SOMMARIO Anno I I I - Numero 3 Bimestrale – Giugno/Luglio 2013 Direttore responsabile Edoardo Cela. ecela@publibrands.it Caporedattore Ilaria Maggi. imaggi@publibrands.it Art Director Marco Ferrari. marco@thatsall.it Editorial Assistant Chiara Durante. redazione@publibrands.it
Giugno/Luglio 2013
6 PERSONAGGIO Ho catturato la bellezza della vita
Hanno collaborato Paolo Briscese, Sarah Grassi (Diners Club Italia), Mirta Oregna, Rosanna Patruno (Diners Club Italia), Tommaso Piazza, Monica Zerboni, Kel12
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12 BUSINESS Real estate di prestigio
EMOTIONAL ADVERTISING SRL via Melzi d’Eril 29 - 20154 Milano - Italia tel. +39 0276318838 - fax +39 0233601695 info@emotionaladv.it www.emotionaladv.it
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18 VIAGGIARE SLOW Un tuffo nella storia 22 ANDAR PER ARTE Babele d’arte
Progetto grafico & Impaginazione
29 STYLE&HI-TECH Guida Hi-tech www.thatsall.it Edito da Publibrands Italia srl Via Milazzo 6, 20121 Milano Tel. +39 02 36636738 - Fax +39 02 4983358 redazione@publibrands.it dinersmagazine@publibrands.it www.publibrands.com
TRAVEL SPECIAL 34 THE GRITTI PALACE A Luxury Collection Hotel 36 CUCINA D’AUTORE Ernst Knam
Rivista ufficiale di Diners Club Italia Via Moscova 3, 20121 Milano Tel +39 02 321621 - Fax +39 06 3212697 www.dinersclub.it
Stampa Musumeci S.p.A. Loc. Amerique 97 - 11020 Quart (AO) Diners Club è registrato presso il Tribunale di Milano Autorizzazione n° 457 del 14/09/2011
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40 WINE La costa nascosta 42 HEALTH Vero o falso?
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SOMMARIO • Giugno/Luglio 2013
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46 DESTINAZIONE Hurtigruten, il Postale dei Fiordi Norvegesi D•NEWS 52 MEMO
58 PARTNERS
56 SOCIAL
66 CITY GUIDE Tra sogno e realtà
DINERS TRAVEL 60 KAHRAMANA BEACH RESORT SWAN CLUB 5* Marsa Alam 61 BARCELÒ BÀVARO BEACH 5* Santo Domingo
68 VIPREMIA In vacanza con i regali VIPremia 70 I NOSTRI LUOGHI 72 CONCORSO In partenza con Carta Diners
62 IGV CLUB SANTA GIUSTA Sardegna 64 MAREVERO CLUB REEF OASIS BEACH RESORT 5* Sharm El Sheikh
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PERSONAGGIO • testo di Paolo Briscese
Ho catturato la bellezza della vita Intervista con il regista italiano tra i più acclamati, Paolo Sorrentino, che dopo Il Divo fa nuovamente coppia con Toni Servillo e tratteggia un quadro dell’Italia di oggi, ma soprattutto induce a una riflessione più profonda sullo scorrere del tempo e sulla precarietà umana
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“
Dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, ma anche giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti. Una folla di anime erranti alla disperata ricerca di un senso all’ombra di palazzi antichi, ville sterminate, al fresco delle terrazze più belle in una Roma d’estate, bellissima e indifferente. Come una diva morta…”. È La grande bellezza, l’ultimo film di Paolo Sorrentino, unico regista italiano in gara al festival del cinema di Cannes e uno dei pochi cineasti del nostro paese apprezzati anche all’estero. Per la quinta volta, rappresenta il nostro paese a Cannes. Il film tiepidamente accolto dalla stampa italiana è stato molto apprezzato dalla critica internazionale e dal grande pubblico che l’ha premiato al botteghino. Come si sente? Ormai a Cannes sono di casa
(sorride, ndr), ma l’emozione di partecipare a una rassegna internazionale così importante è sempre forte. Essere stato selezionato tra migliaia di film è già di per sé un grande riconoscimento e andare per la quinta volta di seguito a Cannes è una responsabilità e un onore allo stesso tempo. Ma la vera soddisfazione è il riscontro del pubblico… Com’è nata l’idea del film? L’idea si è sedimentata in un tempo abbastanza lungo: mi sono ispirato a racconti, aneddoti, incontri che ho collezionato sin da ragazzo durante le mie prime incursioni romane, nella speranza di intraprendere da qualche parte l’avventura cinematografica. Poi quando mi sono trasferito nella capitale, l’idea di realizzare questo film si è fatta insistente e ha preso forma quando abbiamo delineato il personaggio Jep Gambardella, protagonista del film, giornalista e scrittore dallo sguardo disincantato
e sentimentale sul presente. Che cosa ha voluto raccontare con La grande bellezza? Ho cercato non tanto di raccontare ma di vivere il clima di miseria spirituale che sta attraversando il nostro paese. La volgarità e un senso forte di decadimento dilagano nel presente, il senso di vuoto attanaglia l’esistenza di una grande capitale, non esclusivamente Roma. È un film su una tribù, sull’eterna precarietà dell’esistenza ed è una storia profondamente legata a una rinascita. Anche il suo protagonista, in fondo, ritrova le parole e il gusto della loro bellezza. Ecco perché il film vuole fotografare anche la bellezza della vita che è qualcosa di atemporale. Da dove ha tratto ispirazione per i suoi personaggi? Sono stati ispirati molto spesso dalla realtà della Roma di oggi, con le sue mille sfaccettature. Ovviamente sono stati poi ricreati nel gioco della fantasia.
