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Animal inventors Animali inventori 60
direttamente con la bocca. Le formiche del genere Aphaenogaster ricorrono a una tecnica simile. Sono state osservate mentre facevano cadere pezzettini di foglia o granelli di terra nel cibo liquido; dopo averli lasciati a mollo, i grumi vengono portati al nido. Senza dubbio lo strumento più bizzarro e ingegnoso inventato dagli animali sono il fuso e la spola viventi utilizzati dalle formiche tessitrici (Oecophylla smaragdina): una formica operaia afferra una larva tra le mandibole e tesse insieme i bordi delle foglie – tenuti a debita distanza dalle altre operaie – con la seta estrusa dalla propria prole al fine di costruire una cavità che faccia da nido all’interno di una foglia piegata o di un mazzetto di foglie. L’idea che gli animali siano stati capaci di inventare strumenti è affascinante, ma potrebbe non essere un miracolo così stupefacente se paragonato ad altre abilità o ad altre invenzioni di artefatti animali. Dopo tutto, il martello della vespa Ammophila è una trovata modesta rispetto al polmone artificiale del nido delle termiti.
Animali inventori
Gli animali hanno perfino fatto invenzioni architettoniche. Numerosi animali chiudono i propri nidi, o celle, e vasi di stoccaggio con tappi ingegnosi, e diverse specie animali hanno perfino ideato la porta. Una tipo di ciliato (Caulicola velveta) produce una corazza dotata di un coperchio a cerniera che si chiude quando l’organismo si ritrae all’interno. La larva del tricottero (Synagapatur ater) costruisce un interessante nido a due piani fatto di pietre tenute assieme da fili di seta. Al piano superiore un tunnel dirige l’acqua ricca di ossigeno nel nido. Il bordo della struttura funziona come una ventosa per ancorare saldamente la struttura al fondale in condizioni di correnti di venti centimetri al secondo o più. L’animale può raggiungere le alghe presenti sotto il nido sulle superfici di pietra attraverso due porte pieghevoli ubicate nel pavimento. Le vespe chiudono i fori delle loro gallerie con delle pietre che gli insetti aprono e chiudono in continuazione; le api sarto (Megachile willoughbiella) ritagliano dischi di foglie perfettamente circolari per tappare il loro nido tubolare. Il ragno Nemesia cementaria costruisce una porta a battente con i bordi incastrati che si adattano con precisione alla loro galleria di terra foderata di seta; la porta è anche dotata di una maniglia (che, tra l’altro, ricorda un certo disegno di Antoni Gaudí). Oltre alla porta, alcuni animali hanno inventato un falso accesso per occultare l’ingresso del nido. L’entrata finta del nido del pendolino europeo (Remiz pendulinus) conduce a una sacca vuota, mentre l’ingresso vero e proprio è nascosto sotto un lembo morbido che l’uccello apre e chiude quando entra. Il rondone minore (Panyptila cayennensis), o rondone della Cayenna, costruisce il proprio nido sotto le sporgenze sul fianco delle scogliere. L’ingresso al nido d’argilla
the colony itself forms its protective nest. A soldier ant cluster may be up to a cubic metre in size. Weaver ants (Oecophylla) join on to each other and form living bridges in order to pull distant edges of leaves together to enfold the cavity of their leaf nest, while working teams of mole-rats, lined up one after the other, use a living conveyor-belt to push loose soil out of their tunnel. In some ant species, caste specialisation turns individuals into architectural elements. Some species of the genus Colobopsis build their nests inside free trunks, and the tiny hole to the nest is closed by the head of a member of a caste that has specialised to perform as doorkeepers. This caste develops enlarged flat heads that fit the hole exactly, and the flattened end of the head adopts the texture and colour of the tree bark. The doorkeeper admits only members of its community, which it can recognise by smell. If a larger hole needs to be closed, the ants use a material like papier-mâché to fit the edges of the hole to the size of the doorkeeper’s head, or several doorkeeper ants collaborate to close the opening. In the American desert ant Myrmecocystus, some workers specialise to become living plant-juice jars. Their bodies are filled with honey, and they remain immobile and suspended from the ceiling of the nest to provide food for the other members of the ant society. The mouthbrooding of certain species of jawfishes and the brooding of eggs and nursing of tadpoles in the vocal sac by the Darwin frog (Rhinoderma darwini) are further examples of living architecture. The male emperor penguin (Aptenodytes forsteri), which is about one metre tall when standing upright, incubates a single egg for two months on his webbed feet, covered from above with a brooding pouch, which is a deep fold hanging down from the abdomen of the bird; the penguin’s feet have a dense network of blood vessels that keep the egg warm during the Antarctic winter.
Ready-made shelters
A time and energy saving solution to the problem of housing is to take advantage of a ready-made shelter built by another animal. The hermit crab (Paguridae) searches for abandoned shells of suitable size. As the crab keeps growing, it moves into successively bigger shelters. The hermit crab has been living in the cavities of spiralling snail-shells so long that the rear part of its body has lost the hard armour typical to crustaceans, and it has a soft skin instead, which has even adapted the spiral shape of its shelter. The snail-shell house of the crab is often further protected by coral polyps attached to its surface. The mason bee (Osmia bicolor) uses an empty snail-shell to shelter her offspring. She deposits bee-bread in the uppermost whorls of the shell, and lays her egg on this future food of the larva. She closes the passage with a wall made of chewed-up leaves leaving enough air space for the growing larva. The bee proceeds to fill the remaining whorls with small pebbles, and closes the