VIKTOR FRANKL E IL SENSO DELLA VITA. Il Modello Antropologico Neo-Esistenziale in Calabria

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Viktor Frankl e il Senso della Vita Il Modello Antropologico Neo-Esistenziale in Calabria di LUCIANA COSTA

Solo accettando la vita come un compito da realizzare, in ogni caso e nonostante i più grandi condizionamenti, l’uomo supera se stesso e le situazioni-limite. V. FRANKL

L

a citazione riportata riassume l’insegnamento di Viktor Frankl, padre della Logoterapia, fondatore delle terza scuola di psicoterapia viennese, dopo Freud e Adler. La logoterapia, o logoanalisi, nasce con il proposito di facilitare il cammino che porta l’individuo a rinvenire il senso (logos) della vita: l’uomo è libero di assumere la responsabilità della propria esistenza e questo gli consente di agire per migliorare la qualità della sue azioni, cogliere il significato più profondo del vivere quotidiano e orientarsi verso precisi scopi, insopprimibili bisogni della natura umana, fino a superare il limite della contingenza, qualunque esso sia. Quale espressione del Modello Antropologico Neo-Esistenziale, che affonda le radici proprio nel pensiero Frankliano, l’attività dell’ISUE Calabria è stata indirizzata all’applicazione di questi principi per evolvere in ambiti che spaziano dalla

neuropsichiatria alle malattie neurodegenerative, alle problematiche della senescenza fino alla formazione nel contesto didattico-educativo, agli aspetti antropologici ed etici della donazione, dimostrando, in maniera inequivocabile, la validità delle premesse teoriche nella concreta attuazione pratica. Il 25 Settembre 2015 si è svolto, presso il Centro Congressi dell’Hotel Europa in Rende (CS), il convegno accreditato per l’Educazione Continua in Medicina, aperto a molti ordini professionali (medici, psicologi, biologi, infermieri), dal titolo La Sindrome di Gianburrasca. L’approccio Esistenziale nella Cura e nell’integrazione Psico-Educativa del Deficit di Attenzione e Iperattività dall’Età Evolutiva all’Età Adulta. In tale contesto è stato approfondito non soltanto l’aspetto clinico ma quello sociale, pedagogico e giuridico, nell’ottica di una formazione integrata orientata alla multidisciplinarietà, con l’obiettivo di porre accanto all’atto medico della “cura” quello esistenziale del “prendersi cura”, nella sua accezione più ampia. La V edizione della Scuola Estiva di Al-

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ta Formazione ISUE “Stefano Buffardi” dal titolo Scienza, Etica, Senescenza. Principi, metodi e strategie per migliorare la qualità della vita del singolo e la gestione delle malattie croniche nella terza età nell’ottica di un’antropologia etica ha avuto come obiettivo quello di addentrarsi nel tema della senescenza, per penetrarne le maglie ed esaminare i recenti studi. I lavori, avviati presso l’Hotel Alabardieri di Napoli - 1/2 Ottobre 2015 – hanno messo l’accento sul tema dell’invecchiamento della popolazione, che pone la società di fronte a nuove problematiche e nuove sfide. A livello individuale è possibile definire l’anziano in termini biologici, psicologici, demografici e previdenziali ma parlare di anziani, oltre che parlare di singole persone, con un loro vissuto personale, significa parlare di almeno tre generazioni di individui con esigenze diverse, di età compresa tra i 65 e gli 85 anni. Ciascuno ha un proprio modo di invecchiare e la senescenza è un processo graduale che non può essere limitato ad un periodo determinato della vita. Per la società attuale l’anziano ha meno significato di un individuo in età attiva in quanto riduce il suo ruolo sociale ed economico, perdendo una condizione di salute ottimale e di autosufficienza. La senescenza, così come ogni altra fase della vita, ha delle peculiarità da far sì che l’anziano possa conquistare spazi nuovi, combattere l’isolamento e l’emarginazione, imparando a confrontarsi con i limiti derivati da patologie e decadimento, adattandosi a nuove modalità di vita, riprogrammando il proprio tempo e riorganizzando il proprio spazio. Utilizzare la progettualità come

