Italia Publishers 03/2021

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Copertina prodotta da Realisaprint.it, con Konica Minolta AccurioJet KM1 e MGI JETvarnish 3D Evo

Italia Publishers - Anno XXXIII - n° 03/2021 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI



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sommario 03

EDITORIALE

5 | drupa 2024, successo annunciato o utopia?

NEWS

8 | Novità dai player del mercato digitale

STRATEGIE

14 | Disegnata da uno stampatore, MotionCutter

è la fustellatura laser dedicata agli stampatori 22 | Karton porta l’automazione digitale nella sua

produzione insieme a B+B e Kongsberg

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26 | Dalla fotolito al packaging, Vitragrafica cambia

pelle con il taglio digitale di Valiani 30 | SiEnergie industrializza stampa e fustellatura

100% digitale dei materiali POP 34 | AccurioJet KM-1, JETvarnish e design

variabilizzato, per copertine uniche e rilucenti

IDEE PER CRESCERE 42 | Le aziende di stampa possono ancora considerare

“optional” un buon software gestionale? 46 | Quattro opportunità per gli stampatori che

vogliono avere successo nel 2021

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Italia Publishers – Anno XXXIII – n° 03 2021 Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94 Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Direttore editoriale Lorenzo Villa

Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo

Collaboratori Alessandro Bosco Matthew Parker

Copertina Sara Ciprandi

Pubblicità marketing@densitymedia.com Stampa Grafiche Antiga

Postalizzazione ET System

Prezzo: € 10,00. Arretrati: € 20,00. Abbonamento a otto numeri: € 70,00 (Italia) / € 140,00 (estero). Ufficio abbonamenti: abbonamenti@densitymedia.com.

Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizziamo film in materiale compostabile.

Editore Denstiy srl, Via Thaon di Revel 21, 20159 Milano P.IVA 03454220124

EUROPEAN DIGITAL PRESS ASSOCIATION

drupa content contributor

Tutti i contenuti scritti dalla redazione sono coperti da licenza Creative Commons – Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-NC-SA 4.0). Ovvero possono essere riprodotti a patto di citare il nome dell’autore e della testata; utilizzarli soltanto per scopi non commerciali; condividerli con la stessa licenza o con una licenza compatibile. Per maggiori informazioni visita: creativecommons.org.

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Testata sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione media, in conformità al regolamento CSST, per il periodo 01/01/2020 – 31/12/2020. Certificato 2020-3058

Tiratura 4.619 copie

Diffusione 4.496 copie

editoriale di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com

drupa 2024, successo annunciato o utopia? Molti di noi hanno l’impressione di non aver vissuto davvero quest’ultimo anno. L’impossibilità di pianificare viaggi di lavoro e di piacere, l’assenza di fiere e convegni, i ritmi lavorativi scanditi e monotoni hanno cristallizzato il tempo. Se non altro, dodici mesi fa parlavamo della pandemia, della drupa appena cancellata, facevamo congetture su come sarebbe andata in autunno. Poi ce ne siamo fatti una ragione, e abbiamo imparato a pianificare il nostro tempo con precisione morbosa. Agende che prima contenevano un paio di appuntamenti chiave ogni giorno, si sono riempite di attività cadenziate alla mezz’ora. Il risultato? 10-12 ore al giorno al PC tra riunioni, webinar, demo, eventi virtuali, corsi di formazione, colloqui con gli insegnanti dei figli, sedute mediche, assemblee di condominio, allenamenti, raduni di famiglia. Ritmi alienanti, che via via sono divenuti normalità, evidenziando ciò a cui nessuno avrebbe creduto. Al netto della socialità perduta, molte delle attività tecniche, commerciali e di approfondimento per cui investivamo ore o interi giorni in viaggio, potevano essere svolte in remoto. Dopo mesi di presentazioni e demo virtuali “à la carte”, persino le quattro giornate di virtual.drupa sono passate quasi inosservate. Complice la campagna vaccinale, il 2021 si è aperto sotto i migliori auspici, e la maggior parte degli operatori pensa già agli investimenti. Unica eccezione, chi nell’ultimo decennio ha scommesso tutto (o quasi) sugli allestimenti fieristici e ancora non vede la luce. Le prossime edizioni di FESPA, Labelexpo, InPrint, Heimtextil, Viscom ci diranno quanto visitatori ed espositori desiderino veramente tornare ad affollare i padiglioni, nonché quanto a lungo e quanto spesso siano disposti a farlo. Riguardo drupa 2024, senza dubbio è prematuro parlare di un successo o di un flop, ma c’è da chiedersi quanto la pausa di 8 anni, e la mostruosa accelerazione delle interazioni virtuali, impatterà sul più grande evento fisico della nostra industria. Se la cannibalizzazione tra fiere e il travaso di visitatori sono trend consolidati, mai come oggi dire “Ci vediamo alla prossima” potrebbe rivelarsi una previsione inesatta.


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news Fujifilm porta l’inkjet B2+ di Jet Press 750S a 5.400 fogli/h

‖ Xeikon CX50 è oggi integrata nell’ambito della Wall Deco Suite, la linea a bobina pensata per produrre rotoli di carta da parati stampati, rifilati e pronti da installare.

Nel 2019, lanciando Jet Press 750S, equipaggiata con una nuova generazione di teste SAMBA da 1.200 dpi, Fujifilm spingeva la sua piattaforma di stampa inkjet B2+ alla velocità di 3.600 fogli/h. Caratterizzata da inchiostri a base acqua, un formato carta di 585x750 mm, gamut cromatico ampliato e la possibilità di alimentare carte fino a 0,6 mm di spessore, la nuova Jet Press si era subito candidata a supportare la transizione digitale della stampa di packaging, e ad agevolare

l’ingresso di nuovi operatori in questo remunerativo segmento. Poche settimane fa, nel corso di virtual.drupa, Fujifilm ha annunciato la versione High Speed del sistema, che introduce una nuova modalità di stampa da 5.400 fogli/h, pensata per produrre in modo più rapido ed economico gli stampati commerciali. Jet Press 750S High Speed sarà disponibile in autunno, anche come upgrade sul campo per le unità già installate. fujifilm.com

Con CX50, Xeikon alza l’asticella nelle applicazioni decorative Xeikon non smette di investire nel promettente segmento della decorazione, in particolare nel campo della produzione on-demand di wallpaper. Il costruttore belga, infatti, ha aggiunto il nuovo motore di stampa Xeikon CX50 alla sua Wall Deco Suite, la piattaforma integrata per stampa e finitura di carte da parati. Alimentata a bobina, con una larghezza di stampa di 520 mm, una risoluzione di 1.200 dpi e la possibilità di stampare il bianco coprente, CX50 ha una veloci-

tà di 20 m/min, che può aumentare (tramite un upgrade) fino a 30 m/min. Come gli altri modelli della gamma CX50 è pilotata dal digital front-end X-800, che mette a disposizione dell’utente opzioni specifiche per la produzione di carte da parati. Tra queste lo spettrofotometro integrato, a garanzia di colori fedeli e stabili, e la funzione “Poster Layout”, che garantisce un registro perfetto dell’immagine, semplificando le fasi di installazione. xeikon.com

‖ Con l’introduzione della nuova modalità di stampa High Speed, Fujifilm aumenta del 50% la produttività massima di Jet Press 750S.

Heidelberg Plus è l’ecosistema digitale per i tipografi più “smart”

‖ Combinando intelligenza artificiale e Internet of Things, Heidelberg Plus punta a offrire ai clienti del costruttore tedesco informazioni e suggerimenti per il business.

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Heidelberg è tra i costruttori che più hanno investito in piattaforme software interconnesse e servizi in cloud. Heidelberg Plus è il nome attribuito a un nuovo portale clienti, che racchiude numerose funzionalità. Tra le più rilevanti, una reportistica dettagliata sulle prestazioni, il monitoraggio dei sistemi, e la possibilità di accedere a contenuti video e white paper correlati a specifici aspetti tecnici e applicazioni. Grazie all’impiego di intelligenza artificiale, Internet of Things e big

data, Heidelberg punta a fornire informazioni rilevanti ai clienti, e offrire loro suggerimenti per ottimizzare il proprio business. «Il nostro obiettivo è che l’ecosistema Heidelberg Plus semplifichi il modo in cui lavoriamo con i nostri clienti, e offra loro un maggior valore aggiunto», spiega Ludwig Allgoewer, responsabile vendite e marketing di Heidelberg. Heidelberg Plus sarà disponibile nei Print Media Center aziendali in autunno. heidelberg.com


news Canon è (di nuovo) il leader di mercato nell’inkjet per alti volumi Per l’undicesimo anno consecutivo, il costruttore giapponese conferma la sua posizione dominante nel mercato delle piattaforme di stampa inkjet ad alta produttività. In base ai report trimestrali delle società di ricerca Infosource e Keypoint Intelligence, Canon mantiene la quota di mercato più rilevante nella regione EMEA per le soluzioni a bobina (43%), e conquista lo scettro anche nei sistemi a foglio (40%). Se nei sistemi

continuos feed il dato è correlato al successo dei numerosi modelli delle serie ColorStream e ProStream, nell’ambito della stampa a foglio la leadership deriva dal gradimento di varioPRINT i, e dal lancio delle nuove varioPRINT iX lo scorso aprile. Equipaggiate con teste inkjet da 1.200 dpi e inchiostri pigmentati a base acqua, le nuove varioPRINT iX in formato B3 (350x508 mm) si stanno rivelando appetibili per un vasto

pubblico di stampatori digitali e tipografie tradizionali. Tra le caratteristiche più interessanti, una qualità di stampa paragonabile all’offset, la possibilità di alimentare carte patinate e naturali fino a 350 g/m², e una produttività che raggiunge gli 8.350 fogli/h in bianca e volta. «Investiamo senza sosta nell’innovazione del nostro portfolio di prodotti inkjet per offrire ai nostri clienti soluzioni che li aiu-

tino a essere più efficienti, ad ampliare le possibilità applicative, a soddisfare le richieste dei clienti e a far crescere il proprio business», ha affermato Hayco Van Gaal, Vice Presidente Sales and Service, Commercial Printing EMEA di Canon. canon.com ‖ Qui sotto: a sinistra, il sistema a foglio varioPRINT iX; a destra, il sistema inkjet a bobina ProStream 1800.

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news MBE acquisisce Multicopy e consolida la sua presenza globale

‖ Basata a Milano, MBE opera in 53 Paesi con differenti marchi, occupa oltre 11.000 addetti e conta oltre 2.800 centri in franchising specializzati in stampa, marketing e spedizione.

Seppur non correlata al mercato italiano, la notizia dell’acquisizione della società olandese Multicopy da parte di MBE è rilevante. Anzitutto perché, con l’acquisizione da parte della famiglia Fiorelli, nel 2009, il leggendario marchio americano di centri servizi in franchising è passato in mani italiane. Con l’ultima operazione, inoltre, MBE conferma il potenziale strategico dei servizi di stampa e marketing, e la possibilità di coinvolgere

operatori locali in una rete che conta 2.800 centri in 53 Paesi. «Questa è un’occasione di sviluppo straordinaria per il network di Multicopy», ha dichiarato Annette Dales, Direttore Generale di Multicopy. «Unire le nostre forze a quelle di MBE Worldwide crea opportunità uniche per realizzare notevoli sinergie con colleghi abituati, come noi, a gestire una rete di imprenditori in franchising». mbeglobal.com

Zünd integra la tecnologia inkjet nei workflow di taglio digitale Forte di una base installata di oltre 20.000 macchine (circa 1.800 solo in Italia), Zünd ha affermato la sua tecnologia di taglio digitale in innumerevoli settori applicativi. Oltre alla comunicazione visiva e al packaging, dove la stampa è una componente del prodotto finito, i sistemi Zünd sono impiegati in numerosi settori industriali, dai pellami al tessile, dai compositi alle materie plastiche. In alcuni di questi ambiti, i singoli pezzi di materiale sezionato devono essere catalogati e

tracciati, e necessitano di un’opportuna codifica. Per supportare queste esigenze, Zünd ha recentemente introdotto una testa di marcatura inkjet, integrabile sulle proprie attrezzature e in grado di stampare ad una velocità lineare di 60 m/min. La testa inkjet, che rimpiazza la marcatura a penna, utilizza inchiostri a base solvente, può operare a diverse angolazioni, ed è in grado di riprodurre testi e codici a barre di alta qualità su innumerevoli materiali. zund.com

‖ Enfocus BoardingPass consente, anche a personale senza competenze grafiche, di individuare problemi nei PDF destinati alla stampa e notificarli al cliente.

