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Stampa di grande formato eco-sostenibile: è davvero un buon affare? E per chi?

Stampa di grande formato eco-sostenibile: è davvero un buon affare? E per chi?

Una maggiore sostenibilità ambientale nella stampa è percepita da molti come una necessità, ma non a tutti è chiaro cosa significhi, e come passare dal dire al fare Stampa di grande formato eco-sostenibile: è davvero un buon affare? E per chi?

di Alessandro Bosco

Inizio la stesura di questo articolo ponendomi due quesiti. Cos’è la sostenibilità ambientale nella stampa di grande formato, e fino a che punto essa può diventare un’argomentazione di business per uno stampatore? La risposta alla prima domanda potrebbe essere: “l’integrazione tra chimiche di inchiostro, materiali e processi produttivi atti a realizzare prodotti a basso impat-

to ambientale, facilmente smaltibili o riciclabili”. Il secondo tema è invece più complesso. Osservando le mosse degli stampatori in campo ambientale, spesso ciò che vedo è più propaganda ecologica – il cosiddetto greenwashing – che vera attenzione all’ambiente. Mi spiego meglio. Se uno stampatore aggiorna il suo parco macchine acquistando un plotter con inchiostri “eco-friendly”, non produce automaticamente stampa sostenibile. Come vedremo più avanti, l’inchiostro è infatti solo una parte del processo produttivo. Pensando a uno stampatore che intende pubblicizzare l’acquisto di un nuovo plotter con inchiostri green, il suo slogan pubblicitario potrebbe quindi suonare così: “Con l’introduzione della tecnologia di stampa green ABC, l’azienda XYZ da oggi è più amica dell’ambiente”.

Affiatati nella vita e nell’azienda di famiglia, la palermitana Bosco Forniture Grafiche, i fratelli Bosco vantano competenze complementari. Con il suo brand “Sistema Consulenza Plotter” e un decennio di esperienza nel settore, Alessandro supporta ogni anno decine di aziende grafiche nella scelta della stampante più idonea per applicazioni e necessità specifiche. A sua volta Daniele, con all’attivo oltre 14 anni di stampa digitale e di supporto telefonico a clienti di ogni tipo e dimensione, ha scelto di specializzarsi nella consulenza su materiali di consumo ed espositori pubblicitari. Dal 2016, complici la loro contagiosa positività e voglia di comunicare, contribuiscono ad arricchire la “diversity” dei contenuti di Italia Publishers.

Se questo è il tuo obiettivo, dovrai essere molto attento. Una volta che ti proporrai al mercato come “azienda eco-sostenibile” dovrai infatti fare i conti con tutto ciò che non lo è. Ad esempio, una promo sul banner in PVC a pochi euro al metro quadro, non ha nulla di sostenibile. Pertanto, realizzare un simile prodotto con una tecnologia acquistata per stampare nel rispetto dell’ambiente, si rivelerebbe un autogol. Questo solo per dire che un messaggio importante come quello del rispetto dell’ambiente può essere completamente frainteso, o vanificato, se dal dire non si passa al fare.

Un cambio di paradigma

A trasformarti in un fornitore di stampa attento all’ambiente, capace di realizzare prodotti sostenibili, sarà una revisione più ampia del tuo processo produttivo. Ad essere onesti, in un mercato della stampa di grande formato dove i materiali plastici

la fanno ancora da padroni, essere completamente green potrebbe rivelarsi una sfida più impegnativa del previsto. Per esempio, se oggi il tuo prodotto finito è un PVC autoadesivo monomerico stampato a solvente, applicato su una lastra di PVC espanso e plastificato, hai senza dubbio più di un problema di sostenibilità da risolvere. Il punto, infatti, non è quale plotter comprare, ma se e come una tecnologia di stampa possa essere funzionale alla tua nuova strategia di posizionamento, basata sulla promessa di un mondo migliore. E se là fuori ci siano clienti disposti a pagare di più per un prodotto di comunicazione sostenibile. Abbiamo assistito al boom delle borracce in alluminio personalizzate, di certo più costose di quelle in plastica, ma apprezzate perché virtualmente eterne, e simbolo della lotta alla plastica. Ma nei progetti di comunicazione visiva di grande formato, quali sono i prodotti e i processi in grado di ridurre l’impatto ambientale, garantendo l’efficacia comunicativa e preservando una certa sostenibilità economica? Una conoscenza approfondita dei supporti di stampa e dei materiali accessori riveste un’importanza sempre più grande.

