Italia Publishers 05/2023

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Italia Publishers - Anno XXXV - n° 05/2023 - Prezzo euro 10,00 - Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LOM/MI

SPECIALE

I fornitori fanno abbastanza per ridurre l’impatto ambientale del packaging? STRATEGIE

Zetacarton scommette sulla stampa inkjet a base acqua di HanGlory per l’ondulato IDEE PER CRESCERE

Cosa succederà nel settore della stampa con l’ascesa dell’intelligenza artificiale?


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Foto Marco Ligabue e Matteo Girola, 2017 © FAI

Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (GE), restaurata dal FAI e aperta al pubblico nel 1988

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Il futuro digitale della stampa di packaging flessibile La Jet Press FP790 è la prima macchina da stampa digitale adatta alla produzione mainstream del packaging flessibile, grazie a prestazioni uniche e all’adattabilità agli ambienti di produzione esistenti. Basata sulle comprovate tecnologie a getto di inchiostro di Fujifilm, leader di settore, questa rivoluzionaria nuova macchina consente di risparmiare tempo e denaro, definisce un nuovo standard per la produzione sostenibile, innalza il livello dell’attività e assicura un esclusivo vantaggio competitivo. Scopri in che modo la nuova Jet Press FP790 può trasformare la tua produzione di packaging flessibile.


sommario 05

EDITORIALE 5 | La vera opportunità

è il packaging che non c’è

NEWS 6 | Novità dai player del mercato digitale

SPECIALE 12 | I fornitori fanno abbastanza per ridurre

l’impatto ambientale del packaging?

STRATEGIE 18 | Zetacarton scommette sulla stampa inkjet

a base acqua di HanGlory per l’ondulato

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26 | Loretoprint conferma la via dell’inkjet per

stampa e per la nobilitazione in formato B2+ 30 | GPO cresce in creatività e automazione

con Kongsberg, i-cut Layout e ArtiosCAD 34 | Novagraphica Bags spinge sugli imballaggi

alimentari on-demand con Elitron Spark 38 | Punto Service scatena il suo estro creativo

e cresce nella cartotecnica con Integra 160 42 | Successi e crescita per Nuova Digiservice

poggiano (anche) sulla tecnologia swissQprint

IDEE PER CRESCERE 46 | Cosa succederà nel settore della stampa

con l’ascesa dell’intelligenza artificiale?

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inserzionisti ATPColor Automa Pantografi Barberán BOBST Canon Cartes

pag. 37 pag. 9 pag. 15 pag. 21 pag. 4 IV cop.

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Il PACKAGING CON TECNOLOGIA CANON Negli ultimi 10 anni il tema della personalizzazione è stato uno degli elementi più incisivi in merito alle scelte di comunicazione visiva per aziende e fornitori di servizi di stampa. Tra i vari settori toccati da questo cambiamento si conta anche il comparto del packaging. Non senza ragione, infatti, i macro-trend che raccontano l’evoluzione di questo mercato parlano di una rivoluzione in chiave di stampa digitale, a basse tirature e altamente personalizzate. Confezioni e imballaggi costituiscono un punto di incontro fra aziende e consumatore: sono dunque strumenti unici e preferenziali per veicolare messaggi, creare emozioni e favorire la fedeltà al prodotto. Diventa così strategico costruire esperienze distintive grazie a materiali speciali, texture tattili, colori vivaci e comunicazioni di marketing mirate. La tecnologia digitale Canon semplifica il workflow e rende la stampa di basse tirature più veloce e conveniente, oltre che altamente personalizzabile. La serie di stampanti piane Canon Arizona, ad esempio, risponde alle necessità di produzione o prototipazione di packaging su supporti rigidi o flessibili. Le stampanti UVgel roll-to-roll modulari della serie Canon Colorado M, invece offrono la possibilità di espandere il potenziale creativo, realizzando stampe in versione opaca, lucida o mista grazie alla speciale opzione di finitura FLXfinish+. La formulazione unica dell’inchiostro UVgel si traduce nella rapida realizzazione di immagini dense e opache, utilizzando l’inchiostro bianco in un numero di passaggi inferiore a quello delle tradizionali tecnologie di stampa. Inoltre, Canon Colorado M5 può essere integrata in una soluzione automatizzata end-to-end, con unità di input e raccolta materiale Fotoba, qualora si rendesse necessario intensificare la produzione. Nasce così: UVgel Print Factory. Per consentire elevati livelli di personalizzazione e ottimizzare i processi di stampa, i clienti Canon possono contare su un ampio portfolio software, che consente di creare flussi di lavoro automatizzati ed efficienti. Per citarne solo alcuni PRISMAguide XL, software di prestampa intuitivo e potente, che consente di gestire facilmente i cicli di produzione con elevata qualità e appartiene alla Suite PRISMA XL e ONYX® Thrive, soluzione software scalabile per la produzione di stampe di grande formato, basata su tecnologia Adobe® PDF Print Engine, che offre un workflow completo, dall’invio di file digitali alla gestione del colore, fino alla stampa e al finishing. In un mercato sempre più concorrenziale la conquista dei consumatori si gioca anche attraverso il packaging. E’ su questo terreno di gioco che diventa essenziale sapere sorprendere il cliente, affascinandolo con texture, narrativa e personalizzazione. Con la tecnologia Canon si può!

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Italia Publishers – Anno XXXV – n° 05 2023 Registrazione: Tribunale di Milano n. 74 del 12/2/94 Iscrizione al ROC n° 26062 del 23/11/2015 Direttore editoriale Lorenzo Villa

Direttore responsabile Gabriele Lo Surdo

Collaboratori Matthew Parker

Copertina Sara Ciprandi

editoriale di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com

Pubblicità marketing@densitymedia.com Stampa Unigrafica

Postalizzazione ET System Abbonamento 6 numeri € 60,00 (Italia) / € 120,00 (estero) Ufficio abbonamenti abbonamenti@densitymedia.com

Italia Publishers è una rivista che rispetta l’ambiente. Per produrla, utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili e carte certificate FSC®. Per spedirla, utilizziamo film in materiale compostabile. Editore Density srl, Via Thaon di Revel 21, 20159 Milano P.IVA 03454220124

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Tiratura media 4.600 copie

Diffusione media 4.505 copie

Società di revisione: Metodo srl

La vera opportunità è il packaging che non c’è Mettiamo subito in chiaro una cosa: quello degli imballaggi è un business tutt’altro che fittizio. Tuttavia, dopo anni di ubriacatura, una riflessione è d’obbligo. Osservando il mercato della stampa di imballaggi, l’attivismo dei fornitori e gli investimenti dei converter, appare evidente che i processi digitali di preparazione, stampa e converting stanno occupando spazi sempre più grandi, erodendo in parte i volumi dell’analogico. Lo abbiamo visto a Labelexpo e in tutte le fiere e seminari di settore degli ultimi anni, dove non si fa che parlare di come trarre vantaggio dai crescenti bisogni di personalizzazione, tracciabilità, piccoli lotti, sostenibilità, esperienza di unboxing e via discorrendo. Al di là degli investimenti digitali dei big, che il packaging lo hanno sempre prodotto, ciò che colpisce è la corsa di migliaia di piccoli e medi tipografi, stamperie online e neofiti totali all’acquisto di tecnologia adatta a realizzare etichette, astucci, scatole in ondulato e altro. Osservando qualche dato di mercato, e incrociandolo con la capacità produttiva aggiuntiva generata dai nuovi arrivati (e dai tanti che si accingono a farlo), sarebbe ragionevole attendersi un “effetto travaso” a danno dei converter storici, che tuttavia non sembra avvenire. Cosa significa? La spiegazione più logica è che nel packaging ci sono spazi di crescita impensati, che sfuggono a previsioni e statistiche. Sfogliando questo numero di Italia Publishers, come decine di altri negli ultimi cinque o sei anni, vi imbatterete in storie di produzione di packaging nate in modo estemporaneo, dove tanto il committente quanto il fornitore sono estranei alla tradizionale filiera dell’imballaggio. Per essere più chiari, là fuori ci sono una miriade di aziende agricole, birrifici, cantine vinicole, fornai, ristoratori, pasticceri, estetisti etc., che non hanno mai commissionato imballaggi professionali, o addirittura non hanno mai confezionato il loro prodotto. E tanti stampatori che non hanno mai pensato di poter realizzare packaging in modo professionale. Quanto grande e duratura sia questa opportunità è difficile dirlo, ma la buona notizia è che, ancora una volta, la tecnologia digitale crea le condizioni per esplorarla appieno.


news Il 9° drupa Global Trends Report conferma la crescita del digitale Benché non sia ancora disponibile integralmente, il nono drupa Global Trends Report promette di evidenziare tendenze interessanti. Il report, realizzato la scorsa primavera da Printfuture e Wissler su un campione di oltre 600 stampatori e fornitori selezionati, fa emergere anzitutto una moderata fiducia nell’andamento del mercato, non solo nei segmenti verticali più ricchi, ma anche tra stampatori di prodotti commerciali ed editoriali. In generale, il report evidenzia come molti più

operatori a livello globale abbiano incrementato i loro prezzi di vendita, dopo anni di costanti ribassi. Nonostante la resilienza dell’offset, il dato più interessante è però la crescente adozione del digitale, passata dal 26%, del 2014, al 29%, nel 2023. Tra le tecnologie digitali, il toner a foglio resta leader a livello di volumi. Cresce però anche l’inkjet, sia a foglio che a bobina, specialmente nel grande formato e nella stampa commerciale. drupa.com

‖ Christoph Gamper, CEO di Durst, al centro tra il team di Wise Equity e i fondatori e manager di Aleph, che continueranno a guidare l’azienda comasca.

Durst Group acquisisce Aleph per crescere nel waterbased

‖ Il report, costruito su un campione di oltre 600 stampatori e fornitori, evidenza una crescita consistente dei volumi digitali in pressoché tutti i settori applicativi.

Tra i costruttori di stampanti inkjet di un certo calibro nel distretto tessile comasco, Aleph è rimasta a lungo l’unica fuori da un’importante aggregazione industriale. Almeno fino a qualche settimana fa. L’azienda, fondata nel 2000 dalla famiglia Manes e partecipata dal 2017 da Wise Equity (già investitore in JK group fino al 2015) è infatti entrata nell’orbita di Durst Group attraverso un’operazione di acquisizione, di cui non sono stati divulgati i dettagli.

Nelle intenzioni di Durst l’operazione, che segue di tre anni l’acquisto della statunitense Vanguard, consentirà al costruttore altoatesino di ampliare e rafforzare la sua gamma di soluzioni di stampa industriale a base acqua. Pilastro dell’offerta di Aleph è la gamma di stampanti multipass LaForte, presentate a ITMA 2015 e diffuse a livello globale sia nel tessile e nel soft signage, che nelle applicazioni grafiche e decorative su carta. durst-group.com

BHS Corrugated e Highcon insieme per digitalizzare l’ondulato Siglando l’accordo con Screen, nel 2016, BHS Corrugated ha avviato un ambizioso progetto di integrazione della stampa digitale nelle sue linee di ondulazione, che ha visto la luce qualche anno dopo, con l’installazione presso Schumacher Packaging della prima unità inkjet RSR da 300 m/min. Negli ultimi due anni, il costruttore tedesco ha messo a punto la propria offerta digitale, arricchendola e integrandola nella sua strategia Box Plant 2025, che mira a supportare i converter con mac-

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chinari e processi più integrati ed efficienti. Se i motori di stampa inkjet, ribattezzati Jetliner, restano il cuore della sua offerta digitale, BHS punta a una digitalizzazione spinta di tutte le fasi della produzione. In quest’ottica, l’azienda ha stretto un accordo con Highcon, pioniere della fustellatura digitale e già attivo nel campo dell’ondulato con la sua piattaforma Highcon Beam 2C in formato B1+. bhs-world.com highcon.net

‖ Highcon Beam 2C è il sistema di taglio laser e cordonatura con matrice polimerica progettato per fustellare fogli di ondulato fino a 760x1.060 mm e 4 mm di spessore.


news Metsä Board è più green e più produttiva nella carta bianca per ondulato Con l’apertura della nuova pulp mill e l’espansione della cartiera, il sito integrato Metsä Group di Kemi, nel nord della Finlandia, si attesterà come il maggior sito produttivo mondiale di carta kraft bianca per la produzione ondulato. Con un aumento della capacità di 40.000 tonnellate/ anno, reso possibile grazie alla modernizzazione ed efficientamento della produzione, Kemi

sarà in grado di produrre 465.000 tonnellate/anno di prodotto, che verrà venduto prevalentemente in Europa e Nord America. Uno dei fiori all’occhiello del progetto è la nuova pulp mill, in grado di produrre ogni anno fino a 15 milioni di tonnellate di polpa di legno e 2 TWh di energia rinnovabile, contribuendo a ridurre i consumi energetici della cartiera del 5%, e quelli di acqua di circa il 40%.

