Italia Publishers 02/2023

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STRATEGIE

Con l’automazione digitale Xcatola scrive le sue regole per sfondare nel packaging

SPECIALE

La permacrisi disegna i nuovi scenari del retail e spalanca nuove opportunità

IDEE PER CRESCERE

Customer care: una carta vincente e imprescindibile, ancora troppo sottovalutata

Italia Publishers - Anno XXXV - n° 02/2023 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI

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EDITORIALE

5 | Specialisti, diversificati o solo più collaborativi?

NEWS

6 | Novità dai player del mercato digitale

STRATEGIE

12 | Con l’automazione digitale Xcatola scrive le sue regole per sfondare nel packaging

18 | Etichette e nobilitazione: pilastri di un ideale “Ponte sullo Stretto” tra stampatori

24 | Tecnostampa potenzia il suo reparto digitale con la prima swissQprint Kudu in Italia

28 | Mite Grafica apre a nuove opportunità di business con VISIO di Automa Pantografi

32 | ICO migliora l’efficienza del suo reparto di progettazione installando una Optima 160

36 | Con Nassenger 8, F&F cresce nel fashion e negli accessori, e abbraccia l’home textile

SPECIALE

42 | La permacrisi disegna i nuovi scenari del retail e spalanca nuovi format e opportunità

IDEE PER CRESCERE

46 | Customer care: una carta vincente e imprescindibile, ancora troppo sottovalutata

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sommario
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inserzionisti

Agfa pag. 23

ATPColor pagg. 40-41

B+B International pag. 39

Durst pag. 11

Elitron IV cop.

Eurmoma pag. 17

F Service pagg. 8-9

FAI III cop.

Fenix DG pag. 35

FESPA pag. 1

Fotoba pag. 3

Monti Antonio II cop.

DIGITAL PRINT FINISHING SOLUTIONS

NGW Group pag. 31

Soltech Sevice pag. 15

Xeikon pag. 27

Zünd pag. 4

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Italia Publishers – Anno XXXV – n° 02 2023

Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94

Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015

Direttore editoriale Lorenzo Villa Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo

Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com

Collaboratori

Davide Medri Francesca Zorzetto

Copertina Sara Ciprandi Pubblicità marketing@densitymedia.com

Stampa Unigrafica Postalizzazione ET System

Abbonamento 6 numeri

€ 60,00 (Italia) / € 120,00 (estero) Ufficio abbonamenti abbonamenti@densitymedia.com

Specialisti, diversificati o solo più collaborativi?

Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizziamo film in materiale compostabile.

Editore

Density srl, Via Thaon di Revel 21, 20159 Milano P.IVA 03454220124

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Testata sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione media, in conformità al regolamento CSST, per il periodo 01/01/2022 – 31/12/2022.

La tecnologia digitale ha reso prestampa, stampa e finitura più accessibili, e ha favorito una certa permeabilità tra segmenti applicativi che per decenni hanno vissuto a compartimenti stagni. Ne parliamo spesso nei nostri numeri tematici su packaging, etichette, automazione, stampa di piccolo e grande formato, i cui protagonisti sono talvolta vecchie glorie di uno specifico settore, o in molti casi outsider totali. Di fronte a un’offerta tecnologica affascinante, ma strabordante, oggi gli imprenditori si trovano di fronte a tre possibili scenari. Il primo, apparentemente più ovvio, è quello di accrescere a dismisura la propria specializzazione in una particolare nicchia, accollandosene opportunità e rischi. Basti pensare al periodo pandemico, che ha visto prosperare i fornitori di etichette e imballaggi, e al contempo ha messo KO gli operatori eccessivamente verticalizzati nel campo degli eventi e degli allestimenti fieristici. Il secondo, più complesso e oneroso, è una diversificazione molto marcata. Se è vero che i grandi stampatori online spaziano dalla stampa offset alle t-shirt, dai tessuti alle etichette autoadesive in bobina, non è scontato (né auspicabile) che un piccolo imprenditore acquisisca innumerevoli tecnologie e competenze. La terza via − facile sulla carta, ma più complessa sul piano imprenditoriale, umano e psicologico − è quella della della collaborazione. A pagina 20, ad esempio, vi raccontiamo di due piccole realtà aziendali del Sud Italia, che perseguono modelli di business complementari, e che stanno valutando un approccio sinergico. Al di là dei racconti di prodotto e dei casi di utilizzo, che restano un ingrediente chiave per una rivista che si propone di descrivere la trasformazione tecnologica di un’industria, l’invito è quello di leggere (e rileggere sul nostro sfogliabile online, se ve le siete perse) le mille storie di imprenditori che amiamo raccontarvi, non solo cercando di capirne ed emularne le scelte tecniche, ma piuttosto intuendo, analizzando e soppesando le loro visioni e scelte strategiche. Forse anche così potreste trovare risposte ai quesiti che vi attanagliano, o magari conoscere nuovi fornitori, clienti, e amici con cui parlarne.

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editoriale
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Certificato CSST 2022-6578 Tiratura media 4.600 copie Diffusione media 4.505 copie Member of IFABC International Federation of Audit Bureaux of Circulations Società di revisione: Metodo srl

La nuova generazione di TrueVIS alza l’asticella e “sfida” il latex

Con oltre 28.000 unità costruite e vendute dal 2016 ad oggi, la gamma TrueVIS può considerarsi un notevole successo commerciale per Roland DG, che ha aperto il 2023 lanciando la terza generazione dei suoi sistemi di stampa e taglio. Con 6 modelli di differenti formati, equipaggiati con differenti chimiche d’inchiostro, la nuova gamma TrueVIS è anche il più grande lancio di prodotti nella storia di Roland DG, che evidenzia la leadership globale del costruttore nipponico

nei sistemi print & cut. La principale novità è TrueVIS AP-640, la prima stampante Roland alimentata con inchiostri a base acquosa, la cui molecola contiene una speciale resina che “incapsula” il pigmento, restituendo un’elevata saturazione del colore, dettagli impeccabili e un aspetto ottico e tattile gradevole su ogni tipo di materiale. Le stampe eseguite con AP-640 escono dalla stampante già asciutte, pronte per essere plastificate e laminate. rolanddg.com

L’inkjet di Agfa è ancora più trasversale, integrato, industriale

Dopo aver annunciato l’acquisizione di Inca Digital Printers, ad aprile 2022, Agfa si presenta a FESPA 2023 con un’offerta di soluzioni inkjet ancora più ricca e integrata, dall’hardware al software agli inchiostri, dall’entry level alla fascia industriale, dal roll-to-roll al flatbed, dall’UV alla sublimazione. A destare maggiore interesse e curiosità saranno le piattaforme ibride più produttive e automatizzate, a partire da Jeti Tauro H3300 UHS LED, pensata per la produzione massi-

va di display in cartone ondulato, cui il costruttore ha recentemente aggiunto la vernice, sia spot che a tavola piena, con finitura lucida o opaca. Controllata dal software Asanti ed equipaggiata con i nuovi inchiostri UV di Agfa, la nuova regina dello stand è la stampante Onset X3 HS (già parte della gamma Inca) configurata per l’occasione per un’automazione 3/4, ovvero con un robot per lo scarico dei pannelli, e capace di produrre fino a 1.450 m²/h. agfa.com

‖ La nuova serie M (modulare) di stampanti Colorado consente agli utenti di aggiungere o abilitare nuove funzionalità anche successivamente all’acquisto.

Introdotta nel 2017 con Colorado 1640, ed evolutasi con i modelli 1650 (2019) e 1630 (2021), quella della tecnologia UVgel può dirsi una sfida vinta per Canon, che nella sola regione EMEA ha totalizzato oltre 1.800 installazioni. Se molti stampatori hanno visto in UVgel l’ideale rimpiazzo di altre tecnologie per il display graphics, sono centinaia gli utenti che producono carte da parati e alti volumi di materiali in bobina con Colorado, sia stand-alone che nelle versioni

Wallpaper Factory e Print Factory. Con il lancio di Colorado M Series, Canon introduce un nuovo livello di modularità, che consente di aggiungere l’inchiostro bianco in un secondo tempo. Inoltre, attivando da remoto una licenza software (anche temporanea), gli utenti possono passare dai 111 m²/h della versione M3 ai 159 m²/h di M5, o abilitare le funzionalità FLXfinish+ per ottenere effetti di stampa lucida e opaca in una sola passata. canon.it

‖ Onset X3 HS è l’ammiraglia della gamma di stampanti flatbed UV della britannica Inca (dal 2022 è parte di Agfa) ed ha una produttività massima di 1.450 m²/h.

6 news
Colorado M Series introduce velocità e bianco “à la carte”
‖ La nuova gamma TrueVIS di Roland DG prevede miglioramenti qualitativi e prestazionali, e introduce un inedito motore di stampa con inchiostri a base acquosa.

Fujifilm alza il tiro nel wide format e spiana la strada al single-pass

Lo scorso anno, a FESPA Berlino, Fujifilm ha lasciato a bocca aperta utenti e concorrenti, mettendo in campo una gamma di stampanti wide format mai così vasta, completa e convincente. A ribadire la serietà delle sue intenzioni, la multinazionale dell’imaging affronta il 2023 con una gamma ulteriormente arricchita, specie nella promettente (benché affollata) arena dei sistemi flatbed. Qui Fujifilm propone la nuova Acuity Prime L, dotata di un piano di stampa da 3,2x2,0 m con funzio-

nalità tandem, e capace di produrre fino a 202 m²/h. Nel campo delle soluzioni ibride, al top di gamma si riconferma Acuity Ultra Hybrid LED, con una larghezza di stampa di 3,3 m e produttività fino a 218 m²/h. Gli occhi del mercato, tuttavia, sono puntati sull’annunciata partnership tra Fujifilm e il costruttore spagnolo Barberán che, nelle intenzioni delle due aziende, darà vita a una single-pass da 6.000 m² dedicata alla produzione di display. fujifilm.com

FESPA Middle East apre i battenti a Dubai a gennaio 2024

Già annunciata nei mesi scorsi, e attesa da molti operatori, la prima edizione di FESPA Middle East andrà in scena dal 19 al 31 gennaio 2024 presso il Dubai Exhibition Centre, negli Emirati Arabi Uniti. La nuova fiera, che negli intenti dell’organizzatore avrà cadenza annuale, si propone di aggregare i professionisti della comunicazione visiva e della stampa digitale attivi in varie aree del Medio Oriente e dell’Africa, ricalcando sostanzialmente il format che ha reso celebri gli

show di FESPA nel mondo. La prima edizione, che dovrebbe coinvolgere un centinaio di espositori, ospiterà infatti il concorso World Wrap Masters, un ricco programma di conferenze e l’area Club FESPA Lounge per ospitare i membri locali del network di FESPA. Per il successo della manifestazione, l’organizzatore punta sull’eccellente connettività aeroportuale e portuale dell’emirato, che faciliterà l’accesso di visitatori, espositori e merci. fespa.com

Berger Textiles scommette sulle applicazioni tecniche e decorative

Il tessuto non smette di esercitare un ruolo trainante tra i supporti per la stampa digitale, specie se abbinato a tecnologie di stampa digitale e processi in grado di trasformarlo in prodotti finiti innovativi, redditizi ed eco-sostenibili. Da sempre in prima linea nell’offrire ai converter una vasta gamma di tessuti in poliestere, l’azienda tedesca Berger Textiles sta investendo per ampliare il suo portfolio prodotti sia nel campo del soft signage che dell’home textile. Tra i nuovi articoli trattati

c’è Shift, un tessuto stampabile in sublimazione, pensato per assorbire e neutralizzare gli odori negli ambienti in cui è impiegato. Realizzato al 100% in PET da bottiglie di plastica riciclate, Absorber è invece un tessuto pensato per assorbire i rumori, migliorando il comfort acustico di spazi pubblici e privati. Progettato come alternativa al poliestere per applicazioni decorative, Icon è invece il nuovo tessuto 100% cotone per la stampa sublimatica. bergertextiles.com

news
‖ Acuity Ultra Hybrid LED è la stampante ibrida di Fujifilm, lanciata nel 2022, per la stampa su materiali rigidi e flessibili fino a 3,3 m di larghezza con inchiostri LED UV. ‖ Il nuovo show di FESPA dedicato al pubblico di Medio Oriente e Africa avrà cadenza annuale e conta sull’adesione di un centinaio di espositori. ‖ La gamma prodotti di Berger Textiles si arricchisce di nuovi prodotti stampabili ad alte prestazioni, tra cui tessuti fonoassorbenti e in grado di neutralizzare gli odori.

