• CARI SOCI, con l’arrivo della primavera aumenta la voglia di viaggiare, di scoprire nuovi luoghi, di concedersi una vacanza all’insegna del relax, e ancora una volta potete contare sulla vostra Carta Diners che vi accompagna e mette a vostra disposizione una serie di opportunità e promozioni esclusive. Sfogliando le pagine del magazine vi aspetta una selezione di meravigliose mete di viaggio tratte da Diners Travel, il nostro nuovissimo portale online dedicato ai viaggi in tutto il mondo. Scegliete la vostra destinazione e prenotate su www.dinersclub.it. Fino al 30 giugno la prenotazione con Diners Travel vi permette di moltiplicare i punti VIP e gli Euro Bonus per ogni acquisto effettuato. Il viaggio è il fil rouge che accompagna questo nuovo numero di Diners Club magazine: sulle due ruote, scoprendo un mezzo di assoluta novità e all’avanguardia, presentato durante il Salone del Mobile, o gourmand, come quello a Londra e a Modena, per scoprire la cucina stellata di Massimo Bottura. Vi invito a proseguire nella lettura del magazine e a scrivermi all’indirizzo ceo@diners.it con i vostri suggerimenti.
Antonio Calegari General Manager Diners Club Italia
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SOMMARIO Anno I I I - Numero 2 Bimestrale – Aprile/Maggio 2013 Direttore responsabile Edoardo Cela. ecela@publibrands.it Caporedattore Ilaria Maggi. imaggi@publibrands.it Art Director Marco Ferrari. marco@thatsall.it Editorial Assistant Chiara Durante. redazione@publibrands.it Hanno collaborato Sarah Grassi (Diners Club Italia), Giorgia Losio, Rosanna Patruno (Diners Club Italia), Tommaso Piazza, Antonio Veronesi Pubblicità
EMOTIONAL ADVERTISING SRL via Melzi d’Eril 29 - 20154 Milano - Italia tel. +39 0276318838 - fax +39 0233601695 info@emotionaladv.it www.emotionaladv.it
Aprile/Maggio 2013
8 NAUTICA Il mare accessibile
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14 NEWSLINK 16 BUSINESS Parola d’ordine: condivisione 20 ARTE IN FIERA L’arte senza crisi 24 PERSONAGGIO Meglio sola...
Progetto grafico & Impaginazione
28 TRAVEL HOTEL In hotel come in un film www.thatsall.it Edito da Publibrands Italia srl Via Milazzo 6, 20121 Milano Tel. +39 02 36636738 - Fax +39 02 4983358 redazione@publibrands.it dinersmagazine@publibrands.it www.publibrands.com
STYLE & DESIGN 32 Le ultime tendenze dal Salone del Mobile 36 Intervista
Rivista ufficiale di Diners Club Italia Via Moscova 3, 20121 Milano Tel +39 02 321621 - Fax +39 06 3212697 www.dinersclub.it
Stampa Musumeci S.p.A. Loc. Amerique 97 - 11020 Quart (AO) Diners Club è registrato presso il Tribunale di Milano Autorizzazione n° 457 del 14/09/2011
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38 Rivoluzione su due ruote 42 CUCINA D’AUTORE Massimo Bottura 46 WINE Alto Adige, da Bolzano a Termeno: uno slalom tra i vigneti
SOMMARIO • Aprile/Maggio 2013
TRAVEL SPECIAL 48 THE HALKIN by Como Hotels 50 HEALTH Il futuro nella Biologia
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52 MEMO 56 SOCIAL
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DINERS TRAVEL
64 CONCORSO Concorso fotografico Diners Club per il film Vita di PI: ecco i vincitori
59 VOLA AL MARE con Diners Travel
66 CITY GUIDE Da nord a sud, tre città tutte da... pedalare
60 CLUB LE CASTELLA Calabria
68 VIPREMIA Aria di rinnovamento con i regali VIPremia
61 Al HAMRA FORT HOTEL Dubai 62 CAROLS SWAN CLUB Marsa Matrouh
70 I NOSTRI LUOGHI
63 GHAZALA REGENCY RESORT E SPA SWAN CLUB Egitto
72 PARTNERS
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NAUTICA • testo di Antonio Veronesi
Il mare accessibile
Il mercato della nautica offre oggi prodotti innovati a prezzi molto competitivi. Ecco alcune idee per l’estate che arriverĂ . Dal piccolo cabinato alla barca a vela oceanica. Passando per i nuovi motoscaďŹ a basso consumo
NAUTICA
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erto, non sembra in principio il momento giusto per andare per mare. Persino il Salone Nautico di Genova, un’istituzione per tutti quelli che da decenni hanno la passione per le barche, ha un futuro incerto. Per non parlare di dozzine di piccoli costruttori, spazzati via da una crisi che ha dimezzato in un anno il fatturato della nautica italiana.
Eppure mai come ora si presentano opportunità di acquisto straordinarie. Dal nuovo all’usato, prezzi e condizioni sono stati ricalibrati su misura di una nuova categoria di consumatore: scettico, prudente e soprattutto pragmatico. Il nuovo utente della nautica ha i conti in regola, non teme visite o ispezioni fiscali, tara l’investimento sulla base della propria effettiva disponibilità liquida. Sceglie anche la tipologia di imbarcazione in base agli effettivi costi di utilizzo: consumi, posto barca, tasse e assicurazioni.
