Italia Publishers 01/2023

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MEETING LEADERS

Xeikon apre nuovi scenari e riscrive il futuro del toner con TITON

STRATEGIE

Inkjet base acqua e R&D: questi gli ingredienti di LIC per innovare nell’ondulato

STRATEGIE

Youpackaging digitalizza la fustellatura in formato B1 con PaperOne 7000

Italia Publishers - Anno XXXV - n° 01/2023 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI

Fino a 1449 mq/ora

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Stampanti con tecnologia flatbed di altissima produttività

Fino a 905 mq/ora

Famiglia Jeti Tauro

Stampanti ibride ad alta produttività

Fino a 270 mq/ora

Avinci

Stampante a sublimazione per tessuti - stampa diretta o su carta transfer

Fino a 248 mq/ora

Jeti Mira

Stampante flatbed high end con modulo RTR

Fino a 224 mq/ora

Oberon

Soluzione RTR altamente produttiva

Fino a 129 mq/ora

Famiglia Anapurna

Eccellente produttività disponibile in soluzioni flatbed, ibrida e roll to roll

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Applicazione automatica a registro di etichetta su etichetta con dispositivo LABELS on LABELS

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Serigrafia marrone altamente coprente

Serigrafia nera altamente coprente

Rimozione automatica della finestra fustellata con dispositivo DEPASTILLAGE

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Oro colato con unità JET D-SCREEN per rilievi estremamente dettagliati ad alto spessore

Fustellatura LASER con dispositivo Invisible Laser Cutting (patented), per evitare bordi bianchi su etichette scure

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2017 © FAI
Foto Marco Ligabue
Matteo Girola,

EDITORIALE

5 | Innovare non è (solo) questione di hardware

NEWS

6 | Novità dai player del mercato digitale

MEETING LEADERS

12 | Xeikon apre nuovi scenari applicativi e riscrive il futuro del toner con TITON

STRATEGIE

20 | Inkjet base acqua e R&D: questi gli ingredienti di LIC per innovare nell’ondulato

26 | Le etichette di Sovemec sono straordinarie e variabilizzate con il digitale di Jet D-Screen

30 | GiPrint industrializza il taglio del tessuto inserendo una seconda Kongsberg C64

34 | Plexi automatizza il taglio delle plastiche e diversifica il suo business con Kombo TH

38 | Tra flexo, toner liquido e inkjet, AccurioLabel 230 fa volare i piccoli lotti di Etica’s

42 | Youpackaging digitalizza la fustellatura in formato B1 con PaperOne 7000 e Origami

IDEE PER CRESCERE

46 | Vendere stampa su Internet? È (quasi) sempre un buon affare, purché sia di nicchia

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inserzionisti

Agfa IV cop. ATPColor pag. 33

Automa Pantografi pag. 29

Cartes II cop.

Durst pag. 45

Eurmoma

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Riso pag. 19

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Italia Publishers – Anno XXXV – n° 01 2023

Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94

Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015

Direttore editoriale

Lorenzo Villa Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo

di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com

Collaboratori

Matthew Parker Copertina Sara Ciprandi Pubblicità marketing@densitymedia.com

Stampa Unigrafica Postalizzazione ET System

Abbonamento 6 numeri € 60,00 (Italia) / € 120,00 (estero) Ufficio abbonamenti abbonamenti@densitymedia.com

Innovare non è (solo) questione di hardware

Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizziamo film in materiale compostabile.

Editore

Density srl, Via Thaon di Revel 21, 20159 Milano P.IVA 03454220124

Tutti i contenuti scritti dalla redazione sono coperti da licenza Creative Commons – Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-NC-SA 4.0). Ovvero possono essere riprodotti a patto di citare il nome dell’autore e della testata; utilizzarli soltanto per scopi non commerciali; condividerli con la stessa licenza o con una licenza compatibile. Per maggiori informazioni visita: creativecommons.org.

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Testata sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione media, in conformità al regolamento CSST, per il periodo 01/01/2022 – 31/12/2022.

Per anni abbiamo concentrato la nostra attenzione su un’innovazione trainata dai progressi della tecnologia digitale, che ha incrementato la sua produttività fino ad eguagliare, o superare, le prestazioni dei processi analogici. Pensiamo ai risultati ottenuti da Landa e Koenig & Bauer Durst, nel campo delle macchine da stampa in formato B1, alle conquiste di Scodix e MGI, nella nobilitazione, e alle sfide affrontate (e vinte) da Highcon e SEI, nell’ambito della fustellatura. Per non parlare dell’ormai raggiunta maturità delle narrow web digitali nel campo delle etichette, dove anche la barriera dei 100 m/min è stata infranta, e le qualità in gioco sono spesso superiori a flexo e offset. Se poi entriamo nell’ondulato, l’asticella si alza ancora, fino a superare (è il caso delle soluzioni inkjet di HP e BHS) i 300 m/min nella stampa di carta per ondulatori. Anche le piattaforme ibride, che combinano motori di stampa inkjet e unità analogiche, non sono più casi isolati, ma parte integrante dell’offerta di tutti i fornitori leader di mercato. È dunque lecito aspettarsi che, almeno sul piano delle prestazioni e delle configurazioni, i prossimi anni non ci riserveranno grandi sorprese. Allo stesso modo, difficilmente il solo dotarsi di una di queste tecnologie consentirà ai converter di acquisire enormi vantaggi, e visibilità globale, come accaduto ai beta tester e ai pionieri. È quindi più plausibile che l’innovazione del prossimo futuro sia meno assordante, e insista sul progressivo superamento dell’arte nota per specifiche applicazioni. A pagina 12, ad esempio, vediamo come la tecnologia Xeikon TITON si candida a risolvere molte problematiche tecniche e meccaniche ancora insite nel toner in polvere. A pagina 20, invece, vi raccontiamo di come LIC Packaging sta investendo in ricerca e sviluppo (oltre che in tecnologia inkjet ad alte prestazioni) per fornire all’industria alimentare soluzioni innovative di packaging monomateriale. Se il futuro della produzione di imballaggi sarà incontrovertibilmente più digitale, a fare la differenza saranno, sempre più, gli operatori capaci di avviare processi di innovazione veri, anziché limitarsi a inseguire ed emulare la concorrenza.

drupa
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editoriale
Certificato CSST 2022-6578 Tiratura media 4.600 copie Diffusione media 4.505 copie Member of IFABC International Federation of Audit Bureaux of Circulations Società di revisione: Metodo srl

Screen cresce nel mercato italiano delle etichette con Truepress Jet

La tecnologia inkjet è ormai una via segnata per larga parte degli etichettifici italiani, e vede un impegno crescente di costruttori e integratori. Tra questi ci sono SCREEN e il suo partner REM, che dal 2017 rappresenta il costruttore nipponico nel nostro Paese, e ha già messo a segno circa 20 installazioni del sistema Truepress Jet L350UV, disponibile in differenti configurazioni, con inchiostri standard e a bassa migrazione. La versione L350UV SAI E è la protagonista della recente installa-

zione presso la bresciana Maestri Etichette, che ha scelto il sistema SCREEN per il suo particolare mix di compattezza, qualità e produttività. Con una configurazione colori CMYK più bianco, equipaggiata con web cleaner e trattamento corona, l’unità installata presso l’etichettificio può stampare su bobine da 350 mm (con una larghezza utile di stampa 322 mm) a 50 m/min, che arrivano a 60 con un upgrade opzionale. screeneurope.com remsrl.eu

Creative Hero 2022 premia la creatività e punta sul packaging

Sono stati 1.410, suddivisi in 514 squadre, provenienti da 25 scuole di tutta Italia, i partecipanti all’edizione 2022 di Creative Hero, che ha visto trionfare il team Logos dell’Istituto Salesiano San Zeno di Verona, composto da Sara Merzari, Giacomo Residori, Thomas Zanoni. La sfida, scelta dalla squadra veronese tra una serie di opzioni, era trasformare l’identità di Ketofood (una marca italiana di alimentari chetogenici) mediante un’operazione di rebranding e packaging

design, che sottolineasse i valori fondamentali dell’azienda. Solo i 9 team finalisti, tra cui i Logos, hanno preso parte alla sessione pratica, tenutasi presso l’Istituto Salesiano San Marco di Mestre, e resa possibile dalle donazioni e dal supporto tecnico di partner tecnici e sponsor, tra cui Cartes, Epson, e TicTac Stampa. Le presentazioni relative ai progetti vincitori sono scaricabili dal sito dell’iniziativa, mentre sono già aperte le candidature per l’edizione 2023. creativehero.it

‖ Hanway Glory 2500 è la single-pass postprint da 150 m/min, con inchiostri a base acqua, per la stampa diretta su fogli di ondulato fino a 2.000x2.500 mm.

NGW entra nell’ondulato con l’inkjet a base acqua di Hanway

Nel’ultimo decennio NGW si è confermato uno degli integratori di tecnologia più dinamici nel campo della stampa di grande formato, ampliando la sua offerta al soft signage, alla stampa tessile e alle carte da parati. Grazie all’accordo commerciale con Hanway Italia (società nata dalla collaborazione tra Errelle e il costruttore cinese Hanglory), l’azienda fiorentina è entrata nel settore del packaging. Da ottobre 2022, infatti, NGW ha inserito nel suo portafoglio prodotti le

stampanti multi-pass Hanway HighJet 2500D e Rewo 2500D, oltre che le single-pass Glory 1604 e 2504. Con quattro modelli, tutti a base acqua, e produttività che arrivano a 150 m/min (per la single-pass da 2,5 m), quella di Hanway è una gamma di prodotti tra le più ampie del mercato. Inoltre, essa include innumerevoli opzioni per quanto riguarda alimentazione, pretrattamento, verniciatura, asciugatura e post-lavorazioni in linea. ngwgroup.it

6 news
‖ Da sinistra, Giacomo Residori, Thomas Zanoni e Sara Merzari del team Logos dell’Istituto Salesiano San Zeno, vincitori dell’edizione 2022 di Creative Hero. ‖ Truepress Jet L350UV SAI E è la narrow web inkjet UV da 50 m/min, che stampa su bobine da 350 mm e consente di aggiungere a CMYK gli inchiostri White e Orange.

Schumacher Packaging & Display adotta la fustellatura digitale Highcon

Qualche settimana fa Schumacher Packaging Group ha reso noto di aver integrato con successo nel proprio workflow il sistema di fustellatura digitale Highcon Beam 2C, installato presso il sito produttivo di Breda (Paesi Bassi) ad agosto dello scorso anno. L’installazione, che è parte di un piano di investimenti da 700 milioni di euro in tecnologia di ultima generazione, con-

sente all’azienda di gestire più efficacemente le piccole tirature di scatole e display, completando più lavori per turno, efficientando il processo di sfridatura e riducendo gli scarti. «La tecnologia laser utilizzata nel sistema di taglio e cordonatura digitale Highcon è straordinaria.

È in grado di perforare anche le strutture e le forme più sottili, producendo strutture di scatole

che non possono essere replicate con nessun altro metodo», sostiene Bob Malfliet, General Manager di Schumacher Breda. «Inoltre, è completamente automatico e non richiede l’uso di matrici meccaniche, il che significa che possiamo offrire ai nostri clienti prodotti eccellenti con tempi di consegna molto più rapidi».

Highcon Beam 2C può alimentare cartone ondulato da 1 a 4 mm

con onde F, E, B, C, EF , EE. Il sistema può lavorare fino a 4.000 fogli B1/h ed è disponibile in configurazione da pallet a pallet, o con alimentazione nonstop, impilatore e sistema di sfridatura. highcon.com

‖ In basso: a sinistra, esempi di prodotti fustellati digitalmente da Schumacher Packaging; a destra, il sistema Highcon Beam 2C installato nel sito neerlandese del gruppo.