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strumento di cura della senescenza, individuando le aree critiche della vecchiaia per trasformarle in aree di crescita esistenziale, utilizzando il principio della cura di sé, come presa di coscienza delle proprie capacità e abilità, stimolando la motivazione personale attraverso l’espressione artistica e l’impegno sociale. L’intervento del Prof. Ferdinando Brancaleone, Fondatore della Società Italiana di Logoterapia e Analisi Esistenziale, Fondatore e Direttore Scientifico dell’ISUE, nonché ideatore del nostro modello, ha chiuso i lavori proponendo una visione inedita dell’approccio alla senescenza nella relazione dal titolo paradigmatico Paradosso esistenziale: “invecchiare” come possibilità di “ringiovanire”, il cui significato racchiude un insegnamento etico ed una sfida di valori, che parte dalle filosofie dell’esistenza per arrivare alle conquiste attuali delle neuroscienze. I temi affrontati nella Scuola di Alta Formazione hanno trovato naturale confluenza nelle tre giornate dell’EXPO SENIOR promosse da Federanziani, presso l’Hotel Europa di Rende (Cs) a partire dal 23 fino al 25 Ottobre. L’ISUE Calabria ha partecipato non solo nella sezione dedicata ai convegni scientifici ma anche a quella destinata all’attività pratica, proponendo un laboratorio dal titolo Atlante della Memoria, con il fine di recuperare il giacimento di esperienze e di vissuti di cui gli anziani sono custodi preziosi, tedofori del senso della storia e, dunque, del senso della vita. La perdita progressiva del valore della memoria rischia di cancellare le radici, la memoria storica, e di conseguenza l’identità individuale e collettiva

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della nostra cultura. Il laboratorio proposto dalla Dott.ssa Divina Lappano è stato orientato ad un processo di umanizzazione delle relazioni interpersonali, che, facilitando il processo comunicativo tra generazioni, restituisca all’anziano il ruolo di “mentore”, migliorando la qualità di vita collettiva e assicurando alla società la permanenza di un’identità che fortifichi il senso di appartenenza e garantisca la sopravvivenza di un’intera civiltà. Il 7 Novembre 2015 si è tenuta la prima lezione del corso di Educator Esistenziale che, così come anticipato nel precedente numero della rivista, attraverso l’applicazione del modello antropologico neo-esistenziale fornirà competenze specifiche in ambito socio-educativo, riabilitativo, comunicativo e relazionale. Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: col compiere un proposito; con lo sperimentare un valore; con il soffrire. Le parole di Frankl descrivono l’intento che ha mosso il mio desiderio intimo di voler esprimere profonda gratitudine per essere stata scelta, come depositaria di una vicenda personale di elevato spessore umano, per portare all’attenzione di molti l’esperienza di sofferenza racchiusa nel libro Il dono della vita del Dott. Salvatore Vernaci, trapiantato di una porzione di fegato del figlio Sergio, donatore vivente. Questa esperienza di vita e il mio proposito hanno creato l’occasione per organizzare l’evento Inseguendo l’Eco. Dibattito Antropologico-EticoCulturale sul Dono, tenutosi il 22 Novembre presso il Teatro “Rendano” di Cosenza. In tale contesto il Prof. Flavio Nimpo,

