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Apparire
Editoriale
Apparire
di GIOVANNI CANALI
Oggi in una società che cura moltissimo l’immagine, che viaggia in modo informatico, con vari social ecc. l’apparire, l’immagine, pesano moltissimo. C’è anche chi fa una professione della sua immagine, promuovendo tante cose. Poi ci si pone una famosa domanda: è meglio essere o apparire? Quasi tutti rispondono essere, ma l’apparire non è certo aspetto secondario. Anch’io penso che sia più importante essere, ma l’apparire vale quasi come l’essere. Bisogna dire che chi è ma non appare è quasi come se non fosse, visto che nessuno lo conosce. Se Tizio avesse in un cassetto opere filosofiche straordinarie, tali da gareggiare con quelle di Kant, sarebbe certo un grandissimo filosofo, ma se tali opere rimanessero nel cassetto e non fossero pubblicate, nessuno ne saprebbe nulla. Tizio sarebbe si un grandissimo filosofo, ma nessuno lo riconoscerebbe come tale e a nulla servirebbero le sue opere. Si può dire che chi è ma non appare, potrebbe apparire in seguito, invece chi non è non ha speranza alcuna di una apparenza sostenuta dalla sostanza; al massimo potrà avere un’apparenza fasulla che non si sa quanto potrà durare, e sempre con la spada di Damocle che qualcuno la sveli come sola apparenza. Perché ho fatto questo discorso? L’ho fatto per diversi motivi che vado ad illustrare. A volte sento dire che vi sono allevatori che hanno degli ottimi soggetti ma non li espongono, per motivi vari.
Il Presidente federale, avv. Antonio Sposito, ripreso da Canale 5 in occasione del Campionato Mondiale di Cesena 2018
Editoriale
Ebbene, non lo posso escludere con assoluta certezza ma lo ritengo davvero difficilissimo. In vita mia avrò conosciuto centinaia di allevatori, ma che non esponessero pur avendo soggetti degni ne ho conosciuto uno solo. Esporre non solo è una giusta gratificazione per l’allevatore, ma anche un’insostituibile occasione di confronto, utilissima per valutare meglio i soggetti allevati anche nei minimi dettagli. Inoltre, quando si espone con successo si riesce a cedere con minore difficoltà i propri soggetti. In linea di massima, chi ha buoni soggetti li espone ben volentieri. È quindi ben difficile, oltre che sbagliato, che chi ha soggetti validi non li esponga. Ora qualcuno potrebbe chiedermi chi fosse l’allevatore idoneo ma che non esponeva. Si trattava niente meno che di Virgilio Pieracci, doppio giudice di canarini arricciati e di pappagallini ondulati (i Pappagallini ondulati all’epoca erano specializzazione separata); già membro di commissioni tecniche, non ricordo se anche presidente, ma sono passati molti anni. Ebbe un ruolo di rilievo nella preparazione degli standard specialmente dell’arricciato del sud, all’epoca molto allevato a Parma; Pieracci era parmigiano come me e sono stato ammesso nel suo allevamento. Con la signorilità che lo contraddistingueva, mi disse che aveva esposto in passato e con successo, ma ora preferiva non farlo, poiché se avesse perso qualcuno avrebbe potuto stupirsi e fare commenti sgradevoli data la sua posizione, mentre se avesse vinto, magari ancora questo qualcuno, avrebbe potuto avanzare dubbi di favoritismo, sempre data la sua posizione. Compresi le sue ragioni, pur non condividendole, non osai esprimermi diversamente, ero agli inizi. Oggi si chiede ai giudici di esporre regolarmente ed un atteggiamento del genere, se pure comprensibile, non sarebbe ammesso. Quanto alle pubblicazioni, conosco pochissimi che, avendone la capacità, non abbiano mai pubblicato. Le pubblicazioni, se di ricerca, costituiscono un contributo importane che arricchisce gli altri e gratifica l’autore, oltre a qualificarlo. E sia chiaro che le pubblicazioni valide non hanno nulla a che fare con le chiacchiere, non importa se verbali o informatiche. Se ci fosse qualcuno che avesse qualcosa di interessante da pubblicare, lo incoraggio a farlo. Chi avesse qualche timore, sappia che può chiedere parere a persone addette ai lavori. Il comitato di redazione di una rivista, di regola, non nega un parere preventivo e certo non lo nega quello di Italia Ornitologica. Un ulteriore aspetto riguarda la pubblicità che dobbiamo fare al nostro hobby. In più di una occasione ho segnalato come la FOI sia stata mediamente molto ben gestita al suo interno, ma come in passato ci si sia occupati poco dei rapporti esterni. Recentemente la situazione è molto migliorata, ma ritengo non ci si debba accontentare, data l’importanza dell’apparire. Apparire sui media dà una popolarità notevolissima. Le poche volte che sono apparso, ho avuto più di un riscontro. Certo, apparire su canali televisivi nazionali è davvero difficile, ma non impossibile; infatti è già successo. Occorrono tenacia e conoscenze, oltre alla capacità di esprimersi adeguatamente, considerando anche la possibilità di osservazioni malevole. Purtroppo, oggi molte persone non conoscono l’esistenza della FOI e questo certo non ci giova. Si consideri inoltre che esistono anche i media locali, meno difficili da raggiungere. Ci siamo mossi abbastanza bene a livello di ministeri, grazie all’impegno di persone qualificate, come l’ing. Banfi ed altri, nonostante le difficoltà e la presenza di qualche ostilità. È importantissimo cercare di arrivarci ancora; infatti, quando le leggi ed i regolamenti sono fatti, sono fatti, e bisogna ottemperare volenti o nolenti. Quindi l’utilità di intervenire prima della decisione finale appare evidente. Importante sarebbe cercare di migliorare la nostra immagine con i gruppi ecologisti e simili, facendo capire l’utilità dell’allevamento, che consente studi importanti e preserva le specie allevate rendendo inutili fenomeni di bracconaggio. Anche i contatti con gli ambienti ornitologici scientifici sono utilissimi, sebbene difficilissimi, e necessitano di finanziamenti. I risultati di ricerche scientifiche arricchirebbero il nostro bagaglio culturale, con gli ovvi vantaggi che ne deriverebbero.
Il compianto ex Presidente Salvatore Cirmi ripreso da un’emittente locale