N.5 / 2013 (Ott - Nov)

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Anno I I I - Numero 5 Bimestrale – Ottobre/Novembre 2013 Direttore responsabile Edoardo Cela. ecela@publibrands.it Caporedattore Ilaria Maggi. imaggi@publibrands.it Art Director Marco Ferrari. marco@thatsall.it Editorial Assistant Chiara Durante. redazione@publibrands.it Hanno collaborato Rossella Crippa, Mirta Oregna, Rosanna Patruno (Diners Club Italia), Carla Pellegrino (Diners Club Italia), Tommaso Piazza, Antonio Veronesi, Pietro Bonura (Grafica) Pubblicità

EMOTIONAL ADVERTISING SRL via Melzi d’Eril 29 - 20154 Milano - Italia tel. +39 0276318838 - fax +39 0233601695 info@emotionaladv.com www.emotionaladv.com

SOMMARIO Ottobre/Novembre 2013 6 PERSONAGGIO Coraggio e innovazione: la lezione di Oscar Farinetti 10 NEWSLINK STILE&MOTORI 13 C’è del nuovo in città 18 La rivoluzione in città è cominciata 22 LIFESTYLE Paesaggi lariani

Progetto grafico & Impaginazione

27 STYLE GUIDE Va’ dove ti porta il liquore o il distillato

www.thatsall.it

30 CUCINA D’AUTORE Luigi Taglienti

Edito da Publibrands Italia srl Via Milazzo 6, 20121 Milano Tel. +39 02 36636738 - Fax +39 02 4983358 redazione@publibrands.it dinersmagazine@publibrands.it www.publibrands.com

Rivista ufficiale di Diners Club Italia Via Moscova 3, 20121 Milano Tel +39 02 321621 - Fax +39 06 3212697 www.dinersclub.it

Stampa Musumeci S.p.A. Loc. Amerique 97 - 11020 Quart (AO) Diners Club è registrato presso il Tribunale di Milano Autorizzazione n° 457 del 14/09/2011

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34 WINE Etna DOC. Con il fuoco nelle viti 38 DESTINAZIONE Tikal TRAVEL SPECIAL 44 GROTTA GIUSTI Resort Golf & Spa 46 PARK HOTEL IMPERIAL Centro Tao – Natural Medical Spa

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SOMMARIO • Ottobre/Novembre 2013

48 HEALTH I benefici di una corretta masticazione 50 MEMO 56 SOCIAL

38 In copertina la hall del CastaDiva Resort & Spa.

DINERS TRAVEL 61 JACARANDA BEACH SWAN ENJOY **** Kenya 62 CLUB VACANZE RELAIS DES ALPES Madonna di Campiglio 63 GRAND OASIS TULUM Mexico 64 GRAND BAHÍA PRÍNCIPE EL PORTILLO Rep. Dominicana 65 IGV DONGWE CLUB Zanzibar

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D•NEWS 66 GERMANIA EXPERIENCE In Partenza con Carta Diners 68 I NOSTRI LUOGHI 70 LO SAPEVI CHE Ai fornelli con Cucina In

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72 VIPREMIA


STILE&MOTORI

QUATTRORUOTE URBANE • Come sarà la mobilità urbana nel prossimo autunno? Nuovi modelli e nuovi servizi, da tenere d’occhio!


STILE&MOTORI • testo di Antonio Veronesi

C’è del nuovo in città • Cinque modelli - più uno - che segneranno il passo, o meglio la strada, nelle grandi e piccole città per quest’autunno

Eccole qua, allineate e pronte: sono le auto di cui si parlerà nel 2014. Grandi e piccole, parche o voraci, sono queste le auto che segneranno i prossimi mesi. Non è possibile prevederne il successo. Qualcuna l’avrà, qualcuna meno. Ma certamente lasceranno il segno.

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Range Rover 2014 Fresca di vernissage, totalmente ridisegnata dal telaio in su, è appena stata presentata la nuova Range Rover. Tanto per cominciare, è stata costruita interamente in alluminio, come la mitica Land Rover. Leggera, per definizione inossidabile, la carrozzeria della nuova Range Rover pesa quasi il 40 per cento in meno della precedente, invertendo così la tendenza al SUV sempre più pesante. Le caratteristiche di fuoristrada sono state spinte all’estremo, con una capacità di guado portata a poco meno di un metro. Eppure i consumi sono sensibilmente ridotti, con la possibilità di montare un motore ibrido. Insomma, la Range Rover ha inventato il genere negli anni 70. Ora, 40 anni dopo, lo ha reinventato. www.landrover.com

La Regina

BMW i3 Sono in molti a giocherellare con le auto elettriche. Pochi lo hanno fatto seriamente: l’americana Tesla ha un seguito di appassionati, la Twizi della Renault (vedi pagina successiva) si comincia a vedere in tutte le grandi città. Ma la vera rivoluzione sarà targata BMW, che ha investito tutto sull’elettrico. Un investimento assoluto, e senza ritorno. Nuova rete distributiva, nuovo design, nuovi materiali, nuovi colori: la serie i della BMW è un’immensa e coraggiosa scommessa. E l’accoglienza da parte della critica sembra dare ragione alla casa bavarese. La i3, versione più utilitaria della supersportiva i8, ha prestazioni invidiabili. E offre un sistema di guida che è almeno dieci anni avanti rispetto a tutti i concorrenti: integrata con le app iPhone e Android, sa trovare la strada di casa, il più vicino distributore di elettricità, è un’estensione naturale del vostro smartphone o tablet. Come voi, è sempre connessa. E scommettiamo che sarà l’argomento di conversazione in più di una cena. www.bmw.it

