Abraham Valdelomar
Il cavalier Lionato
Traduzione dallo spagnolo di Francesca Monno
Dalla raccolta © Sul treno per Dovevuoiandaretu Per le traduzioni: © 2013 dei rispettivi traduttori e traduttrici Per l'edizione: © European School of Translation e Dragomanni Illustrazioni: © Valentina Volpi
Il cavalier Lionato
Francesca Monno
Slanciato, magro, muscoloso e austero, la sua affilata testa rossa era quella di un gentiluomo orgoglioso, raffinato, prudente e amante della giustizia. Tempie vermiglie, cresta sottile di colore acceso, occhi espressivi e rotondi, sguardo fiero e indulgente, duro becco aguzzo. La coda era un arco di piume cangianti, il suo corpo lionato avanzava nel petto audace e sodo. Le zampe forti, coperte di squame e difese da piccole scimitarre, sembravano quelle di un armato cavaliere medievale. Un pomeriggio mio padre, dopo pranzo, ci diede la notizia. Aveva accettato una scommessa per il combattimento di galli di Sant’Andrea, il 28 luglio. Non aveva potuto evitarlo. Gli avevano detto che il Lionato, il cui prestigio era maggiore di quello del sindaco, non era un gallo di razza. Mio padre s’indispettì. Si scambiarono frasi pungenti e scommesse e infine accettò. Il mese seguente il Lionato avrebbe combattuto contro il gallo di un altro appassionato, l’Ardente, famoso vincitore, alla pari del nostro, di molti combattimenti straordinari. Ricevemmo la notizia con profondo dolore. Il Lionato avrebbe partecipato a un combattimento per lottare fino alla morte, corpo a corpo, con un gallo più forte e più giovane. Erano già tre anni che viveva in casa nostra, lui era invecchiato mentre noi crescevamo, perché commettere quella crudeltà e farlo combattere? Arrivò il terribile giorno. In casa eravamo tutti tristi. Un uomo era venuto per sei giorni di seguito ad allenare il Lionato. A noi non permettevano neanche più di vederlo. Il pomeriggio del 28 luglio venne l’allenatore e da una scatola piena di ovatta prese una mezzaluna d’acciaio con piccole cinghie: era la navaja, la spada del soldato. L’uomo la puliva, provandola sull’unghia, davanti a mio padre. Dopo pochi minuti, in silenzio e con una calma tragica, Estratto dall’ebook Sul treno per Dovevuoiandaretu, a cura di European School of Translation e Dragomanni (Narcissus.me, 2013). Sono vietati la duplicazione, trasformazione o rappresentazione, totale o parziale, dello stesso, così come lo sfruttamento economico, previa autorizzazione dell’Editore e dei detentori dei diritti sulla traduzione.
Il cavalier Lionato
Francesca Monno
consegnarono il gallo all’uomo, che lo prese in braccio come un bambino. Un domestico portava la lama e i miei due fratelli lo accompagnarono. «Che crudeltà!» esclamò mia madre. Le mie sorelle piangevano e la più piccola, Gesuina, mi disse in segreto, prima di uscire: «Senti, stagli accanto... Prenditi cura di lui... poverino!». Si portò le mani agli occhi e scoppiò a piangere, mentre io uscii precipitosamente e dovetti attraversare di corsa alcuni isolati per poter raggiungere gli altri.
Estratto dall’ebook Sul treno per Dovevuoiandaretu, a cura di European School of Translation e Dragomanni (Narcissus.me, 2013). Sono vietati la duplicazione, trasformazione o rappresentazione, totale o parziale, dello stesso, così come lo sfruttamento economico, previa autorizzazione dell’Editore e dei detentori dei diritti sulla traduzione.