Estate
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Editoriale Quando il sogno di organizzare il party perfetto, con succhi di frutta freschi, guarnizioni alle verdure e succhi di erbe aromatiche, crostate e bavaresi, viene infranto da pioggia e freddo, bisogna accettare la realtà di quest’anno – le condizioni meteo sono quel che sono e se non smetteva di piovere avremmo dovuto trasferire la festa sull’arca di Noè. Il nostro party – un laboratorio sull’utilizzo delle erbe, dei succhi e delle ricette crudiste, è stato così organizzato in un tendone da matrimonio, con le scarpe da trekking ai piedi e con il giaccone chiuso fino al collo. Nonostante le temperature rigide che forse suggerirebbero delle ricette autunnali, abbiamo preparato per voi tante idee per i rinfreschi estivi. Tre le blogger che ospitiamo in tre rispettive interivste che hanno parlato di sè e del modo in cui vivono la propria creativitià: Daria di Ladaridari, Nina di Piccies Decor e Dèbora di DD Arte & Arredo. Splendide nei loro approci così diversi tra di loro, sono una fonte d’ispirazione in questo momento in cui tutto sembra più cupo rispetto agli anni passati. Nel numero estivo di Casa e trend troverete tante idee per la vita all’aria aperta. L’estate infatti rappresenta l’occasione per ricaricarsi dopo un lungo inverno e quando passiamo del tempo con i bambini, è utile avere a portata di mano qualche idea creativa per passare insieme i lunghi pomeriggi estivi. Per i bambini abbiamo preparato anche delle camerette, fresche e luminose, rese speciali da tante creazioni fatte a mano. E non abbiamo scordato nemmeno i pollici verdi: la protagonista principale di questo numero è la rosa, classica e intramontabile, come il giardino a lei dedicato che vi presentiamo. Ci sono poi Kornelija e il suo modo di vivere l’orto, il giardino roccioso di Tanja e Borut e l’incredibile paesaggio con vista mare ricreato dallo Studio Giordani. L’estate è alle porte, prendiamo l’iniziativa e non lasciamocela sfuggire, senza farci influenzare troppo dalle condizioni meteo. Buon divertimento. PETRA SLAPAR
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Collaboratori
PETRA SLAPAR L’estate è per me il tempo per la lettura e dei lunghi pomeriggi all’ombra del nostro noce, passati in un’allegra e chiassosa compagnia di bambini.
JASNA SIMONETA L’estate preferisco passarla in ombra, osservando la natura ondeggiante sotto il vento arroventato. E quando il sole si sposta verso l’orizzonte, l’ideale è andare a spasso in una bella città storica in riva al mare.
KLEMEN BRUMEC D’estate preferisco evitare il mare, dove i camerieri spesso mi si rivolgono con „Guten Tag, Herr“ solo perché indosso dei pantaloni decenti.
ANA BULAT L’estate per me è stare distesa nell’erba ad ascoltare i grilli. Il profumo della crema solare, del mare e della lavanda. È il momento giusto per stare in compagnia.
MATEJA DOBRAVEC D’estate adoro passare il mio tempo in riva al fiume Isonzo.
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TANJA TUTA Estate è... la sabbia del campo di beach volley! Ogni granello è una risata con gli amici...
SUZANA ŠLEBIR Amo passare l’estate al mare, su di una piccola isola … pace, natura, mare, sole, buona compagnia e ottimo cibo ...
TINA CIPOT L’estate mi piace passarla con il gelato in mano.
TJAŠA BRAJDIH Amo passare l’estate in riva al mare, tra l’echeggiare delle cicale, oziare con la testa lucida, senza preoccupazioni.
VESNA VOGRIN La mia estate ideale sarebbe su di una spiaggia sabbiosa, con un’amaca sospesa tra le palme.
ALENKA HUDALES Amo passare l’estate in riva al mare, specialmente quando il sole cala dietro l’orizzonte e le onde s’infrangono sugli scogli, camminando nell’acqua bassa e la testa libera dai pensieri.
MARTINA ŽILAVEC Preferisco passare l’estate nella sordina dell’ombra e „svegliarmi“ quando scende la sera. Adoro le serate estive, l’aria calda e il canto dei grilli, l’atmosfera giusta per la creatività!
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VALENTINA VOVK D’estate la mia meta preferita è l’isola di Hvar, dove posso stare in compagnia dei miei spassosi amici dalmati. Il tempo lì acquista una nuova dimensione, più lenta e più adatta alle mie esigenze.
Indice Le chicche di Casa e Trend Una tenda in riva al fiume Cavalieri e principesse Se la gente conoscesse il profumo inebriante del fiore delle fave … Gelati Erbe Camerette Le peonie e lo sgabello recuperato Il legno spiaggiato Piccies Decor, La poesia del riciclo Riciclo – creare dei giochi La balena azzurra La cucina giocattolo Protagonista: la rosa La rosa di plastica La bigiotteria con i medaglioni Un paradiso all'ombra degli ippocastani Il focolare in giardino La cottura sul fuoco aperto Immerso nel paesaggio Lavanda e ciliegie Un angolo fiorito nella pietra carsica Season in colors Nella vita ho dato retta alla mia creatività Viaggi
Petra Slapar Direttore responsabile Jasna Simoneta, Tina Cipot, Tanja Tuta Redazione Bojan Težak Design Jasna Simoneta Pubblicità PKDV, d.o.o. web: www.casaetrend.it mail: info@casaetrend.it giugno, 2013 nr. 6
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Le chicche di Casa e trend 1. Tessuto per esterni Les toiles du soleil. 2. Piatto da frutta, Marimekko. 5
3. Saliera realizzata con sassi da spiaggia, Mihulli. 4. Tovaglietta all'americana, Pollaz. 5. Cuscino Monochrome Studio. 6. Tappeto in cotone crochet, Loren Design Studio.
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Idee bambini 6
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1. Coroncina crochet, Dolcemente Handmade 2. Poltrona a sacco a forma di elefante, Il Saccotto 3. Borsetta portatutto, Valentina With Love 4. Culla per le bambole, Arch 190 5. Guest book alternativo, Red LineStudio 6. Vita nel bosco: gioco educativo di memoria, La Manifattura della Gagiandra 7. T-shirt bimbo, Bonkiettina
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La tenda è composta da 7 listelli di 120 cm di lunghezza. Prepariamo 2,5 m x 1,2 m ca. di stoffa e la appuntiamo ai listelli con una graffettatrice, ma potete utilizzare anche dei chiodini. I festoni sono stati realizzati con della juta, decorata con i colori acrilici.
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Una tenda in riva al fiume
Un covo dove nascondersi di giorno, e magari anche per passarci la notte. La tenda degli indiani ci aspetta per tanti meravigliosi giochi e avventure.
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I cavallini giocattolo prepariamo: • mezzo metro circa di tessuto colorato per la testa • 50 x 20 cm di tessuto per la criniera • dei bottoni per gli occhi • un nastro per le redini • un bastone di legno di ca. 1m • del materiale riempitivo Ritagliamo due sagome a forma di testa, un nastro di 10 cm x 1 m e 4 orecchie. Appoggiamo le sagome delle orecchie con il diritto a rovescio e le giriamo in modo che non si vedano gli orli. Cuciamo le orecchie sulla testa. Cuciamo il nastro lungo la sagoma della testa, poi gli cuciamo anche l'altra sagoma per la testa. Al centro cuciamo il tessuto per la criniera e la tagliamo a frangia. Cuciamo i bottoni per gli occhi. Riempiamo la testa con il materiale riempitivo e la infiliamo sul bastone. Il nostro consiglio è quello di incollare la testa sul bastone e di legarla con del nastro decorativo. Con lo stesso nastro realizziamo anche le redini.
Nella vita dei genitori i figli sono molto preziosi proprio quando vengono giudicati molto difficili! (Jesper Juul)
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I bambini si divertono con degli archi fatti in casa e dei sacchetti di stoffa, usati per centrare delle pentole di diverse dimensioni. I sacchetti si possono riempire con dei sassolini o della sabbia.
realizzazione, styling, preparazione: mateja dobravec foto: klemen brumec 12
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Toast con crema alle nocciole
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Pan di Spagna:
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200g di farina, 100g di cioccolato fondente, 40 g di zucchero, zucchero vangliato, 60 g di burro, 150 ml di latte, 1 uovo, 50 g cioccolato sminuzzato.
Budino:
• un sacchetto di budino al cioccolato, • 0,5l di latte, • zucchero, • 50 g di cioccolato.
Dolce alla fragola in vasetto Lavoriamo il burro, lo zucchero e lo zucchero vanigliato con lo sbattitore, aggiungiamo l’uovo e il cioccolato fondente sciolto nel latte. Aggiungiamo la farina e la cioccolata sminuzzata. Versiamo nello stampo di ca. 20X30 cm e cuociamo a 180°C. Il pan di Spagna è cotto quando possiamo infilarci uno stuzzicandente e questo ne esce pulito. Prepariamo il budino secondo le istruzioni sulla confezione, aggiungiamo 50 g di cioccolata sminuzzata e amalgamiamo il tutto finché la cioccolata sarà sciolta del tutto. Realizziamo dei dischi di pan di Spagna usando uno stampino per biscotti, attenendoci alle dimensioni del vasetto. Appoggiamo il pan di Spagna sul fondo del vasetto, guarniamo con le fragole a pezzetti e con il budino.
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Le stelline di frutta si possono realizzare con uno stampino per i biscotti, mentre per gli spiedini di verdura è stato usato del formaggio idoneo alla cottura su piastra.
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Bocconcini alla ricotta Impasto:
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300 g di farina, un pizzico di sale, un po' di zucchero, 20 g di lievito di birra,un uovo, • 30 g di burro, • 50 ml di latte acido, • 50 -70 ml d'acqua. Ripieno di ricotta:
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150 g di ricotta, 1 uovo, sale, a piacere, della pancetta a cubetti o qualche spezia.
Mescoliamo gli ingredienti in modo da formare un impasto liscio e lasciamolo lievitare per mezz’ora. Stendiamo l’impasto e ritagliamo dei dischi con un diametro di ca. 10 cm. Guarniamo con un cucchiaio di farcia alla ricotta e chiudiamo i bordi, formando una pallina. Poniamo in uno stampo rivestito di carta da forno, spalmiamo con del rosso d’uovo e cospargiamo di semi di papavero o sesamo, semi di zucca o di girasole e del parmigiano. Cuociamo per 30 minuti a 190°C finché diventano ben dorati.