E il mercato del nuovo, così come quello dell’usato, si sono adeguati. Prezzi trasparenti, pacchetti completi, specifiche chiare e dettagliate. Oggi l’acquisto è quasi sempre senza sorprese. Ed è, secondo i professionisti del settore, incredibilmente conveniente. Le barche a vela si sono evolute sul piano delle performance e della sicurezza. E le barche a motore sono diventate più parche nei consumi, con una tendenza allo sviluppo di modelli più lenti ma più ecologici. Abbiamo provato a raccogliere alcuni esempi, divisi per fasce di prezzo (Iva compresa, inutile dirlo). Sono prezzi esposti ufficialmente dai costruttori. Molti, quindi, potrebbero essere soggetti a particolari sconti e offerte. Ma intanto, ecco cosa dice il mercato:
In apertura il mitico Amel 55, per le lunghe navigazioni. Sotto uno Sciallino. A destra il robusto Targa 32 di Botnia.
Fino a 100 mila Euro MOTORE Sciallino 23 Cabin Dal 1961 Sciallino produce piccoli cabinati robusti, veloci e dai consumi ridotti. Il cantiere è passato recentemente di mano, ma la famiglia Sciallino è rimasta azionista, ed è ancora coinvolta in prima linea nella gestione dell’azienda. Il 23 Cabin, il più piccolo della serie dei cabinati, è lungo 8 metri e ha tutte le caratteristiche tipiche della marca: il grande pozzetto, la prua rialzata, la timoneria coperta con tavolo per il pranzo. E’ disponibile con uno o due motori diesel. Il prezzo parte da circa 90 mila euro. Calafuria 20 Cabin Altro storico produttore di piccoli cabinati ispirati al mondo della pesca, Calafuria produce a Livorno questo veloce e sicuro motoscafo da diporto leggero: 6,80m di lunghezza, 25 nodi di velocità massima con un motore diesel da 115 cavalli, una cabina doppia, cucina e wc nautico. Il prezzo è di circa 75 mila euro. Jeanneau Leader 8 Il colosso francese propone un vero e proprio miniyacht di 8m, con quattro cuccette, un bagno separato, un cucinino e persino la piattaforma di poppa. Il motore diesel è di 260 cavalli e permette di raggiungere una velocità di crociera di 25 nodi, con un consumo di circa 32 litri ora. Il prezzo è appena inferiore ai 100 mila euro.
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Fino a 350 mila Euro MOTORE Beneteau Swift Trawler 34 Disponibile con o senza flying bridge, il piccolo trawler Beneteau offre il piacere delle lunghe navigazioni nella comodità e nella sicurezza tipica degli scafi semi dislocanti. Con 300 miglia circa di autonomia a poco più di 12 nodi (200 miglia alla velocità massima di 25 nodi) è una barca che permette anche di navigare in economia verso mete lontane, senza troppo preoccuparsi del consumo di carburante. Sotto coperta due cabine doppie e un grande bagno. Il prezzo è di circa 240 mila euro.
VELA Beneteau Oceanis 34 Disponibile con quattro o sei posti letti, l’Oceanis 34 di Beneteau è la prima barca per eccellenza. Facile da manovrare, comoda e ben finita, questo 10m permette di affrontare lunghe vacanze in mare con molte comodità tipiche di barche più grandi. Gli interni sono del prestigioso studio milanese Nauta Design. Il prezzo è di circa 99 mila euro. Jeanneau Sun Fast 3200 Per chi ama le regate, e magari ha esperienza di derive, questo piccolo e velocissimo cabinato di 10m offre una navigazione veloce, competitiva, e nemmeno tanto spartana: due cabine doppie e un vero bagno posizionato a prua rendono il Sun Fast 3200 adatto anche alla crociera in famiglia. La particolare e originale disposizione degli interni lascia ampio spazio anche
una cala vele a prua, indispensabile in regata. La forma dello scafo, inoltre, è particolarmente indicata alle andature di poppa, dove il Sun Fast 3200 sicuramente offrirà molte soddisfazioni. Il prezzo è di circa 88 mila euro. Comar Comet 31S Per gli appassionati di vela, il nome Comet riporta alle avventure degli Anni Settanta, quando rade e porticcioli per la prima volta si popolavano di barche. Il celebre marchio italiano viene oggi prodotto dalla Comar di Fiumicino, e offre una rande abitabilità interna ed esterna. La delfiniera a prua è nata per l’uso di un gennaker grande, ma in questo caso Comar l’ha disegnata così che possa contenere anche l’ancora, togliendola dalla coperta. Il prezzo è di circa 97 mila Euro.
Linnsen Grand Sturdy 36.9 E’ difficile descrivere la gamma Linnsen: barche di acciaio, nate sui canali d’Olanda, hanno lentamente conquistato un grande pubblico di amatori, interessati più che altro dalla particolare configurazione che permette di navigare a motore in assoluto silenzio, a velocità ridotta, e con consumi ridottissimi. Il 36.9 AC, con cabina a poppa, ha un motore diesel da 75 CV ha due grandi doppie, ciascuna con il proprio bagno. Il prezzo è di 310 mila euro. Botnia Targa 32 Le finlandesi Targa sono conosciute per la loro assoluta sicurezza. Nate nei mari del Nord, capaci di affrontare mari cattivi e onde formate, si sono evolute negli anni diventato sempre più crocieristiche. E hanno due anime: la navigazione tranquilla con consumi ridotti, e l’alta velocità a tutta potenza. Il 32, barca dell’anno 2012, monta di base un motore solo da 370 cavalli, ma può arrivare a due motori Volvo Penta 6 cilindri per un totale 11
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di 740 cavalli. La barca dentro è spartana, ma ha un bel bagno e due cabine doppie. Per gli amanti dell’avventura. Prezzo variabile secondo le motorizzazioni. Versione base a partire da 300 mila euro. VELA Hanse 495 Randa grande e performante, fiocco piccolo ed autovirante: la ricetta dei tedeschi Hanse è la stessa da anni, e l’evoluzione è tutta nelle linee e nei materiali. Il 495, lungo 15,40m, vanta interni molto grandi, come è consueto per gli Hanse. Tre cabine, due bagni, e soprattutto un grandissimo quadrato fanno di questa barca la candidata ideale per il charter o la lunga crociera ad equipaggio ridotto. Il prezzo è di circa 240 mila euro. Beneteau Sense 50 E’ la più innovativa barca di produzione degli ultimi anni, e ha veramente capovolto tutti i tradizionali criteri di progettazione. Partendo dal pozzetto, larghissimo, diviso in due zone distinte, con due tavoli diversi, fino al salone, chiuso verso poppa e circondato da vetrate (Beneteau ha eliminato in questa barca le cabine di poppa sempre scomode e sacrificate). A prua ci sono due grandi cabine, e un ufficio di notevoli dimensioni, tanto grande da poter essere sostituito, su richiesta, da una terza cabina con letti a castello. La barca è veloce, facile da manovrare, e vanta l’esclusivo sistema dock&go di Beneteau: una combinazione tra piede poppiero ed elica di prua che, comandato da un software, permette di ormeggiare ovunque con un solo joystick. Applausi assicurati. Il prezzo parte da 315 mila euro.
