![](https://assets.isu.pub/document-structure/221012084830-d2f6fd21b218752a5c2a2468df05e05e/v1/751fe879e844131397624b27c5143c79.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
5 minute read
L’isola che non c’era, ora tornerà a “essere”
Storia e leggende di un’isola che sembra una nave che solca le acque dell’alto Garda. Dagli antichi Romani, all’ultima - si dice - intervista di Mussolini prima di morire; dal Barbarossa, ai Futuristi, fino ai giorni nostri e ai progetti di riaprirla al pubblico. Il racconto anche in un docufilm di Mauro Vittorio Quattrina presentato alla Biennale 2022.
Sull’isola di Trimelone abbiamo interpellato il regista (e storico) Mauro Vittorio Quattrina. Incuriosito come noi, per anni ha svolto ricerche approfondite. Fino a realizzare un docufilm, presentato a settembre alla Biennale Cinema di Venezia, nello Spazio Cinema della Regione Veneto.
Come nasce l’idea del docufilm?
Il docufilm “Trimelone: l’isola che c’è” ha la sua filosofia nel titolo. Vista di sfuggita dalla strada, si presenta come una piccola isola con qualche rovina. Ma proprio questo, da sempre, mi ha incuriosito. “Deve avere la sua storia” mi sono chiesto. Così, ho iniziato ad interessarmene e, grazie alla Pro Loco “Noi per Brenzone” e all’interessamento del sindaco di Brenzone Davide Benedetti, ho progettato un docufilm. Copre tanti aspetti: culturale, storico, turistico, ambientale e di sviluppo per il futuro o, almeno, servire da stimolo per tutto questo. È dal 2018, comunque, che ho iniziato a studiare l’Isola.
Chi quindi meglio di lei per raccontare anche a noi un po’ di storia?
Fin dai tempi dei romani l’isola veniva pensata come flottante, anche era solo una illusione ottica, fatto confermato dagli studi di uno degli intervistati: il Professore Emerito di ingegneria Civile dell’Università del New Messico in Oregon, Richard Heggen. Il film ha una serie di intervistati di alto livello che, man mano, spiegano tutto sull’isola, molte cose poco note o inedite. Simona Cremonini, saggista, che ci spiega da dove deriva, attraverso le storie e leggende, il nome Trimelone. Lo storico Vasco Senatore Gondola entra più nello specifico attraverso gli studi fra 800 e 900 di Cavazzocca Mazzanti, primo a scrivere un libro sull’Isola. Abbiamo cercato anche i parenti veronesi di Cavazzocca che mi hanno fornito materiale interessante. Secondo libri e documenti ritrovate, in lunghe ricerche fra archivi e biblioteche, a Trimelone si interessarono un po’ tutti, dai romani, agli ungari, a Federico Barbarossa che fece distruggere il piccolo castello esistente, in seguito ricostruito dagli scaligeri.
E dopo gli Scaligeri?
L’isola cadde in abbandono, ma i fnapoleonici se ne interessarono. Il Generale Pelet Clouseau in una rara relazione ritrovata in Francia - sulla quale abbiamo ricostruito scene di fiction - scrive che l’isola poteva diventare un ottimo punto difensivo nascondendo i cannoni dietro la torre. A metà dell’800 il Comune vendette l’isola al signor Beretta di Cassone
![](https://assets.isu.pub/document-structure/221012084830-d2f6fd21b218752a5c2a2468df05e05e/v1/dd6499358ca709b3f11145895ec1ce36.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/221012084830-d2f6fd21b218752a5c2a2468df05e05e/v1/852f41a60fa3d926ac8c6d53c9cfdd5d.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
che la cedette poi al nobile don Livio Borghese che voleva costruirci una principesca villa.
L’isola aveva importanza strategica?
La Grande Guerra è alle porte e nel 1910 viene militarizzata. Abbattuti i resti medievali viene costruito un forte con cannoni rivolti verso Riva del Garda allora austriaca. L’architetto Fiorenzo Meneghelli, uno dei massimi studiosi di fortificazioni spiega che Trimelone era il perno sul quale ruotava il sistema difensivo dei forti che da Verona arrivava all’Adamello.
Ma è vero che vi “soggiornarono” anche gli artisti del movimento Futurista?
