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by Domenico
D. Defelice: Il microfono (1960)
NOTIZIE
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LA MALEDIZIONE DEL NOME - Elena
Torre premiata dall’Accademia “Res Aulica” per il suo libro La maledizione del nome. Un importante riconoscimento quello che nella serata di sabato 25 settembre la scrittrice e giornalista Elena Torre ha ricevuto per il suo ultimo libro edito da Castelvecchi “La maledizione del nome” all’hotel Calzavecchio di Casalecchio di Reno. Il premio, “Scrittori con gusto” ha aperto il ventitreesimo anno accademico dell’associazione culturale “Res Aulica” che con grande entusiasmo e partecipazione porta avanti insieme a tante altre attività culturali volte alla valorizzazione delle arti, del gusto e in generale del patrimonio culturale del nostro paese. Elena Torre ha ricevuto il premio dalle mani della presidente della Giunta Esecutiva Franca Raffaella Fiocchi dopo la lettura delle motivazioni che hanno colpito molto l’autrice. “Difficile parlare dopo questa presentazione -ha esordito Torresoprattutto dopo parole che mi hanno emozionata profondamente. Sono felice che anche “La maledizione del nome” abbia convinto i lettori esigenti dell’Accademia, sono commossa da tanto affetto e partecipazione”. Elena Torre aveva ricevuto un riconoscimento in passato dall’Accademia per “Il mistero delle antiche rotte” (Cairo Editore). Premiati nella serata anche Paolo Lanzotti per “I guardiani della laguna” (tre60) e Lorenzo Beccati scrittore e autore di Striscia la notizia per “Il pescatore di Lenin” (Oligo).
*** IL NOBEL PER LA FISICA A GIORGIO PARISI – L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato, il 5 ottobre 2021, al romano settantatreenneGiorgio Parisiil Premio Nobel per la Fisica, “Per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi complessi; per la scoperta del legame tra il disordine e le flut-
tuazioni nei sistemi fisici dalla scala anatomica a quella planetaria”. In sostanza, per i contributi alla conoscenza dei cambiamenti climatici. Parisi ha svolto la sua attività nel Laboratorio Nazionale dell’Istituto di Fisica Nucleare di Frascati,in importanti Università del mondo (Stati Uniti d’America, Parigi), in quella di Roma Tor Vergata e, principalmente, a La Sapienza, nella quale si è pure laureato nel 1970. Ha ottenuto riconoscimenti a livello mondiale e ha scritto più di seicento articoli. È stato Presidente dei Lincei. Un riconoscimento che onora l’Italia, nella quale, purtroppo, la ricerca è poco finanziata, con la conseguenza che molti giovani se ne vanno all’Estero. Giorgio Parisi ha avuto il coraggio di rimanere nella sua città e oggi, nel fargli gli auguri, ci associamo al suo auspicio che lo Stato si svegli, si ravveda e dia più fondi per un settore di fondamentale importanza in Italia e nel mondo.
Assieme a Parisi, sempre per la Fisica, sono stati premiati l’americano di origini giapponesi Syukuro Manabe (90 anni) e il tedesco Klaus Hasselmann (89 anni).
*** LA XXXVII EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE DI POESIA LIBERO DE LIBERO –CITTÀ DI FONDI A DOMENICO DEFELICE – Il 30 ottobre 2021 alle ore 18, a Fondi, nel Castello Baronale, si è tenuta la cerimonia conclusiva del Premio Libero de Libero Città di Fondi 2021, assegnato al nostro direttore Domenico Defelice con la seguente motivazione: <<“Fede, Speranza e Pandemia”, la raccolta vincitrice del Premio Nazionale di Poesia Libero De Libero- Città di Fondi, XXXVIIAnno 2021, del poeta Domenico Defelice, è un auspicio alla ripartenza dalla pandemia in nome della grande poesia. La raccolta vincitrice, che ha meritato pienamente il riconoscimento, racconta tra ricordi del passato e fatti di cronaca, lontano da qualsiasi frastuono, luoghi, sentimenti, valori e tradizioni che il poeta ha vissuto in età giovanile nella sua Calabria. Uomo del Sud attaccato alle sue radici, ma che analizza anche eventi e momenti storici attuali che lo hanno coinvolto emotivamente. Questa raccolta di poesie va letta con la forza che ha la preghiera. La stessa forza che ha la poesia. Poesia della pandemia. E, quelle immagini così dolorose sono ancora impresse nei nostri occhi e ci parlano. Sono vive. Immagini che il poeta ha ben fotografato con i versi:
Si spostano le barelle con i piedi con le mani e coi piedi, e non c’è posto, né su, né quaggiù in quest’anticamera d’inferno.