BoardingPass sposta il controllo del file PDF al servizio clienti

‖ La nuova testa inkjet per i plotter da taglio Zünd consente di marcare e codificare facilmente i materiali tagliati.

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Se molti stampatori online hanno implementato flussi automatizzati di preflight ed eventuale notifica al cliente dell’incompatibilità del suo PDF, l’accettazione dei file di stampa resta per molti stampatori una sfida complessa e costosa. Per risolverla, Enfocus ha lanciato BoardingPass, un applicativo che consente di convalidare i file PDF ricevuti dal cliente anche ad un operatore non addestrato, come un commerciale o un addetto al servizio clienti.

Boarding Pass si integra facilmente con vari sistemi di invio e ricezione dei file (come e-mail e WeTransfer) e rileva automaticamente gli eventuali problemi. Il software prepara poi, automaticamente, una email di notifica da inviare al cliente. Se il PDF supera il controllo, l’utente può inviarlo alla prestampa o caricarlo sul server aziendale unitamente a un report di conformità. BoardingPass è disponibile per la prova gratuita sul sito Enfocus. enfocus.com


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news Durst completa la migrazione a P5 con la nuova WT per la cartotecnica Quasi contestualmente al lancio di P5 TEX iSUB, Durst ha presentato anche P5 250 WT, che impiega la nota tecnologia di stampa a base acqua Durst Water Technology. Con questa mossa, il costruttore altoatesino impernia la sua offerta di macchine da stampa multipass sulla piattaforma P5, lanciata a FESPA 2019 e caratterizzata da compattezza, ergonomicità, modularità e semplicità di utilizzo e manutenzione. Al pari di Delta WT 250, di cui raccoglie il testimone e di cui migliora le prestazioni

energetiche (-30% di consumi), la nuova P5 250 WT possiede funzionalità e opzioni pensate specificamente per un’utenza cartotecnica. Tra le altre, le doppie guide per l’alimentazione dei fogli di cartone, e il sistema (opzionale) di carico e scarico da pallet Durst Automat. P5 250 WT può essere configurata con 6 colori (CMYKLcLm) e può produrre fino a 345 m²/h. Grazie alla loro composizione chimica, gli inchiostri WT sono idonei alla stampa di imballaggi alimentari. durst-group.com

‖ Progettata per la produzione di packaging e display, P5 WT 250 è la nuova stampante multi-pass di Durst con inchiostri a base acqua.

Onset X1 HS debutta in UK con più velocità e automazione

‖ DPV è l’unità inkjet monocolore di Mark Andy pensata per la personalizzazione in linea su macchine da stampa digitali e analogiche, o su linee di finishing tradizionali.

Dopo aver acquistato Onset X1 nel 2020, la società Impact Retail ha accettato di essere il beta tester della nuova versione automatizzata della stampante, denominata X1 HS, su cui infine ha deciso di investire. L’annuncio svela un nuovo passo nella strategia di Fujfilm di costante ampliamento della sua gamma Onset X. La serie di stampanti inkjet UV, che prevede un’architettura comune a tutti i modelli, si contraddistingue per la sua straordinaria modularità e scalabilità,

sia in termini di numero di canali colore che di produttività e dimensioni di goccia disponibili. Finora, il modello X1 consentiva di produrre fino a 420 m²/h, e non prevedeva dispositivi di carico e scarico. Con il lancio di Onset X1 HS, il sistema può essere equipaggiato con il sistema robotizzato di alimentazione e impilatura dei pannelli. Onset X1 HS può produrre fino ad un massimo di 600 m²/h, senza presidio costante dell’operatore. fujifilm.com

Mark Andy DPV aggiunge il dato variabile a stampa e converting La sovrastampa di dati variabili è un’esigenza sempre più diffusa, sia nell’industria del printing che nel campo del packaging e della logistica. Per questo Mark Andy, noto costruttore di macchine da stampa e converting per etichette e packaging flessibile, ha messo a punto un sistema compatto e facile da integrare su qualsiasi linea di produzione, nuova o esistente. Equipaggiata con teste di stampa Kyocera e inchiostri UV-curable (nero o tinte piatte), DPV è disponibile in larghez-

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ze di stampa comprese tra 114 e 508 mm, e consente di stampare su carta patinata e naturale, foil e materie plastiche, con velocità lineari fino a 152 m/min a 600x300 dpi. Il sistema è adatto ad applicazioni di numerazione e marcatura con barcode e QR code, alla sovrastampa di indirizzi su mailing prestampati in offset, alla produzione di card in plastica e altre applicazioni di sicurezza. DPV è fornito completo di controller e software di gestione. markandy.com

‖ Westley Allen è il Print Manager di Impact Retail, la società britannica protagonista del beta test di Onset X1 HS, la nuova stampante UV di Fujifilm.



strategie Nata trent’anni fa, come agenzia di prestampa, oggi TheMediaHouse si occupa di progettare e produrre macchine laser per digitalizzare il taglio degli stampati

Disegnata da uno stampatore, MotionCutter è la fustellatura laser dedicata agli stampatori di Lorenzo Villa

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onostante le quasi cento installazioni nel mondo, il marchio e la tecnologia laser di MotionCutter sono sotto i riflettori solo da quando, a settembre 2020, Konica Minolta ne è divenuto il partner commerciale esclusivo per l’Europa. Tre anni dopo il nostro primo incontro a Las Vegas, durante la conferenza EFI Connect 2018, abbiamo visitato TheMediaHouse a

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Mühlacker, alle porte di Stoccarda, per rivedere Jörg Scheffler, fondatore dell’azienda e inventore di MotionCutter. La storia del costruttore tedesco è singolare, ed è legata a filo doppio al percorso professionale e alla visione di Scheffler, discendente di una famiglia di tipografi. «Quando ho visto il primo Macintosh entrare in azienda, nel 1991, ho capito che avrebbe cambiato il nostro lavoro per sempre, soppiantando i montaggi manua-

li», racconta Scheffler. «Così, ho deciso di cavalcare la rivoluzione del desktop publishing, ho lasciato gli studi e ho aperto un’agenzia di prestampa». Nel 1992, l’imprenditore costituisce TheMediaHouse, acquista due scanner a tamburo, tre fotounità Linotype, e una batteria di Macintosh dedicati a fotoritocco e impaginazione. Tre anni dopo, l’azienda conta 35 dipendenti, lavora su due turni e vende pellicole e prove colore, con gua-

dagni da favola. Nonostante il successo, Scheffler presagisce che anche quel mondo è al capolinea, e mette gli occhi sulle prime macchine da stampa digitale di Indigo e Xeikon. «L’estinzione improvvisa dei sistemi proprietari di prestampa, il tracollo della fotografia analogica e l’esplosione di Internet mi avevano scioccato, ma anche aperto ‖ In alto, l’inconfondibile design dei sistemi di taglio laser MotionCutter.


strategie ‖ 1) e 2) MotionCutter ha messo a punto un’intuitiva interfaccia touch, che consente all’operatore di effettuare il setup completo dell’attrezzatura, e verificare lo stato della lavorazione.

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gli occhi», spiega Scheffler. «Ho fatto appena in tempo a rivendere tutta l’attrezzatura, ricavandone un buon profitto, e nel 1996 ho acquistato una Indigo E-Print 1000, su cui ho ricostruito l’azienda». La sfida della multicanalità e di prodotti ad alta marginalità Nel 1997 TheMediaHouse subisce un’ulteriore trasformazione, con la suddivisione in 4 business unit. Oltre alla stampa, l’azienda offre ai suoi clienti consulenza, servizi di design, e un team di esperti nella gestione dei dati. Così può soddisfare qualsiasi esigenza creativa, dalla brochure al sito web, dall’elaborazione di strategie di marketing al design, fino all’elaborazione dei dati per campagne 1:1. L’obiettivo è offrire un output multicanale di qualità ad agenzie creative, fotografi e marche. TheMediaHouse supera indenne i cambiamenti in atto sul mercato, e si afferma come il partner ideale per una committenza premium, scavalcando i competitor ancorati a modelli di fornitura tradizionali. «Siamo nati in un’epoca turbolenta, e siamo sempre stati un animale diverso, difficile da interpretare e impossibile da emulare», sostiene Scheffler. «Questo ci ha consentito di conquistare clienti e commesse ad alta complessità e marginalità, tanto che in tre

anni abbiamo acquistato tre HP Indigo 5000, che utilizzavamo su tre turni». Nei primi anni Duemila, la maturazione della tecnologia di stampa digitale, e la sua crescente popolarità tra gli stampatori, inasprisce la concorrenza, e impatta negativamente sui prezzi di vendita. TheMediaHouse vede calare rapidamente le tirature di stampati commerciali, ma reagisce e si specializza nelle lavorazioni cartotecniche, acquisendo nuovi clienti ad alto budget. L’azienda si trova però ad affrontare lavorazioni inedite e complesse, tra cui la fustellatura e l’incollatura del cartone teso, che affida a fornitori esterni. «Non avendo competenze, per

un paio d’anni abbiamo accettato tempi di fornitura biblici, costi fuori controllo e inefficienze», spiega Scheffler. «Da quell’esperienza ho concluso che ci serviva un flusso completamente digitale, ma sul mercato non c’erano soluzioni pronte all’uso». La folgorazione del laser Nel 2006, Scheffler inizia a cercare una tecnologia digitale di taglio che si adattasse alle esigenze dell’azienda. Il team di TheMediaHouse assiste a decine di dimostrazioni, e visita numerose fiere di settore in Europa e Nord America. «Abbiamo preso in considerazione Zünd, Kongsberg e altre

macchine, più o meno note, con e senza mettifoglio. Il problema era che, per gestire i nostri volumi, avremmo dovuto acquistare molte unità, e assumere vari operatori», spiega Scheffler. «Invece, quello che cercavamo era una soluzione automatica, compatta, gestibile da un solo operatore, capace di effettuare cambi lavoro fulminei, e con un feeder in grado di alimentare diversi formati carta». Così, Scheffler estende la sua ricerca alle fiere dell’automazione industriale, osserva alcuni sistemi di taglio laser al lavoro e intuisce che quella potrebbe essere la soluzione ai suoi problemi. Sul mercato, tuttavia, non c’è nulla che corrisponda ai formati foglio usati nella grafica e nel packaging, né abbia un mettifoglio e un conveyor belt adatti al trasporto della carta. La ricerca di un prodotto finito si trasforma così in un processo di ricerca e sviluppo tecnologico. «Ho comprato una testa laser su Internet, ho disegnato il mettifoglio, il tappeto, e la struttura della macchina. Poi ho presentato il progetto a un paio di costruttori, ma senza successo», spiega Scheffler. «Così, ho recuperato un

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strategie  3

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‖ 3) I preset di MotionCutter includono i più comuni formati carta del digitale. 4) Il mettifoglio di MotionCutter. 5) La linea produttiva dei sistemi laser.

tappeto usato da un nostro macchinario di finitura e ho costruito un telaio rudimentale». I primi risultati sono promettenti, tanto che l’imprenditore coinvolge i suoi collaboratori nel progetto. L’entusiasmo è alle stelle, ma il team di TheMediaHouse non ha competenze costruttive e l’idea di coinvolgere un’officina meccanica si infrange davanti alla richiesta di disegni CAD e schemi elettrici. Ma Scheffler non demorde. «Ho trovato online un fornitore di profili di alluminio componibili, personalizzabili per lunghezza e posizione dei fori. Ho stilato la lista dei componenti che ci servivano, e li ho ordinati», racconta. «Due settimane dopo, un venerdì mattina, è arrivato il camion coi nostri profili: eravamo emozionati come bambini la mattina di Natale. Abbiamo lavorato tutto il weekend, e il lunedì mattina la macchina era finita! Abbiamo chiamato gli elettricisti per alimentare il laser, e nel pomeriggio abbiamo iniziato a fare i primi tagli». Nelle settimane successive, il team lavora giorno e notte per calibrare il punto di fuoco e regolare la potenza del laser, ottimizzare la qualità, gestire il recupero dei fumi, redigere un manuale d’uso. I risultati sono altalenanti, e l’entusiasmo si alterna alla frustrazione, ma l’idea è valida e il dispositivo viene spostato in produzione. Dal prototipo ai brevetti Dal 2007 al 2011, TheMediaHouse mette sotto pressione il laser auto-prodotto, impiegandolo nelle lavorazioni del proprio web-to-print. Ai cicli di lavorazione intensiva, si alternano periodi di solo sviluppo e miglioramento. «Avevamo problemi di planarità dei materiali e di registro, il limite del formato SRA3, e non potevamo tagliare al vivo. Ma il sistema era versatile e produt-

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strategie ‖ 6) Il reparto di assemblaggio e testing dei quadri elettrici di MotionCutter. 7) La fase di installazione dei quadri elettrici sulle attrezzature.