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Durst digitalizza l’home decor con Alpha Wallpaper Edition

Grazie alla sua attitudine all’integrazione, e allo sviluppo di una vasta gamma di motori di stampa, chimiche d’inchiostro e sistemi di trasporto, Durst ha saputo penetrare nuovi mercati, contribuendo alla digitalizzazione di processi decorativi complessi. Basandosi sulla stampante inkjet a tappeto Alpha, già impiegata nel mercato tessile, il costruttore altoatesino ha creato Durst Alpha Wallpaper Edition, una linea di decorazione digitale progettata specificamente per la produzione on-demand di carte

da parati. Capace di alimentare bobine fino a 2 m di diametro, alimentata con inchiostri base acqua a pigmento, integrata in linea con un efficente dryer e le unità di taglio XY di Fotoba, Alpha Wallpaper Edition può produrre quotidianamente centinaia di rotoli di carta da parati pronti per la spedizione. Tra i brand dell’home decor che l’hanno già scelta c’è la britannica Graham & Brown, che ha recentemente completato l’installazione della seconda linea. durst-group.com

Fujifilm e Hybrid Software insieme per il flexible packaging

Fujifilm stringe un accordo con Hybrid Software e prepara il terreno per uno sviluppo organico delle future applicazioni della stampa digitale nel flexible packaging. La collaborazione tra il costruttore nipponico e la software house europea punta a dotare Jet Press FP790, la nuova macchina da stampa single-pass a base acqua per imballaggi flessibili, di un potente digital front-end in grado di pilotare il motore di stampa, integrandolo negli ecosistemi produt-

tivi esistenti, e dotandolo di tutte le funzionalità richieste dai converter di packaging. Con una larghezza di stampa di 790 mm, una risoluzione di 1.200x1.200 dpi, una velocità lineare di 50 m/min e configurazione colori CMYK e bianco ad alta coprenza, la macchina da stampa Fujifilm è in grado di riprodurre oltre il 90% dei colori PANTONE. Presentata in Nord America nel 2021, Jet Press FP790 debutta in Europa quest’anno. fujifilm.com

Karibu 2 è la roll-to-roll “smart” per stampe di qualità estrema

Dopo il debutto nell’autunno del 2022, swissQprint è pronta a mostrare al mercato europeo la seconda generazione di Karibu, la serie di stampanti roll-to-roll introdotta nel 2019. Ancora una volta, le migliorie introdotte dal costruttore svizzero non sono rivoluzionarie, ma offrono agli utenti più qualità, automazione e produttività. Con una larghezza di stampa di 3,4 m, una risoluzione di 1.350 dpi e una velocità massima di 212 m²/h, Karibu 2 si propone come la piattaforma

ideale per eseguire stampe di altissima qualità su materiali flessibili, passando con facilità dal film a tessuti e materiali porosi. Tra le sue funzionalità “smart”, Karibu 2 annovera il sistema di aspirazione Tip Switch a 136 zone indipendenti, l’opzione per la stampa fronte/retro, l’opzione dual roll per la stampa su bobine affiancate, e la possibilità di configurare liberamente i 9 canali colore con CMYK, colori light, arancio, bianco, vernice, giallo e rosa neon. swissqprint.com

10 news
‖ Alpha Wallpaper Edition consente di produrre on-demand elevate quantità di carta da parati stampata con inchiostri a base acqua, tagliata, arrotolata e pronta da spedire. ‖ Fujifilm Jet Press FP790 è la macchina da stampa inkjet single-pass da 790 mm di larghezza e 50 m/min dedicata al mercato del packaging flessibile. ‖ Karibu 2 è la stampante a bobina di swissQprint da 3,4 m di larghezza, in grado di stampare anche tessuti, materiali trasparenti e scuri con bianco e vernice.

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Con l’automazione digitale Xcatola scrive le sue regole per sfondare nel packaging

Nonostante il nome, Xcatola affonda le sue giovani radici in un terreno piuttosto lontano da quello degli imballaggi. È il 1968 quando Gino e Franco Zonno fondano a Bari la casa editrice universitaria Fratelli Zonno, e investono in sistemi di composizione Linotype e macchine da stampa tipografiche per realizzare i loro libri. Alla fine degli anni Settanta l’azienda si specializ -

za nella stampa offset su moduli continui, trasformandosi in tipografia commerciale. A metà degli anni Novanta, la contrazione dei volumi di stampa a bobina induce la proprietà a ridefinire il modello di business e, con l’ingresso nella compagine societaria della seconda generazione, a ribattezzare l’azienda in Mediatipo. Il nuovo corso aziendale dà impulso agli investimenti in tecnologie all’avanguardia, tra cui le macchine da stampa con incisione delle lastre

in macchina 74Karat e Heidelberg Quickmaster DI, e una delle prime installazioni italiane della leggendaria Xerox DocuColor 2060. Nel decennio successivo, sotto la guida di Cristiano (figlio di Gino), Giuseppe e Nicola (figli di Franco), Mediatipo diversifica il portafoglio prodotti tra piccolo e grande formato, introducendo stampanti UV Rho P10 e swissQprint, unità roll-to-roll HP Latex, e sistemi di taglio digitale Zünd G3, con cui realizza allestimenti, arredi, espo-

sitori e imballaggi in cartone. Proprio il cartone è l’ingrediente chiave di Xcatola, startup nata a fine 2022, cui Mediatipo ha dedicato un setup tecnologico ad hoc, inserendo una Durst P5 250 WT, una linea di taglio digitale Zünd BHS150 – la prima in Italia – e un plotter da incollaggio automatico Phoenix di F Service Automation.

‖ In alto: il reparto di produzione di Xcatola, con la stampante Durst P5 250 WT e la linea di taglio Zünd BHS 150.

12 strategie
come costola di Mediatipo, la startup pugliese investe in processi di stampa, taglio e incollaggio automatizzati affidandosi a Durst, Zünd e F Service Automation
di Lorenzo Villa

Cultori del packaging digitale

Da oltre un decennio, la crescente domanda di materiali cartotecnici personalizzati induce Mediatipo ad esplorare la varietà di cartoni tesi e ondulati disponibili sul mercato, ad acquistare e padroneggiare i software di progettazione parametrica EngView e Impact, e ad efficientare le fasi prototipazione, stampa e fustellatura.

L’azienda realizza piccoli quantitativi di scatole stampate con tecnologia UV, impiegate come imballaggi secondari in vari settori merceologici.

«Sapevamo come sfruttare stampa e taglio digitale per produrre packaging in piccole quantità, ma oltre le 50-100 scatole non eravamo competitivi, e la chimica UV ci precludeva il settore alimentare», spiega Cristiano Zonno, CEO di Mediatipo. «Così è nata l’idea di Xcatola: una startup 100% digitale con cui creare imballaggi e materiali cartotecnici professionali».

La sfida di Xcatola è produrre piccoli e medi volumi di scatole e display per quelle marche che necessitano di prodotti personalizzati, o che vogliono azzerare le scorte di magazzino. Sul piano tecnico, la maggiore criticità è realizzare prodotti confrontabili con quelli realizzati dagli scatolifici, in grado di soddisfare le esigenze qualitative, strutturali e di sicurezza di mercati esigenti, come

quello agroalimentare. Confrontandosi con converter e marche, l’azienda pugliese definisce alcuni criteri imprescindibili: l’impiego di inchiostri a base acqua; una qualità paragonabile all’offset su una varietà di cartoni ondulati e tesi, sia naturali che patinati; e un rapporto qualità/ prezzo competitivo anche su volumi elevati. Per centrare l’obiettivo, Mediatipo decide di acquisire tecnologie digitali altamente produttive e automatizzate, in grado di ridurre al minimo i tempi morti e l’impiego di operatori. Dopo un’attenta analisi, l’azienda si rivolge ai suoi fornitori storici, Durst e Zünd, che si rivelano entusiasti del progetto Xcatola e si mettono a disposizione per identificare

la soluzione più idonea per il raggiungimento del risultato atteso.

Durst WT, l’inkjet a base acqua con qualità offset

Pur attratta dalle prestazioni della single-pass Durst SPC130, equipaggiata con l’esclusiva Water Technology, Mediatipo esclude investimenti multimilionari e si concentra sulla multi-pass P5 250 WT, anch’essa con inchiostri a base acqua, progettata specificamente per stampare cartone con qualità e risultati ottici paragonabili all’offset e alla flexo HD. Dopo una serie di test intensivi, Mediatipo conclude che la stampante può produrre 250-300 m² all’ora con qualità vendibile e che, grazie

‖ 1) Durst P5 250 WT è progettata per la stampa su cartone con inchiostri a base acqua. 2) Il sistema di carico e scarico automatico è ottimizzato per alimentare fogli di cartone ondulato e teso fino a 2.500 di larghezza, da uno o due pallet affiancati.

al sistema di trasporto ottimizzato per il cartone ondulato, risulta affidabile anche nelle lavorazioni su più turni, con minimo presidio dell’operatore. Grazie alla completa automazione del carico e dello scarico dei fogli, P5 250 WT è in grado di alimentare fogli di cartone fino a 2.500 mm di larghezza, prelevandoli da pile alte fino a 900 mm, oppure fogli di formati inferiori caricati su uno o due pallet affiancati, grazie ai registri di pinza e squadra su entrambi i lati. Le unità di carico e scarico, dotate di ventose aspiranti, gestiscono senza problemi cartone teso e ondulato, oltre che materiali alveolari base carta.

«P5 250 WT ci ha convinti per formato, produttività e affidabilità dell’automazione», spiega Zonno.

«La tecnologia inkjet a base acqua, inoltre, ci consente di offrire ai nostri clienti un prodotto completamente inodore e sicuro»

L’ingrediente chiave della Water Technology è la chimica d’inchiostro WT FOOD MT, disponibile nei colori CMYK, cui si aggiungono Lc e Lm per mezzi toni più morbidi. Gli inchiostri WT sono privi di etichettature di rischio e, come dichiarato dal costruttore,

13 strategie
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sono utilizzabili per la stampa di imballaggi primari per alimenti. A valle del motore di stampa, Durst P5 WT 250 è dotata di un forno di asciugatura, che rilascia stampe asciutte, caratterizzate da un elevato grado di lucido e da un’ottima resistenza all’abrasione. Xcatola effettua la maggior parte delle lavorazioni utilizzando cartone teso da 300 g/m², oltre che cartoni ondulati onda N, E ed F, nei formati 700x1.000, 1.600x2.000 e 1.600x2.400 mm, sia avana che bianchi, sia naturali che monopatinati. Per imballaggi da spedizione, espositori da terra e isole promozionali, la scelta ricade invece su cartoni a doppia onda da 3 mm, e materiali alvelolari base carta da 5, 10 e 15 mm.

Zünd BHS150: vera alternativa digitale alla fustellatura?

Benché in scala ridotta, i processi produttivi di Xcatola si ispirano ai livelli di efficienza, affidabilità e scalabilità tipici dell’industria cartotecnica. A valle della stampa, Mediatipo decide perciò di installare un sistema di fustellatura digitale automatizzato, con un formato e una produttività compatibili con le sue stampanti, in grado di lavorare la totalità dei cartoni ondulati e tesi provenienti da una varietà di fornitori.

«Stampiamo e fustelliamo in digitale fino a 3mila fogli per turno. Dunque, per la massima convenienza, ordiniamo il cartone da grandi converter integrati, e non

4) Zünd BHS150 preleva il foglio dal bancale e lo rilascia sul conveyor belt di pre-caricamento. 5) Il sistema di taglio Zünd D3 è dotato di due bracci e due teste per lavorazioni di taglio e cordonatura rapide e precise.

preleva il foglio dal piano di taglio e lo accompagna (tramite un conveyor belt inclinabile) verso il pallet di raccolta. Grazie alla particolare architettura, BHS150 consente di impilare con precisione fogli fustellati di piccole e grandi dimensioni, senza tacche di tenuta, fino a un’altezza massima della pila di 1.500 mm.

