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Bruno Satiné
di PEPPINOVITTI, foto A. La Volpe, G. CASSETTAe A. BENAGIANO
Mi chiedono di intervenire su questo, tanto discusso, canarino di tipo “Bruno Satiné”; sinceramente avrei preferito non farlo, ma il lockdowngaleotto ci ha messo lo zampino. L’intento di questo mio scritto è solo e soltanto quello di fare un po’ di chiarezza e anche un po’ di storia su questo affascinante (per me) canarino di tipo Bruno Satiné. Il presupposto, molto importante, è che non si tratta di una nuova mutazione ma di una diversa interpretazione di quella già esistente, cioè: ·dobbiamo ancora considerare la mutazione Satiné una mutazione legata al sesso, allelica alla mutazione di riduzione Agata? ·Oppure dobbiamo considerarla come una mutazione sì sesso legata, ma non allelica e pertanto occupante un locusdifferente sul cromosoma sessuale? Essendo stato uno dei promotori dello sviluppo selettivo di questo fenotipo, voglio rimarcare categoricamente che non mi sono mai proclamato autore di un bel niente e ho sempre detto che, questo fenotipo, chiunque può crearselo da sé e nel giro di pochi anni, senza dover spendere soldi superflui, ottenerlo facilmente. Questo a chiarimento, per quanto mi riguarda, che dietro questa storia non esiste minimamente alcun aspetto commerciale. Quei pochi soggetti da me ceduti dietro ricompensa si possono contare con le dita di una mano, chi mi conosce lo sa bene. Quando mi sono iscritto per la prima volta alla FOI, era da pochi anni apparsa la mutazione “Satiné”, la quale
Bruno Satiné mosaico rosso femmina, foto: A. La Volpe, all. P. Vitti (risultato selettivo 2ª gener. anno 2002) Bruno Satiné mosaico rosso maschio, foto:A. La Volpe, all. P. Vitti (risultato selettivo 2ª gener. anno 2002)
Bruno Satiné mosaico giallo femmina, foto e all.: G. Cassetta Bruno Satiné mosaico giallo femmina, foto e all.: G. Cassetta
mi ha letteralmente affascinato, tanto che ho escogitato un particolare stratagemma per potermi procurare un tal esemplare. Si parlava, a quei tempi, di un signore italo/francese di nome Ascheri, selezionatore affermato di tale mutazione, residente a Parigi; era l’anno del Campionato Mondiale di Nizza. Con una scusa appropriata, convinco mia moglie ad andare a far visita a una sua cugina, residente a Bordighera, località ai confini della Francia, molto vicina a Nizza. Approfittando di tale circostanza, ho potuto recarmi a visitare il Mondiale. Sono riuscito a rintracciare il sig. Ascheri e mi sono procurato una femmina Satiné, dando inizio alla riproduzione di tali soggetti. In uno dei primi anni ‘80, con l’intento di trasferire la mutazione Satiné nel Verzellino (Serinus serinus), procedo all’accoppiamento Verzellino maschio X femmina Canarina Satiné per ottenere F1 maschi portatori di Satiné. Come dalle attese, da questi F1 nascono pulli di diverso tipo: Nero, Bruno e Satiné. Un dì, però, vedo in una nidiata un canarino di tipo Isabella. No! Non è possibile! Si, per me è stata un’autentica sorpresa e, a tutti quelli che sostengono la tesi che da un Nero portatore di Satiné è del tutto normale che nascano degli “Isabella”, dico che: “Signori, o siete in mala fede, o avete poca dimestichezza con il meccanismo di trasmissione dei fattori ereditari”. Ve lo dimostro, sperando di essere esauriente, con formule genetiche appropriate. Si riteneva e si ritiene, che la mutazione Satiné sia allelica alla mutazione di riduzione Agata, di seguito, pertanto, la simbologia e gli accoppiamenti: I simboli: Z/Z =cromosomi sessuale del maschio; Z/W=cromosomi sessuale della femmina; + =gene ancestrale, non mutato ”Nero”, dominante sugli altri; br =gene Bruno, iniziali “br”, recessivo legato al sesso; rdag =gene di riduzione, iniziali “rd”, esponente Agata “ag”, recessivo sesso legato; rdsa =gene di riduzione, iniziali “rd” esponente Satiné “sa”, recessivo sesso legato, allelico con Agata. I due geni allelici “Agata” e “Satiné” si comportano in modo che il primo è dominante sull’altro. Come da convenzione, si ritiene che l’espressione fenotipica Satiné (quella attualmente riconosciuta) è dovuta all’interazione dei duelocigenici sul cromosoma del sesso: quella del “Bruno (br)”e quello di riduzione
“Satiné (rdsa)”.