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LA TECNOLOGIA IBRIDA RAPPRESENTA IL 30% DELLE NUOVE INSTALLAZIONI Stampa Digitale da 5 a 8 Colori Opzionali Metodo Di Stampa A Prova Di Futuro Integrazioni Ibride Illimitate Per Saperne Di Piu’

Agfa Value Conference esplora la crescita sostenibile del packaging

Lo scorso novembre, Agfa ha coinvolto oltre 70 converter di packaging da tutta Europa in occasione della Offset Packaging Value Conference, per esplorare le opportunità di crescita sostenibile del settore degli imballaggi, con un focus particolare sulla stampa offset. Tenutasi presso il Quartier Papier di Bruxelles, la conferenza ha visto la partecipazione di numerosi relatori, tra cui Eddy Hagen di Insights4Print, che ha parlato dell’importanza e delle insidie nella gestione del colore, e

Sue Tait dell’agenzia di produzione di marketing Tag, che ha riferito come la soluzione in cloud PressTune di Agfa permetta ai brand di approvare i lavori di stampa da remoto. Durante l’evento, Laetitia Reynaud, Policy Advisor di Intergraf, ha poi approfondito gli aspetti legali del Green Deal europeo, l’obiettivo della Commissione Europea di rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, e l’impatto di queste misure sulla stampa di packaging. agfa.com

ApeosPro C proietta Fujifilm nel cut-sheet di fascia media

Fujifilm non smette di ampliare la sua gamma di macchine da stampa digitale a foglio, sia inkjet che a toner, dedicate a grandi, medie e piccole tipografie. A quest’ultimo segmento di utenza, il costruttore nipponico dedica ApeosPro C, una nuova serie di macchine da stampa a colori compatte dotate di una inedita tecnologia di imaging LED da 2.400x2.400 dpi, e alimentate con il toner proprietario Super EA Eco. Pensata per le esigenze di produzione on-demand

di piccoli stampatori e agenzie, ApeosPro C può stampare su una vasta gamma di supporti da 52 a 350 g/m², in formati fino a 330x1.300 mm. La gamma si compone dei modelli ApeosPro C650, C750 e C810, che hanno (rispettivamente) velocità di produzione di 65, 75 e 81 ppm. I dispositivi sono accompagnati dal digital frontend proprietario GP Controller 01 che assolve, tra le altre, alle funzioni di RIP, gestione del colore e dei dati variabili. fujifilm.com

swissQprint è di nuovo prima della classe per efficienza energetica

swissQprint è stato uno dei primi produttori ad aver sottoposto, già nel 2018 e nel 2019, la sua gamma di prodotti ai test di efficienza energetica di Fogra, eseguiti in conformità allo standard ISO 20690:2018. Una mossa che il costruttore ha reiterato nelle scorse settimane, a fronte dell’introduzione di nuovi modelli nel corso del 2022. Recentemente, il noto istituto di ricerca per le tecnologie dei media ha infatti misurato e certificato il consumo energetico delle stampanti flat-

bed Kudu, Nyala 4 e Nyala 4S, e dei modelli roll-to-roll Karibu 2 e Karibu S. Fogra ha eseguito i test nelle varie modalità di stampa, assegnando a tutte le piattaforme un punteggio eccellente. Uno degli obiettivi del produttore svizzero, che già da tempo adotta la tecnologia LED per l’asciugatura e adotta pratiche costruttive d’eccellenza, è garantire agli utilizzatori il minor consumo di energia e la più elevata efficienza delle stampanti in ogni condizione. swissqprint.com

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‖ I converter presenti alla Offset Packaging Value Conference hanno approfondito opportunità tecniche e aspetti legislativi legati alla stampa di imballaggi sostenibili. ‖ La nuova gamma di macchine da stampa a colori ApeosPro C stampa fino al formato 330x1.300 mm a 81 ppm, con una risoluzione di 2.400x2.400 dpi. ‖ swissQprint ha sottoposto tutti i suoi modelli di stampanti flatbed e roll-to-roll ai test di efficienza energetica di Fogra, ottenendo ancora una volta risultati lusinghieri.

Mondi accelera il rimpiazzo della plastica con nuove carte barriera

Per supportare le marche che perseguono soluzioni di packaging sostenibile, Mondi amplia la sua gamma di supporti a base carta introducendo tre serie di carte con effetto barriera medio, alto e altissimo, tutte compatibili con i processi esistenti di riciclo della carta. Le carte barriera di Mondi sono pensate per sostituire i film plastici in diversi settori. La linea ad effetto barriera medio, progettata per l’imballaggio industriale, per l’e-commerce e i prodotti per la cura personale, offre un’eleva-

ta protezione dal vapore acqueo, mentre i prodotti con effetto barriera alto garantiscono una buona protezione dall’ossigeno, dal vapore acqueo, dal grasso e dagli oli minerali, e sono indicati per cibi surgelati e cioccolato. La soluzione con effetto barriera altissimo, infine, si adatta bene a prodotti come caffè, cereali e dolciumi, offrendo un’ottima protezione del prodotto da vapore acqueo e ossigeno, e garantendone una lunga durata. mondigroup.com

iA Tech è il nuovo adesivo di Avery Dennison senza solventi

Con il lancio dei supporti autoadesivi senza solventi iA Tech, Avery Dennison dà una risposta alla crescente domanda di ecosostenibilità, pur senza pregiudicare le prestazioni del materiale. Avery Dennison

777 Cast Film e Mactac MACal 9300 PRO sono ora disponibili con un nuovo adesivo a dispersione acquosa, che non contiene solventi. Entrambi i film, pensati per applicazioni di segnaletica, wrapping di automezzi e barche, e decorazione di superfici vetrate,

offrono una maggiore stabilità dimensionale e alte prestazioni, con un’adesione equivalente a quella degli adesivi a solvente, e una stabilità persino maggiore. Nel progettarli, il team di R&D di Avery Dennison ha fatto ogni sforzo per superare le prestazioni degli adesivi con emulsione convenzionale, migliorandone la resistenza alla temperatura, la trasparenza e il punto di bianco, l’adesione, la durata e la resistenza alla migrazione. graphics.averydennison.com

PageWide C550 alza l’asticella nel postprint su ondulato di HP

A quasi sette anni dal lancio di PageWide C500 (era drupa 2016), HP presenta una nuova versione della sua macchina da stampa inkjet postprint per il cartone ondulato, denominata PageWide C550. Basata sulla medesima piattaforma di C500 e sulla consolidata tecnologia thermal inkjet con inchiostri a base acqua, la nuova macchina da stampa cresce essenzialmente in produttività, raggiungendo una velocità di 90 m/min rispet-

to ai precedenti 75. Forte di una base installata rilevante, il sistema ha sin qui dimostrato le sue doti di flessibilità, affidabilità ed ecosostenibilità, e ha consentito a decine di converter di digitalizzare parzialmente i volumi di stampa prodotti sia su macchine offset che su linee flexo HD. Già testata presso la spagnola Saica Group, PageWide C550 sarà disponibile per le installazioni da fine 2023. hp.com

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‖ HP PageWide C550 è l’evoluzione della già nota unità inkjet postprint (a foglio) a base acqua PageWide C500. La nuova release aumenta la velocità di produzione a 90 m/min. ‖ I supporti iA Tech sono realizzati con un nuovo adesivo a dispersione acquosa, che garantisce prestazioni uguali o superiori agli adesivi con solventi. ‖ Le carte barriera di Mondi sono caratterizzate da tre diversi gradi di protezione da vapore acqueo, grassi, oli minerali, ossigeno, in funzione del prodotto da confezionare.

Mark Andy guarda al futuro tra servizi chiavi in mano e formazione

Orgogliosa della sua natura di azienda familiare, guidata da due generazioni dalla famiglia Desai, Mark Andy si prepara alle sfide del futuro forte di oltre 8.000 installazioni di macchine flexo, cui si aggiungono le oltre 400 unità digitali consegnate in circa sette anni. Proprio la gamma digitale – che include le entry-level Digital Pro, con tecnologia a toner, le inkjet ibride Digital Series iQ, sviluppate

in collaborazione con Domino, e la top di gamma Digital Series HD, sviluppata sulla nostra piattaforma flexo Performance Series – è al centro dei programmi di sviluppo del costruttore americano.

«Tutti i mercati si sviluppano in base all’evoluzione della domanda, e la banda stretta non fa eccezione», spiega Jason Desai, CEO di Mark Andy. «Oggi disponiamo della più ampia gamma di tec-

nologie digitali offerta da qualsiasi produttore di macchine da stampa narrow-web». Oltre ai macchinari, l’azienda ha recentemente lanciato il programma Mark Andy Print Products (MAPP), con cui fornisce materiali di consumo, assistenza tecnica e pezzi di ricambio in tempi fulminei. Cosciente della difficoltà dei converter nel reperire nuovi operatori, Mark Andy ha poi avviato

un programma di formazione per le nuove leve, che prevede laboratori didattici, programmi di tirocinio, e l’installazione di macchine da stampa presso istituti tecnici di settore. markandy.com

‖ Sviluppata internamente e basata sulla serie di macchine flexo Performance Series, la Digital Series HD è al vertice della gamma digitale Mark Andy.

news

Xeikon apre nuovi scenari applicativi e riscrive il futuro del toner con TITON

Inventata da Chester Carlson, nel 1938, la tecnologia elettrofotografica, è stata e resta una delle principali rivoluzioni nel mondo della stampa dai tempi di Gutenberg. Benché gli odierni sviluppi tecnologici siano imperniati sull’inkjet, la maggior parte dei motori di stampa utilizzati in ambito office e graphic arts continua infatti a sfruttare le potenzialità del toner, sia esso “secco” o “liquido”. Tra i costruttori che hanno abbracciato e implemen-

tato l’elettrofotografia, Xeikon è senza dubbio uno dei casi di studio più originali e longevi. Costituita nel 1988 da Lucien De Schamphelaere, un ex ingegnere di Agfa, e oggi parte di Flint Group, l’azienda non ha mai smesso di sviluppare la sua tecnologia a toner secco alimentata a bobina, declinandola in una gamma di attrezzature rivolte ai settori della stampa commerciale, del packaging e della stampa industriale. Neppure l’adozione della tecnologia inkjet sui modelli Panther, nel 2017, ha impedito

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L’azienda belga lancia un toner che cambia le regole del gioco per resistenza e sicurezza, restando fedele allo spirito del suo fondatore, e all’architettura che l’ha resa celebre
di Lorenzo Villa

agli ingegneri di Xeikon di proseguire nella ricerca e sviluppo di nuove generazioni di toner, che conducono oggi a TITON come ideale punto di incontro tra toner secco e inkjet UV. Durante l’evento Xeikon Café dello scorso gennaio, riservato a un ristretto gruppo di prospect e analisti, abbiamo indagato sulle potenzialità di TITON, e incontrato i protagonisti della sua ricerca e sviluppo. Contestualmente, abbiamo conosciuto il primo utilizzatore mondiale di questa promettente tecnologia.

Un nuovo paradigma nella tecnologia del toner secco

Come già detto, Xeikon è solo uno degli innumerevoli costruttori che sfruttano i benefici della tecnologia a toner, che si riassumono in grande affidabilità del processo, elevata qualità di stampa, ridotto impiego di sostanze nocive, e materiali stampati sicuri. Tanto che l’azienda belga ha costruito la sua leadership proprio nel campo delle etichette enologiche e alimentari. Un’area applicativa con

enormi spazi residui di conversione digitale, che impone però requisiti meccanici, estetici, ambientali e di sicurezza che la tecnologia digitale riesce a soddisfare solo in parte. Proprio sulla risoluzione di queste sfide si fonda il paradigma di TITON, un toner completamente inodore, sicuro nelle applicazioni di imballaggio alimentare, resistente agli stress termici, chimici e meccanici senza l’impiego di una laminazione protettiva.

«Abbiamo sviluppato un toner rivoluzionario», afferma Frank

Jacobs, Market Intel & Senior Product Manager di Xeikon. «Abbiamo creato un tecnologia che sintetizza i benefici del toner e quelli dell’inkjet UV, e rappresenta il meglio dei due mondi».

TITON è il frutto di oltre vent’anni di ricerca e sviluppo, concentrati sulla selezione, formulazione e miscelazione di componenti chimici in grado di superare i limiti

‖ Sullo sfondo, la stampa di pouch termosaldate è una delle applicazioni chiave del nuovo toner Titon.

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noti dell’elettrofotografia. Tra tutti, il cosiddetto fenomeno della “rifusione” del toner, che ne limita l’impiego nei processi di converting più invasivi, come la saldatura delle pouch.

«Nelle aree interessate da elevata pressione e calore, avevamo fenomeni di decolorazione, finora risolvibili solo eliminando l’immagine dai punti di sigillatura», spiega Jacobs. «Con TITON, assecondiamo le esigenze funzionali dei converter e le aspettative estetiche di marche e designer, consentendo loro di riprodurre immagini e tinte piatte al vivo».

Cosa c’è dentro, come funziona, e quanto è sicuro?

Benché già sdoganata negli imballaggi alimentari senza contatto diretto con gli alimenti, la tecnologia a toner sconta una serie di limiti tecnici, dati anzitutto dalla relativa fragilità dello strato di colorante, che si deposita sul supporto senza penetrarvi. Un limite risolto solo parzialmente con l’impiego della tecnologia inkjet UV-curable, cui gli ingegneri di Xeikon si sono ispirati per creare TITON. Il nuovo toner è infatti basato su una molecola a catena lunga, che contiene una modesta

quantità di fotoiniziatori (circa 30 volte meno di un inchiostro UV), che consentono una reticolazione rapida ed efficace, azzerando il rischio di migrazione. Dopo la termofissazione e la polimerizzazione, ottenuti dall’azione congiunta del fusore e di un gruppo di lampade LED-UV, il toner TITON aderisce saldamente al supporto, e sviluppa le caratteristiche di solidità richieste.

«TITON è privo di olio fusore, che potrebbe migrare attraverso il materiale, e non presenta certificazioni di rischio», spiega Maarten Vandenbergh, Scientist R&D Consumables and Process di Xeikon. «Anche nelle applicazioni roll-to-roll, dove il fronte stampato della bobina tocca il retro, i

test di laboratorio confermano la totale assenza di migrazione».

TITON è pensato principalmente per la stampa su supporti cartacei, e si candida a supportare il progressivo rimpiazzo della plastica in atto nel mondo degli imballaggi. Benché il costruttore non abbia ancora fornito dettagli sulla completa deinchiostrabilità del prodotto, ciò che sappiamo è che gli imballaggi stampati con TITON possono essere facilmente inseriti nella filiera di produzione del cartone riciclato.