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Design, cucito e ispirazione: la bellezza della semplicità “Rendere reali delle idee con le mie mani è una necessità quasi fisica. Faccio fatica a far capire alle altre persone: se non creo, sto male.” Daria Giovenzana, designer industriale e creativa per passione, si racconta.
Sono nata e vivo a Bergamo. Da piccola non ho mai viaggiato. Ho toccato il mare per la prima volta a 18 anni, in vacanza con gli amici! Il primo grande viaggio è stato in Finlandia, in camper, il mio viaggio di nozze organizzato personalmente, all’avventura. Da allora viaggiare è una fonte importantissima di ispirazione e di conoscenza. Amo i viaggi itineranti, meglio ancora se in bicicletta: un mezzo di trasporto a misura d’uomo, che ti permette di osservare e vivere sulla pelle il paesaggio, il clima, le città e i paesi, le persone. Io e mio marito amiamo i Paesi del Nord Europa, e sogniamo di trasferirci là. Inoltre siamo particolarmente legati alla Svezia perché dal nostro ultimo viaggio siamo tornati in tre… Il Nord Europa ci piace per il senso civico, la natura, il design pratico e funzionale.
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Ho sempre amato creare con le mie mani. Da piccola, la domenica pomeriggio, mio papà ed io costruivamo insieme piccoli pupazzi di carta, mentre le festività (Natale, Pasqua, il compleanno) erano sempre occasioni buone per fare dei lavoretti con mia mamma e sperimentare tecniche nuove.
“Mi piace coniugare alcuni principi fondamentali dell’industrial design con la mia passione per il fatto a mano” Crescendo ho intrapreso degli studi scientifici, ma al momento della scelta dell’università non ho avuto dubbi: volevo arrivare a fare un lavoro che mi permettesse di mettere qualcosa di mio in ciò che facevo. Mi sono iscritta perciò alla facoltà di Disegno Industriale, al Politecnico di Milano, dove ho potuto approfondire anche gli aspetti tecnici relativi alla progettazione e alla produzione degli oggetti. Pochi mesi prima del mio matrimonio mia mamma mi ha regalato una macchina da cucire di seconda mano, e mi ha insegnato ad infilare l’ago. Il resto l’ho imparato da sola, sperimentando e cercando sul web qualche tutorial. Ho fatto un breve corso di cucito per perfezionare la mia tecnica di base, e la pratica mi ha fatto migliorare molto. Mi piace coniugare alcuni principi fondamentali dell’industrial design con la mia passione per il fatto a mano: la cosa più importante per me è che le mie creazioni siano funzionali, utili, belle da vedere e piacevoli da usare. Cerco di concentrarmi soprattutto sugli oggetti per la casa e la vita di tutti i giorni; mi impegno a pensarli, progettarli, realizzare dei prototipi che testo personalmente e ottimizzare le fasi di produzione.
Se potessi descrivermi in poche parole, direi che sono curiosa, testarda, impulsiva, instancabile, sensibile, energica, sperimentatrice.
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Rendere reali delle idee con le mie mani è una necessità quasi fisica. Faccio fatica a far capire alle altre persone che se non creo sto male; di contro, mi è capitato di non aver voglia di cucire perché mi sentivo triste. Il creare è strettamente connesso con il mio benessere psicofisico; non è una semplice attività tra le altre, è l’espressione più naturale della mia personalità, è la valvola di sfogo della mia energia interiore. Non penso all’artigianato come metodo per produrre oggetti unici, ma a un modo per renderli più personali. Realizzare un oggetto in prima persona significa curare tutte le fasi del processo di produzione: cullarlo come progetto, costruirlo piano piano con le proprie mani fino a renderlo esattamente come lo si vuole. Ne risulta un oggetto unico, pieno di cura, molto personale. Come designer ho studiato i vari procedimenti produttivi, finalizzati alla ripetibilità del prodotto. Questa caratteristica mi piace applicarla in piccolo alle mie creazioni: da qui nasce l’esigenza di semplificare il più possibile, di scrivere dei tutorial alla portata di tutti, di ridurre al minimo indispensabile i “fronzoli” e le decorazioni che distraggono o sono di troppo. Mi piacciono le cose semplici, che comunicano in modo immediato utilità, bellezza e piacere di utilizzo.
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Come è nata l'idea di creare un blog? Non conoscevo nessuno con cui condividere la passione del creare, o per lo meno, per come la sentivo io. Quando la mia rivista di craft preferita ha chiuso i battenti, ho cominciato a cercare nel web delle ispirazioni; era il 2008 ed erano già nati i primi blog di handmade. Mi si è letteralmente spalancato un mondo davanti, e dopo qualche mese da “spettatrice” ho deciso di aprire il mio spazio dove mostrare i miei lavori. Da subito ho potuto apprezzare la gratuità con cui le persone che avevano la mia stessa passione condividevano consigli, pareri, conoscenze. Dopo qualche tempo ho deciso di aprire anche uno shop online. Inizialmente il blog era una sorta di vetrina dove elencavo ciò che creavo; col tempo è diventato anche e soprattutto una specie di diario delle mie ispirazioni. Spesso rileggendo vecchi post rivivo il mio percorso di crescita creativa, mi piace vedere come si evolvono il mio gusto, la mia passione, il mio sguardo sul mondo. Ed è bello che qualcuno, magari dall’altra parte del mondo, spenda tempo per commentare e confrontarsi, o anche solo fare un saluto. estate 2013
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Da dove trai l’ispirazione per il tuo lavoro? Dai materiali Dai colori Dai pattern geometrici Dai miei viaggi Dalla mia vita quotidiana Da mostre, riviste (principalmente design, arredo e cucina), Internet Dalle chiacchiere con amici reali e virtuali, dalle richieste dei miei clienti
In futuro vorrei riuscire a mettere a punto un gruppo di prodotti da produrre personalmente in modo ripetibile, magari pensando a delle collezioni stagionali. Per ora sono soddisfatta delle mie tovagliette con la tasca per le posate e il tovagliolo coordinato, dei sottopentola in feltro, e dei cuscini con maniglia e tasca. Ho collezionato molti campionari di tessuti con cui vorrei realizzare delle coperte patchwork. In un futuro non troppo lontano vorrei avere il mio atelier-laboratorio, dove realizzare e vendere le mie creazioni e organizzare corsi per grandi e bambini. Magari a Stoccolma‌ Vorrei poter essere abbastanza esperta per essere una consulente per riviste, siti, convegni.
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L'estate è la stagione della canicola, dei capelli al vento, dei boschi ombrosi, dei fiumi e dei ruscelli e delle vacanze dei bambini. 24
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Il castello incantato
Preparate:
• due pezzi di cartone • del colore Prendiamo i pezzi di cartone e tagliamoli in modo da poterli incastrare tra di loro, cosÏ da ottenere una croce con 8 lati da colorare. Noi abbiamo decorato 4 lati in rosa, facendone un castello per le bambine, e 4 in azzurro, per i maschi. Poi abbiamo realizzato anche un ponte levatoio e gli abbiamo aggiunto del nastro in raso per sorreggerlo.
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I bambini hanno bisogno anche della noia, in modo da poter stimolare e sviluppare la propria fantasia.
La spada e lo scudo – Lo scudo è
stato realizzato con del cartone su di cui abbiamo incollato uno stemma, azzurro per i maschi e rosa per le femmine. Per le spade possiamo utilizzare un rotolo di carta da regalo oppure diversi rotoli di carta igienica incollati tra di loro, rivestiti di alluminio, poi da sagomare sulla punta.
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I costumi da cavaliere sono stati realizzati con delle vecchie magliette di cotone su di
cui abbiamo applicato degli stemmi, realizzati con della carta trasferibile e utilizzando il ferro da stiro. Per legare le tuniche abbiamo utilizzato dei nastri di stoffa intrecciati, ottenuti da avanzi di stoffa. Utilizzando la carta trasferibile abbiamo decorato anche i sacchetti per le posate, i succhi di frutta e le bandierine per il cibo. Lo spazio per la festa è stato addobbato con i pon pon e dei nastrini colorati, appesi a dei cerchi in filo di ferro. Gli stessi si sono trasformati in un magnifico gioco, infatti i maschi hanno fatto a gara per abbatterli dagli alberi con le loro spade. Tutorial
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La ricetta crudista - dolcetti di frutta e cioccolato prepariamo: • 75 g di nocciole • 75 g di mandorle • 80 g di datteri sminuzzati • 60 g na fichi sminuzzati • 20 g burro di cacao • 2 cucchiai di cacao amaro • 2 cucchiai di cocco • ½–1 cucchiaio di cannella in polvere • 2 cucchiai di sciroppo di agave • 1 cucchiaio di burro di cocco ammorbito • pistacchi tritati Mettiamo in ammollo le nocciole e i datteri per mezz'ora. Nel robot tritiamo prima le noccioline e poi la frutta. Uno dopo l'altro aggiungiamo anche gli altri ingredienti. In questo modo otteniamo un composto denso e appiccicoso. Con le mani formiamo delle palline e le rotoliamo sui pistacchi tritati.