Per questi motivi, la giuria ha deciso di assegnare all’unanimità per l’Anno 2021, nel 40^ anniversario della morte di De Libero, il Premio Nazionale di Poesia Libero De Libero- Città di Fondi alla raccolta “Fede, Speranza e Pandemia” del poeta Domenico Defelice.>> Al tavolo dei relatori, il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto; il vicesindaco e assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale; il professore Leone D’Ambrosio, il quale, tra l’altro, ha letto le motivazioni del Premio alla carriera al poeta prof. Roberto Deidier anche lui presente al tavolo – e a quello assegnato al nostro Direttore; Don Luigi Mancini, che ha ricordato il Poeta Libero De Libero, confessando di averlo incontrato una sola volta e di aver scambiato, poi, con lui, qualche lettera; Valentina Notarberardino, che, in pratica, ha presentato il suo libro “Fuori
di testo”, “un libro sui libri come nessuno li ha mai raccontati”, edito da Ponte alle Grazie; Marcello Carlino, che ha approfondito alcuni aspetti della poesia di Libero de Libero; Mauro Caporiccio; Carlo Alberoni, organizzazione eccellente e presentazione spigliata e brillante. Gli altri premiati della sezione A: Cosmo Pasciuto per la silloge “Pericle sul Parnaso”; Roberto Uttaro (“Venti di Golconda”); Luca Agostini (“Raccolte di Poesie”); l’aquilano Mario Narducci (Menzione speciale per “Invecchiare da soli”); Sara D’Aniello, di Fondi, per “Alzheimer”; ancora premio speciale a: Lucia Fusco, di Sezze e Emilio Rossi, di Latina. Massiccia la partecipazione delle scuole (Sezione B) che dovevano impegnarsi nell’elaborazione di un saggio sul poeta di “Scempio e lusinga”: Istituto San Francesco (Classe I A, referente professoressa Chiara Biasillo); Scuola media Don Milani (Classi 3a – 3D, referente professoressa Stefania Misuraca); scuola media Garibaldi (classe II D, refe-
rente professoressa Lara Lavinia Teseo); Istituto Gabetti-De Libero: De Felice Rossella, Mahmutaj Sejda, Xeka Vitoria, Di Manno Mattia (coordinati dalla professoressa Assunta Di Sarra); Istituto “De Libero-Gobetti”, classi 3a AFM e 3a SIA, referente il professor Alessandro Tudini, che hanno svolto un buon lavoro trattando l’argomento “Ritratto del mio paese”, “Elegia a Fondi”, “Letterina a F”; Istituto Gobetti-De Libero, classe 2C AFM, coordinatrice professoressa Valentina Quinto, impostazione grafica Denise La Rocca. Apprezzabili le poesie inviate da Francesca Fusco, I. I. S. “Gobetti-De Libero”. Le poesie sono state declamate dal dott. Gino Fiore. Gli intermezzi musicali sono stati allietati da Antonella Spirito (voce) e Giacomo Giuliani (chitarra). Tra i presenti in sala, il critico prof. Tito Cauchi, accompagnato da una delle due figlie. ***
A ABDULRAZAK GURNAH IL PREMIO NO-
BEL PER LA LETTERATURA – Il 7 ottobre, l’Accademia Reale Svedese ha comunicato l’assegnazione del Nobel per la Letteratura 2021 allo scrittore Abdulrazak Gurnah, nato a Zanzibar (Tanzania) nel 1948, ma cittadino del Regno Unito, vivendo, infatti, a Canterbury, dove arriva nel 1968, sfuggendo alle persecuzioni di quegli anni nel suo Paese. Laureato all’Università del Kent, nella quale ha insegnato per decenni, Gurnah si è visto assegnare il prestigioso Premio con la seguente motivazione: “Per l’inflessibile e compassionevole comprensione degli effetti del colonialismo e della sorte dei rifugiati, per la sua dedizione alla verità e la sua avversione alla semplificazione”. Pochi i suoi lavori tradotti in Italia, pubblicati da Garzanti: Sulla riva del mare (2002), Il disertore (2006), Paradiso (2007). Altre sue opere: The Last Gift (2011), Gravel Heart (2017), Afterlives (2020). *** PREMIATO GIANNNI LONGO - A Gianni Longo, con l’opera "Lasciami almeno un sogno", è stato conferito, il 25 settembre 2021, il Premio Svizzero Internazionale. Ecco, di seguito, la recensione della nostra collaboratrice Manuela Mazzola, apparsa anche su Pomezia-Notizie del gennaio scorso, ora tradotta in tedesco.
