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Domenico Antonio Tripodi pittore dell’anima, di Carmine Chiodo, pag
by Domenico
DOMENICO ANTONIO TRIPODI PITTORE DELL’ANIMA
di Carmine Chiodo
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DOMENICO Defelice,noto ed apprezzato poeta, scrittore, giornalista, saggista e critico d’arte, illustra assai bene la personalità e l’arte pittorica dell’altrettanto geniale Domenico Antonio Tripodi, celebre pittore, appunto, <<che lascia la bottega d’arte del padre Carmelo, pittore, scultore e parte per Certaldo, patria del Boccaccio>> e poi altre tappe, luoghi, frequentazioni artistiche varie e mostre in tutto il mondo delle sue opere.
Il libro, o meglio, la monografia è scritta in modo chiaro, e ci dà tutta una serie di informazioni biografiche, come pure sulle opere di Tripodi, che è nato, come si diceva all’inizio della scheda, in una famiglia di artisti: il già nominato padre Carmelo e, poi, gli altri fratelli. Orbene, Domenico Antonio Tripodi è calabrese di Sant’Eufemia d’Aspromonte e qui nasce il 9 giugno del 1930, e come dice in una intervista rilasciata a Defelice, la <<prima pittura>> che ha visto <<è stata quella di mio padre davvero bellissima: la pittura in questione ritraeva le anime del Purgatorio, avvolte nelle fiamme>> e una tale pittura influenzò e suggestionò molto il fanciullo Domenico Antonio che, poi, fattosi grande e affermato artista, illustrò la <<Divina Commedia>> di Dante: le sue tre cantiche e su queste illustrazioni la critica più qualificata ha espresso giudizi lusinghieri.
Lo ricordavo prima che Tripodi ha avuto molte frequentazioni artistiche, in vari luoghi e regioni italiane, ove pure ha sostato e lavorato (ricordo la Toscana, il Piemonte e poi città come Milano e anche qui ha avuto occasione di intrecciare amicizia con altri artisti). In sostanza, il Tripodi restauratore e pittore ha svolto una intensa e proficua attività artistica e ha prodotto opere esposte non solo in Italia ma pure all’estero, in varie parti del mondo, ove ha portato la cultura e la poesia, per esempio, della <<Commedia>>dantesca, in Russia.
Domenico Defelice, con questo suo prezioso libro, scritto da scrittore in certi frangenti ma anche da esperto critico d’arte, mette a fuoco in ogni suo aspetto umano e artistico la figura di Domenico Antonio Tripodi, giustamente definito <<pittore dell’anima>>. Il libro in esame è, lo ribadisco, scritto da un artista che scrive su un altro artista e ne illustra alla perfezione le opere di Tripodi e i vari giudizi critici che nel corso del tempo si sono registrati su di esse, come pure viene dedicato spazio alla poesia di Tripodi, connessa ovviamente alla sua attività pittorica.
La monografia è introdotta dallo stesso Tripodi, che parla in modo stringato ma efficace della sua arte, della sua pittura, <<varia nei modi, nei luoghi e nei tempi>> . Come ancora afferma che, da un lato, ha guardato alla creatura umana, vista<<immersa nelle sue problematiche sociali e civili,religiose e culturali >>; ed ecco <<il filosofo>>,il dipinto che lo stesso artista ritiene il suo capolavoro, anzi, uno dei suoi capolavori. Poi, sempre Tripodi ci parla
di un altro versante della sua arte creativa, quello che attiene al mondo animale e, in particolar modo, agli uccelli, rappresentati nei loro voli, <<nelle varie circostanze della vita e nei ghiacci rantoli della morte.>>, e son citati i cormorani e i gabbiani dell’isola di Capraia, e poi ancora i falchi che <<volteggiano sulle cime e sui dirupi dell’Aspromonte>> (l’artista viene chiamato Aspromontano e come poeta dedica poesie agli uccelli). Ora cito alcuni suoi quadri che sono stati esposti in varie parti del mondo, come<<Giovane Bagnarota>>, <<Fagiano>>, <<Giovani cormorani>> (è una china), <<Germano reale e Colino della Virginia>> (tempera, cm 30 x 45), <<Asina curiosa>> (tempera, 1980, cm 13 x 18), per esempio. Ma sono ancora da citare altri: <<Piani d’Aspromonte>> del 1976 e poi <<Il poeta Antonio Martino>> del 1999 (è un acquerello di cm 16 x 25) e, infine, ecco l’altro suo capolavoro che sono le illustrazioni delle tre cantiche della Divina commedia dantesca. Defelice illustra in ogni minimo particolare l’arte pittorica che presiede a queste illustrazioni della opera dantesca e dei suoi vari personaggi e atmosfere evocati nel sacro poema. Questi dipinti danteschi hannosuggestionato e riscosso il plauso di tanti visitatori e lo stesso vale tuttora. Tripodi ha contribuito alla comprensione e alla diffusione di Dante in varie parti del mondo, richiamando e conquistando un pubblico vario ed estesissimo. Lodevole pure, da questo punto di vista, la sua opera di pittore della poesia di Dante ed ancora è da dire che tutte le volte che Tripodi esponeva queste opere su Dante e parlava della sua poesia, accorreva e accorre numerosissimo pubblico; opere che hanno avuto un grande successo nelle scuole e anche in ambienti diversi. Ho già ricordato che Tripodi ha portato