TITON si prepara alle sfide della supply chain del packaging

Per mettere a punto la tecnologia

TITON, il team di R&D di Xeikon ha avviato un dialogo serrato con converter, cartiere, marche e retailer, eseguendo approfonditi test di stampa, converting e utilizzo del materiale stampato su linee di confezionamento di prodotti alimentari. Un processo lungo e complesso, che ha permesso al costruttore di comprendere le sfide tecniche degli utenti finali, e i loro bisogni di imballaggi personalizzati e in piccole quantità. «Tra i nostri interlocutori c’è il produttore di pasta svizzero Bschüssig, che ci ha sfidati nella realizzazione di in un test di mercato», racconta Jacobs. «La loro idea era presentare ai consumatori sei nuovi tipi di pasta biologica, portando sugli scaffali al massimo

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‖ 1) e 2) Xeikon CX500t è la prima macchina compatibile con Titon, che sfrutta l’azione combinata di un fusore e di un gruppo di lampade LED UV. Frank Jacobs Market Intel & Senior Product Manager, Xeikon
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“Con
TITON, assecondiamo le esigenze funzionali dei converter e le aspettative estetiche di marche e designer.”
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Karibu 2 Qualità ancor più elevata

5.000 confezioni di ciascun formato, in più aree geografiche del Paese e in differenti lingue».

Il test, eseguito nella seconda metà del 2022, ha convalidato le doti di resistenza di TITON, ed evidenziato l’efficacia della tecnologia digitale nelle tirature on-demand con dati variabili.

Se la formulazione di TITON è merito degli ingegneri chimici del laboratorio di Lier (quartier generale di Xeikon), per mettere a punto TITON il team ha beneficiato della sinergia con i reparti di R&D di Flint Group in ogni parte del mondo, che hanno condiviso con i colleghi belgi informazioni e contatti di clienti e fornitori di materie prime, e accelerato l’ottenimento della conformità ai principali standard internazionali.

«Sviluppando TITON abbiamo esplorato innumerevoli campi di utilizzo, tra cui la stampa di confezioni codificate in cartone teso», spiega Jacobs. «Dopo centinaia di conversazioni e test, oggi siamo convinti che TITON rappresenti innanzitutto un’alternativa valida alla flexo nel packaging flessibile». Oltre ad aver passato i più stringenti test di migrazione, TITON è conforme agli standard imposti da Nestlé, EuPIA, Swiss Ordinance e German Ink Ordinance.

Una nuova generazione di macchine TITON-ready

Pur senza alterare l’architettura dei suoi collaudati sistemi a bobina, Xeikon ha messo a punto un motore di stampa dedicato al nuovo toner. La prima attrezzatura “compatibile” con TITON è Xeikon CX500t, che ricalca in tutto e per tutto la gemella della serie Xeikon Cheetah da 30 m/min, 508 mm di larghezza di stampa e configurazione colore CMYK + bianco (posizionabile prima o dopo i colori. La versione “t” (TITON) è però equipaggiata con un pre-riscaldatore senza contatto, che porta il materiale a una temperatura di 45-50 °C e conferisce al toner un certo grado

di energia prima della fusione. A valle dell’unità di imaging è invece installato un nuovo rullo fusore, riscaldato dall’interno, che liquefà il toner a partire dallo strato sottostante, anziché dalla superficie, aumentandone l’adesione al supporto. Successivamente, con il toner a 70-75 °C, un gruppo di lampade LED UV attiva la reticolazione e il fissaggio definitivo dell’immagine sul materiale, che entra a contatto con un rullo rivestito da uno strato siliconico (non necessario per le etichette), che previene eventuali distacchi indesiderati del toner. Completata la polimerizzazione, un cilindro raffreddato riporta il materiale a temperatura ambiente. In uscita, CX500t è dotata di una camera

semovente, che effettua la lettura dei marchi di registro e verifica la coerenza del colore, trasmettendo in tempo reale i dati rilevati al motore di stampa. In futuro, lo stesso dispositivo potrà leggere codici a barre e QR.

Meno plastica (e più carta) nel packaging flessibile

La proof of concept eseguita nel 2022 da Bschüssig con la tecnologia TITON è solo l’ultimo capitolo di un percorso iniziato nel 2020, che ha portato il produttore di pasta ad adottare un imballo in carta per i suoi 43 formati di pasta. Una scelta di prestigio e di sostenibilità per un brand che ha 160 anni di storia, e che

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3) Il toner Titon consente di stampare etichette e pouch termosaldate senza verniciatura protettiva. 4) Imballaggi alimentari stampati con Titon. Maarten Vandenbergh Scientist R&D Consumables and Process, Xeikon
“TITON è privo di olio fusore, che potrebbe migrare attraverso il materiale, e non ha certificazioni di rischio.”

utilizza solo ingredienti di altissima qualità, preferibilmente a chilometro zero.

«Abbiamo avviato questa rivoluzione ispirandoci a settori che impiegano la carta da sempre, come quello gli zuccheri», spiega Linus Jack, il designer che ha curato la progettazione dei nuovi imballaggi. «La carta è resistente, comoda e accattivante, e permetterà a Bschüssig di risparmiare 35 tonnellate di plastica ogni anno». Benché la maggior parte delle sue confezioni sia ancora stampata in flexo, per Bschüssig la riduzione dei quantitativi medi è un trend irreversibile, che porterà a un uso sempre più massiccio della stampa digitale su film cartaceo per i formati di pasta a minor

rotazione, le linee biologiche, le edizioni speciali e stagionali, e i test di mercato. Una tendenza che, riportata su larga scala, interesserà inevitabilmente le operazioni e le scelte tecnologiche dei converter. Emblematico è il caso dell’italiana ACM Plastic, parte di SIT Group, che da novembre 2022 è il primo beta tester mondiale di TITON. Specializzata nella fornitura on-demand di film flessibili per l’imballaggio alimentare, buste termosaldate piatte e preformate, l’azienda italiana si distingue per la sua capacità di realizzare prodotti ad alto grado di personalizzazione, con immagini di altissima qualità, utilizzando film monomaterici facilmente riciclabili, e tecniche di stampa

eco-sostenibili. A indurre l’azienda cremasca ad aderire al programma di validazione di TITON sono l’esperienza pregressa con i piccoli quantitativi, l’impiego crescente di film cartacei in sostituzione della plastica, e l’affiancamento alla flexo HD della stampa digitale con tecnologia ElectroInk, cui ora si aggiunge il toner secco di Xeikon TITON.

«Producendo ordini minimi di 50 kg, con tempi di consegna di due settimane, la stampa digitale ha assunto un’importanza determinante per noi», spiega Lorenzo Patrinni, R&D Manager di ACM Plastic. «Grazie alla tecnologia TITON, oggi siamo in grado di stampare e termosaldare buste stampate integralmente, anche

con fondi pieni e immagini molto sature, eliminando il fenomeno della decolorazione causato dalla rifusione del toner».

Nel 2021, ACM Plastic ha lanciato flexie.it, una piattaforma e-commerce da cui è possibile ordinare anche poche decine di buste termosaldate, con grafiche variabilizzate, sia in plastica che in carta, di diversa capienza e con differenti tipi di apertura. Attraverso flexie.it, il converter italiano può soddisfare la domanda di centinaia di piccoli produttori di generi alimentari, integratori e cosmetici, oltre che retailer, agenzie e privati che cercano un imballaggio flessibile professionale per i loro prodotti artigianali e promozionali.

Per Xeikon la sostenibilità passa da analisi, riciclo ed etichettatura energetica

Xeikon è impegnata a ridurre del 50% la sua impronta di carbonio nei prossimi anni. L’azienda sta analizzando tutte le aree di miglioramento, dalle sostante chimiche adottate nei toner ai materiali utilizzati per costruire le attrezzature, fino all’ener-

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‖ 5) TITON è resistente a detergenti e agenti chimici. 6) Massimo Raffaele e Lorenzo Patrinni di ACM Plastic, al centro, tra Gregorio Todaro e Giorgio Copellotti di Xeikon, rispettivamente a sinistra e a destra. Lode Deprez
VP Technology Digital Inks, Imaging Processes, Xeikon
“Anziché pensare di eliminare la plastica, bisognerebbe adoperarsi perché dopo l’uso essa sia adatta al riciclo.”

gia utilizzata per riscaldamento e raffrescamento, alle emissioni delle proprie auto aziendali, e a quelle causate dai viaggi di lavoro dei suoi dipendenti. Dall’analisi è emerso che le principali aree di miglioramento risiedono nel rimpiazzo della plastica con carta riciclata per le confezioni dei toner, e nel parziale impiego di plastiche e metalli riciclati per la produzione delle parti di ricambio, come i rulli fusori.

«In Europa raccogliamo e ricicliamo già circa il 70% della carta, con margini di miglioramento minimi. Anche volendo, poi, non avremmo abbastanza risorse forestali per sostituire la plastica», sostiene Lode Deprez, Vice President Technology, Digital Inks di Xeikon. «Anziché pensare di eliminare la plastica, bisognerebbe adoperarsi perché dopo l’uso essa sia adatta al riciclo».

Il vero fattore rivoluzionario nella strategia ambientale di Xeikon è tuttavia l’idea di dotare le sue macchine di un’etichettatura energetica, come quella applicata agli elettrodomestici, che tenga conto di consumi energetici, consumi di inchiostro, toner, chimica esausta, developer e

imballaggi da smaltire.

Software e soluzioni sartoriali per soddisfare i requisiti di applicazioni verticali

Operando in contesti di stampa e decorazione maturi, industrializzati e competitivi, dal packaging flessibile alla carta da parati, dall’editoria al web-to-print, sempre più spesso Xeikon è chiamata a integrare i suoi motori di stampa in flussi di lavoro complessi. Per questo, negli ultimi anni, il costruttore ha creato un ecosistema software completo di strumenti di imposition, gestione del dato e del layout variabile, color management, codifica, numerazione, ispezione, control-

lo del dato e reporting. Inoltre, il costruttore ha investito nella costruzione di un team dedicato all’integrazione che si avvale di soluzioni accessorie, proprietarie o di terze parti.

«Per alcuni clienti creiamo soluzioni totalmente personalizzate; in altri casi integriamo solo alcuni moduli», spiega Jeroen Van Bauwel, Director Solution Design di Xeikon. «Con i nostri esperti di integrazione hardware e software, lavoriamo su decine di progetti sartoriali ogni anno, mettendo il team di vendita in condizione di rispondere ai bisogni del singolo utente, ed eventualmente replicare i casi di successo su altri clienti».

Nel laboratorio di Solution Design, situato presso il quartier

generale di Lier, Xeikon esegue test approfonditi e integra, in linea o fuori linea, innumerevoli applicativi software, unità di pretrattamento, laminazione, fustellatura, piegatura, slitting, taglio trasversale e impilatura, oltre che dispositivi di ispezione e controllo del registro, del colore e dei dati variabili.

Se TITON è già pronto a definire un nuovo standard di riferimento tra i toner per la stampa industriale, Xeikon ha svelato di essere al lavoro su una nuova generazione di teste di scrittura, lanciando (ancora una volta) un messaggio incontrovertibile a chi pensava che sull’elettrofotografia si fosse già detto e già visto tutto. Stay tuned!

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ENERGY PART INK PART WASTE PART ENERGY PART INK PART WASTE PART Engine type: AQ IJ Ink type: waterbased ink on paper Page coverage: 100% Carbon Footprint gCO 2 /m 2 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 waste part ink part print energy Engine type: Xeikon PX3300 LED Ink type: UV ink Page coverage: 100% Carbon Footprint gCO 2 /m 2 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 waste part ink part print energy 7
‖ 7) Ricercatrice al lavoro nei laboratori di R&D e formulazione dei toner Xeikon a Lier. 8) Chart di presentazione della nuova etichettatura energetica che in futuro potrà accompagnare le macchine da stampa Xeikon. Jeroen Van Bauwel Director Solution Design, Xeikon
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“Con i nostri
esperti di integrazione hardware e software, lavoriamo su decine di progetti sartoriali ogni anno.”

Production Printer

High-speed full-color cut-sheet inkjet printer

165 ppm

meno parti usurabili

meno inceppamenti

più tempo a disposizione dell’operatore

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meno consumo energetico

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Inkjet base acqua e R&D: questi gli ingredienti di LIC per innovare nell’ondulato

A70 anni dalla sua fondazione, LIC Packaging è uno degli operatori privati dell’ondulato più innovativi in Europa.

Ad avviare l’attività è Giovanni Bertoldo, allora quattordicenne, che con il supporto del padre Angelo, dipendente di una tipografia, decide di mettersi in proprio.

Tipografia Verolese apre i battenti nel 1952 a Verolanuova, poco fuori Brescia, grazie a un prestito

di 20 milioni di lire ottenuto da un agricoltore. Sfruttando la fiorente produzione calzaturiera locale, l’azienda si specializza nelle scatole fondo e coperchio, assumendo la denominazione in FraBer (acronimo di “Fratelli Bertoldo”).

Nel 1982, mentre FraBer prosegue il suo percorso nelle scatole, LIC (acronimo di “Lavorazione Imballi in Cartone”) inizia la sua avventura nell’ondulato, sotto la guida appassionata di Giovanni, cui presto si affiancano i figli

Piero e Cristina. La neonata azienda introduce la stampa flexo, acquista uno slotter, e investe in piegaincolla e fustellatrici, specializzandosi nel converting di scatole da trasporto, fustellati e astucci stampati in offset e flexo per vari settori industriali.

Nel 1992, l’installazione di un ondulatore proietta LIC Packaging nell’olimpo dei produttori integrati di cartone, portandola a convertire quasi 150 milioni di metri quadrati di ondulato ogni

anno (di cui circa l’80% stampato) per un fatturato di 140 milioni di euro (2022).

Con l’introduzione di HP PageWide C500 nel 2018, e di HP PageWide T1190 nel 2021, LIC Packaging è la prima, e tuttora l’unica azienda in Italia ad aver adottato la stampa digitale single-pass sia in versione preprint (a bobina) che postprint (a foglio).