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PERSONAGGIO
Ancora una volta lei torna a dirigere Toni Servillo. Il vostro è un sodalizio artistico? C’è un rapporto di stima e fiducia reciproca che va al di là dell’aspetto professionale, una bella amicizia che ci lega da diversi anni. Per questo film ho pensato a Toni dal primo istante. Lui è un attore straordinario e sempre imprevedibile nelle sue interpretazioni. La complicità che c’è tra di noi e la sua dedizione totale al lavoro, ci regalano sempre la voglia di divertirci e di avventurarci appassionatamente in nuovi progetti professionali. Spero c’è ne saranno altri molto presto… Nel cast ci sono anche Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, due attori-simbolo per la capitale… Sono due grandi attori che al di là dell’immagine pubblica, possiedono delle nascoste note dolenti e malinconiche che erano perfette per i personaggi di Romano e Ramona. Hanno interpretato i loro ruoli con 8
grande naturalezza. Sembrava come se attori e personaggi, si stessero aspettando reciprocamente da molto tempo: un appuntamento, forse, preso nella giovinezza. Che cosa pensa di questo momento difficile che sta attraversando il nostro paese? Sono fermamente convinto che dai problemi possano arrivare stimoli positivi. È importante non piangersi addosso e vedere le cose in un’altra ottica, avere uno sguardo ottimistico nei confronti della realtà che ci circonda. In fondo ci siamo ripresi dalla guerra, supereremo anche questo momento di austerità che riguarda non solo il nostro paese. Nel 2008 ha vinto il premio della giuria a Cannes con Il Divo, film che raccontava la storia del leader della democrazia cristiana Giulio Andreotti. Ha mai incontrato il Senatore? L’ho incontrato due volte nel suo
studio nel cuore di Roma, prima che cominciassi la stesura della sceneggiatura. Com’è andata? Parlò incessantemente per ore col suo tono pacato. Con il suo fare calmo e riflessivo mi ha più volte invitato a desistere dal fare il film. Ricordo ancora le sue parole “Se trascorresse qualche giorno con me, resterebbe deluso, si renderebbe conto dell vita normale che conduco”. Insomma, minimizzava il suo ruolo nella storia del nostro paese e neutralizzava le domande con dettagli che mi facevano dimenticare cosa gli avevo chiesto. È vero che si arrabbiò dopo aver visto il film? Lo definì una mascalzonata, perché a suo avviso cercava di sovvertire la realtà. Sbollentata la rabbia ironizzò com’era nel suo stile…
PERSONAGGIO
In apertura una scena de La grande bellezza, diretto da Paolo Sorrentino (a fianco, durante le riprese), protagonista Toni Servillo (a destra al centro, con Sabrina Ferilli e Giorgio Pasotti). Sotto i due durante l’ultimo Festival di Cannes, dove il film ha riscosso notevole successo. (photo: Gianni Fiorito)
Che cosa l’ha colpito del senatore? La sua semplicità nel raccontarsi, in fondo lui era un uomo complesso. Era dotato di una grande ironia e aveva sempre la battuta pronta. Che cosa pensa, invece, del nostro cinema? Il cinema italiano è vivo e in continuo fermento. Abbiamo attori e registi di grande professionalità e francamente non capisco perché ci sia una tendenza consolidata a criticarlo a priori. Lei ha lavorato anche in America. Ha mai pensato di restare negli Usa? Non ho mai avuto quest’ambizione. Ho lavorato negli Usa perché avevo il piacere di lavorare con un grande professionista del calibro di Sean Penn. Da sei anni si è trasferito Roma. Cosa la affascina di questa città? Ormai vivo da anni nella capitale ma rispetto alla sua bellezza mi sento sempre come un visitatore sopraffatto dalla meraviglia, conservo lo sguardo di un turista incantato e ammaliato dalla sua conturbante bellezza. E la sua Napoli non le manca un po’? È sempre nel mio cuore, chissà magari un giorno ci tornerò a vivere stabilmente! Ora che si sono spenti i riflettori su Cannes, cosa farà? Continuerò a dedicarmi al lavoro. In fondo vivo di questo mestiere, è la mia vita! 9
Viaggiare slow • testo di Monica Zerboni
Un tuffo nella storia
Chi di Capri ama soprattutto il fascinoso passato trova nell’hotel Villa Marina il posto giusto: qui ogni camera è arredata nello stile dei personaggi che hanno fatto la storia dell’isola. E poi tanti indirizzi per vivere appieno un long weekend caprese
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i sono molti buoni motivi per trascorrere un fine settimana a Capri e un soggiorno all’hotel Villa Marina è certamente tra i più appaganti. La villa, un ex-dimora patrizia tuttora di proprietà della stessa famiglia dagli anni ‘30, gode dell’atmosfera di una casa privata, elegante e raffinata, con il morbido tocco di qualche coccola inattesa. Per esempio quella brocca di acqua ghiacciata e menta fresca a disposizione degli ospiti nella lobby, oppure il bollettino quotidiano con le previsioni del tempo, depositato con discrezione ogni sera nelle ventuno camere dell’albergo. O ancora la piccola biblioteca di romanzi e libri fotografici disponibile in ogni stanza. Ma a Villa Marina i libri sono ovunque, disseminati con apparente nonchalance negli spazi comuni e nel rigoglioso giardino ricco di profumi mediterranei, pronti per essere letti o semplicemente sfogliati da ospiti in cerca di pigro relax. “Ho voluto trasferire a Villa Marina il comfort di uno spazio privato, il calore di un rifugio esclusivo nel quale sentirsi davvero a casa dopo una giornata trascorsa al mare o a passeggio per l’isola” afferma Francesca Guarino, impeccabile padrona di casa. La sua famiglia, originaria dell’isola, non è legata a nessuna tradizione alberghiera e di questo la signora pare farsene vanto. “La mia carriera di albergatrice non viene dall’interesse per il business, ma piuttosto dalla nostra passione - tutta caprese - per l’ospitalità. Così la rinascita di questa casa, da tempo abbandonata, è stata un atto d’amore verso le tradizioni della mia famiglia e verso la storia di Capri.”
Viaggiare slow
Con l’aiuto dell’architetto Massimo Esposito, Francesca si è lanciata nell’impresa con entusiasmo e determinazione, partecipando a tutte le scelte decorative degli interni e degli esterni. Con gusto sicuro ha deciso stoffe e arredi, materiali e colori e ha lasciato la sua personale impronta anche nel disegno del giardino, un paradiso di palme, agrumi e ulivi nel quale gruppi di amache e divani invitano alla lettura e alla meditazione davanti al panorama mozzafiato del mare. Lontano dall’opulenza ostentata dei grandi alberghi a cinque stelle, Villa Marina appare un luogo intimo e appartato che poggia la propria diversità sulla celebrazione della cultura e della storia caprese. Le ventuno camere e suite che compongono l’albergo rappresentano infatti un itinerario ideale nel passato dell’isola, essendo ciascuna dedicata a uno dei grandi perso20
naggi che ne hanno segnato la vita nei primi anni del Novecento. “Abbiamo voluto ripercorrere idealmente la storia di Capri attraverso i suoi protagonisti: sono scrittori, artisti, collezionisti e musicisti che l’hanno frequentata e l’hanno amata dal Futurismo al secondo Dopoguerra” racconta Francesca Guarino. Ogni stanza è un mondo a sé, contraddistinto da arredi, decori, citazioni, oggetti originali d’epoca che raccontano di volta in volta la Capri colta e letteraria, edonista e trasgressiva oppure avanguardista. Nella suite Malaparte una raccolta di fotografie ricorda la casa che lo scrittore si fece costruire su Punta Massello, mentre lo scrittoio ai piedi del letto a baldacchino riprende nella forma trapezoidale la pianta della celebre casa. Nella stanza Pablo Neruda le parole di una poesia che il poeta cileno dedicò a Capri sono incise
su una parete rosso corallo; nella stanza Maksim Gorkji il raffinato pavimento a riquadri bianchi e neri ricorda la passione dello scrittore per gli scacchi. Ma ci sono anche camere dedicate a personaggi fondamentali per la storia di Capri, come Edwin Cerio o Axel Munthe. Se gli ambienti di Villa Marina sono il punto di partenza per un tuffo nella storia di Capri, una passeggiata sull’isola darà l’occasione di ritrovare i luoghi abitati dai grandi artisti del passato e di provare sensazioni di ammirato stupore davanti a panorami d’ineguagliabile bellezza. Appena fuori dall’albergo, lo sguardo si posa sulle cupole e sulle torri di Villa Torricella, splendida casa in stile moresco fatta costruire dalle ricche sorelle americane Kate e Saidee Wolcott-Perry all’inizio del Novecento. Sul lato opposto dell’isola la strada, dopo aver costeggiato alberghi di lusso e giardini privati, giunge a Villa Discopoli, un tempo abitata dallo scrittore Rainer Maria Rilke e a Villa Lo Studio, dove a lungo soggiornò Pablo Neruda. Poco più avanti, a Punta Tragara, sembra sbocciata dalla roccia la
Viaggiare slow
villa progettata dal famoso architetto Le Corbusier negli anni Venti, oggi un hotel di superlusso con spettacolare vista sui Faraglioni. Appare sospesa tra cielo e mare la “Casa come me”, famosa dimora dello scrittore Curzio Malaparte. Per raggiungerla si percorre il sentiero di Pizzolungo, suggestivo tragitto in mezzo alla natura incontaminata, tra pini, lecci e rovine di epoca romana. Ma Capri è soprattutto sinonimo di relax e di shopping raffinato. Qui si possono acquistare oggetti esclusivi come i gioielli di Chantecler, le ceramiche di Seagull o le raffinate edizioni d’arte della libreria La Conchiglia. Inoltre, rinnovando una tradizione che pareva perduta, gli artigiani tornano a spalancare le porte dei loro laboratori e mostrano come nascono i loro oggetti più esclusivi, siano essi gli originali gioielli con pietre dure delle sorelle
Poi quando il sole tramonta e le strade intorno alla Piazzetta si animano di luci e di musica, bar e ristoranti diventano i protagonisti della serata. Se per l’aperitivo è d’obbligo una tappa sulla terrazza dell’Hotel Quisisana, sono i ristoranti Da Paolino e Le Grottelle gli indirizzi più gettonati per la buona cucina, mentre dalla terrazza panoramica del ristorante Villa Brunella la vista dei faraglioni illuminati dalla luna rende qualsiasi cena indimenticabile, in attesa di terminare la serata all’Anima e Core, il locale più in delle notti capresi.
In apertura un suggestivo scorcio di Capri vista da Anacapri (www.capritourism.it); nella pagina accanto l’esterno e la terrazza dove si prende la colazione di Villa Marina. In alto a destra le iconiche campanelle della maison Chantecler, in basso al ristorante Da Paolino si cena sotto gli alberi di limoni; un modello di sandalo gioiello firmato Amedeo Canfora.
INDIRIZZI Hotel Villa Marina, via Marina Grande 191 Hotel Quisisana, via Camerelle 2 Chatecler Gioielli, via Vittorio Emanuele 51 Seagull-Capri Ceramiche, via Roma 23 Grazia e Marica Vozza Gioielli Artigianali, via Fuorlovado 38 e via Le Botteghe 61 Boutique La Parisienne, piazza Umberto I, 7 Valeria Fiore, via Roma 43, via Vittorio Emanuele 42 Amedeo Canfora, via Camerelle 3 Libreria La Conchiglia via Camerelle 18
Grazia e Marica Vozza, le esclusive infradito con applicazioni di bigiotteria di Amedeo Canfora o gli impalpabili ponchos di seta pura confezionati dalla stilista Valeria Fiore la cui famiglia è proprietaria dello Scoglio delle Sirene, la spiaggia più trendy di Marina Piccola.
Ristorante Da Paolino, via Palazzo a Mare 11 Ristorante Le Grottelle via Arco Naturale 13 Ristorante Villa Brunella, via Tragara 24 Taverna Anema e Core, via Sella Orta 32/e Lo Scoglio delle Sirene, via Mulo 77
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ANDAR PER ARTE • testo di Ilaria Maggi
Babele d’arte A Venezia va in scena la Biennale d’Arte che quest’anno ha dato il meglio di sé, con valide proposte artistiche, qualche incursione del fashion system e mostre collaterali di altissimo livello
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i chiama Palazzo Enciclopedico e con queste premesse il neo direttore Massimiliano Gioni aveva già fatto chiara la sua ambizione. Quella di radunare insieme artisti di disparata provenienza, di sintetizzare l’infinita varietà e ricchezza del reale, con lo scopo di perseguire quel Palazzo Enciclopedico voluto da Marino Auriti nel 1955, ossia un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità. “L’impresa rimase incompiuta – racconta Gioni – ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accomuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti”. Del resto è il direttore più giovane che la Biennale abbia mai avuto, avvezzo alla scoperta e alla sperimentazione – da anni è direttore della Fondazione Trussardi con cui ha fatto e fa tuttora un lavoro egregio di ricerca e promozione dell’arte contemporanea –, riconosciuto a livello mondiale – è anche Director of Exhibitions del New Museum of Contemporary Art di New York – e con un’idea dell’arte a metà tra il pragmatico e il visionario (ma lui forse avrebbe preferito surreale). È lui a firmare la 55. Esposizione Universale d’Arte, che già nei numeri dimostra la sua prorompente forza: dei 158 artisti presenti, 120 sono all’esordio assoluto, 40 addirittura non più viventi, con opere che spaziano dall’inizio del secolo scorso a oggi. Una “mostraricerca” come l’ha definita il Presidente Paolo Baratta. Ma torniamo all’inizio: Palazzo Enciclopedico è il punto di partenza e di arrivo, e al centro di
ANDAR PER ARTE
tutto sta proprio un plastico dell’opera mai realizzata di Auriti; un modellino che arriva direttamente dall’American Folk Art Museum di New York e apre le Corderie dell’Arsenale. I big dell’arte contemporanea non si contano, da Cindy Sherman a Tino Sehgal, da Paul McCarthy a Steve McQueen; ci sono le fragili sculture di Pawel Althamer e l’installazione video di Bruce Nauman; ha portato sull’Isola di San Giorgio una delle sculture di Marc Quinn, Allison Lapper Pregnant, la donna disabile in dolce attesa, che anni fa fu esposta a Londra, a Trafalgar square, suscitando non poche critiche, e il dissidente cinese Ai Weiwei. Passeggiando ai Giardini della Biennale, vale una sosta il Padiglione Spagnolo, dove l’artista Lara Almarcegui ha occupato l’edificio con una monumentale installazione fatta da cumuli di detriti di vetro, cemento, mattoni trasformati in ghiaia che arrivano quasi a bloccare l’ingresso. Al Padiglione del Cile, c’è un altro grande nome dell’arte, Alfredo Jaar, con una poetica installazione che vede una vasca metallica piena d’acqua da cui ogni tre minuti emerge un 24
