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Drop. L’abitare di domani, Chiara Bellucci
Drop. L’abitare di domani tesi
Chiara Bellucci A.A 2020-21
Vista esterna del percorso sospeso di accesso. Il progetto “Drop” descrive un’ipotesi di abitare futuro. È una casa sugli alberi, un nido a forma di goccia, di circa 9 metri quadrati, pensato per essere realizzato con materiali naturali, a basso impatto ambientale ed immerso in un contesto naturale. Drop, quasi integralmente in Larice sia all’interno che all’esterno, sarà composta da uno strato di pannelli OSB e dall’isolante in fibra di legno. L’impianto della mini abitazione è un sistema Off-grid, cioè indipendente, possibile grazie alle Solar Window, finestre fotovoltaiche capaci di produrre ed immagazzinare energia elettrica. Il concetto di accumulo, in questo caso è anche termico: l’impianto userà l’energia anche per la pompa di calore. Infine, per fornirsi autonomamente di acqua potabile, Drop sarà dotata di un sistema per la raccolta della pioggia, che verrà conservata in un serbatoio, poi filtrata e pompata all’interno della casa. Drop è il rifugio che ognuno di noi sogna sin da quando era bambino, una mini casa aggrappata all’albero, ma anche un nuovo modo di abitare, un luogo in cui ritrovare se stessi e godere di un’esperienza multisensoriale, di full immersion nei profumi, nei suoni e negli stimoli visivi della natura, una dimora in cui curare corpo e mente. Queste strutture sopraelevate rappresenteranno, in un futuro forse non troppo lontano, un luogo fiabesco ed incantato in cui vivere.re fisico ed interiore, basato sul ritrovato legame con la natura.punto di non ritorno: persiste un’emergenza ambientale. Ciò che mi ha fatto pensare di progettare Drop è stato propria la Pandemia da Coronavirus che abbiamo vissuto nell’ultimo anno, che ha cambiato il mondo intero, le nostre vite ed anche il nostro modo di abitare. Quello
Tecnologie utilizzate, impianto off- grid di Drop. Nel sotto pavimento sono situate le batterie d’accumulo, l’inverter, il serbatoio dell’acqua, il filtro e la pompa idraulica. Tutti i vari cavi e le tubazioni sono poi collegate ai piani superiori attraverso le pareti.
che è accaduto ci ha aperto gli occhi sulle tragedie ambientali di ogni genere, da noi prodotte e ci ha fatto anche riscoprire il valore della solidarietà, facendoci comprendere che il bene futuro di tutti e del Pianeta, dipende in primis da ognuno di noi. Tutto questo mi ha spinto a progettare un nuovo modello di casa, in cui non conterà la materialità, ma piuttosto il nostro benessere fisico ed interiore, basato sul ritrovato legame con la natura. La tesi guarda ad un domani in cui le abitazioni sugli alberi saranno qualcosa di necessario per mantenere il distanziamento sociale facendo si che gli abitanti vivano comunque a contatto con la natura. Questi rifugi nella natura saranno a basso impatto ambientale
Struttura e materiali di Drop. Esploso dell’abitazione, i cui componenti sono: vetri fotovoltaici, vari piani, parete interna in Larice, pannelli OSB, isolante in fibra di legno, parete ventilata e rivestimento in Larice, aste di sostegno in acciaio e cilindri che tengono la casa aggrappata al tronco.
Vista dall’alto di Drop. Si intravedono alcune parti dell’interno attraverso le finestre fotovoltaiche, in particolare la cucina e una parte del letto. La copertura esterna è in Larice e la struttura è tenuta insieme da delle aste in acciaio.
Vista renderizzata di Drop, con ponticello che conduce all’ingresso della mini abitazione.
e completamente integrati nel territorio. Saranno il luogo dove trascorreremo quasi tutto il nostro tempo, dove lavoreremo, dove ci riposeremo, dove potremo godere di alcuni momenti di condivisione anche a distanza e dove potremo osservare l’esterno, per ritrovare pace interiore e benessere. La casa nido sarà un rifugio nella natura, in cui l’uomo sarà protetto da tutte le cose che provengono dal mondo.
Vista laterale della casa sull’albero Drop.