Italia Publishers - Anno XXXIV - n° 05/2022 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI
MEETING LEADERS
Per CCL Industries, la sfida della sostenibilità va oltre carta, plastica e stampa STRATEGIE
Essentra Packaging valida la tecnologia digitale di Landa nei suoi flussi di produzione IDEE PER CRESCERE
E-commerce: straordinaria opportunità di crescita per tutti gli operatori del settore
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Uno sguardo inedito a Fujifilm Le persone spesso ci dicono che siamo il segreto meglio custodito dell’industria della stampa. Siamo contenti del riconoscimento, certamente, ma ora è il momento di condividere la nostra storia. Siamo impegnati a favore della stampa e delle tecnologie esclusive e uniche che le fanno prendere vita. Grazie a un portafoglio di soluzioni analogiche e digitali leader di settore, siamo in una posizione unica per aiutarti a trasformare la tua attività in questo mondo in costante evoluzione. Commerciale e quotidiani
Segnaletica ed espositori
Etichette e imballaggi
sommario 05
EDITORIALE 5 | Il packaging “che conta” ha sdoganato il digitale
NEWS 6 | Novità dai player del mercato digitale
MEETING LEADERS 14 | Per CCL Industries, la sfida della sostenibilità
va oltre carta, plastica e stampa
STRATEGIE 20 | Essentra Packaging valida la tecnologia digitale
di Landa nei suoi flussi di produzione
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26 | La tecnologia ibrida Cartes accresce lo splendore,
e il business, di LP2i Etiquettes 30 | Con Packway e Kongsberg, Graphic Service
costruisce la “POP factory” in chiave 4.0 34 | Con KM-1e, Compos Center eccelle nei supporti
speciali e apre a nuove collaborazioni 38 | Eliostile cresce in velocità, automazione
e sostenibilità con Elitron Kombo TH 40.25 42 | Blue Capuch è ambasciatore del packaging
“Italian style” con il taglio di Optima 160
IDEE PER CRESCERE 46 | E-commerce: straordinaria opportunità di
crescita per tutti gli operatori del settore
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Italia Publishers – Anno XXXIV – n° 05 2022 Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94 Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Direttore editoriale Lorenzo Villa
Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo
Collaboratori Matthew Parker
Copertina Sara Ciprandi
editoriale di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com
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Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizziamo film in materiale compostabile.
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Tiratura 4.619 copie
Diffusione 4.499 copie
Il packaging “che conta” ha sdoganato il digitale Devo essere completamente onesto con voi. Quando cinque o sei anni fa abbiamo iniziato a parlarvi di stampa digitale applicata al packaging, abbiamo condotto dialoghi serrati con tanti converter “duri e puri”, cercando di intuire i loro bisogni, e comprendere le loro obiezioni su stampa, nobilitazione e fustellatura digitale. Alcune di quelle conversazioni mi hanno ricordato l’inizio del millennio, quando Italia Publishers propugnava il verbo del digitale, in un mercato dominato da una maggioranza di tipografi ricchi e spesso supponenti. Va detto, tuttavia, che nel packaging la situazione è molto diversa, dato che cartotecniche, etichettifici e converter di ondulato sono aziende mediamente grandi, ben gestite e ben organizzate. Eppure, a distanza di vent’anni, percepivo come la diffidenza per il “diverso” prevalesse sul desiderio di tentare nuovi approcci. Ho sospeso il giudizio e ho continuato a esplorare, osservare, incontrare, ascoltare e imparare. Intimamente, intanto, maturavo la convinzione che la tecnologia e i costruttori del digitale fossero sostanzialmente pronti, ma attendessero un segnale forte dall’altra parte. Ebbene, mai come negli ultimi mesi ho l’impressione che la tecnologia digitale abbia fatto definitivamente breccia nel mondo dell’imballaggio. A partire dai settori già ampiamente digitalizzati, come l’etichetta, fino alle sacche di resistenza, come la produzione di scatole in cartone teso. Se già nei numeri scorsi vi riferivo di moti positivi attorno alle piattaforme digitali di stampa e converting, le prossime pagine sono un fiorire di incoraggiamenti e di adozioni fiduciose. Sia tra i piccoli – emblematiche sono le storie di Compos Center (pag. 34) e Blue Capuch (pag. 42) – che tra giganti del settore, come Essentra Packaging. Nell’articolo di pagina 20, il converter britannico ci racconta proprio del suo percorso di esplorazione della stampa digitale, testimonia la raggiunta maturità della tecnologia nanografica di Landa, e ne convalida l’impiego (accanto all’offset) nelle proprie produzioni. Siamo solo all’inizio di un percorso di scoperta entusiasmante, ma possiamo affermare, o almeno ipotizzare, che i big del packaging abbiano sdoganato il digitale.
news I server EFI Fiery sono pronti anche per Fujfiilm Revoria Press Fujifilm e EFI annunciano la disponibilità in alcuni Paesi EMEA (tra cui l’Italia) dei DFE Fiery per la macchine da stampa a colori Revoria Press PC1120 e per il modello monocromatico E1. Grazie alla collaborazione tra i due costruttori, gli utilizzatori di Revoria Press possono beneficiare dell’interfaccia utente Fiery Command Workstation, considerata uno standard a livello globale, e delle numerose funzionalità integrate nei server Fiery. Nel caso di Revoria Press PC1120, Fiery
PC11 è pensato per pilotare il motore di stampa a 6 canali colore della macchina, e di sfruttarne appieno i colori speciali. Come per gli altri server Fiery, PC11 integra la tecnologia Fiery FreeForm per la gestione di dati ed elementi variabili, strumenti di imposition, profilazione e gestione del colore. Fiery E11 è invece progettato per ottimizzare i flussi di stampa monocromatici, e per migliorare la riproduzione delle immagini in scala di grigi. fujifilm.com
‖ I trofei RSC Label Masters premiano gli utenti narrow web di Durst in tre categorie: “Innovation”, “100% RSC Print”, e “RSC Combination Print”.
Durst premia i migliori progetti realizzati dagli utenti Tau RSC
‖ Revoria Press PC1120 è il sistema a foglio di fascia production con 6 canali colore, che consente di aggiungere a CMYK i toner oro, argento, bianco, trasparente e rosa.
Sin dal suo lancio, nel 2017, Tau RSC è una delle narrow web inkjet di maggior successo, con installazioni in numerosi Paesi e settori. Con gli RSC Label Master Awards, Durst premia annualmente i progetti più interessanti realizzati con l’attrezzatura, sottoponendoli a una giuria che include alcuni membri del proprio team, oltre che esperti provenienti dal mondo editoriale, creativo e tecnologico. Tra i riconoscimenti conferiti quest’anno, il primo premio nella catego-
ria “RSC Combination Print” è andato a Shandong Golden Realm Industrial per la sua etichetta “Cloisonne”, che combina il digitale con un’antica tecnica di smaltatura. A Shanghai Yingcai Printing è andato il primo premio nella categoria “100% RSC Print” per la sua etichetta “Flying Crane Embroidery”, mentre Nanning Jiecheng Label si è aggiudicata la vittoria nella categoria “Innovation” con l’etichetta “Longevity Spring”. durst-group.com
swissQprint festeggia i suoi primi 15 anni di innovazione nel flatbed Sembra ieri quando Reto Eicher, Roland Fetting, Peter Zünd, Werner Bösch, Hansjörg Untersander e Kilian Hintermann hanno unito le loro competenze e il loro entusiasmo per costituire swissQprint. Alcuni di loro hanno in comune un trascorso in Zünd, e tutti sono innamorati della tecnologia digitale e dell’innovazione di prodotto. Pochi, inizialmente, credono che il costruttore svizzero potesse andare oltre una produzione di nicchia, e scontrarsi con i colossi del tempo, alcuni dei quali
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sono tutt’ora i leader di mercato. Eppure, swissQprint investe, cresce stabilmente e, generazione dopo generazione, crea prodotti riconosciuti e premiati per la loro qualità costruttiva e le mille soluzioni tecniche innovative. Oggi, al compimento del quindicesimo anno d’età, swissQprint vanta oltre 1.600 macchine installate, ha sei sedi nel mondo e ha appena rilasciato Kudu, la sua stampante più performante di sempre. Congratulazioni, e auguri! swissqprint.com
‖ Da sinistra, Kilian Hintermann, attuale CEO, con Reto Eicher, Hansjörg Untersander e Roland Fetting, co-fondatori di swissQprint con altri due colleghi.
news Xeikon punta sull’ibridazione e sull’integrazione di stampa e converting In tutti i settori in cui opera, Xeikon è senza dubbio uno dei fornitori più creativi e prolifici. Impegnata da anni sia sul fronte del toner (di cui è stata apripista nel 1993) che su quello dell’inkjet, il costruttore belga ha recentemente arricchito il suo portfolio di prodotti con nuove piattaforme pensate per offrire ai converter più automazione e maggiori mar-
ginalità. Attenta ai trend di mercato, a Labelexpo 2022, Xeikon ha presentato nuovi concetti di ibridazione, disponibili sia per la serie di sistemi a toner Cheetah, che per quelli inkjet della famiglia Panther. L’obiettivo è consentire ai converter di ottenere un’etichetta pronta per la consegna nel minor numero di passaggi possibili, riducendo i tempi di setup, gli
scarti e le operazioni manuali in genere. Integrando una macchina da stampa digitale Xeikon con la Label Converting Unit, entrambe pilotate dal digital front-end proprietario X-800, i converter possono ottenere una linea completamente integrata dalla verniciatura alla stampa, fino alla nobilitazione e alla fustellatura, sia tradizionale che eseguita con
tecnologia laser. Recentemente Xeikon ha introdotto la tecnologia di toner Titon, che offre caratteristiche straordinarie di resistenza alla luce, all’acqua ai graffi, cui si aggiungono i nuovi toner metallici nelle versioni argento e oro. xeikon.com ‖ Un engine Xeikon CX300 a toner in linea con l’unità Label Converting Unit.
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news PERGRAPHICA cresce in Italia tra design, editoria e luxury packaging Con il lancio di PERGRAPHICA, nel 2015, Mondi ha occupato spazi inediti nell’immaginario di marche, designer, editori e stampatori, insidiando le posizioni di concorrenti blasonati. Leader indiscussa nelle carte naturali per la stampa digitale, con i suoi storici brand Color Copy e Nautilus, la cartiera austriaca ha infatti messo a punto una naturale di pregio, contraddistinta da una straordinaria sensazione ottica e tattile, disponibile in innumerevoli finiture, formati e grammature, e compatibile con tecniche di stampa e nobilitazione sia analogiche che digitali. Con l’introduzione di PERGRAPHICA Colours, Mondi ha completato la gamma, mettendo a disposizione delle
marche e dei converter del lusso una gamma di decine di colori scuri, accesi e tenui, oltre al nero, denominato Infinite Black per la sua particolare intensità. Sia le versioni bianche che le varianti Colours sono disponibili in un ampio range di grammature tra 90 e 400 g/m² e si prestano alla nobilitazione tramite hot foil e goffratura, e alle lavorazioni di fustellatura tradizionale e taglio laser. Da oggi PERGRAPHICA Colours è ancora più semplice da reperire sul mercato italiano grazie all’impegno di Perego Carta, che ha creato uno stock completo dell’intera gamma presso il suo magazzino di Firenze. pergraphica.com peregocarta.it
‖ HP PageWide T700i Press è la nuova roll-to-roll da 1,7 m di larghezza per la stampa a base acqua su carta per imballaggi in ondulato e cartone teso.