‖ In alto: gli stabilimenti di LIC Packaging a Verolanuova (BS).

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In meno di tre anni, il converter italiano ha installato due HP PageWide, una C500 e una T1190, per realizzare packaging all’avanguardia per l’industria alimentare
di Lorenzo Villa

Un’azienda familiare aperta al mondo, proiettata verso il futuro e la diversificazione

A fine anni Novanta, la difficoltà di reperire carta per alimentare l’ondulatore spinge LIC ad affacciarsi ai mercati esteri. Una mossa che rappresenterà una svolta cruciale per l’azienda.

«Papà voleva assicurarci continuità della produzione e indipendenza, così ha iniziato a girare l’Europa per stringere accordi con cartiere e converter», racconta Piero Bertoldo, Presidente di LIC Packaging. «La sua iniziativa ci ha aperto gli occhi, e ci ha fatto capire l’importanza di legarci a un gruppo internazionale».

LIC avvia un dialogo serrato con la spagnola Saica Pack, che nel 2001 acquisisce il 20% dell’azienda italiana, sottoscrivendo un aumento del capitale sociale. Con l’ingresso di Saica, già attiva in 9 Paesi europei, nel 2004 il CDA di LIC Packaging delibera un piano di investimenti da 40 milioni di euro in ricerca e sviluppo, nuove tecnologie e aumento della capacità produttiva. Tra i primi acquisti ci sono infatti un nuovo ondulatore BHS da 2.800 mm di larghezza, fustellatori rotativi con gruppi flexo HD a 7 colori, e macchine da stampa offset KBA Rapida 162 a 6 colori. «Siamo un’azienda privata, non una multinazionale, e un forte impegno personale e finanziario della famiglia è da sempre alla

base della nostra crescita», sottolinea Bertoldo.

Nel 2005, LIC Packaging si specializza nella produzione di display per il punto vendita, rafforzando la propria politica di diversificazione dell’offerta. Grazie al knowhow acquisito, nel 2015 acquisisce il marchio Saica Display, divenendo il punto di riferimento europeo del gruppo per il business dei display. Nel 2016, per rafforzare le attività di ricerca e sviluppo, LIC Packaging dà vita alla business unit Eco&Food per il packaging a contatto diretto con gli alimenti, e nel 2020 costruisce un nuovo edificio con certificazione BRC per produrre packaging alimentare. Nel 2019, poi, l’azienda costruisce un magazzino automatico da

30 m di altezza e 16.000 pallet di capacità, accorpando tutte le attività nel suo quartier generale di Verolanuova, che si estende su una superficie di 55.000 m² coperti. Oggi LIC Packaging ripartisce equamente il suo fatturato tra scatole in ondulato, display, materiali cartotecnici e soluzioni innovative di packaging alimentare.

Digitale sì, ma pre o postprint?

Il forte legame di LIC Packaging con la stampa risiede nelle sue radici tipografiche, e si rafforza con l’adozione della stampa digitale. Per soddisfare la crescente domanda di lavorazioni just-intime, nel 2017 l’azienda introduce una HP Scitex 15500, di cui satura

rapidamente la capacità produttiva, avviando contestualmente un’indagine approfondita sulla tecnologia inkjet single-pass. «Non avevamo dubbi che la stampa digitale fosse il futuro, ma aspettavamo una macchina industriale, e la volevamo a base acqua», racconta Bertoldo. «Oltre il 70% dei nostri clienti operano nel settore alimentare, e anche nel reparto flexo impieghiamo da sempre inchiostri a uso alimentare».

Sin dalla sua comparsa, nel 2016, LIC Packaging intravede nella tecnologia inkjet a base acqua HP

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‖ 1) Il magazzino di carta per ondulatori di LIC Packaging. 2) I due ondulatori BHS da 2,8 m, operativi su tre turni.
Piero Bertoldo
Presidente di LIC Packaging
“Papà ci spronava a guardare sempre oltre, a partire dal dialogo col mercato per identificare un bisogno ed elaborare una soluzione.”

PageWide la soluzione per le sue esigenze di stampa su ondulato, nel 2018 delibera l’introduzione di una HP PageWide C500 – la prima in Italia, la seconda in Europa – in grado di stampare a 75 m/min su fogli di formato massimo 1.320x2.500 mm.

«Un sistema preprint ci è parso troppo impegnativo per iniziare, benché la situazione sia poi evoluta più rapidamente del previsto», spiega Bertoldo. «Nel 2018 abbiamo interpretato la stampa digitale come ideale complemento della flexo per la stampa dell’ondulato, ma testandone le prestazioni abbiamo capito velocemente come asservirla ai nostri processi di innovazione di prodotto, a par-

tire dal settore alimentare».

Nel 2019, LIC Packaging produce già volumi rilevanti di materiale accoppiato a base carta, con cui realizza vaschette alimentari, quasi tutte personalizzate. L’obiettivo è però quello di triplicare la produzione negli anni a venire.

«Stampavamo già decine di milioni di metri quadri di cartone accoppiato, utilizzando le nostre macchine offset su più turni», spiega Bertoldo. «Per triplicarli avremmo dovuto installare ulteriori macchine, assumere operatori, ampliare gli spazi e gestire maggiori problemi tecnici, nonché scarti».

Il team di R&D aziendale conclude che la stampa diretta su carta, prima dell’accoppiatura in ondula-

tore, sia ormai un passaggio obbligato». Ad agosto 2021, dopo aver costruito un nuovo edificio per ospitarla, LIC Packaging installa una HP PageWide T1190, in grado di alimentare bobine larghe fino a 2,8 m, e di operare a una velocità di 305 m/min. Una mossa che consente di migrare immediatamente al digitale una percentuale rilevante di lavori. Contestualmente alle unità digitali, LIC Packaging implementa il sistema di gestione colore GMG ColorServer, che garantisce la piena equalizzazione cromatica tra stampa offset e digitale. Per convertire l’accresciuto volume di materiale stampato, l’azienda ha anche introdotto nuove fustellatrici BOBST con tecnologia Power Register, in grado di tagliare efficacemente sia il materiale stampato in offset che i fogli prodotti con HP PageWide.

Tra offset e flexo, dove si colloca la stampa digitale?

L’introduzione della stampa inkjet single-pass si traduce presto per LIC Packaging in una sfida tecnica e commerciale. Come far coesistere flexo HD e offset con una tecnologia inkjet a base acqua di alta qualità?

«La stampa digitale è esteticamente simile all’offset, e quindi idealmente più ricca e costosa della flexo. Sebbene quest’ultima abbia ridotto le distanze, resta legata a prodotti e prezzi da scatolificio», riflette Bertoldo. «In questo scenario, il rischio di una semplificazione, e di uno svilimento di valori e prezzi, era dietro l’angolo. Per questo abbiamo scelto di diversificare strategicamente la nostra offerta». Gestendo commesse di packaging primario e secondario, imballaggi da trasporto, espositori da banco e da terra, l’ufficio tecnico di LIC Packaging definisce la migliore opzione di stampa in base a requisiti qualitativi e quantitativi, tempi di consegna ed eventuali esigenze di personalizzazione, pri-

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‖ 3) 4) Landa S10 è già impiegata Cristina Bertoldo CEO di LIC Packaging
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“Oggi, con la ripresa degli investimenti, riceviamo sempre più richieste per display e packaging personalizzati e sostenibili.” ‖ 3) Una delle linee di stampa flexo pluricolore di LIC Packaging. 4) Le macchine offset KBA Rapida 162 a 6 colori installate presso l’azienda.

vilegiando la flexo per gli alti volumi con grafiche basilari, l’offset per i lavori premium di alto volume, e il digitale per i piccoli lotti, i lavori con grafiche complesse e variabilizzate, e i progetti speciali.

«Quando abbiamo installato la prima HP PageWide, nel 2018, i clienti erano entusasti, ma non sapevano come sfruttarne le potenzialità», racconta Cristina Bertoldo, CEO di LIC Packaging. «La pandemia ha causato una battuta d’arresto, ma ha anche aumentato la voglia di progetti speciali. Oggi, con la ripresa degli investimenti, riceviamo sempre più richieste per display e packaging personalizzati e sostenibili».

Tra le business unit aziendali che sfruttano di più e meglio la stampa digitale c’è Saica Display che, realizzando prodotti più ricchi e innovativi, subisce meno la concorrenza degli scatolifici di prossimità, ed esporta in tutta Europa. «Più il prodotto è complesso, più consente di arrivare lontano, perché la componente cartone diventa marginale», spiega Bertoldo. «A fare la differenza sono la sofisticatezza del prodotto, il progetto grafico, la capacità di stamparlo, e l’eccezionalità dei materiali».

Già a partire dalla produzione del cartone, LIC Packaging ha scelto di dedicare i suoi ondulatori alla creazione di una gamma straordinariamente ampia di prodotti, e di investire in un reparto di R&D in grado di elaborare materiali e soluzioni innovative su misura per il cliente. In quest’ottica, la stampa digitale non è destinata a cannibalizzare l’offset e la flexo, ma si ritaglia un posizionamento unico per soddisfare clienti che competono in un mercato sempre più frenetico e polverizzato. Emblematica è la necessità delle aziende alimentari che servono le insegne della GDO, talvolta consegnando lo stesso prodotto al medesimo

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‖ 5) L’unità di stampa inkjet postprint HP PageWide C500. 6) Il sistema di stmapa preprint HP PageWide T1190 da 305 m/min, installato nel 2021. 7) La macchina da stampa inkjet a bobina è gestita da soli due operatori.

punto vendita con più varianti grafiche e di marca.

Un futuro ambizioso, tra passaggio generazionale ricerca, sviluppo e sostenibilità

Pur guidata da un management giovane ed entusiasta, LIC Packaging si prepara ad affrontare il suo secondo cambio generazionale. A tale scopo, da anni, l’azienda assume e forma nuove leve di manager, ingegneri e ricercatori. Un approccio olistico e multidisciplinare, che ha consentito al converter di creare sistemi di trasporto, contenimento e presentazione esclusivi e brevettati, come QET (Quick Easy Top), e materiali innovativi come Grass Paper, che

contiene fino al 30-40% di fibre di erba, e HT Board, un monomateriale in carta studiato per il contatto diretto con gli alimenti, costruito con supporti inediti nel mondo dell’ondulato.

«Con HT Board forniamo un supporto monomateriale in carta da 250 g/m², che ha le stesse prestazioni di un cartone teso da 500 g/m², ed è idoneo al riscaldamento e cottura in forno tradizionale e microonde», afferma Filippo Romani, Marketing & Communication Manager di LIC Packaging.

«Dopo l’uso, HT Board non deve essere separato o spellicolato, ha un livello di riciclabilità A+ secondo il metodo Acticelca 501 e, se è sporco, è compostabile secondo la norma EN 13432».

Per il futuro, LIC Packaging punta a fornire soluzioni di packaging innovative all’industria alimentare, in particolare ai segmenti del takeaway e delivery, dei piatti pronti, dei freschi e dei surgelati. A tal fine, investe in progetti di ricerca per carte con biopolimeri, in grado di garantire l’effetto barriera senza plastica, combinando stampabilità e assenza di migrazione ed evaporazione di sostanze nocive. «Papà ci spronava a guardare sempre oltre, a partire dal dialogo col mercato per identificare un bisogno ed elaborare una soluzione», conclude Piero Bertoldo. «È una filosofia che ci ha salvati nelle difficoltà, e la nostra sfida è trasmetterla alle nuove generazioni». Per conseguire i suoi obiettivi, LIC Packaging collabora con fornitori di materiali e tecnologie, oltre che con converter europei e università. Inoltre, l’azienda dispone di un ufficio progettazione, denominato LIC Lab, dove opera un team di 11 designer dedicati alla progettazione e prototipazione di imballaggi ed espositori innovativi, e ha inaugurato un laboratorio con 5 ricercatori e strumentazione avanzata per testare la qualità della carta. Entro il 2023, l’azienda punta infine a redigere il suo primo bilancio di sostenibilità.

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‖ 8), 9) e 10) LIC Packaging investe nella creazione di nuovi materiali e soluzioni di packaging per rimpiazzare la plastica nel settore alimentare. Filippo Romani Mktg & Communication Manager di LIC Packaging
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“Con HT Board forniamo un supporto in carta da 250 g/m², che ha le stesse prestazioni di un cartone teso da 500 g/m².”

L’azienda campana efficienta la produzione, amplia il portfolio prodotti e conquista clienti con una linea di nobilitazione analogica e digitale Cartes GT360

Le etichette di Sovemec sono straordinarie e variabilizzate con il digitale di Jet D-Screen

La storia di Sovemec inizia nel 1984, in un garage di Somma Vesuviana, alle porte di Napoli, dove Antonio Coppola installa una macchina tipografica per la stampa di moduli continui. La risposta del mercato, e l’intraprendenza del suo fondatore, consentono a Sovemec di crescere rapidamente, fino a traslocare nell’attuale sede produttiva di 4.000 m². All’inizio degli anni Due -

mila, il declino del modulo continuo spinge Sovemec a diversificare l’offerta, e a guardare con interesse all’etichetta autoadesiva, anch’essa stampata a bobina ma più ricca e tecnicamente complessa.

Con l’ingresso in azienda di Mario Coppola, figlio di Antonio, Sovemec acquista la prima macchina da stampa offset waterless, seguita da unità gemelle negli anni successivi.