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realizzazione e styling: suzana šlebir foto: klemen brumec preparazione: ana bulat 30
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Quando i figli „non ci ascoltano per niente“, di solito lo fanno perchĂŠ le frasi dei genitori semplicemente non sono degne di essere sentite! (Jesper Juul)
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Se la gente conoscesse il profumo inebriante del fiore delle fave ... Kornelija Benyovsky Šoštarić, giornalista e orticoltrice croata, ha
da poco pubblicato un libro sull'agricoltura organica, Il quadrato verde, che ha riscosso un ampio successo tra i piccoli orticoltori metropolitani e non. Ora sono in molti a realizzare delle pacciamature con la paglia, coltivano le proprie piantine e stanno imparando le basi dell'agricoltura organica. Lei è nata e vissuta a Zagabria e per anni il suo unico “contatto con la terra” consisteva nel coltivare un po' di fiori sul balcone. Il suo libro è soprattutto il risultato della sua esperienza, di ciò che ha imparato sbagliando e dei tentativi di coltivare il suo piccolo pezzetto di terra.
testo: tina cipot foto: nino šoštarić 32
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Che cosa significa per te avere un orto? Un orto è qualcosa che non si può descrivere in poche parole. Ovviamente c'è il punto di vista della salute, del buon cibo, della cura dell'ambiente, per me è un'opportunità per rilassarmi, un piccolo angolo per la meditazione e una fuga dalla noia e dalle questioni quotidiane. Nel mio orto non ci sono pressioni sulle cose che devo eseguire … Ci sono solo le cose che desidero fare. Il mio lavoro nell'orto e il ritmo con cui lo svolgerò dipende dal mio stato d'animo. In effetti il mio orto rappresenta per me una sorte di “terapia del verde.” D'altra parte però è anche un'importantissima fonte di cibo. Sono molto attenta a ciò che porto sulla tavola della mia famiglia. Con la frutta e la verdura del mio orto sono sicura di mangiare sano, organico. E questa è un'ottima sensazione. estate 2013
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Tu sei sempre vissuta nei quartieri cementificati di Zagabria. Qual'è stato il tuo contatto con la natura, hai avuto modo di conoscere l'agricoltura attraverso l'appezzamento di qualche parente? Tutt'altro! Noi avevamo un balcone, delle fioriere in cui poi sotterravamo i pesciolini rossi che non sopravvivevano alle nostre cure … (ride) Io andavo matta per gli animali. Nel nostro appartamento nel centro di Zagabria ho tenuto ogni tipo di animale che riuscivo a farmi permettere dai miei genitori. In un certo periodo ho avuto anche due pulcini e desideravo sinceramente che sopravvivessero e diventassero adulti. Sono stati questi animali a rappresentare il mio contatto con la natura. Il nostro balcone godeva della vista su di un pezzetto di verde in mezzo al cemento del nostro rione, la mia famiglia andava spesso a fare delle gite fuori porta, ma nessuno aveva un orto. É stato solamente quando mi sono iscritta alla facoltà di agronomia, indirizzo orticoltura, che ho avuto modo di iniziare il mio viaggio verso la natura. Come mai una ragazza di città si mette a studiare orticoltura? Io ho sempre amato disegnare e desideravo studiare pittura. Purtroppo mio padre era dell’opinione che di pittura non si potesse vivere. La sua insistenza a scegliere un’attività più “concreta” mi spinse a trovare un compromesso tra le sue richieste e i miei desideri. Nell’orticultura vedevo la possibilità di disegnare dei giardini, degli orti, e tutto ciò mi sembrava interessante. La cosa più importante era che si disegnasse qualcosa … E questo è stato l’inizio. Non rimpiango per niente questa scelta, i genitori a volte riescono a vedere più lontano dei loro figli.
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Dici che ognuno di noi può fare l'orticoltore. E le storie sui “pollici verdi” e di coloro che non riescono a far crescere niente? Sono del parere che la cosa più importante sia la determinazione. Se una cosa ti interessa, se desideri imparare, allora troverai anche il modo per realizzarla. E se sai di che cosa ha bisogno una pianta, allora troverai il modo per procurarglielo. Non credo alle storie sull'effetto miracoloso che la musica avrebbe sulle piante. Vi ricordate di quelle teorie, tanto in voga negli anni Settanta, che cercavano l'impossibile nel mondo vegetale? Oggi tutte queste teorie sono state demolite. Io non ci ho mai creduto. Forse ci sarà qualcosa di vero nel fatto che le persone positive riescono a infondere la loro energia positiva nelle persone che le circondano, nel loro ambiente e con ciò anche alle piante, ma per quanto riguarda l'orticoltura il fattore più importante è rappresentato dall'educazione. Proprio per questo motivo ho scritto il libro Il quadrato verde, per spiegare ai lettori anche le basi – che cos'è la terra, come comportarsi con essa, per permetterle di mantenere la propria fertilità in un mondo che sta distruggendo questa fertilità, che la vuole sterilizzare … Desidero spiegare alla gente quanto siano importanti gli animali del loro orto, qual è il loro ruolo … Sono dell'opinione che una maggiore conoscenza dei processi nella natura sia un presupposto per un suo maggiore rispetto. É necessaria una conoscenza di tutti i sottili nessi all'interno del micro mondo che chiamiamo orto, e il grande mondo “là fuori.” I limiti non li mette la natura, ma li delineiamo noi uomini. Ogni nostra azione nel nostro piccolo mondo si riflette anche su quello grande. Gli orti privati sono sempre più diffusi per una sempre maggiore esigenza di autosufficenza, necessaria per garantire un’alimentazione sana, ma anche per un mero aspetto di economia domestica. Tuttavia è necessario avere a disposizione anche uno spazio idoneo, un appezzamento
di terreno, un giardino sufficientemente grande che non tutti riescono a permettersi. Penso che le soluzioni possano essere molteplici. Il mio orto è a 50 chilometri da Zagabria. A casa mia infatti in questo momento non c’è nemmeno un balcone. Penso che le dimensioni non siano essenziali, tuttavia per una famiglia dovrebbero bastare 100 metri quadri, che corrispondono alle dimensioni della maggior parte dei giardini di cui dispongono le nostre case. Ovviamente un orto più generoso andrebbe anche meglio, ma nel mio libro ho voluto presentare la mia esperienza, o meglio il mio sistema che ho sviluppato e con cui ottenere il massimo da un appezzamento di queste dimensioni. La particolarità del tuo sistema è l'armonia, la simbiosi tra le piante coltivate ... E anche la semina continuativa, la rotazione delle colture, la pacciamatura con la paglia, l'utilizzo dell'humus prodotto dai lombrichi, la preparazione del compost, l'utilizzo delle superfici verticali … tutto ciò ci permette di sfruttare anche una superficie molto piccola in modo da renderla effettivamente iperproduttiva. Il mio orto è concepito in modo da non aver bisogno di una cura quotidiana. Mi reco a curarlo solamente nei weekend, a dimostrazione che un orto progettato con cura ha bisogno sì di una manutenzione regolare, ma non necessariamente quotidiana. Le piante che vi crescono sono sostenute anche dalle micorize, dei particolari funghi che entrano in simbiosi con le radici delle piante. Le micorize aiutano le piante nell'estrazione delle sostanze nutrienti e dell'acqua dalla terra, perciò queste piante diventano più forti e resistenti all'attacco delle malattie. Dove si possono reperire questi funghi? Essi si trovano nel suolo dei boschi, ma per un giardino di grandi dimensioni dovremmo estrarre parecchia terra e ciò non è un atto molto rispettoso nei riguardi dell’ambiente. Possiamo reperirli da alcuni estate 2013
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rivenditori in rete. Il principio delle micorize può essere sostenuto lasciando nella terra le varie radici della nostra verdura. Ovviamente evito di farlo quando le piante in oggetto sono ammalate, in questo caso elimino dalla terra tutte le radici. Torniamo alle dimensioni dell’orto – tempo fa ho avuto modo di leggere un tuo editoriale su di un microorto che hai realizzato sul davanzale di casa tua. Le fioriere hanno così ospitato la rucola, l’insalata e delle piante di questo tipo ... Le nostre fioriere possono ospitare tante cose e con un balcone possiamo anche realizzare un orto vero e proprio. Di solito ci mettiamo i fiori perché li troviamo belli. Penso che dovremmo solamente cambiare la nostra definizione di bellezza, ed ecco che possono aprirsi le porte dell’orticultura. Sapete quanto è bello il fiore della bieta? E com’è inebriante il profumo del fiore delle fave? Se la gente lo sapesse, incomicerebbe a piantarle nei giardini e potrebbe godere dei suoi fiori, del loro profumo, e gustare i loro frutti ...
talpe – ci metteremo ad affrontare con dei preparati velenosi. Quando l’estetica prende il sopravvento sull’equilibrio e la simbiosi, quando vogliamo affermare esclusivamente la nostra volontà, tutto ciò non ha alcun nesso con la natura, si tratta solo della volontà di estendere il nostro salotto. Eppure ogni orticoltore desidera avere un buon raccolto. Come ti confronti con i tuoi insuccessi? Imparo dai miei sbagli e cerco di ascoltare ciò che le piante mi stanno comunicando. In genere cerco di guardare ai parassiti, alla siccità, alla grandine come a una parte del processo naturale. Quando madre Natura “toglie” parte del raccolto, cerco di considerarlo come una parte che le devo riconsegnare. Come ringraziamento per tutto ciò che mi dona sotto forma di un abbondante raccolto.
Anche tua figlia ha un proprio orticello? Certo. Non avrei mai provato ad obbligarla a lavorare nel mio orto, ma l’orticoltura per fortuna le piace. Ha un suo orticello di cui si prende cura da sola. Io mi limito a darle dei Quando parli delle tue esperienze, ti consigli, ma poi mi metto in disparte e non appoggi ai principi dell’agricoltura organica, mi intrometto nel suo lavoro. Sono i suoi senza trascurare le ricette e le esperienze errori che le permetteranno di imparare ad dell’orticultura di un tempo. Tuttavia ascoltare la natura. affermi che non stai parlando degli orti dei nostri nonni ... In realtà potremmo parlare degli orti dei nostri bisbisbisnonni … Le nostre nonne purtroppo facevano parte della generazione che spesso innaffiava l’orto con dei composti chimici e distruggeva tutto ciò che non le piaceva, dalle piante agli animali … Non smettero mai di ribadire che tutti gli animali del nostro orto fanno parte di questo mondo, e si trovano lì per un determinato motivo. Le talpe si ritrovano spesso sulla lista nera e la gente mi chiede in continuazione come fare per allontanarle. Io sono contraria a questo allontanamento! Le talpe si nutrono di numerosi insetti dannosi, che poi – se non verranno mangiati dalle 36
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Gelati prepariamo: • 2 banane molto mature • un cucchiaino di estratto di vaniglia • 2 cucchiai di cacao amaro • 1 cucchiaio di nocciole tritate • una manciata di pecan tritati o altra frutta secca • eventualmente aggiungiamo un dolcificante (zucchero, sciroppo di agave, miele)
preparazione e foto: ana bulat
Gelato al cioccolato e banana con le nocciole senza latte e uova
Tagliamo le banane a pezzetti e le riponiamo in freezer per 3 ore. Una volta congelate le mettiamo nel robot e le sminuzziamo finché otteniamo un composto liscio. Aggiungiamo la vaniglia, il cacao e le nocciole tritate e amalgamiamo bene. Infine aggiungiamo una manciata di pecan tritati. Il gelato si può servire subito o lasciare in freezer per un’altra ora. estate 2013
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prepariamo: • 2 cucchiai di zucchero • 100 ml d'acqua • 450 g di ananas (a pezzetti) • 3 foglie di melissa
Granita di ananas alla melissa per le calde serate estive Facciamo bollire l'acqua, aggiungiamo lo zucchero e lasciamo che si sciolga. Mettiamo l'ananas e la melissa nel mixer e li lavoriamo bene. Aggiungiamo lo sciroppo di zucchero e misceliamo di nuovo. Versiamo il composto in uno stampo e mettiamo in freezer. La granita va mescolata grossolanamente ogni mezz'ora. Dopo 2-3 ore è pronta. La granita va grattatuggiata con una forchetta e servita subito.
