L’IMPRESSIONISMO E IL POSTIMPRESSIONISMO
di base
La rivoluzione degli impressionisti Leconoscenze
L’Unità 13 presenta l’arte della seconda metà dell’Ottocento.
In questo periodo un gruppo di pittori francesi dà vita a una corrente artistica chiamata «Impressionismo».
Gli impressionisti sono così chiamati perché attribuiscono alla pittura il compito di rappresentare la realtà secondo le impressioni suscitate negli occhi dal luogo che stanno osservando in un preciso momento.
L’Impressionismo cambia il modo di intendere l’arte.
Per questo i pittori di fine Ottocento sono chiamati «postimpressionisti», cioè del periodo dopo l’Impressionismo.
QUALI SONO LE NOVITÀ?
Al Salon del 1863 sono esposti molti dipinti Nella seconda parte dell’Ottocento Parigi è la meta di un grande numero di pittori in cerca di fortuna. Tutti aspirano a esporre i dipinti nel Salon, la grande mostra pubblica d’arte che si tiene ogni due anni. Nel 1863 il Salon si tiene nel Palazzo dell’Industria 1 , un edificio di vetro e ferro fatto costruire dall’imperatore Napoleone III per l’Esposizione universale del 1855.
I dipinti accettati dalla giuria riempiono molte pareti 2 e richiamano numerosi visitatori. La giuria è severa: accetta solo i quadri che seguono i criteri accademici, cioè quelli che rappresentano scene di storia e vedute tradizionali di paesaggi.
Napoleone III fa aprire il Salon des Refusés
Una parte del Palazzo dell’Industria è invasa da circa 3000 dipinti accatastati 3 perché non ammessi al Salon dalla giuria accademica. Le tele rifiutate sono di pittori che preferiscono dipingere scene realistiche di vita quotidiana e altri temi non tradizionali, usando tecniche innovative.
La grande quantità di opere non accettate crea proteste e problemi organizzativi. Per questi motivi Napoleone III 4 si reca personalmente al Salon per esaminare i dipinti respinti. Decide di far aprire una sezione speciale della rassegna chiamata «Salon des Refusés», cioè il Salone delle opere rifiutate o Salone degli esclusi.
Il Salon des Refusés dà inizio a un cambiamento
Nel Salon des Refusès sono esposti dipinti destinati a diventare molto famosi, in particolare un’opera del pittore Édouard Manet dal titolo Colazione
sull’erba 5 . Il «Salone degli esclusi» attira un enorme pubblico, oltre 7000 visitatori soltanto nel primo giorno, ma suscita anche diffuse reazioni di protesta da parte di persone scandalizzate, risa e sberleffi verso quadri che gran parte degli accademici condanna come ridicoli e mal riusciti. Nonostante queste critiche, la rassegna degli esclusi del 1863 indica che è nata una cultura artistica nuova, destinata a cambiare il mondo dell’arte.
L’OTTOCENTO È IL SECOLO DELLA PACE E DELLO SVILUPPO DELL’EUROPA
LA STORIA • In Europa l’Ottocento è un secolo di pace e di sviluppo industriale Dopo le guerre napoleoniche, durante l’Ottocento l’Europa attraversa un lungo periodo di pace . A differenza dei secoli precedenti non ci sono, infatti, lunghi conflitti tra le potenze continentali, ma solo alcune brevi guerre locali. Il secolo della pace in Europa è anche un periodo di grandi cambiamenti nell’economia e nella società europea . Le attività industriali si diffondono in molti Paesi. La borghesia esercita un ruolo sempre più importante. Grandi masse di persone si trasferiscono dalle campagne alle città . Molti uomini e donne lavorano come operai e operaie nelle fabbriche. Crescono anche gli occupati nei commerci e negli uffici, che formano un ceto sociale intermedio tra la borghesia e gli operai, per questo è chiamato «ceto medio» o «piccola borghesia».
L’ARTE • I cambiamenti della società riguardano anche il mercato dell’arte I cambiamenti economici e sociali dell’Europa dell’Ottocento si riflettono anche nella condizione degli artisti. In particolare riguardano i pittori, perché i dipinti sono le produzioni artistiche più accessibili e richieste da un numero crescente di acquirenti che desiderano decorare le pareti delle proprie abitazioni. I membri della ricca borghesia e dei ceti medi più benestanti sono sempre più interessati a comprare dipinti. Perciò i pittori non dipendono più dalle commesse dei sovrani, degli ordini religiosi, dei nobili e dei ricchi mercanti ma possono rivolgersi a un pubblico sempre più vasto. Nascono così nuove forme del mercato dell’arte . Nelle città i mercanti d’arte 1 aprono gallerie dove sono esposti e vendute le novità dei pittori.
IL MERCANTE D’ARTE
Il mercante d’arte è una professione che si sviluppa nella seconda metà dell’Ottocento. Raccoglie i dipinti di pittori alla moda, ma anche di artisti giovani e non ancora affermati. Li paga poco e li rivende con un buon guadagno a un pubblico formato prevalentemente di borghesi.
PARIGI È LA CAPITALE DELL’ARTE EUROPEA
LA STORIA • Avvengono l’unificazione italiana e quella tedesca
Lo sviluppo industriale e l’ascesa della borghesia caratterizzano in modo particolare la storia della Francia nella seconda metà dell’Ottocento.
Dal 1848 al 1870 è al potere Luigi Bonaparte, nipote di Napoleone, che assume il titolo imperiale con il nome di Napoleone III 2 . Nel 1861 nasce il Regno d’Italia sotto la guida della dinastia piemontese dei Savoia.
Nel 1871 nasce l’Impero Tedesco, al termine di un processo di unificazione degli Stati tedeschi sotto la guida del Regno di Prussia.
L’ARTE • Nascono la Parigi moderna e la pittura all’aria aperta
Durante il regno di Napoleone III avviene una profonda trasformazione urbanistica di Parigi, che assume le caratteristiche di grande metropoli moderna.
Negli stessi anni Parigi è l’incontrastata capitale dell’arte europea .
Molti pittori si applicano a nuovi soggetti, sperimentano nuovi stili e lavorano fuori dai loro studi, nei boschi e lungo il fiume Senna nei dintorni di Parigi.
Si diffonde la pittura en plein air, cioè «all’aria aperta» 3 .
I pittori prendono il cavalletto, la tela e i colori e passano la giornata in campagna o su una barca, abbozzando le vedute dei paesaggi naturali. Tutto ciò è reso possibile dal fatto che dal 1840 inizia la produzione industriale di tubetti di colore, che liberano i pittori dall’obbligo di ricavare personalmente le tinte dai pigmenti.
Qualche pittore sceglie di dipingere in barca per meglio osservare e rappresentare i riflessi dell’acqua nelle diverse ore della giornata.
DIPINGERE I RIFLESSI DELL’ACQUAALLA FINE DELL’OTTOCENTO AVVENGONO GRANDI TRASFORMAZIONI
LA STORIA • È il tempo della Seconda rivoluzione industriale e del colonialismo europeo I due fenomeni storici più importanti degli ultimi decenni dell’Ottocento sono la Seconda rivoluzione industriale e il colonialismo europeo. La Seconda rivoluzione industriale è il nome assegnato ai risultati delle straordinarie innovazioni e del fortissimo sviluppo delle attività industriali tra il 1875 e l’inizio del Novecento, in Europa, Stati Uniti e Giappone. Questo stesso periodo è chiamato l’«Età del colonialismo» perché le grandi potenze europee si spartiscono il controllo militare di molte regioni dell’Asia e di quasi tutti i territori dell’Africa, che diventano colonie degli Europei. Il dominio europeo sul resto del mondo è testimoniato dall’Esposizione universale di Parigi del 1889 4 .
