Italia Publishers - Anno XXXIV - n° 02/2022 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI
STRATEGIE
Con due Xeikon SX30000, PGE amplia i servizi al retail e riduce il gap con l’offset STRATEGIE
Beztaş si affida a Nassenger 10 e SP-1 per rilanciare nel digital textile SPECIALE
Il nuovo “paesaggio” del settore retail è fisico e digitale, e parla di diversità e inclusione
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sommario 02
EDITORIALE 5 | L’utopia digitale è oggi l’unica realtà possibile
NEWS 6 | Novità dai player del mercato digitale
STRATEGIE 12 | Con due Xeikon SX30000, PGE amplia i servizi
al retail e riduce il gap con l’offset 18 | Inprinting rialza l’asticella con la stampa
sostenibile in formato XXL di P5 TEX iSUB
12 26 | Print For Love diversifica le lavorazioni
con il taglio e la fresatura di Valiani Integra 30 | Beztaş si affida a Nassenger 10 e SP-1 per
rilanciare la sua offerta nel digital textile 36 | Dardanelli punta sul tessuto e sceglie OneTex
per ridefinire la sua offerta in chiave green
SPECIALE 40 | Il nuovo “paesaggio” del retail è fisico e digitale,
e parla di diversità e inclusione
IDEE PER CRESCERE 46 | Con il vostro sito web potete attrarre nuovi
clienti: purché non parliate di stampa
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Italia Publishers – Anno XXXIV – n° 02 2022 Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94 Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Direttore editoriale Lorenzo Villa
Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo
Collaboratori Matthew Parker Francesca Zorzetto
Copertina Sara Ciprandi
Pubblicità marketing@densitymedia.com Stampa Grafiche Antiga
Postalizzazione ET System
Prezzo: € 10,00. Arretrati: € 20,00. Abbonamento a otto numeri: € 70,00 (Italia) / € 140,00 (estero). Ufficio abbonamenti: abbonamenti@densitymedia.com.
Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizziamo film in materiale compostabile.
Editore Density srl, Via Thaon di Revel 21, 20159 Milano P.IVA 03454220124
EUROPEAN DIGITAL PRESS ASSOCIATION
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Testata sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione media, in conformità al regolamento CSST, per il periodo 01/01/2021 – 31/12/2021. Certificato 2021-5588
Tiratura 4.619 copie
Diffusione 4.499 copie
editoriale di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com
L’utopia digitale è oggi l’unica realtà possibile Devo confessarvelo. Quando vent’anni fa guardavo le prime stampanti inkjet, che ai tempi osavamo definire “industriali”, ne ero al tempo stesso ammirato e terrorizzato. Più osservavo quei grezzi gioiellini targati NUR, Scitex, Durst, ColorSpan, Indigo, Xeikon, NexPress, eccetera, più temevo che da un momento all’altro potessero bloccarsi nel bel mezzo di una lavorazione, incepparsi, iniziare a perdere qualità, produrre stampe con antiestetici effetti di banding. Erano ovviamente timori fondati, come lo erano le immancabili lamentazioni degli eterni puristi dell’offset e della serigrafia. Sebbene alcuni prodotti digitali costassero quanto una Speedmaster, nessuno di quei giocattoloni poteva dirsi realmente maturo, funzionale, affidabile. Eppure, quattro lustri dopo, chi ci ha creduto (e investito) ha riscritto il proprio futuro, decuplicato fatturati, forza lavoro e potenza di fuoco. Di contro, chi ha reiterato pedissequamente i propri acquisti in macchinari tradizionali, è cresciuto molto meno, se non ha addirittura chiuso i battenti. A quei tempi non era chiaro cosa avrebbe funzionato davvero, né quale settore si sarebbe digitalizzato più velocemente. Parlare di stampa inkjet UV, come rimpiazzo della serigrafia, era sensato (o utopico) quanto lo era parlare di sublimazione, di elettrofotografia, di taglio digitale. Eppure, alcuni di noi sapevano che era il futuro, e hanno formulato una professione di fede incrollabile. Nelle prossime pagine, come in quasi ogni uscita di Italia Publishers, vi raccontiamo nuovamente storie che evidenziano come la trasformazione digitale sia, oggi più che mai, l’unica condizione tecnologica e mentale possibile. Lo è per il mondo tipografico, che non ha abbandonato (e non abbandonerà a breve) la tecnologia offset, ma è oggi più disponibile a costruire modelli al 100% digitali, se i conti lo giustificano. E lo è per gli operatori del grande formato, che dopo le resistenze iniziali stanno adottando massicciamente il tessuto per gli allestimenti di breve durata. Non amiamo rimarcare quanto avessimo ragione, ma è straordinario osservare quanto l’utopia digitale di pochi sia oggi l’unica realtà possibile per molti.
news Print Against War per ricostruire il mercato della stampa in Ucraina Oltre ad aver leso la democrazia e l’esistenza pacifica di uno Stato sovrano, e ad aver causato una catastrofe umanitaria, l’invasione russa dell’Ucraina ha assestato un duro colpo al mercato della stampa e del packaging del Paese. Per questo i co-fondatori di Density, con l’incoraggiamento di numerosi player dell’industria del printing globale, hanno dato vita a Print Against War. L’iniziativa nonprofit, la prima della nascente Meaningful Print Foundation, si propone di fornire supporto eco-
nomico, tecnico, organizzativo e di altro tipo alle aziende di stampa ucraine. I progetti si sosterranno grazie a donazioni volontarie da parte di stampatori e costruttori di tutto il mondo, e all’adesione delle aziende di stampa online al programma di “checkout donation” sui loro siti di e-commerce. Le risorse saranno allocate sulla base dei progetti pervenuti, secondo principi di equità e trasparenza, garantiti dal supervisory board della fondazione. printagainstwar.org
‖ Canon impiega le tecnologie di trasporto bobina, stampa flexo e nobilitazione di Edale nella sua macchina da stampa inkjet per etichette LabelStream 4000.
Canon acquisisce Edale e cresce nel mercato dell’etichetta
‖ Il sito web di Print Against War offre visibilità agli stampatori ucraini in difficoltà, e raccoglie i messaggi di solidarietà di decine di leader globali della nostra industria.
Dopo averne impiegato con successo la tecnologia di trasporto nella sua piattaforma a bobina ibrida LabelStream 4000, Canon ha annunciato l’acquisizione del costruttore britannico Edale. Fondata nel 1945 e basata a Sud Ovest di Londra, l’azienda affonda le sue radici in progetti di integrazione per la British American Tobacco, e solo negli anni Cinquanta inizia a produrre e vendere delle proprie macchine per etichette. Da sempre, Edale è nota per
la sua capacità di integrare e personalizzare la tecnologia narrow web, tanto da aver contribuito con il proprio know-how ai progetti di piattaforme digitali e ibride di Canon, Fujifilm, ABG, Agfa e FFEI. In base all’accordo raggiunto con Canon, Edale continuerà a operare con il suo marchio e resterà un fornitore indipendente di soluzioni di stampa e finishing per l’etichetta, il packaging flessibile e il packaging in cartone teso. edale.com
Durst Workflow sfonda la soglia delle 500 installazioni nel mondo Sotto la guida illuminata del suo CEO, Christoph Gamper, nell’ultimo decennio Durst ha accresciuto gli investimenti nel software, e dato vita a una suite di applicativi impiegabili in combinazione con le sue tecnologie di stampa. Il cuore dell’offerta è Durst Workflow, che ha recentemente festeggiato la cinquecentesima installazione. La suite è progettata per offrire agli stampatori i più sofisticati strumenti di prestampa, gestione del colore e controllo della produzione.
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Completamente in cloud, Durst Workflow rimpiazza eventuali RIP preesistenti, e include moduli di preflight, stima del costo della stampa e integrazione con gestionali di terze parti. Durst Workflow è declinato nelle versioni “Large Format”, “Label” e “Corrugated”, che contengono funzionalità specifiche per i mercati verticali in cui è impiegato. Fondata nel 2019, Durst Software & Solutions conta oggi oltre 60 dipendenti basati in vari Paesi. durst-software-solutions.com
‖ Da sinistra, Serge Clauss e Michael Deflorian di Durst Software & Solutions.
news Canon investe nella produzione di inchiostri per crescere nell’inkjet L’aumento dei volumi di stampa sulle piattaforme inkjet ColorStream, ProStream e varioPRINT iX ha spinto Canon a investire nel potenziamento della sua capacità produttiva nel campo degli inchiostri a base acqua per l’inkjet, impiegati in tutte le serie di attrezzature. L’azienda ha annunciato l’apertura di un nuovo sito produttivo di 1.500 m² presso il suo quartier generale europeo di Venlo (Paesi Bassi), ricavato da
un edificio preesistente e allestito con le più moderne tecnologie di formulazione, produzione e confezionamento. «Abbiamo sviluppato internamente i nostri inchiostri polimerici a base acqua e, come tutte le nostre tecnologie create internamente, li abbiamo testati nel nostro centro ricerca e sviluppo», afferma Rob Puts, Vice President Manufacturing & Logistics di Canon Production Printing.
«Una volta che si sono dimostrati vincenti sul mercato, come ovviamente è accaduto, abbiamo investito in questo nuovo impianto per soddisfare la crescente domanda dei clienti attuali e le forti richieste attese per il futuro». Lo scorso anno, le ricerche condotte da Infosource e Keypoint Intelligence hanno indicato Canon come il leader di mercato nel campo dei sistemi di stampa inkjet di elevata produttività a
bobina e a foglio. Gli inchiostri a base acqua polimerici prodotti a Venlo sono impiegati per innumerevoli applicazioni, dalla stampa transazionale ai libri, fino dalla produzione on-demand di cataloghi e riviste. Nell’unità produttiva sono impiegate 30 persone. cpp.canon ‖ In basso: a sinistra, il nuovo impianto Canon per la produzione di inchiostri base acqua per l’inkjet; a destra, il quartier generale dell’azienda, a Venlo.
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‖ In alto, con l’acquisizione di Tageos, Fedrigoni entra nella progettazione e produzione di tag ed etichette RFID. Qui sopra, un macchinario della spagnola Divipa.
Fedrigoni continua a crescere con le acquisizioni di Tageos e Divipa Fedrigoni sembra inarrestabile nella sua strategia (ampiamente annunciata) di espansione del perimetro del gruppo attraverso acquisizioni rilevanti, sia in chiave tecnologica che logistica e commerciale. È di poche settimane fa l’annuncio dell’acquisto di Tageos, azienda francese con filiali in tutto il mondo specializzata progettazione e produzione di tag ed etichette RFID. Nell’ambito dei materiali autoadesivi di fascia premium, in cui il gruppo punta a consolidare la sua posizione di terzo player globale, Fedrigoni ha altresì annunciato l’acquisizione di Divipa, produttore e distributore spagnolo di materiale adesivo. Forte di un fatturato di 24 milioni di euro e circa 50 dipendenti,
l’azienda entra nel gruppo, senza tuttavia modificare la sua struttura e il suo management team. «L’ingresso di Divipa nel Gruppo è un nuovo traguardo nel nostro percorso di crescita nel mondo dei materiali autoadesivi», afferma Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni. «Negli ultimi due anni non siamo arretrati di un passo nel portare avanti il nostro piano strategico: ampliare l’offerta in segmenti attrattivi ed espandere la presenza globale». L’accordo consentirà a Fedrigoni, che possiede già due siti in Spagna, di aumentare la capacità produttiva e ottimizzare la produzione e gli approvvigionamenti. fedrigoni.com
TechArt sceglie Acuity Prime 30 per crescere nella stampa flatbed Nativa digitale, attenta alla qualità, alla diversificazione dell’offerta e alle tecnologie più qualitative, TechArt è tra i primi utilizzatori di Acuity Prime 30, la stampante flatbed parte del rinnovato portfolio di soluzioni inkjet di Fujifilm. Storico utilizzatore di stampanti digitali di piccolo e grande formato, TechArt ha riconosciuto nel sistema Fujifilm un mix di compattezza, qualità e semplicità d’uso. «Dopo l’installazione era necessario eseguire alcune calibrazioni finali, ma poiché non vedevamo l’ora di usarla abbiamo avviato comunque la produzione di alcuni lavori», afferma Davide Salvo, CEO di TechArt. «Siamo rimasti immediatamente colpiti dalla produttività della macchina, che
va ben oltre le nostre aspettative, e supera di gran lunga quella di qualsiasi macchina che abbiamo visto nella stessa fascia di prezzo». Acuity Prime 30 ha un formato di lavoro di 2.500x.1.500 mm e una produttività massima di 150 m²/h. La precisione nel posizionamento dei materiali è garantito dal piano aspirante a 5 zone separate, e dai pin di registrazione. Le configurazioni colore vanno dai 4 canali standard (CMYK) ai 7 canali, con l’aggiunta di primer, bianco e clear. Il sistema è dotato di teste Ricoh Gen5 con goccia variabile da 7 a 21 pl, e impiega gli inchiostri proprietari Fujifilm Uvijet HM ottimizzati per l’asciugatura LED UV. fujifilm.com
‖ Acuity Prime 30 è la stampante flatbed UV di Fujifilm equipaggiata con lampade LED e disponibile in diverse configurazioni colore, con e senza primer, bianco e vernice.