A Kemi, Metsä Board realizza prodotti ad alte prestazioni adatti per la realizzazione di imballaggi shelf-ready, tra cui la patinata Classic WKL, ottimizzata per la stampa flexo HD, e la carta a doppia patinatura Pro WKL, ideale per la stampa inkjet postprint. Con Prime WKL, anch’essa a doppia patinatura e progettata per la stampa offset, flexo HD e digitale, la cartiera si rivolge

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invece alle marche del segmento premium, per cui la qualità dell’immagine diventa un fattore cruciale. Disponibile in grammature comprese tra 125 e 250 g/m², Prime WKL è ideale per il packaging alimentare. metsagroup.com ‖ Sotto: a sinistra, il sito integrato Metsä Group di Kemi, in Finlandia; a destra, vassoi stampati realizzati con la carta kraft Pro WKL a doppia patinatura.


news Mark Andy cresce nell’ibridazione “mixando” flexo, inkjet e toner Apripista delle architetture ibride nel mercato dell’etichetta, la statunitense Mark Andy continua a mantenere un approccio agnostico e aperto, combinando la propria tecnologia flexo (che l’ha resa celebre), i motori di stampa inkjet sviluppati internamente, e la tecnologia a toner secco di terze parti. In aggiunta, a Labelexpo 2023, l’azienda ha presentato un’integrazione della propria linea inkjet Digital Series HD con il modulo DISTORUN di Kurz per il trasferimento a freddo del foil.

Tra le soluzioni ibride di Mark Andy più compatte e accessibili c’è Digital Pro MAX, che conta già oltre 300 installazioni nel mondo e consente l’integrazione in linea tra un motore di stampa a toner a 5 canali (CMYKW), una o più stazioni flexo, unità di foiling e di fustellatura. Per Mark Andy ibridazione e digitalizzazione sono sinonimo di efficienza, riduzione delle operazioni manuali, degli scarti e degli operatori coinvolti nelle produzioni. markandy.com

‖ Con un motore di stampa a toner CMYK + bianco, una velocità di 40 m/min e moduli di nobilitazione in linea, Digital Pro MAX è la ibrida compatta di Mark Andy.

Durst automatizza la qualità di stampa di Tau con Hawk Eye

‖ Canon LS2000 stampa su una larghezza massima di 340 mm a 40/min, ha di serie il bianco ad alta opacità e può stampare su diverse tipologie di carte e film plastici.

Durst Hawk Eye è il nuovo sistema di controllo e gestione automatizzata della qualità di stampa introdotto dal costruttore italiano sulle macchine per etichette della serie Tau. Mostrato in azione a Labelexpo sull’ammiraglia Tau 510 RSCi da 100 m/min, Hawk Eye effettua una lettura ininterrotta della bobina stampata, rilevando e correggendo automaticamente eventuali difetti, tra cui le tipiche linee bianche causate da ugelli ostruiti, che il sistema com-

pensa producendo gocce più grandi con gli ugelli adiacenti. Hawk Eye, che si compone di una barra di scansione installata all’uscita del motore di stampa, e di una workstation di controllo con pannello touch, non necessita di alcun setup, né richiede la stampa e la lettura di test chart da parte dell’operatore. Grazie a Hawk Eye, i converter potranno ridurre i tempi di setup, gli sprechi di materiale e le possibili contestazioni. durst-group.com

Canon LS2000 è la narrow web a base acqua per etichette alimentari Il mistero attorno all’assenza di Canon a Labelexpo si è dipanato qualche giorno fa, quando la multinazionale ha annunciato una nuova piattaforma narrow web per la stampa di etichette. Lanciata durante l’evento Canon Expo, LS2000 raccoglie l’eredità di LabelStream 4000, introducendo però paradigmi completamente nuovi. Tra tutti, la chimica d’inchiostro polimerica a base acqua, con pigmenti ad alta saturazione, che consente la stampa su una vasta gamma di carte e film,

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abilitando la produzione di etichette compatibili con numerosi standard in uso nel packaging alimentare. LS2000, che stampa a 40 m/min su una larghezza di stampa massima di 340 mm, prevede una configurazione colori standard CMYK + bianco ad alta opacità, ed è equipaggiata con nuove teste di stampa da 2.400x1.200 dpi con sistema di ricircolo. La macchina, che sarà disponibile in Europa a inizio 2025, sarà presentata a drupa. canon.it

‖ Hawk Eye (in italiano, “occhio di falco”) esegue il controllo e la compensazione automatica dei difetti qualitativi sulle macchine inkjet single-pass Durst Tau.


news Con Kyojet, SEI abbina la stampa al converting digitale di Labelmaster Lanciata nel 2010 e arrivata oggi a vantare centinaia di installazioni in tutto il mondo, Labelmaster è la piattaforma di converting digitale che ha reso SEI Laser celebre nel mercato dell’etichetta. A fare di Labelmaster una bestseller sono la sua compattezza, modularità e aggiornabilità sul campo, la possibilità di aggiungere stazioni di nobilitazione e di eseguire lavorazioni di taglio, marcatura

e micro-perforazione, oltre che le opzioni di rilascio del materiale fustellato: in bobina, a foglio o in singoli sticker sagomati. In occasione dello scorsa edizione di Labelexpo, SEI Laser ha presentato ciò su cui pochi avrebbero scommesso: un modulo di stampa inkjet di alta qualità integrabile in linea su Labelmaster. Kyojet è configurabile con un minimo di 4 (CMYK) e un mas-

simo di 7 canali colore, incluso il bianco ad alta opacità. Il motore di stampa si avvale di teste da 600x600 dpi o da 900x1.200 dpi. Gli inchiostri, di ultima generazione, sono ad asciugatura LED UV, con un sistema di pinning tra le barre di stampa. «La nostra innovazione non risiede tanto nell’attrezzatura, ma nella filosofia che stiamo introducendo», spiega Ettore Colico,

Converting Director di SEI Laser. «Non intendiamo competere con i costruttori di stampanti, ma piuttosto offrire una soluzione integrata, dal PDF al delivery, ai web-to-label e a chi realizza tirature molto brevi». seilaser.com ‖ Sotto, una linea di converting Labelmaster configurata con il nuovo modulo di stampa inkjet Kyojet.

Fresa a taglio lama 3x2 per la Comunicazione Visiva Il pantografo VISIO, grazie al sistema multiutensile garantisce lavorazioni di fresatura, taglio lama, V-Cut e cordonatura su diversi materiali con spessori fino a 150 mm in fresatura e fino a 40 mm in taglio.

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news Fujifilm Revoria Press GC12500 proietta il toner nel formato B2+ Da decenni il mercato considera l’SRA3, il 35x50 e il cosiddetto “banner” limiti insormontabili per le stampanti a toner a foglio. Per questo motivo, l’arrivo di Revoria Press GC12500 fa ancora più rumore. Dopo un paio di apparizioni in Giappone e Nord America, la nuova macchina sarà mostrata al pubblico europeo a gennaio 2024. Di lei si sa ancora poco, ad eccezione del (sorprendente) formato carta pari a 750x662 mm, del range di grammature compreso tra 64 e 450 g/m², di un

design inedito con alimentatore e impilatore sullo stesso lato, e della capacità di stampare in bianca e volta. Il nuovo modello va ad affiancare la già nota unità a toner Revoria Press a sei canali colore PC1120, la inkjet B2 Jet Press 750S, e la nuova inkjet a bobina Jet Press FP790. Con gli ultimi lanci, Fujifilm ha accresciuto il suo impegno nel campo della stampa commerciale e del packaging, e noi scommettiamo che non si fermerà qui. fujifilm.com

‖ Epson SD-10 è lo spettrofotometro compatto, economico e wireless ideato per misurare e condividere il colore in tutti i contesti di stampa e di packaging.

Epson SD-10 misura e condivide il colore dovunque ci si trovi

‖ Con un formato carta di 750x660 mm e tecnologia a toner, Revoria Press GC12500 stabilisce nuovi record tra le macchine da stampa a foglio in formato B2+.

Se lo spettrofotometro è visto da molti come il fulcro di un processo di profilazione e gestione del colore complesso e costoso, Epson lo ha trasformato in un oggetto leggero, portatile, facile e persino divertente da usare. Pubblicizzato online ad un prezzo compreso tra 500 e 700 euro (IVA esclusa), SD-10 non è pensato come uno strumento di profilazione. Non ancora, perlomeno. Piuttosto, Epson ha voluto creare un dispositivo affidabile e preciso per rilevare

e misurare il colore in qualsiasi circostanza. Grazie alla connettività Bluetooth e alla app Epson Spectrometer, SD-10 consente di condividere i valori misurati con clienti, colleghi, fornitori e agenzie creative, e di trovare automaticamente le tinte piatte PANTONE più simili al colore rilevato. Sebbene nasca come parte dell’ecosistema proprietario di Epson, SD-10 è perfetto per tutti gli addetti ai lavori e per i cultori del colore esatto a ogni costo. epson.it

Rilegato è l’e-shop per gli esperti delle arti grafiche e del packaging Se negli ultimi vent’anni la rivendita di consumabili e chimici per la sala stampa ha subito turbolenze, e contato numerose vittime eccellenti, i fornitori più dinamici e virtuosi hanno trasformato le criticità in opportunità. Tra loro c’è T&K (acronimo di Technology & Kindness), impegnata nella consulenza e nella fornitura di inchiostri, vernici e consumabili per la stampa di etichette e imballaggi. Sotto la guida del suo eclettico direttore generale, Carmelo Roberto, l’azienda ha saputo

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interpretare i mutati bisogni dei converter, e stipulare accordi con alcuni dei fornitori più innovativi, tra cui Sakata, Actega, Frimpeks, e con Dantex per le piattaforme di stampa digitale. Nel 2021, T&K ha portato anche online la sua offerta creando Rilegato, un negozio online dove acquistare direttamente inchiostri, vernici, lastre di verniciatura e mille altri prodotti. Un’idea destinata a far discutere e (la stampa online insegna) a cambiare paradigmi consolidati. rilegato.com

‖ Su rilegato.com è possibile trovare centinaia di chimici e consumabili per la stampa suddivisi in categorie, verificarne il prezzo e la disponibilità e finalizzarne l’acquisto.


news Konica Minolta stampa, nobilita e fustella etichette 100% digitali A Labelexpo 2023, Konica Minolta e MGI Digital Technology hanno presentato alcune inedite soluzioni hardware e software, che completano una produzione di etichette 100% digitale. Partecipata e rappresentata in esclusiva da Konica Minolta, la francese MGI Technology non smette di innovare e sviluppare la sua gamma di sistemi di stampa e nobilitazione per i settori della stampa commer-

ciale, del packaging e dell’etichetta. Anche per questo, negli ultimi anni, i sistemi MGI si sono combinati alla perfezione con le macchine da stampa a foglio AccurioPress e AccurioJet, e le narrow web a toner AccurioLabel. Sul fronte della stampa, Konica Minolta ha presentato AccurioLabel 400 da 40 m/min, con quinto canale colore e toner bianco ad alta opacità. Nell’ambito

della nobilitazione, il costruttore ha introdotto JETvarnish 3D Web 400, una versione più performante della già nota unità di verniciatura e foiling digitale a bobina. La novità più sorprendente è però MGI Octopus Web, un inedito sistema di fustellatura alimentato a bobina, che sfrutta la tecnologia di taglio a lama per eseguire il mezzo taglio del materiale adesivo. Con tre bracci indipendenti,

ciascuno con tre teste di taglio, il macchinario può lavorare a velocità lineari fino a 20 m/min, ma non sono esclusi futuri incrementi della produttività per eguagliare le velocità lineari di AccurioLabel. konicaminolta.it ‖ Sotto: a sinistra, etichette nobilitate. in uscita da JETvarnish 3D Web 400;. a destra, un dettaglio del gruppo di taglio digitale di Octopus Web.

