TOMASO BUZZI
Le memorie dell’angelo custode
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TOMASO BUZZI
Le memorie dell’angelo custode GIAN LUIGI CALDERONE
(Ve da
(Ve da Delhi, 1954
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Regia / Director Fotografia e montaggio Photographs and editing Musiche / Music Mixage / Mixing Traduzioni / Translation Sottotitoli / Subtitles Interviste / Interviewees
La voce di Tomaso Buzzi è di The voice of Tomaso Buzzi is provided by Si ringraziano / With thanks to
Gian Luigi Calderone Antonio Pintus W.A. Mozart O. Respighi B. Beiderbecke Stefano Di Fiore Martin Maguire Stadion Video Enrico Fenzi Mietta Buzzi Marco Solari G.B. Guerrieri Gonzaga Filippo Perego Paola Tognon Valerio Terraroli Roberto Dulio Maria Sole Agnelli Alessandro Mazza Maurizio Galli Roberto Hertzliska Giovanni Volpi di Misurata Diamante Luling Boschetti Maria Sole Agnelli Collezione Pieri Archivio della Scarzuola Gio Ponti Archives Fondo Ojetti (Gnam) Istituto Luce Casa editrice Feltrinelli
Un ringraziamento particolare a Marco Solari ed Alberto Giorgio Cassani, senza la cui generosità questo film non si sarebbe potuto realizzare. Special thanks to Marco Solari and Alberto Giorgio Cassani for their generosity, without which this film would not have been possible.
Le riproduzioni di opere d’arte, manoscritti e disegni di Tomaso Buzzi provengono dall’archivio Scarzuola e dalla Collezione Pieri. All reproductions of Tomaso Buzzi’s works of arts, manuscripts and sketches come from the Scarzuola archive and the Pieri Collection. La produzione è a disposizione per eventuali fonti iconografiche non identificate. The producers are available for contact as regards the use of any images that are not credited.
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Il vano lavoro di ricordare, la fatica di dipanare la propria matassa arruffata, di distinguere i diversi fili di vari colori, sciogliere i nodi, ritrovare i capi, per riconoscere i diversi componenti del proprio carattere, ritrovarlo genuino sotto le incrostazioni…
The vain labour of remembering, the effort of unravelling one’s own tangled skein, of distinguishing the different threads of various colours, of untying the knots, of picking up the strands again, to recognise the different components of one’s character, to find it genuine beneath the deposits...
(Montecarlo, 27 giugno 1958)
(Montecarlo, 27 June 1958)
Bisogna che mi sforzi di scrivere le mie memorie. Idea: Scrivere le mie memorie in terza persona, come se io fossi il Boswell di me stesso, facendomi parlare, esprimere idee, progetti ecc., con un certo distacco ma anche un’affettuosa partecipazione e un amichevole interessamento e, talvolta, una forma quasi ammirativa, come potrebbe fare l’allievo prediletto e affezionatamente fedele, l’amico schietto e ammiratore ecc. Se immaginassi che lo scrittore, oltre che amico, allievo, confidente, fosse qualcosa di più? più vigile, più cauto, chiaroveggente, più intimamente legato? con un’aria di protezione, difensore, scudiero? Cioè, nientemeno che il mio “Angelo Custode”?
I have to force myself to write my memoirs. Idea: Write my memoirs in the third person, as if I were my own Boswell, making me talk, express ideas, projects, etc., with a certain detachment, but also with an affectionate participation and a friendly interest and, sometimes, an almost admiring form, in the style of a favourite and devotedly loyal pupil or a sincere friend and admirer, etc. If I were to imagine that the writer, other than friend, pupil and confidant, was something more? More alert, more cautious, clairvoyant, more intimately linked? With an air of protection, defence, shield? That is, none other than my “guardian angel”? (1956)
Memories of (my) Guardian Angel dictated by him to Tomaso Buzzi This idea seems to me to be a new and effective one because it allows a clear awareness of the present, in addition to the presence of the past and a sort of divining of the future (if not all-seeing, his gaze is more acute than that of mere mortals). And thus
(1956)
Le Memorie dell’ (mio) Angelo Custode dettate da lui a Tomaso Buzzi La trovata mi pare nuova, ed efficace perché permette una lucida conoscenza del presente, oltre alla presenza del passato ed una sorta 5 libretto buzzi 4p singole.indd 5
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di divinazione dell’avvenire (se non onniveggente, il suo sguardo è più acuto di quello di mortali comuni). Ed avere così per la mia storia una sorta di imparzialità amichevole, affettuosa, protettrice, filiale, fraterna e paterna al tempo stesso, ma superiore, incorruttibile; che può apprezzare, lodare, disapprovare, che può rallegrarsi a momenti di risultati positivi, una voce che può prendere in giro, benevolmente, giustificando, con la natura superiore del custode.
to have for my story a sort of friendly, affectionate, protective, filial, fraternal and paternal impartiality all at the same time, but one that is superior and incorruptible; that can appreciate, praise, disapprove, that can rejoice in the moments of positive results, a voice that can tease, benevolently, justifying itself with the superior nature of the guardian. (Venice, 1 October 1966)
My memories of the Guardian Angel could be illustrated by all my drawings of angels.
(Venezia, 1 ottobre 1966)
(Uscio, 17 July 1974)
Le mie memorie dell’Angelo Custode possono essere illustrate da tutti i miei disegni angelici.
My G.A. has, transcribed beautifully, to an extent some of my features and characteristics as a youth.
(Uscio, 17 luglio 1974)
(27 December 1962)
Il mio A.C. ha un po’, trascritte in bello, alcune delle fattezze e mie caratteristiche da giovane.
“as regards Buzzino” It is natural that my diminutive was pretty much mine by right because of my modest physical proportions which, as a teenager, were slender and slight even, because of my particular vivacity, because of my tiny person and the remarkable personality/energy I possessed since infancy. But until the age of 17, at home and at school, throughout the whole province, I was Tomasino, indeed, in the Lombard manner, which so horrifies Tuscans, “the Tomasin”.
(27 dicembre 1962)
“a proposito del Buzzino” È naturale che il mio diminutivo mi venga abbastanza di diritto per le mie proporzioni fisiche modeste e, quand’ero adolescente, addirittura smilze e gentili, per la mia particolare vivacità, per la minuscola persona e notevole personalità/energia posseduta fin dall’infanzia. Ma fino a 17 anni, in casa e a scuola, nell’intera provincia, fui Tomasino, anzi, alla maniera lombarda, che tanto fa inorridire i toscani, “Il Tomasin”.