news Xeikon TITON è il toner che eguaglia l’UV, ma è sicuro per gli alimenti Xeikon non smette di introdurre innovazione nell’ambito della sua celebre tecnologia a toner secco. Specie nel campo del packaging, converter e marche chiedono sempre più soluzioni digitali in grado di migliorare il time-tomarket, ma al tempo stesso garantire i risultati professionali della stampa analogica. TITON è una nuova formulazione di toner introdotta da Xeikon per eguagliere i vantaggi tipici della stampa UV, senza pregiudicare i livelli di sicurezza richiesti in campo ali-
mentare. Rispetto ad altre generazioni di toner secco, TITON garantisce (senza verniciatura o laminazione) un’elevata resistenza a graffi e sfregamenti, all’acqua, ai raggi UV, ai chimici e alle alte temperature, oltre ad essere completamente inodore e insapore. Con queste caratteristiche, la tecnologia TITON, abbinata alle macchine da stampa Xeikon CEETAH, punta a conquistare spazi nelle applicazioni di packaging flessibile in campo alimentare. xeikon.com
‖ TITON è la nuova tecnologia di toner Xeikon per applicazioni di packaging flessibile.
Kornit Atlas MAX Poly porta il DTG a livelli industriali
‖ Per il settimo anno consecutivo, l’ammiraglia di casa swissQprint si aggiudica il gradino più alto del podio tra le stampanti UV nella sua fascia di prezzo e di formato.
La stampa diretta su capi di abbigliamento è un segmento sempre più popolato e competitivo, sia sul piano tecnologico che in termini di offerta di prodotti finiti. Storico leader nelle tecnologie inkjet per il DTG, Kornit non ha mai smesso di sviluppare sistemi di stampa sempre più qualitativi e produttivi, in grado di decorare capi finiti di diverse composizioni con inchiostri tessili a pigmento. Atlas MAX Poly è il sistema pensato per realizzare volumi importanti di t-shirt in
poliestere (e misti di poliestere) stampati con qualità fotografica. La nuova stampante, che ha una produttività dichiarata di 90 capi/h, ha un’area di stampa di 600x900 mm ed è configurata con CMYK più i colori neon e bianco. «Stiamo assistendo alla fusione di fashion e sport nell’abbigliamento», afferma Omer Kulka, Chief Marketing Officer di Kornit. «Da qui nascono nuove opportunità per una moda innovativa su poliestere» kornit.com
swissQprint Nyala si riconferma campionessa di vendite in Europa Non è certo la più economica, ma continua ad essere una delle stampanti flatbed più vendute in Europa. Il dato emerge dalle statistiche 2021 di Infosource, che indicano come Nyala sia il prodotto più venduto nella categoria “Stampanti UV flatbed/ibride >60” (152,4 cm) tra i 130 e i 500mila euro”. La forza di Nyala, ormai giunta alla quarta generazione, risiede anzitutto nella sua grande qualità costruttiva, che la rende estremamente affidabile e durevole. Con un piano fisso
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aspirante di 3,2x2 m, la stampante è dotata di 9 canali colore ed è disponible in varie configurazioni colore, con produttività che raggiungono i 370 m²/h (nella versione S). Tra le caratteristiche che la rendono unica, il piano aspirante Tip Switch a 256 zone indipendenti, l’efficace sistema di alimentazione bobine dual-roll, e l’ampia scelta di colori aggiuntivi (bianco, vernice spot con effetti dimensionali, oltre che inchiostri neon yellow e neon pink). swissqprint.com
‖ Presentata durante la Kornit Fashion Week Tel Aviv 2022, Kornit Atlas MAX Poly può decorare fino a 90 capi in poliestere ogni ora, con qualità fotografica.
news Kongsberg potenzia le sue infrastrutture dimostrative nell’area EMEA A circa un anno dall’addio a Esko e dall’ingresso in OpenGate Capital, Kongsberg Precision Cutting Systems è più che mai concentrata sullo sviluppo del prodotto e sul potenziamento della sua rete commerciale e dimostrativa. Nei mesi passati, l’azienda ha avviato nuove collaborazioni per costruire centri dimostrativi in varie parti d’Europa, Medio Oriente e Africa. Nello specifico, i clienti sono ora in grado di vedere in azione i siste-
mi di taglio, gli utensili e le soluzioni di automazione Kongsberg presso Dynagraph a Dubai (Emirati Arabi Uniti), KTA a Helsinki (Finlandia), Lexplast a Tallinn (Estonia), Lidya Group a Istanbul (Turchia), Getter Group a Tel Aviv (Israele) e nei due centri dimostrativi del partner sudafricano Graphix Supply World a Cape Town e Johannesburg. «Siamo lieti di comunicare che molti dei nostri partner di distri-
buzione hanno installato i tavoli da taglio Kongsberg e i rispettivi utensili nei loro demo center presenti nell’area EMEA», afferma Stuart Fox, Presidente di Kongsberg PCS. «Vogliamo che i clienti possano toccare con mano la potenza e le prestazioni della nostra gamma senza i costi, la scomodità e l’impatto ambientale associati a lunghe trasferte in ogni parte del mondo». I nuovi centri demo si aggiungo-
no a quelli già presenti in Belgio, Regno Unito , Irlanda, Polonia, Spagna, Danimarca e Italia. Da oltre due decenni, a gestire efficacemente le attività commerciali, tecniche e dimostrative nel nostro Paese è B+B International. kongsbergsystems.com bbinternational.com ‖ In basso: a sinistra, una demo su un sistema Kongsberg; a destra, la fresatura di una lastra di metacrilato.
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strategie A 22 anni dall’introduzione della prima Xeikon, l’azienda italiana riconferma la sua fede nella tecnologia a toner a bobina, e pone le basi per una crescita vigorosa
Con due Xeikon SX30000, PGE amplia i servizi al retail e riduce il gap con l’offset di Lorenzo Villa
P
GE non è una tipografia. Piuttosto, ama definirsi un fornitore di servizi di comunicazione per il settore retail. Una missione chiara e stringata, che non lascia spazio a divagazioni sul tema, tanto che il 98% del suo fatturato si basa su commesse realizzate per catene di negozi e supermercati. Una simile verticalità ha consentito all’azienda reatina di diventare, meglio e più di altri, un punto di riferi-
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mento per molte marche italiane della GDO. Fondata nel 1999, PGE nasce dall’esperienza pluridecennale del suo co-fondatore, Maurizio Rivoltella, nel campo delle shopping bag e delle carte per alimenti. Accanto a lui la moglie Rosalba, che da oltre vent’anni governa il reparto grafico nell’azienda, tuttora orgogliosamente incardinata sulla tecnologia digitale. Nel primo anno di vita, PGE si concentra sulla progettazione grafica di volantini e materiale
pubblicitario, affidando la stampa a fornitori esterni. Già nel 2000, stimolata dalla fiducia dei clienti, introduce il primo motore di stampa a bobina Xeikon 500, e avvia un percorso di crescita inarrestabile tra tecnologie di stampa digitale a foglio e a bobina. Dal 2012, nell’azionariato di PGE entra Grafiche Mercurio, uno dei maggiori operatori dell’offset e roto offset nel Sud Italia: una mossa che consente all’azienda di rafforzare le posizioni nel campo
dei volantini e dei prodotti di alto volume non realizzabili in digitale. PGE opera su una superficie di 3.000 m², conta 18 collaboratori e sviluppa un fatturato di circa 7 milioni di euro (2019). Ad aprile 2021, PGE ha installato due linee Xeikon SX30000, diventandone il principale utilizzatore in Europa. ‖ In alto: a sinistra, le due Xeikon SX3000 installate da PGE, affiancate dalla più piccola 9600; a destra, Maurizio Rivoltella nel reparto di stampa.
strategie ‖ 1) Il reparto di grafica utilizza un’infrastruttura software proprietaria per comporre volantini, locandine e tutti i materiali promozionali richiesti dalle catene di supermercati. 2) I file pronti per la stampa sono processati dai digital front-end Xeikon X-800.
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Ispirata dalla bellezza, mossa dall’efficienza, concentrata sui bisogni della GDO Entrando in PGE ciò che colpisce è la qualità degli spazi e del design. Una scelta precisa, che nasce dall’interazione quotidiana con creativi e responsabili del marketing e della comunicazione, che lavorano a stretto contatto con il team di PGE. Nell’ufficio grafico dell’azienda opera un team di 8 creativi, che utilizzano un sistema di impaginazione proprietario, e i software di grafica più avanzati, per declinare le campagne dei clienti in mille differenti prodotti stampati. Anche la produzione è governata da un’infrastruttura web proprietaria, realizzata dagli ingegneri software di PGE. Impiegando differenti tipologie di stampa e finitura, l’azienda è in grado di realizzare ogni tipo di articolo in piccoli, medi e grandi quantitativi, sempre con il massimo grado di personalizzazione: dalla locandina al pannello rigido, dal calpestabile al manifesto 6x3, fino alla campagna di affissioni locale o nazionale. I volantini, stampati quasi totalmente in offset da Grafiche Mercurio, rappresentano circa il 60% del fatturato. «Il mercato della GDO sta vivendo cambiamenti importanti, acuiti anche dalla pandemia», spiega Rivoltella. «Se i volantini sono in contrazione, aumentano le attività online e sui social, e i retailer
investono molto di più sulla decorazione del punto vendita». Lo spostamento dei budget dalle campagne massive alla comunicazione in-store è un trend che PGE ha colto con largo anticipo, dotandosi di tecnologie di stampa e finitura adatte a realizzare un mix complesso di prodotti, e mettendo a punto un processo efficiente di gestione, assemblaggio e spedizione dei kit ai punti vendita. «Solo creando tutto internamente possiamo costruire decine o centinaia di kit, ciascuno composto da molte referenze, e consegnarli in 48 ore in tutta Italia», spiega Rivoltella. «I clienti ci riconoscono affidabilità, precisione e puntualità, requisiti essenziali per seguire i ritmi frenetici della GDO».