L’ARTE • Gli impressionisti e i postimpressionisti rappresentano in modo nuovo i paesaggi e i propri sentimenti Le grandi trasformazioni politiche, economiche e sociali dagli anni Settanta dell’Ottocento in poi sono accompagnate da profonde novità nel mondo dell’arte. Viene inventata la fotografia . Inizialmente questa tecnica spaventa gli artisti perché pensano che i fotografi possano rappresentare meglio di loro la realtà. Ma ben presto i pittori inventano un linguaggio innovativo chiamato «Impressionismo» perché assegna ai dipinti il compito di rappresentare le impressioni create nel pittore dagli effetti di luce e di colore nei paesaggi naturali e urbani durante il giorno. I pittori delle correnti successive chiamati «postimpressionisti» esprimono i propri stati d’animo, le emozioni, i turbamenti, le paure. In certi casi questa condizione dell’artista come intellettuale libero si accompagna a storie personali difficili.
LA TORRE EIFFEL DOMINA SULL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE
L’Esposizione universale viene inaugurata il 6 maggio del 1889, nel primo centenario della Rivoluzione francese. Tra le grandi attrattive della modernità, del progresso industriale e della creatività artistica, enorme impressione suscitano le numerosissime mongolfiere che si alzano in volo sopra l’ampia superficie del Campo di Marte. I padiglioni e le grandi fontane dell’esposizione sono ispirati ai diversi stili dei secoli precedenti. Su tutta l’Esposizione però spicca l’altissima Torre Eiffel, l’unico elemento rimasto di quel grande evento.
le grandi ristrutturazioni urbanistiche dell’ottocento
Le città europee diventano più popolose e cambiano aspetto
La Rivoluzione industriale è la causa dell’inizio della crescita delle città Fino al 2009 la popolazione che viveva nelle campagne e nei piccoli paesi era superiore a quella delle città. Oggi la maggioranza della popolazione mondiale vive nelle città. Questo cambiamento è iniziato a ritmi sempre più rapidi con la Rivoluzione industriale, a partire dalla seconda metà del Settecento. Infatti le opportunità di lavoro offerte dalle fabbriche, dai commerci e dalle attività dei servizi attrassero nelle città un numero crescente di abitanti delle campagne. In Inghilterra , dove avvenne la Rivoluzione industriale, l’aumento della popolazione urbana fu rapidissimo. Londra , per esempio, che aveva un milione di abitanti alla fine del Settecento, raggiunse i due milioni e mezzo di residenti appena cinquant’anni dopo, nel 1851. Durante l’Ottocento la crescita delle città europee riguardò le capitali e molti altri centri urbani, perciò alla fine del secolo tra le città più popolose del mondo la maggior parte erano europee.
Il volto di Parigi viene profondamente trasformato
La crescita della popolazione urbana si accompagnò a profonde ristrutturazioni urbanistiche dei centri storici delle città. Il caso più clamoroso fu quello di Parigi. Tra il 1852 e il 1870 l’imperatore Napoleone III trasformò la città facendo demolire i vecchi quartieri medioevali e costruendo al loro posto una rete di strade larghe 40 metri. Nacquero così i boulevards, cioè gli ampi viali che da allora caratterizzano la capitale francese 1 . Fu costruito un grande numero di nuovi palazzi, come quello destinato al Teatro dell’Opéra
La direzione di questa vastissima riforma urbanistica fu affidata al prefetto di Parigi, il barone Georges Eugène Haussmann (Parigi, 1809-1891).
Napoleone III ha tre motivi per ristrutturare Parigi
Napoleone III fu spinto alla ristrutturazione di Parigi da tre motivi. Innanzi tutto capiva che la crescita della popolazione degli ultimi decenni imponeva di rinnovare gli alloggi e i servizi come quelli della distribuzione dell’acqua e delle fognature.
Inoltre voleva imitare la situazione di Londra, che rappresentava un esempio di città moderna. Infine sapeva bene in che modo i Parigini avevano compiuto le rivoluzioni del 1830 e del 1848 nelle strettissime strade medievali di Parigi dove era stato facile alzare barricate. Napoleone III voleva prevenire questo rischio.
LA TRAMA GEOMETRICA DEI BOULEVARDS
I boulevards attraversano Parigi da una parte all’altra e delineano una trama geometrica ben precisa fatta in molti casi di viali paralleli e perpendicolari tra loro. In alcuni casi convergono su una stessa piazza, come quella che ha al centro l’Arco di Trionfo.
IL TEATRO DELL’OPÉRA
Il Teatro dell’Opéra fu costruito tra il 1861 e il 1875 su progetto di Charles Garnier. Perché potesse apparire in fondo a un grande boulevard furono demoliti numerosi edifici di legno e pietra di grande interesse storico perché risalenti al Medioevo. La ristrutturazione causò l’allontanamento di gran parte dei ceti popolari dal centro di Parigi per confinarli in sobborghi poveri e privi di servizi.
1 p Piazza dell’Etoile a Parigi, con al centro l’Arco di Trionfo. 2 q Il grande boulevard che porta all’Opéra. Visita guidata Le trasformazioni di Parigi3-4 pu Vedute del viale di Vienna nato al posto delle antiche mura cittadine e della città dall’alto. In giallo è segnato il Ring, cioè l’anello alberato che circonda la parte più antica della città. Nell’Ottocento Vienna fu interessata da una profonda ristrutturazione urbanistica. Venne realizzato un efficiente acquedotto e vennero creati vasti parchi. Soprattutto fu realizzato il Ring «anello», sorto al posto delle mura abbattute.
La crescita delle città europee si era interrotta a metà del Trecento
Tra il XII e il XIV secolo nelle città europee erano migrate molte famiglie provenienti dalle campagne e perciò le comunità cittadine erano state costrette ad allargare più volte, a breve distanza di tempo, la cerchia muraria per inglobare e proteggere i nuovi edifici religiosi e civili.
In molte città le mura esterne terminate agli inizi del Trecento erano state progettate con un perimetro vasto perché si pensava che l’immigrazione dalla campagna alle città sarebbe continuata e perciò si voleva lasciare un esteso spazio non edificato destinato a nuovi edifici da costruire nel futuro.
Invece, a metà del Trecento l’epidemia di peste aveva causato la morte di 25 milioni di persone, un terzo della popolazione europea di quel tempo, che prima dell’epidemia era di 75 milioni.
5 p Veduta di Piazza Beccaria, a Firenze, con al centro l’antica Porta alla Croce delle mura del Trecento. Nell’Ottocento a Firenze furono abbattute le mura medievali e al loro posto furono tracciati ampi viali alberati. Furono lasciate intatte solo le antiche porte, che vennero collocate al centro di nuove piazze.
Tra la metà del Trecento e l’Ottocento la crescita delle città è lenta
Nei quattro secoli successivi alla grande peste della metà del Trecento la ricrescita della popolazione urbana fu lenta e in molte città europee non si resero necessari nuovi ampliamenti delle cerchie murarie. Questa situazione, come abbiamo visto, cambiò nell’Ottocento a seguito della Rivoluzione industriale e della ripresa delle migrazioni dalle campagne alle città.
Il primo effetto di questo inurbamento fu la costruzione di edifici nelle aree ancora non edificate all’interno delle vecchie mura, poi si decise l’abbattimento delle antiche mura per espandere la città oltre quei confini. Al posto delle mura furono spesso creati viali alberati che circondavano il centro storico. Oltre questi grandi anelli si cominciò a costruire i nuovi quartieri urbani. Ciò avvenne, per esempio, a Vienna 3-4 e a Firenze 5
Inizia l’epoca dell’architettura in ferro e in ghisa
Nell’Ottocento, oltre alle grandi ristrutturazioni urbanistiche, ci furono novità che riguardarono l’architettura con la diffusione di nuovi materiali da costruzione come il ferro, la ghisa e il vetro, la cui produzione fu fortemente incrementata dallo sviluppo del sistema industriale.
