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Approvazione del Progetto Mengoni

pagina a fronte Fig. 49 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato centrale, Prospetto, 1869, disegno su carta opaca telata, 59,7 x 177,9 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/007). Fig. 50. Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato Centrale, Fianco, 1869, disegno su carta opaca telata, 59 x 190 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/008). Fig. 51 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato Centrale, Sezione Longitudinale, disegno su carta opaca telata, 59,4 x 190,3 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/009). Approvazione del Progetto Mengoni Il 6 gennaio Mengoni informa il Sindaco e il facente funzione Garzoni di essere prossimo a spedire «le perizie capitolati descrizioni e quant’altro pei mercati colle divisioni e modifiche intese nell’ultima seduta delli 30 scorso decembre»103, mentre l’indomani si provvede a informarne il presidente della commissione Mercati104: l’8 gennaio l’architetto firma il Riassunto Generale e Particolarizzato della Perizia pel Mercato Centrale, nel quale definisce il suo progetto105. Appresa poi dai giornali la notizia del rientro dall’Egitto di Peruzzi, Mengoni non tarda a inviargli gli auguri per il nuovo anno tradendo forse il desiderio di essere ammesso nella sua cerchia: «Sapendola dai Giornali arrivata in Firenze, mi affretto a darle il ben venuto e ad augurarle un anno prospero e felice in unione alla sua Gentil Signora che non ho l’onore di conoscere»106 . L’anno si era aperto con l’offerta per la costruzione e l’esercizio di uno o più mercati avanzata dalla compagnia rappresentata da «Monsieur de Roy» per conto di «B. Bosco», incaricato di presentare domande di concessione per la realizzazione di mercati coperti nelle città italiane con oltre 125 mila abitanti107. A essa erano seguite nuove offerte, come la domanda di concessione per la costruzione delle parti in ferro inoltrata da una società belga di Seraing, dove aveva sede lo stabilimento metallurgico fra i più antichi d’Europa108. Peruzzi replica a tutti che, essendo il progetto dei mercati all’esame di una commissione Consiliare, fino a quando la stessa non avrà consegnato la relazione e il Consiglio non si sarà espresso sull’esecuzione, egli non può trasmettere né i disegni né le memorie né altre informazioni109 . Nel tempo in cui Mengoni è impegnato ad approntare gli ultimi elaborati110 De Fabris, che prima ha provveduto a chiederne riscontro all’architetto111, informa Peruzzi di come questi sia ancora lontano dalla consegna dei «Disegni, Studi e Calcoli»112, venendo però smentito. Nell’adunanza Consiliare del 25 febbraio si discute il progetto dei nuovi mercati dopo la lettura della Relazione della Commissione per lo studio del Progetto Mengoni per la costruzione dei Mercati delle Vettovaglie, firmata da Mantellini, Fenzi, Pellizzari, Presenti e De Fabris113 .

103 BNCF, U. Peruzzi, XXXVI, 56. Lettera di Giuseppe Mengoni a Ubaldino Peruzzi, Milano, 6 gennaio 1870, inedita. 104 ASFi, Carte Tabarrini (De Fabris), b. 44, fsc. 2, c. 78. Lettera di Giuseppe Garzoni a Emilio De Fabris, Firenze, 7 gennaio 1870, inedita. 105 ASCFi, Comune di Firenze, Mercati delle vettovaglie, CF 7334, fsc. 1. 106 BNCF, U. Peruzzi, XXXVI, 56. Lettera di Giuseppe Mengoni a Ubaldino Peruzzi, Milano, 10 gennaio 1870, inedita. Conoscere Emilia Toscanelli Peruzzi avrebbe significato poter frequentare il più intellettuale fra i salotti della capitale, l’ambito «Salotto rosso». 107 ASCFi, Comune di Firenze, Mercati delle vettovaglie, CF 7334, fsc. 16, Genova, 5 gennaio 1870. 108 Ivi, fsc. 14, 13 gennaio 1870. 109 Ivi, 14 gennaio 1870. 110 Ivi, fsc. 4, Allegato A (10 maggio 1870), dove Mengoni elenca tutti i disegni prodotti dal 29 ottobre 1869, datandoli. 111 ASFi, Carte Tabarrini (De Fabris), b. 44, fsc. 2, c. 77. Minuta di Emilio De Fabris a Giuseppe Mengoni, Firenze, 13 febbraio 1870, inedita. 112 BNCF, U. Peruzzi, XVII, 78. Lettera di Emilio De Fabris a Ubaldino Peruzzi, Firenze, 20 febbraio 1870, inedita. 113 Atti del Consiglio comunale di Firenze dell’anno 1870, cit., Ad. 25 febbraio 1870, pp. 215-223 (Allegato A).

Fig. 52 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato Centrale, Pianta dei Sotterranei, disegno su carta opaca telata, 101,8 x 109,6 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/004).

Fig. 53 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato Centrale, Pianta al Piano del Mercato, disegno su carta opaca telata, 102 x 109,6 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/003).

Fig. 54 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato Centrale, Pianta del Pavimento, disegno su carta opaca telata, 101,6 x 129,1 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/005).