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Cantieri del Pardo Grand Soleil 47 Da anni i Grand Soleil costituiscono il vanto della vela italiana di serie. Veloci, ben rifiniti, i Grand Soleil non hanno mai sfigurato nel confronti con le barche più pregiate del Nord Europa. Il nuovo 47 non smentisce la tradizione. Barca sportiva, ha tuttavia interni di grande prestigio, con tre cabine doppie, due bagni, e una grande cabina a elle che la rende quasi separata dal quadrato. Il prezzo è di circa 320 mila euro.
Sopra un Hanse 495 di bolina. Sotto l’elegante Hinckley 34. A destra il pozzetto centrale di un Hallberg Rassy.
Sopra i 350 mila Euro Quando il prezzo sale, è difficile stabilire un prezzo preciso, anche perché ogni distributore prepara la propria offerta speciale, e a volte è possibile fare veramente buoni acquisti. Ecco comunque alcune barche simbolo della propria categoria. MOTORE Menorquin e43 Lo chiamano slow yachting, e viene dagli inventori della barca a motore di grande serie, ispirata alla tradizione del gozzo da pesca. Menorquin è un cantiere delle Isole Baleari, produttore in origine dei Llaut, i gozzi di Minorca. Negli anni le sue barche sono cresciute in misura e in finiture. E l’ultima nata, un gozzo da quasi 18 metri, offre una navigazione lenta ed economica, in piena sintonia con il
NAUTICA
clima di risparmio e di attenzione all’ecologia dell’andar per mare. Tre bagni, tre cabine, e un locale separato per il marinaio, dotato del proprio bagno, fanno di questo Menorquin un grande yacht da crociera lunga. Hinckley Picnic Boat T34 Costruttore di barche a vela dal 1928, con tutta l’eleganza del Maine, Hinckley ha lanciato 12 anni fa il concetto della barca da picnic: pescaggio ridottissimo, jet drive senza eliche per arrivare a riva, grande divertimento e lotta alla volgarità. L’ultima nata, il T34, non fa eccezione. Capace di compiere un cerchio strettissimo alla velocità di 30 nodi, si porta con un joystick e, in caso di necessità, può anche ospitare due persone in una comoda cabina a prua, con bagno separato. Piccola ma cara, è più di uno status symbol.
per la crociera veloce, l’Aprea Mare 44 sembra piccolo, visto da fuori, da dentro è tutta un’altra storia: due cabine, ciascuna con il proprio bagno, ospitano fino a 5 persone. Una grande cucina sottocoperta permette di usare il salone solo come area di intrattenimento, ottima compagnia per il timoniere. Camper&Nicholsons Endeavour 42 Lo chiamano commuter: la barca pendolare, per i trasferimenti giornalieri. Ma la definizione non deve trarre in inganno, poiché l’Endeavour 42 è un simbolo del lusso. Barca elegante per definizione, l’Endeavour dispone di interni in legno pregiato con finiture in ottone, eppure l’aspetto classico nasconde un veloce e tecnologico motoscafo d’altura. Per divertirsi, per esplorare baie e isole, per stupire. VELA
Aprea Mare 44 L’Aprea Mare 44 in versione base ha una velocità di crociera di 27 nodi, e a questa velocità vanta ben 270 miglia di autonomia. Ideale
Nautor Swan 60 Nessuna rassegna di barche può fare a meno di uno Swan, mitico prodotto finlandese, regina delle
barche a vela. Il nuovo 60 non smentisce la tradizione: velocissimo a tutte le andature, è un insieme di materiali pregiati e tecnologici. Barca leggera e performante per definizione, è appena stata adottata dallo Yacht Club di San Pietroburgo, in Russia, per la creazione di una classe chiamata Gazprom 60. Che regata in acque ostili e difficili. Garanzia di un prodotto che non è solo lusso. Amel 55 Per anni una strana barca, chiamata Super Maramu, girava il mondo, per lo più portata da una coppia di francesi di mezza età, che navigavano soli per tutti gli oceani. Il nuovo 55 del cantiere Amel di Bordeaux ne è l’erede. Tutto a bordo è progettato per rendere la navigazione facile, comoda, e sicura. Il numero di cuccette è basso per una barca di questa misura: solo due cabine matrimoniali, e una cabina (di passaggio) con un letto a castello. Ma l’obiettivo dell’Amel 55 non è quello di riempirsi di ospiti per una settimana. Questa è una barca per viaggiare, comodi, in pochi. Hallberg Rassy 55 Anche il nome Hallberg Rassy è sinonimo di crociera comoda. Anzi, un tempo queste barche svedesi venivano chiamate motorsailer, per la loro capacità di viaggiare altrettanto bene a motore che a vela. Ma oggi gli scafi degli Hallberg Rassy si sono affilati, le prestazioni a vela sono decisamente migliorate, e il 55 non ha niente da invidiare a concorrenti che, sulla carta, sarebbero più blasonati in termini di prestazioni. Gli interni sono progettati per una coppia con ospiti occasionali. E dal timone si può comandare ogni manovra con il tocco di un bottone. 13
TRAVEL
In hotel come in un film C
ome la protagonista di Viaggio sola, un giro del mondo facendo tappa negli hotel che hanno fatto da set cinematografico ideale, tutti appartenenti alla prestigiosa The Leading Hotels of the World
MAROCCO Palais Namaskar, Marrakesh È stato premiato come miglior hotel in Ma rocco secondo il TripAdvisor Travellers Choice 2013. Qui il fasto e l’opulenza non sono affatto uno scherzo. L’architettura araba si coniuga con i migliori comfort dando vita a un luogo dove “anche il silenzio ha la sua armonia”. Si può scegliere di soggiornare in una delle ville, circondate da un rigoglioso giardino, oppure per gli ospiti più esigenti nel palazzo, per sentirsi un po’ a casa.
CINA The Puli Hotel & Spa, Shangai Nel cuore del quartiere JingAn di Shanghai, tra le famose strade di NanJing ovest e YanAn centrale, 26 piani di lusso a cinque stelle. Ognuna delle 209 camere e delle 20 suite è il non plus ultra della cura e del servizio a 360°: impianti audio firmati Bose, macchina per il caffe Nespresso, materassi personalizzati, tv a schermo piatto. Dal 20° al 26° piano, suite con concierge personale e accesso all’esclusivo The Club, lounge privata con un patio all’aperto e vista spettacolare sulla città.
FRANCIA Hotel de Crillon, Paris Tutta la grandeur parigina racchiusa in un hotel: nel cuore della Ville Lumiere, l’Hotel de Crillon fa rivivere i fasti dell’epoca di Luigi XV, tra sontuosi tessuti, cristalli, atmosfere da gran corte. Nelle sue stanze, così come negli spazi comuni e nel ristorante, dove apprezzare la più autentica cucina francese. A due passi dagli Champs-Elysée, è il luogo ideale per vivere Parigi in tutto il suo splendore.
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TRAVEL
SVIZZERA Gstaad Palace Le vette alpine fanno da corollario a questo hotel lussuoso e raffinato, in grado di soddisfare gli ospiti in tutto e per tutto. Ne è un chiaro esempio la varietà della cucina proposta che si riflette in ben 8 ristoranti interni, per venire incontro ai palati più esigenti e alle occasioni più diverse. Quasi duemila metri quadrati di Spa dove rilassarsi dopo la giornata sugli sci, magari seduti nella lounge con camino ammirando la spettacolare vista panoramica sull’arco alpino.
Fonteverde In un antico borgo della campagna toscana, precisamente a San Casciano dei Bagni, noto fin dall’antichità per le sue acque termali, sorge questo vero e proprio tempio del be- nessere. Qui si viene per rilassarsi, per recuperare le energie, per rimettersi in forma o semplicemente per ritrovare ar- monia. Grazie non solo alla pace che qui regna sovrana, ma soprattutto al suo centro termale e ai trattamenti proposti. Immersi nella Bioaquam, piscina termale in parte interna e in parte esterna, caratterizzata da 22 diversi tipi di idromassaggio, mentre si ammirano i dolci declini della vallata, ogni tipo di stress viene spazzato via e l’equilibrio ritrovato.
ITALIA Borgo Egnazia, Savelletri di Fasano (Brindisi) Nel cuore della Puglia più autentica, il resort è un concentrato di stile e tradizione, che si riflette nella pietra bianca della struttura, nell’attenzione ai prodotti del territorio, serviti nei suoi ristoranti, negli ulivi che punteggiano il paesaggio circostante la tenuta. Con il suo campo da golf 18 buche, tre campi da tennis, tre piscine all’aperto, un’area fitness e varie attività organizzate in mare, come kite e windsurf, è il giusto mix tra sole, mare e sport.
GERMANIA Hotel Adlon, Berlino A fianco della Porta di Brandeburgo, svetta l’Hotel Adlon. Leggendario, custode di secoli di storia, l’hotel ha mantenuto tutta la sua eleganza e tradizione, in una città come Ber- lino dove la velocità di trasformazione è uno dei tratti distintivi. Sembra di essere racchiusi in un’atmosfera senza tempo; da segnalare anche il ristorante stellato Michelin.
