SULLE TUE TRACCE - Insieme nel mondo

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SULLE TUE

Insieme nel mondo

CORSO DI IRC SECONDARIA DI PRIMO GRADO

PERCORSO ATTIVO

TERMOMETRO DELLE EMOZIONI

AGENDA 2030 - EDUCAZIONE CIVICA

Sabrina Lodovichetti | Stefano Belingardi | Elisabetta Marchetti
AUDIO E VIDEO SUL TUO SMARTPHONE
VOLUME
UNICO

Per conoscere la vita terrena di Gesù

segui gli indizi che ha lasciato e scopri la sua predicazione e le sue opere.

Imparerai così a collegarle alla fede cristiana intorno a te.

94 UNITÀ
LA VITA TERRENA
tentazioni
DI GESÙ • il battesimo • le
Vita pubblica
Nascita e infanzia
• la chiamata dei discepoli
• la vita in famiglia

Ti ricordi in quali città è nato e vissuto Gesù?

Chi sono i suoi migliori amici che lo accompagnano sulle strade della Palestina?

95 VIDEOLEZIONE
PARTIAMO DA TE
• il discorso delle Beatitudini • le parabole Le parole • i miracoli I gesti

GESÙ: LA NASCITA E LA VITA NASCOSTA

L’annunciazione

Dio entra personalmente nella storia umana attraverso il “sì” di Maria. Si parla di annunciazione perché l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria la nascita di Gesù. Leggiamo insieme i particolari di questo incontro ricostruendo il passo dell’evangelista Luca.

Metti in ordine la sequenza corretta, inserendo il numero nel quadratino.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.

Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te […].

Entrando da lei, disse: “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”.

Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.

L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo […] (Lc 1, 26-38).

L’ARCANGELO GABRIELE, particolare dell’ANNUNCIAZIONE, Zagabria, Cattedrale grecocattolica dei Santi Cirillo e Metodio.

RELIGIONI IN DIALOGO

GABRIELE: IL MESSAGGERO DI DIO

Il “sì” di Maria è sostenuto da Giuseppe, il suo promesso sposo (Mt 1, 19-21): egli è descritto nel Vangelo come un uomo giusto (Mt 1, 19), sempre pronto a seguire la volontà di Dio. Rimane accanto a Maria, dimostrando di essere uno sposo fedele e disponibile ad accogliere Gesù nella sua vita.

L’angelo Gabriele è rappresentato nelle tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam, come un messaggero. Il suo nome deriva dall’ebraico e significa “la forza di Dio”. È lui che annuncia la nascita di Gesù e, prima, di Giovanni Battista.

Lo sai che… Nell’islam, l’angelo Gabriele ha un ruolo centrale: Muhammad afferma di aver ricevuto proprio da lui la rivelazione del Corano, il testo sacro per i musulmani.

96 LEZIONE PERCORSO ATTIVO 17 Gesù è il Figlio di Dio AUDIO: L’annunciazione

La nascita

Passati nove mesi dall’annunciazione, arriva per Maria il momento del parto. L’evangelista Luca racconta in questo modo la nascita di Gesù.

Metti in ordine la sequenza corretta, inserendo il numero nel quadratino.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta (Lc 2, 1-7).

La famiglia di Gesù

Leggi il testo e completalo aggiungendo le parole: NASCITA, INFANZIA, BAMBINI, NASCOSTA, MESTIERE al posto dei puntini.

Gesù trascorre la maggior parte della vita a NAZARET , un villaggio agricolo poco conosciuto con circa 2000 abitanti. Come tutti i del suo tempo, ha una famiglia, un padre e una madre che gli vogliono bene, che gli fanno frequentare la SCUOLA DELLA SINAGOGA e che gli insegnano un . Durante il periodo della predicazione, infatti, Gesù sarà identificato come “ IL FALEGNAME ”, il mestiere di suo padre Giuseppe. Della vita privata e “ ” al mondo che Gesù vive dalla fino a circa i trent’anni sappiamo poco.

Matteo e Luca nei primi capitoli dei loro Vangeli narrano l’ di Gesù.

PAROLE NUOVE

Censimento È una rilevazione statistica che ha come obiettivo il conteggio di tutta la popolazione residente sul territorio.

AUDIO: La natività • L’adorazione dei Magi

ESPANSIONE: La vita nascosta di Gesù

LA VISITA DEI MAGI

Pochi giorni dopo la nascita di Gesù, i Magi si presentano a Betlemme. Secondo la tradizione popolare, sono Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, tre sapienti venuti da lontano, spinti dalle profezie dei loro popoli che parlavano di un re che doveva nascere e portare una nuova era di pace. Il Vangelo di Matteo (Mt 2, 1-12) racconta che portano a Gesù oro, incenso e mirra. I tre doni sono in realtà dei simboli molto importanti: l’oro è segno di regalità, l’incenso simboleggia la divinità, la mirra è una resina con cui si cospargevano i corpi dei defunti prima di deporli nel sepolcro. Questo regalo porta in sé il mistero della morte e della risurrezione di Gesù.

TRE DONI PER GESÙ.

Se tu fossi uno dei re Magi, che cosa porteresti in dono oggi a Gesù? Spiega la tua scelta.

LEGGI E RISPONDI

Quali sono, secondo te, i fatti principali che vuole trasmettere il brano di Luca?

Dopo aver riordinato l testo, leggilo, cercali e rispondi alle domande.

• Dove nasce Gesù?

• In quale periodo storico?

• Di chi è figlio?

97 UNITÀ 6
Henry Siddons Mowbray, I MAGI, 1915 circa, Washington, Smithsonian American Art Museum.

GIOVANNI BATTISTA

Figlio di Zaccaria ed Elisabetta, cugina di Maria, è citato in tutti i quattro Vangeli. È ricordato come il più grande dei profeti (Mt 11, 11) ed è ritenuto il precursore di Gesù, colui che gli ha preparato la strada. Giovanni vive nel deserto (Mt 3, 4). Molta gente si reca da lui ed egli invita tutti al pentimento, di cui il suo battesimo nell’acqua del Giordano è un segno.

FISSA IL MOMENTO!

Se Gesù avesse un account Instagram e postasse la foto del suo battesimo, che cosa scriverebbe?

LA VITA PUBBLICA E LA CHIAMATA DEGLI APOSTOLI

Il battesimo al Giordano

Leggi il testo e completalo aggiungendo le parole: GESÙ, BATTESIMO, GIOVANNI, MESSIA al posto dei puntini.

L’inizio della vita pubblica di coincide con un incontro, quello con GIOVANNI BATTISTA , e con un gesto, quello del BATTESIMO nel fiume GIORDANO . L’incontro viene descritto da tutti e quattro gli evangelisti.

era solito battezzare molta gente che si stava preparando alla venuta del e un giorno, in mezzo alla folla, c’è anche Gesù, che vuole ricevere il .

Piero

della Francesca, BATTESIMO

DI CRISTO, 1440-60, Londra, National Gallery.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli rispose: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento” (Mt 3, 14-17).

Le tentazioni di Gesù nel deserto

Dopo il battesimo, Gesù si ritira per 40 giorni nel DESERTO per pregare e digiunare. Qui viene tentato per ben tre volte dal diavolo.

Quindi si trasferisce da Nazaret a CAFARNAO e inizia la sua vita pubblica: un lungo cammino che lo porterà fino alla morte e alla risurrezione a Gerusalemme.