modellino in scala che riproduce i Giardini della Biennale con i suoi 28 padiglioni; questi restano in superficie pochi secondi per poi sprofondare nuovamente nell’acqua. Da quest’anno i più attenti scopriranno un nuovo padiglione: la Santa Sede, che per la prima volta partecipa alla Biennale con un progetto dal titolo In Principio che vede la presenza di artisti come Josef Koudelka, Lawrence Carroll e il gruppo milanese di Studio Azzurro. Se ci ha pensato Trussardi a dare una bella festa in onore del suo direttore, la sera dell’inaugurazione, il fashion system in generale non si è sottratto dall’intrufolarsi nel sistema arte. Cosi la Fondazione Prada, nella sua splendida location di Ca’ Corner della Regina, presenta la mostra When Attitudes Become Form: Bern 1969/ Venice 2013, a cura di Germano Celant in dialogo con Thomas
Demand e Rem Koolhaas, mentre Louis Vuitton per non essere da meno riserva un Espace Culturel all’interno della nuova Maison Vuitton aperta lo scorso aprile a due passi da piazza San Marco, dove è stata allestita la mostra Where Should Othello Go?. E tutto questo alla fine concorre a creare quell’Enciclopedico Palazzo, vasto quanto infinito, assurdo quanto inebriante, necessario quanto disperato. www.labiennale.org In apertura l’installazione dell’artista Lara Almarcegui per il Padiglione Spagnolo alla Biennale d’Arte 2013 (photo: Ugo Carmeni); in alto a sinistra l’opera di Cathy Wilkes, No Title, 2011 (Courtesy of the Artist and The Modern Institute/Toby Webster Ltd, Glasgow; photo: Tom Little); in basso diverse opere di Rudolf Steiner esposte ai Giardini (Courtesy of La Biennale di Venezia; photo: Francesco Galli). Nella pagina accanto da sinistra l’opera di Maurizio Cattelan in mostra per Unattained Landscape; particolare dell’installazione di Albert Oehlen, Senza titolo, 2009, esposta in Arsenale (Courtesy of la Biennale di Venezia; photo: Francesco Galli).
ANDAR PER ARTE
Succede in città Mentre ai Giardini e all’Arsenale impazza la Biennale, una trentina di eventi collaterali si diramano per le calli e i palazzi storici veneziani. Segnaliamo: Ai Weiwei – Disposition Significativa mostra personale dell’artista, che presenta Straight, il primo progetto sviluppato utilizzando lunghe barre di armatura recuperate nelle scuole crollate durante il terremoto di Sichuan del 2008. La seconda opera, intitolata S.A.C.R.E.D., è una nuova installazione site specific presso la Chiesa di San’Antonin. Zuecca Project Space / Complesso delle Zitelle, Giudecca 32 (Fondamenta delle Zitelle) Chiesa di Sant’Antonin, Castello (Salizada Sant’Antonin) Fino al 15 settembre Aldo Mondino – Ottomané Riflettori puntati sul multiforme lavoro di Aldo Mondino nella suggestiva antica farmacia sede della Berengo Collection. Sede Berengo Collection, San Marco 412/413 Fino al 30 luglio Attenzione alla puttana santa: Edvard Munch, Lene Berg e il dilemma dell’emancipazione 28 opere inedite di Edvard Munch - disegni, schizzi e dipinti – a confronto con i lavori della regista e video artista Lene Berg. Una riflessione sull’emancipazione femminile e sociale a partire dall’occhio di Munch che nei primi anni del XX secolo registra il rapido
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mutare dei costumi sessuali. Galleria di Piazza San Marco, San Marco 71/c Fino al 22 settembre Unattained Landscape – Paesaggio Incompiuto Realizzata in collaborazione con la Japan Foundation, la mostra esplora arti visive, design, manga, letteratura, performance, sound art, cinema, chiamando a raccolta 13 artisti internazionali, da Tacita Dean a Maurizio Cattelan, da Simon Fujiwara a Marina Abramovic. Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826 Fino al 20 ottobre Manet. Ritorno a Venezia Un’ottantina circa tra dipinti, disegni e incisioni, con la collaborazione speciale del Musée D’Orsay di Parigi. Palazzo Ducale, San Marco 1 Fino al 18 agosto Prima Materia Un dialogo tra importanti movimenti storici - come il Mono-Ha e l’Arte Povera – e monografici, con i lavori di Llyn Foulkes, Mark Grotjahn e Marlene Dumas. La mostra include anche una selezione di importanti installazioni di artisti come Diana Thater e Ryan Trecartin & Lizzie Fitch, reimmaginate per gli spazi di Punta della Dogana, oltre a nuove opere commissionate appositamente per la sede espositiva, realizzate da Loris Gréaud, Philippe Parreno, Theaster Gates. Punta della Dogana, Dorsoduro 2 Fino al 31 dicembre 2014
In città
La mini macchina fotografica Memoto ha una fotocamera integrata in grado di scattare un’immagine ogni 30 secondi in maniera automatica. Da agganciare a qualsiasi indumento o da appendere al collo, per ricordare ogni momento della vacanza in città. www.memoto.com
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In “missione”
I binocoli Silver di Leica sono quello che ci vuole per vedere tutto anche in condizioni di visibilità difficili. Precisione tecnica, forma ergonomica e messa a fuoco velocissima. www.leica-camera.com (7)
Sembra un coltellino svizzero, in realtà è un set per ricariche e prese Usb, da tenere sempre in tasca per evitare di rimanere senza batteria nel bel mezzo della natura. Si chiama Usb Utility Charge Tool ed è firmato da Fredflare. www.fredflare.com (8) i’M Watch è l’orologio perfetto per chi deve visualizzare in qualunque momento testi, email ed effettuare chiamate. Un gioiello del made in Italy con un design innovativo. www.imsmart.com (9)
MobileCinema i20 è il proiettore per iPhone privo di cavi, con il quale puoi proiettare mappe, foto, giochi su qualsiasi parete. E con la batteria interna puoi anche ricaricare il tuo cellulare. www.aiptek.com (6)
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STYLE&HI-TECH • a cura di Chiara Durante
Tecnologia on the road A ogni viaggio il suo accessorio hi-tech In spiaggia
Hi-Sun di Hi-Fun è un telo da mare, uno zaino e uno speaker che permette di sdraiarsi, asciugarsi e ascoltare musica grazie agli speaker integrati nel cuscino gonfiabile e alla batteria al litio ricaricabile tramite porta USB. www.hi-fun.com (1)
In montagna
La Rollei Actiocam 100 è una mini videocamera che riprende qualsiasi acrobazia o percorso compiuto con la bicicletta: basta posizionarla sul manubrio o sull’elmetto e ottenere video di ottima qualità senza l’uso delle mani. www.rollei-actioncam.com
Per leggere un buon libro sotto l’ombrellone c’è Amazon Kindle Fire, il lettore e-book dotato di un browser web interno e di un negozio di applicazioni. Disponibile anche nella versione HD. www.amazon.it (2)
FuelBand di Nike è un braccialetto contapassi in gomma dal design innovativo. Ha un solo pulsante per scorrere le varie categorie e una linea che cambia colore da rosso a verde gradualmente all’avvicinarsi del nostro obiettivo. www.nike.com (4)
La puoi tenere dove vuoi la cassa bluetooth JAMBOX. Stile, qualità del suono e potenza per ascoltare la musica dove e quando vuoi. www.jawbone.com (3)
Ralph Lauren RLX Solar Panel Backpack è lo zaino griffato in grado di ricaricare un telefono via USB in sole due ore. Leggero, impermeabile e comodo da portare in spalla, disponibile nei colori nero e arancio. www.ralphlauren.co.uk
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STYLE&HI-TECH
App sotto all ombrellone La tecnologia che non va mai in ferie
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scoccata l’ora delle ferie e con lei la voglia di staccare la spina… ma senza esagerare! Per rimanere in contatto con il mondo e al passo con la tecnologia comodamente sdraiati sulla sabbia o su un prato, ecco che arrivano in nostro soccorso le App! Basta possedere uno smarthphone, un iPhone o un tablet per rimanere sempre aggiornati, ricevere consigli, divertirsi, orientarsi e cogliere al volo l’occasione giusta.