Z + + = Maschio Z + + ancestrale Nero Z + + = Femmina W ancestrale Nero
Z + + = Maschio ancestrale Z br + Nero / portatore di Bruno Z br + = Maschio Z br + Bruno Z br + = Femmina W Bruno Z + + = Maschio ancestrale Z + rdag Nero/portatore di Agata Z + rd Z + rd ag = Maschio ag Agata Z + rdag = Femmina W Agata Zbr rdsa = Maschio Zbr rdsa Satiné; Zbr rdsa = Femmina W Satiné Z + + = Maschio “Nero”/ Z brrdsa portatore di Satiné Z br + = Maschio “Bruno”/ Z brrdsa portatore di Satiné Z + rdag Z br rdsa = Maschio “Agata”/ portatore di Satiné Invece si ritiene che l’Isabella sia il risultato della combinazione di due geni: “Bruno” e “Agata”: Z br rd Z br rd ag = Maschio ag Isabella Z br rdag = Femmina W Isabella Accoppiamento VERZELLINO Canarina (Ancestrale Nero) X Satinè Femmina Z + + Zbr rdsa Z + + W Progenie maschile ottenuta F1: Z + + = Maschio Nero/ Z br rdsa portatore Satiné
Questo F1, eterozigote in due loci, accoppiato con qualsiasi femmina, non può in alcun modo generare femmine Isabella; i gameti che esso produce, per crossingover, sono quattro, 22: 1)Z + + gamete per il NERO; 2)Z br rdsa gamete per il SATINE’; 3)Z br + gamete per il BRUNO; 4)Z + rdsa gamete per il NERO SA-
TINE’(attualmente non a concorso e non riconosciuto). Come si nota dai gameti, non c’è la combinazione dei fattori Bruno e Agata (br rdag) che genera l’Isabella, ma c’è la combinazione Bruno e Satiné (br rdsa) ricevuto dall’unico cromosoma sessuale (Z) della Canarina Satiné, e l’F1, essendo portatore del fattore allelico di riduzione Satiné “rdsa”, non può essere anche portatore dell’altro fattore allelico di riduzione “Agata” (rdag), in quanto può essere portatore di uno solo dei due fattori allelici: o l’Agata, o il Satiné. Mi scuso se non sono stato comprensibile, non sono riuscito a fare meglio. Da tutto ciò, dalla nascita di un pullus di tipo Isabella, si deve trarre la conclusione che il fenotipo dei canarini “Satiné” attualmente riconosciuti, non è il risultato della combinazione di due geni, Bruno (br) e riduzione Satiné (rdsa), ma è il risultato della combinazione di tregeni, oltre ai due precedenti anche della riduzione Agata (rdag). Pertanto l’F1 ha un patrimonio genetico così simboleggiato: Nero (passepartout)/ Z + + +portatore di tre geni Z br rdag rdsa e produce 8 gameti differenti, 23
1)Z + + + (Nero); 2)Z br rdag rdsa (Isabella Satiné); 3)Z br + + (Bruno); 4)Z + rdag + (Agata); 5)Z + + rdsa (Nero Satiné); 6)Z br rdag + (Isabella); 7)Z br + rdsa (Bruno Satiné); 8)Z + rdag rdsa (Agata Satiné).
Bruno Satiné mosaico rosso maschio, foto e all.:A. Benagiano
Come si nota, il gamete n°6 è quello che genera l’Isabella, il gamete n° 7 è Attualmente si discute quello del Bruno Satiné. anche sul risultato degli Certo, ognuno è libero di credere o meno al fatto che io abbia trovato, in una delle suddette nidiate, un pullusdi incroci di prova del Bruno Satiné con Agata: tipo “Isabella”. Non intendo convincere sì, sono tutti intermedi alcuno, mi conforta il fatto che tale evento sia avvenuto anche in altri allevamenti, e tra questi vi è anche quello di una persona che attualmente riveste potrebbero essere prese in esame, couna carica importante nell’ambito di noscendone l’esito in tempi compatibili uno degli Organi Federali; non lo no- con le mie tante primavere vissute. mino ma, se lui volesse, potrebbe farlo Era il lontano anno 2001, Bellaria 15/16 per proprio conto. settembre, ed era il primo anno in cui Anche lui potrebbe mentire? Certo! il CD-FOI ritenne, per la prima volta in Attualmente si discute anche sul risul- assoluto, di effettuare l’aggiornatato degli incroci di prova del Bruno mento dei Giudici di Specializzazione Satiné con Agata: sì, sono tutti inter- in un’unica riunione annuale, in occamedi. Alcuni dicono che sono dei brutti sione dell’Assemblea ordinaria dei GiuAgata, ma perché non si può dire, poi- dici FOI. Tale iniziativa mirava a creare ché intermedi, che sono dei brutti neri? i presupposti di un congresso dove tratNon dovremmo poi meravigliarci più di tare i problemi della Specializzazione, tanto, conoscendo di quanto il fattore con la fattiva partecipazione, in conSatiné sia capace di influire sul feno- temporanea, di un gran numero di Giutipo, pur essendo in forma monoalle- dici di Specializzazione. In questo caso lica (portatore). Ci sono dei Canarini del Colore. Agata/portatori di Satiné che sem- La Commissione Tecnica allora in cabrano dei canarini Isabella e solo l’oc- rica, Presidente Davide