As an old man, I still have the extraordinary memory of my 6
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Ho, ancora da vecchio, la memoria straordinaria del mio Angelo Custode, che custodisce i miei ricordi ordinati da lui, catalogati, giudicati, epurati, vividi e scelti, ben aerati di dimenticanze, di indulgenze, di perdonanze, ma anche scheletrici, corazzati, armati, cristallizzati dove occorra, (congelati?), lavorati nella glittica della Memoria, come oggetti artistici, quali relegati in un Inferno, quali in via di purificazione, nel Purgatorio, nel Putridero della Memoria, dove sono buttate le cose e le persone turpi, i peccati disonoranti insieme ai Rimorsi e ai Rimpianti, e quali nel Limbo della Memoria, in attesa di una liberazione mediante la Grazia di una illuminazione attraverso l’Arte, l’attesa del Messia, dell’Apocalisse ecc ecc, del Dio del Giudizio Universale, altri invece angelicati, belli come cose preziose…
Guardian Angel, who safeguards my memories, which he has arranged, catalogued, judged and purged, vivid and selected, well-ventilated with forgetfulness, indulgence and forgiveness, but also skeletal, armoured, armed, crystallised where appropriate, (frozen?), and worked in the glyptic of Memory, like artistic objects, some sent to an Inferno, some being purified in Purgatory, in the Retting Pit of Remembrance, where the ugly things and people are tossed, the dishonourable sins along with Remorse and Regrets, and some in the Limbo of Memory, waiting for liberation through the grace of an enlightenment thanks to Art, the expectation of the Messiah, the Apocalypse etc, etc, of the God of the Universal Judgment, others instead rendered angelic, as beautiful as precious things... (1957)
(1957)
My shadow and the light of the guardian angel A bit like what happens on stage, that beam of light that strikes a protagonist from on high, and moves with him, but creates a bright and colourful halo around his shadow, that sort of perimeter halo (background light) that the angel creates around my shadow, as a <luminescent> border, bright, which surrounds and isolates my own shadow, cast by the things surrounding me so that the angel, even while trying to model himself on me, protrudes and extends
L’ombra mia e la luce dell’angelo custode Un po’ come sui palcoscenici quel raggio che dall’alto investe un protagonista, e si muove con lui, ma crea attorno alla sua ombra un alone luminoso e colorato, quella sorta di aureola perimetrale (fondo luminoso) che l’angelo crea attorno alla mia ombra, come un bordo <lumescente>, luminoso, che mi circoscrive e isola la mia stessa ombra, proiettata, dalle cose circostanti, che l’angelo mi “depasse” 8 libretto buzzi 4p singole.indd 8
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cioè, pur cercando di modellarsi su di me, deborda e mi supera.
beyond me.
(Rome 17 January 1966)
(Roma, 17 gennaio 1966)
Come può parlare a me l’Angelo Custode se non nel sonno? Pertanto i suoi racconti devono avere il tocco di cose, se non completamente sognate, sentite in sogno, spesso sul fondo nero, talvolta su sfondo di fiori, con delle sforature, sfumature, lacune, volute incomprensioni, prospettive un po’ abruptes (a precipizio), illuminazioni improvvise e parziali e al tempo stesso meticolose visioni di persone, cose, luoghi, precisi ricordi di parole e di avvenimenti…
How can the Guardian Angel talk to me if not in my sleep? Therefore his accounts must have the touch of things, if not totally dreamt of, then felt in dreams, often against the black background, sometimes against a background of flowers, with overlaps, hints, gaps, intentional misunderstandings, prospects that are a little abruptes (like a precipice), sudden and partial illuminations and at the same time meticulous visions of people, things, places, precise memories of words and events...
Il primo capitolo deve parlare di me, prima ancora che io fossi nato (un po’ come il Tristan Shandy di Sterne, con un’invenzione che mi piace: descrivendo la calata dell’Angelo nel centro della Valle (è il caso di non precisare, almeno all’inizio, come si usa far nelle Memorie per poi dare i nomi alle cose e alle persone, via via che il racconto si sviluppa) per i nove mesi che passano dal concepimento alla nascita. Questi nove mesi di preludio devono essere occupati dall’Angelo a prender coscienza degli altri A.C., del paese, del paesaggio, della cittadina, degli abitanti, della Famiglia, delle tradizioni storiche, locali e famigliari. Venuto di lontano, dove ha fatto il suo superiore servizio (come un maestro, un precettore, un aio, ecc...) si
The first chapter has to talk about me, even before I was born (a bit like Sterne’s Tristan Shandy, with an invention that I like: describing the descent of the Angel to the middle of the valley (it is best to be non-specific, at least initially, in the style of Memoirs to then give names later to things and people, as the story gradually develops) for the nine months that pass from conception to birth. These nine months of prelude must be employed by the Angel to become aware of the other G.A.s, the country, the landscape, the town, the inhabitants, the family, the historical, local and family traditions. Having come from far away, where he performed his superior service (as a teacher, a tutor, a mentor, etc...) he takes care to study his possible
(12 novembre 1962)
(12 November 1962)
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preoccupa di studiare i suoi potenziali ritratti sulle chiese, nelle piazze e nelle case, per “documentarsi” del modo (caratteri fisici, attributi, vestiario ecc...) col quale è visto dai locali, deve studiare la regione, le strade che dovrà percorrere, i luoghi di villeggiatura, le città e le borgate. E si informa, presso i colleghi, di tanti particolari palesi e segreti, cercando di individuare subito le qualità, le tare, le tendenze ataviche che influiranno sul futuro del suo protetto, i possibili amici e nemici, i probabili pericoli, le possibilità di malattie, cattive compagnie, ostilità, incomprensioni, influenze di gruppi o di persone, facendo i confronti con le esperienze precedenti che l’hanno messo in contatto con ambienti, classi sociali diverse, ecc. (Milano-Roma, 4 luglio 74)
portraits in the churches, squares and homes, to “read up” on the way (physical characteristics, attributes, clothing etc...) with which he is seen by the locals, he has to investigate the region, the roads he will have to travel, the resorts, the cities and the neighbourhoods. And he informs himself, asking his colleagues, about many overt and secret details, trying to identify immediately the qualities, the tares, the atavistic tendencies that will affect the future of his protégé, his possible friends and enemies, the probable dangers, the possibilities of illness, bad company, hostility, misunderstandings, influences of groups of people, comparing them with the previous experiences that have placed him in contact with different environments, social classes, etc.