La ghisa si rivelò decisiva per i grandi ponti. Uno dei primi esempi di fine Settecento fu l’Iron Bridge 6 presso Coalbrookdale, nel Regno Unito. La sua forma ad arco indica che i progettisti ben sapevano che la ghisa può sopportare grandi sforzi di compressione. Un esempio significativo ottocentesco di architettura in ferro associato alla muratura è la Mole Antonelliana 7 , progettata da Alessandro Antonelli (Ghemme, 1798 - Torino, 1888). Il monumento, simbolo di Torino, raggiunge un’altezza di oltre 160 metri.
7 p Alessandro Antonelli, Mole Antonelliana, 1863; Torino.La Galleria di Milano è un esempio di architettura in ferro, vetro e muratura
In Italia, uno dei più riusciti esempi di architettura in ferro, vetro e muratura è la Galleria Vittorio Emanuele II 8 nel cuore di Milano, tra piazza del Duomo e piazza della Scala. Fu costruita tra il 1865 e il 1878 su progetto di Giuseppe Mengoni (Fontanelice, 1829 - Milano, 1877). Ha rappresentato il modello di molte altre gallerie urbane, come per esempio la Galleria Umberto I di Napoli.
La galleria milanese ha una pianta a forma di croce con i bracci coperti da volte a botte in ferro e vetro. L’area centrale all’incrocio dei bracci ha una pianta ottagonale ed è coperta da una cupola formata da numerosi anelli concentrici attraversati da sedici costoloni in ferro. Prosegue in alto in una seconda piccola cupola che riproduce gli stessi elementi. Il portale esterno ha la forma di un arco trionfale.
Le innovazioni tecnologiche cambiano la vita in città Nell’Ottocento furono numerose anche le innovazioni che migliorarono le condizioni della vita quotidiana nelle città. La prima riguardò l’illuminazione a gas. Nel 1815 Londra disponeva di 40 chilometri di strade illuminate a gas. Nei decenni successivi, grazie alla scoperta dell’elettricità generata dalla dinamo, fu realizzato un primo tipo di lampadina elettrica, detta «ad arco». Nell’ultima parte del secolo l’americano Thomas Alva Edison (Milan, 1847 - West Orange, 1932) perfezionò la lampadina a bulbo. In breve tempo l’ illuminazione elettrica caratterizzò le città europee e americane. Altre grandi novità furono l’ammodernamento del sistema di distribuzione dell’acqua per usi domestici e del sistema fognario. Tra le maggiori invenzioni riguardanti la vita in città vi furono quelle del water closet e dell’ascensore Nel 1852 l’ingegnere statunitense Elisha Otis progettò l’ascensore a sollevamento a vapore. Il primo esemplare fu installato nel 1857 in un grande magazzino di New York.
8 q Giuseppe Mengoni, Galleria Vittorio Emanuele II, 1865-1878; Milano.L’innovazione tecnologica permette la produzione dell’acciaio
Durante il secolo si diffusero due nuovi materiali da costruzione: l’acciaio e il cemento armato. La produzione dell’acciaio, una lega derivante da una speciale lavorazione della ghisa , fu ottenuta con costi di produzione sempre più bassi grazie alle innovazioni dei convertitori usati per ricavarla.
L’acciaio risultò molto più versatile del ferro e della ghisa, soprattutto per la capacità di resistere alla trazione.
Inizia l’uso del cemento armato
Nella seconda metà dell’Ottocento cominciò a essere usato il cemento armato. Le strutture degli edifici, cioè gli elementi portanti come i pilastri e le travi che svolgono la funzione di sostegno di una costruzione, cominciarono a essere realizzati rinforzando il cemento (una miscela di pietra calcare e di argilla cotta) con tubi di ferro. L’intento era di ottenere pilastri e
travi particolarmente resistenti perché univano la capacità delle pietre di resistere alla compressione e la proprietà del ferro di resistere alla trazione.
Negli Stati Uniti sorgono i primi grattacieli
L’acciaio, il cemento armato e l’ascensore resero possibile la costruzione e l’uso di edifici molto alti chiamati «grattacieli».
I primi grattacieli furono costruiti negli Stati Uniti, a Chicago, negli anni Ottanta dell’Ottocento. Rappresentarono una soluzione al crescente costo dei terreni edificabili nelle grandi città americane. Alzando verso il cielo gli edifici si poteva sfruttare meglio il terreno disponibile. Agli inizi del nuovo secolo a New York fu costruito il Flatiron Building 9 (noto come il «Ferro da stiro»), alto oltre 86 metri, all’incrocio tra la Quarta Strada e Broadway, il famoso quartiere dei teatri.
Fu il primo edificio con una propria centrale termica interna a vapore: era capace di fornire l’energia elettrica, mentre il vapore veniva usato per il riscaldamento.
9 p La costruzione del Flatiron Building.La corrente dei macchiaioli
I pittori macchiaioli contestano le regole
Intorno alla metà dell’Ottocento a Firenze un gruppo di artisti e alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti si riunivano al Caffè Michelangelo per parlare di arte e politica.
Questi giovani erano aggiornati sulle novità che venivano dalla Francia e, come i pittori del Realismo, criticavano l’insegnamento accademico. Il gruppo, infatti, voleva rappresentare la realtà e la vita quotidiana rinnovando il linguaggio pittorico accademico basato sul disegno e sul chiaroscuro.
Questi artisti accostavano sulla tela larghe macchie di colori puri e piatti, senza sfumature e tra loro contrastanti, sia nei toni sia nell’intensità. Per questo, nel 1862, un giornalista li definì «macchiaioli», criticandoli perché la loro pittura ignorava le regole.
Il movimento si sviluppò in Toscana tra il 1855 e il 1867, grazie al sostegno del critico d’arte fiorentino Diego Martelli. I maggiori artisti macchiaioli furono: Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini.
Fattori è il principale macchiaiolo
Giovanni Fattori (Livorno, 1825 - Firenze, 1908), come altri macchiaioli, aderì al Risorgimento e rappresentò la vita dei soldati durante la Seconda guerra d’indipendenza del 1859. Nel Campo italiano alla battaglia di Magenta 1 combattuta dai Piemontesi e dai Francesi contro gli Austriaci, l’artista descrive con realismo ciò che avviene nelle retrovie. I feriti sono stati allontanati con un carretto dalla battaglia, di cui si vedono i fuochi in lontananza.
Fattori ha realizzato questo dipinto in modo accademico, mantenendo elementi come il chiaroscuro, anche se ha steso il colore con pennellate ampie. Solo più tardi adotterà vere e proprie macchie, come nella Rotonda dei bagni Palmieri 2 . Qui, infatti, l’artista accosta tra loro, senza mescolarli, tasselli di colore puro, privi di qualsiasi sfumatura, che costruiscono in modo essenziale il paesaggio, le figure e gli abiti delle signore in riva al mare. Fattori dipinge con pennellate larghe e piatte ed elimina i dettagli, riducendo a puro colore i volti, privi dei tratti somatici.
1 q Giovanni Fattori, Il campo italiano alla battaglia di Magenta, olio su tela, 240x348 cm, 1862; Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.la pittura in italia dopo la metà dell’ottocento
I macchiaioli rappresentano temi sociali e la vita quotidiana
Telemaco Signorini (Firenze, 1835-1901), richiama l’attenzione su temi sociali come la malattia mentale e, con distaccato realismo, rappresenta le donne alienate del manicomio fiorentino 3 . I toni del marrone e del bianco e l’attenzione ai gesti e alle espressioni delle alienate trasmettono l’inquietudine della follia. Tra i temi prediletti dai macchiaioli c’era la tranquilla vita borghese con i suoi riti quotidiani: le passeggiate, le letture, i soggiorni fuori città. Nel Canto dello stornello 4 , Silvestro Lega (Modigliana, 1826 - Firenze, 1895) descrive con realismo fotografico una lezione di canto in un salotto borghese, caratterizzato da colori netti e molti dettagli, avvolti da una luce chiara che dà serenità alla scena.