Reattività, potenza di fuoco e un backup sempre pronto PGE ha creato e accresciuto la sua infrastruttura produttiva seguendo l’evoluzione della tecnologia digitale, dotandosi nel corso degli anni dei sistemi più efficaci e qualitativi. Per la stampa di grande formato su materiali rigidi, l’azienda dispone di tre stampanti inkjet UV Agfa Anapurna, mentre poster e affissioni su carta sono proodtte su due sistemi HP PageWide XL Pro 10000. In tutti i suoi reparti, lo stampatore possiede due o più unità di ogni macchinario, così da poter fronteggiare picchi di lavoro improvvisi, fermi macchina e manutenzioni. «I clienti ci impongono contrat-
ti con tempi di consegna certi e stringenti, e verificano regolarmente che abbiamo le risorse per rispettarli», spiega Rivoltella. «Avendo uno o più macchinari di backup, nessun reparto può restare scoperto, e nessun cliente può restare a piedi». La tecnologia a bobina di Xeikon è il caposaldo della produzione digitale di PGE, ed è ormai un segno distintivo dell’azienda. In 22 anni, l’azienda alterna in produzione le serie Xeikon 500, 5000, 5000 Plus, 6000, 8500, 8600 e 9600, fino alle attuali SX 30000. Se agli occhi di alcuni appare eccessivamente rigida rispetto a un sistema a foglio, per PGE la tecnologia a bobina si traduce in innumerevoli vantaggi operativi ed economici. «La bobina è la soluzione a molti problemi. Una volta accorpati gli ordini su una determinata tipologia di carta, possiamo ottenere qualsiasi formato standard fino al B2, e creare banner extra formato di lunghezza virtualmente infinita, impossibili da produrre con una macchina a foglio», spiega Rivoltella. «Così eliminiamo l’esigenza di avere a magazzino molti formati carta diversi, e azzeriamo gli sfridi».
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strategie 3
‖ 3) Le unità Agfa Anapurna impiegate per la stampa di materiali rigidi. 4) Le due HP PageWide XL usate per la stampa di affissioni. 5) Le tre linee Xeikon con uscita a foglio.
Per le sue produzioni, PGE utilizza per l’80% carta patinata opaca di grammature comprese tra 100 e 300 g/m², mentre la naturale è impiegata solo per piccole tirature di cataloghi, rotair e sagomati in carta. Sirius SX30000: il toner a bobina che contrasta l’inkjet e insidia l’offset a foglio
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Saturata la capacità produttiva delle sue quattro Xeikon (6000, 8500 e 9600), nell’estate del 2019 PGE deve fronteggiare la costante crescita dei volumi di stampa. L’obiettivo è reinvestire nel digitale, senza tuttavia incrementare il numero di macchine, lo spazio a terra occupato, e il numero di operatori impiegati. La proprietà aziendale decide di testare i principali sistemi a foglio e a bobina disponibili sul mercato, a partire dalle macchine inkjet di ultima generazione. Contestualmente, Xeikon, rilascia la nuova piattaforma Sirius, che combina la quinta generazione di toner proprietari con una nuova gamma di macchine ad alte prestazioni. Nonostante le incertezze dell’inizio della pandemia, dopo aver effettuato test intensivi, a inizio 2020 PGE decide di acquistare una coppia di SX30000 per sostituire una Xeikon 6000 e due 8500. «Abbiamo valutato molte altre tecnologie, ma su altre continuous feed non abbiamo riscontrato la qualità attesa, mentre i motori a foglio B2 risultavano troppo lenti e inefficienti per noi», spiega Rivoltella. «Due SX producono complessivamente come sette macchine di generazione precedente» Xeikon SX30000 è il top di gamma della nuova famiglia di sistemi SIRIUS. La macchina è in grado di alimentare bobine di carta digitale e offset fino a 1.500 mm di diametro, di larghezze comprese tra 250 a 520 mm, e grammature tra 40
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strategie 6
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‖ 6) L’unità di buffer in uscita dal motore di stampa di SX3000. 4) Locandine per una nota catena di supermercati. 5) Esempi di materiali per la promozione a scaffale dei prodotti.
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Maurizio Rivoltella Co-fondatore di PGE
“Con SX30000 abbiamo ridotto il gap tra stampa digitale e offset. Se prima era conveniente stampare le 1.000 locandine in offset, oggi non ha più senso.”
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a 350 g/m² (o 550 micron). Con una velocità lineare di 30 m/min, SX30000 produce l’equivalente di 2.545 fogli B2/h in bianca e volta. Il motore di stampa standard è a quattro colori, ma su richiesta è disponible una quinta stazione colore per aggiungere bianco ad alta coprenza, colori spot (rosso, verde, blu, arancio, nero ad alta intensità), colori personalizzati o toner di sicurezza per l’anticontraffazione. Da bobina a prodotto finito, verso la personalizzazione di massa nella GDO Se per PGE la bobina è un elemento fisiologico, per molti tipografi rappresenta ancora una barriera
psicologica e operativa. Tra i fattori dirimenti c’è la finitura. Le macchine della serie SX30000 prevedono in uscita un ribobinatore, o l’abbinamento a sistemi di finitura in linea. Per entrambe le sue linee, PGE ha scelto una linea Hunkeler composta da unità di buffer, unità di taglio e stacker. A valle della stampa, tutta la finitura è quella tipica di un workflow di stampa a foglio, e include sistemi di cordonatura e fustellatura analogici, plastificazione lucida e opaca, brossura fresata e cucitura a filo refe. Terminata la produzione, PGE gestisce internamente la logistica e consegna con propri mezzi e autisti in qualsiasi parte d’Italia, garantendo tempi di consegna certi in qualsiasi condizione.
A fronte di un aumento considerevole della capacità produttiva, per PGE si aprono nuove sfide commerciali e di posizionamento. «Con SX30000 abbiamo ridotto drasticamente il gap tra stampa digitale e stampa offset», rimarca Rivoltella. «Se prima era conveniente stampare le 1.000 locandine in offset, oggi non ha più senso. Abbiamo anche ridotto considerevolmente i costi di produzione, e contiamo che le future serie di Xeikon ci permetteranno di andare ancora oltre». Oltre al ridotto time-to-market, una delle funzionalità del digitale che PGE ha imparato a sfruttare appieno è il dato variabile. Per tutti i suoi clienti, l’azienda è in grado di costruire kit completamente personalizzati per insegna e per singolo punto vendita, diversificando formati, articoli, promozioni e quantità. A un anno dall’installazione, le due SX30000 sono già impiegate al 70% della loro capacità produttiva, e prevedibilmente raggiungeranno l’85% a inizio 2023. A quel livello di utilizzo, considerato da PGE una soglia invalicabile per preservare la sicurezza delle consegne, l’azienda è pronta a installare una terza unità Xeikon Sirius.
strategie Dopo la transizione al LED, con la sublimazione in formato 3,4 metri lo stampatore si riconferma un game changer nel panorama capitolino del superwide format
Inprinting rialza l’asticella con la stampa sostenibile in formato XXL di P5 TEX iSUB di Lorenzo Villa
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ra i big del grande formato della capitale, Industrie Grafiche Inprinting è una delle realtà che più hanno investito nell’ampliamento e nel rinnovamento del proprio parco di tecnologie di stampa e finitura. Fondata da Libero Paglia nel 2004 come centro stampa specializzato nell’immagine fotografica, Inprinting si è presto trasformata nel partner realizzativo per grandi
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eventi e allestimenti, passando dal piccolo laboratorio di 28 m² agli attuali 1.200m². La denominazione “industrie grafiche”, introdotta nel 2019, ne sottolinea la capacità produttiva, le competenze nella gestione di campagne pubblicitarie su larga scala, e l’ambizione di servire clienti sempre più prestigiosi, esigenti e attenti all’ambiente. A gennaio 2022, tra i primi in Italia, Inprinting ha introdotto una stampante sublimatica industriale Durst Rho P5 TEX iSUB.
Servizi senza compromessi per una clientela variegata Oltre alla storica attività di terzista per allestitori e concessionarie di pubblicità, oggi Inprinting serve direttamente clienti industriali, marche del retail, agenzie creative e aziende di trasporto per la realizzazione di progetti non convenzionali, sia indoor che outdoor. Tra i clienti più importanti c’è Aeroporti di Roma, per cui lo stampatore gestisce il cambio
immagine all’interno dei terminal. Tra i tratti distintivi dell’offerta di Inprinting ci sono le competenze creative e di project management, la cura per i dettagli e l’esperienza applicativa del suo team. Per far fronte alla crescente richiesta di prodotti e servizi eco-sostenibili, da un decennio l’azienda investe ‖ In alto: a sinistra la Durst Rho 512R LED da 5 m installata da Inprinting nel 2019; a destra, la nuova P5 TEX iSUB in formato 3,4 m.
strategie ‖ 1) Nel suo reparto di grafica e prestampa, Inprinting realizza progetti extra formato per i suoi clienti. 2) Il tessuto è oggi il materiale di elezione per molte delle lavorazioni.
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ingenti risorse nella conversione del parco macchine, con tecnologie a ridotte emissioni e bassi consumi energetici, tra cui HP Latex, e persegue un piano di progressiva dismissione del PVC, a favore di materiali riciclati e riciclabili. Nativi digitali, ma ambiziosi e capaci di pensare in grande Il salto di qualità avviene nel 2008, quando Inprinting affianca alle stampanti eco-solvent una Durst Rho 205 e un sistema di taglio Kongsberg, scelti per approcciare il mercato dei materiali rigidi. La crescita è fulminea, tanto che nel 2011 entra in azienda una Rho 700, sostituita nel 2014 da una Rho P10 200. Anche nel campo del flessibile i volumi crescono repentinamente, e nel 2016 incoraggiano l’acquisto di una Durst Rho 320R da 3,2 m. Nel 2019, complici l’incremento del giro d’affari, il desiderio di ampliare i formati di stampa, e la pressione sulla sostenibilità, l’azienda decide di compiere un duplice passo: l’acquisto di una 5 metri, e il passaggio alla tecnologia UV LED. Nello stesso anno, Inprinting è tra i primi utenti europei di Rho 512R LED, e il primo al mondo di Rho P10 200 HS LED. Al tempo stesso, avvia un progetto esplorativo nel campo della sublimazione tessile, acquistando una stampante Epson SC da 1,6 m e una calandra da 1,8 m.
«Tra UV e sublimazione, tra pubblicità e bandiere, il mercato del tessuto in poliestere è esploso», spiega Paglia. «Avevamo commesse da centinaia o migliaia di metri, che dovevamo affidavamo a fornitori esterni. Così abbiamo deciso di riportare questi volumi in casa». Nell’estate del 2021, Inprinting è già pronta all’investimento in una linea di stampa sublimatica industriale, e inizia a valutare le diverse opzioni tecnologiche, con e senza calandra esterna. Verso la sublimazione industriale con P5 TEX iSUB Preoccupata per la complessità di un flusso di lavoro su carta transfer, Inprinting stabilisce di
acquistare un sistema di stampa diretta su tessuto con termofissaggio in linea. Complice la relazione di lunga data con Durst, a FESPA 2021 lo stampatore vede in funzione la nuova P5 TEX iSUB, e se ne innamora. A convincere Paglia e il suo team sono anzitutto la qualità di testi e dettagli, la brillantezza dei colori e la compattezza del sistema, che può produrre fino a 380 m²/h su bobine di tessuto larghe fino a 3.400 mm, o due bobine affiancate da 1.625 mm. Non ultima, la possibilità di stampare anche carta transfer, per l’eventuale trasferimento in calandra su tessuti e materiali speciali. A controbilanciare l’entusiasmo, le potenziali criticità nel workflow, a partire
dalla prestampa. «Preparando un file per la sublimazione, bisogna prevedere le variazioni dimensionali che il tessuto subirà in macchina», spiega Paglia. «Se realizzi un lightbox, le dimensioni finali dovranno essere precise al centimetro. E se stampi un megatelo in più pezzi, le parti dovranno combaciare». Anche nell’ambito della finitura, il team di Inprinting si trova ad affrontare sfide tecniche inedite, e a dover apprendere tecniche di cucitura, orlatura e accoppiamento del materiale. A tale scopo, l’azienda acquista macchinari di cucitura, e si affida a un partner esterno per il confezionamento dei lavori più grandi. Per far fronte agli accresciuti volumi di rifilo e sagomatura dei tessuti, lo stampatore acquista un sistema di taglio Kongsberg C-Edge con conveyor belt, dotato dell’utensile RotaCut per il tessuto. Qualità, ecosostenibilità e maneggevolezza: i vantaggi chiave del tessuto Introdurre nuovi processi produttivi e materiali produce un impatto rilevante anche sui clienti, e sulle loro abitudini di acquisto,
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‖ 3) La leggerezza e maneggevolezza del tessuto riduce sforzi e tempi di movimentazione in azienda. 4) Il poliestere viene sagomato con l’utensile RotaCut su Kongsberg C. 5) La cucitura del bordino in silicone viene eseguita internamente, mentre i grandi teli vengono cuciti da un partner esterno.
