione violenta e cruenta, o non conosce la mia storia politica, o è in malafede». Fraintendimento o dolo, insomma. Il governatore in completo blu e camicia immacolata che spiccava fra i jeans tempestati di brillantini dell’ex ministro Erika Stefani e la polo militare di Matteo Salvini sul palco della Festa della Lega spiega che tra la base del partito ha trovato, a proposito del nuovo governo, «un clima di preoccupazione e di sdegno». Motivo per cui, continua, «È il momento di scaldare i motori per tornare sulle piazze con il gazebo; la nostra forza è di essere a fianco della gente. Il mio non è un messaggio sovversivo o una chiamata alle armi. Se uso questo termine, intendo una rivoluzione gandhiana, non violenta». La reazione più repentina, quasi in tempo reale, è arrivata già venerdì sera dalla deputata veronese del Pd Alessia Rotta: «Il presidente Zaia ha perso il controllo. Invita a scendere in strada ed essere pronti alla rivoluzione, parole che sono eversive e lesive di uno stato di diritto». È il «la» a un attacco corale dei dem veneti che già da giorni hanno lanciato l’hashtag #bastazaia. Taglia corto il capogruppo leghista a palazzo Ferro Fini, Nicola Finco: «È una polemica sul nulla. Primo, eravamo a una festa di partito ed è normale usare toVENEZIA

ni più da comizio; secondo, tutti conosciamo Zaia come una delle persone più pacifiche della terra. Ovviamente non parlava di molotov ma di stimolare anche il popolo a non rassegnarsi ai pastrocchi romani di governi che non rappresentano gli italiani». In un clima dichiaratamente da campagna elettorale, l’arma più utilizzata è l’autonomia mancata nei 15 mesi in cui il Carroccio è stato al governo. Zaia non ci sta e risponde punto su punto: «Per noi governo significa autonomia. Non abbiamo avuto risposte in 15 mesi, non ne avremo certamente da un esecutivo con il Pd, partito che ha impugnato il referendum, ci ha portato davanti alla Corte costituzionale». Con il Pd, insomma, è già lotta all’arma bianca. Una bordata arriva dal senatore veneziano Andrea Ferrazzi: «Zaia vaneggia chiamando tutti in strada per la rivoluzione. Lo fa per evidenti difficoltà che cerca di nascondere con i proclami. La

Lega in 15 mesi di governo non ha portato a casa l’autonomia. Zaia lo sa bene e ha paura che i veneti chiedano a lui e al suo capo il conto di questo fallimento». Il capogruppo in consiglio regionale Stefano Fracasso si butta sulla metafora enologica: «Dopo il mojito anche il prosecco gioca brutti scherzi». E Piero Ruzzante, consigliere regionale di Leu si produce in un lungo pamphlet che inizia così: «Caro Zaia, ma ci credi tutti imbecilli? Dopo

Casual & chic A sin il segretario federale della Lega Matteo Salvini in polo mimetica, a destra il governatore Luca Zaia in completo blu

Luca Zaia Mi riferisco alla rivoluzione della democrazia. Se qualcuno pensa che io mi possa riferire alla iconografia e alla pratica della rivoluzione violenta e cruenta, o non conosce la mia storia politica, o è in malafede

mesi di annunci e penultimatum in cui te ne sei stato zitto e buono con il governo amico, ora che capitan mojito Papeete se ne esce dal governo solo ora invochi la rivoluzione?». Corrispondenza di amorosi sensi con i quasi alleati del M5s. «Il sogno della mia vita è farla davvero una rivoluzione dice surfando fra il serio e il faceto il consigliere regionale dei 5s Jacopo Berti - ma le parole contano. E una rivoluzione contro il sistema l’ha tentata proprio il Movimento. Se invece Zaia l’ha detta solo per impressionare il capo, consiglierei una rivoluzione interna alla Lega magari contro i cugini lombardi...». Punta sull’economia il deputato bellunese Federico D’Incà (5s): «I veneti dovrebbero scendere in piazza contro la Lega che potrebbe costringere il Paese a un aumento dell’Iva al 25% per le brame di potere di Salvini. Ha fatto cadere un governo che si apprestava a tagliare il cuneo fiscale. Ora invece c’è il

rischio di pesare per migliaia di euro sulle famiglie venete». Il senatore 5s Giovanni Endrizzi dice: «La rivoluzione della Lega dura finché sta all’opposizione, poi si vota e torna all’ovile. Il governo che hanno sabotato era il vero cambiamento per l’Italia e per il Veneto, ma sull’autonomia hanno fatto di tutto per rallentare, perché per andare al voto gli serviva un cavallo di battaglia ben lustrato». Gli fa eco il deputato veneziano Alvise Maniero: «Le rivoluzioni che ci servono sono ben più difficili da organizzare, sono pacifiche e sono da fare nelle nostre teste. Un’ottima testimonianza che un po’ di riflessione ci farebbe bene è che le decisioni prese nel baccano premiano poco: recentemente, dal caos di una discoteca un ministro ha deciso di far cadere un governo molto amato dagli italiani, per ritrovarsi l’unico a cadere (e non dal cubo)». Martina Zambon © RIPRODUZIONE RISERVATA


PRIMO PIANO

Corriere del Veneto Domenica 1 Settembre 2019

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IL CARROCCIO I GESTI E LE PAROLE

La forca per i corrotti

È il 16 marzo del 1993. Nel pieno di Tangentopoli il deputato leghista di Cantù Luca Leoni Orsenigo sventola nell’aula di Montecitorio un cappio, invocando l’impiccagione per i politici corrotti, estrema punizione per le ruberie a danno del popolo. L’immagine desta scandalo in tutta Italia ma molti dei colleghi di Leoni Orsenigo, come si vede anche nella foto, ridacchiano derubricando il gesto a una guasconata

Per carità, ieri ha subito aggiustato il tiro: «Il mio non è un messaggio sovversivo, chi mi conosce lo sa, per me la rivoluzione è sempre gandhiana, non violenta». E va bene. Ma chissà se la mente sovraeccitata delle migliaia di persone radunate venerdì sera alla Festa della Lega di Conselve, nel sentire il governatore Luca Zaia urlare dal palco: «Vi aspetto in strada, pronti per la rivoluzione», è andata davvero al Mahatma. Più probabilmente, nel Veneto del tanko, dei Serenissimi e degli indipendentisti che sparano ai direttori di banca, ai militanti più anziani saranno riecheggiate nelle orecchie le minacce di Umberto Bossi, che nel 2008, davanti allo stallo delle riforme (già, erano in stallo pure allora), tuonava: «Questa è l’ultima occasione: o si fanno le riforme o scoppia casino. Abbiamo 300 mila uomini, 300 mila martiri, pronti a battersi e non scherziamo... mica siamo quattro gatti. Credete che avremmo difficoltà a trovare gli uomini? No, perché verrebbero giù anche dalle montagne». D’altra parte sin dai tempi di Luca Leoni Orsenigo, deputato di Cantù che il 16 marzo 1993 sventolò in aula un cappio alludendo alla forca per i politici coinvolti in Tangentopoli, la Lega ha sempre flirtato con la violenza, sparandola grossa per poi ritararsi subito, in questo facilitata dal fatto di non venir mai presa troppo sul se-

Fucili contro lo stallo sul federalismo

Il leader della Lega Umberto Bossi più volte nel corso della sua carriere politica ha minacciato di sobillare il popolo in armi contro le istituzioni democratiche. Il motivo, quasi sempre, erano i mancati passi in avanti sulla riforma federalista. Bossi prese però immediatamente le distanze dai Serenissimi, quando questi assaltarono il campanile di San Marco a bordo del tanko

Dal cappio di Leoni al mitra di Morisi La Lega e quel fascino per il popolo in armi

Quando Bossi invocava «300 mila martiri con i fucili»

❞ Roberto Calderoli L’arma può anche diventare uno strumento di bene

rio. Se Togliatti o Berlinguer avessero parlato di fucili o l’avesse fatto qualche esponente della destra, magari ai tempi di Gladio, reazioni e conseguenze sarebbero state ben diverse. Ma ripetute ogni giorno, le iperboli, per quanto gravi, finiscono per essere presto derubricate a stravaganze e quindi via con «i fucili sempre caldi» da «oliare a casa», i «rombi dei cannoni» per presidiare le coste contro «l’invasione». È sempre Bossi: «Finora gli è andata bene. Noi padani pagavamo e non abbiamo mai tirato fuori il fucile, ma c’è sempre una prima volta». Non è chiaro? «Guardate che queste elezioni potrebbero finire con la necessità di imbracciare il fucile e di andare a prendere queste carogne a casa». All’epoca si inseguiva il sogno secessionista della Padania, i leghisti scendevano in

piazza sventolando bandieroni col Sole delle Alpi, indossando pittoreschi copricapi vichinghi e adorando ampolle ripiene d’acqua del dio Po. Eppure c’era già chi guardava con interesse alla destra, meglio se estrema, ricorrendo a immagini colorite, per così dire: «Dobbiamo usare i libri, le idee, ma anche il bastone, dobbiamo bastonare quando è necessario» arringava per esempio Mario Borghezio dal palco di un raduno nella vicina Francia. Parole che indignarono perfino Famiglia Cristiana. Ora la trasmutazione è definitiva: il verde ha lasciato il posto al blu, il Sole delle Alpi al tricolore, la Padania all’Italia che «si salva solo tutta intera». Via gli elmi con le corna, dentro le magliette dell’aeronautica con mostrine e bandiera in bella mostra, come quella esibita l’altra sera da Matteo Salvi-

❞ Mario Borghezio Dobbiamo usare i libri ma pure bastonare quando è necessario

Buona Pasqua col ministro armato di mitra

In diverse occasioni, anche in veste di ministro dell’Interno, Matteo Salvini si è fatto ritrarre mentre maneggia delle armi. L’immagine qui sopra, che lo ritrae mentre impugna un mitra, è stata utilizzata dal suo spin doctor Luca Morisi (nella foto è l’ultimo a destra) per degli inconsueti auguri pasquali in qui si ironizzava su armi ed elmetti per difendersi dal fango gettato sulla Lega

ni a Conselve (gli indipendentisti sui social erano furibondi). Basta «paroni a casa nostra» ora è tutto «sangue, onore e dignità» e «si deve combattere per la libertà», contro l’invasione dei migranti e le ingerenze delle potenze straniere. Bossi evocava orde pronte a riemergere dalle valli bergamasche per calare su Roma; Salvini , che si sente a casa «più nella Russia di Putin che in molti Paese europei», preferisce l’uomo solo al comando e chiede agli italiani «pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso fino in fondo, senza rallentamenti e palle al piede». Doveva essere la «rivoluzione del buonsenso», così recitava uno slogan della campagna elettorale del 2008. Ma c’è buonsenso nel farsi ritrarre armati di fucile a Hit-Show a Vicenza, come è accaduto all’inizio di quest’anno al ministro dell’Interno? Si dirà: vabbè, pure l’ex sindaco Giancarlo Gentilini si è fatto immortalare mentre pigliava la mira al poligono, anche la deputata Angela Colmellere ha scelto per il santino elettorale una foto che la vede impugnare una pistola, l’eurodeputato Gianluca Buonanno la portò perfino in tivù... Per il senatore Roberto Calderoli, pure lui ospite entusiasta di Hit-Show l’anno scorso, «l’arma può diventare uno strumento di bene». Forse per questo Luca Morisi, spin doctor di Salvini, l’uomo che ha inventato il «Capitano» e ne ha allevato la «Bestia» sui social, a Pasqua ha voluto rilanciare con inediti auguri: una foto di Salvini che imbraccia un mitra, corredata da questa

riflessione: «Vi siete accorti che fanno di tutto per gettare fango sulla Lega? Si avvicinano le Europee e se ne inventeranno di ogni per fermare il Capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto! Avanti tutta, Buona Pasqua!». E pazienza per l’Agnello di Dio, che dona a noi la pace. Rivoluzioni, fucili, mitra e addirittura l’arresto per i «politici che vanno a bordo di una nave che se ne è fregata delle leggi», come twittò la Bestia semplificando un ragionamento sulla Sea Watch articolato da Salvini in tivù, garantiscono grida di giubilo, applausi a scena aperta e una pioggia di selfie ma talvolta finiscono per mettere a disagio gli alleati «moderati». Accadde con Silvio Berlusconi, che più volte richiamò Bossi a un linguaggio più civile ed educato, è accaduto con Luigi Di Maio, il volto buono del governo gialloverde: «La Lega la pianti con i fucili. C’è chi soffia sul fuoco, esasperando i toni temo aumenti la tensione sociale». La calma è durata quel che è durata e si sa come è andata a finire tra Salvini e Di Maio, che ora sta tentando di mettere in piedi un governo col Pd. «Siamo di fronte ad un golpe» ha avvertito il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, «un golpe bianco» ha precisato l’eurodeputato Antonio Maria Rinaldi. Facessero almeno l’autonomia... «Se così non fosse sarebbe un colpo di Stato» sospira l’ex ministro degli Affari regionali Erika Stefani. ¡Viva la Revolución! Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le critiche al «capitano»

Su Salvini le accuse dei vecchi padani: «Non è un leader»

Tosi Al netto dei salviniani «a prescindere», molti elettori sono rimasti delusi

Ci sono i «grandi vecchi» che esternano, ci sono quelli che preferiscono non commentare. E poi ci sono gli ex che non perdono occasione per fustigare quella che per i leghisti d’antan è «la deriva» del Carroccio sotto la ferma mano social di Matteo Salvini. Ad aprire le danze, nei giorni scorsi, sono stati l’ex sceriffo trevigiano Giancarlo Gentilini fresco di compleanno (90 candeline)e la vicentina Manuela Dal Lago che della Lega bossiana fu la lady di ferro. Per entrambi la «crisi del Papeete» va bollata come colpo di sole agostano. Sbagliata nei tempi e nei modi. Gentilini, poi, ci va giù pesan-

VENEZIA

te: «Il capo che sbaglia, paga». La Dal Lago promuove il segretario federale con una sufficienza risicata sottolineando come, «pur esperto in comunicazione, manca di visione politica». E l’implacabile ex Flavio Tosi, che nei giorni scorsi faceva presente il tesoretto di «like» ai suoi post critici contro il Carroccio reo di aver fatto cadere il governo in pieno agosto, ha una spiegazione per la folla osannante di venerdì a Conselve. Alla Festa della Lega, con la regia del sindaco di Arzergrande Filippo Lazzarin, c’era una moltitudine in deliquio. In migliaia accalcati per poter sfiorare l’orlo della polo

militare del «Capitano». «Ci sono diverse fasce d’elettorato nella Lega oggi - argomenta Tosi - c’è lo zoccolo duro dei salviniani “a prescindere” e parlo di chi affolla eventi come quelli di venerdì. Militanti che credono a qualsiasi cosa Salvini dica, inclusa la bufala che la crisi l’avrebbero voluta Macron e la Merker. Poi, però, ci sono altre due componenti. Chi aveva votato Salvini con spirito critico, e penso a imprenditori, artigiani che sono stati amaramente delusi dall’esito del Papeete, elettori di centrodestra rimasti allibiti dal Papeete in poi. E, infine, ci sono transfughi di Fratelli d’Italia e Forza Italia che l’han-

no votato a malincuore visto che non si ritrovano in Fdi e Fi. I più delusi sono loro». La valutazione di Tosi sull’ex titolare del Viminale è impietosa: «Ha piegato l’istituzione del ministero dell’Interno a usi e costumi non consoni. Il Papeete è stata l’apoteosi, è stato come violentare il Viminale, una cosa oscena, un punto di non ritorno. La causa? Diciamo che già lui tende a non ascoltare nessuno, con l’ubriacatura di potere dell’ultimo anno ha dato credito agli adulatori anziché a consiglieri più preparati». Non è più tenero Gentilini che al Corriere del Veneto ha detto «Adesso la scelta sta a

Salvini. Ha sbagliato a non prevedere le conseguenze delle sue azioni, quando un capo dovrebbe fare esattamente questo. Ora la scelta sta a lui: o continuare, o nominare una persona in sua sostituzione come capo carismatico della Lega». Ipotesi, quest’ultima, del tutto peregrina al momento. Lo diceva al Giornale di Vicenza la Dal Lago pochi giorni fa: «Salvini ha sbagliato a fare un governo coi 5s e ha sbagliato a non farlo cadere dopo le Europee. È uno bravo, che si prepara, ma non è un leader perché non ha un vero progetto». M.Za. © RIPRODUZIONE RISERVATA

❞ Gentilini Il capo che non prevede le conseguenze delle sue decisioni, deve pagare


II

Primo Piano

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

L’allarme

Droga, Giordani: «È un’emergenza, serve un vertice» Il sindaco: «Bisogna intervenire, ho chiesto comitato con il Prefetto» `

L’INIZIATIVA PADOVA È una macchia velenosa che si insinua nell’attesa di entrare a scuola, nell’ultima chat aperta, all’uscita dall’allenamento, in ogni luogo abitato dai ragazzi. È la droga che non vediamo. Perchè basta fumarla, o masticarla. Niente buco. E non costa niente, anche un euro una pallina di eroina. Perchè di eroina si tratta e anche se si ritaglia solo il 16 per cento della spesa è quella che uccide. L’eroina gialla, quella potenziata, ha un principio attivo 30 volte più potente di quelli conosciuti. La prendono e stramazzano. E poi ci sono i nuovi oppioidi sintetici derivati da farmaci legali come il potentissimo antidolorifco Fentanyl.

graziamenti da fare alle forze dell’ordine, ma per questo ho chiesto al Prefetto la disponibilità di convocare un tavolo urgente fra tutti i soggetti istituzionalmente competenti per affrontare il tema in maniera specifica». Una sorta di chiamata alle armi alla società civile quella di Giordani, attraverso gli Stati generali

GIORDANI La città è imbottita di droga: ogni anno si sequestrano 6-7 quintali di stupefacenti e si arresta uno spacciatore al giorno. Abbiamo il record veneto di persone segnalate per reati connessi all’uso di stupefacenti. Il sindaco ha deciso che non poteva rimanere in silenzio. E ha inaugurato la sua “guerra di strada”. «Sono stanco di polemichette fra partiti che guardano all’uomo nero. Guardiamo invece ai minorenni che tornano a fumare eroina e nuove sostanze ancora più pericolose».

LA RICHIESTA AL PREFETTO «Non ho accuse ma solo rin-

GLI INTERVENTI PADOVA C’è così tanta richiesta di droga in città, che le bande di spacciatori non si scontrano nemmeno più: di “clienti” ce ne sono per tutti e in abbondanza. Non c’è bisogno di farsi guerre per accaparrarsi una particolare area. Così se è vero che i pusher tunisini la fanno da padrone nella zona delle piazze e i nigeriani in quella di via Maroncelli-Grassi-Masini, all’Arcella o in stazione riescono a convivere “spaccini” di varie nazionalità. E se magrebini e nigeriani lavorano come “cavallini della droga”, ovvero pusher “al dettaglio”, sono i malviventi albanesi quelli che gestiscono il mercato “all’ingrosso” degli stupefacenti. Posizione più defilata quella degli asiatici, cinesi e filippini in particolare, che vendono e usano uno stupefacente che va di “moda” quasi esclusivamente tra i tossicodipendenti dagli occhi a mandorla: lo shaboo. I carabinieri della Compagnia di Padova sulla base dei loro interventi hanno redatto una mappa della città che individua le aree più sensibili: 11 in tutto.