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Gelato di yogurt e fragole cotte senza uova prepariamo: • 300 g di yogurt intero • 200 ml di panna fresca • 4 cucchiai di zucchero • 300 g di fragole • 1 cucchiaio di zucchero Tagliamo le fragole a pezzetti, le cospargiamo di zucchero e disponiamo per bene su uno stampo con la carta da forno. Mettiamo in forno a 160°C per ca. 25-30 minuti. Lasciamo raffreddare.
Uniamo lo yogurt e lo zucchero. In un recipiente a parte montiamo la panna fresca e la amalgamiamo con lo yogurt. Aggiungiamo le fragole cotte e mettiamo in un recipiente rivestito di pellicola. Mettiamo in freezer avendo cura di mescolarlo ogni mezz'ora, per almeno tre volte. Serviamo quando è sufficientemente freddo.
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Erbe preparazione e foto: ana bulat
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L'erbario – vi ricordate ancora di come si realizza un erbario? Ecco un'idea veloce per realizzare una decorazione – incorniciate le vostre piantine essicate e usate come sfondo la pagina di un vecchio libro.
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Erbe – l'estate è la stagione delle erbe. Succhi, sciroppi e creme spalmabili. Mmmm ...
styling e foto ana bulat foto: klemen brumec
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Camerette
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L'allestimento della cameretta per un neonato è sempre il risultato di un compromesso tra i desideri della mamma e il suo portafogli. Perciò abbiamo deciso di presentare due camerette addobbate con degli oggetti fai da te o che sono stati realizzati a mano.
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Ecco alcune idee facili e veloci: il nome del bimbo
può essere realizzato in un solo colore. Quando il bambino crescerà e non ne vorrà più sapere, potrà utilizzare le singole lettere come decorazione sulla libreria e addiruttura come sottopentola. Anche i rami che raccogliete nel bosco possono trasformarsi in un addobbo, potete usarli per appenderci i disegni dei bambini, gli addobbi di natale o anche dei vestiti. I festoni con i cuoricini, dei cuscini carini a forma di nuvola e gocce d'acqua o di animali, danno alle camerette un aspetto tenero e simpatico.
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gattini: studio 13, lettere: tina koler, biancheria: lenn design, cesti: sobazrazgledom, tazze: frišna polona, cuscini e festoni: fino fino, styling: vesna vogrin, valentina vovk, martina žilavec in alenka hudales, foto: klemen brumec estate 2013
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Le peonie – autentiche bellezze
della tarda primavera. Le peonie amano la pace e minore sarà il disturbo che recheremo, più rigogliosa sarà la loro fioritura. Si dice infatti che le peonie, dopo il trapianto, ci tengano il muso per almeno due anni. La posizione migliore è quella soleggiata, con un terriccio ben drenato. Le peonie non mancano mai nei bouquet romantici e le troveremo spesso negli addobbi nuziali. Purtroppo dobbiamo tenere conto del fatto che le peonie recise sono poco resistenti e sfioriscono in fretta.
Cambio di stile – Perchè
guardare per tutto il corso dell'anno uno sgabello sempre uguale a sé stesso, se possiamo utilizzarlo come scaffale? Noi l'abbiamo decorato con del nastro washi, lasciatevi ispirare anche voi!
styling e realizzazione: suzana šlebir foto: klemen brumec
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Il legno spiaggiato Il legno spiaggiato – l'estate ci porterà a cercare il fresco in riva ai fiumi e al mare. Il legno spiaggiato può essere utilizzato per le decorazioni.
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Un grosso pezzo di legno spiaggiato può diventare un pezzo decorativo unico.
Scacciaspiriti marini – delle piovre all'uncinetto su un legno spiaggiato.
I legni spiaggiati possono essere legati tra di loro e alternati con vari oggetti raccolti in riva al mare – conchiglie, chele di granchio, ossi di seppia ‌ 54
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Il legno spiaggiato, con uno spago si è trasformato in un sottopiatto.
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realizzazione e styling: vesna vogrin foto: klemen brumec
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Bigiotteria con i legni spiaggiati – eco e chic.
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piccies decor, la poesia del riciclo Raccontaci chi sei Mi chiamano Nina, ho poco più di quarant’anni. Un nome giusto per una figura minuta, decisa e, in generale, abbastanza volitiva. Per la maggior parte del tempo mi occupo di libri: leggo recensioni, scelgo titoli e poi li propongo agli utenti che frequentano la biblioteca dove lavoro, amo gli albi illustrati e la letteratura per i giovani adulti. Mi piace: seminare pinoli (sono nati novanta pini!), cucinare (anche se le ciambelle non vengono sempre con il buco), creare (quasi esclusivamente con riciclo e riuso). Adoro i fiori dell’aglio selvatico. E’ molto doloroso capire fino a che punto si è spinta l’avidità umana, realizzare che anche tu con il tuo stile di vita stai contribuendo al disastro ambientale mondiale, prendere coscienza del fatto che ogni tua azione ha ripercussioni che mai avresti immaginato. Negli ultimi tempi ho messo in discussione i miei privilegi di donna occidentale, timidi passi per ridurre l’impatto ambientale delle mie azioni, nonostante questo calcolando la mia impronta ecologica viene fuori che mi servirebbero 1,8 pianeti all’anno… il lavoro da fare è davvero tanto! In questo percorso la creatività e l’ingegno sono/saranno fondamentali. Il futuro del pianeta è letteralmente nelle nostre mani… Mani che devono reimparare a fare nel rispetto del bastante e delle poche risorse rimaste.
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E chissà se l’energia creativa che attraversa le mie mani è nata con me o se sono stati i miei genitori o la mia terra a passarmela nel tempo… di sicuro ho acquisito una certa manualità “giocando” fin da piccola ad aiutare in casa. Ma è solo con la maturità che ho scoperto la voglia di sperimentare, trasformare, adattare a nuove esigenze. Il primo amore è stato per il traforo su legno, pochi economici strumenti (non ho mai creduto negli hobby che prevedono l’acquisto di tanti materiali) mi hanno offerto la possibilità di immergermi in un mondo che io chiamo “parallelo”, colorato, pacifico, meditativo… nelle sue stanze mi concedo l’imperfezione (che considero un valore aggiunto), l’irregolarità, le asimmetrie. Ogni creazione è un pezzo unico, detesto l’uniformità e l’omologazione, adoro i tessuti lisi, le cuciture storte, il legno consumato, il fil di ferro arrugginito…. Con il passare degli anni le tecniche e i materiali si sono miscelati, ho introdotto molti elementi sottratti al cestino dei rifiuti rinunciando sempre più ai materiali “vergini”.
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Una forchetta ossidata, un legnetto trovato sulla spiaggia, un ritaglio di carta, un illustratore che non conoscevo, una frase, una tazza sbeccata, una scatolina vuota, il silenzio della natura, il rumore di internet, rondelle o molle o chiavi arrugginite recuperate dalla casa di campagna dove babbo conserva tutto, e poi, e poi... chi può dire come nascono le idee? So solo che quasi sempre le covo a lungo, molto a lungo. Qualche volta tengo i pezzi sul mio banco da lavoro per mesi e mesi, e poi in un pomeriggio viene fuori la nuova creazione... In genere preferisco creare pensando intensamente alla persona che riceverà l’oggetto: i buoni auspici danzano con i materiali fino a trovare la giusta fusione, con una ritualità poetica che si traduce in una piccola scultura ogni volta diversa.
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testo: nina e jasna simoneta foto: nina
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Riciclo
realizzazione e foto: vesna vogrin
Per realizzare questa simpatica balena azzurra abbiamo bisogno solo della manica di un vecchio maglione. Il resto del maglione lo metteremo da parte per degli altri progetti. Una volta tagliata, la manica va risvoltata e tagliata in modo che si formi una rientranza, con il lato più alto che misura due volte i lati più corti (ad esempio se il lato più alto ha 16 cm, la lunghezza della rientranza e il l'altezza devono misurare 8 cm ognuna). Il nastro così ottenuto andrà a coprire il buco e cucito a mano. La manica cucita va girata a diritto e riempita con del materiale riempitivo. Chiudiamo la balena subito all'altezza del polso, che andrà a formare la coda. Per realizzare gli occhi useremo del filo colorato, evitando i bottoni se la balena sarà regalata ad un bambino molto piccolo. Dagli avanzi della manica o dal polso dell'altra manica possiamo ottenere due pezzi a forma di trapezio che faranno da pinne.
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La balena azzurra
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Fai da te realizzazione, foto e testo: tjaša brajdih
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Il serpente
Con i tappi di metallo possiamo realizzare tanti oggetti utili. Per realizzare il serpente prepareremo tanti tappi di metallo, dello spago, un tappo di sughero, una taglierina e della colla. I tappi vanno innanzitutto lavati e poi bucati al centro. Questa fase va fatta da un adulto, mentre il resto può essere svolto tranquillamente dai bambini. Su di un lato dello spago facciamo un grande nodo su di cui incominceremo a infilare i tappi. Quando avremo finito i tappi, faremo un altro nodo dall'altro lato in modo che non si sfilino. Prendiamo il tappo di sughero e con la taglierina gli diamo la forma della testa di serpente. La testa va incollata sul primo tappo di metallo e può essere poi completata con una lingua di carta. Ecco fatto, il serpente è pronto e il gioco può avere inizio. estate 2013
Lenn.si
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La dama
Per realizzare questo gioco prepariamo: • 16 tappi metallici, • colori acrilici, • del cartone rigido delle dimensioni di ca. 27 x 27 cm, • la stampa di una scacchiera che troverete QUI.