HP amplia la gamma PageWide per il packaging con T700i Con una larghezza di stampa di 1,7 m e una velocità massima di 300 m/min, PageWide T700i Press è la nuova macchina da stampa inkjet industriale a bobina pensata per i converter di packaging. Il sistema, la cui architettura è ispirata alle sorelle maggiori della serie T1100, impiega inchiostri a base acqua e può alimentare un’ampia gamma di carte patinate e naturali, di grammature comprese tra 80 e 250 g/m², che salgono a 500 g/m² in particolari configurazioni. Grazie alla risoluzione di 1.200 dpi, al motore di stampa a 6 colori (CMYKOV) e alla disponibilità di differen-
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ti moduli opzionali, tra cui il sistema di taglio a foglio singolo, l’unità di applicazione del primer, e quella di stesura del coating protettivo, T700i può trovare applicazione in differenti segmenti del packaging. Tra tutti, la stampa diretta su carta kraft (bianca o marrone) per ondulatori, la stampa di qualità offset per il successivo accoppiamento con fogli di ondulato, e la stampa diretta su cartone teso. A garanzia di alta qualità di stampa e ottima adesione su tutti i supporti, HP ha messo a punto uno speciale promotore di adesione gettabile, e un primer dedicato. hp.com
‖ In alto, PERGRAPHICA Colours è la naturale d’alta gamma progettata per applicazioni cartotecniche stampate, nobilitate e fustellate, sia con tecniche analogiche che digitali.
news Automa Pantografi festeggia le prime 15 Visio tra stampa e allestimento Abituati ai numeri di un mercato maturo, e alle basi installate dei grandi costruttori di macchinari da taglio e fresatura, poche decine di unità possono apparire un dato irrilevante. Eppure, per un piccolo costruttore italiano, aver prodotto e installato 15 sistemi di taglio e fresatura industriale in meno di due anni, è un risultato straordinario. Fondata nel 2013, Automa Pantografi nasce quasi per caso,
sulla scia del successo ottenuto da una piccola fresatrice ideata e autocostruita in un garage. Dopo aver realizzato e venduto oltre 60 fresatrici, tutte personalizzate, nel 2019 l’attuale co-titolare e responsabile R&D, Angelo Cava, decide di concentrarsi sul progetto Visio, un sistema di taglio, cordonatura e fresatura in formato 3,0x2,0 m, caratterizzato da un’alta qualità costruttiva, un prezzo competiti-
vo e un design compatto, adatto agli spazi ridotti delle piccole e medie aziende di stampa digitale, cartotecnica e allestimenti. Dal 2020 l’azienda ha inaugurato un centro demo presso la sua sede di Sala Consilina (SA), e negli ultimi 12 mesi, forte del successo ottenuto da Visio, sta investendo per ampliare la sua capacità produttiva e ampliare il suo team di progettazione, assemblaggio,
dimostrazione, installazione e assistenza tecnica. Dal 2022, la nuova sfida di Automa Pantografi è rafforzare la propria presenza commerciale nel mercato italiano della stampa digitale e iniziare ad affacciarsi ai mercati esteri. automapantografi.com ‖ A sinistra, il centro demo di Automa Pantografi. Qui sotto, un’unità della serie Visio in fase di collaudo.
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news HighConnect proietta Highcon nei workflow dell’Industria 4.0 Considerato l’inventore della fustellatura digitale, il costruttore israeliano non smette di ampliare la sua gamma di macchine per il taglio laser e la cordonatura a matrice polimerica per il cartone teso e l’ondulato. Contestualmente, l’azienda investe in nuovi servizi e funzionalità, con l’obiettivo di rendere l’esperienza dell’utente e il ritorno dell’investimento sempre più favorevoli. L’ultima novità è HighConnect, una piattaforma in cloud per la raccolta e l’elaborazione dei dati di produzione, che
consente agli utilizzatori Highcon di tracciare i principali KPI delle attrezzature. HighConnect raccoglie e controlla automaticamente lo stato del sistema, la velocità e i tempi di setup per singolo lavoro o per tipologia di lavori e di supporti, e restituisce report completi, facili da interpretare e utili per i processi di pianificazione. Per il futuro, Highcon prevede di espandere HighConnect con funzioni di gestione della manutenzione e controllo della produzione. highcon.net
‖ HighConnect crea report dettagliati sulle prestazioni dei sistemi Highcon.
Esko arricchisce l’editing di ArtPro+ con GMG OpenColor
‖ Ritratto di fronte alla nuova piattaforma inkjet single-pass IDERA, Jens Henrik Osmundsen è il nuovo Head of Corrugated Sales di Xeikon per la regione EMEA.
La riduzione di conversioni e operazioni manuali è uno degli obiettivi dei professionisti della stampa e del packaging, che spesso impiegano più applicativi di differenti vendor nei loro flussi di preparazione. In quest’ottica, Esko e GMG hanno annunciato una collaborazione per integrare in ArtPro+ la tecnologia di profilazione e mantenimento del colore GMG OpenColor. Grazie all’interconnessione e allo scambio dati tra le due piattaforme, il software di editing
ArtPro+ effettua un’elaborazione e riconversione ininterrotta del colore su immagini e file vettoriali, senza il rischio di perdita di metadati rilevanti. All’atto pratico, l’operatore di prestampa può visualizzare il colore negli stati predecenti e successivi alle modifiche, valutando facilmente la presenza di scostamenti e il relativo Delta E. Il nuovo connettore sarà disponibile a partire da novembre 2022. esko.com gmgcolor.com
IDERA accelera il suo ingresso nella stampa digitale di ondulato Lanciata senza troppo clamore nel 2020, Xeikon IDERA è una nuova piattaforma di stampa inkjet single-pass, messa a punto combinando le competenze di Xeikon e Flint Group nel campo dei sistemi di stampa e delle chimiche d’inchiostro per il packaging. IDERA, di cui si è parlato molto poco finora, è un sistema post print in grado di stampare su fogli di ondulato da 1.600x2.800 mm, con spessori compresi tra 1,5 e 11 mm, con velocità lineare tra 60 e 120 m/min. Tra le sue pre-
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rogative c’è il processo di pretrattamento, stampa CMYK e verniciatura protettiva completamente a base acqua, che rende gli imballaggi stampati conformi alle norme Nestlé ed EUPIA, e alle linee guida della Swiss Ordinance. Per dare impulso al business di Idera, poche settimane fa Xeikon ha annunciato la nomina di Jens Henrik Osmundsen quale Head of Corrugated Sales per la regione EMEA. xeikon.com idera-sprinting.com
‖ ArtPro+ è l’editor PDF professionale di Esko, progettato specificamente per la stampa di imballaggi. Da oggi è integrato nativamente con GMG OpenColor.
meeting leaders
Per CCL, la sfida della sostenibilità va oltre carta, plastica e stampa di Lorenzo Villa
Forte di oltre 200 siti produttivi, distribuiti in 43 Paesi e 6 continenti, il converter canadese guida la produzione mondiale di etichette e investe per dare vita a un packaging più green
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on credo esista un solo produttore, stampatore o converter degno di nota che non abbia inserito la sostenibilità nella propria agenda, o nella lista di argomenti e rivendicazioni da esibire con clienti e fornitori. È ovviamente un’ottima notizia, sebbene la maggior parte dei piccoli e medi operatori stia ancora operando in modo blando e disarmonico. Talvolta perché impreparata ad agire, o più spesso perché indispo-
nibile (o incapace) di sostenere gli oneri di una transizione ecologica sostanziale. Quando a mobilitarsi è il leader di mercato, tuttavia, le carte si rimescolano. Con 204 stabilimenti produttivi in 43 Paesi, oltre 25.000 dipendenti e un fatturato di 5,7 miliardi di dollari canadesi (2021), CCL Industries è un colosso mondiale dell’etichetta che, con i suoi quattro marchi, esercita non solo una leadership de facto, ma anche un impatto ambientale consistente. Contribuendo al fatturato di gruppo per
circa il 60%, CCL Label è uno dei principali produttori mondiali di etichette adesive e sleeve, ed è il leader assoluto (25% di market share globale) nei segmenti della cura personale, dei farmaci e delle bevande, dove serve colossi come GSK, P&G, Novartis, Unilever, Johnson & Johnson, Heineken e ABInbev. A loro volta, Avery, Innovia e Checkpoint Systems sono player rilevanti nei materiali prefustellati per la stampa di etichette, nelle soluzioni a radiofrequenza per il punto vendi-
ta e nella produzione di film ad alte prestazioni. In base ai dati di Enlabeling Sustainability 2021 (l’annuale report di sostenibilità di CCL Industries) il gruppo converte annualmente oltre 278.000 tonnellate di plastica (che copre il 64% degli acquisti di materia prima), 113.000 tonnellate di carta e cartone, e qualche decina di migliaia di tonnellate tra alluminio, acciaio e tessuto. Cosciente della responsabilità derivante dalla sua impronta di carbonio, CCL Industries ha introdotto
risorse preparate a comprendere gli scenari, raccogliere e analizzare dati, delineare strategie e applicarle a infrastrutture e processi, e (non ultimo) definire gli approcci al mercato e le strategie di comunicazione. Tra loro c’è Marika Knorr, Head of Sustainability and Communication di CCL Label e Innovia, un’esperta di comunicazione e storytelling che ha trasformato il packaging e la sostenibilità nella sua missione. Con lei abbiamo approfondito il tema della sostenibilità in CCL Industries.
Giù scarti ed emissioni Pensando a un gruppo che produce, utilizza e converte film e liner in plastica, usa chimica di processo, macchinari energivori, e produce quantità consistenti di scarti di produzione, è lecito chiedersi quanto grande sia l’impatto del business di CCL sul pianeta. Una prima risposta, ancora una volta, ‖ Sullo sfondo, l’impianto di trattamento aria realizzato per abbattere le emissioni del sito CCL di Völkermarkt, Austria.
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meeting leaders 1
Marika Knorr Head of Sustainability and Communication, CCL Label
“Finalmente si inizia a parlare di un’eco-modulazione, che premia il packaging progettato per il riciclo.” ‖ 1) Nei suoi laboratori di R&D, CCL Industries mette a punti materiali innovativi. 2) EcoFloat è la sleeve che consente la separazione dell’etichetta dall’imballo in PET per galleggiamento.
arriva dal report, che ben delinea come due aziende ad alto assorbimento energetico – CCL Container e Innovia – benché marginali sul fatturato di gruppo, producano il 45% delle sue emissioni totali. «Il nostro footprint dipende dalla tipologia di produzione, ma complessivamente possiamo affermare che impattiamo meno di altre industrie, come ad esempio quella automobilistica», afferma Knorr. «Dagli obiettivi di Scope 1 e Scope 2 si evince che usiamo pochissima acqua, che utilizziamo sempre più energia da fonti rinnovabili e che ne produciamo anche». Focalizzandosi su Scope 1 e Scope 2, ovvero le emissioni sotto il suo diretto controllo, CCL intraprende costanti azioni di miglioramento, come l’installazione di nuovi impianti di filtrazione e depurazione dell’aria. Con il posizionamento di pannelli solari, inoltre, punta a coprire fino al 25% del fabbisogno energetico di alcuni siti produttivi. In una prospettiva più ampia, il gruppo è impegnato a raggiungere obiettivi ambiziosi nell’ambito dello Scope 3, ovvero ridurre le conseguenze delle proprie attività correlate all’approvvigionamento di materie prime, al trasporto di semilavorati e prodotti finiti, alle
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emissioni prodotte da viaggi di lavoro e ai trasferimenti quotidiani dei dipendenti. «La sostenibilità fa parte del DNA aziendale da sempre, ma da quando i nostri clienti lo considerano prioritario abbiamo adottato un approccio più strategico», sottolinea Knorr. «Per esempio, abbiamo investito in un software che misura la nostra impronta ambientale, in un’agenda e in una road map di sostenibilità.» Essendo un’azienda manifatturiera e trasformatrice, naturalmente, CCL considera le attività di ricerca e sviluppo, e l’investimento in tecnologie all’avanguardia, parte integrante del suo vantaggio competitivo, e un possibile contributo al raggiungimento dei suoi
obiettivi ambientali. Il gruppo, ad esempio, considera l’assorbimento energetico tra i criteri cruciali nella scelta dei macchinari, e punta a sviluppare programmi avanzati di riciclo in collaborazione coi propri fornitori. Rientrano in quest’ambito le partnership con i produttori di film autoadesivi (tra cui Avery Dennison e UPM Raflatac) per il recupero e il riciclo dei liner, sia presso i siti CCL (come già avviene in Scandinavia), che presso i clienti. La sfida è ridurre del 90% i rifiuti inviati in discarica entro il 2025. «Quando il nostro Corporate Social Responsibility Team ha iniziato a misurare l’impronta di carbonio, abbiamo tracciato una linea di base e ci siamo dati una finestra temporale», spiega Knorr. «In
quest’ottica, oggi CCL lavora sia su obiettivi di lungo periodo, che su target annuali». L’importanza di “pensare positivo” a livello aziendale Per coinvolgere tutta l’organizzazione nel raggiungimento degli obiettivi, CCL Label ha introdotto “The Positive Program”, un’iniziativa finalizzata a condividere con tutti i dipendenti i punti chiave e le priorità nell’ambito della strategia ambientale. Il coinvolgimento è a tutti i livelli, sebbene le figure chiave siano i membri del management e la forza commerciale, che è più esposta al dialogo con clienti, fornitori e partner. In quest’ambito rientra The Positive Academy, un
meeting leaders ‖ 3) e 4) CCL Label produce etichette adesive, sleeve e packaging cilindrico per grandi marche e retailer.