Nel 2010, poi, l’azienda installa

la prima Codimag 420 con tecnologia waterless Aniflo: una soluzione ibrida tra una flexo e una offset senza macinazione, che garantisce elevata qualità di stampa, ripetibilità e bassi costi di gestione.

Sempre nel 2010, l’azienda dà vita a Etisud, e nel 2013 estende la gamma di soluzioni enologiche alle capsule termoretraibili in PVC e alluminio polilaminato.

Complice il crescente peso del segmento vinicolo e oleario, a

novembre 2021 Sovemec introduce una linea di nobilitazione Cartes GT360 con unità di nobilitazione digitale Jet D-Screen, ponendo le basi per la crescita in nuovi mercati d’alta gamma.

Il gruppo conta oggi 33 collaboratori, con un fatturato di oltre 6 milioni di euro (2022).

‖ In alto, la linea Cartes GT360 di Sovemec combina gruppi flexo e serigrafici, unità di foiling, e (in primo piano) il modulo digitale Jet D-Screen.

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Nuovi prodotti, clienti e sfide

Sovemec serve oltre 6.000 piccole e medie imprese nei settori alimentare, cosmetico, automobilistico e industriale, producendo per loro medi e grandi volumi di etichette. Etisud, invece, è specializzata in etichette di pregio per vini, oli, aceti, frutta secca e alimenti premium destinati all’export. In entrambe le divisioni, il punto di forza del gruppo è un servizio chiavi in mano, dalla consulenza al design, dalla prestampa, stampa e nobilitazione, fino alla consegna del prodotto finito, nei tempi più rapidi e al giusto prezzo.

«Le nostre produzioni hanno picchi stagionali, tra cui l’imbottigliamento dei vini tra gennaio e febbraio, e il confezionamento di detergenti e oli lubrificanti in estate», spiega Mario Coppola, CEO di Sovemec. «Avendo un portafoglio clienti molto diversificato, e producendo oltre 100 milioni di etichette all’anno, picchi e urgenze sono all’ordine del giorno».

Una delle sfide di Sovemec è far coesistere le lunghe tirature con gli ordini just-in-time di poche migliaia di pezzi. Pur effettuando decine di avviamenti macchina al giorno, l’azienda non ha mai ceduto alla tentazione del digitale, continuando ad efficientare il suo workflow di stampa offset. Una decisione riconfermata anche nel 2021, quando l’etichettificio deci-

de di investire nella linea di nobilitazione Cartes.

L’ingresso nella nobilitazione e il balzo (inatteso) nel digitale

Pur coltivando una relazione ultradecennale di reciproca stima, i percorsi tecnologici di Sovemec e Cartes si incrociano solo negli ultimi anni, da quando l’etichettificio riceve ordini sempre più sofisticati sul piano tecnico ed estetico. Pur attratta dalle nuove possibilità creative, l’azienda è spaventata dalle possibili difficoltà e inefficienze di lavorazioni talvolta molto complesse.

«Sempre più agenzie creative, da tutta Italia, ci chiedevano verniciature particolari, rilievi tridi -

mensionali e lamine microincise, che per noi erano inedite», racconta Coppola. «Avendo un canale di dialogo con Cartes, ci siamo rivolti a loro con fiducia, pianificando dimostrazioni e test. Oltre al risultato estetico, abbiamo chiesto loro una soluzione che fosse flessibile, facile da usare, che non creasse colli di bottiglia e appesantimenti».

Dopo aver analizzato le esigenze produttive di Sovemec, il costruttore mette a punto una configurazione personalizzata della sua piattaforma GT360, equipaggiata con stampa flexo semirotativa, tre unità serigrafiche, hot foil, e fustella semirotativa. Contestualmente, Cartes mostra all’etichettificio la prima versione

del suo modulo di nobilitazione digitale Jet D-Screen, suscitandone l’interesse.

«Il nostro obiettivo era fare tutto in linea, evitando così passaggi aggiuntivi che avrebbero aumentato i costi di produzione. GT360 si è rivelata perfetta», sottolinea Coppola. «Jet D-Screen ci è sembrata poi un’idea coraggiosa, ma non azzardata, quindi abbiamo scelto di integrarla subito nella nuova linea».

Infine, il converter chiede a Cartes di integrare anche l’unità LOL (Label On Label), che consente di accoppiare in linea un’etichetta prestampata su un altro macchinario, eliminando ulteriori passaggi fuori linea. A novembre 2021, Cartes GT360 entra in produzione e, in poche settimane, si adatta ai ritmi serrati di Sovemec e Etisud, consentendo all’etichettificio di evadere nella stessa giornata svariate commesse, dall’ordine alla stampa, fino a nobilitazione e converting.

Serigrafia e foiling al top, sia tradizionali che “digitali”

Scegliendo la serigrafia piana di Cartes, Sovemec punta a raggiungere risultati qualitativi estremi, verniciando e applicando il foil anche su dettagli molto picco -

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1) Verifica e ottimizzazione del file di verniciatura in prestampa. 2) Etichetta verniciata a rilievo con Jet D-Screen.

li e su superfici a rilievo. Con Jet D-Screen, l’etichettificio è in grado di replicare la verniciatura serigrafica a registro anche su piccole quantità, senza realizzare telai.

La tecnologia inkjet multi-pass di Cartes, inoltre, consente di produrre in un solo passaggio fino a tre diversi spessori di vernice sulla stessa etichetta, fino ad un massimo di 800 µm. La verniciatura ad alto spessore, abbinata al gruppo di foiling e allo speciale forno Cartes, rende altresì possibile creare l’effetto “oro colato”.

«Con Jet D-Screen possiamo eseguire lavori che sarebbero impossibili o antieconomici in analogico», sottolinea Coppola. «Grazie agli avviamenti rapidi e a un registro perfetto, possiamo stampare in

offset e nobilitare anche solo 4 o 5.000 etichette, in tempi rapidi e a prezzi competitivi».

Nella primavera del 2022, Sovemec ha organizzato un evento in collaborazione con Cartes, Fedrigoni e Luxoro, in cui ha mostrato a oltre 60 agenzie e designer di tutta Italia le nuove possibilità realizzative. Nell’arco della giornata, partendo dal file digitale, gli operatori hanno realizzato un’etichetta multipagina stampata, nobilitata e fustellata, con l’aggiunta di verniciatura digitale e foil a rilievo.

Verso nuovi livelli di servizio

Oltre ad aver introdotto nuovi prodotti, ed efficientato i flus -

si di lavoro, Sovemec e Etisud hanno scelto di estendere i vantaggi operativi di Jet D-Screen ai clienti, che oggi possono ottenere un prototipo realistico della loro etichetta senza accollarsi costi di impianti. In fase di avviamento, inoltre, il cliente può apportare modifiche dell’ultimo minuto, senza impattare significativamente su tempi e costi. La qualità del prodotto e l’accresciuta efficienza, rese possibili da Cartes GT-360, hanno permesso a Sovemec e Etisud di conquistare nuovi clienti in ogni parte d’Italia, e oltre i confini nazionali.

«Stiamo ricevendo ordini da clienti in Piemonte, Lombardia e Veneto, che prima non avremmo potuto soddisfare per ragioni di efficienza», conclude Coppola.

«Con molti di loro stiamo studiando prodotti inediti, e Cartes ci è sempre accanto per testare materiali, mettere a punto processi e introdurre nuove funzionalità».

Entro il 2023, Sovemec conta di offrire etichette stampate e nobilitate completamente variabilizzate, sfruttando appieno le potenzialità di Jet D-Screen e introducendo una linea di stampa ibrida con tecnologia inkjet.

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‖ 3) Etichetta vinicola nobilitata da Sovemec con serigrafia, verniciatura digitale e foiling su Cartes GT360.
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4) Dettaglio dell’effetto oro colato eseguito con Jet D-Screen. 5) Mario e Antonio Coppola accanto al modulo di foiling della linea Cartes. Mario Coppola CEO di Sovemec
“Il nostro obiettivo era fare tutto in linea, evitando così passaggi aggiuntivi che avrebbero pregiudicato costi di produzione e redditività.”

GiPrint industrializza il taglio del tessuto inserendo una seconda Kongsberg C64

Al pari di pochi altri operatori nati e cresciuti con la tecnologia inkjet di grandissimo formato, da sempre specializzata nelle applicazioni roll-to-roll, a buona ragione GiPrint può dirsi un pioniere nella stampa dei formati 3 e 5 metri.

Fondata nel 2002 e guidata con immutata passione dal suo amministratore Denis Canton, l’azienda è oggi l’unità produttiva e il quar-

tier generale del gruppo Henoto, società del gruppo Bologna Fiere presente in 11 Paesi, con 300 collaboratori e un fatturato aggregato di 64 milioni di euro (2022).

Nei suoi vent’anni di attività, GiPrint ha sempre anticipato i trend del mercato, adottando le tecnologie più avanzate. Dalle leggendarie Scitex a solvente, alle NUR Tempo ed Expedio con tecnologia UV, approdando infine a Durst, di cui è utilizzatore fedele dal 2012. Dopo la prima Rho

500R, in azienda si avvicendano le piattaforme Rho P10 200 HS, Rho 512R, Rhotex 320 e, nel 2019, una Rhotex 325 per potenziare le lavorazioni tessili, eseguite in precedenza con una Mimaki da 3,2 m e un riattivatore. La crescita esplosiva del tessuto in poliestere ha condotto l’azienda ad ampliare anche il suo reparto di taglio, basato esclusivamente su tecnologia Kongsberg, con B+B International come partner strategico. Dal 2013, quando

installa la prima Kongsberg XN in formato 2x3 m, GiPrint ne adotta vari modelli, fino ad approdare, nel 2014, alla prima Kongsberg C64 da 3,2 m, cui a Ottobre 2022 decide di affiancare una seconda unità, destinata esclusivamente alle esigenze del reparto tessile.

‖ In alto: a sinistra, sistema di taglio Kongsberg C64 con svolgitore e riavvolgitore motorizzato; a destra, stand in tessuto realizzato da Henoto per promuovere le proprie soluzioni.

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Lo stampatore veneto, oggi braccio operativo di Henoto, estende la partnership con B+B e Kongsberg per aumentare la capacità produttiva del suo reparto tessile

Avendo sperimentato prima di altri le criticità e i benefici del tessuto in poliestere come progressivo rimpiazzo del PVC, GiPrint ha esplorato tutte le possibilità di un materiale che è sempre più popolare. L’azienda veneta, infatti, lo propone già da anni ai suoi clienti per impreziosire stand fieristici, punti vendita, vetrine, sedi istituzionali, catene alberghiere e spazi residenziali. Partendo da strutture in alluminio, modulari e riutilizzabili, i progettisti di Henoto impiegano il tessuto per riprodurre qualsiasi effetto grafico e materico (tinte piatte, immagini fotorealistiche, legni, pietre), aggiungendo retroilluminazioni statiche e dinamiche, sistemi di proiezione, schermi e ledwall. Per eseguire progetti ambiziosi, GiPrint ha creato una collezione di tessuti traslucidi o con retro nero, retroilluminabili, fonoassorbenti e ignifughi. Per questo, lo stampatore ha compreso l’importanza di mettere a punto un flusso di lavoro dedicato alla trasformazione del tessuto, e ha adottato il processo di stampa sublimatico transfer.

«I clienti italiani hanno compreso i valori del tessuto, di cui apprezzano le qualità estetiche e tattili, la leggerezza, la facilità di installazione e smaltimento», afferma

Denis Canton, CEO di GiPrint. «È una sfida a cui ci preparavamo da anni, che oggi ci impone di alzare l’asticella».

Il workflow tessile di GiPrint comprende una stampante Durst Rhotex 325 da 3,2 m, una calandra Monti Antonio 91-3600, e linee di cucitura automatiche Impulsa Synchromatic. La decisione di introdurre una seconda linea di taglio, dedicata esclusivamente al tessuto, nasce dal bisogno di gestire volumi di poliestere sempre più rilevanti, derivanti da nuovi progetti in campo architettonico, e dal progressivo (ma inesorabile) rimpiazzo del banner in PVC e del Forex negli allestimenti, che generano tirature sempre più lunghe, sia in stampa che in taglio.

Una tecnologia industriale per il taglio del tessuto

Solo nel 2022, GiPrint ha stampato e convertito circa 150.000 m² di tessuto stampato, e nel 2023 si prepara a lavorarne oltre 200.000. Per questo, dopo un’analisi accurata delle tecnologie di taglio nel formato 3,2 m, GiPrint ha scelto Kongsberg C64 con conveyor belt e roll-feeder motorizzato. «Tagliavamo già tessuti con Kongsberg C64, utilizzando l’utensile RotaCut, ma in fase di investimento abbiamo voluto valutare anche sistemi laser, e altre macchine multifunzionali», spiega Canton. «Infine, abbiamo trovato in B+B l’interlocutore più preparato anche sul tema del tes-

suto, e in Kongsberg C64 la soluzione di taglio ottimale». Le principali criticità tecniche di GiPrint sono quelle insite nel supporto tessile, per sua natura instabile, difficile da tensionare e soggetto ad allargamenti e restringimenti incontrollati. In tal senso, Kongsberg PCS ha dotato C64 di nuove funzionalità e automatismi. Tra gli altri, il nuovo roll-feeder motorizzato per bobine fino a 300 kg, coadiuvato da un sistema di fotocellule che rilevano il bordo della bobina (o quello della stampa) su entrambi i lati, e forniscono in tempo reale alle macchina le informazioni per compensare il tensionamento e riallineare il tessuto, agendo sui motori indipendenti a destra e a sinistra del tappeto. Anche l’avanzamento del materiale è agevolato da una nuova traversa, sincronizzata con il conveyor belt, che permette di trasportare in modo impeccabile tessuti in poliestere, naturali e misti, sia pesanti e che ultraleggeri. Una volta tagliato, Kongsberg rilascia il materiale nella vasca di raccolta, dove l’operatore raccoglie i pezzi sagomati e gli sfridi. A breve, l’azienda installerà anche il nuovo riavvolgitore motorizzato, che consente la separazione automatica degli sfridi.