In fondo, che cosa desideravo fin dall’adolescenza? Come Stendhal di lasciare Grenoble, io sognavo di lasciare Sondrio, di farmi una posizione, a Milano principalmente; sognavo la gloria artistica, o qualcosa che le si avvicinasse, cioè il successo, la notorietà, le donne, la posizione
Basically, what did I want from as early as adolescence? As Stendhal longed to leave Grenoble, so I dreamed of leaving Sondrio, of establishing a position for myself, in Milan above all; I dreamed of artistic glory, or something that came close
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(Milan-Rome, 04 July 74)
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mondana (con un certo snobismo, debbo confessarlo), l’eleganza, gli agi e le delicatezze della vita. Pensavo veramente, fermamente, ad avere una bella casa, dei begli oggetti, dei quadri? Ho mai pensato ad una moglie bella, elegante, di classe, ad una famiglia di acquisto, importante? Ad una famiglia mia con figli nuore e generi, nipotini? Alla ricchezza, all’autorità, al prestigio sociale ho mai teso la mia volontà? Bisogna che mi esamini bene.
to it, that is, success, notoriety, women, a worldly position (with a certain snobbery, I have to confess), elegance, the comforts and delicacies of life. Did I really, truly think of having a beautiful home and objects, of owning paintings? Did I ever think of a beautiful, elegant, classy wife, of an acquired and important family? Of a family with my daughters- and sonsin-law, and grandchildren? Did I ever reach for wealth, authority and social prestige? I have to examine myself carefully.
Come vorrei saper descrivere il ragazzino che io ero, diverso dai suoi contemporanei, un cherubino in ritardo, paggio, cicisbeo, confidente, innamorato e casto, sensibile, gracile e gentile, avvertito e ingenuo, pulito e in pericolo, toccato dalle cose belle, rivoltato contro la sozzura ma non innocente, adorato, coccolato, invidiato, odiato (dai parenti) rispettato dai coetanei grossolani e un po’ desiderato, sentimentale e controllato, con sensibilità quasi decadente e puro… (1959)
How I wish I could describe the little boy I was, different from his contemporaries, a late cherub, a page, a fop, a confidant, in love and chaste, sensitive, delicate and gentle, experienced and naive, clean and in danger, touched by beautiful things, turned against filth but not innocent, loved, pampered, envied, hated (by relatives), respected by uncouth peers and a little desired, sentimental and controlled, with a sensitivity that is almost decadent and pure...
Riassumendo, mi accorgo di avere sempre insegnato: studente ai miei compagni, maggiori o minori di me laureato a dei colleghi più anziani, a collaboratori, a esecutori,insegnanti (alla Cardinal Ferrari, all’università delle arti decorative, alla facoltà di architettura, al Politecnico, allievi, uomo e donna, artigiani, e poi a committenti, ad amici, ai collaboratori,
In summary, I realise I have always taught: as a student to my companions, older or younger than me; as a graduate to older colleagues, co-workers, performers, teachers (at the Cardinal Ferrari, at the University of Decorative Arts, at the faculty of architecture, at the Polytechnic, pupils, men and women,
(1959)
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allievi di studio, mentre io stesso imparavo per conto mio qualcosa da loro.
artisans, and then clients, friends, co-workers, students in my studio, while I myself learned something from them.
(Roma, 12 aprile 1967)
(Rome, 12 April 1967)
A 17 anni a Milano, cambiando la scena, ho trovato che c’era un altro Tomasino, o ex Tomasino, più grande e più importante di me, il duca Gallarati Scotti, uomo di lettere e di mondo. Senza che io mi affibbiassi da solo un soprannome o un diminutivo, ecco che d’istinto i professori della scuola d’architettura, a cominciare dal bidello Boccalini, che era il vero depositario della tradizione della scuola, perché era stato con il preside di facoltà d’allora Camillo Boito (el pover Boito, fratello di Arrigo) mi chiamarono el Buzzin, il Buzzino. Solo Ascheri mi chiamava, ed anche qui cadeva un diminutivo, il Padreternino, alludendo, con benevola caricatura, al primo posto che m’ero conquistato anche presso i più anziani compagni di corso, e persino su quelli dei corsi superiori. Ricordo che, diventato laureato, presso i maggiori colleghi valeva il termine buzzino, e che la Sarfatti, per anni, credeva che questo fosse il mio cognome (come da tradizione Tiepoletto, Lissandrino, Masolino, Mino da Fiesole, Pinturicchio, Raffaellino del Garbo, Domenichino, il Pisanello, il Canaletto, il Bronzino, il Quercino…
At the age 17, in Milan, changing scene, I found that there was another Tomasino, or former Tomasino, bigger and more important than me, Duke Gallarati Scotti, a man of letters and the world. Without me saddling myself with a nickname or diminutive on my own, instinctively the professors of the school of architecture, starting with the janitor Boccalini, who was the true custodian of the tradition of the school, because he had been with the dean back then Camillo Boito (el pover Boito, Arrigo’s brother), called me el Buzzin, the Buzzino. Only Ascheri called me, and here too with a diminutive, the Padreternino (the little Eternal Father), alluding, with benevolent caricature, to the leading role that I had taken with my older classmates, and even with those further on in their studies. I remember, having graduated, among older colleagues the term used was Buzzino, and that Sarfatti, for years, believed that this was my surname (as in the tradition of Tiepoletto, Lissandrino, Masolino, Mino da Fiesole, Pinturicchio, Raffaellino del Garbo, Domenichino, Pisanello, Canaletto, Bronzino, Quercino…
1 un mondano 2 un solitario 3 un introverso (segreto)
1 worldly 2 solitary 12
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Gio Ponti, ritratto di / portrait of Tomaso Buzzi
4 un introverso epicureo 5 un erudito 6 un artista delle 5 arti 7 un moralista <â&#x20AC;Ś>
3 introvert (secret) 4 introvert Epicurean 5 erudite 5 artist of the 5 arts 7 moralist <â&#x20AC;Ś>
1 intelligenza-talento 2 memoria 3 fantasia, immaginazione 4 tenacia, salute, resistenza, forza di sacrificio 5 amore per la cultura, lâ&#x20AC;&#x2122;erudizione, voglia di imparare 6 senso artistico 7 passione, umanitĂ
1 intelligence-talent 2 memory 3 fantasy, imagination 4 tenacity, health, stamina, strength of sacrifice 5 love for culture, learning, eagerness to learn 6 artistic sense 7 passion, humanity 13
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To Ponti (1978) 7 years of friendly enthusiastic, youthful work together: rewarding work, battles and victories, 1924-31 7 years of friendly fellowship 1931-38 7 horrendous years of preparation for war, of fighting in opposing camps, grief and defeat 38-45 Then 33 years of separation, distance, without meeting again
A Ponti (1978) 7 anni di amichevole entusiastico, giovanile lavoro insieme: di lavoro appagante, di battaglie e vittorie, 1924-31 7 anni di amichevole colleganza 1931-38 7 anni orrendi di preparazione alla guerra, di lotta in campi opposti, di lutti e sconfitte 38-45 Poi 33 anni di distacco, lontananza, senza incontrarci più
Over the body of Margherita Sarfatti, in bed, I lay out the plan of Milan with the proposals drawn up by the Club of Urban Planners, to which I belong, and who sent me as ambassador with full powers, though I am the youngest, neither handsome nor well-off nor Fascist, but considered suitable to convince the Lady. And because, with her classic feminine intuition, contrary to that of homing pigeons, she did not understand anything but immediately seized upon the wrong idea, precisely the opposite of what I was meant to convince her to accept, so that she would support it with the Podestà, the Duce, etc., I have to follow the roads with my finger, and I discover the two mountains of her breasts, her belly, her mons Veneris, knees and tips of her toes, which seemed to me to be the fated hills of Rome. I did not extend the paper over her head, and the Capitoline Hill, etc. were missing.