programma di workshop aperto a tutti i dipendenti, in cui vengono approfonditi aspetti tecnici, legislativi e pratici. Nel programma rientrano sessioni di condivisione delle best practice messe a punto da singole divisioni e stabilimenti. Dall’autunno 2022, CCL edita inoltre la rivista “Sustainable Label Love!”, al fine di rendere più comprensibile e godibile un tema complesso. Sebbene The Positive Program interessi ogni divisione e individuo nel gruppo, è tuttavia inevitabile che il raggiungimento degli obiettivi sia condizionato dai singoli contesti geografici, politici e sociali. «La consapevolezza ambientale è più radicata nei Paesi UE, in Scandinavia, e sorprendentemente anche in Asia, dove crescono gli investimenti in energie rinnovabili e siti di riciclo», riferisce Knorr. «Anche Nord America e LATAM si stanno muovendo, ma più lentamente, in parte a causa di una minore sensibilità dei clienti. In Australia, che è rimasta a lungo alla finestra, il dialogo sulla sostenibilità si sta scaldando molto». A fronte di obiettivi tanto ambiziosi, CCL Industries ha creato una squadra per monitorare e attuare le politiche sulla sostenibilità. A livello corporate, un team di quattro persone si occupa esclusivamente di raccogliere e analizzare i dati sull’impronta di carbonio. Ogni divisione, poi, impiega manager dedicati esclusivamente al miglioramento delle prestazioni ambientali delle unità produttive. Presso ciascuno stabilimento, infine, c’è un facility manager che dedica parte del suo tempo alla sostenibilità. I membri del team, a tutti i livelli, si incontrano regolarmente per condividere obiettivi, risultati e metodologie di lavoro. Una responsabilità condivisa Nonostante una profonda cultura aziendale della sostenibilità, per CCL il raggiungimento di risultati concreti dipende spesso dal coin-
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volgimento di controparti esterne. A partire dai concorrenti, corresponsabili nell’influenzare e supportare clienti e decision maker. «Il nostro Sustainability Network include innumerevoli interlocutori tra cui consorzi di riciclo, associazioni, unioni di fabbricanti di contenitori in plastica e packaging flessibile», spiega Knorr. «Con loro abbiamo vari progetti industriali aperti, cui spesso contribuiscono anche nostri competitor». Al tempo stesso, la comprensione e accettazione di materiali e tecniche sostenibili da parte di grandi e piccole marche, può accelerarne considerevolmente l’adozione. Ma anche in questo caso, la situazione è condizionata da numerosi fattori esterni, e dai reali livelli di compe-
tenza degli acquirenti. «L’avversione dei consumatori alle plastiche monouso, responsabili dell’inquinamento degli oceani, ha provocato un moto positivo nel campo del food, del beverage e del personal care, mentre l’healthcare è più lento», sottolinea Knorr. «I retailer e i grandi brand sono più sensibili ed esigenti, mentre i piccoli produttori sono meno preparati. Abbiamo clienti competenti, che creano internamente linee guida e procedure, mentre altri vanno guidati passo per passo». Per accelerare l’adozione di imballaggi sostenibili, CCL ha avviato un percorso di formazione del suo team commerciale attraverso The Positive Academy, con l’obiettivo di trasformare i venditori in con-
sulenti preparati a dialogare con il cliente su materie prime e riciclabilità del prodotto, e a coordinare attività di testing, validazione e certificazione. «Due anni fa molti erano interessati a prodotti più sostenibili, ma spesso la conversazione si arenava sui maggiori costi correlati», spiega Knorr. «Oggi il 100% degli interlocutori è interessato, e almeno il 60% di loro avvia un progetto di packaging sostenibile». Un ulteriore passo avanti è la decisione di CCL di aprire The Positive Academy all’utenza esterna, a partire da clienti esistenti, studenti di design industriale e di packaging design. Per ampliare il suo bacino di influenza, inoltre, il gruppo presenta la sua innovazione alle con-
meeting leaders ‖ 5) e 6) Il nuovo edificio di Dornbirn, in Austria, ospiterà la produzione di shrink sleeve e sarà il sito produttivo più green del gruppo CCL Industries.
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Anche per stampa e nobilitazione, laddove possibile, il gruppo impiega coloranti e chimici non tossici, approvati per il contatto col cibo e a ridotto impatto ambientale. Per creare packaging efficaci e sostenibili, il team di R&D di CCL coinvolge costruttori di macchinari, produttori di inchiostri e chimica di processo, marche e retailer. «L’impatto di un’etichetta si compone di mille variabili, che riguardano i materiali di cui è fatta, ma anche il supporto su cui andrà applicata», rimarca Knorr. «Per questo, in ogni progetto, il nostro team applica le linee guida del design for recycling e persegue lo sviluppo congiunto con tutti i membri della value chain».
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Alla prova dei fatti
ferenze sulla sostenibilità in tutto il mondo. Ultimo fattore dirimente è l’impatto che il legislatore può avere sulle pratiche di acquisto, consumo e riciclo degli imballaggi. Anche in quest’ambito, la situazione è condizionata da barriere culturali, interessi particolari, usi e consuetudini dei consumatori. Operando in sei continenti, CCL adatta la sua strategia ambientale alle regolamentazioni locali. «La legislazione più ambiziosa è quella dell’Unione Europea, sebbene talvolta i Paesi membri fatichino a trovare un compromesso. Mentre altri Paesi passano all’azione più velocemente, come per esempio il Sud Africa, che ha bandito il PVC dalle etichette sleeve», spiega Knorr. «Lo stesso vale per
l’Extended Producer Responsibility (EPR), che prevede imposte applicate alle marche che immettono packaging sul mercato. Oggi la maggior parte dei Paesi applica ancora un costo al chilo, ma finalmente si inizia a parlare di un’eco-modulazione, che premia il packaging progettato per il riciclo». Verso prodotti e siti green Nei suoi laboratori di ricerca e sviluppo, nelle varie divisioni del gruppo, CCL Industries è impegnata nella formulazione di prodotti più sostenibili e riciclabili. Uno dei più interessanti è EcoStretch, una soluzione a ciclo completo per l’applicazione di etichette sleeve su bottiglie con
vuoto a rendere, che prevede la fornitura, la rimozione, il ritiro, la deinchiostrazione e il riciclo dell’etichetta, oltre che l’utilizzo del materiale riciclato per la produzione di nuove sleeve. Pensato per il packaging in plastica destinato al riciclo, EcoFloat è invece un materiale per etichette sleeve basato su molecole (denominate poliolefine) che consentono una separazione perfetta e automatica dell’etichetta dal contenitore per galleggiamento, migliorando la qualità del PET riciclato. Per ridurre l’impatto ambientale della sua produzione di etichette adesive, CCL si impegna anche a utilizzare frontali e liner più leggeri, e materiali ad alto contenuto di PET riciclato da post-consumo.
CCL Industries è una delle oltre 3.900 aziende nel mondo che hanno aderito all’iniziativa Science Based Targets, che si propone di agire per contenere il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5 °C, come previsto dall’Accordo di Parigi del 2015. Un impegno che sta conducendo il gruppo a un sostanziale ripensamento del suo modo di operare e di produrre. In quest’ambito rientra un piano di efficientamento energetico dei siti produttivi e di completa ricostruzione di alcuni di essi. Emblematico è il progetto da 50 milioni di euro per il nuovo sito CCL Label di Dornbirn (Austria), destinato a rimpiazzare l’attuale stabilimento di Hohenems nonché a raddoppiarne la capacità produttiva di shrink sleeve. Con una superficie di 13.000 m² calpestabili, l’edificio sarà il più green mai costruito dal gruppo, avrà tetti ricoperti di vegetazione, e sarà riscaldato grazie agli impianti di recupero del calore prodotto da macchinari, compressori e postcombustori. «Il nuovo sito di Dornbirn, che sarà completato nel 2023, è il modello che ispirerà tutti i nuovi siti CCL del futuro», conclude Knorr.
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strategie Il leader negli imballaggi farmaceutici, oggi parte di MM Group, da mesi utilizza con soddisfazione Landa S10 per produrre crescenti quantità di piccoli lotti
Essentra Packaging valida la tecnologia digitale di Landa nei suoi flussi di produzione di Lorenzo Villa
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ondata nel 1911 da Percy Philip Payne per produrre nastri in cotone per l’industria tessile britannica, in oltre un secolo di vita Essentra Packaging ha subito innumerevoli trasformazioni. L’azienda, che è oggi parte di MM Group, è un fornitore globale di soluzioni di packaging, con una specializzazione negli imballaggi secondari per il mercato farmaceutico. Al pari di molti suoi pari-
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grado, il converter ha affrontato le sfide imposte dalla globalizzazione, accrescendo la sua presenza globale e le sue quote di mercato sia attraverso acquisizioni che per crescita organica. Con 21 siti produttivi,che si aggiungono agli 8 siti di MM Group già esistenti, Essentra Packaging affronta ogni giorno le sfide imposte da una supply chain discontinua, e dal rispetto di regolamentazioni stringenti. Per assecondare i bisogni e le urgenze di
produttori globali e locali, il gruppo è in grado di fornire una vasta gamma di imballaggi in cartone teso, etichette adesive e materiale stampato conforme alle regolamentazioni e al tempo stesso accattivante agli occhi dei consumatori. Per raggiungere i suoi obiettivi, il converter investe per efficientare i suoi flussi di lavoro, equalizzare la qualità del prodotto e migliorare il time to market, ottimizzando la gestione di grandi e piccoli lotti, nonché di prodotti
ad alto grado di personalizzazione. Sebbene il packaging resti un mercato di alti volumi, la crescente proliferazione del prodotto e la frammentazione delle commesse che ne deriva hanno stimolato la domanda di piccoli quantitativi e accresciuto il ricorso alla stampa digitale. Così, a maggio 2022, l’azienda ha introdotto una macchina da stampa Landa S10 presso il ‖ In alto: la macchina da stampa Landa S10 installata da Essentra Packaging.
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Mark King Head of Technical, di Essentra Packaging
“Il 90% dei nostri impianti sono in formato B1 e scostarci da questo standard avrebbe generato inefficienze. sito di Bradford, nel Regno Unito. Apripista del digitale Sebbene Essentra Packaging abbia raggiunto i più alti livelli di efficienza nei suoi workflow di stampa offset, l’azienda utilizza la tecnologia digitale per eseguire numerose commesse, specie nel campo delle etichette e delle scatole in cartone teso. Per garantire la piena equalizzazione qualitativa e cromatica su qualunque tecnologia, in tutti i siti produttivi, il gruppo possiede un sistema di gestione colore centralizzato basato sulla tecnologia GMG, e impiega sofisticate tecnologie per il proofing, sia stampato che a schermo. A coordinare il complesso ecosistema tecnologico è Mark King, Global Head of Technical di Essentra Packaging, insieme a un team di ingegneri. «Una delle mie sfide è fare sì che le nostre macchine da stampa e converting riproducano perfettamente l’artwork del cliente, sempre e ovunque», afferma King. Se la tecnologia digitale occupa già spazi rilevanti nel campo della stampa commerciale e dell’etichetta, il suo tasso di adozione nel cartone teso resta trascurabile. Già da tempo, tuttavia, il gruppo indaga e investe nella tecnologia di stampa digitale a foglio. Una delle sperimentazioni più avanzate è quella condotta presso il sito di Madrid, dove l’azienda ha adot-
tato il digitale per assecondare il crescente bisogno di basse tirature dei suoi clienti. «Siamo partiti nel 2017 con una HP Indigo 30000 in formato B2+, l’unica opzione disponibile a quel tempo, per esplorare le possibilità del digitale nel folding carton», spiega Laura Lopez, Marketing Manager Packaging di Essentra Packaging. «È stata una scelta vincente, che ci ha permesso di acquisire esperienza e di mostrare ai clienti i benefici del digitale». Insieme al motore di stampa a 7 colori alimentato con ElectroInk, l’azienda utilizza la suite software HP SmartStream Designer, che include gli applicativi Mosaic e Collage per la creazione e la gestione di layout e dati variabili.
«La tecnologia HP è stata e resta un asset fondamentale», sostiene Marga Romo, Head of Marketing di Essentra Packaging. «Grazie alla stampa digitale possiamo produrre pre-serie di imballaggi, inserire codici variabili e codici serializzati, e ridurre sensibilmente scorte di magazzino e scarti». La sfida del formato B1, e lo scetticismo dei brand owner Mentre la filiale spagnola muove i primi passi nella stampa digitale del cartone teso, Essentra Packaging prosegue a livello di gruppo nella sua investigazione. Sin dal suo lancio nel 2012, la tecnologia inkjet di Landa, ribattezzata “Nanografia” dal costruttore isra-
‖ 1) e 2) Nei suoi 22 siti produttivi Essentra realizza packaging in cartone teso, etichette, leaflet e foil stampato.
eliano, è nel mirino del converter britannico. Tuttavia, sebbene il formato B1, la qualità e la produttività di Landa S10 solletichino gli appetiti dell’azienda, lo stadio di maturazione della piattaforma non viene giudicato sufficiente per una produzione industriale. «La larga parte dei nostri impianti è in formato B1, e scostarci da questo standard avrebbe generato inefficienze», sottolinea King. «Seguivamo Landa da tempo, e il loro approccio ci ha conquistati. Sapevamo che il rilascio di un motore di stampa stabile era solo questione di tempo».