Claude Monet, Impressione, levar del sole
OSSERVA L’OPERA... ... E RISPONDI
Claude Monet dipinge Impressione, levar del sole nel 1872. Il dipinto mostra le prime luci dell’alba al porto di Le Havre, cittadina sul Canale della Manica alla quale l’artista era molto legato. Monet fissa l’impressione dell’attimo in cui il sole si leva e ha inizio un nuovo giorno. Le forme si dissolvono nella foschia e il sole è un disco arancione che si riflette sull’acqua.
Il quadro è famoso per aver dato il nome al gruppo degli impressionisti: traendo spunto dal titolo di quest’opera, Louis Leroy, un critico d’arte francese, definì «impressionista», in maniera dispregiativa, la tecnica delle opere esposte alla prima mostra del gruppo nel 1874.
Indica se le frasi sono vere o false.
› Il sole non è esattamente al centro della tela.
Vero Falso
› Il sole sull’acqua crea una striscia blu.
Vero Falso
› Le barche assomigliano a delle macchie scure.
Vero Falso
Un attimo irripetibile
COMPOSIZIONE • Il pittore sta osservando il porto da un punto di vista rialzato mentre la foschia dell’alba rende i contorni sfumati. Emergono dalla nebbia alcune imbarcazioni (cerchi rossi), una delle quali è spinta da un pescatore che sta remando in piedi. Sullo sfondo si intravedono altre sagome di navi ormeggiate (rettangolo blu) e alcune alte gru utilizzate nel porto (rettangolo giallo). Il disco rosso del sole (cerchio verde) non si trova al centro dell’opera, ma leggermente spostato verso destra 1 .
L’opera ha uno schema prestabilito?
• L’opera mostra un’impressione, un istante irripetibile. È come se il pittore avesse scattato una fotografia in un preciso istante. Gli elementi non sono quindi organizzati in un ordine prestabilito, ma come realmente erano disposti mentre Monet stava dipingendo.
Una tecnica che cambia
COLORE • All’alba, l’acqua e il cielo sono avvolti dalla foschia. Monet dipinge il colore della nebbia di azzurro che si trasforma in rosso man mano che ci si avvicina al disco solare, che è una palla infuocata 2 . I raggi che partono dal sole sono splendidi riflessi che si disperdono nel cielo e formano sull’acqua una striscia infuocata. Questa è stesa con una pennellata veloce e libera, a piccoli tocchi.
Come usa i colori Monet per fissare le sue impressioni?
• Sia le luci sia le ombre dipinte da Monet sono colorate. Il pittore stende i pigmenti in vario modo: a macchie per le barche in primo piano e a piccoli tocchi per le increspature dell’acqua e per i riflessi dei raggi solari.
Le emozioni del pittore
LUCE E OMbRA • La tecnica di Monet è molto adatta a rendere al meglio gli effetti che la luce determina al contatto con gli oggetti. Per questo motivo la sua pennellata è rapida 3 , perché quel preciso istante non tornerà più e i colori si trasformeranno.
Perché Monet è molto attento a descrivere la luce?
• Per gli impressionisti dalla luce prende avvio qualsiasi esperienza visiva. In un attimo preciso i colori sono di una determinata sfumatura e subito dopo di una tonalità diversa. Questi cambiamenti producono nel pittore forti emozioni.
... E TROVA I CONCETTI ChIAVE
Completa opportunamente le frasi.
COMPOSIZIONE › Il pittore dipinge un attimo irripetibile come se avesse scattato una _____________.
COLORE › La tecnica usata da Monet è _____________.
LUCE E OMbRA › Le emozioni del pittore derivano dalla scoperta del cambiamento della _____________ e delle ombre.
il
movimento che rivoluziona l’arte dell’ottocento
Le influenze giapponesi sugli impressionisti
Gli impressionisti scoprono le immagini di hokusai
L’Esposizione universale parigina del 1867 presentò un’importante sezione dedicata al Giappone. Era la prima volta che il pubblico europeo ammirava una rassegna della produzione artistica di quel lontano Paese, all’epoca poco conosciuta.
I pittori impressionisti furono influenzati dalle xilografie (incisioni su legno) dell’arte popolare Ukiyo-e, che significa «immagini del mondo fluttuante». Apprezzarono le opere del pittore Hokusai (Edo, 1760-1849), autore di opere sui più vari soggetti: onde marine 1 ,
effetti d’acqua delle cascate 2 , paesaggi, uccelli, ritratti femminili. Gli impressionisti furono colpiti dalla semplificazione delle forme, prive di dettagli superflui e dai colori luminosi e privi di chiaroscuro. La bellezza di queste stampe sta nella rappresentazione non realistica dei soggetti, modellati con linee e campiture piatte di colori che creano un’atmosfera fiabesca.
Claude Monet trasse suggestioni da Hokusai e dalle stampe giapponesi per i contenuti e le forme, in particolare nella rappresentazione delle figure femminili 3-4 e del suo celebre ponte sulle ninfee 5
GLI ALbERI
Le fronde del salice si confondono con l’acqua senza che ci sia una linea di demarcazione distinta.
IL PONTE GIAPPONESE
Il giardino di Giverny presenta qui strette affinità con i giardini giapponesi: lo stagno con le ninfee è un mondo chiuso, indipendente dal paesaggio che lo circonda.
IL COLORE
I colori dominanti sono il verde e il bianco della vegetazione, che si mescolano al blu violaceo dell’acqua e del cielo.
LE NINFEE
Le ninfee non hanno contorni distinti, ma sono pure macchie di colore.
il movimento che rivoluziona l’arte dell’ottocento
Gli impressionisti raccontano le atmosfere di Parigi
Parigi è la protagonista di molti dipinti degli impressionisti
Parigi è un soggetto molto importante della pittura impressionista. La capitale francese, che nella seconda metà dell’Ottocento visse una grande trasformazione urbanistica, fornì agli artisti nuovi soggetti e originali punti di vista da rappresentare.
Gustave Caillebotte (Parigi, 1848 - Gennevilliers, 1894), ad esempio, ne dipinse le strade bagnate dalla
pioggia e percorse da eleganti persone sotto l’ombrello 1 .
Le scene dei boulevards parigini sono tipiche della pittura impressionista. Inoltre il dipinto di Caillebotte riprende un altro aspetto dell’Impressionismo: l’attenzione al tempo atmosferico.
Il dipinto unisce agli aspetti tipici dell’Impressionismo anche caratteristiche della pittura tradizionale, come l’uso di pennellate che descrivono minuziosamente alcuni dettagli e il ricorso al chiaroscuro.
I VOLUMI
I volumi degli ombrelli sono modellati attraverso la tradizionale tecnica del chiaroscuro.
LE TRASPARENZE DELL’ACQUA
Nel dipinto è presente una particolare attenzione verso le trasparenze dell’acqua e dell’atmosfera care agli impressionisti: la loro resa non avviene mediante la tipica tecnica per rapidi tocchi di colore bensì attraverso pennellate minuziose e accuratamente stese sulla tela.
PARIGI
Il soggetto è una veduta urbana di Parigi, concepita come un qualcosa di mobile e vivente attraverso l’inclusione delle dame e dei signori a passeggio o in carrozza.
UN TAGLIO FOTOGRAFICO
Come in un’istantanea fotografica, la ripresa dei soggetti appare del tutto casuale: ad esempio una delle figure in primo piano compare solo per metà all’interno della tela.
Gli impressionisti raccontano la vitalità della città
Claude Monet rappresentò il Lungo Senna nei pressi del Museo del Louvre 2
Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 1841 - Cagnes-sur-Mer, 1919) raffigurò il Pont Neuf 3 , il più antico della città, con i Parigini a passeggio in una bella giornata di sole.
