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Peter Russell: Lettere (3), pag

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PETER RUSSELL

(Bristol, 16.9.1921 - San Giovanni Valdarno, 22.1.2003)

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LETTERE

(6 gennaio 1995 - agosto 2002)

il 5 nov ‘981 Caro Defelice, Le Sue lettere del 20.8. e del 5.9 sono arrivate lo stesso giorno, circa una settimana fa. Lumache sì, ma lumache criminali.-

Cercherò di aggiornarci; ma mi sento quasi incapace. E’ stato per me un periodo di stasi, grazie alla salute cattiva, e specialmente una infezione feroce della mono destra. Schegge di legna sono entrate sotto le unghie e il chirurgo ha dovuto levare tre unghie, lavoro degno del Sant’Ufficio! Con antibiotici ho dovuto soffrire per sei settimane prima che potessi scrivere.

La ringrazio tanto per gli utilissimi giudizi sulle mie TRE POESIE (in Italiano). Ci accludo copie delle poesie ravvisate grazie a comenti di molti buoni amici. Visto il giudizio abbastanza favorevole di Brandisio (avevo altri del tutto negativi!), vorrebbe pubblicare su PN?

Vorrei dire quanto ero lieto di vedere sia l’articolo di Brandisio che il saggio della Raine, su recenti numeri. Grazie. Ho letto con molta attenzione le2 ultime quattro numeri e ho imparato molte cose. Era una esperienza di gran valore per me, poco istruito come sono nelle cose italiane. La Sua “Al Pomo” resta finora non letta, non per mancanza d’interesse, ma per mancanza di tempo e concentrazione. Le promesso3 una lettera con i miei comenti fra poco. Con tutto questo dolore (e

1 Dattiloscritta su cara intestata MARGINALIA (with QUINTILIANA) Direttore: Prof. PETER RUSSELL “LA TURBINA” 52026 PIAN DI SCÒ Prov. Arezzo - Italia Tel. 055 – 960674. alte febbri le notti) ho potuto solo leggere cose brevi.

E ho gran voglia di leggere il Suo “ORTO” dopo il lungo (un po’ troppo mi sembra) saggio del Sevaggi. Le opinioni mi andavano molto bene, ma l’espressione era un po’ retoricamente repetitiva?

La poesia della Soffier4 era certo, molto bella, e cercherò di tradurla sia in Italiano che in Inglese. Chi è questa Soffier?

Soprattutto voglio dire che la Sua recensione della Lenisa (Pianeta) mi sembra ottima. Mi sembra la Signora Lenisa si trova più “assieme” nella prosa che non in versi.

Quanto al bellissimo saggio della Dottoressa Saracino sul mio “Pausages Legendaires” purtroppo lei è stata via in Inghilterra all’Università di Northampton e fino a ieri non avevo nessuna parola da lei. Purtroppo lei vuole pubblicare detto saggio su una pubblicazione dell’Università di Lecce, che sarebbe di più prestigio accademico. Per ora niente da fare. Spero di persuaderla di farlo ristampare in qualche organo letterario come PN.

Intanto, Lei ha già un altro bel saggio, della MACCASLIN sulla stessa poesia, e mi sembra una buona idea di pubblicare questo. Fra poco uscirà in Italia una traduzione del poema (pp 50), PAYSAGES LEGENDAIRES, da Cirio di Maria. c’è anche un bel saggio della Raine su questo, ma è un po’ lungo. Quello della MacCaslin è ottima5 .

Quanto alle mie “poesie inedite” fra poco Le manderò qualcosa. Il problema è che mio figlio (adesso solo ventenne) ha abbandonato totalmente sia il computer che la traduzione. Vuole “essere come gli altri” e adesso lavora in una fabbrica e si considera una persona “normale”!!!

Ma ho certe cose per le quali tengo molto e le manderò presto, quando lei ha deciso sulle tre poesie italiane. Altrimenti devo trovare un nuovo traduttore. E poi, in molti casi, non

2 Così nel testo. 3 Idem. 4 Susanna Soiffer, di Tel Aviv. 5 Così nel testo.

sono sempre sicuro se certe poesie siano o meno, già pubblicate in Italia. Mia memoria è molto scaduta. In ogni caso, io riservo assoluta mente il diritto di pubblicare le mie cose su MARGINALIA, sia prima che dopo la pubblicazione altrove. MARGINALIA, è una cosa privata, non pubblica.

Intanto Le mando copie del mio LA CATENA D’ORO (ha vinto un buon premio a Firenze) e le bozze corrette di POESIE DAL VALDARNO, che forse non uscirà che al prossimo anno. C’è una bella Prefazione di FRANCO LOI per “Valdarno” che Le manderò fra poco.