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strategie ‖ 3) e 4) Landa S10 è già impiegata regolarmente nella produzione di progetti variabilizzati, e come alternativa efficiente all’offset nei quantitativi più piccoli.
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Marga Romo Head of Marketing di Essentra Packaging
“Grazie alla stampa digitale possiamo produrre pre-serie, inserire codici promozionali univoci, e ridurre sensibilmente scorte di magazzino e scarti.”
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A persuadere Essentra che è tempo di investire è una demo dell’attrezzatura, nel 2019. Vedere Landa S10 all’opera su piccole e grandi tirature, con diversi cambi lavoro, è la prova che il sistema è finalmente pronto. Più ancora dei propri standard qualitativi ed economici, tuttavia, per Essentra Packaging è cruciale che la tecnologia Landa risponda ai requisiti tecnici e qualitativi dei suoi clienti. «Benché potenzialmente vantaggiosi per il ciclo di vita dei loro prodotti, i clienti non amano i cambiamenti, e tendono a innervosirsi», rimarca King. Al fine di rendere la trasformazione digitale più serena e assimilabile, il gruppo decide così di coinvolgere strategicamente mar-
che e designer in un processo di validazione della tecnologia digitale, ottenendo approvazione e incoraggiamento. «Organizziamo spesso sessioni formative su come comunicare coi clienti, e come accrescere la cultura digitale a tutti i livelli, anche all’interno», spiega Romo. «Il messaggio che lanciamo è che una larga percentuale di lavori è ancora adatta all’offset, e che puntiamo a un approccio ibrido». Una profonda cultura digitale dal design alla produzione Sempre più spesso, il team aziendale è coinvolto nei processi di creazione e progettazione dei suoi clienti e si impegna a identificare e
suggerire loro i potenziali benefici della stampa digitale. «Tutti cercano qualcosa di nuovo, e sono disposti a valutare nuove opzioni», afferma Lopez. «Per esempio, micro tirature per studi clinici, o per farmaci molto specifici che vengono prodotti in piccole e piccolissime quantità». Anche nell’industria farmaceutica, vera roccaforte del gruppo, i clienti percepiscono già l’efficienza della stampa digitale nelle loro commesse, specie nel campo della regolamentazione e dell’anticontraffazione. A partire dai processi di numerazione, serializzazione e codifica delle confezioni, oltre che nei meccanismi di autenticazione governati dalla blockchain. In alcune nicchie del mercato farmaceutico, come i prodotti per il benessere animale, è altresì necessario realizzare innumerevoli varianti grafiche e testuali di una confezione, pur a fronte di pochi pezzi. Per combinare flussi di dati variabili all’interno di layout grafici complessi, e verificare l’integrità del dato, Essentra Packaging impiega potenti digital front-end, che dialogano con gli applicativi Esko WebCenter e Automation Engine. «Dobbiamo poter verificare, rasterizzare e convertire i file in tempo reale», spiega King. «E dobbiamo ottenere un report di validazione conforme alle richieste del cliente». Per le produzioni che integrano stampa offset e codifica digitale, la serializzazione avviene invece su una linea inkjet parallela, installata direttamente sulle macchine di piegatura e incollatura, dotata di camere per la lettura dei codici. Luci e ombre di una tecnologia digitale di rottura Portando sul mercato una macchina da stampa digitale in formato B1 da 6.500 fogli/h, Landa Digital Printing ha lanciato una sfida epocale in termini di prestazioni, qualità, affidabilità ed economici-
See. Touch. Feel.
L’allegria italiana su un pack edizione limitata di Venchi. Metallizzazione digitale: DM–SMARTLINER Rilievi a secco: hinderer + mühlich
strategie ‖ 5) Un operatore preleva un foglio da verificare dall’impilatore di Landa S10. 6) I processi e i prodotti di Essentra aderiscono alle rigide regolamentazioni dell’industria farmaceutica.
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sia su carte naturali che patinate non pretrattate. Una volta profilato il materiale, è altresì possibile realizzare la prova colore e la tiratura definitiva sullo stesso engine. Un aspetto interessante dell’introduzione di Landa S10 riguarda le reazioni dei tecnici di stampa e prestampa, abituati da decenni a lavorare in flussi di lavoro offset. «Quando visito la sede di Bradford, trovo il tempo di parlare con chi lavora sulla macchina, e il feedback è molto positivo», racconta King. «Gli operatori vedono i vantaggi di Landa S10 e ne apprezzano l’interfaccia. Ovviamente, come ogni macchina da stampa, anche Landa S10 richiede un minimo di manutenzione. Ma si tratta di attività semplici, nonché imprescindibili per aderire ai requisiti di alta qualità dei nostri clienti».
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Verso il rimpiazzo dell’offset?
Laura Lopez Mktg Manager Packaging di Essentra Packaging
“Siamo partiti nel 2017 per esplorare le possibilità del digitale nel folding carton. Quella di HP è stata una scelta vincente che ci ha permesso di acquisire esperienza.”
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tà. Una sfida che, analizzando l’esperienza di Essentra Packaging, può dirsi sostanzialmente vinta. Benché il converter continui a produrre gli alti volumi in offset, le tirature digitali di alcune migliaia di fogli sono già una realtà e sono in costante aumento. «Landa S10 produce a una velocità costante di 6.500 fogli/h, senza accelerazioni né decelerazioni», spiega King. «Benché sia la metà del valore di punta di una macchina offset, questo la rende più rapida ed efficiente della tecnologia analogica su molti lavori». Grazie alla sua tecnologia di imaging, che prevede la formazione dell’immagine su un belt di trasporto riscaldato, e il successivo trasferimento “one shot” sulla
carta, Landa S10 ha consumi di colorante più bassi rispetto ad altri motori di stampa inkjet. Il consumo effettivo, poi, è facilmente preventivabile dal software dell’attrezzatura. C’è infine da rimarcare che le lavorazioni digitali, per il loro minore time to market e il maggior valore percepito, hanno normalmente prezzi di vendita superiori. Sul fronte qualitativo, l’alta risoluzione e la ridotta dimensione di goccia delle teste Fujifilm SAMBA, un dot gain quasi inesistente e i 7 canali colore (CMYKOGB) consentono di eguagliare o eccedere sia lo spazio colore dell’offset che quello di altri motori di stampa digitali, nonché di riprodurre la quasi totalità delle tinte piatte PANTONE,
Landa S10 sta dando i risultati sperati nel Regno Unito e, se il trend sarà confermato, Essentra Packaging è pronta a considerare future installazioni analoghe in altri siti. C’è da chiedersi se Landa, e il digitale, possano aspirare a sostituire gradualmente la stampa offset, e in quali segmenti. «Credo sia troppo presto per dire che Landa o qualsiasi altra soluzione digitale possano sostituire l’offset», conclude King. «Vediamo Landa, e il digitale, come una tecnologia complementare, che renderà le nostre macchine offset più efficienti, eliminando le piccole tirature dal programma e consentendo loro di concentrarsi sui lotti più lunghi, per i quali sono più convenienti». Nel corso del 2022, Landa Digital Printing ha annunciato numerose vendite e installazioni in Europa e Nord America, nonché un potenziamente del suo team commerciale e l’apertura di un sito produttivo in Olanda per raddoppiare la produzione di consumabili.
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strategie Con la piattaforma modulare GT-360, e la nobilitazione digitale Jet D-Screen, il costruttore italiano fa breccia nel cuore, e nei fatturati, dell’etichettificio francese
La tecnologia ibrida Cartes accresce lo splendore, e il business, di LP2i Etiquettes di Lorenzo Villa
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P2i inizia la sua attività nel 1989 come fornitore di consumabili e materiale informatico per l’ufficio. Dal 2010, sotto la guida del suo eclettico fondatore, Patrice Neri, l’azienda francese si converte alla produzione di etichette autoadesive. Basata da sempre nel dipartimento delle Alpi Marittime, a pochi chilometri da Nizza, per oltre un decennio LP2i Etiquettes cresce senza sosta, ritagliandosi un posiziona-
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mento unico tra concorrenti storici e blasonati. «Il settore dell’etichetta ci attraeva, e credevamo ci fossero tante lacune da colmare», spiega Neri. «Per questo lo abbiamo approcciato applicando paradigmi digitali, e introducendo livelli inediti di servizio, efficienza e qualità». LP2i è un’azienda a ciclo completo, che incorpora ufficio tecnico, grafica, prestampa, stampa offset e flexo HD, serigrafia e stampa digitale. Ogni anno, l’etichettificio
si aggiudica numerosi premi per le sue etichette nobilitate, e già da tempo ha ottenuto il riconoscimento “Imprim’Vert” per l’impegno a ridurre il suo impatto ambientale nei processi produttivi. Dal 2014, introducendo la prima Xeikon 3300, LP2i ha avviato la progressiva digitalizzazione dei suoi processi produttivi, con l’obiettivo di offrire ai suoi clienti un workflow completamente digitale, dall’idea alla spedizione. In quest’ottica, a dicembre 2021
l’azienda ha installato una linea ibrida Cartes GT-360, equipaggiata con l’innovativa unità di nobilitazione digitale Jet D-Screen. Con un fatturato di circa 5 milioni di euro (2021) e 11 collaboratori, LP2i ha scommesso sulla partnership con il costruttore italiano per diversificare e completare la sua offerta. ‖ In alto: la linea Cartes GT-360 completa di stampa serigrafica, Jet D-Screen, hot foil e fustellatura semirotativa.
strategie ‖ 1) Il reparto di prestampa di LP2i prepara e modifica con facilità i file di verniciatura per la Jet D-Screen. 2) Etichette nobilitate in uscita dalla linea Cartes GT-360.
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antieconomico». L’introduzione di Cartes GT-360, con la sua facilità d’uso e i tempi di avviamento ridotti, consente in breve tempo a LP2i di creare prodotti più preziosi per i suoi clienti esistenti, e di acquisirne di nuovi. Jet D-Screen, in particolare, spalanca nuove e inattese prospettive applicative e di business. I vantaggi di Jet D-Screen Un converter multidisciplinare LP2i annovera tra i suoi clienti produttori regionali e nazionali nei settori agroalimentare, vinicolo, cosmetico e industriale. L’azienda realizza etichette per vini di pregio e champagne, birre artigianali, olio d’oliva, confetture, prodotti di bellezza e integratori alimentari. Grazie alle molte competenze interne, e alle sue tecnologie, LP2i può altresì mettere in campo soluzioni per la tracciabilità, l’anticontraffazione e la variabilizzazione del prodotto. A prescindere dal settore, tutte le etichette di LP2i si distinguono per un livello qualitativo estremo. «Investiamo in una costante ricerca e sviluppo sul design funzionale ed estetico del prodotto», spiega Neri. «La nostra priorità è fornire ai nostri clienti etichette funzionali e sbalorditive, che li facciano risaltare tra i concorrenti». Per perseguire i suoi scopi, LP2i ha costituito un gruppo di consulenti in grado di affiancare il cliente sin dai primi passi, focalizzandosi sulla compatibilità dell’etichetta con il suo supporto finale, su temperatura e umidità di utilizzo, durata, riposizionabilità, riciclabilità, e conformità a eventuali regolamentazioni. Parallelamente, l’ufficio tecnico si concentra sul valore estetico del prodotto, definendo quali tecniche impiegare per valorizzare l’intento creativo della marca e del designer.
