3 minute read

Strategie - Probo

Il leader del web-to-print Probo è il primo al mondo a stampare con Durst P5

Erwin Postma, fondatore e CEO di Probo, ci ha raccontato perché ha voluto quattro Durst P5 250 HS per gestire l’intera produzione su rigido dell’azienda

Lo scorso giugno, a soli quattro mesi dalla sua presentazione ufficiale, la prima Durst P5 ha lasciato gli stabilimenti del costruttore italo-austriaco per iniziare a produrre presso il più grande web-to-print B2B dei Paesi Bassi: Probo. La macchina è la prima delle quattro che lo stampatore ha ordinato per rimpiazzare le tre ibride Durst (due Rho P10 e una Rho 1312) attualmente impiegate per la stampa su materiali rigidi. Una scelta che ben rappresenta l’affezione dell’azienda olandese nei confronti del marchio Durst e la sua propensione a investire in tecnologie all’avanguardia per ottimizzare le proprie linee produttive. La nuova Durst P5 è stata presentata in occasione dell’ultima edizione del Probo Festival, evento biennale che l’azienda organizza nei propri stabilimenti per incontrare clienti e partner. Tra gli oltre mille partecipanti, c’eravamo anche noi. Abbiamo incontrato Erwin Postma, fondatore e CEO di Probo, e abbiamo discusso con lui del rapporto con Durst, dell’investimento fatto su P5 e di applicazioni emergenti.

Erwin Postma, CEO di Probo, premiato con il Masters Award da Christoph Gamper, CEO di Durst, in occasione del Probo Festival 2018

Intervista a Erwin Postma

Quando è nata la vostra partnership con Durst?

Nel 2010, quando abbiamo installato la nostra prima Rho 500R. All’epoca non esistevano piattaforme da 5 metri altrettanto performanti, sia in termini di produttività che di qualità. Dopo un anno abbiamo introdotto anche una Rho 1000L. L’esperienza con queste macchine è stata talmente positiva che negli anni successivi abbiamo continuato a scegliere Durst, sia per rinnovare il parco macchine sia per esplorare nuovi segmenti applicativi. Oggi abbiamo 13 macchine da stampa Durst che producono 24/7 in diversi reparti. La stampa su materiali rigidi è affidata a due Rho P10 e una Rho 1312, che sostituiremo nei prossimi mesi con 4 nuove P5. La prima di esse è già qui, operativa da qualche giorno. Cosa vi ha colpiti della nuova P5, tanto da spingervi a ordinarne quattro? P5 offre diversi vantaggi che la rendono ideale per rimpiazzare le tecnologie che utilizziamo attualmente. Il nostro modello di business si basa sull’offrire ai clienti la massima flessibilità, riducendo al minimo i tempi di evasione dei loro ordini. Da questo punto di vista le performance di P5 sono impressionanti. Quando avremo le quattro macchine installate la nostra capacità produttiva sarà circa raddoppiata rispetto ad ora. Saremo anche più efficienti, perché su P5 i tempi di avviamento macchina e impostazione lavoro sono più brevi. Durst ha inoltre semplificato molte delle operazioni di manutenzione, per limitare al minimo la necessità di interventi da parte di tecnici esterni. Teoricamente questo comporterà un sensibile abbattimento dei fermi macchina, ma non abbiamo ancora dati certi a riguardo. Infine P5 ci permetterà di risparmiare sui costi di produzione in quanto, con la goccia da 5 pl, l’impiego dei colori light è superfluo. Offriremo ai clienti una qualità superiore a quella a cui sono abituati, consumando meno inchiostro e avendo meno teste di stampa da manutenere o sostituire.

Un operatore al lavoro sull’interfaccia grafica della nuova Durst Rho P5 installata nella sede di Probo a Dokkum (Paesi Bassi)

Nell’ambito del tessile state spingendo sull’innovazione sia sul fronte delle piattaforme di stampa sia dei materiali. Qual è il prossimo passo?

L’adozione delle piattaforme Durst Rhotex con inchiostri a sublimazione è stata il punto di partenza per cominciare a esplorare l’ambito delle applicazioni tessili. L’impatto visivo e tattile dei tessuti stampati con questa tecnologia è di gran lunga superiore a quello delle applicazioni realizzate con materiali plastici. I clienti hanno apprezzato e questo ci ha convinti a investire sempre più nello sviluppo di applicazioni soft signage innovative, che fossero qualitativamente impeccabili, leggere e maneggevoli, ma al tempo stesso resistenti alle sollecitazioni esterne. Nel 2016 siamo entrati nell’home textile installando la prima Durst Alpha 330 al mondo. Grazie agli inchiostri a pigmento, oggi possiamo realizzare applicazioni in tessuto completamente nuove, sia per interni che per esterni. Per esempio abbiamo appena lanciato uno speciale parato fonoassorbente stampabile in digitale. Un prodotto mai esistito prima sul mercato.

This article is from: