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Ala, “borgo di velluto”
Il borgo di Ala venne insignito del titolo di “città” da Giuseppe II d’Asburgo nel 1765, periodo di grande successo economico e commerciale dato dalla produzione e dall’esportazione del velluto locale in Austria, Boemia, Ungheria e in altri paesi europei. E fu proprio quella, l’epoca in cui il borgo di Ala raggiunse il suo massimo splendore, anche se la tradizione della gelsicoltura e l’allevamento del baco da seta arrivarono molto prima, per opera dei veneziani. Poi Venezia perse la Vallagarina nel 1509 e Ala passò sotto il controllo della Casa
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d’Austria. La stabilità politica fece crescere le attività manifatturiere e commerciali dei filatoi ad acqua del baco da seta e, superata la peste del 1630, arrivò il periodo più fiorente di questo borgo del Trentino. L’incontro tra l’arciprete Alfonso Bonacquisto e due fuggiaschi genovesi, nel 1657, fu “galeotto”: Giovanbrunone Taddei, il primo a fiutare l’affare, mise a disposizione dei genovesi (Genova era nota per la produzione di velluti) due stanze dove nacque il primo laboratorio dei tessuti, realizzato con macchinari provenienti da Genova.
Espansione e ricchezza
Nel 1765 ad Ala esisteva la “Corporazione dei velludari”. L’attività legata al velluto era così fiorente da non risentire della crisi che interessava il resto dell’Italia e la mancanza di concorrenza nel commercio del velluto rendeva Ala sempre più forte. Ala si ampliò, vennero c ostruiti nuovi quartieri ed edifici che ospitavano i laboratori e crebbero anche le abitazioni di chi la vorava nel settore. La produzione di velluto richiese la costruzione di edifici artigianali lungo la roggia - per l’energia idraulica -, di fila
toi, tintorie, di una “garberia” per la concia delle pelli, di molini, di fucine e di f olloni. Gli antichi palazzi dei mercanti imprenditori del velluto - il Palazzo de’ Pizzini - tre edifici costruiti tra la fine del ‘600 e la fine del ‘700 -, il Palazzo Angelini, i Palazzi Gresta e Taddei - furono abbelliti. C ontemporaneamente, vennero ristrutturati e costruiti edifici come l’antica sede civica del comune, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Giovanni, la chiesetta di San Giovannino e il ponte sul torrente Ala.
Ala, bandiera arancione
Incastonata nella bassa Vallagarina, Ala si fregia della “Bandiera Arancione”, marchio di qualità tur istico-ambientale del Touring Club Italiano destinato ai comuni e alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. A tmosfera, ospitalità, varietà e autenticità delle manifestazioni e degli eventi, integrazione nel contesto architettonico delle strutture ricettive, unitamente all’accessibilità e alla mobilità interna grazie a mezzi di trasporto efficienti, sono alcune delle motivazioni dell’assegnazione del
marchio. E sicuramente la storia della produzione del velluto di seta è una delle attrattive di A la le cui fontane, a rimarcare la primaria importanza dell’acqua, sono ben 17: simbolo di ac coglienza per i viandanti allora, lo sono anche per i visitatori del terzo millennio. Oggi, in un piccolo negozio del centro storico, è possibile visitare un telaio antico proveniente dalle Tessiture Cordani di Zoagli (Genova). Oltre il borgo, interessanti escursioni si possono effettuare nella v alle di Ronchi, che conserva intatte le sue bellezze naturali.
Velluto e musica protagonisti dell’estate
Dal 1998 annualmente e in estate una manifestazione celebra Ala come “Città di Velluto” e tutto il centro storico di Ala fa un salto temporale nella ricca e sfarzosa epoca dei vellutai. I visitatori vengono guidati da centinaia di figuranti in costume settecentesco - dell’”Associazione culturale vellutai città di Ala” - all’interno degli antichi palazzi e per le strade - animate da eventi e spettacoli -, mentre nelle
corti e nei giardini si può assistere a rappresentazioni di antichi mestieri - il fabbro, il fornaio, il tessitore - e gustare pietanze e vini del territorio, come il Marzemino, decantato anche da Mozart nel suo “Don Giovanni”. Con la bella stagione il borgo si trasforma in una grande festa della musica e ovunque si tengono concerti, workshop e incontri con grandi artisti di fama internazionale.
Mozart e gli ospiti illustri di Ala
Tra i numerosi visitatori illustri di Ala - tra cui Carlo V e Carlo VI, Francesco I con la consorte Maria Teresa d’Austria, Napoleone I, lo zar N icola I - compare Wolfgang Amadeus Mozart, che per ben tre volte fu ospite, insieme al padr e, dei fratelli Giovanni Battista e Pietro de’ Pizzini. Oggi le sale del Palazzo dove Mozart “si divertiva a far musica” ospitano il “Museo del pianoforte antico”, nel quale si possono ammirare strumenti dell’epoca di Mozart, Schubert,
Beethoven e Chopin. Da maggio a ottobre, la prima domenica di ogni mese, il comune di Ala organizza visite guidate del museo con concerto dal vivo di strumenti storici. È particolarmente suggestivo grazie all’acustica del salone, dovuta al pavimento e alla balaustra soprastante in legno e alle pareti lievemente concave. Il Palazzo de’ Pizzini è anche sede dell’Accademia internazionale di interpretazione musicale con strumenti d’epoca.