La rivoluzione green inizia dal supporto

Un nuovo plotter da stampa non renderà la tua azienda eco-sostenibile. I materiali che utilizzi, al contrario, potranno fare la differenza e permetterti di costruire un pacchetto di prodotti che siano nel loro complesso più green, sia rispetto ai precedenti che all’offerta dei tuoi concorrenti. Pensa ad esempio ad una struttura espositiva in alluminio, rivestita di tessuto in poliestere stampato anziché di pannelli in PVC. Questa struttura potrà essere spedita con un ingombro minimo, generando minori emissioni di CO₂ per il trasporto. Finito il suo utilizzo, il poliestere potrà essere facilmente smaltito o riciclato, e la struttura riutilizzata. Stamparlo non sarà un problema: la scelta spazia dall’UV al latex, dalla sublimazione all’eco-solvente. Sempre di più, il mercato sarà popolato di supporti realizzati con materie prime e processi sostenibili, che siano riciclabili o smaltibili in modo più facile e sicuro. È anzitutto lì che bisogna sperimentare, creando soluzioni appetibili per clienti interessati a prodotti a basso impatto ambientale. Sempre collegandomi alle rivendicazioni di stampatori che acquistano plotter con inchiostri green, un’altra valida argomentazione di marketing è l’attenzione dell’imprenditore alla salubrità del suo reparto di stampa. Consentire ai dipendenti di lavorare con inchiostri a basse (o nulle) emissioni di VOC è certamente più sostenibile che obbligarli a stampare con inchiostri true solvent, magari senza cappe d’aspirazione. Anche questo aspetto riguarda un modo di operare, e non un particolare modello di stampante.

I miei clienti sono sensibili alla sostenibilità?

Per ipotizzare un modello di business incentrato sulla sostenibilità, la prima domanda che dovresti porti è se nel territorio in cui operi ci sono clienti disposti a pagare di più per prodotti stampati a basso impatto ambientale. Già oggi esistono in commercio vinili adesivi senza PVC, e pannelli in cartone in grado di rimpiazzare i tradizionali espansi in PVC. Ma hanno spesso un costo più elevato. Ebbene, il tuo cliente sarebbe pronto a spendere di più per averli? Se la risposta è no, probabilmente sarai costretto ad utilizzare gli stessi materiali di sempre, venendo meno alla tua promessa

di sostenibilità. Se la risposta è sì, hai trovato una nicchia di mercato che forse i tuoi concorrenti non hanno ancora preso in considerazione. Prima di tutto, vale la pena investigare meglio e capire quali sono i prodotti finiti richiesti, e in che modo si potrebbe renderli più sostenibili e appetibili.

Cinque step per rilanciare il business in chiave green

Come avrai intuito nei precedenti paragrafi, parlando di stampa large format sostenibile, è senza dubbio più pragmatico adottare un approccio basato sulla capacità di fornire una soluzione, rispetto alla mera esibizione della tecnologia acquistata. Per questo, ti voglio suggerire cinque step da seguire per intraprendere questo percorso. Prima di tutto, è essenziale condurre un’analisi sul tuo target di clientela. Nei precedenti paragrafi ti ho messo in guardia sui costi, potenzialmente più elevati, correlati a una produzione green. Cerca anzitutto di scoprire se esistono clienti disposti a preferirti ad altri fornitori solo perché sei più attento all’ambiente. Quindi, non perché utilizzi inchiostri base acqua o sublimatici, ma perché la tua azienda ha imperniato il tuo business sulla sostenibilità. In secondo luogo, dovresti iniziare a selezionare i prodotti più green nel catalogo dei tuoi fornitori, cercando di capire se potrebbero trasformarsi nell’arma vincente per elaborare soluzioni e prodotti. Solo in un secondo momento ne valuterai prezzo e vendibilità. Il terzo passo riguarda la tecnologia di stampa, che è funzionale all’ottenimento di un prodotto con particolari caratteristiche e certificazioni. Una volta capito quali prodotti dovrai realizzare, e a chi dovrai fornirli, analizza quali dei sistemi di stampa in commercio possono offrirti le maggiori garanzie di ecosostenibilità, e aumentare il livello di sicurezza per gli operatori impegnati in produzione. Ora è tempo di mettere a nudo il tuo processo produttivo nella sua interezza. Hai presente le cucine a vista di alcuni ristoranti? Sicuramente un cliente interessato all’ecologia sarebbe felice di sapere quali materie prime utilizzi, come le combini e in che modo smaltisci gli scarti di produzione. Una totale apertura sarebbe un’arma formidabile per coinvolgere un cliente alla ricerca di un fornitore green. Infine, dovrai mettere a punto una strategia di marketing, e sviluppare dei contenuti educativi. Per esempio, potresti sviscerare le problematiche di smaltimento di un manufatto pubblicitario tradizionale, contrapponendole ai vantaggi di un prodotto (il tuo) a più basso impatto ambientale. Potrebbe essere un display in cartone alveolare, resistente, leggero e semplicissimo da riciclare. In sintesi, per un cliente che non è addetto ai lavori, è irrilevante sapere quale marca o modello di plotter utilizzi, ma piuttosto quali garanzie e vantaggi puoi offrirgli. Quello della sostenibilità ambientale è un argomento ampio e controverso. Per questo, scegliere di dare alla propria azienda di stampa una fisionomia green significa crederci veramente, e fare le cose sul serio. Slogan e rivendicazioni superficiali fanno apparire le aziende tutte uguali, e non me migliorano il posizionamento. Se credi davvero che il tuo modo di stampare possa aiutare a cambiare le sorti del pianeta, dillo. E poi passa dal dire al fare!

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