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MediaHouse è pronta a mostrare al mondo una macchina dal nome evocativo e dal design singolare, progettata per semplificare i processi di finitura degli stampatori. «Non avevamo un beta tester, ma avendo progettato la macchina per soddisfare le nostre esigenze più spinte, avevamo certamente superato il beta test più duro della storia», spiega Scheffler. Il debutto sul mercato tivo», racconta Scheffler. «Così, abbiamo deciso di portare il progetto allo stadio successivo, e colmare le lacune». Il team si focalizza sul sistema di trasporto, cercando una soluzione in grado di garantire un’aspirazione potente e un taglio a pieno formato. La priorità è trovare un’alternativa ai tappeti in gomma e plastica, più deboli e combustibili all’azione del laser. La conclusione logica è l’impiego di una rete metallica, che nei mesi successivi viene trasformata in un tappeto motorizzato e controllato da sensori. «Abbiamo corretto qualsiasi problema di trasporto, registro ed estrazione fumi, ma abbiamo sottostimato la difficoltà di tenere

pulito il conveyor belt», racconta Scheffler. «Abbiamo provato con spugna e acqua, poi un sistema di ugelli e spazzole. Infine, abbiamo brevettato una cleaning station dotata di un rullo spugnato in rotazione e riserva d’acqua». Alla fine del 2011 il sistema è stabile, le domande di brevetto sono accolte, e quello che tutti chiamano “Il nostro laser” viene battezzato MotionCutter. «Volevamo un nome semplice, che descrivesse chiaramente cosa fa l’attrezzatura», racconta Scheffler. Verso la produzione di serie Convinta della bontà della propria invenzione, motivata dagli ostacoli superati e dalle risorse  7

Jörg Scheffler Fondatore di MotionCutter

“Ci siamo reinventati più volte, e oggi le nostre energie sono rivolte allo sviluppo della nostra tecnologia di taglio laser.”

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investite, TheMediaHouse decide di commercializzare MotionCutter. A tale scopo, nel 2011 l’azienda assume un ingegnere, e incarica una società specializzata di effettuare un’analisi dei rischi. «Abbiamo verificato le norme di sicurezza a livello globale, definito le linee guida, ridisegnato tutto quello che non andava, così da ottimizzare la funzionalità e azzerare i rischi», racconta Scheffler. «Allo stesso tempo, ci siamo concentrati sul design e sul marketing, abbiamo analizzato la concorrenza e concluso che, lavorando bene, avremmo potuto diventare leader nel mercato della stampa». La pianificazione strategica richiede due anni, e nel 2013 The-

Senza neppure un’unità dimostrativa, forte solo di video, brochure e campioni, a maggio 2013 MotionCutter debutta alla fiera Northprint, nel Regno Unito, considerato un mercato promettente. «Mentre in Germania si discuteva della differenza tra stampa offset e digitale, in UK facevano soldi», racconta Scheffler. «Guardando il video, in fiera, i visitatori restavano esterrefatti. Lì ho capito che avevamo colpito nel segno». MotionCutter entra nel mirino di HP Indigo, che pochi mesi dopo invita TheMediaHouse ad esporre l’attrezzatura al dscoop EMEA di Roma. Per la prima volta, in uno stand di appena 9 m², TheMediaHouse mostra MotionCutter in funzione.


strategie ‖ 8) Un corner di 4 m², con alcuni campioni e un video, fa da cornice alla prima apparizione di MotionCutter alla fiera NorthPrint 2013. 9) Lo stand di MotionCutter al dscoop USA nel 2015.

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luppo di TheMediaHouse è al lavoro sulla terza generazione di attrezzature, pensate per un’integrazione sempre più spinta nei flussi di web-to-print e webto-pack. L’unità di taglio laser è pronta ad evolvere in una piattaforma modulare, che includerà nuovi sistemi di carico e scarico dei materiali e un sistema di pick & place robotizzato per la raccolta del materiale fustellato. Insieme a Konica Minolta, per crescere nel mondo

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«Abbiamo fatto il pienone, e la mattina del secondo giorno Alon Bar-Shany è venuto per conoscerci. Anche lui si è innamorato del progetto, e siamo diventati business partner di HP», continua Scheffler. A gennaio 2014, un’azienda di stampa del Regno Unito firma l’ordine per la prima unità. «Finché non vendi è tutto teorico. In quel momento ho realizzato che eravamo diventati un costruttore», racconta Scheffler. «Pochi giorni dopo è arrivato anche il secondo ordine, dopo sole due ore di demo, e in pochi mesi abbiamo venduto le prime sette macchine, dalla Norvegia agli Stati Uniti». MotionCutter non fa pubblicità, e non ha un budget di marketing,

ma diventa un espositore stabile al dscoop, in Europa in Nord America, e affitta un laboratorio di 700 m² in cui produrre fino a 15-20 macchine all’anno. La seconda generazione di sistemi MotionCutter Nel 2016, incoraggiato dalle vendite e dalle richieste incalzanti dei clienti, Scheffler decide di concentrarsi sullo sviluppo della seconda generazione di sistemi MotionCutter. Le priorità sono l’introduzione del formato B1+, il miglioramento della qualità del taglio e la creazione di un’interfaccia software potente, interconnessa e facile da usare. Per non dipendere da partner

esterni, nel 2017 l’azienda investe in un laboratorio per lo sviluppo dei componenti del laser, e stringe un accordo con Siemens per implementare la tecnologia PLC a tutti i livelli del sistema. Sfruttando il linguaggio XML, inoltre, MotionCutter aderisce alle linee guida dell’Industria 4.0. Il risultato, raggiunto nel 2018, è una macchina compatta, facile da installare e da utilizzare, ed economica da manutenere. Anche l’esperienza dell’operatore è portata a un nuovo livello, grazie a un’interfaccia utente intuitiva, allo schermo touch, e all’impiego di barcode per azzerare le operazioni manuali di setup e cambio lavoro. Dall’estate 2020, il team di svi-

Nel 2019, TheMediaHouse smette di offrire servizi di stampa e dirotta la totalità delle sue risorse, umane e finanziarie, sulla ricerca e sviluppo della tecnologia laser. L’azienda sigla un accordo commerciale con Konica Minolta, che si concretizza nella collaborazione con Konica Minolta USA e trae beneficio dalla combinazione con i sistemi di stampa e nobilitazione digitale in formato B1+ AccurioJet KM-1 e MGI JETvarnish 3D Evolution. Nel 2020 la partnership si estende all’Europa e alla Cina. «Ci siamo reinventati più volte, e oggi le nostre energie sono rivolte allo sviluppo della nostra tecnologia di taglio laser», conclude Scheffler. «Per portare la nostra innovazione sul mercato ci serviva un partner solido, organizzato e ben introdotto. Lo abbiamo trovato in Konica Minolta». Il team di MotionCutter conta 20 persone e lavora già all’ampliamento della gamma di prodotti, che entro il 2022 includerà nuovi modelli entry-level a foglio, e un modulo per la fustellatura di etichette in bobina. Completata l’esperienza di startup, la fisionomia dell’azienda tedesca riflette sempre più lo spirito del suo fondatore, e persegue il suo sogno di dotare ogni stampatore di un sistema di taglio laser innovativo, facile da usare e redditizio.

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Veloce ed ecologica: la nuova tecnologia di esposizione per risultati altamente precisi. Lastre process free ottenute senza l’impiego di acqua e prodotti chimici. La realizzazione delle lastre di stampa rappresenta una fase fondamentale della tecnica di stampa offset e comporta parallelamente un enorme dispendio in termini di tempo e costi, senza contare le gravi conseguenze ambientali causate dal relativo processo di sviluppo. Il passaggio alle lastre process free Sonora XTRA di Kodak, che non prevedono l’utilizzo di prodotti chimici né il consumo di acqua offrendo in cambio un maggior risparmio energetico, segna un’ulteriore tappa decisiva nell’impegno di ONLINEPRINTERS nei confronti della salvaguardia dell’ambiente. Presso lo stabilimento di Neustadt an der Aisch, la stampa offset è una delle principali tecnologie che l’azienda utilizza soprattutto per la realizzazione di prodotti in grandi tirature come manifesti, locandine, cataloghi, riviste o volantini. La lavorazione viene eseguita con la tecnica della stampa raggruppata, che permette di produrre i vari ordini evitando dispendi di risorse. L‘accorpamento di più commesse da produrre su carta dello stesso tipo e della stessa grammatura consente infatti un miglior sfruttamento delle lastre di stampa. “Con le lastre process free portiamo avanti un obiettivo che sta molto a

Immagine: KODAK MAGNUS Q800 è il sistema CTP da 8 pagine più veloce del mondo. Copyright: Kodak

cuore alla maggior parte dei nostri clienti: la tutela ambientale. Allo stesso tempo, siamo in grado di rispondere meglio alle richieste più urgenti. La tecnologia process free velocizza infatti la produzione delle lastre di stampa eliminando la tradizionale fase di sviluppo, inoltre la nuova tecnologia di esposizione lavora in maniera più rapida rispetto ai metodi convenzionali”, commenta Roland Keppler, CEO di ONLINEPRINTERS. Le lastre di stampa, realizzate in alluminio di alta qualità, vengono completamente riciclate dopo il loro utilizzo. Il sistema CTP (Computer To Plate) più veloce del mondo. Dopo accurati test partici, solo la nuova tecnologia di esposizione delle lastre implementata da Kodak è riuscita a convincere gli esperti di produzione di ONLINEPRINTERS. Il nuovo modello di KODAK MAGNUS Q800 è in grado di produrre una lastra esposta ogni 45 secondi, guadagnandosi così il titolo di sistema CTP da 8 pagine per lastre process free più veloce del mondo. Il sistema utilizza la tecnologia di esposizione KODAK SQUARESPOT

Grazie all’investimento nel sistema CTP KODAK MAGNUS Q800, la stampa offset di ONLINEPRINTERS diventerà un processo ancora più rapido, ecologico e a risparmio energetico.

e, che garantisce un’esposizione costante da lastra a lastra offrendo un livello eccellente di stabilità, precisione e affidabilità durante la stampa. Il dispositivo SPL (Single Pallet Loader) consente poi di caricare automaticamente le lastre prelevandole direttamente dal pallet fornito, riducendo così il tempo di lavorazione. Dopo aver introdotto con successo la nuova attrezzatura nello stabilimento tedesco, ONLINEPRINTERS progetta di inserire questo sistema anche nei siti produttivi delle proprie società affiliate in Regno Unito, Danimarca, Polonia e Spagna. Durante tutte le fasi di produzione, lo stampatore online è molto attento al rispetto dell’ambiente. Oltre all’efficiente processo di stampa raggruppata e all’alimentazione centralizzata dell’inchiostro che permette di ridurre i materiali da imballaggio, nella stampa offset vengono impiegati anche specifici coloranti privi di oli minerali con certificazione Cradle to Cradle.


strategie L’industria italiana di lastre in polipropilene ha creato un reparto di progettazione e produzione digitale per potenziare l’offerta di imballaggi riutilizzabili on-demand

Karton porta l’automazione digitale nella sua produzione insieme a B+B e Kongsberg di Lorenzo Villa

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arton è un nome singolare per uno dei principali produttori europei di lastre in polipropilene. Eppure, la società costituita nel 1967 da Matteo e Roberto Bressan affonda le sue radici nell’attività di trasformazione di imballaggi in cartone ondulato dei suoi fondatori. La svolta avviene nel 1978, quando i fratelli Bressan introducono la produzione di lastre alveolari in polipropi-

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lene. L’idea si rivela vincente e il materiale – al tempo stesso leggero, resistente agli agenti atmosferici e riciclabile – si afferma nel campo del packaging e nel settore manifatturiero. Tra i segmenti applicativi c’è anche la comunicazione visiva, dove è impiegato come supporto di stampa e come materiale costruttivo per pubblicità, allestimenti e segnaletica. Con un fatturato di oltre 116 milioni di euro (2019), 420 dipendenti, due stabilimenti in Italia e

uno in Polonia, Karton si propone oggi come un partner produttivo e progettuale a ciclo completo. Un materiale plastico innovativo ed eco-sostenibile Partendo da granuli di PP vergine o riciclato, avvalendosi di macchinari all’avanguardia per l’estrusione, Karton realizza una gamma di lastre in polipropilene di diversi spessori e colori, sia alveolari che compatte. Una parte del pro-

dotto è sezionata e immessa sul mercato in fogli; un’altra è sottoposta a lavorazioni di fustellatura, stampa, saldatura e accoppiamento, per la realizzazione di imballaggi riutilizzabili e pieghevoli. Karton è un’antesignana della sostenibilità e dell’economia circolare. Sin dagli anni Ottanta, l’azienda si è attrezzata con impianti ‖ In alto, le tre linee di taglio digitale automatiche Kongsberg C64 installate presso il sito Karton di Sacile (PN).


strategie ‖ 1) Lavorazione di fogli di PP alveolare in larghezza 3.200 mm. 2) Fustellatura di imballaggi riutilizzabili sulle tre unità Kongsberg C64.