Sul corpo di Margherita Sarfatti, a letto, io stendo il piano di Milano con le proposte studiate dal Club degli urbanisti, di cui faccio parte e che mi ha mandato ambasciatore con pieni poteri, quantunque io sia il più giovane, non bello né cossu né fascista, ma ritenuto adatto a convincere la Madama. E poiché, con il classico suo intuito femminile, contrario a quello dei piccioni viaggiatori, lei non ha capito niente ma subito s’è impossessata dell’idea sbagliata, proprio l’opposto di quello di cui dovevo convincerla ad accettare, perché la caldeggiasse presso il podestà, il Duce ecc., …devo passare col dito sulle direttrici, e scopro le due montagne dei seni, la pancia, il monte di venere, le ginocchia e le punte dei piedi, che mi sembravano i colli fatidici di Roma. Sulla testa non avevo steso il foglio, e così mancava il colle Capitolino, ecc.
(8 April 1962)
(8 aprile 1962)
If I had to write my epitaph in the manner of Stendhal, it would sound
Se dovessi scrivere il mio epitaffio 14 libretto buzzi 4p singole.indd 14
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alla maniera di Stendhal, suonerebbe così: Milanese/visse, disegnò, amò. /Quest’uomo detestava/Il diavolo, Mussolini e l’aglio
like this: Milanese/he lived, he designed, he loved. /This man hated/ The Devil, Mussolini and garlic
Venezia, la città dove ho più fatto l’amore, con le donne e con le statue, con gli angeli. Peccato non possa, per la verità, parlare anche di uomini.
Venice, the city where I made love more than anywhere else with women and with statues, with angels. Too bad I cannot, in truth, speak of men as well. (14.1975)
Posso dire che, spesso, il mio Angelo Custode è, più di me, stanco di me, della vita che gli faccio fare, delle persone che gli faccio frequentare, dei paesi dove lo conduco, dei vizi che gli faccio frequentare, anche senza farli miei, degli uomini e delle Donne.
I can say that, often, my Guardian Angel is, more than I am, tired of me, of the life that I make him lead, of the people I make him associate with, of the countries I lead him to, of the vices I make him partake of, even without making them mine, of men and women. (11 November 1962)
IL MIO ANGELO CUSTODE HA VOGLIA DI CAMBIAR VITA
MY GUARDIAN ANGEL WANTS TO CHANGE HIS LIFE
(4 marzo 1967)
(4 March 1967)
(14.1975)
(12 novembre 1962)
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e se non la cambio io, può abbandonarmi. Con la mia morte, al momento della quale egli riacquisterà immediatamente la libertà, per cambiare subito di incarico? O per avere delle vacanze, in attesa di una nuova persona da custodire.
and if I don’t change it, he might abandon me. With my death, at which moment he will immediately regain his freedom, will he immediately accept a new undertaking? Or will he have a holiday, waiting for a new person to safeguard?
mi trovo circondato, e un po’ oppresso, di troppi detriti, come un vulcano che ha attorno al cratere troppa lava e lapilli ecc, o un ghiacciaio fiancheggiato e preceduto da imponenti morene laterali e morene frontali, di massi frammentati, di schegge, di ciottoli, come una cava di marmo non sfruttata con metodo e con ordine, in cui i detriti, scorie, impurità, frammenti, detriti, scaglie, massi informi nei quali si può riconoscere la forma contenutavi ecc ecc., hanno creato delle montagne riempendo le pendici del monte e le vallette, e impedendo o rendendo difficile e gravoso e antieconomico lo sfruttamento razionale della vena di materiale puro ecc.ecc.
I find myself surrounded, and a little oppressed, by an excess of debris, like a volcano with too much lava and lapilli, etc. around its crater, or a glacier preceded and flanked by huge lateral and frontal moraines, of fragmented masses, shards, pebbles, like a marble quarry not worked with method and order in which the debris, slag, impurities, fragments, detritus, slivers, unformed boulders in which it is possible to recognise the containing shape etc. etc., have created mounds, cluttering the slopes of the mountain and the valleys, and preventing or making difficult and burdensome and uneconomic the rational exploitation of the vein of pure material etc, etc.
Se il Palladio e lo Scamozzi, senza parlare del Serlio, di Baldassare Peruzzi, delle scenografie di Raffaello, e delle pitture del 400 e 500 (Mantegna, Botticelli, Filippino ecc. ecc,) intendevano aver costruito dei teatri all’antica sul modello greco (che poco conoscevano, e romano) io ho voluto fare le stesse cose, raccogliendo insieme le esperienze
If Palladio and Scamozzi, to say nothing of Serlio, Baldassare Peruzzi, the stagings of Raphael, and the paintings of the 1400 and 1500s (Mantegna, Botticelli, Filippino etc., etc.) meant to build old-fashioned theatres on the Ancient Greek model (which they knew little of, and Roman), I wanted to do the same things, gathering together the
(Maggio 1959)
(May 1959)
(Roma, 27 dicembre 1962)
(Rome, 27 December 1962)
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successive, fino a quelle barocche in un assieme manieristico, si può parlare di neomanierismo (uso di scale e scalette in tutte le direzioni, come nei Pontormo, Tibaldi, Rosso ecc, allungamenti di membratura architettoniche, corrispondenti all’allungamento delle figure, varietà di modi alla rustica, un po’ di mostri; volute sproporzioni di alcune parti, statue verdi e fiorite all’Arcimboldi, complicazioni, di significati allegorici e segreti in pianta, una simbologia che procede e tiene conto dei trattatisti uso Alberti, Filarete ecc.) …una summa architettonica, un che di labirintico spinto all’eccesso, di enchevetré, di complicato sottilmente, di evocativo, di sinuoso, di antropomorfico, di geometrico, astronomico, magico, non senza un richiamo alle architetture di Caron (scuola di Fontainbleau), affastellamento di edifici, di ornamenti (come nei trionfi di Mantegna) in un assieme estremamente composito, che arriva a un certo surrealismo
subsequent experiences up to the baroque in a mannerist assemblage; I can speak of neo-mannerism (the use of stairs and ladders in all directions, as in Pontormo, Tibaldi, Rosso, etc., the elongation of the architectural members, corresponding to the elongation of the figures, the variety of modes in the rustic style, a few monsters; deliberate disproportion of some parts, green and flowering statues in the style of Arcimboldi, complications, allegorical meanings and secrets in the plan, a symbolism that continues and takes into account writers of treatises like Alberti, Filarete etc.) ...a summation of architecture, something of a labyrinth pushed to the extreme, of enchevetré, of the subtly complicated, of the evocative, of the sinuous, of the anthropomorphic, of the geometrical, of the astronomical, of the magical, not without reference to the architecture of Caron (school of Fontainebleau), a jumble of buildings, of ornaments (as in the triumphs of Mantegna) in a highly composite togetherness, which attains a degree of surrealism
(Parigi, 1967)
La mia “sfrenata” mondanità (come alcuni la considerano, rinfacciandomela) mi crea degli “ancoraggi” sociali quasi quotidiani, dei legami che mi tengono attaccato al suolo, altrimenti andrei volentieri in alto mare. È l’antidoto al mio profondo, segreto disprezzo del mondo, così come la mia cultura/ erudizione è il contrappeso alla smisurata fantasia.
