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Terre di confine, Cristian Ferretti

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Bibliografia

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Terre di confine tesi

Una collezione di texture nel marchesato crotonese Cristian Ferretti AA.2019-20

Pezzara è una texture che sfrutta ritagli ed avanzi di marmo che vengono unificati nella lunghezza e posti su rete cerata, per creare moduli ripetibili e variabili. Terre di confine nasce dalla collaborazione con Studio Sammarro, per una committenza locata a Crotone che voleva rappresentare una collezione pilota di texture in marmo, che potesse essere presentata ad un pubblico high end. Sono stati analizzati, quindi, quelli che rappresentano i principali competitors nel settore, per comprendere in quale posizione collocare l’azienda oggetto di intervento, e solo successivamente è stata condotta un’analisi della clientela ideale, per comprendere su quali elementi di forza si sarebbe basata la collezione. Così, dalle analisi è scaturita l’esigenza di una collezione dalla forte identità calabrese, che potesse dare un valore aggiuntivo, un motivo di fondo che portasse alla creazione di texture, in modo tale da rielaborare elementi passati da portare poi nella modernità. Tutte le composizioni di texture di Terre di confine si basano su lavorazioni CNC e Laser ed utilizzano, come elemento materico, l’applicazione di vari marmi del mercato italiano, fatta eccezione per Scacco, che riutilizza invece la lavorazione tipica delle ceramiche (cottura a media ed alta temperatura) per la vetrificazione della pietra lavica stessa. Dunque, quello che rappresenta l’obiettivo fondamentale di questa tesi è stato quello di generare un chiaro elemento di appartenenza calabrese su cui potersi basare, portando così avanti il progetto di direzione artistica della nuova azienda e testando quella che rappresenta la fattibilità delle lavorazioni pensate direttamente in sede, sulle varie materie.

Ozaturu è una texture in marmo nero marquinia, deriva da pattern calabresi tradizionali utilizzati per la decorazione di antiche coperte utilizzate nei paesi montani.

Damasco è una texture che deriva dai vestiti cerimoniali calabresi. La lavorazione a laser su marmo verde alpi permette la creazione di un motivo dallo spessore minimo e dal forte dettaglio.

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