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per riciclare sia gli scarti di produzione che i propri prodotti, riacquistati e ritirati presso i clienti, una volta giunti a fine vita. Il riciclo avviene macinando, lavando e rigranulando il materiale, precedentemente selezionato. La via del digitale per adattarsi ai cambiamenti del mercato Per soddisfare la crescente domanda di personalizzazione, nei primi anni Duemila, Karton avvia un piano di investimenti in nuove tecnologie e competenze per la progettazione e la realizzazione di prodotti on-demand. Nel 2004, l’azienda si rivolge a B+B International per acquistare un sistema di taglio digitale Kongsberg XL44, che viene installato in ufficio tecnico e impiegato con successo per prototipi e campionature. Tra Karton e il partner italiano di Esko e Kongsberg nasce un sodalizio, che si rinsalda nel 2011 con l’introduzione del software di progettazione ArtiosCAD, e nel 2013 con l’installazione di un sistema di taglio digitale Kongsberg XP44, per la produzione di piccoli lotti. Nell’ultimo decennio, la frammentazione degli ordinativi diventa un trend che suggerisce a Karton una scelta di campo. «Inizialmente offrivamo la prototipazione rapida come servizio prevendita, mentre i piccoli quantitativi erano una richiesta occa-

sionale», spiega Giovanni Bressan, CEO di Karton. «Poi il frazionamento delle commesse è diventato la norma, e ci ha imposto nuove sfide sia sul fronte realizzativo che dell’ottimizzazione dei costi». L’obiettivo di Karton è sezionare in formati più piccoli le lastre di polipropilene (che escono dagli estrusori in formato 2.500x1.600 mm) e avviare rapidamente le lavorazioni di fustellatura per produzioni fino a 5.000 pezzi. La sfida più grande è tagliare i tempi di avviamento da 3-4 giorni lavorativi a poche ore. Dopo aver valutato e testato diversi sistemi di taglio digitale, Karton decide di affidare la progettazione dell’impianto a B+B International.

Tecnologie automatizzate e affidabili per produzioni industriali in scala ridotta Nel 2016, fedele alla propria vocazione industriale, Karton costruisce, presso il quartier generale di Sacile (PN), un reparto produttivo di 3.000 m² dedicato esclusivamente alle produzioni digitali. Qui l’azienda installa un sistema di taglio e fresatura Konsgberg C64, equipaggiato con mettifoglio automatico iBF-60 e uscita su piano inclinato di raccolta. La configurazione consente di eliminare le operazioni manuali di carico delle lastre, e si trasforma in un vantaggio operativo ed economico per Karton. Tanto che nel 2018, per supportare la costante

crescita dei volumi e fronteggiare i frequenti picchi di produzione, l’azienda installa una seconda unità gemella. Saturata parzialmente la capacità produttiva delle due macchine, nel 2020, Karton decide di acquistare una terza unità, questa volta completamente automatizzata con caricatore automatico i-BF60 e impilatore automatico iMF-60. «Con l’automazione completa sulla terza macchina, due operatori per turno possono gestire i tre sistemi Kongberg C64 e una stampante inkjet UV», sottolinea Franco Bressan, socio e Direttore di Produzione di Karton. «Sulla linea completamente automatizzata, inoltre, in teoria possiamo lavorare senza presidio dell’operatore». Impiegando le tre unità di taglio, su due turni, sei giorni a settimana, Karton effettua il taglio e la cordonatura di lastre da 10 e 12 mm per realizzare la maggior parte dei propri imballaggi riutilizzabili. Grazie all’elevata potenza di taglio, alla testa multiutensile, e alla disponibilità di ruote di cordonatura di grandi dimensioni, Kongsberg C64 consente di effettuare lavorazioni impeccabili di taglio, taglio angolato, cordonatura e fresatura, compensando il

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strategie  3

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‖ 3) e 4) Esempi di packaging e display durevoli realizzati con le lastre in polipropilene di Karton. 5) Al centro (da sinistra) Franco e Giovanni Bressan di Karton, con Sipron Spaia e Davide Dal Col di B+B International.

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Giovanni Bressan CEO di Karton

“Il frazionamento delle commesse è diventato la norma, e ci ha imposto nuove sfide sia sul fronte realizzativo che dell’ottimizzazione dei costi.”

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ritorno elastico tipico delle lastre in polipropilene. Tra le ragioni che da sempre inducono Karton a creare relazioni durature coi fornitori, e a costruire configurazioni ridondanti, c’è l’esigenza di avere squadre di operatori sempre istruite, aggiornate e intercambiabili. I rigidi criteri utilizzati per scegliere i propri macchinari includono solidità costruttiva, affidabilità, minimi tempi e costi di manutenzione, e massimo uptime. Sono proprio queste le caratteristiche che inducono Karton a rinnovare sistematicamente la propria fiducia a Kongsberg e B+B International. «Utilizzando le nostre attrezzature intensivamente, quando abbiamo acquistato il primo sistema di

taglio digitale ci saremmo aspettati problemi di usura e perdita di precisione, che invece non si sono mai verificati», rimarca Bressan. Benché disponga di proprie squadre di manutentori, Karton ha scelto di affidare la manutenzione programmata dei sistemi Kongsberg al reparto tecnico di B+B International. Da Kongsberg ad ArtiosCAD e Packway, due decenni di relazione inscindibile Oltre che nell’affidabilità tecnologica di Kongsberg, il legame pluridecennale tra Karton e B+B International risiede in una relazione di qualità e di reciproca fiducia. Parallelamente ai servizi

di consulenza e progettazione, e agli aggiornamenti su hardware e software, il fornitore affianca il personale di Karton in un percorso di formazione continua. «Ottenere aggiornamenti software è un’ovvietà, ma ricevere formazione sul loro contenuto non lo è affatto», conclude Giovanni Bressan. «B+B International ha co-investito nel successo del nostro progetto industriale, e per noi rappresenta un interlocutore chiave sul fronte tecnico e organizzativo». Una delle aree di investimento strategiche per Karton, nel prossimo futuro, è la completa automazione delle lavorazioni di converting a valle dell’estrusione. A tal fine, da circa un anno l’azienda ha avviato un field test del software gestionale Packway di B+B Inernational, che entro la fine del 2021 governerà l’intera pianificazione della produzione, dall’acquisizione della commessa alla spedizione, lungo le fasi di progettazione con ArtiosCAD, prototipazione e taglio. Adottando Packway, Karton punta a ridurre ulteriormente sprechi e inefficienze, creando al contempo maggior valore per i propri clienti.


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strategie Grazie ai software della suite V Studio, e ai sistemi di taglio digitale Valiani Optima V 160 e Omnia, la società campana si è specializzata nelle lavorazioni cartotecniche

Dalla fotolito al packaging, Vitragrafica cambia pelle con il taglio digitale di Valiani di Lorenzo Villa

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ondata a Nocera Superiore, nel 1984, da Giuseppe Trapanese con i suoi tre soci, Reprostudio nasce come fotolito. L’azienda salernitana fornisce pellicole e lastre offset alle tipografie di tutta la regione, impiegando sistemi di fotocomposizione, fotounità, camere oscure e ingranditori. Nel 2005, Vincenzo Trapanese rileva l’attività paterna e fonda Vitragrafica, acquistando uno dei primi CtP

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in commercio, abbinato al software GMG ColorServer. A seguito dell’installazione di una stampante UV ibrida, l’azienda inizia a produrre lastre e prove colore certificate per grandi stampatori di packaging. A completare il parco macchine, un plotter da stampa e taglio per adesivi, e una macchina da stampa digitale a foglio. Grazie alle competenze nel colore e alle nuove attrezzature, Vitragrafica si afferma come partner per la realizzazione di prove contrat-

tuali di packaging su cartone teso, litolatta e carta metallizzata. Pur lavorando per marche del calibro di Simmenthal e Nestlé, e collaborando con i principali converter del Centro-Sud Italia, tra il 2015 e il 2017 il business subisce una battuta d’arresto. Prove colore e stampe digitali non bastano ad attrarre clientela e volumi. Così, la proprietà aziendale decide di ampliare e verticalizzare ulteriormente l’offerta nel segmento cartotecnico. Nel 2018

Trapanese investe in nuove macchine a foglio, e acquista un sistema di taglio Valiani Optima V 160 in formato 1.230x1.600 mm, affiancato nel 2020 dalla nuova Valiani Omnia. Da tre anni, Vitragrafica è tornata a crescere vigorosamente, e oggi impiega un team di 5 collaboratori.

‖ In alto: a sinistra, il sistema di taglio Valiani Optima V 160; a destra, il sistema automatico Valiani Omnia.


strategie  1

Vincenzo Trapanese Titolare di Vitragrafica

“Piccoli produttori e retailer si sono resi conto che un bel packaging fa vendere di più, ma si fermano davanti a difficoltà tecniche e costi.” La svolta cartotecnica «Per quasi un decennio, abbiamo fornito ai nostri clienti packaging stampato e fustellato, ma prodotto esternamente, con tempi di consegna lunghi e marginalità risicate», racconta Trapanese. «Un’inefficienza che ci ha persuasi a creare un modello di produzione interamente digitale». Così, nella seconda metà degli anni Dieci, l’imprenditore avvia un’analisi delle tecnologie necessarie a realizzare piccoli e medi quantitativi di astucci, espositori e materiali cartotecnici. Tuttavia, gli investimenti necessari ad acquisire tecnologie di stampa, taglio e cordonatura digitale, e accoppiatura, appaiono proibitivi. «Stavo per rinunciare, quando, nella primavera del 2018, un fornitore mi ha invitato a Certaldo per una demo presso la sede di Valiani», racconta Trapanese. «Lì ho visto in funzione la serie Optima V, e ne ho immediatamente intuito il potenziale». Installata l’attrezzatura, e presa confidenza con gli utensili, poche settimane dopo l’azienda propone già un servizio di prototipazione chiavi in mano, e ottiene un responso entusiastico. «I clienti fidelizzati ci hanno affidato subito i loro progetti più complessi, e abbiamo acquisito molti nuovi committenti, tra cui cartotecniche e tipografie», spiega Trapanese. «In poche settima-

ne, non solo abbiamo saturato la capacità produttiva di Optima V 160, ma abbiamo rivitalizzato tutte le lavorazioni di stampa». Mille nuovi prodotti e un servizio chiavi in mano La capacità di Vitragrafica di sviluppare prototipi cromaticamente affidabili, impiegando le stesse carte e materiali usati per le alte tirature in offset, flexo e rotocalco, si traduce in una moltitudine di micro-commesse di poche decine o centinaia di pezzi, che l’azienda esegue con le sue stampanti UV e a toner, e che fustella con il sistema di taglio Valiani. «Abbiamo sempre fatto service, e continuiamo a farlo. È risolvendo

i problemi dei clienti che li conquistiamo e li fidelizziamo», racconta. «Per una grande cartotecnica, fare 200 o 500 scatole è antieconomico, mentre oggi noi possiamo realizzarle efficacemente». Effettuando lavorazioni di taglio, mezzo taglio e cordonatura di materiali cartacei, plastici, espansi e autoadesivi, l’azienda amplia inoltre la sua offerta di prodotti e servizi in tutti i segmenti dell’imballaggio e della comunicazione visiva. Vitragrafica diventa così interlocutore abituale di pasticcerie, caseifici, aziende agricole e negozi delle vicine costiere Amalfitana e Sorrentina, cui fornisce gli imballlaggi per formaggi, miele, saponi, profumi, liquori e caramelle.