(Paris, 1967)
My “uninhibited” worldliness (as some consider it, accusingly) creates social “anchors” for me on an almost daily basis, bonds that keep me attached to the land, otherwise I would go willingly out on to the high seas. This is the antidote to my deep, secret contempt for the world, just as my 17
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La mia convenzionalità è la punta estrema del mio apparente, affermato rispetto delle regole sociali, è il contrappeso alla mia libertà di pensiero, alla mia anarchia interna…
culture/learning is the counterweight to my boundless imagination. My conventionality is the extreme tip of my apparent, affirmed compliance with social rules, (it is the counterweight) to my freedom of thought, my internal anarchy…
E quanto agli A.C. altrui, che sono quelli con cui si intrattiene quando io avvicino le persone alle quali essi sono preposti, il piacere di vederli, conoscerli, conversare con loro… Ha le sue antipatie? E, se è possibile attribuire al mio AC degli snobismi, e stabilire delle differenze di classe per gli AC, una sorta di superiorità ?
And as for other people’s Guardian Angels, the ones with whom he enjoys himself when I approach the people whom they are caring for, the pleasure of seeing them, getting to know them, conversing with them; Does he have his dislikes? And, if it is possible to attribute to my G.A. snobbery, and establish class differences for Guardian Angels, a kind of superiority?
(in treno Roma-Milano, 16 marzo 1965)
I palazzi cambiano proprietà, vengono modificati o distrutti, le collezioni disperse, dilapidate. Solo le rovine rimangono: come villa Adriana, villa d’Este, Bomarzo, o le abbazzie come S.Galgano in Italia, e altre altrove; Leptis, Sabrata, Baalbec, ecc., per citare le cose più grandi. La Scarzuola vuol dire una piccola Pompei di un “solo uomo, e uomo solo”. Una carcassa, un guscio vuoto, una conchiglia fossile, uno scheletro. Il mio “dinosauro”, uno stampo, una forma vuota (il monologo di una idea), un grido impietrato, come Eco e la ninfa trasformata in roccia, alfeo e Aretusa in sorgente (come si traduce bene?), Ciparisso in cipresso, Dafne in lauro, ecc. La metamorfosi di un uomo in una rovina pietrosa. Concezione classica a un tempo e romantica, pittoresca e musicale,
(on the train Rome-Milan, 16 March 1965)
Buildings change owners, they are modified or destroyed, collections are dispersed, broken up. Only ruins remain, such as Hadrian’s Villa, Villa d’Este, Bomarzo, or abbeys like S. Galgano in Italy, and others elsewhere; Leptis, Sabratha, Baalbek, etc., to mention only the greatest. La Scarzuola means a little Pompeii of a “one man, and a man alone”. A carcass, an empty shell, a fossil shell, a skeleton. My “dinosaur”, a mould, an empty form (the monologue of an idea), a petrified cry, like Echo and the nymph transformed into a rock, Alpheus and Arethusa into a fountain, Cyparissus into a cypress, Daphne into laurel, etc. The metamorphosis of a man into a stony ruin. 18
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natura che è diventata architettura e scultura e letteratura e musica e pittura; architettura che ridiventa natura e la scultura, la pittura, la letteratura, la musica. Il sogno, l’idea fatta pietra, e la pietra fatta idea. Il tempo, cioè la mia vita, s’è fatto pietra, costruzione, e le costruzioni si disperderanno nel Tempo. Il mio tempo mortale s’è trasformato in pietra che mi piacerebbe immortale, e che invece sarà portata via del Tempo (2 marzo 1975)
Aveva ragione Ester Bonacossa quando, anni or sono, visitando la Scarzuola, mi ha detto che devo scrivere una sorta di guida per spiegare i significati, palesi e reconditi, della mia Impresa. Altrimenti, e per la loro ermeticità, e per il fatto che forse non riuscirò nemmeno a dichiararli col
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A classical conception at once romantic, picturesque and musical, nature that has become architecture and sculpture and literature and music and painting; architecture that becomes nature again and sculpture, painting, literature, music. The dream, the idea made stone, and the stone made idea. Time, that is, my life, has become stone, construction, and constructions will be dispersed in Time. My mortal time has been transformed into stone that wishes immortality for me, and which instead will be taken away by Time (2 March 1975)
Esther Bonacossa was right when, years ago, visiting La Scarzuola, she told me that I had to write some sort of guide to explain the meanings, overt and hidden, of my undertaking. Otherwise, and because of their
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compimento dell’opera, nessuno o pochissimi capiranno le mie intenzioni: un certo mistero nei numeri, nei simboli ecc., è sempre stato nelle architetture sia dell’antichità che in quelle medievali e via via fino a quelle neoclassiche di Ledoux, come nelle sculture delle cattedrali, come nella poesia, nella musica… Tutte arti che richiedono, per la loro profonda comprensione, commenti, scolii, annotazioni, apparati critici, ecc. ecc.
inscrutability, and the fact that I may not even be able to declare them with the completion of the work, no-one or very few will understand my intentions: a certain mystery in the numbers, the symbols, etc., has always been present in architecture in antiquity and in medieval times and so on up to the neo-classical of Ledoux, as in the sculptures of the cathedrals, in poetry, in music... All arts that require, for their profound understanding, commentaries, discovery, notes, critical apparatus, etc. etc.