PRIMO CITTADINO Il sindaco Sergio Giordani lancia l’allarme

«SE RIUSCIAMO A SALVARE ANCHE UN SOLO RAGAZZO VINCIAMO, È QUESTA L’UNICA COSA CHE MI INTERESSA»

«Ma servono più risorse all’Ulss, mi appello a Zaia: lavoriamo insieme» `

sulla tossicodipendenza. Che significa dati, contesti, situazioni, luoghi, perchè e azioni: prevenzione, cura. Padova non può più sonnecchiare. Da inizio anno quattro morti per overdose. L’ultimo Federico Bertollo, fulminato a 23 anni. E aumenta sempre più la percentuale di giovani in cura ai Serd fra i 14 e i 24 anni. Uno su quattro. L’Ulss, le comunità terapeutiche, i servizi sociali non bastano più. Occorre un piano corale.

che quello del consumo è un fenomeno complesso e che vive in tanti aspetti della società, inutile pensare di risolverlo solo con la repressione. Vanno capite e colpite nel profondo le ragioni del disagio. Informazione, prevenzione, riduzione del danno sono tutte frontiere di azione non rinunciabili per questo voglio investire. Se togliamo anche solo un ragazzo dalla strada della droga vinciamo, questa è l’unica cosa che mi interessa».

APPELLO A ZAIA

LA SOCIETÁ CIVILE

Per questo parte l’appello, con la prima disponibilità. «Ho già dato disposizione alla Ragioneria per trovare tutte le risorse che si renderanno necessarie per progetti e campagne che vanno in questa direzione». Ma non vuole essere solo, Giordani. «Dico a Zaia che serve l’aiuto della Regione e che i finanziamenti alle Ulss è bene che siano rimpinguati su queste tematiche, data l’emergenza». Una frecciatina per dire che non esiste solo l’autonomia. Ci mette il suo impegno personale: «Non c’è dubbio che appena avremo un nuovo Ministro dell’Interno tornerò a sollecitarlo come ho fatto con gli altri perché investano sempre più sul nostro territorio in uomini e mezzi».

Il momento è grave. Dall’inizio dell’anno i sequestri di eroina in Veneto sono aumentati del 28 per cento. Per questo la parola “insieme” è quella più ricorrente nelle parole del sindaco. «Il mio è un appello alle mamme e ai papà, alle associazioni giovanili e studentesche, sportive, alle parrocchie e tutti quelli che possono dare una mano: lavoriamo assieme perché Padova diventi una comunità che non si accontenta di parlare superficialmente di una piaga così insidiosa, ma sceglie di andare in profondità e sperimentare pratiche innovative ed efficaci».

LE STRATEGIE Ma è la situazione socio-economica la causa scatenante. «Da parte mia credo sia tempo di prendere atto con fatti concreti

L’assessora al Sociale, Marta Nalin: «Vogliamo collaborare con tutte le istituzioni per individuare soluzioni che non siano solo un palliativo o, peggio, azioni di facciata che non risolvono i problemi veri delle persone. Negli anni è stato dimostrato come

SECONDO I CARABINIERI C’È COSÌ TANTA RICHIESTA CHE LE BANDE DI SPACCIATORI NON SONO IN GUERRA

CONTROLLI I carabinieri durante un servizio antidroga a Padova

è la casa dei pusher di origini nigeriane. Le altre tre zone mappate sono quelle del Portello, dell’Arcella e di Forcellini, dove le varie etnie si dividono clienti e ricavi. Discorso a sé per il territorio di Brusegana a ridosso del Sert, snodo unico per lo smercio del metadone. Basta fare una passeggiata nel cuore di Padova alle dieci di sera, passando da una piazzetta all’altra, per imbattersi in consumatori e assuntori ben diversi tra loro. L’esempio più eclatante riguarda proprio piazza del Duomo, che alla sera si trasforma: durante il giorno è la classica zona dello shopping e del passeggio, ma quando cala il buio diventa zona fertile per gli abusi di alcol e per lo smercio della droga. Accade soprattutto vicino al porticato con le colonne. Qui due tipi completamente diversi di spacciatori e di clienti si sfiorano, senza però mai mescolarsi. Sotto i portici ci

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alla riduzione del danno, nel tentativo di agire sia dove il problema esiste già, sia svolgendo una funzione di informazione e comunicazione per prevenirlo. Serve innanzitutto conoscere le dinamiche in cui si opera, scavare a fondo e lavorare per rimuovere le cause principali che spingono i nostri ragazzi, e non solo, a fare uso di sostanze stupefacenti». Mauro Giacon

Emergenza droga In cura al Serd dell’Alta e Bassa Padovana

In cura al Serd Padova e cintura urbana, Piovese e area termale

1.639

1.303

2.942

L’ASSESSORA NALIN

La “mappa dello spaccio”: 11 zone regno dei pusher tra Duomo, piazze e Stanga L’analisi del territorio ha permesso di individuare le zone calde. L’area dove il mercato è più fiorente è quella della Stazione, dei Giardini dell’Arena e delle vie a ridosso dello scalo ferroviario, dov’è semplice arrivare sia coi treni, sia con gli autobus e dov’è facile ripartire in tempi rapidi. Le etnie che si dividono la gestione della droga sono per lo più quelle nordafricane. Altra zona a forte impatto, in mano per lo più a tunisini e marocchini, è quella del centro storico, tra il Duomo e le piazze. Il quartiere Stanga invece

sia fallimentare l’approccio esclusivamente repressivo nell’individuare soluzioni. Non si fa altro che spostare il problema da un’altra parte rendendolo meno visibile, complicando ulteriormente le possibilità di affrontarlo». «Per questo - continua - stiamo lavorando da tempo con il Serd e altri soggetti per raccogliere dati e mettere in campo azioni volte

pazienti tossicodipendenti

Il Serd Ulss 6 Gestiti tutti i tipi di dipendenze, dall’alcolismo al tabagismo, fino al gioco d’azzardo

Pazienti in cura al Dipartimento dell’Ulss 6

5.081 60% tossicodipendenti

DROGHE ASSUNTE eroina (sostanza primaria) cocaina

+10% consumo di eroina

cannabis

511

AUMENTO DEI CONSUMI Cocaina, con la riduzione dei prezzi negli ultimi 8 anni

I nuovi pazienti tossicodipendenti, entrati in cura nel corso del 2018

MINORENNI 60 (circa) ha sperimentato vari tipi di droga 20 (circa) sono entrati nel tunnel dell’eroina

sono soprattutto i ragazzini delle scuole superiori o quelli appena diplomati e già lavoratori: giovani tra i 15 e i 20 anni che si trovano dietro le colonne per fumare lo spinello e scolarsi una bottiglia. E’ il punto in cui sono predominanti alcol e droghe leggere, spacciate spesso da nordafricani

che si muovono in bicicletta. Poco più avanti, nella zona dell’Arco Valaresso e del parcheggio dietro il Duomo, va in scena invece uno spaccio di “alto livello”: questo è il punto per esempio dove gli adulti trovano la cocaina e altre droghe pesanti. M.Lucc.


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DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 LA NUOVA

MESTRE

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lo studio

Evasione fiscale, i recuperi in picchiata Solo dodici Comuni aderiscono al Patto Lo Spi Cgil: «Per le amministrazioni la lotta ai furbetti non è una priorità. Tutte dovrebbero aderire al Protocollo» Gianni Favarato In Italia l’evasione di imposte, tributi e contributi ((Irpef, Iva, Irap, Ires, Imu, Ici, Tasi) è un vero e proprio “sport” nazionale, vale oltre 100 miliardi di euro l’anno e riguarda tutte le regioni e province, compresa quella di Venezia dove però solo dodici comuni su 44 che hanno stretto il previsto Patto con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza riuscendo a recuperare solo una piccola parte di evasione. Le cifre stornate dal ministero del Tesoro e delle Finanze sono, peraltro, in diminuzione. Stando ai dati del ministero, elaborati dal sindacato pensionati della Cgil regionale, l’anno scorso i comuni veneziani hanno recuperato complessivamente 65.473 euro (il 25% in meno del 2017) di imposte e tributi evasi o elusi grazie all’incrocio di dati in collaborazione con Agenzia delle Entrate e Fiamme gialle e ai controlli per stanare gli evasori nel suo territorio debitori, tramite gli strumenti a loro disposizione, ad esempio la verifica delle utenze domestiche. Molto meglio hanno fatto le province di Verona (207.823 euro) e ancor più Vicenza (743.563), anche loro, comunque, in calo rispetto all’anno precedente, mentre sono andate peggio Padova (54.920), Treviso (23.841) e Rovigo (621). Guardando i risultati del 2018 dei singoli Comuni su questo fronte della provincia di Venezia c’è da deprimersi. Solo cinque, l’anno scorso, hanno approfittato della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia d i Finan-

za: Venezia con 64.119 euro, Noale 414 euro, San Michele al Tagliamento 165 euro, Santa Maria di Sala 709 euro e Jesolo con 65 euro. Come se non bastasse altri sette comuni (Chioggia, Eraclea, Fossalta, Meolo, Portogruaro, Salzano, Spinea) che negli anni precedenti avevano recuperato qualcosa, l’hanno scorso non lo hanno fatto. «Per gran parte dei Comuni della provincia di Venezia la lotta all’evasione fiscale e contributiva per recuperare risorse da investire nel loro territorio e a favore dei cittadini a cominciare da quelli più disagiati, continua a non essere una priorità», spiega Daniele Tronco, segretario generale dello Spi Cgil di Venezia, «registriamo che solo cinque amministrazioni nel 2018 hanno recuperato risorse sfruttando l’opportunità fornita dalla legge esistente fin dal 2005. In più i soldi recuperati sono in netto calo rispetto all’anno precedente e decisamente inferiori in confronto al 2014. Siccome l’evasione fiscale non è certo diminuita, crediamo che invece le amministrazioni siano poco attente al problema. Parliamo soprattutto del comune di Venezia che su questo fronte potrebbe fare molto di più di quel che ha fatto anche l’anno scorso». «Il nostro sindacato», aggiungono Tronco e Renato Bressan della segreteria dello Spi-Cgil, regionale, «continuerà a chiedere con forza a tutti i comuni veneziani e del resto del Veneto di firmare i patti anti-evasione tramite i quali si conferma nero su bianco la volontà politica di recuperare risorse tramite controlli mirati. Ricordiamo che con i soldi recuperati si possono fare molte cose importanti per il welfare

SOMME RECUPERATE DAI COMUNI VENEZIANI NEGLI ULTIMI 5 ANNI Comuni

2014

2015

2016

2017

2018

Chioggia

0

104.507

0

0

0

Eraclea

0

625

265

946

0

Fossalta di Piave

0

100

0

0

0

Jesolo

22.858

9.167

4.693

1.004

65

Meolo

0

0

265

215

0

Noale

0

0

0

0

415

Portogruaro

1.741

3.088

0

0

0

Salzano

200

0

3.627

0

0

San Michele al Tagliamento

265

0

0

0

165

Santa Maria di Sala

660

1.495

662

115

709

Spinea

0

100

0

0

0

Venezia

266.443

39.193

24.623

86.909

64.119

Dati forniti dal Ministero del Tesoro ed elaborati dallo Spi Cgil del Veneto

locale e in particolare per i nostri anziani». L’anno scorso, in ogni caso, non era andata meglio e non solo a Venezia e nel Veneto. Solamente il 5% dei comuni italiani, infatti, usa questo strumento per recuperare risorse. A pesare, oltre alla volontà politica dei sindaci, c’è il fatto – come ha fatto notare anche l’anno scorso l’uffici o Studi della Cgia – Il 70 per cento dei Comuni italiani ha meno di 5.000 abitanti, per cui è comprensibile che non abbia le risorse economiche e le professionalità sufficienti per attivare queste misure di contrasto all’evasione. —

Aviation Service attacca la Cisl E anche la Cgil vuole chiarezza goria della Cisl e avverte di essere pronta a mobilitarsi in caso di risposte negative da parte dell’azienda. «Non è certamente rispondente al vero che vi sarebbe “una tensione nelle relazioni sindacali” – replica Aviation Service – . Esiste invero, la volontà di un unico soggetto, Ivano Traverso (segretario della Fit-Cisl, ndr) di rappresentarsi come unico polo di riferimento sindacale, con intento, evidente-

La legge che permette di stanare chi non paga La legge 203 del 2005 prevede la possibilità di un patto tra Comuni e gli organi dello Stato per il recupero dell’evasione fiscale. Nella tabella i Comuni veneziani interessati e sotto finanzieri al lavoro.

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i nuovi handler dell’aeroporto

Aviation Service spa, il nuovo handler che opera all’aeroporto Marco Polo, replica alla Fit-Cisl che l’ha fatta convocare in Prefettura (il 4 settembre prossimo) accusandola di «poca disponibilità al rispetto reciproco e al confronto che sono alla base di corrette relazioni sindacali». Ma intanto anche la Filt-Cgil ha chiesto un incontro con i vertici dell’azienda sugli stessi problemi sollevati dal sindacato di cate-

dal 2005

mente, di escludere le altre organizzazioni, ancor più rappresentative, con le quali non sussiste alcuna “tensione”». «In relazione alle qualificazioni di “vertice aziendale arrogante con atteggiamenti da “padre padrone” attribuiteci da Traverso – aggiunge Aviation Services – si tratta di giudizi personali . Al contrario, le norme attuate dalla nostra Società sono del tutto in linea con il quadro normativo di ri-

ferimento». Ma anche Alessandro Niero, della segreteria Filt-Cgil, fa notare che la sua organizzazione ha chiesto un incontro ad Aviation Service per chiarire le stesse questioni sollevate dalla Cisl, dal problema degli armadietti negli spogliatoi del personale, al mancato pagamento in busta paga di tutte le spettanze previste dall’accordo di armonizzazione firmato con Aviation dopo il passaggio del personale degli handler che hanno lasciato Tessera dopo l’ultima gara indetto dal gestore (Save spa), fino al rispetto delle relazioni sindacali, in particolare per il pagamento di tutte le indennità previste ai delegati sindacali che partecipano alle trattative». — G.Fav.


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Le mosse del Pd

Sfogo di Zingaretti: ma chi comanda, il premier o Luigi? `«Noi vogliamo un governo di svolta Al Nazareno dubbi sulla reale efficacia della mediazione di Conte loro cercano soltanto i nostri voti» `

IL RETROSCENA ROMA «Ma alla fine chi comanda? Conte o Di Maio?». Nicola Zingaretti rilancia la domanda parlando al telefono con i suoi in serata. Pensare che al pomeriggio i Dem erano usciti dall’incontro sui programmi con Giuseppe Conte soddisfatti, dicendo: «Sono state accolte quasi tutte le nostre proposte».

CASELLE Quello che al Nazareno non comprendono è perché il premier, con il quale comunque in questi giorni si è mantenuto un canale di dialogo costruttivo, non riesca a sciogliere il nodo della formula dei vicepremier: due, uno o nessuno. L’impuntatura del capo politico del Movimento 5 Stelle, che ogni giorno riunisce i suoi per poi ripetere che lui alla posto di vicepremier non rinuncia, sta alimentando lo stupore di Zingaretti, abituato a trattative politiche più tradizionali, dove le due parti concedono qualcosa e ci s’incontra a metà strada. Cedere su tutto, ma proprio su tutto, con i pentastellati - presidenza del consiglio e

GIUDIZIO POSITIVO SULL’INCONTRO A PALAZZO CHIGI: «ACCOLTE LE NOSTRE PROPOSTE SU FISCO E LAVORO»

LA POLEMICA VENEZIA Visto dal vivo alla festa della Lega, a Conselve venerdì sera, Luca Zaia sembrava tutto fuorché un pericoloso sovversivo: gli abbracci con i militanti, le foto con i bambini, gli autografi sulle magliette. Ma le parole hanno un peso, specialmente se lette a distanza, fuori dall’enfasi del comizio. E così la conclusione del suo intervento, dal palco condiviso con il segretario federale Matteo Salvini («Vi aspetto in strada, pronti per la rivoluzione»), ha scatenato ancora nella notte una raffica di reazioni indignate soprattutto in zona Partito Democratico, tanto da indurre ieri il governatore a precisare il senso “pacifista” delle sue dichiarazioni.

ACCUSE E DIFESA All’attacco Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Pd: «Il presidente Zaia ha perso il controllo. Invita a scendere in strada ed essere pronti alla rivoluzione, parole che sono eversive e lesive di uno stato di diritto». Sulla stessa linea la senatrice dem Daniela Sbrollini: «Sono toni inaccettabili per chi rappresenta le istituzioni e governa una Regio-

vicepresidenza - risulta indigeribile. E l’insistenza di Di Maio potrebbe inficiare il percorso verso l’accordo. Per questo si spera nel capo dello Stato che anche ieri ha ricevuto Giuseppe Conte. Zingaretti ripete: «Noi vogliamo un governo nuovo, un governo di svolta». E dal Nazareno fanno passare un messaggio che va a sviluppare questo concetto: «Il cuore del problema è chiaro ed è questo: il Pd vuole fare un governo nuovo con i 5 Stelle e altri, di svolta e con un programma nuovo e scritto insieme. M5S in-

vece vuole i voti del Pd e della sinistra per un governo 5 Stelle guidato da Conte e Di Maio». Sintesi: non siamo disponibili a fare la stampella di Conte e di Di Maio. Fin qui la linea ribadita da Zingaretti o da chi gli sta vicino. Poi, all’interno dei democrat, a partire dai renziani, c’è chi invita a non offrire pretesti a Di Maio che dall’inizio vuole fare saltare la trattativa magari per tornare a flirtare con Matteo Salvini: alla fine sulla casacca da vicepremier da lasciare al capo politico M5S si può anche cedere,

perché s’incide maggiormente sull’azione del futuro governo puntando su deleghe più pesanti in cambio della concessione a Di Maio. «Il problema - dice qualcuno dal Pd - è che ogni volta alza la posta: per ogni cosa che concediamo, da Di Maio arriva una nuova richiesta. Per questo sarebbe utile capire se Conte abbia davvero la forza per governare la situazione». Nel Partito democratico inoltre ora vogliono anche evitare un altro pericolo: i giorni che mancano alla presentazione del-

I democrat e le regionali di ottobre

«Umbria laboratorio per l’intesa con i 5Stelle» Ora la decisione è ufficiale ed è stata annunciata all’organismo dirigente del Pd dell’Umbria: il partito appoggerà la candidatura alla presidenza della Regione del civico Andrea Fora che cercherà di riunire tutto il centrosinistra. Lo ha sottolineato il commissario Walter Verini (in foto). Secondo il quale l’ampia coalizione che si sta componendo «ha il dovere di interloquire con tutti e chi guiderà questi confronti lo deve fare anche con i 5Stelle». Invito subito raccolto dallo stesso Fora. «Dialogo con il M5S? Certo che sì, come con

tutte le forze della nostra area». Verini guida il Pd umbro dopo il commissariamento seguito al coinvolgimento dell’ex segretario regionale Gianpiero Bocci e altri esponenti locali (tra i quali l’ex presidente della Regione Catiuscia Marini che si è dimessa per questo) nell’indagine sui presunti concorsi pilotati all’ospedale di Perugia. Nelle elezioni anticipate del 27 ottobre, il Pd ha deciso di non candidare un proprio esponente ma di sostenere un progetto civico. «Una scelta ha spiegato il commissario -

anche per sottrarre consensi a quel mondo sociale e civico dal quale la destra vorrebbe attingere per vincere». Rivolgendosi poi anche a Fora ha sottolineato che «questa è una tappa, un punto di partenza e non una cambiale in bianco». Verini non si è sottratto sulla questione di una possibile alleanza con il M5S. A suo avviso l’ampia coalizione di centrosinistra che si sta componendo per le prossime elezioni regionali «ha il dovere di interloquire anche con i 5Stelle». «Non ci sono automatismi tra il futuro governo nazionale e l’Umbria ha commentato Verini - ma certo quello che accade a Roma può aiutare».