‖ 1) Design parametrico e visualizzazione 3D del progetto sono eseguiti con la suite Valiani V Studio. 2) Espositore fustellato con Valiani Optima V 160.

«Piccoli produttori e rivenditori si sono resi conto che un bel packaging fa vendere di più, ma molti di loro si fermano di fronte a difficoltà tecniche e costi», rimarca Trapanese. «Grazie al nostro modello produttivo, invece, possiamo fornire dalla fascetta stampata all’etichetta, fino alla scatola da imballo, anche in pochi pezzi». Vitragrafica adotta un modello di servizio chiavi in mano, che include selezione e test dei materiali, progettazione grafica e parametrica, anteprima in 3D, prototipazione, produzione, stoc-

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‖ 3) e 4) Espositori da banco progettati e realizzati con stampa e taglio digitale. 5) Fustellatura di packaging su Valiani Optima V 160.

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caggio, creazione di kit e spedizione espressa. Qualità del taglio, bassi costi di produzione e libertà di design: fattori dirimenti Costruendo il suo flusso di produzione digitale, Vitragrafica mira ad ottenere una qualità confrontabile con la fustellatura tradizionale. Un risultato che si concretizza rapidamente grazie all’affiancamento dei tecnici di Valiani, e ai test approfonditi condotti dagli operatori su attrezzatura, utensili, consumabili e supporti. Secondo requisito è la sostenibilità economica, che Valiani supporta con prezzi d’acquisto competitivi, solidità costruttiva, procedure di

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manutenzione ordinaria eseguibili dal cliente, contratti di assistenza discrezionali. Anche il basso costo dei materiali di consumo si riflette positivamente sul conto economico, e sui prezzi di vendita dei prodotti. «Non tutti i lavori hanno ricarichi elevati, e poterli realizzare in modo impeccabile, senza sovrainvestire, è la chiave per guadagnare», spiega Trapanese. «Se per ottenere un lavoro perfetto devi cambiare una lama in più, su una Valiani lo fai a cuor leggero». Tra le opzioni che convincono Vitragrafica c’è anche il software Valiani V Studio, arricchita dal modulo m3 Art, che include oltre 2.000 modelli parametrici di scatole ed espositori, e un plug-in di

Illustrator per la progettazione parametrica e il rendering animato in 3D del progetto. «Ancora prima di realizzare il prototipo possiamo mostrare al cliente la sua scatola, simulandone apertura e chiusura, e aggiungendo eventuali finestrature», evidenzia Trapanese. «Così lo rendiamo partecipe del suo progetto». La sfida dei medi volumi e dell’automazione Un anno dopo l’installazione di Optima 160, la capacità produttiva di Vitragrafica è satura, e i volumi di fustellatura continuano ad aumentare. Così, nell’autunno del 2020, l’azienda decide di affiancare al sistema a piano

fisso una Valiani Omnia, l’unità di taglio con carico e scarico automatico dei fogli sino al formato B2+ (600x800 mm). A convincere lo stampatore sono la compattezza, la solidità e il prezzo di acquisto ragionevole del sistema, che può alimentare fino a 500 fogli da 300 g/m², e tagliare materiali fino a 12 mm di spessore. «Oggi le commesse di packaging seguono i volumi di vendita, e implicano riordini frequenti e improvvisi», spiega Trapanese. «Il taglio digitale è l’unica via possibile, ma è davvero redditizio solo eliminando le operazioni manuali». A pochi mesi dall’installazione, completata a dicembre 2020, Valiani Omnia lavora stabilmente su un turno allungato di 10 ore al giorno, anche senza presidio dell’operatore, ed è utilizzata per fustellare ordinativi da poche decine a diverse centinaia di pezzi. Grazie alla telecamera e alla rilevazione di QR code, l’unità garantisce un registro impeccabile tra stampa e taglio, ed effettua automaticamente i cambi lavoro. Per ampliare ulteriormente la propria offerta di packaging di pregio, a breve Vitragrafica installerà un’accoppiatrice Zechini Roby, e sta pianificando l’installazione di una seconda Valiani Omnia.


Foto Marco Ligabue e Matteo Girola, 2017 © FAI

Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (GE), restaurata dal FAI e aperta al pubblico nel 1988

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strategie Specializzata nella produzione on-demand di espositori in ondulato, nell’ultimo anno l’azienda romana ha introdotto HP Scitex 17000 e Elitron Kombo TAV

SiEnergie industrializza stampa e fustellatura 100% digitale dei materiali POP di Lorenzo Villa

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’avventura di SiEnergie inizia nel 2006, quando R iccardo Schioppa, commerciale specialista di materiali POP cartotecnici, trasforma in business la sua passione per la creazione di espositori. «Dialogando coi clienti, percepivo il bisogno di progetti diversi da quelli offerti dai fornitori tradizionali», racconta Schioppa. «L’impiego del cartone era agli albori, e pochi avevano competenze e stru-

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menti per lavorarlo». All’inizio la concorrenza è composta da scatolifici, e da qualche stampatore tradizionale, e il cartone è percepito come un materiale povero, inadatto alla stampa di grafiche e immagini di qualità. «Conoscevamo bene l’ondulato, ne intuivamo il potenziale come strumento di supporto alle vendite, e ne avevamo compreso anzitempo i benefici ambientali», spiega Schioppa. «Inoltre, non avevamo i retaggi che hanno rallentato la

corsa di molti scatolifici». SiEnergie acquista un sistema di taglio Zünd G3 e gestisce internamente progettazione e prototipazione, affidando a fornitori esterni la produzione dei medi e grandi lotti. Ben presto la produzione just-in-time diventa un imperativo e, nel 2015, l’azienda acquista la stampante inkjet industriale Engico Aqua, con inchiostri a base acqua per il cartone ondulato. «I partner produttivi erano lenti, l’attenzione all’ambiente scarsa e

la qualità discutibile. Così, spontaneamente, abbiamo deciso di bandire la plastica e stampare con inchiostri green», racconta Schioppa. Nel 2017 entra in azienda Gianni Schioppa, figlio di Riccardo, seguito nel 2019 dal nuovo socio Giuliano Balzarotti, forte di 40 anni di esperienza nel campo dei materia‖ In alto, la linea di taglio Elitron Kombo TAV, equipaggiata con rulliere per la movimentazione automatica dei pallet.


strategie  1

Riccardo Schioppa Fondatore di SiEnergie

“Abbiamo azzerato le operazioni manuali, e rimuoviamo lo sfrido dall’intero pallet dopo la fustellatura, agevolando il lavoro dell’operatore.”  2

li POP. La loro priorità è snellire i flussi di lavoro, aumentare la capacità produttiva e la qualità. A tale scopo, nel 2019 viene introdotta una seconda Zünd G3 e, a inizio 2020, una stampante HP Scitex 17000, seguita a febbraio 2021 da una linea di fustellatura digitale automatizzata Elitron Kombo TAV. SiEnergie sviluppa oggi un fatturato di 5 milioni di euro (2020) con un team di 14 persone. Apripista nel packaging digitale Fino a un decennio fa, produrre packaging ed espositori in cartone ondulato con strumenti digitali era tutt’altro che ovvio. Eppure, sin dall’inizio, la mission di SiEnergie è offrire un prodotto

‖ 1) Il reparto prestampa di SiEnergie. 2) La stampante HP Scitex 17000 con carico e scarico automatico e inchiostri certificati GreenGuard Gold.

cartotecnico professionale, smarcandosi dai processi tradizionali. «Le tecnologie analogiche si sono evolute, e la flexo HD ha migliorato la qualità, ma i tempi di reazione degli operatori dell’ondulato restano biblici», sostiene Riccardo Schioppa. «Adottando un flusso digitale, invece, possiamo consegnare domani un ordine che riceviamo oggi, entro mezzogiorno». SiEnergie si definisce una “sartoria cartotecnica”, improntata alla flessibilità estrema, capace di reagire ai picchi di produzione e di trarre vantaggio anche dalle commesse non pianificate. «La soddisfazione più grande è lavorare ogni giorno a un progetto diverso, e al tempo stesso avere un flusso di lavoro fluido», spiega

Balzarotti. «Governando la progettazione, lavorando sui nesting e ottimizzando i formati, passiamo agilmente dall’espositore da banco all’isola più complessa». Stampa e taglio automatizzati Raggiunti volumi rilevanti di cartone stampato, nel 2019 SiEnergie esamina l’offerta dei fornitori di stampanti inkjet multi-pass di fascia industriale, e identifica in HP Scitex 17000 la piattaforma adatta alle proprie esigenze. L’ammiraglia della gamma multi-pass UV di HP, in grado di alimentare fogli fino ad un formato massimo di 1.600x3.200 mm, è dotata di carico e scarico automatici del cartone direttamente da pallet.

Grazie all’alimentazione multi-sheet (fino a 4 fogli affiancati) SiEnergie può stampare facilmente anche i formati tipici dell’offset, tra cui 70x100 e 120x160 cm, con produttività che si attestano tra i 640 e gli 870 m²/h, rispettivamente in modalità “Display” e “Packaging”. Per le lavorazioni, l’azienda impiega cartone ondulato E, EE, B, EB, e cartone teso, tutto certificato FSC. Per le tirature oltre i 1.5002.000 fogli, SiEnergie si avvale della HP PageWide T1100 installata nel 2016 presso il partner Ghelfi Ondulati. A fronte di una simile potenza di fuoco, potenziare la finitura diventa una priorità. «Dovevamo impedire che il taglio si trasformasse in un collo di bottiglia, o peggio in un carico enorme di attività manuali con costi fuori controllo», afferma Balzarotti. La scelta di Kombo TAV Sebbene SiEnergie possieda tre unità di fustellatura analogiche, i tempi e i costi di approntamento delle fustelle, e le limitazioni nei formati foglio alimentabili, rendono la finitura analogica incompatibile con le lavorazioni digitali. Per questo, SiEnergie identifica in

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strategie  4 3

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‖ 4) Espositore in cartone ondulato realizzato da Sienergie. 5) Dettaglio del sistema di trasporto dei fogli di cartone di Kombo TAV. 6) Le due teste di taglio e cordonatura del sistema Elitron.

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Giuliano Balzarotti Co-titolare di SiEnergie

“Dovevamo impedire che il taglio si trasformasse in un collo di bottiglia, o peggio in un carico enorme di attività manuali con costi fuori controllo.”