Il genio

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Alfa Romeo 4c “Ben tornata Alfa!” titolava il Sunday Times, con il suo più feroce critico Jeremy Clarkson in prima linea a tessere le lodi della nuova 4c: “Non posso nasconderlo. Mi sono innamorato di quest’auto. E’ come essere al comando di una mosca. Si può frenare all’ultimo minuto prima di una curva, sapendo che c’è pochissimo peso da portarsi dietro. Ha così tanta tenuta di strada. E poi c’è il rumore. O meglio, i rumori. Ce ne sono migliaia. Tutti forti. Tutti matti”. La 4c è costruita su un telaio di carbonio, come la McLaren, la Lamborghini, la Pagani Zonda. Eppure ha un prezzo abbordabile, e un motore tutto sommato piccolo: un quattro cilindri da 1700cc. Però Alfa ha fatto di tutto per renderla divertente da guidare. E a quanto pare c’è riuscita. Nessuno fa innamorare Jeremy Clarkson. www.alfaromeo.it

L’italiana

Porsche 911 anniversary edition Nessun’altra auto, tranne forse la Land Rover, ha resistito negli anni con lo stesso nome e, sostanzialmente, la stessa impostazione. La Porsche 911 è sempre stata, be’, la 911. Non ci sono altre parole per descriverla se non il suo nome. La 911 è come la Coca-Cola, o la salsa Ketchup, è lei e basta. L’edizione speciale dell’anniversario monta un motore 3.800 6 cilindri da 400cv e un cambio manuale a 7 marce. Il telaio è stato allargato nella parte posteriore. Il design è ancora più personalizzato del solito. Colori e finiture sono un chiaro richiamo alla prima 911. La scritta 911-50 rende il modello unico e inconfondibile. Un grande regalo di compleanno a una grande signora che non dimostra la sua età. www.porsche.com

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La cinquantenne


Renault Twizi In realtà della Twizi si parla già, e molto. La si vede infilata negli spazi più stretti. Ai semafori accelera come una sportiva. E costa come una moto media. L’autonomia è di circa 70km e la ricarica dura solo 3 ore mezza. Secondo alcuni calcoli, avrebbe un costo di meno di 3 euro: l’equivalente di due litri di gasolio. Sempre per fare confronti: sarebbe un’auto urbana da 30km al litro. Unico difetto, il taglio spartano, senza finestrini e senza riscaldamento. E’ un’utilitaria, sì, ma come conviene a una francese, ha uno spirito en plein air. www.renault.it

La scugnizza

Aston Martin CC100 Ne sono state costruite – e vendute – soltanto due. Il prezzo sembra si aggiri intorno ai € 600mila, ma non ci sono conferme ufficiali. Secondo indiscrezioni, delle due vendute, una è stata immatricolata, mentre l’altra verrà conservata dall’anonimo proprietario in una collezione privata. In sostanza, per strada ne girerà una sola. L’auto è stata ideata per celebrare il centenario della marca inglese, con un motore V12 capace di garantire un’accelerazione da 0 a 100 in poco più di 4 secondi. www.astonmartin.com

LA FOLLE

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LIFESTYLE • Testo di Rossella Crippa

Paesaggi lariani “È difficile trovare nella storia del mondo un luogo dove l’arte, il piacere e l’amore abbiano svolto i loro fasti tra scenari più belli, in mezzo a trionfi di natura e di luce più voluttuosi e più intensi”


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osì scriveva Carlo Linati, attento osservatore della sua terra, la stessa che continua oggi a sedurre i cultori della bellezza e del buon vivere. Un invito alla “dolce vita” alle pendici delle Alpi italiane, a una manciata di chilometri dal capoluogo milanese. Dai Romani con Plinio il Giovane al turismo lacustre in voga nell’Ottocento, che vede il diffondersi del fenomeno del Grand Tour, il Lario diviene la meta d’elezione di nobili, letterati, pensatori, scienziati, artisti e musicisti, mentre le sue sponde si punteggiano di ville e giardini dal fascino esotico, mistico, paradisiaco. Fra appassionanti avventure amorose e sanguinosi eventi storici, questo piccolo angolo di Lombardia conserva tutt’oggi un’anima insieme aristocratica e rurale, spensierata e tragica, custodita nelle storie e nelle leggende che risuonano dalle sue acque e dai suoi paesaggi. Come quella, suggestiva, che avvolge Villa Roccabruna di Blevio, realizzata alla fine del Settecento (1797) e all’epoca conosciuta come “Casino Ribiere”. La proprietaria, Madame Ribiere, era un’eccentrica modista parigina che nella Milano dominata dai francesi diventò famosa vestendo le dame dell’alta società (fra cui anche Joséphine Beauharnais, prima moglie di Napoleone) e, di notte, si mormorava, svestendo i loro mariti. Nel 1827 la villa divenne dimora della famosa cantante lirica Giuditta Pasta, musa di Vincenzo Bellini e prima “Casta Diva” dell’Inno alla Luna. Salotto letterario e sospetto covo di libertini, tra queste mura, ristrutturate dallo zio ingegnere Filippo Ferranti con il contributo dei più famosi artisti dell’epoca (Francesco Hayez disegnò l’arcata

