TECNOLOGIE La rivoluzione industriale della tecnologia swissQprint si chiama Kudu
SPECIALE Negozi a tempo, un déjà-vu in continua trasformazione, che va ben oltre la vendita
IDEE PER CRESCERE
Diversi care i canali di comunicazione per staccare la concorrenza
Italia Publishers - Anno XXXIV - n° 04/2022 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI
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TECNOLOGIE
SPECIALE
EVENTI
IDEE PER CRESCERE
2 sommario 0 4 EDITORIALE 5 | Grande o piccolo, il formato non c’entra più NEWS 6 | Novità dai player del mercato digitale STRATEGIE 12 | Rototex introduce l’inkjet a pigmento nel fashion grazie a T-Inks di Colorobbia 16 | Grafiche Filacorda potenzia stampa e finitura in linea con la AccurioPress C12000 20 | Stampaestampe.it snellisce i suoi workflow di taglio per crescere nel web-to-print 24 | Multistampa sfrutta i tratti unici della tecnologia Cartes per far volare il suo business
28 | La rivoluzione industriale della tecnologia swissQprint si chiama Kudu, e va veloce
34 | Negozi a tempo, un déjà-vu in continua trasformazione, che va ben oltre la vendita
42 | Tra formazione e business, Wrap Store Talent fa numeri da fiera e crea community
46 | Aumentare e diversificare i canali di comunicazione per staccare la concorrenza 16 24
42 Agfa III cop. ATPColor pag. 8-9 Automa Pantografi pag. 31 B+B International pag. 37 Durst pag. 4 Elitron IV cop. Eurmoma pag. 23 Fenix DG pag. 19 Fotoba pag. 3 Fujifilm pag. 1 Interlem GP Omega pag. 40-41 Mondi II cop. Monti Antonio pag. 15 NGW Group pag. 45 RISO pag. 33 Valiani pag. 7 Xeikon pag. 27 Zünd pag. 39 inserzionisti 3428 NUOVA FOTOBA XLA 170 La prima taglierina X/Y da 1,6 m di larghezza con posizionamento automatico delle lame verticali • Fino a 6 lame verticali • Riconoscimento le tramite codice a barre proprietario • Nuovo pannello di comando touch • Compatibile con un'ampia gamma di materiali Via G. Marconi, 101 - 13854 Quaregna (BI) • fotoba.com DIGITAL PRINT FINISHING SOLUTIONS
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editoriale
Grande o piccolo, il formato non c’entra più
A metà degli anni Novanta, con Indigo e Xeikon, la stampa digitale si è imposta come tecnologia di rottura nelle arti grafiche. Pochi, tuttavia, ne hanno capito il potenziale. Per i tipografi era una tecnologia acerba, percepita più come un’insidia più che un’opportunità. La stampa di grande formato, troppo diversa dall’offset per costituire una minaccia, risultava inapplicabile a un mondo tipografico troppo concentrato sugli alti (e ricchi) volumi di stampa commerciale, e per questo, si è sviluppata come un mercato a sé stante. Del resto, quelli che per anni abbiamo chiamato “stampatori di grande formato” altro non sono che piccole agenzie, ex fotolito o semplici neofiti che hanno visto nelle prime, rudimentali, stampanti inkjet un’opportunità di business.
La stessa Italia Publishers ci ha creduto e scommesso, tanto da rendere il large format uno dei suoi argomenti predominanti. Il mercato si è così polarizzato. Da una parte, capannoni pieni di macchine offset, pronti a sfornare libri, brochure e cataloghi patinati; dall’altra, piccoli laboratori con stampanti maleodoranti e RIP preistorici, dediti a produrre poster di dubbia qualità. Gli stessi fornitori erano diversi e inconciliabili. Da un lato, facoltosi rivenditori di pellicole, lastre e chimica di sala stampa; dall’altro, piccoli commercianti di cartucce, vinili e pannelli di Forex. Persino in campo fieristico, i tipografi consideravano Viscom un coacervo di eretici, e i sign maker ricambiavano, disertando Grafitalia, IPEX e drupa. Poi, tra il 2008 e il 2010, i volumi di stampa sono crollati e il mercato è andato in corto circuito. Per non restare tagliati fuori, anche i tipografi più recalcitranti hanno inserito macchine da stampa digitale, e i più lungimiranti hanno creato interi reparti di stampa e taglio di grande formato. In tempi più recenti, gli stessi stampatori large format hanno diversificato l’offerta con stampa a foglio ed etichette. Ora, molti si chiederanno quale sia il prossimo investimento da fare. Piccolo o grande formato? Mai come oggi, il formato non è più un tema rilevante. Lo è piuttosto delineare un modello di business virtuoso, creare prodotti originali, e investire in tecnologie abilitanti ma non sovradimensionate.
Prezzo: € 10,00. Arretrati: € 20,00. Abbonamento a otto numeri: € 70,00 (Italia) / € 140,00 (estero). Ufficio abbonamenti: abbonamenti@densitymedia.com. Editore Density srl, Via Thaon di Revel 21, 20159 Milano P.IVA 03454220124 Italia Publishers – Anno XXXIV – n° 04 2022 Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94 Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Testata sottoposta a certificazione di tiratura e dif fusione media, in conformità al regolamento CSST, per il periodo 01/01/2021 – 31/12/2021. Certificato 2021-5588 Tiratura 4.619 copie Diffusione 4.499 copie Member of IFABC International Federation of Audit Bureaux of Circulations Direttore editoriale Lorenzo Villa Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo Collaboratori Matthew Parker Francesca Zorzetto Copertina Sara Ciprandi Pubblicità marketing@densitymedia.com Stampa Grafiche Antiga Postalizzazione ET System drupa content contributor Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizzia mo film in materiale compostabile. Tutti i contenuti scritti dalla redazione sono coperti da licenza Creative Commons – Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-NC-SA 4.0). Ovvero possono essere riprodotti a patto di citare il nome dell’autore e della testata; utilizzarli soltanto per scopi non commerciali; condividerli con la stessa licenza o con una licenza compatibile. Per maggiori informazioni visita: creativecommons.org. Suddetta licenza non si applica ai contenuti scritti da collaboratori esterni.
di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com
FESPA supera il mood pandemico e registra buoni numeri a Berlino
Dopo lo stop del 2020, e un’edi zione sul filo del rasoio nel 2021, su FESPA 2022 si era concentrata una mole di aspettative tale da far invidia a una tornata elettorale. Da un lato, i sostenitori della “fiera ad ogni costo”; dall’altro, i detrat tori più convinti degli eventi in presenza, sempre più numerosi in tutti i settori. Nel mezzo, un folto gruppo di indecisi, che solo poche settimane prima si chiedevano se fosse opportuno visitare o espor re alla kermesse berlinese. Alla fine, forse rassicurati dal
miglioramento della curva pande mica, in molti hanno conferma to la trasferta o la prenotazione di uno stand. Tanto che la fiera ha registrato 375 espositori e 11.647 visitatori, con un +48% rispetto al 2021.
Al netto dei feedback indiviuali e dei calcoli del ROI, positivi o nega tivi che siano, FESPA 2022 ha segnato un parziale ritorno alla normalità e alle relazioni fisiche, e per questo possiamo definir la un successo.
fespa.com
Heimtextil guarda serena al futuro dopo una grande “Summer Special”
Le fiere di portata globale sono state le più colpite dalla pande mia, e molte di esse non hanno ancora riaperto i battenti dopo le cancellazioni del 2020 e 2021. Anche per Heimtextil, dopo il nuovo rinvio di gennaio 2022, le speranze di ripartenza si erano affievolite. La scorsa primave ra, tuttavia, Messe Frankfurt ha annunciato l’intenzione di cre arne una sessione estiva accor pata a Techtextil e Texprocess, ricevendo feedback positivi dagli espositori. Conti alla mano, l’o
Landa apre una fabbrica per produrre i Nanoink in Europa
Qualsiasi fornitore di tecnolo gia di stampa industriale sa che la capacità di fornire assisten za e consumabili in tempi certi è un fattore cruciale per con quistare la fiducia del mercato. Per questo, la recente inaugu razione del primo sito produt tivo in Europa continentale rappresenta un passaggio cru ciale per Landa Digital Print ing. Con l’apertura della nuova sede, basata a Sittard, nei Paesi Bassi, il costruttore israeliano sarà in grado di raddoppiare i volumi produttivi di inchio
stro, di ridurre drasticamente i tempi di consegna e l’impatto ambientale correlato alla logi stica. La decisione di ampliare la presenza in Europa deriva dal crescente numero di unità installate, e dall’aumento con sistente dei volumi di stampa dei clienti. La gamma di mac chine da stampa digitale in formato B1 di Landa include ad oggi il modello S10, dedi cato al packaging, e S10P (con gruppo di voltura) per la stampa commerciale. landanano.com
perazione sembra riuscita, tanto che la manifestazione allarga ta ha ospitato circa 2.700 espo sitori e 63.000 visitatori da 117 Paesi, con Italia, Francia, Turchia e UK in testa. Tra i temi ricorren ti dell’edizione di quest’anno, la sostenibilità declinata in nume rose forme, dalla creazione dei tessuti con fibre di riciclo, alla riduzione di scarti ed emissioni nel settore alberghiero. La prossi ma edizione si svolgerà dal 10 al 13 gennaio 2023. heimtextil.messefrankfurt.com ‖ Una delle aree tematiche ed esperienziali di Heimtextil Summer Special 2022.
6 news
‖ Con l’apertura di un’unità di produzione e logistica nei Paesi Bassi, il costruttore israeliano aumenta il suo livello di servizio ai clienti europei.
Pixartprinting sceglie Durst P5 350 HS per efficientare il roll-to-roll
Pixartprinting e Durst consoli dano la loro collaborazione, che vede la tecnologia del costrut tore altoatesino impiegata in diverse aree della produzione dello stampatore online italiano. Pixartprinting ha infatti scelto la piattaforma P5 350 HS con tec nologia LED UV per aumenta re la sua potenza di fuoco nella stampa di materiali flessibili, in particolare banner e PVC adesivo.
La versione HS (High Speed) di P5 350 vanta una velocità di punta di 708 m²/h (a due passi e con doppia quadricromia), ma può produrre volumi di stampe di alta qualità a 354 m²/h. La stampante può alimentare una bobina di larghezza massima 3,47 m o due bobine di larghez za massima di 1,62 m. Inoltre, grazie alla funzionalità Multiroll, l’operatore può caricare nuovo
materiale mentre la macchina sta stampando, così da minimizza re i tempi di preparazione tra un lavoro e l’altro.
Sebbene Pixartprinting l’abbia scelta per efficientare la sua pro duzione su materiali in bobina, l’architettura ibrida, l’alimenta zione Multitrack (fino a 6 pan nelli affiancati) e le innumerevoli opzioni di automazione, rendono P5 350 HS ideale per la stampa di
materiali rigidi.
Grazie a P5 350 HS, Pixartprin ting ha ulteriormente ottimiz zato i suoi tempi di produzione e ridotto gli sprechi di materiale, con una ricaduta positiva su costi di produzione e prezzi di vendita. durst-group.com pixartprinting.it
‖ Le due Durst P5 350 HS installate presso Pixartprinting.
news
Jet Press 750S traina i volumi di libri digitali in Grafica Veneta
A circa un anno dall’installazione di Jet Press 750S, la macchina da stampa inkjet in formato B2+ di Fujifilm, Grafica Veneta può dirsi soddisfatta della sua accresciuta capacità produttiva digitale. Con 750 dipendenti e una superfi cie produttiva di 100.000 m², l’a zienda italiana è uno dei maggiori attori nazionali nel campo della stampa editoriale, con una produ zione annua di oltre 150 milioni di libri e una partecipazione di mag gioranza nell’omologa americana Lake Book Manufacturing. Inco
raggiata dalla crescente richiesta di basse tirature, Grafica Veneta (che già utilizzava Jet Press 720S) ha acquistato il modello 750S per aumentare la propria efficien za nella produzione di coperti ne di alta qualità. Tra i plus della macchina da stampa Fujifilm, il formato carta di 585x750 mm, l’alta qualità di stampa garantita dalle teste inkjet SAMBA, l’uso di inchiostri pigmentati a base acqua e una produttività di 5.400 fogli/h con la versione High Speed. fujifilm.com
Fujifilm acquisisce Unigraphica e cresce nell’integrazione inkjet
Specializzata da quasi qua rant’anni nello sviluppo di sistemi modulari per la stampa inkjet, sistemi di trasporto, nonché unità di finitura e di ispezione, la Unigraphica AG è oggi parte di Fujifilm. L’acquisizione, che ha porta to alla costituzione di Fujifilm Unigraphica AG, mira a poten ziare le competenze di integra zione inkjet già presenti nel gruppo, che da tempo opera in Nord America, Europa e Asia con il brand Fujifilm Integrated inkjet Solutions.