TRATTATIVE Il segretario del Pd Nicola Zingaretti (foto ANSA)

la squadra da parte di Giuseppe Conte non devono trasformarsi in un poco lusinghiero spettacolo di wrestling su posti, poltrone e divisioni di dicasteri. Ecco perché ieri, al termine del confronto sui programmi tra le delegazione del Pd e Conte, sono stati ricordati quali sono i principali obiettivi del futuro esecutivo sostenuto dalla maggioranza rosso-gialla. Dicono: il vertice è andato bene, c’è stato il via libera a nostra proposta su taglio tasse sul lavoro a favore dei lavoratori, a una nuova legge su immigrazione; bene anche su infrastrutture, sostanzialmente accettate quasi tutte le proposte già discusse ai tavoli delle delegazioni nei giorni scorsi. E Zingaretti ricorda parlando del calo dei tassi per i Btp: «L’apertura di una nuova fase politica e di Governo ha già fatto guadagnare al Paese 600 milioni di euro, in prospettiva potrebbero essere 15 miliardi di euro che tornano alle famiglie».

CERTEZZE Secondo i dem, Conte ha criticato aspramente Di Maio per le

I dem veneti: «Da Zaia parole eversive» Il leghista: «Rivoluzione ma gandhiana» ne». Zaia ha voluto spiegare cosa intendeva, quando ha chiamato il popolo leghista agli appuntamenti di Pontida del 15 settembre e di Roma del 19 ottobre: «Chi mi conosce sa che quando parlo di rivoluzione io intendo la rivoluzione della democrazia, quel cambiamento, anche epocale, che viene dalla forza delle idee e dall’impegno politico. Se qualcuno pensa che io mi possa riferire alla iconografia e alla pratica della rivoluzione violenta e cruenta, o non conosce la mia storia politica, o è in malafede. A chi mi ascoltava ho detto che è il momento di scaldare i motori per tornare sulle piazze con il gazebo, insieme ai cittadini; la nostra unica forza è sempre stata quella di essere a fianco della gente. Il mio non è un messaggio sovversivo o una chiamata alle armi. Se uso questo termine, intendo una rivoluzione gandhiana, non violenta».

IL COMIZIO Luca Zaia venerdì sera sul palco della Lega a Conselve. Nel tondo Alessia Rotta (Pd)

continue fughe in avanti. In serata le certezze si sono disperse e Zingaretti con i suoi ha osservato provocatoriamente: in questa storia dobbiamo capire se è più forte Conte o Di Maio, perché in questo modo è difficile davvero andare avanti. Paola De Micheli, vicesegretaria del Pd: «Non accettiamo ultimatum da M5S». La vicepresidente del Pd, Debora Serrachiani: «Abbiamo tante cose da fare e mi auguro che si possano fare con il Movimento 5 Stelle, non sulla base di un contratto ma di un accordo politico. Se non c’è questo, a mio avviso si va al voto, che affrontiamo non solo senza paura ma anche per vincere». Mauro Evangelisti © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRA I DEMOCRATICI C’È CHI SAREBBE DISPOSTO A CONCEDERE A DI MAIO IL RUOLO DI VICEPREMIER IN CAMBIO DI MINISTERI PESANTI

fano Fracasso: «Ha ragione il superpresidente a prendersela con chi ha spinto (forse) il paese in braccio ai grillo-comunisti, anch’io se trovassi quel tale per strada gli direi che è stato davvero un incosciente, un pazzo scatenato... se non fosse che stava proprio li al suo fianco, stesso palco, stesso tendone, stesso microfono. Il suo super-ex-ministro». Interviene anche Leu con il consigliere regionale Piero Ruzzante: «Dopo 14 mesi di annunci e penultimatum in cui te ne sei stato zitto e buono con il governo amico, ora che capitan Mojito Papeete se ne esce dal governo, solo ora capitan Zaia invochi la rivoluzione?».

NIENTE AVENTINO

CONTRADDIZIONE Ma per il Pd, resta la contraddizione politica. Dice il senatore Andrea Ferrazzi: «Zaia vaneggia chiamando tutti in strada per la rivoluzione. Lo fa per evidenti difficoltà che cerca di nascondere con i proclami. La Lega non solo ha fatto saltare il governo per ot-

tenere pieni poteri trovandosi invece con un pugno di mosche, ma in 15 mesi di governo a traino Salvini non ha portato a casa nulla nella direzione dell’autonomia. Zaia lo sa bene e ha paura che i veneti chiedano a lui e al suo capo il conto di questo fallimento». Ironizza il capogruppo regionale Ste-

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IL GOVERNATORE: «IL MIO NON È UN MESSAGGIO SOVVERSIVO O VIOLENTO» IL SENATORE FERRAZZI: «PROCLAMI PER CELARE EVIDENTI DIFFICOLTÀ»

Intanto all’interno della Liga Veneta è polemica per il messaggio con cui l’eurodeputato Toni Da Re aveva lanciato l’idea dell’Aventino. «Sarebbe il suicidio della Lega – commenta Luca Tollon, segretario del Veneto Orientale –. Oggi i militanti ci chiedono di andare in piazza, non di ritirare i nostri parlamentari che, se nascerà il governo Conte, dovranno fare un’opposizione dura ed intransigente». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA


DOLO - MIRA - RIVIERA

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 LA NUOVA

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mira

gli eventi di oggi

proteste a dolo

Incarico esterno per il bilancio esposto alla Corte dei Conti

Spettacoli moto-raduno e le sagre in Riviera

«Asfaltature nei giorni dell’inizio della scuola»

STRA. Tanti appuntamenti con sagre ed eventi questo fine settimana. A Paluello di Stra la sagra di Sant'Antonio Abate: oggi alle 10 giornata dedicata all'Avis e alla famiglia, alle 12.30 in patronato pranzo sociale, alle 20 spettacolo teatrale per bimbi e alle 21 ballo liscio. A Cazzago invece c'è la 52ª edizione della Sagra di San Martino. Alle 10 la messa celebrata dal vescovo Giuseppe Lazarotto, delegato apostolico a Gerusalemme e Palestina. Poi verrà presentata la mostra “ Cassago de na' volta e de desso ” che permetterà di scoprire i cambiamenti del paese negli ultimi 100 anni. A Camponogara invece dopo la sagra appena conclusa ci sarà oggi l'auto-moto raduno “Festa della ruota” organizzato dal Caffè San Marco in piazza Salvo d'Acquisto. La festa avrà inizio alle 9 con l'iscrizione dei mezzi, alle 11 la sfilata delle auto per le strade della Riviera del Brenta, alle 13 rientro e premiazioni, dalle 17 per i giovani in piazza un dj animerà la serata. — A.Ab.

DOLO. «A Dolo nei prossi-

Deppieri (Lega): «Abbiamo un ragioniere capo, possibile un danno erariale» Il sindaco Dori minimizza: è un servizio certificato, qui si fa polemica su tutto

Alessandro Abbadir MIRA. Un esposto alla Corte

dei Conti per verificare se l'incarico esterno per redigere il bilancio consolidato del Comune di Mira a una società con sede nella Repubblica di San Marino poteva essere evitato, magari utilizzando risorse interne all'ente. Lo annuncia il consigliere della Lega Stefano Deppieri dopo che la vicenda è stata sollevata dall'esponente del gruppo politico Nova Mira ed ex consigliere comunale di An Enrico Carlotto e criticata anche dall'ex sindaco di Mira Roberto Marcato. «L'assessore al Bilancio Fabio Zaccarin» chiede Deppieri «ci deve spiegare, visto che afferma che è prassi degli enti affidare questi incarichi a società esterne, se prima di chiedere questa consulenza ha fatto con il dirigente preposto una ricognizione interna sul personale in forza al Co-

Il sindaco Marco Dori

mune. Questo per capire se c'erano le persone adatte a fare il bilancio consolidato senza spendere un euro all'esterno. Per redigere il bilancio consolidato basta un ragioniere capo, in forza al Comune di Mira. Invierò sulla vicenda una lettera alla Corte dei Conti affinchè faccia chiarez-

za». Deppieri sottolinea poi che se emergesse che questa ricognizione non è stata fatta fra il personale interno, e che l'incarico è stato cercato direttamente all'esterno esisterebbero a suo avviso i presupposti per un danno erariale all'ente. «Se fosse accertato un danno erariale» dice Deppieri «l'assessore Fabio Zaccarin e i dirigenti preposti dovrebbero assumersene le responsabilità e rassegnare immediatamente le dimissioni. Vogliamo sapere poi quanto sia costato questo incarico esterno». Sulla vicenda la Lega farà anche una interrogazione in consiglio comunale urgente. Da parte sua il Comune di Mira ha sottolineato come con l'assessore come sia prassi «delle amministrazioni rivolgersi a consulenze esterne per attività altamente specialistiche quali il legale, la progettazione di opere, recupero dei tributi nonchè per le materie finanziarie. Data la

PIANIGA. Entrano in una

pianiga

Rubano un estintore e lo scaricano sul campo Minorenni identificati

Il campo di pallacanestro imbrattato con lo schiumogeno

scuola rubano un estintore e alla fine lo scaricano su un campetto da pallacanestro nell'area del Parco dei Gelsi a Pianiga. Autori del gesto, un gruppo di ragazzi di 1718 anni. Il gruppetto però sarebbe già stato identificato, fa sapere il sindaco Federico Calzavara. «Nei prossimi giorni decideremo se sporgere denuncia per danneggiamento o attivare altri provvedimenti e iniziative. Non si tratta comunque di ragazzini». Il campetto da basket è stato comunque già completamente ripulito dagli operai del Comune. «La polvere bianca dell'estintore» assicura il sindaco «non crea particolari problemi alla salute ed è stata prontamente rimossa». — A.Ab.

vigonovo

IN BREVE

Truffa del Postamat 35enne perde 499 euro

Mira Furti in cimitero e atti vandalici

VIGONOVO. Ancora un caso

di versamento “al contrario”. La storia inizia quando un 35enne di Vigonovo mette in vendita su un sito di acquisti immediati un gazebo al prezzo di 60 euro. Lo contatta un uomo, che si offre di fargli subito un bonifico sul conto postale e gli dice di raggiungere lo sportello Postamat per procedere con l’operazione. Cosa che il venditore esegue. È andata a finire che inve-

ce di ricevere i 60 euro, il 35enne ha versato a più riprese 499 euro al truffatore, che lo ha raggirato inducendolo con una serie di scuse a fare operazioni a suo favore. Al 35enne non è rimasto che raccontare tutto ai carabinieri, che hanno individuato e denunciato il truffatore: si tratta di V.C.M., 22 anni, romeno senza fissa dimora. — G.A.

Furti nei cimiteri a Gambarare e Mira Taglio. Sono state colpite 8 tombe dalle quali sono stati rubati fiori e anche sottovasi in rame utilizzati nei loculi come portafiori. Ad accorgersene sono stati i parenti dei defunti. Atti vandalici anche in zona Giare. Ignoti hanno abbattuto la sbarre di accesso all'area delle cavane delimitata dal Magistrato alle Acque. I cavanisit hanno presentato denuncia ai carabinieri.

complessità di tale redazione, in tutta Italia gli enti ricorrono a consulenze esterne». «Se emergesse» rincara la dose l'ex consigliere Enrico Carlotto, che ha sollevato la vicenda «che ci sono delle risorse interne per fare questa operazione di rendicontazione, sarebbe opportuno che il Comune di Mira revocasse immediatamente l'incarico esterno e lo affidasse al suo personale facendo risparmiare soldi pubblici ai cittadini di Mira». Sulla vicenda interviene il sindaco Marco Dori per precisare la posizione del Comune. «Qui si fa polemica su tutto» dice «quando basterebbe informarsi. È un servizio altamente certificato presente anche in Mepa , il mercato elettronico della pubblica amministrazione. Il resto sono illazioni a danno dell'amministrazione». Sulla vicenda il sindaco fa sapere che si riserva ulteriori valutazioni. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

mi giorni i cittadini vedranno all’opera le macchine asfaltatrici, comprese le zone vicino alle scuole. La scuola inizia l’11 settembre e i lavori di asfaltatura vengono programmati tra via Carducci e via Rinascita dal 9 all’11 settembre». A denunciare il fatto è la consigliera comunale di opposizione Carlotta Vazzoler che chiede che i lavori possano essere fatti di notte. «La giunta e l’assessore ai lavori pubblici Giorgia Maschera si scusano» ricorda «Avevano tre mesi per programmare l’asfaltatura, non l’hanno fatto. Dalle 7.30 e fino a sera ci saranno le macchine asfaltatrici, operai e tecnici a lavorare in un giorno infrasettimanale in piena attività lavorativa e in un’area dove sono presenti più istituti scolastici (primarie, secondarie, istituti tecnici). Auspico che i disagi si possano evitare posticipando almeno i lavori dalle ore del mattino, lavorando di notte». — A. Ab.

commercianti della riviera

La Confcommercio riparte puntando su Dall’Agnola Il nuovo direttore ha 44 anni esperienze in Camera di Commercio e dal 2009 è responsabile sindacale nell’Unione metropolitana MIRA. Confcommercio Città

della Riviera del Brenta, rinata dalle ceneri della vecchia Ascom, presenta il suo nuovo direttore Pierpaolo Dall’Agnola. Nel frattempo sono stati salvati i posti di lavoro dei dipendenti che ora sono 14 nella società di servizi collegata. A spiegare la situazione, nella sede storica dell’associazione dei commercianti vicino al Burchiello sono stati il presidente dell’Unione Metropolitana di Confcommercio Massimo Zanon, l’avvocato Alessandro Biasiolo per il coordinamento territoriale. Il nuovo direttore che si insedierà è Pierpaolo Dall’Agnola, 44 anni, veneziano laureato in Filosofia a Ca’ Foscari, un master in Town Center Management, un passato lavorativo in Camera di Commercio, dal 2009 responsabile delle Categorie Sindacali nell’Unione Metropolitana. Ieri si è voluto fare il punto dopo la ripartenza annunciata (necessaria dopo i dissesti della vecchia Ascom) nel novembre del 2018. «Da allora è stata fatta», spiega l’avvocato Alessandro Biasiolo, «molta attività sindacale, si sono

Pierpaolo Dall’Agnola

incontrati i Comuni della Riviera a diversi tavoli dei distretti del commercio e delle Ogd (Organizzazioni di gestione della destinazione), ma soprattutto incontrando le imprese del commercio, turismo servizi trasporti e professioni in più di 15 assemblee realizzate la scorsa primavera». Nel corso degli anni il numero di imprese associate si è assottigliato. Una decina di anni fa quelle associate ad Ascom in Riviera erano oltre 900, ora sono si stima circa 300. Il prossimo marzo, forse addirittura prima, cioè già a gennaio o febbraio, si andrà alle elezioni per formalizzare la costituzione dei nuovi organi associativi rappresentativi dei 10 Comuni, eleggendo anche il nuovo presi-

dente. I lavoratori della società di servizi fallita, circa 24, sono ora 14 e nessuno, sottolineano in Confcommercio, è stato licenziato. C’è stato un accordo sindacale. Alcune delle lavoratrici sono andate in prepensionamento mentre altre hanno deciso si cambiare lavoro e si sono licenziate. «Abbiamo deciso di inviare il nuovo direttore in Riviera per rafforzare l’attività sindacale, allargare la base associativa, completare il rinnovo delle cariche», ha spiegato Massimo Zanon, «e progettare nuove iniziative sul territorio. Le piccole imprese soffrono di problemi pratici, come ad esempio l’adozione del registratore di cassa telematico, ma anche di criticità più ampie e strutturali, come la difficoltà di trovare una regia unitaria nella gestione turistica per i quali Confcommercio ha la sua ricetta». Il nuovo direttore Dall’Agnola ha spiegato infine che Confcommercio si è aggiudicata importanti risorse partecipando ai bandi camerali di rigenerazione urbana. I progetti riguardano l’abbattimento degli sprechi nel settore del commercio alimentare, con i cosiddetti negozi circolari, e la formulazione di un club di prodotto per rilanciare l’attività turistica del territorio. — A.Ab.


Domenica 1 Settembre 2019

La Voce

.ROVIGO

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MANIFESTAZIONE Nuovo presidio, questa volta in piazza Merlin, e la promessa di non mollare

Inquilini Ater, la protesta continua Aumento degli affitti delle case popolari: “Non smettiamo finchè Zaia non ritira la legge” Celeste Gonano

ROVIGO -La protesta continua e gli inquilini non accennano a fare un passo indietro. Questo uno dei punti fondamentali ribaditi al presidio organizzato nella mattinata di ieri, in piazza Merlin, da parte degli inquilini Ater di Rovigo. In contemporanea si sono tenute iniziative anche a Padova, Vicenza, Venezia, Verona e Treviso, un modo per far vedere alla Regione che si tratta di un movimento compatto, capace di coordinarsi a livello regionale. L’obiettivo degli inquilini rimane il ritiro immediato della legge 39/2017 sull’edilizia residenziale pubblica che, nata con lo scopo di stanare i “furbetti” tra i residenti nelle case popolari regionali, ha finito per colpire anche chi aveva semplicemente dei soldi da parte in previsione del futuro. E non solo. “Si tratta di una legge ingiusta che colpisce tutti indiscriminatamente”, affermano i presenti al presidio. All’ultimo presidio, davanti alla sede Ater di Rovigo, gli inquilini avevano chiesto risposte all’azienda e alla Regione: questa volta una risposta l’avevano ricevuta. Ma il ‘no’ secco di Luca Zaia non li ha dissuasi dall’organizzazione di questo ulteriore presidio. Il governatore del Veneto, in una conferenza, aveva infatti ribadito come a suo avviso la legge stesse raccogliendo i primi risultati. Per i casi

IN PIAZZA MERLIN

Il chiosco tiene duro anche se è agli sgoccioli

439 I coinquilini protestano in piazza Merlin limite, Zaia ha proposto l’istituzione di tavoli tecnici per valutare le singole situazioni. Un tentativo di rispondere alle proteste che non è stato ben accolto dagli inquilini secondi i quali, ai tavoli, mancherebbe qualcuno capace di rappresentare i loro interessi. “Se Zaia non fa una passo indietro, non lo faremo nemmeno noi - afferma Diego Foresti, segretario provinciale di Rifondazione Comunista - Giovedì saremo nuovamente sotto l'Ater di Rovigo. La manifestazione ci sarà finché la legge non verrà ritirata”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’altra settimana è finita con il chiosco in piazza Merlin. E un’altra sta per cominciare con l’ex bar sempre al suo posto. Ma ancora non si sa per quanto tempo perché dal Comune di Rovigo hanno già fatto sapere che entro i primi 15 giorni di settembre dovrebbe scattare la demolizione della struttura. Intanto il chiosco ha toccato quota 439 giorni da abusivo, cioè da quando è scaduta, nel giugno 2018, la concessione per rimanere sul suolo pubblico. La vita dell’ex bar che per oltre 20 anni è stato punto di riferimento della piazzetta sembra ormai segnata, con poco futuro avanti a sè. Resta da vedere se davvero entro una quindicina di giorni entreranno in azione le ruspe di palazzo Nodari, Poi bisognerà capire cosa sarà del tratto di piazza Merlin che risulterà senza più chiosco. © RIPRODUZIONE RISERVATA