«Conoscevamo le doti di velocità e accelerazione di Zünd, ma fustellare intensivamente cartone teso e ondulato richiede ripetibilità e affidabilità», sottolinea Zonno. «BHS150 ha dimostrato di essere non solo un macchinario preciso, ma anche flessibile e robusto». Al di là delle prestazioni, alla decisione di investire sulla piattaforma Zünd contribuiscono la famigliarità degli operatori di Mediatipo con il software Zünd Cut Center, e la possibilità di impiegare gli stessi utensili sulla nuova D3 e sulle unità G3 già installate in azienda.

L’incollaggio digitale scioglie anche l’ultimo collo di bottiglia

possiamo preoccuparci delle condizioni di trasporto e stoccaggio del materiale», sottolinea Zonno. «Per questo dobbiamo poter contare su tecnologie robuste e affidabili per stamparlo, tagliarlo e cordonarlo».

Mediatipo si rivolge a Zünd per testare il sistema di taglio digitale D3 XL-3200 da 3x2 m con doppio braccio e doppia testa di taglio, abbinato al sistema di carico e scarico automatico dei fogli BHS150. Ad attrarre lo stampatore è il design del sistema di movimentazione dei pannelli, che si compone di un’unità robotica di presa del foglio da pallet con ventose aspiranti, una zona di pre-caricamento con conveyor belt, e un’unità robotica di scarico, che

Simulando le lavorazioni necessarie a realizzare i prodotti di Xcatola, il team di Mediatipo rileva che l’incollaggio è una delle attività cruciali per creare imballaggi ed espositori complessi e ad alto valore aggiunto, ma al tempo stesso una delle più laboriose, soggetta a errori umani, rifacimenti e scarti. Per questo, già da tempo, l’azienda esternalizza parte delle sue lavorazioni di incollaggio.

«La quasi totalità dei nostri prodotti cartotecnici è incollata, e pensare di decuplicare i volumi affidandoci a fornitori esterni ci è parso folle», spiega Zonno.

«A fronte di ordini più grandi e frammentati, e di tempi di consegna più brevi, l’incollatura meritava la stessa attenzione di stampa e taglio».

Analizzando le tecnologie e i for-

14 strategie
3 4

Regola il ritmo della stampa grande formato

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nitori dell’industria cartotecnica, Mediatipo si imbatte nell’italiana F Service Automation e nel suo plotter da incollaggio Phoenix, intuendone le affinità con la stampa e il taglio digitale, e inserendolo tra gli investimenti imprescindibili per l’avvio di Xcatola. Phoenix ha un’area di lavoro di 2.700x1.750 mm e un sistema caricamento dal basso con pin di registro regolabili, che consente di alimentare pile di scatole o espositori in cartone teso e ondulato fino a 750 mm. La testa di incollatura, che si muove sugli assi X e Y a una velocità di 2 m/s, è equipaggiata con due pistole dedicate (rispettivamente) alla colla a caldo e a freddo. Phoenix descrive i percorsi e rilascia la quantità di

colla richiesta basandosi su un file CAD 2D pre-caricato, o sulle istruzioni impartite a bordo macchina dall’operatore, tramite il tablet in dotazione. Il registro tra il tracciato colla e il materiale fustellato è facilitato da un fascio laser pilotabile dal tablet. Completata l’applicazione della colla, l’operatore scarica il pezzo e procede alla piegatura e all’incollaggio della scatola o dell’espositore, mentre la macchina esegue un nuovo ciclo di lavorazione.

La cartotecnica del futuro ha un mindset digitale

Xcatola punta alla piena operatività entro il secondo trimestre 2023. Inizialmente non avrà

‖ 5) e 6) Il sistema di incollaggio digitale Phoenix di F Service Automation è dotato di carico automatico dal basso, per pile di materiale fino a 750 mm.

un negozio online, ma adotterà un modello di fornitura diretto, completando contestualmente la messa a punto di prodotti, processi, rete di vendita, servizi di consulenza e supporto.

«Non siamo i primi a fare packaging in digitale, ma puntiamo a un posizionamento unico con cui colmare il gap tra scatolificio tradizionale e web-to-print», conclude Zonno. «Per farlo, stiamo formando un team di professionisti che sappia comprendere le esigenze grafiche e strutturali del cliente e guidarlo attraverso le mille opportunità possibili».

Forte dell’esperienza pluriennale di Mediatipo, del mindset digitale dei suoi titolari e manager, e dell’abilità del team aziendale nella gestione quotidiana di decine di ordini diversi, Xcatola punterà inizialmente su imballi ed espositori ad alto contenuto grafico per i settori alimentare, vinicolo, ortofrutticolo e cosmetico. In particolare, la startup si propone di soddisfare la domanda di materiali promozionali ed edizioni limitate (stagionali e personalizzate), ad oggi considerati antieconomici da realizzare con tecnologie di stampa e fustellatura tradizionali.

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7) Esempi di imballaggi in cartone ondulato stampati realizzati da Xcatola. Cristiano Zonno CEO di Mediatipo
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“Non siamo i primi a fare packaging in digitale, ma puntiamo a un posizionamento unico con cui colmare il gap tra scatolificio tradizionale e web-to-print.”
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Mentre la siciliana Grafiprint accresce la sua specializzazione nell’etichetta con due AccurioLabel, la calabrese Tistampo crea prodotti nobilitati con JETvarnish 3DS

Etichette e nobilitazione: pilastri di un ideale “Ponte sullo Stretto” tra stampatori

Affacciandosi allo Stretto di Messina, in una giornata limpida, sembra quasi di poter toccare la sponda opposta. Più dei tre chilometri di mare, a separare gli operatori della stampa e del packaging di Sicilia e Calabria sono prerogative territoriali e interessi economici che non sempre collimano, acuiti dalla proverbiale gelosia e ritrosia a collaborare che permea il nostro set-

tore. Una condizione che, a dire il vero, accomuna tutto il Paese e rende ancor più avvincenti le storie di Grafiprint e Tistampo: due aziende che, seguendo percorsi paralleli, hanno verticalizzato le proprie competenze e tecnologie, creando le condizioni per crescere e collaborare. Ciò che le accomuna è la decisione di affidarsi a Konica Minolta, e al suo partner Sicilia Ufficio, per dotarsi di piattaforme di stampa e nobilitazione digitale all’avanguardia.

Grafiprint, da stampatore digitale a produttore di etichette premium

Nata nel 2006 come stamperia digitale e studio grafico, Grafiprint inizia il suo percorso nel pieno boom della stampa online, subendo sin dal primo giorno la concorrenza di centinaia di piccoli e medi operatori generalisti, sia regionali che nazionali. Così, Fabio Piacentino, fondatore e titolare dell’azienda trapanese, fa di necessità

virtù e decide di scommettere su un catalogo di servizi verticale e originale, pensato per rispondere alle esigenze di comunicazione e piccoli imballaggi di aziende vinicole, oleifici, birrifici artigianali e aziende alimentari, che gli consentono di mettere a frutto le sue tecnologie di stampa digitale

‖ In alto, a sinistra il team di Grafiprint al centro tra le due AccurioLabel. A destra, la JETvarnish 3DS con iFoil installata presso Tistampo.

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a foglio. La svolta arriva nel 2017, quando Grafiprint introduce una stampante inkjet a bobina per etichette, affiancata da un’unità di foiling e fustellatura fuori linea. Un’accoppiata che dà i suoi frutti, sebbene il motore di stampa si riveli presto sottodimensionato e costoso da gestire, tanto da rendere antieconomica la produzione di lotti più grandi.

«I clienti erano entusiasti delle nostre etichette, e ci hanno spinti a specializzarci nella stampa a bobina», racconta Piacentino. «Per continuare ad essere un loro partner chiave, tuttavia, dovevamo accrescere produttività e qualità, e abbattere i costi di produzione». Grafiprint ha un budget limitato, che le preclude l’accesso alle nar-

row web più produttive e costose, ma non smette di cercare, finché si imbatte in AccurioLabel 190. Compatta, basata su un motore di stampa a toner CMYK, con una larghezza di stampa di 330 mm e una velocità di 19 m/min, la piattaforma di Konica Minolta appare l’ideale rapporto tra qualità, prestazioni e costi di produzione.

AccurioLabel 190 e 230: accoppiata vincente

Dopo alcuni test, Grafiprint acquista una AccurioLabel 190, cui affianca un sistema di converting Berra HQS da 330 mm con verniciatura flexo, stampa serigrafica, applicazione del foil e fustellatura semirotativa. Pochi mesi dopo,

per fronteggiare la quantità e varietà di commesse prodotte su AccurioLabel, entra in azienda anche una GM DC330, con verniciatura flexo e fustellatura semirotativa. L’elevata risoluzione di stampa, e la finitura opaca del toner, abbinate a vernici serigrafiche e lamine a caldo, si rivelano ideali per produrre etichette per vini e liquori, sia su carte patinate che su carte naturali, anche goffrate e vergate.

«L’enologia richiede carte preziose, che la stampa inkjet UV coprirebbe come una crosta», afferma Piacentino. «AccurioLabel è l’alternativa digitale all’offset più compatta e accessibile sul mercato». L’accresciuta capacità produttiva e la qualità delle sue etichette con-

sentono a Grafiprint di conquistare nuovi clienti e aumentare i volumi di etichette enologiche, che oggi rappresentano oltre l’80% del fatturato, con ordini compresi tra poche centinaia e svariate centinaia di migliaia di pezzi.

«Combiniamo la qualità e la flessibilità del digitale con lavorazioni analogiche fuori standard che altri evitano, come l’oro colato serigrafico», spiega Piacentino. «Così ci siamo ritagliati un posizionamento unico in Sicilia, conquistando clienti di fascia premium anche nel Nord e Centro Italia, in Svizzera, USA e Canada».

Saturata la capacità produttiva di AccurioLabel 190, ormai impiegata su due turni, a inizio 2022 l’etichettificio ha deciso di acquistare una seconda unità, optando questa volta per il modello 230 da 23 m/min, cui ha abbinato una nuova linea di converting Berra HQS Evo. Negli ultimi sei anni, Grafiprint ha messo a segno crescite annuali a tre cifre, raggiungendo fatturati rilevanti e impiegando 14 collaboratori.

Tistampo: gli artigiani della stampa scommettono sulla nobilitazione on-demand

Fondata a Reggio Calabria nel

21 strategie
1
2 3
‖ 1) Operatori di Grafiprint controllano la qualità di alcune etichette realizzate con AccurioLabel 230. 2) e 3) Etichette enologiche prodotte dall’azienda.

2001 da Domenico e Gabriele Surace, anche Tistampo nasce come agenzia creativa, e progressivamente introduce la stampa digitale a foglio, affermandosi come fornitore B2B per gli editori. L’azienda annovera tra i suoi clienti piccole e medie case editrici e imprese nei settori alimentare, cosmetico e nautico, oltre che artigiani, alberghi, ristoranti, musei e imprese turistiche, cui fornisce cataloghi, materiale promozionale e biglietti per tour ed eventi. Tistampo fonda il suo successo sulla capacità di realizzare prodotti di altissima qualità in piccoli quantitativi, combinando la stampa digitale con rilegature ricercate e nobilitazioni.

«Quando siamo entrati nel modo

tipografico, vent’anni fa, lo vedevamo già in declino», afferma Domenico Surace, CEO di Tistampo. «Così ci siamo ritagliati il ruolo di artigiani digitali della stampa, al servizio di artigiani di qualità». Nel 2018 l’azienda diversifica il suo portfolio prodotti introducendo packaging e materiali cartotecnici d’alta gamma, affidando le lavorazioni di verniciatura e foiling a terzisti. A fine 2019, l’accresciuta domanda di prodotti nobilitati si traduce in un piano di investimenti che include una macchina da stampa digitale in formato B2 e un sistema di nobilitazione digitale. L’inizio della pandemia, e la cancellazione di molti ordinativi di stampa, impongono però una revisione del progetto.

JETvarnish: game changer e strumento “scaccia crisi”

Tistampo decide di focalizzarsi sulla nobilitazione digitale come asset strategico per creare un’offerta distintiva. L’azienda identifica in JETvarnish 3DS con iFoil la soluzione ideale per le sue esigenze di nobilitazione.

«Avevamo valutato un macchinario più economico, ma aveva parecchi limiti», racconta Surace.

«I punti di forza di MGI sono la qualità costruttiva, le elevate prestazioni e la possibilità di applicare in linea vernice e lamina, con uno spreco di foil minimo».