Con la sua offerta di integra zione, Fujifilm si rivolge a una vasta platea di interlocutori, tra cui brand owner e costrut tori di attrezzature, stampa tori e converter, innovatori e sviluppatori nel campo dell’in kjet industriale.
Oltre alle sue teste di stampa proprietarie, Fujifilm offre ser vizi di consulenza, formulazio ne e produzione di inchiostri, elettronica e software, e l’af fiancamento in tutte le fasi di sviluppo dell’applicazione. fujifilm.com
Liyu scommette sulle competenze per sfondare nel taglio digitale
Con la sua gamma di stampan ti inkjet flatbed, ibride e roll-toroll della serie Platinum, Liyu ha fatto breccia nel mercato italiano. Sin dallo sbarco nel nostro Paese, il costruttore ha scelto di colla borare con il gruppo Colorcopy, beneficiando di un’organizzazio ne competente e capillare.
Contestualmente alla stampa, negli ultimi anni Liyu ha messo a punto una gamma di siste mi di taglio digitale, in cui spic cano le unità flatbed Platinum Q-Cut, dotate di testa multiuten
sile e disponibili in 13 formati, da 1,5x1,0 m a 7,5x2,1 mm.
Per validare la sua offerta, e sup portare il business in Italia, Liyu Italia ha recentemente costituito una divisione dedicata al taglio digitale e ne ha affidato la guida a Gianluca Bondioli. Forte di 35 anni di esperienza accanto a marchi come Sign-Tronic, Zünd e MCT, Bondioli coordinerà le attività tecniche e commerciali e contribuirà ai programmi di R&D della casa madre. liyuprinter.it
‖ Con l’acquisizione di Unigraphica, Fujifilm potenzia la sua capacità di realizzare sistemi di stampa inkjet modulari per esigenze specifiche.
10 news
‖ Gianluca Bondioli è il nuovo responsabile della business unit di Liyu Italia dedicata alle soluzioni di taglio digitale per la grafica, la cartotecnica e i mercati industriali.
‖ Jet Press 750S produce stampe a base acqua di altissima qualità in formato B2+.
Kornit gioca duro nel tessile con Presto MAX e un team di specialisti
Già un decennio fa, Kornit si poneva l’obiettivo di rivoluzionare la stampa tessile roll-to-roll, intro ducendo Allegro con tecnologia a pigmento e un pretrattamento gettabile brevettato.
Per alzare ulteriormente l’asti cella e conquistare ulteriori spazi nell’industria tessile globale, nel 2021, il costruttore israeliano ha introdotto Presto MAX, una nuova piattaforma di stampa rollto-roll in grado di produrre tessuti decorati di altissima qualità in un solo passaggio.
Ai colori di processo, Presto MAX aggiunge inchiostri fluorescen ti, bianco coprente, il fluido XDi per ottenere effetti a rilievo, e il NeoPigment Softener per con ferire maggiore morbidezza al
tessuto stampato.
La tecnologia Kornit, grazie alla sua versatilità, è applicabile a innumerevoli settori, dal fashion al tessile per la casa, all’abbiglia mento sportivo, ampliando consi derevolmente la platea di marche, designer e converter che posso no beneficiarne.
Alcune settimane fa, forte della sua leadership tecnologica e della sua presenza globale, Kornit ha nominato Andrea Negretti quale nuovo General Manager DTF. Dopo aver ricoperto posizioni internazionali di direzione ven dite in d.gen e Aleph, Negretti porta in Kornit i suoi 25 anni di esperienza tecnica e commerciale nell’industria tessile. kornit.com
BOBST punta su software e IoT per rivoluzionare il packaging
Sostenuta da numeri in cresci ta e da un’indiscussa leader ship tecnologica nei principali comparti della produzione di imballaggi, dal cartone teso all’ondulato, dal packaging flessibile all’etichetta, BOBST è pronta a supportare i convert er nelle loro sfide future. Oltre a costruire macchinari sofi sticati, ispirati alle linee guida dell’Industria 4.0, negli ultimi due anni il costruttore svizze ro ha messo a punto BOBST Connect, un vero e proprio ecosistema software proprie tario che controlla tutte le fasi produttive, e agisce su tutte le aree dell’azienda. Interamente in cloud, BOBST Connect com
prende cinque aree funzionali. La prima, Prepare, include un set di strumenti che governa no l’invio dei dati alle attrez zature. La seconda, Produce, è direttamente correlata al monitoraggio e all’ottimizza zione delle prestazioni delle macchine. React consente al cliente di mettersi in contat to con un esperto BOBST e ottenere consigli per la riso luzione del problema, mentre Maintain accorpa tutti i servizi di assistenza e manutenzione. L’ultima, Optimize, permette di trasformare i dati rilevati in suggerimenti su come produr re di più e meglio. bobst.com
11 news
‖ In alto, la stampante tessile Presto MAX in funzione a FESPA 2022. In basso, Andrea Negretti, recentemente nominato General Manager DTF di Kornit Digital.
‖ L’ecosistema software BOBST Connect rileva e scambia dati con i macchinari e con le stazioni di controllo, tra cui il nuovo Digital Inspection Table FC 106.
Rototex introduce l’inkjet a pigmento nel fashion grazie a T-Inks di Colorobbia
di Lorenzo Villa
L a maggior parte dei puristi del tessile con sidera la chimica d’in chiostro a pigmento incompatibile con la stampa di capi d’alta moda, dove cromie brillanti e morbidezza al tatto sono fattori cruciali. Tuttavia, ci sono operatori che hanno fatto del pigmento la propria bandie ra. Tra loro c’è la fiorentina Roto tex, fondata da Roberto Giusti nel 1981. L’azienda, nata come fotoin cisione, è divenuta stamperia negli
anni Novanta ed è da sempre strenua sostenitrice del pigmen to come alternativa eco-sosteni bile alle chimiche acide e reattive. Dopo un decennio di lavorazioni di stampa e applicazione di glitter e flock con macchine serigrafiche mono e bicolore, nei primi anni Duemila Rototex introduce due rotative Reggiani a nove colori, presto affiancate da una rameuse per il trattamento post-stampa del tessuto. Gli investimenti in tecno logia, una nuova sede, e l’ingres
so in azienda di Leonardo Giusti, figlio di Roberto, consentono alla stamperia di ampliare il giro d’affa ri. La scelta del pigmento, che non richiede cicli di vaporizzazione e lavaggio, contribuisce a rafforzare la posizione di Rototex come forni tore d’elezione per i piccoli atelier e i grandi retailer più attenti ai tempi. La profonda cultura del colore, derivante da decenni di prestam pa, consente all’azienda di posizio narsi come riferimento qualitativo nel distretto di Prato, e di superare
indenne le innumerevoli crisi che si abbattono sul comparto tessile europeo. Pur propensa a innovare, e proiettata nel futuro, per quasi trent’anni Rototex impiega esclu sivamente tecnologia di stampa serigrafica rotativa e rifugge il digi tale, per lo più a causa delle cromie poco vivaci, e degli scarsi valori di solidità dei coloranti inkjet a pig
‖
In alto: a sinistra, una delle due rotative serigrafiche di Rototex; a destra, i tecnici di Rototex e Colorobbia.
12 strategie
La stamperia, specializzata nella decorazione di tessuti per l’abbigliamento naturali, sintetici e misti, ha avviato un processo di migrazione dalla serigrafia al digitale
mento. Solo ad aprile 2022, dopo un decennio di ricerche e test, Rototex ha introdotto la stampa digitale, installando una macchina KERAtex di KERAjet alimentata con inchiostri a pigmento T-Inks di Colorobbia.
Mille fibre, una sola chimica, un modello di business vincente
Rototex governa un processo di produzione integrato, dal tessu to grezzo al prodotto stampato, pronto per il taglio e la confezio ne. L’azienda realizza ogni genere di prodotti per l’abbigliamento, in piccoli, medi e grandi quantitati vi. Grazie all’impiego dei coloran ti a pigmento, la stamperia può riprodurre facilmente i disegni dei
clienti su fibre cellulosiche (cotone e lino), fibre di origine animale (seta), fibre artificiali (viscosa e rayon), e innumerevoli tipologie di fibre miste.
«Il pigmento è un colorante uni versale, che ci ha resi competitivi», spiega Leonardo Giusti, responsa bile R&D di Rototex. «È una tec nologia che abbiamo imparato a conoscere e ottimizzare, portan do la serigrafia a livelli di efficienza impensabili nel nostro settore».
Combinando alta qualità e tempi di consegna molto brevi, Rototex produce commesse da svariate migliaia di metri e riesce ad essere competitiva anche sulle poche cen tinaia. Da alcuni anni, tuttavia, la decrescita delle tirature medie, la richiesta di campionature in tempo
reale, e la domanda di personaliz zazione, hanno reso più urgente l’implementazione del digitale. «La stampa digitale è ampiamente nota e richiesta dai clienti, e pre vediamo che i volumi aumentino enormemente in futuro», affer ma Giusti. «Sapevamo che era un passo cruciale anche per Rototex, ma non potevamo scendere a com promessi su brillantezza e solidità del colore, né rinunciare al vantag gio di un processo diretto, senza lavorazioni accessorie». Sul fronte economico, la stampe ria punta ad abbattere i costi fissi e i lunghi tempi di realizzazione dei cilindri, nonché ad ottenere un prezzo più favorevole per l’acquisto degli inchiostri. Non ultimo, Roto tex vede l’inkjet come l’opportuni
‖ 1) e 2) Rototex utilizza T-Inks per la stampa diretta su tessuto con una stampante inkjet KERAtex MP1800 da 1,8 m di larghezza di stampa.
tà per aumentare ulteriormente la qualità, la sostenibilità, e il valore percepito dei suoi prodotti.
Colorobbia e KERAjet
Nell’autunno del 2021, Rototex viene a conoscenza delle attività di ricerca e sviluppo di Colorob bia nel campo del pigmento tessile digitale, e della collaborazione con KERAjet. I test eseguiti superano le aspettative, tanto che a novem bre l’azienda ordina una stampan te KERAtex MP1800, equipaggiata con teste Fujifilm StarFire S da 12 pl, alimentata con T-Inks in con figurazione CMYKR, con l’aggiun ta di LK (Light Black) per una riproduzione più accurata e neutra dei disegni con toni molto chiari. «Gli inchiostri T-Inks hanno carat teristiche eccezionali, specie negli ambiti in cui i pigmenti sono sto ricamente carenti, come brillan tezza e solidità», afferma Giusti. «Sono estremamente brillanti, e mantengono le loro caratteristiche anche dopo sfregamento a secco e a umido, e dopo lavaggio, anche senza pretrattamento». La stretta collaborazione tra il team tecnico di Colorobbia, quello di KERAjet e quello di Rototex, consentono di raggiungere in pochi giorni gli standard qualita tivi richiesti dalla stamperia. Nelle settimane successive, i medesimi standard vengono replicati nelle produzioni di larga scala, anche mediante la profilazione dei tessu ti utilizzati quotidianamente sulle linee serigrafiche.
Oltre il rapporto cliente-fornitore
Promotrice della completa digi talizzazione dei processi di deco razione ceramica, settore in cui è leader globale, Colorobbia applica al settore tessile paradigmi che conosce bene, accompagnando i clienti in tutte le fasi del proces so, dall’elaborazione del file gra fico alla gestione del colore, dalla
13 strategie
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profilazione dei materiali alla pro gettazione della linea di produzio ne, fino alla formulazione ad-hoc di chimiche accessorie. Questo approccio, unito alle proprietà di T-Inks, ha consentito a Rototex di arrivare a stampare in digitale l’80% dei suoi tessuti, senza uti lizzare alcun pretrattamento.
rispetto ai 3-4 operatori necessa ri per gestire una linea serigrafica. La possibilità di realizzare cam pionature e avviare la produzio ne finale in pochi minuti, inoltre, rende redditizie le produzioni già a partire da 40-50 metri.
‖ 3) e 4) I tessuti stampati da Rototex con gli inchiostri a pigmento T-Inks sono impiegati per la produzione di capi d’abbigliamento. 5) T-Inks è disponibile in capienti taniche da 5 kg.
“Gli inchiostri T-Inks hanno caratteristiche eccezionali, specie negli ambiti in cui i pigmenti sono storicamente carenti, come brillantezza e solidità.”