utilizzo e smaltimento dei prodotti. Per Inprinting, e per i suoi clienti, la sublimazione industriale si traduce subito in un’operazione win-win. A livello qualitativo, le stampe realizzate con P5 TEX iSUB hanno cromie più vivaci dell’UV, e risultano particolarmente apprezzate nell’ambito delle campagne pubblicitarie indoor, specie se retroilluminate. Comparate con un prodotto UV, inoltre, le stampe realizzate in sublimazione sono totalmente prive di odore, belle da guardare e da toccare, e più facilmente riciclabili. «Con il LED UV potevamo già fornire la certificazione GreenGuard Gold, ma non l’abbiamo mai considerato un prodotto sostenibile», afferma Paglia. «Grazie alla sublimazione abbiamo chiuso il cerchio, e per il futuro stiamo mettendo a punto programmi di riciclo del materiale stampato». La sostenibilità è parte integrante della filosofia aziendale di Inprinting, dalla scelta dei macchinari alla gestione degli sfridi e degli scarti di produzione. Anziché gettarli, l’azienda usa i pannelli in cartone e plastica alveolare di scarto per creare sistemi di arredo, e li dona ai propri clienti e partner. «Puntiamo a creare un ecosistema virtuoso, e investiamo in progetti di R&D e formazione finalizzati al trattamento e al recupero dei materiali», rimarca Paglia. Se il PVC resta imprescindibile per molte applicazioni durevoli, da qualche anno alcuni clienti di Inprinting lo hanno già bandito dai propri capitolati. Alcuni di essi hanno introdotto specifiche stringenti, imponendo l’impiego di coloranti a base acqua, materiali più facilmente riciclabili, e la conformità a precise normative ambientali, come la ISO 14001. «Benché si tratti di una manifestazione all’aperto, gli organizzatori della Maratona di Roma, di cui
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Libero Paglia CEO di Industrie Grafiche Inprinting
“Con la sublimazione abbiamo chiuso il cerchio, e per il futuro stiamo mettendo a punto programmi di riciclo del materiale stampato.”
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siamo fornitori ufficiali, ci hanno già comunicato che l’anno prossimo gran parte dell’allestimento dovrà essere in poliestere», racconta Paglia. «È una notizia che ci ha reso felici, e che riconferma la bontà delle nostre intuizioni e dei nostri investimenti». Grazie al suo peso ridotto, e alla sua maneggevolezza, il tessuto in poliestere permette a Inprinting di ottenere considerevoli risparmi operativi ed economici in fase di movimentazione, confezionamento, spedizione e applicazione. Verso il rimpiazzo del PVC? Sebbene la sua popolarità sia in ascesa, il tessuto in poliestere occupa ancora una fetta pic-
cola (ma remunarativa) del mercato. Per questo Inprinting, insieme ai pochi apripista del superwide su tessuto, sta analizzando con cura lo scenario competitivo, e si prepara a fronteggiare le politiche commerciali dei propri concorrenti. «Negli ultimi mesi, il prezzo di un buon PVC da stampa si è avvicinato a quello del poliestere, aprendo la strada a possibili operazioni di dumping», conclude Paglia. «Ma per chi come noi fornisce un servizio a 360°, una qualità al top e una varietà infinita di prodotti, la guerra del prezzo non è mai stata un’opzione, né un problema». Inprinting ha avviato un programma di formazione e di incoraggiamento alla transizione
‖ 6) e 7) Il tessuto retroilluminato è protagonista degli spazi gestiti da Inprinting presso Aeroporti di Roma. 8) Tribune rivestite in tessuto realizzate per l’E-Prix 2022 a Roma.
ecologica rivolto ai propri clienti, e sta approcciando interlocutori in nuovi mercati. Tra di essi, produttori di abbigliamento, aziende di arredamento, architetti e interior designer, desiderosi di realizzare prodotti decorati aderenti a standard di sicurezza industriali, e a protocolli stringenti in termini di solidità ai lavaggi e all’abrasione. Per dare spazio alla futura innnovazione, entro il 2023 Inprinting si prepara inoltre a raddoppiare i suoi spazi produttivi.
strategie Con l’introduzione di Integra 200, il centro stampa emiliano amplia le sue opzioni di finishing su mille materiali, ed esplora cartotecnica e nuovi campi applicativi
Print For Love diversifica le lavorazioni con il taglio e la fresatura di Valiani Integra di Lorenzo Villa
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ncludere la parola “amore” nella propria ragione sociale è un’impresa ardita, che si presta a intepretazioni ed espone a possibili dispute. Tuttavia, la breve storia e lo spirito di Print For Love, azienda di stampa digitale emiliana fondata nel 2020, ben aderiscono alla sua originale denominazione. Fautori del progetto sono Daniele Fiorani, dieci anni di carriera commerciale nella stampa di grande formato, Mauro
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Mazzocchi, Corrado Marchetti e Christian Borin, attivi da tempo nel campo degli articoli promozionali e delle campagne per la GDO. Al di là dell’esperienza pregressa nel settore, a unire i quattro soci, è la ferma volontà di costruire una casa comune, e ampliare i servizi offerti ai propri clienti. Un modello di azienda “diffusa” Entusiasti, ma con risorse finanziarie limitate, i soci di Print For
Love fanno tesoro del patrimonio di clienti comune, e della propria capacità di creare collaborazioni e sinergie tecniche. La startup si insedia infatti in un complesso artigianale alle porte di Piacenza, che aggrega società di stampa e di comunicazione, tra cui l’agenzia di marketing Zucca Creativa. «Abbiamo costituito l’azienda a gennaio 2020, pochi giorni prima dallo scoppio della pandemia», racconta Fiorani, CEO di Print For Love. «Eravamo spaventati, ma la
situazione inattesa ha stimolato la nostra creatività, e ci ha incoraggiati a unire le forze». Pur in capo a differenti organizzazioni, il team che ruota attorno a Print For Love conta 40 professionisti, che condividono progetti, reti commerciali, macchinari e infrastrutture, tra cui un magazzi‖ In alto: a sinistra, il sistema di taglio e fresatura Valiani Integra 200; a destra, il reparto di stampa di Print For Love, con la Epson SureColor SC-S80600.
strategie ‖ 1) Grazie all’introduzione di Integra 200, lo stampatore esegue numerose lavorazioni di sagomatura e fustellatura di materiali rigidi e flessibili. 2) Il mandrino di fresatura da 1 kW consente di lavorare legno, metacrilato, alluminio e altri materiali industriali.
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no materie prime centralizzato. A gennaio 2022 l’azienda ha potenziato la sua capacità produttiva, introducendo (prima in Italia) il nuovo sistema di taglio e fresatura digitale Valiani Integra 200. Nati nell’adesivo, aperti a un mondo di materiali e servizi più eco-sostenibili Al pari di molti sign maker, inizialmente Print For Love si concentra su lavorazioni di piccolo e medio formato, per lo più su materiali flessibili. Impiegando tecnologia inkjet eco-solvent, un plotter da intaglio e pochi altri strumenti, lo stampatore realizza sticker per automezzi e macchinari industriali, grafiche adesive per punti vendita, cassonetti retroilluminati, vetrofanie e insegne. Tra i materiali più utilizzati, adesivi da intaglio, film in PET e un’ampia gamma di supporti PVC-free. «Oltre a concentrarci sulla qualità del prodotto e sull’accuratezza del servizio, desideriamo rendere la nostra offerta più attenta all’ambiente», sottolinea Fiorani. Tra i propri clienti, serviti direttamente o per conto di terzi, Print For Love annovera gruppi industriali, banche, retailer e catene di supermercati in tutto il Nord e il Centro Italia. L’azienda offre servizi di grafica, stampa e applicazione, impiegando sia proprio personale che una rete di liberi professionisti qualificati.
Una produzione multimaterica Gettando le fondamenta di Print For Love, i titolari si domandano quali tecnologie acquistare, quali lavorazioni appaltare all’esterno, e come accrescere la capacità produttiva in modo progressivo e sostenibile. Data la varietà di possibili lavorazioni e servizi, le opzioni sul tavolo sono numerose, e includono l’acquisto di una stampante flatbed UV per materiali rigidi. Un’opzione appetibile, che tuttavia viene subito scartata. «Senza dubbio la stampa in piano è molto flessibile e trasversale, ma implica costi di acquisto e di gestione rilevanti, richiede spazi importanti, e induce a competere in segmenti ormai impoveriti,
come quello dei pannelli in Forex», sostiene Fiorani. «Non potendo acquistare una macchina industriale, con una grande potenza di fuoco, ci saremmo trovati schiacciati da competitor più attrezzati e agguerriti». Print For Love realizza la maggior parte dei suoi prodotti con una stampante Epson SureColor SC-S80600 a 10 colori con inchiostri certificati GreenGuard Gold, una plastificatrice e un plotter da intaglio Summa. Tra i prodotti a più alta marginalità ci sono carte da parati personalizzate, espositori e progetti cartotecnici realizzati in cartone, o accoppiando diverse tipologie di materiali cartacei, plastici e metallici. Una condizione sempre più sfidante, che talvolta
impone il ricorso a fornitori esterni, e incoraggia l’azienda a revisionare i suoi processi di finitura. Nell’autunno del 2021, i soci di Print For Love decidono di dotarsi di un sistema di taglio digitale in piano, purché compatibile con gli spazi ridotti del laboratorio, e con un budget limitato. «Volevamo un sistema multifunzionale, che ci permettesse di eseguire ogni tipo di lavorazione in modo efficace e ripetibile», spiega Fiorani. «Al tempo stesso, cercavamo una macchina qualitativa e affidabile, non troppo costosa, meglio se di costruzione europea». Dopo un’analisi approfondita, e una serie di dimostrazioni, l’azienda imbatte in Integra 200, il nuovo sistema di taglio e fresatura digitale lanciato poche settimane prima dall’italiana Valiani. A conquistare lo stampatore, in fase dimostrativa, il piano di taglio da 1.600x2.000 mm, la testa multiutensile, la telecamera per il rilevamento dei marchi di registro, la solidità costruttiva, la precisione e la semplicità d’uso dell’attrezzatura. La decisione è presa, e a gennaio 2022 la macchina entra in produzione presso Print For Love.
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‖ 3) Insegna per interni rivestita in metallo fresato con Integra 200 da Print For Love per un centro estetico. 4) Esempio di display cartotecnico sagomato. 5) I soci di Print For Love, da sinistra Corrado Marchetti, Mauro Mazzocchi, Daniele Fiorani e Christian Borin.
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Packaging ed espositori: una nuova area di sviluppo
Daniele Fiorani CEO di Print For Love
“Creare prodotti standard e al tempo stesso testare nuovi materiali, ci permette di ampliare il dialogo coi nostri già clienti, e di approcciarne di nuovi.”