Buchrezension von Maunela Mazzola
erschienen im Osservatorio culturale a cura di Oceano Edizioni
GIANNI LONGO Lasciami almeno un sogno – Lass mir zumindest einen Traum
Alle Ereignisse, die in diesem Buch zum Ausdruck kommen, nehmen ihren Anfang in Erlebnissen, die tatsächlich stattgefunden haben. Demnach sind diese eine oft gegangene Wanderschaft um tiefgründig das Thema des schlecht fokussierten eigenen Willens zu ergründen. Zu Recht oder zu Unrecht, ich kreise innerhalb der Dinge dieser Wirklichkeit wie ein Nachtfalter im Licht und mein Blick schweigt nicht, auch wenn er sich abwendet, aber er beurteilt vielmehr diese flüchtige Welt, auch wenn diese verführt und unbedeutend ist. Das Buch ist eine Sammlung von Texten, die zwischen 2004 und 2017 entstanden sind, die den Leser dazu veranlassen zu reflektieren und sich Fragen zu stellen. Gianni Longo drückt sich aus mit einer Sprache, die präzise und elegant ist beim Entwirren von Reflexionen und Überlegungen, die sich verschlingen in einem komplexen Lauf, der von der Armut über den Reichtum, hin zu den Kritiken von Künstlern wie Sonia Alvarez oder Piero Guccione, bis hin zu den Zuständen der heutigen Gesellschaft reicht.
Jeder Text ist verwoben mit Überlegungen. Es sind demnach Texte, die sehr nahe der Philosophie sind. In diesen versucht der Autor Argumentationsketten und Fragen aufzubauen, die teil seines Innersten sind, die jedoch jeden einzelnen von uns betreffen. Jeden einzelnen der in der Lage ist an sich zu zweifeln, um die menschliche Fähigkeit des Gedankens zu nutzen. Die Texte sind voll mit Inhalten mit sehr intimen Reflexionen, die sich verwandeln in eine harte Kritik der italienischen Gesellschaft. Es gibt keine Individuen mehr, sondern nur mehr Fragmente. Die Erkenntnis von der jeweiligen Persönlichkeit hat sich seit langer Zeit in einzelne Stücke aufgelöst. Es ist kein Stein am anderen geblieben, es fehlt der Respekt für die Ideen anderer. Der Autor behauptet, dass die Italiener Ideen, Gedanken sehr oft ändern. Sie sind unterwürfig und verbringen darüber hinaus die Zeit, sich übereinander lustig zu machen. Die Jungen hängen am Geld. Die Welt ist ein Sammelsurium von Geschwafel. Das wichtige ist es Ideen vorzuschlagen und diese dann bis in die Unendlichkeit zu wieder zu käuen. Wenn er generell über die Künstler spricht bestätigt er, dass diese nicht wissen, in welche Richtung es geht. Sie wissen hingegen bereits, was sie tun sollen, da die Straße vorgegeben ist. Alles ist bereits gesagt, alles ist bereits entdeckt; wir sind eine Gesellschaft, die nicht mehr den Ansporn und den Antriwb hat. Die Reflexionen von Gianni Longo sind nackt und knallhart. Er schlägt jedoch am Ende die Art und Weise vor - wahrscheinlich die einfachste -um dieser Alltäglichkeit zu begegnen: die echte Würde, die mich erobert ist das Denken. Sie erlaubt mir, mich an die Vergangenheit zu wenden, um auf die Notwendigkeiten der Gegenwart zu antworten. (…) Die Zeiger der Uhr meiner Existenz verlangen jedoch immer wieder der Unruhe und dem schnellen Schritt meiner Gedanken zu folgen.