REGIONE

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 MESSAGGERO VENETO

il giudizio

L’agenzia Fitch promuove il Fvg Fedriga: stabilità economica Alla Regione una valutazione di A-, tre scalini superiore al giudizio sul Paese Il Pd: in linea con gli anni passati. Nel 2015 diede A (ma il contesto era diverso)

Mattia Pertoldi UDINE. Il Friuli Venezia Giulia è più affidabile, prima di tutto a livello di tenuta dei conti pubblici, dell’Italia. Non è una novità dirà qualcuno – considerato come chiunque abbia governato dalle parti di piazza Unità lo abbia fatto con scrupolosa attenzione alle finanze –, ma a testimoniarlo ufficialmente, adesso, c’è anche il giudizio espresso dall’agenzia Fitch. L’agenzia, infatti, ha diffuso

il rating relativo alla Regione assegnando una valutazione pari ad “A-” e inserendola, quindi, all’interno del paniere di realtà con un giudizio medio-alto e a medio rischio di investimento. Il rating – si legge nella relazione – riflette l’Autonomia speciale che consente alla Regione di essere valutata al di sopra del debito pubblico italiano fermo a un livello di “BBB-”, quindi tre gradini sotto Trieste. Il rating, inoltre, è figlio del basso debito del Friuli Venezia Giulia sommato alla

Il presidente della Regione Fedriga e l’assessore alle Finanze Zilli

solida liquidità abbinata a un profilo di rischio medio. Quest’ultima valutazione si traduce anche in un modesto pericolo che il bilancio regionale di 7 miliardi di euro possa restringersi oppure che i 125 milioni di euro richiesti per la copertura del debito possano aumentare, mentre l’outlook negativo rispecchia quello del debito pubblico italiano. Il Friuli Venezia Giulia, ricorda sempre Fitch, è una Regione a Statuto speciale che esercita un insieme di competenze e funzioni attraverso una quota prestabilita delle più importanti tasse incamerate a livello nazionale (dal 2019 pari al 60%), come previsto dalla Costituzione. La Regione mantiene un alto grado di autonomia finanziaria e fiscale, perché un consenso bilaterale (Stato-Regione) è richiesto per cambiamenti in materia di finanziamenti e di competenze. È questo, dunque, il primo giudizio ufficiale rilasciato da Fitch da quando, ad aprile, ha sostituito Standard & Poor’s come agenzia di riferimento della Regione. Il cambio era stato motivato dal fatto che il rating assegnato da Standard & Poor’s, seppur molto positivo, fosse comunque influenzato dal giudizio complessivo attribuito dalla società in ambito nazionale. Pur avendo un rating intrinseco di livello “AA-” – cioè il giudizio che sarebbe stato attribuito all’ente in assenza del limite massimo fissato da quello statale –, ovvero sei livelli sopra la valutazione del Paese, formalmente il giudizio sulla Regione non pote-

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va superare quello italiano. Al contrario, invece, i criteri di operatività di Fitch comportano una metodologia che può portare all’attribuzione di un rating superiore rispetto a quello dello Stato, fino a un massimo di tre livelli: “A-”, appunto, al posto di “BBB-”. Il giudizio, in sintesi, è pressoché identico all’ultimo emanato da Fitch nel 2015, quando garantì un giudizio pari ad “A”, cioè sempre tre gradini sopra quello italiano all’epoca pari a “BBB”, senza outlook negativo come quest’anno. «Si conferma la stabilità economica del Friuli Venezia Giulia – ha commentato il governatore Massimiliano Fedriga – con l’attribuzione di un importante riconoscimento delle competenze e del senso di responsabilità con cui è amministrata la nostra Regione». Per l’assessore alle Finanze, Barbara Zilli invece «siamo sul podio in Italia assieme a Trento e Bolzano». Zilli spiega infine che «la metodologia di Fitch prevede un rating intrinseco, senza valore ufficiale, ma comunque rappresentativo, che prescinde da quello nazionale e vede la Regione raggiungere il giudizio “AA+”, ovvero sette livelli sopra lo Stato e soltanto uno al di sotto del massimo assoluto». Da parte sua, invece, il Pd per bocca del responsabile economia, Renzo Liva, sostiene che «il rating di Fitch si pone in continuità con un percorso virtuoso che è stato perseguito e stabilizzato negli anni passati a partire dalla ristrutturazione di Mediocredito». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

CALMA&GESSO

L’idiozia di fondo del sovranismo

ENRICO GALIANO è questa parola nuova che circola da un po’: sovranismo. All’inizio non capivo nemmeno bene cosa significasse, che cosa intendessero tutti quelli che se ne facevano promotori. Poi però nei giorni scorsi è arrivata la definizione migliore, più precisa di qualsiasi voce enciclopedica, mentre il fumo degli incendi iniziava ad oscurare il cielo d’Amazzonia, gli animali morenti a scappare dalle fiamme, gli abitanti delle città a chiedersi come mai il buio già nel primo pomeriggio, quando ho sentito l’attuale presidente del Brasile dire “Nessuno può dirci cosa fare in Amazzonia, perché l’Amazzonia è solo del Brasile”. Ecco, l’idiozia di fondo del concetto di sovranismo inteso in questo modo è tutta qui: credere che perché qualcuno, magari secoli fa, ha tracciato delle linee per terra, questo renda liberi di fare entro quelle linee un po’ quel che si vuole. Mi ricorda molto da vicino tutte quelle volte che ho sentito dei genitori pronunciare la fra-

C’

se “Il figlio è mio e lo educo come voglio io!”, spesso di fronte a figli che a tredici anni non erano in grado di allacciarsi le scarpe o che al ristorante molestavano i vicini di tavolo con la discografia completa di qualche trapper sparata a volumi da chiusura del locale. No, non funziona così: perché quel ragazzino che ora è solo figlio tuo, un giorno avrà una patente, sarà un uomo o una donna, e se oggi è uno che non possiede le basi minime dell’autonomia e del vivere civile, domani sarà un peso per tutti, se non un potenziale pericolo. Certo che dentro i confini è giusto che decida chi appartiene a quello Stato! Ma ci sono alcune cose dentro quei confini sono un po’ di tutti. Cosa pensereste del proprietario, che ne so, della Galleria degli Uffizi se un bel giorno decidesse di sfregiare la Primavera di Botticelli, dicendo “Be’, è mia, decido io cosa farne! ”? No, le opere d’arte degli Uffizi non sono “di qualcuno”, sono patrimonio di tutti, esattamente come l’Amazzonia è un’importante barriera contro l’inquinamento globale. Ogni volta che siamo tentati di crederci i padroni della Terra, che ci sia stata regalata, teniamo a mente le parole della poetessa premio Nobel Wislawa Szymborska: “Nulla è in regalo. Tutto è in prestito”. —


Basso Veronese 29

L'ARENA

Domenica 1 Settembre 2019

ALBAREDO. A distanza di due mesi dal pensionamento del dottor Mohorovicich gli abitanti della frazione di Coriano sono in attesa di un sostituto

Millemutuatiancorasenza medico Iduebandifinorapubblicati non hanno sortito l’effetto sperato Ilsindacohachiestoall’Ulss9 diallargarelaricercaintutta Italia Paola Bosaro

Coriano è ancora senza medico di base. Nessuna buona notizia in questi due mesi per gli oltre mille mutuati della frazione di Albaredo. Dallo scorso 1 luglio, data del pensionamento del dottor Loris Mohorovicich, l’Ulss 9 ha provato in tutti i modi a trovare un sostituto, ma i vari tentativi sono malauguratamente falliti. Dopo il primo bando andato deserto, su interessamento del sindaco Giovanni Ruta l’Azienda sanitaria aveva emanato un’altra manifestazione di interesse, aperta anche ai giovani specializzandi. «Si trattava di un provvedimento provvisorio, ne siamo consapevoli», spiega Ruta, «però ci avrebbe permesso di arginare la situazione di disagio che si è creata. Purtroppo anche questa iniziativa non ha avuto alcun riscontro positivo». All’ultimo bando avevano partecipato tre persone: nessuna di queste ha poi accettato l’incarico per motivi diversi. Adesso si sta tentando una nuova via, quella che porta ad uscire dal Veneto. «Ho preso contatti con l’Ulss e la dirigenza mi ha comunicato che entro fine anno verrà

pubblicato un nuovo concorso pubblicizzato in tutte le Regioni italiane», annuncia Ruta. Si spera così di colmare un vuoto che sta creando grandi difficoltà alle famiglie di Coriano, specialmente alle persone più anziane che hanno maggiore bisogno di un servizio sanitario di prossimità. Coriano rientra nell'ambito territoriale 5 dell'Azienda Scaligera che comprende, oltre al Comune di Albaredo, anche Cologna, Pressana, Roveredo, Veronella e Zimella. Purtroppo, la frazione a sud di Albaredo soffre già del ridimensionamento di alcuni servizi fondamentali. Quattro anni fa è stato chiuso lo sportello postale, la scuola materna e le elementari soffrono da qualche anno di un preoccupante calo di iscritti, il bar ha abbassato le serrande qualche anno fa e si è svuotata pure la canonica, visto che l'Unità pastorale ha sede nella parrocchia del capoluogo. L'unico servizio che continua a funzionare a dovere è la farmacia, aperta nel 2016 e molto apprezzata dalle persone anziane. Pensionati ed ammalati cronici però avrebbero bisogno anche di un ambulatorio pubblico vicino a casa, per evitare di dover raggiungere Colo-

Operazionedeivigilia ColognaVeneta

Restidicapramacellata ingiardino:multasalata

Medicomisura lapressione aunpaziente

gna o San Bonifacio. Non possono rivolgersi ai medici di famiglia di Albaredo, visto che hanno tutti già raggiunto il tetto massimo di mutuati. Non rimane che prenotare privatamente dallo stesso dottor Mohorovicich, ma non tutti possono permettersi di pagare per farsi visitare. «Ringrazio l’Ulss per l’impegno», afferma il primo cittadino. «Sono consapevole», aggiunge il primo cittadino, «che questo problema riguarda molti Comuni della nostra provincia, tuttavia la situazione di Coriano necessita di una risposta efficace in tempi brevi. Come amministrazione comunale ci facciamo

portavoce di questo disagio, molto sentito in paese, in tutte le sedi competenti». Ruta ha deciso perciò di interessare la Regione. Invierà dunque nei prossimi giorni una lettera al presidente della Giunta regionale Luca Zaia e all’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin «affinché prendano a cuore la situazione della frazione di Albaredo e ci aiutino ad individuare una via d’uscita». I cittadini sono stanchi di aspettare, ma forse già nelle prossime settimane potrebbero finalmente conoscere il nome del nuovo medico di base della frazione. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Glitrovano i restidiunacapra macellatanel giardino dell’abitazione.Escattaun’altra sanzionemoltosalataper il motociclista«pizzicato» nei giorniscorsi dallapolizia locale diColognasenza casco, senza patenteesenza assicurazione. Siallungala sfilzadelle infrazionicommessedaH.O., cittadinodiorigine marocchina residenteinun Comune della Toscanamada qualchetempo ospiteinuna casadiproprietà diun’italiana,in via Sant’Andrea.Nei primigiorni di agostol’uomoerastato fermatodai vigliurbaniinsella adunmotorino senza casco, senzapatentevalida, senza assicurazionee conla mancata revisionedelmezzo.Pochi giornidopola multada1.400 eurocomminatagli dalla polizia locale,il54enne richiedente asiloaveva ripreso lasua vita di sempreeil lavoronelle campagnediCologna,fintanto chenonharicevuto lavisita del comandanteGianandrea Serafinedellacollega del comandodiCologna che avevanodecisodicontrollare dovel’uomotenesse il ciclomotoresequestrato. «Abbiamoverificato cheil ciclomotoreerainun luogo non accessibileadaltrepersone perciò,difatto,inutilizzabile. Il provvedimentodisequestro,

Ilcomandante Serafin dunque,venivarispettato», riferisceil comandante.Nel raggiungereil garage,però, idue agentisono incappati neirestidi unacapra. Trai ciuffid’erba spuntavanoalcuneparti delle zampeela testadell’animale. «Probabilmentesi trattava dei residuidellaFestaislamica del sacrificio,celebratal’11 agosto», spiegaSerafin.H.O. nonaveva alcundocumento cheattestasse latracciabilitàdell’animale né l’acquistodellacarne dauna macelleriaautorizzata, segno questochelamacellazione rituale eraavvenutaquasicertamente nelcortile dell’abitazione. «Abbiamocontestato all’uomo la violazioneamministrativaalle normeigienico-sanitariein materiaalimentare ela potenziale fontedipericoloper la salute pubblica»,osservaSerafin. La multaèstata di3.000 euro. P.B.

Brevi BOVOLONE CONCERTO TRIBUTOAINOMADI INPIAZZAPOZZA Oggi, alle 20.30, in piazza Pozza, concerto della tribute band «Così Sia Live». L’iniziativa è organizzato dai pubblici esercizi per festeggiare i Nomadi. Piazza Pozza sarà chiusa al traffico dalle 19 alle 24. RO.MA. ROVERCHIARA NUOVIORARI ALL’UFFICIO DEMOGRAFICO Da domani entreranno in vigore i nuovi orari di apertura al pubblico dell'ufficio demografico del municipio. Sarà aperto lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 10 alle 13. Il giovedì sarà chiuso. L.B. NOGARA CUCINAEROCKBAND ALLAFESTA DELRISOCO’ LENOSE Oggi, alle 12 e alle 19, alla festa del riso co’ le nose in corso nell’ex campo sportivo di via Sterzi, saranno in funzione 12 cucine. Alle 21.30, si esibirà la rock band «Gadara». G.P. ZIMELLA MESSASOLENNE INONORE DIFRA GRANZOTTO Oggi, alle 17, alla Grotta di Lourdes, messa solenne in onore di fra Claudio Granzotto, autore della Grotta. Al termine, il Comune di Cologna offrirà l'olio della lampada votiva. P.B.

ROVERCHIARA. Oggiapre lamostrapermanente sudon Walter Soave SCUOLE. L’ufficioscolasticoprovincialehanominatoidirigenticheprenderannoserviziodomani

Un«museo»ricorderà Inarrivosei nuovi presididiruolo ilpretechecreò ilSalus Duereggenti perCasaleonee Cerea Fucappellanoditanti italiani emigratiall’estero Laura Bronzato

Don Walter Soave, indimenticato curato di Legnago e fondatore del Salus scomparso nel 2010, avrà una sorta di museo a lui dedicato nella sua amata Roverchiara. Oggi, alle 17, nella biblioteca comunale, si terrà l’inaugurazione della mostra permanente «Don Walter Soave»: una raccolta di ricordi che i familiari e gli «Amici del Salus» hanno donato al Comune, affinché la sua memoria non vada perduta. «È stato un grande uomo e un grande prete», spiega il sindaco Loreta Isolani, ricordando che don Walter riposa nel camposanto del capoluogo, vicino ai genitori. Realizzare una mostra nel paese che tanto amava è per noi un onore, una promessa che siamo riusciti a realizzare». Foto, lettere, poesie e oggetti a lui cari permetteranno ai visitatori di conoscere non solo la vita di don Walter ma anche la sua grandezza, un prete «di frontiera» che ha dedicato la propria vita agli ultimi. Don Walter era nato a Oppeano nel 1924, ma la famiglia si era trasferita subito a Roverchiara e, anche quando era lontano, aveva sempre

DonWalterSoave

un pensiero per il paese di origine. Ordinato sacerdote nel 1948, nel 1950 fu trasferito a Legnago, dopo una breve esperienza da curato a Bardolino. A Legnago rimase fino al 1957, occupandosi dei giovani e delle attività del ricreatorio. Qui fondò il Salus, un luogo di ritrovo dove tutti i ragazzi, di diverse condizioni sociali, potevano incontrarsi e sentirsi uguali. Negli stessi anni venne anche nominato cappellano dell'Opera nazionale di assistenza religiosa e morale degli operai, entrando a contatto con i lavoratori nelle fabbriche della zona. Da qui inizieranno anche le

sue esperienze all'estero. Nel 1963, infatti, fu trasferito nel nord della Francia, diventando il cappellano degli italiani che lavoravano nelle miniere: vi rimase fino al 1970. «Nel museo è possibile vedere il casco che indossava per raggiungere gli operai all'interno delle miniere», anticipa Isolani. Questa esperienza gli permise di diventare, nel 1974, delegato diocesano per l'emigrazione e di partire, nel 1979, per una nuova missione: in Canada, a Montréal, sempre a fianco degli italiani emigrati. Qui, con i fondi raccolti tra gli emigrati, riuscì a costruire sia la chiesa della Madonna del Carmine sia il Monumento all'emigrante eroe della vita. Tornato in Italia, nel 1991, diventò responsabile dell'associazione Veronesi nel mondo, ruolo che ricoprì fino al 2008. Nei periodi in cui rientrava in patria è stato anche curato a Lonato e parroco a Parona. Nonostante le distanze geografiche, i contatti con i suoi «Ragazzi del Salus» non si erano mai interrotti e, una volta tornato definitivamente in Italia, gli incontri si fecero più frequenti: uno di questi, quello del 21 giugno, diventò un appuntamento annuale. •

Sono sei i nuovi dirigenti scolastici, vincitori del recente concorso, che da domani prenderanno posto, in base alle disposizioni dell’Ufficio scolastico regionale, in altrettante sedi del territorio. Le scuole dove era atteso un preside di ruolo sono tutti istituti comprensivi. I nuovi dirigenti, oltre ad avere all’attivo diversi anni di insegnamento, provengono in gran parte da esperienze come vicari negli uffici di presidenza. All’Ic

Legnago 2 di Porto è atteso il professor Enrico Bertoli, 49 anni, in arrivo dal Ferrarese, mentre in quello di Oppeano si insedierà la 42enne Annarita Magini, in partenza da Siena. Se ai «Fratelli Sommariva» di Cerea, l’ufficio è già pronto per Laura Petronella, 53 anni, che lascia l’Ic di Stienta (Rovigo), all’Ic di Nogara sarà al lavoro la 45enne Flora Milena Di Gioia, già docente a Bologna. Il Comprensivo di Sangui-

netto sta per accogliere Caterina Pagano, 54 anni, in arrivo da Latina, mentre quello di Cologna incontrerà il 40enne Andrea Agostini, che è il più giovane dei nuovi presidi. Per quanto riguarda invece le due sedi, cosiddette sottodimensionate, vale a dire l’Ic di Casaleone e l’istituto superiore «Da Vinci» di Cerea, l’Ufficio scolastico regionale ha nominato venerdì scorso i due dirigenti che per l’anno 2019/2020 li guide-

ranno come reggenti. Casaleone sarà retto da Cristina Ferrazza, dirigente dell’Ic Ederle di Villa Bartolomea, il «Da Vinci» dal riconfermato Stefano Minozzi, titolare del «Medici» di Porto di Legnago. Le novità riguardano anche l’istituto legnaghese «Minghetti» che da quest’anno, come già annunciato lo scorso luglio, avrà come preside Luisa Zanettin, in arrivo dall’Iis Jacopo da Montagnana. • E.P.