98 LEZIONE PERCORSO ATTIVO 18 Gesù è il Figlio di Dio
VIDEO: Scena dal film I giardini dell’Eden

I primi discepoli

Nel Vangelo leggiamo che Gesù incontra persone che appartengono alle classi sociali e alle categorie più diverse: donne, bambini, pubblicani, samaritani, lebbrosi... fino ad arrivare alle alte cariche religiose e politiche. Gesù non fa distinzioni, il suo messaggio è per tutti. Chi lo ascolta ne resta stupito e tanta gente inizia a SEGUIRLO

A differenza dei maestri dell’epoca, è Gesù a scegliere i suoi discepoli. I primi sono Simon Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni: umili PESCATORI che Gesù chiama mentre stanno lavorando sulla loro barca.

Metti in ordine la sequenza corretta, inserendo il numero nel quadratino, scopri chi sono i primi due discepoli di Gesù ed evidenziali.

Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono

… vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono (Mt 4, 18-22).

Gesù sceglie i dodici apostoli

Dopo qualche tempo, Gesù “chiama” dodici uomini, gli apostoli, e dice: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto” (Gv 15, 16).

Chiede loro di lasciare tutto e di seguirlo e inizia così una nuova vita per “Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì (Mt 10, 2-4).

Il Maestro li manda a predicare in suo nome e a compiere gli stessi suoi gesti: guarire gli ammalati e scacciare i demoni (Mt 10, 7-8).

PAROLE NUOVE

Dodici Dodici è un numero chiave nella Bibbia: tanti erano infatti i figli di Giacobbe da cui discesero le dodici tribù d’Israele. Scegliendo dodici apostoli, Gesù esprime l’intenzione di fondare il “nuovo Israele”, il nuovo popolo di Dio.

Apostoli Sono i dodici discepoli scelti da Gesù per predicare e diffondere il suo annuncio.

GLI

99 UNITÀ 6
VIDEO: Scena dal film Il Messia AUDIO: La chiamata degli apostoli Edward Armitage, CRISTO CHIAMA APOSTOLI GIACOMO E GIOVANNI, 1869, Trust (Inghilterra), Museo di Sheffield.

I DISCORSI E LE PARABOLE

Il regno si av vicina

L’annuncio del REGNO di Dio è il tema centrale della predicazione di Gesù. Egli si è fatto uomo per proclamare questo regno che non è di questo mondo (Gv 18, 36), ma comincia sulla terra, a partire dalla nostra quotidianità. Quindi è fondamentale convertirsi e cambiare per costruire un mondo di giustizia e di pace. Nel Vangelo di Marco Gesù sottolinea la vicinanza del regno: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1, 15).

Tra il dire e il fare

OGGI A SCUOLA

Michele e Stefano insieme sono tremendi!

Cesare Mariani, GESÙ MAESTRO, 1859, Roma, Chiesa di Santa Maria in Monticelli.

Il messaggio di Gesù cambia completamente il modo di vivere. Le BEATITUDINI di cui parla nel Discorso della montagna (Mt 5, 3-12) ne sono un chiaro esempio. Non bastano denaro, successo e potere: la vera FELICITÀ si ottiene diventando autentici e operando per costruire il regno. Per questo i cristiani sono chiamati a essere “sale della Terra” e “ LUCE DEL MONDO ” (Mt 5, 13-15). Numerosi sono i discorsi di Gesù e i gesti che compie in riferimento a quello che i cristiani chiamano Antico Testamento e alla Legge di Mosè. Guarisce durante il sabato (giorno in cui gli ebrei rispettano il riposo assoluto); addita come ipocriti i farisei, che interpretano in modo intransigente la legge; perdona l’adultera, portata dinanzi a lui dagli ebrei che volevano lapidarla. La legge che Gesù predica è quella del cuore: elemosina, preghiera e digiuno vanno praticati in modo discreto, non per vantarsene.

Gesù invita a un cambiamento radicale, quello che porta alla vera felicità. Ma non sempre si riesce a cambiare.

Chiacchierano continuamente, si tirano matite e gomme, fanno battute di ogni tipo anche quando l’insegnante spiega e interroga! Ogni volta che vengono ripresi, si scusano e promettono di non farlo più. Ma poi, alla prima occasione, riprendono a fare come prima o peggio.

• Perché, secondo te, non ci riescono?

• Che cosa provano quando sono vicini? Elenca alcune emozioni.

• Secondo te, perché a volte è così difficile cambiare?

Parlatene in classe.

AUDIO: Le beatitudini

VIDEO: Scena dal film Il re de re

100 LEZIONE 19 Gesù è il Figlio di Dio

Gesù, un rabbi differente

Il rabbi o rabbino che significa “mio maestro”, ha sempre avuto un ruolo molto importante nella tradizione ebraica. Queste persone sono famose per il loro modo d’insegnare e di raccontare utilizzando ironia e saggezza allo stesso tempo. Anche Gesù è un maestro, ma si differenzia dagli altri per ciò che annuncia e per il modo di comunicare il suo messaggio.

Le parabole

Tutti i Vangeli sono concordi nel dire che Gesù, quando parla alla gente, usa un linguaggio semplice, popolare e comprensibile a tutti. Utilizza le parabole per entrare in dialogo con le persone, per suscitare in loro una riflessione e trasmettere un insegnamento. Le parabole sono ispirate ai luoghi e alla gente del posto – il lago, il campo, il pozzo, il seminatore, il pastore, il samaritano, il fariseo – storie di tutti i giorni da affrontare con un atteggiamento nuovo.

Gesù usa le parabole anche per rivelare indirettamente la sua identità.

Alcuni esempi

• Una delle più celebri è la parabola della pecorella smarrita (Lc 15, 3-7), in cui Gesù si mostra un “buon pastore”, Dio misericordioso che cerca tutte le pecore (che rappresentano le persone) senza lasciare nessuno indietro.

• Molto conosciuta è anche la parabola del padre misericordioso (Lc 15, 11-32): un padre, dopo aver lasciato andare il figlio per la sua strada, aspetta con amore il suo ritorno, pronto a perdonarlo.

• Nella parabola del seminatore (Lc 8, 4-15) Gesù spiega ai suoi l’atteggiamento con cui bisogna ascoltare e accogliere la Parola di Dio perché porti frutto.

• Nella parabola del buon samaritano (Lc 10, 25-37), attraverso un racconto Gesù spiega ai farisei chi sia davvero il “prossimo”: a volte l’aiuto in un momento di difficoltà arriva inaspettatamente da qualcuno che di solito è visto con diffidenza e sospetto.

PAROLE NUOVE

Parabola Significa “confrontare”: la parabola, infatti, accosta il racconto di un fatto immaginario con un’esperienza di vita reale per ricavarne un insegnamento o uno stimolo a pensare, riflettere e agire in un determinato modo.

CHI È IL MIO PROSSIMO?

A questa domanda Gesù risponde così. “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite versandogli olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui” (Lc 10, 30-35).

• Come s’intitola questa parabola?

• Perché, secondo te, i due uomini non si sono fermati?

• Quali sono le conseguenze delle loro azioni?

• A chi ti sembra di assomigliare di più?

• Scrivi sul quaderno la tua definizione della parola “prossimo”.