Il rimpiazzo della serigrafia provoca una rivoluzione ibrida Da sempre, qualità e spirito di innovazione guidano le scelte tecnologiche di LP2i, che nel suo parco macchine annovera una Xeikon CX300 a toner e una Xeikon PX3300 inkjet, oltre che svariati sistemi di verniciatura serigrafica e applicazione di foil. Ad avviare la relazione con Cartes, nel 2020, è l’esigenza di rimpiazzare una macchina serigrafica ormai obsoleta. «È stato il team di GIC, un fornitore che ci accompagna da 25 anni, a presentarci la piattaforma Cartes GT-360 e Jet D-Screen», racconta Neri. «Per noi è stata una folgorazione. Abbiamo capito subito che
quello era il nostro futuro». Dopo una serie di test approfonditi, LP2i ordina una linea GT-360 completa di unità per stampa flexo semirotativa, stampa serigrafica, nobilitazione digitale (Jet D-Screen), hot foil 3D e fustellatura semirotativa. Una configurazione che consente a LP2i di estendere i suoi servizi di nobilitazione. «GT-360 combina nella stessa linea il meglio della tecnologia analogica e di quella digitale, il passato e il futuro», spiega Neri. «Oggi possiamo proporre a tutti i nostri clienti un’infinità di finiture e nobilitazioni, senza attività tecniche aggiuntive, riducendo tempi e costi. È qualcosa che prima era tecnicamente impossibile, o quantomeno
Sia nella versione multi-pass (quella adottata da LP2i) che in quella single-pass, Jet D-Screen offre ai converter e ai loro clienti innumerevoli vantaggi rispetto a un sistema di verniciatura serigrafico. Anzitutto non richiede la produzione di telai, poi consente avviamenti e cambi lavoro fulminei, rendendo vantaggiose anche produzioni di pochi metri lineari. Inoltre, l’unità consente di effettuare verniciature e metallizzazioni con dati e design variabili. «Con Jet D-Screen possiamo realizzare prototipi, piccole serie e prodotti unici», sottolinea Neri. «Inoltre, siamo in grado di eseguire ristampe veloci di progetti complessi, e di completare molti più lavori nella stessa giornata». Grazie alla workstation integrata,
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strategie 3
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‖ 3) e 4) Etichette realizzate da LP2i con Xeikon e Cartes GT-360. 5) Da sinistra, Enrica Lodi di Cartes, Pietro Silvi di GIC e Patrice Neri di LP2i Etiquettes.
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Patrice Neri Titolare di LP2i Etiquettes
“Oggi possiamo proporre a tutti i nostri clienti un’infinità di finiture e nobilitazioni, senza attività tecniche aggiuntive, riducendo tempi e costi.”
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e all’interfaccia utente touch, Jet D-Screen consente di memorizzare e richiamare i file di verniciatura relativi a lavorazioni già eseguite, nonché le relative impostazioni, che l’operatore può modificare facilmente. Grazie all’architettura multi-pass, e all’impiego di teste inkjet a goccia variabile ad elevato deposito, il sistema produce fino a 7 diversi spessori di vernice sullo stesso lavoro, fino a 800 micron. L’alta risoluzione di stampa, inoltre, consente di verniciare anche dettagli estremamente sottili. In abbinamento con l’unità di foiling e lo speciale forno progettato da Cartes, Jet D-Screen rende possibile la creazione di effetti a spessore come l’oro colato 3D. Sia la verniciatura che la laminazione digitale
sono compatibili con la maggior parte delle carte naturali e patinate, e con tutte le tecniche di stampa, ampliando al massimo i campi applicativi di Jet D-Screen. «Se combiniamo le funzionalità analogiche e digitali di GT-360, otteniamo una varietà di effetti straordinaria», evidenzia Neri. «Tutto in un solo passaggio, e con una facilità d’uso sorprendente». Tecnologia, consulenza e servizio, per crescere insieme Al di là delle funzioni di stampa e nobilitazione, LP2i si avvantaggia delle innumerevoli soluzioni tecniche esclusive (e talvolta brevettate) di GT-360. Grazie alla tecnologia Image Distortion System,
per esempio, l’unità di fustellatura Cartes è in grado di compensare eventuali variazioni dimensionali fino a ± 20% nel senso di lunghezza della bobina. Il dispositivo LOL (Label On Label), consente invece di applicare un’etichetta sull’altra partendo da due diverse bobine. L’esclusiva funzione di Depastillage, infine, permette di realizzare finestrature sull’etichetta, rendendo visibile il prodotto all’interno della confezione. «Cartes progetta e costruisce ogni cosa al suo interno, con la cura e la qualità tipiche della meccanica italiana», conclude Neri. «Avendo il pieno controllo della sua ricerca e sviluppo, ci garantisce anche un servizio post-vendita competente, e un’evoluzione costante del prodotto». Per LP2i e per il suo fondatore, il cui nonno è originario di Campogalliano (a pochi chilometri dalla sede di Cartes) la relazione con il costruttore italiano si è trasformata in un legame tecnologico e affettivo indissolubile. Per il futuro, la più grande sfida dell’etichettificio, che si accinge a introdurre nuove soluzioni Cartes, è rispondere sempre meglio alle richieste dei clienti, creando per loro etichette sempre più accattivanti, oltre che complesse dal punto di vista tecnico.
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strategie Con il supporto di B+B International, l’azienda ha creato un reparto automatizzato basato sul gestionale Packway, due Kongsberg C64, Durst Rho P5 e ArtiosCAD
Con Packway e Kongsberg, Graphic Service costruisce la “POP factory” in chiave 4.0 di Lorenzo Villa
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l punto vendita è sempre più un luogo esperienziale, dove il consumatore entra a contatto con le marche attraverso una miriade di stimoli visivi e strumenti di comunicazione, a partire da packaging e display. Il mercato della stampa, più di altri, beneficia di questo trend, grazie alla crescente domanda di grafiche ed espositori temporanei e durevoli, realizzati nei materiali rigidi e flessibili più disparati. Costitui-
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ta nel 1997, la bolognese Graphic Service non è ancora un nome blasonato in questo campo, ma si prepara a cambiare le regole del gioco. L’azienda, infatti, coniuga l’esperienza commerciale nel retail d’alta gamma di Susanna Tellarini, sua fondatrice, con le competenze tecniche di Davide Brandolini, uno degli apripista italiani nell’ambito degli espositori cartotecnici. Con la sua Espo Service, negli anni Novanta, Brandolini dà vita a una delle prime
realtà interamente digitali per la produzione di materiali POP in cartone ondulato. Un progetto che, con l’ingresso in Espo & Cartotec nel 2008, assume dimensioni industriali. «Avevo capito che design, stampa, converting, confezionamento, spedizione e montaggio sul punto vendita erano inscindibili», spiega Brandolini. «Solo controllando interamente il processo potevamo offrire risposte a brand e retailer». Un’intuizione che l’imprenditore
affina negli anni, e che oggi è alla base del progetto di trasformazione di Graphic Service da affermata società commerciale a realtà produttiva innovativa. Per dare corpo alla sua strategia di sviluppo, a settembre 2021 l’azienda ha investito in macchinari e flussi di lavoro, tra cui due sistemi di taglio digitale Kongsberg C64. ‖ In alto: il sistema di taglio Konsgberg C64 in funzione presso il sito produttivo di Graphic Service.
strategie ‖ 1) Il mettifoglio i-BF60 consente di alimentare pile di materiali alte fino a 915 mm, anche su due file affiancate. ‖ 2) Davide Brandolini con Davide Dal Col di B+B International.
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I vantaggi di Kongsberg e della produzione automatizzata
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Vent’anni di cultura digitale per le sfide del POP di domani Per comprendere le scelte tecnologiche di Graphic Service è necessario fare un tuffo nel passato. Nel 2002, sotto la guida di Brandolini, Espo Service è tra le prime aziende in Italia ad acquistare una Kongsberg iXL22 abbinata a una stampante Durst, seguita a ruota iXL44. Allo stesso modo, Espo Service è tra i primi utilizzatori europei di Kongberg DCM, il primo sistema di taglio totalmente automatico sul mercato. Da quel momento, in azienda si avvicendano i modelli XP44 e XP Auto, C44 e C64. «Ho acquistato varie Kongsberg e stampanti industriali, evolvendo
l’offerta da semplici prototipi in cartone rivestito a grandi volumi di espositori complessi», racconta Brandolini. «È una tecnologia che non ha mai smesso di crescere in qualità e produttività». Forte del suo credo digitale, e di una visione imprenditoriale chiara, nel 2017 Brandolini disegna la “nuova” Graphic Service come un’azienda a ciclo completo, con un reparto di design grafico e strutturale con applicativi CAD 3D, e un reparto di stampa e fustellatura digitale completamente automatizzato. Così organizzata l’azienda bolognese sviluppa un fatturato di oltre 5 milioni di euro (2021) ed è specializzata in piccole e medie tirature di espositori per clienti di fascia
premium. Tra i suoi clienti affezionati, Graphic Service annovera marche della profumeria, della moda e del lusso, tra cui Douglas, Sephora, Louis Vuitton, Coccinelle, oltre a grandi retailer e insegne della GDO. Per loro Graphic Service crea soluzioni espositive chiavi in mano, garantendo tempi di consegna ridotti, personalizzazione spinta e un controllo maniacale della qualità. «Oggi stanno tornando di moda le piccole superfici e i negozi di prossimità, e anche la GDO è sempre più frazionata», racconta Brandolini. «Per questo, i nostri clienti ci chiedono dalla reglette al cubo in cartone, fino all’intero allestimento, spesso personalizzato per ogni singolo punto vendita».
Messo a punto il business plan, a fine 2020 Graphic Service è pronta a investire in tecnologia. L’obiettivo della proprietà non è solo acquisire macchinari performanti, ma costruire un workflow efficiente dal design alla consegna, e implementare un software in grado di gestire le commesse, tenere sotto controllo la produzione e pianificare le attività. L’azienda punta altresì alla completa automazione del processo, dalla preparazione del file all’imposition, fino al carico e allo scarico dei pannelli in fase di stampa e taglio. «Se vuoi davvero automatizzare, non puoi farlo a compartimenti stagni», afferma Brandolini. «Un flusso completamente automatizzato, in grado di eseguire lavorazioni ripetitive 24/7 con ridotto presidio dell’operatore, è oggi l’unica via per essere competitivi». Per la sua nuova unità produttiva, Graphic Service acquista due sistemi Kongsberg C64, uno dei quali completo di mettifoglio i-BF60 e impilatore i-MS60, in grado di gestire pile di materiale fino a 915 mm da terra, garantendo produzioni ininterrotte di svariate ore, e rendendo economiche le tirature digitali anche oltre i 500-600 fogli. Contestualmente, l’azienda adotta il software di produzione i-cut Suite e il software di progettazione parametrica ArtiosCAD per progettare espositori e imballaggi. Per la stampa, Graphic Service acquista una Durst P5 350 HS con il sistema di carico e scarico P5 Durst Automat, anch’esso pensato per gestire pile di materiale da 900 mm. Completata l’installazione, la produzione inizia con una prevalenza di cartone ondulato e teso fino a 450 g/m², per lo più in formato 160x200 mm, e presto si amplia ai più disparati materiali rigi-
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strategie 3
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‖ 3), 4) e 5) Espositori e allestimenti realizzati da Graphic Service.
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Davide Brandolini Co-owner di Graphic Service
“Ho acquistato numerose Kongsberg e stampanti industriali, evolvendo l’offerta da semplici prototipi in cartone rivestito a grandi volumi di espositori.”
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di, tra cui le plastiche riciclate. Il doppio sistema di telecamere, che legge i marchi di registro sia verso il basso che verso l’alto, permette a C64 di tagliare interi pallet di materiale stampato e laminato, senza voltare la pila. «Eseguiamo programmi di lavoro anche di un intero turno», rimarca Brandolini. «È sufficiente che l’operatore estragga il pallet dallo stacker della Durst, lo posizioni nel feeder della Kongsberg, richiami il lavoro e avvii la produzione, per poi dedicarsi ad altro». La seconda C64 è invece dedicata al taglio e alla fresatura di lastre di Forex, Dibond, e legno, per espositori durevoli, oltre che al mezzo taglio di adesivi e al taglio dei tessuti con l’utensile RotaCut.
Un partner industriale Tra le ragioni che inducono Graphic Service ad affidarsi a B+B International, c’è il desiderio di avere un solo interlocutore in grado di governare ogni aspetto della produzione grafica e cartotecnica, combinando strumenti di design, software di produzione, macchinari e soluzioni gestionali necessari alla startup, e formare operatori senza alcuna esperienza. «B+B ha allocato un team di otto persone, che hanno accelerato enormemente l’avvio della produzione», spiega Brandolini. «Ci sono stati vicini per sei mesi, affiancando e istruendo le nostre persone». Tra le sfide più impegnative, c’è la messa a punto di un sistema
di pianificazione in grado di rilevare i dati in uscita da stampanti e sistemi di taglio, in conformità alle linee guida dell’Industria 4.0. In quest’ambito, B+B mette in campo la sua piattaforma Packway, che consente di monitorare e pianificare ogni singola commessa, accertandosi che i tempi di consegna siano coerenti con quelli concordati all’ordine. Packway gestisce ogni aspetto della produzione di Graphic Service, dal primo contatto con il cliente fino alla consegna dell’ordine, monitorando tutti i centri di costo e di ricavo, e restituendo alla proprietà una situazione economica e finanziaria precisa. Meno outsourcing, più profitti Con Packway, Durst P5 e i sistemi da taglio Kongsberg, Graphic Service ha internalizzato circa l’80% delle lavorazioni precedentemente affidate a fornitori esterni, con ricadute positive su tempi di consegna, controllo della qualità e soddisfazione del cliente. A un anno dall’avvio della produzione, l’unità produttiva lavora già su un turno esteso e, grazie all’alto grado di automatismo e all’affidabilità delle attrezzature, punta a introdurre a breve un turno notturno con minimo presidio dell’operatore.