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PRIMO PIANO

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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La crisi vista dal Veneto

Pd-M5s contro Zaia «Rivoluzione? Pensi al fallimento dell’autonomia» Scoppia la protesta dopo le parole alla festa di Conselve «Affondo pericoloso, proclami per nascondere le difficoltà» Francesco Dal Mas Roberta Paolini PADOVA. Il governatore Luca Zaia invoca la rivoluzione, poi si corregge, il suo scendere in piazza per il serenissimo orgoglio è di matrice gandhiana e non violenta. È più una rivoluzione dei gazebo, a far quello che la Lega – inutile nascondersi – sa fare benissimo: presidiare il territorio. Ma ormai la frittata era fatta e l’opposizione veneta (in procinto di diventare, forse chissà, Governo a Roma) ha iniziato a scagliare i propri strali. Che in sintesi dicono: «caro Zaia l’invocazione alla piazza è grave e fuori luogo, anche perché ha fatto tutto il tuo capo, o meglio non ha fatto nulla. E tu hai fallito la promessa dell’autonomia». «Dalla #crisidelmojito alla #rivoluzionedelprosecco» ironizza su Facebook Stefano Fracasso, capogruppo Pd in consiglio regionale. «Prima il superministro, ora ex, fa saltare il governo dalla spiaggia, adesso il superpresidente del Veneto invoca la rivoluzione dal tendone della festa della lega a Conselve, tra fiumi di prosecco. Ha ragione il superpresidente a prendersela con chi ha spinto (forse) il paese in braccio ai grillo-comunisti, anch’io se trovassi quel tale per strada gli direi che è stato davvero un incosciente, un pazzo scatenato... se non fosse che stava proprio lì al suo fianco, stesso palco, stesso

tendone, stesso microfono». Meno beffarda l’uscita del senatore Andrea Ferrazzi: «Zaia, alla presenza del Capo Salvini, chiama tutti in strada per la rivoluzione. Lo fa per evidenti difficoltà da mascherare con i proclami». «La Lega non solo ha fatto saltare il governo per ottenere pieni poteri trovandosi invece con un pugno di mosche – ha aggiunto – ma non ha portato a casa

Berti (M5S): «Parole al vento solo per compiacere il suo Capitano» nulla nella direzione dell’autonomia tanto sbandierata da Zaia. Quattordici mesi di governo a traino Salvini non sono serviti a nulla. Zaia lo sa bene e ha paura che i veneti chiedano a lui e al suo capo il conto di questo fallimento». «Gravissimo incitare alla rivoluzione» per il senatore pd Davide Faraone, «Toni inaccettabili» per la collega dem Daniela Sbrollini, «Eversivo», tuona la deputata Alessia Rotta. Dal suo profilo Facebook anche l’europarlamentare Alessandra Moretti si unisce alla scarica di reazioni. Posta una manciate di frame della festa di Conselve a menù padano: il Governatore che brandisce il microfono e come una star incita i suoi. «Zaia non sa dosare le parole e sproloquia: vuole fare la fine di Salvini? »

è la caption della dem. «Questo è il terzo fallimento della Lega ex Nord al governo del Paese per la concessione dell’autonomia ai Veneti – attacca Piero Ruzzante di Leu – Ma Zaia ci crede tutti imbeccilli? ». E snocciolando la storia infinita del Nord secessionista e poi federale e poi autonomista chiosa: «Più che la madre di tutte le battaglie, con la fuga dal governo’papeete beach ferragostana di Salvini, la battaglia per l’autonomia appare sempre più la madre di tutte le ciacoe della Lega». I cinquestelle affidano a una comunicato la loro polemica. «Se la rivolta dovesse essere contro chi non fa gli interessi dei veneti, avrebbe dovuto già essere esplosa da un pezzo nei confronti di Salvini e delle Lega, visto che ha governato 14 mesi, pensando ai migranti, alle ong, al sud, a qualsiasi cosa fuorché a portare a casa l’autonomia». Del resto, pungono ancora i grillini, «non l’aveva fatto nemmeno negli altri otto anni di governi di centrodestra ai quali aveva preso parte». La rivoluzione di Zaia? «Posso essere d’accordo, ma devo prima capire contro chi la vuol fare. E soprattutto per che cosa. È finalizzata a bonificare la regione più inquinata d’Italia? Io ci sto». È la sfida del capogruppo dei grillini in regione Jacopo Berti. «Solo parole al vento per compiacere il suo “capitano”. Il suo volto, però, era più espressivo

la precisazione

Il governatore fa dietrofront «Nessuna chiamata alle armi» VENEZIA. «Io rivoluzionario? Ma se ho fatto il servizio civile…» Sorride, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, a chi gli chiede se proprio lui, così pacifico, vuole interpretare un nuovo Salvini. «Il mio non è un messaggio sovversivo o una chiamata alle armi. Se uso questo termine, intendo una rivoluzione gandiana, non violenta» tiene subito a precisare.

Venerdì sera, a Conselve, davanti al Capitano Salvini e al popolo della Lega, il presidente della Regione, con un volto tirato per tutta la durata del comizio del Capo, se n’è uscito con un richiamo alla mobilitazione, anzi di più, alla rivoluzione. Ma quale? , hanno sussultato il giorno dopo gli oppositori (e non solo). «Chi mi conosce sa che quando parlo di rivoluzione io intendo la

rivoluzione della democrazia, quel cambiamento, anche epocale, che viene dalla forza delle idee e dall’impegno politico – precisa l’interessato –. Se qualcuno pensa che io mi possa riferire alla iconografia e alla pratica della rivoluzione violenta e cruenta, o non conosce la mia storia politica, o è in malafede». Ma perché lo sfoglio di un vocabolario che non gli ap-

In alto il governatore Zaia alla festa della Lega di Conselve, sopra da sinistra Berti, Fracasso e Sbrollini

del linguaggio utilizzato». Reduce da Conselve, il governatore veneto ha dichiarato ieri che i giallorossi non concederanno mai l’autonomia. «Vuoi vedere, invece, che la porteremo a casa proprio noi? Il 90% è già pronto» scommette Berti. «Se invece a scaldare tanto l’animo del Governatore Zaia – prova ad immaginare l’intero gruppo pentastellato –, è l’eventualità di un contratto di governo tra M5s e Pd, Zaia dovrebbe comunque prendersela con suo leader di partito, «visto che è stato lui a far saltare il governo precedente, sen-

partiene? «Perché – risponde Zaia – ho trovato un clima di preoccupazione e di sdegno. Per la costituzione di un governo degli sconfitti, che vedrà invece i vincitori, Salvini e i suoi all’opposizione. A chi mi ascoltava – spiega – ho detto che è il momento di scaldare i motori per tornare sulle piazze con il gazebo, insieme ai cittadini; la nostra unica forza è sempre stata quella di essere a fianco della gente». Il timore è quello di perdere definitivamente la partita dell’autonomia? E proprio alla vigilia della prossima campagna elettorale per la Regione? «Per noi governo significa autonomia. Non abbiamo avuto risposte in 15 mesi, non ne avre-

Moretti (Pd): «Il presidente sproloquia, vuol fare forse la fine di Salvini?» za motivo se non per un calcolo di convenienza». Berti insiste: l’uscita del presidente è finalizzata ad un regolamento di conti tutto interno alla Lega. Se però, continua, « Zaia è cosi agitato perché teme un asse M5s-Pd in Veneto, stia pure tranquillo. L’abbiamo detto e lo ripetia-

mo: sono parole pronunciate da Zingaretti che non ci riguardano. Nessuno – affermano all’unisono i consiglieri regionali – nel Movimento 5 Stelle ne ha mai parlato e noi non rispondiamo a chiamate ad alleanze secondo logiche che non ci appartengono». Comunque, conclude Berti: «Consigliamo a Zaia di usare argomenti diversi, ai veneti interessano le cose concrete, non i proclami da balcone. Chieda a Salvini perché si fa vivo in Veneto solo ora, dopo avere trascorso 14 mesi nelle piazze del sud a far promesse in cambio di voti». –

mo certamente – di questo è sicuro il governatore – da un esecutivo con il Pd, partito che ha impugnato il referendum, ci ha portato davanti alla Corte costituzionale, ci ha vietato l’uso della tessera elettorale, facendo di tutto perché veneti e lombardi, con successivi ricorsi al Tar, non potessero esprimersi». Zaia dice di non poter nemmeno dimenticare che la firma della pre-intesa da lui “praticamente imposta” con l’allora Governo Gentiloni, si celebrò con un sottosegretario, Gianclaudio Bressa, perché «il premier non ritenne neanche di degnarsi di firmare». — F.D.M. Salvini alla festa della Lega

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IL GIORNALE DI VICENZA

VENETO

DOMANISULGDV.L’uomodel mini-esoscheletro

«Unpantaloncinocortochesiinfilasopraivestiti».CosìilpadovanoFaustoPanizzolo,conesperienzeinuniversitàinternazionali,presentadomanisulGdvlasuastartup chehainventatol’esoscheletroleggerocheaiutaacamminarechifamoltafatica.

E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

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Domenica 1 Settembre 2019

INUOVIPIANI DELLA REGIONE. Adagosto vialibera adue delibere

Pfasetiroide,esami per2.200donne Alimenti,studioIss Avviatoloscreeningconecografiaedeventuali analisiulterioriperle20-30ennidell’“AreaRossaA” Altri due anni di studio su tutti gli impatti per la salute Piero Erle

L’analisi del Registro tumori del Veneto «non ha messo in evidenza alcun eccesso di rischio di neoplasie tiroidee nelle aree esposte da contaminazione da Pfas». Ma la Regione vuole fare luce piena su un tema che da tempo è emerso nello screening per la popolazione delle aree con falde e pozzi inquinati da Pfas e con gli inquinanti nel sangue: gli effetti sulla tiroide. Già dal 2012, ricorda una delibera varata dalla giunta Zaia in agosto su proposta dell’assessore Manuela Lanzarin, la letteratura scientifica parla di legami tra Pfas e disturbi alla tiroide: alterazioni degli ormoni, ipo o iper-tiroidismo, ma c’è anche qual-

che segnale di aumentato rischio di neoplasie. Le donne sono più esposte (il tumore alla tiroide per loro è la quarta neoplasia più frequente). ECOGRAFIE. Per questo «in ba-

se al principio di precauzione si è ritenuto opportuno offrire alla popolazione femminile maggiormente esposta la possibilità di effettuare un’ecografia». Ci sono già donne che l’hanno già effettuata, o che sono già in cura. Ora però l’esame ecografico si allarga alle altre. Sono state individuate come target circa 2200 donne tra i 21 e i 30 anni dell’“Area rossa A” (13 Comuni con inquinati sia i pozzi sia ile falde interrate): tra queste oltre 1400 vicentine (di Alonte, Asigliano, Brendola, Lonigo, Noventa, Orgia-

no, Pojana, Sarego): sono quelle che vengono chiamate per prime. Poi poco meno di 500 veronesi (Cologna, Pressana, Roveredo di Gua e Zimella) e oltre 220 padovane di Montagnana. Il primo passo, specifica la Regione, riguarda l’invio delle lettere di convocazione per le donne che nello screening di primo livello fatto per tutta la popolazione hanno rivelato un Tsh (ormone tireostimolante) alterato. Poi però saranno esaminate anche quelle con Ths normale. Le ecografie si svolgono a Lonigo (dove si è già partiti da marzo) e Arzignano. Sarà proprio un medico di Lonigo, poi, a valutare tutti i risultati degli esami. Per chi risultasse avere valori fuori norma, scatteranno altri esami ematochimici e una

POLITICA. AncheLeuattacca duro. Eil governatoreleghista replica

«Rivoluzionenellepiazze» Subito scontro tra Zaia e Pd «Paroleeversive,semmai dovevacriticare Salvini» «Losanno tutti:parlodi una“rivolta”nonviolenta» «Da qui alle prossime elezioni voglio un popolo pancia a terra. Vi aspetto tutti in strada pronti a fare la rivoluzione». La frase del governatore Luca Zaia dal podio della festa leghista di Conselve - l’altra sera, fianco a fianco con il leader del partito Matteo Salvini - ha scatenato la polemica veneta con il Pd e il centrosinistra, anche perché si avvicinano le elezioni regionali. Va all’attacco il Pd: «Sono toni inaccettabili - dice la senatrice vicentina Daniela Sbrollini - per chi rappresenta le istituzioni e governa una Regione. Capisco bene quanto sia in difficoltà la Lega, soprattutto dopo 16 mesi di governo senza portare a casa un risultato, a cominciare dal tema dell’autonomia». Le fa eco il capogruppo regionale Stefano Fracasso: «Il superpresidente del Veneto ha ragione a prendersela con chi ha spinto (forse) il paese in braccio a il paese in braccio ai grillo-comunisti, anch'io se trovassi quel tale gli direi che è stato davvero un incosciente... se non fosse che stava proprio lì al suo fianco, stesso palco, stesso microfono. Il suo super-ex-ministro Salvini». «Il presidente Zaia ha

Movim.5Stelle «CONTROZAIA MANO ADACCORDICOL PDQUI» «Noiconsiglieriveneti del Movimento5Stelle restiamodovesiamoda sempre,all’opposizione dell’amministrazione guidatadaZaia. Rappresentiamoilterritorio ele istanzedi chici ha votati. Quelcheaccadea livellodi ParlamentoeGoverno nazionalenonincidein alcunmodosullanostra politica».Così iStelle venetismentiscono vocidi possibiliaccordi col Pd in Venetoinfunzione anti-Lega:«Nonabbiamo maifattoalleanzeconaltri partiti,né di maggioranza nédi opposizione, enon abbiamointenzione di iniziareadesso!Qualche settimanafaabbiamo votatosulblog peraprire eventualmentealleliste civiche,quello è il massimoa cui possiamo arrivare!Siamoe rimaniamoafavore dell’autonomia,seriae concreta,liberadalla propagandadiparte». Il pattocol Pd inVeneto? «Nestaparlando qualcuno nellaLega,forse per nasconderequalche loro difficoltà».

perso il controllo. Invita a scendere in strada ed essere pronti alla rivoluzione, parole che sono eversive e lesive di uno stato di diritto», dice la deputata Alessia Rotta. Forti critiche anche da Leu con Piero Ruzzante: «Zaia, ma ci credi tutti imbecilli? Dopo 14 mesi di annunci e penultimatum in cui te ne sei stato zitto e buono con il governo amico, ora che capitan mojito papeete se ne esce dal governo, solo invochi la rivoluzione? Quando eri al governo e la potevi fare, zitto come un pesce della laguna». Ieri la replica di Zaia: «Chi mi conosce sa che quando parlo di rivoluzione intendo quella della democrazia, quel cambiamento anche epocale che viene dalla forza delle idee e dall’impegno politico. Se qualcuno pensa che mi possa riferire all’iconografia e alla pratica della rivoluzione violenta, o non conosce la mia storia politica, o è in malafede. A chi mi ascoltava ho detto che è il momento di scaldare i motori per tornare sulle piazze con il gazebo, insieme ai cittadini: intendo una rivoluzione gandiana, non violenta. Per noi governo significa autonomia. Non abbiamo avuto risposte in 15 mesi, non ne avremo certamente da un esecutivo con il Pd, che ci ha impugnato anche il referendum». • © RIPRODUZIONERISERVATA

PorterannoacquapulitaversoLonigo

Avanzanoitubidaovest Realizzatitrechilometri

L’ospedaledi Lonigo ospital’ambulatorio Pfas

visita internistica all’ambulatorio Pfas di 2° livello di Lonigo: saranno poi la Diabetologia di Montecchio e le Malattie endocrine di Vicenza a farsi carico delle persone. In caso nell’ecografia siano riscontrati noduli, si chiederà il consenso per l’agoaspirato (con “esenzione Pfas”): l’esame si farà a Montecchio e sarà analizzato ad Arzignano per la diagnosi, con riferimento per le persone sempre alla Diabetologia di Montecchio. ACCORDOCON L’ISS. Sono an-

cora tantissime però le domande senza risposta sul rapporto tra Pfas e salute umana. Nella stessa seduta la Regione ha quindi approvato un nuovo protocollo d’intesa con l’Iss-Istituto superiore di sanità, con cui come noto ha

un accordo di collaborazione già da 4 anni. E come noto l’Iss ha anche già riscontrato che c’è un effetto Pfas anche sui prodotti alimentari che escono dalla filiera agro-zootecnica dell’Area rossa. Il protocollo prevede che si continuerà a studiare in tandem, tra tecnici statali Iss (il team del Dipartimento guidato da Eugenia Dogliotti) e strutture regionali (direzione Prevenzione diretta da Francesca Russo) una serie di temi: analisi dell’esposizione umana e impatto sulla salute rispetto alla contaminazione delle risorse idriche; contaminazione delle filiere agroalimentari; studi di bioaccumulo ed eliminazione; impatto sugli ecosistemi. L’accordo ha una durata di tre mesi. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Nuovecondotte acquedottisticheanti-Pfas: avantiacolpi di150 metri al giornodituboposato. Il commissariogovernativo NicolaDell’Acqua,direttore dellaRegioneperil Territorio daRomahaadisposizione56,8 milioniper gli interventidi emergenza- hafatto ilpunto in unsummittecnico sui lavori chedal Veronese(Belfiore) con nuovipozzi econdutture puntanoa portareacquabuona agliimpianti diLonigo cheoggi pescanoefiltranoacquacon i Pfasesono aservizio diuna vastapopolazionegrazie ai gestori“AcqueVeronesi”, “AcquedelChiampo” e “Acquevenete”.Comenoto il pianodiDell’Acquaprevede di cambiaretotalmente le fontidi approvvigionamentodella centraledidistribuzione di “AcqueVeronesi”diMadonna diLonigo:èprevista la realizzazioneditrenuovelinee dialimentazioneprovenienti dalVeronese, Vicentino (Recoaro)eePadovano(area delBrenta,con dueprogetti di retedicondotte versoLonigo). Laprimaadessere stata avviataèappuntoquella scaligera:viene realizzata da AcqueVeronesi partendo da Belfiore,dove verranno creati anchesei nuovipozzi di

Ilcantiere deilavori nel Veronese prelevamentodallafalda sotterranea.«Finora sonostati posaticirca trechilometri direte, suuntotaledi19,nei trecantieri aperti»,haspiegatodopo un sopralluogo,Dell’Acqua:«In ognunodiessi si stanno realizzandocirca 50metri ogni giorno»:la consegnaparzialedei lavoririsaleal 30maggio,e la conclusionedelle condotteè previstaper giugno 2020.Per quantoriguardail campopozzi, invece,il progettoesecutivoverrà consegnatoa settembreel’avvio delcantiereèinprogramma per l’iniziodelprossimo anno.«Dal puntodivista contabile- ha aggiuntoilcommissario inuna nota- AcqueVeronesi haemesso i certificatidi pagamentorelativi allaprogettazioneesecutivaed un’anticiposui lavori perun importocomplessivo dicirca 3 milioniesi stapredisponendo un primostato diavanzamentodi circa800mila euro».