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Tra i segmenti più remunerativi e promettenti, Print For Love identifica quello degli imballaggi e delle lavorazioni cartotecniche, rese possibili dalla precisione di Integra 200 nel taglio e nella cordonatura del cartone teso e ondulato. Potendo fustellare fogli macchina offset nei formati B2, B1 e 100x160, e fogli di ondulato fino al formato massimo di 160x200, l’azienda piacentina è in grado di produrre astucci, espositori da banco e scatole di pregio, ed eseguire prototipi e pre-serie per conto di aziende cartotecniche e scatolifici della zona. Tra i fattori abilitanti in questo campo, rientrano gli appli-
cativi della suite software Valiani V-Studio, che include strumenti per realizzare e modificare facilmente i tracciati di fustella, oltre che un’ampia libreria di modelli precaricati di scatole ed espositori. Verso l’interior design e nuove (ricche) applicazioni tecniche e industriali Fedele alla sua mission di innovatore e generatore di valore, Print For Love ha deciso di impiegare la nuova attrezzatura per creare prodotti originali e ad alto valore aggiunto. A tal fine, lo stampatore ha avviato con Valiani, e coi fornitori di supporti di stampa e materiali speciali, un progetto di ricerca e sviluppo multidisciplinare, che
l’ha portata a testare ogni genere di materiale, e ad esplorare ogni possibile nicchia dentro e fuori il mercato grafico. Grazie alla dotazione di utensili di Integra 200, e alla sua fresa da 1 kW, Print For Love può effettuare ogni genere di tagli, mezzi tagli, tagli angolati, cordonature e fresature dei materiali rigidi più comunemente impiegati nella stampa digitale, tra cui metacrilato, PVC espanso, alluminio e ogni tipo di lastra acrilica e pannello accoppiato. «Pur senza possedere una stampante flatbed, con Integra possiamo offrire innumerevoli prodotti stampati complessi, sia monomaterici che multimaterici», spiega Fiorani. «Creare prodotti standard, e al tempo stesso testare nuovi materiali, ci permette di ampliare il dialogo coi nostri già clienti, e di approcciarne di nuovi». Tra i settori più promettenti, Print For Love ha identificato quello dell’architettura e della riqualificazione e decorazione di interni. In questo campo, l’azienda realizza pannelli decorativi e targhe, lavora materiali alveolari in plastica riciclata, fresa legno e materiali fonoassorbenti ad alta densità.
strategie Nell’ambito della sua produzione integrata, il gruppo tessile turco ha concentrato la sua offerta digitale sulle tecnologie single-pass e multi-pass di Konica Minolta
Beztaş si affida a Nassenger 10 e SP-1 per rilanciare la sua offerta nel digital textile di Lorenzo Villa
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in dall’antichità, la Turchia vanta un’importante tradizione e specializzazione nelle lavorazioni tessili, ulteriormente accresciuta durante l’Impero Ottomano, e rilanciata nei primi anni del Novecento con la costituzione di grandi opifici di Stato. Solo negli anni Sessanta del secolo scorso, tuttavia, gli imprenditori privati entrano in modo decisivo nel settore, dando vita ad aziende moderne ed effi-
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cienti. Secondo i dati della Turkish Exporters Assembly, nei primi 8 mesi del 2021 il Paese eurasiatico ha esportato materie prime tessili per 6,4 miliardi di dollari, e capi d’abbigliamento per un controvalore di 12,8 miliardi di dollari, per lo più verso l’Unione Europea (Germania in testa), il Regno Unito e gli USA. Fondata nel 1989, e controllata dalla famiglia Acar da quattro generazioni, Beztaş Tekstil è la divisione tessile di Beztaş Group, una multiutility
attiva anche nel settore energetico e forestale. Integrata verticalmente, l’azienda dispone di reparti di filatura, tessitura, maglieria, tintura, stampa e finitura, ed è in grado di fornire a piccole e grandi marche dell’abbigliamento tessuti di alta qualità pronti per la confezione. Per ampliare la sua offerta digitale, a dicembre 2021 Beztaş ha rimpiazzato la flotta preesistente di stampanti inkjet industriali con i sistemi Nassenger 10 e SP-1 di Konica Minolta.
Un portfolio prodotti vasto, per una clientela internazionale Beztaş Textil realizza tessuti a maglia e a navetta, e lavorazioni jacquard. Tra le fibre più utilizzate per le produzioni del gruppo ci sono lino, cotone, poliestere, e misti di rayon, nylon, viscosa ed ‖ In alto, la single-pass Nassenger SP-1. A sinistra, i gruppi stampa con le barre di teste per gli 8 colori; a destra, l’unità di alimentazione per bobine jumbo.
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Emre Acar CEO di Beztaş Tekstil
“Konica Minolta è oggi l’unico fornitore in grado di offrire una tecnologia inkjet industriale completamente proprietaria.” ‖ 1) L’intuitiva interfaccia utente con schermo touch di Nassenger 10. 2) Tessuto stampato in uscita dall’unità.
ca che Beztaş Tekstil ha costantemente accresciuto gli investimenti in tecnologia di stampa digitale.
elastan. Avvalendosi di una rete di agenti nei principali mercati europei, e di un ufficio di rappresentanza a Londra, Beztaş può servire retailer di scala continentale e globale. Sul piano produttivo, l’azienda effettua internamente tutte le lavorazioni di tintura e di stampa. Quest’ultima è eseguita sia con tecnologia digitale che in serigrafia rotativa. Grazie al reparto grafico interno, che opera in stretta collaborazione con i centri stile dei clienti, e con una rete di agenzie, il gruppo elabora e produce oltre 6.000 disegni originali ogni anno. «Vogliamo affermarci sempre più come il one-stop shop per i nostri clienti», spiega Emre Acar, CEO di Beztaş Tekstil. «Per farlo, offriamo loro innumerevoli collezioni e prodotti, con una quantità pressoché infinita di varianti, composizioni e grammature del tessuto». In linea con i trend globali, e con le istanze dei clienti, nell’ultimo decennio l’azienda turca ha accresciuto i suoi investimenti nella sostenibilità, ottenendo le certificazioni GOTS, OEKO-TEX, GRS, OCS, RCS, European Flax e FSC. Tra i principali fattori competitivi del gruppo, la grande flessibilità, i ridotti tempi di consegna e la capacità di supportare i processi di go-to-market dei clienti in ogni parte del mondo. È in quest’otti-
Pionieri dell’inkjet in Turchia Anagraficamente giovane, e animata da uno spirito pionieristico, nel 2000 Beztaş acquista la sua prima stampante inkjet per il tessuto: un modello a 4 teste e 4 colori, con una produttività e una qualità ben lontane dagli standard odierni. Beztaş anticipa così un processo creativo basato su nuovi paradigmi, e può realizzare velocemente campionature per i clienti più esigenti. Negli anni successivi, entrano in azienda stampanti inkjet sempre più produttive, che consentono di gestire efficacemen-
te i micro-lotti, sebbene la tecnologia analogica continui a giocare la parte del leone nelle lunghe tirature. La svolta avviene nel 2013, quando Beztaş, tra i primi in Turchia e nel mondo, acquista una stampante inkjet single-pass, una MS Lario, e rinnova il suo parco di unità multi-pass con modelli industriali. Progressivamente, l’azienda migra verso il digitale tutti i piccoli e medi lotti, e le lunghe tirature di maggiore qualità. Al punto che la percentuale di lavori gestiti in digitale sfonda la soglia del 50%. Saturata la capacità produttiva degli impianti esistenti, e metabolizzati limiti e potenzialità del digitale, nel 2020 Beztas è a un bivio, ed è pronta a compiere uno step di crescita decisivo nell’inkjet.
Da Nassenger 10 a SP-1, per accrescere qualità, affidabilità e servizio al cliente Per rinnovare il suo parco macchine, Beztaş pensa di acquistare una batteria di nuove stampanti multi-pass industriali, apparentemente più versatili e modulari del single-pass. Dopo alcuni test, il gruppo identifica in Konica Minolta il fornire ideale, e si prepara a unificare l’installato sugli standard tecnici e qualitativi di Nassenger 10. L’azienda turca riconosce nella flessibilità della stampante, nella sua affidabilità e produttività, una garanzia di servizio al cliente. Dopo un’accurata analisi delle lavorazioni, eseguita insieme al team di analisti di
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strategie ‖ 3), 4) e 5) Con Nassenger 10 e SP-1, Beztaş Tekstil realizza innumerevoli varianti di tessuti stampati naturali e misti per l’abbigliamento.
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Konica Minolta, Beztaş decide di affiancare a Nassenger 10 la single-pass Nassenger SP-1, rimpiazzando le stampanti preesistenti. «Konica Minolta è oggi l’unico fornitore in grado di offrire una tecnologia inkjet industriale completamente proprietaria a livello di teste di stampa, inchiostri e architettura costruttiva», afferma Acar. «Comparata con altre piattaforme sul mercato, Nassenger è un salto tecnologico nel futuro». Adottando le stesse teste Konica Minolta KM1024i a goccia variabile, la medesima configurazione a 8 colori, e i coloranti reattivi Konica Minolta Type P, Nassenger 10 e SP-1 producono un risultato qualitativo e cromatico analogo. Rispetto alla multi-pass, equipaggiata con 81 teste, le otto barre di stampa di SP-1 sono costruite con moduli a doppia testa, per un totale di 216 moduli e 432 teste. Nassenger 10 alimenta tessuti fino a 1.850 mm di larghezza, che si riducono a 1.830 mm su SP-1.
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I vantaggi qualitativi, operativi ed economici di Nassenger
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Gianluca Macchi Sales Director Textile di Konica Minolta
“Il mercato tessile turco è uno dei più importanti al mondo, e Beztaş è un pioniere e un player chiave nel digitale.”
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La sfida più grande posta da Beztaş è un’integrazione indolore delle nuove stampanti nel flusso di lavoro preesistente. Un obiettivo che i tecnici di Konica Minolta affrontano meticolosamente, apportando modifiche ai moduli di svolgimento, introduzione, asciugatura e raccolta del tessuto già in uso. Sul fronte della gestione del workflow, l’architettura aperta di Nassenger 10 e SP-1 consente a Beztaş di sfruttare le funzionalità del software Inèdit già impiegato. «Poter sostituire solo i motori di stampa, senza alterare le linee, ci ha permesso di salvaguardare gli investimenti pregressi, e risparmiare un’enormità di tempo e di spazio», spiega Acar. «È un risultato straordinario, che qualifica Konica Minolta come il partner tecnologico ideale con cui pianificare la nostra crescita futura».
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‖ 6) Le certificazioni di sicurezza e ambientali di Beztaş Tekstil. 7) Il team tecnico di Konica Minolta. 8) La proprietà di Beztaş con il management team di Konica Minolta.
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Hiroshi Yoshioka Managing Director di Konica Minolta Italia
“Con teste di stampa, inchiostri, hardware e servizi proprietari, vogliamo accelerare la transizione digitale dei nostri clienti nel tessile.”
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Per migrare sempre più lavori dalla serigrafia all’inkjet, la produttività è un fattore decisivo. In quest’ambito, Nassenger 10 garantisce una produttività di 450 m²/h in alta qualità, che salgono a 4.300 m²/h su SP-1. Attualmente, Beztaş può stampare ogni giorno fino a 6.000 m² di tessuto in multi-pass e 60.000 m² in single-pass, incrementabili operando su più turni. «Oltre che molto produttiva, la tecnologia inkjet di Konica Minolta è estremamente stabile e affidabile», prosegue Acar. «Questo si traduce in minori fermi macchina e sostituzioni di teste, costi di gestione più bassi, una produttività complessiva enormemente più alta, e tempi di consegna certi». Grazie al lavoro congiunto dei
suoi tecnici e del team di Konica Minolta, Beztaş ottiene anche la piena uniformità e corrispondenza cromatica sulle due piattaforme. Un risultato che consente di realizzare campionature e produzioni sia su Nassenger 10 che su SP-1, in base alla disponibilità dell’attrezzatura e alla lunghezza della tiratura. Servizi e partnership per sostenere la trasformazione digitale della stampa tessile Tra i pionieri della tecnologia inkjet industriale, Konica Minolta ha investito risorse nella penetrazione dei principali mercati tessili mondiali, quello turco in testa. «Il mercato globale della stampa si sta digitalizzando rapidamen-
te, e il tessile lo fa a ritmi ancor più sostenuti», afferma Hiroshi Yoshioka, Managing Director di Konica Minolta Italia. «Con teste di stampa, inchiostri, hardware e servizi interamente proprietari, vogliamo accelerare la transizione digitale dei nostri clienti». Per supportare gli utilizzatori Nassenger in Turchia, il costruttore impiega già 7 tecnici locali, ed entro il 2022 costituirà una nuova unità di stoccaggio e distribuzione delle parti di ricambio. Una mossa che sottolinea l’importanza della Turchia nella strategia aziendale. «Il mercato tessile turco è uno dei più importanti al mondo, e Beztaş è un pioniere e un player chiave nel digitale», conclude Gianluca Macchi, Sales Director Textile di Konica Minolta. «Siamo entusiasti di aver creato per loro una soluzione personalizzata ed eco-sostenibile, che combina l’esperienza di Beztaş nel tessile con le nostre soluzioni tecnologiche». Beztaş si prepara a completare la migrazione all’inkjet delle lavorazioni serigrafiche. Nei prossimi mesi, l’azienda turca punta ad introdurre una seconda Nassenger 10, e a consolidare la partnership industriale con Konica Minolta.