• Secondo te, che cosa insegna questa parabola?

RISPONDI

1. Che cosa predica Gesù nei suoi discorsi?

2. Che cosa sono le parabole?

3. Che cosa insegna la parabola della pecorella smarrita?

101 UNITÀ 6
VIDEO: Scena dal film Gesù di Nazaret AUDIO: La parabola del buon pastore • La parabola del buon samaritano • La parabola del figlio prodigo Giuseppe Zannoni, IL BUON SAMARITANO, XIX secolo, Verona, Galleria Civica d’Arte Moderna.

I SEGNI DI GESÙ: I MIRACOLI

Fatti straordinari

In alcuni passi dei Vangeli, Gesù, nel suo cammino verso Gerusalemme, compie azioni straordinarie: i MIRACOLI

PAROLE NUOVE

Taumaturgo È chi, secondo l’opinione comune della gente, ha la capacità di operare miracoli tra cui quello di guarire. Per esempio, si pensava che il re Salomone avesse questo dono, così come altri personaggi famosi dell’antichità.

Gli evangelisti li presentano come opere di salvezza o segni, ma anche come appelli alla conversione e alla fede. I miracoli presuppongono la fede nell’iniziativa di salvezza di Dio che opera in Gesù e non si possono spiegare scientificamente.

Israele, nella sua storia, ha avuto diversi taumaturghi: alcuni di loro guarivano con potenza e sapienza, conoscendo l’uso delle erbe e dei medicinali, altri solo toccando l’ammalato. Gesù si differenzia da loro, perché le sue GUARIGIONI sono segno del perdono dei peccati e nessuno, se non DIO stesso, può perdonare. I miracoli di Gesù sono principalmente di tre tipi.

• Miracoli sulle forze naturali, che agiscono sugli eventi atmosferici o sugli elementi fisici. Per esempio, il miracolo delle nozze di Cana, il fico sterile, la pesca miracolosa, la tempesta sedata, la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

• Miracoli di guarigione: tantissimi ciechi (come Bartimeo, in Gv 9, 1-41), lebbrosi, paralitici, ma anche indemoniati e persone afflitte da mali incurabili (l’emorroissa, Mt 9, 20-22) chiedono aiuto a Gesù. Egli accontenta chi lo supplica quando dimostra fede in Dio.

• Miracoli di risurrezione: Gesù risuscita il figlio della vedova di Nain (Lc 7, 11-16), la figlia di Giairo (Mt 9, 18-26) e il suo amico Lazzaro (Gv 11, 1-44). Va sottolineato che la risurrezione che Gesù opera non è un miracolo fisico perpetuo: questi tre personaggi, che sono tornati in vita, poi sono morti come tutti. Gesù, invece, è risorto per non morire più. La sua risurrezione non si può definire un miracolo al pari di questi: la portata della risurrezione di Gesù, infatti, è definitiva e perenne (Lezione 21).

FISSA LE IDEE

• I miracoli sono di tre tipi:

• I miracoli non si possono spiegare in modo

102 LEZIONE 20 Gesù è il Figlio di Dio
VIDEO: Scena dal film Il Vangelo secondo Matteo AUDIO: La guarigione del paralitico • La risurrezione di Lazzaro LA TEMPESTA SEDATA, Bjelovar (Croazia), Cattedrale di Santa Teresa d’Avila.

Chi è Gesù?

Le parole, i gesti e le opere di Gesù fanno sorgere una domanda nella mente e nel cuore di chi lo incontra: “Chi è veramente Gesù?”. Sono tanti i nomi e i titoli che i Vangeli assegnano a Gesù.

• Rabbi significa “maestro” ed è il titolo che gli apostoli e i discepoli attribuiscono a Gesù.

• Messia per gli ebrei è colui che Dio manderà per liberare il popolo d’Israele.

• Cristo significa “unto”. Nell’antico Israele l’unzione è riservata al re, il prescelto da Dio.

• Figlio dell’uomo è un titolo che Gesù spesso attribuisce a sé, prendendo spunto dalle parole del profeta Daniele (Dn 7, 13-14).

Una volta è Gesù stesso a chiedere ai suoi discepoli: “La gente, chi dice che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti”.

Gesù, però, non si accontenta di un’opinione generica, a lui interessa il pensiero dei discepoli: che cosa hanno capito quelli che gli stanno più vicino, i suoi amici?

Ed egli domandava loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo” (Mc 8, 27-29).

Papa Francesco, in una delle sue meditazioni, spiega: “La domanda a Pietro – Chi sono io per voi, per te? – si capisce soltanto lungo una strada, dopo una lunga strada… Infatti Gesù a Pietro e ai suoi apostoli non ha detto: conoscimi! Ha detto: seguimi!

LA PAROLA CHIAVE

Inserisci queste parole nello schema e scopri la parola chiave!

GESÙ

MESSIA• RABBI

IO SONO…

In realtà, Gesù, per fare capire chi è, ha dato delle indicazioni.

Christen Dalsgaard, IL

BUON PASTORE, XIX secolo.

• Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me (Gv 10,14).

• Io sono la porta: se uno entra attraverso me, sarà salvato (Gv 10, 9).

• Io sono il pane disceso dal cielo (Gv 6, 41).

• Io sono la luce del mondo (Gv 8, 12).

• Io sono la vite, voi i tralci (Gv 15, 5).

• Io sono la via, la verità, la vita (Gv 14, 6).

Perché, secondo te, Gesù usa queste parole per definirsi? Riscrivi sul quaderno le parole in grassetto e spiega il loro significato.

103 UNITÀ 6
“Allora, chi dite che io sia?”
AMICI
PORTA
VITE
Prova anche tu a presentarti con una parola. Per esempio: “Io sono un pasticcino perché porto dolcezza a tutti i miei amici”. 1 2 3 4 5 6

DON MILANI E LA SCUOLA DI BARBIANA

C’è un sacerdote che è passato alla storia per aver dedicato la vita alla scuola e agli “ultimi”: don Lorenzo Milani. Nel libro Lettera a una professoressa denuncia, insieme ai suoi ragazzi, la scuola del suo tempo perché accoglie solo gli studenti più bravi e allontana quelli in difficoltà causando una profonda ingiustizia sociale, nonostante già a quel tempo si parlasse di scuola dell’obbligo aperta a tutti.

Chi è don Milani?

Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti nasce a Firenze il 27 maggio 1923. È il secondo dei tre figli di Albano Milani e Alice Weiss (la madre è di origine ebrea). Lorenzo appartiene a una ricca e colta famiglia fiorentina di scienziati e cattedratici; conosce bene il valore della cultura e ha una passione: la pittura. Dopo la maturità classica, mentre sta affrescando una cappella sconsacrata, scopre la sua vocazione. Si converte al cattolicesimo, anche se la sua famiglia non approva, e il 13 luglio 1947 viene ordinato sacerdote.

È un uomo scomodo, esigente, provocatore e, per questo suo carattere, viene allontanato da Firenze e mandato in un angolo sperduto dell’Italia: Barbiana, un paesino sulle montagne in provincia di Firenze, con una chiesa, una canonica, un cimitero e pochissime case sparse sui monti.