REGIONE

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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L’evento a Venezia lo spettacolo in canal grande

la maniFestazione

Regata Storica, il giorno della festa Remiere in corteo con il drappo nero

Diretta Rai dalle 17.30 La sfida dei campioni

L’iniziativa delle associazioni per porre il problema del moto ondoso: «È un pericolo per tutta la città» Roberta De Rossi VENEZIA. Una grande giorna-

ta di festa del remo e della venezianità, la Regata Storica: l’appuntamento degli appuntamenti con i campioni e le campionesse della voga e con la storia della città. Ma, oggi, anche ribalta per lanciare alto il grido di allarme contro il moto ondoso. Barche con fiocco nero a lutto, infatti, per le remiere che parteciperanno al corteo sportivo: «Per commemorare la dipartita della serenità nello svolgimento delle attività sportive e sociali» e per denunciare «gli importanti disagi causati dal moto ondoso alla sopravvivenza stessa della città e della sua laguna». Così si legge nella breve nota firmata da 28 remiere da Venezia a Pellestrina, da Jesolo alla Riviera. «Il moto ondoso senza controllo mette a rischio atleti ed appassionati di tutte le discipline della voga: i bambini che si rovesciano con la barca durante un allenamento sono all’ordine del giorno», commenta Lucio Conz, presidente della Canottieri Giudecca, «se si pensa che 46 anni fa la Vogalonga è nata come appello contro le onde, oggi metteremmo la firma per aver quel moto ondoso! Poi lo smog, l’inquinamento acustico, i danni provocati dalle onde alle fondamenta: questo fiocco nero vuol essere un modo per far sentire la nostra voce e chiedere più controlli». «Soprattutto d’estate, il traffico acqueo diventa una questione di vita o di morte», incalza Giorgio Nardo, presidente delle Remiere di Punta San Giobbe, «sia per chi vive la laguna per passione, ma anche per la sopravvivenza

del nostro ambiente naturale e di Venezia. Da tempo chiediamo che taxi, barche da trasporto, lancioni siano dotati di gps». ATTESI IN 100 MILA

Una giornata che sarà comunque di grande festa: attese 100 mila persone, per una manifestazione sportiva e storica molto amata. Quest’anno la sfida remiera vedrà molti giovani campioni lottare per la bandiera rossa, dopo che altri campionissimi - come Giampaolo D’Este e Igor Vignotto - si sono ritirati. Un’attenzione particolare l’avrà anche la sfida delle donne, che hanno posto con forza il tema del diritto a premi uguali a quelli degli uomini. PATRIMONIO UNESCO

Al via l’iter per proporre che la voga veneta sia riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità: lo ha annunciato il presidente dell’Associazione Regatanti, Claudio Carrettin, durante il ritrovo organizzato dall’Ateneo Veneto per insignire con un diploma di benemerenza campioni e campionesse «per aver contribuito alla conservazione di una così caratteristica espressione della venezianità come è la voga». Il presidente Scarante ha consegnato una targa a Anna Campagnari, Monica Carli, Renato Dal Mistro, Franco Dei Rossi, Giovanna Della Toffola, Lino Farnea, Palmiro Fongher, Giuseppe Fongher, Martina Luccarda, Raffaella Memo, Lucia Paoli, Graziana Pavanello, Gloria Rogliani, Giuseppe Rossi, Aldo Rosso, Giuseppe Schiavon, Sergio Tagliapietra, Gianfranco Vianello, Benito e Bruno Vignotto. —

l’appuntamento

Attesi 100 mila visitatori Barche con il “fiocco” Attesi in 100 mila a seguire il corteo della Regata storica: le remiere esibiranno un fiocco nero contro il moto ondoso, come quelli sulla prua di caorlina e mascareta della Remiere di Punta San Giobbe.

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la richiesta di zaia al presidente dell’ordine magi

«Medici in fuga all’estero vogliamo conoscere i dati» VENEZIA. L’emergenza medici continua a tenere banco in Veneto. E anche il problema delle fughe all’estero. «Nella situazione attuale il lavoro all’estero rischia di essere un’attrazione per quei medici italiani che sono costretti a entrare sul mercato del lavoro con anni e anni di ritardo rispetto ai colleghi europei. L’assicurare ai nostri cittadini l’assistenza con il necessario e

adeguato numero di professionisti è una priorità che ci deve imporre di trovare ogni soluzione possibile affinché i medici che si laureano nelle nostre regioni, se lo desiderano, possano serenamente e convenientemente scegliere un percorso professionale nella loro terra. Conoscere i dati sulle fughe all’estero dei medici annunciati dal presidente dell’Ordine di Roma Anto-

nio Magi, può realmente aiutarci in tale lavoro, spero si possano conoscere presto ufficialmente». Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia pone lo sguardo sulla ricerca di medici italiani, da parte di altri Paesi. «Non mi stanco di ripeterlo – aggiunge il governatore del Veneto – il medico italiano dopo la laurea, l’abilitazione e la scuola di specia-

lità obbligatoria inizia a lavorare almeno cinque anni dopo i suoi colleghi stranieri. Questo, tra l’altro, significa altrettanto ritardo sull’indipendenza economica, sull’affermazione professionale, sulla soddisfazione per la realizzazione di un progetto di vita. È comprensibile che per alcuni, cresciuti oltretutto nelle generazioni Erasmus, sia estremamente interessante il richiamo di paesi dove ci sono leggi che rendono più rapido e fluido l’accesso alla professione, contratti nazionali che consentono di essere pagati meglio, e tutto ciò per cui noi ci stiamo battendo, scontrandoci invece con una realtà nazionale che ci rende il lavoro più dif-

VENEZIA. La grande giorna-

ta della Regata Storica - in diretta su Rai 2 a partire dalle 17.30 - comincerà alle 16 con il corteo storico in costume, con il risuonar di trombe e lo sfilare della Serenissima, delle bissone e delle gondole d’epoca, con centinaia di vogatori in costume delle società remiere cittadine. Poi il corteo sportivo, con i “fiocchi neri” contro il moto ondoso. Ci sarà anche la caorlina dell’Ail, associazione italiana contro le leucemie, e una balotina con a bordo un equipaggio di ragazzi disabili, guidati da Gloria Rogliani. In corteo e in machina anche i 12 vincitori del concorso fotografico lanciato dall’Associazione Gondolieri per il Calendario 2020, in collaborazione con il delegato alle Tradizioni, Giovanni Giusto. Alle 16.30, la regata delle schie e delle maciarele: i campioni di domani, dagli 8 ai 15 anni, nelle gare brevi organizzate dal Coordinamento società remiere. Alle 16.50 la prima regata, i pupparini a due remi dei giovanissimi. Alle 17.10 partiranno le potenti caorline a sei remi dei sestieri. Alle 17.40 le donne su mascarete a due remi. Infine alle 18.10 i gondolini dei campioni. Dopo il passaggio davanti a Ca’ Foscari si svolgeranno anche le finali della regata degli universitari, Palio su galeoni che vede in lizza le Università di Venezia, Vienna, Sozhou e Trento. Trasporti. Naturalmente, il servizio Actv lungo il Canal Grande verrà interrotto dalle ore 15 alle 19.30 circa, mentre in Bacino San Marco - sino alla fermata di Giardini - transito fermo dalle 15 alle 18.45.

ficile ogni giorno». «Disporre di un quadro nazionale di quanti scelgono questa strada – conclude Zaia – è fondamentale. Per questo chiedo al presidente Magi di rendere noti in dati in suo possesso perché è importante capire l’entità di queste fughe su base regionale. Mi interessa in particolare la posizione del Veneto che dice essere ai vertici della classifica per fughe all’estero di medici. È fondamentale per la Regione approfondire. Nel dato potrebbe trovarsi la conferma che molti sono attratti dalle opportunità garantite dai modelli simili a quello che noi abbiamo già disegnato, chiedendo l’Autonomia». – Medici in corsia

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Domenica 1 ....Settembre 2019

La Voce

ROVIGO

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L’ALLARME/1 Dopo le ordinanze in provincia di Padova si attiva l’azienda sanitaria polesana

Salmonella, l’Ulss analizza l’Adige Contato: “I risultati arriveranno lunedì”. Il paradosso dei due comportamenti su sponde opposte Alberto Garbellini

ROVIGO - “Siamo in attesa dei risultati dei campionamenti sulle acque dell’Adige. Per le verifiche sul batterio della salmonella servono almeno 48 ore. Eventuali provvedimenti, quindi, non potranno essere presi prima di lunedì (domani, ndr.)”. Edgardo Contato, direttore sanitario della Ulss 5 polesana annuncia che anche l’azienda sanitaria rodigina si è mossa per verificare le tracce di salmonella presenti nell’Adige. Tracce che avevano portato l’Ulss padovana ad emettere provvedimenti di divieto di utilizzo dell’acqua dell’Adige per uso irriguo. Cosa che però non è avvenuto in territorio polesano, bagnato dalle stese acque del fiume che attraversa il Polesine da Badia alla foce. Anche ieri i sindaci polesani hanno atteso invano news dalla Ulss polesana, per capire come comportarsi. Contato ribadisce che “appiano saputo della salmonella soltanto venerdì e ci siamo subito attivati per effettuare dei prelievi di acqua dall’Adige. Cercheremo anche di contattare l’azienda sanitaria padovana per capire i motivi del loro provvedimento. Non è raro che ci siano tracce di salmonella nei fiumi, succede spesso, il punto è verificare con quale concentrazio-

Edgardo Contato

Il fiume Adige sul territorio polesano ne”. E’ evidente però che qualcosa non ha funzionato, resta da capire se l’intoppo sia stato di tipo burocratico o se ci sia stato un cortocircuito informativo e di rapporto fra strutture sanitarie. Perché è paradossale vedere una sponda del fiume che adotta determinati provvedimenti cautelativi per cause sconosciute dall’altra sponda del fiume. Come chiunque può sottolineare l’acqua dell’Adige è la

stessa sia che venga prelevata dalla riva padovana sia che venga attinta da quella polesana. E allora perché i comportamenti sono stati differenti? Sarebbe un paradosso se non ci fosse di mezzo un batterio che può diventare pericoloso per la salute umana, e infatti i Comuni sulla sponda padovana hanno emanato ordinanze per vietare l’utilizzo irriguo dell’acqua dell’Adige, per non farla fini-

re su ortaggi e colture. E proprio per questo i sindaci polesani hanno accolto con un certo fastidio il ritardo con cui si è mossa l’Ulss polesana e la mancanza d comunicazione fra enti contermini. Acquevenete invece si è mobilitata confermando che non ci sono pericoli per quel che riguarda l’acqua che arriva nelle case private in quanto le strutture della società che gestisce la rete idrica hanno tutte le

contromisure per neutralizzare ogni traccia di salmonella. Non resta allora che attendere i risultati delle analisi attesi per domani. Nel frattempo però nessuno avrà impedito ad agricoltori e proprietari di orti sulla sponda polesana dell’Adige d attingere e utilizzare la stessa acqua messa sotto tutela nella sponda a pochi metri di distanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALLARME/2 Le irrigazioni non si sono fermate

I sindaci ancora in attesa

Vinicio Piasentni, sindaco di San Martino di Venezze

ROVIGO - I sindaci di San Martino di Venezze e Lusia sono stati i primi a chiedersi il motivo del comportamento silente dell’azienda sanitaria polesana. Il Comune d Anguillara, dirimpettaio a San Martino aveva vietato l’us o dell’acqua dell’Adige per irrigare i campi. Ma dalla parte polesana ai Comuni non sono giunte comunicazioni in merito. E nemmeno ieri. “Non ho ricevuto nulla - ha detto ieri mattina Vinicio Piasentini, primo cittadino di San Mar-

tino - e come faccio ad emettere un’ordinanza senza comunicazioni ufficiali sulle condizioni dell’acqua? Appena abbiamo saputo che Anguillara aveva emesso l’ordinanza per la salmonella ci siamo attivati informando la popolazione via social e sul sito web del Comune”. Ma chiaro che non tutti i cittadini possono controllare siti e social, e infatti sia venerdì che ieri alcuni agricoltori e proprietari di orti hanno continuato ad attingere acqua per irri-

gare le coltivazioni. Gli esperti medici fanno sapere che in parecchie circostanze l’acqua che viene utilizzata per irrigare i campi presenta elementi inquinanti, basti pensare ai fertilizzanti che s unano in agricoltura, ma tutti eccepiscono con facilità che se l’Ulss padovana ha emanato quel divieto un valido motivo deve pure esserci. Ecco allora che tutti i gli sguardi sono puntati sulla Ulss 5 polesana.

ACQUEVENETE La rete idrica protetta da filtri e dispositivi

“Uso domestico al sicuro” ROVIGO - Nessun problema per le utenze domestiche, le tracce di salmonella nell’Adige non creano problemi per l’uso domestico dell’acqua. Lo ha affermato una nota di Acquevenete di venerdì scorso. La società che garantisce ed eroga il servizio idrico integrato in Polesine e nella Bassa Padovana ha spiegato che mentre chi irriga i campi preleva abitualmente l’acqua direttamente dal fiume, come è normale che avvenga, l’acqua che arriva alle nostre utenze domestiche compie un percorso ben differente e molto più sicu-

ro. Transita, infatti, per i depuratori, che sono dotati di filtri e di contromisure in grado di abbattere l’eventuale presenza di batteri come quello della salmonella, come già comprovato in passato. Il comunicato di Acquevenete ha perciò chiarito che “in relazione alla notizia della presenza nel fiume Adige del batterio salmonella Acquevenete comunica che tutte le sei centrali di potabilizzazione di Acquevenete che attingono dal fiume Adige sono dotate di un sistema di trattamento dell’acqua con disinfe-

zione che ha piena efficacia per l’abbattimento del batterio”. E ancora: “Già in passato è stata riscontrata la presenza di salmonella nell’Adige: in tutte le occasioni, pur in presenza di acqua grezza in cui le analisi avevano evidenziato positività alla salmonella, nell’acqua potabile questa è risultata assente, segno che il trattamento funziona efficacemente. Al momento Acquevenete non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall'autorità sanitaria in proposito”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Utilizzi domestici dell’acqua al sicuro.

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VIII

Treviso

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Caso burlesque: gruppo di donne polemizza con le attrici Via alla fiera degli Antichi Mestieri in piazza Pio X più figuranti che pubblico `

L’EVENTO TREVISO «Sempre folklore è». È

la saggezza contadina a chiuder la bocca alle polemiche di fine agosto. Le figuranti in abiti rurali da festa si mescolano alle ragazze che vestono dresscode anni Trenta, modello antichi bordelli (stasera alle 20.45 lo show). In mezzo l’organizzatore Giorgio Bughetto e il vicesindaco Andrea De Checchi, coerente con la sua linea di sempre e con prole, a voler implicitamente sottolineare la morigeratezza della rievocazione. La notizia semmai è un’altra. Più figuranti che avventori per la vernice della discussa rievocazione storica in piazza Pio X. Tra questi però anche le firmatarie di un manifesto contrario al mettere in mostra le antiche case di piacere.

IL DIBATTITO Ed ecco che la discussione si accende tra Mariolina Mauri, portavoce del gruppo, e Cocò l’Amour. «Voi non capite che non sono gli abiti più o meno castigati, è quello che evocate. Voi oggi vi fate portavoce di un mestiere che l’Onu nel 1948,

ben prima della legge Merlin, aveva definito “gabbia per donne in schiavitù”». E Cocò: «Signora, vada a Jesolo a vedere come vanno vestite. Siamo state ingaggiate per interpretare un ruolo. Ci avessero chiamate a fare le sartine, avremmo fatto quello». Marlene, Cocò, Spicy di rosso vestita: la trasgressione trevigiana va purtroppo in scena in una piazza semideserta. In cui il resto degli antichi mestieri è demandato all’arrotino e a pochi altri banchi.

L’ORGANIZZATORE «Come vedete nulla di sconveniente» ribadisce l’organizzatore Bughetto, più occupato a dare importanza a tutti gli espositori e preoccupato per le sorti del maxitendone: «Abbiamo sostenuto spese ingenti: dobbiamo cercare di riaverci con il ci-

IL VICESINDACO DE CHECCHI CON I FIGLI: «SAPEVO CHE SI SAREBBERO RISPETTATI I LIMITI DELLA DECENZA»

LA RAPPRESENTAZIONE della prostituzione fatta dalle artiste del burlesque ha suscitato molte polemiche

La novità Tiramisù, al posto del vecchio cucchiaino Scintilla ha brevettato lo “spatolamisù” (ef) Il volgare cucchiaino è out, evviva lo spatolamisù. Si porta nel taschino o in borsa, ha il manico in legno ma non è un coltello. Nessuna punta, niente tagli, ma una comoda spatolina per andare a scovare sino all’ultima goccia di marscarpone nel bicchiere, nella tazza o nella pirofila di tiramisù. Diventerà presto un must have? Difficile dirlo. Dipenderà dal packaging. Intanto però ci ha pensato Scintilla, arrotino trevigiano. E ha scelto di presentarlo proprio a cotè dell’allegoria del vecchio casino in piazza

Pio X. Perchè, il nonno del celebre dolce, si dice fosse stato inventato proprio là. Per ridare energia ai corpi esausti dalle fatiche di Eros. L’oggetto ricorda molti coltellini di campagna ma è ingegnoso. E chissà se la coltelleria Scintilla Arrotino riuscirà a farne un business. «Credo si debba davvero pensare a un utensile per degustare comodamente il tiramisù non avanzando nulla - dichiara Marco, il proprietario - e credo questo diventi un oggetto molto carino anche come souvenir».

Sit-in di Fratelli d’Italia in piazza Borsa «Il popolo vuole tornare subito al voto» LA MANIFESTAZIONE TREVISO Quelli di Fratelli d’Italia

sono i primi circoli, a livello nazionale, a scendere il piazza. Lo hanno fatto ieri in piazza Borsa a Treviso, dov’è stata rilanciata anche la petizione per invocare il ritorno alle urne e lo stop ai “lavori di palazzo” con i quali a Roma si sta costruendo, e non con poca fatica, il governo rosso giallo. «Questa è una chiamata alle armi, in senso pacifico del termine, per ridare voce alle piazze, che non sono della sinistra ma di chi si sente libero di dire che un governo dei pastrocchi non è quello che vogliono gli italiani» afferma Gino Balbinot, coordinatore del circolo trevigiano di Fratelli D’Italia. Di fronte a un centinaio di persone e militanti, in piazza Borsa ieri sera c’erano i rappresentanti dei 46 circoli nati in provincia, gran parte dei quali formati negli ultimissimi tempi. «Erano tre solo 16 mesi fa, ora puntiamo a 50» spiega soddisfatto Sandro Taverna, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Che va dritto al nocciolo della questione: «Bisogna dare il voto agli italiani, cosa che in questa situazione dovrebbe essere scontata: ciò che sta accadendo a Roma è inaccettabile, è un intrigo di palazzo. Zaia ha parlato di rivoluzione? Noi diciamo che non serve una rivoluzione, basta consentire ai cittadini di esprimere la loro volontà. Siamo certi che tra queste non ci sia l’opzione di essere governati da chi, nelle ultime elezioni, dalla europee alle amministrative, è uscito

sconfitto dalle urne». Fratelli d’Italia, dalla piazza, chiede insomma di tornare alla piazza, al popolo. E chiarisce quali siano i punti cardine del pensiero del partito di Giorgia Meloni. «È molto semplice, bisogna tornare a parlare degli interessi degli italiani - taglia corto Balbinot -, cosa che di cui non interessa nulla a chi sta costituendo questo governo che, come successo in passato, consentirà l’ingresso illegale nel nostro territorio dei cittadini

stranieri. Le piazze torneranno in mano a chi dedica allo spaccio la maggior parte della propria vita, e poi di fronte a una situazione economica fragile e difficile, c’è un disperato bisogno di un governo solido. Quella che rappresenta Giorgia Meloni e tutti noi di Fratelli d’Italia, non è una destra feroce o cattiva: siamo moderati, ma vogliamo che si ritorni a ciò che chiede la gente e a ciò di cui ha bisogno». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PROTESTA La manifestazione di ieri pomeriggio di Fratelli d’Italia in piazza Borsa e sotto, la raccolta firme lanciata tra i cittadini

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bo: spero che i Trevigiani decidano di venire a visitarci per il pranzo e la cena di domani». Le ragazze gongolano per l’imprevista pubblicità e gli abitanti del quartiere sperano di poter iniziare un percorso di rinascita per la piazza: «Piazza Pio X è stata trasformata in un parcheggio. Noi vogliamo dare un messaggio forte, farla tornare luogo d’incontro».

