Italia Publishers – Anno XXXIII – n° 05 2021 Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94 Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Direttore editoriale Lorenzo Villa
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Il packaging svela la sua insostenibile leggerezza Raccontandovi in modo sempre più assiduo e approfondito storie di trasformazione digitale del packaging, mi rendo conto che il tema è sempre meno se, e come, sia possibile produrre una scatola o un’etichetta che stia insieme. È una buona notizia, perché poter produrre imballaggi e materiali cartotecnici ha consentito a molti stampatori di ampliare l’offerta, agganciare nuovi interlocutori e rilanciare la propria azienda. Ogni medaglia, tuttavia, ha il suo rovescio. Dialogando con i protagonisti storici della filiera del packaging, mi rendo conto che l’approccio “leggero” di tanti principianti crea qualche malcontento, e rischia di impoverire un comparto che può e deve (o almeno dovrebbe) difendere le sue marginalità. Quanto è realistico affermare che destreggiarsi con un applicativo CAD possa trasformare un grafico in un progettista di packaging? E che acquistare una macchina da stampa B2 e una fustellatrice possa tramutare il tipografo più imbranato in un converter? Che dire, poi, dei tanti stampatori che ambiscono a sfidare gli etichettifici con la loro nuova narrow web digitale? La verità è che diventare esperti di packaging si può, come si può imparare a fare grafica e siti web. Ed è razionale pensare che tecnologie digitali più usabili e accessibili, marginalità più che buone, committenti curiosi, e la possibilità di vendere online, possano essere di stimolo a colmare rapidamente deficit di competenze e di risorse tecniche e umane. Il mercato della stampa, al pari e più di altri, da tempo si è popolato di neofiti e cercatori di fortuna, che lo hanno reso un grande e variopinto eldorado. Il boom della comunicazione visiva, trainato dall’impiego massivo della stampa inkjet e del taglio digitale, ne è un esempio inoppugnabile, come lo è il fenomeno della stampa online. Scatole in cartone teso e ondulato, etichette e sleeve, tuttavia, sono prodotti estremamente tecnici e complessi, in cui la stampa gioca solo un ruolo marginale. Di fronte a un giacimento come quello del packaging, ricco e promettente, ma a tratti oscuro e insidioso, la scelta più saggia potrebbe essere quella di mitigare una leggerezza che rischia di diventare insostenibile, e infine rivelarsi fatale.