Lei mi dà l’impressione di pensare che io sono un po’ seccato con Lei. Assolutamente NO!!! Lei è stato sempre molto corretto e buono con me e lo apprezzo molto.

Non poteva forse trovare un buon traduttore per me fra i Suoi amici?

Con tanti auguri e un abbraccio, il Suo, Peter

Voi6 potreste comporre certe cose pe me sia corte che lunghe? Con copia (‘camera reading’) posso farle stampare o fotocopiare localmente. Pagherei ovviamente, ma non ho molti soldi!

*** 52026 PIAN DI SCO’, AR7

il 9 dic 98 Caro Defelice, Preferirei che Lei rimandi la pubblicazione (tra parentesi parola incomp.) delle tre poesie in Italiano per qualche mese. Sto ripensando certi versi.

Lei ha molto altro dal quale scegliere e fra poco Le manderò altre nuove cose.

Mio figlio è tornato al lavoro!

Il mio POESIE DAL VALDARNO (bilingue, 200 pp) uscirà fra poco. Le manderò una copia.

Con auguri per Natale Peter Russell *** da Peter Russell, La Turbina 52026 Pian di Sco, AR 055 960 674 il 30 dic ‘988 Caro Defelice, Mi sento sconcertato di ricevere la bozza del bel saggio della Prof.ssa Saracino perché ho detto anche recentemente che finora non ho il permesso di stamparlo. Come si vede dalla corrispondenza (copie ci9 accludo) ho suggerito che Lei stampi invece il saggio della MacCaslin. Nell’intanto ho sentito dalla Saracino che il saggio debba uscire in una pubblicazione dell’Università di Lecce, ma lei mi ha detto che si potrebbe pubblicarlo anche in una altra rivista più strettamente letteraria. Ma non so se lei sarà d’accordo di farlo pubblicare prima dell’Università. Perciò ho scritto oggi dicendo che se lei ha qualche obiezione contro la pubblicazione da PN in gennaio, deve un telegramma o telefonarLe subito.

Ieri ho restituito la bozza corretta per posta assicurata.

Allora, adeso sta fra la Professoressa e Lei.

Quanto ai nostri altri “problemi” Le mando

6 Aggiunta poscritta a penna. 7 Manoscritta sulla fotocopia della pagina 20 del periodico PIANDISCO’, del 17-22 Novembre 1998, con l’articolo “Riconoscimenti a Pieraccioni e al poeta di Pian di Scò IL PREMIO FIRENZE A RUSSEL” (con una sola elle), con le foto dei due e, sotto il titolo: “Il Premio Firenze, giunto alla sua XVI edizione, viene assegnato a quei personaggi che si sono contraddistinti nei settori della letteratura e dell’arte. Fra le mille persone presenti nel salone dei Cinquecento vi era anche il sindaco di Pian di Scò”. Prima di ricevere questa lettera, ecco una nostra della quale conserviamo minuta: Pomezia, 14.12.98 Caro Russell, ricevo la Sua del 9 corrente. In allegato Le faccio avere le bozze del saggio che La riguarda, perché le corregga e me le restituisca. Il lavoro verrà pubblicato sul numero di gennaio ’99 Le sarei grato se, inviandomi altro materiale, si volesse attenere a quanto richiesto ai nostri collaboratori. È un aiuto indispensabile se vogliamo che P. N. continui a uscire regolarmente - Grazie Auguri per il Santo Natale e per un felice 1999. D. Defelice

copie delle nostre recenti lettere.

RIPETO come detto nella mia recente nota (non ho copia) PER ORA NON STAMPARE le tre poesie in Italiano comentate da Brandisio perché voglio fare ulteriori miglioramenti.

In caso che Lei non trovi facilmente i due altri saggi su PAYSAGES LEGENDAIRES, ci accludo altre copie (Susan MacCaslin e Kathleen Raine). Anche un terzo da TOM SCOTT, veramente grande poeta lirico in lingua scozzese, scomparso un anno fa. Può usare questi senza ogni ulteriore permesso.

La traduzione di CIRIO10 DI MARIA mi sembra molto ben fatta, ma non ho finito il finale controllo del testo, così sarà rimandata da qualche mese.