«La collaborazione con Rototex è strategica, in quanto rappresenta il punto di inizio dell’introduzione della stampa digitale a pigmento nel mondo della moda», afferma Alberto Ghisellini, Non-ceramic Division Manager di Colorobbia. Sul fronte operativo, la facilità d’uso e l’elevato livello di automa zione della stampante KERAjet consentono a Rototex di alloca re un solo operatore alla stampa,
T-Inks è il pigmento tessile pronto alle sfide del futuro
Dopo averne provato l’efficacia su sistemi dotati di teste Fujifilm Dimatix con ricircolo, come le macchine KERAtex, Colorobbia sta lavorando per ampliare la compatibilità di T-Inks alle più comuni teste inkjet industria li utilizzate nell’industria tessi le. Sul fronte della solidità allo sfregamento (a secco e a umido),
T-Inks può vantare i punteggi più alti nei test eseguiti secondo le norme ISO 105-C06:2010, e ISO 105-X12:2016, e in quelli di soli dità alla luce secondo la norma ISO 105-B02:2014. L’intera serie di inchiostri T-Inks è certificata ECO PASSPORT di OEKO-TEX, GOTS, ed è conforme ai protocol li Inditex sull’assenza di formal deide, ammine e fenoli. Grazie alle sue 29 filiali in 18 Paesi, a un modello distributivo diret to e alla shelf life di 12 mesi dei suoi inchiostri, Colorobbia può fornire T-Inks direttamente agli stampatori, prevenendo disagi lungo la supply chain e garan tendo sempre prezzi competitivi. A quattro mesi dall’installazio ne, Rototex utilizza KERAtex e T-Inks su due turni, e incrementa ogni giorno il numero di lavora zioni digitali.
«La nostra collaborazione con Colorobbia è solo all’inizio, come lo è la stampa inkjet a pigmen to diretta su tessuto», conclude Giusti. «Eppure, siamo convinti che sarà il nostro partner ideale per lo sviluppo di nuovi prodot ti ad alta qualità e marginalità. In futuro, questo ci permetterà di spostare parte della produzione dalla serigrafia all’inkjet».
14 strategie
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Leonardo Giusti Responsabile R&D di Rototex
S O L U Z I O N I P E R S U B L I M A Z I O N E S M A L L & W I D E F O R M A T C A L A N D R A 9 0 2 D i s p o n i b i l e n e l l e l a r g h e z z e : 2 0 0 0 , 2 6 0 0 , 3 0 0 0 , 3 6 0 0 , 4 4 0 0 , 5 4 0 0 M o n t i A n t o n i o S p A M a c h i n e r y m a n u f a c t u r e r s i n c e 1 9 5 9 I N D U S T R I A 4 . 0 The technology of printing T . + 3 9 0 4 4 5 3 6 4 9 s a l e s @ m o n t i a n t o n i o . c o m w w w . m o n t i a n t o n i o . c o m
Grafiche Filacorda potenzia stampa e finitura in linea con la AccurioPress C12000
di Lorenzo Villa
Grafiche Filacorda nasce nel 1954, per iniziativa di Enzo Filacorda. Dopo 10 anni alle dipenden ze di una storica tipografia udine se, il giovane tecnico rassegna le dimissioni e utilizza la sua liqui dazione per acquistare una picco la macchina da stampa a pedale. Passo dopo passo, aiutato dal fratello Mario (divenuto poi suo socio), Filacorda amplia il giro d’affari fino a stabilirsi in un labo
ratorio più grande. Il salto di qua lità arriva negli anni Ottanta, con la costruzione dell’attuale sito produttivo di viale Palmanova, a Udine. Qui l’azienda può inve stire in nuovi reparti produttivi, in macchine da stampa offset e sistemi di finitura di ultima gene razione, che le permettono di posizionarsi ai più alti livelli qua litativi e di servizio.
Negli anni Novanta, con l’arrivo in azienda di Anna Filacorda, figlia di Enzo, la tipografia inizia il primo
passaggio generazionale, comple tato con il recente acquisto delle quote dello zio da parte di Anna. Oggi, Grafiche Filacorda conta 20 collaboratori e un fatturato di 2,5 milioni di euro (2021).
A maggio 2022, a coronamen to di un percorso nel digitale ini ziato nel 2005, l’azienda è stata la prima in Italia a installare una Konica Minolta AccurioPress C12000 completa dell’unità di finitura in linea TU-510 e del soft ware AccurioPro Flux.
Qualità, alta tecnologia e sostenibilità, per crescere nella stampa commerciale
Grafiche Filacorda realizza in pre valenza cataloghi, brochure, libri, calendari personalizzati, oltre che
‖ In alto: a sinistra, la sala stampa di Grafiche Filacorda, con le macchine offset H-UV in formato B1; a destra, Alex Vecchies, account manager presso Tinet, e Anna Filacorda analizzano un progetto stampato, cordonato e rifilato in linea con AccurioPress C12000.
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L’azienda friulana è la prima in Italia a investire sull’ammiraglia di Konica Minolta, in linea con la nuova unità di rifilo e cordonatura, e pilotata da AccurioPro Flux
una gamma sconfinata di stam pati commerciali e di marketing. Tra i suoi clienti annovera impor tanti marche nei settori metal meccanico, navale, alimentare e dell’arredo, oltre ad aziende cera miche, enti pubblici ed editori di libri d’arte. Nonostante la crisi che ha investito le arti grafiche negli ultimi due decenni, lo stam patore friulano ha messo a punto una propria ricetta per competere e per non smettere di crescere. «Tra crisi globale, concorrenza da parte di Paesi più competitivi e cambiamento degli strumenti di comunicazione a favore del digi tale, quello della stampa è uno dei settori più penalizzati qui in Ita lia», afferma Anna Filacorda, CEO di Grafiche Filacorda. «Abbiamo assistito a una progressiva deser tificazione del comparto, con la chiusura di molte tipografie. Nonostante ciò, noi abbiamo con tinuato a investire in tecnologia, a specializzarci in una qualità top, ad offrire un servizio completo, ad assumere personale qualificato e utilizzare materiali sostenibili».
Grafiche Filacorda gestisce inter namente tutte le attività di progettazione grafica, fotolito, stampa e fustellatura, e può rea lizzare e consegnare progetti di elevata complessità, dal cata logo all’espositore. Solo alcuni servizi, come la brossura e la nobi litazione, sono affidati a fornitori esterni. Da oltre un decennio, l’a zienda consegue e rinnova le sue
certificazioni ambientali, e produ ce stampati certificati FSC e PEFC.
Fedele all’offset, apripista e portavoce del digitale
Nella sua sala stampa, Grafiche Filacorda annovera due moderne macchine offset Komori Lithrone a 5 colori H-UV e H-UV L (LED) in formato B1, oltre a un’unità in formato B3. Da quasi vent’anni, tuttavia, l’azienda amplia rego larmente il suo reparto di stam pa digitale, fortemente voluto a seguito di attente valutazioni sull’andamento del mercato.
«Assistevamo con preoccupazio ne all’affermazione di Internet e dei nuovi canali di comunicazio ne digitale, iniziavamo a subire il
declino delle tirature medie, e la drastica compressione dei tempi di consegna», racconta Filacorda. «Abbiamo intuito che la stam pa digitale era l’unico strumento adatto per eseguire alcune lavo razioni, e l’abbiamo abbraccia ta serenamente, affidandoci a diversi fornitori».
La collaborazione con Konica Minolta inizia nel 2018, grazie all’attività di consulenza svolta da Tinet, partner certificato del costruttore, che analizza a fondo le esigenze di Grafiche Filacorda. Il processo si conclude con l’installa zione di una AccurioPress C6085 e di una bizhub PRESS C1070, di cui lo stampatore apprezza la qualità, la stabilità e l’economici tà operativa. La crescita dei volu
‖ 1) Uno scorcio del reparto grafico di Grafiche Filacorda. 2) Opuscoli in uscita dall’unità TU-510.
mi è repentina e porta, all’inizio del 2022, all’esigenza di acquisire una macchina più performante. Dopo alcune demo, coordinate dal team di Tinet, il team di Grafiche Filacorda sceglie di investire su AccurioPress C12000, l’ammira glia dei sistemi a toner di Konica Minolta. Tra i plus che lo stampa tore intravede nell’attrezzatura, ci sono l’altissima qualità e un effet to ottico e tattile simile all’offset. Inoltre, C12000 può alimentare carte digitali e offset di innumere voli tipologie fino a 450 g/m², in formati fino a 330x1.300 mm.
«Anziché plastificare, oggi i clien ti chiedono carte naturali, spesso goffrate, martellate o con caratte ristiche tattili particolari», affer ma Filacorda. «Grazie alla sua flessibilità operativa, AccurioPress C12000 combina i vantaggi tipi ci del digitale con molte qualità dell’offset: per questo la impie ghiamo sempre più spesso anche nelle medie tirature».
TU-510, il finishing in linea per consegne fulminee
Pur non vendendo online, per Grafiche Filacorda le consegne urgenti sono una sfida quotidia na. Per questo, quando apprende dell’esistenza della nuova unità di finitura Konica Minolta TU-510,
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“C12000 combina i vantaggi tipici del digitale con molte qualità dell’offset: per questo la impieghiamo sempre più spesso anche nelle medie tirature.”
l’azienda vuole essere la prima ad averla. Il modulo, compatibile con i modelli C12000 e C14000, può effettuare il rifilo quadrilate rale, eseguire cordonature (fino a 5 sullo stesso foglio), dividere un foglio SRA3 in due formati A4, e fustellare biglietti da visita. Gra zie al TU-510 Profile Manager, l’operatore può creare e salvare facilmente i suoi preset, salvarli e importarli su drive USB, richia marli tramite il pannello della stampante o da Internet.
«Oltre a ottenere un prodotto fini to senza fare ulteriori avviamen ti, possiamo eseguire lavorazioni utili ad altri reparti, e automa tizzare lavorazioni manuali poco redditizie», sostiene Filacorda. A garanzia di un prodotto finito
impeccabile, l’unità TU-510 è con nessa con il dispositivo IQ-501, che effettua la lettura spettrofoto metrica e il controllo del registro di ogni singolo foglio stampato.
AccurioPro Flux, un flusso di lavoro potente e intuitivo
Grafiche Filacorda ha scelto di integrare il flusso di lavoro azien dale Kodak Prinergy con il soft ware AccurioProFlux di Konica Minolta, che semplifica le ope razioni di imposition, combina i parametri di finitura allo stampa to e assiste l’operatore con un’in terfaccia utente intuitiva.
«In pochi click possiamo creare workflow automatizzati che, con un semplice drag-and-drop, inse
‖ 3) e 4) Progetti realizzati da Grafiche Filacorda. 5) Il finitore TU-510 è equipaggiato con un cassetto dedicato ai biglietti da visita rifilati, in grado di contenerne fino a 420 in 3 pile.
riscono le pagine nella plancia predefinita, associano le carat teristiche del lavoro e lo inviano ad AccurioPro Print Manager», spiega Annalisa Zamaro, respon sabile del reparto grafico. «Così riduciamo i tempi di avviamen to ed evitiamo errori e rifaci menti derivanti da operazioni e setup manuali».
La dashboard di AccurioPro Flux, poi, consente al team di prestam pa di monitorare e pianificare i lavori in entrata ed uscita, rilevan do eventuali elementi mancanti e inviando alert in caso di ritardi nelle lavorazioni.
Offset e digitale: conviventi, ma fino a quando?
Sebbene l’offset H-UV in forma to B1 resti cruciale per eseguire lavorazioni di grande formato, di alto volume, e su supporti plastici, con l’introduzione di AccurioPress C12000, Grafiche Filacorda ha avviato una lenta (ma inesorabi le) migrazione di alcune lavora zioni verso il digitale. A tre mesi dall’installazione, l’azienda ha già dirottato sulla nuova linea digi tale molti dei lavori preceden temente realizzati in offset in formato 350x500 mm.
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Anna Filacorda CEO di Grafiche Filacorda
Sistemi Inkjet High-End UV Ingegnerizzati e prodotti in Svizzera www.swissqprint.com Kudu Performante di natura Nuova stampante flatbed di fascia alta 300 m²/h di produttività 10 canali colore Roll to roll option per bobine da 3,2 m Distribuita da www.fenixdigitalgroup.com
Stampaestampe.it snellisce i suoi workflow di taglio per crescere nel web-to-print
di Lorenzo Villa
La storia di Stampa & Stampe inizia nel 2002, quando i suoi fondatori, Marco e Giovanni Vicario, fra telli e co-titolari di un’agenzia di comunicazione a Terni, assistono impotenti alla chiusura del loro storico fornitore di stampa digi tale. I Vicario si trovano così a un bivio: selezionare nuovi partner, o rendersi autonomi. La decisio ne è rapida e collegiale, e condu ce all’acquisto di una stampante
a solvente Mutoh, impiegata dap prima per le sole esigenze interne, ma presto saturata con i lavori di colleghi e fornitori.