La collezione di hotel che fanno parte del gruppo The Leading Hotels of the World è ampia, l’elenco completo su http://it.lhw.com/
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STYLE & DESIGN • a cura di Chiara Durante
Casablanca, design di Giulio Iacchetti per Interno Italiano, è un umidificatore o anche vaso in ceramica bianca che ricalca la forma di una piccola casetta. ww.internoitaliano.com
design Sedie del de esign thailandese durante il progetto esposte dura Thai-a-Spice, curato da Thai-a-Spice Wongcharit. Eggarat Wo
Cuscini di Hästens, firmati da Giulio Iacchetti, con fantasia di geometrie che rivisita i tradizionali quadretti. www.hastens.com
La libreria Tella della designer Constance Guisset per Pallucco ha 5 ripiani e struttura in metallo girevole. www.pallucco.com
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Lampada Spoon di Artemide con design di Karim Rashid: in fiberglass, ha funzione di riflettore e il suo corpo assomiglia a un cucchiaio. www.artemide.com
Il letto Felicino e il comodino Lucino sono le novità in legno di Plinio Il Giovane per il Salone del Mobile 2013. www.plinioilgiovane.it
L d ““portafortuna” t f t ”A l t di R La llampada Amuleto Ramun per Luceplan ha una struttura che richiama quella del sole, della luna e della terra, ha sorgente a LED ed è perfetta per un uso prolungato. www.ramun.com
Lampada da tavolo Yoko di Foscarini, con diffusore in PMMA che emana luce soffusa diffusa in modo soft. www.foscarini.com
Tecnologia LED a tensione di rete e design innovativo per le lampade della collezione Laderam di Catellani&Smith. www.catellanismith.com
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STYLE & DESIGN
La sedia Club44 di Mangiarotti ha una struttura multistrato di betulla e schienale e seduta hanno cuscini sfoderabili. www.agapedesign.it/agape12
Nuova versione della sedia Standard di Jean Prouvé per Vitra. www.vitra.com
Le nuove sedute Mafalda firmate da Patricia Urquiola per Moroso. Disponibili nei colori giallo, grigio, tortora e petrolio. www.moroso.it
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Sedia Montera, design di Roberto Lazzeroni per Poltrona Frau, rivestita all’interno in pelle e all’esterno in cuoio. www.poltronafrau.com
Sistema di sedute e contenitori di Cassina, che comprende un divano con piani d’appoggio, una poltrona, una chaise-longue e un pouf con due cassetti. Ideato da Philippe Stark. www.cassina.com
Lampada da giardino Up Lamp di Deesawat, design by Nakarin Kamseel, esposta durante l’evento Thai-a-Spice.
Bicicletta Tokyo Bike, solida e compatta e pensata per la città. Il telaio è in acciaio Cr-Mo. www.tokyobike.it
Alessi Queen’s Guard, il cavatappi di Alessi in limited edition vestito da Guardia della Regina. www.alessi.it
Su Suburbia di Seletti è un porta oggetti da appendere al muro che rivisita le casette di un villaggio. www.seletti.it
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STYLE&DESIGN • a cura di Ilaria Maggi
Rivoluzione su due ruote
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a fatto la sua apparizione per le strade di Milano durante l’ultimo Salone del Mobile, ha sfilato di fronte agli sguardi curiosi e un po’ perplessi, senz’altro si è fatta notare: per il design, avveniristico e molto elegante, per il concept, una bici elettrica ma di lusso, per l’originalità. Si chiama Cykno e ce la racconta direttamente il suo deus ex machina, Bruno Geppi. Com’è nata l’idea? Da molti anni opero nel campo delle due ruote, sono sei anni che realizzo
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movimentazione elettrica in generale per aziende costruttrici di moto, di barche, in pratica faccio progetti di trasformazione da motore endotermico a motore elettrico per molte aziende, quasi tutte, dall’Aprilia alla Honda. Un paio di anni fa ho iniziato a pensare a qualcosa di leggero, elettrico e performante, fatto in Italia. Tutte le case di biciclette sono cinesi, tutte fabbricano in Cina, le biciclette ora sono tutte uguali, anche i dettagli sono standard. Io mi son detto: “siamo in Italia, la patria della bicicletta, serve qualcosa per far ricordare anche noi, che siamo i più bravi di tutti”. Ho fatto qualche schizzo con il desi-
gner Luca Scopel con cui collaboro da anni e abbiamo proposto l’idea a degli investitori. A cosa s’ispira e come si pone questo prodotto sul mercato? Ci sono dietro un paio d’anni di lavoro per arrivare a questo disegno: l’ispirazione è tratta dalle moto classiche degli anni Venti e Trenta, chiaramente costruita in chiave moderna utilizzando i materiali di oggi. L’obiettivo era quello di avere un mezzo leggero, con il massimo della funzionalità e dedicato a un mercato o a un cliente di un certo livello, con buon gusto. Il mondo delle biciclette è inflazionato da
bici di ogni tipo e gusto, ma non c è niente che rispecchi davvero qualcosa di esclusivo e di lussuoso. Mi son messo nei panni di un cliente con una certa disponibilità e con una certa classe, che si vuole differenziare: se un cliente di questo tipo vuole acquistare una bicicletta esclusiva per andare dallo yacth alla marina, a Forte dei Marmi o a Monte Carlo a comprare il giornale, non c’è praticamente niente sul mercato. Cykno ha un design prettamente italiano, tutte le parti sono curate nei dettagli, posso dire che abbiamo creato una linea senza tempo. E mi sono un po’ riconosciuto in queste esigenze, che magari da un lato pratico possono essere futili ma alla fine un po’ di lusso ne abbiamo bisogno tutti. Su questa bici non c’è un pezzo acquistato, sono tutti costruiti appositamente, o meglio gli unici pezzi acquistati sono i freni, l’impianto frenante che è italiano ed è il migliore al mondo in questo momento. Tutto il resto è costruito e varia in base alla personalizzazione; anche le viti le abbiamo fatto fare apposta per montare questo prodotto qui; il nostro motore l’abbiamo fatto noi in collaborazione con un’azienda svedese in un motore particolare. Abbiamo cercato di fare qualcosa che seguisse le logiche di esclusività e di cura,anche dei dettagli. Il nome di questo veicolo, Cykno, da cosa deriva? Da una divinità greca: il richiamo è al cigno nero, che è quello che fa la differenza su tutti gli altri. A valle di questo progetto ci sono poi delle evoluzioni, che andranno dalla semplice bicicletta a quello che sarà un vero e proprio ciclomotore, sempre mantenendo questa linea molto classica e trendy. Occorre sottolineare che, a parte le macro strutture, tutto quello che è sovrapposto, ossia