Quanto a mie POESIE. Naturalmente spero di pubblicarne altre in POMEZIA N. Il problema sembra il fatto che LEI vuole solo “inedite”. Se si deve interpretare questo termine in stretto senso questo mi presenta con una difficoltà. Ho suggerito, per esempio, che Lei potrebbe pubblicare le SEI POESIE del piccolo libro stampate a Arezzo in solo 150 copie circolate strettamente a Arezzo e dintorni, ma Lei non ha risposto. Ugualmente, certe cose sono già apparse in MARGINALIA, e vorrei vederle pubblicate in una rivista “pubblica” (MARGINALIA è essenzialmente una cosa provata) ma forse questo non Le va? C’è anche il problema che non ho ricordi precisi di dove sia questa o quella cosa pubblicata (o meno). Dopo incendi, rivoluzioni e alluvioni ho perso molto. Con le cose molto recenti posso essere più preciso, ma anche qui non sono cento per cento da dipendere, perché la mia memoria non è come era! Ma Le ho mandato recentemente certe poesie per certo inedite in Italia, ma non ho nessuna risposta da Lei. Queste includono

Distenditi e muori Il mio ultimo compleanno vati cani e le poesie nella terza scelta da CUORE MIO SELVAGGIO

Le ho mandato copie dei miei libri La Catena d’Oro e Poesie dal Valdarno. Non li ha ricevuto? Come promesso, Le mando adesso la Prefazione di F. Loi. Il libro deve uscire verso la fine di gennaio, dopo tanti indugi.

Nella Sua lettera del 5.9.98 Lei mi dice che ho chiesto da Lei una lista delle mie poesie inedite. E che questo è assurdo. Si, lo sarebbe, se avessi fatto una così stupida domanda. Ciò che ho richiesto era una lista delle poesie che Le ho mandate ma che finora Lei non ha pubblicate. Sono stufo di mandare poesie (inedite, per la maggior parte) a editori, e di non avere nessuna risposta anche dopo un anno o di più. Quasi ho cessato di mandare poesie a editori11 .

RIPETO, leggerò Suo “Alpomo”, La Morte del Sud ed altre cose, il momento che posso, ma in questo periodo sono stato e ancora sono così indaffarato che non posso leggere quasi niente.

Fra cose che sono senz’altro INEDITE ho molte cose di “Quintilius” e molti SONETTI (40 in solo ottobre ’98) ma sarà un po’ prima che faccio copie finali. Anche aderire alle vostre condizioni di dischetti della giusta compatibilità sarà difficile. Cercherò.

Se le poesie che ho già mandato non Le vanno, mi dica. Le manderò ad altre riviste. Ma per favore non mi fa aspettare fino alle Kalende greche.

Intanto Le mando calorosi auguri per il 1999.

Il Suo, Peter Russell ***

il 26 genn 9912

10 Ciro, ma così nel testo. 11 Tutto ciò accadeva perché Poste Italiane sono state sempre e continuano ad essere inefficienti, un autentico buco nero. Molto materiale inviato da Russell non è mai pervenuto e, quando giungeva, era con molto ritardo. 12 Manoscritta su Cartolina Gran Caffè Ristorante storico letterario Giubbe Rosse Firenze Piazza Vitt. Emanle Piazza della Repubblica, 13 – 14R Tel. 055/212280 Fax 055/290052 (timbro postale 27.1.99).

2 copie di PN con il saggio della Saracino ricevute con tante grazie. La Signora non mi ha risposto, così sia Lei che io stimo nel netto.

Sembra che tutti, o quasi, le confusioni fra di noi siano scaturite dalla mancata consegna di pacchi postali. Ho perso qualche centinaia di lettere, pacchi ecc, compreso assegni.

Oggi devo andare all’Università di SIENA. Domani risponderò in dettaglio alla Sua chiarissima lettera che spiega molte cose. Con amicizia e grazie, Peter R.

Peter Russell 52026 Pian di Scò, AR 055 960 67413

il 27 genn. ‘9914 Caro Defelice, Sua lettera del 8 genn pervenutami due tre giorni fa ha chiarito molte cose come ho detto nella cartolina speditaLe stamane. Prima di partire ho qualche minuto libero e Le scrivo al meglio posso.

Ma voglio emfatizzare15 che la mia recente lettera non era un rimpianto -- anche con le varie misguide16 ecc., mi sento sempre molto bene trattato da Lei. E non aspetto per niente “special treatment”. Sono un poeta fra centinaia. C’è un certo risentimento nella Sua lettera che mi disturba. Per certo più pacchi spediti da me a Lei, e altri da Lei a me, non sono arrivati. Fra poco controllerò i quattro grossi scafali17 con i libri mandati in omaggio e cercherò altri Suoi titoli. Poi Le scriverò con una lista di ciò che ho. Non pensare che non voglio leggere le Sue cose. Lo voglio sinceramente per me stesso, non solo per accontentarLa; Ma come Lei sa, le poesie domandono18 più impegno e tempo, e forse ho lasciato qualcosa a parte per “dopo”.

Per certo Le ho spedito una dozzina di poesie durante i primi mesi di ’98 e ero triste di non avere nessuna risposta. Ovviamente non sono arrivate.