«Da semplici produttori di mani festi e insegne, abbiamo iniziato a ricevere le richieste più dispa rate da agenzie e tipografie che non avevano macchine digitali», racconta Marco Vicario, CEO di Stampa & Stampe. «In pochi mesi siamo stati costretti ad ampliare la gamma di supporti e applica zioni, e a valutare l’acquisizione di
nuovi spazi in cui installare altre attrezzature». Ancora una volta, l’opportunità di crescita sfocia in una decisio ne coraggiosa. Così, a settembre 2002, a Terni, Stampa & Stampe apre i battenti, con l’idea di affer marsi come nuovo punto di rife rimento locale per la stampa digitale. Nello stesso anno, l’a zienda crea il suo primo negozio online, Stampaestampe.it, posi zionandosi tra gli apripista del web-to-print in Italia. Solo dal
2010, tuttavia, Stampa & Stampe avvia un piano strategico di inve stimenti in infrastrutture e per sone dedicate alla stampa online, mettendo a segno crescite del 20-25% anno su anno. Nel 2021, infine, l’azienda ha raggiunto un fatturato di 2,7 milioni di euro, con 50.000 clienti attivi, fino a
‖ In alto: a sinistra, Elitron Kombo SDC+ connessa con la stampante VUTEk Q3r; a destra, la Kombo SDC utilizzata per sagomare i materiali rigidi.
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Nell’ambito del rinnovo del parco di attrezzature, l’azienda umbra introduce la sua terza Elitron, una Kombo SDC+, collegata in linea con una stampante da 3,3 m
400 spedizioni giornaliere e un team di 30 persone. Per sostene re un tale volume d’affari, nell’ul timo decennio Stampa & Stampe ha portato avanti un ambizioso piano di investimenti in tecnolo gie industriali per la stampa e la finitura, culminato (ad aprile del 2022) nell’acquisto di un sistema di taglio Kombo SDC+ da 3,2 m: la terza unità Elitron in azienda.
Un catalogo vasto e una produzione multidisciplinare
Ad eccezione di alcuni grandi clienti nel campo della telefonia, della parafarmacia e del retail, Stampa & Stampe realizza la quasi totalità del suo fatturato online. Contrariamente ad altri operatori, la società persegue tenacemente una politica autarchica. Oltre alla stampa di grande formato su pan nelli e supporti flessibili, eseguita con Agfa Jeti Tauro H2500 LED e EFI VUTEk Q3r, l’azienda realiz za etichette in bobina con Epson SurePress e fustella laser Cartes, stampa diretta su capi d’abbiglia mento, saldatura dei teli e innu merevoli altre lavorazioni.
«Se vent’anni fa competevamo con uno o due giganti, e una manciata di piccoli pionieri, oggi la stampa online è inflazionata, e molti non producono neppure ciò che ven dono», spiega Vicario. «Per dif ferenziarci abbiamo investito in strategie, marketing automation e tecnologia di produzione indu
striale, e abbiamo dedicato risorse umane alla gestione dei claim, alla creazione di nuovi prodotti e alla loro promozione».
Il taglio digitale come fattore abilitante e decisivo
La crescita dei volumi, dei for mati e della varietà di materiali e lavorazioni, impone a Stampa & Stampe una crescente attenzione alla finitura. Il primo approccio al taglio digitale in piano risale al 2015, quando l’azienda acquista una Elitron Kombo SDC in forma to 3x2 m dotata di conveyor belt, testa multiutensile con fresa da 1 kW e tecnologia Seeker System per il riconoscimento automatico del tracciato di taglio. Il sistema
è impiegato per il taglio a lama di vinili adesivi e pannelli, e durante la notte è utilizzato per la fustella tura degli imballi di spedizione in cartone ondulato.
«Scegliere il primo sistema di taglio non è stato facile, perché nel formato 3x2 l’offerta è ampia e spesso sovrapponibile», raccon ta Vicario. «Di Elitron abbiamo apprezzato alcune idee innova tive, come il sistema brevettato Seeker System e la videoproiezio ne del tracciato sul materiale, che semplificano il lavoro dei nostri operatori e riducono verifiche manuali, errori e rifacimenti». Nel 2019, con l’aumento dei volumi di fresatura, l’azienda decide di affiancare alla Kombo SDC una Kombo SD+ da 3x2 m
‖ 1) L’unità buffer creata da Elitron per alimentare il materiale direttamente dalla stampante. 2) Grazie al controllo con fotocellule, il conveyor belt di Kombo SDC+avanza senza mai creare tensioni sulla bobina.
con fresa da 3 kW, installata nella primavera del 2020 e oggi impie gata su tre turni per la fresatu ra di Dibond, legno, Plexiglas e Forex da 10 mm. La crescita degli ordinativi di materiali flessibili, e l’ingresso in azienda di stampan ti superwide format industria li, impongono l’acquisto di un sistema di taglio adatto a rifila re teli in PVC, reti mesh e tessuti fino al formato 3,2 m. Tanto che, nell’autunno del 2021, Stampa & Stampe è già pronta a investire nella terza unità di taglio. «Abbiamo sempre rifilato a mano poster e striscioni, ma una stam pante da oltre 500 m²/h ha reso la finitura manuale insostenibile», sottolinea Vicario. «Così abbiamo deciso di introdurre un sistema di taglio che fosse compatibile sia con il formato 2,5 m di Jeti Tauro, sia con i 3,3 m di VUTEk Q3r». Confortata dall’affidabilità, com provata da sette anni di utiliz zo, Stampa & Stampe si rivolge fiduciosa a Elitron e scommet te sul sistema Kombo SDC+, progettato dal costruttore ita liano per il taglio di materia li flessibili. La scelta ricade sul modello 31.32, con piano di lavoro da 3.200x3.100 mm, con
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“Avere il file tagliato pochi secondi dopo la stampa, senza operazioni manuali, ci fa risparmiare tempo, ridurre i fermi macchina e i consumi di materiale.”
36 zone di aspirazione, dotato di conveyor belt.
Automazione completa nel taglio delle bobine superwide
È noto che gli stampatori online sono tra gli utenti più esigenti sul fronte dell’automazione. Per aumentare ulteriormente il tasso di efficienza, Stampa & Stampe sviluppa internamente il suo software di produzione, che negli ultimi anni ha reso compatibile con le linee guida dell’Industria 4.0. Un requisito cruciale, che l’a zienda ha deciso di estendere a tutti i suoi fornitori di macchina ri, tra cui EFI, Agfa e Elitron. Sul taglio digitale lo stampatore ha posto un’attenzione particolare.
«Quando il nostro operatore scan siona il barcode, i sistemi Elitron eseguono il caricamento del file di taglio, la lettura dei crocini, l’e secuzione e la chiusura delle com messe», spiega Vicario. Per ridurre le operazioni manua li di carico, scarico e movimenta zione delle bobine, inoltre, Elitron ha implementato un’unità buffer, governata da fotocellule e inte grata nativamente a livello soft ware, che consente di alimentare la bobina in uscita dalla stampan te direttamente sul conveyor belt di Kombo SDC+. In qualsiasi momento, l’operatore può scol legare il sistema di taglio, e uti lizzarlo come unità stand-alone. «In alcune lavorazioni just-intime non possiamo permetter
‖ 3) e 4) Esempi di prodotti su materiale rigido e flessibile stampati con tecnologia UV e e sagomati con Elitron. 5) La tecnologia Elitron Seeker System effettua il riconoscimento automatico dei materiali stampati sul piano.
ci di attendere che la stampante completi una bobina, né di inter rompere la stampa per scaricar la e ricaricarla», spiega Vicario. «Avere il file tagliato pochi secon di dopo la stampa, senza opera zioni manuali, ci fa risparmiare tempo, fermi macchina e consumi di materiale».
Più packaging e tessuto nel futuro di Stampa & Stampe
L’introduzione di Kombo SDC+ in linea con VUTEk Q3r ha consenti to a Stampa & Stampe di raddop piare i volumi di prodotti stampati e rifilati su supporti flessibili, senza assumere nuovi operato ri, e aprendo al contempo nuove prospettive di business nel campo del tessuto. Dopo averne testato il gradimento avvalendosi di un fornitore esterno, infatti, l’azien da sta pianificando l’introduzione della stampa sublimatica in for mato 3,3 m. Sia nel segmento tes sile, che in quello del packaging in cartone teso e ondulato, Stampa & Stampe punta a crescere sfrut tando la capacità residua delle sue tre Elitron, e ad affiancare una quarta unità non appena i volumi lo renderanno necessario.
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Marco Vicario CEO di Stampa & Stampe
Con quattro linee di converting Cartes, e l’unità nobilitazione digitale Jet D-Screen, l’etichettificio veneto efficienta la produzione e conquista nuovi clienti premium
Multistampa sfrutta i tratti unici della tecnologia Cartes per far volare il suo business
di Lorenzo Villa
Per molti piccoli e medi converter europei, la specializzazione nell’etichetta non è una scelta deliberata.
Piuttosto, è la conseguenza di cir costanze fortuite, intuizioni com merciali e investimenti azzeccati nell’arco degli ultimi due decenni. Anche Multistampa, fondata nel 1978 a Limena e giunta ormai alla terza generazione di titolari, nasce come tipografia artigiana e solo in tempi più recenti si è concentrata
sulla produzione di etichette. «L’idea di mia nonna Maria Luisa e di suo fratello Paolo era rispondere alle esigenze di comunicazione del paese», racconta Daniele Lelli, tito lare di Multistampa e nipote della fondatrice. «Hanno iniziato stam pando brochure, carta intestata e biglietti da visita per attività com merciali e professionisti».
Negli anni Novanta, contestual mente all’ingresso in azienda di Annita e Alessandro Guadagnin, figli dei fondatori, Multistam
pa introduce la stampa offset a modulo continuo, con cui produ ce fatture, bollette e documen ti di trasporto. Nel decennio successivo, il calo della domanda di documenti car tacei induce l’azienda a impiegare i macchinari a bobina per la stampa di etichette autoadesive.
Tra il 2007 e il 2008, con l’acqui sto di unità flexo e serigrafiche a bobina, lo stampatore compie un ulteriore passo importante verso l’etichetta, seguito dall’in
troduzione della stampa digitale a bobina, nel 2019.
L’ultima tappa di questo percorso scaturisce dall’esigenza di rimpiaz zare un’unità serigrafica usata per la nobilitazione. A febbraio 2020, Multistampa introduce una linea di stampa e nobilitazione Cartes GT360, seguita a breve distanza
‖ In alto: a sinistra, una linea di converting Cartes Gemini; a destra, il sistema di nobilitazione digitale Jet D-Screen nella versione single-pass.
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da altre tre linee Cartes, una delle quali completa del sistema di nobi litazione digitale Jet D-Screen. L’introduzione della tecnologia Cartes si è tradotta in una cresci ta esponenziale per Multistampa, che in circa due anni ha triplicato il suo fatturato.
Diversificare mercati, clienti e prodotti: una mission aziendale e una sfida tecnologica
Multistampa realizza etichette e sleeve termoretraibili per l’enolo gia, la cosmesi e l’alimentazione, combinando innumerevoli sup porti e tecniche di stampa e nobili tazione, sia in piccoli che in grandi quantità. Tra i suoi clienti, annove ra cantine e aziende agricole locali, ma anche industrie alimentari di calibro nazionale.
«In una situazione di mercato complessa, diversificare l’offerta è cruciale per acquisire nuovi clienti e ridurre i rischi», afferma Lelli. «I nostri investimenti in tecnologia rispecchiano questa filosofia». Nella primavera del 2019, l’acqui sto di una HP Indigo 6900 consen te a Multistampa di gestire ancor più efficacemente i piccoli lotti, nonché di realizzare progetti com plessi con dati e grafiche variabili. La flessibilità del digitale, tuttavia, evidenzia la necessità di efficien tare i processi di nobilitazione e finitura. Nell’autunno dello stesso anno, la proprietà aziendale si reca a Labelexpo, dove tocca con mano
la tecnologia di Cartes. «È stato amore a prima vista. Il loro modo di concepire i macchi nari ci ha affascinato», racconta Lelli «Volevamo acquistare una nuova linea serigrafica, e al tempo stesso una soluzione per nobilitare i lavori stampati con HP. Cartes ci ha dimostrato che potevamo farlo con un’unica macchina».