della villa, riprendendo quella della Scala), si alternarono illustri personaggi del panorama culturale e musicale. Oggi cuore del Resort & SPA CastaDiva, la villa ospita dieci splendide suite in stile neoclassico, l’American Bar e una SPA di ben 1.300 mq, che offre anche trattamenti di coppia dedicati ai quattro elementi naturali e un’innovativa linea di prodotti e trattamenti basati sulle cellule staminali vegetali. Costruito nel rispetto dei più elevati criteri di ecosostenibilità, il resort si compone inoltre di altre otto ville, inserite in un rigoglioso parco botanico con vista mozzafiato sul lago e dedicate ad altrettante protagoniste dell’Opera italiana: Fiordiligi, Gilda, Leonora, Dorabella, Violetta, Isotta, Amina e Norma. Un legame, quello con la musica, che accompagna l’ospite anche al momento magico del tramonto, quando la piscina galleggiante a lago si circonda di fontane e luci che danzano al ritmo delle più belle arie d’Opera, senza contare le feste e i concerti esclusivi che il resort organizza periodicamente. Un culto per l’ospitalità che sul Lario è tradizione, se si pensa a strutture altrettanto prestigiose come la celebre Villa d’Este a Cernobbio, sede ogni anno del Forum Ambrosetti, capolavoro dell’arte e dell’artigianato lombardi voluto dal potente cardinale Tolomeo Gallio, o il Grand Hotel Tremezzo, che con le sue 90 camere e suite gode forse della più bella vista in assoluto sul lago, proprio di fronte a Bellagio, là dove i due rami di Como e Lecco si incontrano sullo sfondo rosato delle Grigne. Un panorama che si può certo ammirare anche dal ristorante principale dell’hotel, La Terrazza, particolarmente apprezzato per le raffinate ricette della cucina italia23


LIFESTYLE

na interpretate dallo chef Osvaldo Presazzi. Punto di partenza ideale per le escursioni in barca, l’hotel è adiacente alla maestosa Villa Carlotta, nota per le sue raccolte d’arte e il lussureggiante giardino, con un bouquet sterminato e multicolore di camelie, magnolie, rododendri, peonie e oltre 150 varietà di azalee, cedri e sequoie secolari. Proseguendo verso sud, straordinaria per la posizione e location esclusiva per matrimoni da favola è la Villa del Balbianello, sull’estrema punta del Dosso di Lavedo, perfettamente integrata con il paesaggio lacustre circostante. Oggi di proprietà del FAI, la villa accoglie importanti mobili inglesi e francesi del Sette-Ottocento, tappeti orientali, arazzi della Manifattura di Beauvais e boiserie francesi, oggetti di arte africana, cinese, maya e azteca, ceramiche cinesi di epoca Tang e Ming. Sempre verso sud, nel selvaggio Golfo di Diana, ancora un altro tesoro a portata di mano, meta di sognatori, luogo del razionalismo e sito archeologico: la minuscola Isola Comacina. Luogo mitico da cui sarebbe sorta l’ars muraria dei Magistri Comacini, 24

nel 1169 l’isola fu rasa al suolo dal Barbarossa e più tardi scomunicata dal vescovo di Como Vidulfo. Una maledizione che non impedì il sorgere di nuove chiese, come testimonia una delle più notevoli basiliche dell’XI secolo, quella di Sant’Eufemia, e, verso la fine degli anni Trenta, il fiorire del progetto di Pietro Lingeri, che ispirandosi alla casa per le vacanze di Le Corbusier fece costruire tre villette per artisti in stile razionalista, oggi ancora visibili. Nell’agenda delle celebrities di tutto il mondo, la Locanda dell’Isola, unico ristoro nei sei ettari di ulivi, tigli e allori, risale agli anni Cinquanta, quando Lino Nessi detto il “Cotoletta”, memore dell’antico anatema, si affidò alla scrittrice inglese nonché esperta di riti propiziatori Francis Dale, per garantirsi il buon esito dell’investimento. Da allora ogni pasto, che ha un menu unico con pochissime varianti ispirate dagli ortaggi di stagione, si conclude così con “l’esorcismo del fuoco” e la preparazione di una miscela di acquavite, zucchero e caffè offerta agli ospiti al suono della campana. Quando poi cala la sera e le acque

In apertura veduta dal ristorante Mistral, all’interno del Grand Hotel Villa Serbelloni. Sopra il CastaDiva Resort & SPA. Sotto il gruppo scultoreo “Amore e Psiche” di Adamo Tadolini, replica della celebre opera del Canova, suo maestro, conservato a Villa Carlotta. Nella pagina accanto il Bar Canova di Villa d’Este (photo: archivio Hotels & SPA).


LIFESTYLE

del lago si vestono dei bagliori riflessi, per l’aperitivo è d’obbligo una tappa al Bar Rossi, storico locale liberty di Bellagio, sorto sulla scia delle più famose sale da tè inglesi, mentre per la cena si può scegliere fra il vicino Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni, dove lo chef stellato Ettore Bocchia propone un intero menu degustazione di cucina molecolare, o I Tigli a Lago nella vicina Como, ristorante che si è conquistato una stella Michelin con la sua cucina fatta di piatti freschissimi a base di pesce di mare proveniente esclusivamente dalla Sicilia, o ancora Il Gatto Nero a Cernobbio, un ambiente accogliente ed esclusivo che fa da cornice ai piatti tipici dello chef Fausto Fontana, da 40 anni nella ristorazione internazionale.