Ho parlato con la Signora Furfari ha spedito una altra copia circa il %5 gennaio (anche Lei calabrese) della casa ed. PAIDEIA (Firenze) e mi assicura che nei primi giorni di novembre Le ha spedito LA CATENA D’ORO, ed io PER CERTO Le ho spedito la seconda bozza già corretta di POESIE DAL VALDARNO con lunga Prefazione di FRANCO LOI. Sarebbe stato anche nei primi di novembre. E’ un libro anche più grosso di LA CATENA D’ORO. Deve uscire verso la fine di febbraio.

La ringrazio tanto per l’indirizzo della Sra Soiffer. Scriverò.

Spero che possiamo cominciare di nuovo con fiducia e simpatia da tutte e due le parti. Noto con piacere che Lei pubblicherà nel

13 Dattiloscritta sul retro di fotocopia: AREZZO agenda LA NAZIONE p. IV. Giovedì 24 dicembre 1998 LA POESIA La raccolta di Russel “La catena d’oro” raccolta di poesie (dal 1965 al 1976) dell’età matura di Peter Russel, il grande autore inglese che dal 1983 vive a Piandiscò è stata presentata all’auditorium di S. Chiara a Sansepolcro. Se la raccolta di poesie è di valore altissimo, incredibile è l’impatto che produce il personaggio una volta arrivati attraverso la folta e bianca barba agli occhi: si cade dentro due laghi azzurri, vivi come quelli di un ragazzo. Berlino, Venezia, Londra sono le tappe di innumerevoli emozioni che si impongono come lampi e tuoni nel cielo estivo. Una raccolta di liriche che come vuole il titolo lega al sogno, al mito. Le poesie si chiudono con una simbolica, numericamente parlando, serie di nove sonetti dettati al poeta Russel, nel sogno da una sconosciuta creatura Manuela. E come dice Manuela stessa nella sua nona notte “Il mio mondo reale è il tuo sogno” il nostro mondo è carico dei sogni di quei rari poeti che come Russel riescono a coagulare le emozioni su fogli bianchi. [Lucia Leonessi] Nella foto: Peter Russel (la foto non appare). Sul margine destro, a penna rossa, Rassell annota orgoglioso: “L’impatto era veramente forte. Ho venduto 45 volumi da un pubblico di 60!” 14 A destra, scritto a penna rossa: “COPIA a M. Saracino”. 15 Così nel testo. 16 Idem. 17 Idem. 18 Idem.

corso di quest’anno i saggi di Raine, MacCaslin e Tom Scott. Questo è generoso e La ringrazio. Forse Le manderò altre poesie corte? Il problema adesso è che molte già tradotte saranno nei libri recentemente pubblicate. Io devo tradurne altre così che ciò che mando siano “inedite”.

Sarebbe gentile da Sua parte se possa mandare una copia del numero appena uscito a Prof.ssa Marisa Saracino, Castigno 6, 74020 Maruggio, TARANTO, se ha una copia ancora.

Con amichevoli saluti,

Peter Russell

*** Ha19 ricevuto mia lettera del 27 genn e la Cartolina del 26? Ha ricevute le copie de LA CATENA D’ORO mandate sia da me che della casa ed? Ogni buon augurio, Peter Russell *** AMBASCIATA BRITANNICA20 VIA XX SETTEMBRE 80/A 00187 ROMA Dottor Domenico Defelice Direttore Pomezia Notizie via Fratelli Bandiera 6 00040 Pomezia (Roma)

Her Britannic Majesty’s Ambassador and Mrs Thomas Richardson cordially invite Dott. Domenico Defelice to a reading by Peter Russell of his poetry on Wednesday May 5, 1999 Drink 19.45 Reading 20.15 A light buffet dinner to follow Please telephone replies to: Villa Wolkonsky Via Conte Rosso 25 00185 Roma Kindly show this invitation at the gate Tel. 06 7720 6810 (The books of Peter Russell will be available. He will be pleased to sign them afterwards)21

*** %”)”- 52026 Pian di Sco AR 055 960 67422 il 23 apr ‘99 Caro Defelice, FINALMENTE! Cioè, LA CATENA D’ORO è nelle Sue mani. Spero molto che Lei ne faccia una recensione. Tengo molto alla Sua opinione.

La casa ed. PAIDEIA Le ha mandato tre copie, ed io due, fra i primi di novembre e la fine di marso. La posta mantiene sempre il suo alto livello di servizio23 .

Fra poco il mio prossimo libro sarà pubblicato, POESIE DAL VALDARNO. Le manderò una copia nei primi di maggio. Ma forse ci incontreremo all’Ambasciata Inglese il 5 maggio?