Don Milani costruisce dal nulla una scuola per i giovani del luogo, figli di contadini poveri e con pochi strumenti per emanciparsi. Impegna i ragazzi tutto il giorno, tutti i giorni dell’anno: nella sua scuola c’è neanche la ricreazione, considerata uno spreco di tempo. Il suo metodo è innovativo: si leggono i giornali, si discute e si scrivono insieme commenti e riflessioni. Organizza conferenze e incontri con sindacalisti, po-

litici, intellettuali per stimolare la curiosità, il senso critico e l’intraprendenza dei suoi studenti. Don Milani tiene anche lezioni di recitazione per far superare la timidezza ai più introversi e costruisce una piscina per aiutare i piccoli montanari ad affrontare la paura dell’acqua. L’obiettivo del suo progetto educativo è quello di formare dei cittadini liberi e consapevoli dei propri diritti e del proprio valore

Che cosa pensi del metodo di don Milani?

DI C T R A C E T V I A 104
Personaggi di ieri
VIDEO: Scena dal film Don Milani. Il priore di Barbiana
A Barbiana nessuno “era negato” per gli studi

I “care” tut t o

Don Milani educa i suoi ragazzi ad avere una coscienza civile e sociale. Il motto della sua scuola infatti è I care, che significa “mi interessa”, “mi sta a cuore”, l’opposto di “me ne frego”.

Dice:

Che cosa ne pensi? Alunni e alunne sono tutti uguali?

Quale di queste frasi è la più corretta secondo te? Scrivila sotto l’immagine con un breve commento.

a. Alunne e alunni arrivano a scuola da diverse situazioni di partenza: non è giusto! La scuola deve tenerne conto.

b. Alcuni sono svantaggiati: non è giusto! La scuola deve aiutare tutti a raggiungere gli stessi obiettivi.

c. Alcuni studenti e studentesse sono capaci e diligenti e altri sono svogliati e indisciplinati: non è giusto! La scuola deve dare più stimoli a chi ha più capacità.

d. A scuola ci sono studenti diversi: non è giusto! La scuola deve dare più sostegno a chi è in difficoltà.

L’EMOZIONE IN UN MESSAGGIO

• Scrivi questo messaggio a un amico o a un’amica e completalo. Oggi ho incontrato don Milani: è un tipo mi ha fatto capire che . Mi piacerebbe .

• Termina il messaggio inserendo l’emozione che hai provato. Potrebbe essere una di queste: gratitudine, confusione, sollievo, stupore, irritazione, tristezza…

Adesso mi sento perché .

• Di solito, quando provi questa emozione?

105 UNITÀ 6
e di oggi per capire gli esseri umani e il mondo
“Non c’è nul l a che sia più ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali.”

MARIA MADDALENA: TESTIMONE DI FEDE E AMORE MARIA

Chi è Maria Mad d alena?

Nei Vangeli si legge che era originaria di Magdala, un villaggio di pescatori sulla sponda occidentale del lago di Tiberiade. Viene descritta come una donna forte, fedele e coraggiosa che ha seguito Gesù dalla Galilea alla Via Crucis, dal Calvario al Sepolcro. È la discepola che per prima vede il Signore risorto e va ad annunciarlo agli apostoli, per questo è anche detta “apostola degli apostoli”.

Il nome Maria, dall’ebraico Mirjam, è molto diffuso al tempo di Gesù. Nel Nuovo Testamento possiamo trovare diverse donne con questo nome. Così, per distinguerle, si usano nomignoli legati alla loro vita, come per esempio il luogo di provenienza (Maria Maddalena o Maria di Magdala).

La prima predicatrice di Gesù risorto

In questa miniatura possiamo vedere la Maddalena che, con grande autorità, annuncia agli apostoli la risurrezione di Gesù. Alla base della sua predicazione c’è l’esperienza dell’incontro con Gesù.

Catherine Aubin (1959), una suora domenicana, laureata in psicologia e in teologia, sostiene che “la predicazione è, in primo luogo questione di gioia e di bisogno di comunicare, che – come un fiume che non può impedirsi di scorrere – diviene per i predicatori, uomini e donne, una necessità vitale di testimoniare, insegnare, annunciare e servire”. (da “L’Osservatore Romano” – Donne Chiesa Mondo n. 44, marzo 2016).

LA MAGIA DI UN INCONTRO

Hai mai incontrato una persona che per il suo modo di fare, per come parla, per lo sport che pratica… ti ha stupito/a?

“Come un fiume in piena”, senti il bisogno di raccontare la tua esperienza agli amici e alle amiche.

MARIA MADDALENA RIFERISCE LA RISURREZIONE

DI CRISTO AGLI APOSTOLI, miniatura del Salterio di St. Albans, XII secolo, Hildesheim (Germania) Biblioteca della Cattedrale.

• Lo sai che…

DI C T R A C E T V I A 130 AUDIO:
a
di
Personaggi di ieri
Maria Maddalena • La risurrezione: l’apparizione
Maria
Magdala

CHARLES DE FOUCAULD: TESTIMONE NEL DESERTO

Tutta la nostra vita – scriveva Foucauld – deve essere una predicazione del Vangelo fatta con l’esempio, tutto il nostro essere deve diventare una predicazione viva, un riflesso di Gesù. Voglio abituare tutti gli abitanti cristiani, musulmani, ebrei a considerarmi loro fratello, il fratello universale. Essi cominciano a chiamare la mia casa “fraternità” e ciò mi è dolce (Charles de Foucauld, Lettera a Marie de Bondy, 7 gennaio 1902).

Chi è Charles de Foucauld?

Nasce a Strasburgo il 15 settembre 1858 in una nobile famiglia francese. Rimane orfano all’età di sei anni e, insieme alla sorella, viene allevato dal nonno, il colonnello Charles de Morlet, che lo inizia alla carriera militare. Vive una vita avventurosa: militare, esploratore, studioso delle civiltà dell’Africa settentrionale. Sono anni in cui si allontana della fede. Viaggia molto e, dopo la conversione, decide di mettersi a servizio di una piccola tribù nomade del deserto del Sahara: i tuareg. Nel 1916 viene ucciso.

“Quando si ama si imita”

Charles de Foucauld ha vissuto a imitazione di Cristo, mettendosi all’ultimo posto, amandolo fino alla fine: “Appena ho creduto che Dio esiste ho capito che non avrei potuto fare altro che vivere solo per lui”. Scopre la gioia di una vita fatta di gesti semplici, di accoglienza, di lavoro appassionato, di relazioni coltivate con impegno e intelligenza. Lo stile di Charles è quello della bontà, della vicinanza, della prossimità all’altro. Come Gesù, desidera testimoniare il volto buono di Dio: “Il mio apostolato dev’essere l’apostolato della bontà” (Charles de Foucauld, Lettera a Marie de Bondy, 12 gennaio 1902).

Il 15 maggio 2022 papa Francesco proclama santo Charles de Foucauld: presbitero, esploratore del Sahara e studioso della cultura Tuareg, morto in Algeria, e dice che la “santità va cercata e abbracciata nella quotidianità”.

• Secondo te, per il modo di pensare della nostra società, Charles è una persona che si è realizzata nella vita?

• Secondo te, è felice di come ha vissuto? Perché?

• Perché è diventato santo?

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO

Tra i modelli a cui si è ispirato papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti c’è padre Charles de Foucauld, che… “Esprimeva la sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello… Voleva essere, in definitiva, il fratello universale (Fratelli tutti, n. 287).