convertitore di cambio, cercare un numero di emergenza, tenere d’occhio il proprio volo oppure divertirsi con tanti giochi da viaggio. Pronti a immortalare i momenti più belli? Non preoccupatevi se la foto è in movimento, se una nuvola copre il cielo limpido o se l’abbronzatura
non è ancora dorata, perché con Handy Photo il fotoritocco diventa un gioco. Modalità touch, opzioni semplici, possibilità di rimuovere elementi e imperfezioni, modificare colori e contrasti e riordinare gli elementi del vostro scatto: tutto in una sola app.
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STYLE&HI-TECH
I viaggi all’estero non sono più un problema con Convert Pad, il più potente convertitore di unità e di valuta con tanto di calcolatrice interna. I pregi di questa app sono l’interfaccia semplificato, la velocità di conversione e soprattutto la molteplicità di lingue che supporta. Da scaricare anche la app di Google, Goggles, che fornisce informazioni a raffica appena si punta la fotocamera del cellulare su un monumento, un codice a barre, un prodotto o un’immagine. Traduzioni in 12 lingue con iStone: più di 300 frasi di uso comune a portata di mano e divise per categorie e la possibilità di crearne di nuove appena imparate. Ecco una valida alternativa a cruciverba, rebus e racchettoni. É QuizCross, il gioco più scaricato
del momento, creato dagli ideatori del fortunatissimo Ruzzle. Un vero e proprio quiz a risposte multiple ma per vincere bisogna fare tris! Come? Per conquistare una casella bisogna rispondere ad almeno una domanda su tre e se non si risponde in maniera corretta a tutte le domande allora c’è sempre la possibilità che il nostro avversario ci sfili via il quadrato!
Per i food lovers invece, LocalEats è una guida ai migliori ristoranti che ti offre anche la possibilità di prenotare un taxi per l’andata e per il ritorno. Oppure per chi preferisce una cena fatta in casa c’è On The Table, un contenitore di ricette gourmet.
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QuizCross
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D•NEWS Travel Special a cura di Mirta Oregna
The Gritti Palace A Luxury Collection Hotel A Venezia grand opening per il leggendario indirizzo d’iconica eleganza
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uindici mesi di accurati lavori e un budget di oltre 35 milioni di euro hanno reso possibile lo scorso 7 maggio la grande riapertura del The Gritti Palace (gruppo Starwood Hotels, un tempo CIGA), a due passi da San Marco e dal Teatro della Fenice; leggendario indirizzo veneziano, il cui edificio risale al XV secolo, dal 1948 è albergo di lusso frequentato da viaggiatori amanti del bello, influencer e celebrities, la cui lista, per citarne uno tra i tanti, parte dallo scrittore Ernest Hemingway - che qui amava scrivere i suoi romanzi - passando per la serie di personaggi fotografati in bianco e nero che oggi decorano parte della splendente hall. Quindici mesi in cui una delle perle della Luxury Collection è potuta tornare ai fasti originari, quelli del Doge Andrea Gritti, ma con i comfort del XXI secolo - come ha commentato Paul James, global brand leader Luxury Collection - fasti che hanno incantato generazioni di turisti, innamorati della terrazza sul Canal Grande, che richiama
i ponti degli yacht anni ‘30 e con vista ineguagliabile sulla Chiesa di Santa Maria della Salute e sulla Punta della Dogana di Arnault, dove anche un semplice Fritto con il pescato del mercato e insalata degli orti veneziani, quello firmato dal ristorante Club del Doge, diventa sublime mentre si osserva il traffico sull’acqua di gondole e vaporetti. Così come un aperitivo al Bar Longhi, dall’indimenticabile parete a specchio, fa pronunciare la magica frase “Valeva il viaggio!”. Grazie al restauro (che ha beneficiato dell’incontro di maestranze artigianali e del designer Chuck Chewning) il Gritti Palace oggi offre 61 stanze e 21 suite, tutte ispirate al patrimonio artistico veneziano, tra cui spicca la sontuosa Suite Redentore su due piani, con terrazza e mini-pool privata; torna a vivere anche la pioniera Scuola di Cucina, la Gritti Epicurean School, oggi più che mai fiore all’occhiello della sua impeccabile ospitalità. Palazzo Gritti apre le porte anche della
nuova Spa firmata Acqua di Parma, brand del lusso e simbolo del più raffinato italian style. Uno spazio esclusivo, arredato con materiali e pezzi di pregio (mosaici oro di Orsoni, vetri di Murano, pavimenti in battuto veneziano e legni wengé) la cui eleganza contemporanea, a tratti quasi zen, attinge all’antica artigianalità italiana.
Esclusiva offerta riservata ai Soci Diners (valido fino al 31 dicembre 2013) 10% di sconto sui trattamenti della nuova BLU MEDITERRANEO SPA e in omaggio le amenity di Acqua di Parma. Al momento della prenotazione citare come riferimento Diners Club magazine. L’offerta è soggetta a disponibilità limitata.