Dalla nostra corrispondenza non so se Lei vuole altre poesie da me. Ma ci accludo due scherzi, frottole se vuoi, che non sono ancora edite. Se potrebbe mandare una copia del numero di PN con il saggio della MACCASLIN sarebbe una cortesia: a DR. Susan MacCaslin 21 Brackenridge Place

Port Moody B. C. V3H 4HB Can-

ada

Mi piacerebbe leggere SENSAZIONI COSMICHE di Di Donato.24 In questo momento sono sprovvisto di soldi. Ho letto recenti numeri di PN con grande interesse. Purtroppo non il tempo per comentare le cose che mi interessavano di più. Ma quasi tutto e su un livello molto alto.

Lei molto gentilmente ha inoltrato un mio

19 Manoscritta su cartolina - senza data e il timbro postale illeggibile - di Sansepolcro - Cattedrale Crocifisso ligneo detto del Volto Santo (sec. XIXII), particolare. 20 Timbro postale, Roma 12.4.99. Wolkonsky e indicazione per arrivarci in macchina. 22 Dattiloscritta. 23 Ci sarà certamente dell’ironia, giacché non tutto il materiale in viaggio, mio e suo, è arrivato a destinazione. 24 Rosaria Di Donato. Il volume è nelle edizioni di P. N.

pacchetto a Ferdinando Banchini e lui mi ha risposto -- ma ha omesso suo indirizzo. Potrebbe mandarmi l’indirizzo?

Accludo anche due poesie di un Signor Putignano, indirizzare a me. Mi sembrano abbastanza belle. Non conosco Putignano, ma se Lei si interessa a queste poesie può scrivergli. Lui ha pubblicato cinque grossi libri di poesie, che mi sembrano su un livello abbastanza alto. Ma non sono un giudice competente di cose in Italiano. Naturalmente mi piacerebbe vedere su PN le due poesie indirizzate a me. La vanità del poeta e infinita!

Il mio opuscolo su KOSOVO (1989) sarà pubblicato in Italiano fra pochi giorni. È “profetico”.

Cordialissimi saluti Peter Russell *** da Peter Russell 52026 Pian di Scò AR25 il 28 maggio ‘99 Caro Defelice, Ho letto con grande interesse il Numero per Maggio. In ispecie mi intriga il libro do Zekiyan pubblicato da Città del Sole, ma non trovo nessun indirizzo per questa Casa ed. Voglio comprarlo e studiarlo. Se Lei guarda DEUTERONOMIA XII: 8 vedrà il perché.

Intanto sono infinitamente grato per la pubblicazione su PN dei 3 saggi su di me. Se vuole mandare una copia alla vedova di TOM SCOTT sarebbe una cortesia. Lei legge bene l’Italiano, e ha anche tradotto in Inglese una splendida recensione del mio LA CATENA D’ORO scritto da BRANDISIO ANDOLFI. Si indirizzi a

Mrs Heather Scott 3 Duddingstone Park Edinburgh EH 15 SCOZIA.

E grazie per la menzione di LA CATENA D’ORO. Spero molto che LEI personalmente lo recensirà. Tengo molto dalla26 Sua critica. Sa che questo volume ha vinto DUE Premi! Dettagli acclusi.

Lei non mi dice niente su i due scherzi che ho mandato qualche settimana fa. Ecco il terzo

TIME-LIFE-MEDIA

Dalla culla al nulla

Tutto fasulla Vale poco, lo so.

Spero di essere in contatto con F. Banchini.

Intanto ci accludo due veramente bei saggi sulle mie cose da MANISTY e CADOGAN, molto bene tradotti dalla Sra Puccioni di Firenze. Spero che il si potrà pubblicare.

Quanto al mio poema PAYSAGES LEGENDAIRES, sarà pubblicato alla fine dell’anno, tradotto da Cirio27 di Maria.

E cosa ha pensato delle due poesie del Sig. Putignano?

Ci accludo anche un mio scritto su KOSOVO. Sarebbe bello vedere una recensione. A differenza dei giornalisti che scrivono ogni giorno, io vi ho passato molto tempo e parlavo le lingue locali. E’ una profezia?

Lei deve essere molto indaffarato, ma spero avere una risposta. Con cordialissimi saluti, Peter Russell *** 52026 Pian di Scò, AR28

il 7 giugno 1999 Caro Defelice, Tante grazie per Sua lettera del 1° giugno e gli indirizzi di Banchini e Hermet. Anche per aver mandato il numero di maggio alla vedova di Tom Scott. Le porterà gran piacere. Difatto lei mi ha recentemente mandato un29 splendida traduzione in Inglese dal saggio di Brandisio sul mio LA CATENA D’ORO.

