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Tra Firenze e Cesena

Tra Firenze e Cesena Incaricato del progetto dei nuovi mercati fiorentini Mengoni è in procinto di firmare un altro incarico a Cesena, quello di progettare la configurazione architettonica e urbanistica di una zona rappresentativa della città, compresa fra piazza Maggiore e porta Fiume, dove la via Emilia entra nel centro urbano. Oltre al ridisegno della viabilità e all’esecuzione di un muro a sostegno del colle della Rocca Malatestiana che domina il Borgo Chiesanuova, l’intervento prevede la costruzione di un mercato coperto e di un quartiere di case operaie tenendo presenti gli elaborati già prodotti dall’ingegnere comunale Davide Angeli118. L’idea di definire il lato della piazza lasciato aperto dalle operazioni di smantellamento

118 P. Degli Angeli et al. (a cura di), Borgo Chiesanuova: storia di uno sventramento. Vicende urbanistiche ed edilizie a Cesena nel secondo Ottocento, Comune di Cesena, Cesena 1985.

(1861-1896) con un edificio a uso di mercato «sulla foggia di quello delle rivendajuole di Firenze, a tre navate», e di distribuire in luogo del tessuto edilizio demolito una serie di edifici isolati è stata suggerita al Sindaco dal perito Giuseppe Foschi, recuperando il tema della ‘chiusura’ da una proposta dell’ex sindaco marchese Giacomo Guidi, che prevedeva la costruzione sul lato occidentale della piazza di un mercato per la canapa e le granaglie (1863). Ma sarà solo nel 1869 che la Giunta deciderà di affrontare la questione del riordinamento di quell’antico settore urbano così strategico, interpellando un famoso architetto per la scarsa fiducia riposta nei tecnici locali. La scelta cadrà su Mengoni (legato ai luoghi per le origini della madre119, vantava forse amicizie nell’Amministrazione comunale?), noto per la Galleria di Milano e per gli incarichi di Bologna e Firenze. Invitato a Cesena, l’architetto pare ricevere il mandato senza discussione (25 aprile)120, ma la stima riposta in lui viene presto delusa: malgrado i ripetuti solleciti del nuovo sindaco Pietro Mami (20 maggio 1869-3 ottobre 1873)121, che deve stanziare nel bilancio i fondi necessari all’esecuzione di un programma ambizioso per una piccola realtà urbana, l’invio del progetto non avrà luogo fino alla primavera successiva. Gli accordi stipulati con le amministrazioni comunali di Firenze e Milano, oltre a quelli intrapresi con la Cassa di Risparmio di Bologna, che pur tanta parte devono aver avuto per l’incarico cesenate, gli impedivano di onorare gli impegni. Dopo una prima consegna dei disegni Mengoni completa la trasmissione degli elaborati i primi di giugno del 1870 122 (figg. 59-61). Le grandi tavole esposte al pubblico apriranno un serrato dibattito, anche perché l’architetto ha concepito un vero e proprio programma urbanistico che non si limita ad affrontare dal punto di vista architettonico alcuni temi nuovi e importanti per l’epoca, come i mercati coperti e le case operaie, ma si pone quale strumento per lo sviluppo complessivo di un intero comparto urbano coinvolgendo il sistema di relazioni sociali, politiche ed economiche a esso connesse. Sarà proprio questo carattere del progetto, troppo moderno e innovativo per un centro urbano marginale qual è quello di Cesena, a pregiudicarne la fattibilità: bollato come oneroso e inattuabile sopirà presto gli entusiasmi restando sulla carta.

119 Ricci, La vita e le opere dell’Architetto Giuseppe Mengoni, cit.; Cortini, Architetto Giuseppe Mengoni, cit. 120 Dalla seduta Consiliare del 16 febbraio si passa infatti a quelle del 20 e del 28 maggio 1869: ASCe, Atti del Consiglio Comunale, 1865-1869, 2652. 121 G. Lelli-Mami, Pietro Mami, in P.G. Fabbri (a cura di), Le Vite dei cesenati, Stilgraf, Cesena 2011, vol. V, pp. 39-49. Ricco possidente cesenate ed esponente della classe dirigente liberale, prima di essere eletto sindaco era stato deputato provinciale del Governo a Firenze (1869). Oltre agli incarichi politici ricoprì i mandati di vice presidente (1855) e di presidente (1880-1882) della Cassa di Risparmio di Cesena. 122 Le tavole di Mengoni sono conservate nella Biblioteca Malatestiana di Cesena [BCM], s.c. anche se delle 15 prodotte ne restano 12. Per il progetto del mercato infra Descrivere per conoscere, note 56-57.

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