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speciale Se la sostenibilità è un tema urgente per le marche e il packaging è un’opportunità per gli stampatori, i costruttori devono investire per creare soluzioni più eco-friendly

I fornitori fanno abbastanza per ridurre l’impatto ambientale del packaging? di Lorenzo Villa

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l packaging è un argomento di moda, anche nell’industria della stampa, perché influenza il rapporto tra marca e consumatore, e gioca un ruolo cruciale nelle dinamiche di trasporto, protezione, conservazione e consumo dei beni che acquistiamo ogni giorno. Oltre che impreziosire il prodotto, oggi il packaging è chiamato ad aderire a precisi standard di sicurezza, tracciabilità e sostenibilità. Inoltre, la crescita esponen-

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ziale dell’e-commerce, nell’ultimo decennio, ha posto gli imballaggi sotto i riflettori, non sempre per aspetti positivi. Se il packaging è veicolo di esperienze di unboxing memorabili, esso diventa un problema quando si pensa al suo smaltimento. In ogni caso, il packaging è un prodotto imprescindibile e la stampa gioca un ruolo di primo piano nella sua realizzazione. Un’ottima notizia, se gli stampatori fossero dei buoni marketer.

Sostenibilità: croce e delizia di una filiera Al di là del loro innegabile fascino, e del loro contributo alla sicurezza e alla desiderabilità dei prodotti, gli imballaggi hanno un impatto determinante sulla produzione di rifiuti da smaltire, non importa che si tratti di carta, plastica, metallo, vetro. Una consapevolezza che non è diffusa solo tra i consumatori, ma anche e soprattutto tra i converter e i fornitori

della filiera, che sono chiamati a realizzare per le marche soluzioni in linea con le regolamentazioni di sicurezza e sostenibilità. Un compito arduo, dato che solo una parte di esse sono riconosciute e condivise a livello globale, mentre molti Paesi o federazioni di Paesi, tra cui l’Unione Europea, hanno proprie direttive specifiche. ‖ In alto, la svizzera Bschüssig confeziona la sua pasta usando un film in carta stampato con tecnologia Xeikon Titon.


speciale ‖ 1) La macchina da stampa inkjet Landa S10 impiega i NanoInk a base acqua per stampare cartone teso in formato B1+ 2) Progettata per stampare (anche) packaging primario, VariJET 106 utilizza inchiostri a base acqua in linea con le regolamentazioni alimentari.

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In vista di drupa 2024, quali sono le aree tecnologiche sulle quali la produzione di packaging sta avendo un impatto più significativo? Come si stanno muovendo i costruttori? E in che modo la fiera potrà evidenziare il contributo alla sostenibilità da parte dei leader della tecnologia? La stampa è nell’occhio del ciclone Benché per depositare uno strato di colorante su un supporto non occorra la “tecnologia dei missili”, la stampa resta uno dei sorvegliati speciali nell’imballaggio. Analizzando le moderne macchine da stampa offset, non serve un esperto per concludere che sono essenzialmente uguali a se stesse da decenni. Tuttavia, è interessante osservare come i (pochi) costruttori abbiano fatto ogni sforzo per renderle più automatizzate, interconnesse, e perciò efficienti. La prova ce la offrono gli stampatori online e i web-topack, che ogni giorno producono decine di avviamenti e centinaia di commesse differenti sulla stessa macchina da stampa, con una manciata di fogli di scarto. E mentre l’analogico gioca le sue carte per non restare indietro, la stampa digitale sarà la vera protagonista anche a drupa 2024. Nel campo del cartone teso, in particolare, il mondo aspetta le nuove mosse del poliedrico Landa, che

proprio a drupa 2012 aveva lanciato la sfida di digitalizzare gli alti volumi di packaging in cartone teso in formato B1 con la stampa inkjet nanografica a base acqua, riducendo di fatto la tiratura minima a un solo foglio. Una mossa che vede il player israeliano giocare quasi in solitaria, fatta eccezione per la tedesca Koenig & Bauer e l’italiana Durst, che, unite in una joint venture, hanno creato VariJET 106, anch’essa con inchiostri a base acqua. Che si parli di tecnologia digitale o tradizionale, l’attenzione all’efficienza energetica delle macchine da stampa è in costante aumento, specialmente per quanto riguarda i loro sistemi di essiccazione/ polimerizzazione, che hanno una

notevole incidenza sui consumi e le emissioni dell’intero processo. Per questo motivo, Xeikon ha recentemente introdotto un programma di etichettatura energetica delle proprie attrezzature, simile a quello adottato per gli elettrodomestici, che esplicita l’impronta carbonica di ogni macchinario suddivisa in consumi energetici, inchiostri e scarti. Il ruolo chiave dell’inkjet a base acqua, dal cartone ondulato ai materiali plastici L’impiego di chimiche d’inchiostro a base acqua su carta, cartone teso e ondulato è un match aperto, ma questa tecnologia è difficilmente applicabile a film

flessibili e pouch in plastica, dove la tecnologia digitale gioca infatti un ruolo marginale. In attesa di una soluzione praticabile, i costruttori digitali promuovono il rimpiazzo della plastica con la carta, che è stampabile con chimiche più sostenibili, ed è più facile da smaltrire e riciclare. Tra i player in questo campo troviamo ad esempio HP Indigo con la tecnologia ElectroInk, Xeikon con il suo toner Titon (resistente ai graffi e alla sigillatura a caldo) e Screen con la sua tecnologia inkjet a base acqua Truepress PAC. Tornando ai materiali cartacei, l’impiego della stampa a base acqua è sempre più frequente, sia nel campo dell’etichetta che in quello del cartone ondulato, dove HP guida la corsa con la sua tecnologia PageWide Industrial, sia pre che postprint. Ma nuovi player sono pronti a mosse ardite in questo campo. Tra gli altri Fujifilm e Canon, oltre alla cinese Hanglory, un outsider da osservare con attenzione, che a drupa 2024 occuperà parte dello spazio espositivo lasciato libero da Xerox. Per quasi tutti i costruttori, un tema spinoso e trascurato è poi la deinchiostrabilità dei supporti,

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speciale 3

‖ 3) HP PageWide T1190 stampa carta per ondulatori con inchiostri a base acqua, contribuendo alla produzione di packaging (anche primario) ondemand e su larga scala. 4) Xeikon ha dotato le sue macchine di un sistema di etichettatura energetica, simile a quello impiegato nel settore degli elettrodomestici. 5) Canon LS2000 è la nuova narrow web per etichette con inchiostri a base acqua.

che diventerà sempre più cruciale in un’ottica di vera sostenibilità. Nobilitazione e converting: più green se digitali, integrati e ibridi

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La produzione di packaging implica una notevole quantità di lavorazioni accessorie, specie nei prodotti d’alta gamma. Per decenni i converter hanno eseguito con processi analogici, quasi sempre offline, le lavorazioni di pretrattamento, stampa, plastificazione, fustellatura, piegatura, incollatura, applicazione di vernici selettive e lamine metalliche, oltre che sovrastampe e codifiche. L’introduzione della tecnologia digitale nel campo della nobilitazione risale ormai a 15 anni fa, a opera di Scodix e MGI, e oggi può dirsi adatta alle esigenze di produttività e di formato del packaging, tanto che molti converter tradizionali e web-to-pack la impiegano intensivamente per eseguire verniciature e foiling di medi quantitativi in formato B1, azzerando tempi di setup e scarti. Anche la fustellatura digitale, introdotta da Highcon a drupa 2012, è ormai un’opzione consolidata e in fase di sviluppo da parte di vari costruttori. Tra i più rilevanti c’è l’italiana SEI Laser, che ha combinato il taglio laser con un dispositivo di scrittura delle matrici di cordonatura fuori macchina, offrendo un sistema pulito, preciso ed economico per fustellare da uno a migliaia di fogli. Il segmento del packaging che meglio ha interpretato e adottato il digitale è però quello dell’etichetta. Qui, a giocare la partita sono fornitori storici, pionieri del digitale, e un nutrito gruppo di nuovi arrivati, che propongono piatta-


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speciale ‖ 6), 7) e 8) Grazie alla tecnologia di fustellatura digitale, come quella di SEI Laser, i converter possono realizzare piccoli e medi quantitativi di astucci e scatole senza realizzare matrici fisiche, ottimizzando i formati e azzerando le copie di avviamento, contribuendo alla riduzione di scarti e sfridi da smaltire.

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forme di stampa, nobilitazione e converting integrate, in grado di eseguire più lavorazioni in linea, passando da una bobina neutra all’etichetta pronta da applicare in un solo passaggio. Il settore dell’etichetta è anche il laboratorio più avanzato nel campo dell’ibridazione tra motori di stampa analogici e digitali, con un’offerta troppo vasta per essere trattata in questo articolo. Il ruolo cruciale di carte, supporti ed ecosistemi software Sebbene a drupa 2024 sotto i riflettori ci sarà come sempre il ferro, gli addetti ai lavori sanno che la creazione di imballaggi più sostenibili passa per tutte le componenti della catena del valore. È il caso di carte e supporti, spesso sul banco degli imputati per i loro metodi di produzione energivori, per l’impatto sulle risorse idriche e forestali, e per le criticità esistenti nei processi di riciclo e smaltimento. Se il settore cartario è impegnato dagli anni Novanta nella gestione sostenibile delle foreste e nella riduzione del proprio impatto ambientale – chi non conosce gli schemi FSC e PEFC? – oggi il dibattito più acceso riguarda lo smaltimento degli imballaggi multimateriale. Per intenderci, la classica bottiglia in vetro con tappo in plastica ed etichetta in carta. In questo campo, sia i big globali che i produttori di nicchia investono per creare imballaggi monomateriale e adesivi facilmente removibili, che semplifichino la separazione e il riciclo delle confezioni. Un esempio è la tecnologia AD CleanFlake di Avery Dennison, che consente il distacco completo dell’etichetta stampata (inclusa la colla) dalle confezioni in PET e HDPE. Sempre più produttori di autoadesivi, poi, investono in pro-

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grammi di riciclo del liner e nello sviluppo della tecnologia linerless che, se impiegata su larga scala, eliminerà ogni anno milioni di tonnellate di carte e film siliconati da smaltire. Anche la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni di packaging sostenibile da parte dei trasformatori è un fenomeno interessante. L’italiana LIC Packaging, ad esempio, utilizza i suoi ondulatori BHS non solo per produrre cartone ondulato, ma anche innovativi substrati di carta monomateriale per il contatto con gli alimenti, biodegradabili e riciclabili, resistenti al grasso e al calore. Per ridurne ulteriormente l’impatto, LIC stampa la maggior parte

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speciale ‖ 9) Accoppiando carte funzionali e utilizzando tecnologia di stampa inkjet a base acqua, LIC Packaging crea innovativi imballaggi alimentari monomateriale. 10) e 10) Ecosistemi software come BOBST Connect e Durst Workflow consentono ai converter di efficientare i processi, migliorare la pianificazione, ottimizzare i materiali e ridurre sprechi e scarti di lavorazione.

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e nella gestione del colore nate attorno a Hybrid Software Group, Danaher e Veralto. Dialogo e collaborazione al cuore della soluzione

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dei suoi prodotti con la tecnologia base acqua HP PageWide. Ultimo, ma non meno importante, è il software. Considerato a lungo un’estensione del macchinario, oggi l’applicativo gioca un ruolo cruciale non solo nell’esperienza d’uso, ma nell’automazione del processo, nell’ottimizzazione dei materiali, nella riduzione di operazioni manuali, errori, rifacimenti e scarti. Non è casuale che proprio il software sia centrale nelle strategie di sviluppo di moltissimi costruttori di hardware. Emblematici sono gli ecosistemi proprietari HP SmartStream, BOBST Connect e Durst Workflow, nonché le aggregazioni di marchi leader nell’automazione

Osservando le mosse dei costrutti di tecnologia, nessuno sembra ancora aver trovato la formula magica per la sostenibilità. Piuttosto, inizia a prendere piede la consapevolezza che ci siano pochi modi per contribuire in modo sostanziale a rendere più eco-friendly la produzione di packaging, se non sprecando meno, producendo il giusto, creando imballaggi più facilmente riciclabili. Tutti i produttori si stanno già impegnando su questi fronti, ma se i big hanno il vantaggio di avere grandi basi installate, ecosistemi proprietari e una certa influenza, ciò che manca per ottenere risultati più incisivi è forse un approccio aperto e congiunto. Come avvenuto nel 2000, con la coraggiosa iniziativa PrintCity (a tutt’oggi digerita solo in parte), nell’edizione 2024, drupa potrebbe avere il ruolo di avvicinare tra loro costruttori di macchinari, sviluppatori di software e produttori di materiali, così da renderli più efficaci nella ricerca di soluzioni sostenibili, oltre che più influenti presso i brand owner grandi e piccoli, che troppo spesso decidono ancora sul prezzo. Benché insidiata da altri eventi dedicati al packaging, a partire da Interpack, e benché non si svolga da otto anni – un’era geologica in un settore in rapida evoluzione – drupa 2024 si candida ad essere il luogo di incontro e confronto per i generatori di valore della filiera del packaging stampato. Se sarà davvero un punto di svolta anche in fatto di sostenibilità lo scopriremo presto.