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Elitron Kombo TAV la soluzione di taglio digitale più idonea a garantire tempi di consegna ridotti e sostenibilità economica, sia sui piccoli che sui medi quantitativi. «Alcuni costruttori hanno sviluppato unità di carico e scarico, con bracci robotizzati o mettifoglio, ma Kombo TAV è l’unico sistema di taglio progettato e costruito espressamente per la produzione cartotecnica», afferma Balzarotti. SiEnergie sceglie la configurazione “Full Automation”, dotata di rulliere motorizzate per la movimentazione del cartone, che consente di precaricare più pallet. Grazie alla tecnologia Airo Panel, Kombo TAV preleva il foglio fustellato senza tacche di tenuta, e lo impila con precisione sul

pallet di raccolta. «Così abbiamo azzerato le operazioni manuali, e rimuoviamo lo sfrido dall’intero pallet dopo la fustellatura, agevolando il lavoro dell’operatore», spiega Balzarotti. Pronti alla produzione in linea SiEnergie impiega stabilmente tre tecnici nel reparto di progettazione e prestampa, mentre quattro operatori gestiscono le due Zünd G3, la HP Scitex 17000 e Elitron Kombo TAV. Un team snello, sufficiente a movimentare i pallet di cartone neutro, stampato e fustellato, che tuttavia è destinato a un’ulteriore razionalizzazione. «Se avessimo solo HP 17000 e Kombo TAV, basterebbero due

operatori. Se le unità fossero collegate da rulliere, scenderemmo a uno», afferma Schioppa. «Non è utopia, ma un progetto che stiamo elaborando insieme a Elitron». Per supportare la crescita di commesse e volumi, e l’espansione del business all’estero, SiEnergie progetta di costruire uno stabilimento improntato alla lean production, investendo in nuovi sistemi di stampa e finitura. L’azienda punta a rimpiazzare totalmente la fustellatura analogica con sistemi digitali, e sta valutando una seconda Kombo TAV. Sul fronte qualitativo, la piattaforma Elitron, ha già provato di eguagliare la cordonatura tradizionale. «Cerchiamo di essere flessibili sia nelle basse tirature che nei volumi più alti», conclude Gianni Schioppa. «Se alcuni clienti ci commissionano fino a 20mila espositori da banco, è per la nostra capacità di realizzarli on-demand, anche personalizzati e in più lingue». HP Scitex 17000 e Kombo TAV operano attualmente circa 10 ore al giorno, e vengono impiegate anche per lavorazioni notturne senza presidio dell’operatore, aumentando la produttività complessiva e la redditività delle lavorazioni di SiEnergie.


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speciale Realisaprint.it ha accettato la sfida di produrre 4.600 copertine uniche, impiegando la macchina inkjet B2+ di Konica Minolta e il sistema di nobilitazione digitale MGI

AccurioJet KM-1, JETvarnish e design variabilizzato, per copertine uniche e rilucenti di Lorenzo Villa

B

enché sia sbarcata in Italia da soli due anni, Realisaprint si è ritagliata uno spazio rilevante e singolare nel panorama della stampa online nel nostro Paese. Fondata nel 2007, a Nizza (Francia), da Rémy Barelli e Rafael Mari, l’azienda inizia la sua attività come rivenditore online di materiale stampato da terzi; già nel 2008, però, acquista le sue prime stam-

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panti digitali di grande formato. La scelta di introdurre la tecnologia si rivela vincente e Realisaprint inizia un percorso di rapida crescita, ampliando anno dopo anno la base installata e la gamma di prodotti offerti. Sin dagli esordi, l’azienda decide di operare solo online e rivolgersi unicamente a professionisti: agenzie, studi grafici, broker, e piccole tipografie non attrezzate per fornire stampa di qualità in tempi rapidi e a prezzi

competitivi. Non a caso, la mission dichiarata di Realisaprint è fornire sempre la massima qualità ai prezzi più bassi. Nel 2019, complice la vicinanza geografica, l’azienda dà vita a Realisaprint.it, una società creata per servire il mercato italiano. Sin dalla prima apparizione pubblica, a Viscom 2019, Realisaprint.it ribadisce la propria promessa: servire solo i professionisti, offrendo loro “alta qualità ai prezzi più bassi d’Italia”.

Un’azienda fondata sul digitale A febbraio 2018, Realisaprint è la prima azienda di stampa nel Sud Europa ad acquistare AccurioJet KM-1, la macchina da stampa inkjet in formato B2+ sviluppata da Konica Minolta per facilitare la transizione degli stampatori ‖ In alto, a sinistra la nobilitazione della copertina su JETvarnish 3D Evo. A destra, un dettaglio della lavorazione.


speciale  1

Remy Barélli Co-fondatore di Realisaprint

“Con AccurioJet KM-1 consentiamo al cliente di effettuare ristampe del lavoro a prezzi competitivi, come se le ordinasse in un’unica soluzione.” ‖ 1, 2 e 3) Partendo dagli schizzi preparatori, eseguiti manualmente, Sara Ciprandi ha costruito gli elementi vettoriali necessari per stampa e nobilitazione variabilizzata.

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dall’offset al digitale e per consentire ai propri utilizzatori di macchine a toner di alzare l’asticella. «La svolta verso l’inkjet, con KM-1, è stata una naturale conseguenza della nostra volontà di offrire sempre il meglio ai nostri clienti», racconta Barelli. Tra i fattori che convincono l’imprenditore, la tecnologia LED UV, il formato B2+, una produttività di 3.000 fogli/ora, la stampa bianca e volta in un unico passaggio e la compatibilità con carte e cartoncini offset non pretrattati, e materiali plastici fino a 0,6 mm. «Con KM-1 offriamo al cliente una qualità superiore all’offset, e gli diamo la possibilità di ottenere ristampe a prezzi competitivi,

come se le ordinasse in un’unica soluzione», afferma Barelli. «Grazie all’ampio gamut cromatico, inoltre, stiamo acquisendo lavori sempre più complessi, e a più alta marginalità». Per alimentare AccurioJet KM-1, Realisaprint utilizza carta offset tagliata nei formati 450x640, 500x700 e 585x750 mm, in funzione della tipologia di lavori. L’ampio formato carta dell’attrezzatura consente poi di realizzare cartelline con alette, cataloghi fuori formato, e numerose lavorazioni cartotecniche. Le due AccurioPress C6100 installate in azienda, a loro volta in grado di alimentare carta da 400 g/m² fino al formato 330x1.300 mm (da bypass), sono impiegate per i piccoli quantitativi e per le lavorazioni più urgenti. «Non effettuiamo una distinzione tecnologica a monte, ma eseguiamo i lavori su KM-1 o sui sistemi a toner in base a urgenza, quantità, formato e grammatura, senza che il cliente ne abbia percezione», spiega Oihane Fabbrini, Responsabile Prestampa di Realisaprint. «Sfruttando la piattaforma di color management APCM di Konica Minolta, tutte le attrezzature producono il medesimo

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speciale ‖ 4) e 5) Realisaprint ha eseguito la stampa delle 4.600 copertine sfruttando il formato carta 585x750 mm di AccurioJet KM-1, ed effettuando la verniciatura selettiva e l’applicazione del foil con il sistema di nobilitazione digitale MGI JETvarnish 3D Evo.

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volgere Realisaprint in una proof-of-concept per la produzione della copertina di questo numero di Italia Publishers. Per sfruttare la capacità delle due attrezzature di gestire stampa e nobilitazione con dati variabili, abbiamo anche ideato un progetto creativo davvero speciale. 4.600 copertine del tutto uniche per layout di stampa, verniciatura e foiling  5

Oihane Fabbrini Responsabile Prestampa di Realisaprint

“I progetti con dati e grafiche variabili ci consentono di valorizzare appieno le nostre competenze e il potenziale della tecnologia digitale.”

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colore e la stessa qualità». Accanto agli investimenti in tecnologia di stampa, Realisaprint è stata anche un’apripista della nobilitazione digitale, installando la sua prima MGI JETvarnish nel 2017. La piattaforma, rimpiazzata con il modello 3D Evo, nel 2019, consente all’azienda di rendere unici e preziosi gli stampati dei propri clienti, aggiungendo verniciature spot, piatte e a rilievo, e applicando foil di diversi colori. «È il sistema che più si adatta alle nostre esigenze: è capace di processare sia le piccolissime che le grandi quantità e ha un formato perfettamente compatibile con KM-1», spiega Fabbrini. Tra le caratteristiche più apprez-

zate da Realisaprint, l’elevata produttività e i risultati comparabili alle tecniche di nobilitazione tradizionale. A questo si aggiunge la speciale relazione che lega da anni lo stampatore a Konica Minolta e che ha portato le due aziende a collaborare su progetti di ricerca e sviluppo. Sfida alla stampa e nobilitazione inkjet L’integrazione di AccurioJet KM-1 e MGI JETvarnish, entrambe parte del portfolio di Konica Minolta, dimostra l’efficacia di un workflow di stampa e nobilitazione completamente digitale, nel formato B2+. Per questo, abbiamo deciso di coin-

Abbiamo chiesto alla nostra illustratrice, Sara Ciprandi, di sviluppare un progetto grafico tematico, pensato perché ogni copertina potesse avere grafica e nobilitazioni differenti. «Sono partita dall’analisi di tutte le opzioni a mia disposizione e dallo studio dei risultati ottenibili facendole interagire tra loro. Partendo dalla verniciatura spot, piatta o a rilievo, che valorizza parti dell’immagine, fino ad arrivare alla lamina metallica, nelle sue varianti argento, oro, blu e rame», spiega Ciprandi. «In progetti come questo, la sfida è definire un tema accattivante, individuare elementi grafici adatti a evidenziare il potenziale delle tecnologie scelte per la produzione, e infine elaborare i file affinché possano essere variabilizzati». Dalla matita della designer, e dalla sua passione per le arti decorative e la moda degli anni Trenta e Cinquanta, esce il progetto “Vintage Holidays”: una serie di ambientazioni marine e montane, con vari personaggi in primo piano e numerosi dettagli sullo sfondo. Una delle criticità emerse in fase di progettazione è stata creare forme adatte alla nobilitazione, pur con dimensioni e spessori molto diversi. «Ho creato una terrazza art déco, e un habitat montano, sforzandomi di non entrare in livelli di dettaglio esagerati, tenendo sempre


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speciale di soggetti, suscitando soddisfazione e sorpresa. «Ho sempre visto la nobilitazione e la creazione di un cliché di stampa a caldo come qualcosa di austero, da ragionare e pianificare a tavolino», conclude Ciprandi. «La tecnologia digitale, invece, la trasforma in un’opportunità di sperimentare, e se necessario sbagliare, senza vincoli. Alcune delle combinazioni che abbiamo ottenuto sono straordinarie».

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Piena automazione, dalla creatività all’output

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‖ 6) Una fase della produzione della copertina di Italia Publishers. 7) La macchina da stampa Konica Minolta AccurioJet KM-1. 8) La nobilitatrice MGI JETvarnish 3D Evo.

a mente la necessità di far coesistere stampa e nobilitazione», sottolinea Ciprandi. Conclusa la progettazione, per elaborare i file abbiamo utilizzato alcuni script per Adobe InDesign proprietari di Density, ottenendo 4.600 file PDF diversi l’uno dall’altro. Creati i file di stampa e verniciatura per AccurioJet KM-1 e MGI JETvarnish 3D Evo, in poche ore il team di Realisaprint ha prodotto una campionatura con un numero limitato

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Il flusso di lavoro di Realisaprint è completamente automatizzato e consente all’azienda di realizzare una media di 1.500 ordini al giorno. Larga parte delle commesse è generata dal sito web e segue un iter standard fino ai reparti di produzione, mentre gli ordini personalizzati vengono instradati in un flusso dedicato. Per i lavori che includono la nobilitazione, un software provvede alla separazione tra il file di stampa e i tracciati di verniciatura e foiling, effettuando imposition e nesting. Poi i vari file raggiungono la macchina da stampa scelta o JETvarnish, per la nobilitazione. L’automazione di alcuni processi, inclusa l’imposition, è gestita da Enfocus Switch. Rasterizzazione e invio in stampa dei file sono affidati ai server EFI Fiery per le macchine a foglio, e al software Caldera per le stampanti di grande formato. Il gestionale proprietario, costantemente aggiornato da un team di quattro sviluppatori, governa l’acquisizione degli ordini, il monitoraggio del loro stato di avanzamento e la loro spedizione. Sebbene la produzione di stampe variabilizzate sia un’attività di routine, i progetti complessi, come la nostra copertina, rappresentano ancora un’eccezione. «Realizziamo spesso campagne di mailing e stampati personalizzati, magari associati a un database di nomi e indirizzi», racconta Fabbrini. «Al contrario, i progetti interamente variabilizzati, come quello di Italia Publishers,


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speciale ‖ 9) Una parte del team manageriale e produttivo di Realisaprint. 10) Lo stand di Realisaprint.it a Viscom Italia 2019: in primo piano Pietro Rega e Oihane Fabbrini.