The Gritti Palace – A Luxury Collection Hotel Campo Santa Maria del Giglio, 2467 Venezia grittipalace@luxurycollection.com www.thegrittipalace.com
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CUCINA D’AUTORE • testo di Ilaria Maggi
Ernst Knam A Milano ha la sua “fabbrica del cioccolato” e lui ne è il re: incontro con uno degli spiriti più creativi della cucina internazionale, in grado di creare vere e proprie opere d’arte, al cioccolato ma non solo
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n via Anfossi a Milano l’aria è più dolce. Arriva dal suo laboratorio-boutique che sprigiona aromi al cacao, dolci e inebrianti. Lui è Ernst Knam, tedesco d’origine ma milanese a tutti gli effetti, arrivato in città negli anni ’80, termina l’esperienza nei ristoranti stellati con quello che rimarrà il suo Maestro, Gualtiero Marchesi, per poi decidere di mettersi in proprio. Da lì una carriera sfavillante, la fama di essere uno dei migliori pasticceri in Italia e al mondo, svariati titoli e premi vinti e l’appellativo guadagnato (che è anche titolo del docu-reality in onda su RealTime) di “re del cioccolato”. È orgoglioso di questo “titolo”? Certo che sono orgoglioso! Come si arriva a questo risultato? Si arriva grazie a tanto sacrificio, anni di duro lavoro e anche con un po’ di fortuna. Nel corso della sua carriera, ha dovuto sfatare qualche mito e qualche pregiudizio sul cioccolato e in generale sul dolce? Recentemente ho sfatato il mito del cioccolato visto esclusivamente come dolce, proponendo il libro Oltre-Cioccolato salato, utilizzando il prodotto in cucina: un ritorno alle origini. Dalla Germania a Milano, le origini si rispecchiano nelle sue creazioni? Certamente i profumi e i sapori della mia infanzia hanno influenzato alcune creazioni, mai abbandonare le origini, soprattutto se sono tedesche!
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Questo amore per il cioccolato come se lo spiega? Risale a quando era bambino? Penso che valga per me come per milioni di persone, solo che nel mio caso scorre anche dentro le vene. Un buon dolce può risollevare una cena cosi cosi, ha detto, secondo Lei perché si ordina un dolce e cosa farebbe per stupire il suo ospite? In effetti è così, il dolce è l’ultimo piatto che normalmente viene servito e che si sceglie, pertanto l’ultimo ricordo che il nostro palato percepisce. Per stupire un ospite cerco di proporre un dessert adeguato al pranzo o alla cena che ha appena finito, una ricetta equilibrata nei sapori e servito con un sorriso. Il suo peccato di gola invece qual’è? Sono un peccatore instancabile. La richiesta più strana che le è stata fatta per una creazione? Ogni richiesta personalizzata è particolare e strana, ma come dico sempre più sono strane più mi piacciono!
È in viaggio per il Giappone, se per lavoro, quanto è importante aggiornarsi, conoscere e confrontarsi con altre culture ma anche con altri chef? È fondamentale confrontarsi con colleghi e con culture diverse, perché si impara sempre qualcosa di nuovo e si trovano stimoli per nuove creazioni. Ha partecipato a Taste of Milano in collaborazione con Algida, cosa avete creato insieme? La collaborazione con Algida è una conferma di quello che è accaduto a Roma l’anno scorso, abbiamo utilizzato i loro gelati d’impulso, presentandoli come dessert al piatto; il concetto principale è stato semplice: lavoro, pochi ingredienti e tanta fantasia. I prodotti che sono piaciuti maggiormente? Cornetto Classico con insalata di fragole e pepe di Sarawak e My Magnum Nippon, con wasabi, cioccolato bianco pistacchi di Bronte salati e cialda rossa di cioccolato bianco.
Uno dei suoi ultimi libri s’intitola Oltre e racchiude tante ricette dove il cioccolato appare nella sua “veste” salata, qual è la sua ricetta preferita? È forse l’opera che più mi rappresenta, poter mostrare i molteplici utilizzi del cioccolato in cucina... è stato molto divertente. La ricetta che mi è rimasta nel cuore è il Tuorlo farcito con siringa al cioccolato, olive taggiasche e meringa ai capperi, di grande impatto nella preparazione, un fantastico viaggio nel mondo dei sensi.
Pasticceria Ernst Knam Via A.Anfossi, 10 Milano Tel. 02.55194448 www.eknam.com
In apertura il re del cioccolato Ernst Knam nella sua pasticceria a Milano. Sotto un ritratto di Ernst Knam con una delle sue creazioni, la mousse ai tre cioccolati. (photo: Francesco Mion)
Lo scorso anno ha festeggiato i 20 anni di attività, come si vede nei prossimi 10? Mi auguro di ritrovarmi con la stessa energia e la stessa voglia di creare che ho tutte le mattine. La scelta di mettersi in proprio e di restare in Italia è stata una scelta forte, che legame ha con questo paese? Molto forte, a Milano ho trovato casa e bottega, famiglia, gli affetti e la stima di molte persone. Questo è quello di cui necessito anche se, quando posso, ritorno in Germania per trovare mia mamma e mia sorella. 37
RICETTA D’AUTORE Tuorlo Farcito con siringa al cioccolato e olive taggiasche, meringa ai capperi Ingredienti: 4 tuorli freschi 30 g di cioccolato fondente Grenada 60% 60 ml di panna fresca 20 ml latte fresco 10 ml di olivo extravergine Particella 34 5 g di olive taggiasche brunoise sale di Maldon pepe di Sarawak Ne bianco Ne Nero 2 siringhe 100 g di succo di crauti bianco 20 g di aceto bianco 20 g di albumina 15 g di zucchero 10 g di capperi in polvere 10 g di zucchero a velo germogli Scarlet Procedimento: Far bollire il latte e la panna. Togliere dal fuoco, unire il cioccolato e tirare una salsa. Incorporare olio d’oliva e pepe. Con il composto così ottenuto, riempire una siringa. Con la seconda vuota bucare la pellicola che protegge il tuorlo dell’uovo, facendo estrema attenzione a non lacerarla e aspirare il contenuto lasciando vuota la “sacca” di pelle. Riempire quindi il vuoto con la salsa di cioccolato, salare, pepare e mettere da parte. Per la meringa: mescolare il succo di crauti con aceto, albumina e zucchero. Montare il tutto unendo lo zucchero a velo con polvere di capperi. Spalmare su carta da forno e essicare a 60°C per una notte. Una volta freddo, spezzettare grossolanamente Presentazione: Appoggiare delicatamente il tuorlo su un cucchiaio, accompagnare le olive taggiasche e affiancare la meringa di capperi, decorare con i germogli e servire. (photo: Giovanni Panarotto)
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DESTINAZIONE • a cura di
Hurtigruten, il Postale dei Fiordi Norvegesi Rotta verso i mari del Nord, alla scoperta di panorami mozzafiato, antichi villaggi e atmosfere sospese nel tempo 46
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lla fine del 1800 il governo norvegese incaricò l’ammiraglio Richard With di realizzare mappe dettagliate delle coste norvegesi a nord di Trondheim, caratterizzate da migliaia di scogli, isole, fiordi e stretti canali. Lo scopo era di individuare una rotta marittima sicura che collegasse il sud e il nord del paese e permettesse così di sviluppare il commercio del pesce, allora come oggi una delle principali risorse per l’economia locale. Ultimato il lavoro di mappatura, l’ammiraglio salpò il 2 luglio 1893 a bordo della MS Vesterålen per navigare da Trondheim a Hammerfest seguendo la “hurtig-ruten”, la “rotta veloce” da lui tracciata, grazie alla quale arrivò a destinazione in sole 67 ore. Da allora venne istituito il servizio di linea, poi ampliato per includere anche Bergen, nella regione dei fiordi a sud e Kirkenes, nell’estremo nord al confine con la Russia. Il servizio di trasporto di persone e merci viene operato tutto l’anno grazie alla Corrente del Golfo che impedisce la formazione di ghiaccio lungo la costa atlantica della Norvegia. L’evoluzione continua da oltre cent’anni e oggi Hurtigruten è una delle compagnie marittime più importanti al mondo, opera con undici navi lungo la costa norvegese; propone inoltre affascinanti crociere esplorative alla scoperta delle isole Svalbard, Groenlandia e Antartide.