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strategie Il converter comasco, tra i più noti produttori indipendenti di cartone ondulato in Italia, ha installato una stampante digitale single-pass Hanway Glory 1606

Zetacarton scommette sulla stampa inkjet a base acqua di HanGlory per l’ondulato di Lorenzo Villa

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ondata negli anni Cinquanta da Maria e Angelo Zanfrini, l’Officina Grafica e Cartotecnica Angelo Zanfrini apre i battenti come tipografia artigiana. Negli anni successivi, l’azienda intercetta la crescente domanda di imballaggi del vicino distretto brianteo degli arredi, e costruisce un laboratorio in cui installa le prime macchine per realizzare scatole in cartone teso e ondulato.

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Affamata di spazi, nel 1974 la società si trasferisce nel polo industriale di Senna Comasco, focalizzandosi sulla produzione di scatole in ondulato. Nel frattempo, entrano in azienda i figli Giovanni, Giuseppe e Cesare, che insieme al padre costituiscono Zetacarton, sviluppandone l’attività e trasformandola in società per azioni e in uno dei leader regionali nella produzione di imballaggi stampati e non. Il salto di qualità avviene nel

1992, quando l’azienda installa un moderno ondulatore, e amplia la sua superficie produttiva fino a 30.000 m² coperti (su un’area di 60.000), arricchendo la gamma di prodotti, e avviandone l’esportazione in altri Paesi europei. Oggi Zetacarton ha un fatturato di 75 milioni di euro (2022) e 110 dipendenti, ed è guidata dal presidente Giuseppe Zanfrini e dalla nipote Serena, attuale CEO. Nel corso dell’estate 2023, l’azienda ha completato l’instal-

lazione di una linea di stampa digitale single-pass con inchiostri a base acqua Hanway Glory 1606, che il costruttore cinese HanGlory ha reso protagonista della prima tappa europea del suo Global Single-pass Tour. In quell’occasione abbiamo visitato Zetacarton e toccato con mano l’innovativa Glory 1606. ‖ In alto: a sinistra, il belt di trasporto del cartone verso lo stacker; a destra, l’unità di stampa inkjet di Glory 1606.


strategie 1

Giuseppe Zanfrini Presidente di Zetacarton

“Potevamo investire su flexo HD o offset, ma abbiamo creduto che il digitale detterà legge in futuro, specie nei prodotti di alta qualità.” Una clientela e una gamma di prodotti eterogenea Zetacarton fornisce soluzioni di imballaggio partendo da bobine di carta kraft bianca o avana, naturale o patinata, realizzando e consegnando il prodotto finito con mezzi propri. Con il suo ondulatore, il converter realizza fogli di cartone onda E, EB, B, C, e BC, che stampa con linee flessografiche pluricolore e trasforma in scatole ed espositori per aziende alimentari, produttori di arredi e materiale sanitario, marche della moda, retailer, aziende di e-commerce e logistica. Negli ultimi anni, la frammentazione delle commesse, i tempi di consegna sempre più rapidi e una domanda crescente di qualità hanno tuttavia imposto a Zetacarton una revisione del modello produttivo. «L’e-commerce e l’avversione per la plastica stanno dando una spinta agli imballaggi in cartone», spiega Giuseppe Zanfrini, presidente di Zetacarton. «Ma oggi se lanci un prodotto premium vuoi anche una stampa di qualità, sia per i grandi che per i piccoli volumi». Per soddisfare sempre meglio la clientela, la proprietà aziendale decide così di ampliare il suo parco di tecnologie di stampa, valutando soluzioni analogiche e digitali. «La personalizzazione è da sempre una componente chiave negli imballi», spiega Zanfrini. «Potevamo investire su flexo HD o offset,

ma abbiamo creduto che il digitale detterà legge in futuro, specie nei prodotti di alta qualità». Glory 1606 è la single-pass a base acqua pronta ad affiancare offset e flexo HD Ammiraglia della gamma single-pass di Hanway (marchio commerciale di HanGlory) Glory 1606 può alimentare fogli di ondulato spessi fino a 11 mm di dimensione massima 1.600x2.800 mm, con una larghezza di stampa utile di 1.510 mm. La linea, lunga circa 25 m, è equipaggiata con un mettifoglio tradizionale con presa dal basso e pareggiatore pneumatico. Il motore di stampa inkjet a sei colori (CMYK più due tinte piatte

opzionali) è racchiuso in un locale a temperatura e umidità controllate, ed è preceduto da un’unità di stesura del primer con cilindri anilox intercambiabili, che consente un deposito controllato in base alla tipologia di supporto. L’uso del primer, anch’esso a base acqua, è raccomandato per ridurre il dot gain e aumentare la densità cromatica sulle carte naturali. Ogni barra colore è equipaggiata con 14 teste di stampa industriali Kyocera KJ4 a 600 dpi, ed è dotata di capping automatico e di un sistema di recupero, filtraggio e degassing dell’inchiostro utilizzato per i cicli di spurgo degli ugelli, che viene reimmesso nei serbatoi. Per garantire un’elevata autonomia produttiva, Glory

‖ 1) Glory 1606 è dotata di un feeder tradizionale con presa del foglio dal basso e pareggiatore pneumatico. 2) Johnson Lai di HanGlory ci mostra il cockpit di Glory 1606.

1606 è alimentata con taniche di inchiostro da 20 kg. Tra una barra e l’altra sono alloggiati dei moduli di pre-asciugatura, mentre la reticolazione finale è affidata a un gruppo di asciugatura modulare, composto da 4 unità con lampade a infrarossi e ventole, attivabili e disattivabili singolarmente. A fine linea è presente un’unità di stesura della vernice a tavola piena, che protegge la stampa da graffi e abrasioni. Il foglio viene quindi rilasciato su un sistema di trasporto a cinghie, anch’esso

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strategie ‖ 3) Una delle 6 barre colore, ciascuna con 14 teste di stampa. 4) e 5) Lo stacker ad alta capacità di Glory 1606 crea pile di fogli alte fino a 2,5 m e le impila su un belt in resina acetalica, che le trasporta all’uscita della linea.

dotato di ventole, che lo accompagna verso lo stacker ad alta capacità, che raggiunge un’altezza di 2,5 m. L’impilatore è dotato di un dispositivo di espulsione del singolo foglio, che consente all’operatore di effettuare verifiche ottiche e misurazioni strumentali senza interrompere la produzione. La pila di materiale stampato è rilasciata su un conveyor belt in resina acetalica, scaricabile con transpallet. Benché il costruttore dichiari una velocità massima di 150 m/min, Glory 1606 produce qualità adatte a imballaggi premium tra i 50 e gli 80 m/min.

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Un ecosistema hardware e software integrato per creare imballaggi on-demand Al pari dei costruttori più blasonati, HanGlory ha posto un’attenzione particolare al software, sviluppando un MES proprietario (che si connette e scambia dati con l’ERP aziendale) e creando un intuitivo cruscotto di controllo a bordo macchina. Direttamente a schermo, l’operatore può monitorare e modificare i parametri base della stampante, tra cui le temperature di esercizio del dryer. Allo stesso modo, può visualizzare un’anteprima del file da stampare e ottenere il consumo di inchiostro stimato (complessivo e per colore), agevolando la preventivazione. La tecnologia software di Caldera, infine, rende disponibili funzionalità di step & repeat, nesting, rasterizzazione e gestione del colore potenti e intuitive. «Abbiamo scelto Glory 1606 perché ci consente di realizzare efficacemente sia prototipi che piccoli e grandi lotti, senza realizzare impianti stampa, con tempi di avviamento rapidi e costi di produzione competitivi», spiega Zanfrini. «La scelta del base acqua è stata dettata dal mercato, e dall’esigenza di fornire packaging

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strategie ‖ 6) Gli operatori di Zetacarton eseguono lo scarico parziale di una pila di fogli stampati. 7) Massimo Iafrate (a sinistra) e Lisa Rotolo (a destra) di NGW Group durante una demo. 8) e 9) Esempi di materiali stampati con Glory 1606 in Zetacarton.

alimentare primario e secondario accattivante e sicuro». Per Zetacarton, tuttavia, l’introduzione della stampa digitale non significa solo affiancare o rimpiazzare la flexo. Il converter punta, infatti, a produrre on-demand nuove tipologie di imballaggi di alta qualità, eliminando le fasi di stampa su carta e accoppiatura al foglio di ondulato. Il converter sta altresì esplorando le opportunità aggiuntive derivanti dall’uso di dati e layout variabili.

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Un fornitore affidabile, anzi tre Se Glory 1606 rappresenta per Zetacarton la soluzione tecnologica ottimale, l’azienda ha basato la sua decisione d’acquisto su numerosi parametri economici, di affidabilità e di servizio. Uno dei fattori che più ha rassicurato il converter è la stretta collaborazione tra il costruttore asiatico e i suoi due partner italiani, Errelle e NGW Group, che operano congiuntamente con il marchio commerciale Hanway Italia, mettendo a fattore comune i propri team commerciali e di assistenza post-vendita in tutta Italia. 8

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strategie Mentre raddoppia la presenza in città aprendo una nuova sede, l’azienda milanese sceglie due tecnologie Konica Minolta top di gamma per il suo reparto produzione

Loretoprint conferma la via dell’inkjet per stampa e per la nobilitazione in formato B2+ di Lorenzo Villa

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imbroloreto nasce nel 1966 come timbrificio e poco dopo diventa una delle prime insegne milanesi a introdurre i servizi di riproduzione xerografica. Nel primo decennio degli anni Duemila, animata da una visione pionieristica e dall’energia del suo responsabile tecnico e futuro titolare, Vito Ferrone, la copisteria si concentra sulla stampa e amplia i suoi spazi produttivi, crescendo come “nego-

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zio diffuso” occupando i negozi, i laboratori e i cortili circostanti, risoluta a non abbandonare la sua location centrale e iconica. Il ritmo dell’evoluzione tecnologica in Timbroloreto è travolgente, come i ritmi dell’affollato crocevia fuori dalle sue vetrine, e segna l’alternarsi di mille diverse tecniche di stampa, dal toner a foglio alla bobina, dal piccolo al grande formato, dall’offset DI alla riproduzione fotografica su materiali industriali. Tanto che, nel

2008, l’azienda cambia nome in Loretoprint, e conia la tagline “La Tipografia Digitale”: un ossimoro, e per molti una provocazione, che quindici anni dopo si rivela ancora piuttosto attuale e pertinente. Lo scorso settembre, cinque anni dopo l’installazione di una Komori Impremia IS29 (la prima in Italia), Loretoprint ha acquistato da Konica Minolta una AccurioJet KM-1 e un sistema di nobilitazione digitale JETvarnish 3D, entrambe in formato B2+,

che affiancano la JETvarnish 3Ds acquistata nel 2018. Le nuove attrezzature hanno trovato casa in Loretoprint Factory, un sito di 1.200 m² che supporterà lo storico laboratorio di piazzale Loreto e il nuovo store che aprirà a fine anno in piazza XXIV Maggio.

‖ In alto: a sinistra, la JETvarnish 3D installata presso Loretoprint; a destra, Vito Ferrone, titolare dell’azienda, con AccurioJet KM-1e.


strategie ‖ 1) AccurioJet KM-1e può alimentare materiali fino al formato 585x750 mm. 2) Con JETvarnish 3D Loretoprint nobilita efficacemente le stampe in formato B2+ realizzate con KM-1e.

