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Frosolone, lame scintillanti e pietre antiche

Prati, faggeti, selve, laghi, masserie e rocce dalle forme bizzarre della Morgia Quadra. In questo scenario rurale in provincia di Isernia si staglia Frosolone, un nugolo di case sull’altipiano del Colle dell’Orso e patria di eccellenze manifatturiere. Forbici, coltelli, pugnali, sciabole e utensili da taglio di qualsiasi foggia acquistano, in questo borgo, la valenza di opere d’arte esclusive grazie a una tecnica consolidata e tramandata di padre in figlio. La storia dell ’artigianato di Frosolone è celebrata dal

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“Monumento al coltellino” e si può ammirare al Museo dei Ferri Taglienti. Qui sono esposte numerose opere del secolo scorso e si possono osservare gli artigiani del borgo nell’atto della forgiatura e della lavorazione delle lame. Per tutti gli appassionati sono due gli appuntamenti da non perdere: la forgiatura e la Mostra Mercato Nazionale delle Forbici e dei Coltelli: entrambi si svolgono ad agosto, quando battito del martello sull’incudine diventa anche il r itmo dell’estate.

Tradizioni caseari e folklore molisano

Il tempo pare essersi fermato in questo minuscolo borgo abbarbicato in uno degli scenari più suggestivi dell’Appennino centrale, dove le tradizioni antiche sono parte integrante della vita quotidiana e ai costumi e al folklore locali è dedicato un intero museo. Questi sono i luoghi delle transumanze e dei regi tratturi celebrati dal “Monumento al Pastore” all’ingresso del borgo. D’altro canto basta affacciarsi sul territorio circostante per vede

re le mucche al pascolo nei prati che, in primavera, esplodono di c olori. Entrando poi nella “Casetta del Pastore” si assiste alla lavorazione della pasta filata da parte dei maestri casari e si possono assaggiare i migliori prodotti di questa tradizione artigianale: il caciocavallo, la ricotta e la manteca. Anche le sagre, soprattutto quelle estive, raccontano le produzioni legate all’abilità di generazioni di pastori di lavorare il latte delle mucche di alpeggio.

A spasso tra palazzi storici e natura mozzafiato

Nel borgo molisano si entra da una delle tre porte, Santa Maria, da Pietro e Sant’Angelo, per poi accedere a un universo fatto di palazzi nobiliari, botteghe storiche ed edifici religiosi come il convento dei Cappuccini del 1580 o la chiesa di Santa Maria Assunta che custodisce una serie di dipinti a olio di Giacinto Diana, pittore settecentesco. Nel convento di Santa Chiara, di origine quattrocentesca, ha ogg i sede il municipio. Nella bella stagione è piacevole partire dall’eremo di Sant’Egidio per arrivare

alla masseria di Pasquale Paolucci, una casa delle meraviglie dove sono state raccolte pietre allusive a persone, animali e oggetti della vita quotidiana, oppure passeggiare nelle faggete del Monte Marchetta e di Colle dell’Orso, in cerca del faggio del P edalone, un albero con oltre cent’anni di vita. I più sportivi, invece, possono accettare la “sfida” della Falesia di Colle dell’Orso e dedicarsi all’arrampicata così come esplorare i dintorni a cavallo o volare con il deltaplano sull’altipiano di Colle dell’Orso.

Frosolone in tavola

Frosolone è una terra contadina dove ognuna delle sue eccellenze enogastronomiche è in grado di evocare storie di antiche tradizioni rurali che rendono unico il borgo. Come le “sagne e fag ioli”, servite oggi come ieri nella tipica pignatta di terracotta che, un tempo, veniva lasciate a borbottare sul fuoco del caminetto mentre i c ontadini si recavano al lavoro. O la “minestra di cascigni”, con erbe di campo un tempo raccolte per necessità e oggi tra i piatti iconici del borgo.

Ma anche i bolliti del caldaio, gli arrosti sulla graticola, le “petacce e fasciuole”, i “sughi in tiella”, i “fritti della fessora”, la “polenta coi cicori” e la “pizza di grandinie”, preparata con acqua e farina di mais e c otta nel camino, un piatto povero a cui la tradizione abbina le “fuje”, le verdure o salumi e i formaggi di alpeggio. Sapori antichi, forse anche semplici ma sicuramente genuini e che rivivono tra le case in pietra e le trattorie che costellano il borgo di quest’angolo di Molise.

Carri allegorici, canti e fiere

AFrosolone il calendario è scandito da eventi che rendono speciale il soggiorno in qualsiasi stagione dell’anno celebrando usi, costumi e artigianato locale. Ad aprire le danze è la celebrazione di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) con la benedizione degli animali in chiesa in ricordo delle radici contadine del borgo, con gruppi di cantori che, per tutta la nott e, intonano canti accompagnati da fisarmoniche e organetti in cambio di “generi di conforto”: vino, dolci, salumi e scamorze. A

magg io poi si celebra la transumanza, mentre ad agosto ogni occasione è ideale per fare festa, iniziando dalla sfilata di carri allegorici che si tiene il pr oprio il primo giorno del mese, seguita dalla “Sagra dei peperoni e del baccalà”. L’anno, infine, si chiude con la “Fiera Tartufi & Molise” di dicembre, una mostra-mercato che valorizza il tesoro del sott obosco del borgo e dei suoi dintorni, un territorio ricco di scorzone, bianchetto e, soprattutto, del pregiato Tuber Magnatum.

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