L’AMMINISTRAZIONE «Non avevo alcun dubbio sul fatto che si sarebbero ampiamente rispettati i limiti della decenza - commenta poi il vicesindaco Andrea De Checchi - è ampiamente da incoraggiare il far rivivere scorci di città. Mi pare che siamo dentro qualunque soglia di moderazione e di sobrietà. Francamente non mi spiego le polemiche, sulle quali

(Alvise Bortolanza / Nuove Tecniche)

non sono mai voluto intervenire in maniera diffusa, perchè le ho trovate artificiose». Oltre al singolo evento, il vicesindaco di Treviso tocca l’aspetto più generale, il tema della legalizzazione della prostituzione, che ha investito seppure trasversalmente la kermesse: «Se questa manifestazione, pur nella sua asciuttezza, può stimolare un dibattito serio, nessuno scandalo. Personalmente - conclude De Checchi - non ho alcuna preclusione ad affrontare questo argomento. Ma chiedo un confronto serio nelle sedi opportune. Nel caso specifico, mi pare che ci troviamo di fronte ad una rievocazione storica di stampo folkloristico esattamente come lo è quella proposta dal gruppo dei contadini e dagli artigiani». Elena Filini


IX

Padova

Domenica 1 Settembre 2019 www.gazzettino.it

“Tassa” per l’obitorio, l’Ulss: «Rispettiamo la legge» `C’è

una convenzione con i comuni: si paga tra i 256 e i 358 euro NUOVO REGOLAMENTO PADOVA L’Ulss 6 Euganea, al fine

di regolamentare in modo uniforme e trasparente il servizio obitoriale prestato dall’Azienda socio-sanitaria per le salme

provenienti dal territorio su richiesta delle autorità giudiziarie o dei familiari, sulla base della normativa vigente, ha presentato in Conferenza dei Sindaci l’Ulss 6 ha presentato ai Comuni la procedura operativa per il deposito in osservazione delle salme nei servizi obitoriali degli Ospedali di Piove di Sacco, Camposampiero, Cittadella e Ospedali Riuniti Padova Sud. In quella sede è stato preannunciato l’invio di una bozza dell’intesa.

La Legge Regione Veneto n.18 del 4 marzo 2010 “Norme in materia funeraria” all’art.11 prevede che durante il periodo di osservazione la salma possa essere trasferita, su richiesta dei familiari o di altri aventi titolo, dal luogo del decesso ad una struttura obitoriale. Considerato che in genere i Comuni non dispongono di un proprio obitorio, come invece la normativa nazionale obbligherebbe, da anni vengono stipulati degli accordi fra Ulss e

Comuni per il servizio di ricezione e deposito in osservazione delle salme, decedute fuori dall’ospedale. Si tratta di un servizio obitoriale che non rientra nelle finalità istituzionali dell’Azienda Ulss ma dei Comuni, quindi non si tratta di una tassa. La tariffa del servizio è determinata sulla base delle spese vive sostenute dall’Ulss, quindi costi del personale, preparazione e vestizione della salma, utenze. Su 101 Comuni dell’Ulss 6 più

LA STRUTTURA L’obitorio di Padova in via Cornaro

del 90% ha comunicato di aderire alla nuova convenzione che prevede una tariffa onnicomprensiva di 256 euro per “sosta salma” per i Comuni convenzionati e di 358 euro per gli altri. Si evidenzia inoltre che qualora il deposito della salma in obitorio ospedaliero venga disposto dall’Autorità Giudiziaria o sia a carico dei Comuni, l’Ulss addebita il costo del servizio obitoriale al Comune di decesso, indipendentemente dalla residenza in vita del soggetto deceduto.

Medicina generale Simioni da oggi è il nuovo direttore `Il presidente

dell’Ordine: «Un orgoglio» PROMOZIONE PADOVA Da oggi il presidente

LA SITUAZIONE I medici e gli infermieri obbligati a lavorare in spazi molto ristretti al secondo piano di Ostetricia

Terapia intensiva pediatrica, Flor: «Ora partono i lavori» Il direttore generale annuncia l’avvio `Spazi angusti nella sede provvisoria del cantiere: «Finito entro cinque mesi» in Ostetricia: «Cambiare è un’urgenza» `

IL CASO PADOVA La Terapia intensiva pe-

diatrica di Padova ha un futuro, da metà settembre inizieranno i lavori di realizzazione del nuovo reparto al secondo piano della palazzina di Pediatria. L’annuncio arriva dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Luciano Flor, in seguito alle critiche lanciate dal genitore di un piccolo paziente. La Terapia intensiva pediatrica attualmente si trova al secondo piano della Clinica ostetrica, costretta in spazi ristretti e non adeguati alle delicate esigenze dei bambini ricoverati. I dieci letti dell’equipe guidata dal professor Andrea Pettenazzo quindi torneranno nella loro sede originaria, l’area che è stata chiusa due anni fa dopo la caduta di un topo dal soffitto. «L’urgenza della nuova Pediatria – dichiara Flor – è nata proprio dalle esigenze della Terapia intensiva pediatrica. La situazione al secondo piano della Pediatria era critica, i lavori sono stati rallentati perché abbiamo dovuto bonificare l’area e cambiare tutti gli impianti. L’edificio è vecchio, c’era anche la presenza di

amianto. I lavori di rifacimento partiranno a metà settembre e si concluderanno in circa cinque mesi. In futuro la Terapia intensiva pediatrica sarà inclusa nel progetto della nuova Pediatria. Purtroppo non è una novità che in Azienda ospedaliera non ci sia più spazio, ma una cosa è certa: non abbassiamo il nostro livello di eccellenza di assistenza e cure. Qui arrivano malati da tutta la Regione e non solo, vogliamo accettarli tutti».

all’anno. D’alta specialità, fa parte della Rete nazionale delle Terapie intensive pediatriche italiane Tipnet. A porre l’attenzione sulla situazione di Terapia intensiva pediatrica è stato Mauro, residente a Trento e papà di Samuel. Il bimbo ha 10 mesi, nato con una grave malattia al cuore, è stato operato dai cardiochirurghi padovani e accolto dal personale della terapia intensiva. «Hanno salvato la vita di mio figlio – afferma il

LA STRUTTURA La Terapia intensiva pediatrica si occupa dell’assistenza di pazienti tra 0 e 18 anni, con compromissione delle funzioni vitali, che vengono trasferiti dai diversi reparti del Dipartimento pediatrico e da altri presidi regionali. Il reparto è stato istituito nel 1990 e dà ricovero a circa 500 bambini e ragazzi

IL REPARTO ERA STATO TRASFERITO DUE ANNI FA DOPO CHE UN TOPO ERA CADUTO GIÚ DAL SOFFITTO

DIRETTORE GENERALE Luciano Flor dell’Azienda ospedaliera

papà –. Non riusciamo a dimenticare quei 180 giorni trascorsi in quell’angusto reparto e le storie di tanti altri bambini che con i loro genitori entravano e uscivano. Si viveva fianco a fianco, c’era appena lo spazio per le apparecchiature e gli infermieri facevano davvero fatica a muoversi tra un lettino e l’altro. Ne abbiamo viste di cose strane: i colloqui in piedi in corridoio, le riunioni giornaliere dei medici in un bugigattolo una volta adibito a cucinino, il medico di guardia dormire in branda in reparto. Nonostante questo, non dimenticheremo mai la dedizione di tutti coloro che abbiamo conosciuto lì». Intanto l’iter per la costruzione della nuova Pediatria procede, la palazzina di Pneumologia ora attende di essere abbattuta. Il prossimo passo è l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo. Poi sarà la volta della gara europea per la realizzazione dell’opera, che ha superato i 60 milioni di euro. Il termine che si è dato il dg Flor oscilla tra la fine di questo e l’inizio del prossimo anno. Il governatore Zaia ha annunciato l’ingresso dei bimbi nel nuovo Ospedale della mamma e del bambino nel 2023. Elisa Fais

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dell’Ordine dei medici e chirurghi di Padova, Paolo Simioni, assume l’incarico di direttore di Medicina generale dell’Azienda ospedaliera di Padova. Il professor Simioni gestirà uno dei reparti più importanti di via Giustiniani, al settimo piano del Monoblocco. Docente di Medicina interna all’Università di Padova, Simioni è anche responsabile dell’unità dipartimentale di malattie tromboematiche ed emorragiche. Circa 5000 pazienti con disturbi trombotici ed emorragici ereditari sono seguiti dall’unità, che comprende anche un laboratorio di diagnosi e di ricerca per le malattie della coagulazione. «Assumo questo ruolo con orgoglio, consapevole dell’importanza del reparto - afferma il professor Simioni -. Oltre a dedicarmi alla medicina interna, la mission sarà dare un indirizzo e una specializzazione di alto livello verso le malattie trombotiche ed emorragiche». Nel 2009 l’equipe di Simioni ha chiarito le cause della trombosi giovanile. Una scoperta scientifica che da un lato ha fatto luce sui fattori di rischio genetico delle malattie trombotiche e dall’altro ha aperto a nuove strade per la terapia genica dell’emofilia B. La particolare alterazione genetica individuata produce una variante del Fattore IX della coaugulazione, ed è stata chiamata Fattore IX Padova. È presente nel plasma della popolazione generale ed è uno dei fattori della cascata della coaugulazione. La sua carenza è responsabile dell’emofilia B, malattia emorragica su base genetica trasmessa da madre a figlio. Il Fattore IX Padova è una variante iperfunzionante, capace di aumentarne di 8 volte l’attività e d’incrementare quindi la velocità di coaugulazione del sangue. «In questi dieci anni sono state messe a punto le nuove terapie - sottolinea il professor Simioni -. La ricerca ha messo a disposizione nuovi farmaci sperimentali che, in sostanza, curano una malattia genetica. Una frontiera assolutamente innovativa e affascinante. Significa che chi nasce con l’emofilia B, ha la possibilità di guarire. Nel corso di questi anni le sperimentazioni sono state affidate anche al nostro centro specialistico. Padova è conosciuta nei congressi internazionali per questa ricerca». La medici-

na interna si occupa di fisiopatologia medica, della semeiotica medica funzionale e strumentale, della metodologia clinica, della medicina basata sulle evidenze, della clinica medica generale e della terapia medica con specifica competenza nella medicina d’urgenza e pronto soccorso, geriatria e gerontologia, allergologia e immunologia clinica. Il reparto di Medicina generale conta 36 posti letto, ai quali si aggiungono altri 9 posti letto dell’unità di malattie tromboematiche ed emorragiche. Precedentemente il reparto era in mano alla professoressa Giovannella Baggio, in pensione per raggiunti limiti di età. «La medicina interna mette assieme tutte le conoscenze della medicina per valutare la problematica del paziente nella sua globalità - aggiunge Simioni -. È l’ossatura di un ospedale, assieme alla chirurgia. Oggi il tipo di paziente che giunge in reparto è solitamente pluripatologico e ha un’età media alta. Sono anziani che vanno trattati con molti farmaci contemporaneamente, che necessitano di una complessa integrazione specialistica. Anche la medicina di genere costituisce un nodo fondamentale per il trattamento adeguato dei pazienti». Il professor Simioni vanta 350 pubblicazioni scientifiche su Pub Med, oltre che partecipazioni a più di 200 convegni, seminari e congressi nazionali o internazionali su trombosi ed emostasi. È inoltre membro di numerose società scientifiche. E.F.

«LA MIA MISSIONE SARÁ DARE UN INDIRIZZO DI SPECIALIZZAZIONE VERSO LE MALATTIE TROMBOTICHE»

ORDINE DEI MEDICI Il presidente Paolo Simioni


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CITTADELLA - CAMPOSAMPIERO

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO

curtarolo

Traffico troppo pesante sensori sul ponte malato Disattesa l’ordinanza di divieto ai mezzi sopra 18 tonnellate Bano contro Bui: «Rischiamo di dover chiudere la Valsugana» CURTAROLO. Ponte di Curta-

rolo sotto stress, dal 15 settembre saranno attivi i sensori per tenere monitorata la tenuta dell’attraversamento sul Brenta della Sp 47 Valsugana. Una misura decisa dalla Provincia, dove persiste la diversità di vedute fra il presidente Fabio Bui e il suo vice con delega alla viabilità Marcello Bano. Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova i riflettori si sono accesi su uno dei ponti più trafficati dell’Alta e – dopo una perizia – è scattata l’ordinanza: stop agli attraversamenti per i mezzi che superano le 18 tonnellate. Una ordinanza spesso e volentieri disattesa. Ed è qui che si è consumata la divergenza tra Bui e Bano. «Dal 15 settembre», osserva il presidente, «avremo in funzione i sensori in grado di verificare ora per ora il grado di ammaloramento della struttura, le vibrazioni, l’elasticità. Quando avremo i da-

AVVISI ECONOMICI AGENZIA VENUS L’unico marchio a gestione familiare con otto sedi di proprietà’ garantisce la possibilità di conoscere persone libere affettivamente e seriamente intenzionate. Invia un messaggio al 392 9602430 con sesso, età, zona e breve descrizione, ti invieremo alcuni profili più adatti a te della tua zona. Ufficio Venus tel. 049 2050393 ALBIGNASEGO Sono un professionista di 50 anni senza figli, brizzolato occhi azzurri , vivo la montagna d'inverno e il mare d'estate, appassionato di cucina. Il mio desiderio è quello di trovare una compagna con cui percorrere assieme il sentiero del domani . Cell. 349 0893495 Ufficio Venus tel.. 049 2050393 BORGORICCO 36enne libero professionista, castano occhi scuri. Ho diversi interessi tra cui arte, teatro e fotografia. Non sono uno sportivo, mi piace molto leggere. Maturo, affettuoso passionale; cerco una ragazza con le idee chiare circa il suo futuro. Davide cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel.. 0423 374186 CANDIANA 39enne nubile, capelli biondi ed occhi verdi, fisico asciutto, lavoro nel mondo dell'infanzia. Ho un carattere solare, estroverso ma tendo ad essere riservata con chi non conosco. Cerco max 50enne anche con figli, possibilmente non fumatore. Rif. PD01

ti prenderò tutte le decisioni necessarie e potrei anche essere costretto a chiudere la Valsugana». Serviva una tolleranza zero contro i trasgressori? «La situazione», la tesi di Bano, «potrebbe essere peggiorata in questi mesi in cui si è deciso di non fare nulla contro le continue violazioni dell’ordinanza. La competenza di verificare chi sgarra non spetta alla Provincia, ma con un canone di 1.100 euro al mese avremmo potuto da febbraio-marzo installare delle telecamere. Sono sicuro che dopo una, due, tre multe da 350 euro i mezzi pesanti avrebbero smesso di attraversare. Preferisco che qualche ditta sia costretta a fare qualche chilometro in più verso la 308 o verso Piazzola piuttosto che mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Di certo in questo periodo di attendismo il ponte non si è autorigenerato: non credo la perizia visiva si sba-

gazzo (ce ne sono ancora?) che desideri mettersi in gioco per un serio rapporto di coppia. Amo gli animali, mi piace camminare, sono bionda occhi castani, formosa ma proporzionata. Giovanna cell.. 327 5465690 Ufficio Venus tel.. 0423 374186 CITTADELLA limitrofi Aldo 64enne; signore molto spigliato, vitale, ho sempre viaggiato molto, anche da solo, ma preferirei di gran lunga farlo in due. vorrei conoscere una signora max 65enne con cui iniziare una relazione d'affetto, partendo comunque da un'amicizia. Cell. 329 3308050 Ufficio Venus tel. 0423 374186 CITTADELLA limitrofi 49enne imprenditore settore informatica, alto poco più di 1,80, vivo solo, senza figli e non ho matrimoni alle spalle, sono reduce da una lunga convivenza, ho chiuso totalmente col passato e quindi sono pronto a guardare avanti. Luca cell.. 393 8572663 Ufficio Venus tel. 0423 374186 CODEVIGO limitrofi 42enne mora occhi scuri, snella; semplice ma femminile allo stesso tempo, sono sempre stata abituata a darmi da fare. cerco una relazione stabile con un uomo che sappia il significato d'avere dei figli e delle responsabilità. c0479 Giovanna cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 049 2050393

cittadella

Stazione dei treni verso la riapertura dopo i lavori estivi Verso la conclusione i lavori sulla linea ferroviaria Padova-Bassano, dal 9 settembre i pendolari potranno riprendere il treno a Cittadella, per chi è diretto nel capoluogo sarà possibile risparmiare un quarto d’ora di tempo rispetto al servizio sostitutivo della corriera attivato durante l’estate. Il cantiere - che ha comportato giorni di disagi in coincidenza dei passaggi a livello - ha interessato 30 km sulla tratta Camposampiero-Cittadella-Bassano ed ha consentito il consolidamento e l’elettrificazione dei binari che attraversano le stazioni di Fratte, Villa del Conte, Rossano e Rosà.Ora sono in corso i test di circolazione.