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Una crescita incessante, tra servizi B2B, stampa “di strada” e vendita online Se per molti tipografi già non è semplice coniugare vendita offline e web-to-print, la coesistenza di ben tre modelli di servizio è la croce e delizia di Loretoprint. Sebbene la clientela B2B costituisca circa il 90% degli oltre 25.000 ordini gestiti annualmente, l’azienda milanese fa della relazione umana con il suo variegato pubblico un fatto esistenziale. Dal negoziante allo studente universitario, dall’avvocato al designer, tutti attendono il proprio turno, ricevono consulenza, toccano con mano le oltre 100 carte a catalogo e, in molti casi, escono con il loro prodotto stampato. Grazie a un parco di tecnologie che spazia dal piccolo al grande formato, dal rollto-roll al flatbed UV, Loretoprint può realizzare progetti chiavi in mano dalla stampa commerciale all’allestimento di location, dal gadget alla cartotecnica. «Non abbiamo mai perso le sembianze di una copisteria, ma per scelta di supporti, finiture e servizi siamo andati oltre quello che fanno molti stampatori», afferma Ferrone. «Con l’apertura di Loretoprint Factory e del negozio gemello alla Darsena, puntiamo a creare esperienze offline di progettazione e di stampa coerenti, che i nostri clienti potranno finalizzare e ripetere

comodamente online». Negli ultimi anni, Loretoprint ha anche avviato con successo la produzione di imballi e materiali cartotecnici in piccole serie, sia per esigenze di contenimento e trasporto, che per test di marketing e operazioni di unboxing personalizzate per influencer e acquirenti altospendenti. Per soddisfare ogni esigenza, l’azienda ha introdotto plastificatrici, fustellatrici meccaniche, plotter da taglio digitale, piegaincolla, linee di chiusura automatica delle scatole, rilegatrici layflat per album e libri top di gamma. La crescita del segmento premium conferma la bontà della scelta di JETvarnish e Impremia IS29 (il cui motore di stampa è realizzato da Konica Minolta) ma

incoraggia Loretoprint a rivolgersi a un unico fornitore accreditato per i suoi mutati fabbisogni. JETvarnish 3D e KM-1e, per un flusso produttivo completo in formato B2+ Valutate alcune possibili alternative, Loretoprint identifica in AccurioJet KM-1e l’ideale rimpiazzo di Impremia. L’ammiraglia di Konica Minolta, infatti, ricalca l’architettura della gemella di casa Komori, ma con teste inkjet da 1.200 dpi di nuova generazione e altre migliorie. Oltre al formato carta di 585x750mm, che consente di raddoppiare o triplicare le rese rispetto alle unità a toner SRA3, una caratteristica di

AccurioJet KM-1e che piace particolarmente a Loretoprint è l’esclusiva chimica d’inchiostro con asciugatura LED, che consente di stampare anche i materiali trasparenti e le carte naturali, goffrate e martellate più difficili, senza pretrattamento e senza pregiudicare la resa ottica e tattile del supporto, garantendo un’eccellente adesione e un’elevata resistenza alla fustellatura. Rispetto alla serie di attrezzature a marchio Komori, AccurioJet KM-1e vanta procedure di manutenzione e pulizia semplificate, che promettono di ridurre del 70% i già ridotti fermi macchina, e introduce una nuova disposizione delle lampade di pinning e curing, volta a minimizzare i rischi di essiccazione dell’inchiostro sugli ugelli. Non meno importante, il software di Konica Minolta gestisce più efficacemente i file monocromatici, di qualità fotografica, riducendo o azzerando l’uso della tricromia a favore dell’inchiostro nero. «Usiamo KM1-e sei giorni a settimana per un turno prolungato, ma è un’attrezzatura che potrebbe lavorare su due turni, e la mattina è pronta a partire in pochi minuti», spiega Ferrone. «Grazie

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strategie 3

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Vito Ferrone CEO di Loretoprint

“Grazie ad AccurioJet KM1-e, a JETvarnish 3D e 3DS, e alle tecnologie del prossimo futuro, puntiamo a creare stampati a impatto quasi zero.”

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a KM-1e saremo in grado di spostare sempre più lavori a colori e in bianco e nero dalle macchine a toner all’inkjet, migliorando efficienza e redditività». Contestualmente alla macchina da stampa, Loretoprint acquista anche il sistema di nobilitazione digitale JETvarnish 3D, che consente di completare il flusso produttivo in formato B2, introducendo una vernice a più elevata trasparenza e il trattamento corona, che consente di nobilitare una gamma di materiali più ampia Verso un modello di retail multicanale sostenibile Al di là dei vantaggi qualitativi e operativi, i nuovi chiller e gli

impianti elettrici più compatti ed efficienti di KM-1e consentono a Loretoprint di conseguire obiettivi ambiziosi nell’ambito del contenimento dei consumi energetici e degli spazi. Inoltre, grazie alle funzionalità di riduzione dei consumi di inchiostro di AccurioJet, l’azienda realizza stampati ancora più sostenibili, sia sotto il profilo ecologico che economico. «Già da anni usiamo solo supporti certificati FSC, promuoviamo la transizione dalle carte patinate alle naturali, ed effettuiamo consegne in bicicletta», conclude Ferrone. «Grazie ad AccurioJet KM1-e, a JETvarnish 3D e 3DS, e alle tecnologie del prossimo futuro, puntiamo a creare stampati a impatto quasi zero».

‖ 3) e 4) Esempi di prodotti cartotecnici realizzati con KM-1e e JETvarnish. 5) Vito Ferrone nel reparto di stampa a foglio di Loretoprint Factory.

Loretoprint punta a un modello di vendita di stampa sostenibile, esperienziale, attento alle persone, aderente alle aspettative del pubblico milanese ma vicino alle esigenze di professionisti e neofiti del marketing di tutta Italia. Con la messa a regime di Loreto­ print Factory, la riorganizzazione della sede storica, e l’apertura di Loretoprint Darsena, l’azienda milanese si appresta a sfruttare appieno il potenziale dei sistemi Konica Minolta, ed è già pronta a raddoppiare la capacità produttiva.


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strategie A due anni dall’avvio della collaborazione con B+B International, l’azienda lombarda ha ampliato la sua offerta di servizi nel campo degli eventi e del retail

GPO cresce in creatività e automazione con Kongsberg, i-cut Layout e ArtiosCAD di Lorenzo Villa

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ondata nel 1979, a Vaprio d’Adda, da Andrea Solinas e Nelida Ambrosoni, soci in affari e amici nella vita, da oltre quarant’anni Publionda è un riferimento nel campo della cartellonistica pubblicitaria e dell’insegnistica. Nei primi anni di attività, i titolari realizzano i cartelli artigianalmente, eseguendo la verniciatura manuale su maschere sagomate, per poi introdurre la serigrafia. A

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fine anni Ottanta l’azienda apre al digitale, introducendo i plotter da intaglio del vinile, e negli anni Novanta si trasferisce nella sede di Trezzo sull’Adda, dove installa le prime stampanti di grande formato a solvente, aumentando gradualmente i volumi produttivi. Nel decennio successivo, con l’ingresso in azienda dei figli dei fondatori, Gaia e Valentina Solinas, Davide, Nicoletta e Aldo Valtorta, Publionda compie il primo passaggio generazionale e assu-

me la denominazione di Gruppo Publionda (GPO). L’introduzione della tecnologia di stampa flatbed UV, nel 2008, è un punto di svolta e consente a GPO di ampliare la sua gamma di prodotti e servizi nel campo della grafica. Nel 2020, il gruppo inaugura un nuovo sito produttivo di 1.500 m², dove concentra i macchinari produttivi e crea vaste aree dedicate all’assemblaggio, alla decorazione degli automezzi e alla logistica.

Sfondato il tetto dei cento collaboratori, a fine 2021 GPO ha potenziato la sua capacità produttiva di materiali premium con l’installazione di un sistema di taglio Kongsberg X44, e l’adozione dei software i-cut Layout e ArtiosCAD. ‖ In alto: il reparto stampa e finitura di grande formato di Gruppo Polionda (GPO), con le due stampanti Mimaki JFX500 e il potter da taglio Kongsberg X44 installato a fine 2021.


strategie ‖ 1) GPO utilizza quotidianamente ArtiosCAD e ArtiosCAD.net nel suo ufficio grafico. 2) Nel reparto produzione di GPO, Kongsberg X44 lavora in media 12-13 ore al giorno.

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Kongsberg X44 dà impulso a sinergie e nuovi progetti

Eclettici e diversificati Partendo dalla cartellonistica pubblicitaria, GPO ha progressivamente ampliato la sua offerta, includendo segnaletica stradale, car wrapping e decorazione di flotte, oltre che noleggio e gestione di schermi LED. Negli ultimi anni, l’azienda ha inoltre acquisito importanti clienti nel campo degli eventi, dell’allestimento di fiere, punti vendita della GDO, catene di negozi e ristoranti. Tra i suoi clienti, GPO annovera Fratelli Beretta, MD, Esselunga, Iper, Famila, Maxi Zoo e McDonald’s, ed è fornitore ufficiale di Fiera Milano, Mi.Co, Triennale Milano e Mediolanum Forum. «Non siamo un stampatore e neppure un service, ma un grande assemblatore, creativo ed eclettico», spiega Davide Valtorta, responsabile commerciale di GPO. «Stampanti e frese non sono il nostro core business, ma strumenti che ci consentono di trasformare in realtà le idee dei clienti». Posizionata tra Milano e Bergamo, GPO beneficia della prossimità a grandi arterie stradali e centri commerciali, proponendosi come partner per la creazione di progetti di allestimento indoor e outdoor chiavi in mano. «Negli ultimi anni c’è grande dinamismo nel retail, e ogni chiusura si traduce quasi sempre in una nuova apertura», sottolinea Gaia

Solinas, responsabile commerciale di GPO. «Questo trend innesca cambi di immagine profondi e grandi opportunità di business». L’apertura al taglio digitale L’accresciuta domanda di progetti ad alto contenuto grafico, unitamente alla varietà di materiali per l’allestimento, porta GPO a investire con decisione nella stampa digitale, e a potenziare le lavorazioni di saldatura, occhiellatura, cucitura e sagomatura dei materiali, quest’ultima eseguita sino al 2020 con un pantografo generico, senza telecamera né taglio tangenziale. Una condizione che convince la proprietà ad acquistare un sistema di taglio e fresatura multi-

funzione di ultima generazione. «Il nostro reparto produttivo è come la cucina di un ristorante», spiega Valtorta. «Quando ricevi una richiesta fuori standard per un progetto di allestimento, se hai i macchinari giusti la porti a termine, altrimenti deludi il cliente». Completata un’approfondita indagine di mercato, GPO identifica in Kongsberg X44 la tecnologia più adatta alle proprie esigenze, e in B+B International l’interlocutore più vicino alla propria filosofia. Con piano aspirante da 2.210x3.200 mm, telecamera, fresa da 3 kW e utensili per taglio, mezzo taglio e cordonatura di cartone e materiali plastici, X44 si rivela l’ideale complemento delle due stampanti flatbed.

Nell’acquistare la sua prima macchina da taglio multifunzione, GPO concentra l’attenzione su caratteristiche come qualità, versatilità e automazione del setup, uniti alla semplicità d’uso e alla capacità di lavorare anche materiali “atipici” per un’azienda di stampa, come il legno e il metacrilato di alto spessore. «La demo presso B+B ci ha convinti subito, ma abbiamo capito cosa avevamo comprato solo qualche settimana dopo», racconta Valtorta. «Lavorando su Kongsberg, i nostri operatori sono diventati più propositivi, più appassionati, persino più creativi, dando impulso anche ai volumi di stampa». X44 viene sfruttata immediatamente per la sagomatura di pannelli leggeri, il taglio e il mezzo taglio di adesivi, la fustellatura di cartone ondulato e pannelli alveolari, il taglio di tessuti in poliestere stampati. In seguito, questa sua capacità di dare forma a qualsiasi materiale, dà impulso a inedite sinergie e crea entusiasmo in tutti i reparti dell’azienda. «Se prima il taglio era un extra, che proponevamo controvo-

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‖ 3) e 4) Espositori durevoli realizzati da GPO con ArtiosCAD e Kongsberg X44. 5) Da sinistra, Gaia Solinas (GPO), Alberto Costa (B+B International), Gaetano Pappalettera (GPO) e Davide Valtorta (GPO).