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Il reparto tessile di GiPrint è (sempre più) un’azienda nell’azienda
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‖ 1) Kongsberg C64 consente di alimentare bobine di tessuto da 3,2 m di larghezza. 2) Sipron Spaia di B+B International con Denis Canton

“Grazie a B+B, abbiamo costruito un flusso di lavoro automatizzato, che ci consente di ridurre al minimo operazioni manuali, tempi di setup, errori e scarti.”

Software e automazione del workflow, cruciali per risultati prevedibili e impeccabili

Su suggerimento di B+B International, GiPrint ha adottato anche il pacchetto Esko i-Cut Layout, che utilizza per eseguire l’imposition, la creazione automatica dei nesting e il posizionamento di QR code e marchi di registro, rilevabili dalla telecamera di Kongsberg C64 per effettuare i cambi di lavoro automatici e agevolare il tracking delle commesse. Completata la fase di preparazione, i file vengono presi in carico da iCut Production Console (iPC), il potente digital front-end che accompagna tutte le macchine Kongsberg. iPC esegue automati-

camente importazione e controllo dei file, ottimizzazione dei percorsi, verifica della coerenza tra lavorazioni e utensili, creazione e il salvataggio dei preset, esecuzione della coda di lavori in modalità completamente automatica o (se richiesto) tramite un comando manuale dell’operatore. Ispirato alle linee guida dell’Industria 4.0, il software si interfaccia con l’ERP aziendale, agevolando la pianificazione delle commesse e la rilevazione dei dati di produzione. «Ogni partita di tessuto è diversa dalla precedente. Per garantire lavorazioni ripetibili è pertanto necessario agire su tensioni e temperature in calandra, compensare automaticamente le variazioni dimensionali in taglio, e preve-

3) Il nuovo unwinder motorizzato di Kongsberg consente di caricare bobine fino a 300 kg 4) Il sistema di fotocellule rileva il bordo della bobina e invia dati alla macchina. 5)

dere abbondanze adeguate per la cucitura del bordino», sottolinea Canton. «Grazie a B+B abbiamo costruito un flusso di lavoro automatizzato, che ci consente di ridurre al minimo operazioni manuali, tempi di setup, errori, e scarti, ci garantisce tolleranze al decimo di millimetro e ci ha permesso di azzerare il rischio di contestazioni e rifacimenti».

Pronti a far crescere il tessuto

Sebbene la plastica continui a fare la parte del leone nella pubblicità e negli allestimenti, il tessuto è destinato ad acquisire spazi sempre più rilevanti nei mercati presidiati da Henoto. Con l’attuale setup di stampa e taglio, l’azienda è già in grado di fronteggiare picchi di produzione di 1.500 m² di tessuto giornalieri su un solo turno, raddoppiabili secondo necessità. Se i volumi dovessero eccedere le previsioni, GiPrint è già pronta ad installare una terza Kongsberg C64 tra il 2023 e il 24. Nell’ambito delle sue attività di R&D, improntate alla sostenibilità, l’azienda sta anche elaborando un ambizioso programma di recupero e riciclo del poliestere.

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Cucitura del bordino al tessuto stampato e tagliato. Denis Canton CEO di GiPrint

Plexi automatizza il taglio delle plastiche e diversifica il suo business con Kombo TH

Il suo nome lascia poco spazio all’immaginazione, ma dietro l’azienda marchigiana c’è molto di più della lavorazione del metacrilato. Fondata nel 2003, Plexi nasce come braccio operativo di Emporium, marca fondata da Gabriele Pierini, nel 1997, per portare sul mercato una collezione di contenitori, lampade e complementi d’arredo in carta e plastica, progettati da giovani designer italiani e realizzati al

100% in Italia. Il lancio del brand Linee, dedicato ai clienti contract, e l’ampliamento del catalogo Emporium trainano il business di Plexi, che cresce rapidamente sia per numero di addetti che per macchinari installati.

Nel 2007, entra in azienda Luca Pierini, figlio di Gabriele, seguito nel 2017 dalla sorella Lucia, con cui completa il passaggio generazionale e getta le basi per lo sviluppo dell’attività in nuovi settori. La capacità di interpretare

idee creative, e plasmare la materia, consente a Plexi di approcciare nuovi mercati, sia in veste di fornitore che di terzista di fiducia, accrescendo il volume d’affari e la capacità produttiva.

A soli due decenni dalla sua fondazione, la fisionomia di Plexi è quella una piccola industria integrata e multidisciplinare, che spazia dal taglio laser alle lavorazioni a controllo numerico, fino alla stampa digitale, introdotta nel 2015 per soddisfare la crescente domanda

di complementi d’arredo decorati e materiali per il punto vendita. Per potenziare le operazioni di sagomatura e fresatura dei materiali leggeri, a marzo 2022, Plexi ha introdotto un sistema di taglio digitale Elitron Kombo TH con doppio e braccio e doppia testa.

‖ In alto: a sinistra, i reparti di produzione e assemblaggio di Plexi, dove è installato il sistema Elitron Kombo TH 31.20; a destra, vista esterna della sede dell’azienda

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Specializzata nella realizzazione di display e complementi d’arredo di design, l’azienda italiana sceglie l’esclusiva architettura di taglio a doppia testa di Elitron
di Lorenzo Villa

Mille prodotti e materiali, tra arredi, grafica e industria

Plexi punta ad accrescere il suo ruolo di partner per allestitori, architetti e general contractor, cui fornisce mobili, complementi d’arredo e soluzioni di illuminazione.

Tra i settori emergenti c’è l’industria, cui Plexi fornisce barriere protettive per macchine utensili e elettromedicali. Infine, l’azienda produce display e sagomati stampati, poster e insegne luminose. «Oltre al metacrilato, convertiamo policarbonato, poliuretano, Forex, Dibond, cartone alveolare e vegetale, PVC, legno, acciaio e accoppiati», afferma Luca Pierini, CEO di Plexi. «Combinando tecnologia e artigianalità, possiamo progettare e personalizzare qualsiasi oggetto a livello di materiale, colore, layout grafico, spessore, peso, forma e dimensione». Plexi annovera tra i suoi clienti retailer, insegne della GDO e marche prestigiose nel campo dell’abbigliamento, della profumeria e degli articoli per animali, oltre a società private ed enti pubblici nel campo del retail banking e dei servizi postali e finanziari.

Dalle lavorazioni industriali alla stampa e taglio digitale

L’organizzazione della produzione di Plexi rispecchia l’esigenza dell’azienda di eseguire una moltitudine di lavorazioni, per conse-

gnare progetti “chiavi in mano” di ogni tipo, garantendo sempre un alto grado di personalizzazione e i tempi di consegna più stretti. Il parco macchine include un centro di lavoro CNC a cinque assi, sistemi di piegatura, incollaggio, taglio laser, termofissaggio e termoformatura, cui si affianca un reparto di applicazione dei LED per la produzione di lightbox. Plexi impiega poi due stampanti flatbed UV Mimaki, e un pantografo digitale in formato 3x2 m con telecamera per effettuare fresature e fustellature a registro di display stampati. Le sole lavorazioni affidate all’esterno sono le carpenterie metalliche, la moquette e le pavimentazioni. In qualità di capo commessa, e di fornitore a

360°, Plexi gestisce una quantità crescente di variabili.

«I clienti sono sempre più indecisi e stanno tagliando i costi interni di R&D e progettazione, per affidarle a noi», racconta Pierini. «Molti di loro hanno anche chiuso i reparti creativi, e ci chiedono di suggerire, realizzare e stampare i file grafici per il progetto».

Stampa e taglio, sempre più predominanti e strategici

Complici il boom di complementi d’arredo e oggetti decorati, e l’aumento delle commesse di espositori, nell’ultimo decennio Plexi ha visto crescere vorticosamente i volumi di materiali stampati e sagomati. Saturata la capacità

‖ 1) Il sistema di taglio Elitron installato nel reparto produttivo di Plexi.

2) Con due travi e due teste di taglio, Kombo TH consente di aumentare la produttività, o di eseguire due lavorazioni in contemporanea.

produttiva delle due stampanti UV e del macchinario di taglio, nel 2021 l’azienda delibera un piano di investimenti su macchinari più adatti alle sue mutate esigenze. «Eravamo in costante overbooking, e impossibilitati a crescere. Il pantografo che usavamo era pesante e molto lento nel taglio di Forex, Dibond, cartone e altri materiali», racconta Pierini.

A mettere in crisi il reparto produttivo di Plexi sono gli enormi picchi di lavoro, sempre più frequenti in concomitanza delle festività, spesso seguiti da lunghi periodi di calma. Il management aziendale valuta così l’acquisto di più sistemi di taglio, così da poter modulare la capacità produttiva, in base agli ordinativi ricevuti.

«Alternavamo periodi di lavoro su tre turni ad altri di calma piatta», rimarca Pierini. «Dovevamo poter tagliare tempi e costi, e acquisire nuovi clienti. Tuttavia non volevamo una dotazione tecnica sovradimensionata».

Dopo una serie di demo sulle più note piattaforme di taglio digitale in commercio, Plexi identifica in Elitron Kombo TH 31.20, in formato 3x2 m, la soluzione più adatta alle sue esigenze.

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Due teste e automazione spinta per produzioni affidabili

Accertata la qualità delle lavorazioni di taglio, cordonatura e fresatura, il fattore decisivo nella scelta del sistema Elitron è la sua produttività complessiva, garantita dalle due teste di taglio indipendenti, gestite e ottimizzate dal software Twin Cut.

«Kombo TH occupa lo spazio di un normale cutter 3x2, ma è come avere due macchine che eseguono la stessa lavorazione», spiega Pierini. «All’occorrenza, posizionando due materiali diversi su differenti aree del piano, possiamo anche eseguire due lavori di fustellatura e fresatura in contemporanea». Introducendo Kombo TH, Plexi si

è posta l’obiettivo di automatizzare al massimo i suoi flussi di lavoro, riducendo le attività di setup, gestione e controllo dell’attrezzatura. Interconnesso e conforme alle linee guida dell’Industria 4.0, Kombo TH riceve il file di taglio dai server della prestampa, mentre il sistema Seeker System, utilizzando le telecamere presenti sulle teste di taglio, riconosce i marchi di registro, ottimizza i percorsi di taglio, e avvia automaticamente la lavorazione.

«Da quando usiamo Kombo TH con Seeker System abbiamo azzerato errori e rifacimenti, e possiamo eseguire nesting complessi rapidamente, riducendo tempi e scarti di materiale», sottolinea Pierini. «Per chi fa ricerca

e sviluppo come noi, è fondamentale sposare fornitori che si sforzano di superare l’arte nota, come Elitron, e avviare un percorso di crescita comune».

Grazie a Kombo TH, Plexi ha più che quadruplicato la sua capacità di taglio, e utilizza il sistema di taglio digitale per realizzare i propri imballi di spedizione, riducendo costi e tempi di spedizione.

Pronta alle sfide operative e ambientali di oggi e di domani

Per soddisfare una clientela raffinata ed esigente, nel 2022, Plexi ha creato un ufficio grafico interno, e sta investendo nella riduzione del proprio impatto ambientale. Già da tempo, infatti, l’azienda ha avviato un progetto di recupero e riciclo degli scarti di metacrilato, e sta accrescendo l’impiego di materiali riciclati e riciclabili, tra cui PETG, PET, cartone, cartone vegetale e fibra di vetro. Grazie al suo impianto fotovoltaico, Plexi produce già oltre il 90% dell’energia necessaria ai processi produttivi, ed è impegnata ad acquistare solo attrezzature ad alta efficienza energetica, tra cui una stampante swissQprint con tecnologia LED-UV, oltre che le attuali e future generazioni di sistemi Elitron.

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‖ 3, 4 e 5) Fresando e piegando la plastica, Plexi realizza espositori durevoli e complementi d’arredo di design. Luca Pierini CEO di Plexi
“Kombo TH occupa lo spazio di un normale cutter 3x2, ma ha due travi e due teste di taglio. È come avere due macchine che eseguono la stessa lavorazione.”

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Tra flexo, toner liquido e inkjet, AccurioLabel 230 fa volare i piccoli lotti di Etica’s

Un’azienda, tre anime: è questo il motto di Samorani Group, che nello stabilimento di Forlì accorpa oggi l’omonima tipografia commerciale, l’agenzia di comunicazione Procom Service, e la consociata Etica’s, specializzata nella produzione di etichette in bobina.

Fondata nel 2001 da Daniele Samorani insieme ai soci Maurizio Resca e Alessandro Muzzi-

ni, responsabili rispettivamente dell’area commerciale e della produzione, Etica’s nasce con l’obiettivo di fornire soluzioni di etichettatura just-in-time di grande qualità ad aziende alimentari, vinicole e industriali del territorio. Inizialmente, l’azienda acquista un’unità tipografica Gallus da 200 mm, e una flessografica Gidue da 370 mm, ampliando il reparto di prestampa offset preesistente con la tecnologia di incisione dei polimeri flexo.