Da zero a quattro macchine Cartes in due anni
Di ritorno dalla fiera, Multistam pa sigla l’ordine per una linea GT360 dotata di gruppo di ver niciatura flexo, quattro unità serigrafiche, gruppo di foiling e fustellatura semirotativa. L’intro duzione dell’unità Cartes, instal
lata a febbraio 2020, consente di accrescere la velocità e la ripetibili tà delle lavorazioni, e incrementare il numero di ordini realizzabili. «Gestendo molte commesse, alcu ne delle quali relativamente brevi, ogni operazione manuale in più si traduce in una perdita», spiega Lelli. «Poter completare la com messa in un solo passaggio ci ha resi più competitivi e redditizi». A fine 2020, i risultati ottenuti con GT360 incoraggiano Multistampa ad affrontare nuovi investimenti, finalizzati a efficientare la produ zione. Lo stampatore si rivolge così a Cartes per acquistare un’unità di verniciatura flexo e fustellatura, e valuta l’acquisto di un tavolo di controllo per l’ispezione e il taglio longitudinale delle etichette. Anco
‖ 1) L’unità Jet D-Screen single-pass integrata nella linea Cartes GTE.
2) Etichette nobilitate in uscita dal modulo di nobilitazione digitale.
ra una volta, il costruttore italiano supera le aspettative, proponen do al cliente una macchina, basata sulla piattaforma Gemini, che inte gra verniciatura flexo, fustellatura semirotativa, sfridatura, slitting e tavolo di controllo. L’unità viene installata a dicembre. Infine, nell’estate del 2021, la cre scita incessante delle lavorazio ni digitali, e il desiderio di creare prodotti completamente persona lizzati, spingono Multistampa a interessarsi alla nobilitazione digi tale e alla fustellatura laser. Essen do pioniere della tecnologia laser, e avendo da poco introdotto la sua piattaforma inkjet Jet D-Screen, Cartes è nuovamente un inter locutore chiave. Tanto che le due aziende avviano spontaneamen te un processo congiunto di R&D, che sfocia in una soluzione inedi ta. Dopo aver analizzato le esigen ze di Multistampa, Cartes mette a punto un sistema che combina i moduli analogici delle serie GT360 e Gemini con il motore di nobilita zione digitale Jet D-Screen, dando vita a una linea con stampa flexo, serigrafia, hot foil, nobilitazione digitale e fustellatura semirotati va. La macchina, denominata GTE, entra in azienda a maggio 2022. «Sempre più clienti ci chiedeva no nobilitazioni particolari. Non
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solo serigrafie spessorate e lamine a caldo, ma progetti con numera zioni nobilitate, grafiche variabili, e verniciature con spessori differen ti», spiega Lelli. «La combinazione tra digitale e analogico, anche nella nobilitazione, è la risposta ai nuovi trend di mercato, che non pos siamo ignorare».
Multistampa non interpreta Jet D-Screen una mera soluzione per nobilitare micro-lotti, né conside ra prioritario identificare punti di break-even con la serigrafia ana logica. Piuttosto, il converter ama considerarla una nuova arma nella sua strategia di efficientamento della produzione, sia per le brevi che per le lunghe tirature.
«Potendo gestire fino a sette spes sori di vernice nella stessa passata,
Jet D-Screen ci rende estrema mente veloci nel creare nobilita zioni uniche ed effetti di oro colato complessi», afferma Lelli. «A parità di risultato, se impiegassimo un metodo analogico dovremmo rea lizzare svariati telai, e non potrem mo riprodurre dati variabili». Sempre a maggio 2022, per far fronte a una nuova e inattesa cre scita dei volumi, Multistampa installa la quarta linea Cartes, una GT360 dotata di unità flexo semi rotativa, due gruppi serigrafici, hot foil e fustellatura semirotativa.
Un modello di vera partnership tra costruttore e converter
Definire “partner” un fornitore, o un cliente, richiede sempre una
‖ 3) Modulo di stampa serigrafica su una linea Cartes GT360 4) Etichetta nobilitata con Jet D-Screen.
5) Etichette stampate, nobilitate con Jet D-Screen e fustellate.
certa dose di coraggio. La relazione tra Multistampa e Cartes, tuttavia, è andata senza dubbio oltre i classi ci paradigmi tecnici e commerciali. Forte del suo modello organizzati vo, il converter ha infatti avviato un dialogo con il team di R&D di Cartes per ottenere livelli inediti di flessibilità e automazione.
«Ciò che più apprezziamo di Car tes è l’empatia che si è creata con il loro team tecnico e la disponibilità che hanno dimostrato nel valutare qualsiasi nostra richiesta, oltre che nell’offrirci consulenza e servizi post-vendita di una qualità incre dibile», continua Lelli.
Grazie anche alla loro robustezza, precisione e affidabilità, i sistemi Cartes stanno avendo un impatto significativo sulla produttività e sui fatturati di Multistampa, che tra il 2020 e il 2021 ha accresciuto la propria capacità produttiva, pur senza dover acquisire nuovi spazi e nuovo personale.
«Cartes ci ha permesso di conqui stare lavori che prima non avrem mo mai potuto gestire per ragioni di qualità, complessità, volume e tempistiche di consegna», conclu de Lelli. «In due anni, abbiamo triplicato il fatturato, e abbia mo acquisito nuovi clienti nella fascia premium».
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Daniele Lelli Titolare di Multistampa
“La combinazione tra digitale e analogico, anche nella nobilitazione, è la risposta a nuovi trend di mercato, che non possiamo ignorare.”
“Abbiamo valutato molte altre tecnologie, ma su
altre continuous feed non abbiamo riscontrato la qualità attesa, mentre i motori a foglio B2 risultavano troppo lenti e inefficienti per noi.” Maurizio
Rivoltella, CEO
di
PGE
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Il costruttore svizzero ha presentato una nuova stampante flatbed hi-end, che non scende a compromessi su produttività, qualità e configurazioni colore
La rivoluzione industriale della tecnologia swissQprint si chiama Kudu, e va veloce
di Lorenzo Villa
Precisione, e un certo grado di prevedibi lità, sono alcuni dei tratti che caratteriz zano il popolo sviz zero nell’immaginario comune, e in qualsiasi ambito sociale ed economico che riguardi la Con federazione. Una percezione suffragata dai fatti, forse ancor di più, nel campo dell’alta tec nologia e dei sistemi industria li per la stampa e il finishing. Lo testimoniano (tra gli altri) i fan
di swissQprint, che da oltre un decennio acquistano serialmente le stampanti flatbed del costrut tore elvetico, e che poche settima ne fa hanno assistito al lancio di Kudu, che si posiziona al top della gamma di sistemi flatbed. Parlan do di prevedibilità, va detto che (al pari di Oryx, Nyala e Impala) anche Kudu è un’antilope, solo più grande e più pesante. Parlan do di precisione, Kudu ha carat teristiche che migliorano (se possibile) le già leggendarie doti
qualitative che hanno reso cele bre swissQprint nel mondo. Al di là di dimensioni, estetica e speci fiche tecniche, Kudu si differenzia in modo sostanziale dalle genera zioni precedenti, ha contenuti tec nologici in parte inediti, e mira a traghettare gli utenti swissQprint verso maggiori livelli di pro duttività. Non ultimo, la nuova piattaforma si propone di con quistare nuove fette di pubblico. Per scoprirla, e per comprender ne meglio il potenziale, abbiamo
fatto un’incursione presso il quar tier generale swissQprint, a Kries sern, dove abbiamo incontrato Carmen Eicher e Roberto Zinser, rispettivamente Chief Sales and Marketing Officer e Interna tional Key Account Manager di swissQprint, due figure chiave nella strategia di sviluppo e posi zionamento di Kudu.
‖ In alto, Kudu è la nuova stampante flatbed ad alte prestazioni da 3,2x2,0 m introdotta da swissQprint.
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Ripercorrere il passato per capire il presente, e il futuro
Ricerca, sviluppo e un rilascio progressivo e ordinato di prodot ti, funzionalità e aggiornamenti sono un vanto di swissQprint, la cui storia inizia nel 2007. L’anno successivo il costruttore presen ta Oryx, la prima generazione di stampanti inkjet a piano fisso da 2,5x1,6 m, dotate di teste Konica Minolta KM512. Nel 2010, con le nuove KM1024 e il lancio di Impala (in formato 2,5x1,6 m), le prestazioni raddoppiano, e nel 2012, con il debutto di Nyala, il formato cresce a 3,2x1,6 m. La seconda generazione, nel 2014, vede l’introduzione del forma to 3,2x2,0 m su Nyala, delle teste
Q1024i (una selezione specia le delle KM1024i di qualità top, che swissQprint denomina “Q”), e del piano aspirante con siste ma tandem. Tre anni dopo, nel 2017, tutte le serie e i modelli swissQprint sono equipaggiati con lampade di asciugatura LED, che ne migliorano l’efficienza ener getica e ne ampliano i campi di uti lizzo. Per la terza generazione, nel 2018, swissQprint ridisegna com pletamente gli impianti elettrici ed elettronici delle sue attrezza ture e, nel 2020, introduce l’esclu sivo piano aspirante Tip Switch a 256 zone indipendenti. Nel 2021, con l’adozione delle teste Q1280i su Nyala 4 e Impala 4, la quarta generazione definisce infine nuovi standard qualitativi e produttivi.
«Circa il 25% dei 130 dipendenti del nostro quartier generale lavora nei dipartimenti di R&D mecca nica, elettronica e chimica, e nella scrittura del nostro software pro prietario», spiega Eicher. «È un investimento rilevante, ma è parte del nostro DNA, ed è necessario per continuare a essere innovativi, offrire soluzioni smart agli utiliz zatori, e fare in modo che continu ino a crescere con noi».
Grazie alla loro robustezza, dure volezza e aggiornabilità, le stam panti swissQprint mantengono il loro valore nel tempo, e sono un asset prezioso anche per rivendi tori e acquirenti di macchine di seconda mano. L’impegno per una crescita sostenibile, generazio ne dopo generazione, è una pro
‖ 1) Il software di stampa swissQprint
Lory agevola la messa a registro dei pannelli contro i pin di registro sul piano aspirante. 2) Roberto Zinser e Carmen Eicher, con Paola Mortara di Fenix DG, durante la nostra demo di Kudu. 3) Il piano aspirante Tip Switch da 3,2x2,0 m consente di stampare agevolmente più pannelli affiancati.
messa che i clienti swissQprint hanno compreso molto bene, e che ricambiano con la loro fedel tà. È piuttosto frequente, infatti, incontrare stampatori che possie dono più stampanti swissQprint di differenti modelli e generazio ni. Anche per questo la scalabilità, sia in termini di volumi di stampa che di settori applicativi, è uno dei temi che stanno alla base del progetto Kudu.
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Carmen Eicher Chief Sales and Marketing Officer di swissQprint
“Molti clienti ci hanno chiesto di avere più potenza di fuoco su una singola macchina, ed è ciò che abbiamo fatto creando Kudu.”
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‖ 4) I 10 canali colore consentono innumerevoli combinazioni di colori di processo, colori light e speciali, bianco, vernice e primer. 5) L’impiego di Neon Pink e Neon Yellow, oltre a CMYK, crea stampe di grande impatto e, se illuminate con luce UV, effetti fluorescenti. 6) Roberto Zinser mostra una stampa eseguita con i Neon Inks.
Una piattaforma abilitante
“Performer by Nature” è lo slogan scelto da swissQprint per il lancio di Kudu e la dice lunga sulla mis sion della nuova stampante.
«Alcuni clienti hanno anche tre o quattro nostre stampanti flatbed, ma prima o poi tutti devono fare i conti con lo spazio», spiega Eicher.