GIANNI LONGO Schriftsteller, Literaturkritiker und Kritiker der bildenden Künste
Unzählige Auszeichnungen und vielen Diplom Honoris Causa der Belle Arti für künstlerische Verdienste und die Verbreitung nationaler und internationaler Kultur. Literaturpreis und Preis der bildenden Künste internationale Giotto e Dante Alighieri; Auszeichnung / Preis Franz Kafka von Raita Mascialino; Auszeichnung / Preis William Shaekspeare– Il teatro nell’arte; Auszeichnung / Preis Giacomo Leopardi; Auszeichnung / Preis Luigi Pirandello; Auszeichnung / Preis Giuseppe Ungaretti; Literaturpreis Gabriele D’Annuzio; Akademische Auszeichnung / Preis Marc Chagall – Die Wirklichkeit des Traums; Literaturpreis Milano International; Akademisches Diplom vom Albo d’Onore dell’archivio universale delle Belle Arti. ***
VIOLENZA GRATUITA. ARRESTATELI, PROCESSATELI, METTETELI IN GALERA!
– Giornata nera, per l’Italia, il 9 ottobre 2021. Giornata della vergogna. Guerriglia in molte città e in special modo a Roma, ove hanno messo a soqquadro strade e negozi e hanno assaltato la sede della CGIL. Per che cosa? Per il Green pass, non per il morbo invisibile che ha inginocchiato l’intero mondo; per il Green pass, perché, secondo loro, facinorosi e delinquenti, è limitare la libertà, lo loro libertà, che èsempre quella di non rispettare mai l’altrui; la libertà della dittatura, insomma! Bisogna arrestarli, giudicarli, metterli in galera a pane e acqua. Ma è altrettanto scandaloso sentire gridare al fascismo, all’attentato alla democrazia da coloro che fascisti lo sono stati assai prima dello stesso fascismo, da quella Sinistra che, poi,inneggiava a Stalin, che plaudiva alle invasioni degli stati satelliti (i carri armati in Ungheria), che ha partorito le Brigate Rosse. D’altronde, Mussolini, prima di mettere su il Fascio, non era, forse, un alto dirigente politico di Sinistra? Il nostro pensiero sulla libertà e sulla dittatura non è mai mutato; già nel 1958 scrivevamo: “Il Comunismo va cianciando giustizia, ma dove impera si regge sulla forza e sulla prepotenza e quello nostrano giustifica i massacri e si esalta davanti a un Kruscev e alle di lui losche manovre interne e internazionali. Non può stare nella verità chi toglie la libertà e si mantiene con le baionette e i carri armati. (…) I fascisti farebbero bene a tacere. Le madri italiane ancora piangono dinanzi ai ritratti dei figli periti” (L’orto del poeta, Ed. Le Petit Moineau, 1991). Fascismo = Comunismo e viceversa e, se quelli di Fratelli d’Italia, della Lega, della Destra in genere, dovessero essere, oggi, ancora - come quelli della sinistra li dipingono , fascisti neri brutti e sporchi, altrettanto fascisti rossi brutti e sporchi sarebbero quelli del PD, perché altrettanto eredi di una ideologia liberticida e assassina. Quand’è che si condannerà la violenza solo come tale, senza far finta di volerla affogare negli aggettivi di parte?