I volumi esplodono, e nel 2004 Etica’s è costretta a cambiare sede e a raddoppiare la base installata di macchine da stampa e converting. Incoraggiato dall’aumento esponenziale della quantità e varietà di commesse, nel 2006, l’etichettificio acquista una HP Indigo WS4050, rimpiazzata negli anni successivi dai modelli 6600 e 6800, cui affianca linee di finitura e nobilitazione, e nuovi tavoli di controllo.

A fine 2021, la domanda crescente di basse tirature e i tempi di consegna sempre più stringenti hanno indotto Etica’s ad ampliare il suo parco macchine, introducendo una narrow web ibrida con motore di stampa inkjet, un sistema di nobilitazione digitale, e una Konica Minolta AccurioLabel 230 con tecnologia a toner secco.

‖ In alto: a sinistra, la AccurioLabel 230 installata da Etica’s; a destra, la linea flexo HD a 8 colori per gli alti volumi.

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Vocato a qualità e servizio, attento alla diversificazione tecnologica, l’etichettificio romagnolo si affida alla tecnologia di Konica Minolta per le lavorazioni just-in-time
di Lorenzo Villa

Mindset digitale e cultura dell’immagine per soddisfare una clientela esigente

Tra i suoi clienti Etica’s annovera cantine vinicole, aziende alimentari, marche della cosmesi tradizionale e naturale, produttori di bevande e integratori alimentari. Grazie alle radici tipografiche, e ad una profonda cultura del colore e dell’immagine, l’azienda forlivese serve sia piccoli produttori che grande marche, come Fabbri 1905 e Bolton Group. È inoltre accreditata per la stampa dei marchi Coop e Conad. In pochi anni, stampa e nobilitazione digitale si sono trasformate per Etica’s in un fattore strategico, che si integra con le tecniche tradizionali.

«Prima di inserire il digitale ci abbiamo pensato due anni: aveva una qualità tanto alta da risultare incompatibile con tipografia e flexo. Una volta fatto il passo, tuttavia, i clienti ci hanno dato riscontri entusiastici, e i nostri venditori ne hanno capito il posizionamento», spiega Alessandro Muzzini, Production Manager e socio di Etica’s. «Intanto il mercato è cambiato, e noi siamo cresciuti in consapevolezza e competenza, tanto che la stampa digitale ha cannibalizzato del tutto la tipografia, e la maggior parte dei lavori che conquistiamo ne sfrutta appieno il potenziale».

Ciò che i clienti di Etica’s apprezzano di più è la flessibilità della

stampa digitale nella produzione di piccoli lotti, così come le infinite opportunità di personalizzazione e i tempi di consegna fulminei, che riducono o azzerano la necessità di fare scorte di magazzino.

«C’erano aziende alimentari che ordinavano ogni sei mesi, e a fine anno buttavano intere scatole di etichette perché non erano più attuali», racconta Muzzini. «Con la stampa digitale abbiamo dato loro un vantaggio operativo ed economico, pur continuando a stampare in flexo gli alti volumi». Se la tecnologia a toner liquido crea i presupposti per rimpiazzare l’offset, a mettere in difficoltà Etica’s sono le micro-lavorazioni, talvolta di poche decine di metri. L’azienda cerca così una nuova

soluzione digitale e, incoraggiata dalla collaborazione in essere tra Samorani Group e Konica Minolta per la stampa a foglio, identifica in AccurioLabel 230 la soluzione ideale per le sue esigenze.

Qualità, compatibilità e facilità d’uso: i plus di AccurioLabel

Con una larghezza di bobina di 330 mm, una produttività di 23,4 m/min e una risoluzione di 1.200 dpi, AccurioLabel condivide con la gamma a foglio AccurioPress il motore di stampa a toner secco CMYK, ampiamente diffuso, solido, affidabile e facile da utilizzare e manutenere.

«Dovevamo scaricare le linee digitali esistenti dalle decine di lavori

sotto i 500 metri lineari, che creavano continui colli di bottiglia», spiega Muzzini. «AccurioLabel si è dimostrata subito perfetta, perché ha un percorso carta molto breve e un setup intuitivo. Inoltre, può stampare ogni tipo di carta non pretrattata, e tutti nostri operatori possono usarla senza una formazione specifica». Per un’azienda che ogni giorno esegue lavorazioni complesse, utilizzando decine di diversi macchinari, quello delle risorse umane è un tema delicato. Al pari di altri

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1) Grazie al software AccurioPro Label Impose, l’operatore può gestire code di stampa e nesting a bordo macchina.
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2) Il dispositivo integrato effettua il controllo automatico della densità.

converter, Etica’s fatica infatti a trovare e formare nuovi operatori. Per questo, punta a semplificare al massimo i suoi flussi di prestampa, stampa e finitura. Dopo aver effettuato il preflight, i file vengono inviati tramite hot folder alla prestampa flexo, o verso i controller delle unità digitali. Grazie al software AccurioPro Label Impose, accessibile dal pannello di controllo di AccurioLabel 230, gli operatori possono gestire le code di stampa ed eseguire automaticamente l’imposition.

Toner, inkjet, ElectroInk, flexo: concorrenti o complementari?

Per ogni commessa da evadere, Etica’s analizza un mix di fattori

qualitativi, economici ed estetici, identificando di volta in volta l’opzione più idonea tra la stampa flexo e le tecnologie digitali a toner liquido, toner secco e inkjet. «Dipende dal soggetto, dalla quantità, dal materiale, e dagli effetti richiesti», spiega Muzzini. «Sempre più spesso, il digitale è la soluzione ottimale, e AccurioLabel 230 lo è indiscutibilmente quando dobbiamo andare in stampa in tempo zero, senza primerizzare il materiale e senza applicare una vernice protettiva». Etica’s sfrutta la tecnologia Konica Minolta principalmente per stampare etichette autoadesive destinate ai settori enologico, chimico e industriale, che richiedono ottima leggibilità di testi e

immagini, neri intensi, ed elevata resistenza meccanica della stampa. Grazie al toner, che penetra solo parzialmente nel materiale, AccurioLabel si rivela poi estremamente efficace nella stampa di carte naturali molto porose, carte metallizzate, PP, PET e supporti speciali non pretrattati. Etica’s si avvale di AccurioLabel 230 per produrre la maggior parte delle sue lavorazioni entro i 500 metri lineari, limitando l’impiego di toner liquido e inkjet ai lavori fino a 2.000 m, e riservando la tecnologia flexo alle lunghe tirature.

Un futuro (ancor più) digitale

A due anni dall’acquisto di AccurioLabel 230, e a un anno dall’introduzione della tecnologia inkjet, Etica’s impiega già le sue unità digitali su due turni, e si prepara a nuovi investimenti per offrire ai suoi clienti prodotti sempre più qualitativi, in tempi sempre più rapidi.

«Il toner è una tecnologia imprescindibile, che continuerà ad avere un posizionamento unico nella nostra offerta», conclude Muzzini. «Mi piace pensare che AccurioLabel 230 sia una forma di digitalizzazione del digitale».

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‖ 4) e 5) Etichette prodotte da Etica’s con AccurioLabel 230. 5) La macchina da stampa è dotata di svolgitore e riavvolgitore ad alta capacità con sistema di guida della bobina.
Alessandro Muzzini
Production Manager di Etica’s
“Il toner è una tecnologia imprescindibile.
Mi piace pensare che AccurioLabel 230 sia una forma di digitalizzazione del digitale.”

Youpackaging digitalizza la fustellatura in formato B1 con PaperOne 7000 e Origami

La Rotografica di oggi è il risultato dell’intraprendenza e della visione di Piergiorgio Zilio, che negli anni Sessanta assume incarichi tecnici e dirigenziali sempre più rilevanti presso la tipografia padovana, fino a rilevarne la proprietà negli anni Ottanta. Rotografica nasce nel 1954 come tipografia commerciale, poi negli anni Settanta adotta la tecnologia offset e apre un reparto di fotocomposizione,

quindi si specializza nelle lavorazioni cartotecniche, introducendo fustellatrici piane, plastificatrici, accoppiatrici e piegaincolla. Nei primi anni Novanta, con l’ingresso in azienda di Giampaolo Zilio, figlio di Piergiorgio, Rotografica avvia il passaggio generazionale e completa con successo la transizione dai sistemi di fotocomposizione dedicati al Mac, introducendo il CtP, e avviando la produzione di scatole e astucci in alti volumi. A fine anni Novan-

ta, la contrazione della domanda costringe l’azienda a una profonda riorganizzazione e rifocalizzazione del suo modello organizzativo e di business, che la condurrà verso la vendita online. «Ero affascinato dal successo dei web-to-print, che dal nulla hanno inventato un nuovo modo produrre e vendere», afferma Giampaolo Zilio, CEO di Rotografica. «Facendo packaging, tuttavia, ho deciso di concentrarmi sulle opportunità del web per prodotti

verticali come i nostri». Dal 2012, quando lancia Scatolexpress.it e Youpackaging.com, Rotografica non ha mai smesso di adattare il suo modello produttivo alla velocità del web. In quest’ottica, a dicembre 2022 l’azienda ha introdotto una linea di fustellatura digitale SEI Laser PaperOne 7000 in formato B1+.

‖ In alto: a sinistra, il sistema PaperOne 7000; a destra, la scrittura della matrice di cordonatura con Origami.

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L’azienda italiana di web-to-pack adotta la tecnologia SEI Laser, completa di unità di scrittura della matrice di cordonatura, per efficientare i lavori just-in-time
di Lorenzo Villa

Solo packaging online (o quasi)

Sebbene Rotografica conservi la sua storica ragione sociale, gran parte del fatturato è generato dagli ordini di Youpackaging, uno dei primi portali in Europa a proporre astucci personalizzati per dimensione, grafica e opzioni di materiale e finitura. A utilizzare lo store online, che promette di realizzare “il tuo packaging in 4 giorni”, sono soprattutto piccole e medie aziende cosmetiche e alimentari, oltre ad agenzie di comunicazione, retailer, rivenditori, piccole tipografie e cartotecniche. Youpackaging evade ogni giorno moltissimi ordini, utilizzando macchine da stampa offset ManRoland a 5 colori più vernice, oltre a laminatrici, fustellatrici, e piegaincolla. Per realizzare lavori molto diversi per formato e quantità, il converter si avvale di un team di progettisti esperti, e ha messo a punto un sofisticato sistema di ricezione ordini, preflight automatico, nesting e invio in stampa dei lavori in modalità gang-run.

«Abbiamo valutato la stampa digitale, ma le poche macchine in formato B1 non ci sembrano ancora mature, e il B2 non è un’opzione», sottolinea Zilio. «Inoltre, la stampa offset ha raggiunto una tale livello di efficienza da consentirci di fare molti avviamenti al giorno, anche con più lavori diversi sullo stesso foglio».

La sfida della fustellatura

Dopo la stampa, se necessario, i fogli vengono plastificati, rifilati, separati, e inviati in fustellatura, piega e incollatura. Proprio la fustellatura, croce e delizia dei converter di scatole e display, è il principale collo di bottiglia nelle lavorazioni di Youpackaging.

«Abbiamo un archivio fustelle sconfinato, che ci permette di tagliare rapidamente i lavori dei clienti che eseguono ordini ripetitivi o richiedono formati standard», sottolinea Zilio. «Negli altri casi, subiamo i tempi di realizzazione delle matrici che, per quanto rapidi, non sono mai fulminei». Già da qualche anno, il team di Rotografica ha avviato un’analisi

approfondita sugli sviluppi della fustellatura laser, inserendo tra le priorità il formato B1, e una qualità di cordonatura analoga a quella meccanica. A maggio 2022, dopo averla testata a fondo, Rotografica identifica nella piattaforma

PaperOne 7000 di SEI Laser una soluzione digitale matura e adatta alle proprie esigenze produttive.

PaperOne e Origami, un’accoppiata digitale vincente

PaperOne 7000 può fustellare fogli di carta, PET, PP e BOPP in formato B1+ (1.120x760 mm) di spessore massimo 1.800 µm, con una velocità lineare di 40 m/min e una produttività massima di 2.500 fogli/h. La velocità effetti-

va varia in funzione del numero di sorgenti laser installate, da un minimo di una a un massimo di tre, incrementabili anche dopo l’installazione. La macchina lavora da pallet a pallet, ed è dotata di messa a registro sia meccanica che ottica, grazie alle camere per la lettura di crocini e QR-code in bianca e volta. Il sistema è poi dotato di unità di spazzolatura del foglio, cordone e contro-cordone rotativi, taglio laser, aspirazione di sfridi e fumi, e stacker automatico. Una volta cordonato, il foglio viene trasportato lungo la camera di taglio laser da un belt con catene e cuspidi metalliche, che previene le riflessioni del fascio laser. In abbinamento a PaperOne, SEI ha creato Origami, un dispositivo fuori linea che scrive le matrici di cordonatura sfruttando una tecnologia di stampa 3D, che deposita un polimero ad alta resistenza su un supporto magnetico pre-punzonato.

«SEI ha replicato in digitale i paradigmi della fustellatura meccanica con cordone e contro-cordone, al punto che i clienti non vedono la differenza», sottolinea Zilio. «Con Origami, poi, possiamo preparare in anticipo le matrici ed effettuare i cambi lavoro in pochi secondi, con fermi macchina quasi inesistenti».

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‖ 1) Il reparto di progettazione di Youpackaging. 2) Il modulo di taglio laser di PaperOne 7000 in funzione.