Sono molto contento che Lei pubblicherà fra poco il saggio della RAINE “Tra le Righe”. Mi sembra importante di segnalare il fatto che sale al 1974 e alla rivista famosa SOUTHERN REVIEW nel Louisiana. Nel

25 Dattiloscritta. 26 Così nel testo. 27 Ciro de Maria. 28 Dattiloscritta. 29 Così nel testo.

caso che Lei ha una copia precedente le allego copia con questi dettagli. La Signora Raine compie questo mese il novantunesimo anno! Sta ancora pubblicando la più seria rivista della cultura nel U.K. -- TEMENOS.

Capisco troppo bene le difficoltà che Lei incontra. Il caso è simile per me e io devo leggere e corrispondere su DUE letterature, raddoppiando il volume! Sono affogato dal lavoro. Sono molto lieto di ricevere la prima parte di AL POMO, che non avevo mai visto. Ero riluttante di cominciare a metà strada. Adesso posso leggerlo nella versione completa. Ho una certa paura che la mia conoscenza sia della lingua che della politica italiane farà sì che mancherò di molte battute, ma cercherò. Adesso sto leggendo le 700 pagine del POESIA NON-POESIA ANTIPOESIA di Vittoriano Esposito.

Naturalmente SPERO che Lei troverà prima o poi lo spazio per i due altri saggi (Cadogan e Manisty) che ho mandato recentemente. Li trovo, tutti e due, su un livello molto alto e fanno una sorta di “trio” con il bel pezzo della Saracino che ha pubblicato lo scorso anno.

Ovviamente sono molto triste che Lei personalmente forse non troverà il tempo per recensire mio LA CATENA D’ORO. Ma capisco la situazione e ci accludo un altro scherzo a proposito! Se è veramente impossibile per Lei, posso suggerire che Lei scriva o telefoni Brandisio e gli chieda copia del suo bel pezzo su LA CATENA D’ORO. Cotesto dovrà andare esaurito dopo la mia Conferenza all’Accademia Valdarnese del Poggio questa settimana. Abbiamo solo 10 copie. Già la Signora Fur30 - ha ordinata una ristampa, questa volta con la traduzione in Inglese del bel saggio di Conte e qualche correzione al testo.

Allo stesso tempo il mio grosso volume POESIE DAL VALDARNO 1983 - 1995 è adesso pronto e mio figlio deve andare a Firenze per pigliare le prime cento copie. Le

30 Furfaro. 31 Così nel testo. 32 Walter Nesti, direttore della rivista. manderò copia subito arrivate.

VOGLIO enfatizzare che preferirei aspettare un po’ la Sua recensione di CATENA che vedere subito quello del buono Brandisio. Non perché Brandisio non vale, ma perché la Sua critica, specialmente quando appare sulla propria rivista mi sembra più autorevole. E in ogni caso la Sua critica sempre mi piace.

Devo confessare che sono molto lieto che certe mie poesie scritte in Italiano adesso vincono i concorsi. Ho vinto i Premi SUCCISA VIRESCIT, MECENATE (Firenze), quarto posto sull’ALDO SPALLICCI (Rimini) fra più di 1000 concorrenti, il PADUS AMOENUS (Sissa, Parma), il FIORINO D’ORO FIRENZE-EUROPA e il Premio AUSER (anche Firenze) tutti in questo anno. Dopo il Premio “Le Muse” di Firenze, e il Premio del31 Accademia Dantesca del Cosentino per ricerche dantesche, questo mi dà una certa fiducia. Non che il mio Italiano è brillante, ma almeno, con tutti i difetti comunica agli Italiani qualcosa di un certo valore.

La demise di PIETRA SERENA è molto triste. Walter32 ha fatto uno splendido lavoro per anni, e per mancanza di appoggio del pubblico è stato costretto a rinunciare. Sono molto triste di non poter mandarLe soldi per PN. Ho in tasca appena abbastanza per la posta d’oggi. Non ho avuto un assegno o soldi, né da Italia né dal mondo anglosassone da prima della mia visita a Roma. Roma mi ha dato un milione e mezzo con vendite dei libri.

IL PIÙ TRISTE DI TUTTO è il non avere tempo per leggere i capolavori del passato (e i testi sacri).

Basta, ho scritto troppo! con calorosi saluti, il Suo, Peter *** Caro Defelice33, Tante grazie per Sua lettera. Prometto una risposta in dettaglio fra poco.

33 Manoscritta su cartolina Postcard con riproduzione a colori di “DE PROFUNDIS” One of two Batik Banners by Thetis Blacker (1994) entitled “De Profundis… Ad Paradisum” for the Chapel at

E’ stato un mese zeppo di attività e lavoro (e ‘problemi’!). La Catena d’Oro è in stampa e cercherò di cambiare ‘una tempesta’ in ‘tempesta’ Grazie.