G4 Un passo avanti Qualità ridefinita Flatbed di 4^ Generazione Nuove teste di stampa La più alta risoluzione possibile Qualità straordinaria Inchiostri di ultima generazione Piano aspirato con Tip Switch Vacuum
Sistemi Inkjet High-End UV Distribuito da:
Ingegnerizzati e prodotti in Svizzera
www.fenixdigitalgroup.com
www.swissqprint.com
strategie Apripista del superwide format in Toscana, lo storico stampatore digitale fiorentino investe nella tecnologia tessile di ATPColor da 3,3 m con termofissaggio in linea
Dardanelli punta sul tessuto e sceglie OneTex per ridefinire la sua offerta in chiave green di Lorenzo Villa
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en oltre i confini del capoluogo toscano, Dardanelli è un brand che combina arte litografica, perfezione cromatica, e una certa visione digitale del futuro della stampa. Sarà per il suo nome iconico, dal sapore epico, ereditato dal fondatore Moreno Dardanelli. Sarà per la lunga militanza nel mercato della prestampa litografica. Prossima al suo sessantesimo compleanno, l’azienda di Calen-
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zano è al tempo stesso una presenza storica delle arti grafiche, e un emblema della trasformazione digitale di un’intera industria, di cui pochi ignorano l’esistenza. La prima svolta nel business di Dardanelli risale agli anni Novanta del secolo scorso, quando la proprietà intuisce anzitempo l’incipiente rivoluzione imposta dalla fotografia digitale, e riesce a intercettare e anticipare i cambiamenti imposti dal CtP nei flussi di lavoro dei tipografi. Con l’ingresso in azien-
da della seconda generazione, impersonata da Nadia Dardanelli e Rodolfo Presutti, nei primi anni Duemila l’azienda familiare toscana intraprende con decisione la via della stampa digitale di grande formato. Nel 2006 Dardanelli è uno dei primi stampatori della regione a introdurre una stampante UV da 3,2 m, una NUR Expedio 3200, e a soddisfare le esigenze di comunicazione di allestitori fieristici e organizzatori di congressi, eventi sportivi e musicali, e retailer.
Il one-stop shop della stampa di grandissimo formato, dalla progettazione alla consegna Sin dai primi approcci alla stampa digitale, Dardanelli intuisce che, per avere successo in un mercato dinamico e competitivo, è necessario adottare un approc‖ In alto: a sinistra, le stampanti Durst Rho 512R e Fujifilm Uvistar Pro8; a destra, la stampante sublimatica ATPColor OneTex 3300.
strategie ‖ 1) Gli operatori di prestampa di Dardanelli vantano competenze di colore e qualità derivanti dalla fotolito. 2) L’azienda è specializzata nella realizzazione di progetti di grandissimo formato indoor e outdoor.
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cio consulenziale e offrire un servizio tempestivo. Per assecondare le richieste di qualità e le tempistiche stringenti dei clienti, negli ultimi due decenni l’azienda ha investito nelle tecnologie più avanzate, e accresciuto le competenze tecniche dei suoi collaboratori. «Sono orgoglioso di guidare un team affiatato e affidabile», afferma Tommaso Presutti, Responsabile di Produzione di Dardanelli. «La cultura del colore, ereditata da mio nonno Moreno, è un patrimonio che permea tutta l’azienda e costituisce un valore essenziale per i nostri clienti». In oltre quindici anni di militanza nel digitale, il parco macchine di Dardanelli si evolve continuamente, con l’introduzione di una prima stampante HP Scitex da 5 metri nel 2009, di una Fujifilm Uvistar Pro8 nel 2015, e di una Durst Rho 512R nel 2018. Nel 2017 l’azienda investe anche sulle lavorazioni su supporti rigidi, con una Durst Rho P10 e un sistema di taglio digitale Protek Unico TT. Con i suoi 17 collaboratori, Dardanelli opera su una superficie produttiva di 1.000 m².
a fornire consulenza nel campo dei materiali e delle tecniche costruttive e applicative per stand fieristici, location e progetti di comunicazione outdoor. Già da tempo l’azienda impiega il tessuto in poliestere, che personalizza con le sue stampanti UV. È il desiderio di accrescere ulteriormente la qualità dei suoi prodotti a indurre lo stampatore a esplorare il mondo della sublimazione. «La stampa UV non valorizza appieno le qualità estetiche e tattili del tessuto», spiega Presutti. «Volevamo un prodotto dall’aspetto naturale, bello da vedere e da toccare, e del tutto privo di odori». Abituata a lavorare su grandissimi formati, nell’estate del 2019 Dardanelli decide di introdurre una
stampante sublimatica in formato 5 metri, per offrire ai suoi clienti una reale alternativa tessile, per le applicazioni indoor e outdoor. Messo a punto il business plan, lo stampatore opziona nuovi spazi produttivi, e si prepara a investire nella tecnologia di stampa più adatta alle proprie esigenze. La scelta di OneTex 3300 e della stampa diretta su tessuto senza calandra esterna La proprietà aziendale si documenta sulle opzioni tecniche disponibili e pianifica dimostrazioni presso i principali fornitori. Contestualmente, visita aziende di stampa digitale che già utilizzano stampanti sublimatiche. Ciò
che più preoccupa i tecnici di Dardanelli, abituati al processo di stampa UV, è l’accoppiamento in calandra tra carta transfer e tessuto. Di conseguenza, la scelta ricade sulla stampa sublimatica diretta su tessuto, con termofissaggio in linea. «Da neofiti, abbiamo concluso che più passaggi ci sono, più è probabile sbagliare», racconta Presutti. «Assistendo a numerose dimostrazioni, abbiamo capito che stavamo affrontando un cambiamento epocale, e abbiamo deciso di ridurre al minimo le variabili». Dopo aver conosciuto il team tecnico di ATPColor e assistito a ben quattro demo dei sistemi OneTex, Dardanelli sceglie l’azienda italiana come partner per la transizione al tessuto. A convincere lo stampatore sono l’esperienza pluridecennale del costruttore nella sublimazione tessile, la qualità di stampa e la brillantezza dei colori, la compattezza e semplicità d’uso delle stampanti, l’efficacia e l’efficienza energetica della calandra integrata, coperta da brevetto. Dardanelli è pronta a muovere un passo decisivo, e a febbraio 2020 sigla l’ordine per una OneTex 5200 da 5,2 m, l’am-
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Amante del bello da sempre, attratta dalla stampa tessile Coinvolta nella realizzazione di progetti di allestimento e interior decoration per i suoi clienti, da sempre Dardanelli è chiamata
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‖ 3) Operazioni di stampa su OneTex 3300. 4) L’unità di cucitura integrata della stampante ATPColor. 5) La cucitura del tessuto in poliestere eseguita dagli operatori di Dardanelli.
miraglia della gamma ATPColor. L’inizio della pandemia, tuttavia, induce a una maggiore cautela e, in accordo con ATPColor, Dardanelli ripiega su una OneTex 3300 da 3,3 m. Equipaggiata con 8 teste Kyocera KJ-4, configurata a 4 colori, la stampante può alimentare bobine fino a 200 kg di peso e sviluppare una produttività massima di 320 m²/h (circa 160 m²/h in alta qualità). L’unità entra in piena produzione a maggio 2021. Un workflow inedito e sfidante 4
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Tra gli apripista della stampa tessile sublimatica di grandissimo formato, Dardanelli si trova a fronteggiare variabili inattese, a monte e a valle del processo di stampa. «La stampa UV produce risultati prevedibili, in termini qualitativi, cromatici e dimensionali», sottolinea Presutti. «Nella sublimazione, invece, è necessario prevedere e compensare in prestampa le variazioni dimensionali che il tessuto in subisce in fase di termofissaggio». Grazie al corpo macchina compatto e al sistema di cucitura integrato di OneTex, gli operatori di Dardanelli possono raccordare la nuova bobina di tessuto alla precedente, ed effettuare cambi lavoro rapidi. Le sei lame di taglio longitudinali, posizionabili liberamente lungo la larghezza della bobina, consentono poi di sezionare il tessuto in uscita, semplificandone la finitura. Con l’arrivo della stampante, Dardanelli ingaggia anche personale specializzato nella cucitura, e avvia un programma di formazione per gli operatori coinvolti nelle lavorazioni tessili. «Eseguiamo da sempre lavori di precisione, come il taglio, la saldatura, l’occhiellatura di banner e reti, la creazione di asole e tasche», racconta Presutti. «Il tessuto ci ha portati fuori dalla nostra zona di comfort, ma
strategie 6
‖ 6) Allestimento teatrale in tessuto. 7) OneTex 3300 consente di riprodurre anche i dettagli più fini con grande precisione. 8) Stand fieristico in tessuto retroilluminato realizzato da Dardanelli con la tecnologia sublimatica.
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ogni giorno di più impariamo a trattarlo, e a ottenere i risultati migliori». Più tessuto e meno PVC, sia nel flessibile che nel rigido, verso nuovi mercati applicativi Specializzata nella stampa roll-toroll di grandissimo formato, Dardanelli è un utilizzatore abituale di banner, reti mesh, e altri materiali a base di PVC. La decisione di introdurre la sublimazione rappresenta per l’azienda uno step evolutivo cruciale, e una pietra miliare nella strategia ambientale, da sempre attenta ai trend globali e alle esigenze dei clienti. «L’economia circolare è un moto potente e irreversibile, che induce i nostri clienti a chiedere in modo insistente soluzioni di stampa e decorazione eco-sostenibili», afferma Presutti. «La sublimazione cambierà il mercato, e contribuirà alla progressiva eliminazione del PVC in tutte le applicazioni di breve durata». Per la stampa su materiali rigidi, Dardanelli impiega Forex, Dibond, pannelli espansi, e lastre acriliche. Anche in quest’ambito, l’azienda punta a proporre il tessuto, abbinato a strutture di
tensionamento smontabili e riutilizzabili, come l’ideale rimpiazzo di PVC e materie plastiche. Situata nel cuore di uno dei principali distretti tessili italiani, Dardanelli è coinvolta in importanti progetti di allestimento e arredamento d’interni per conto di importanti marche di abbigliamento, e collabora con alcuni stampatori tessili del circondario. In un simile ecosistema, padroneggiare la tecnologia di stampa sublimatica si sta rivelando un’opportunità per collaborare a progetti di interior decoration per alberghi, location e spazi residenziali. Dardanelli sta inoltre dialogando con fashion designer e architetti per realizzare la decorazione personalizzata di piccoli lotti di tessuto in polieste-
re, per l’abbigliamento e la casa. «Utilizzare tessuti di qualità, riciclati e riciclabili, impatta sui costi e sui prezzi di vendita. Ma sempre più clienti li apprezzano e ce li chiedono», conclude Presutti. «Il mercato della sublimazione è ogni giorno più affollato, ma siamo certi che mantenendo un posizionamento premium potremo continuare a crescere e prosperare nel medio e lungo termine». Avviata con successo la prima OneTex 3300, e superate le difficoltà economiche post-pandemia, entro il 2023 Dardanelli punta a realizzare il suo piano industriale in campo tessile, installando una OneTex 5200, una linea di cucitura automatica e nuovi sistemi di finitura.
Tommaso Presutti Responsabile di Produzione, Dardanelli
“La sublimazione cambierà il mercato, e contribuirà alla progressiva eliminazione del PVC nelle applicazioni di breve durata.”