131 UNITÀ 8 e
di oggi per capire gli esseri umani e il mondo
Una statua di Charles de Foucauld a Strasburgo, in Francia.

IO, NOI E LA SCUOLA

La scuola è un dovere o un diritto?

La risposta giusta, ovviamente, è la prima: la scuola è un dovere. Infatti, in Italia la scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Non c’è scampo, bisogna studiare! Però, è anche vero che la scuola è prima di tutto un diritto che bambine e bambini di molti Paesi non hanno ancora ottenuto.

A scuola s’impara a conoscere e a rispettare se stessi, gli altri e l’ambiente che ci circonda.

Che cosa si potrebbe fare, secondo te, per vivere serenamente la scuola?

EDUCAZIONE CIVICA

LA SCUOLA PER TUTTI

L’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 mira a garantire in tutto il mondo il diritto all’istruzione. Ma… non solo! L’ONU ha aggiunto che deve essere di qualità, perché non basta imparare, bisogna imparare bene e tutti. Quindi, per esempio, a scuola le classi non devono essere troppo numerose, gli insegnanti devono essere preparati, le aule devono essere dignitose, alunni e alunne devono essere coinvolti/e nelle varie attività.

• A volte si sente dire che non tutti vanno volentieri a scuola. Secondo te, perché succede questo? Compila la tabella tenendo conto delle tue esperienze.

Le tue N S E E E R I E Z P 106
va volentieri a scuola perché…
Si va volentieri a scuola perché… Non si

NON SCORAGGIARTI!

Uno dei motivi per cui alcuni ragazzi e ragazze non vanno volentieri a scuola è la paura di non essere all’altezza.

• È capitato anche a te di avere poca fiducia nelle tue capacità?

• Guarda la scena del film nel libro digitale e leggi che cosa succede a Po.

“Il giovane Panda Po, un po’ goffo e insicuro, sogna da sempre di diventare una leggenda del Kung Fu. Dopo l’allenamento con i “Cinque Cicloni” capisce di non essere come loro e teme che non lo diventerà mai. Così si abbuffa e rimugina su ciò che è accaduto, su cosa non ha funzionato, su come si è sentito, su quello che gli è mancato… ormai vede solo fallimenti e frustrazione. Mentre riflette sulla possibilità di mollare tutto e tornare a casa fare gli spaghetti, gli si avvicina il maestro Oogway, un’anziana saggia tartaruga.

Il maestro Oogway entra in rapporto con Po, lo ascolta e gli dice “Ti preoccupi troppo per ciò che era e di ciò che sarà. C’è un detto: ieri è storia, domani un mistero, ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente”.

Po è troppo preoccupato di non avere sufficienti abilità e fatica a gestire le sue emozioni cercando consolazione nel cibo e riflette sui suoi pensieri negativi.

Tu che cosa fai quando sei un po’ giù di morale?

Come deve es s ere un buon maestro?

Anche Gesù è un maestro che sa vivere il presente e incoraggia i suoi discepoli a fare lo stesso. Un giorno, rivolgendosi a loro dice: “Perciò vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?” (Mt 6, 25).

Vuole far capire che tutta la vita è un dono. Chi si pre-occupa non ha tempo di assaporare la vita, perché come fa Po il panda, vive con l’ansia di che cosa sarà e non con la gratitudine per ciò che accade

Che tipi di maestri sono Gesù e Oogway? Quali caratteristiche hanno? Secondo te, il loro metodo è ancora efficace oggi? Perché?

Pensandoci bene, che cos’è veramente importante nella vita? Ti capita di ringraziare per quello che hai o per come sei?

Completa la frase

Oggi voglio ringraziare , è mio/a mi ha insegnato a quando .

107
UNITÀ 6
VIDEO: Scena dal film Kung Fu Panda
Dire, fare, ascoltare per crescere

VERO O FALSO?

1. L’angelo Gabriele apparve a Maria a Nazaret.

2. Il vero nome di Pietro è Simone.

3. Le parabole servono a spiegare cose difficili con parole semplici.

4. I miracoli sono delle magie.

QUAL È IL COMPLETAMENTO?

1. Gesù nasce a A Betlemme. B Gerusalemme.

2. Gesù chiama con sé

A dodici discepoli che diventeranno gli apostoli.

B solo i bambini perché sono innocenti.

C solo i suoi due amici Pietro e Andrea.

3. Nei suoi discorsi Gesù parla

A della misericordia verso i malati.

B dell’avvento del regno di Dio.

C della risurrezione dei morti.

4. Il primo miracolo di Gesù avviene

A sulla strada verso Gerusalemme.

B a Cana.

C a Nazaret.

I NOMI DI GESÙ

• Nella Bibbia si nomina Gesù in tanti modi: scoprili tutti! Leggi i nomi che sono al contrario e trascrivili nelle caselle dello specchio. Nelle caselle gialle leggerai il significato del nome GESÙ.

• OID ID OILGIF

• EROTAVLAS

• OID ID OLLENGA

• AISSEM

• ELEUNAMME

• OBREV

• ORTSEAM

• OVIV ENAP

E I V F R I A C O M F A R T V A I 108 UNITÀ 6 DIDATTICA INCLUSIVA
V
F
V F
V
F
V
F
C Nazaret.

PASSO DOPO PASSO RICOSTRUISCI IL PERCORSO APPENA CONCLUSO

Cerca le PAROLE nel testo e inseriscile nel posto giusto: appariranno le tracce lasciate da un uomo di nome Gesù (infanzia, vita pubblica, parole e gesti). 2

Dopo il battesimo, Gesù si ritira

1

Gesù trascorre la maggior parte della vita a …………............................………… . Frequenta la …………................. e impara un mestiere. Gesù sarà identificato come “ ”, il mestiere che era di suo padre Giuseppe.

L’inizio della vita pubblica di Gesù coincide con un incontro, quello con , e con un gesto, quello del nel fiume ………….....................................………… .

CHI È VERAMENTE GESÙ?

per quaranta giorni nel …………............................………… , dove viene tentato dal diavolo.

Si trasferisce da Nazaret a .

In molti iniziano a seguirlo e tra i discepoli spiccano Simon Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, umili

che Gesù chiama mentre sono al lavoro.

L’entusiasmo verso Gesù cresce e tanta gente comincia a ………….................………… .

4 Gesù, nel suo cammino verso Gerusalemme, compie tantissimi

…………...............................………… : si tratta di fatti straordinari, che non si possono spiegare scientificamente.

Molti di questi consistono in …………....................................………… che sono il segno del perdono dei peccati e nessuno, se non , può perdonare.

3

I discorsi di Gesù sono incentrati sull’avvento del e su come realizzarlo.

Il suo messaggio più importante è contenuto nelle …………............................……...…… , il “Discorso della Montagna” (Mt 5, 3-12).

La vera …………............................………… si ottiene quando si raggiunge l’autenticità e si opera per costruire il regno.

Per questo, i cristiani sono chiamati a essere “sale della Terra” e “ ” (Mt 5, 13-15).

di A M A P P E S S I N I T 109 UNITÀ 6 DIDATTICA INCLUSIVA

IL DONO DELLA LIBERTÀ

Vivere i valori della Costituzione

LA STORIA SIAMO NOI: NESSUNO SI SENTA ESCLUSO

Con queste parole tratte dalla canzone del cantautore Francesco De Gregori, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea che la Repubblica è, anzitutto, la storia delle italiane e degli italiani e della loro libertà. La storia della vita delle donne e degli uomini di questo Paese, dei loro valori, dei loro sentimenti, del loro impegno quotidiano, della loro laboriosità, del contributo, grande o piccolo, che ciascuno ha dato e dà a questi decenni di storia comune.