Fai da te
I tappi vanno innanzitutto verniciati di nero. Potete farlo con i colori acrilici o usare quelli in spray. Per evitare le esalazioni sono uscita in giardino e ci ho anche guadagnato un po' di compagnia. :) Quando la vernice nera è asciutta, disegniamo su 8 tappi il mantello di una coccinella rossa, mentre per gli altri 8 usiamo il colore giallo. Attendiamo che il colore asciughi, se preferiamo possiamo applicare diversi strati di colore in modo che si formi una colorazione consistente. Quindi con del colore nero disegniamo i dettagli (la riga centrale e i puntini). Con del colore bianco disegniamo gli occhi ed ecco che le pedine sono pronte! realizzazione, foto e testo: tjaša brajdih 66
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La corona con i tappi Prepariamo: • • tappi usati (di qualunque colore), • • un pezzo di cartone rigido, • • colore dorato, • • forbici e colla, possibilmente a caldo.
Fai da te realizzazione, foto e testo: tjaša brajdih
Appoggiamo i tappi su dei fogli di giornale e coloriamoli con della vernice dorata spray. Per una piccola coroncina ho utilizzato 15 tappi. Mentre i tappi stanno asciugando, disegniamo sul cartone la forma di una corona, facendo attenzione a lasciare dello spazio sufficiente per i tappi. Appoggiamo anche la corona su di un foglio di giornale e coloriamola con della vernice spray. Attendiamo che la vernice asciughi, giriamo il cartone e coloriamo il lato posteriore. Una volta asciutto, incolliamo i tappi sul cartone e uniamo le estremità. Per impreziosirla basterà incollare un glitter o un brillatino al centro dei tappi.
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Non t’arrabbiare
Fai da te realizzazione, foto e testo: tjaša brajdih
Per realizzare il piano di gioco prepariamo: • la tavola stampata che trovate QUI (ma potete anche disegnarla voi stessi), • del cartoncino delle dimensioni di 53 x 53 cm, • tappi metallici (32 pezzi), • colori acrilici, • un pennello, • colla a caldo.
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Dividiamo i tappi in quattro gruppi da 8. Coloriamo l’interno dei tappi con un colore diverso per gruppo. Io ho scelto il giallo, il rosso, il blu e il verde. Quando tutti i tappi sono colorati, aspettiamo che siano ben asciutti. Quindi li incolliamo sulla tavola stampata che abbiamo precedentemente incollato alla base in cartone. Ecco fatto, il piano di gioco è pronto, vediamo ora come realizzare anche le pedine. Prepariamo 16 tappi di sughero e dividiamoli in 4 gruppi da 4. Coloriamo ogni gruppo del proprio colore, usando gli stessi colori che abbiamo usato per i tappi metallici.
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Il serpentone con le bottiglie di plastica
Un gioco estivo da fare all'aperto riciclando le bottiglie di plastica ed altro in pet Si tratta di un serpentone affamato fatto con i colli di bottiglia, il gioco consiste nel dargli da mangiare dei tappi di plastica cercando di lanciarli dentro ai contenitori in plastica delle sorprese delle uova di Pasqua. In pratica, ciascun giocatore deve dare da mangiare al serpentone i tappi tirandoli verso i contenitori. Si decide una scala di punteggio, per cui i contenitori più vicini al giocatore varranno meno punti, mentre più lontani sono i contenitori più punti varranno, e più difficile sarà centrarli con i tappi.
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Fai da te
Occorrente:
• colli di bottiglie di plastica • tappi di plastica • contenitori delle sorprese delle uova di Pasqua • una corda
Step 1: prendere un primo tappo di plastica e fissarlo ad una corda con un nodo. Step 2: infilare i colli uno dopo l'altro nella corda. Step 3: creare un lungo serpentone con i colli di bottiglia colorati Ora sistemare in serpentone a terra creando delle onde e disporre i contenitori delle sorprese divisi a metà tra un'onda e l'altra del serpentone. Buon divertimento!
realizzazione, testo e foto: cristina sperotto estate 2013
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La cucina giocattolo
ricicliamo un vecchio comodino
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Ad un vecchio comodino abbiamo smontato l'antina e l'abbiamo verniciato di bianco. La parte inferiore del comodino si è trasformata in forno: su di un pezzo di stoffa abbiamo disegnato il forno e le manopole. Sulla parte superiore della cucina abbiamo disegnato il piano cottura con del nastro washi e abbiamo decorato la parete con degli utensili da cucina. Ora basta procurare ai bambini delle posate e dei pentolini, magari anch'essi decorati con il nastro washi.
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realizzazione: suzana šlebir foto: klemen brumec estate 2013
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Protagonista: la rosa Una varietĂ di rosa centifolia con fiori molto grandi e petali fitti che ha resistito alle ingenti piogge di questa stagione.
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preparazione e foto: ana bulat
Petali di rosa canditi prepariamo: • petali di rose • 1 albume • zucchero (anche con l’aggiunta di zucchero vanigliato) • pennello
Laviamo i petali e li asciughiamo delicatamente. In un recipiente montiamo l'albume in modo che incominci appena a schiumare. Versiamo lo zucchero sul piatto. Spennelliamo i petali con l'albume e passiamo entrambi i lati nello zucchero. Adagiamo i petali sulla carta da forno. Lasciamo che asciughino in un luogo asciutto per almeno alcune ore. I petali preparati in questo modo possono essere utilizzati per decorare i dolci, le torte, i muffin ...
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Biscotti alle rose prepariamo: • 110 g di burro • 80 g di zucchero • 1 cucchiaino di zucchero vanigliato o di estratto di vaniglia • 2 cucchiaini di petali di rose essicate sminuzzate* • 2 cucchiaini di acqua di rose • 1 cucchiaio di yogurt greco • 190 g di farina Con lo sbattitore lavoriamo il burro ammorbidito, lo zucchero e lo zucchero vanigliato. Aggiungiamo le rose essicate, l'acqua di rose e lo yogurt. Infine incorporiamo anche la farina. Lavoriamo fino ad ottenere un impasto liscio, lo avvolgiamo in una pellicola e lo riponiamo in frigo per un'ora. Quindi stendiamo l'impasto fino ad ottenere uno spessore di 3-4 mm e ritagliamo dei biscotti utilizzando gli stampini che preferiamo. Cuociamo per ca. 10-12 minuti a 175°C.
*Usiamo solo le rose organiche del nostro giardino, su di cui non sono stati utilizzati pesticidi, funghicidi ecc. 78
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Mousse allo yogurt veloce prepariamo: • 150 g di yogurt greco • 2 cucchiai di zucchero a velo • vaniglia • 150 ml di panna fresca Amalgamiamo lo yogurt, lo zucchero e la vaniglia. Montiamo a parte la panna e la incorporiamo delicatamente allo yogurt. Riempiamo i vasetti con il composto, usando eventualmente la sacca da pasticcere. Guarniamo con un cucchiaino di sciroppo di rose e decoriamo con i petali canditi.
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Sciroppo alle rose Laviamo i petali di rosa e in un tegame li uniamo bene allo zucchero, facendo pressione in modo che i petali si schiaccino. Aggiungiamo l'acqua e portiamo a bollitura. Facciamo sobbollire per 4 minuti, scoliamo i petali e facciamo nuovamente bollire. Aggiungiamo i due cucchiaini di succo di limone e facciamo bollire finché raggiungiamo la densità desiderata (5 minuti ca.). Nel frattempo l'acqua evaporerà ulteriormente e avremo ottenuto uno sciroppo denso. Lasciamo raffreddare. prepariamo: • 50 g di petali di rose rosa scuro o rosse (5-6 rose ca.) • 120 g di zucchero • 100 ml d'acqua • 2 cucchiaini di succo di limone
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Amo di Adone le rose dei giardini, quelle volucri rose, Lidia, amo, che sbocciano e sfioriscono in uno stesso giorno. Fernando Pessoa
preparazione e foto: ana bulat
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La rosa
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Prepariamo: • cucchiai di plastica (per una rosa ne utilizzeremo circa 12) • una candela, • un piano di lavoro in ceramica o in vetro per unire i pezzi di plastica fusi, • accendino e pinze.
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Accendiamo la candela. Prendiamo il primo cucchiaio e incominciamo a scaldarne l’estremità. Facciamo attenzione a non tenerlo troppo vicino alla fiamma, in quanto la plastica tende a carbonizzarsi o anche a bruciare. Scaldiamo il cucchiaio quel tanto che è sufficiente per poterlo stringere tra le dita e piegarlo senza bruciarci. Quando l’estremità del cucchiaio incomincia a fondere e a piegarsi verso l’interno, modelliamola in modo che formi l’interno del bocciolo. Quindi scaldiamo la parte superiore del manico del cucchiaio in modo che si ammorbidisca per tagliarlo con le pinze con facilità. Prendiamo un altro cucchiaio e scaldiamolo all’estremità finché incomincia a fondersi e a piegarsi verso l’esterno. Questo cucchiaio andrà a comporre uno dei petali esterni della rosa. Modelliamo il „petalo“ in modo che si accosti bene al bocciolo centrale. Eliminiamo come prima il manico del cucchiaio. Accostiamo i due cucchiai e scaldiamoli entrambi, quando incominciano a fondere, schiacciamoli sul piano di lavoro in vetro o ceramica, in modo che si raffreddino e attacchino bene. In questo modo otteniamo un fondo piatto che permetterà alla nostra rosa di mantenere una posizione corretta. Continuiamo con la formazione dei petali seguendo sempre lo stesso metodo, facendo attenzione affinché risultino sempre più aperti. realizzazione e foto tjaša brajdih estate 2013
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La bigiotteria con i medaglioni per realizzare della bigiotteria (orecchini, collana, anello) prepariamo: • delle basi di metallo per medaglioni, • lastrine di metacrilato, • carta da scrapbooking, • una base per anelli, • dei gancetti per gli orecchini. Attrezzi: • matita, • forbici, • pinze per bigiotteria, • colla per le perline, • colla per bigiotteria.