E grazie per l’aiuto verso la lettura di Al Pomo. E’ molto più facile adesso. Sono completamente d’accordo con la Sua analisi Italia coccola e imbonisce tanto i suoi vizi.

Fra poco spero di mandarLe una manciata di lamponi o epigrammi peperati. Anche qualche poesia. Il mio Italiano è molto difettoso, ma credo che di tanto in tanto azzecco.

Tengo molto per una recensione sia di CATENA D’ORO che di VALDARNO da LEI. Non da altro!

A presto, anche con reazioni a Al Pomo Un abbraccio Peter Russell il 10 luglio ‘99

(3 – Continua)

Recensioni

FABIO DAINOTTI

REQUIEM FOR GINA’S DEATH AND OTHER POEMS”

(Italiano-Inglese), Gradiva Publications Stony Brook University NY USA, Anno 2019, $20.00, pagg. 63.

Verrebbe da dire Come eravamo (dal titolo del film statunitense di Sydney Pollack del 1973, coi protagonisti Barbra Streisand e Robert Redford) intendendo quelle tracce dovute ai rincari affettivi distribuiti da chi ci ruota attorno, verificantesi durante la crescita, che incidono dentro ognuno di noi inevitabilmente plasmandoci forse in bene o in male. Tracce d’affetto che hanno i vari volti del clan familiare ordinario costituito dai nonni zii fratelli cugini… mentre pian piano facciamo scorrere davanti al nostro sguardo le pagine di questa raccolta di brevi poemi composti dal professore Fabio Dainotti, con la traduzione a fronte in inglese dei rispettivi suoi testi in italiano.

Sono autentici racconti in versi della vita dell’autore, natìo di Pavia e residente nel Cilento, che vuole condividere insieme ai possibili (speriamo numerosi) lettori di questa pubblicazione perlopiù a lui sconosciuti che, magari, leggendola ritroveranno qualcosa di similare riguardo ai propri rapporti parentali, tra cui, ad esempio, il turbamento provato per la scomparsa di una persona cara e a certe abitudini familiari d’una volta.

Il poemetto d’apertura sembra avere una grande porta d’ingresso volutamente spalancata nel momento in cui in una determinata casa sta succedendo un evento fuori dalle consuetudini e si arresta ogni attività domestica giornaliera, mentre c’è un andirivieni di persone, conoscenti amici familiari, che entrano ed escono, infatti, si tratta del giorno della dipartita della zia Gina (accadde a Siziano, in Lombardia, nel 2013).

Il poeta Dainotti, attraverso la compunta osservazione dell’irrigidite fattezze della salma ziana, con l’immaginazione umida di tristezza ritrova i fotogrammi più suggestivi di quando era ancora presente la zia in quella medesima casa calda di calore umano abituata all’ospitalità, soprattutto quando l’autore sull’uscio si presentava «[…] senza preavviso,/ e avresti riso di contentezza nel vedermi.// Dove studiavo, dove/ leggevo giornali, sognavo;/ dove mi rifugiavo da malato./ Dove mi avresti chiesto le ultime novità,/ preparando, in cucina, un po’ di cena,/ e avresti rievocato i vecchi tempi.» (Pag. 16)

Una zia così generosa e affabile rappresenta uno di quei meravigliosi archetipi universali che la psicoanalisi moderna ha ben ‘inquadrato’, perché è la figura femminile che da sola completa, incorniciandolo, il nucleo familiare e la cui compagnia diventa giorno dopo giorno incommensurabile per i nipotini che crescono e la vedono di continuo, maggiormente quando hanno la possibilità di andarla a trovare nella sua casa riverberante i suoi pensieri, il suo agire, i suoi errori, i suoi probabili rimpianti.

Anche se l’autore l’ha vista distesa ormai priva di vita, rimane per lui quella zia indaffarata sempre pronta con gioia ad accogliere i parenti, grandi e piccoli, o a guidare l’«[…] automobilina/ cantando le canzoni della tua giovinezza.» (Pag. 18).

Non è un emblema di zia a sé stante, piuttosto il vortice delle situazioni che hanno ruotato attorno a lei a fare in modo che «[…] Adesso, ripensandoci, con te/ tutta la nostra infanzia se ne è andata;/ ma anche la giovinezza:/ in pratica, gran parte della vita.// E non ci andrò mai più in quella casa,/ dove c’eri tu, la mia seconda madre, madre buona,/ dove risuonava la tua voce,/ come una musica dolce e segreta.» (Pag. 26).