PAROLE NUOVE

Pandemia da Covid-19 Il Covid 19 è un’infezione delle vie respiratorie causata da un coronavirus. Il 9 gennaio 2020 in un ospedale di Wuhan, una città della Cina, un uomo è ufficialmente morto a causa di un nuovo virus. Nei mesi successivi il Covid-19 si diffonde in tutto il pianeta, ed ecco perché “pandemia”: una malattia che coinvolge tutta la popolazione mondiale.

Lockdown È un termine inglese che significa “chiusura, isolamento”, è stato usato per indicare una misura restrittiva per limitare il diffondersi della malattia durante la pandemia.

Il 2020 è stato un anno difficile, insolito e del tutto inaspettato, un anno caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Abbiamo vissuto cose che non ci saremmo mai immaginati: lockdown, DAD, continue chiusure e aperture delle scuole, sport a distanza, parenti a distanza, amici a distanza… Il diritto alla salute si è anteposto a ogni cosa: dalle libertà personali alla tutela di tutti gli altri diritti fondamentali.

Per me il 2020 è stato un anno

Durante il periodo di isolamento che cosa ti è mancato di più?

52 A E D U C Z C C I V I A N I O E VIDEO: VIVA la Costituzione

In piena pandemia, il cardinale di Bologna Matteo Zuppi scrive una lettera alla nostra Costituzione.

“Cara Costituzione, sento proprio il bisogno di scriverti una lettera, anzitutto per ringraziarti di quello che rappresenti per tutti noi. Hai quasi 75 anni, ma li porti benissimo! Ti voglio chiedere aiuto perché siamo in un momento difficile e, quando l’Italia ha dei problemi, sento che abbiamo bisogno di te per ricordare da dove veniamo e scegliere da che parte andare. E poi, a che cosa ci serve litigare quando si deve costruire?

Quando penso – aggiunge il cardinale rivolgendosi alla Carta – a come ti hanno voluta, mi commuovo, perché i Padri costituenti [le persone che scrissero la Costituzione] sono stati proprio bravi! Erano diversissimi, avversari, con idee molto distanti, eppure si misero d’accordo su quello che conta e su cui tutti – tutti – volevano costruire il nostro Paese.

La Costituzione ci ricorda che

• dobbiamo imparare che c’è un limite nell’esercizio del potere e che i diritti sono sempre collegati a delle responsabilità collettive;

• i diritti impongono dei doveri;

• ognuno è chiamato a pensarsi, progettarsi e immaginarsi sempre insieme agli altri;

• ognuno deve mettere le proprie capacità a servizio della fraternità, perché la società non è un insieme di isole, ma una comunità tra persone, tra nazioni e tra i popoli.

La lettera continua ripercorrendo i principi e i diritti fondamentali della Carta costituzionale, richiamando vari articoli e sottolinea che “la libertà non è mai solo da qualcosa ma per qualcosa”, e perché un’attività o una funzione concorra al progresso materiale o spirituale della società è chiamata a trasformarsi da libertà da in libertà per. E ribadisce che “l’educazione, la casa e il lavoro sono indispensabili per vivere”.

Perché secondo voi il cardinale scrive una lettera alla Costituzione durante la pandemia?

Però, io so cos’è la Costituzione. Io non ho capito.

La Costituzione è la legge fondamentale del nostro Stato! È fatta di ben 139 articoli, norme essenziali che regolano la vita civile di cittadine e cittadini. Gli articoli si fondano su libertà, uguaglianza, giustizia, pace e progresso sociale, quei valori che nutrono una società che vuole essere democratica.

Lo sai che i Padri fondatori hanno dotato la Costituzione di 12 principi fondamentali?

Sono fondamentali perché sono alla base di tutte le regole successive, sono quelli che la rendono UNICA

53 La
UNITÀ 3
storia siamo noi: nessuno si senta escluso

ALFIERE DELLA REPUBBLICA

La Presidenza della Repubblica ha istituito dal 2010 un Attestato d’Onore per premiare quei giovani minorenni che, per comportamento o attitudini, rappresentano un modello di buon cittadino. I premiati si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

E tu? Per che cosa potresti ricevere l’Attestato d’Onore?

Allora il cardinale Zuppi ci vuole dire che la Costituzione è più di un insieme di regole, è come una saggia compagna di vita che ci aiuta nelle scelte e nei comportamenti di tutti giorni. Quindi ci può aiutare nei momenti difficili, come quelli che abbiamo vissuto durante la pandemia. Ci invita di mettere le nostre capacità a servizio della fraternità, come ha fatto Anna.

Ma… chi è An n a?

È una ragazza che frequenta la seconda media; suo padre fa il panettiere, la mamma è casalinga e ha due fratelli più grandi, di 25 e 21 anni. Legge Giuseppe Parini e Niccolò Machiavelli, ascolta le canzoni di Ultimo, vede le serie TV fantasy ed è fan del duo di Youtuber Valespo. Non manca mai il sabato all’oratorio della Chiesa di Santa Maria del Soccorso e da grande vuole fare la pediatra a Napoli, la sua città.

Anna è diventata Alfiere della Repubblica. È stata premiata con altri 28 adolescenti italiani al di sotto dei 18 anni che si sono distinti per solidarietà, volontariato o in attività culturali, scientifiche, artistiche o sportive

Lei si occupa della mensa per i poveri e gli anziani nel quartiere, ha pulito le spiagge di San Giovanni a Teduccio con Libera e il Wwf e ha difeso pubblicamente un suo amico disabile.

Racconta che vuole fare il medico per aiutare gli altri, perché – parole sue – la salute non è solo un diritto di ognuno, come dice la Costituzione, ma un dovere della collettività verso gli altri.

Per il Presidente Mattarella è un bellissimo esempio di come già da piccoli si possano avere bellissime idee e tanta voglia di cambiare il mondo, un esempio di come, non sia mai troppo presto per aiutare gli altri e fare del bene!

54 A E D U C Z C C I V I A N I O E

Le regole e le leggi limitano la libertà di tutti per permettere a tutti di vivere sfruttando al massimo la propria libertà, senza con questo negare quella degli altri.

Leggete insieme questi articoli della Costituzione, guardate i video nelle risorse digitali e compilate la griglia traducendo gli articoli in norme che possano regolare la vita scolastica. Quale preferite? COSTITUZIONE

ARTICOLO 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

ARTICOLO 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

ARTICOLO 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

ARTICOLO 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

La libertà si realizza attraverso il riconoscimento di una serie di diritti/doveri: tutti possiamo giocare, dobbiamo andare a scuola e pensare a chi è meno fortunato; compiuti i 18 anni tutti dobbiamo e possiamo votare e dobbiamo pagare le tasse.

Tutte le persone, uomini e donne, appartenenti alla “razza umana” (italiani, curdi, serbi, africani, americani...), che parlino italiano, inglese, tedesco, polacco…, che abbiano idee politiche diverse e qualsiasi religione professino, per lo Stato hanno pari dignità. La Repubblica deve eliminare gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione del principio di uguaglianza.