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Gaia Solinas e Davide Valtorta Co-titolari di GPO

“Se prima il taglio era un extra, che proponevamo controvoglia, ora usiamo Kongsberg X44 anche 12 o 13 al giorno.”

glia, oggi usiamo Kongsberg X44 anche 12 o 13 al giorno», raccontano Solinas e Valtorta. «Ormai è tanto popolare tra i nostri clienti che spesso ci chiedono di aggiungere elementi tridimensionali fresati anche su normali stampati pubblicitari». Oltre ad allestimenti e materiali POP, l’azienda utilizza la tecnologia di taglio digitale per progetti pubblicitari e di arredo, tra cui tappeti intagliati per grandi eventi e sfilate, e mock-up giganti per campagne pubblicitarie. i-cut Layout scioglie i colli di bottiglia, mentre ArtiosCAD scatena la creatività Nei suoi tre uffici grafici azien-

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dali, GPO assolve ai bisogni creativi, progettuali e realizzativi dei suoi clienti. Su suggerimento di B+B, GPO sceglie di affiancare a Kongsberg X44 gli applicativi software Esko i-cut Layout e ArtiosCAD. Il primo, installato in prestampa e utilizzato in combinazione con il RIP Onyx (che controlla tutte le stampanti in azienda), completa le fasi di preflight e ottimizzazione dei file con le sue potenti funzionalità di nesting automatico. «Con i-cut Layout siamo passati dall’imposition manuale al nesting automatico», spiega Valtorta. «Così abbiamo iniziato a sfruttare appieno i formati, liberato il tempo degli operatori, e ridotto notevolmente scarti e sfridi

di materiale». Anche ArtiosCAD, il noto software di progettazione per espositori e imballaggi, porta in GPO livelli di efficienza e di creatività inediti. Oltre alle funzioni di disegno strutturale, l’azienda sfrutta ogni giorno le librerie di ArtiosCAD.net, che contengono migliaia di modelli parametrici pronti da utilizzare e personalizzare con facilità. «Avevamo già un software CAD, ma ArtiosCAD ci permette di essere più propositivi coi clienti, rispondere a richieste dell’ultimo minuto, e fare loro proposte più creative e professionali», conclude Solinas. «Senza eseguire disegni e calcoli complessi, ora possiamo creare espositori, sedute e contenitori belli, economici e resistenti, che in passato non avremmo mai potuto progettare, produrre e consegnare così rapidamente». Mentre mette a punto la sua strategia di sviluppo di medio periodo incentrata sull’offerta di soluzioni di allestimento eco-sostenibili, sia cartotecniche che durevoli, GPO si prepara a potenziare ulteriormente il suo reparto di produzione con nuove stampanti e con una seconda unità di taglio Kongsberg.


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strategie L’azienda cartotecnica laziale rilancia la sua offerta nel campo dolciario adottando un sistema da taglio digitale, compatto e automatizzato, del noto costruttore italiano

Novagraphica Bags spinge sugli imballaggi alimentari on-demand con Elitron Spark di Lorenzo Villa

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alvolta il nome di battesimo di un’azienda ne svela la missione, come nel caso di Novagraphica Bags. È il 1979 quando Franco Savina, collaboratore di un noto produttore di sacchetti in carta, decide di avviare una propria attività tipografica, specializzata nella fornitura conto terzi di shopping bag d’alta gamma. Quello prodotto dell’azienda di Ariccia, alle porte di Roma, è un articolo costoso e

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di nicchia, realizzato interamente a mano, in quantitativi ridotti, rivolto ai più prestigiosi negozi di calzature e abbigliamento della capitale. L’azienda cresce in volumi e fatturati, introducendo macchine da stampa offset bicolore e nuovi macchinari di finitura. Nel 1985, con l’ingresso in azienda di Paolo Savina, figlio di Franco, Novagraphica Bags amplia il suo portfolio prodotti agli imballaggi in cartone teso, e negli anni successivi acquista nuove macchi-

ne offset pluricolore in formato 100x140 cm, fustellatrici e unità di stampa a caldo per l’applicazione del foil. Nei primi anni Duemila la crescita subisce però una brusca battuta d’arresto, dovuta alla crescente concorrenza dei converter asiatici nel segmento luxury, che causa un generale declino delle marginalità e dei quantitativi medi. Solo un’offerta diversificata, un team coeso e solidale, e il rinnovamento del parco di tecnologie hanno consen-

tito all’azienda e ai suoi 27 dipendenti di superare gli anni più duri, e di rilanciare la propria offerta in nuovi settori. Per gestire le lavorazioni just-intime, a giugno 2023 Novagraphica Bags ha installato un sistema di taglio e cordonatura digitale Elitron Spark con dispositivo di alimentazione automatica. ‖ In alto: a sinistra, una bicolore offset in formato 100x140 cm; a destra, Elitron Spark 19.16 con carico automatico.


strategie ‖ 1) L’ampio piano di lavoro consente di alimentare e fustellare fogli di cartone in continuo. 2) Dettaglio della testa di Spark equipaggiata con gli utensili di taglio e cordonatura.

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Specializzati nel dolciario ma pronti a offrire imballaggi on-demand a mille settori Sebbene continui a servire clienti nei mercati più disparati, Novagraphica Bags ha identificato nel settore dolciario il proprio mercato elettivo. Quello delle pasticcerie artigianali, in particolare, si è rivelato un segmento estremamente ricettivo a un prodotto altamente personalizzato e nobilitato, purché ordinabile in piccoli lotti. «I pasticceri sono artisti del dolce, non certo della grafica. Quando ci siamo resi conto che molti acquistavano gli stessi sacchetti e contenitori neutri, abbiamo capito che c’era un vuoto da colmare», afferma Paolo Savina, amministratore di Novagraphica Bags. «Così ci siamo attrezzati per offrire loro un prodotto che li rendesse unici e immediatamente riconoscibili agli occhi della clientela». Per realizzare in tempi fulminei imballaggi totalmente personalizzati per forme, colori e materiali, l’azienda cartotecnica ridisegna i suoi processi produttivi, e dà vita a un ufficio di progettazione grafica e strutturale, equipaggiato con applicativi software evoluti e con un sistema di taglio digitale per l’esecuzione dei prototipi. Parallelamente, introduce macchinari per convertire internamente la carta da bobina a foglio, linee di plastificazione lucida, opaca e soft touch, unità di stampa serigrafi-

ca e tampografica, incollatrici e trecciatrici per realizzare cordini personalizzati, e anche una stampante inkjet per sovrastampare shopper e contenitori neutri in urgenza. Per aderire alle stringenti normative di sicurezza per gli imballaggi a contatto con gli alimenti, inoltre, lo stampatore ha rivisto i suoi processi di selezione, acquisto, stoccaggio e manipolazione di materie prime e semilavorati, dalle carte agli inchiostri, dai film alle colle. Pur con un parco macchine rinnovato, un flusso di lavoro efficientato e un team di tecnici e operatori competenti, negli ultimi anni la fustellatura dei piccoli lotti ha iniziato a rappresentare un collo di bottiglia.

Compattezza, automazione e facilità d’uso: fattori vincenti di Elitron Spark Saturata la capacità produttiva del suo plotter da taglio e cordonatura, Novagraphica Bags decide di acquistare una macchina più veloce, da impiegare sia per i prototipi che per fustellare le brevi tirature. Tra i requisiti chiave, un formato uguale o superiore a 1.400x1.000 mm e un sistema di caricamento automatico dei fogli. La ricerca avvicina lo stampatore a una manciata di rivenditori e produttori, tra cui Elitron, che propone il suo sistema compatto Spark 19.16 abbinato al sistema di alimentazione automatica EFS (Elitron Feeding System).

A convincere Novagraphica Bags sono anzitutto la compattezza e versatilità del sistema, che vanta un piano aspirante da 1.900x1.600 mm con conveyor belt, la testa multiutensile, e l’affidabilità del mettifoglio automatico. Sfruttando i riscontri meccanici di pinza squadra, e un gruppo di ventose aspiranti regolabili, il sistema di alimentazione preleva il supporto dalla pila e lo trascina sul tappeto che, coadiuvato dalla traversa del plotter, lo accompagna nella zona di lavorazione. Una volta tagliato, il materiale viene scaricato in un vassoio di raccolta. «Ciò che più ci ha convinti di Elitron è stata la capacità di guidarci nella scelta del sistema e delle relative opzioni per rispondere esattamente alle nostre necessità», spiega Savina. «Ci siamo trovati di fronte non solo un prodotto ben costruito, ma una serie di opzioni di automazione hardware e software che altri non hanno». Benché la serie Spark sia equipaggiata con il sistema di telecamere Seeker System PRO, per il riconoscimento automatico dall’alto di crocini e immagini sul piano di taglio, Novagraphi-

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Paolo Savina CEO di Novagraphica Bags

“Grazie a Spark siamo più reattivi, abbiamo ridotto le scorte di semilavorati e possiamo iniziare ad esplorare nuovi materiali e segmenti di mercato.”

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ca Bags necessita di cordonare e incidere il materiale sul retro della stampa. Per soddisfare questa esigenza, Elitron propone al cliente la tecnologia Seeker SDS, che effettua la lettura automatica delle immagini dal basso, fornendo le coordinate alla testa di taglio per eseguire le cordonature sul lato opposto. «Con Spark abbiamo pressoché azzerato tempi e scarti di avviamento, specie nelle basse tirature», sostiene Savina. «Grazie alla sua affidabilità e ad un sistema di segnalazione e videosorveglianza da remoto, la macchina può inoltre eseguire le lavorazioni senza il costante presidio dell’operatore». Ultime, ma non meno importanti, sono l’interfaccia utente intuitiva

e l’estrema facilità d’uso della piattaforma Elitron, che consentono anche agli operatori meno esperti di effettuare i setup e portare a termine le lavorazioni. Più efficienza, nuovi prodotti e maggiori livelli di servizio Per proporre ai suoi clienti soluzioni sempre uniche e innovative, Novagraphica Bags non smette di testare nuove tipologie di carte e supporti. «Un tempo i clienti si rifornivano una volta all’anno, mentre oggi l’ordine minimo è di 500 pezzi e i cambi immagine sono frequenti», conclude Savina. «Grazie a Spark siamo più reattivi, abbiamo ridotto le scorte di semilavorati e pos-

‖ 3) e 4) Esempi di imballaggi in cartone fustellati con Spark. 5) L’estrema semplicità d’uso consente di tagliare, cordonare e fresare differenti materiali.

siamo iniziare ad esplorare nuovi materiali e segmenti di mercato». Oltre agli utensili di taglio tangenziale e alle rotelle di cordonatura, la testa multiutensile di Spark può alloggiare anche una fresa da 1 kW, utilizzabile per incidere e sagomare lastre di Dibond, Plexiglas, legno e altri materiali impiegabili per creare imballaggi ed espositori durevoli. Grazie all’estrema precisione di fresatura, se necessario, Novagraphica Bags utilizza Spark per la realizzazione rapida dei cliché di zinco per la stampa a caldo.



strategie Dopo aver ammortizzato la sua Valiani Optima, lo stampatore riconferma la fiducia nel costruttore fiorentino e investe in un nuovo sistema di taglio e fresatura digitale

Punto Service scatena il suo estro creativo e cresce nella cartotecnica con Integra 160 di Lorenzo Villa

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ata a Potenza nel 1998, Punto Service poggia, come recita il suo sito web, “sull’amore di Cristian Telesca per la comunicazione e il digitale sulla ricerca della soluzione al problema, l’esaltazione del bello, la creatività spregiudicata, la filosofia dell’eccedere”. Rivendicazioni che possono apparire un tantino eccessive o temerarie, ma non è così. Chi conosce l’imprenditore, infatti, sa di non

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trovarsi di fronte uno stampatore qualsiasi, ma al cospetto di un libero pensatore della stampa, che da 25 anni combatte con successo la sua sfida di creare progetti stampati complessi in una delle regioni più belle, ma anche meno popolate ed economicamente sviluppate d’Italia. Pensata come un laboratorio su strada, aperto sia al pubblico che a una clientela di professionisti e aziende, Punto Service cresce a ritmi lenti ma costanti, amplian-

do più volte i suoi spazi fino agli attuali 180 m², assistendo all’inesorabile scomparsa delle tipografie del territorio, e raccogliendone il testimone con una gamma di servizi vasta e da sempre imperniata sulla tecnologia digitale. Nel 2008 l’azienda introduce una stampante flatbed Canon Arizona GT250, sostituita più avanti con una Arizona 1260 con inchiostro bianco, affiancata nel 2015 da un sistema di taglio Valiani Optima, cui negli anni successivi si aggiun-

gono una HP Latex, macchine da stampa digitale a foglio, sistemi direct-to-garment e svariate tecnologie di finitura. Per velocizzare le lavorazioni di taglio e completare la sua offerta di prodotti sagomati, fustellati e fresati, a febbraio 2023 Punto Service ha introdotto una Valiani Integra 160. ‖ In alto: a sinistra, Cristian Telesca con la stampante Canon Arizona; a destra, il sistema di taglio Valiani Integra 160.


strategie ‖ 1) L’operatrice di Punto Service predispone i file di stampa e fustellatura. 2) La testa multiutensile di Valiani Integra, dotata di telecamera, esegue il taglio e la cordonatura.