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strategie Lo stampatore, parte del gruppo OTC e specializzato nella fornitura di materiale per eventi sportivi, introduce con successo il sistema inkjet B2+ di Konica Minolta
Con KM-1e, Compos Center eccelle nei supporti speciali e apre a nuove collaborazioni di Lorenzo Villa
A
l pari di molti degli stampatori digitali più virtuosi, Compos Center affonda le sue radici nel mondo della prestampa. Fondata nel 1982 come service di fotocomposizione, l’azienda comasca è costretta a cambiare pelle con l’avvento del desktop publishing, e a partire dagli anni Novanta investe sistematicamente in tecnologia di stampa digitale. In produzione si avvicendano numerosi
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macchinari a foglio e a bobina, con tecnologia a toner ed ElectroInk, sempre all’insegna di produzioni di nicchia e di altissima qualità per agenzie di comunicazione, produttori di arredamenti d’alta gamma, e tipografie del territorio. Nei primi anni Duemila, Compos Center introduce la tecnologia inkjet di grande formato, includendo tra i propri servizi la stampa su supporti rigidi e flessibili per progetti di allestimento indoor e outdoor. A partire dal
2007, l’azienda avvia una collaborazione strategica con OTC, startup italiana dedicata agli eventi sportivi, fondata da Massimiliano Martinelli e Stefano Larghi, entrambi appassionati di ciclismo. La newco commissiona a Compos Center volumi crescenti di prodotti cartotecnici e promozionali, fino a diventarne il primo cliente. Dieci anni dopo, la decisione dei titolari di Compos Center di cessare l’attività crea le condizioni per il passaggio dell’attività
sotto l’egida di OTC. L’operazione si conclude nel 2018 e coincide un piano di rinnovamento tecnologico, incremento della capacità produttiva digitale e affrancamento dai fornitori esterni. In quest’ottica, ad agosto 2022, Compos Center ha installato una macchina da stampa inkjet Konica Minolta KM-1e in formato B2+. ‖ In alto: la macchina da stampa inkjet Konica Minolta KM-1e, capace di produrre fino a 3.000 fogli B2/h.
strategie ‖ 1) Il reparto di prestampa di Compos Center. 2) Massimiliano Martinelli, co-titolare di Compos Center, supervisiona una lavorazione in corso su AccurioJet KM-1e.
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Un core business nello sport, e l’apertura a nuovi mondi La passione dei suoi fondatori, e tre lustri di attività nel medesimo settore di nicchia, rendono OTC uno dei principali operatori nazionali nel campo della consulenza, dei servizi e dei prodotti per l’organizzazione di eventi sportivi amatoriali. Il campo d’azione di OTC spazia dalla creazione di portali per l’iscrizione e il pagamento, alla gestione informatizzata del cronometraggio, alla fornitura di pettorali, frontalini per ciclismo, adesivi per caschi, pass, coupon, buste, segnaletica, volantini, floor graphics e mille altri oggetti. «L’impatto della stampa in un evento sportivo è sempre più rilevante», sostiene Martinelli. «È per questo che in pochi anni siamo arrivati ad essere il primo committente di Compos Center, con cui abbiamo messo a punto materiali e tecniche di produzione». Tra le sfide tecniche più urgenti ci sono la crescita qualitativa dei prodotti e la loro conformità a criteri di resistenza meccanica e durata, anche in condizioni meteorologiche avverse e su più giornate consecutive di utilizzo. In quest’ottica, la combinazione tra supporto, tecnica di stampa e metodo di finitura e assemblaggio è un fattore cruciale. «In molte manifestazioni podistiche e ciclistiche, come le gare di trail running, i pettorali ven-
gono indossati per decine di ore in condizioni estreme, e devono essere pressoché indistruttibili», spiega Martinelli. «Ecco perché usiamo materiali tecnici, come il Tyvek, e coloranti particolarmente resistenti. Nel suo centro stampa Compos Center annovera una Konica Minolta AccurioPress C6100, stampanti large format in piano e roll-to-roll con tecnologia UV e UVgel, numerosi sistemi di finitura di piccolo formato e un plotter da taglio Zünd G3. KM-1e, il salto di qualità per volumi, formati e spessori Saturata la capacità produttiva interna, Compos Center si rivolge sempre più spesso a stampatori e
cartotecniche esterne per realizzare stampati in offset e in digitale. Per questo, nel 2021, decide di accrescere la sua capacità produttiva. Soddisfatta dei risultati ottenuti con C6100, la proprietà aziendale torna a rivolgersi a Konica Minolta e avvia un’analisi approfondita su volumi, materiali, applicazioni e opportunità di ulteriore diversificazione della sua offerta. La conversazione, inizalmente incentrata su un nuovo sistema a toner, si sposta rapidamente su AccurioJet KM-1e, la piattaforma inkjet in formato B2+ del costruttore giapponese. Ad attrarre Compos Center sono il formato carta di 585x750 mm, la produttività di 3.000 fogli/h (1.500 fogli/h in bianca e volta), la
risoluzione di stampa di 1.200 dpi e la tecnologia inkjet LED UV, simile a quella già utilizzata dallo stampatore nel grande formato, che ben si presta alla stampa su materiali non pretrattati. Per un’azienda di 10 persone, con un fatturato vicino a 1,5 milioni (previsione 2022), l’investimento in KM-1e è tuttavia rilevante, e implica una riflessione approfondita. «Volevamo un sistema che stampasse senza bisogno di primer su supporti speciali, anche fibrosi e non omogenei, con coprenza e registro impeccabili», rimarca Martinelli. «Avendo utilizzato tutte le tecnologie digitali sul mercato, in KM-1 abbiamo intravisto tutti i vantaggi del digitale abbinati alla solidità di una macchina offset». Il team di Compos Center effettua test approfonditi su KM-1e, alimentandola con i materiali più critici, effettuando cambi lavoro rapidi e misurazioni del colore. Tutte le prove producono esiti superiori alle aspettative, tanto che l’azienda finalizza l’ordine nella primavera del 2022. Creatori di prodotti speciali e terzisti di livello premium Compos Center sfrutta le carat-
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strategie 3
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‖ 3) e 4) Materiali per eventi sportivi realizzati da Compos Center per OTC. 5) Il motore di stampa di AccurioJet KM-1, equipaggiato con teste di stampa Konica Minolta da 1.200 dpi.
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Massimiliano Martinelli Co-titolare di Compos Center
“Avendo utilizzato tutte le tecnologie digitali, in KM-1 abbiamo intravisto tutti i vantaggi del digitale abbinati alla solidità di una macchina offset.”
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teristiche di KM-1e per realizzare la maggior parte dei suoi prodotti più ricercati e tecnicamente complessi. Grazie all’asciugatura LED UV a freddo e alla tecnologia Dot Freeze, che previene il dot gain, Compos Center è in grado di stampare su KM1-e materiali trasparenti, lenticolari e metallizzati, così come cartone teso fino a 600 micron (450 in bianca e volta), e ogni genere di carta naturale, patinata e con lavorazioni superficiali, ottenendo sempre fogli perfettamente stesi e pronti per la finitura. Il sistema automatico di controllo e compensazione degli ugelli, inoltre, previene qualsiasi possibile difettosità sui fogli stampati lungo la tiratura. Queste funzionalità, unite all’elevata produttività, con-
sentono oggi a Compos Center di mettere la produttività residua di KM-1e a disposizione di altre tipografie e converter per produrre cataloghi di qualità, stampati multianta e fogli stesi di astucci ed espositori cartotecnici, con tirature che risultano economicamente vantaggiose fino a 2-3.000 fogli. «Gli eventi sportivi sono un business stagionale, che ha il suo picco tra febbraio e novembre, e attualmente copre circa un turno di produzione», spiega Martinelli. «Nei mesi e nei turni residui abbiamo ampia capienza per supportare i progetti di colleghi e partner con con KM-1e». Sul fronte economico, cruciale per offrire servizi conto terzi a prezzi ragionevoli, Compos Center
beneficia del favorevole modello economico di KM1-e, che prevede un contratto di assistenza standard e l’acquisto degli inchiostri “à la carte”. Grazie all’applicativo IJ Manager, integrato nel DFE di Konica Minolta, gli utenti di KM-1e dispongono di un sistema intelligente di gestione dell’inchiostrazione, che consente risparmi fino al 30% senza pregiudicare la qualità del prodotto. Unitamente alla macchina, Compos Center ha adottato il software Accurio Pro Flux 9.2, che utilizza per la gestione e l’imposition dei lavori. Un futuro di autonomia produttiva e partnership Benché coraggioso, il passo compiuto con l’acquisto di KM-1e si sta rivelando dirimente per Compos Center, che oggi può incrementare la sua quota di mercato nel campo degli eventi sportivi, esercitare il pieno controllo sulle produzioni e sui tempi di consegna, e migliorare così il livello di soddisfazione dei suoi clienti. Oltre ad aver pressoché azzerato la dipendenza da fornitori esterni, l’azienda sta finalizzando accordi di fornitura con numerose realtà grafiche e cartotecniche.
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strategie Grazie alla doppia testa di taglio e agli automatismi della nuova piattaforma di taglio, l’azienda romana è più competitiva nella creazione di progetti multimateriale
Eliostile cresce in velocità, automazione e sostenibilità con Elitron Kombo TH 40.25 di Lorenzo Villa
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a sua denominazione, inusuale per uno stampatore di grande formato, riporta a un mondo che non esiste più e che ben definisce le radici di Eliostile. È il 1968 quando Remo Montanari fonda il suo laboratorio eliografico, in un’elegante palazzina del quartiere romano dei Parioli, e inizia a fornire servizi di riproduzione disegni a società di ingegneria, imprese di costruzioni ed enti pubblici. Con
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la diffusione della tecnologia di duplicazione elettrofotografica, nei primi anni Novanta, l’azienda avvia i servizi di copisteria e, con l’ingresso in azienda di Fabio Montanari, figlio di Remo, si prepara al cambio generazionale. Patito di grafica, fresco dei suoi studi in informatica, il figlio del fondatore apre un reparto di progettazione grafica e prestampa, acquista i primi server Fiery, e in pochi anni, trasforma l’azienda in un moderno centro copie digitale.
Nei primi anni Duemila i servizi di grafica hanno un impatto crescente sul fatturato, tanto che Eliostile si afferma come agenzia grafica, e inizia a gestire campagne pubblicitarie ideate da famosi art director. In parallelo, l’azienda potenzia la sua infrastruttura produttiva e, nel 2005, introduce la stampa di grande formato. L’avvio è incoraggiante, al punto che, nel 2007, Eliostile apre la divisione Elio XL in un sito di 1.000 m² a Morlupo, a nord della Capitale. Qui installa
le prime stampanti UV, una fresa e una tagliapannelli, e mette a punto un innovativo pannello multistrato stampato, per l’interior decoration. Nel 2010, la crescita dei volumi è tale da imporre il trasferimento in una nuova sede di 2.000 m², dove Eliostile amplia il suo parco macchine e aumenta la capacità produttiva, arrivando ‖ In alto: la sala stampa di Eliostile con Elitron Kombo TH e le stampanti industriali Durst e HP Latex.
strategie a impiegare 22 collaboratori. A maggio 2021, l’azienda ha installato una nuova Elitron Kombo TH a doppia testa di taglio, nell’inusuale formato 4,0x2,5 m.