Il nostro è un Paese pieno di tesori archeologici, artistici e ambientali. Si dice che l’Italia è un “museo a cielo aperto”. Lo Stato protegge, conserva e rende accessibile a tutti questo grande patrimonio.

I tre colori della bandiera italiana simboleggiano i più alti valori su cui è stata edificata l’unità d’Italia.

La nostra repubblica ha anche un inno: Fratelli d’Italia. Le parole furono scritte da Goffredo Mameli e la musica da Michele Novaro.

Per esempio: realizzate la vostra bandiera di classe!

55
VIDEO: Diritti • Uguaglianza • Cultura e paesaggio • Tricolore
CLASSE SIGNIFICA
SIGNIFICATO IN
CHE...
Per esempio: in classe ci dobbiamo rispettare.

COMPITO DI REALTÀ AMICHE REGOLE

OBIET TIVO

Rispettare le regole della vita scolastica, sociale e istituzionale, riconoscendone l’utilità.

SITUAZIONE

Le regole vanno individuate, stabilite, condivise, ma soprattutto devono essere praticate. A scuola, per esempio, puoi trovare le regole per una buona convivenza su due documenti: il Regolamento d’Istituto e il Patto di corresponsabilità che hai firmato in uno dei primi giorni di scuola. Nonostante queste belle norme, spesso succede che non tutti le rispettino con il rischio di creare confusione e rendere la vita scolastica complicata e a volte anche pesante.

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

• Comunicazione nella madrelingua o lingua d’istruzione

• Competenze sociali e civiche

• Spirito di iniziativa

• Consapevolezza ed espressione culturale.

PRODOT TO FINALE

LIFE SKILLS

• Gestione delle emozioni

• Comunicazione e relazioni efficaci

• Pensiero critico

• Prendere decisioni

Realizzare un cartellone di classe per presentare alcune regole che ognuno si deve impegnare a rispettare e dei comportamenti da adottare per il sereno svolgimento della vita scolastica. Lo scopo è quello di inserire nel Patto di corresponsabilità un elenco di comportamenti che alunni e alunne condividono e si impegnano a rispettare in classe e negli spazi interni ed esterni alla scuola.

La vita scolastica è fatta anche di momenti meno controllati: interrogazione, ricreazione, gioco, sport in palestra, percorso in autobus, utilizzo del bagno, cambio d’ora, lavori di gruppo. Occorre individuare i comportamenti corretti nelle diverse situazioni e trasformarli in regole al “positivo”. Per esempio: mi impegno ad ascoltare in silenzio quando parlano compagni e compagne; mi impegno a usare un linguaggio corretto; mi impegno a rispettare l’ambiente e gli oggetti…

Il prodotto multimediale che accompagna il cartellone e serve per presentare il vostro progetto può essere scelto tra:

• una presentazione digitale tipo Power Point di almeno 8 slide;

• un video di circa 2/3 minuti.

56 A E D U C Z C C I V I A N I O E

TEMPO NECESSARIO, MATERIALI E STRUMENTI

Prevedete 2 settimane per realizzare il progetto e 1 ora per condividerlo in classe. Procuratevi un cartellone colorato, pennarelli, fogli, matite, il Patto di corresponsabilità e gli strumenti per realizzare il prodotto multimediale: computer, tablet o smartphone.

PROCEDIAMO PER FASI

1. Organizzazione e documentazione

Con l’aiuto dell’insegnante formate dei gruppi di 4 o 5 persone. Leggete il Patto di corresponsabilità della vostra scuola e sottolineate gli aspetti che vi sembrano più importanti, le parole troppo difficili e le regole che secondo voi sono poco chiare o che non condividete.

2. Confronto e realizzazione

All’interno del gruppo, ognuno racconta le esperienze in situazioni non del tutto vigilate da una persona adulta: quando andate in palestra, durante la ricreazione, mentre aspettate l’autobus, al cambio dell’ora... Fate un elenco dei comportamenti che, secondo voi, si dovrebbero tenere in quelle situazioni, cercando di ragionare sulle motivazioni. Pensate, per esempio, a quando suona la campanella del cambio d’orario: siete in aula… finisce la lezione… c’è l’insegnante che sta dettando i compiti. Sono tutti ancora in silenzio ad ascoltare? Tutti salutano il docente che sta per uscire?

Qualcuno si è alzato? C’è chi ha bisogno di un chiarimento e non riesce a parlare per la confusione che si è venuta a creare?

Infine, realizzate il prodotto multimediale che deve contenere le motivazioni e una riflessione sulle scelte che avete condiviso nel gruppo.

3. Presentazione

Scegliete un portavoce del gruppo che presenti il lavoro e che sia disponibile a rispondere alle domande di compagne e compagni. Poi ciascun gruppo incolla al cartellone le proprie regole. L’insegnante avrà cura di fare arrivare le vostre proposte al Consiglio d’Istituto!

RUBRICA DI AUTOVALUTAZIONE

Ho compreso il compito di realtà

Ho partecipato all’organizzazione del progetto

Ho collaborato con i compagni e le compagne

Ho controllato le mie emozioni durante la presentazione

Il mio/nostro progetto mi è piaciuto/non mi è piaciuto perché

57 La storia siamo noi: nessuno si senta escluso UNITÀ 3
AUDIO E VIDEO SUL TUO SMARTPHONE

Indice

L’ultima cena pag. 26

La cena in Emmaus pag. 42 Maria pag. 70

La natività pag. 6

Le nozze di Cana pag. 18 Sara pag. 50

La peccatrice pag. 66

Il battesimo pag. 10

Elisabetta pag. 62 Eva pag. 46

Il bacio di Giuda pag.

La risurrezione pag. 38

Rebecca pag. 54

L’ingresso a Gerusalemme pag. 22

Giuditta pag. 58

La vocazione degli apostoli pag. 14

La croci ssione pag. 34

VENEZIA PADOVA UDINE MILANO FIRENZE AREZZO ROMA NAPOLI ASSISI PRATO

Se osserviamo il globo terrestre, l’Italia pare poca cosa; ha certamente una forma particolare, che non manca di incuriosire chi osservi il mondo con un po’ di attenzione, ma la sua superficie è davvero limitata. Eppure, è il Paese che ha il maggior numero di siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Un Paese piccolo, ma densamente costellato di eccezionale valore universale.

In Italia troviamo incantevoli paesaggi, suggestive architetture, ma quello che forse colpisce di più è la grande presenza di interi centri storici cittadini. Le nostre città, infatti, sono ricchissime di monumenti e opere d’arte, e il nostro Paese è considerato un luogo imprescindibile da conoscere per poter comprendere la storia e la cultura dell’Occidente.

La stragrande maggioranza di monumenti e opere d’arte presenti in Italia è nata in ambito cristiano e questo non può lasciare indifferenti: il patrimonio artistico italiano è strettamente legato alla fede cristiana

Il cristianesimo è nato in Medio Oriente certo, ma è in Italia che la Chiesa ha posto le sue radici per diramarsi in epoca medievale in tutta l’Europa e, in epoca moderna, nel resto del mondo.

Nel corso del tempo le forme dell’arte cristiana acquisiscono la cultura delle tante popolazioni con cui, man mano, il cristianesimo si mescola: barbari, bizantini, arabi e poi infinite altre.