JETvarnish entra in azienda nell’autunno del 2022 e si rivela subito abilitante per acquisire nuove commesse di prodotti editoriali e materiali cartotecnici premium, talvolta in quantitativi piccolissimi. Combinando le potenzialità della tecnologia MGI con le proprie competenze grafiche e l’impiego di software per la gestione dei dati variabili, Tistampo è in grado di creare stampati nobilitati completamente personalizzati.

«MGI e Konica Minolta hanno reinterpretato stampa e nobilitazione in chiave digitale, tanto che oggi potremmo realizzare anche

solo dieci o cento fogli, uno diverso dall’altro per aspetto estetico, ottico e tattile», spiega Surace. Oltre che dall’elevata risoluzione delle teste inkjet di Konica

Minolta, la precisione delle lavorazioni di verniciatura è garantita dallo scanner AIS integrato, che rileva e compensa in tempo reale le eventuali variazioni dimensionali del supporto e della stampa.

Grazie a JETvarnish 3DS, Tistampo esegue verniciature selettive e spessorate sia su carta patinata che su alcune carte naturali lievemente goffrate e vergate, creando prodotti nobilitati eco-sostenibili, riciclabili, e resistenti alle manipolazioni se esposti a scaffale.

Generatori di valore stampato

Grazie alle profonde competenze progettuali e applicative, al mindset aperto e alle tecnologie di stampa e nobilitazione di Konica

Minolta, Grafiprint e Tistampo hanno trasformato la loro ubicazione periferica, e una condizione di mercato complessa, in fattori competitivi e opportunità di rilancio. Rifuggendo la competizione sul prezzo, a favore di prodotti esclusivi e servizi di valore, le due aziende hanno ampliato gli spazi produttivi e stanno dialogando per creare sinergie, sia a favore della propria clientela, che dei numerosi tipografi del territorio che non possiedono tecnologia digitale all’avanguardia.

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‖ 4) e 5) Sovraccoperte nobilitate da Tistampo con JETvarnish 3DS. 6) Lo scanner AIS rileva eventuali variazioni dimensionali della stampa e adatta la nobilitazione di conseguenza.

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Tecnostampa potenzia il suo reparto digitale con la prima swissQprint Kudu in Italia

Fondata nel 1985 da Ezio Ceresoli e sua moglie Laura, Tecnostampa nasce come serigrafia industriale. Negli anni, impiegando macchine da stampa semiautomatiche e fustellatrici piane, l’azienda si specializza nella produzione di tastiere a membrana e targhe per macchinari, nonché realizzazione di pannellature in alluminio e metacrilato.

Nei primi anni Duemila, con

l’ingresso in azienda di Giulio ed Eleonora, figli dei fondatori, Tecno stampa muove i primi passi nella stampa digitale inkjet introducendo sistemi eco-solvent a bobina, affiancati da plotter per l’intaglio dei prespaziati. Quindi, nel 2015, l’azienda investe nella sua prima stampante piana UV e amplia il business a ogni sorta di applicazione decorativa. La crescita dei volumi impone allo stampatore di ampliare più volte gli spazi produttivi della sua sede

di Bonate Sopra (BG), che oggi si estende su 1.500 m². Qui, in pochi anni, Tecnostampa installa varie macchine inkjet piane e a bobina, sistemi di taglio e fresatura in piano. Poi, nel 2018, l’azienda investe in una swissQprint Nyala LED, con cui rimpiazza le macchine piane UV inkjet utilizzate fino ad allora e digitalizza parte delle lavorazioni serigrafiche, saturando rapidamente la capacità produttiva della stampante. La costante crescita dei

volumi di stampa digitale, l’affidabilità di Nyala LED, e la collaborazione costruita negli anni con Fenix Digital Group, hanno motivato l’azienda lombarda ad acquistare, per prima in Italia, una swissQprint Kudu (nuova ammiraglia del costruttore svizzero) che entra in produzione a gennaio 2023.

‖ In alto, le swissQprint Kudu e Nyala LED installate nel sito produttivo di Tecnostampa.

24 strategie
dall’acquisto di
LED, l’azienda serigrafica lombarda scommette sulle prestazioni dell’ammiraglia di swissQprint e sulla partnership con Fenix DG
di Lorenzo Villa

Un partner fidato per industrie e professionisti del POP

La clientela di Tecno stampa include costruttori di macchine utensili, aziende cosmetiche, società specializzate nella produzione di display durevoli e packaging. Tecnostampa fornisce loro tastiere a membrana, etichette, cartellini, targhe matricola, pannelli decorativi, espositori durevoli, e ogni genere di semilavorato che debba coniugare estetica e funzionalità. Nei suoi reparti produttivi, l’azienda lavora sia materiali in foglio che in bobina, tra cui PVC, PET, PETG, poliestere, lastre di metacrilato, alluminio e accoppiati.

Il principale vanto di Tecnostampa è aver costruito coi clienti un rapporto fiduciario e continuativo, centrando sempre gli obiettivi sia a livello qualitativo (cromie incluse), che di durevolezza e resistenza ad agenti chimici e meccanici. Per l’azienda, la stampa è una componente cruciale di un’offerta complessa e articolata, che si snoda dalla ricerca e sviluppo alla consulenza sulla ricerca dei materiali, fino alla grafica, alla prototipazione e alla produzione in serie. «I nostri prodotti devono rispondere a requisiti estetici e funzionali stringenti. Abbiamo tolleranze minime, e non sono ammessi errori», spiega Giulio Ceresoli, CEO di Tecnostampa. «L’immagine sta acquisendo un’importan-

za crescente per alcuni clienti, ma non è l’unico parametro nelle produzioni industriali, dove la precisione è il vero fattore decisivo».

La rivelazione di swissQprint

Già avvezza alla tecnologia digitale, ma pressata da tempi di consegna sempre più stringenti, dal 2018 Tecno stampa investe in macchine da stampa industriali, con produttività più elevate e piani di lavoro più ampi, così da poter lavorare su pannelli di grandi dimensioni (fino al formato 3x2 m) o su un maggior numero di pezzi più piccoli affiancati.

«Non abbiamo mai pensato di rimpiazzare la serigrafia. Piuttosto volevamo creare un prodot-

to digitale premium e sartoriale, arricchito di soluzioni tecniche personalizzate», chiarisce Ceresoli. «In una nuova stampante cercavamo una soluzione digitale in grado di affiancare e integrare la serigrafia per offrire un servizio unico ai nostri clienti»

Completato un ciclo di dimostrazioni, Tecnostampa sceglie Fenix DG come fornitore e opta per una swissQprint Nyala LED in formato 3x2 m, utilizzando i 18 canali della stampante (due file di teste per 9 colori) per ottenere una configurazione CMYK, Lc, Lm, Lb, bianco e vernice. Nyala conquista Tecnostampa per la sua qualità costruttiva, che le consente di garantire la precisione maniacale dei dettagli e i livelli di servizio

imposti dai clienti industriali. «Per noi la qualità non si limita all’immagine, ma include livello del servizio, produttività consegne certe, costanza del prodotto e della fornitura», spiega Ceresoli.

«In Nyala LED abbiamo trovato lo strumento per realizzare e consegnare i pochi pezzi, ma anche produrne migliaia, se necessario».

Kudu: la scommessa di un acquisto “a scatola chiusa”

Con l’incremento delle lavorazioni digitali e l’ulteriore frammentazione delle commesse, nel 2022, Tecno stampa torna a rivolgersi a Fenix DG e decide di ordinare una seconda Nyala di ultima generazione. Di lì a poco, però, apprende dell’imminente lancio di Kudu, la nuova top di gamma di casa swissQprint, e decide di acquistarla.

«In passato abbiamo rottamato stampanti dopo tre anni perché diventate inservibili. Nyala LED invece è stato un investimento lungimirante: dopo cinque anni è ancora come nuova», racconta Ceresoli. «La scelta di Kudu è stata ovvia, dato che ci serviva più produttività. Inoltre, ci è parso un

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‖ 1) e 2) Grazie all’unità roll-to-roll (opzionale) e al piano aspirante Tip Switch a 260 zone indipendenti di Kudu, Tecnostampa passa rapidamente dalla stampa su fogli e pannelli a quella su materiali in bobina fino a 3,2 m.

modo ripagare le soddisfazioni che ci ha regalato Nyala LED». Tra i plus di Kudu ci sono l’accresciuta robustezza, l’utilizzo di motori lineari sugli assi X e Y, e un carrello di stampa in grado di ospitare fino a 30 teste (3 teste per 10 canali colore), che consente un incremento di produttività di circa il 50% rispetto alle serie precedenti (fino a 304 m²/h) nella configurazione colori più estesa. In tal senso, lo stampatore sceglie di replicare lo schema di colori già adottato su Nyala LED e decide di equipaggiare la nuova stampante con l’unità rollto-roll, così da poter alimentare bobine fino a 180 kg di peso e 3,2 m di larghezza.

«Desideravamo investire sul futu-

ro e volevamo nuovamente il top in termini di produttività, qualità e resistenza della stampa, così da ritagliarci un vantaggio competitivo sui concorrenti», afferma Ceresoli. «Dopo averne valutate le specifiche tecniche sulla carta, l’abbiamo ordinata senza neppure andare a vederla».

Il valore della partnership, per un futuro più digitale

Con l’introduzione di Kudu, Tecno stampa può ampliare la sua offerta e incrementare considerevolmente le tirature digitali. Impiegando due stampanti affiancate, l’azienda può fronteggiare eventuali picchi di lavoro, o realizzare campioni e pre-serie su una

delle due macchine, senza interrompere la produzione dell’altra. Al di là della qualità costruttiva e delle prestazioni elevate di Nyala e Kudu, a convincere Tecnostampa è la singolare value proposition di Fenix DG, che da oltre un decennio investe in risorse umane, competenze e servizi adatti a comprendere e assecondare le esigenze di mercati di nicchia.

«Puntiamo a crescere non solo in volumi e fatturati, ma in struttura, competenze, qualità e consistenza del prodotto, offrendo al mondo industriale un pacchetto di servizi di alto livello», conclude Ceresoli. «Fenix non è un dealer tradizionale, ma un team di persone competenti, che costruiscono soluzioni e che ci aiutano a raggiungere i nostri obiettivi». Grazie all’inserimento di Kudu, Tecnostampa oggi realizza già in digitale la totalità dei suoi ordini di tastiere a membrana e dei prodotti a più colori, incrementando la qualità e azzerando tempi e costi di avviamento. Per il futuro, l’azienda punta a sfruttare le prestazioni e la configurabilità delle stampanti swissQprint per testare nuove opzioni cromatiche, creare nuovi prodotti e conquistare nuovi segmenti di clientela.

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‖ 3) e 4) Etichette stampate e fustellate da Tecnostampa. 5) Il reparto di grafica e prestampa di dell’azienda, dove vengono creati e ottimizzati i file per le lavorazioni di stampa e taglio digitale. Giulio Ceresoli CEO di Tecnostampa
“Per noi la qualità non si limita all’immagine, ma include livello del servizio, produttività, consegne certe, costanza del prodotto e della fornitura.”

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Mite Grafica apre a nuove opportunità di business con VISIO di Automa Pantografi

Mite Grafica nasce nel 2007 a Castel San Giorgio (SA)

dalla passione per la grafica e la comunicazione del suo fondatore e titolare Mimmo De Prisco. Inizialmente, l’imprenditore offre servizi di grafica, creazione della brand identity e campagne pubblicitarie a piccole startup del territorio, collaborando con agenzie e tipografie per l’esecuzione materiale

dei progetti. La crescita del parco clienti, la necessità di gestire progetti grafici e cartotecnici chiavi in mano, e un’innata attitudine per la stampa, convincono De Prisco ad assumere i primi collaboratori e ad acquistare stampanti digitali a toner, cui presto si aggiungono macchine da stampa offset mono e pluricolore, una macchina tipografica, e stampanti di grande formato. Pur mantenendo una dimensione compatta, Mite Grafica cresce esponenzialmente e

si pone l’obiettivo di realizzare internamente qualsiasi prodotto, virtualmente su qualsiasi tipo di materiale, dalla carta, al cartone, dal metacrilato al tessuto, fino al metallo e al legno.

«Amiamo definirci un’officina delle idee. Proponiamo ai clienti soluzioni creative originali e poi le trasformiamo in prodotti e oggetti concreti», spiega De Prisco. «Stampiamo qualsiasi soggetto su qualsiasi materiale, e abbiamo deciso di non porci alcun limite».