Le ragioni della fustellatura meccanica, e di quella digitale

Benché la fustellatura meccanica costituisca ancora un’opzione valida per Rotografica, la crescita delle commesse di Youpackaging, l’aumento del numero di nuovi clienti e la necessità di gestire ogni giorno forme e dimensioni del tutto inedite, la renderà sempre meno sostenibile in futuro. A questo si aggiungono il costo di realizzazione, archiviazione, stoccaggio e smaltimento delle fustelle. Seppur ottimizzato, l’avviamento di una fustellatrice meccanica resta macchinoso, specie se paragonato al setup di PaperOne, che prevede solo il caricamento del file e l’applicazione della matrice magneti-

ca di cordonatura ai due cilindri metallici. Inoltre, salvo non avere un solo lavoro per foglio, o lavori combinati programmati con largo anticipo, per Rotografica è pressoché impossibile sfruttare l’intero formato B1 sia in stampa che in fustellatura. Infine, gli sfridi e i fogli di scarto necessari per gli avviamenti rendono la tecnologia tradizionale sempre meno sostenibile per gli ordini di Youpackaging. Sin dall’installazione, l’azienda ha avviato una progressiva migrazione delle lavorazioni di fustellatura su PaperOne, talvolta utilizzando il laser anche per la cordonatura, oltre che per finestrature e lavorazioni decorative. «Fustellando l’intero foglio B1 con PaperOne possiamo sfruttare

il formato al centimetro, azzerando tempi e scarti, e otteniamo un taglio impeccabile sin dal primo foglio», sottolinea Zilio. «Se eseguiamo anche la cordonatura con il laser, poi, raggiungiamo la massima efficienza, e nella maggior parte dei casi riusciamo a soddisfare i requisiti tecnici dei clienti». Grazie al sistema di aspirazione degli sfridi in macchina, i lavori fustellati su PaperOne sono pronti da incollare, senza ulteriori interventi di pulizia manuale.

Più efficienti, green e redditizi

Con un workflow efficiente e automatizzato, Youpackaging punta ad aumentare esponenzialmente il numero di ordini eseguiti e consegnati ogni giorno, minimizzando l’impiego di forza lavoro aggiuntiva. Riducendo l’impiego di fustelle fisiche, poi, il converter mira a ridurre gli scarti di lavorazione, e a gestire efficacemente quantitativi minimi anche di pochi fogli, realizzando progetti di packaging ancora più personalizzati e sostenibili.

«La fustellatura digitale con PaperOne 7000 e Origami è rivoluzionaria», conclude Zilio.

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‖ 3) e 4) Gli ordini di Youpackaging sono stampati con tecnologia offset in formato B1. 5) Per eseguire una fustellatura impeccabile, Youpackaging impiega unità meccaniche o la tecnologia digitale di PaperOne 7000.
Giampaolo Zilio
CEO di Rotografica
“SEI ha replicato in digitale i paradigmi della fustellatura meccanica con cordone e controcordone, al punto che i clienti non vedono la differenza.”

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Competere con le grandi tipografie online può rivelarsi una strategia insostenibile per un piccolo operatore. La specializzazione, al contrario, può far partire il business

Vendere stampa su Internet? È (quasi) sempre un buon affare, purché sia di nicchia

Il web-to-print è il sogno di ogni stampatore. O almeno questo sembra essere il messaggio con cui esso viene venduto. I venditori di software promuovono un futuro in cui le aziende di stampa dovranno fare pochissimo lavoro per generare nuove vendite, che arriveranno grazie alla magia del SEO, e a occasionali pubblicità online. Non ci sarà più bisogno di un team di vendita!

Una volta arrivate, le commesse saranno poi gestite senza problemi da un flusso di lavoro automatico, e nessuno dovrà toccare il lavoro finché non sarà stato stampato. Gli imballi, la consegna e la fatturazione saranno automatizzate ed efficienti, e l’azienda sarà definitivamente trasformata.

La realtà è piuttosto diversa Le aziende che decidono di segui-

re la via della vendita di stampa online scoprono un mondo molto diverso da quello che era stato loro promesso. All’atto pratico, commerciare bene e ottenere un profitto si rivelano obiettivi poco realistici. La stampa online sta infatti vivendo tre tendenze che rendono il settore estremamente difficile da penetrare.

In primo luogo, il mondo della stampa online è dominato da marchi commerciali famosi. Se

Matthew Parker opera attraverso il suo brand Profitable Print Relationships. Matthew ha oltre 20 anni di storia nell’ambito dell’acquisto di stampa e tra le altre esperienze ha gestito gli acquisti di stampa di Future Publishing, uno dei principali editori di riviste consumer nel Regno Unito. Nel corso della sua carriera ha gestito oltre 1.400 trattative con aziende di stampa e oggi mette a frutto la sua esperienza di buyer come formatore e mentore in grado di aiutare le aziende di stampa a vendere di più e con maggiori marginalità. Potete scaricare gratuitamente l’e-book di Matthew “Dieci errori comuni nella vendita di stampa e cosa fare in proposito” dal sito profitableprintrelationships.com.

46 idee per crescere

vuoi pubblicizzare i tuoi biglietti da visita o i tuoi volantini, difficilmente riuscirai a raggiungere la prima pagina dei motori di ricerca. I tuoi potenziali clienti saranno infatti indirizzati verso grandi e affermati concorrenti.

Molti consigliano di utilizzare la pubblicità online invece di affidarsi ai motori di ricerca. Tuttavia, negli ultimi anni, il prezzo di questa pubblicità è salito alle stelle. Un tempo era possibile acquistare molte AdWords per pochi centesimi di euro. Al giorno d’oggi, invece, un singolo click può costare diversi euro, e per giustificarne il costo è necessario accertarsi di acquisire un cliente fidelizzato e duraturo.

Anche se oggi il tuo sito compare nei motori di ricerca, la guerra dei prezzi tra le aziende di stampa online è ancora peggiore di quella della stampa tradizionale. Le persone che acquistano online sono incredibilmente attente ai prezzi, e si concentrano senza sosta sul prezzo più conveniente. Del resto, è facile confrontare immediatamente le tariffe online di un leaflet o di un catalogo, e di fatto una

tipografia online sembra praticamente uguale a un’altra.

Le vetrine online sono ancora un modo valido di fare business

È molto difficile battere le tipografie online nella vendita di stampe a basso costo. Tuttavia, se riesci a diventare un fornitore di riferimento per un segmento di mercato di nicchia, le opportunità sono molto diverse. C’è infatti una grande differenza tra fornire volantini A5 a chiunque, e offrire prodotti specifici per un segmento di nicchia. Tuttavia, non è necessario che ciò che produci sia tecnicamente tanto diverso da ciò che fai già abitualmente!

C’è una tipografia nel Regno Unito che è specializzata nei materiali per mostre canine. Anziché produrre volantini, produce volantini per mostre canine. Un blocco stampato diventa un pacchetto di moduli di iscrizione. E, naturalmente, le mostre canine utilizzano preferibilmente lo stesso sito per ordinare striscioni, cartelli, coccarde e tutti gli altri materiali collaterali necessari per un evento

di questo tipo. Perché rivolgerti ad altri quando il tuo fornitore abituale sa già cosa ti serve?

Per le tipografie che seguono una strategia simile, sarà molto più facile creare relazioni online. I tuoi potenziali clienti di solito cercano specialisti che li aiutino, non grandi siti di stampa commerciale. Per te sarà più facile controllare la loro fedeltà, fornendo tutti i prodotti di cui hanno bisogno in un semplice negozio unico. Ciò significa che otterrai ricavi e margini di profitto migliori per ogni cliente acquisito, e i tuoi clienti avranno perciò meno opportunità e incentivi a cercare altri negozi online per confrontare i prezzi. È tutto molto più semplice rispetto al tentativo di battere stampatori affermati nel mercato generalista della stampa commerciale online. Scoprirai che i rapporti con i tuoi clienti non sono poi così effimeri, e che i tuoi ricavi e i tuoi profitti non saranno divorati dai costi incessanti che dovresti sostenere per eguagliare i prezzi della concorrenza, o tentare di batterla nel SEO e nella pubblicità online. Ecco cinque vantaggi di creare

web-to-print di nicchia.

1. Non devi affrontare una battaglia SEO

La maggior parte delle aziende di stampa online si contendono i termini di ricerca ben noti che riguardano i prodotti di stampa tipici. Ma tu non cercherai di competere su biglietti da visita o volantini. Dovrai cercare termini di ricerca di prodotti molto specifici, come “moduli di iscrizione a mostre canine”, che solo il tuo segmento di mercato utilizzerà. Questi termini non sono interessanti per il tipografo medio, quindi le tue possibilità di posizionarti in alto nelle classifiche di ricerca sono molto più alte.

2.

La pubblicità online è più facile ed economica

La stessa teoria si applica alla pubblicità online. Le tue parole chiave ideali avranno meno concorrenza e quindi saranno meno costose. Inoltre, il vantaggio è che avrai a che fare con un numero molto più limitato di potenziali clienti.

47 idee per crescere

idee per crescere

Il tuo annuncio verrà mostrato a un numero minore di persone, ma è più probabile che siano clienti rilevanti per te, perché stai utilizzando parole chiave molto più specifiche per attirare un tipo di utenza ben preciso. Inoltre, coloro che cliccano saranno molto più propensi ad acquistare.

3. Il passaparola diventa molto utile

Il passaparola è un modo eccellente per acquisire clienti. Gli organizzatori di mostre canine, ad esempio, spesso si aiutano a vicenda con consigli, compreso quello di suggerire il fornitore di stampe specializzato in mostre canine!

4. L’attenzione al prezzo è minore

I clienti che acquistano prodotti specializzati sono spesso alla ricerca del fornitore giusto. Il prezzo diventa quindi un tema meno rilevante. Essere uno specialista significa spesso poter applicare un prezzo leggermente più alto ai propri prodotti.

5. Il confronto dei prezzi è molto più difficile

Difficilmente ci sono altre aziende che offrono prodotti corrispondenti alla tua descrizione. Non sono molte, infatti, le tipografie che offrono moduli di iscrizione alle mostre canine! Le aziende online più grandi non quotano questo tipo di prodotti, o ne danno una descrizione generica, quindi è molto più difficile per i potenziali clienti provare a fare una rapida verifica dei prezzi online, come accade per la stampa commerciale generalista.

Qual è la tua nicchia?

Finora mi sono concentrato solo sul settore delle mostre canine. Ma questa strategia è applicabile a tutti i tipi di nicchie di mercato. Magari servi già un segmento di mercato insolito? Se esamini il tuo attuale elenco di clienti, potresti notare che già servi un paio

di organizzazioni in un settore che potresti adattare a un negozio online specializzato. Potresti aiutare i centri di giardinaggio, i periodici delle chiese o le piccole etichette discografiche?

Forse puoi fare della tua presenza locale una virtù? Un’azienda grafica che si è rivolta a me, ad esempio, si è concentrata sui prodotti stampati per i ristoranti e gli hotel della sua città. Potresti fare lo stesso per le aziende o i commercianti della tua città. Molti potenziali acquirenti, infatti, aggiungono la loro località alla ricerca online quando cercano un prodotto stampato.

Questa strategia ti fa perdere un sacco di potenziali vendite?

Molti imprenditori temono di perdere molti affari con un approccio di nicchia, ma non è necessariamente così. Anzitutto, tieni presente che potresti avere più di una vetrina. Perché non specializzarsi in confezioni per gioielli artigianali, o in prodotti specifici per disegnatori di fumetti? Basta avere due vetrine diverse.

Se sei ancora preoccupato di non

riuscire a prendere lavoro per la tua tipografia commerciale generalista, chiediti se vuoi davvero lottare per produrre biglietti da visita allo stesso prezzo delle grandi tipografie online.

Indipendentemente dal segmento in cui ti trovi, ecco un consiglio importante

Assicurati di combinare la presenza online con l’accesso a persone reali. I clienti che hanno una domanda, o un problema, apprezzano molto la possibilità di parlare con un addetto al servizio clienti in carne e ossa. E ricorda di dare sempre il benvenuto a un nuovo cliente con una chiamata da parte di un addetto alle vendite in carne e ossa. Questo aiuta a consolidare la fedeltà del cliente, e ad aiutarlo a scoprire quali altre opportunità potrebbe avere rivolgendosi alla tua organizzazione.

Del resto, anche alcune delle più grandi tipografie online utilizzano le vendite dal vivo e il marketing online per far crescere la propria attività. Questo significa che c’è e ci sarà sempre bisogno di persone in carne e ossa, a prescinde-

re da ciò che dicono gli esperti di marketing online.

Ecco come avviare un negozio online di nicchia:

• raccogli le idee sulla nicchia che desideri servire;

• fai una ricerca sui prodotti che sono rilevanti per quel mercato;

• fai una ricerca su SEO e AdWords per quella tipologia di prodotti.

Se non sei sicuro di come procedere, prova a parlare con le aziende del settore di mercato a cui ti rivolgi. Potranno dirti cosa comprano, come cercano i loro prodotti, e quali parole chiave usano. Un buon esperto SEO dovrebbe essere in grado di organizzare una campagna di prova per te.

Il sogno esiste

Non è proprio quello che ti ha suggerito il venditore di software, vero? Potrebbe essere un po’ diverso da quello che pensavi. Non si tratta nemmeno di una via istantanea verso la ricchezza. Forse il sogno richiederà un po’ più tempo di quanto previsto per realizzarsi. Ma si può realizzare.

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