POMEZIA-NOTIZIE
Dicembre 2021
CON MARIO RAPISARDI SCONTRO IN LETTERATURA FRA NORD E SUD di Leonardo Selvaggi 1 – Principi di giustizia e di libertà nel poema di Palingenesi ARIO Rapisardi nasce a Catania il 25 febbraio 1844. Non segue un regolare corso di studi sia perché sofferente di tisi e sia perché contrario al tipo di istruzione accademica e tradizionale impartita nelle scuole e nelle Università. Da autodidatta si dedica ai classici greci e latini e ad alcuni autori del positivismo moderno, allontanandosi da ogni forma di superstizione religiosa, filosofica e sociale. Tutto aperto alla scienza, al naturalismo. Viaggia per l’Italia, fermandosi di preferenza a Firenze. Qui arriva nel 1865 appena ventunenne. Entra in amicizia con Tommaseo, Fanfani, Dall’Ongaro, Prati, Fusinato. Considerato come poeta alla ribalta in piena opposizione al Carducci mazziniano e nazional-democratico. Il Catanese da moderato passa all’estremismo sovversivo, quando il poeta di Bologna diventa monarchico. Nel 1868 scrive la “Palingenesi”, vi canta l’accordo tra la fede ed il progresso secondo i principi di riforma religiosa che doveva dare all’umanità l’unità morale e la pace. Il suo macchinoso modo di poetare ricorda il Monti. Poema di ispirazione filosofica
M
Pag. 18
sull’esempio del Prati, avvicinandosi a Goethe e a Byron. Costituito da dieci canti, contro le posizioni retrive si vuole un ritorno al Vangelo, conciliando tradizione e modernità, religione e civiltà. Presente lo spirito di Arnaldo da Brescia, di Lutero, di Savonarola e Calvino. Ansia di rinnovamento, si va verso l’avvenire con i trionfi della giustizia, della libertà, della scienza, dell’amore. La “Palingenesi” lodata da V. Hugo come un nobile poema. Mario Rapisardi considerato un precursore sia dal punto di vista della poesia che dalle verità espresse. Anche Giovanni Verga vede in Lui un mezzo efficace di rigenerazione. La “Palingenesi” segna un nuovo indirizzo della Letteratura in Italia. Isidoro Del Longo vi ammira una “splendida e animosa forma di poesia”, che testimonia forza di ingegno. Viviamo tempi in cui si è entusiasti dell’Aleardi, dello Zanella, i giovani del partito d’azione si accendono alla lettura delle poesie politiche del Carducci. Importante il 1869 per il Rapisardi, che trova nuove fonti di ispirazione all’evoluzione dei suoi pensieri. 2 – Mario Rapisardi incontra Giselda Fojanesi Nel 1870 per l’interessamento di Francesco Dall’Ongaro ottiene dal ministro della Pubblica Istruzione Cesare Correnti l’incarico di Letteratura italiana all’Università di Catania. Di questo periodo sono gli scritti “Catullo e Lesbia”, “Introduzione allo studio della Letteratura italiana”. Espressioni di stile leopardiano nelle “Ricordanze” (1863 – 1872 – 1882), ma con un pessimismo diverso, siamo lontani dal classicismo post-illuministico. Il Rapisardi incontra la fiorentina Giselda Fojanesi, maestrina del convitto provinciale di Catania, che sposa nel 1872, il matrimonio dura fino al 1883, anno in cui si scopre la relazione che Gisella ha con il Verga. Temperamento pletorico quello del Rapisardi. Sulla sua vita intima parla ampiamente il poeta e amico Alfio Tomaselli; ci riferisce dell’amore che il Catanese ha con la contessa