la pelle, il colore, tutte le finiture, sono fatte a misura del cliente. Abbiamo un cliente ad esempio che ha una Aston Martin verde con interno cuoio: la bici è stata realizzata seguendo le stesse caratteristiche, cioè in carbonio verniciata di verde Aston Martin, con le parti in cuoio dello stesso cuoio della selleria. Il cliente finale può decidere come la vuole, per esempio una signora l’ha chiesta con rivestimento di Burberry invece che in pelle. La personalizzazione ad hoc fa parte della filosofia del prodotto? Sì, anche il numero di pezzi limitato. Al momento lavoriamo direttamente con il cliente, ma poi probabilmente faremo dei macro distributori, perché la nostra idea è quella di seguire il cliente come se fosse una specie pret-à-porter, stando sempre a un livello alto. I prossimi passi che faremo saranno tutte le fiere del lusso, partendo da Monte Carlo, Dubai e stiamo riservando anche un posto a Pepple Beach, in California, la più grande manifestazioni di auto storiche del mondo. C’è stata anche la presentazione durante il Salone del Mobile di Milano… Si, durante il Fuorisalone, abbiamo avuto 5 biciclette che circolavano e sinceramente abbiamo avuto un buon riscontro. Vi rivolgete più a un mercato italiano o estero? Al momento più estero; le richieste che abbiamo ricevuto fino ad oggi sono Asia in primo, Stati Uniti, Russia, poi Svizzera e costa sud della Francia. 39
STYLE & DESIGN
Il design è unisex? Sì, è nata come oggetto maschile, perché voi donne potete avere tutto, gioielli ecc, avete più scelta, l’uomo ha solo gli orologi e questo per me è l’oggetto maschile! Poi ci saranno tutte le varianti anche se in questi giorni l’hanno provata diverse donne e sembra fatta su misura anche per loro. Con la sua società Ingenius, quali altri progetti seguite? Ci siamo focalizzati tutti intorno a questo progetto per adesso; stiamo lavorando a diverse cose che riguardano sempre la mobilità elettrica, ma nulla di ancora definito. Ultimamente abbiamo realizzato il prototipo di una barca elettrica per il comune di Venezia, presentata la scorsa settimana al Comune che ha riscosso successo, vedremo un po’ come procede. Stiamo collaborando, con un’azienda che fa alianti, italiana, e abbiamo fatto con loro un aliante con motore elettrico che invece di esser trinato dall’aereo parte direttamente da solo dal suolo, una novità che stanno vedendo di industrializzare.
Scheda Tecnica • Telaio monoscocca, ruote radiali e forcella completamente in carbonio • Tiranti tubolari in acciaio inossidabile • Mozzi in alluminio • Motore centrale di produzione svedese montato su una culla in carbonio che si accoppia perfettamente con il telaio • Batteria litio polimeri ad alta densità energetica • Sella sospesa su una lamina in acciaio inossidabile temprato ad
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alta resistenza • Pompe freno radiali con leve in carbonio • Pinze freno radiali montate su dischi in acciaio inossidabile da 203mm flottanti con mozzo in alluminio • Tutti i componenti in alluminio come pedali, pipa manubrio, piedini forcella, supporto pinza posteriore e la viteria sono costruiti su disegno specifico per questa sola applicazione e tutti i componenti sono prodotti in Italia • Il carica batterie, con cavo di
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CUCINA D’AUTORE • testo di Ilaria Maggi
Massimo Bottura Cucina di testa e di cuore
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Picasso diceva: “a dodici anni disegnavo come Raffaello e ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Questa è la chiave di tutto: riuscire a trovare nei piatti, nelle tue espressioni, l’ingenuità del bambino. Se riesci a trasmettere questo alle persone, riesci a emozionarle, portando la cucina a un livello diverso, quello del cuore e dell’anima. Come quando avevi dieci anni e tornavi a casa da scuola, tua mamma ti cucinava e tutto era straordinario”. A pronunciare queste parole è il numero 1 della cucina italiana, Massimo Bottura. Tre stelle Michelin, al terzo posto nella classifica The World’s 50 Best Restaurants San Pellegrino, capofila di tutte le migliori guide gastronomiche italiane, ambasciatore di spicco della cucina italiana all’estero. Il rigore e la sensibilità gliela hanno insegnata Ducasse e Adrià, suoi maestri. A cui ha aggiunto un grande amore per l’Italia, che si traduce in attenzione per il territorio – “per mostrare che siamo affiancati da artigiani ed eccellenze incredibili, a livello di materie prime” –, memoria, umiltà ed emozione. Da questo sogno è nata Osteria Francescana, a Modena, riaperta a settembre scorso dopo un restyling dei suoi spazi.
Le classifiche sono un traguardo? Le classifiche non valgono nulla. Cosa significa ricevere la terza stella Michelin? Mi ha dato la forza per credere ancora di più in me stesso, nei ragazzi che lavorano con me e quindi ricostruire e reinventare l’Osteria Francescana, per trovare nuovi spazi, nuovi stimoli, solo ed esclusivamente per lavorare meglio, per ritrovare il sorriso, per cucinare con la musica, per avere il controllo e gli spazi giusti per il servizio. È punto di partenza per rivalorizzare il tutto. Come è vista la cucina italiana all’estero? L’Italia sta esprimendo dei valori assoluti perché c’è condivisione, umiltà e un grande sogno. C’è un gruppo di grandi cuochi che esprimono i loro territori e valorizzano i loro artigiani, c’è scambio e passaggio di idee e di tecnica, questo fa sì che tutto il comparto sia cresciuto e dopo un decennio sia diventato un punto di riferimento a livello mondiale, creando la percezione di una nuova cucina italiana. E stiamo parlando di fine dining che fino a questo momento era soltanto francese. Come è avvenuto? Abbiamo avuto un approccio umile, non abbiamo avuto fretta di crescere: come un albero che pianta le radici e nel momento in cui ha radici solide può esprimere foglie meravigliose. A Identità Golose a New York si era creata una bella sinergia, si lavorava fianco a fianco abbattendo ogni barriera, ogni invidia. Territorio e tradizione sono i due capisaldi? Punto di partenza è la cultura, l’insegnamento: il cuoco fa uno scatto in più quando diventa persona che non solo cucina ma
pensa. In più ha un ruolo sociale: mi viene in mente la valorizzazione delle mucche bianche modenesi, una razza quasi scomparsa, che abbiamo recuperato. Ora ci sono due caseifici che producono parmigiano reggiano di mucca bianca modenese. Il nostro passato è stato salvato. Devi sempre ricordare chi sei e da dove vieni, ma guardandolo in chiave critica e non nostalgica, per prenderne il meglio.
impari, sei umile, non senti più la stanchezza e il lavoro diventa un piacere. Nel momento in cui trovi questa sinergia ti alzi la mattina e vai a letto la sera, facendo quello che ti piace: è il segreto del successo.