Fresia, aveva chio allenato riesce a distinguerli, ricevendone conferma dal controllo del sottopiuma. Bruno Satiné mosaico rosso femmina, foto e all.: A. Benagiano Attualmente ci sono dei Neri e dei Bruni portatori del fattore Satiné che non mostrano alcuna differenza con gli omozigoti; tanti altri, invece, ugualmente portatori di Satiné, si distinguono anche a distanza. Questo, secondo il mio modestissimo parere (non certezza, tale si ottiene solo dai riscontri scientifici), è dovuto a geni additivi autosomici presenti o meno nel genotipo, che contribuiscono, sia pure in modo meno significativo, all’espressione finale di un determinato fenotipo. Comunque, oltre alla considerazione di cui sopra, se ne dovrebbero fare delle altre. Preferisco non farle. Sono certo si andrebbe a smuovere un altro vespaio identico a quello dell’anno 2001 e difficilmente, le suddette “altre considerazioni”, predisposto un programma di lavoro affidando, ad ognuno dei componenti la CTN, un argomento da trattare su cui poi intervenire e discutere. Il compianto amico Enzo Fiorentini analizzò i più significativi cambiamenti avvenuti nei nuovi “Criteri di Giudizio”, approvati dal CD-FOI e in fase di ristampa. L’altro amico, non più tra noi, Giuseppe Trainini, diede delucidazioni in merito ai canarini “Onice”, a concorso per la priva volta in quell’anno. Roberto Rossi fece la sua relazione illustrando i canarini “Phaeo”. Al sottoscritto fu dato il compito di trattare i canarini, allora a concorso, “Melaninici a OORR” nonché i canarini “Satiné”. Al termine della mia relazione, mi sono espresso nel seguente e testuale modo: “a questo punto ritengo di fare
delle considerazioni personalinei riguardi dei Canarini “Satiné” e rilanciare una provocazione:
• è giusto continuare a tenere in
un’unica categoria i “Satinè” di tipo
“Bruno” e quelli di tipo “Isabella?”. Quando è apparsa la mutazione “Satiné”, il contesto selettivo dei Canarini di tipo “Bruno” e di tipo “Isabella” e di conseguenza anche il giudizio, a detta dei colleghi più anziani, era pressoché questo: quello più scuro era considerato “Bruno”, quello più chiaro “Isabella”. Logico era constatare (a suo tempo) che la mutazione, agendo su questi soggetti, creava un fenotipo quasi identico e si presentava con un disegno spezzato e sottile. Pertanto, la selezione è stata portata avanti solo con canarini di tipo “Isabella”, con risultati veramente magnifici. Proviamo ad immettere il fattore “Satiné” nei ceppi selezionati dei nostri attuali canarini di tipo “Bruno”; ne sono certo, nell’arco di pochi anni di selezione, ci troveremmo di fronte a canarini dal fenotipo completamente diverso con i “Bruno Satiné” e gli “Isabella
Satiné” differenziati nettamente, così come i classici “Bruno” ed “Isa-
bella”. (Ultimo capoverso, dopo venti anni le previsioni si avverano). Apriti cielo! I Papi pontificanti, che tali non sono, si sono sbizzarriti con le espressioni più colorite (termine eufemistico). Lasciamo stare! In quel frangente, ho preso atto di quanto rinfacciatomi e, a mio parere, non essendo stato adeguatamente tutelato da chi aveva il compito di farlo, in quanto ero membro di Organo Federale, ho ritenuto opportuno di non propormi più a membro della C.T.N. Colore. Tutto questo, comunque, mi ha spronato ancor più a far si che la mia tesi avesse riscontro. Quanti anni persi inutilmente! E non so quanti ne perderemo ancora! Molte volte scruto lo specchio e gli chiedo: “Sono un buffone? Sono un buffone da dovermi vergognare? Sono degno di essere stato un componente la Commissione Tecnica del Colore?”. Dallo specchio le risposte le ricevo e sono sempre identiche. Voglio sperare che anche gli altri, i tanti “Papi pontificanti”, facciano altrettanto. Mi è giunta, tramite un amico, una traduzione di un articolo in francese, riguardante il Satiné Bruno (all’estero si stanno appropriando della primogenitura italiana, con i nostri canarini, nel silenzio più assoluto), del sig. Jean Paul Glémet, personalità ornitologica di elevato valore; da quello che leggo nel tradotto, noto delle analogie, delle condivisioni, ma anche delle cose da me non condivise e altre ancora da me non comprese. Non entro nel merito, precisando naturalmente che le suddette incomprensioni sono dovute solo ed esclusivamente alle mie limitate capacità intellettive. Mi piacerebbe conoscere personalmente il sig. Jean Paul Glémet e interloquire con lui, ne sarei grato e principalmente onorato.
Bruno Satiné, foto: A. La Volpe