La Scarzuola = l’Arca delle mie idee, che mi sono più care, non navigante ma già incagliata sul suo Ararat… La Scarzuola che sarà depredata, spogliata, semi demolita, ed emergerà come una grossa rovina che io vedo già prender forma, estesa, variata, patinata, misteriosa perché incomprensibile ai più, senza il mio commento che dovrei decidermi a scrivere ordinatamente, raccogliendo i fogli sparsi dove, insieme ai disegni, ho notato tutta la simbologia, i richiami segreti, i significati riposti, le dediche, gli omaggi, e tutto quanto rappresenta la mia Autobiografia in pietra, che dev’essere capita solo dagli “unhappy few”, cioè dagli spiriti rari, d’elezione, che mi sono congeniali, “i pochi infelici eletti”.
La Scarzuola = the Ark of my ideas, which are most dear to me, not sailing but already stranded on its Ararat... La Scarzuola which will be plundered, stripped, semi-demolished, and will emerge as a huge ruin that I already see taking shape, extended, varied, glazed, mysterious because it is incomprehensible to most people, without my commentary which I have to decide to write in an orderly fashion, picking up the scattered papers where, together with the drawings, I noted all the symbols, secret references, hidden meanings, dedications, homages, all represented by my Autobiography in stone, which must be understood only by the “unhappy few”, that is, by those rare, elective spirits who are congenial to me, “the unhappy chosen few”.
(2 march 1975)
Il mio Angelo l’ho passeggiato dappertutto, senza scandalizzarlo, persino in Sodoma e Gomorra, forse trascinato da lui stesso che può
(2 March 1975)
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essere stato uno di quelli che erano stati ospiti di amici a Sodoma, che pieni di riconoscenza per lui, l’ospite ha salvato dalle brame lubriche dei Sodomiti. Un angelo che non è rimasto corrotto, o souillé da questo suo soggiorno in cui nulla ha visto, né del suo ritorno nelle città maledette in veste di punitore, con spada fiammeggiante (e in quell’occasione avrà visto, senza diventare di sale come la moglie di Loth).
My angel, I walked with him everywhere, without scandalising him, even through Sodom and Gomorrah, perhaps dragged there by himself who may have been one of those who were guests of friends in Sodom, who, full of gratitude for him, saved their guest from the lewd desires of the Sodomites. An angel who was not corrupted, or <souillé> by his stay in which he saw nothing, nor of his return to the accursed cities as a punisher, with flaming sword (and, that time, he will have seen, without being turned into a pillar of salt like Lot’s wife).
(1961)
Quella dell’Angelo Custode non è la risposta della coscienza, che è sempre una parte di noi stessi, ma di un’entità superiore alla nostra anima stessa, che è preesistita alla nostra vita mortale e che ne ha seguito molte altre, e che ci sopravvivrà e trasmetterà le nostre esperienze umane e un po’ del nostro spirito ad altri uomini.
(1961)
That of the Guardian Angel is not the answer of consciousness, which is always a part of ourselves, but of an entity greater than our own soul, which existed before our mortal life and has followed many other lives, and which will survive us and transmit our human experiences and something of our spirit to other men.
A chi mi rimproverasse le mie frequentazioni, pericolose sì ma non peccaminose in S. e G., posso rispondere che fa parte del mio programma di veder tutto, conoscere tutto (anche senza provare, com’è di certi vizi, della morfina, della cocaina) o malattie (febbri, peste, colera) di veder paesi o genti; del resto anche il mio Angelo Custode non me l’ha mai vietato, ricordandosi forse di essere già stato.
To those who would criticise my acquaintances, dangerous, yes, but not sinful in S. and G., I can answer that it is part of my programme to see everything, know everything (also without trying them, as with certain vices, morphine, cocaine) or illnesses (fevers, plague, cholera), to see countries or peoples; moreover my Guardian Angel never forbad it, perhaps remembering that he already been there. (1961)
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La Solitudine in cui mi rifugio, la mia Scarzuola: perché il mio angelo custode non solo mi accompagna e protegge con le sue ali, ma anzi a momenti mi nasconde completamente agli altri e mi isola dall’ambiente circostante, ed è il mio rifugio. È nero di fuori con un nucleo centrale (di luce, illuminato) e mi crea come un bozzolo, che per me è un palazzo e un tempio, in cui poche cose restano in piena luce. L’angelo Custode che mi schiaffeggia a momenti, come quello della mia santa di famiglia, Francesca Romana, e gli schiaffi affettuosi ma energici che S. Filippo Neri distribuiva!
The Loneliness in which I take refuge, my La Scarzuola, because my guardian angel not only accompanies and protects me with his wings, but rather at times completely hides me from others and isolates me from the surrounding environment, and is my refuge. It is black outside with a central core (of light, illuminated) and he creates for me a sort of cocoon, which for me is a palace and a temple, where few things remain fully lit. The Guardian Angel who sometimes slaps me, like that of my family saint, Francesca Romana, and the affectionate but energetic slaps that St. Philip Neri handed out!
Titolo per i miei scritti GLI SCHIAFFI DELL’ANGELO CUSTODE Le mie Memorie/i miei ricordi (rievocate notturnamente) illuminati <sanamente> dal lume della Memoria, campeggiano su fondo nero, come certe figure della pittura antica/vasi greci, putti pompeiani, pitture come la Venere del Botticelli, ecc. La mia memoria detiene, di certe esperienze personali, il testo originale, il manoscritto originale, la partitura ecc, e sorveglia i miei racconti, per <gustare> se dico bene la mia lezione. È una cadenza “ ad libitum”, e la mia Memoria (o il mio Angelo Custode), come l’Autore o il direttore d’orchestra, attende il mio ritorno dopo la divagazione, come Haendel
Title for my writings THE GUARDIAN ANGEL’S SLAPS My Memoirs/my memories (re-evoked nocturnally), illuminated <healthily> by the light of Memory, appear on a black background like certain figures in ancient painting/Greek vases, Pompeian cupids, paintings like Botticelli’s Venus, etc. My memory holds, as regards certain personal experiences, the original text, the original manuscript, the score, etc., and supervises my accounts, to <taste> if I repeat my lesson properly. It is a cadence “ad libitum”, and my Memory (or my Guardian Angel), like the Author or the conductor, awaits my return after the digression, like Handel in the episode that <I read>, ready to recognise 23
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nell’episodio che <ho letto>, pronta a riconoscere il disco che ho già adoperato altre volte in società, severa nel criticare qualche inesattezza che mi sfugge, delle vanterie, delle bugie volontarie, nelle inesattezze degli abbellimenti, un tono falso e caricato nel mio racconto, una lacuna voluta, un piccolo plagio, una interpolazione, una surchange, ecc., estemporanea fatta dal virtuoso, una fioritura del cantante, una citazione senza virgolette che è sempre una sorta di appropriazione indebita, la mia Memoria che sta in agguato, mi sorveglia, mi spia come un osservatore implacabile talvolta, o come un angelo custode, e si potrebbe chiamare Soledad, Soledad Mea. Ho capito che il mio Angelo Custode è la mia Solitudine, l’Angelo della Solitudine, solitudine che io porto con me dappertutto, anche in pubblico, e che parcheggio in diversi paesi e in diversi ambienti, come un’amante segreta e tenuta nascosta, ma quasi sempre non vista dagli altri, la quale è un po’ il mio Angelo Custode che mi protegge, che funge da anello di Gige per molte mie qualità più vere e segrete, come le cortine fumogene in cui si occultavano le navi da guerra ecc.