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Progetti complessi e qualità elevata, in tempo zero Nel suo percorso di rifocalizzazione dell’offerta sul grande formato, Eliostile resta concentrata su una clientela professionale, fidelizzata ed esigente, composta per lo più da grandi aziende, catene alberghiere, studi di architettura e ingegneria, e agenzie specializzate in progetti premium. Per loro, lo stampatore realizza scenografie per studi televisivi, mostre fotografiche, allestimenti per congressi ed eventi, complementi d’arredo, boiserie stampate e carte da parati. Eliostile offre un servizio chiavi in mano, che va dalla progettazione all’installazione, garantendo la massima qualità e tempi di fornitura fulminei. «I clienti amano la nostra capacità di sperimentare, precorrere i tempi, offrire loro prodotti fuori standard, lavorare su tempistiche molto strette», spiega Montanari. «Questo ci differenzia dai service, ma impone carichi di lavoro estenuanti e l’impiego di macchinari industriali molto affidabili». Nell’ultimo decennio l’azienda ha potenziato il suo parco macchine con le stampanti Durst Rho P10 200 Plus, Rho 312R e P5 TEX iSUB, oltre ad HP Latex 1500, Canon Colorado, Mimaki eco-solvent, e ad una grande varietà di sistemi di finitura, tra cui termosaldatrici, piegatrici per metacrilato, occhiellatrici, sezionatrici verticali, e una linea di cucitura automatica per il tessuto. Eliostile e Elitron: un decennio di sodalizio nel taglio digitale Il percorso di Eliostile nel taglio digitale inizia nel 2007, con l’installazione di una fresa per lavorazioni pesanti. Il sistema permette di sagomare materiali industriali, ma non ha la flessibilità necessaria per eseguire lavorazioni leggere di taglio, mezzo taglio e
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cordonatura. Tra il 2013 e il 2014, l’azienda avvia così un’indagine e una serie di test sui sistemi di taglio e fresatura multifunzionali più diffusi. La scelta ricade sulla tecnologia Elitron, che viene giudicata la migliore combinazione tra robustezza, produttività, facilità d’uso e automazione. «In Elitron abbiamo trovato tante idee e soluzioni intelligenti e innovative applicate al macchinario, come il Seeker System e il sistema di proiezione», afferma Montanari. «Non avendo esperienze di taglio pregresse, abbiamo scelto una soluzione che ci garantisse l’integrazione più semplice e indolore nel nostro flusso di lavoro». Eliostile opta per il modello Kombo SD+ in formato 3,0x2,0 m,
che per sette anni supporta la crescita ininterrotta dei volumi di produzione, eseguendo lavorazioni di taglio e fresatura di materiali rigidi e flessibili, spesso anche su due o tre turni. Nel 2021, con volumi di stampa più che triplicati, l’azienda si trova ad un bivio. «La nostra Kombo SD+ era come nuova, ma non bastava più. Così il primo pensiero è stato acquistare da Elitron un’unità gemella», spiega Montanari. «Eravamo tanto soddisfatti dell’affidabilità e del servizio ricevuto che non abbiamo valutato altre opzioni». Il team di prevendita di Elitron analizza le accresciute esigenze produttive di Eliostile, tenendo in considerazione la ridotta disponibilità di spazi a terra, e
‖ 1) Il reparto di grafica e prestampa di Eliostile. 2) Grazie alla doppia testa di taglio e al piano aspirante da 4,0x2,5 m di Kombo TH, Eliostile esegue in contemporanea lavorazioni di taglio e fresatura su differenti materiali.
i ritmi sostenuti di crescita del business. Dalla valutazione scaturisce la proposta di sostituire Kombo SD+ con una Kombo TH 40.25, dotata di piano di taglio da 4.050x2.500 mm a 60 zone di aspirazione, due travi e due teste di taglio, oltre a un’unità Seeker System e ad un proiettore per ciascuna testa. Dopo averne valutati pro e contro, Eliostile abbraccia con entusiasmo l’idea di puntare su un’unica macchina per raddoppiare la sua capacità di taglio.
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Fabio Montanari CEO di Eliostile
“La doppia testa di Kombo TH ci permette di eseguire i lavori più urgenti senza interrompere i processi più lunghi, come la fresatura.” Due macchine in una? Grazie alle due travi e alle due teste di taglio, che operano in modo indipendente, Kombo TH permette di eseguire contemporaneamente due lavorazioni diverse, su diversi materiali, oppure di suddividere la medesima lavorazione tra le due teste, riducendone il tempo di esecuzione. Per farlo, le due teste possono essere equipaggiate con i medesimi utensili di taglio, cordonatura e fresatura, oppure montare utensili diversi. In entrambi i casi, è il software della macchina a gestire i cicli di lavoro, lasciando all’operatore il solo onere di caricare e scaricare il materiale sul piano aspirante.
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«La doppia testa di Kombo TH ci permette di eseguire e consegnare i lavori più urgenti senza attese e senza interrompere processi più lunghi, come la fresatura», afferma Montanari. «È un gioiello, e su molte lavorazioni abbatte i tempi di lavorazione anche del 70%». Sebbene Kombo TH sia disponibile anche nella “taglia” da 3,2 m, la scelta di un piano da 4 m, senza conveyor belt, nasce dall’esigenza di lavorare anche lastre di legno fino a 3,7 m, oltre ai pannelli di Plexiglas, Forex e Dibond fino a 3,0x2,0 m. Grazie agli appositi tappetini, l’azienda utilizza il sistema Elitron anche per il taglio del tessuto in poliestere. Per non precludersi alcuna possibilità, Eliostile ha acquistato un doppio
set completo di utensili, che include fresa, cordonatore, lama oscillante pneumatica ed elettrica. Più automazione e sostenibilità La tecnologia Seeker System consente agli operatori di posizionare liberamente più materiali, e più lavori diversi, sul piano aspirante di Kombo TH, lasciando che sia la macchina a riconoscerne la sagoma e i crocini, e ad associarli ai relativi tracciati di taglio. Una funzionalità che si traduce non solo in vantaggi operativi, ma anche economici ed ecologici. «Ad ogni carico e scarico guadagniamo minuti preziosi, che diventano ore nell’arco della giornata», evidenzia Montanari. «Con
‖ 3) e 4) Allestimenti in cartone e pavimentazioni stampate, entrambe sagomate con Elitron. 5) Dettaglio della doppia testa di taglio di Kombo TH.
la videoproiezione, inoltre, possiamo posizionare facilmente piccole forme da tagliare sugli sfridi di materiale, riducendo gli scarti». Attenta all’efficienza e all’ambiente, Eliostile è impegnata nel progressivo rimpiazzo della plastica con materiali più leggeri e riciclabili, come il cartone e il tessuto in poliestere stampato in sublimazione. Per diversificare l’offerta, ed efficientare la finitura nel suo nuovo workflow tessile, e in altri campi, l’azienda capitolina sta già valutando l’introduzione di nuove tecnologie di taglio Elitron.
strategie Grazie alla tecnologia di taglio digitale Valiani, alle carte Fedrigoni, a consulenza e formazione, l’agenzia di comunicazione filippina conquista una clientela premium
Blue Capuch è ambasciatore del packaging “Italian style” con il taglio di Optima 160 di Lorenzo Villa
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l pari di molti Paesi del Sudest Asiatico, la Repubblica delle Filippine non è annoverata tra i trendsetter nel packaging d’alta gamma. Tuttavia, il grande fermento commerciale del Paese, e la crescente affermazione di piccoli e medi produttori indipendenti, apre nuovi scenari per committenti, designer e converter di etichette, astucci e materiali per il punto vendita. È in questo dinamico sce-
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nario che si incornicia la storia di Blue Capuch, agenzia di design e consulenza alle porte di Manila che, in meno di quattro anni, si è trasformata in un punto di riferimento, e in un insolito ambasciatore del Made in Italy. Artefici dell’esperimento sono Fei Ruanto e Cyd Francis Recidoro, coniugi nella vita e soci nel business, che nel 2018 lasciano i loro rispettivi impieghi – l’una quale specialista nella facilitazione del commercio estero e l’altro quale funzionario
governativo del Dipartimento di Scienza e Tecnologia – per diventare imprenditori, e mettere le loro competenze a disposizione di altre piccole e medie imprese. «Vedevamo troppe aziende esportatrici fallire nei loro progetti di imballaggio perché questi non erano conformi alle regolamentazioni nazionali e internazionali», spiega Fei Ruanto, co-founder di Blue Capuch. «Così abbiamo deciso di aiutarle». In pochi anni, Blue Capuch ha
assunto nove collaboratori e ha investito in tecnologia di stampa e finitura digitale per la realizzazione di prototipi e piccole serie. A marzo 2022, nell’ambito di un piano di sviluppo governativo, l’agenzia ha introdotto un sistema di taglio e cordonatura digitale compatto Optima 160 dell’italiana Valiani, il primo nelle Filippine. ‖ In alto: a sinistra, il sistema di taglio digitale Optima 160; a destra, un dettaglio della testa multiutensile.
strategie ‖ 1) Tutti i grafici e gli operatori di Blue Capuch utilizzano quotidianamente Optima 160. 2) Grazie al piano aspirante da 1.230x1.630 mm e alla buona produttività, Optima 160 è utilizzata anche per la fustellatura di alcune migliaia di pezzi..
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terzo equipaggiato con macchine da stampa HP Indigo e Komori Enthrone. Sul fronte del finishing, Ruanto e Recidoro conoscono i sistemi di taglio industriali di fabbricazione europea utilizzati dalle grandi cartotecniche, ma faticano a trovare un sistema compatto ed economico di eguale qualità. La svolta è l’incontro con il rivenditore locale di Valiani, che illustra loro le caratteristiche e le potenzialità di Optima 160, e realizza per loro dei campioni che si rivelano decisivi. Contestualmente alla scelta di Valiani, i designer dell’agenzia ricercano e testano nuove carte e materiali. In quest’ambito, Blue Capuch identifica nella cartiera italiana Fedrigoni il partner ideale per definire livelli qualitativi inediti per molti brand owner filippini.
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Al di là della prototipazione
Dal design alla stampa, dal cartone teso all’ondulato Sin dal primo giorno di attività, Blue Capuch annovera tra i suoi clienti piccoli e medi produttori, accomunati da difetti di conformità dei loro imballaggi primari, secondari e di trasporto, oltre che dall’esigenza di creare scatole ed etichette alimentari più sicure. A loro, il team di Blue Capuch offre servizi di consulenza, grafica, ricerca e test di nuovi materiali, progettazione strutturale, prototipazione e studio di soluzioni inedite. «Il nostro è un approccio olistico, che va oltre la stampa e la fustellatura», afferma Ruanto. «Ci piace l’idea di creare valore per il cliente, e divulgare informazioni che fac-
ciano crescere l’intera industria». Ben presto, buoni consigli, design e piccole lavorazioni manuali non bastano più. Sono sempre di più i clienti che richiedono a Blue Capuch campionature complesse, pre-tirature, e piccoli lotti per test di mercato. Un’opportunità straordinaria, ma anche una sfida produttiva per una piccola agenzia, impreparata ad acquisire e utilizzare macchinari industriali, con spazi e risorse economiche limitate. Da un’apparente criticità, scaturisce l’idea di costruire una microfactory, in grado di realizzare progetti di packaging chiavi in mano, dalla progettazione al materiale stampato e fustellato. Così il team di Blue Capuch identifica i macchinari compatibili con il proprio budget,
quindi chiede l’assistenza del Governo per acquistarli. In prima battuta, l’azienda si interessa a un sistema da taglio di fabbricazione cinese. Ma le sue caratteristiche non coincidono con le aspettative dei fondatori. «Da queste parti, non sempre i buyer sono attenti alla qualità», spiega Ruanto. «In ogni caso, non è parte del nostro DNA realizzare prodotti poveri, con macchine e materiali economici. Così abbiamo lottato per investire in una direzione differente». Blue Capuch possiede già una stampante a foglio Fuji Xerox in formato SRA3, e una HP Latex 570 per il grande formato. Per le tirature di libri e cataloghi, l’azienda ricorre invece a uno stampatore
Oltre alla qualità costruttiva, Blue Capuch sceglie Optima 160, per la sua multifunzionalità, la precisione e la facilità d’uso. A questo si aggiungono i ridotti consumi energetici, cruciali per un’azienda impossibilitata a disporre di un’utenza elettrica industriale. Anche sul fronte degli ingombri, pur vantando un piano aspirante da 1.230x1.630 mm, il sistema di taglio Valiani si adatta agli spazi ridotti dell’agenzia. A completare il quadro, una velocità di 600 mm/s e un’accelerazione di 1 m/s2. «Abbiamo scelto Optima per la sua precisione nei tagli molto fini e nelle cordonature, ma siamo rimasti sorpresi dalla sua produttività», spiega Ruanto. «È una vera potenza e tutti i nostri grafici hanno imparato subito a usarla». Sebbene Blue Capuch punti anzitutto sulla qualità dei suoi prodotti, sempre più clienti richiedono all’agenzia piccoli e medi quantitativi. In un simile contesto, la tecnologia di taglio Valiani è chiamata a superarsi.
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‖ 3) e 4) Materiali cartotecnici, packaging cosmetici e contenitori in cartone ondulato fustellati con Optima 160.
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Fei Ruanto Co-founder di Blue Capuch
“Con il taglio digitale Valiani, con la stampa digitale, e con le carte Fedrigoni, educhiamo le nuove generazioni di designer a creare prodotti qualitativi e sostenibili.”