Hotel & Wellness: CastaDiva Resort & Spa Via Caronti, 69 – Blevio Grand Hotel Tremezzo Via Regina, 8 – Tremezzo Grand Hotel Villa Serbelloni Via Roma, 1 – Bellagio Villa d’Este Via Regina, 40 – Cernobbio

Storia e Cultura: Giardini di Villa Melzi d’Eril Bellagio Isola Comacina Ossuccio Villa Balbianello Lenno Villa Carlotta Tremezzo Villa Olmo Como

Carnet d’adresse Food & Wine:

Shopping:

Bar Rossi Piazza G. Mazzini, 22 – Bellagio

Bellagioseta Via G. Garibaldi, 61 – Bellagio

I Tigli a Lago Via Coloniola, 44 – Como

Butti Fashion Via Cinque Giornate ang. Via Boldoni – Como

Il Gatto Nero Via Monte Santo, 69 – Cernobbio La Locanda dell’Isola Isola Comacina – Ossuccio La Terrazza Via Regina, 8 – Tremezzo Mistral Via Roma, 1 – Bellagio

Gioielleria – Ottica Vergottini Piazza G. Mazzini, 12/14 – Bellagio Gold Crown Shop Piazza G. Mazzini, 20 – Bellagio Libreria Ubik Piazza S. Fedele, 32 – Como MDL Cernobbio Via Regina, 49/A – Cernobbio

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CUCINA D’AUTORE • testo di Ilaria Maggi

Luigi Taglienti

Da poco più di un anno alla guida de Il Ristorante Trussardi alla Scala a Milano; pragmatico, rigoroso con se stesso, così come con i suoi collaboratori, alla ricerca di una cucina essenziale e molto personale. La sua terra d’origine la porta nei piatti, come un certo coniglio alla ligure…

Una sera alle 11,30, avevamo appena finito il servizio, avevamo un coniglio di cascina in cella, ho guardato uno dei ragazzi e gli ho detto: “scendi a prendere il coniglio”, mi ha guardato - anche un po’ storto - e abbiamo preparato il coniglio alla ligure. Ci ho pensato un po’ ma poi ho deciso di inserirlo in carta, quasi per scherzo, e sta andando benissimo. Un piatto curato, certo, però molto tradizionale. Mi piace molto.

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Che peso ha la tradizione, per di più di una terra, la Liguria, che è mare e montagna insieme? Credo sia fondamentale non dimenticare mai da dove arrivi. Le origini le porti dentro in maniera istintiva e incondizionata e ti accompagnano. La parola tradizione è molto sfruttata: tutti ne parlano ma in pochi la fanno realmente. Invece, in un ristorante come il nostro, parlerei di neoclassico, perché c’è la conoscenza della tradizione e della cucina classica – e questa è la parte più razionale – e poi c’è la parte istintiva, che stimola ad andare avanti e a lavorare sui concetti di tradizione e classico.

La creatività s’impara a tavolino? No, secondo me devi averla, poi la amplifichi. Ci sono giorni in cui pensi a un piatto, a un abbinamento, pero non riesci a metterlo a fuoco, poi entri in cucina, vedi un prodotto e all’improvviso ti viene l’idea. Questa è la parte istintiva.

Cosa fa da stimolo? Lo stimolo è l’eccellenza. La continua voglia di crescere, di migliorarsi, non essere mai contenti, a cui si aggiunge una certa autodisciplina: non fermarsi sulle cose già fatte, ma bensì cercarne di nuove e considerando quelle già fatte come punti di partenza.

Chi annovera tra i propri punti di riferimento? Posso sicuramente citare Carlo Cracco, è un modello poiché racchiude la grande professionalità con la giusta immagine; Ezio Santin è stato un maestro e poi la Francia... Quello che vedo mancare oggi è la disciplina: la presenza, la divisa, certi aspetti che sembrano scontati, ma in realtà non lo sono. Ci sta la battuta, lo scherzo, il gioco, il sorriso, perché stiamo 16 ore in una cucina, ma con l’occhio sempre rivolto verso il lavoro, verso il cliente, la capacità di sapere sorridere ma anche di cambiare il passo quando è necessario. Ho ragazzi giovani che “corrono” tutto il giorno, però sono ancora un po’ indisciplinati!

Se un cliente non mangia un prodotto o un ingrediente, questo è uno stimolo? Certo! È l’imprevisto. E l’imprevisto c’è sempre.

Le piace insegnare ai ragazzi? Sì, perché cerco di trasmettere la mia passione per la cucina e credo che i ragazzi se ne accorgano. Se credi e t’innamori di quello che stai

facendo, lo si vede nel risultato. Lo dico sempre ai ragazzi. Quando ha capito di voler fare lo chef? In famiglia, mia nonna cucinava in maniera divina. Ma poi sono state le esperienze a farmi appassionare. Ho avuto la fortuna di vedere sempre il lato “bello” di questo mestiere, quindi la creatività, le cose ben fatte, mi sono orientato subito verso un certo tipo di ristorazione. È la perfezione quello che s’insegue? Si è sempre alla ricerca della perfezione. La standardizzazione dei processi ti porta a far sì che anche il piatto più creativo esca sempre allo stesso modo. La perfezione non la otterrai mai, ci sono delle casistiche che rendono ogni volta il piatto differente, ogni servizio non è mai uguale, il metodo e i processi ti servono affinché tu sia pronto a gestire ogni tipo di situazione, cercando di lasciare il meno possibile al caso. In poche parole la tua cucina è… Contemporanea, molto personale, fresca e dinamica. Un concetto di cucina che parte da un pensiero proprio. Non saprei fare altro. Finiti i tempi in cui gli chef si esprimevano quasi solo per soddisfare il loro estro? È bello quando riesci a seguire la tua direzione, ma in maniera parallela a farla capire anche al cliente. Questa è un’azienda, non è un parco giochi dove posso divertirmi.