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tra i relatori convenuti, ha colto il significato profondo della scelta di affrontare con coraggio e responsabilità situazioni-limite: Nel suo libro Salvatore Vernaci ha saputo narrare la sua esperienza di malattia e di trapiantato in modo nitido, pregnante, intenso ed efficace. Egli ha narrato con chiarezza espositiva e con quella semplicità che è immediatezza del cuore, sapendo toccare le corde giuste a livello interiore, per far giungere a noi l’essenza del dono e l’importanza vitale che assume in questo contesto. L’esperienza della malattia si traduce in dono anche per quel che concerne la constatazione dei legami affettivi che sono roccia e faro nei momenti critici. Come sottolinea nell’epilogo, la sua esperienza fa vedere il mondo in un modo diverso, più in profondità e induce ad aiutare gli altri a considerare la preziosità della vita, quando questa rinasce mediante il dono. (foto 3) L’esperienza nel campo delle Artiterapie e della Medicina Narrativa acquisita negli anni dalla Dott.ssa Divina Lappano, ancor prima dell’apertura della nostra sede, ha permesso che l’ISUE Calabria potesse organizzare insieme alla Prof.ssa Assunta Mollo, Presidente Regionale dell’API, Associazione Parkinsoniani Italiani, il convegno dal titolo Le Artiterapie nelle problematiche del Parkinson. L’evento è stato realizzato in occasione della Giornata Nazionale Parkinson 2015, che si è celebrata, con differenti iniziative in tutta Italia, il 28 Novembre scorso. Fiore all’occhiello della serata è stata l’esibizione del gruppo di ballo dell’API, affiancata all’esperienza pregressa dell’ascolto musicale, della tangoterapia (efficace sul controllo

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A seguito del meravigliato interesse della platea e dei medici presenti, suscitato anche dalla presentazione, in anteprima mondiale, del concerto per pianoforte “Spoon” (l’unico pianoforte dalla struttura innovativa, ideato e prodotto artigianalmente in Calabria) e Giornata Nazionale Parkinson 2015 - Da Sinistra: Maria Carmela Ranieri, Assuta Mollo, Claudio Falcone, Egisto Castiglione, Luciana Costa, Claudia Burlato. dalle ricerche sperimentali introdotte dal Maestro Egisto Castidei movimenti del corpo nei malati affetti glione, in merito all’applicazione delle tecdalla patologia di Parkinson) e della prati- niche pianistiche nella cura della Malattia ca di canto corale, con il progetto Parkin- di Parkinson, l’ISUE Calabria ha avviato Song guidato dal Direttore di Coro, un progetto di collaborazione con alcuni Prof.ssa Maria Carmela neurologi del territorio, Ranieri, i cui effetti benefiproponendo uno studio ci si ripercuotono sulla reclinico testato scientificaspirazione, articolazione mente sull’influenza delle della parola e difficoltà alla Artiterapie, che, oltre a deglutizione. Dopo l’espemigliorare la qualità di virienza del canto, è toccato ta dei pazienti, agiscono al Maestro di Ballo Claudirettamente sulle risposte dio Falcone accompagnare fisiologiche degli indiviil gruppo nella nuova avdui, fino ad ottenere una ventura della “Balloterasensibile riduzione dei dopia”, culminata in un sagsaggi farmacologici. gio davvero coinvolgente, L’attività della sede canel quale i membri dell’Aslabrese (che nel Gennaio sociazione Parkinsoniani di 2016 compirà il primo anCosenza si sono esibiti, no di vita) senza dubbio è raggiungendo l’apice del riuscita a colmare un vuoconsenso nella performance ispirata alla co- to importante, conquistando a pieno titoreografia del musical Grease e nei balli di lo un posto ragguardevole nell’espressione gruppo. L’interesse dei media per la singo- teorico-pratica delle scienze umane ed esilarità dell’evento ha scatenato un fuoco di stenziali. riprese e interviste da parte di Rai3, organi —––————— di stampa e networks locali a cui si è ag- LUCIANA COSTA giunto il plauso dei presenti in sala, che Responsabile ISUE Calabria nelle battute finali hanno voluto unirsi fe- Direzione Scientifica ISUE Calabria stosamente alle danze. e-mail: lcn.costa@libero.it Anno III - n. 3 – Settembre/Dicembre 2015


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