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due anni di crescita record e registrando un alto gradimento tra gli addetti ai lavori. Tanto che la media delle recensioni verificate è di 4,7 su 5,0. «In azienda siamo tutti coinvolti nel progetto, anche emotivamente. Credo questo sia il fattore primario del nostro successo. Ma siamo anche ossessionati dai dettagli», spiega Rega. «I nostri clienti sono professionisti delle arti grafiche. Non possiamo permetterci alcuna sbavatura sulla qualità. Tutto ciò che facciamo, e per cui siamo apprezzati, è il frutto dell’esperienza e dell’amore per la stampa».

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Proiettati verso un futuro orgogliosamente digitale

sono ancora rari, e necessitano di un’attenzione particolare. Eppure, sono proprio questi lavori che ci consentono di valorizzare appieno le nostre competenze, e di sfruttare il potenziale tecnologico del digitale». Pietro Rega Country Manager di Realisaprint.it

“Siamo ossessionati dai dettagli. I nostri clienti sono professionisti delle arti grafiche. Non possiamo permetterci alcuna sbavatura.”

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Un’azienda giovane, con una value proposition di qualità Forte di un team di 75 collaboratori giovani e motivati, e di un modello organizzativo ed economico efficiente, Realisaprint è riuscita a consolidare rapidamente il suo business, prima nel mercato francese e più tardi in quello italiano. «All’inizio, nel 2018, è stata tutta una scoperta: i nuovi clienti, i con-

correnti, qualche criticità legata ai trasporti e alla scelta dei partner logistici e dei fornitori», racconta Pietro Rega, Country Manager di Realisaprint.it. «Ricordo la fase iniziale con grande emozione. Si andava a mille all’ora, con la consapevolezza di non poter sbagliare nulla. Nel settore della stampa, la vera sfida è conquistare e mantenere la fiducia del cliente nel tempo, garantendogli sempre un prodotto di qualità, su cui realizzare il giusto margine di guadagno». Fino ad oggi, il team commerciale, tecnico e di assistenza clienti di Realisaprint.it ha lavorato a ritmi incessanti per incontrare i suoi potenziali clienti a fiere ed eventi di settore, ottenendo

Il parco macchine di piccolo formato di Realisaprint annovera quattro macchine da stampa digitale a foglio, una MGI JETvarnish 3D Evo, macchinari per plastificazione, piega, cordonatura e taglio. Nel reparto dedicato al grande formato, l’azienda impiega due Agfa Anapurna, una Agfa Jeti Tauro H3300 LED, una Canon Colorado, stampanti sublimatiche ed eco-solvent, e sistemi di taglio digitale Kongsberg e Zünd. Da alcuni mesi, Realisaprint ha anche introdotto nuovi servizi di stampa sublimatica su tazze e gadget, nonché una Epson SC F3000 per la stampa diretta su t-shirt. Il giro d’affari è ripartito equamente tra stampa a foglio e grande formato. «Il nostro obiettivo è raddoppiare il fatturato anno su anno. Avere le migliori tecnologie, e il portfolio prodotti più ampio, è la chiave per raggiungerlo», conclude Rega. «Nella seconda metà del 2021 raddoppieremo gli spazi produttivi e acquisteremo nuovi macchinari per introdurre una nuova linea di prodotti, sempre all’insegna dell’alta qualità e dei prezzi più bassi d’Italia».



idee per crescere A tutt’oggi, molti stampatori rinunciano a marginalità importanti o, addirittura, perdono clienti perché non usano un software adeguato per gestire la produzione

Le aziende di stampa possono ancora considerare “optional” un buon software gestionale? di Alessandro Bosco

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uando, durante una consulenza, chiedo al mio interlocutore «Hai un gestionale?», la risposta tipica è «Sì, ho un programma di fatturazione». E questo mi fa capire che in quell’azienda non utilizzano alcun software di gestione aziendale. C’è una bella differenza tra un programma di fatturazione e un gestionale, che può essere il braccio destro per mandare

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avanti l’azienda. Il gestionale non serve solo ad aziende grafiche con tanti dipendenti. Anche un’azienda composta da due persone può avere vantaggi grazie all’utilizzo di una simile soluzione. Un esempio classico di piccola azienda è quella composta da due persone: una che va a visitare i clienti per “prendere ordini”, e un’altra che si occupa internamente della produzio-

ne. Tra loro, è indispensabile che vi sia un continuo scambio di informazioni – riguardante prezzi da applicare, tipologia di lavorazioni da eseguire, misure di stampa, etc. – per poter fare correttamente un preventivo oppure mettere in produzione un ordine. Ma queste informazioni come vengono trasmesse? Spesso con foglietti di carta e appunti, che poi vengono spiegati a voce e scritti una seconda volta.

Affiatati nella vita e nell’azienda di famiglia, la palermitana Bosco Forniture Grafiche, i fratelli Bosco vantano competenze complementari. Con il suo brand “Consulenza Plotter” e un decennio di esperienza nel settore, Alessandro supporta ogni anno decine di aziende grafiche nella scelta della stampante più idonea per applicazioni e necessità specifiche. A sua volta Daniele, con all’attivo oltre 14 anni di stampa digitale e di supporto telefonico a clienti di ogni tipo e dimensione, ha scelto di specializzarsi nella consulenza su materiali di consumo ed espositori pubblicitari. Dal 2016, complici la loro contagiosa positività e voglia di comunicare, contribuiscono ad arricchire la “diversity” dei contenuti di Italia Publishers.


idee per crescere

Questo sistema porta inevitabilmente a ritardi ed errori. Questa procedura è consolidata anche in aziende che coinvolgono più personale nella produzione. Senza un software gestionale, il flusso interno di informazioni è caratterizzato da abitudini che sarebbe meglio perdere. Per esempio, come dicevo prima, il lavoro da eseguire viene spiegato a voce, perché le informazioni scritte non sono chiare ed è necessario un approfondimento verbale. Ma trasmettere informazioni a voce comporta la possibilità che chi ascolta non recepisca correttamente il messaggio e commetta degli errori. Un’altra cattiva abitudine è l’interruzione continua. Infatti, molto spesso le persone interessate alla produzione vengono interrotte per fornire o richiedere loro informazioni. Così, un operatore impegnato a svolgere una mansione si distrae e questo porta ad errori. Ad errore avvenuto, poi, inizia lo scarico di accuse su chi è

stato a sbagliare. Ma quando il flusso delle informazioni è frazionato ed impreciso definire responsabilità oggettive è molto difficile. Io sono del parere che prima di chiedere conto di un errore si debba aver fornito a tutti i propri collaboratori gli strumenti per lavorare bene. Nelle mie consulenze, i problemi organizzativi e di comunicazione sono spesso alla base dei problemi produttivi. Il preventivo Chi non usa il gestionale è quasi sempre lento nel fare i preventivi immediati. Soprattutto nel B2B, il preventivo è un passaggio importante per l’accettazione dell’ordine. Se ne fanno molti ogni giorno. È una funzione che assorbe molto tempo, soprattutto se in azienda non c’è una figura amministrativa preposta a questa attività. Nelle aziende di piccole dimensioni, dove la figura dell’impren-

ditore spesso coincide con colui che si occupa dell’amministrazione, questo problema è ancora più dannoso. Non si può perdere tempo nella formulazione di un preventivo che, in condizioni ottimali, dovrebbe richiedere appena qualche click. Per formulare un preventivo, occorre calcolare qual è il giusto ricarico. Negli anni Novanta, forse, poteva anche andar bene prendere il costo delle materie prime, applicare un moltiplicatore, e definire così il prezzo di vendita. Oggi un’accurata analisi dei costi dev’essere preminente. Più di una volta mi è capitato che l’imprenditore non avesse la certezza degli utili derivanti dalla vendita dei suoi prodotti: un’idea approssimativa sì, ma non una cifra esatta frutto di calcoli precisi. Quando bisogna fare un preventivo, cosa c’è di più importante di conoscere prima i margini di guadagno derivanti da quella vendita? È un dato fondamentale, da cui deriva anche la gestio-

ne degli sconti! Non c’è doccia più fredda della scoperta di non guadagnare quanto si pensava. La produzione A preventivo accettato l’ordine deve andare in produzione. La carta passa da una scrivania all’altra, da un reparto produttivo ad un altro. Fogli con appunti scritti a mano che si perdono, o arrivano in ritardo, o arrivano alla persona sbagliata. Tutti passaggi che rallentano la produzione e fanno commettere errori. Con la carta che passa da mano in mano è impossibile seguire le operazioni di produzione con certezza scientifica. Per esempio, come può, l’imprenditore, sapere che quell’ordine si è bloccato per una giornata, a causa di un foglio che non è arrivato alla persona giusta? Inoltre, anche in realtà molto piccole, oggi è indispensabile poter dare la precedenza ad un ordine

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idee per crescere

rispetto ad un altro, senza creare ritardi. È molto importante riflettere sui giusti passaggi per ottimizzare i tempi di produzione. Per consegnare in tempo, bisogna avere processi produttivi chiari e controllarli con soluzioni informatiche. La fattura A fine produzione, bisogna emettere la fattura. Sembra paradossale che in molte realtà questo passaggio non si riesca a fare istantaneamente! Ma se i preventivi non vengono prodotti utilizzando un software gestionale, per fare la fattura bisognerà agire manualmente, copiando e incollando informazioni. Questo passaggio fa perdere un sacco di tempo e più volte mi è capitato di sentire «Devo fatturare una pila di carta alta così, ma non trovo il tempo!». Cosa potrebbe cambiare con il gestionale e con quale sforzo? Il data entry. Un aspetto sull’acquisto di un gestionale che blocca

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molte aziende è il temibile data entry. Ovvero l’immissione dei dati necessari all’utilizzo del gestionale come ad esempio le anagrafiche clienti, i prodotti con eventuali descrizioni e tutti quei dati necessari a sfruttare al meglio le potenzialità del software scelto. Il data entry può essere fatto dalla software house, se esiste già un database di clienti che può essere esportato in Excel o altro formato. Ma l’inserimento dei prodotti è spesso a carico dell’azienda, che conosce gli articoli e sa come devono essere gestiti. Queste ore di lavoro, che riconosco essere anche particolarmente noiose, sono il freno a mano per chi si vuol avvicinare ad un nuovo modo di lavorare. Un buon metodo è non affrontare la “scalata” tutta in un fiato, ma dividere il lavoro in più settimane. Se si pensa che si è lavorato per una vita senza gestionale, non saranno certo 1 o 2 mesi in più ad uccidere qualcuno! Ottimizzazione dei tempi. Oggi si guadagna sul tempo: meglio lo si impiega più si alzano profitti. E, soprattutto, esso non dovrebbe

essere sprecato a recuperare errori allucinanti, che costano e fanno saltare i nervi. Quindi, individuare le persone chiave e responsabilizzarle sulla loro funzione (anche di controllo) all’interno del flusso di lavoro è un passaggio importante per attivare dei check point produttivi che possano essere monitorati tramite il gestionale. Poi diminuire le interruzioni dovute alla necessità di sapere a che punto è questo o quel lavoro permette agli operatori di concentrarsi su ciò che stanno facendo, e diminuisce errori dovuti alla distrazione. Un aspetto importante è anche rendersi conto di quanti ordini si hanno, per poter gestire tempi di consegna realistici. Promettere consegne per poi ritardare è un boomerang pericoloso. Ottimizzazione del processo produttivo. Un gestionale dovrebbe dare la possibilità di seguire l’ordine nelle varie tappe di produzione. Finita una fase, l’ordine viene avanzato a quella successiva affinché la catena produttiva venga seguita organicamente. Quindi i passaggi da un repar-

to all’altro – per esempio, dalla grafica alla stampa, dalla stampa alla fresatura e infine la consegna – possono essere tracciati e seguiti. In questo modo, si avrà anche la possibilità di individuare colli di bottiglia o di calcolare l’incidenza di errori in un determinato passaggio, al fine di intervenire sia dal lato operatore ma anche da quello tecnologico. Gestione delle scorte. Questo è un bel salto: dagli ordini al fornitore fatti guardando fisicamente le scorte in magazzino a gestire tutto tramite il software. Questo aspetto è importante per evitare di restare senza materiale, oppure ordinare materiali già disponibili in deposito. E se, per esempio, il software gestionale lavora in cloud, potresti comunicare al cliente con cui stai definendo la fornitura l’immediata disponibilità del materiale, per iniziare subito quel lavoro. Ovunque tu sia, potrai fornire risposte tempestive. Fatturazione rapida. Una volta eseguita la produzione, la fatturazione si fa con un click, trasformando i preventivi in ddt e fatture, evitando problemi d’incasso dovuti alla fatturazione tardiva. L’ostacolo può essere davvero il prezzo? Un programma di fatturazione costa pochi euro al mese. Un gestionale costa di più. E più di una volta mi è stato detto “costa troppo” da aziende grafiche con evidenti problemi gestionali. Chiaramente dev’essere una spesa sostenibile, ma sono quasi certo che il software si potrebbe ripagare con l’eliminazione di errori grossolani. Quanti soldi si buttano via per problemi di comunicazione e quanti “soldi” si perdono indirettamente per clienti scontenti che non tornano più? Oggi un’azienda che si vuole strutturare in maniera professionale, deve farsi accompagnare da un software per rendere i processi produttivi chiari e non lasciare spazio ad errori dovuti ad una organizzazione basata su comunicazioni verbali e fogli scritti a mano.