queste sue opere su Dante a Mosca e siamo nel maggio – giugno 2005, e qui si incontrano artisti russi e italiani e si parla, si discute di arte e di poesia, musica e nel frattempo si fanno buone amicizie e tutto ciò si svolge -come ci informa Tripodi - <<sotto lo sguardo benevolo di Dante e di Alexsander Sergey Pusckin>>. Varie opere dantesche di Tripodi sono rimaste a Mosca e ancora Tripodi ci informa che i <<russi amano Dante, tanto da portargli fiori freschi e vibranti versi della <Commedia> nel ridente giardino <Ermitage> ove il Vate, modellato mirabilmente nel bronzo,colloquia con uomini illustri di ogni tempo e mira il suo nome a decoro ed emblema della Biblioteca Centrale di Mosca>>.Inconcreto, Dante <<ha preso la vita>> di Tripodi e ora la figurazione della <<Divina Commedia>> c’è tutta: <<Inferno, Purgatorio, Paradiso>> e c’è di mezzo pure Gioacchino da Fiore, che è stato raffigurato dall’artista calabrese <<con esito grande>>. Comunque i critici d’arte, i grandi critici d’arte hanno giudicato assai bene l’opera di Tripodi su Dante, qualcuno ha parlato di un <<Dante universale nella pittura>> di Tripodi e mette in evidenza come l’artista –dantista Tripodi ha <<varcato ogni barriera tra l’umano e il divino>> offrendo una nuova interpretazione delle tematiche che formano il <<Purgatorio>>. Tutto sommato, Tripodi è un colto e grande<<explicator dantis>> e a Dante son dedicate ben 150 opere che illustrano molto bene il viaggio del poeta nei tre regni ul-
traterreni e si tratta di un viaggio pieno, o meglio, <<tutto luce –colore>> ,un viaggio di spiritualità e, quindi, salvifico. Il pittore -interprete Tripodi crea un sempre <<nuovo, lucidissimo itinerario della mente in Dio>>.
Defelice spiega nei dettagli e da buon intenditore d’arte le varie figurazioni della <<Commedia>> di Dante e si sofferma e spiega in profondità episodi, ambienti, personaggi, incontri del poeta nei tre regni e il tutto viene presentato con un linguaggio efficace e penetrante, e al riguardo si rinvia il lettore alle pagine in cui si parla di Manfredi, con il suo <<capo>> che ha <<appena toccato il terreno nell’improvviso gelo della morte. Le pennellate concavesono quanto mai realistiche e rendono il contatto violento col terreno nella caduta – ‘E cadde come corpo morto cade […]’, sollevando quasi a raggiera schizzi di fango e di sangue>>(p,23); si rinvia il lettore a ciò che ancora Defelice afferma a proposito di Ulisse, raffigurato mentre contempla Troia che è in fiamme (si veda p. 24). Ben descritta dal critico e poeta Defelice la figura di Beatrice e di altri personaggi;Defelice ci indicale varie modalità con cui Tripodi raffigura i personaggi o le atmosfere del poema sacro di Dante. Insomma, questo libro è un’ottima guida di cui disponiamo per entrare e capire meglio l’opera creativa e la personalità di un grande artista come Domenico Antonio Tripodi, conosciuto e apprezzato in varie parti del mondo. Il bel libro contiene pure una intervista che Defelice fa all’artista che è utile leggere in quanto sono riferite notizie, come pure elementi importanti per capire e introdurci nell’opera creativa di Tripodi, al quale, tra tanti altri meriti, bisogna pure riconoscere che egli ha svolto una intensa attività di restauratore di varie opere d’arte, in Lombardia <<e principalmente a Milano dove>> è stato per oltre trent’anni. Anche <<in Piemontee in Calabria>> ha fatto <<tanti recuperi di antiche e importanti opere d’arte>>.
Carmine Chiodo
Domenico Defelice, Domenico Antonio Tripodi Pittore dell’anima, Gangemi Editorial International Arte, Roma 2020. Un libro da leggere e da regalare:
“…Il volume contiene 21 racconti, che trattano i temi più svariati: dai problemi sociali, come la mafia, ai ricordi familiari, dalla memoria di eventi giovanili alle incertezze dell’adolescenza, dalle descrizioni naturalistiche allo scandaglio interiore dei suoi personaggi, ma tutti i racconti sono legati da un sottile e coinvolgente autobiografismo. A legarli è un io protagonista (…) I vari personaggi, in una carrellata caleidoscopica di caratteri, emergono con la loro individualità, tanto che il volume appare quale ricco mosaico che evidenzia un affresco delle condizioni ambientali, spesso speculari a quelli vissuti nell’infanzia o nell’adolescenza, ma senza rimpianti o malinconia, lungo un percorso ideale che giunge a una espressione di maturità e di saggezza, raccontata con imparzialità, anche se velata da una particolare emotività. Emblematico in tal senso è In viaggio con Google, racconto che unisce la modernità al passato e al ricordo. (…) Il pesce (g)rosso, giocando sull’ambiguità semantica del pesce rosso racchiuso nella boccia di vetro e il pesce grosso inteso come capo di una cosca mafiosa, dà l’occasione di trattare il tema della delinquenza organizzata…”.
Angelo Manitta
Da: Il Convivio, gennaio-marzo 2021 Genesi Editrice – via Nuoro 3 – 10137 Torino –genesi@genesi.org; http://www.genesi.org–Pagine 210, € 12,00