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speciale Pressati dalle mutate priorità dei consumatori, brand e retailer ripensano i loro negozi in termini di dimensioni, tecnologie, contenuti e modelli di fruizione
Il nuovo “paesaggio” del retail è fisico e digitale, e parla di diversità e inclusione di Francesca Zorzetto // francizorzetto@gmail.com
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omprendere il paesaggio del retail, e le potenti trasformazioni che sta subendo, ci permette di navigare tra fenomeni complessi, e intuirne le opportunità. In questo articolo, il mio obiettivo è disegnare una sorta di “mappa” di un nuovo panorama, analizzando alcuni trend rilevanti, e valutando il loro impatto sul visual merchandising e sul negozio fisico.
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Format e cambiamenti Partiamo dai format più diffusi. Da una parte abbiamo un utilizzo importante di pop-up store e temporary store: esperienze effimere, limitate nel tempo. Dall’altra abbiamo i department store, che si sono reiventati per essere luoghi di destinazione, aggiungendo elementi attrattivi come food court, hospitality ed eventi. Il grande magazzino parigino Samaritaine
non solo ha una superficie di vendita di 20.000 m², ma si propone come luogo di destinazione con lo spazio di bellezza più grande d’Europa, una SPA, 12 ristoranti, lo spazio “Voyage” di 100 m². Poco distante c’è poi l’Hotel Cheval Blanc Paris, lussuosa struttura alberghiera di proprietà del gruppo LVHM, lo stesso che controlla Samaritaine (tramite DFS) e il Fondaco dei Tedeschi a Venezia. Un altro interessante cam-
Francesca Zorzetto inizia il suo percorso di consulente e formatrice free-lance nel 2005, dopo una significativa esperienza in azienda. Oggi supporta brand e realtà indipendenti nella presentazione di prodotti e servizi, nello sviluppo di competenze e nella realizzazione, attraverso il visual merchandising, di obiettivi commerciali. Scrive di visual merchandising e retail marketing e nel 2010 è co‑autrice di “Temporary Store: la strategia dell’effimero”. Dal 2014 collabora con Retail Institute Italia, e dal 2014 al 2020 ha coordinato il corso di specializzazione in Visual Merchandising di IED Venezia. Ha fondato il blog milanretailstore.com e organizza “visual tour” tematici a Milano per aziende e addetti ai lavori.
speciale ‖ 1) laESSE è il fortunato concept di Esselunga, che punta su dimensioni ridotte e location urbane. 2) Il leggendario store parigino Samaritaine punta su un mix di esperienze gastronomiche e cura della persona.
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biamento nei format, già iniziato nel 2019, è la proposta di store più piccoli, ma centrali, da parte di retailer che solitamente lavorano su grandi superfici più grandi e periferiche. È il caso di laESSE di Esselunga che, dopo la prima apertura di Corso Italia a Milano (2019), non ha smesso di aprire nuovi spazi. Anche nell’ambito di arredo e home decor, dopo l’apertura di IKEA Planning Studio in Via Albricci a Milano, anche Maisons Du Monde ha sperimentato un nuovo format in Corso Buenos Aires, nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbana dove ha trovato sede anche Nike. Simili mosse sembrano assecondare una delle nuove abitudini dei consumatori: soddisfare i propri
bisogni nel raggio di 15 minuti dalla propria abitazione, meglio se spostandosi con mezzi di trasporto sostenibili. Anche nelle grandi arterie commerciali si sono aperte nuove opportunità immobiliari, grazie alle location rimaste sfitte a causa della pandemia. Dal punto di vista del visual merchandising, location più piccole implicano poi una revisione del layout merceologico e dell’assortimento, nonché la progettazione e l’allestimento delle vetrine secondo nuovi paradigmi. I nuovi format richiedono altresì di ripensare la customer experience, poiché la fruizione dello spazio da parte del consumatore “urbano” può essere molto diversa in termini di durata e frequenza delle visite, modali-
tà di accesso a piedi o con i mezzi pubblici, anziché con l’automobile. Relazioni umane e universi digitali Il retail phygital è ormai dato per assodato. Quando si progetta un nuovo store, si pensa ad offrire esperienze ibride, che attraversino il mondo fisico e lo spazio digitale. Ma la tecnologia non può essere fine a stessa, quanto piuttosto diventare un supporto funzionale per brand e consumatori, secondo un nuovo approccio strategico che metta al centro le persone. In sintesi, deve creare relazioni e non barriere. In questi anni ho visto player importanti introdurre display digitali nelle vetrine, e poi
magari tornare a soluzioni analogiche perché gli strumenti digitali non suscitavano nei clienti l’interesse e il coinvolgimento sperati. Inoltre, erano difficili da gestire nell’operatività del punto vendita. Al contrario, sembrano performare molto bene gli strumenti per il pagamento veloce e autonomo, perché consentono ai clienti di risparmiare tempo, riducono le code, ed evitano assembramenti. Meglio ancora se sono presidiate dal personale di vendita, a supporto dei consumatori meno “smart”. Se ben comunicata, anche la possibilità di pagare in varie zone del punto vendita è un’ottima soluzione, perché preserva la relazione one-to-one con chi ci ha accompagnati nelle nostre scelte di acquisto. Questi esempi servono a capire come il fattore umano, e l’esperienza di una relazione in presenza, siano asset fondamentali per il punto vendita fisico. È altresì importante rimarcare che Gen Z e Millennial sono un grande pubblico da intercettare, ma la demografia ci ricorda che in Europa (e in particolare in Italia) assistiamo a un calo della natalità e all’invecchiamento della popolazione. A inizio 2021, in Italia, gli over 65 erano 13 milioni e 923mila (+64 mila rispetto al 2020), ovvero il 23,5% della popolazione totale, mentre la media europea è del 20%. Il nostro è poi il Paese europeo con l’età media più elevata: 47,2 anni rispetto alla media europea del 43,9. Nel 2020, l’Italia ha avuto un calo del 30% delle nascite rispetto al 2008 (The 2021 Ageing Report Economic & Budgetary Projections for the EU Member States, maggio 2021 e Report Istat, maggio 2021). Tra gli impieghi più efficaci della tecnologia nel punto vendita, ci sono quelli pensati per fornire messaggi diversi (o aggiuntivi) ai differenti target di utenti, avvalendosi magari di QR code. Il proliferare
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di nuove modalità di check-out, inoltre, permette di gestire le diverse aree del negozio in modo più flessibile, riducendo le aree destinate al pagamento, e rendendole disponibili per presentazioni di prodotto. Nel nuovo store di Oltre, (Gruppo Miroglio) presso il Leone Shopping Center di Lonato del Garda, la cassa diventa un elemento di arredo e valorizzazione del prodotto, con un banco abbassato e forme e volumi che lo rendono leggero e quasi invisibile. L’obiettivo è rendere più fluida e coinvolgente la shopping experience, e ridurre la barriera tra personale di vendita e cliente. Dentro il Metaverso Uno dei fenomeni che non possiamo non citare è il Metaverso. È già qui, è il futuro, o è destinato ad essere una bolla effimera come lo è stata Second Life? Non avendo la sfera di cristallo, ciò che vediamo è che molti brand ci stanno investendo. Dal 24 al 27 marzo, ad esempio, si è svolta la prima Meta-
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verso Fashion Week, cui hanno partecipato molti brand. Grazie alla lettura dei Fjord Trends 2022 (M. Curtis-M. Cotton 2022) ho capito che Metaverso non è uno strumento, o un canale, ma un luogo, un universo dove fisico e digitale si incontrano. Il Metaverso è l’evoluzione di Internet, una dimensione che le persone possono abitare per vivere esperienze condivise e potenziate grazie allo sviluppo di 3D, realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR). La sfida per i brand è capire se e come i loro clienti abiteranno il Metaverso, ma intanto è meglio esserci e non lasciare troppo spazio ai propri competitor. Il Metaverso è l’intreccio tra l’esperienza immersiva del digitale, l’universo del gaming, e le relazioni virtuali a cui tutti siamo ormai abituati. I Gamers sono un’infinità: nel 2020 erano 2,7 miliardi (Il Sole 24 ore, 14 febbraio 2020). Quali sfide e opportunità offre quindi il Metaverso al Visual Merchandising, e come impatterà sui punti vendita brick & mortar? Riguardo l’impat-
to sullo store fisico, è interessante segnalare quanto accaduto durante l’ultima Milan Fashion Week nel flagship store di Benetton a Milano. Il marchio ha presentato al tempo stesso il restyling del negozio di Corso Vittorio Emanuele, e lo sbarco nel Metaverso, lanciando il suo primo negozio nel Metaverso a partire dal negozio fisico, e proponendo esperienze a metà tra i due mondi. La boutique Benetton nel Metaverso è modulata sul concept dello store fisico: non è un luogo dove acquistare capi, ma in cui i visitatori possono partecipare ad attività di gaming e accumulare QR Code per fare acquisti nel negozio fisico. La farmacia diventa emblema di salute e bellezza La cura per il proprio benessere, e per quello altrui, ha dominato i nostri pensieri negli ultimi due anni, e probabilmente continuerà a rappresentare una priorità sociale e individuale nel prossimo futuro. La farmacia, luogo sicuro
‖ 3) Nel suo nuovo store, Oltre abbatte la barriera fisica e psicologica del banco cassa. 4) In occasione del restyling dello store di Corso Vittorio Emanuele a Milano, Benetton crea un’esperienza tra realtà e Metaverso. 5) Apoteca Natura punta a ridefinire il ruolo delle farmacie, in cui inserisce anche sistemi di biofiltrazione botanica dell’aria.
(e aperto) in ogni fase della pandemia, è diventata un punto di riferimento. Negli ultimi anni il settore ha vissuto una grandissima trasformazione, in Italia forse più che altrove. Fino al 2017, ad esempio, c’erano ancora limiti legislativi che frenavano la creazione di vere e proprie catene, ma ora lo scenario è cambiato, e non mancano modelli di business basati su customer experience e design. La farmacia è sempre più luogo di consulenza e prevenzione, e riserva aree dedicate alla cura del corpo, alla bellezza, talvolta anche agli interventi estetici. Anche a livello di prodotti, sempre più farmacie propongono proprie linee di bellezza con astucci ed etichette personalizzati. Tutto fa pensare
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speciale ‖ 6) Nel nuovo flagship store di Primark a Milano lavorano 400 persone di 24 nazionalità diverse: un esempio di integrazione e multiculturalità. 7) Coop ha creato il primo punto vendita della GDO in Europa a misura di consumatori affetti da autismo.