LOREGGIA Michela 54enne; mi ritengo una brava persona, faccio una vita tranquilla e senza eccessi. amo il mare ma ancor più la montagna, perchè mi piace molto camminare. vivo sola, vorrei conoscere un signore max 65enne per relazione stabile/convivenza. Cell. 328 1464948 uffico venus cell. 0423 374186 MONSELICE 66enne vedova ex commerciante. bella presenza, curata, capelli dritti castani, fisico asciutto. donna di poche pretese, amante montagna e serate tra amiche. dolce, paziente sensibile. faccio volontariato. cerco un uomo che mi faccia sentire meno sola. Carla cell. 340 3664773 Ufficio venus tel. 049 2050393 MONSELICE imprenditore 53enne cm 180 normopeso vivo a contatto con la natura in un bel rustico che è diventato il punto d' incontro per i ritrovi e le grigliate in compagnia di amici. cerco un'amicizia ed eventuale stabile relazione Marco cell. 327 5465690 Ufficio Venus tel 049 2050393 MONSELICE ingegnere 35enne celibe . ho la passione per lo sport per gli animali. non mi definirei un ragazzo riservato, però, almeno all'inizio preferisco ascoltare e in un secondo tempo espormi. vorrei conoscerti se anche tu cerchi una stabile relazione.Cell. 327 5465690

gliasse, tutti vedono l’assenza di calcestruzzo e il ferro arrugginito, ed ora temo che i sensori potrebbero far emergere la necessità di ridurre ancora le tonnellate. E Bui dovrà assumersene la responsabilità». La replica: «Le sanzioni non avrebbero migliorato il ponte e non volevo penalizzare ulteriormente le nostre attività economiche». Il presidente rilancia sullo scenario generale: «La Valsugana è provinciale nel tratto padovano, anche se non ha senso e se ne dovrebbe occupare l’Anas, e noi abbiamo già messo i 4 milioni di euro per il ponte». L’iter progettuale e l’avvio del cantiere sono scanditi dai passaggi burocratici fissati dalla legge, la realizzazione è prevista entro il 2021. Ma il restyling del ponte di Curtarolo non è sufficiente: «Nelle prossime settimane incontrerò il governatore Luca Zaia», anticipa Bui, «abbiamo bisogno di un intervento di prospettiva della Regione per la nuova Valsugana. La 308 e la 47 sono i due corridoi naturali di collegamento fra la Pedemontana e Padova: il mito del Pil del nostro territorio si sgonfia se non lo dotiamo di infrastrutture all’altezza, e non bastano quelle informatiche, servono anche quelle viarie». Sul nodo della nuova Valsugana, da lustri, è in corso il dibattito fra le categorie economiche e i sindaci che non riescono, o non possono, trovare una sintesi. –– Silvia Bergamin

Ufficio Venus tel. 049 2050393 CITTADELLA 57enne divorziato, commerciante. Mi ritengo un uomo onesto e serio, di carattere sono simpatico e alquanto romantico, vedo sempre il lato positivo delle cose. Desidererei incontrare una signora coetanea, che come me creda ancora nei sentimenti. Alberto cell.340 3664773 Ufficio Venus tel. 0423 374186 CITTADELLA limitrofi 34enne, nubile, operatrice scolastica; desidero conoscere un bravo ra-

Esibizionista in azione lungo Riva del Grappa

Tecnico investito da un carrello alla Loima

CITTADELLA. Un maniaco - o un ubriaco - vede due donne intente a scambiare due parole in auto, si avvicina, si abbassa i pantaloni e ostenta i suoi genitali. Lo sgradevole esibizionismo si è consumato nella notte tra venerdì e ieri lungo le mura di Cittadella, in Riva del Grappa, fra Porta Treviso e Porta Bassano. Due donne si trovavano a bordo di un’auto e si stavano intrattenendo per due parole di chiusura della serata, era passata da poco l’una. Improvvisamente è comparso davanti alla vettura un uomo che, con atteggiamento balordo e strafottente, si è calato le brache. Compiuta l’esibizione, tra la sorpresa e il disgusto della coppia che ha assistito, si è allontanato velocemente. Le due donne si sono rivolte ai carabinieri e hanno denunciato l’accaduto; i militari hanno avviato le ricerche dell’uomo. Nei parcheggi lungo le mura, anni fa, diverse donne sono incappate in un uomo vestito solo di impermeabile e lesto nel denudarsi di fronte a loro. –– S.B.

BORGORICCO. Infortunio alla

Anna cell. 392 9602430

MONTAGNANA 47enne operaia, alta, mora, occhi marroni. non amo molto truccarmi, preferisco restare acqua&sapone. purtroppo non ho provato la gioia della maternità, vivo sola, mi piacerebbe conoscerti anche con figli, amo molto i bambini e loro amano me.

Ufficio Venus tel 049 2050393

Giovanna cell. 393 8572663

PIOVESE 42enne non fumatore , sono del leone; nel tempo libero faccio giretti a piedi o in bici, amo la montagna, mi piace il giardinaggio; molto semplice, alla mano genuino. cerco semplicemente qualcosa di serio info www.agenziavenus.it Rif. i0905 Matteo cell. 329 3308050

Ufficio Venus tel. 049 2050393

Ufficio Venus tel. 049 2050393

PADOVA 69enne vedovo ex artigiano, senza figli vivo solo cattolico praticante. esco volentieri con gli amici per una pizza o per qualche gita fuori porta, ma mi piacerebbe la compagnia di una brava signora per condividere la quotidianità. Damiano cell. 349 0893495

PIOVESE Alessandro 54enne commercialista single, motivato ad una stabile relazione, sentimenti e affinità permettendo. vivo solo, ho molti interessi che però passano in secondo piano se dovessi trovare una compagna. non penso d'essere esigente, punto più alla bellezza dell'animo. Cell. 393 6941340

Ufficio Venus tel. 049 2050393 PIOMBINO DESE celibe 47enne senza figli, cm 180 castano occhi verdi , vivo assieme al mio cane, fa parte della famiglia e chi prende me, dovrebbe accettare anche lui, vorrei quindi trovare una compagna amante degli animali. sono un geometra dell'ariete. Cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel. 0423 374186 PIOVESE 33enne vivo sola; non ho mai amato la troppa confusione, sono una ragazza "d'altri tempi", tradizionalista e genuina. sono nata tra la pace della campagna e non la cambierei con nulla al mondo. cerco una stabile relazione.

UfficioVenus tel. 049 2050393 PONTEVIGODARZERE 49enne imprenditrice; sono una donna romantica, semplice che crede nei valori della tradizione e rispetta le idee altrui. cerco un signore per bene per iniziare una bella amicizia, condividere i passatempi, sperando nella nascita di un sentimento profondo. Donatella cell. 328 1464948 UfficioVenus tel. 049 2050393 RIVIERA DEL BRENTA 46enne nubile senza figli bionda occhi castani cm 165 snella. sono stata fidanzata per 10 anni, mi piace la vita di cop-

Loima, dove un tecnico esterno è stato investito da un carrello elevatore manovrato da un dipendente della ditta di via dell’Industria. È successo venerdì pomeriggio, alle 17. 30. L’infortunato è un uomo di 56 anni di Santa Giustina in Colle, dipendente della Marangon impianti elettrici di S. Giustina in Colle. Stava effettuando un intervento di ripristino dell’impianto di allarme quando è stato investito da un carrello elevatore condotto da un 56enne dipendente della Loima, di Santa Giustina in Colle. Il ferito è stato soccorso e trasportato all’ospedale di Camposampiero, dov’è stato sottoposto a una serie di esami radiologici che evidenziato una frattura esposta biossea della gamba sinistra. Non è in pericolo di vita. Il lavoratore è stato trasferito nel reparto Ortopedico per essere sottoposto a un intervento chirurgico. Alla Loima sono arrivati i tecnici dello Spisal per le verifiche sulle dinamiche dell’infortunio e i carabinieri di Campodarsego. –– Giusy Andreoli

pia. genuina, non sono una snob e neppure vamp. cerco esclusivamente qualcosa di serio Rosanna cell. 340 3664773 Ufficio Venus tel 049 2050393 SALBORO 45enne laureato imprenditore castano occhi scuri, fisico atletico. sono una persona riservata per lavoro e anche per carattere, sono pure profondo e molto alla mano. single dopo una convivenza, desideroso di mettermi in gioco e guardare avanti. Alberto cell. 327 5465690 Ufficio Venus tel. 049 2050393 SELVAZZANO Gabriella 51enne, in attesa di divorzio, una figlia grande. sono single e sto bene con me stessa; ho tanti interessi, molte amiche, sono indipendente economicamente, non cerco quindi un rapporto "di comodo", purtroppo cerco il vero amore romantico. Cell. 393 8572663 Ufficio Venus tel 049 2050393 TREBASELEGHE 57enne vedova , capelli corti castani, occhi chiari, magra. amo molto stare a casa, cucinare qualcosa di nuovo, guardare la tv. mi piacerebbe fare amicizia con un uomo affidabile, generoso, sensibile possibilmente con figli grandi. vivo sola, operaia. Lucia cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel.. 0423 374186

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CHIESANUOVA 69enne divorziata senza figli, libera professionista in pensione. In estate trascorro le vacanze sulle Dolomiti dove posseggo una graziosa casetta; donna diretta, non sopporto l'invadenza e l’aggressività. Cerco signore serio, solo, per farsi un po' di compagnia.

cittadella

La richiesta di necrologie potrà essere effettuata contattando il n. verde, attivo tutti giorni, compresi i festivi, dalle h. 10:00 alle h. 19:30. A. Manzoni & C. S.p.A.


10 Cronaca

L'ARENA

Domenica 1 Settembre 2019

INODIDELLA POLITICA. Dopo ledichiarazionialla festadellaLega aConselvearrivano lespiegazionidel Governatore

Zaiainvitaallarivoluzione e«infiamma»lapolemica «È il momento di scaldare i motori per tornare in piazza con i gazebo perchèin15 mesinonabbiamo avutorisposte».Rotta:«Ilgoverno gialloverdenon hafatto nulla,non hapensato discenderein piazza» Venerdì sera alla festa della Lega a Conselve il governatore Luca Zaia auspica la «rivoluzione». E ieri, dopo il coro di polemiche, il Governatore ritorna su quell’«invito» che non è piaciuto a molti. «Chi mi conosce sa che quando parlo di rivoluzione io intendo la rivoluzione della democrazia, quel cambiamento, anche epocale, che viene dalla forza delle idee e dall’impegno politico. Se qualcuno pensa che io mi possa riferire alla iconografia e alla pratica della rivoluzione violenta e cruenta, o non conosce la mia storia politica, o è in malafede», ha detto all’Ansa riferendosi alla festa leghista. RIVOLUZIONE GANDIANA. «A

chi mi ascoltava», prosegue, «ho detto che è il momento di scaldare i motori per tornare sulle piazze con il gazebo, insieme ai cittadini; la nostra unica forza è sempre stata quella di essere a fianco della gente. Il mio non è un messaggio sovversivo o una chiamata alle armi. Se uso questo termine, intendo una rivolu-

non ritenne neanche di degnarsi di firmare». Tornando poi sulla festa della Lega, alla quale ha partecipato Matteo Salvini, Zaia, dice di aver trovato nella base «un clima di indignazione», dato che si profila «un governo fatto da chi ha perso le elezioni: le ha perse clamorosamente nel 2018, fu sconfitto alle europee del 2019. Un governo incubato artificialmente nei palazzi, che non esce sicuramente dalle urne». LE REAZIONI. «Il presidente

L’exvicepremierMatteo Salvinialla tavolata dellafestaaConselve

zione gandiana, non violenta». E prosegue: «Per noi governo significa Autonomia. Non abbiamo avuto risposte in 15 mesi, non ne avremo certamente da un esecutivo con il Pd, partito che ha impugnato il referendum, ci ha portato davanti alla Corte costituzionale, ci ha vietato l’uso della tessera elettorale, facendo di tutto perchè veneti e lom-

bardi, con successivi ricorsi al Tar, non potessero esprimersi». «LA BASE E’ INDIGNATA».

«Non posso nemmeno dimenticare», aggiunge, «che la firma della pre-intesa da me praticamente imposta con l’allora Governo Gentiloni, si celebrò con un sottosegretario, perchè il premier

Zaia ha perso il controllo», esordisce la deputata del Pd Alessia Rotta. «Invita a scendere in strada ed essere pronti alla rivoluzione, parole che sono eversive e lesive di uno stato di diritto». E la vicepresidente vicaria dei deputati del Pd, commentando quanto detto dal presidente della Regione prosegue: «Stupisce che il Governatore non abbia mai pensato di scendere in piazza quando il governo gialloverde non faceva niente per il Veneto, quando non veniva dato seguito all’autonomia votata dai cittadini,

TRASFERTA. AlCongresso internazionale sidiscuterà diSmart City e dinuove tecnologie

GemellaggioconHangzhou Ilsindacooggi vola inCina

Nelladelegazione rappresentantidienti economici edimprenditori Tutto pronto per il gemellaggio tra Verona e Hangzhou. La delegazione veronese andrà in Cina, dove parteciperà all’ «International Sister City Mayors Conferenze», il congresso internazionale delle città gemellate, in programma dal 3 al 6 settembre. Oggi è prevista la partenza da Malpensa con arrivo ad Hangzhou, città di sei milioni di abitanti e capoluogo della provincia orientale dello Zhejiang che, con 55 milioni di abitanti, è una delle più popolose della Cina. A rappresentare Verona alla conferenza internazionale sarà il sindaco Federico Sboarina. Insieme a lui, il vicesindaco Luca Zanotto, l’assessore alle Aziende Partecipate Daniele Polato e un gruppo in rappresentanza del mondo economico: il rappresentante della Camera di Commercio e presidente di Confartigianato Andrea Bissoli, il direttore generale della Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris, il presidente di Amt Francesco Barini, il consigliere di amministrazione del Consorzio Zai Giandomenico Allegri. La Fiera sarà presente con il vice presidente Matteo Gelmetti, il responsabile Affari istituzionali Jacopo Galbero e il responsabi-

L’onorevoleAlessia Rotta

Ilsindaco Federico Sboarina firmal’accordo coni cinesi

le dell’Ufficio di Veronafiere a Shanghai Simone Incontro. Si tratta di un viaggio organizzato dopo la firma del gemellaggio, siglato a Roma nel mese di marzo, e fortemente voluto dal presidente cinese Xi Jinping. Per la delegazione saranno giorni densi di appuntamenti, incontri, seminari, tour della città, visita all’Expo Center di Hangzhou e ad alcune delle più importanti aziende del capoluogo. Cuore della manifestazione sarà la giornata di mercoledì 4 settembre, dedicata ai temi delle smart city, dell’economia digitale, dello sviluppo tecnologico e dell’intelligenza artificiale nella gestione delle città. Il giorno seguen-

te, giovedì 5, la mattina sarà occupata per la parte istituzionale della manifestazione, con la cerimonia ufficiale del gemellaggio, gli interventi dei sindaci e dei rappresentanti della Provincia e delle municipalità. Quindi la visita ai padiglioni espositivi delle città gemellate, tra cui quello di Verona. Sempre in mattinata saranno piantumati gli alberi del gemellaggio, gesto simbolico per valorizzare ulteriormente la nuova collaborazione tra Hangzhou e le città gemellate. Nel pomeriggio il sindaco Sboarina e la delegazione veronese visiteranno la sede di Hangzhou di Alibaba, una tra le più innovative aziende digitali della Cina.

Nell’ultima delle tre giornate, venerdì, l’attenzione sarà per le città patrimonio dell’Unesco, con una cerimonia a cui prenderà parte anche Verona. Nel pomeriggio la rappresentanza veronese sarà al colosso delle telecomunicazioni Huawei che, nella sua sede cinese, ha riprodotto alcuni dei più famosi monumenti cittadini come Castelvecchio, l’Arena e la Torre dei Lamberti. «L'obiettivo è di tornare con alcune iniziative avviate», dichiara il sindaco Sboarina, «non solo scambi culturali, ma anche temi stretti che riguardano le smart city e le tecnologie per la loro gestione. Avremo un intero giorno di confronto sulle best practice, ma avremo anche approfondimenti sulla lirica perché nel grande lago a ovest di Hangzhou si tengono già rappresentazione di opere. Il nostro stand nel padiglione espositivo avrà in mostra alcuni costumi inviati da Fondazione Arena. Ma poi c'è anche la fiera con il vino. Abbiamo un'agenda fittissima che riguarda anche il turismo: in quella regione cinese, che ha 55 milioni di abitanti, il nome di Verona è già noto. Dobbiamo intercettare quei flussi turistici». •

Lasenatrice DanielaSbrollini

IlGovernatore Luca Zaiadurante ildiscorsoa Conselve

quando non ci sono stati aiuti per le aziende in difficoltà e per i lavoratori. Zaia è così poco interessato al bene del Veneto e dei suoi abitanti che, a fronte della carenza di medici negli ospedali, ha proposto l’assunzione di pensionati o, ancor peggio, di specializzandi, senza il benché minimo rispetto per i cittadini e per la loro salute. Ha pronunciato parole che sarebbero gravi se dette da un cittadino ma», conclude, «pronunciate da un presidente di Regione e uomo che dovrebbe rappresentare le istituzioni democratiche sono inaccettabili». «TONI INACCETTABILI». E sul-

Ilconsigliere PieroRuzzante

L’appello Bigon(Pd) «Situtelino donneecure» Il Pd si rianima in provincia. Era numeroso, infatti, venerdì, al caffè Fantoni di Villafranca, dove la sua neoconsigliera regionale Anna Maria Bigon, già sindaco di Povegliano, ha incontrato amministratori e segretari di circolo - sono intervenuti anche la deputata Alessia Rotta e il vertice provinciale Maurizio Facincani - per illustrare il lavoro svolto in questi due mesi a Venezia. Tra gli obiettivi, la tutela del servizio sanitario pubblico: «La politica leghista avvantaggia gli ospedali privati lasciando scoperto chi non ha mezzi per pagare le cure». Ma per Bigon servono anche investimenti per le politiche del lavoro, per l’ambiente, per la tutela della natalità e delle donne. «Bisogna mettere le donne in condizione di poter contare sui servizi di sopporto alla natalità: asilo nido e scuole materne devono essere coperti con investimenti dal bilancio regionale». La consigliera ha raccolto anche le istanze dei rappresentanti del veronese, dalla viabilità ai nodi irrisolti, per i quali si farà portavoce a Venezia per avere risposte da Zaia. M.V.A.

la stessa linea anche la senatrice del Pd Daniela Sbrollini: «Tutti in piazza a fare la rivoluzione! Sono toni inaccettabili per chi rappresenta le Istituzioni e governa una

Regione. Comprendo le difficoltà della Lega, soprattutto dopo 16 mesi di governo senza portare a casa un risultato. A cominciare dal tema dell’autonomia» Caustico il consigliere regionale Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) che in una nota critica la «chiamata» in piazza per la rivoluzione. «Caro Zaia», scrive, «ma ci credi tutti imbecilli? Dopo 14 mesi di annunci e penultimatum in cui sei stato zitto e buono con il governo amico, ora che capitan mojito papeete se ne esce dal governo (qualcuno dei suoi parla di un rigore a porta vuota calciato con un cucchiaio che se ne va in tribuna) solo ora capitan Zaia invoca la rivoluzione? Quando eri al governo e la potevi fare, zitto, ora rivoluzionario. Eh già, tanto il Veneto pantalon abbocca sempre». •

POLITICA. L’estrema destra chiamaa raccolta

AncheLa Russa allakermesse diCasaPound

BigFdIeLega alraduno, che ha cambiatosedee si pensaaRoncà «Direzione Rivoluzione»: CasaPound ha trovato ancora casa, dopo il dietrofront del proprietario del Marani Motorsport Park - un’area privata a Cogollo, in Comune di Badia Calavena, con una pista da speedway e un agriturismo - che non pensava si trattasse di un raduno nazionale e internazionale di una forza politica, tale da movimentare migliaia di persone, oltre che la polemica di forze politiche e di movimenti antifascisti, femministi e antirazzisti. E quindi ha scelto di non concedere più i suoi spazi. Così la kermesse dell’estrema destra, in programma nel Veonese da giovedì prossimo, 5 settembre, a domenica 8, ha trovato una sede alternativa. E questa sarebbe pure nell’Est ma in Comune di Roncà, nella località collinare Santa Margherita, all’agriturismo Nido d’Aquila. Dall’identità di pensiero all’immigrazione al sovranismo. Casapound, con i suoi leader Gianluca Iannone e Simone Di Stefano, e a Verona tra gli altri con Roberto Bussinello - che venerdì alle 11 parla di «Leggi liberticide e polizia del pensiero» con il sena-

IgnazioLa Russa, senatoredi FdI

tore leghista Andrea Ostellari - si rilancia. Strizzando un po’ l’occhio alla Lega di Salvini e a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Ecco quindi all’incontro il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, di FdI, sabato 7 alle 16, con il deputato di FdI Andrea Delmastro, sulla «Polveriera Libia», cui seguiranno alle 18.30 il senatore veronese di FdI Stefano Bertacco, oltre all’assessore regionale Elena Donazzan (FdI), sul sovranismo. Alle 11 di sabato il senatore «teocon» della Lega Simone Pillon. Alle 17.30 di sabato il veronese Franco Nerozzi presenta invece il suo libro «Nascosti tra le foglie». E poi numerose band musicali dell’area di destra. • E.G.


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