*** ADDIO A SUOR BERNADETTE! – Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2021, è morta a Polistena (Reggio Calabria), in una comunità per religiosi anziani, Suor Maria Bernadette, al secolo Palma Ceravolo, sorella della madre del nostro Direttore; aveva 98 anni. Aveva prestato servizio come infermiera per decenni negli ospedali di Napoli e Caserta, stimata e ben voluta da tutti. <<Non ci sentivamo più da anni – ci dice il Direttore -, perché, ormai, non era neppure più nelle condizioni di rispondere al telefono. Nella mente, però, ho il fotogramma del giorno in cui, giovinetta, è stata condotta via dai genitori e dai fratelli, a farsi suora, la baraonda dei saluti sull’acciottolato del giardinetto dietro la sua casa, in via
Roma. Io, bambino, me ne stavo frastornato vicino a un albero di limone (lo stesso accanto al quale, un giorno, mi avevano scattato l’unica foto di quegli anni, vestito da figlio della Lupa). Lei, la zia Palma, era spaventata mentre, con un forbicione, la madre, mia nonna Carmela, le tagliava ruvidamente i lunghi capelli; tra gli strilli e gli andirivieni dei grandi, se ne stava al margine dell’acciottolato, dove si aprivail botro ammantato di ulivi giganti, in quell’istante filigranati dal sole da poco sorto e leggermente scarruffati dalla brezza; come sottofondo, l’eterno, sordo rumore delle acque dello Sciarapotamo. Cara zia! Da giovane, ogni estate, andando da Roma in Calabria o risalendo verso Roma, non mancavo di passare a salutarla negli ospedali di Napoli o di Caserta, portandole, a volte, qualche dono da parte di mia madre, sua sorella, o ritirandoqualcosa che SuorBernadettevoleva che io consegnassi ai suoi tanti parenti ad Anoia. Accanto alla scrivania, nello studio, tengo ancora un quadro raffigurante la bella statua della Madonna del Carmine di Anoia, da Lei regalatomi dicendomi “Perché ti protegga”>> . (n. s. p.) Nella vecchia foto: Suo Maria Bernadette Ceravolo, ad Anoia (Reggio Calabria), il 18 agosto 1957, tra parenti bambini ela sorella Rosa Ceravolo (a sinistra) madre del nostro Direttore Domenico Defelice (a destra).
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ANCHE IL PAPA SCENDE IN CAMPO PER LA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO
– Nel numero dello scorso ottobre, occupandoci della necessità che oggi, senza più indugi, si ridiscuta e si normi il lavoro da remoto - che, in Italia come in tutto il mondo, ha avuto una accelerazione impensata a causa della pandemia -, abbiamo affermato essere giunto il momento di ridurre anche l’orario di lavoro settimanale e giornaliero. “A monte di tutto ciò – scrivevamo -, c’è un problema che non può più venire ignorato: la necessità dell’abbassamento generale dell’orario di lavoro settimanale e giornaliero; l’orario generale di lavoro dovrà essere subito ripensato e diminuito per tutti; è assurdo che si continui a lavorare otto ore al giorno e quaranta a settimana; è necessario lavorare di meno per lavorare tutti, abbattendo, così, la piaga della disoccupazione”. Non è la prima volta che scriviamo ciò; l’abbassamento dell’orario di lavoro è stato un nostro cavallo di battaglia e risale agli anni della nostra giovinezza, allorché abbiamo svolto, nei Centri di Formazione Professionale, anche attività di rappresentanza sindacale, militando nella UIL. Inascoltati, allora; ma, oggi, i tempi sono maturi. Perfino il Papa, il 16 ottobre, è sceso in campo. Riportiamo dal quotidiano Il Messaggero del 17 ottobre 2021, pag. 9: “Anche Papa Bergoglio ieri ha parlato dei poveri. E ha lanciato una proposta ai governi: introdurre <<un salario minimo e la riduzione della giornata lavorativa