the record that I have already use in society on other occasions, severe in criticising the occasional inaccuracy that escapes me, of boasting, of voluntary lies, in the inaccuracies of the embellishments, a false and loaded tone in my story, a desired gap, a little plagiarism, interpolation, a surchange, etc., extemporaneous made by the virtuous, a blossoming of the singer a quote without quotation marks which is always a kind of embezzlement, my memory which lies in wait, watching me, spying on me like an implacable observer sometimes, or like a guardian angel, and who could be called Soledad, Soledad Mea. I realised that my Guardian Angel is my Loneliness, the Angel of Loneliness, a loneliness that I carry with me everywhere, even in public, and which I park in different countries and different environments, like a secret lover kept hidden, but almost never seen by others, who is, to an extent, my Guardian Angel who protects me, who acts as a ring of Gyges for many of my most real and secret qualities, like the smokescreens which concealed warships etc. (1957)
(1957)
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De Chirico - Picasso: per me, indubbiamente, due mostri, perniciosi come forze della natura, come gravissimi morbi, come personaggi storicamente importanti ma nefasti (v. Hitler), dominatori che hanno toccato tutto con mani rapaci e sporchi, produttori di mostri sacrilegi, profanatori di tombe, necrofori, vandali, barbari feroci, contaminatori di idee altrui, di tradizioni, dissacratori di valori superiori, volgari, potenti, maneschi, istrioni, vincitori irrispettosi, ingombranti,vocianti, puzzolenti, ecc. (1 agosto 1978)
De Chirico-Picasso: for me, undoubtedly, two monsters, pernicious like forces of nature, like serious illnesses, like historically important but nefarious characters (cf. Hitler), conquerors who touched everything with greedy and dirty hands, producers of sacrilegious monsters, grave robbers, gravediggers, vandals, ferocious barbarians, polluters of other people’s ideas, of traditions, desecrators of higher values, vulgar, powerful, violent, histrionic, disrespectful victors, bulky, noisy, stinking, etc.
L’Inferno per me è lastricato/ profumato d’Aglio Le ore del mattino hanno il piombo ai piedi/alle ali/hanno le ali di piombo La nostra cattiva coscienza Certe meditazioni non sono che pigrizia déguisé, mascherata/in maschera Nell’orologio della coscienza le ore sono lunghe Il tempo ratto e le ore tarde Delle ore inpuntuali/quei minuti ritardatari Per me l’aglio è un maglio sullo/nello stomaco Mi par di vedere il tempo che (com’è rappresentato da vegliardi su vecchi orologi) ricordare quello di legno intagliato, del Planta, nella boiserie della grande scuola di San Rocco a Venezia sotto le tele del Tintoretto, che scuote la clessidra e minaccioso sollecita con la falce le ore ritardatarie. La Falce del Tempo potrebbe essere
Hell for me is paved/scented with Garlic The morning hours have lead in their feet/on their wings/they have wings of lead Our guilty conscience Some meditations are only laziness disguised, masquerading/wearing a mask In the clock of consciousness the hours are long Time rapid and the hours late Of the unpunctual hours/those straggling minutes For me, garlic is a hammer on/in the stomach I seem to see time (as represented by the old men on clocks): I remember the one in carved wood, of the Planta, in the panelling of the great school of San Rocco in Venice beneath the paintings of Tintoretto, who shakes the hourglass and threateningly calls
(1 August, 1978)
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un sottotitolo per i miei ricordi, e l’Erbe secche sotto la Falce del Tempo, le messi tagliate della falce del Tempo e messe al sole, a mucchietti L’arma falcata del Tempo Le messi del Tempo Il tempo della vendemmia/a falce/a gran falciate, la fienatura del tempo Come si dice: Il tempo Galantuomo Il tempo Gentiluomo Il tempo ladro e le ore cortigiane, prostitute, puttanesche E le stagioni Ricordi secchi riuniti/tagliati dalla falce del Tempo Il fieno dei ricordi ha i suoi più secchi con l’erbe Nell’Erbario rinsecchito dei Ricordi E fanno spicco, nell’anatomia araldica Delle piante secche, alcuni fiori ancora colorati nell’Erbario dei Ricordi L’araldica grafia nell’Erbario dei ricordi La disseccata araldica nell’erbario dei Ricordi Come c’è il famoso miniato Tacuinum Sanitatis Io conservo il taccuino segreto dei Vizi sottomessi Come l’armadietto dei veleni Bisogna avere il proprio segreto armadietto/scrigno dei controveleni nelle ampolle sigillate. Lo Scrigno dei controveleni
the tardy hours with a scythe. The Scythe of Time could be a subtitle for my memories, and the dry grass under the Scythe of Time, the messengers cut by the Scythe of Time and placed in piles in the sun The scythed weapon of Time The messengers of Time The time of harvest/using a scythe/ scythed in great sweeps, the hay of time As they say: Time an honourable man Time a gentleman Time a thief and the hours courtesans, prostitutes, whores And the seasons Dry memories gathered/cut by the scythe of Time The hay of memories has its driest with grass In the dried herbarium of the Memories And they are prominent in the anatomy of heraldry Of dried plants, some flowers that are still colourful in the Herbarium of Memories Heraldic handwriting in the Herbarium of Memories Heraldic dryness in the Herbarium of Memories As there is the famous illuminated manuscript Tacuinum Sanitatis I keep the secret notebook of the suppressed Vices Like the cabinet of poisons One has to have one’s own secret cabinet/chest of antidotes in sealed ampoules.