L’arte cristiana trasmette insieme alla fede, la cultura di un popolo in cammino con la storia. L’Italia è stata, e forse è ancora, il teatro principale di questa storia e così anche delle sue espressioni materiali e artistiche.

Conoscere i capolavori di arte cristiana sparsi per il nostro Paese non è quindi solamente questione di gusto e di fede, ma un modo serio e piacevole di approcciarsi alla storia e alla cultura europea e occidentale.

È in Italia che l’arte da pagana è divenuta cristiana, è qui che possiamo ammirare gli splendidi bagliori dei mosaici bizantini; l’Umbria ha dato i natali a san Benedetto (patrono d’Europa) e con lui alla vita comunitaria nei monasteri, che ha contribuito a disegnare le campagne di mezza Europa; in Italia sboccia l’umanesimo cristiano, quel Rinascimento che tutto il mondo ci ammira; a Roma esplode il Barocco, che ha poi animato le città sparse per tutta Europa e nelle Americhe, con le sue forme teatrali e stravaganti.

Immergersi in questo patrimonio ci pare quindi, senza alcun dubbio, il modo più immediato ed efficace di incontrare e percorrere, non solo la storia del cristianesimo, ma la storia tutta nella sua complessità; sapendo che le immagini parlano e restano nella memoria con grande facilità.

1438-46

1350 4
1300 1400 1450
1481-82 Il Ghirlandaio, La vocazione degli apostoli Lorenzetti, Ingresso di Gesù a Gerusalemme
1320
Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Il bacio di Giuda 1426 Masaccio, Croci ssione Piero della Francesca, Risurrezione 1450-63 Francesco Ghiberti La porta del paradiso 1425-52 Maestro di Isacco, Le storie di Isacco 1290 Giovanni Bellini La Pietà 1467-70 1303-6 Giotto La natività 1303-6 Giotto, Le nozze di Cana

1494

1606

1492-97

5
1550 1600 1700 1500
Cima da Conegliano, Battesimo di Cristo Caravaggio, Cena in Emmaus Tiepolo, Apparizione dell’angelo a Sara 1727 Caravaggio, Giuditta e Oloferne
1602
Pontormo, Visitazione 1528-29 Il Moretto, In casa di Simone fariseo
1544
Leonardo da Vinci, Cenacolo

La vita di

La natività

Giotto, La natività, 1303-6, Padova, Cappella degli Scrovegni.

Questo dipinto è un quadro all’interno di tanti altri quadri, una scena tra tante scene, la singola pagina di un racconto molto ampio. In un tempo in cui di certo il cinema non esisteva, con questo grande ciclo il pittore si comporta come l’antenato di un regista: costruisce il racconto attraverso i tanti momenti della vicenda, narrati in sequenza uno a uno, in modo che, entrando in questa cappella, le persone possano “leggere” nelle immagini il racconto della vicenda di Maria e di Gesù.

6

Il cielo è animato da una nuvola di vivaci angeli festanti che svolazza sopra la grotta pregando e danzando.

L’angelo all’estremità destra scende a dare l’annuncio ai pastori, che sono avvolti nei loro manti e che, insieme al loro gregge, stanno per ascoltare la buona notizia della nascita di Gesù.

La grotta in primo piano è il luogo umile e silenzioso in cui per la prima volta Gesù e Maria si incontrano e si guardano intensamente negli occhi. Maria, con un gesto tenero, pone Gesù nella mangiatoia con l’aiuto della donna che l’ha assistita durante il parto.

Giuseppe è stato scelto da Dio per assistere questa mamma e questo bambino, ma non partecipa attivamente: è addormentato e sogna. In questo momento, troppo grande perché lui possa comprenderlo, viene cullato da Dio.

7

Nei Vangeli

“In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. Lc 2, 1-13

Nei Vangeli apocrifi

“… L’angelo ordinò di fermare il giumento, essendo giunto il tempo di partorire; comandò poi alla beata Maria di discendere dall’animale e di entrare in una grotta sotto una caverna nella quale non entrava mai la luce ma c’erano sempre tenebre, non potendo ricevere la luce del giorno. Allorché la beata Maria entrò in essa, tutta si illuminò di splendore quasi fosse l’ora sesta del giorno. La luce divina illuminò la grotta in modo tale che né di giorno né di notte, fino a quando vi rimase la beata Maria, la luce non mancò. Qui generò un maschio, circondata dagli angeli mentre nasceva. […] Tre giorni dopo la nascita del Signore nostro Gesù Cristo, la beatissima Maria uscì dalla grotta ed entrò in una stalla, depose il bambino in una mangiatoia, ove il bue e l’asino l’adorarono. Si adempì allora quanto era stato detto dal profeta Isaia, con le parole: “Il bue riconobbe il suo padrone, e l’asino la mangiatoia del suo signore”. Gli stessi animali, il bue e l’asino, lo avevano in mezzo a loro e lo adoravano di continuo.

Vangelo dello Pseudo-Matteo

1.

rispondi!2.

Chi è la donna accanto a Maria?

L’ostetrica che l’ha aiutata a partorire.

Un’amica di Maria.

Anna, la madre di Maria.

3.

Qual è il compito degli angeli raffigurati da Giotto?

Cantare.

Annunciare la nascita di Gesù.

Vegliare su Maria.

Che cosa fa Giuseppe?

Aiuta Maria ad accudire il bambino.

Dorme e sogna.

Annuncia ai pastori la lieta novella.

8
La natività
e ora

Chi è l’autore? Giotto

Pittore, architetto e scultore, Giotto di Bondone (Colle di Vespignano, 1267Firenze, 1337) nacque da una famiglia di contadini e il suo maestro fu Cimabue, con il quale collaborò in alcune opere. Altrettanto importante per la sua formazione fu un viaggio a Roma, dove si sviluppava a quel tempo un’importante scuola pittorica. Dopo quest’esperienza Giotto lavorò ad Assisi, realizzando il ciclo della Leggenda di san Francesco: 28 affreschi in cui l’artista presenta il santo raffigurato per la prima volta come un uomo, tra la gente, nella natura, in spazi architettonici, in luoghi riconoscibili e concreti. Intorno al 1303-06 lavorò a Padova dove decorò la Cappella degli Scrovegni, esaltando soprattutto la figura della Madonna. Visse il suo mestiere di artista oltre che con grande talento anche con ottime capacità imprenditoriali, capace di organizzare cantieri e di lavorare per i Francescani, ma anche per papi e re, da Firenze ad Assisi, da Roma ad Avignone… Giotto era considerato – e lo è anche oggi – uno dei più grandi maestri di pittura di tutti i tempi. Con lui nasce una nuova “lingua pittorica”, che cerca ispirazione dal vero, rimodella le forme e lo spazio: la lingua che sta alla base della pittura dell’Occidente moderno.

Giotto, Autoritratto, 1303-6, Padova, Cappella degli Scrovegni.

4. La nascita di Gesù è raccontata in tutti e quattro i Vangeli?

Sì, certo.

Solo nel Vangelo di Giovanni.

Solo in Luca e Matteo.

5. Quali di questi particolari non sono citati nel Vangeli canonici, ma solo in quelli apocrifi?

Il bue e l’asino.

La mangiatoia.

Gli angeli.

I pastori.

La donna che aiuta Maria a partorire.

9 La vita di Gesù

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