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«Già da mesi stampiamo e fustelliamo internamente tutte le tirature fino a 2.000 fogli SRA3 di cartone teso, ma spesso arriviamo anche a 4.000 o 5.000 fogli», spiega Ruanto. «Pur senza un’automazione per il carico e lo scarico dei fogli, con Optima 160 riusciamo a completare le lavorazioni in poche ore, senza produrre fustelle e senza coinvolgere fornitori esterni». Grazie alla sua flessibilità, e al rapido cambio utensile, il sistema consente all’agenzia di lavorare anche cartone ondulato fino a 3 mm, PVC espanso, pelle e similpelle, tessuto, e mille altri materiali per realizzare packaging, materiali promozionali ed esclusivi espositori multimaterici.
Pronti a crescere, innovare e divulgare competenze digitali Blue Capuch serve esportatori di alimenti freschi e salse, ma anche retailer e catene di ristoranti, per cui realizza confezioni per l’asporto, menu, cartelli, materiali per eventi, e scenografie. Oltre che un design accattivante, l’agenzia offre ai suoi clienti consulenza sulla conformità alle regolamentazioni obbligatorie di etichettatura delle Filippine. Inoltre, fedele alla sua mission di divulgazione della conoscenza, l’azienda ha instaurato collaborazioni con numerose scuole e università di design e comunicazione multimediale. In quest’ambito, Blue Capuch mette le proprie competenze e la propria
tecnologia a disposizione degli studenti, aiutandoli a rendere i loro lavori in tutto e per tutto simili a prodotti commerciali. «Con il taglio digitale di Valiani, la stampa digitale e le carte Fedrigoni, educhiamo nuove generazioni di designer a creare prodotti di alta qualità, oltre che sostenibili», sostiene Ruanto. «Ovviamente non siamo ancora ai livelli europei, ma vogliamo essere i frontliner del packaging di lusso nelle Filippine». Contestualmente ai suoi progetti di educazione e ricerca, l’azienda collabora con il governo filippino per rendere i prodotti delle PMI nazionali più competitivi nei mercati esteri, e persegue piani di crescita della sua capacità produttiva. «Da quando abbiamo Optima 160 non siamo più designer, ma veri converter di etichette e scatole», conclude Ruanto. «A dimostrarci che siamo sulla strada giusta sono le visite di aziende più grandi di noi, che vengono a vedere Optima 160 in azione. C’è chi si dimostra interessato all’acquisto, ma non siamo gelosi. Al contrario, ci piace l’idea di creare valore per altri!». Abituata a innovare, Blue Capuch sta esplorando nuovi campi di utilizzo della tecnologia di taglio digitale, che includono la realizzazione di opere d’arte in carta uniche e personalizzate.
idee per crescere Lo sviluppo della vendita online apre nuovi spazi per la fornitura di packaging, materiale promozionale, mailing e mille altri prodotti e servizi di stampa
E-commerce: straordinaria opportunità di crescita per tutti gli operatori del settore di Matthew Parker
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i recente, mia moglie è andata a un pamper party. L’organizzatrice l’aveva organizzato con l’obiettivo di vendere dei prodotti ai partecipanti. Mia moglie non era particolarmente convinta, ma ha ordinato un paio di prodotti solo per sostenere l’organizzatrice, e ha atteso la consegna senza grandi aspettative. Tuttavia, quando i prodotti sono
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arrivati, ne è rimasta entusiasta. Ognuno di essi era confezionato in un involucro stampato su una carta artistica pesante. Qualsiasi tipografo avrebbe potuto realizzarlo, dato che per farlo non era stata impiegata alcuna attrezzatura speciale. Ma è ciò che ha reso speciali quei prodotti. Mia moglie ha riferito che, scartandoli, si è sentita come se fosse il suo compleanno. L’esperienza dell’unboxing ha trasformato la
sua percezione dell’azienda, e ora ordinerà di nuovo. Cosa ha creato una storia di successo per quel venditore? Non è stato il prodotto, ma il marketing. Più precisamente sono state la stampa e il delivery. Immaginate di aver ordinato online qualcosa di speciale. Come preferireste ricevere l’articolo? Vorreste che arrivasse in una semplice scatola marrone? O preferireste una consegna un po’ più speciale? E
Matthew Parker opera attraverso il suo brand Profitable Print Relationships. Matthew ha oltre 20 anni di storia nell’ambito dell’acquisto di stampa e tra le altre esperienze ha gestito gli acquisti di stampa di Future Publishing, uno dei principali editori di riviste consumer nel Regno Unito. Nel corso della sua carriera ha gestito oltre 1.400 trattative con aziende di stampa e oggi mette a frutto la sua esperienza di buyer come formatore e mentore in grado di aiutare le aziende di stampa a vendere di più e con maggiori marginalità. Potete scaricare gratuitamente l’e-book di Matthew “Dieci errori comuni nella vendita di stampa e cosa fare in proposito” dal sito profitableprintrelationships.com.
idee per crescere cosa ha più senso dal punto di vista commerciale per un’azienda di e-commerce? Una confezione anonima, che non aggiunge nulla all’esperienza del cliente? O una consegna che delizia l’acquirente, e lo spinge a ordinare di nuovo? L’e-commerce è un’opportunità in forte espansione per tutti i tipi di stampatori In Italia, il fatturato dell’e-commerce è di 64 miliardi di euro, e nel 2021 è cresciuto del 33%. Questo dato è in parte influenzato dalla pandemia di COVID-19, ma il virus ha spinto le persone ad acquistare online e per molti questa è un’abitudine è diventata permanente. Il fattore chiave, per molte tipografie è l’ascesa dei piccoli produttori, che si affidano all’e-commerce per costruire il proprio business. Qui il segmento artigianale è particolarmente rilevante. Sono molte, infatti, le persone che hanno avviato attività di fotografia, arte, gioielleria, abbigliamento, cibo, articoli per la casa, e molti altri business artigianali. Il loro successo si basa sulla creazione di un’esperienza straordinaria per il cliente, e il modo in cui un prodotto viene consegnato è fondamentale per creare la giusta esperienza. Un prodotto ben confezionato, infatti, cambia completamente il modo in cui un cliente pensa alla sua transazione con l’azienda di e-commerce. Esaminiamo i diversi modi in cui questo obiettivo viene raggiunto. Il giusto imballaggio cambia il valore percepito di un articolo Un articolo che viene consegnato in un imballaggio elementare sarà considerato un articolo elementare. Presentate un prodotto nel modo giusto, e l’acquirente lo considererà in modo diverso. Se lo mettete in una scatola elegante, o con un bell’involucro, verrà immediatamente percepito come un prodotto di qualità superiore. Ricordate che la confezione non deve necessariamente costare molto: l’utilizzo di una carta artigianale di alta qualità, con una
stampa monocolore, può creare la stessa impressione di una confezione molto costosa. Una strategia di design semplice è alla portata di tutti i venditori online, e aumentare il valore percepito ha un duplice vantaggio. Il packaging premium consente di aumentare i prezzi Sono sicuro che avete sentito le storie dei supermercati che mettono gli stessi prodotti in confezioni diverse per differenziare i livelli di prezzo. Lo stesso vale in questo caso. Il packaging giusto permette a un venditore online di aumentare i prezzi. Una stampa fotografica in una bella scatola di presentazione, con un certificato stampato con cura, diventa più preziosa. Un capo d’abbigliamento avvolto con cura in una carta stampata su misura, e accompagnato da un biglietto di ringraziamento, viene automaticamente considerato un articolo di mag-
gior valore rispetto a uno infilato in una semplice borsa. E non si tratta solo di aumentare i prezzi. La giusta presentazione riduce le richieste di rimborso L’abbiamo fatto tutti! Abbiamo cliccato su un sito di e-commerce, e poi ci siamo pentiti dell’acquisto. I resi sono un problema enorme per i venditori online, e l’imballaggio è un modo per ridurre questo problema. Un articolo mal presentato rischia di aumentare il rimorso dell’acquirente che rimane deluso dall’acquisto. Questo aumenta la probabilità di un reso. Di contro, è più probabile che un articolo ben presentato faccia sentire l’acquirente soddisfatto del suo acquisto. Questo non significa solo che lo conserverà, ma è probabile che acquisterà di nuovo. Se un cliente è soddisfatto del suo primo acquisto, è molto più probabile che torni a farne altri dallo
stesso venditore. Mia moglie, infatti, è oggi una cliente abituale dell’azienda che l’aveva invitata al pamper party. La prima impressione fa un’enorme differenza nell’e-commerce. Il costo di acquisizione di un primo cliente è elevato. Di conseguenza, il valore di un cliente per la vita è altissimo. Come vedremo, la stampa può aumentare ulteriormente il valore di un cliente fedele, anche in modi diversi dal semplice packaging. Inoltre, la stampa consente di acquisire nuovi clienti. Dato che il digital marketing sta diventando sempre più costoso, oggi è più facile dimostrare il valore della stampa ai venditori online, senza necessariamente parlare di complicate campagne di direct mailing. Quali prodotti stampati aiutano ad aumentare i ricavi dell’e-commerce? Ci sono numerosi articoli stam-
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idee per crescere
pati di cui potreste parlare con un’azienda di e-commerce, a partire dall’imballaggio di spedizione. Una buona impressione, infatti, inizia prima che la confezione venga aperta. Le buste e le scatole di ondulato stampate danno inizio all’esperienza dell’acquirente già all’atto della consegna. Anche l’imballo interno è cruciale, ed è qui che la stampa può fare la differenza ed essere molto creativa. Esiste infatti un’ampia gamma di opzioni tra scatole, involucri e carte da pacco. Poi ci sono i prodotti aggiuntivi, a partire da un semplice biglietto di ringraziamento, che farà sentire il cliente apprezzato. Ma c’è di più. Se il cliente è soddisfatto del suo acquisto, potrebbe essere pronto a ricomprarlo rapidamente, purché l’azienda di e-commerce lo incentivi a farlo. Per questo, alcuni venditori potrebbero trarre vantaggio da un voucher o da una cartolina con un codice sconto per il prossimo acquisto, magari legato a una spesa minima, a patto che venga effettuato entro una certa data. La stessa logica può essere usata
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per offrire sconti in cambio della presentazione di nuovi clienti. Anche un catalogo, o una brochure, possono aiutare a illustrare l’offerta del venditore e a stimolare altri acquisti, indipendentemente dalla concessione di uno sconto. Infine, le aziende di e-commerce dovrebbero considerare la stampa come un canale di acquisizione di nuovi clienti. Può trattarsi di una serie di volantini da distribuire in occasione di eventi in presenza, che ricordano al cliente la possibilità di acquistare online. Oppure di semplici campagne di direct mailing. Al giorno d’oggi, è facile creare una mailing list per una determinata fascia demografica, così da essere certi di rivolgersi al giusto tipo di cliente. Un codice di sconto univoco, o un’offerta speciale, faciliteranno poi il monitoraggio del successo della campagna. Chiedete a un venditore i costi delle sue campagne di SEO e parole chiave. Il costo di queste campagne è in aumento, e non è escluso che la vostra offerta di stampa sia molto più competitiva di quanto il vostro cliente pensi.
Le aziende di e-commerce hanno bisogno del vostro aiuto! Ricordate che utilizzare la stampa in modo efficace non è un’abilità tipica di molti venditori online. Per questo hanno bisogno del vostro aiuto, non solo per descrivere i loro prodotti, ma anche per capire come la stampa può aiutarli a far prosperare le loro attività. Naturalmente, la loro richiesta sarà avere stampa sia il più semplice possibile da gestire. Ciò significa che potranno apprezzare un servizio chiavi in mano. Le aziende più grandi dispongono già di risorse per il design e il copywriting, mentre i negozi più piccoli potrebbero trovarsi in difficoltà. Assicuratevi allora di poter gestire il design e il copywriting per loro, e di essere in grado di organizzare la logistica di una campagna di direct mailing. Assicuratevi poi di vendere prodotti piuttosto che articoli stampati,
perché un negozio online difficilmente capirà il valore di un volantino, ma capirà il valore di un buono sconto per offerte ripetute. Infine, assicuratevi di parlare loro utilizzando un linguaggio che sia per loro comprensibile. In genere non sono interessati alle complessità della stampa, o a ciò che potete fare in termini di qualità e servizio. Parlate loro del valore percepito. Parlate del valore di un cliente fidelizzato. Parlate di attività ripetute, e di acquisizione di clienti. Allora è molto più probabile che loro vi parlino di fare business insieme. Ricordate come si è trasformata l’opinione di mia moglie riguardo l’azienda di prodotti per il benessere? Quella trasformazione non sarebbe stata possibile senza l’uso della stampa. Voi avete l’opportunità di fare in modo che altre aziende di e-commerce traggano vantaggio dalla differenza che la stampa può fare per loro.
Consulta i dati sulla crescita dell’e-commerce in Italia: https://www.statista.com/topics/6461/e-commerce-in-italy/