Negli ultimi due anni, l’ambizione del team di Mite Grafica ha portato l’azienda ad ampliare ulteriormente la gamma delle lavorazioni eseguite internamente e a introdurre un sistema di taglio e fresatura digitale VISIO da 3x2 m, progettato e costruito da Automa Pantografi.

‖ In alto: a sinistra, il reparto di stampa digitale di MITE Grafica; a destra, il sistema di taglio e fresatura VISIO installato in azienda.

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lo stampatore campano, l’installazione del sistema di taglio e fresatura 3x2 m ha dato il via a un’ampliamento dell’offerta e a una crescita di fatturati e marginalità
di Lorenzo Villa

Creatori di prodotti unici, al servizio di PMI e industrie

I principali clienti di Mite Grafica sono piccole e medie aziende manifatturiere e agroalimentari, cantine vinicole, ristoranti, hotel, retailer, strutture sanitarie, enti pubblici, oltre che industrie attive nei settori degli alimenti freschi e surgelati. Lo stampatore offre loro servizi di comunicazione a tutto tondo, dal concept grafico alla stampa. Tra i suoi prodotti ci sono: stampati commerciali, espositori multimaterici, allestimenti per vetrine, insegne e progetti di interior decoration, oltre che materiali promozionali e imballaggi personalizzati in piccole tirature. Infine, l’azienda collabora con agenzie, studi grafici e tipografie, fornendo loro sia prodotti semilavorati che finiti.

«Lavoriamo volentieri come service per freelancer e piccole realtà che non hanno le nostre tecnologie digitali e le nostre competenze», spiega De Prisco. «La nostra mission è fornire a tutti un prodotto chiavi in mano di alta qualità, nel più breve tempo possibile». Nel suo reparto produttivo Mite Grafica annovera macchine da stampa a foglio Xerox DocuColor, stampanti eco-solvent a bobina, presse per la stampa sublimatica su magliette, un plotter per l’intaglio del vinile, taglio laser e piegatura del metacrilato.

A stimolare l’azienda a intro -

durre una macchina da taglio in piano è l’introduzione, nel 2021, della stampante Agfa Anapurna Mw, che moltiplica le lavorazioni su cartone, Dibond, Forex, e altri materiali plastici, trainando le lavorazioni di fresatura, taglio e cordonatura. Sebbene Mite Grafica esegua internamente i tagli lineari, e affidi la sagomatura a fornitori di prossimità, la crescita della domanda impone un cambio di passo.

«La scelta di acquistare macchinari, e ingrandirci, è sempre stata dettata dai nostri clienti», racconta De Prisco. «Per continuare a offrire loro un servizio completo e dare forma a qualsiasi materiale, dovevamo smarcarci dal pannello squadrato e renderci indipendenti

nel trasformare i materiali stampati in prodotti unici». Presa la decisione di investire, il dubbio è se acquistare un sistema di taglio e cordonatura leggero, una fresatrice, o entrambi. I limiti sono gli spazi ridotti, e il limitato budget a disposizione.

La scelta di VISIO

Mite Grafica è determinata ad acquistare un plotter da taglio e fresatura in formato 3x2 m, lo stesso della sua stampante UV. Tuttavia, le soluzioni di taglio multifunzionali più blasonate risultano troppo costose e ingombranti. Grazie alla segnalazione di un fornitore, l’azienda scopre Automa Pantografi e il

suo sistema VISIO. Sebbene abbia la struttura di una fresatrice, e una mole imponente, la macchina del costruttore italiano risulta estremamente compatta. Infatti, il particolare design della traversa e della testa multifunzione ne contiene la larghezza in 2,8 m. Grazie alla possibilità di installare mandrini di fresatura fino a 7,5 kW, lama oscillante per cartone e materiali leggeri, modulo di cordonatura e telecamera per la lettura dei crocini, il macchinario si rivela subito efficace e preciso nelle operazioni di fustellatura, taglio passante, mezzo taglio e taglio angolato, oltre che nelle lavorazioni pesanti su metacrilato, Dibond, legno e metallo. Inoltre, VISIO è dotata di un sistema di cambio utensili automatico, e ha un prezzo d’acquisto estremamente conveniente.

«Potevamo scegliere una macchina leggera, ma ogni volta che abbiamo acquistato soluzioni entry level ci siamo trovati in affanno un paio d’anni dopo», spiega De Prisco. «Volevamo una macchina completa e potente, e VISIO è andata oltre le nostre aspettative, rientrando nel nostro budget. E poi Automa è un’azienda italiana, giovane e piccola come noi, che coniuga competenze progettuali a una qualità costruttiva

29 strategie
1 2
‖ 1) e 2) Il sistema di puntamento laser agevola l’operatore nella definizione del punto zero.

straordinaria».

Dopo una giornata di installazione e tre giorni di training agli operatori, VISIO entra in produzione a marzo 2022, rivelandosi efficace su ogni tipo di lavorazione, inclusi il taglio di tessuti, pellami e zerbini personalizzati, oltre che la creazione di bassorilievi fresati nel legno. All’inizio Mite Grafica impiega il macchinario uno o due giorni a settimana. Ma già un mese dopo l’installazione, VISIO è utilizzata quotidianamente per lavorazioni leggere e per la fresatura di ferro e Dibond.

«VISIO ci ha dato accesso a mercati in cui prima non operavamo, ampliando il nostro catalogo prodotti e accrescendo i nostri fatturati oltre le aspettative», sot-

tolinea De Prisco. «Man mano che i clienti ci sottopongono nuove richieste, testiamo materiali e scopriamo le potenzialità della macchina».

Facile da usare e integrata in un worklow di stampa e taglio

Nel suo reparto di prestampa, Mite Grafica utilizza Adobe Illustrator e i più comuni software di grafica, con cui realizza i file completi dei tracciati di taglio, che invia in stampa tramite il software Agfa Asanti. Grazie alla telecamera integrata, VISIO riconosce i marchi di registro, li associa al file di taglio e di fresatura corretto, e associa automaticamente il nome del tracciato (se assegnato)

a specifici utensili e alle relative impostazioni. Per le lavorazioni di fresatura, il software della macchina dispone di una tabella utensili ripartita per tipo di materiale e spessore, che contiene codice utensile, velocità, percorso di taglio e passaggi preimpostati. VISIO preleva automaticamente l’utensile richiesto, scegliendolo tra quelli pre-caricati dall’operatore in base alla sequenza dei lavori da eseguire. Se necessario, prima di lavorare pannelli con superficie irregolare, VISIO può eseguire una tastatura del materiale in una o più zone, ed effettuare automaticamente le compensazioni in fase di lavorazione.

«VISIO è concepita per ridurre al minimo le operazioni manuali e gli errori», conclude De Prisco. «I nostri operatori hanno imparato subito a usarla e a sfruttarne le prestazioni. Oggi non potremmo più farne a meno».

Essendo concepita secondo le linee guida dell’Industria 4.0, VISIO è predisposta per l’invio automatico di messaggi di allarme e ha permesso a Mite Grafica di implementare facilmente lo scambio dati con il suo gestionale aziendale e la connessione 24/7 con il servizio tecnico di Automa Pantografi.

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‖ 3) e 4) Insegne e packaging realizzati da MITE Grafica con VISIO. 5) La testa multiutensile del sistema di taglio e fresatura di Automa Pantografi. Mimmo De Prisco Titolare di MITE Grafica
“VISIO ha creato spazi di mercato che prima non avevamo, ampliando il nostro catalogo prodotti e accrescendo i nostri fatturati oltre le aspettative.”

ICO migliora l’efficienza del suo reparto di progettazione installando una Optima 160

Tra il 2018 e il 2019, un ambizioso piano di investimenti da 20 milioni di euro porta in ICO un ondulatore Agnati Quantum², un nuovo magazzino verticale, e la macchina da stampa inkjet single-pass HP PageWide C500, dotando l’azienda di asset innovativi per la produzione dei suoi imballaggi in cartone ondulato. Nei tre stabilimenti del gruppo, situati tra l’Abruzzo e la Puglia,

l’azienda produce carta per ondulatori, e innumerevoli tipologie di imballaggi e materiali cartotecnici. Fondata a Pescara nel 1952 da Loreto Lancia, ICO è oggi guidata dalla seconda generazione della famiglia, che sta agevolando l’ingresso della terza attraverso un percorso di managerializzazione, divenuto necessario alla luce delle accresciute dimensioni aziendali. Oltre che sulle tecnologie di stampa e converting più avanzate, nell’ultimo decennio l’azienda ha

investito ingenti risorse nell’ulteriore miglioramento e nel controllo minuzioso della qualità, e nella creazione di linee di prodotto in grado di valorizzare l’accresciuta capacità produttiva e le possibilità di personalizzazione offerte dal digitale. In quest’ottica si colloca l’inserimento nell’organico di un gruppo di packaging designer, e la creazione di ICO Lab, un dipartimento di innovazione e progettazione recentemente potenziato con l’apertura di un ufficio anche

a Roma. Inaugurato a fine 2022, l’ICO Lab di Roma è dedicato allo sviluppo di materiali POP innovativi, improntati all’ecosostenibilità. Qui l’azienda ha installato un sistema di taglio digitale multifunzione Valiani Optima 160 per velocizzare ed efficientare i processi di design e prototipazione.

‖ In alto: a sinistra, il sistema di taglio digitale Valiani Optima 160 installato presso l’ICO Lab di Roma; a destra, l’area uffici del nuovo laboratorio.

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Il gruppo italiano dell’ondulato investe nel sistema di taglio in piano firmato Valiani per supportare i processi di design e prototipazione del suo team
di Lorenzo Villa

Un “lab” per intepretare i cambiamenti del mercato

ICO produce packaging ed espositori per una clientela che include industrie alimentari e cosmetiche, cantine vinicole, produttori e grossisti di ortofrutta, retailer e insegne della GDO.

Con l’introduzione della stampa inkjet single-pass a base acqua, che si affianca alle linee flexo preesistenti, l’azienda ha ampliato la sua offerta di imballaggi primari e secondari personalizzati. La necessità di creare prodotti complessi, in tempi più stretti, ha indotto ICO a investire in tecnologie all’avanguardia, competenze e collaboratori con un mindset “digitale”. Tra loro c’è Andrea Tempesta, designer di espositori e materiali POP in cartone, che nel 2022 entra in ICO con l’obiettivo di supportare il team tecnico-commerciale. L’attività di ICO Lab parte dall’analisi delle esigenze funzionali ed estetiche del cliente, passa per la progettazione grafica e strutturale, e si conclude con la prototipazione, il testing e la validazione dei prodotti.

Il taglio digitale asseconda ricerca, sviluppo e design

«La creazione di ICO Lab da parte dell’azienda nasce dalla volontà di soddisfare i clienti, ampliando la possibilità di sperimentare soluzioni alla loro domanda di innova-

zione funzionale e visuale», spiega

Andrea Tempesta, Designer di ICO Lab. «Mi piace sporcarmi le mani, in puro stile Art Attack. Se ho un’idea la disegno sul mio taccuino digitale, poi la digitalizzo con un software di progettazione, e ne realizzo un mock-up in scala».

Oltre al cartone ondulato, se necessario, il team di ICO Lab testa anche materiali alternativi, valutandone l’impiego nei progetti. La possibilità di realizzare internamente campioni e prototipi di scatole ed espositori è di grande importanza per l’azienda. Per efficientare le lavorazioni, ICO decide pertanto di introdurre un sistema di taglio digitale compatto anche presso l’ufficio di progettazione di Roma.

Le ragioni di Optima 160

ICO Lab identifica in Valiani Optima la piattaforma di taglio ideale per le sue esigenze produttive, e nel modello Optima 160 la “taglia” più corretta per gli spazi disponibili. Con un’area di 1.230x1.630 mm, piano aspirante e testa multiutensile a due posizioni, il macchinario è in grado di eseguire simultaneamente taglio passante e cordonatura di cartone teso, ondulato e fibrato, cartone alveolare, Forex e altri materiali. Sostituendo gli utensili, la macchina può eseguire anche tagli angolati a V, mezzo taglio di materiali adesivi, e marcature a penna. Inoltre, grazie a una telecamera, il sistema

‖ 1) e 2) L’approccio di ICO Lab alla progettazione si sonda dall’idea del cliente al disegno tecnico, fino all’esecuzione del prototipo.

può rilevare marchi di registro e posizionare automaticamente i tracciati di taglio in corrispondenza della stampa.