DESTINAZIONE
Il Postale dei Fiordi Oggi le undici navi della flotta Hurtigruten tutti i giorni dell’anno solcano le acque atlantiche della Norvegia collegando Bergen, tra i fiordi della costa meridionale e Kirkenes, nell’estremo nord al confine con la Russia. 34 porti in una settimana: la spettacolare regione dei fiordi, importanti città come Trondheim e Tromsø, piccoli villaggi costieri, le pittoresche isole Lofoten con ripide montagne che si tuffano nell’oceano, il massiccio di Capo Nord, punto più settentrionale del continente europeo e tappa mitica per i viaggiatori di ogni epoca. E poi la linea del Circolo Polare Artico, superata la quale si entra nell’area caratterizzata da straordinari fenomeni come il sole di mezzanotte in estate e l’aurora boreale nei mesi invernali. Alcuni ritengono che se non fosse per la Corrente del Golfo e per l’Hurtigruten la costa norvegese non sarebbe abitata; questo è probabilmente vero. Infatti, da oltre 100 anni, il Battello Postale rappresenta per la Norvegia il principale mezzo di trasporto di persone e merci,
costituendo un vero e proprio asse portante dell’economia nazionale. Durante la navigazione non è difficile incontrare coppie di sposi dirette al matrimonio, famiglie che viaggiano tra i porti della costa, ma anche assistere al trasporto di latte e generi alimentari nelle località più remote. Lungo la rotta si alternano aspetti dell’architettura tradizionale in legno, opere della moderna ingegneria e testimonianze di una storia millenaria: nel corso dei secoli vichinghi, pescatori, mercanti, costruttori di navi e addetti alle trivellazioni petrolifere hanno lasciato ciascuno le proprie indelebili tracce. I villaggi di pescatori, le fattorie e le piccole comunità costiere mantengono ancora intatte le proprie caratteristiche originarie; altri centri hanno invece conosciuto un notevole sviluppo fino a diventare importanti città commerciali. In alcuni porti il tempo di sosta è limitato, in altri la sosta è più lunga, con tempo a disposizione per una visita individuale o per partecipare alle escursioni a terra organizzate dallo staff di bordo.
In apertura il Postale dei Fiordi nello stretto Raftsudet, uno dei tratti più spettacolari della rotta. In basso a sinistra la banchina e gli edifici portuali in legno a Tromsø, Norvegia del nord. Nella pagina accanto in basso l’aurora boreale lungo le coste settentrionali; a fianco il Postale dei Fiordi in navigazione alla luce del sole di mezzanotte
IN VIAGGIO CON KEL 12 Crociera da Bergen a Kirkenes 7 giorni Questo viaggio propone un’immersione nella Norvegia più autentica con la navigazione lungo la storica Hurtigruten, la “rotta veloce” percorsa quotidianamente dal Postale dei Fiordi che collega Bergen, nella regione dei fiordi, a Kirkenes, nell’estremo nord al confine con la Russia. Superofferta estate 2013 Partenze in date selezionate da luglio a settembre Quote di partecipazione a persona, voli esclusi trattamento di pensione completa a bordo, incluse tasse portuali 17 luglio/25 agosto 2013 a partire da 1.385 € a persona 26 agosto/14 settembre 2013 a partire da 1.325 € a persona Tariffa aerea a/r con voli di linea da Milano e Roma a partire da 450 € a persona + tasse aeroportuali/supplementi carburante a partire da 180 € a persona Calendario delle partenze luglio: 17, 26, 28 agosto: 6, 8, 10, 11, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 25, 28, 30 settembre: 1, 2, 3, 5, 6, 10, 11, 12, 13 Contatti per info e prenotazioni Kel 12 Tour Operator Agente Ufficiale Hurtigruten per l’Italia Via Santa Maria Valle, 7 20123 Milano Tel. 02 281811 www.kel12.com info@kel12.com
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DESTINAZIONE
La luce norvegese, il sogno di ogni fotografo In primavera e in estate, oltre la linea del Circolo Polare, la luminosa notte artica esprime tutto il proprio splendore con lo spettacolo del sole di mezzanotte. I villaggi della costa, le isole e i rilievi montuosi vengono avvolti dal caldo abbraccio di una luce infuocata. Il cielo è terso, l’aria si fa più cristallina e le prospettive diventano infinite; le giornate sembrano non avere mai termine ed è quanto mai difficile separarsi, anche solo per poche ore, da questo affascinante scenario naturale. La magia dell’aurora boreale e l’atmosfera cangiante dell’inverno rendono la navigazione ancor più suggestiva. Le comunità costiere brulicano di vita, le luci del nord sembrano rincorrersi nel buio della notte artica, mentre i fari indicano la rotta fra le mille isole disseminate lungo la costa. Le tavole imbandite e i profumi del ristorante di bordo trasmettono calore e ospitalità. Proprio in questa stagione la
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navigazione costiera è in grado di offrire sensazioni indimenticabili, insieme a una tranquillità e un silenzio veramente irreali. Tutto questo accade di fronte ai vostri occhi, comodamente seduti sui ponti o negli accoglienti saloni panoramici della nave. Il fenomeno delle luci nordiche, altrimenti noto come “aurora boreale”, si verifica quando le particelle elettriche prodotte dal sole incontrano la parte superiore dell’atmosfera terrestre, generando scie di gas fosforescente che illuminano il cielo cambiando forma, intensità e colore: verde, blu, viola e rosso. A causa della geometria del campo magnetico terrestre, le aurore boreali si verificano solo nelle zone oltre il Circolo Polare Artico e sono visibili tra settembre e metà aprile, di notte e con cielo sereno. Le aurore boreali si verificano anche in estate, ma non possono essere osservate per via dell’assenza di oscurità.