In apertura un ritratto del giovane chef Luigi Taglienti; a sinistra Il Ristorante Trussardi alla Scala di Milano, che lo scorso ottobre è stato premiato con 3 forchette dalla Guida del Gambero Rosso.

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CUCINA D’AUTORE

BIANCO E NERO DI SEPPIA

Ingredienti per 4 persone: Per la sfoglia bianca di seppia: 300 g di polpa di seppia pulita e passata al tritacarne per due volte Con l’ausilio di un mattarello stendere l’impasto tra due fogli di carta forno oleata. Adagiare all’interno di un sacchetto adatto alle cotture sottovuoto e cuocere in forno vapore alla temperatura di 85° per 6 minuti. Raffreddare immediatamente. Ricavare da ll’impasto 4 dischi regolari del diametro di 16 cm. Per la sfoglia nera di seppia: 100 g di polpa di seppia pulita e passata al tritacarne per due volte 10 g di nero di seppia ricavato dall’umore della seppia Unire gli elementi e con l’ausilio di un mattarello stendere l’impasto tra due fogli di carta forno oleata. Adagiare all’interno di un sacchetto adatto alle cotture sottovuoto e cuocere in forno vapore alla temperatura di 85° per 6 minuti. Raffreddare immediatamente. Ricavare da ll’impasto 4 dischi regolari del diametro di 3 cm. Per la panna cotta ai ricci di mare: 100g di panna fresca + 100 g di panna fresca semimontata 30 g di polpa di riccio di mare 1 g gelatina in fogli Riscaldare 40 g di panna alla temperatura di 36° unire la gelatina e portare alla temperatura di 28°. Unire la restante panna e la polpa di ricci di mare. Incorporare la restante panna semimontata e mantenere n una tasca da pasticceria per 4 ore in frigorifero alla temperatura di +6 ° Per la riduzione di succo di agrumi N°1 arancia sangugnia , N°1 pompelmo rosa N°1 pompelmo giallo, N°1 limone, N°1 limone verde. In una casseruola di media dimensione a bordi bassi unire il succo degli agrumi e a fuoco dolce lasciar ridurre sino ad ottenere la consistenza di un caramello. Finitura e presentazione: con l’ausilio di un pennello adagiare sulla base del piatto la riduzione di agrumi, la panna cotta ai ricci di mare, la sfoglia bianca e quella nera più piccola. Terminare con un filo di olio essenziale di peperoncino fresco e lo spaghetto fritto Buon appetito!

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DESTINAZIONE • testo di Paolo Brovelli, a cura di Kel 12

Tikal

Ovvero Manhattan nella selva guatemalteca



DESTINAZIONE

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ialogo tra i templi di Tikal: “Papà, perché tutte le domeniche veniamo qui?” “Perché questo è il tuo passato. Guardali, quei templi, riempitene gli occhi e il cuore. E non dimenticare mai d’esserne orgoglioso.” Guardar giù dal Tempio IV, il Tempio del serpente bicefalo, mette i brividi. Le scale sono ripide come un precipizio, e là sotto, oltre quei 64 metri che lo fanno alto come un palazzo di venti piani, giace la selva del Petén. Ingarbugliata, ruvida, ancor fiera, nonostante le umiliazioni dei secoli dell’uomo, dei machete e delle seghe elettriche. Me li mette dalla prima volta che ci son salito, i brividi, dieci anni fa, ultima tappa guatemalteca d’un viaggio lungo quanto il Centro America, quando poteva diventare l’ultima della mia vita, grazie a un piede malsicuro su uno scalino sbrecciato, sulla piattaforma di quella che è la piramide più alta del mondo maya. Fino a prova contraria, perché l’archeologia americana è ancora in fasce. Da quassù è uno spettacolo unico, come d’un mare, d’un cielo capovolto, dal quale sbuca grigia la sagoma crestata degli altri Templi, come a spiare, di sopra le nuvole verdi delle chiome, i giochi degli dèi. Dèi che si son solo nascosti, quando è arrivato Gesù Cristo, e che ora, meno timorosi d’essere passati a fil di spada dall’ortodossia cattolica, risorgono dalla terra, trasudano dai templi, loro dimora antica e poi, da secoli, rifugio. Il sito è uno dei più suggestivi del mondo maya, e del mondo tutto. Piramidi alte come grattacieli, affacciate su piazze tempestate

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DESTINAZIONE

In apertura le rovine della città di Tikal. In queste pagine la fontana di piazza della Costituzione a Guatemala City; i tradizionali costumi maya. (photo: © Archivio Ente del Turismo Centro America)

di steli e altari sacrificali moderni, cerchi di pietre tracciati nella polvere, dove la mattina presto o la sera tardi fumano incensi e offerte in natura immolate a quegli dèi. Edifici sacri e profani allineati lungo sentieri di terra, sgretolate avenidas d’una delle città antiche più grandi e prospere del continente. Un complesso ancora costellato di false colline e collinette sotto le quali si cela chissà quanta altra storia. False colline erano anche i templi