Fidarsi è bene. Certificato è meglio. La stampa specializzata è il mezzo più sicuro per raggiungere target selezionati di operatori e professionisti di settore. Quando pianificate il vostro investimento pubblicitario, scegliete riviste certificate CSST. Dati certi su tiratura e diffusione, autenticati con metodologia internazionale, vi daranno la garanzia di aver investito il vostro denaro nel modo migliore, affidandovi a editori che lavorano all’insegna della trasparenza.

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idee per crescere Nell’ultimo anno, le aziende di stampa hanno sofferto. Però, ora che la situazione è in miglioramento, è importante non limitarsi a sperare che tutto torni come prima

Quattro opportunità per gli stampatori che vogliono avere successo nel 2021 di Matthew Parker

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on ci possiamo aspettare che le cose tornino come prima. Il Coronavirus ha cambiato per sempre molti modelli di business. Questo articolo è stato scritto dal Regno Unito e l’autore è stato a lungo in completo isolamento. Il lato positivo è che, finalmente, le varie restrizioni degli scorsi mesi stano per essere allentate, o eliminate del tutto. Tuttavia,

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non dobbiamo ancora presumere che tutti torneranno a comportarsi come prima. Molti saranno ancora molto nervosi per il virus e alcuni potrebbero cambiare i loro comportamenti anche nel lungo termine. Per esempio, alcuni sceglieranno di evitare negozi affollati e hotel. Altri decideranno di non partecipare ad eventi. Inoltre, è probabile che molti lavoratori non accetteranno di tornare al pendolarismo, nonostante esso

fosse parte delle loro vite fino ad appena un anno e mezzo fa. Tutto ciò può far pensare che il Coronavirus avrà ulteriori effetti negativi su molti settori. Tuttavia, dovremmo ricordare che la pandemia ha anche aperto una serie di nuove opportunità per alcune imprese. Per esempio, oggi, molti ristoranti hanno una fiorente attività di consegna a domicilio, che potrebbe continuare a dar loro profitto anche se ora sono

Matthew Parker opera attraverso il suo brand Profitable Print Relationships. Matthew ha oltre 20 anni di storia nell’ambito dell’acquisto di stampa e tra le altre esperienze ha gestito gli acquisti di stampa di Future Publishing, uno dei principali editori di riviste consumer nel Regno Unito. Nel corso della sua carriera ha gestito oltre 1.400 trattative con aziende di stampa e oggi mette a frutto la sua esperienza di buyer come formatore e mentore in grado di aiutare le aziende di stampa a vendere di più e con maggiori marginalità. Potete scaricare gratuitamente l’e-book di Matthew “Dieci errori comuni nella vendita di stampa e cosa fare in proposito” dal sito profitableprintrelationships.com.


idee per crescere

nuovamente aperti al pubblico. Altre imprese hanno sviluppato i loro negozi online in misura maggiore di quanto avessero mai fatto in precedenza. Alcuni settori sono cambiati completamente: chi avrebbe pensato che le aziende di eventi avrebbero organizzato esperienze online? L’industria della stampa deve riflettere il panorama commerciale che cambia Le aziende di stampa vedranno alcuni prodotti e tipologie di clienti in declino permanente. Tuttavia, ci sono anche buone opportunità. C’è tutta una serie di nuovi prospect interessati alla stampa: aziende attive in mercati che in questi mesi sono cresciuti significativamente. Inoltre, ci sono una serie di opportunità che semplicemente non esistevano prima. Le aziende di stampa che riconoscono queste opportunità avranno la possibilità di stringere relazioni con una vasta gamma

di interlocutori, con cui potrebbero non aver mai avuto occasione di parlare prima. Come risultato, avranno una probabilità molto più alta di effettuare nuove vendite, che si spera sostituiscano le vendite perse a causa della contrazione di altri settori. Le aziende di stampa che si attengono ai mercati e alle opportunità che conoscono dovranno lottare per raggiungere lo stesso fatturato. Faranno affidamento sulle stesse relazioni che hanno sempre avuto, ma molte di queste si ridurranno o scompariranno nel 2021. Mancando di cogliere nuove opportunità, sarà inevitabile faticare per raggiungere lo stesso fatturato e gli stessi profitti degli anni precedenti. Con questo in mente, ecco quattro delle opportunità per il 2021 che credo abbiano il maggior potenziale. Ho visto altri venditori di prodotti stampati avere successo in ognuno di questi mercati; e credo anche che ognuna di queste opportunità possa essere

colta da tutti i tipi di aziende di stampa, sia grandi che piccole. Quindi iniziamo con la più grande opportunità del 2021: un’opportunità in crescita, che sarà con noi in modo permanente. Commercio elettronico Come mai prima d’ora, negli scorsi mesi, i consumatori hanno abbracciato lo shopping online. La domanda di ordini online e di consegne a domicilio è salita alle stelle. E, di conseguenza, aziende di logistica e corrieri hanno dovuto evolversi molto rapidamente. Molti nuovi adepti dello shopping online non torneranno a comprare nei negozi fisici, anche perché tante catene di vendita al dettaglio tradizionali sono in forte crisi. C’è una vasta gamma di aziende che hanno abbracciato recentemente il commercio elettronico. Si va dai grandi marchi, passando per i ristoranti e i negozi al dettaglio tradizionali, fino alle aziende

artigianali individuali che spesso sono state lanciate quando i loro fondatori hanno perso il loro lavoro da dipendente. Le aziende che rappresentano un’opportunità interessante per gli stampatori sono soprattutto quelle più piccole o nuove alla vendita online. Queste aziende hanno molto da imparare. Come si fa ad aumentare il valore percepito di un prodotto, la spesa dei clienti e la loro fedeltà, oltre a costruire una base di clienti? Questi sono tutti aspetti in cui la stampa può aiutare. Il packaging può aumentare il valore percepito e la fedeltà dei clienti. I buoni fedeltà e il marketing in-package possono aumentare la fedeltà dei clienti e le spese ripetute. Infine pubblicità per corrispondenza e direct mail aiutano a raggiungere i primi potenziali clienti. Spetta agli stampatori educare le aziende che vendono online su ciò che la stampa può far ottenere loro. Tuttavia, le aziende che vendono online vorranno sapere quali risultati commerciali essa possa portare. Considerate di aiutare prima un paio di piccole aziende per essere sicuri di poter dimostrare casi di studio convincenti ai vostri futuri clienti. La seconda opportunità che raccomando di cogliere nel 2021 si basa anche su una tendenza che è stata accelerata dal Coronavirus. Stampa per ufficio Questa potrebbe non sembrare una cosa tanto ovvia. Tuttavia, bisogna tener conto del fatto che molti uffici non esistono più come una volta. Molte aziende stanno abbandonando l’impiego degli uffici tradizionali come luogo di lavoro permanente e incoraggiano il lavoro da casa. Questo crea un’opportunità per gli stampatori. I lavoratori che lavorano da casa generano ancora stampa. Lettere e documenti devono essere stampati e distribuiti. Un’azienda di stampa può agire come un hub centrale per la produzione e la distribuzione di documenti. Combinando questo lavoro con quello di altri clienti

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idee per crescere può anche essere possibile ottenere sconti sulle tariffe postali per i clienti. E la terza opportunità? Alcuni potrebbero credere che questa sia relativa al passato, ma… Distanza sociale e segnaletica Alcune persone pensano a questa come un’opportunità superata, che c’è stata e se n’è andata l’anno scorso. Tuttavia, c’è la possibilità che il distanziamento sociale venga adottato ancora per il resto del 2021, e probabilmente anche più a lungo. La segnaletica già realizzata dovrà essere sostituita man mano che si consuma. Oltretutto, ipotizzo che queste applicazioni si evolveranno fino a diventare un’opportunità di marketing. oltre che un prodotto di sicurezza. Se le aziende di stampa riescono a persuadere i loro clienti di questa opportunità, concluderanno numerose vendite, che peraltro potrebbero essere ricorrenti, visto che periodicamente gli accordi di sponsorizzazione cambieranno. L’opportunità legata al distanziamento sociale e alla relativa segnaletica va ben oltre la produzione di semplici cartelli e prodotti per la sicurezza. In questo momento, molte aziende che non hanno avuto niente a che fare con la stampa prima d’ora stanno parlando con gli stampatori. Credo che queste nuove relazioni possano portare a ideare e realizzare nuovi prodotti. E poi, nuove conversazioni di business rappresentano sempre una preziosa occasione per gli stampatori di educare i propri interlocutori relativamente alle possibilità offerte dalla stampa. L’ultima opportunità che vi propongo per il 2021 può sembrare una scelta strana. Eventi Il mercato degli eventi sarà probabilmente depresso per molti mesi a venire. Allora perché mai scegliere gli eventi come opportunità di stampa? La risposta è semplice: la stampa può aiutare

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gli eventi online. In questo momento, la gente è sopraffatta dalla quantità di attività che vengono organizzate online. È facile iscriversi ad un evento online e poi essere troppo occupati per partecipare. Anche i replay sono spesso ignorati. Quindi, come fanno gli organizzatori di eventi a far risaltare i loro eventi dalla folla e ad aumentare il coinvolgimento dei partecipanti? La stampa è un’ottima risposta. Immagina di prenotare un posto ad un evento premium e di ricevere degli oggetti fisici. Una scatola stampata ti viene consegnata con la maglietta dell’evento, il cordino, l’agenda stampata e un catalogo degli sponsor dell’evento. Ci potrebbero essere anche dei bei regali. Così il pubblico si sentirebbe veramente connesso all’evento e il suo impegno a partecipare sarà molto più alto. Inoltre, questo porterebbe nuove entrate per l’evento: inserzionisti e sponsor potrebbero pagare un prezzo più alto per essere menzionati (o avere dei

loro prodotti) nel pacchetto inviato ai partecipanti all’evento. La ragione per cui parlo di questa opportunità, però, non riguarda solo gli eventi: più in generale, questo è un suggerimento su come l’industria della stampa dovrebbe creare nuove opportunità per i mercati nuovi ed esistenti. Gli eventi sono solo uno dei tanti settori verticali in cui esistono opportunità per la stampa. Come possono le aziende di stampa sfruttare al meglio queste opportunità? In alcune aree geografiche, le restrizioni rendono ancora difficile attivarsi concretamente per inseguire queste opportunità. Tuttavia, è importante pensare già da ora a queste opportunità, in modo da essere pronti ad agire non appena sarà possibile. Assicuratevi di pensare a chi vi volete rivolgere. Create potenti messaggi di vendita e siate pronti a parlare del perché le vostre solu-

zioni aiuteranno il business del vostro potenziale cliente. Pensate a creare campioni, casi di studio, lettere di vendita e campagne di marketing. Vale anche la pena tenere presente che alcune delle vostre imprese target staranno anche pensando a come vendere i propri prodotti nei prossimi mesi. Molti potrebbero essere già pronti a parlare. Alcune trattative commerciali potrebbero richiedere un po’ di tempo. Quindi vale la pena di iniziare da subito ad avvicinarsi ai propri prospect. Una cosa che dovete evitare Non date per scontato che ogni cosa tornerà come prima. Non date per scontato che i vostri clienti di sempre torneranno a comprare da voi le quantità di prodotti stampati che erano soliti comprare da voi. Per avere successo nel 2021, dovrete sfruttare al massimo le nuove opportunità che vi ho suggerito, più le altre che via via si presenteranno.


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