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Diversificati e autosufficienti per offrire mille prodotti e servizi B2B e B2C La clientela di Punto Service è variegata, e include agenzie creative, operatori del turismo, aziende agricole, catene di negozi e singoli retailer, associazioni, enti pubblici e moltissimi privati cittadini. Anche il portafoglio prodotti spazia dagli inviti per ricorrenze ed eventi ai gadget promozionali, fino al packaging e ai prodotti decorativi come parati, lampade, sedute e scaffalature in cartone. «Abbiamo sperimentato e toccato mille settori, introducendo prodotti, servizi e tecnologie inediti. Nonostante ciò, ci sentiamo ancora in una fase esplorativa», spiega Telesca. «Per operare in un territorio difficile, dove mancano industria e terziario, e il turismo stenta a decollare, diversificare è inevitabile. Per questo siamo e resteremo un’azienda multiservizi». Benché il suo sito web sia predisposto per la vendita online, l’azienda si concentra sul servizio locale, garantendo la tempestività e la personalizzazione che i webto-print non possono offrire. Inoltre, i cinque collaboratori di Punto Service mettono il proprio knowhow a disposizione dei clienti per testare nuovi materiali, sperimentare e creare soluzioni inedite. Sebbene possa contare su competenze solide e clienti affezionati, anche Punto Service lotta

ogni giorno per gestire efficacemente piccoli lotti e consegne tempestive, e contrastare la penuria di risorse umane disposte ad apprendere tecniche complesse. Una carenza che l’azienda lucana, pur con budget ridotti e spazi limitati, compensa da sempre con tecnologie produttive avanzate. La svolta del taglio digitale Da sempre, Punto Service fa della sperimentazione materica uno dei suoi punti di forza. Nel 2008, lo stampatore è uno dei pionieri del Re-board, che taglia manualmente per realizzare espositori e arredi. Negli anni successivi, complice l’introduzione della stampa flatbed UV, la gamma di materia-

li cresce a dismisura, avvicinando Punto Service alla tecnologia di taglio e cordonatura di Valiani. «Nel 2015, Optima si è rivelata la soluzione perfetta per i nostri ridotti spazi, volumi produttivi e capitali», afferma Telesca. «Ci ha permesso di sagomare quasi ogni materiale, e di eseguire il taglio e la cordonatura di cartone teso con risultati professionali». Materiali cartotecnici e packaging diventano ben presto lo zoccolo duro dell’offerta di Punto Service, che introduce un numero crescente di carte e cartoncini premium, per lo più naturali ed ecologici. Al tempo stesso, la stampa diretta su Dibond, Plexiglas, alluminio e materiali plastici per applicazioni durevoli genera un aumento dei

volumi di taglio, e costringe ad esternalizzare le lavorazioni di fresatura presso un insegnista locale. «Benché fosse ancora precisa e performante come il primo giorno, la nostra Optima era diventata un collo di bottiglia», racconta Telesca. «Abbiamo concluso che solo aumentando i volumi, e dimezzando tempi e costi di produzione, potevamo vincere». Nell’autunno del 2022, a sette anni dal primo plotter da taglio, Punto Service inizia a valutare le numerose alternative di produzione europea e asiatica, decidendo infine di tornare ad affidarsi a Valiani per un nuovo sistema di taglio e fresatura in piano. Integra è il salto di qualità Telesca e il suo team scelgono Valiani Integra 160, in formato 1.230x1.620 mm, equipaggiata con una testa multiutensile in grado di alloggiare gli utensili di taglio e cordonatura, la fresa da 1 kW e la telecamera per il riconoscimento dei marchi di registro. La fiducia in Valiani non è solo figlia del mix di qualità costruttiva, compattezza, prestazioni e prezzo, ma degli eccellenti servizi di pre- e post-vendita garantiti dal

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Cristian Telesca CEO di Punto Service

“Vorrei avere altri 50 anni davanti per farmi attraversare dal turbinio del digitale, ma sono certo che con Valiani abbiamo spazi di crescita e diversificazione.”

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costruttore italiano. «Non possiamo permetterci errori, quindi ponderiamo molto attentamente tutti i nostri investimenti in tecnologia», sottolinea Telesca. «Packaging e display in cartone ondulato, teso e alveolare sono il futuro, e grazie a Integra siamo finalmente sicuri di poter affrontare qualsiasi sfida applicativa e materica che i nostri clienti vogliano sottoporci». Con l’adozione di Valiani Integra 160, Punto Service può realizzare ogni genere di scritte e loghi tridimensionali basati su file con livelli multipli, oltre che incisioni, bassorilievi, e altre lavorazioni prima impossibili. Nuova alle lavorazioni di fresatura, l’azienda si avvale del servizio di consulenza remota

di Valiani, e sfrutta le potenzialità degli applicativi software Valiani V-Studio e M3 Art. La fresatura digitale come ispirazione per un futuro più ricco e sostenibile Benché i clienti che richiedono espressamente prodotti eco-sostenibili siano ancora una minoranza, Punto Service non smette di proporli e di incoraggiare la transizione ecologica dal PVC ai materiali base carta. Oltre alle decine di carte certificate FSC e PEFC, l’azienda personalizza capi d’abbigliamento realizzati in cotone da agricoltura biologica, e propone carte da parati con colle a base acqua, carte e supporti carta-

‖ 3) e 4) Pochette in cartone stampate e fustellate con Valiani Integra. 5) Con l’introduzione di Integra, Punto Service ha ampliato la sua offerta di imballaggi green in cartone ondulato.

cei da esterno facilmente riciclabili e smaltibili, tra cui KATZ. Se Integra 160 rappresenta per Punto Service il miglior compromesso tra produttività, qualità, ingombro e prezzo d’acquisto, l’azienda punta già ad acquistare il modello Integra 250, con piano aspirante da 1.230x2.520 mm. «Vorrei avere altri 50 anni davanti per farmi attraversare dal turbinio del digitale», conclude Telesca. «Ma sono certo che con Valiani abbiamo spazi di crescita e diversificazione».



strategie Da 12 anni l’azienda milanese si affida a Fenix DG e impiega le stampanti digitali Nyala e Karibu per realizzare la quasi totalità dei suoi lavori di grafica e decorazione

Successi e crescita per Nuova Digiservice poggiano (anche) sulla tecnologia swissQprint di Lorenzo Villa

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e per molti imprenditori l’ingresso in azienda della seconda generazione è fonte di ansie e frustrazioni, il passaggio generazionale in Nuova Digiservice è un caso da manuale. Fondata nel 1998 da Stefano Mangiaracina, l’azienda è condotta in tandem dall’imprenditore e da suo figlio Francesco, che già da qualche anno la governano come soci alla pari, dividendosi i ruoli ma condividendo le decisio-

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ni importanti, seguendo analoghi percorsi formativi, conducendo e motivando un team che è arrivato a contare 32 collaboratori. Da sempre specializzata nella stampa di grande formato, l’azienda ha ampliato più volte i suoi spazi produttivi, e a dicembre 2022 si è trasferita in un laboratorio di 2.000 m², più che raddoppiando la precedente superficie produttiva. Una decisione imposta da un costante tasso di crescita a due cifre, che in pochi anni ha

portato alla saturazione di spazi e macchinari, imponendo l’assunzione di nuovo personale, l’avvio di un secondo turno di produzione e l’acquisizione di nuove stampanti e plotter da taglio. Proprio la tecnologia è da sempre uno dei fiori all’occhiello di Nuova Digiservice, che in ogni fase della sua crescita ha privilegiato macchinari di marche premium, come swissQprint, Kongsberg e HP, e nel 2011 ha designato Fenix Digital Group quale partner eletti-

vo per la stampa, acquistando in totale sei stampanti swissQprint. Una fedeltà al marchio che, unita alla smaccata vicinanza geografica a Fenix, può apparire forzata. Al pari dei successi ottenuti, l’affezione di Nuova Digiservie a swissQprint poggia invece su analisi pragmatiche, affidabilità provata, valori condivisi, e sul comune desiderio di eccellere. ‖ In alto: a sinistra, swissQprint Nyala 4; a destra, i reparti di Nuova Digiservice.


strategie ‖ 1) Nuova Digiservice utilizza le stampanti Karibu e Karibu 2 per stampare tutti i suoi materiali flessibili. 2) Nyala 4 è utilizzata per la stampa di alta qualità su materiali rigidi.

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Da stampatore a consulente e partner realizzativo: il cambio di paradigma che fa crescere Basta entrare in Nuova Digiservice per rendersi conto di non avere a che fare con uno stampatore, o almeno non solo. Se due terzi della superficie aziendale sono occupati da produzione e magazzini, il restante terzo è una sorta di hub commerciale, creativo e consulenziale, con open space dedicati ai collaboratori e accoglienti aree meeting (ciascuna con un diverso tema estetico) destinate ad ospitare i clienti, le loro agenzie e tutti i partner e influenzatori coinvolti nel progetto. Sia di persona che in remoto, gli account manager di Nuova Digiservice seguono il cliente passo dopo passo, dedicandogli tempo e competenze per analizzare ogni dettaglio, eseguire test, e identificare le soluzioni tecniche, materiche ed estetiche più accattivanti ed efficaci. «Mi rammarico quando vedo alcuni colleghi che spingono ancora sul prezzo della stampa, specie in un mercato ricco e pieno di opportunità come quello milanese», afferma Francesco Mangiaracina. «Vedo tante aziende un po’ vecchie e un po’ stanche, e poche realtà dinamiche. Questo mi fa pensare che nei prossimi cinque anni ci sarà un turnover importante». Oltre alla consulenza, Nuova Digiservice ha compreso l’impor-

tanza di offrire un servizio chiavi in mano anche sul fronte dell’applicazione e del montaggio, che molti stampatori appaltano a fornitori esterni. Dall’assunzione del suo primo applicatore, una decina d’anni fa, l’azienda milanese può contare oggi su un team di sette montatori interni, cui si aggiungono una decina di freelancer formati e certificati. Questo le consente di operare anche su quattro o cinque location in contemporanea, garantendo a ciascun cliente un servizio personalizzato, allestimenti curati in ogni dettaglio, e la soluzione di ogni possibile problema in tempo zero. «Un conto è stampare come service, ed essere confrontati sul prezzo», continua Mangiaraci-

na. «Un altro è creare valore sul problem solving, sulla capacità di leggere, interpretare e vestire uno spazio». Quello di Nuova Digiservice è un cambio di paradigma importante, reso possibile da un mix di visione, competenze e tecnologia qualitativa e affidabile. In quest’ottica, l’azienda pone una cura maniacale nella scelta di prodotti e fornitori. Utilizzatori soddisfatti, o ambasciatori di swissQprint? Ci sono utenti che si identificano più di altri in una marca o in un prodotto, al punto da diventarne involontariamente ambasciatori. È un fatto naturale in qualsiasi settore, sia esso industriale o

consumer, che tuttavia (specie nel B2B), può generare invidie, sospetti e recriminazioni. La regola che unisce Nuova Digiservice ai suoi fornitori è semplice: la tecnologia è quella giusta se è affidabile, se produce risultati ripetibili nel tempo, se genera la qualità più alta possibile e se, di conseguenza, mette l’azienda nella posizione di soddisfare appieno il cliente e rispettare le date di consegna. «Ai nostri clienti non importa che stampanti usiamo, e se siamo riusciti a dedicarci ad altri aspetti della nostra attività è perché abbiamo messo un punto fermo sulla tecnologia», afferma Mangiaracina. «La tecnologia swissQprint non ci ha mai dato pensieri, è affidabile, fa quello che promette e ci ha permesso di concentrarci su altro. Semplice, no?». La flessibilità prima di tutto Quando si parla di marche premium e di attrezzature top di gamma, qualità e produttività sono fattori scontati. Maturando e riaffermando per anni la sua affezione a swissQprint, il team di Nuova Digiservice ha identificato caratteristiche che, ai suoi occhi, rendono la tecnologia

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‖ 3) e 4) Alcuni esempi di allestimenti realizzati da Nuova Digiservice con l’ausilio di swissQprint. 5) Da sinistra, Stefano e Francesco Mangiaracina con la stampante Nyala 4.

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Francesco Mangiaracina Co-titolare di Nuova Digiservice

“La tecnologia swissQprint non ci ha mai dato pensieri, è affidabile, fa quello che promette, e ci ha permesso di concentrarci su altro. Semplice, no?”