Un’altra zia, invece, di nome Letizia era del Nord-Italia, in una zona periferica di Milano tanto da costituire discrepanza con l’abitazione altolocata della zia Gina, ch’era stata moglie d’un medico condotto e domiciliati in una villa; così in parallelo al tipo di case anche le vicissitudini giovanili del poeta Dainotti appaiono dissimili (questo è avvenuto nel terzo poema).

La terza zia si chiamava Clara, altro tipo di donna (a cui importava forse più la superficie delle cose che la sostanza) si vezzeggiava a portare la veletta e aggiustarsi il trucco spesso con la cipria, soleva accompagnare l’autore a distrarsi quando era bambino nel parco e non se la passava tanto bene per

via del marito, lo zio Pasquale. In compenso avevano il televisore, uno dei primi apparecchi domestici avuto in dono dalla sorella di lei, Celeste, “mossa a compassione” nei suoi confronti e sappiamo che possedere la tv negli anni Cinquanta del secolo scorso rappresentava l’appartenenza ad uno stato sociale medio-alto, oltre al fatto di stare al passo coi tempi grazie al flusso delle informazioni, spettacoli, sceneggiati trasmessi dall’apparecchio quotidianamente. Che le varie zie – nel quinto poemetto c’è anche lo zio Michele “con la pancetta/ e le bretelle sopra la camicia,” gestore di un bar – siano servite al poeta Dainotti per facilitarsi la versificazione, perfino sulle sue bravate compiute nell’età spensierata, è indiscusso; e non s’è trattato di singole liriche catturanti attimi vitali bensì di composizioni ad ampia estensione, poiché c’era molto da dire su quello ch’è successo a casa della zia Gina e in seguito cambiando i vari ambienti dove abitavano i parenti.

Alla fine il classico lettore vorrà sapere cos’è che ha fatto da input per lo svolgimento di questa passeggiata a ritroso nel tempo, alla ricerca di certezze da recuperare come rami robusti d’un albero folto di tradizioni, nostalgie, manifestazioni affettive, volti femminili soprattutto inclini al sorriso, relazioni intime multiple e la risposta resiste nella traiettoria di quel «[…] treno lanciato nella notte’/ (che) ci aveva portato su al Nord,/ io all’università; tu per lavoro,/ con la tua valigia da emigrante./ Si parlava di temi difficili: la vita,/ e la letteratura, si fumava;/ intanto si viaggiava/ ‘verso un incerto destino’.// Era, la solitudine, ghiacciata;/ neppure il vino mi scaldava il cuore./ Scrivevo lettere d’amore,/ ma senza il suono di una voce umana,/ la voce della mia amata lontana.// Indossai il mio abito elegante,/ e presi il treno da Pavia a Milano:/ ed eccomi in Piazza Tricolore,/ dove mi porta il tram, scampanellando;/ poi pochi passi ancora, caro amico,/ e suono il campanello alla tua porta.» (Pag. 58).

Isabella Michela Affinito

ANTONIO CRECCHIA

IN ZONA ROSSA E OLTRE

Ediemme Cronache Italiane di Salerno, Anno 2021, Euro 18,00, pagg. 105.

Diventerà storia passata, è vero, ma nel frattempo ancora si fa il conteggio di quelli che ne sono usciti guariti, di chi ulteriormente non ce l’ha fatta, di chi è ancora vittima del contagio, di chi è rimasto a ‘galla’ e di chi è ‘naufragato’ (in ogni ambito della società) nella nostra situazione limite denominata Pandemia da Covid 19!

Il conteggiare è l’azione più comune entrata nella quotidianità più o meno di ciascun individuo, forse perché nella conta rientra anche soprattutto il numero dei mesi da quando è esploso il dannoso evento pandemico, i quali sono diventati oltre due anni. Ma si contano anche i malesseri generati, le distanze separatrici, i giorni lietamente di sole che sono andati perduti senza essere stati vissuti appieno, le cose che non si sono potute fare e l’elencazione sarebbe infinita per ogni specifica computa.

Alla fine, dalla variegatura delle indoli umane le reazioni alla sopravvivenza da questo flagello sono state sorprendenti a cominciare dall’ancoraggio musicale di qualunque genere che ha imperato ovunque, direttamente dagli strumenti di chi li aveva oppure registrata, fuoriuscito attraverso le finestre e i balconi (gli occhi degli edifici) quale “filo d’Arianna” validissimo per tenerci uniti e farci raccapezzare nel labirinto in cui ci siamo ritrovati. Ancora una volta l’Arte s’è dimostrata madre protettiva nei confronti di noi miseri mortali, come a dire che il grande Ulisse sarebbe stato niente se non ci fosse stato sopra di lui l’aiuto divino della sapiente Athena.

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