Pomezia Notizie 2021_12

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POMEZIA-NOTIZIE

Dicembre 2021

IMPERIA TOGNACCI RICORDA VINCENZO ROSSI di Tito Cauchi

I

MPERIA Tognacci, scrittrice e poetessa di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), romana di elezione, traccia un profilo umano e letterario del poeta molisano di Cerro al Volturno (Isernia, 7.6.1924 – 6.11.2013), con la monografia Volli, e volli sempre… La speculazione estetica e simbolica nella poesia di Vincenzo Rossi, prendendo titolo e dedica in prestito da Vittorio Alfieri. Assicuro subito che si tratta di due autori di spessore, ai quali si aggiunge Francesco D’Episcopo, di altrettanto merito, che contribuisce con una postfazione; molto ci sarebbe da aggiungere, ma basti questo per farcelo apprezzare e scoprire. Vasti sono gli interessi di Vincenzo Rossi, spaziando dalla poesia alla narrativa, dalle traduzioni alla critica, da cui Imperia Tognacci rileva quanto sia importante per il Poeta la “libertà interiore”, la libertà di espressione. L’opera si articola in sette capitoli prendendo in esame, in particolare, le seguenti opere: I giorni dell’anima, che a sua volta riunisce in un solo volume cinque raccolte pubblicate dal 1961 al 1995 (In cantiere,

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Dove i monti ascoltano, Verdi Terre, Il grido della terra, Tempo e Parola); e la silloge Respiro delle erbe/ Voce delle Rocce pubblicata nel 2001. Basti leggere i titoli delle sue raccolte per comprendere il suggello alla terra natia e disegnare la sua geografia dell’anima, che rispecchia il proprio vissuto, come risulta dalla sua biografia. Il sottoscritto conferisce alla propria riflessione la presente struttura per renderne immediata la visione di insieme. Tracce biografiche Vincenzo Rossi, ottavo di dieci figli, come si rivela dalla poesia ‘Atto di nascita’, visse i suoi quasi primi venti anni fra i paesaggi montuosi delle Mainarde, percorrendo sentieri alla vista del Cimarone, del Montemaschio, delle sorgenti del Volturno, assistendo alle albe e ai tramonti mentre era dedito alla pastorizia. Nella solitudine ha avuto modo di contemplare lo spazio lontano, di meditare sull’infinito, sul mistero della vita, in perfetta simbiosi con la natura mantenuta viva nella sua mente. L’isolamento diventa così una condizione indispensabile per ascoltare la voce della natura, la voce sua interiore. Da autodidatta consegue diploma magistrale che gli consente la didattica, nel contempo segue gli studi in Lettere conseguendone la laurea presso l’Università di Salerno. Conclusa la carriera dell’insegnamento fino a ricoprire ruoli dirigenziali, ritorna nei suoi luoghi amati fin dalla giovinezza rimanendovi fino agli ultimi giorni. È stato una guida per giovani poeti e poetesse, senza disdegnare la lettura di poeti noti e poeti sconosciuti dedicandosi con pari impegno. Imperia Tognacci fa risalire la poetica di Vincenzo Rossi al suo vissuto, come già detto, e cita ampi brani per dimostrare l’intimo rapporto tra la poesia e la vita reale, evidenti nel simbolismo. Rileva quanto le sue opere siano impregnate di memoria; di amore per la terra, per le piante e per gli animali che l’abitano; amore per la donna; il desiderio del ritorno e il viaggio a ritroso che fanno affiorare il Fanciullino, sia pure diverso da quello del Pascoli. Evidenzia il dialogo poetico con


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