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swissQprint insostituibile. Tra tutte, la flessibilità. «Ogni giorno dobbiamo gestire integrazioni d’ordine in tempo reale, e swissQprint ci consente di passare da un materiale all’altro in pochi secondi, limitando al minimo i fermi macchina», spiega Mangiaracina. «Inoltre, la mattina è pronta a stampare in due o tre minuti dall’accensione, e anche un operatore neoassunto impara a usarla in un paio di giorni». Ma non è tutto. Per Nuova Digiservice flessibilità significa anche poter distribuire lo stesso lavoro su più stampanti, ed essere in grado di ristamparlo sempre con le stesse caratteristiche. In quest’ottica, avere un parco macchine omogeneo, con confi-

gurazioni colore e chimiche d’inchiostro comparabili, riduce tempi di evasione dell’ordine e produce la medesima qualità percepita. «Alcuni clienti dividono i loro volumi tra noi e altri stampatori, e ci affidano sempre la porzione più delicata, quella su cui non ammettono sbavature», aggiunge Mangiaracina. Una collaborazione duratura, trasparente, basata su valori professionali ed economici Quello avvenuto tra Nuova Digiservice, Fenix e swissQprint, nel 2011, è l’incontro tra aziende anagraficamente giovani, accomunate dal desiderio di innovare e creare valore per sé e per gli altri.

Un dato irrilevante per molti, ma che riveste un’importanza particolare per lo stampatore, che ama ricordare il giorno in cui Fenix, anch’essa bisognosa di affermarsi, gli ha chiesto e concesso fiducia. «Eravamo piccoli e fragili, ma in quel momento ci siamo fidati gli uni degli altri, e ne siamo stati tutti ripagati. Così è nato un rapporto di sicurezza e di rispetto degli impegni reciproco», racconta Stefano Mangiaracina. «Anche se siamo alla porta accanto, non siamo amici. Da Fenix esigiamo un servizio tecnico e lo paghiamo, compreso il diritto di chiamata e il chilometraggio base». Ultimo, ma non meno importante per Nuova Digiservice la scelta di swissQprint rappresenta anche la migliore opzione economica. Le stampanti del costruttore svizzero, infatti, mantengono un elevato valore nel tempo. «Ci piace avere le tecnologie più recenti, e ogni volta che decidiamo di sostituire una stampante riceviamo una valutazione molto buona sull’usato», conclude Mangiaracina. «Se necessario, sappiamo di poter riscattare anzitempo un leasing ottenendo una plusvalenza per versare l’acconto sulla nostra prossima stampante».


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idee per crescere Copyright, preparazione dei file, preventivazione, pianificazione e manutenzione sono solo alcuni degli ambiti in cui l’AI potrà cambiare il lavoro degli stampatori

Cosa succederà nel settore della stampa con l’ascesa dell’intelligenza artificiale? di Matthew Parker

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l settore della stampa è pronto per trarre vantaggio dall’avvento dell’intelligenza artificiale? Sembra che nel nostro settore solo un numero limitato di operatori si renda conto dell’impatto che l’AI potrebbe avere sulla stampa. E ancora meno sembrano quelli che stanno gestendo attivamente l’impatto che questa tecnologia potrebbe avere sulla loro azienda.

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Di recente, ho lanciato un sondaggio su LinkedIn chiedendo «Come pensi che l’AI influenzerà il settore della stampa?». Ho raccolto un totale di 143 risposte. Tuttavia, solo una persona su tre pensa che l’intelligenza artificiale avrà un effetto importante sul nostro settore. Oltre il 40% pensa che l’effetto si concentrerà sul design e sulla grafica. E una persona su cinque pensa che l’intelligenza artificiale avrà un effetto minimo o nullo.

La maggior parte degli stampatori sottovaluta l’AI, e il suo potenziale impatto Come vedremo tra poco, l’intelligenza artificiale è già molto presente nel settore della stampa; per questo motivo, è essenziale che le aziende di stampa si prendano il tempo necessario per capire come potrebbe influire sulle loro attività. Le aziende di stampa che stanno studiando come

Matthew Parker opera attraverso il suo brand Profitable Print Relationships. Matthew ha oltre 20 anni di storia nell’ambito dell’acquisto di stampa e tra le altre esperienze ha gestito gli acquisti di stampa di Future Publishing, uno dei principali editori di riviste consumer nel Regno Unito. Nel corso della sua carriera ha gestito oltre 1.400 trattative con aziende di stampa e oggi mette a frutto la sua esperienza di buyer come formatore e mentore in grado di aiutare le aziende di stampa a vendere di più e con maggiori marginalità. Potete scaricare gratuitamente l’e-book di Matthew “Dieci errori comuni nella vendita di stampa e cosa fare in proposito” dal sito profitableprintrelationships.com.


idee per crescere inizieremmo ad addentrarci nelle complessità delle leggi sul copyright. Vorreste essere conosciuti come l’azienda che ha stampato materiale che è finito al centro di una controversia legale? L’intelligenza artificiale probabilmente è già presente nel vostro software

sfruttare l’intelligenza artificiale hanno maggiori probabilità di trarre vantaggio dal diffondersi di questa tecnologia. Quelle che non lo stanno facendo, invece, rischiano di essere colpite da problematiche a cui non saranno preparate. Potrebbe trattarsi di opportunità perse, di essere superati dalla concorrenza, o di investire tardivamente sull’intelligenza artificiale in un modo che potrebbe perfino danneggiare la propria attività. È comprensibile che l’intelligenza artificiale susciti molti timori. Le persone sono preoccupate per il proprio posto di lavoro, per il modo in cui l’AI influenzerà le tecnologie e i flussi di lavoro attuali, e per le ovvie implicazioni etiche, di privacy e di copyright. Tuttavia, l’intelligenza artificiale è la minaccia più grande per chi non la comprende. Ecco perché è importante iniziare subito a formarsi a riguardo.

L’intelligenza artificiale sta già influenzando il settore della stampa L’esempio più evidente è rappresentato dai contenuti che le aziende di stampa stanno stampando. Molti di questi sono già stati prodotti dall’intelligenza artificiale. La qualità di testi, immagini e marche prodotti dall’intelligenza artificiale è spaventosamente buona. Ecco perché i creativi dovrebbero giustamente essere preoccupati per il loro lavoro. Al momento, potrebbe non sembrare un grosso problema per le aziende di stampa. Tuttavia, potrebbe diventare una minaccia se offrite servizi di design o copywriting, dato che la vostra offerta sarà sicuramente messa a repentaglio da alternative basate sull’intelligenza artificiale. Oppure, l’intelligenza artificiale potrebbe darvi l’opportunità di offrire

la creazione di contenuti a basso costo come servizio aggiuntivo. I contenuti generati automaticamente potrebbero diventare un problema per le aziende di stampa se e quando l’intelligenza artificiale inizierà a cercare di creare file pronti per la stampa. L’intelligenza artificiale non è perfetta, e sicuramente commette degli errori. Questo sarà un problema quando penserà di saper generare file adatti al vostro flusso di lavoro e alla vostra macchina da stampa, creandoli invece per qualcosa di simile ma diverso. I problemi non riguardano solo l’area tecnica. L’intelligenza artificiale apprende da altro materiale, il che renderebbe semplice generare un’immagine nello stile di un famoso fotografo o artista. Questo non sarebbe un problema, a meno che l’artista che sto imitando non si opponesse o che io dichiarassi che si tratta di un mio lavoro originale. Allora

Quando si parla di tecnologia, l’intelligenza artificiale è già profondamente radicata. La maggior parte degli smartphone utilizza già l’intelligenza artificiale. La tecnologia per l’industria della stampa non è diversa. Se utilizzate un software di imposition, un software di preventivazione o un software di pianificazione, quasi sicuramente state utilizzando una forma molto elementare di intelligenza artificiale. Se avete un sistema CRM, MIS o ERP vale lo stesso discorso. È molto probabile che parte del codice sia stato scritto dall’intelligenza artificiale. Man mano che gli sviluppatori di software lavorano alle loro prossime versioni, potete aspettarvi che le loro soluzioni diventino sempre più intelligenti. Ciò sarà dovuto all’intelligenza artificiale incorporata nei loro prodotti, che impara dai risultati che il software produce e da come viene utilizzato. Potreste persino scoprire che l’intelligenza artificiale prende i dati dalla vostra installazione e li usa come parte del suo apprendimento per il prossimo aggiornamento. Nei prossimi anni, aspettatevi che il software acquisisca funzionalità molto superiori alle attuali. Ad esempio, mi aspetto che i software per la gestione della produzione inizino a organizzare il lavoro in modo molto più flessibile, e ad adattare la programmazione molto rapidamente, man mano che ricevono informazioni circa i lavori da eseguire e lo stato di impiego delle macchine. Non sarà necessario coinvolgere gli esseri umani in queste decisioni. Allo stesso modo, i margini di profitto nei sistemi di preventivazione potranno essere stabiliti dal software, che si baserà sui dati provenienti dal software gestio-

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idee per crescere nale, oltre che informazioni sul tipo di lavoro che si sta portando a casa e sulle esigenze di saturare la capacità produttiva dell’azienda. Vi sembra inverosimile? Dovrebbe essere relativamente facile da ottenere per il software. E le decisioni prese dal software saranno probabilmente molto più logiche ed efficaci di quelle prese dagli esseri umani, grazie alla quantità di dati che il software può prendere in considerazione, e al numero di opzioni che può valutare rapidamente. In quali altri campi l’intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto? Un ambito che forse molti non hanno ancora previsto è quello dei servizi alla clientela. Una combinazione di chatbot e software può facilmente sostituire la maggior parte del lavoro svolto dal personale del servizio clienti. Ciò potrebbe comportare una riduzione del personale, o magari permetterebbe al personale del servizio clienti di avere più tempo per concentrarsi sulla cura dei clienti, anziché sulla gestione dei meccanismi di produzione. L’intelligenza artificiale troverà spazio anche nella manutenzione delle apparecchiature. La diagnostica remota è già comune per molte macchine da stampa. L’intelligenza artificiale sarà presto in grado di esaminare l’utilizzo delle singole macchine e di consigliare o effettuare la manutenzione preventiva. Il software imparerà da ciò che accade a macchine simili in base al loro utilizzo, e inizierà a prevedere programmi di manutenzione più accurati e personalizzati per la vostra attrezzatura.

sarà fondamentale. La differenza fondamentale delle moderne tecnologie AI è la loro capacità di apprendimento. Nel caso del settore della stampa, l’intelligenza artificiale potrebbe essere in grado di apprendere le migliori pratiche da altre aziende e da altre macchine di stampa. Potrebbe non essere necessario affidarsi esclusivamente ai propri dati perché l’intelligenza artificiale prenda decisioni su come far funzionare i nostri macchinari, o persino sul costo dei lavori.

Naturalmente, il successo di molte tecnologie AI dipende da dati accurati

Cosa devono fare le aziende grafiche per prepararsi all’intelligenza artificiale?

Le aziende grafiche dovranno pensare a cosa vogliono che l’intelligenza artificiale faccia per loro. Questo le porterà a capire quali sono le informazioni cui il software dovrà avere accesso. Come sempre, l’accuratezza di questi dati

Ecco una rapida checklist di alcune delle cose a cui dovreste pensare: • Creare una policy relativa ai file generati dall’AI. Potrebbero creare problemi di copyright? Avrete bisogno di un disclaimer sull’idoneità di questi file?

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• Valutare l’opportunità di usare l’intelligenza artificiale per creare file pronti per la stampa adatti alla vostra azienda. • Valutare come l’intelligenza artificiale potrebbe migliorare il vostro flusso di lavoro e i vostri processi decisionali. Quali dati dovreste iniziare a raccogliere? In che modo le soluzioni giuste potrebbero migliorare l’efficienza della vostra azienda? • Valutare come l’intelligenza artificiale potrebbe integrarsi con i vostri investimenti nel software e in altre aree dell’azienda. L’intelligenza artificiale non ha sempre ragione Di recente, un collega ha chiesto a un software di intelligenza artificiale di dirgli chi sono le persone più importanti del settore nel Regno Unito. Ebbene, il software ha prodotto un elenco di figure influenti nel settore della

stampa, ma l’elenco era pieno di errori relativi ai lavori svolti dalle persone. Sono rimasto sorpreso di essere stato incluso in questa top ten! Già questo dovrebbe far capire che l’intelligenza artificiale ha ancora un po’ di strada da fare prima di creare risposte credibili! Tuttavia, il software sta migliorando rapidamente, in quanto continua a essere perfezionato ma anche ad apprendere e insegnare a se stesso. Aspettatevi presto risposte con una qualità molto più elevata, probabilmente senza la mia presenza tra le figure più influenti del settore della stampa nel Regno Unito! Il ritmo di sviluppo è rapido. Aspettatevi grandi cambiamenti nel settore della stampa in tempi molto brevi. È importante essere pronti a questi cambiamenti. Assicuratevi di non far parte di quel 60% che non crede che l’intelligenza artificiale avrà un grande impatto sul settore della stampa.


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