Fai da te
Procedura: Appoggiamo la lastrina sul motivo della carta e ne tracciamo il contorno con la matita. Ritagliamo la sagoma con le forbici. Stendiamo la colla per le perline sull'intera superficie della carta e vi appoggiamo la lastrina. Stendendo la colla sull'intera superficie della carta eviteremo la formazione delle bolle d'aria. Incolliamo la lastrina decorata sulla base di metallo. Utilizziamo nuovamente la colla per le perline. Allo stesso modo procediamo con la preparazione di quattro medaglioni: uno per la collana, due per gli orecchini e uno per l'anello. Per realizzare gli orecchini apriamo l'anello dei gancetti con le pinze e vi inseriamo il medaglione. Per realizzare l'anello, tagliamo il gancetto che serve per la collana con le pinze. Incolliamo il medaglione con della colla molto forte sulla base dell'anello.
realizzazione: neža cankar foto: klemen brumec
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Un paradiso all’ombra degli ippocastani
Eravamo a caccia di bei giardini e la strada ci ha portato fino a Kobdilj, un paesetto idilliaco a poche centinaia di metri dalla nota località di San Daniele del Carso, subito oltre il confine con la Slovenia. La tenuta Il piccolo paradiso all'ombra degli ippocastani si trova sul punto più alto del villaggio a pochi passi dalla casa dei Fabiani, è circondata da vigne, prati e boschi e offre una vista meravigliosa su San Daniele e il paesaggio carsico.
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Britta Höschele, la proprietaria, ci ha accompagnati dalla corte dai tratti tipicamente carsici fino al giardino terrazzato, ornato oltre che da ippocastani, querce, allori, palme, fichi, cipressi e ulivi anche da bellissime rose. Qui ne coltivano più di cento varietà, che specialmente durante la fioritura si trasformano in uno spettacolo per gli occhi e per l'anima che si lascia allietare dai loro soavi profumi. Il tempo un po' strampalato di quest'anno ha sciupato alcuni arbusti e alcuni esemplari non erano ancora in fiore, ma nonostante ciò abbiamo potuto avuto modo di godere di molte bellissime varietà. Ad ogni passo si incontrano angoli riparati dove sedersi e godersi il giardino.
Guardandolo si comprende che si tratta di un organismo vivente, che si è sviluppato nel corso degli anni ed ha preso forma lentamente. Il terrazzamento inferiore un tempo era adibito ad orto mentre ora è diventato un giardino, il non facile suolo carsico ospita ora ulivi e salvie circondati da bossi che Britta ha creato da sola da un migliaio di talee. Anche i roseti sono opera sua. Li ha tirati su da piantine regalate oppure da talee carpite a qualche esemplare chissà dove. Per la propagazione ha messo a frutto le tecniche floricolturali imparate nella natìa Germania. Ciascuna rosa è identificata da una targa su una lastra di pietra carsica su cui sono incisi l'anno e il nome della varietà. estate 2013
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Ma ad attirare l'attenzione sono soprattutto i dettagli che in un contesto diverso forse non sarebbero notati: rami dai lineamenti inattesi che sono stati collocati nel giardino come sostegni o elemento decorativo, pietre dalla forma inconsueta, le succulente Sempervivum nelle terrecotte e le numerose panchine, il cui scopo è farci accomodare e permetterci di godere appieno la bellezza del giardino. I particolari decorativi hanno anche una loro funzionalità . Le succulente ad esempio attirano le formiche prevenendo cosÏ che si dirigano verso la casa. A rendere incantato il giardino sono anche gli elementi carsici mantenuti nel loro aspetto originario, senza abbellimenti: i flessuosi sostegni in legno d'acacia utilizzati sul Carso nei vigneti, la pietra carsica, i portoncini di legno...
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Il giardino è aperto al pubblico solo su appuntamento tel: +386 (0)41 37 86 45 (Britta Höschele) email: info@marapoko.com foto: tjaša brajdih testo: tjaša brajdih e tina cipot
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Il focolare in giardino Fai da te
Stare seduti vicino ad un fuoco e contemplarne le fiamme danzanti è molto rilassante e non necessariamente dobbiamo limitare questa contemplazione ai mesi invernali. In fondo un fuoco aperto può essere usato anche cuocere qualcosa, tornando un po' a essere dei piccoli scout.
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foto e realizzazione: tina cipot
Mettere in piedi un focolare all'aperto è molto semplice. Innazitutto dobbiamo individuare una posizione pianeggiante e libera da altra vegetazione, arbusti e alberi compresi. Noi abbiamo scavato una fossa quadrata profonda ca. 30 cm, se preferite potete darle anche una forma rotonda. Poi abbiamo coperto il fondo con un po' di sabbia e quindi con del cemento. In seguito abbiamo rivestito le pareti con dei mattoncini, in modo che il bordo superi di 20 cm il livello del suolo. A lavoro concluso abbiamo steso dell'olio di lino sui mattoni, in modo da chiuderne i pori, e abbiamo realizzato dei fori vicino al fondo, in modo da impedire il ristagno dell'acqua piovana. Al posto dei mattoncini possiamo utilizzare della pietra naturale o delle lastre, basta che il materiale prescelto sia idoneo sia alle temperature elevate sia al gelo.
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Zuppa estiva Tritiamo la cipolla, peliamo lo spicchio d'aglio. Facciamo soffriggere su un po' d'oilo. Aggiungiamo le carote e il cavolo rapa tagliati a pezzetti e facciamo soffriggere, quindi bagnamo con l'acqua. Sminuzziamo il porro, il peperone e la zucchina. Cuociamo per 15 minuti circa, finché la carota diventa tenera. Aggiungiamo la paprika in polvere, qualche cucchiaio di timo, l'origano e i pelati. Portiamo avanti la cottura per alcuni minuti e infine aggiungiamo i fagioli e l'aceto balsamico. Saliamo a piacere.
prepariamo: • 1 cipolla bianca • 2 spicchi d'aglio • 2 carote • ½ cavolo rapa • 1 porro • 1 peperone rosso • 1 zucchina • un cucchiaino di paprika dolce • origano • timo • 5 ml di pelati • una conserva di fagioli bianchi • 1–2 cucchiaini di aceto balsamico • sale • 1–1,5 l d'acqua 92
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Tortille dolci con banana e cioccolato
prepariamo: • tortille • banane • cioccolato al latte e fondente • nocciole tritate Tagliamo le banane, grattuggiamo o sminuzziamo il cioccolato. Riempiamo la tortilla con la banana, i pezzetti di cioccolato e le nocciole. Pieghiamo la tortilla sui quattro lati. Avvolgiamo nella carta stagnola e mettiamo sotto la carbonella. Cuociamo per 1-2 minuti. Attenzione, la cottura è molto veloce e prolungandola rischiate di bruciare tutto!
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Nasello al rosmarino prepariamo: • 2 naselli • rosmarino • sale • limone • una baguette Puliamo i naselli. Mettiamo il sale e il rosmarino nella pancia e saliamo anche l'esterno. Mettiamo in forno e quando sono pronti, serviamo con del limone e del pane tostato. styling e preparazione: ana bulat foto: klemen brumec
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Immerso nel paesaggio un giardino col mare sullo sfondo Un giardino in cima ad una collina, una vista mozzafiato. L’armonia con il paesaggio circostante che ci fa sentire tutt’uno con il creato. Un risultato ottenuto grazie alla professionalità dello studio Giordani.
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La situazione iniziale presentava
alcuni problemi, tra cui spiccavano la mancanza d’acqua e la forte pendenza del terreno, povero e prettamente argilloso. L’assenza dell’acqua è stata risolta con una scelta attenta delle piante, una riduzione al minimo del prato, dei percorsi con fughe in breccia e l’allestimento di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. Per quanto riguarda le pendenze, il terreno è stato in parte rimodellato e sagomato; l’unica, grande scarpata esistente è stata frazionata in tre parti in modo da ricavare dei percorsi-passeggiata tra olivi, aromi e frutti. Il limite inferiore del terreno delle tre piccole scarpate è trattenuto da palizzate in legno di castagno; per migliorare il terreno sono stati aggiunti generosi quantitativi di sostanza organica.
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Ma il terreno presentava anche notevoli elementi a favore: il bellissimo panorama tra campi coltivati, piccoli paesi, fino al mare, e un committente appassionato con il grande desiderio di un giardino in cui rilassarsi, dimenticare lo stress da lavoro legato ai suoi lunghi viaggi, un giardino ricco di fiori, frutti e profumi.
Il giardino è organizzato in più zone
che assecondano le curve di livello del caldo versante collinare disteso fino al mare. Ogni angolo offre scorci diversi, da vivere e godere nel corso delle stagioni. L’architettura del giardino è un gioco di linee ora rettilinee ora fluide, disegnate da piante tipicamente mediterranee declinate in vari temi. Si cammina immersi tra bordi misti di sempreverdi e non, tra cuscini di elicrisi, lavande, piccoli timi, distesi lungo i percorsi, realizzati con lastre di pietra posata a secco. Fogliame dalle nuances che vanno dal verde al grigio, tra fioriture scalari. Salendo alcuni gradini si arriva all’orto, dove subito si annuncia il piacere intenso delle piante aromatiche. Diviso in sezioni di forma geometrica, rettangolari o ad L, racchiudono aree di sosta dove leggere un libro o riposarsi. Disegnate da strutture in legno di castagno intrecciato, sono state rialzate per movimentare lo spazio pianeggiante. Rosmarini, salvie, mente e maggiorana, tra peperoncini con bacche multicolori e forme bizzarre, più tipi di prezzemolo con foglie finemente incise, piatte o arricciate, accanto alle piccole foglie del basilico greco o a quelle del basilico genovese, simboli di una cucina dai sapori antichi, fondono profumi e aromi con fragole e fragoline. Posto in alto, anche per meglio sfruttare e godere del sole soprattutto nelle giornate invernali, tra vecchi olivi, lo sguardo si spinge fino al mare accompagnato dalle pennellate gialle delle ginestre, dal blu degli agapanti, dall’indaco delle perowskie e dei caryopteris, con note fucsia delle esuberanti gaure che danzano ad ogni soffio di vento insieme alle numerose farfalle. Un mix di colori, un alternarsi di sfumature che si esaltano vicendevolmente, complice la luce che sottolinea forme e tessiture di ogni pianta.
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Tutti i materiali usati nella costruzione
del giardino sono semplici e naturali. Per i percorsi sono state usate lastre di pietra Trani, opus incertus, formato maxi, spessore 4-6, posata a secco su letto di sabbia. Le fughe dei numerosi percorsi che attraversano il giardino sono in ghiaia; questa scelta non solo è molto piacevole ma è importante anche al fine del risparmio idrico. Altri materiali sono il legno di castagno per le palizzate che sostengono il terreno e blocchi di pietra arenaria per la realizzazione di piccoli muretti.