Per testarne l’efficacia, prima dell’acquisto, il team di ICO si reca presso il centro demo di Valiani, dove sottopone Optima 160 a intensi cicli di lavorazione sulle tipologie di cartone più disparate, usando i file più complessi.

«Abituato a utilizzare tecnologie di taglio blasonate, molto produttive e costose, mi ha colpito scoprire una macchina tanto efficace e ben costruita, con un rapporto qualità/prezzo così favorevole», afferma Tempesta. «Visitando Valiani, poi, mi hanno affascinato la struttura organizzativa e le pratiche costruttive. Dalle lavorazioni al tornio all’assemblaggio “lean”, Valiani crea il prodotto dall’inizio alla fine, con una cura dei dettagli maniacale».

Completata la validazione interna, a giugno 2022, Optima 160 entra in produzione negli spazi di ICO Lab a Roma, a servizio del team di progettazione. Il sistema di fustellatura digitale si rivela subito un alleato prezioso, accelerando le attività di design, testing e validazione di nuovi modelli di packaging ed espositori, per alcuni dei quali è stata presentata

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domanda di brevetto.

«Avere a disposizione un macchinario professionale compatto, completo di telecamera, ci consente di realizzare i mockup “vestiti” e di modificarli in tempo reale mentre siamo al tavolo con il cliente», spiega Tempesta. «Optima 160 ci dà autonomia e pieno controllo del prodotto, e ci consente di realizzare e toccare con mano tutto ciò che abbiamo in mente».

Creatività, tecnologia e servizio, valori fondanti della partnership tra ICO e Valiani

I designer di ICO Lab lavorano con svariati software di progettazione grafica e strutturale, e

operano a stretto contatto con l’ufficio tecnico che, utilizzando il software di design parametrico ArtiosCAD, normalizza i progetti coerentemente con i sistemi di codifica aziendale.

Insieme a Optima 160, ICO Lab sceglie di adottare anche la suite software Valiani V-Studio, che consente di creare e modificare rapidamente i tracciati di taglio e cordonatura, e quindi verificare l’efficienza del modello in tempo reale. Una scelta che consente di disegnare e testare in piena libertà anche cordonature difficilmente riproducibili nel CAD parametrico.

«Sin dalle fasi di installazione e formazione, la tecnologia di Valiani e la con -

sulenza del suo team tecnico e applicativo, si è sposata perfettamente con la nostra filosofia», conclude Tempesta.

A quasi un anno dall’installazione, Optima 160 è impiegata quotidianamente per la prototipazione e la realizzazione di pre-serie di decine di progetti ogni giorno, diventando il cuore pulsante di ICO Lab. Con l’ausilio della tecnologia di taglio Valiani, tra il 2022 e il 2023, il team sviluppo ha potuto mettere a punto quattro nuovi prodotti, tutti brevettati.

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‖ 3) La testa multiutensile di Optima 160. 4) L’intuitiva interfaccia utente del sistema di taglio. 5) Progetti di packaging messi a punto grazie al sistema di taglio Valiani. Andrea Tempesta Designer di ICO Lab
“Abituato a utilizzare tecnologie di taglio blasonate, molto produttive e costose, mi ha colpito scoprire una macchina tanto efficace e ben costruita.”
Stampanti Inkjet High-End UV Ingegnerizzate e prodotte in Svizzera www.swissqprint.com Kudu Performante di natura Nuova stampante flatbed di fascia alta 304 m²/h di produttività 10 canali colore
teste di stampa Roll to roll option per bobine da 3,2 m Inchiostri certificati Greenguard Gold Visitaci a FESPA 2023, Monaco di Baviera Pad A1, Stand D30 Distribuita da www.fenixdigitalgroup.com
Nuove

Con Nassenger 8, F&F cresce nel fashion e negli accessori, e abbraccia l’home textile

Benché situata nel cuore del principale distretto serico italiano, per F&F la seta è solo uno degli ingredienti di un “menu” più vasto, e la stampa solo una delle tante sfaccettature.

L’attività prende il via nel 1957, quando Pietro Fertilio, di origini veneziane, si trasferisce a Como e conosce la moglie Lia, proveniente da una famiglia di orlatori di capi in lana. Insieme al fratello

Emilio, con cui gestisce un ingrosso di capi tessili a Venezia, Pietro fonda F&F La Fertilseta e avvia un fiorente commercio di sciarpe e foulard in lana e seta, di cui cura ogni dettaglio progettuale e produttivo. Negli anni Settanta, in concomitanza con l’ingresso in azienda del figlio Roberto, F&F apre all’export e potenzia l’ufficio stile. Anche negli anni della delocalizzazione a Est delle produzioni, l’azienda non smette di perseguire un modello pro-

duttivo integrato verticalmente, dall’acquisto del filo al capo finito, preservando competenze e cultura della qualità, e valorizzando la collaborazione con fornitori e partner di prossimità.

Nei primi anni Duemila, con l’ingresso in azienda di Jacopo Fertilio, figlio di Roberto, F&F apre reparti di preparazione e finissaggio dei tessuti, laboratori di design, creazione e confezione del capo, investe sulla sostenibilità e sposta il focus commerciale

dai grossisti ai retailer, affiancando viscosa e altri tessuti a fibra corta alle tradizionali lavorazioni in lana e seta. Contestualmente, l’azienda implementa processi di design e produzione just-in-time, abbandonando il tradizionale modello di business basato sulla creazione e commercializzazione delle collezioni.

‖ In alto, le due stampanti Konica Minolta Nassenger 8 installate presso la sede di F&F a Grandate (CO).

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Integrata verticalmente e specializzata nella creazione di collezioni on-demand, l’azienda comasca si affida a Konica Minolta per rinnovare il suo reparto digitale
di Lorenzo Villa

Nel 2008, per assecondare le mutate esigenze produttive, F&F introduce i primi software di variantatura e inaugura un reparto digitale con quattro stampanti, metà dedicate ai coloranti acidi e metà ai reattivi. A marzo 2023, infine, F&F installa due stampanti Nassenger 8 di Konica Minolta per aumentare la capacità produttiva e rendere più efficiente il suo reparto digitale, nonché per accrescere il livello qualitativo dei suoi prodotti.

Clienti e prodotti al top

F&F serve marche italiane del fashion di lusso, oltre che retailer e catene della GDO di fascia premium. Grazie all’ufficio stile interno, l’azienda è in grado di creare singoli capi o intere collezioni ad hoc, accompagnando il cliente dalla scelta della materia prima allo sviluppo grafico, fino alla campionatura e alla confezione. Impiegando software di rendering 3D, F&F può inoltre creare presentazioni virtuali ultrarealistiche delle collezioni, azzerando tempi, costi e impatto ambientale di avviamenti e impianti tradizionali. Oltre all’abbigliamento e agli accessori moda, F&F ha ampliato la sua offerta nel campo degli accessori per la casa, realizzando ogni genere di cuscini di seta e cachemire, plaid, tovagliette, tessuti per tende e sedute.

«Vogliamo offrire ai brand della

moda la possibilità di ampliare e personalizzare la loro offerta, portando sia il design che gli effetti ottici e tattili dei loro capi su qualsiasi prodotto», spiega Jacopo Fertilio, Head of Sales di F&F. «Per farlo, investiamo nell’integrazione verticale dell’azienda, e in tutte le competenze e tecnologie che ci consentono di garantire una qualità sopra la media in tutte le aree chiave della produzione».

Alla progressiva chiusura e concentrazione dei terzisti, F&F ha risposto acquisendo i suoi fornitori chiave di pretrattamenti e finissaggi, e trasferendo macchinari e personale nel suo sito di Grandate. Ultima, nel 2020, l’acquisizione di una società di confezione e orlatura che consente a F&F di

realizzare internamente prototipi e campionari, affidando all’esterno solo le grandi quantità.

La seconda rivoluzione digitale

Nell’ultimo decennio, la stampa digitale si è rivelata un asset cruciale per F&F, che realizza disegni ad elevata densità di colore sia sul dritto che sul rovescio del tessuto. A tal fine, sia per gli inchiostri acidi che per i reattivi, l’azienda utilizza stampanti inkjet a doppio carrello, capaci di garantire un’elevata inchiostrazione e una buona penetrazione del colorante nella fibra. Superato il limite di obsolescenza delle sue attrezzature, nel 2021 l’azienda ha avviato un piano di investimenti in tecnolo-

‖ 1) Nel suo ufficio stile, F&F progetta singoli capi o intere collezioni. 2) Grazie alla loro semplicità d’uso, un solo operatore gestisce le due Nassenger 8.

gie inkjet di ultima generazione. «Avevamo l’esigenza di continuare a crescere e aumentare produttività e qualità, riducendo al tempo stesso i costi energetici e il nostro impatto ambientale», racconta Fertilio. «Per questo abbiamo rivolto lo sguardo a macchinari tecnologicamente avanzati e fornitori con il giusto mindset». F&F definisce requisiti di qualità, ripetibilità ed efficienza molto stringenti. L’azienda esige uniformità di risultato con diverse chimiche d’inchiostro, semplicità d’uso per gli operatori, oltre che elevata reperibilità di inchiostri e parti di ricambio. Inoltre, ricerca macchinari estremamente affidabili, capaci di garantire massimo uptime. Così, dopo un’accurata analisi, F&F decide di affidare a Konica Minolta il potenziamento del suo reparto di stampa digitale.

Facile, affidabile, proprietaria, scalabile: le doti di Nassenger

Come primo step del suo piano di rinnovamento tecnologico F&F acquista due Nassenger 8, entrambe con 9 canali colore, così da garantire un ampio gamut cromatico in aggiunta al fluido penetrante. Una delle due stampanti è equipaggiata con gli

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inchiostri reattivi Type-P (certificati GOTS), in configurazione CMYK, Grey, Blue, Pink, Orange e penetrante. La seconda è equipaggiata con inchiostri acidi, in configurazione CMYK, Light Cyan, Light Magenta, Light Black, Blue, Orange e penetrante. Tra le caratteristiche che portano alla scelta di Nassenger ci sono l’impiego delle medesime teste di stampa su tutte le serie, sia multi-pass che single-pass, e la possibilità di creare setup di inchiostrazione personalizzabili per i singoli articoli, agendo su risoluzione, dimensione della goccia, attivazione e disattivazione del grayscale. Inoltre, F&F apprezza la meccanica robusta e la qualità costruttiva di Nassenger 8.

«Siamo soddisfatti della scelta fatta e della rapporto che abbiamo con il team Konica Minolta. Ci hanno indicato le configurazioni colore più idonee, e ci hanno offerto consulenza per raggiungere i nostri obiettivi di qualità», afferma Fertilio. «Nassenger offre grande affidabilità e ripetibilità, senza costringerci a raddoppiare le installazioni per avere macchine di backup».

Una piattaforma (e un partner tecnico) per spingere con fiducia sul digitale

Oggi, F&F è impegnata nell’ottimizzazione dei turni di produzione del suo reparto digitale, e nel progressivo trasferimento dei

volumi dalle stampanti preesistenti alle neoinstallate. La scelta di un pacchetto “chiuso” – che include stampante, teste di stampa, coloranti, chimici ausiliari e assistenza – si sta rivelando vantaggioso dal punto di vista economico. Esso consente a F&F di realizzare produzioni d’eccellenza con costi vantaggiosi e riducendo al minimo le variabili. Sfruttando il sistema laser di verifica degli ugelli, poi, Nassenger 8 compensa in tempo reale gli eventuali ugelli mancanti, prevenendo il banding e limitando la quantità di tessuto destinato alla seconda scelta. Sul fronte della sostenibilità, la chimica di penetrazione di Konica Minolta ha consentito una riduzione dell’inchiostrazione superficiale, che si traduce anche in un vantaggio economico. A breve, Konica Minolta introdurrà anche una chimica di pretrattamento gettabile, disponibile sia per le nuove che per le vecchie installazioni, che consentirà di saltare il processo di preparazione per impregnazione.

Grazie anche alle nuove stampanti, F&F punta a conquistare nuovi mercati, tra cui l’abbigliamento tecnico d’alta gamma, il tessile per la casa e il contract.