Evoluzione o rivoluzione? Evoluzione! Per me la rivoluzione non esiste, non ha memoria. Se hai memoria, devi evolvere e portare tutto ciò che sai, che conosci, le tue esperienze personali, le tue conoscenze, nel futuro.
Osteria Francescana Via Stella 22 Modena Tel. 059 210118 www.osteriafrancescana.it
Un consiglio per i giovani? Viaggiare, conoscere, approfondire gli interessi per trasformarli in passioni, avere tanta umiltà e continuare a sognare. Nel momento in cui tu conosci,
In apertura un ritratto di Massimo Bottura, chef di punta del panorama nazionale, è appena salito al terzo posto della classifica The World’s 50 Best Restaurants San Pellegrino (photo: Per-Anders Jorgensen).
Sopra una delle sale del suo ristorante Osteria Francescana a Modena (photo: Paolo Terzi).
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RICETTA D’AUTORE Croccantino DI FOIE GRAS Ingredienti: 400 g di fegato grasso d’anatra 2 lt di latte 1 dl di Calvados invecchiato 1 stecca di cannella 10 g di chiodi di garofano 30 g di mandorle di Noto dolci e amare 30 d di nocciole Piemonte 50 g di zucchero 2 cl di acqua 1\2 baccello di vaniglia la scorza di mezzo arancio aceto balsamico di modena tradizionale extra vecchio fleur de sel Procedimento: Lasciare riposare il fegato nel latte a 30 gradi per un paio di ore. Estrarre ed asciugare Pulire il fegato separando delicatamente i lobi ed eliminando il connettivo delle vene più grosse senza rovinare la carne. Lasciare marinare il fegato pulito con il Calvados e le spezie per 6 ore. Sgocciolare e togliere dalla marinatura. Disporlo in una terrina, inserirla poi in un sacchetto sottovuoto e cuocere in un bagno termostatico per circa 35 minuti a 55°. Togliere dalla vasca e raffreddare in abbattitore fino a 2 gradi e lasciarla poi riposare per almeno due giorni in frigorifero. Portare ad ebollizione l’acqua con lo zucchero, la vaniglia e la scorza d’arancia. Immergere le mandorle e le nocciole nello sciroppo, scolarle,adagiarle su un silpate spolverarle co il fleur de sel. Passarle in forno fino alla giusta cristallizzazione( 200° per qualche minuto). Aiutandosi con la lama calda di un coltello, preparare, intagliando la terrina, due parallelepipedi di circa 8 cm di lunghezza e 4 di larghezza per 1,5 di altezza. A pressione ricoprire le sei facce del fegato con le mandorle dolci\salate dopo aver inserito l’aceto all’interno della terrina aiutandomi con uno stecco da spiedino. Per ultimo inserire sul lato opposto lo stecco del gelato.
Tanti miei piatti hanno forme infantili, un esempio su tutti il croccantino di foie gras: mangi il piatto più snob della cucina internazionale, il foie gras, nella forma di un gelato, senza forchetta e coltello, con l’approccio che è lo stesso della gioia di un bambino.
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WINE • testo di Tommaso Piazza
Alto Adige, da Bolzano a Termeno: uno slalom tra i vigneti
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olzano, la Porta delle Dolomiti. Così viene chiamato il capoluogo dell’Alto Adige e infatti è un piccolo gioiello di architettura alpina che si affaccia sulle montagne. Un centro tutto raccolto attorno alla Piazza Walter e ai suoi portici, sotto lo sguardo severo del Renon. Basta però uscire dal centro storico solo di pochi passi per imbattersi nelle prime vigne, che potrebbero apparire come un grande giardino di quartiere se non fosse per quei filari allineati e quel recinto che impedisce di penetrarvi. Vigne in città. O meglio in convento visto che si trovano attorno alle mura del monastero di Muri Gries che dal 1845, anno in cui è diventato casa benedettina, ha da sempre coltivato la vite, con un occhio di riguardo a una delle uve che da sempre si lega nell’immaginario collettivo all’Alto Adige, il Lagrein. Un vitigno che assomiglia tanto alla sua terra e quasi la dipinge con la sua eleganza rustica, il suo sapore intenso, il corpo potente. Proprio nella conca di Bolzano il Lagrein trova la sua culla grazie al clima più “mediterraneo” e alle temperature più elevate che altrove, che portano a perfetta maturazione i suoi grappoli. Qui, nella cantina di Muri Gries, è il regno di Christian Werth, il “Kellermeister” – ovvero l’enologo – della proprietà e tra i
potenza si possono ritrovare nel Gewürztraminer Terminum Vendemmia Tardiva prodotto dalla Cantina Tramin, un vino che svariate volte ha ottenuto il titolo di “miglior vino dolce d’Italia”. Dice del Gewürztraminer Willi Stürz, enologo di Tramin: “Abbiamo lavorato per dare equilibrio ai vini di questo territorio e un carattere unico, una tonalità che solo in queste vigne si può ottenere oggi. La freschezza e l’eleganza non sono risultati facili da ottenere e la cura in vigna è essenziale”.