Camille Pissarro dipinse l’affollamento in boulevard Montmartre 4 in un’ora di punta. I dipinti di strade, grandi viali alberati, parchi e piazze monumentali, che brulicano di persone e carrozze, mostrano molto bene la vivacità di Parigi di fine Ottocento, città simbolo del progresso e della fiducia nel futuro.
4 t Camille Pissarro, Boulevard Montmartre, olio su tela, 74x92,8 cm. 1897; San Pietroburgo, Museo Ermitage. 2 p Claude Monet, Quai du Louvre, olio su tela, 65x91 cm, 1867; L’Aja, Haags Gemeentemuseum. 3 p Pierre-Auguste Renoir, Pont Neuf, olio su tela, 75 x94 cm, 1872; Washington, National Gallery of Art.Renoir mostra i luoghi dell’intrattenimento e ricrea l’atmosfera della festa
La vitalità e la modernità di Parigi si esprimeva anche nei locali pubblici: caffè, teatri, sale da ballo, dove i Parigini amavano divertirsi e gli artisti traevano fonti di ispirazione.
Gli svaghi che la città offriva, la vita pubblica e le occasioni di incontro più semplici, come le feste all’aperto, sono al centro della pittura di Pierre-Auguste
Renoir, che ha raffigurato con leggerezza la gioiosa vita parigina.
In una delle sue opere più famose, il Ballo al Moulin de la Galette 5 , i protagonisti sono i ragazzi e le
GLI AbITI
Gli abiti delle coppie che ballano sono resi con pennellate sommarie e lunghe, creando una serie di forti contrasti.
I RIFLESSI
I riflessi della luce sulla folla in costante movimento sono rappresentati attraverso pennellate leggere dai toni caldi del giallo, dell’arancio e dell’oro.
ragazze che frequentavano questo celebre locale sulla coll ina di Montmartre.
Affascinato dalle luci, dai colori e dal movimento, Renoir raffigura l’atmosfera travolgente della festa e il chiacchiericcio dei giovani con una composizione dal taglio fotografico, ma soprattutto attraverso vibranti giochi di luce, formati da piccole macchie colorate sui volti e le vesti in movimento.
Monet e Renoir si dedicarono allo stesso locale, Lo stagno delle rane, che era un popolare caffè galleggiante sulla Senna p. 68 . I due dipinti dimostrano che entrambi i pittori condividevano la stessa passione per la rappresentazione degli effetti della luce sull’acqua.
I PARTICOLARI
L’ampiezza e la complessità della composizione non impedisce a Renoir di descrivere con precisione i particolari degli oggetti sul tavolo in basso a destra.
LE
Le figure sono tagliate dall’inquadratura per alludere a una loro ideale prosecuzione oltre la cornice del dipinto.
Degas si avvale dell’aiuto della fotografia
La fotografia suggerì a Edgar Degas (Parigi, 18341917) tagli nuovi per le sue composizioni, con inquadrature asimmetriche, prese dall’alto o in diagonale. Questi punti di vista accentuano la casualità dell’immagine, come se il pittore avesse voluto rappresentare il soggetto senza averlo messo in posa, come nelle tele dedicate al balletto, il genere teatrale che prediligeva. Lo vediamo in Classe di danza 6 e Prove di balletto in scena p. 70 .
Degas, il più originale degli impressionisti per stile e metodo di lavoro, dipinse la vita mondana di Parigi ma diede spazio anche agli «ultimi» raffigurando prostitute, senzatetto e figure ai margini della società come i protagonisti alcolizzati de L’assenzio 7 . L’artista fotografava i soggetti, poi, a differenza degli altri impressionisti, realizzava i suoi dipinti in studio con l’aiuto di schizzi e disegni preparatori.
Quando Degas divenne cieco cominciò a modellare statuette realistiche ed espressive, come la Ballerina di 14 anni 8 , che l’artista ha reso originale vestendola con un vero tutù e un nastro tra i capelli.
La Grenouillère di Monet e di Renoir
Un piccolo isolotto nella Senna
Il villaggio di Bougival si trova a una ventina di chilometri da Parigi. È famoso per l’isolotto di Croissy, che si trova lungo il corso della Senna.
Al tempo dei pittori impressionisti, nella seconda metà dell’Ottocento, da questo isolotto era possibile raggiungere due zattere galleggianti: la prima, circolare, con sedie e sdraio, destinata al riposo e agli incontri tra amici; la seconda, più grande, adibita a ristorante.
Questo locale così caratteristico era chiamato scherzosamente La Grenouillère, in italiano «Lo stagno delle rane». Il soprannome derivava dal rumore delle chiacchiere dei moltissimi avventori che si riunivano in questo luogo magico le domeniche, nuotando nel vicino stabilimento balneare o facendo gite in barca.
Due esempi di pittura en plein air
Monet e Renoir, che erano soliti frequentare il locale, decisero di confrontarsi con questo soggetto, dipingendo en plein air La Grenouillère da punti di vista pressoché identici, ognuno però con il proprio stile e la propria tecnica.
Entrambi i pittori si concentrano però su una caratteristica della pittura en plein air ricercata dagli impressionisti: dipingere i riflessi della luce.
L’intensità di un colore nei dipinti, perciò, è direttamente collegata alla quantità di luce presente nell’attimo in cui è realizzato un determinato dettaglio.
LA COMPOSIZIONE DI MONET E RENOIR
Entrambi i pittori collocano il loro cavalletto nello stesso punto. In questo modo il primo piano risulta occupato dall’acqua e dalle imbarcazioni vuote che galleggiano (rettangoli gialli); in secondo piano compaiono il fiume, la zattera (cerchio rosa) e il caffè (rettangolo verde).
L’isolotto della Grenouillière è collegato da un ponteggio all’isolotto di Croissy (rettangolo celeste).
Sullo sfondo si nota una lunga fila di alberi.
I pittori rappresentano una domenica tipica dei Parigini. Per questo scelgono come elemento centrale delle loro opere la zattera piena di gente.
LO SPAZIO IN MONET
Monet allontana la zattera perché è più interessato al paesaggio che ai personaggi. Per questo rappresenta le figure con masse di colore puro, senza una precisa definizione.
LO SPAZIO IN RENOIR
Il taglio scelto da Renoir è più ravvicinato rispetto a quello scelto da Monet. Infatti predilige dipingere la società del suo tempo, perciò inserisce più figure e fa brillare i riflessi delle vesti.
LA LUCE E L’0MbRA IN MONET
Nel quadro di Monet i raggi solari filtrano dagli alberi e si riflettono sull’acqua, creando uno scintillio.
LA LUCE E L’0MbRA IN RENOIR
Renoir dipinge i riflessi con macchie di colore brillanti e vivaci. Utilizza questa tecnica anche per le figure.
Vincent van Gogh
I primi dipinti sono influenzati dal Realismo
La vicenda artistica del pittore olandese Vincent van Gogh (Groot Zundert, 1853 - Auvers-sur-Oise, 1890) si svolse in pochi anni perché l’artista, affetto da un grave disagio mentale, si suicidò a soli 37 anni.
Le sue opere sono molto innovative perché con un linguaggio nuovo, basato sul colore e su pennellate irregolari e violente, l’artista espresse i suoi tormenti interiori e la solitudine, nonostante una continua ricerca di serenità.
Le prime opere di Van Gogh furono influenzate dal Realismo francese. Rappresentano gli umili come I mangiatori di patate 1 , una famiglia di contadini che consuma una povera cena in una piccola stanza. I contadini hanno mani sciupate dal lavoro e volti dai lineamenti caricati, mentre i colori, densi e terrosi, sottolineano con crudo realismo la loro miseria. La luce proviene da una lampada a olio collocata centralmente nella stanza, secondo l’uso dei pittori olandesi del Seicento. Essa è usata per illuminare solo alcune porzioni limitate dello spazio e accentuare l’effetto drammatico.