«Molti di loro ci hanno chiesto di avere più potenza di fuoco su una singola macchina, ed è ciò che abbiamo fatto creando Kudu». Se Nyala 4, precedente ammi raglia della gamma, possiede 9 canali colore e può alloggiare fino a 18 teste Q1280i (2 per colore), il carrello di stampa di Kudu ha 10 canali e può alloggiarne fino a 30 (3 per colore), con un incre mento della velocità massima di circa il 50%, da 206 a 300 m²/h. Ma la maggiore produttività non è il solo vantaggio. Grazie al decimo canale, è possibile amplia re le configurazioni colore senza rinunce. Per esempio, è possibi le avere sempre in linea CMYK, Light Cyan e Light Magenta per una riproduzione più mor bida degli incarnati, Neon Pink e Neon Yellow per creare effet ti fluorescenti, White e Varnish. Tra le ulteriori opzioni, anche per Kudu sono disponibili Light Black, Bright Orange (impiega to per ampliare il gamut) e un Primer per migliorare l’adesione su materiali difficili. L’impiego di inchiostri speciali consente di realizzare prodotti complessi e ad alta marginalità, come stampe e packaging nobilitati, effetti a rilie vo e Braille. Gli inchiostri di Kudu sono chimicamente e cromatica mente analoghi a quelli di Nyala con teste Q1280i, rendendo le due attrezzature complemen tari. Grazie ai pin di registrazio ne, riconfigurabili a discrezione dell’operatore e riconosciuti dal
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software di stampa proprietario Lory, Kudu consente una gestio ne efficace delle lunghe tirature di pannelli, e semplifica la stampa fronte/retro. Al pari di Nyala, Kudu può adottare le unità di alimentazione bobine da 3,2 m, il cilindro apritore per tensiona re i tessuti, e l’opzione dual roll con albero di trasmissione diffe renziale. Iniziando con una con figurazione base, il cliente può aggiungere colori e moduli anche successivamente all’acquisto.
Robustezza e sicurezza, per prestazioni ripetibili
Quando, nel 2020, swissQprint avvia il progetto Kudu, si trova ad affrontare più di una sfida inge gneristica. Un carrello più grande e più pesante impone infatti il ridimensionamento del ponte di stampa, l’uso di motori più potenti, e il controllo di masse più importanti in fase di accelerazio ne e decelerazione. Per combinare alte prestazioni con affidabilità,
qualità e precisione, il costrut tore stabilisce di disegnare una macchina del tutto nuova, con una struttura più solida e pesan te, equipaggiata con motori line ari per la movimentazione sugli assi X e Y. Anche sul fronte della sicurezza – tema da sempre caro a swissQprint – Kudu è dotata di coperture di sicurezza alle spalle e ai lati del carrello, di barriere foto elettriche e di sensori anti-crash a protezione delle teste di stampa. In caso di interruzione acciden
‖ 7) La funzionalità tandem consente all’operatore di caricare e scaricare metà del piano aspirante, mentre la stampante esegue la lavorazione sull’altra metà. 8) L’unità per alimentare bobine fino a 3,2, anche in dual roll, è tra le opzioni disponibili per Kudu.
tale della produzione, il software Lory consente all’operatore di riprendere la stampa dal punto in cui si è interrotta, senza sprechi di inchiostro e materiale.
«Non possiamo permetterci di andare sul mercato con qualco
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sa di simile a un prototipo. Per questo testiamo tutto in modo meticoloso», spiega Eicher. «Kudu ha richiesto mesi di cicli di testing intensivi, e un dialo go serrato con i due beta tester tedeschi, che ci hanno dato fee dback preziosi sul fronte delle applicazioni».
Pronta a una doppia sfida
Oltre ad offrire una risposta con creta agli utenti swissQprint più sensibili alla produttività, Kudu si propone di conquistare nuove fette di clientela tra gli scetti ci della tecnologia flatbed. Nelle settimane precedenti FESPA 2022, il palcoscenico scelto per il debutto di Kudu, il costrut
tore ha svelato alcuni dettagli della stampante a una cerchia ristretta di clienti e prospect, incassando riscontri positivi e interesse concreto. «C’erano clienti che stavano valu tando l’acquisto di una stampan te con conveyor belt, ma hanno atteso di vedere Kudu, e un paio di loro l’hanno acquistata», rimarca Zinser. «Kudu non è pen sata per competere con macchine ad altissime prestazioni ma, per velocità è comparabile alle stam panti ibride più produttive». swissQprint è persuasa che man tenere il focus sulla tecnologia flatbed, e continuare a punta re su prodotti di qualità e con prestazioni al top sia la miglio re strategia possibile, per sé e
‖ 9) e 10) Per supportare gli ordinativi già raccolti e i volumi di vendita previsti per i prossimi 12-18 mesi, swissQprint ha aumentato la capacità produttiva e creato nuove aree di assemblaggio dedicate esclusivamente a Kudu.
per i propri clienti. Tra le ragio ni a sostegno di questa scelta, il produttore elvetico pone la stra ordinaria flessibilità del piano fisso, che si traduce nella possi bilità di realizzare una miriade di applicazioni grafiche, cartotec niche e industriali, virtualmente senza limiti di supporti. Sebbene swissQprint non proponga solu zioni di automazione per il carico e scarico dei materiali, il costrut tore è aperto alle soluzioni di terze parti e supporta i propri partner locali nell’integrazione e nella progettazione di soluzioni personalizzate.
«La stampa flatbed resta il core business di swissQprint, e l’area in cui continueremo a investire», conclude Eicher. «Nell’entry level c’è sovraffol lamento, ma nell’high-end l’of ferta resta scarsa, confusa e poco qualificata».
Con oltre 1.600 macchine instal late nel mondo, la maggior parte delle quali tuttora funzionanti, swissQprint punta ad accresce re la sua quota di mercato, e a diventare il fornitore di elezione per aziende di stampa e decora zione industriale più grandi ed esigenti. Per farlo, l’azienda è con centrata sulla creazione di mac chine sempre più affidabili, facili da usare, e virtualmente esenti da manutenzione, oltre che sulla messa a punto di piattaforme software proprietarie e (insieme ai propri partner) di chimiche d’inchiostro. A due mesi dalla chiusura di FESPA 2022, Kudu ha già totalizzato dieci ordini, desti nati a raddoppiare entro l’au tunno. Per soddisfare gli ordini piazzati da clienti finali e rivendi tori, e supportare i volumi di ven dita previsti per i prossimi 12-18 mesi, swissQprint ha aumentato la capacità produttiva e creato nuove linee di assemblaggio presso il moderno sito produtti vo di Kriessern.
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Roberto Zinser International Key Account Manager di swissQprint
“Kudu non è pensata per competere con macchine ad altissime prestazioni ma, per velocità è comparabile alle stampanti ibride più produttive.”
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Negozi a tempo, un déjà-vu in continua trasformazione, che va ben oltre la vendita
di Francesca Zorzetto // francizorzetto@gmail.com
Nato come esperi mento all’inizio del millennio, e declinato in mille forme e conte sti geografici da due decenni, il format del pop-up, o temporary store, continua a godere di ottima salute. Il “negozio a tempo” (per dirla all’italiana) si è rilevato resi liente alle enormi trasformazioni subite dal mercato, dai consuma tori dai retailer.
Nel libro “Temporary Store. La strategia dell’Effimero”, che ho scritto con Francesco Catalano e pubblicato nel 2010, lo definiva mo “un format ibrido tra retail e marketing”. Ed è forse questo il suo segreto. Il pop-up store è in costante evoluzione, può assu mere la forma del punto vendita su strada, del corner in un grande department store, di un ristoran te, o addirittura di un veicolo: un van, un truck, persino una barca!
È inoltre uno strumento tra sversale a diversi settori, merca ti e situazioni socioeconomiche. Durante la pandemia, ad esem pio, si è affermato come format in grado di spostarsi, e mantenere un contatto con i clienti che ave vano abbandonato le vie com merciali. La fluidità del pop store, che ha allestimenti effimeri e con cept originali, permette ai brand di utilizzarlo come strumento di marketing, oltre che di vendita,
Francesca Zorzetto inizia il suo percorso di consulente e formatrice free-lance nel 2005, dopo una significativa esperienza in azienda. Oggi supporta brand e realtà indipendenti nella presentazione di prodotti e servizi, nello sviluppo di competenze e nella realizzazione, attraverso il visual merchandising, di obiettivi commerciali. Scrive di visual merchandising e retail marketing e nel 2010 è co autrice di “Temporary Store: la strategia dell’effimero”. Dal 2014 collabora con Retail Institute Italia, e dal 2014 al 2020 ha coordinato il corso di specializzazione in Visual Merchandising di IED Venezia. Ha fondato il blog milanretailstore.com e organizza “visual tour” tematici a Milano per aziende e addetti ai lavori.
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Che durino tre giorni o tre mesi, i pop-up store sono uno strumento straordinario per creare esperienze, trasferire valori, testare mercati, coniugare online e offline
scegliendo di volta in volta il tono di voce adatto al cliente target, magari diverso dal proprio. Per il suo fascino legato a novità, eventi ed esperienze, il pop-up store può anche stimolare il ritorno allo store fisico, oppure (come già suc cesso in passato) divenire il luogo dove una strategia esclusivamen te online acquisisce fisicità. Nei prossimi paragrafi voglio focalizzarmi, attraverso alcuni case study recenti, sugli obiettivi realizzabili attraverso il pop-up store. Analizzeremo gli elementi che determinano i fattori di suc cesso del format, come location e durata, e che stanno alla base della progettazione e delle stra tegie di comunicazione offline e online a supporto. In funzione
degli obiettivi da raggiungere, si decideranno i budget da destina re alla realizzazione di uno spazio effimero. Si deciderà anche se nello store temporaneo si vende ranno prodotti e/o servizi, o se il nostro pop-up store sarà un luogo dove i visitatori si relazioneranno con il brand, vivendo esperienze in grado di stimolare l’acquisto in un secondo momento, luogo o canale, sia esso fisico o digitale.
Analizzare gli obiettivi permette di capire se lo strumento è coe rente con la strategia aziendale, e se può performare più o meno di altre azioni.
Il pop-up store è stato utilizzato con successo per il lancio di nuovi prodotti e linee, e recentemente, soprattutto nel fashion, ha sup
portato la presentazione di cap sule collection, anche di brand diversi per stile e posizionamento.
Obiettivi e canali
Come già detto, il pop-up store si presta all’obiettivo di offrire una dimensione fisica a una marca che opera solo online. Tra gli altri, anche Amazon, eBay e Zalando hanno realizzato pop-up store. Molto interessante è il recente esempio di SHEIN, e-shop leader nel prêt-à-porter femminile, che nel suo piano di espansione glo bale ha incluso dei pop-up store nelle principali capitali interna zionali. Oltre a Madrid, Parigi, Las Vegas e Melbourne, SHEIN ha aperto un pop-up store a Milano
‖ 1) Il pop-up store allestito a Milano per soli tre giorni da SHEIN, i cui capi fast fashion sono normalmente acquistabili solo online. 2) Il negozio temporaneo del marchio di cosmesi VeraLab aperto a Roma Termini nell’estate 2022.
(in Piazza Gae Aulenti) per soli 3 giorni, dal 28 al 30 giugno 2022. L’obiettivo era permettere ai clien ti di acquistare per la prima volta le collezioni in modalità fisica, far toccare con mano le carat teristiche dei capi, e avvicinare così nuovi utenti all’e-commerce.
“Ciao Milano” (questo il nome del pop-up store) aveva una super fice di 150 m², con tonalità calde e colori pastello, per valorizza re la collezione primavera-estate.
All’interno, una fitting room per provare i capi e un photo booth pensato per scattare selfie e amplificare l’esperienza sui social. Con l’apertura di Roma Termi ni, il marchio di cosmesi VeraLab ha invece scelto il travel retail per il suo pop-up store. Lo spazio presenta tutti prodotti del mar chio fondato da Cristina Fogazzi (meglio conosciuta come “l’este tista cinica”), che a Roma è già presente con un monomarca, che si aggiunge al flagship store di Milano. Per la sua location di grande traffico e visibilità, tutta via, il pop-up store permette di raggiungere un target internazio nale, che magari potrà acquistare nel online in futuro. Il concept, di grande impatto, è caratterizza to dal colore fucsia e da cerchi al neon, che catturano l’attenzione dei viaggiatori e rendono ricono scibile la marca. La chiusura è fis sata per il 31 agosto 2022, così da beneficiare dei flussi di traffico del periodo estivo. Il claim “we belie ve in your skin”, sia stampato che riprodotto con tubi al neon, tra smette i valori del brand. L’obiet tivo del pop-up store, in questo caso, è raggiungere nuovi utenti, e aprirsi spazi in un segmento tra i più competitivi. Il vantaggio del pop-up store è di essere visibile, e di poter beneficiare di un concept e di un visual merchandising dedi cati, esperienziali e coinvolgenti. Una cornice speciale aumenta il livello di coinvolgimento tra pro
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dotto/servizio e consumatore, tra marca e cliente e, grazie al fasci no dell’effimero, da un lato attrae nuovi clienti e dall’altro consoli da la conoscenza e la reputazione con clienti fidelizzati. Sia chiaro, sono obiettivi che si possono rag giungere anche con altri strumen ti e media, ma magari in tempi più lunghi e con investimenti mag giori. Finora abbiamo parlato di prodotti, ma il temporary store si presta anche al settore della ven dita di servizi. Compagnie tele foniche come Vodafone, società finanziarie come American Express o Money Farm, enti di promozione turistica come quello della Svizzera, ad esempio, realiz zano abitualmente spazi pop-up.