AM Cicogna dice che ho una bell’anima ma non ho cuore …intero, con una lacerante dedizione di tutto il mio essere, implorando, 26 libretto buzzi 4p singole.indd 26
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accorato, disperato, “solo” come aggrappandomi all’essere che mi sta vicino, in cui al momento vedo tutto e che so incompleto anche se dedicato, lontano, anche se per contatto, inaccessibile anche se posseduto intimamente, diverso, con la fragilità di chi è, e sarà, solo per sempre diverso. Ho passato stanotte in rassegna gli amori passati, quelli compiutamente realizzati, cioè le donne amate e avute, e quelli ideali, romanticamente accarezzati e non soddisfatti, cerebrali, sentimentali (le amanti
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The Casket of antidotes AM Cicogna says that I have a beautiful soul but I have no heart …whole, with a heartbreaking devotion of my whole being, begging, heartfelt, desperate, “alone” as if clinging to the being who is close to me, in whom at the moment I see all and I know is incomplete even if dedicated, far away even if contactable, inaccessible even if intimately possessed, different, with the fragility of he who is, and will
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amiche non avute o per fatalità superiore o per mia stessa scelta, per timidezza, complesso di inferiorità, pigrizia, paura, delicatezza, scrupoli virtuosi, o timore di scambi, complicazioni delle viltà o delle … Se io scrivessi il mio Journal sarei capace di sincerità completa? Saprei scrivere, non tanto gli atti, anche riprovevoli, che, dopotutto, non sono molti né gravi, ma i pensieri, le tentazioni, i desideri, le inclinazioni raddrizzate, i pensieri contro l’umiltà, la castità, la povertà, gli odi repressi, gli amori compressi, le ambizioni soppresse, le pigrizie concesse, le invidie, le violenze, le antipatie e, perché no?, gli odi, gli amori, i rancori sublimati, esaltati… Perché nei momenti più intimi, solitari o segreti, di abbandono (in estasi reali o immaginarie) non mi sfugge mai il nome della donna amata, che è fra le mie braccia, ma solo il nome “Amore!” come se in quei momenti senza scelta, senza discriminazione, senza differenza di oggetti e di scopo, abbracciassi l’aura…
be, only always different. I spent last night reviewing past loves, those fully realised, that is, the women loved and possessed, and those who are ideal, romantically caressed but not satisfied, cerebral, emotional (lovers-friends not possessed because of a higher fate or my own choice, out of shyness, an inferiority complex, laziness, fear, delicacy, virtuous scruples, or fear of exchanges, complications of cowardice or... If I wrote my Journal would I be capable of complete sincerity? Could I write, not so much the acts, even the reprehensible ones, which after all, are not so many or serious, but the thoughts, temptations, desires, straightened inclinations, thoughts against humility, chastity, poverty, repressed hatreds, compromised loves, suppressed ambitions, laziness given in to, envy, violence, dislikes, and – why not? – hatreds, loves, sublimated, enhanced resentments… Because in the most intimate, solitary or secret moments of abandonment (in real or imaginary ecstasy) the name of the woman I love never escapes me, the one in my arms, but only the name “Love!” as if in those moments without choice, without discrimination, without distinction of objects and purpose, I were embracing the aura ...
La punteggiatura è quella utilizzata da Buzzi nei suoi appunti.
Punctuation corresponds to that used by Buzzi in his notes. 28
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ALCUNE DATE 1900 Nasce a Sondrio il 30 settembre, da Amalia Carini e dal dott. Francesco, direttore dell’ospedale cittadino 1917 Si trasferisce a Milano per studiare architettura 1923 Si laurea in architettura ed ingegneria 1925 Comincia la collaborazione con Ponti ed i suoi amici (Marelli, Lancia, Chiesa, Venini etc.) 1927 Concorso per il piano regolatore di Milano, con Ponti, Muzio, Lancia, Alpago Novello, ecc 1927 Triennale di Monza, il Labirinto 1928 Primo viaggio in Brasile. Collabora a Domus fin dal primo numero (gennaio 1928)
SOME DATES 1900 He was born in Sondrio on September 30, to Amalia Carini and Dr. Francesco, director of the city hospital 1917 He moved to Milan to study architecture 1923 He graduated in architecture and engineering 1925 He began working with Ponti and his friends (Marelli, Lancia, Chiesa, Venini etc.) 1927 Competition for the building plan of Milan, with Ponti, Muzio, Lancia, Alpago Novello, etc 1927 Monza Triennale, the Labyrinth 1928 First trip to Brazil. Contributed to Domus from the first issue (January 1928)
“Ida Theo Dalì Gala ed io a Port Lligat”, 1960 “Ida Theo Dalì Gala and I in Port Lligat”, 1960
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Buzzi nello studio di via Boccaccio a Milano / Buzzi in his Milan office
1930 Triennale di Monza. Allestisce la Galleria delle ceramiche, la Sala del Brasile 1931 Mostra del giardino italiano a Firenze 1932-34 Disegna vetri per Paolo Venini. Vetri Alga e Laguna 1932 Arreda, con Ponti, la villa Vittoria a Firenze per i Contini-Bonaccorsi 1934-36 Sistemazione della villa Maser per Marina Volpi 1938-45 Interviene sulla villa Necchi Campiglio di Portaluppi 1935 Entra in “clandestinità”. Non pubblica più su riviste 1945 Definitiva rottura con Ponti 1956 Acquista il convento de “La Scarzuola” in Umbria
1930 Monza Triennale. Prepared the Ceramics Gallery, the Brazil Hall 1931 Italian Garden Exhibition in Florence 1932-34 Designed glass for Paolo Venini. Alga and Laguna glass 1932 Fitted out, with Ponti, Villa Vittoria in Florence for the ContiniBonaccorsi family. 1934-36 Renovated Villa Maser for Marina Volpi 1938-45 Worked on Villa Necchi Campiglio di Portaluppi 1935 Went “undeground”. Stopped writing for magazines 1945 Definitive break with Ponti 1956 Bought “La Scarzuola” convent in Umbria
Alcune delle sue costruzioni e sistemazioni più importanti: Villa Volpi a Sabaudia.
Some of his most important buildings and projects: Villa Volpi in Sabaudia. 30
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Villa di Castel Lombardo, per il conte Campello e Maria Sole Agnelli. Sistemazione di Villa Invernizzi a Trenzenesio. Villa Pirelli a S. Ilario. Villa Necchi a Nervi. Villa Nasi a Cap Martin. Sistemazione villa Borletti Widmann a Bagnoli. Villa Stringher a Pieve Ligure. Sistemazione villa Gerli a Bellagio. Villa Rossi di Montelera a Cap Dâ&#x20AC;&#x2122;Ail, villa Pacelli a Forte dei Marmi Muore a Rapallo il 16 febbraio1981
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Villa di Castel Lombardo for Count Campello and Maria Sole Agnelli Renovated Villa Invernizzi in Trenzenesio. Villa Pirelli in S.Ilario. Villa Necchi in Nervi. Villa Nasi in Cap Martin. Renovated Villa Borletti Widmann in Bagnoli. Villa Stringher in Pieve Ligure. Renovated Villa Gerli in Bellagio. Villa Rossi di Montelera in Cap Dâ&#x20AC;&#x2122;Ail, Villa Pacelli in Forte dei Marmi He died in Rapallo on 16 February 1981
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