affinché ogni persona di questo mondo possa accedere ai beni più elementari della vita e la ricchezza di una parte sia condivisa con equità>>”. D’accordo, dunque, anche il Papa. Rimane, ora, solo da vincere l’ottusità dei sindacati, di tutti i sindacati, dei datori di lavoro e dei lavoratori: gli uni, aggrappati a un orario antiquato, che risale a prima del Fascismo, per paura che scemino i guadagni, quando, invece, è il contrario, perché un lavoratore meno stressato produce e rende di più; gli altri, quelli dei lavoratori, perché corporativi, settari e anche poco democratici, che non hanno mai neppure permesso si attuasse il dettato della Costituzione, la quale recita, all’articolo 39, che il riconoscimento delle organizzazioni da parte dello Stato si ottenga allorché queste vengano “registrate” presso uffici locali o centrali, registrazione mai attuata. I sindacati dei lavoratori hanno da sempre intascato annualmente miliardi, senza mai darne conto a nessuno; a volte sono i primi a trasgredire le leggi, assumendo in nero o sottopagando, gestendo – o hanno gestito –Patronati e Centri di F. P., comportandosi, cioè, come delle aziende edesulando, così dai soli compiti istituzionali per i quali son nati, che dovrebbero essere quelli di difendere i lavoratori, non già di essere pure datori di lavoro. CGIL, CISL, UIL oggi, in pratica, si son ridotti, per lo più, in sindacati dei pensionati, perdendo grinta e mordente, incapaci di proporre novità e sostenere vere battaglie. Piena è la nostra soddisfazione dopo quel nostro articolo, anche perché l’Amministrazione pubblica, per esempio, è orientata a stabilire che il lavoro da casa segua lo stesso identico orario di quello in presenza negli uffici. Scrive Andrea Bassi de Il Messaggero (20 ottobre 2021, pag. 19): “…stessi vincoli di orario e stesse prestazioni che in ufficio (…). Chi lavorerà “a domicilio” avrà buoni pasti e gli straordinari”. Questo e altro è emerso dall’incontro, il 19 ottobre, tra i sindacati dei lavoratori pubblici e l’ARAN, l’Agenzia governativa a ciò preposta. Sembra la copiatura di quanto da noi indicato e scritto a metà settembre, assai prima, cioè, che l’articolo venisse pubblicato.
Domenico Defelice
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A PAOLO DAINOTTI IL PREMIO “MAN-
TUA” - Il Premio internazionale “Mantua” per gli studi virgilianiè statoassegnato al cavese Paolo Dainotti. Il 15 ottobre 2021 lo studioso cavese Paolo Dainotti è stato insignito dall’Accademia Nazionale Virgiliana di Mantova del Premio Internazionale “Mantua” per gli studi virgiliani, un prestigioso riconoscimento destinato agli studiosi under 40 che si siano segnalati per le loro ricerche sul sommo poeta Virgilio. La giuria internazionale, costituita da latinisti delle più rinomate università di tutto il mondo (Oxford, Cambridge, New York, La Normale di Pisa), ha assegnato a Paolo Dainotti questo premio, a cadenza triennale, per la sua ampia produzione scientifica e in particolare per il suo importante volume sul rapporto tra ordine delle parole ed espressività nell’Eneide (Word Order and Expressiveness in the Aeneid, De Gruyter, 2015). Il professore Paolo Dainotti insegna dal 2019 “Lingua e letteratura latina” presso l’Università “L’Orientale” di Napoli e svolge attività di ricerca presso l’Università di Oxford, dove sta scrivendo un altro volume sulla poesia di Virgilio.
*** PREMIO INTERNAZIONALE LETTERARIO CITTÀ DI POMEZIA –XXXI Edizione. Quattro le sezioni: Silloge completa di poesie; Poesia singola; Poesia in vernacolo; Racconto o novella. Regolamento completo sul sito internet del Comune di Pomezia: www.comune.pomezia.rm.it-Partecipate! Il Premio, a noi di Pomezia-Notizie, sta veramente a cuore, avendolo fondato il nostro Direttore, egregiamente gestito per 27 edizioni e poi donato gratuitamente al Comune di Pomezia; che continua a gestirlo – e questo è già importante -, ma che, finora, a quanto ci risulta (lieti se venissimo smentiti), non ha mai pubblicato le opere vincitrici come da regolamento e come Pomezia-Notizie ha sempre fatto in precedenza, con La melagrana aperta, di Pasquale Maffeo; Hiuricedhi, di Ettore Alvaro; Frammento d’estate, di Viviana Petruzzi Marabelli; Menabò, di Vittorio Smera; A Giada, di Giuseppe Nalli; Canti del ritorno, di Orazio Tanelli; Pioggia di rose sul cuore spento, di Solange De Bressieux; Itinerario a Calu, di Walter Nesti; La ragazza di Arthur, di Maria Grazia Lenisa; Limen, di Sabina Iarussi; I tempi felici, di Leonardo Selvaggi; Dove si perde la memoria, di Anna Maria Salanitri; Mesinversi, di Giuseppe Vetromile; Camelot, di Giovanna Bono Marchetti; Anima pura, di Elena Mancusi Anziano; Io