Kel 12: chi siamo Kel 12 è un Tour Operator che si rivolge a viaggiatori attenti e curiosi, proponendo destinazioni esclusive, in tutto il mondo, scelte in tanti anni di esperienze e di ricognizioni, selezionando i migliori e più affidabili corrispondenti locali, con grande attenzione alla qualità dei servizi e alla soddisfazione del viaggiatore. Con sede unica negli uffici di Milano, Kel 12 si avvale oggi di un team di esperti, che programma e pianifica viaggi di gruppo e realizza soluzioni su misura. Lo stile Kel 12 si è consolidato in più di 30 anni d’esperienza. Da sempre l’obiettivo è percorrere luoghi da scoprire, incontrare genti per conoscerne la storia, l’arte, la religione, facendolo con notevole preparazione, con ottima conoscenza dei luoghi e delle culture locali, con accompagnatori di alto livello, con grande passione e rispetto.
• a cura di Chiara Durante
Social Pioggia di stelle
Abiti da sogno sul red carpet del 66esimo Festival di Cannes, che ha visto sfilare la crème de la crème delle star italiane e internazionali, da Uma Thurman (1) a Paolo Sorrentino (2, con la moglie). Al centro le première dei film in gara, ma tutto intorno un fiorire di eventi e feste esclusive a partire dall’annuale Gala Dinner dell’amFAR, Cinema Against AIDS, seguito dal sontuoso after party a cui hanno partecipato ospiti del calibro di Audrey Tatou, Sharon Stone (4, in Roberto Cavalli), Olivia Palermo e Adrien Brody. Non da meno l’evento organizzato da Calvin Klein Collection ed Euphoria presso l’Écrin, dove sono accorsi ospiti vip tra i quali Nicole Kidman (3, in Calvin Klein Collection), Carey Mulligan e Naomie Harris. Grande affluenza al dinner party di Roberto Cavalli a bordo dello yatch di famiglia RC. Cena made in Italy, musica mixata dalla famosa DJ parigina Cecile Togni e celebreties come Uma Thurman, Irina Shayk, Alessandra Ambrosio e Kylie Minogue. Tra gli altri eventi che hanno animato il Festival del Cinema non potevano mancare la festa organizzata da De Grisogono, l’opening dell’Armani Café, la cena di Vanity Fair al Tetou Restaurant e il MoMA party in the Garden.
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Notti a regola d’arte
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A Venezia Biennale vuol dire arte e architettura ma anche party, eventi, cocktail e glamour! Per l’occasione è sbarcata in laguna la festa esclusiva della Fondazione Nicola Trussardi, che ha accolto nella Tesa 113, all’interno dell’Arsenale, tanti volti noti tra cui Jessica Chastain, Victoria Cabello, Tomaso Trussardi, la cantante Loretta Grace e Michelle Hunziker (in foto da sinistra a destra, 6) e lo stilista Giambattista Valli. Swatch ha spento le sue 30 candeline nelle sale della Compagnia della Vela, durante lo Swatch Face Party, un maxi evento accompagnato dalla musica di Mika, special guest della serata. Tra gli ospiti vip, Eva Riccobono (5) e Cristina Parodi con Giorgio Gori.
Lo sport è… trés chic L’evento targato Tag Heuer, il celebre brand svizzero di orologi, ha animato il Gran Premio di Monaco con un cocktail party a bordo di uno yacht ancorato a Port Hercules. L’occasione? La celebrazione della partnership con Automobile Club de Monaco alla presenza dei due ambasciatori della maison, gli hollywoodiani Cameron Diaz e Leonardo Di Caprio (insieme in foto) e del Principe Alberto di Monaco. Tra gli altri ospiti: Jenson Button, Sergio Perez e Romain Grosjean.
Taste of party
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Un’inaugurazione golosa per il Taste of Milano che ha ospitato negli spazi del Superstudiopiù un evento esclusivo organizzato da Brand Events Italy in collaborazione con Electrolux. 14 chef protagonisti (in foto) e tanti menù da scoprire grazie a showcooking e degustazioni accompagnate dal DJ set di Radio Monte Carlo. Dal re del cioccolato Ernst Knam al cuoco-scienziato Marco Bianchi, X alla Chef Academy di Electrolux. Una serata davvero fino gourmet.
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D•NEWS VIPremia
In Vacanza con i regali VIPremia Tutto quello che non può mancare in valigia
Macchina Fotografica Reflex È ora di preparare le valigie e godersi le meritate vacanze estive. L’accessorio che non può mai mancare? La macchina fotografica Nikon D3100 (70.950 punti + 209 euro oppure 103.950 punti), pronta a immortalare i momenti più piacevoli del vostro relax. Il nuovo sistema di elaborazione delle immagini e il DMovie per girare filmati eccellenti sono perfetti per viaggi indimenticabili. (cod. 60128)
Starhotels Perché non godersi una notte in un hotel da sogno? Diners Club propone un pernottamento in camera doppia per due persone presso gli Starhotels in Italia, con incluso American buffet Breakfast e Late check out alle ore 16 su richiesta all’arrivo. Non solo! Un figlio sotto i 16 anni di età sarà ospite gratuito dell’albergo se in camera dei genitori, con tanto di colazione inclusa.
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cod. 60210: 50.000 punti Hotel: Trieste-Savoia Excelsior Palace; Venezia-Splendid Venice; Milano-Rosa Grand cod. 60208: 30.000 punti Hotel: Milano-Anderson e E.c.h.o.; Firenze-Michelangelo; Roma-Metropole cod. 60206: 25.000 punti Hotel: Bergamo-Cristallo Palace; Bologna-Excelsior; Firenze- Tuscany, Michelangelo e Vespucci; Genova-President; Milano-Business Palace, Tourist, Ritz; Napoli-Terminus; ParmaDu Parc; Saronno-Grand Milan; Torino-Majestic
Porta iPad Ha un organizer interno e la chiusura con zip il porta iPad della linea Century di Ag Spalding & Bros (11.450 punti + 35 euro oppure 17.000 punti). In pelle, disponibile nel colore nero, custodisce il proprio gioiello tecnologico proteggendolo in modo impeccabile. (cod. 60150)
Valigia Samsonite È pensata per chi ama viaggiare comodo la valigia Samsonite della linea Cubelite (25.600 punti + 89 euro oppure 39.700 punti): rigida, con due ruote e chiusura a combinazione TSA necessaria per i viaggi da e per gli USA. Eleganza e funzionalità si sposano in un bagaglio dal design impeccabile. (cod. 60158)
Punti Cartafreccia Trenitalia Per il prossimo viaggio parti con Trenitalia. E se sei iscritto al programma CartaFRECCIA, puoi richiedere 230 punti CartaFRECCIA (5.000 punti VIP – cod. 50678) oppure 480 punti CartaFRECCIA (10.000 punti VIP – cod. 50680). Maggiori informazioni e regolamento completo sono disponibili sul sito www.trenitalia.com
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D•NEWS Concorso
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COME PARTECIPARE: Ogni transazione di importo pari o superiore a 10 euro equivale a un diritto di partecipazione. Validità concorso: dal 1 luglio al 30 settembre 2013. Regolamento completo su www.dinersclub.it