Ad Arles il pittore vive una fase più serena
Nel 1886 Van Gogh si trasferì a Parigi, dove conobbe Paul Gauguin e gli impressionisti. In questo periodo l’artista cominciò a dipingere degli autoritratti 2 , nei quali si rappresenta con grande intensità e c8on pennellate rapide, spezzato in tratti o segni simili a virgole che formano vortici.
Nel 1888 Van Gogh si trasferì in Provenza, ad Arles, dove andò ad abitare nella Casa gialla 3 e dipinse La camera di Van Gogh ad Arles p. 88 usando colori intensi come l’arancio, il blu e il verde. La pittura brillante e i colori vivaci di questo periodo esprimono una fase di serenità , nella quale, ispirato dalla natura e dalla vita tranquilla della cittadina, il pittore dipingeva senza soste. Van Gogh convinse l’amico Gauguin a raggiungerlo ad Arles per cominciare a creare una comunità di artisti. Ma la loro collaborazione durò poco tempo.
Vincent van Gogh, La camera di Van Gogh ad Arles
OSSERVA L’OPERA... ... E RISPONDI
Van Gogh amava dipingere la sua camera da letto nella Casa gialla di Arles. Si trattava di una stanza molto piccola, arredata con semplicità. Nelle varie versioni che ci sono giunte compaiono sempre un letto in legno, due sedie e un piccolo tavolo. Nella tela del 1889 conservata al Museo d’Orsay di Parigi si notano anche una caraffa e altri oggetti d’uso comune appoggiati sopra il tavolo, uno specchio, un appendiabiti dietro il letto, alcuni quadri appesi alle pareti. I colori chiari usati dall’artista riflettono lo stato d’animo sereno che ha accompagnato Van Gogh per buona parte della sua permanenza in Provenza.
Indica se le frasi sono vere o false.
› Il letto sembra minuscolo rispetto alla sedia.
Vero Falso
› Uno dei colori più utilizzati da Van Gogh è il giallo.
Vero Falso
› Linee scure contornano gli oggetti.
Vero Falso
ANALIZZA L’OPERA...
Uno spazio deformato
SPAZIO • Osservando la stanza, ci accorgiamo subito che Van Gogh ha dipinto lo spazio senza applicare le regole della prospettiva. Per questa ragione gli elementi sono sproporzionati, le pareti laterali si restringono in modo non reale, la parete di fondo appare meno spaziosa del dovuto. Il letto (rettangolo giallo) è gigantesco rispetto alla sedia sulla sinistra (rettangolo blu); la sedia al centro sembra sul punto di cadere (rettangolo arancione).
Quale effetto produce questa deformazione dello spazio?
• Gli oggetti della camera appaiono risucchiati verso lo sfondo. Questo effetto è prodotto dalle molte linee oblique con le quali sono dipinti gli arredi ed è dovuto anche al disegno delle tavole del pavimento, che con il loro andamento contribuiscono a «spingere» tutta la stanza verso la parete di fondo (frecce rosse) 1 . Questo effetto di deformazione permette al pittore di segnalare la parete esterna come un confine, sottolineando così come egli si sentisse protetto, in una stanza piena di pace come raramente si era trovato nella sua vita, Inoltre questa libera rappresentazione dello spazio permette a Van Gogh di richiamare l’attenzione sugli oggetti presenti nella stanza, che associa al periodo felice che sta vivendo
Una fase serena della vita
COLORE • La stanza è dipinta con l’accostamento di colori complementari, stesi a larghe pennellate. Le tinte prevalenti sono l’azzurro delle pareti e della porta 2 , il verde della finestra, il giallo e l’arancio dei mobili. Questi colori comunicano un senso di tranquillità, ma anche una vivace energia.
Perché i colori rispecchiano gli stati d’animo dell’artista?
• Perché attraverso l’uso dei colori Van Gogh esprime la serenità di una fase della sua vita, quando ancora coltivava il sogno di costituire una comunità di artisti nella piccola cittadina provenzale.
Le linee che tracciano le emozioni
LINEA • Gli oggetti, gli arredi e le pareti della stanza sono stati contornati con spesse linee scure (linee rosse). Questa modalità è tipica di Van Gogh ed è un tratto distintivo delle sue opere 3 .
Perché Van Gogh utilizza linee di contorno?
• Le linee di contorno evidenziano gli oggetti e fanno risaltare le campiture di colore usate per dipingerli. Questi contorni sono tracciati per due ragioni: servono a dare volume agli oggetti e a mostrare le emozioni del pittore di fronte a un ambiente caro. È come se Van Gogh proteggesse gli elementi della stanza dall’esterno, «chiudendoli» in un confine che non esiste nella realtà.
... E TROVA I CONCETTI ChIAVE
Completa i concetti chiave.
SPAZIO › Van Gogh dipinge la camera costruendo uno spazio non reale ma __________________________.
COLORE › I colori caldi e vivaci usati nell’opera fanno riferimento a una fase ____________________ della vita dell’artista.
LINEA › Van Gogh dipinge le linee di contorno per mostrare il volume degli oggetti e le proprie _______________________.
ESERCITATI... CON IL DIGITALE
pittura nel periodo del postimpressionismo
Van Gogh dipinge un paesaggio notturno
Van Gogh cerca un rapporto diretto con i soggetti che dipinge
Dopo aver studiato e sperimentato gli stili e le tecniche della seconda metà dell’Ottocento, dal Realismo all’Impressionismo al Puntinismo, Van Gogh giunse a elaborare una pittura originalissima. Le sue tele conservano traccia della forza e della velocità di esecuzione con le quali egli cerca un rapporto diretto con i soggetti della sua rappresentazione, che sono persone, paesaggi, interni e nature morte.
Van Gogh usa il colore come materia
Van Gogh usa il colore per raggiungere l’obiettivo che più gli interessa, che è quello di rappresentare il suo modo di entrare in contatto con l’ identità dei soggetti dei suoi dipinti. La disponibilità dei colori a olio in tubetto, pronti all’uso in un qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, fu decisiva per esprimere il programma di Van Gogh. Egli, infatti, per rappresentare immediatamente le proprie emozioni, arrivò anche a spremere il colore direttamente dal tubetto sulla tela, per poi distribuirlo con grande rapidità con il tubetto stesso o con la spatola.
Per questo molte opere del pittore olandese hanno una consistenza materica particolare, con la pasta di colore modellata in rilievo.
Van Gogh vuole mostrare che anche la notte è ricca di colori
Van Gogh si è dedicato alla rappresentazione di paesaggi notturni, come nell’olio su tela Notte stellata sul Rodano 1 , realizzato all’aria aperta nel 1888. Il suo intento era di mostrare che anche la notte è molto ricca di colori e voleva farli emergere senza appiattire la veduta notturna nei toni del blu e del nero. Per ottenere questo risultato Van Gogh si organizzò in modo da poter lavorare di notte all’aperto, in campagna, riuscendo ad avere la luce per scegliere i colori e controllare il loro effetto sulla tela. Per dipingere il paesaggio notturno sul Rodano giunse a montare sul cappello di paglia una pericolosa fiaccolata di candele.
la pittura nel periodo del postimpressionismo
Il disagio mentale porta Van Gogh al suicidio
Van Gogh viene ricoverato in un ospedale psichiatrico
Ad Arles Van Gogh aveva sperato di lavorare in stretta collaborazione con il pittore Paul Gauguin p. 82 , ma il rapporto tra i due artisti divenne presto burrascoso e si interruppe. Questo fallimento scosse profondamente
Van Gogh e aggravò la sua infelicità e solitudine, tanto che, nel maggio 1889, fu ricoverato per qualche tempo in un ospedale psichiatrico della Provenza. Qui conobbe il dottor Gachet. La sua assistenza aiutò il pittore a trovare un po’ di quiete, favorendo un desiderio di ordine e di tranquillità. Questa nuova condizione si rivela anche nel ritratto del medico, del quale Van Gogh evidenzia l’indole malinconica 1 .