In una interessante intervista il Presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, racconta dei futuristi che, come Bucci e Marinetti, del Battaglione Volontario Ciclisti, nel 1915 furono mandati di guardia al forte. Abbiamo scoperto uno scritto di Marinetti che lo racconta e, incredibilmente, disegni che Bucci realizzò sull’isola e che abbiamo trasposto in fiction.
Ma la Grande Guerra non toccò la zona e neanche la Seconda guerra mondiale...
Infatti. Finita la Grande Guerra, l’isola fu demilitarizzata negli anni 30, fu sede di una fabbrica recupero del materiale bellico. Nella seconda guerra mondiale, l’isola non fu oggetto di bombardamenti. È nota, in quel periodo, per quella che fu - secondo il giornalista Ivanoe Fossani - l’ultima intervista che Mussolini rilasciò a un giornalista, marzo 1945. Una specie di testamento politico. Fu poi divulgata nei primi anni 50, ne parlano decine e decine di libri. Ma alcuni storici, come Guerri, hanno parecchi dubbi considerandola come “quello che i nostalgici vogliono sentirsi dire”. Anche questo avvenimento viene riproposto in fiction.
Dopo la guerra divenne un deposito bellico, visto che i tedeschi in fuga avevano ammassato lì tutti gli armamenti e le bombe per fuggire?
Dalla fine della seconda guerra mondiale ritorna a essere zona di spolettamento e recupero di materiale bellico. È cronaca nota, come ci racconta il giornalista Joppi, che il 5 ottobre 1954 avvenne un’immane esplosione. Trimelone andò quasi completamente distrutta, restarono i ruderi che vediamo ancora oggi.
Da allora fu vietato approdarvi e compiere immersioni per la presenza di ordigni bellici inesplosi. Il Generale Massimo Scala, intervistato, ci ha raccontato dei vari interventi per la bonifica, fino all’ultimo spolettamento di una bomba americana da 500 libbre ritrovata in zona, Ora l’isola è da definirsi sicura.
Sarà fruibile da tutti, dopo decenni di abbandono? Il film quando lo vedremo?
Seguiamo con il Comune canali distributivi e progettuali per valorizzazione e fruibilità dell’isola con riguardo al turismo e all’ambiente.
Prossimamente un Museo?
Sulla auspicabile fruibilità per cittadini e turisti abbiamo sentito anche il sindaco di Brenzone, Davide Benedetti.
“L’opera di bonifica degli ordigni abbandonati sull’isola con l’ultima guerra e di quelli sommersi dopo la spaventosa esplosione del hanno richiesto decenni di lavoro - ci ha detto il sindaco che ci ha ricevuti nel suo ufficio e nella colorata Sala del Consiglio (foto a pag. 23) - l’isola ora sarebbe agibile. Vige ancora il divieto di attracco e immersione da parte dell’Autorità militare, dovrebbe prossimamente essere tolto. Nel frattempo stiamo studiando il modo migliore per valorizzarla sotto il profilo storico, culturale, artistico, paesaggistico recuperando e mettendo in sicurezza - con le risorse cui potremo accedere - gli stabili esistenti. Vorremmo farne una sorta di “parco culturale”, sede museale ed espositiva in cui ospitare rassegne d’arte e avvenimenti culturali. Questo anche in collaborazione con il Vittoriale di Gardone Riviera il cui presidente Giordano Bruno Guerri ha contribuito a ricostruirne la storia. Ovviamente come Museo l’accesso potrà avvenire su prenotazione.
Due sequenze dal docufilm “L’isola che c’è”. In alto: la ricostruzione dell’opera di bonifica da parte dell’Esercito; Qua sopra: la ricostruzione in fiction della presunta, ultima intervista rilasciata da Benito Mussolini poco prima di essere catturato dai partigiani mentre tentava la fuga in Svizzera.
Nella pagina accanto:
in alto una splendida immagine dell’isola; in basso l’ultimo ordigno disinnescato e un disegno del pittore futurista Anselmo Bucci, realizzato sull’isola nel 1915.
Ringraziamo per le immagini lo Studio “Il Volo” di Verona e Mauro Vittorio Quattrina.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/221012084830-d2f6fd21b218752a5c2a2468df05e05e/v1/5d9dd8fb7c8769dbc5ac170e8973bba4.jpeg?width=720&quality=85%2C50)