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I musei immaginari

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Bibliografia

Bibliografia

I musei immaginari introduzione

Laboratorio di Progettazione 3 Interni A.A 2018-21 docenti corsi correlati prof. Angelo Minisci, prof. Giovanni Bartolozzi collaboratori Paria Bagheri, Martina Corti

I limiti della nostra immaginazione non sono quelli della realtà. Claudio Magris

I corsi di Progettazione d’Interni al terzo anno della laurea in Disegno Industriale svolti dal 2018 al 2021 hanno affrontato questo tema come esercitazione caratterizzante dell’indagine sull’Exhibit Design. La didattica del corso si definiva in un percorso, legato al progetto dello spazio pubblico, che affrontava dapprima i temi del retail, dell’exhibit e in conclusione dell’urban design. Il “museo immaginario” rappresenta un’idea di museo totalmente slegata da vincoli di concretezza ma definita da temi ipotetici (per i quali si rende necessaria un’indagine desk preliminare) intorno ai quali costruire un percorso percettivo e conoscitivo. Temi rispetto ai quali probabilmente nessuno mai costruirebbe un museo concreto ma che possono essere lo spunto per generare spazi fantastici in una interazione tra contenuto, dimensione spaziale e dimensione allestitiva. L’ipotesi era infatti quella di poter definire le sale del percorso espositivo in maniera assolutamente libera, senza alcun vincolo dimensionale o architettonico ma con la precisa volonta di dare forza ai concetti espressi in ogni specifica sezione del museo. Il processo parte dall’individuazione del tema per poi definirne la narrazione in un percorso espositivo che si compone di ambienti di illustrazione scientifica e ambienti esperenziali. Il primo passaggio è dunque relativo alla definizione delle sezioni tematiche e successivamente alle modalità con cui esse si connettono nello storytelling della tematica scelta. Nella didattica del corso vengono analizzati le differenti modalità di costruzione

Prima sala museale ispirata alla città di Isaura del libro “Le città invisibili” di Italo Calvino. Sala della città di Bauci. Dal progetto di Oleg Orlando. “Tre ipotesi si danno sugli abitanti di Bauci: che odino la Terra, che la rispettino al punto da evitare ogni contatto, che la amino com’era prima di loro e con cannocchiali e telescopi puntati in giù non si stanchino di passarla in rassegna foglia a foglia, sasso a sasso, formica per formica, contemplando affascinati la propria assenza.”

Museo della Fragilità Maria Rosaria Petruzzi

Il Museo delle Arti Fragili è dedicato a coloro che mostrano le proprie vulnerabilità; coloro che fanno emergere le proprie debolezze. Al tempo della forza sopraggiunge quello della fragilità; ci ritroviamo sperduti, briciole nell’enormità ma la fragilità ci permette di scoprire la meraviglia. Il riconoscersi piccoli ci fa percepire l’infinito, l’ostacolo che ci consente di svelare quello che c’è al di là, perché la vulnerabilità è l’arma più potente.

di un percorso espositivo e le connessioni tra dimensione allestitiva e dimensione spaziale. Lo svincolare il progetto delle singole sezioni da limiti dimensionali o architettonici ha l’obiettivo di favorire il definirsi di una attitudine a prefigurare lo spazio necessaria ad applicare in prospettiva le tecniche allestitive agli spazi reali che si presenteranno nello sviluppo dell’attività professionale.Tutto ciò con l’obiettivo di sviluppare le abilità creative dello studente e di rafforzare le sue capacità di trasformare lo spazio attraverso le tecniche allestitive. La progettazione comprendeva le componenti comunicative (dal luogo al logo) e gli oggetti dell’allestimento in un percorso di apprendimento sviluppato sulle tre tematiche della disciplina (oggetti, spazi e messaggi). Nello sviluppo delle componenti comunicative il lavoro comprende sia la dimensione del wayfinding e dei testi e delle grafiche che caratterizzano la narrazione del tema espositivo sia la dimensione di identità visiva che comprende la progettazione del logo, del merchandising e della pubblicità.

Museo Flor Aurora Raffaella Catalano

Sistema degli oggetti del Museo Flor: elementi espositivi. Gli espositori Grid Flor in griglia metallica disposti disordinati nella sala creano delle mura floreali.

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