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Le piante che consiglio sono senz’altro le
‘piante mediterranee’. L’anno dell’impianto hanno bisogno di essere seguite, soprattutto se l’estate è lunga e siccitosa, poi hanno sempre meno bisogno di attenzioni e diventano indipendenti. Nei giardini che progetto inserisco sempre moltissimi arbusti in modo da avere una grande ricchezza di forme, tessiture, fioriture nel corso delle stagioni e piccoli frutti in autunno-inverno. Gli arbusti mi piacciono molto perché esuberanti, danno una grande vivacità al giardino e aiutano a risolvere tante situazioni. Fin dal primo anno un giardino è bello da vedere e godere. Indubbiamente bisogna conoscerli per sceglierli in funzione delle situazioni (climatiche, agronomiche, architettoniche). Questo giardino è immerso tra campi coltivati (seminativi con oliveti, separati da siepi con tamerici e olmi), sospeso tra l’azzurro del cielo e del mare. Come
piante tra gli olmi, già presenti, ho inserito alcuni olivi che descrivono anche i percorsi pedonali in pietra, e piante da frutto. Il filo conduttore del giardino è rappresentato senz’altro dagli arbusti aromatici (vari tipi di lavande, elicriso, timi, salvie, origano, mirti, perowskia, caryopteris ecc.) disposti dall’orto, al giardino pianeggiante abitazione-piscina, al frutteto-oliveto, all’angolo attrezzato con barbecue.
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Mi piace moltissimo progettare
una zona dedicata all’orto: non dovrebbe mai mancare sia nel giardino sia sul terrazzo. Se la dimensione me lo consente, agli ortaggi mescolo volentieri arbusti da fiore (in questo caso Lavanda stoechas, Salvia jamensis, agapanti e rose Austin intensamente profumate) che rendono l’orto un luogo ancora più piacevole dove sostare in tranquillità. Inoltre, alcuni fiori aiutano le piante a difendersi dai parassiti. Il disegno geometrico dell’orto consente una migliore organizzazione, lo rende ordinato e aiuta tutte le operazioni di manutenzione. Queste sono estremamente semplificate dalle aiuole rialzate (in questo caso con piccole palizzate in pali di castagno) per cui è meno faticoso chinarsi e…profumi ed odori sono a portata di naso, occhi e mani. 102
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Una cucina estiva sotto il
porticato offre il vantaggio di avere un angolo attrezzato a portata di mano, quindi comodo da utilizzare anche in caso di pioggia. Una soluzione di questo tipo richiede però un po’ d’attenzione affinché risulti sempre in ordine.
foto e testo: luigina giordani estate 2013
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TWINLENS
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foto: tjaĹĄa brajdih
Il profumo della lavanda ci inebria e ci rilassa, facendoci tornare in mente la nonna, il candore della biancheria e la luce dell'estate inoltrata.
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Limonata alle ciliegie prepariamo: • 120 g di ciliegie • il succo di un limone • 4 cucchiai di zucchero • 150 ml d'acqua • 1,5–2 l d'acqua • il succo di 3 limoni • limoni tagliati a fettine • ghiaccio Laviamo e denoccioliamo le ciliegie e le uniamo al succo di limone, allo zucchero e ai 150ml d'acqua. Con un frullatore a immersione lavoriamo il composto. Versiamo il liquido e l'acqua in una brocca e aggiungiamo il restante succo di limoni. Nel caso la limonata risulti troppo dolce, aggiungiamo del succo di limone, mentre se è troppo acida aggistiamo con lo zucchero. Nella brocca aggiungiamo delle fettine di limone, del ghiaccio e qualche foglia di menta – ed ecco pronta la limonata alle ciliegie.
* Lo zucchero può essere tralasciato o sostituito con dello zucchero di cocco, dello sciroppo di agave ...
preparazione: ana bulat foto: klemen brumec estate 2013
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Torta ciliegie cioccolato
Pan di Spagna: • 5 tuorli • 100 g di zucchero a velo • 100 g di cioccolato in polvere • 100 g mandorle tritate • 5 albumi Crema: • 500 ml di panna fresca • 200 g di mascarpone o ricotta • 2 cucchiai di zucchero • 500 g di ciliegie denocciolate Bagna: • acqua • zucchero • eventualmente del liquore alle ciliegie
Lavoriamo gli albumi fino ad ottenere una neve ben ferma. Con lo sbattitore lavoriamo i tuorli e lo zucchero. Aggiungiamo il cioccolato in polvere e le mandorle. Incorporiamo delicatamente la neve facendo attenzione a non smontarla. Versiamo nello stampo e cuociamo a 160°C per ca. 40 minuti e verifichiamo la cottura con uno stecchino.
Montiamo la panna, aggiungiamo lo zucchero e il mascarpone o la ricotta. Tagliamo il pan di Spagna realizzandone tre dischi. Bagnamo il primo disco con l'acqua zuccherata, aggiungiamo metà delle ciliegie e spalmiamo metà della crema. Copriamo con il secondo disco di pan di Spagna e ripetiamo tutto. Copriamo con il terzo disco e passiamo alla decorazione. Mettiamo la torta in frigo per quattro ore e serviamo. 108
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Crostata di ciliegie • • • • • • •
500 g di farina 300 g di burro 300 g di zucchero 1 uovo 1 cucchiaino di lievito in polvere un pizzico di sale la scorza grattuggiata di un limone
Impastiamo tutti gli ingredienti e mettiamo per mezz'ora nel frigorifero. farcitura: • 500 g di ciliegie pulite • un cucchiaio di rhum o di liquore alle ciliegie • 2 tuorli • 70 g di zucchero • 1 bustina di zucchero vanigliato • 50 g di mandorle tritate
Muffin “ciliegina”
prepariamo: • 200 g di farina Lavoriamo i tuorli, lo zucchero e lo zucchero • 150 g di ricotta • 180 g di zucchero vanigliato con lo sbattitore. Incorporiamo • un cucchiaino di lievito in polvere le ciliegie denocciolate che abbiamo • 250 ml di latte precedentemente bagnato con il rhum o • 100 g di burro ammorbidito il liquore alle ciliegie. Aggiungiamo le • 1 uovo mandorle tritate e amalgamiamo bene. • 1 bustina di zucchero vanigliato Dividiamo l'impasto a metà e stendiamo con • ciliegie candite (o 150 g di ciliegie fresche denocciolate) il mattarello. Con una metà rivestiamo uno • 80 g di cioccolato fondente sminuzzato stampo da crostata e facciamo attenzione a coprire anche i bordi. Stendiamo la Uniamo la ricotta, lo zucchero e lo zucchero farcitura di ciliegie. Nel secondo disco di vanigliato. Uno ad uno aggiungiamo l'uovo, pasta realizziamo dei cerchi e copriamo il burro ammorbidito e il latte. In un altro la crostata. Premiamo i bordi e tagliamo l'impasto rimanente. La parte superiore può recipiente uniamo la farina e il lievito in polvere e li aggiungiamo a cucchiaiate essere anche tagliata a strisce e usata per all'impasto di ricotta. Infine aggiungiamo realizzare una rete, oppure semplicemente anche le cicliegie e i pezzetti di cioccolato. sbriciolata e cosparsa sulla farcitura. Versiamo nei pirottini e mettiamo in forno Cuociamo in forno a 180°C per ca. mezz'ora per ca. 10 minuti a 180°C. finché l'impasto diventa ben dorato.
preparazione: mateja dobravec foto: klemen brumec
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Un angolo fiorito nella pietra carsica
L’erba della Pampa, Festuca Scoparia, le emerocallidi e il timo selvatico, Thymus serpyllum.
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Borut Benedejčič si dedica da anni alla valorizzazione del tipico cortile carsico, caratterizzato dall'utilizzo di materiali tradizionali e piante spontanee della landa carsica, realizzando giardini equilibrati ispirati alle antiche case rurali del Carso. Con la compagna Tanja Godnič ha presentato il suo Giardino di Pepa al Hampton Court Flower Show e La storia di Pepa al Chelsea Flower Show, vincendo nel primo caso il primo premio nella categoria dei piccoli giardini e nel secondo caso la medaglia d'argento dorato nella categoria dei giardini artigianali. Anche il loro giardino nel cuore di un paesino incastonato nella landa carsica rispecchia il loro stile di vita, volto alla sostenibilità e al rispetto dell'architettura tradizionale. Il giardino è suddiviso in varie zone funzionali: c'è il terrazzo con la cucina estiva, il prato che funge da parco giochi e l'aiuola con le perenni, allestita come zona relax. Il giardino sospeso su di cui regna la borracina acre, Sedum acre
Lo schema delle piante segue la logica delle zone tematiche, infatti l'aiuola decorativa risplende di toni aranciati e rossastri, mentre quella sotto i roveri fiorisce nei toni del bianco, del blu e del violetto. Oltre all'orto c'è ovviamente anche il giardino roccioso, un elemento classico e irrinunciabile del cortile carsico. Il pallino di Borut è quello di inserire delle piante in ogni minuscolo spazio che gli si presenti davanti, così le sue borracine spuntano da ogni dove, sulle scale, nei muretti, nelle fessure delle pietre calcaree. I piccoli cuscini di verde ammorbidiscono la durezza della pietra e danno l'impressione di trovarsi davanti ad una scalinata centenaria. La camomilla dei tintori, Anthemis tinctoria in compagnia dei garofani perenni, Dianthus deltoides
La pergola verrà adornata da una Rosa banksiae estate 2013
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Per la facciata è stato scelto il falso gelsomino, Trachelospermum jasminoides
Tanja e Borut hanno dato la precedenza alle piante perenni. Tanja ci racconta di come lei e Borut si affezionino ad ogni esemplare e di come non riescano a buttarlo o a sostituirlo con un'altro. Nel progetto hanno tenuto conto soprattutto dell'aspetto ecologico, perciò hanno utilizzato il materiale che avevano a disposizione. Il lettino di pietra, la panca della zona pranzo ecc. sono stati costruiti con la pietra che è stata rinvenuta durante i lavori sul terreno. Per garantire delle zone in ombra hanno realizzato dei giardini sospesi, uno sopra la cucina, l'altro sopra la tettoia che utilizzano come vivaio per le borracine.