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che ora si ergono, ripuliti ed eleganti, nelle radure, assediati da visitatori dalla bocca aperta che, dall’alto, s’infilano come colonne di formiche in ogni anfratto con l’entusiasmo del bimbo che corre tra le stanze di una nuova casa, a svelarne i segreti. “Qui attorno non c’era che selva. Come quella che vedi a perdita d’occhio. Non avevamo neanche l’acqua. Non esistono pozzi o fiumi, nemmeno sotterranei” racconta Julio. “Non ci sono mai stati. A Tikal, anzi a Mutul, il suo vero nome antico, raccoglievano l’acqua piovana in enormi cisterne e ora abbiamo dovuto far lo stesso. Me lo racconta sempre mio zio. Sapevi che è stato lo scopritore della Stele 22?” Julio è il direttore, nonché nipote del fondatore del Jungle Lodge, la migliore sistemazione dei paraggi, e la più vecchia, all’interno del sito, con i bungalow sparsi tra gli alberi. Fu suo zio, Antonio, Toño, Ortiz Contreras, che ottenne l’autorizzazione per costruirlo accanto alle rovine, naturale sviluppo del campo che ospitava la missione archeologica che tra il 1956 e il 1970 ha riportato alla luce gran parte di questa meraviglia. Era il “capoccia” di tutti i lavoranti, Toño, e i professori della University of Pennsylvania, artefici del miracolo, confidavano nei suoi servigi. Gli volevano bene. Sulle pareti del suo hotel, si allineano fotografie dell’epoca, che ritraggono bande d’operai, scavi, professori, tende… successi. Insieme a visioni di foresta dalla quale trapelano le pulsazioni della storia come uno sguardo intenso tra ciuffi scompigliati. Davanti a quelle foto mi sento un granello di polvere nell’abisso del tempo, piccolo e insulso. Accecato dalla nebulosa storica che avvol42

In queste pagine alcune scene di vita; uno scorcio di Antigua; il lago di Atitlan (photo: © Archivio Ente del Turismo Centro America)


Prossime partenze con Kel 12

ge i millenni prima di Colombo, percepisco il mistero che esala dal sottosuolo di questo continente americano, ancora infante per quel che riguarda la ricerca archeologica. Tutto sommato, i luoghi delle civiltà scomparse non sono tanto diversi da quelli in cui non sono ancora state. Quel che era grezzo prima dell’uomo, torna grezzo quando l’uomo se ne va. E allora, sotto la zanzariera del mio letto nel bungalow in mezzo alla foresta, svegliato nel cuore della notte dal terrifico ruzzare di una banda di scimmie urlatrici, il pensiero torna a tutte le città, reali o mitiche, che potrebbero affiorare se l’involucro di terra e vegetazione fosse d’un tratto spazzato via da un catastrofico uragano, uno dei tanti che battono stagionalmente la regione. Cibola, Aztlan, Manoa, l’El Dorado, il Paititi… E penso: e se un giorno o l’altro ne venisse fuori Atlantide?

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• a cura della Redazione

Memo

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tra Patrick Swayze e Demi Moore nella celebre scena con il vaso d’argilla. Gli interpreti principali sono Salvatore Palombi (Sam), Ilaria De Angelis (Molly) e Loretta Grace (Oda Mae Brown), la regia è di Stefano Genovese. Milano, Barclays Teatro Nazionale, fino al 31 dicembre Torino, Teatro Alfieri, dall’8 al 12 gennaio Roma, Teatro Brancaccio, dal 22 gennaio al 9 febbraio www.ticketone.it

Milano, Palazzo Reale, fino al 19 febbraio Il cambiamento negli stili e nei caratteri della raffigurazione umana e della ritrattistica, che hanno segnato la storia dell’arte del XX secolo, è raccontato attraverso circa 80 opere provenienti dal Musée National d’Art Moderne Centre Pompidou di Parigi, tra le quali i capolavori di Matisse, Bacon, Delaunay, Max Ernst, Giorgio De Chirico, Picasso e Mirò. Un’esposizione dai tratti psicanalitici, che mette in scena la percezione di noi e degli altri, attraverso sette sezioni che mostrano metamorfosi culturale, psicologica e artistica del volto. www.comune.milano.it

Patti Smith Roma, Auditorium Conciliazione, 7 dicembre In programma la 21esima edizione del “Concerto di Natale”, che come ogni anno vedrà l’alternarsi di artisti italiani e internazionali, tra i quali la grande “sacerdotessa maudit del rock” Patti Smith. Tra gli ospiti, anche Asaf Avidan, Anggun e Natasha St-Pier. www.auditorium.com


Marcel Duchamp. Tracce di un percorso italiano

Cézanne e gli artisti del XX secolo Roma, Complesso del Vittoriano, fino al 2 febbraio 2014 Una panoramica a 360 gradi che mostra le influenze che Paul Cézanne, il grande pittore francese post-impressionista, ha avuto su alcuni dei più grandi protagonisti dell’arte italiana, fino dopo il secondo dopoguerra. Morandi, Boccioni, Sironi, Carrà, Capogrossi, Severini e tanti altri sono gli autori delle 100 opere in mostra, pervenute a Roma anche grazie a prestiti da prestigiosi musei nel mondo. Un ampio spazio è dedicato a Giorgio Morandi, che sin dagli esordi si ispirò ai nudi e ai paesaggi di Cézanne.

