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Gianluca Piviero

Il ciuffo del “Fiorino”

testo e foto di GIANLUCAPIVIERO

Con questo mio scritto voglio descrivere, in base alle mie conoscenze da allevatore, le caratteristiche del ciuffo del canarino Arricciato di forma “Fiorino”. Molto spesso capita di osservare, sia tra le cavalle delle mostre che sui socialo nei gruppi WhatsApp, immagini di soggetti che non rispettano lo standard relativo a questa voce che, nella categoria Ciuffati, deve essere osservata al meglio poiché fa la differenza con la categoria Liscio. Detto ciò, riassumo quello che è lo standard per tale voce: “Ciuffo completo,

centrato e simmetrico che lascia ve-

dere l’occhio”(foto n. 1). Come innanzi detto, molti neofiti ingabbiano in questa categoria dei soggetti

Foto 2

Foto 4 che rispettano le altre voci dello standard in modo perfetto ma nel ciuffo, se esaminato a fondo nella parte frontale (foto n. 2), si nota che tende leggermente ad aprirsi, a volte in modo davvero difficile da cogliere, potenzialmente ingannando anche qualche giudice, oltre a coloro che non sono esperti della razza o a coloro che iniziano il proprio percorso come allevatori. Osservando i soggetti allevati si nota che, così come avviene per le altre voci, più il soggetto tende ad avere una taglia grande tanto più sarà bello il suo ciuffo. Qui entriamo in gioco noi allevatori che, applicando una selezione drastica, scarteremo tali soggetti o cercheremo di innestare tali ciuffi su soggetti di taglia piccola rispondenti allo standard della Razza, vista l’importanza della taglia che deve essere, come previsto dallo standard, piccola. Altro aspetto degno di nota è che il ciuffo tende ad ingannare l’occhio umano poiché, nel pileo più scuro, tende a manifestare una forma migliore del ciuffo rispetto a soggetti lipocromici,

Foto 4 bis

Foto 5

quali i bianchi o i gialli, ma con questo non si vuole certo dire che questi ultimi siano penalizzati o non abbiano la possibilità di realizzare ciuffi ottimi come nei pezzati o melaninici (tale manifestazione non è immediatamente intuibile se si riferisce solo ad un effetto ottico o anche alla reale struttura del ciuffo – ndr) Altri difetti spesso riscontrabili sono quelli relativi alla calvizie nucale (foto n. 3) ed a piccole “fagianine” dietro la nuca di alcuni soggetti (foto n. 4 e 4bis); questi ultimi devono essere immediatamente scartati, altrimenti porteremmo queste tare nelle future generazioni. Da appuntare, infine, un ulteriore difetto, con una piccola curiosità spesso discussa con altri allevatori, ovvero soggetti con un ciuffo che ha una sorta di piccola cresta davanti (foto n. 5) i quali, sebbene non presentino mai calvizie nucale, vanno subito scartati. Concludo nella speranza di aver contribuito, nel mio piccolo, a dare un supporto ed un aiuto a coloro che si accostano e che sceglieranno questa razza da allevare. Questi canarini hanno raggiunto, dopo anni di selezione, livelli che sfiorano la perfezione dello standard. Il lavoro giornaliero di noi “fiorinisti” è un impegno a raggiungere il ciuffo perfetto.

In chiave selettiva può essere sicuramente condivisibile scartare drasticamente i soggetti con ciuffi che manifestano una leggerissima tendenza ad aprirsi frontalmente (anche se quasi impercettibile come nella figura 2). Per quanto riguarda invece l’utilizzo di soggetti ciuffati di taglia superiore, al fine di migliorare la qualità dei “ciuffi”, c’è da evidenziare che tale procedimento potrebbe essere assai insidioso specialmente per gli allevatori novizi. Senza la necessaria esperienza, c’è il reale rischio di inserire un grave difetto (taglia eccessiva) per correggerne un altro meno importante. Esistono ottimi ciuffi anche nei Fiorini di piccola taglia che sono quelli da utilizzare prioritariamente per il miglioramento del connotato. Ricordiamoci che la “taglia eccessiva”, nei Fiorini, è uno dei difetti più difficili da correggere

Francesco Rossini

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