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3) F&F continua a investire nelle lavorazioni manuali e artistiche. 4) Le taniche di alimentazione ad alta capacità di Nassenger 8. 5) Esempi di lavori realizzati da F&F. Jacopo Fertilio Head of Sales di F&F
“Nassenger offre grande affidabilità e ripetibilità, senza costringerci a raddoppiare le installazioni per avere macchine di backup.”

Il

La permacrisi disegna i nuovi scenari del retail e spalanca nuovi format e opportunità

Il mondo del retail sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, a causa del perdurante stato di instabilità del mercato, e dell’incertezza nei sentimenti dei consumatori. Per definire questo scenario si adotta il termine “permacrisi”, ovvero uno stato costante e permanente di incertezza e instabilità. In simili condizioni, tra le marche e i consumatori, tendono a svilupparsi

forme di adattamento e resilienza che vedono un ritorno potente e interessante al punto vendita fisico, visto non solo come spazio di vendita e acquisto, ma come luogo di destinazione. In questo articolo ci proponiamo di tracciare una mappa delle trasformazioni in essere, e di analizzare insieme qualche caso di studio in cui lo store fisico assume nuovi ruoli e significati, cercando di tracciare qualche possibile rotta.

Il nuovo ruolo del negozio fisico

L’esperienza della pandemia ha profondamente cambiato desideri e abitudini dei consumatori. Da un lato i clienti hanno l’opportunità di usare molteplici canali per comprare in qualsiasi momento della giornata; dall’altro sono preoccupati per il futuro e per il loro potere d’acquisto, e adottano uno stile consumo più ragionato e selettivo. Cresce poi la sensibilità

Francesca Zorzetto inizia il suo percorso di consulente e formatrice free-lance nel 2005, dopo una significativa esperienza in azienda. Oggi supporta brand e realtà indipendenti nella presentazione di prodotti e servizi, nello sviluppo di competenze e nella realizzazione, attraverso il visual merchandising, di obiettivi commerciali. Scrive di visual merchandising e retail marketing e nel 2010 è co-autrice di “Temporary Store: la strategia dell’effimero”. Dal 2014 collabora con Retail Institute Italia, e dal 2014 al 2020 ha coordinato il corso di specializzazione in Visual Merchandising di IED Venezia. Ha fondato il blog milanretailstore.com e organizza “visual tour” tematici a Milano per aziende e addetti ai lavori.

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punto vendita del prossimo futuro è coinvolgente, sostenibile, attento ai bisogni della comunità e capace di “parlare” il linguaggio di una o più generazioni

ambientale e l’attenzione al territorio e alla comunità. In questo scenario, per attrarre e vendere, i brand devono persuadere, cercando di restare connessi con la loro comunità di riferimento. “Engagement” e “appartenenza” sono due parole chiave, che si traducono nel proporre esperienze, eventi, allestimenti effimeri, in una commistione tra online e offline.

Il retail è ibrido: questo è un fatto ineludibile. Il negozio fisico è sempre meno punto vendita, e sempre più luogo esperienziale e “media” per la brand identity. Tra le possibili evoluzioni dello store fisico si prospetta perciò la trasformazione in hub di servizi, dove alla vendita si affiancherà sempre più la proposta di esperienze com-

plementari, coerenti con il target e i valori del brand. Un esempio di questa evoluzione è il nuovo flagship store milanese di La Martina, in cui si inserisce il bar ristorante El Bar del Polo, che propone una selezione di piatti argentini per richiamare le origini del brand. Il flagship store propone esperienze e servizi come la prenotazione e organizzazione di esperienze outdoor, o l’organizzazione di viaggi in Argentina per assistere a partite di polo internazionali.

Ma anche i department cambiano format, proponendo un’esperienza di shopping in linea con nuovi desideri e valori. Nell’autunno del 2022, dopo un importante restyling, Coin ha riaperto la storica filiale di Mestre all’interno del

centro commerciale Le Barche. L’obiettivo è proporre un’esperienza di shopping completa e coinvolgente, usando come leve un brand mix rinnovato e selezionato per intercettare i nuovi desideri dei consumatori, e nuovi spazi destinati a contaminazioni tra prodotti e servizi. Lo store si sviluppa su tre piani. Al piano terra troviamo il Lifestyle Hub, un concept lanciato nel 2021 e già presente già in altri negozi Coin, che propone un’area dedicata all’elettronica di consumo di fascia premium, un corner Audi, un’area dedicata ai viaggi gestita da Suite Travel, innovativa agenzia di viaggi digitale. A questi sia aggiungono uno spazio dedicato al beauty sostenibile, l’area dei prodotti pet – settore in cre-

scita costante ormai da anni – e il primo Wellness Bar Collesi, caffetteria e cocktail bar che propone anche birre, distillati artigianali e cosmetici sostenibili made in Italy.

Lo store di comunità

Tra altri interessanti spunti, dalla lettura della ricerca “Life Trends 2023” di Accenture emerge il crescente senso di appartenenza dei consumatori, e il loro bisogno di sentirsi comunità. Per adattarsi, e affrontare lo scenario di permacrisi, cresce infatti la necessità di stringere legami sociali. Le comunità, virtuali o reali, nascono attorno a valori e passioni comuni, come lo sport, il collezionismo, gli hobby, l’esplorazione di altre culture. Nascono così format che potremmo definire “community store”. Un esempio è il Jordan World Of Flight dedicato al brand Jordan, che ha aperto a dicembre 2022 a Milano, nella centralissima via Torino, con l’obiettivo di celebrare le comunità del basket. Il negozio, che ha una superficie di 363 m², promuove le ultime novità, ospita eventi dedicati ai Nike Members, e propone prodotti personalizzabili. Il design del punto vendita è caratterizzato da spazi esperienziali come la Members Lounge, e si arricchisce dei contributi di artisti e creativi locali, tra cui opere d’arte e murales che raccontano le storie dei campi e delle squadre di basket di Milano e d’Italia, e dei legami di Jordan con il territorio. Altro brand amato da più generazioni, che spesso introduce collaborazioni ed edizioni limitate, anche Dr Martens ha avviato l’apertura di negozi monomarca in Italia, e ha scelto corso Buenos Aires per il suo secondo store milanese, che si sviluppa su 86 m². Attraverso immagini e fotografie, lo spazio di vendita dialoga con differenti sub-culture giovanili, che esprimono stili di vita o pas-

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‖ 1) Il corner Audi presso il Lifestyle Hub dello store Coin di Mestre. 2) La The Flight Lounge dello store Jordan di Milano è un luogo in cui rilassarsi e approfondire la storia di Michael Jordan e la cultura del basket.

sioni musicali diverse, accomunate dalle iconiche calzature. Il negozio ospita l’intera gamma di scarpe e accessori, ed è caratterizzato da una comunicazione molto leggibile per il consumatore, che può orientarsi facilmente attraverso etichette, espositori durevoli dedicati e grafiche murali.

Il negozio “generazionale”

Una sfida per il mondo del retail, come per quello del lavoro, è la convivenza negli stessi luoghi di almeno quattro generazioni, ciascuna con diversi approcci al consumo, desideri, aspirazioni, stili di vita, strumenti e modalità di comunicazione, potere d’acquisto e priorità. Ebbene, alcuni retailer hanno interpretato questa sfida creando spazi esplicitamente progettati per un preciso target generazionale.

Mango, leader del fast fashion, nell’estate 2022 ha inaugurato a Barcellona il suo primo Mango Teen, dedicato ai clienti tra 11 e 13 anni. Per forme e colori, il design del punto vendita è totalmente diverso dagli altri store della

catena, e offre esperienze a misura di Gen Z. Tra le peculiarità, l’area Meta Space e i camerini dotati di postazioni per gli smartphone, pensati per facilitare la creazione di contenuti per TikTok. Sempre a Barcellona, al Paseo De Gracia, Mango ha aperto il nuovo concept Kids Lab, eseguendo un rinnovamento strutturale dello store preesistente per adattarlo a nuove esigenze ed esperienze, che includono uno spazio giochi. Grazie a un linguaggio espositivo nuovo, e a nuove modalità di allestimento, il brand coinvolge nuovi clienti e stupisce i clienti già fidelizzati.

Interessante è anche il flagship store milanese di Giocheria, storica insegna del settore toys che fa capo a Giochi Preziosi. Aperto ad autun-

no 2022 lo store di corso Vercelli ha una superficie di 1.500 m² tra spazio di vendita e magazzino, ed è stato ideato da L22 e FUD i due brand di Lombardini22, gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria.

Il nuovo store Giocheria coniuga vendita ed emozioni attraverso una serie di atmosfere giocose, in cui i bambini possono scoprire e interagire con lo spazio e con gli altri. Anche i prodotti sono raccontati attraverso esperienze multisensoriali e interattive, il cui studio progettuale ha analizzato il ruolo del gioco e delle spazio sui bambini alla luce delle neuroscienze e della psicologia ambientale, identificando come target la generazione Alpha. I nati dal 2012

in poi sono clienti inediti, che non conoscono un mondo senza Internet e social media, non percepiscono una chiara distinzione tra virtuale e reale, e sono abituati a gestire un’abbondanza di stimoli. Dai percorsi, alle luci, ai materiali, fino alle ampie aree esperienziali e immersive, ogni zona del negozio è modellata sulle peculiarità dei bambini e bambine, con allestimenti di forte impatto, diversi per ciascuna area.

Un nuovo paradigma di retail sostenibile

La sostenibilità è un macro trend duraturo e potente, in costante evoluzione. Le preoccupazioni per il pianeta resistono e innescano,

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‖ 3) e 4) I negozi monomarca Dr Martens sono un viaggio attraverso più generazioni e culture, accomunate dalla passione per le calzature del leggendario brand. 5) Il flagship store milanese di Giocheria, progettato da L22 e FUD, coniuga prodotti ed emozioni studiate per i consumatori della generazione Alpha.

soprattutto nella Generazione Z, nuovi impegni, scelte e azioni di protesta. Il prevalere di una diffusa ansietà per il futuro, le incertezze economiche e l’aumento del costo della vita non distolgono l’attenzione dei consumatori dalla sostenibilità, pur con priorità e dinamiche diverse. In generale, nel 2023 la sostenibilità si declinerà soprattutto nell’interesse per un’economia circolare, dove i beni hanno un ciclo di vita più lungo grazie ad azioni di riciclo, rigenerazione e recupero.

Esemplare, in quest’ottica, è il nuovo format “Forward” di Golden Goose, che ha debuttato nello storico negozio milanese di via Cusani. Concepito come laboratorio artigianale di calzoleria e

sartoria, arredato con strutture espositive e macchinari sia nuovi che di recupero, con elementi che rimandano alla storia del brand. Tra i servizi proposti ci sono la riparazione e personalizzazione delle calzature, la riparazione di prodotti (anche di altri brand), e servizi di lavaggio, sanificazione, riparazione e restauro. Grazie al servizio “Remake”, i clienti possono creare prodotti unici tramite l’applicazione di tecniche decorative e trattamenti superficiali su articoli nuovi e usati. Infine, lo store è la piattaforma fisica per la rivendita di pezzi selezionati e firmati Golden Goose, e ospita un’area “Recycle” per la raccolta di capi e accessori in collaborazione con ReCircled, un’organizzazione

‖ 6) e 7) Mango Kids è la nuova insegna del noto brand spagnolo dedicata ai più piccoli, che insieme a Mango Teen punta ad ampliare l’offerta e coinvolgere nuove generazioni di consumatori.

Conclusioni

nata in USA con l’obiettivo di promuovere l’economia circolare nella moda, presente in Italia con l’impianto di Prato (FI).

Citiamo anche la Levi’s Haus di Londra, un concept che si propone di sensibilizzare i consumatori ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare attraverso workshop e iniziative con artisti e fashion designer. E, perché no, IKEA, che attraverso i suoi Circular Hub favorisce la cultura del recupero, del riutilizzo, dello scambio dei mobili usati, agendo come attivatore di bisogni e desideri già presenti nei consumatori. Numerosi sono poi gli esempi nel campo del retail alimentare, dove è sempre più alta l’attenzione a ridurre gli sprechi.