I colori delle ultime opere sono molto cupi
Presto, però, Van Gogh cominciò di nuovo ad alternare momenti di frenesia a periodi di depressione, che si traducevano in una pittura irregolare. Nella Notte stellata 2 del 1889, i colori prevalenti sono il grigio, l’ocra e i colori fusi. L’energia del pittore non è più affidata solo al colore, ma a una composizione frenetica fondata su linee a spirale. Le stelle sembrano immerse nei tumultuosi movimenti rotatori nel cielo, in uno scenario simile ai vorticosi gorghi che si creano in certi punti di un corso d’acqua.
La chiesa di Auvers contiene un presagio della fine
Il soggetto di una delle ultime opere di Van Gogh è l’abside della Chiesa di Notre-Dame del paese di Auvers 3 .
Il pittore cerca di contenere i propri impulsi più violenti, ricercando un ordine compositivo che permetta una rappresentazione realistica dell’edificio, ma è soprattutto interessato a una visione che presenti il suo stato d’animo.
I volumi sono privi di solidità. L’edificio, infatti, sembra vacillare ed è deformato da pennellate storte e tremolanti che esprimono l’instabilità dell’autore.
Negli angoli del cielo macchie di colore molto scuro appaiono come presagi di un imminente disastro e della fine che sta incombendo.
Nelle ultime opere Van Gogh usa la linea ondulata
Il forte disagio mentale ha condizionato Van Gogh nell’ultima parte della vita, durante la quale ha alternato momenti di frenetica attività con fasi di profonda depressione. Il suo modo di dipingere, i colori, il tratto delle sue linee cambiavano a seconda delle diverse condizioni psicologiche, diventando sempre più ondulate nei momenti di maggiore disperazione. Nel Campo di grano con corvi 4 , il paesaggio è rielaborato e stravolto dallo stato d’animo del pittore, le spighe di grano risultano deformate da lunghe pennellate che creano un susseguirsi di moti ondulati.
L’atmosfera è cupa e i corvi, delineati con pochi tratti spezzati di colore nero, alludono alla morte. L’opera fa comprendere bene lo stato d’animo dell’artista, che circa venti giorni dopo averla dipinta, il 27 luglio 1891, si suicidò con un colpo di pistola.
Con Van Gogh la pittura esprime gli stati d’animo dell’artista
La pittura di Van Gogh indica che i linguaggi e le concezioni degli artisti del periodo postimpressionista sono profondamente diversi da quelli degli impressionisti.
Van Gogh è infatti il primo dei pittori dell’ultima parte dell’Ottocento ad avere introdotto nella pittura il compito di comunicare i propri stati d’animo
La sua pittura esprime sé stesso. Il pittore olandese dipinge i paesaggi a partire dalla propria condizione, scegliendo i colori e le caratteristiche del disegno a seconda che stia vivendo un momento di felicità o una fase di depressione.
La pittura di Van Gogh trionfa dopo la sua morte
Nella sua breve e tormentata vita Van Gogh non poté supporre di essere stato il primo artista ad aprire una nuova stagione della storia dell’arte nella quali i pittori cominciarono a scegliere in modo sempre più evidente i temi e i linguaggi espressivi a partire da loro stati d’animo e bisogni. Van Gogh non poteva nemmeno immaginare l’enorme successo che i suoi dipinti avrebbero avuto nel Novecento: il 5 maggio 1990 uno dei due ritratti fatto da Van Gogh al dottor Gashet è stato venduto all’asta a New York alla cifra sbalorditiva di 82,5 milioni di dollari, la somma più alta pagata per un quadro nel Novecento». In precedenza altre opere del pittore olandese avevano raggiunto quotazioni molto elevate.
I COLORI
A differenza dei dipinti dei periodi di maggiore serenità, quest’opera è totalmente priva di solarità. Dominano i toni cupi, i viottoli dei campi sono circondati da una striscia di verde, mentre il giallo del grano è scurito dalle ombre delle nuvole nel cielo. Si contrappongono due fasce di colori: la massa del cielo e quella del terreno coltivato.
LE PENNELLATE
I colori sono stesi con pennellate violente e rabbiose, che qualcuno ha paragonato a coltellate inferte alla tela.
IL CIELO
La tempesta sta per scoppiare. Nel cielo si formano grandi vortici che preannunciano una tempestosa visione notturna.
I CORVI
La presenza dei corvi indica un presagio di lutto che riflette il momento di profonda angoscia dell’autore. Gli uccelli sono rappresentati con pochissimi tratti di colore nero, che nella parte superiore del dipinto si confondono con le zone più scure del cielo.
E IL POSTIMPRESSIONISMO
• QUALI SONO I CAMBIAMENTI DELLE CITTÀ NELL’OTTOCENTO?
Nell’Ottocento nelle città europee cresce la popolazione. La crescita della popolazione urbana si accompagna a profonde ristrutturazioni urbanistiche dei centri storici delle città, come nel caso di Parigi, Vienna e Firenze. Nell’Ottocento ci sono novità che riguardano l’architettura, con la diffusione di nuovi materiali da costruzione come il ferro, la ghisa, il vetro e soprattutto l’acciaio e il cemento armato. Ciò permette la nascita dei grattacieli 1 .
• QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLA PITTURA DEI MACCHIAIOLI?
A metà dell’Ottocento a Firenze un gruppo di pittori dà vita alla corrente dei macchiaioli. Questi artisti accostano sulla tela larghe macchie di colori puri e piatti, senza sfumature e tra loro contrastanti.
Il principale autore è Giovanni Fattori (Livorno, 1825 - Firenze, 1908) 2 .
• CHI È ÉDOUARD MANET?
Édouard Manet (Parigi, 1832-1883) è un pittore francese. Studia i maestri del passato e reinterpreta i temi della tradizione, suscitando scandalo come con il dipinto Colazione sull’erba 3 . Nelle sue opere Manet usa forti contrasti di luce e colore e compie ricerche coloristiche verso toni luminosi e brillanti.
• QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELL’IMPRESSIONISMO?
Nel 1874, a Parigi, un gruppo di giovani che rifiuta l’insegnamento accademico dà vita a un nuovo movimento artistico, passato alla storia come Impressionismo Questi artisti non adottavano lo stesso stile, ma tutti volevano rappresentare con immediatezza la realtà. I principali impressionisti sono Claude Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926), Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 1841 - Cagnes-sur-Mer, 1919), Edgar Degas (Parigi, 1834-1917).
La prima mostra degli Impressionisti è inaugurata il 15 aprile 1874 nello studio del famoso fotografo Nadar. In quella occasione è esposta la tela di Monet Impressione, levar del sole 4 che dà il nome al movimento .
Gli impressionisti studiano gli effetti della luce e dipingono spesso en plein air, cioè «all’aria aperta». Tra i temi preferiti ci sono la natura, le trasparenze dell’acqua, la vivacità e le atmosfere di Parigi.
La fotografia suggerisce a molti impressionisti nuove inquadrature, con composizioni asimmetriche e tagli particolari delle figure dipinte.
• QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL PUNTINISMO E DEL DIVISIONISMO?
L’Impressionismo favorisce lo sviluppo di nuovi linguaggi, con i quali gli artisti si esprimono liberamente con tecniche e stili personali. Inizia così il periodo del Postimpressionismo, che arriva fino ai primi anni del Novecento. Il Puntinismo consiste nell’accostare in maniera scientifica senza mescolarli punti di colori puri. Il principale autore è il francese Georges Seurat 5 Il Divisionismo si esprime attraverso filamenti di colori puri e complementari, accostati e sovrapposti tra loro.
CHI È PAUL GAUGUIN?
