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XANTICISMO: Concordando con l’esimio Canali, il termine “xanticismo” sembrerebbe più appropriato del precedente perché tale termine deriva dal nome del dio atzeco Xantico, dio della luce bianca. Quindi potrebbe adattarsi benissimo per descrivere i bianchi puri, cioè i recessivi, ma anche i bianchi dominanti.

MELACHORICI: Se proprio volessimo disturbare la lingua dei padri della filosofia, potremmo definire i canarini che oggi sono accomunati sotto il termine di lipocromici con il termine in neretto che precede. Infatti, nella lingua greca per dire “privi di melanine” usano “choris melanini”, quindi tutti i canarini chiari potrebbero essere indicati come affetti da “chorismo”,cioè quella mutazione che consente di coprire i colori scuri dati dalle melanine. Infatti, non esistono ceppi puri di canarini senza macchie melaniche, di tanto in tanto qualche macchia viene fuori.

LIPOCROMI o CAROTENOIDI. Parole di origine scientifica in quanto sono sostanze liposolubili (cioè solubili nei grassi), uguali a quelle che troviamo anche nelle piume degli uccelli (Veeerkamp, pag. 49).

Pigmenti a catena carboniosa, liposolubili, quali la xantofilla e la luteina, detti anche carotenoidi. La lipocromia è la pigmentazione giallastra causata da abbondante e ripetuto consumo di sostanze ricche di carotenoidi. Ora, in considerazione di quanto sopra riportato, potremmo definire i canarini colorati e senza melanine lipocromici o carotinoici (brutta parola), mentre i bianchi non possiamo definirli né con il primo né con il secondo termine. I bianchi devono essere esclusi dal gruppo dei lipocromici in quanto non hanno alcuna caratteristica dei lipocromici propriamente detti. Io definirei il Bianco dominante “Canarino Xantico” ed il Bianco recessivo “Canarino Cianico a piumaggio acromatico”.

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