Fig. 55 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato Centrale, Armatura e Copertura del tetto, disegno su carta opaca telata, 102,5 x 109,3 cm (ASCFi, Fondo Disegni, car. 003/006).

pagina a fronte Fig. 56 Giuseppe Mengoni, Città di Firenze, Mercato della Mattonaia, Alzati, Sezioni, Dettagli, Firenze, Novembre 1869, disegno su carta lucida telata, 62 x 138,2 cm (ASCFi, Fondo Disegni, doc. BA120II/006). Fig. 57 Giuseppe Mengoni, Tav. 38, Città di Firenze, Mercato S. Frediano, Pianta dei Sotterranei intesa colla Commissione, Milano, 18 Febbraio 1870, disegno su carta lucida telata, 45,1 x 62,2 cm (ASCFi, Fondo Disegni, doc. BA120II/007). Fig. 58 Mercato Succursale delle Vettovaglie, disegno su carta lucida telata, 53,4 x 89,5 cm (ASCFi, Fondo Disegni, amfce 0857, cass. 28, ins. C). Tipologia di capriata del mercato succursale di San Frediano adottata anche per quello di Sant’Ambrogio.

pagine successive Fig. 59 Giuseppe Mengoni, Intervento di ricostruzione del borgo di Chiesanuova, Milano, 24 Marzo 1870, disegno su carta spessa, 52,5 x 487 cm (Cesena, BCM, s.c.). Fig. 60 Giuseppe Mengoni, Tav.a 14.a Città di Cesena, Mercato Coperto, Pianta dei Sotterranei, Pianta del Piano Terra, Milano, 3 Giugno 1870, disegno su carta spessa, 59,5 x 302 cm (Cesena, BCM, s.c.). Fig. 61 Giuseppe Mengoni, Tav.a 15.a Città di Cesena, Mercato Coperto, Sezione sull’Asse maggiore AB, Sezione sull’Asse minore CD, Dettaglio del Canale, Dettaglio d’una colonna di Ghisa, Armatura e copertura del tetto, Milano, 3 Giugno 1870, disegno su carta spessa, 59,5 x 303 cm (Cesena, BCM, s.c.). Le critiche espresse dai consiglieri più ancorati alle tradizioni fiorentine come l’ingegnere Luigi Trevellini, il conte Guicciardini e il marchese Ridolfi riguardano: la convinzione che si tratti di un sistema di mercati sovradimensionato per le esigenze della città; l’accollo congiunto per l’esecuzione delle opere metalliche e di quelle in muratura; la concezione monumentale e costosa dell’opera; la presenza del piano sotterraneo. A essi replica Fenzi sostenendo «che bisogna pur tener conto della pubblica opinione, e diciamo pure della moda, […] e che è d’uopo anco su tale Opera andare nel sistema delle costruzioni grandiose», mentre la presenza dei sotterranei è ormai diffusa, e se quelli di Parigi sono «fetenti ed inservibili», quelli di Firenze «saranno eccellenti, avendo il mercato a un piano superiore, il che procura il vantaggio della migliore scaricazione dei barocci e facilita e rende migliore il servizio di nettezza». Alla fine della seduta il progetto sarà approvato con 38 voti favorevoli e 4 contrari, autorizzando il Sindaco con la Giunta «di esporre all’incanto in tre lotti per rilasciarsi ai minori e migliori offerenti o offerente, la costruzione dei tre Mercati» sui disegni e sul prezzo di stima calcolato da Mengoni in 2.646.624 lire (quale somma di 2.022.207.99 lire per il maggiore e di 312.208 lire per ciascuno dei minori), «da pagare a rate a misura del progredir dei Lavori», comprese le condizioni inserite nel capitolato predisposto dalla commissione Mercati, e di «contrarre per conto del Comune e sotto la garanzia ipotecaria dei Mercati con la nostra Cassa di Risparmio o altro Stabilimento un imprestito di 2 Milioni e mezzo di Lire», pagabile a rate in 25 anni a un interesse non superiore al 5 %, «più il rimborso della Tassa sulla Ricchezza Mobile» (figg. 49-58). Sulla base dei disegni e calcoli di Presenti si delibera inoltre la costruzione sui nuovi fronti delle vie Sant’Antonino e Panicale di due file di portici con botteghe e abitazioni ricorrendo al decreto di esproprio per causa pubblica per i caseggiati coinvolti, esponendo «all’incanto in due Lotti per rilasciarsi ai maggiori e migliori offerenti o offerente l’esecuzione del progetto di allineamento e di ricostruzione», a patto che l’esproprio si compia prima che il nuovo mercato determini un aumento di valore per tutta l’area. Entrambi i progetti dovranno essere compiuti nel termine di tre anni, mentre il Sindaco e la Giunta sono incaricati dell’esecuzione e della liquidazione di Mengoni114. Con un’ordinanza del Sindaco si stabiliscono le condizioni della custodia e dell’ostensione del progetto approvato115. A questo punto Baynes invia una Memoria116 per conto della ditta Skwarcow al fine di ottenere un indennizzo per i danni subiti, a cui Peruzzi risponderà con la delibera del Consiglio in cui sono stati dichiarati inattendibili i diritti avanzati dalla società inglese117 .

114 Ivi, pp. 207-214. 115 ASCFi, Comune di Firenze, Mercati delle vettovaglie, CF 7335, 28 febbraio 1870. 116 Ivi, CF 7334, fsc. 13, 25 febbraio 1870: Tesi di Dottorato, Appendice documentaria, 10, pp. 327-331. 117 Ivi, 5 aprile 1870.

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