Paul Gauguin (Parigi, 1848 - Atuona, 1903) è un pittore francese. Gauguin fonda la corrente del Sintetismo, che prevede un’interpretazione personale della realtà, rappresentata senza il ricorso alla prospettiva e accostando colori puri e contrastanti, definiti da linee nere di contorno. Una sua opera è Il Cristo giallo 5
• CHI È VINCENT VAN GOGH?
Vincent van Gogh (Groot Zundert, 1853 - Auvers-sur-Oise, 1890) è un pittore olandese. Le sue opere sono molto innovative perché con un linguaggio nuovo, basato sul colore e su pennellate irregolari e violente, esprime i suoi tormenti interiori e la solitudine, come in Campo di grano con volo di corvi 6 , suo ultimo dipinto prima di suicidarsi a soli 37 anni.
• CHI È PAUL CÉZANNE?
Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 1839-1906) è un pittore francese. Dal 1880 Cézanne elabora un linguaggio originale che si fonda sulla geometria e sul colore. Inoltre, egli ritiene che l’artista deve rappresentare liberamente lo spazio e le forme, come vediamo nei Giocatori di carte 7 .
• QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLA SCULTURA DI FINE OTTOCENTO? A fine Ottocento la scultura si concentra su nuovi temi sperimentando tecniche diverse e materiali come acciaio e rame.
Auguste Rodin (Parigi, 1840 - Meudon, 1917) si ispira a Michelangelo e scolpisce opere ricche di pathos come Il bacio. Medardo Rosso (Torino, 1858 - Milano, 1928) rappresenta con tecniche originali i sentimenti e le passioni umane.
• QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELL’ART NOUVEAU?
L’Art Nouveau è uno stile decorativo che si sviluppa in Europa tra la fine dell’Ottocento e la Prima guerra mondiale. In Italia è chiamato «Liberty» o «Stile floreale», in Inghilterra «Modern Style», in Spagna «Modernismo» e in Germania «Jugendstil». Questo stile si esprime con linee curve, eleganti e sinuose che si ispirano alla natura.
LA MAPPA DEI CONCETTI Completa la mappa concettuale, inserendo le seguenti parole: accademica, natura, vivacità, impressioni
VERIFICA LE CONOSCENZE
1. Indica se le frasi sono vere o false.
a. Georges Seurat è il principale esponente del Puntinismo.
Vero Falso
b. Paul Gauguin si esprime usando forme semplificate e bidimensionali.
Vero Falso
c. Il Liberty è il nome dell’Art Nouveau in Inghilterra.
Vero Falso
d. Claude Monet è influenzato dall’arte cinese.
Vero Falso
2. Inserisci in ciascuna definizione il temine mancante. colore, studi, tele, filamenti, italiano, aperta.
a. En plein air. In francese significa «all’aria ______________» e indica la pittura degli artisti realizzata fuori dagli ______________.
b. Macchiaioli. Artisti che dipingono su grandi _______________ accostando macchie di _______________ puri e piatti, senza sfumature e tra loro contrastanti, sia nei toni sia nell’intensità.
c. Divisionismo. Movimento _____________ i cui artisti dipingono accostando e sovrapponendo ______________ di colori puri e complementari.
COSTRUISCI LE COMPETENZE
Autore: Pierre-Auguste Renoir
Titolo: Ballo al Moulin de la Galette
Tecnica: olio su tela Dimensioni: 131x175 cm
Anno: 1876 Collocazione: Parigi, Museo d’Orsay
Il Moulin de la Galette era un famosissimo locale parigino sulla collina di Montmartre. Renoir frequentò per mesi il locale prima di dipingerlo e preparò numerosi disegni prima di realizzare il dipinto.
5. Osserva l’opera e completa i testi collocando i seguenti termini.
campiture, fotografia, steso, simmetrica, tocchi, prospettica, ballano, secondo.
a. Composizione. Renoir utilizza una composizione __________________ e soltanto apparentemente disordinata. La composizione non è __________________ ma divisa verticalmente da una linea di forza collocata a sinistra rispetto al centro.
b. .Spazio. Le figure occupano la maggior parte del dipinto. In primo piano alcune persone sono sedute a parlare. In ______________ piano le figure sono in piedi, riunite in piccoli gruppi a chiacchierare. Sullo sfondo la scena si fa più dinamica con i clienti del locale che ________________. Ai lati della scena alcune figure sono tagliate, come in una ________________.
3. Cancella il termine sbagliato.
a. Nei sui quadri Vincent van Gogh esprime [la bellezza della natura] [i suoi tormenti interiori].
b. Cézanne elabora un linguaggio fondato sulla [geometria] [simmetria], sul colore e sulla libera rappresentazione dello spazio e delle forme.
c. Gli impressionisti vogliono rappresentare la realtà mettendo in evidenza [i dettagli] [gli effetti della luce]
d. La riforma urbanistica di Parigi diretta da Hausmann prevede la nascita di [una rete di grandi viali] [quartieri di abitazioni popolari].
4. Indica il completamento corretto.
a. Molti dipinti di Edgar Degas sono caratterizzati da… accostamenti di punti di colori puri. composizioni con inquadrature asimmetriche. figure con contorni netti.
b. Auguste Rodin realizza sculture… monumentali che ricordano quelle di Michelangelo. equilibrate che ricordano quelle di Canova. gigantesche che ricordano quelle dell’antico Egitto.
c. Colore. La tela è dipinta con la tecnica utilizzata da molti artisti del gruppo impressionista. Il colore non veniva mai ___________ per larghe ________________ a coprire in modo uniforme le superfici, ma sempre per piccoli e brevi ________________ in modo da ottenere effetti di luminosità.
6.
› Dal 22 al 25 febbraio 1848 il popolo di Parigi scese in strada e fece cadere la monarchia. Durante i moti di febbraio i rivoltosi eressero oltre 1500 barricate. Furono gettati dalle finestre mobili, botti, vecchie porte, sacchi.
Il successo dei moti fu favorito dall’assetto della città, che era formata da quartieri risalenti al Medioevo, formati da strade molto strette, dove era facile costruire e difendere le barricate, bloccando le azioni della cavalleria.
Dopo i moti del 1848 salì al potere Napoleone III, che volle cambiare il volto della città anche per evitare che una nuova protesta popolare potesse rovesciare facilmente il suo governo.
COMPITO DI REALTÀ
7. Una campagna pubblicitaria per la pace.
Alla fine dell’Ottocento ha un grande sviluppo la pubblicità di merci attraverso grandi manifesti affissi nelle strade, illustrati spesso da artisti, come il francese Henri de Toulouse-Lautrec che utilizza la tecnica della litografia a colori, come avete studiato alle pagine 104-105.
Anche ai giorni nostri le campagne pubblicitarie sono create da fotografi, registi e artisti famosi. Per la Giornata Internazionale della Pace, istituita dall’ONU, la vostra classe dovrà preparare un manifesto che sensibilizzi gli studenti e le studentesse del vostro istituto sul tema della pace nel mondo. Il formato del manifesto è 50 x 70 cm e potete usare qualsiasi tecnica (tempera, pastelli, collage, digitale ecc.).
Completa il seguente testi con i termini corretti. popolo, servizi, tubature, larghi, pubblici, povera, boulevards, demolizione. › La riforma urbanistica di Parigi voluta da Napoleone III comportò la ____________________ dei quartieri medievali, che erano abitati dalle famiglie del _____________. Al posto delle strade strette vennero tracciati viali __________ alcune decine di metri, chiamati in francese boulevards. Al di sotto delle nuove strade furono collocate le ______________ che resero efficienti la distribuzione dell’acqua e il sistema di fognature. Lungo i ________________ furono costruiti nuovi palazzi. Una parte erano edifici ______________, come il Teatro dell’Opéra, molti furono destinati alla ricca borghesia. Di conseguenza la popolazione più ________ dovette trasferirsi in quartieri lontani dal centro, degradati e privi di ____________.