Rosa banksiae
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Rosmarinus officinalis, il rosmarino è stato abbinato all’aglio gigante in diverse varietà estate 2013
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A pochi passi dalla loro casa Tanja e Borut hanno restaurato una casa rurale, una stalla e un fienile e ne hanno ricavato degli alloggi turistici. Il giardino porta l’impronta di Borut, tanti piccoli cuscini di verdi popolano i muretti e le fessure, la vegetazione ammorbidisce gli elementi in pietra, mentre il muro è stato trattato in modo che vi possa crescere il muschio. Davanti agli alloggi troviamo tante erbe aromatiche e delle piantine di fragole che renderanno più dolce la permanenza degli ospiti. Borut e Tanja raccontano di come sia ancora viva la mentalità che un bel giardino non possa essere allestito con l'utilizzo esclusivo di piante tradizionali. Ma il loro giardino, caratterizzato dalla simbiosi della pietra e della vegetazione, dimostra quante siano le possibilità di realizzare un giardino a bassa manutenzione e di alto valore estetico. In genere si assiste diverse prassi che rendono difficile la gestione dei giardini, ad esempio l'acquisto di arbusti fioriti che poi vengono piantati in posizioni che ne compromettono la sopravvivenza. Ed è lì che incomincia un circolo vizioso di nuovi, sfortunati acquisti. Tanja e Borut consigliano di scegliere pochi arbusti adatti alle condizioni del nostro giardino e di circondarli di tante piante perenni. Una composizione di perenni è più economica e richiede meno manutenzione, un fattore molto importante che spesso viene sottovalutato. In genere si preferiscono le piante annuali, pensando di ottenere così un bel giardino con meno risorse. Le annuali infatti ci ammaliano con la loro fioritura, ma dopo un anno ci ritroviamo di nuovo al punto di partenza, senza tener conto che le suddette piantine hanno bisogno di una cura praticamente quotidiana. Nella progettazione del giardino è consigliabile realizzare una zona lettura o relax. Senza una zona dedicata all'aspetto gradevole della vita all'aria aperta tutto il lavoro svolto in giardino perde ogni senso. 114
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La borracina acre, Sedum acre, ha popolato anche la scalinata
La salvia nemorosa in compagnia del rosmarino e dell’aglio gigante
La borracina bianca, Sedum album.
Equisetum hyemale
L’asplenio, Asplenium trichomanes, è una pianta spontanea che si insedia nelle fessure dei muretti a secco
foto e testo: tjaša brajdih testo: tina cipot
Il falso gelsomino, Trachelospermum jasminoides
La santoreggia, satureja montana
Le piante che Tanja e Borut hanno individuato negli orti e giardini tradizionali e nella landa carsica, per poi trasferirle nei loro progetti, sono delle varietà rustiche e resistenti, che ben si adattano ai lunghi periodi di siccità e all'azione dei forti venti della zona. Nel loro giardino troveremo i lillà, la deutzia, le forsizie, il caprifoglio, il pittosporo, l'eunomio, lo scotano e le erbe aromatiche, assieme a tanta pietra, pergolati e dettagli dell'ambiente rurale che li circonda. estate 2013
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testo e foto: leonardo becattini
Season in colors
Piante usate: Nandina Domestica: pianta appartenente alla specie delle Berberidaceae di semplice manutenzione e gestione, si fa apprezzare per l’abbondante messa di bacche rosse invernali e per il fogliame termocromatico. La chioma fitta e composta cambia colore in base ella stagione, verde in estate, gialla in autunno sfuma in un rosso scuro durante i periodi freddi, caratteristica che rende la pianta adatta a molteplici funzioni viste le importanti note estetiche che garantisce in tutti i periodi dell’anno. In maggio la Nandina produce spighe di fiori bianchi non particolarmente interessanti. La specie resiste e si adatta a qualunque clima, anche con temperature fredde in inverno, ha un fabbisogno idrico medio e necessita di terreni ben drenati per crescere e svilupparsi. Cerastium Tomentosum: pianta appartenente alla categoria delle Caryophyllaceae, con fogliame grigio/argenteo e fioritura molto generosa che accompagna la pianta della tarda primavera fino all’estate di colore bianco. Con poche esigenze sia idriche che di cure l’erbacea risulta essere di grande effetto vista la sua particolare colorazione e portamento prettamente tappezzante/ricadente. Resiste bene alla siccità, in inverno, se mite mantiene la sua colorazione se particolarmente freddo tende a scomparire per poi rinascere in primavera. Per la messa a dimora occorre prestare attenzione al terreno ben drenato.
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La composizione: “Season in color” stagione in colore, l’estate con il Cerastium Tomenstosum grigio e bianco, l’autunno con la persistente colorazione dell’erbacea e l’inizio del cambiamento cromatico della Nandina Domestica, l’inverno, con i colori del cespuglio mutati e le copiose bacche rosse e la primavera, con nuove colorazioni e il risveglio del Cerastium. Semplicità e grande effetto cromatico in ogni periodo dell’anno, poche cure e tanti colori, entrambe le cultivar richiedono una sola potatura annuale. La Nandina è da potare in febbraio abbassando l’altezza della pianta per garantirne un vigoroso rinfoltimento
della parte bassa. Per quanto riguarda il Cerastium è importante precisare che l’intervento dipende dal clima che deve sostenere nel periodo invernale. Se le temperature sono miti, si può intervenire sull’erbacea prima del risveglio vegetativo, se invece l’inverno è rigido è consigliabile potare abbondantemente nel tardo autunno. In entrambi i casi l’intervento deve essere molto incisivo. Abbinare alle piante un vaso scuro amplifica ulteriormente il gioco di colori che possono offrire le varietà scelte per questo tipo di composizione. L’esposizione può essere in pieno sole o mezz’ombra. Leonardo Becattini
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Nella vita ho dato retta alla mia creatività
Nel caso di Débora Spera è molto difficile stabilire se sia è più o meno importante fare un’attività creativa: non potrebbe far altro! Ha sempre avuto la possibilità di disegnare su un foglio le immagini che creava nella sua testa. Da piccola disegnava moltissimo, al punto da riempire i muri di casa dietro i divani, così nessuno la sgridava. Certo, durava poco!
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Abbiamo chiesto a Debora di raccontarsi. “Sono un’italo-argentina che dal 2005 abita nelle Marche, in provincia di Pesaro e Urbino. Siamo in cinque: mio marito Diego, e i nostri tre figli. Il nostro background ha origini nel sud e nel nord dell’Italia, dalla Basilicata fino al Piemonte, sarà per questo che ci siamo sistemati più o meno al centro. A Buenos Aires decisi di frequentare il Liceo Artistico, dove ottenni il Diploma di Maestro d’Arte con il quale iniziai a lavorare quasi immediatamente e per i restanti quindici anni, fino ad arrivare in Italia. Dopo aver fatto alcuni giri nel mondo della musica e delle scienze, tornai all’Accademia per ottenere una Laurea in Scultura. Ho scelto la scultura perché tra le varie discipline di cui mi occupo dovevo pure scegliere una specializzazione, ma le mie passioni sono anche il disegno, la pittura, le incisioni, ecc., ecc.. Addirittura, e soprattutto dopo aver comprato casa, iniziai a creare oggetti per decorarla, a partire dalle cose che trovavo in giro. Ho sempre avuto un debole per le “ferraglie”, le cose usurate e gli oggetti che possono raccontare delle storie lontane nel tempo. Questo amore alla nostalgia è forse la ricerca di un’identità culturale, che nel Nuovo Continente non è così antica come qui, in Europa. A questo gusto devo aggiungere la mia preoccupazione per gli eccessivi rifiuti che noi esseri umani produciamo, il loro smaltimento e la sostenibilità ecologica. Quindi cerco di riciclare il più possibile i materiali che trovo, anche nei miei dipinti. Sono una sostenitrice dell’usato perché credo che dobbiamo stare attenti all’uso delle risorse del nostro pianeta. Amo i mercatini e voglio partecipare ai mercati di baratto: è uno stile di vita che va preso sul serio, guardando anche oltre all’attuale crisi economica. 120
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L’ispirazione per le mie creazioni arriva dal mondo che mi circonda. Nel caso delle opere d’arte, prendo spunto dalla gente e da quello che fa, dalle sue abitudini; dai miei ricordi d’infanzia; dalla realtà nuda e cruda; sono tutti temi che mi stanno a cuore. Rifletto su ciò che voglio esprimere, creando le immagini nella mia testa. Questa fase a volte dura per mesi, dopo, quando le immagini hanno già raggiunto una forma, faccio un bozzetto per avere il “prodotto finito”. La costruzione è il processo creativo, l’opera la sua conseguenza. E per gli oggetti, anch’essi sono il prodotto di tutto ciò che c’è attorno a me: prendo i diversi materiali che trovo e penso a che cosa possa farne, mi lascio ispirare dalle loro caratteristiche. Certo che tante volte vedo delle cose fantastiche in giro su Internet, ma finora più che ad altro ho dato retta alla mia creatività.
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Cerco sempre incoraggare la gente a fare qualcosa di creativo: plastica, musica, teatro, danza. Sono delle competenze che sviluppano una parte importantissima delle nostre capacità cognitive e ci permettono di capire il mondo. Riguardo alla mia attività di docente vorrei condividere la mia recente esperienza come relatrice nell’ambito dei corsi di “Dermopigmentazione in senologia” al Ospedale Regionale Ca’ Foncello di Treviso, insieme alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Treviso e alla specialista Rita Molinaro. Lì ho avuto la possibilità di insegnare sui criteri plastici in materia di ricostruzione del capezzolo del seno dopo la cura contro il cancro, via dermopigmentazione, aiutando a formare i professionisti del settore: una bellissima opportunità per “tornare in aula”.
Ho tanti altri proggetti nel cassetto che vorrei mettere in moto nei prossimi mesi!”
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testo: dèbora spera e jasna simoneta foto: dèbora spera 122
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Foto: Tina Koler
Viaggi Il Portogallo:
ospitalitĂ , pastel de nata, architettura, spiagge, sole, vino, fado, ceramiche, sughero, calcio
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Foto: Tina Flego
L'India:
colori, contrasti, ospitalitĂ , tradizioni, spiritualitĂ , caos, cucina, ispirazione, magia
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Foto: klemen brumec
Parigi:
la Tour Eiffel, Amelie, croissant, Bresson, amore, la Senna, Notre Dame, Montmartre, Le Chat Noir, Moulin Rouge, formaggi
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Ci vediamo a settembre!
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