Il pop-up store per testare nuovi mercati e location
Altro obiettivo importante e fre quente dei temporary store è spe rimentare nuovi mercati e nuove location, e di supportare l’espan sione in nuovi paesi. Memorabile, in tal senso, è il pop-up realizza
to nel 2011 da Replay in Cina, ambientato in un battello fluvia le: una sorta di cubo di bambù con una selezione di capi, che ha toc cato 9 città, tra cui Pechino. Più recente è la pop-up bouti que di Venchi (già presente in 70 Paesi, con una presenza impor tante nel Far East) che ha creato una ciocco-gelateria dal con cept fiabesco sulla Pacif Road di Hong Kong. Venchi vuole propor si come brand di lifestyle, e le sue ciocco-gelaterie hanno un design riconoscibile e raffinato, spesso lontano dal centro città, nel travel retail e all’interno di outlet e mall. Il pop-up store aperto da Borsa lino a Miami era invece parte del suo piano di sviluppo del canale retail, che negli ultimi 12 mesi ha visto l’inaugurazione di nuovi flagship a Mykonos, Milano Linate e Montecarlo. Aperto da aprile a luglio 2022, era situato presso il Bal Harbour Shop, un lussuoso mall che ospita impor tanti brand internazionali. Lo store aveva un concept elegan te, che racchiudeva – declinato
in ogni elemento, dal packaging alla vetrofania – l’universo di un marchio con 160 anni di storia. Il pop-up store di Borsalino inclu deva tutte le collezioni maschi li e femminili di cappelli, oltre a berretti e accessori della stori ca maison di Alessandria. Una scelta azzeccata, specie se l’obiet tivo è definire quali siano le fette di clientela più rilevanti in una certa regione.
«Il nuovo pop-up store di Miami ci permette di testare il merca to statunitense: crediamo molto nel suo potenziale», ha commen tato Mauro Baglietto, Managing Director Borsalino, in occasio ne dell’apertura. «Gli americani hanno un legame storico e specia le col nostro marchio».
Dopo Miami, Borsalino preve de altre aperture temporanee in importanti destinazioni turisti che del Mediterraneo.
I pop-up store nelle località turistiche, e quelli stagionali
Se il travel retail è in ripresa dopo
‖ 3) Il temporary store allestito da Borsalino presso il Bal Harbour Shops di Miami da aprile a luglio 2022.
4) Un packaging distintivo è parte dell’esperienza d’acquisto di Borsalino, anche nei negozi temporanei. 5) Nel suo pop-up, Borsalino ha presentato tutte le collezioni, per testarne il gradimento da parte dell’utenza locale.
la naturale contrazione degli scorsi anni, in questa calda estate abbiamo visto anche nuove aper ture e riaperture di pop-up store e boutique stagionali da parte di importanti marchi. Tra gli altri Dior, Armani, Dolce & Gabbana e Marni, che hanno scelto località come Capri, Portofino, Mykonos e Forte dei Marmi per proporre col lezioni resort. Un ottimo segna le, che conferma la ripresa delle località turistiche come luoghi del retail. È interessante osserva re come qui i codici stilistici dei pop-up store siano diversi e origi nali, spesso ispirati a temi, fanta sie e materiali della collezione che ospitano. L’obiettivo di un pop-up store è anche la vendita di articoli stagionali, o di enfatizzare l’atten
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zione su una particolare categoria mercelogica. In questo caso, per raggiungere i risultati attesi, sarà strategica la scelta della location, che deve essere visibile e trafficata per garantire le massime perfor mance commerciali.
Anche Decathlon ha sperimentato punti vendita temporanei in loca lità turistiche italiane. Il primo a Jesolo, vicino alla centralissima Piazza Mazzini, che resterà aperto fino al 18 settembre. La super ficie (300 m²) è piccola rispetto agli standard dell’insegna, che ha già sperimentato format perma nenti di prossimità, ma è suffi ciente a presentare una selezione di prodotti per il mare e gli sport acquatici e stagionali, come canoa e kayak. Il temporary si presta
anche come punto “click & collect” per gli ordini online. L’allestimento è uniformato, per facilitare acqui sti veloci e una buona leggibilità dello spazio. È già in programma una seconda apertura estiva al Lido di Ostia, non distante dal negozio di Fiumicino. È interes sante osservare come Decathlon avesse già aperto un pop-up store nel 2021 a Torino, in pieno centro, vicino a Piazza San Carlo, con una superfice di vendita di soli 50 m², ma con un’offerta online per altre 80 discipline e la possibilità di con segna a casa, o il ritiro in negozio.
L’offerta commerciale del piccolo store si focalizzava su una sele zione di prodotti per running, fit ness, montagna e monopattini, sia stagionali che adatti come regalo
di Natale. L’obiettivo? Mantenere un punto di contatto con il pub blico torinese dopo la chiusura temporanea del punto vendita in città, ma anche presentarsi con un’immagine diversa, e attrarre nuovi clienti grazie a una metra tura e ad un allestimento inedi to. Tra i servizi, ad esempio, c’era il delivery in bicicletta dei prodotti acquistati, all’insegna di una mobi lità sostenibile.
L’esempio di Decathlon conferma anche che i brand che sperimen tano il pop-up store, spesso poi lo ripetono, magari con format diversi. Un comportamento che depone a favore degli spazi com merciali “a tempo”, e pone le basi per l’ulteriore sviluppo di questo strumento.
‖ 6) Il pop-up store “stagionale” allestito da Decathlon a Jesolo per l’estate 2022 occupa solo 300 m². 7) Il punto vendita si concentra su una selezione di articoli per la spiaggia e gli sport acquatici e stagionali, come canoa e kayak, beach volley, pesca e nuoto.
Conclusioni
Possiamo affermare che il pop-up store, declinato in diverse forme e location, resta un fenomeno rile vante e in continua evoluzione. Grazie anche alla ripresa di canali come il travel retail, è anche un modo per raggiungere bacini di potenziali clienti che non sono tornati alla mobilità pre-pande mica, come l’Asia. Il temporary store si integra poi perfettamen te in una strategia di retail ibrido, online e offline. Se dovessimo inquadrarlo nel marketing mix, potremmo definirlo un “proget to speciale”, che richiede nuove competenze creative, e soluzio ni originali per quanto riguarda design degli interni, soluzioni di allestimento e materiali di comu nicazione. Per i brand è spesso occasione di testare nuovi part ner e fornitori, magari di pros simità, per ovviare ai problemi logistici che si stanno verificando in tutti i settori. Per designer, alle stitori, stampatori e fornitori di materiali, il pop-up store può dav vero trasformarsi nell’opportu nità di presentare a nuovi clienti una selezione di prodotti e servizi adatti ad un format effimero, che deve però stupire il consumatore con effetti speciali. Talvolta, per i pop-up store si progettano anche packaging, shopper e gadget dedi cati: una sorta di souvenir da portare a casa.
Volete aprirne uno? Iniziate a informarvi, specie se esercitate l’attività in località turistiche o ad alto traffico: spesso i pop up store si ambientano in punti vendita temporaneamente sfitti. Inoltre dovreste analizzare il canale del travel retail, in particolare stazio ni e aeroporti, che hanno già loca tion dedicate. Infine, monitorate i brand che hanno già realizzato pop-up store, perché è facile che ripetano l’esperienza e possano regalarvi qualche ispirazione.
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Tra formazione e business, Wrap Store Talent fa numeri da fiera e crea community
di Lorenzo Villa
Risulta improbabile credere che, lancian do Wrapstore.it nel 2019, Ippolito Bas sani pensasse di tra sformare la sua sede in un piccolo polo fieristico. Eppure, a meno di tre anni dalla presentazione del progetto, e a pochi mesi dall’ul tima ondata pandemica, l’istrio nico co-fondatore di Eurmoma è riuscito ad aggregare attorno al suo nuovo brand una community numerosa ed entusiasta.
Complice il format incentrato su workshop gratuiti, Wrap Store Talent 2022 ha superato gli 800 visitatori, in rappresentanza di oltre 500 tra aziende e partite IVA individuali.
Dal 13 giugno al 1 luglio, gli uffici e gli spazi esterni di Eurmoma si sono trasformati in un “villaggio del wrapping” – con tensostrut ture per i corsi di applicazione su veicoli, parti di carrozzeria e com plementi d’arredo, nonché aule multimediali per la formazione, e
aree di ristoro per la pausa pranzo e l’aperitivo. Ingredienti chiave dell’evento sono stati il team di Eurmoma, un nutrito gruppo di docenti e testimonial, oltre che i film com mercializzati da Wrapstore.it, che includono prodotti di marchi come Orafol, PWF, Omega Skins, Coverstyl, KPMF, Sharpline. Sempre più vasta anche l’area geografica servita, con corsisti da Lazio, Lombardia, Piemon te e Campania, e una delegazio
ne venuta dalla Sardegna per le sessioni di applicazione dei film anti-stone, e delle pellicole di pro tezione della carrozzeria.
«A livello organizzativo, è stata una sfida», afferma Stefano Sci pioni, Responsabile Marketing di Eurmoma. «Non ci aspettavamo una partecipazione così massiccia, con il 90% dei pre-iscritti che si è effettivamente presentato».
‖ In alto, l’aperitivo segna la chiusura di ogni giornata di Wrap Store Talent.
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13 giornate, 500 aziende e oltre 800 visitatori: numeri da record per l’edizione 2022 del workshop estivo di Eurmoma dedicato a professionisti e neofiti del wrapping
Tre settimane di evento per aggregare la nuova community del wrapping
Squadra che vince, si sa, non si cambia. Infatti, Eurmoma ha riproposto con successo il format già elaborato nel 2021, solo con un bacino di utenti molto più grande, consapevole e curioso. «Nel 2019 e 2020 abbiamo coin volto i clienti Eurmoma, che non conoscevano il wrapping e non acquistavano prodotti specifici», racconta Scipioni. «Oggi, grazie al sito Wrapstore.it e ai social media, abbiamo moltissimi giovani inte ressati a saperne di più, imparare le tecniche, e realizzare progetti professionali e personali».
Sin dall’inizio, Wrapstore.it si è proposta non solo come mar ketplace specializzato nei film di alta qualità, ma come hub per condividere suggerimenti, sup porto tecnico, opportunità pro fessionali e occasioni di business.
Dalle interviste e dai questionari di gradimento che Eurmoma ha sottoposto ai partecipanti di Wrap Store Talent, è emersa una genera le soddisfazione, che si è tradotta anche in acquisti effettuati duran te l’evento. Tra i prodotti più getto nati, un nuovo sigillante ceramico di Sharpline per proteggere la pel licola dopo l’applicazione.
«Ci riempie di soddisfazione vedere che un workshop può tradursi in un acquisto», rimar ca Scipioni. «Al momento, tutta
via, le vendite sono secondarie. Il nostro obiettivo è soprattut to divertirci, fare networking, regalare ai membri della fami glia di Wrapstore.it un’esperien za memorabile».
La centralità della formazione
Al di là di marchi, prodotti e aggregazione, Wrap Store Talent è un’occasione preziosa per erogare e acquisire competenze. A suppor to di questa filosofia, Eurmoma ha ingaggiato un piccolo esercito di esperti, docenti, promotori e applicatori. Tra loro Laura Malagò, Duilio Zarola di Zar Car e Barba ra Frisina di Aba Car, che hanno tenuto corsi teorici e pratici di car wrapping con pellicole Oracal
e PWF. Alle applicazioni anti-sto ne ha pensato Becky Casey, CEO della statunitense Sharpline, le cui lezioni sono state tradotte in ita liano in tempo reale. Spazio anche alle pellicole rifrangenti con Elisa Crema di Orafol, e con l’applica tore Mauro Gasparini. Grande interesse, inoltre, per le soluzioni per il controllo solare e l’interior design, le cui dimostrazioni sono state tenute da Jeremy Truscel lo di Coverstyl, e dallo specialista di applicazione Andrea Cedrati. Tutto esaurito, infine, per il corso teorico e pratico sull’applicazione di pellicole oscuranti per i vetri delle auto, tenuto da Duilio Zarola. «Specie nelle aree più tecniche e remunerative, che richiedono più preparazione, riscontriamo un
‖ 1) Le lezioni in aula hanno registrato sempre il tutto esaurito. 2) Una sessione pratica di car wrapping con l’applicatrice Laura Malagò
forte interesse», riferisce Scipioni. «Tanto che ci stiamo organizzan do per creare momenti e spazi di formazione lungo tutto l’anno».
