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Anche Tes scende in campo per combattere il Coronavirus
Ricerca Covid-19
a cura di / Michela Saviane e Michela Rossato /
Perché alcune persone sono più o meno predisposte a combattere il virus? Da che cosa dipende la risposta del sistema immunitario al Covid-19? Perché c’è chi si ammala in modo letale, grave, leggero o asintomatico? Molti studiosi suggeriscono che un fattore determinante sia la cosiddetta “memoria immunologica innata”, cioé la capacità di difesa naturale di ogni individuo. Conoscere questo meccanismo nel caso del Covid-19 permetterebbe di migliorare le capacità prognostiche sul decorso di ogni malato e curare tempestivamente i soggetti più a rischio, ovvero affrontare con maggior preparazione i prossimi mesi e la recrudescenza dell’infezione che molti studiosi prevedono per il prossimo autunno. Con queste finalità è partito all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo progetto di ricerca che vede la collaborazione tra Fondazione Tes, Università di Padova, Ulss 2 Marca trevigiana e Avis provinciale Treviso. Il progetto è finalizzato allo studio di alcune popolazioni di monociti e linfociti NK che, garantendo una protezione aspecifica nei confronti dell’infezione Covid-19, possono essere utili indicatori per identificare una condizione soggettiva di maggiore o minore suscettibilità al virus SarsCoV-2. Per permettere la ricerca, Fondazione Tes, partner di Avis da anni, ha acquistato un innovativo strumento, il “BD Raphsody™ System”, Avis provinciale Treviso si è impegnata a finanziare i materiali di consumo (reagenti) e l’Ulss 2 una borsa di studio. Nella pratica, attraverso poche gocce di sangue di pazienti ex covid, di individui negativi ai test covid e di campioni di sangue cordonale conservati a scopo di ricerca), questo straordinario macchinario è in grado di riconoscere l’impronta lasciata dal virus nelle cellule.
“I dati ottenuti da questo studio multiparametrico saranno condivisi con la comunità scientifica per la definizione di nuove strategie di controllo dell’epidemia di Covid-19” - spiega la prof. ssa Rosa Di Liddo del Dipartimento di Scienze del farmaco. Assieme a lei sul progetto il prof. Andrea Porzionato e il prof. Raffaele De Caro del Dipartimento di Neuroscienze-Anatomia Umana Normale dell’Università di Padova.
“L’utilizzo di Rhapsody™ System ci permette di analizzare campioni biologici “ad hoc” di una popolazione cellulare responsabile dell’immunità naturale innata - sottolinea la dott.ssa Arianna Veronesi, direttore di Medicina trasfusionale Treviso- Ulss 2 - anche su campioni di individui esposti al virus e successivamente guariti”.
Le informazioni che ne deriveranno saranno preziose per capire meglio questa pandemia ed essere pronti nel caso di un suo ritorno. Potrebbe essere un altro frutto di una ormai lunga collaborazione: “Dal 2006 Tes collabora con Università di Padova, Avis e le strutture sanitarie regionali ed extra-regionali, per progetti di ricerca che continuano a raccogliere importanti riscontri dalla comunità scientifica internazionale - commenta il prof. Pierpaolo Parnigotto, direttore scientifico di Tes. “Ricerca e sperimentazione sono il vero investimento di una società - dice Vanda Pradal, presidente dell’Avis provinciale trevigiana - sostenendo questo studio, la nostra associazione esprime con un gesto concreto solidarietà e vicinanza alle comunità”.
Il nuovo progetto, con il plauso anche di Avis nazionale, si aggiunge ai tanti che la Fondazione Tes, grazie al generoso impegno di sostenitori e volontari Avis, riesce a sostenere. “Il gioco di squadra vince” commenta Giorgio Brunello, presidente di Avis regionale Veneto. Avis Veneto fin dall’inizio sostiene Tes con varie iniziative: la campagna dell’olio, il 5 per mille, recapito telefonico e sede legale della Fondazione, le pagine dedicate su “Dono&Vita”, lo spazio sui social. Dal 2013 Avis Veneto partecipa alla Venicemarathon come partner a sostegno di Tes, cui va il ricavato della raccolta fondi promossa dei runner Avis. Tes e Avis regionale collaborano anche con Ape-Avis per il progresso ematologico.