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del retailer per una moda più sostenibile e alla portata di tutti. Nel punto vendita sono impiegate oltre 400 persone di 24 nazionalità diverse, un mix che riflette la diversità culturale e le sue opportunità. Conclusioni
che in futuro la farmacia sarà un hub di benessere e prevenzione. Tra i pionieri di un nuovo modo di essere farmacia, citiamo Apoteca Natura, un network di farmacie affiliate indipendenti, con oltre 700 store sul territorio nazionale, e oltre 300 tra Spagna e Portogallo. Insieme ad AFAM, fanno capo alla famiglia Mercati, proprietaria del Gruppo Aboca. Apoteca Natura è il primo Network di Farmacie Benefit al mondo, e dal 2019 è una Società Benefit certificata B Corp. Attenzione alla sostenibilità, e alla relazione con il consumatore, caratterizzano tutti i progetti di retail design e visual merchandising del Gruppo. In occasione della ristrutturazione, della Farmacia Comunale Europa, a Firenze, Apoteca Natura ha lanciato il progetto Fabbrica dell’Aria, un sistema di biofiltrazione botanica che riduce gli inquinanti atmosferici del 97% sviluppato da Pnat, ex spin-off dell’Università di Firenze. Tra pianeta e persone, tra sostenibilità e inclusione La preoccupazione per le sorti del pianeta, e la ricerca di stili di consumo più consapevoli, sono parte stabile delle priorità dei consumatori, cui brand e retailer sono chiamati a rispondere attraverso prodotti, design, packaging e comunicazione. Che impatto avranno sul visual merchandis-
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ing? Anzitutto, sarà necessario lavorare su materiali eco-sostenibili, facili da smaltire e riciclabili, sia per le vetrine che per gli allestimenti in-store. Per accelerare sui tempi, sarà cruciale creare momenti formativi sull’argomento, e lavorare con i propri fornitori per costruire negozi a basso impatto ambientale. Un altro tema cruciale è l’attenzione alle persone, e la salvaguardia e valorizzazione della loro diversità. Anche se altri player della GDO si sono mossi in questa direzione, mi ha colpito quanto realizzato da Coop Lombardia nel punto vendita di aperto nel 2021 a Monza (MB), è il primo negozio “autism friendly” nel campo della GDO in Europa. Corsi di formazione 7
per il personale, stretta collaborazione con le associazioni del territorio, interventi sugli aspetti acustici e luminosi, e l’adozione di una segnaletica composta da pittogrammi e realizzata secondo i criteri della CAA (Comunicazione Alternativa Aumentata,) sono gli strumenti scelti per migliorare l’esperienza di shopping delle persone autistiche, e delle loro famiglie. Attenzione all’inclusione e alla sostenibilità si ritrovano anche nell’attesissima apertura di Primark in Via Torino, a Milano. Nell’edificio trovano spazio anche il quartier generale italiano, e un nuovo showroom. Nel flagship store è presente una selezione di prodotti del marchio Primark Cares, che testimonia l’impegno
Una delle frasi più belle che ho letto nelle mie ricerche (la fonte è purtroppo anonima) recita: «Immersive displays are the visual merchandiser’s new mantra». È un invito a ricordarci che, nel negozio fisico, al centro ci sono sempre i clienti e i loro sensi. Come conquistarli, quindi? Anzitutto proponendo allestimenti coinvolgenti e design sorprendenti, che agiscano su tutti i sensi. In secondo luogo trovando strumenti di comunicazione e linguaggi espositivi che sappiano comunicare con target diversi. E progettare spazi di vendita che superino le inevitabili paure, resistenze e barriere che restano dopo anni bui. Il nuovo paesaggio del retail si affronta come un viaggio in un luogo nuovo e inesplorato: preparandosi e predisponendosi al cambiamento.
idee per crescere Rivolgersi a gruppi specifici di clienti, creare call to action efficaci, sviluppare contenuti rilevanti e casi di studio può catturare più acquirenti di materiali stampati
Con il vostro sito web potete attrarre nuovi clienti: purché non parliate di stampa di Matthew Parker
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ia moglie si preoccupa che l’industria della stampa possa non fare bene alla mia salute. Il motivo? È senza dubbio per via dei gemiti agonizzanti che sente provenire dal mio ufficio. Di solito li emetto mentre visito i siti web degli stampatori. Per alcuni di essi è stato chiaramente speso un sacco di tempo e di denaro. Alcuni
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sembrano davvero belli, ma c’è un problema. La maggior parte dei siti web parla molto dell’azienda, e dice molto poco su quanto e come essa si focalizzi sul cliente. L’acquirente medio di prodotti stampati non passerà molto tempo su questi siti, non importa quanto siano belli. Qualche dato statistico Ecco alcune statistiche interessan-
ti su quanto sia difficile conquistare del lavoro tramite il sito web. Secondo Hubspot, la maggior parte delle persone non trascorre più di 30 secondi anche su alcuni dei siti web più popolari al mondo. La visita media di un sito web B2B nel 2021 dura solo 80 secondi. Non è molto per convincere qualcuno che dovrebbe fare affari con te. Ma le cattive notizie non finiscono qui. Secondo Sana, il 50% dei siti di e-commerce B2B non
Matthew Parker opera attraverso il suo brand Profitable Print Relationships. Matthew ha oltre 20 anni di storia nell’ambito dell’acquisto di stampa e tra le altre esperienze ha gestito gli acquisti di stampa di Future Publishing, uno dei principali editori di riviste consumer nel Regno Unito. Nel corso della sua carriera ha gestito oltre 1.400 trattative con aziende di stampa e oggi mette a frutto la sua esperienza di buyer come formatore e mentore in grado di aiutare le aziende di stampa a vendere di più e con maggiori marginalità. Potete scaricare gratuitamente l’e-book di Matthew “Dieci errori comuni nella vendita di stampa e cosa fare in proposito” dal sito profitableprintrelationships.com.
idee per crescere
soddisfa pienamente le aspettative dei visitatori. Ancora peggio, il 94% degli acquirenti B2B patisce problemi di customer experience online. Quindi, se stai cercando di vendere la tua stampa direttamente online, potresti trovarti di fronte ad alcune sfide. Sia che il tuo sito web abbia lo scopo di coinvolgere i potenziali clienti, o di vendere la stampa, è importante avere una strategia di contenuti. Questa dovrebbe in primo luogo attirare i visitatori giusti, e poi incoraggiarli a rimanere sul tuo sito il più a lungo possibile. Con questo in mente, ecco tre modi per stimolare più visitatori col tuo sito web e (altrettanto, se non più importante) incoraggiarli a rimanere sul sito più a lungo. Creare landing page specifiche per ogni settore Le landing page tipiche delle aziende di stampa sono spesso molto generiche. Di solito, l’attenzione principale è sulla stampa,
sulla qualità prodotta, e sulle competenze dell’azienda. Il problema è che ci sono centinaia di siti web di stampa simili. Questo tipo di contenuto non incoraggia un visitatore a rimanere su un sito. La gente ha già visto tutto questo. Soprattutto, il contenuto ha poca rilevanza o interesse per l’acquirente medio. È molto meglio creare una serie di pagine di destinazione dirette a specifici settori di mercato. Queste pagine sono più efficaci se sono basate sul principio TPD (Target Audience, Pain and Difference), ovvero target di utenti, dolore e differenza. Con una buona landing page, allineerai la tua azienda ad uno specifico settore di mercato, e mostrerai la tua esperienza in quel settore. Parlerai anche delle problematiche e delle sfide che tipicamente affliggono le aziende di quel settore. Indicherai come puoi contribuire a risolverli. Infine, mostrerai come la tua soluzione o il tuo approccio aziendale siano diversi. Se un acquirente viene accolto con una landing
page focalizzata sul suo settore, che parla dei suoi problemi e di come possono essere risolti, è molto più probabile che rimanga sul sito. Questo è ancora più probabile se incontra qualcosa di insolito su detta pagina. Forse ha a che vedere col fatto che sta finalmente trattando con un’azienda che capisce davvero il suo settore. O forse si sta imbattendo in soluzioni che non ha mai visto prima. Per rendere una landing page il più possibile interessante per un visitatore, è importante creare un titolo forte. È improbabile che le persone continuino a leggere se il titolo non cattura il loro interesse. Il titolo giusto può anche fare la differenza in fase di ricerca sul web. Alcuni dei migliori titoli sono basati sui risultati. Per esempio, si potrebbe avere un titolo che parli di: “Come un’azienda del settore X ha ridotto i suoi costi di N €”. Oppure: “Perché l’azienda X ha aumentato i contatti/clienti/ vendite del N%”. La strategia finale è quella di assi-
curarsi che ci siano dei link sulla pagina che incoraggino il visitatore ad esplorare ulteriormente il tuo sito. Ma ne parleremo dopo. Creare più risorse nel sito web Maggiori sono i contenuti utili per un visitatore, più a lungo è probabile che rimanga sul sito. Il modo migliore per creare questi contenuti è pensare a tutte le domande a cui un potenziale cliente potrebbe voler rispondere. Ricorda che l’importante è pensare come il cliente: le sue domande saranno raramente domande tecniche sulla stampa. Piuttosto, è probabile che si basino sul suo lavoro. La prima serie di domande sarà probabilmente molto generale. Potrebbe essere “Come può un’azienda che fa pizze aumentare le vendite?” o “Come può uno studio di design attirare nuovi clienti?”. Se hai mostrato loro un particolare prodotto o servizio, allora è probabile che ti pongano delle domande su questo. Per esempio, “Quali
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idee per crescere
risultati può raggiungere uno studio legale con il direct mailing?” o “Che tipo di insegne funzionano meglio per i piccoli negozi?”. Alcuni dei contenuti più convincenti sono i casi di studio (case study). Qui è dove puoi mostrare esattamente come hai lavorato per un cliente. È fondamentale evidenziare i problemi che stava affrontando, e come llo hai aiutato a superarli. La cosa più importante che la gente vorrà sapere è quali sono i risultati effettivi che si raggiungono lavorando con te. Non è rilevante che tu abbia prodotto una stampa di buona qualità,e neanche che è stato bello lavorare con te. Vorranno sapere come hai aiutato il tuo cliente ad aumentare le vendite, o a ridurre il tempo di commercializzazione di un prodotto. Più risultati misurabili puoi includere, meglio è. Per creare un potente case study, dovresti intervistare i tuoi clienti. Non importa se non vogliono essere nominati: puoi scrivere un case study su un cliente senza dire chi è. Questo tipo di contenuto è ottimo per creare coinvolgimento. Nell’ambito del contenuto, o
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alla fine di ogni pagina, assicurati di includere link ad altre parti del contenuto in cui i visitatori possono saperne di più. Contenuti come questo migliorano anche i tuoi risultati di ricerca. Possono essere molto potenti quando le persone creano ricerche molto specifiche. Infine, sono un ottimo modo per popolare il tuo blog o le tue pagine sui social media. Tuttavia, il tuo obiettivo è che i visitatori del tuo sito facciano più che leggere. Ecco perché la terza strategia è cruciale. Creare una call to action La maggior parte dei siti web hanno solo una generica call to action mirata a richiedere maggiori informazioni, o alla compilazione un modulo di richiesta. Il problema è che pochissime persone lo fanno davvero. Ci sono un paio di modi per superare questo problema. In primo luogo, tieni presente che alcune persone vogliono davvero saperne di più rapidamente. Ma non vogliono dover fare una chiamata o inviare un’e-mail, e poi aspettare che qualcuno li contatti. Molte
persone vogliono chattare online istantaneamente. È qui che un chatbot può essere molto utile. Di questi tempi, i chatbot sono spesso semplici e facili da installare. Tu o il tuo staff sarete avvisati quando il chatbot viene utilizzato, e sarete in grado di rispondere. È anche facile esternalizzare le risposte del chatbot per quando sei fuori ufficio. Altri visitatori trovano le tue informazioni interessanti, ma non sono ancora pronti all’azione. Forse stanno solo facendo delle ricerche per un progetto futuro. Quindi, come si fa a mantenere il contatto con loro? È qui che è importante incoraggiare le persone a iscriversi a una newsletter via e-mail. Ma tratterò le strategie di newsletter in modo più dettagliato nel mio prossimo articolo. Il punto importante è dare a qualcuno una ragione per cui dovrebbe iscriversi alla tua newsletter. Le ultime notizie dalla tua azienda non sono sufficienti. Dì agli abbonati cosa offrirai loro. Dai loro un incentivo, come un caso di studio dettagliato, in cambio dell’iscrizione. Assicurati di pubblicizzare l’i-
scrizione ovunque sul tuo sito. Un sito web accattivante non riguarda la stampa La strategia importante è fare sì che il tuo sito web riguardi il tuo visitatore. Cosa vuole imparare? Come puoi aiutarlo? E come puoi farlo rimanere più a lungo sul tuo sito grazie a questo. Quali sono i prossimi passi per creare un buon sito web? 1) Fai revisionare il tuo sito web da uno sviluppatore. Questo articolo non affronta gli aspetti tecnici di un sito web, e vale la pena ottenere aiuto anche per questo. 2) Decidi chi vuoi attrarre. A che tipo di azienda si rivolge il tuo sito web? Decidere i giusti mercati di destinazione è vitale. 3) Inizia a creare contenuti. Se questo per te è un problema, considera l’outsourcing. Io posso darti una mano, se vuoi. Questa potrebbe anche essere la tua occasione per aiutare me e mia moglie. Sarà molto contenta di sentire meno lamenti dal mio ufficio perché ci sono in giro più buoni siti web di aziende di stampa che io possa visitare!