Un’utenza sempre più giovane ed eterogenea
Oltre che numericamente rile vante, il pubblico di Wrap Store Talent è sempre più vario. Tra i partecipanti, anche piccole car rozzerie indipendenti desiderose di offrire nuovi servizi ai propri clienti, appassionati di tuning, stampatori digitali, allestitori, gra
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Stefano Scipioni Marketing Manager di Eurmoma
“Abbiamo moltissimi giovani interessati a saperne di più, imparare le tecniche, e realizzare progetti professionali.”
‖ 3-5) Corsisti all’opera nelle postazioni di lavoro predisposte per le sessioni pratiche di Wrapstore.it. 6) Il team di Wrap Store.
fici e artigiani alla ricerca di nuove opportunità professionali.
Nel futuro di Wrapstore.it: corsi qualificanti, vendita online e social media
Eurmoma punta a incrementare ulteriormente gli investimenti in formazione tecnica gratuita, ma al tempo stesso – stimolata dalla sua stessa community – sta proget tando corsi professionalizzanti.
«Siamo coscienti che in alcuni set tori, come il car wrapping puro, gli attestati sono spesso qualifi canti», spiega Scipioni. «Se finora abbiamo investito solo per divul gare un’opportunità, in futuro vogliamo mettere i nostri corsi sti nella condizione di spendere le loro competenze sul mercato».
Forte di volumi di vendi ta in crescita, entro fine 2022 Wrapstore.it avvierà la commer cializzazione di alcuni prodotti base sul sito web, per completare il catalogo nel 2023.
Inoltre, per accrescere la sua visi bilità, e interagire con una vasta community di follower, Eurmoma sta creando un team di marketing dedicato, che include già un social media manager e un gruppo di designer con competenze in campo grafico e fotografico.
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Telefono e email stanno cedendo il passo a social media, app di messaggistica e chat, anche nel business. Per questo è necessario conoscerli e padroneggiarli
Aumentare e diversificare i canali di comunicazione per staccare la concorrenza
di Matthew Parker
State iniziando a per dere il contatto con i vostri clienti? Molte persone si lamenta no con me del fatto che è sempre più difficile parlare con i clienti potenziali e con quelli acquisiti. Mi dicono che anche i clienti abituali non rispondo no alle loro chiamate o alle loro e-mail. Ma è probabile che sia la nostra dipendenza dal telefono e dalla posta elettronica a causa
re il problema della comunicazio ne. Se i vostri clienti e potenziali clienti non rispondono ai canali di comunicazione tradizionali, forse è ora di iniziare a utilizzarne di nuovi. Quando tengo seminari di formazione sulla vendita, chiedo ai partecipanti quanti metodi uti lizzano per comunicare con i loro interlocutori. Raramente incon tro qualcuno che utilizza più di quattro modi diversi. Al giorno d’oggi, però, avere quattro canali di
comunicazione non è sufficiente: io cerco di utilizzarne fino a dieci diversi in una settimana. Questo rende la mia vita commerciale molto più facile.
Perché è importante comunicare su più canali
In parole povere, l’utilizzo di più canali di comunicazione aumen ta le possibilità di creare migliori relazioni con i clienti, e di vende
Matthew Parker opera attraverso il suo brand Profitable Print Relationships. Matthew ha oltre 20 anni di storia nell’ambito dell’acquisto di stampa e tra le altre esperienze ha gestito gli acquisti di stampa di Future Publishing, uno dei principali editori di riviste consumer nel Regno Unito. Nel corso della sua carriera ha gestito oltre 1.400 trattative con aziende di stampa e oggi mette a frutto la sua esperienza di buyer come formatore e mentore in grado di aiutare le aziende di stampa a vendere di più e con maggiori marginalità. Potete scaricare gratuitamente l’e-book di Matthew “Dieci errori comuni nella vendita di stampa e cosa fare in proposito” dal sito profitableprintrelationships.com.
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re di più. Le ragioni sono due. La prima è che gli acquirenti sono abituati ai classici comportamen ti dei venditori. Hanno le difese pronte. Sono abili nel filtrare e ignorare le chiamate e le e-mail di vendita indesiderate. Per questo motivo dobbiamo praticare l’in terruzione dello schema: dob biamo agire in modi che non si aspettano. Forse sono abituati a trattare con i canali tradizionali. Tuttavia, potrebbero essere sor presi di ricevere un messaggio sui social media, o su uno dei canali che suggerisco più avanti. Questo significa che saranno molto più disponibili a rispondere. Il secondo motivo è che dobbiamo agire nella zona di comfort dei clienti con cui abbiamo a che fare, piuttosto che nella nostra zona di comfort.
La maggior parte degli addetti alle vendite e al servizio clienti è stata addestrata all’uso del tele fono e della posta elettronica. È quello a cui siamo abituati, quindi
ci atteniamo a questo piuttosto che provare qualcosa di nuovo di cui non siamo sicuri. Tuttavia, i nostri clienti hanno preferenze di comunicazione diverse. Molti non amano il telefono o la posta elet tronica, ed è necessario comunica re con loro attraverso i mezzi a loro più graditi. Avevo un prospect con cui avevo parlato un paio di volte. Avevo percepito che era desideroso di continuare le nostre discussio ni. Ma rispondeva raramente alle chiamate o alle e-mail. Ho notato che era molto attivo su Twitter, quindi l’ho citato in un tweet, e ho ricevuto una risposta quasi imme diata. Così ho concluso il processo di vendita utilizzando i messaggi di Twitter. Naturalmente non è sempre così facile capire quale sia il modo di comunicare preferito da un potenziale cliente, anche se in seguito condividerò una semplice strategia. Potremmo dover prova re diverse tattiche prima di trova re quella giusta. Ecco alcune delle
strategie di comunicazione più recenti che ho visto utilizzare con successo sui prospect.
Utilizzare di più (e meglio) la messaggistica istantanea Ricordo di essere rimasto sorpreso quando i fornitori hanno iniziato a condividere il loro WhatsApp come mezzo di comunicazione principale. Ma ora sono un grande fan della messaggistica istanta nea. È un modo semplice e veloce per comunicare con i nostri clienti e potenziali clienti. È interessante notare che ho ancora un tasso di risposta molto alto per la maggior parte dei messaggi che invio. Assi curatevi però di sapere quali sono i più usati dai vostri clienti: molti stanno passando da WhatsApp a Signal e Telegram. Molte delle app di messaggistica di oggi con sentono poi di essere più creativi. Alcune possono essere usate per inviare messaggi video o vocali per
dare un maggior senso di intimità. Ricordatevi ad esempio di invia re foto dei lavori quando sono in produzione, o pronti per essere spediti. Infine, Telegram si sta evolvendo anche in un’app di mar keting: piuttosto che inviare una newsletter via e-mail, considerate di chiedere alle persone di unirsi a un gruppo Telegram per ricevere aggiornamenti.
Aumentare l’utilizzo dei video
Dopo il COVID, tutti sono ormai abituati a usare Teams e Zoom. Sono strumenti molto efficaci e molti li preferiscono a una riunio ne di persona. Le videochiamate consentono ai venditori di ridur re il tempo trascorso in viaggio, e di gestire le riunioni con i poten ziali clienti. Inoltre, permettono di vedere il volto dell’interlocuto re se abbiamo a che fare con una situazione complessa. Tuttavia, dovremmo usare la videochiamata in modo più efficace. Se abbiamo tempo per prepararci, possiamo inviare in anticipo campioni e idee tramite posta o corriere, così che il potenziale cliente possa tocca re con mano e capire davvero di cosa stiamo parlando. L’aggiunta di una videocamera USB con un cavo lungo fino al computer con sente altresì di mostrare i campio ni in diretta. Una videocamera di questo tipo non è costosa, ma assi curatevi di acquistarne una ad alta risoluzione. Anche le videochia mate con i sistemi di messaggisti ca istantanea di cui ho già parlato sono molto utili. In primo luogo, consentono di creare una riunione video anche quando si è in viag gio. Inoltre, utilizzando il telefono come videocamera mobile, è pos sibile effettuare tour virtuali della produzione, o mostrare ai clien ti la lavorazione in corso. Infine, esistono diverse applicazioni, come Loom e Descript, che con sentono di effettuare una rapida registrazione dello schermo che può anche contenere il proprio volto. È un modo utile per condi videre una presentazione di dia positive personale, per mostrare problemi con i file, o per fornire assistenza tecnica.
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Facilitare la comunicazione con chat e chatbot
Molti clienti preferiscono usare una chat online anziché parlare con qualcuno. Assicuratevi che il vostro sito web abbia una fun zione di chat online, o implemen tatela. Questo è anche un ottimo modo per aumentare il coinvol gimento dei nuovi visitatori. Aggiungere un chatbot al vostro sito web oggi è molto sempli ce. Potreste affidare la chat a una società esterna, tuttavia il mio consiglio è di aggiungere un sem plice plugin e di gestire la chat online con vostro personale. L’ide ale è che a farlo sia un addetto al servizio clienti, o un addetto alla produzione che lavora prevalen temente alla scrivania. In questo modo riuscirà a rispondere imme diatamente alle richieste di infor mazioni, e a trasmettere i contatti promettenti al personale di vendi ta. Molte aziende indicano quando la funzione di chat è aperta, in modo da non dover fornire un servizio 24 ore su 24. Tuttavia, i messaggi online possono essere lasciati tramite il bot.
Sfruttare le chat di gruppo
Questa strategia è per i clienti medi-grandi che utilizzano solu zioni di messaggistica istanta nea di gruppo per gestire le loro comunicazioni interne. Chiede te loro di invitarvi a partecipare a uno dei loro gruppi/canali Slack o Teams. Spesso è possibile otte nere un accesso limitato, specifico per utenti esterni all’organizzazio ne (ospiti). Il vantaggio è che la comunicazione diventa molto più semplice quando si ha a che fare con un team di persone che lavo rano sullo stesso progetto. Tutti vedono quello che succede, e le interazioni avvengono in tempo reale, anziché aspettare che un sin golo contatto vi inoltri le informa zioni. Quando le scadenze si fanno più strette, una chat di gruppo può permettervi di diventare molto più agili. Dotarsi di una pro pria chat di gruppo, poi, potrebbe essere un buon modo per gestire anche le organizzazioni più picco le e poco strutturate. Se la conver sazione tra i contatti è frequente, una chat di gruppo può funzio nare meglio per tutti. In entrambi
gli scenari si ha anche una traccia scritta di tutti gli scambi, che tutti possono vedere.
Automatizzare la comunicazione
Quanto tempo perdete per aggior nare i vostri clienti sull’avanza mento del lavoro o per sollecitare i file? E quanto tempo perdono i vostri clienti a chiedere aggior namenti? Se disponete del giusto sistema CRM o MIS, molte di queste comunicazioni posso no essere automatizzate. I mes saggi che ricordano ai clienti la scadenza dell’invio file, o che for niscono aggiornamenti sulla pro duzione, possono essere inviati tramite e-mail o chat di gruppo. In questo modo si ricava più tempo per la produzione e le vendite, e i clienti sono più soddisfatti di una comunicazione più tempestiva.
Chiedete ai vostri clienti cosa vogliono
Questa è la parte vitale del rappor to con i clienti e i potenziali clienti. Ognuno ha il suo modo preferito
di comunicare, quindi assicurate vi di parlarne con loro. Io chiedo sempre ai clienti potenziali come desiderano che comunichi con loro. Questo rende il mio lavoro molto più facile, e ho un tasso di conversione più alto perché apprezzano il fatto che io comu nichi nella loro zona di comfort. Siate consapevoli che i clienti e i potenziali clienti potrebbero non sapere cosa vogliono. Potrebbe ro non essere consapevoli delle possibilità che si aprono per loro. Dite loro cosa offrite, e continua te a cercare nuove opzioni per essere sempre pronti a lavorare sui loro desideri.
È ora di usare meno il telefono e la posta elettronica
Comunicare in modi nuovi è meglio per tutti. Tranne che per i vostri concorrenti. La maggior parte di loro utilizzerà ancora metodi di comunicazione antiqua ti. Se adotterete il tipo di strategie di comunicazione di cui ho parla to qui, vi metterete in una posi zione di vantaggio rispetto agli acquirenti di oggi.
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