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, fino al 19 gennaio Nell’anno in cui si celebra il centenario del primo ready-made (Ruota di bicicletta, 1913) creato proprio da Marcel Duchamp, ecco una mostra che è un itinerario delle opere storiche donate dal collezionista Arturo Schwarz, il primo a presentare l’artista francese in Italia. Un’esposizione che racconta anche il suo passaggio nel nostro paese, quando espose a Milano nel 1964 e a Roma l’anno successivo, e che confronta i suoi capolavori con le opere di alcuni artisti italiani del Movimento Nucleare (1961), tra i quali Enrico Baj e Sergio Dangelo. www.gnam.beniculturali.it

Ferite a morte Serena Dandini (con la collaborazione di Maura Misiti) ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche per creare Ferite a morte, una sorta di “Spoon River” del femminicidio. Sul palco quattro attrici - Lella Costa, Giorgia Cardaci, Orsetta De Rossi, Rita Pelusio – che, in alternanza, prestano voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. In scena in diversi teatri italiani: Milano, Teatro Carcano, dal 7 al 10 novembre Brescia, Palabrescia, 15 novembre Torino, Teatro Colosseo, 20 e 21 novembre Bologna, Teatro Europauditorium, 25 novembre Parma, Teatro Regio, 6 e 7 dicembre www.feriteamorte.it

Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso Milano, Museo Civico di Storia Naturale, dal 18 ottobre al 13 aprile Dopo aver affascinato i visitatori dell’American Museum of Natural History di New York, è sbarcata a Milano una mostra che presenta un allestimen-

to sensoriale con exhibit, installazioni e filmati che spiegano la complessa struttura del nostro cervello. La mostra è parte del programma Autunno Americano, una serie di eventi e incontri, promossi dal Comune di Milano per omaggiare l’anno della Cultura Italiana in America. www.mostrabrain.it

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• a cura della Redazione

Memo

Alchemy Momix Roma, Teatro Olimpico, dal 12 al 29 novembre Momix, la compagnia di ballerini-illusionisti diretta dal coreografo americano Moses Pendleton, ritorna con un’opera che s’ispira all’eterna ricerca dell’oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza. Uno spettacolo

Festival Internazionale del Film di Roma Renoir, dalle Collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie Torino, GAM, fino al 23 febbraio Pierre-Auguste Renoir, grande maestro dell’impressionismo francese, viene raccontato attraverso una sessantina di opere che documentano la vita dell’artista che insieme al collega e amico Monet sperimentò la pittura en plein air. La mostra è suddivisa in nove sezioni che ne ripercorrono l’evoluzione artistica, mettendo in rilievo la varietà della sua tecnica pittorica e dei temi affrontati. Si parte dalla sezione “L’Età della Bohéme”, con ritratti come William Sisley (1864), e si termina con la sala dedicata al vero ultimo capolavoro, nonché testamento pittorico, di Renoir, Le bagnanti (1918-1919). www.gamtorino.it

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Roma, Auditorium Parco della Musica, dall’8 al 17 novembre È quasi pronta l’XIII edizione del festival cinematografico più atteso della capitale. Saranno 16 i lungometraggi in Concorso, in prima mondiale, e 12 i film

Bologna Jazz Festival Bologna, vari luoghi, fino al 27 novembre Una serie di appuntamenti di grande

ricco di fantasia e di mistero, capace di evocare immagini surreali per svelare al pubblico i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – imitando gli antichi alchimisti, che cercavano l’elisir di lunga vita miscelando le sostanze base. www.teatroolimpico.it www.mosespendleton.com

Fuori Concorso, ai quali si aggiungono il programma CinemaXXI, dedicato alle nuove correnti del cinema mondiale, e Prospettive DOC Italia, con 8 lungometraggi in prima mondiale sulle nuove tendenze del cinema documentario italiano. Non mancheranno tante altre proiezioni, incontri, mostre ed eventi in giro per tutta la città. www.romacinemafest.it rilievo per la rassegna che quest’anno porta anche a Ferrara, oltre che a Bologna, 29 esclusivi concerti di 23 artisti internazionali che si esibiscono in tante location, dai teatri fino agli storici jazz club. Oltre ai grandi protagonisti, come Jack DeJohnette, John McLaughlin e gli Opus Five, una grande novità che riguarda un progetto didattico dedicato alla città e realizzato con il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e il quintetto statunitense Opus 5, e che culminerà nello spettacolo Afro-american Sacred Sketches: From Ellington to Mingus. www.bolognajazzfestival.com


• a cura di Chiara Durante

Social

Venezia sotto i riflettori Un carnet di celebrities ha calcato il red carpet della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che è sbarcata in laguna dal 28 agosto al 7 settembre. A partire dalla madrina Eva Riccobono (1, seguita da ospiti celebri come Ksenia Rappoport, Fiammetta Cicogna e George Clooney (2). Tanti gli eventi mondani, come il Gran Ballo di Valentino, con invitati del calibro di Keira Knightley (3), e il party di Miu Miu.

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Sul piccolo schermo

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Si è conclusa il 3 ottobre la settima edizione del Roma Fiction Fest, la manifestazione dedicata alle serie televisive sia italiane sia internazionali. Tra i premiati, Sergio Castellitto, Giuliana De Sio ed Elena Sofia Ricci; tanti gli ospiti vip presenti, come Vanessa Incontrada (4, in Roberto Cavalli), Raoul Bova, Vittoria Puccini e Alessandro Gassman.

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A tutto gusto Qual è l’appuntamento imperdibile per gli appassionati gourmand? È Taste of Roma, l’evento che ha animato, dal 26 al 29 settembre, i giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica. Quattro giorni di degustazioni e showcooking con i migliori chef della Capitale, dodici in tutto, e con i più esperti sommelier (5, in foto tutti insieme).