tanti vini che escono dalle antiche mura uno in particolare gli sta a cuore, il Lagrein Abtei Riserva. Aromi intensi e maturi di ciliegie, ribes nero e prugne, corposo e strutturato dal sapore pieno e persistente: compagno ideale per tutte le carni rosse.
quando di un vino se ne fa una tiratura davvero importante, come le 150mila bottiglie che ogni anno produciamo di questa etichetta”. È un vino perfetto per antipasti, per pesce con salse, per formaggi ma la sua versatilità permette anche abbinamenti più azzardati. Ma se si vuole fare un vero e proprio “bagno di vigne” basta prendere la strada che da Bolzano scende verso sud, più o meno lungo il corso dell’Adige. È la Strada del Vino, che attraversa paesi dai nomi quasi magici, a partire da Appiano per poi toccare Cortaccia, Magré, Nalles, Termeno, Cortina. E ad Appiano, una delle zone più vocate in assoluto per la produzione di vini bianchi, s’incontra la cooperativa di San Michele Appiano dalle cui cantine esce uno dei vini più blasonati dell’intero territorio, il Sauvignon Sanct Valentin, la linea top dell’azienda. È la creatura di Hans Terzer, uno dei grandi “bianchisti” d’Italia che ha come motto “la qualità non conosce compromessi, neppure
Qui lo slalom arriva al traguardo e s’impone una meritata sosta, non solo di degustazione. Tra gli indirizzi da tenere a mente ci sono: Ansitz Romani, (www. ansitzromani.com) dove è possibile anche prenotare una camera, il Garten-hofstatter (www.garten-hofstatter.com) dal mood molto contemporaneo o, a Egna, c’è il delizioso Johnson&Dipoli.
Proseguendo lungo la Strada del Vino si attraversano distese di vigneti, si fiancheggiano edifici storici e cantine produttrici, s’intravedono antichi masi, si rivela agli occhi la grande superficie del Lago di Caldaro, il più caldo dei laghi della zona alpina, che nella stagione primaverile ed estiva è una delle mete più amate del territorio. E poi si raggiunge Termeno, la patria del Gewürztraminer, uno dei vini altoatesini più amati che incanta fin dal suo colore dorato, il suo profumo intenso ricorda la rosa selvatica ma anche frutti esotici o spezie orientali, il gusto è ricco e nettamente aromatico. Tutte queste caratteristiche esaltate all’ennesima 47
D•NEWS Diners Travel
Vola al mare con Diners Travel Scopri quattro luoghi incantati scelti con cura per i Soci Diners
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Per scoprire le location più esclusive e godersi una meritata vacanza lontano dalla frenesia della città, Diners Travel, l’innovativo servizio creato da Diners per i suoi Soci, offre pacchetti vacanza in tutto il mondo, unici e programmati in ogni minimo dettaglio. Da aprile a settembre tutti i Soci Diners possono scegliere tra 4 location da sogno dove trascorrere una vacanza all’insegna del relax e del divertimento. Basta acquistare uno dei pacchetti a scelta, selezionato tra le proposte dei più affidabili Tour Operator Italiani: Calabria, Dubai, Marsa Matrouh e Ghazala vi aspettano per un soggiorno da sogno. Sul sito ufficiale è possibile prenotare e verificare le proprie prenotazioni, o eventualmente richiedere un pacchetto personalizzato secondo le proprie esigenze. Per essere sempre aggiornati Diners Travel offre la possibilità di iscriversi alla newsletter, per non lasciarsi mai sfuggire le promozioni migliori.
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D•NEWS Concorso
Concorso fotografico Diners Club per il film Vita di Pi: ecco i vincitori I viaggi della vita di Andy Plank e Indra Widi premiati da una giuria di esperti
In apertura la fotografia Mother Nature di Alexandra Sophie, una delle più votate al concorso; sopra la locandina del film Vita di Pi; a sinistra dall’alto in basso la foto vincitrice The Ship, the Nets and the Sea, scattata da Andy Plank; Earth Spirith di Mihai Panaitescu, tra le finaliste.
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iners Club International annuncia i vincitori del concorso fotografico internazionale indetto in occasione della collaborazione con 20th Century Fox per il lancio del film Vita di Pi, ultimo capolavoro del regista Ange Lee. Carta Diners ha voluto celebrare la storia di speranza e amicizia vissuta dal protagonista Pi, un ragazzo indiano alle prese con un viaggio avventuroso alla ricerca del suo io più profondo. Le vicende sono tratte dal capolavoro letterario di Yann Martel e raccontano momenti di dolore e di gioia, intrisi di forte spiritualità, attraverso un percorso che tocca tre continenti all’interno di un vasto universo immaginario. Esprimere un momento toccante del viaggio della propria vita attraverso un semplice scatto era il tema del contest fotografico: per partecipare bastava caricare una fotografia con titolo e descrizione sulla pagina Facebook di Diners Club Italia entro il 14 novembre 2012. I viaggi della vita più emozionanti? Quelli di Andy Plank e Indra Widi, scelti dalla giuria tecnica composta da Claudio Miranda, direttore della fotografia di Vita di Pi, e da Andy Anderson, famoso fotografo pubblicitario. The Ship, the Nets and the Sea di Andy Plank raffigura una barca a vela in mare aperto vicino a Cochin in India: la leggerezza e la trasparenza delle vele mostrano una grande nave che si avvicina. La fotografia Night Painter di Indra Widi è il ritratto di un artista di strada intento a dipingere nella notte illuminato soltanto da piccole luci artificiali. Le congratulazioni vanno anche a Jennifer Laking, la cui foto My Journeys Path è stata eletta come miglior opera dagli utenti di Facebook di tutto il mondo. 65
D•NEWS VIPremia
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