I nuovi trend imporranno ai brand di creare e coltivare relazioni con i consumatori, attraverso strategie di coinvolgimento in-store. Gli allestimenti effimeri, come i pop-up, continueranno ad essere uno strumento di comunicazione e marketing per lanciare nuovi prodotti, valorizzare edizioni limitate e operazioni di co-branding, stimolare le community, e testare nuove location e concept. Nel retail ibrido, il negozio fisico manterrà il suo fascino come spazio di relazione, dove toccare con mano i valori della marca, sperimentando nuovi linguaggi e strumenti di comunicazione. Lo spazio di vendita sarà sempre più un media utilizzato come strumento di marketing dalle aziende, che introdurranno nei layout aree esperienziali con allestimenti e decorazioni dedicate. L’attenzione alla sostenibilità resterà una costante, seppure in forma diversa, mentre i brand sceglieranno fornitori di prossimità per ridurre tempi di consegna e avere anche una ricaduta positiva sul territorio e sulla comunità. La creatività e la progettazione di materiali per vetrine e spazi in-store continuerà ad essere coordinata centralmente, ma i singoli Paesi potranno produrre e implementare le campagne con fornitori locali. La sfida della coesistenza di più generazioni indurrà le marche a sperimentare, e ad innovare linguaggi espositivi e allestimenti. Nella GDO, le promozioni restano una buona strategia per generare traffico, e aiutare i clienti ad affrontare l’era della permacrisi. In sintesi, osservando lo scenario dinamico del retail, e analizzando i nuovi format, non è difficile intuire che dietro all’evoluzione dei desideri e dei bisogni dei consumatori si celano innumerevoli nuove opportunità di business per l’intera supply chain.

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Nonostante l’importanza riconosciuta alla customer care (confermata anche da studi, analisi e articoli) sembra che molte aziende non se ne curino abbastanza

Customer care: una carta vincente e imprescindibile, ancora troppo sottovalutata

Iniziamo con qualche episodio che mi è accaduto di recente.

Mi rivolgo al concessionario per chiedere un’offerta per un’auto che ho configurato sul sito del costruttore. Non si fa sentire per una settimana. Cambio concessionario.

Scrivo alla mia compagnia di assicurazioni per chiedere un preventivo per l’auto che sono in procinto di acquistare. Ricevo risposta dopo quattro settimane

e due solleciti telefonici. Cambio assicurazione.

La mia banca commette un errore su un’operazione. Devo scrivere e chiamare varie volte per far correggere l’errore, e non ricevo una parola di scuse. Mi prendo tempo, ma entro fine anno trasferirò il conto a un’altra banca.

Potrei citare altri esempi vissuti in prima persona, e potrei ampliare il discorso riportando vicende analoghe vissute da familiari, amici, conoscenti e colleghi, oltre

che tratte dai vari siti web che raccolgono questo tipo di esperienze. Certo, esistono anche molti esempi virtuosi. Uno su tutti quello di Amazon, che ha alzato drammaticamente l’asticella per qualsiasi parametro: velocità di risposta, empatia, personalizzazione, problem solving – tanto da far pensare ai clienti di altre società “Ma allora si può fare…”. Non dimentichiamoci poi che chi acquista un prodotto, o un servizio, oggi ricerca informazioni

Davide Medri è attualmente senior advisor in BIP (Business Integration Partners), con un percorso professionale misto tra marketing, vendite e formazione, sia all’interno di aziende multinazionali che nella libera professione. Tra le esperienze, dieci anni trascorsi nel mondo delle Arti Grafiche e del Digital Printing in HP Indigo e Xerox. Le competenze di Davide coprono due ambiti chiave: quello commerciale (vendite, negoziazione, account management, sales management) e quello della comunicazione interpersonale “allargata” (stili di comunicazione interpersonale, public speaking, coaching, gestione riunioni). In parallelo una passione per la fotografia, praticata e insegnata.

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preliminari sul web. Sarà quindi molto probabile che, nel lungo periodo, in un contesto di elevata concorrenza e di offerte quasi indifferenziate, siano destinate a sopravvivere solo le aziende che mostreranno un reale interesse per i loro clienti.

Nel seguito di questo articolo analizzeremo quindi i presupposti necessari a gestire correttamente la customer care, e come le aziende dovrebbero attrezzarsi per potenziare questa attività.

Un approccio totalizzante

Chiariamo anzitutto un concetto fondamentale. Customer care non significa solo avere un buon servizio di assistenza post vendita. È qualcosa di molto più ampio, che riguarda la gestione complessiva della relazione con il cliente: ovvero il modo in cui lo si tratta e gli si rivolgono attenzioni in ogni possibile interazione. Quindi, per esempio: una receptionist che saluta gentilmente, una sala d’attesa con un comodo divanetto e delle riviste recenti, un messaggio del capotreno che porge le sue scuse ai passeggeri e spiega il motivo di una fermata imprevista, un omaggio personalizzato in occasione del compleanno, etc. Presupposto irrinunciabile perché la customer care diventi uno strumento per il successo: la cultura dell’azienda deve essere incentrata sul cliente, e tutte le funzioni aziendali devono condividere questo approccio. Non è sufficiente che solo reparti come marketing e assistenza tecnica si attivino per creare soddisfazione nel cliente. Devono muoversi nella stessa direzione anche quelle funzioni che sono a diretto contatto con il cliente più di rado (come, per esempio, la logistica). La “customer orientation” deve essere parte della missione aziendale, ed essere sposata dal management.

Le basi della customer care

Un’azienda che voglia preoccuparsi attivamente dei suoi clienti deve, poi, preoccuparsi di organizzare e gestire una serie di altri ele-

menti, che possiamo suddividere in due macro categorie: gli elementi strutturali e quelli relativi ai comportamenti delle persone a contatto con i clienti.

Gli elementi strutturali

Gli elementi strutturali includono:

• Un CRM che non sia utilizzato solo come strumento di raccolta informazioni a uso interno, ma sia effettivamente finalizzato all’ottimizzazione della relazione con il cliente attraverso azioni di ricontatto e fidelizzazione. Le tecnologie attualmente disponibili consentono di conoscere in profondità i clienti, i tratti della loro personalità e le loro preferenze, sfruttando numerose modalità di raccolta informazioni. Di conseguenza, l’azienda può personalizzare la comunicazione a livello individuale, basandola non solo su offerte commerciali, ma anche su messaggi e azioni che sottolineino la sua vicinanza al cliente (messaggi augurali, suggerimenti sull’utilizzo dei prodotti o servizi, altre informazioni a valore aggiunto).

• Una serie di procedure interne che descrivono dei format comportamentali da adottare

Amazon: il gigante fa scuola

Per chi non lo avesse mai provato, il servizio clienti di Amazon funziona così: si inserisce il proprio numero di telefono, si clicca un bottone, e si viene richiamati subito. L’addetto, gentile e disponibile, chiama per nome il cliente, risolve subito la stragrande maggioranza dei problemi, e nel giro di un minuto invia una mail riassuntiva di quanto è stato concordato. Soddisfazione al top!

Tutto inizia da uno ZMOT

Nel 2011 Jim Lecinski, allora vicepresidente di Google coniò l’acronimo ZMOT (Zero Moment Of Truth – momento zero della verità) spiegando che il primo contatto con un prodotto o servizio avviene ormai per la maggior parte dei consumatori attraverso il web, condizionando quindi tutto il susseguente processo d’acquisto. Da qui la necessità per le aziende di generare e mantenere una buona web reputation.

Il CRM come filosofia

Diversamente da ciò che molti pensano, il CRM non è un software, ma un approccio alla relazione con il cliente. Che passa attraverso il tracciamento e la raccolta di tutte le informazioni relative al cliente, e ai contatti avvenuti, per ottimizzare le azioni volte ad acquisirlo e fidelizzarlo. I software attualmente disponibili agevolano il processo di automatizzazione del CRM a livello aziendale.

da parte del personale che si trova direttamente a contatto con il cliente, sia in presenza, sia telefonicamente, sia in

forma scritta. Gli aspetti formali riguardanti il saluto, l’accoglienza, le formule verbali virtuose da adottare in caso di

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che noi trattiamo i clienti?». Si tratta di una questione spinosa, che deve essere affrontata. Non possiamo pensare di chiedere ai nostri collaboratori un comportamento gentile, resiliente, supportivo e proattivo nei confronti dei clienti, se i loro capi non sono i primi a fornire un esempio di come devono essere trattate le persone. In un simile scenario, non ci si deve meravigliare se poi i collaboratori si mostrano poco interessati alle indicazioni che ricevono, o approcciano il loro compito con superficialità. Come sempre, l’esempio deve arrivare dall’alto.

Customer care e intelligenza artificiale

L’importanza del format

Le aziende più avanzate fanno in modo che tutti i messaggi rivolti ai clienti (e a ogni altro interlocutore) siano coerenti e aderenti ai valori dell’azienda stessa. Una regia unica, solitamente il reparto marketing, elabora una strategia di comunicazione che si traduce in script, comportamenti verbali, formule scritte.

Il ruolo di chatbot e AI

I più evoluti sistemi di intelligenza artificiale, tra cui lo stranoto ChatGPT, sono in grado di fornire risposte alle più svariate richieste senza attingere a schemi preconfezionati, ma elaborando contenuti pertinenti in modo autonomo. La sensazione di avere a che fare con un essere umano è sempre più forte, e alcune attività di contatto con il cliente possono essere gestite già oggi (seppure in modo basilare) da queste applicazioni.

reclami devono far parte delle competenze standard del personale “front line”, che rappresenta l’azienda di fronte al cliente e fornisce a quest’ultimo motivi per restare fedele all’azienda o abbandonarla. Sottolineo che la gestione efficace di un problema, sia in termini di empatia che di capacità di risoluzione è spesso un l’occasione per rafforzare la fedeltà di un cliente.

• Un team di persone dimensionato in modo da soddisfare in modo efficiente le aspettative del cliente. Personale insufficiente significa tempi di attesa

dilatati, un peggioramento della performance e un probabile aumento della conflittualità fra clienti e personale interno. Questo vale in qualsiasi settore. Può riguardare un call center, un team di tecnici riparatori, una squadra di camerieri, e così via.

I comportamenti delle persone a contatto con i clienti

Gli elementi relativi ai comportamenti delle persone a contatto con i clienti includono:

• Selezione adeguata. Spesso i selezionatori non presta -

no sufficiente attenzione alle caratteristiche personali delle risorse dedicate a questi ruoli. Per avere successo in quest’ambito, occorrono predisposizione ai rapporti interpersonali, buona capacità comunicativa, elevata resilienza rispetto a situazioni di stress.

• Formazione. Se l’azienda non vuole che il risultato sia lasciato all’iniziativa individuale, deve fare in modo che le persone vengano istruite ad adottare le linee guida prescritte dall’azienda, secondo i suoi valori e il suo posizionamento, così che il cliente possa riconoscere sempre il medesimo approccio, indipendentemente dall’interlocutore con cui ha a che fare.

• Monitoraggio. Non si può dare per scontato che le risorse seguano le indicazioni ricevute e, soprattutto, che continuino nel tempo. È quindi necessaria un’attività di controllo, che escluda fini sanzionatori, ma punti a mantenere e migliorare le prestazioni.

Il principio vale per tutti

Quando tengo corsi su questo tema, mi capita spesso di ricevere la seguente domanda: «Perché l’azienda non ci tratta come vuole

In chiusura, credo sia inevitabile menzionare una tecnologia che ha diverse applicazioni nell’ambito della customer care e che, dopo un lungo periodo di gestazione, sta diffondendosi oggi con una velocità impressionante: l’intelligenza artificiale.

Non è lontano il giorno in cui l’AI sarà in grado di ricoprire compiti più complessi e sofisticati di quelli che già oggi affidiamo ai chatbot. Naturalmente, non mancano i detrattori che sottolineano come interazione uomo-uomo sia insostituibile, ma non dimentichiamo che la storia è costellata di casi in cui le tecnologie, digitali e non, hanno sopravanzato e sostituito l’operato dell’uomo.

Già oggi si possono fare richieste complesse alle soluzioni di intelligenza artificiali esistenti, e le risposte sono sorprendentemente immediate e pertinenti. C’è da scommettere che le nuove generazioni di professionisti faranno sempre più affidamento su questa tecnologia.

Per non essere sopraffatti dal cambiamento, ritrovandosi in un batter d’occhio nel ruolo di follower, suggerisco alle aziende di tenersi informate sulle applicazioni dell’AI nell’ambito della customer care. A breve, questa tecnologia potrebbe stravolgere anche questo settore, come ha già fatto in tanti altri.

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