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Vacanze fuori posto
Il borgo e l’artista
Che differenza c’è tra artigianato e arte? Nonostante non esista una linea di demarcazione netta, l’artigiano realizza oggetti che, nella maggioranza dei casi, vengono prodotti in più esemplari e hanno un utilizzo pratico, mentre l’artista crea qualcosa di unico che non ha alcuno scopo preciso se non quello di comunicare sensazioni e suscitare emozioni.
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Nel numero dedicato all’artigianato, quindi, ci è sembrato interessante proporre esperienze che nulla hanno a che fare con la concretezza di una sedia intarsiata, di un sandalo in cuoio o di una lampada da ta volo in ferro battuto, ma che arricchiscono la vita, rendendola più intensa, profonda e meno banale. Iniziamo dalla Sicilia per parlare di un luogo carico di significati: il Grande Cretto, meglio noto come cretto di Burri, realizzato dal grande artista a Gibellina (Trapani), borgo siciliano distrutto dal t erremoto del 1968. Il cretto rappresenta l’assenza del borgo, il suo tragico destino . È un monumento alla memoria
realizzato compattando le macerie del paese, coperte poi di cemento. Il cretto (che prende il nome dalle opere su tela di Burri, superfici monocrome asciugate al sole che si riempivano di crepe e f enditure) è un luogo dove camminare in silenzio, straniante e di grande impatto emotivo, date anche le dimensioni: i bloc chi di cemento sono infatti alti circa un metro e sessanta, le fenditure (che ricalcano il percorso delle vecchie strade) sono lar ghe un paio di metri e la superficie totale è di 80mila metri quadrati. Il cretto è una delle opere di land art più significative del mondo, meta obbligata di un turismo consapevole e attento.
Restiamo al sud ma torniamo “in continente” per approdare a Diamante, borgo in provincia di Cosenza, amato per la costa tirrenica e il mare. Ma Diamante è anche un luogo di street art: passeggiando per il centro e i vicoli è possibile ammirare più di duecento opere dipinte sui muri realizzate da artisti italiani e internazionali che, a partire dagli anni Ottanta e su richiamo del pittore Nani Razzetti, iniziarono a decorare le facciate delle case. Un’operazione che non è mai finita, visto che ogni anno vengono aggiunti nuovi murales dai temi più vari, socialmente impegnati, a sfondo religioso o ritraenti immagini di vita quotidia
na. Gli appassionati di questo genere di espressione artistica non perdano i borghi dipinti della Sardegna, considerata la patria del muralismo in Italia: prima di tutto Orgosolo (Nuoro) dove il primo murale risale al 1969, ma anche Villamar (Sud Sardegna) e San Sperate (Cagliari), dove si trova anche il Giardino sonoro di Pinuccio Sciola e molti dei suoi mur ales. E poi, spostandosi verso nord della penisola, Dozza (Bologna), Valloria (Imperia), Arcumeggia (Varese), Cibiana in Cadore (Belluno): molti sono infatti i piccoli centri che ospitano street art in tutta Italia (per non parlare delle città, che esulano però dai nostri percorsi).
seo, dove rivivere suggestioni letterarie, musicali e artistiche in generale, alcune delle quali si trovano proprio in borghi e piccole località, come lo stupefacente e “imaginifico” Vittoriale degli italiani di Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera (Brescia), o la Casa Museo di Giovanni Pascoli, a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), i cui ambienti ritornano nelle celebri poesie, e Casa Leopardi a Recanati (Macerata), dove restare a bocca aperta nella g rande biblioteca, tra le “sudate carte”. Poeti questi, certo, non artisti visuali. Ma chi può affermare con certezza che un sonetto sia meno emozionante di un dipinto o di una figura in marmo?
Dalla pittura alla scultura, approdando nel Lazio a Cervara di Roma, suggestivo borgo immerso nel Parco Naturale dei Monti Simbruini che a partire dall’800 ha ospitato numerosi artisti e personaggi d’ingegno. Qui, negli anni 80, studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze hanno scolpito forme e volti sulla roccia calcare realizzando una sorta di museo all’aperto. Per tutto il paese, oltre alle sculture, si possono osservare dipinti e leggere poesie incise nella roccia, un posto dove ritrovare bellezza e pace, lontano dalla folla in infradito delle metropoli assediate dai pullman turistici. Un ultimo accenno, infine, alle case-mu