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Sì moda, sì party Dal 18 al 23 settembre, Milano è stata sinonimo di Fashion Week e ha travolto la città in un turbinio di sfilate, party ed eventi, a partire dall’Amfar Milano che ha accolto tanti ospiti tra cui Martina Colombari e Valeria Mazza (6, in Roberto Cavalli), fino alla festa di Bulgari, con invitati del calibro di Freida Pinto, e al cocktail per la riapertura della boutique Miu Miu, al quale hanno partecipato tra gli altri Elisabetta Canalis (7) e Victoria Cabello. Grande successo anche per la Vogue Fashion Dubai Experience, tenutasi il 10 ottobre al Dubai Mall, con tanti nomi del fashion business, come Naomi Campbell (9), Donatella Versace e Karolina Kurkova (8).

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D•NEWS I nostri luoghi

Un autunno con Carta Diners Per lo shopping, i viaggi e il tempo libero Carta Diners è sempre con te Hotel Bologna Airport - Bologna Un albergo a 4 stelle che si propone come il supporto ideale per i molti viaggi di lavoro diretti a Bologna, grazie alla sua vicinanza all’Aeroporto Internazionale Guglielmo Marconi, al parcheggio gratuito e alla navetta da e per aeroporto. L’Hotel Bologna Airport offre ai suoi ospiti 143 camere, insonorizzate e attente a ogni comfort, il ristorante Alla Bell’Italia, con la sua cucina tipica emiliana, e l’American Bar, per un coffee break, un aperitivo o un brindisi a un nuovo accordo concluso. www.airporthotelbologna.it

Hotel Home Florence - Firenze Con cinque diverse tipologie di camere in stile minimalista, dalla Cyrus, semplice ma raffinata, alla Suite, un vero angolo di paradiso, l’Hotel Home Florence si erge lungo le rive del fiume Arno, nel cuore della città. Un luogo che è perfetta armonia tra spazi e arredi, quasi tutti total white; si aggiungono la splendida vista panoramica dalla Terrazza Le Mille e una Notte, dotata di idromassaggio, la palestra e la sala colazione, che la sera si trasforma in una location perfetta per gli aperitivi. www.hhflorence.com

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Ceresio 7 - Milano Un ristorante situato sul roof top del prestigioso Palazzo Dsquared2 in via Ceresio 7, e guidato dal celebre chef Elio Sironi, che propone ricette rielaborate ma sempre nel rispetto dei sapori italiani. Un luogo che vive tutta la giornata, dalla mattina con le piscine e i lunch in terrazza, fino alla sera con gli aperitivi all’American Bar e la cena; e infine il dopo cena nella Cigar Room, con un’accurata selezione di distillati. www.ceresio7.com

Maliparmi - Roma La boutique di via del Babuino è un luogo capace di raccontare il mondo e la donna Malìparmi attraverso il prodotto, lo styling d’interni, le musiche e il visual. L’atmosfera accogliente rende lo spazio adatto non solo allo shopping ma anche a un’occasione di incontro. In negozio potete scoprire NOMADE Remix, l’Autunno Inverno 2013 Malìparmi che si distingue per i colori intensi, accostati in nuance o re-mixati e per le stampe e ricami che si ispirano a paesi ed epoche lontane, tutti da scoprire. www.maliparmi.it

FGF Industry - Roma Il flagship store romano del brand d’abbigliamento specializzato in giacche e capi spalla. È situato in via Belsiana ed è uno spazio nuovo, su tre piani e con tre vetrine, in cui sono distribuiti i brand Blauer, C.P. Company e BPD Be Proud of this Dress, divisi per aree. www.fgf-industry.com

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Nero Giardini – Orio al Serio All’interno del centro commerciale Oriocenter, lo store Nero Giardini si caratterizza per il suo design moderno e minimal, valorizzato da un elegante contrasto di colori bianco e nero, tipico del brand made in Italy. All’interno sono esposte le nuove collezioni di calzature e accessori per uomo, donna e bambino, la cui italianità è sottolineata su ogni prodotto attraverso il tricolore esibito sulle suole, nei dettagli e nel packaging. www.nerogiardini.it

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U2 Supermercato Dichiarato per il terzo anno consecutivo il Supermercato più conveniente d’Italia, U2 testimonia che per risparmiare facendo la spesa conviene recarsi in un Supermercato in cui il carrello è più economico ogni giorno, anziché inseguire le promozioni. Fattore chiave di questo successo è la formula commerciale Every Day Low Price: U2 coniuga la qualità dei supermercati Unes con un’idea innovativa per il contesto italiano, quella del low price/high value. Nessuna promozione, nessuna tessera fedeltà, nessun volantino ma la sicurezza per il cliente di avere ogni giorno prezzi bassi nel proprio supermercato di fiducia. Novità assoluta per i Soci Diners Da oggi con Carta Diners Club International puoi pagare la tua spesa in tutti i supermercati Unes e U2 e scegliere tra 170 punti vendita in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Per ulteriori informazioni visitare i siti: www.dinersclub.it www.unes.it www.u2supermercato.it


D•NEWS VIPremia

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Diners Club comunica ai suoi Soci l’uscita di produzione delle riviste Panorama Travel (cod. 50664) e CasaViva (cod. 50662), i cui abbonamenti annuali rientravano nei regali VIPremia. Diners VIP Club Come funziona Per ogni euro speso con la tua Carta Diners riceverai 1 punto VIP. Scopri i nuovi premi sfogliando il catalogo online su www. dinersclub.it, per richiedere il regalo scelto basta collegarsi alla propria area riservata Cards Online oppure chiamare il Servizio Clienti 800.39.39.39


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