Pavia in Tasca Maggio/Giugno 2014

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DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXII

Foto di Mauro Negri

Maggio - Giugno 2014

Racconti di arte



EDITORIALE | MAGGIO - GIUGNO 2014

DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXII

Foto di Mauro Negri

Maggio - Giugno 2014

Racconti di arte

Ci addentriamo nella stagione estiva e con l’edizione di maggiogiugno, facciamo il punto sulla Pavia da scoprire sotto il sole. I luoghi green, le gite fuoriporta on the road e le vacanze di benessere in provincia, la tanto attesa kermesse di eventi Festa del Ticino, il tutto consigliando gustose ricette per un pic-nic made in Pavia. Ma non solo. Con questo numero tenteremo di presentare l’arte underground pavese, i luoghi e i racconti dei giovani talenti che stanno per emergere, i loro sogni e il significato dell’arte oggi. Sogni che potrebbero sembrare un’illusione per la fascia giovanile, costretta a fare i conti con la crisi economica e la mancanza di lavoro. E faremo il punto anche su questo, scoprendo un nuovo sbocco professionale: l’agricoltura. Compieremo insieme un viaggio affascinante alla scoperta della psicologia del consumer, ma anche nella difficile realtà delle carceri. E ancora, il nostro occhio sempre vigile sulla politica, non poteva non addentrarsi nella nuova “era” pavese, che vede De Paoli sindaco, vincitore sul tanto amato Alessandro Cattaneo. Per le donne infine, piccole regole ironiche su come divertirsi guardando i Mondiali di calcio… e su come affrontare la tanto temuta prova costume. Una Pavia in Tasca culturale, ironica e piena di spunti per l’estate ormai alle porte, tutta da leggere sotto l’ombrellone.

La Redazione


Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno, lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.

ASM LAVORI s.r.l. Via Donegani, 21 – 27100 Pavia Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80


INDICE | MAGGIO - GIUGNO 2014

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Palazzo Mezzabarba. Comincia l’era De Paoli

10 Cento giorni e cento notti 13 Non solo Scuderie. I musei nascosti di Pavia 15 Racconti di arte underground

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23 Una vacanza low cost in tempo di crisi? L’Irlanda 25 Il lavoro giovanile nell’era 2.0

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27 Il backstage che fa Mondiale 32 Che viaggiatore sei? 34 Pavia green 36 E anche la prova costume sarà un divertimento 38 Pic-Nic chic pavese 40 Stato, Società e Carcere 42 Natuzza, la mistica del popolo, in un libro che è più di una biografia 44 Psicologia del consumatore 47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: VINCENZO ANDRAOUUS, DEBORA BORGOGNONI, sabrina capelli, Maurizio maiocchi, Gaia Vicenzi REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 27100 - Pavia info@paviaintasca.it PUBBLICITà: PER LE VOSTRE INSERZIONI LA CONCESSIONARIA ESCLUSIVA è FV SRL - VERBENA LUIGI verbenaluigi@gmail.com Tel. 347.2592659

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Palazzo Mezzabarba. Comincia l’era De Paoli A sorpresa Cattaneo non ottiene il secondo mandato di D. B.

Con la vittoria di Massimo De Paoli e del centrosinistra (53,9% contro il 46,1%) termina l’era Cattaneo e del centrodestra a Palazzo Mezzabarba. Il Sindaco “più amato d'Italia”, appellativo datogli nel 2013 dal quotidiano Il Sole 24 Ore, non senza sorprese ha perso la corsa e il secondo mandato per amministrare il capoluogo. Sul risultato pesano sia fattori di politica locale che di politica nazionale. Il primo dato da prendere in considerazione è l’affluenza, scesa dal 69,5% al 55,7%, considerando, però, che il 25 maggio si votava anche per le Europee. Il secondo è che De Paoli, rispetto alla prima tornata, con i suoi 17.068 consensi ha guadagnato 2.700 voti, mentre Cattaneo ne ha persi 3.300, arrivan6 |

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do a 15.060. Nessun apparentamento con liste civiche di minoranza, e questa decisione, presa già all’indomani del 25 maggio, ha messo d’accordo entrambi i candidati. «Alleanze non sono all’ordine del giorno – dice Cattaneo alla Provincia Pavese del 28 maggio – Mi rivolgo a tutti gli elettori: ai grillini, a chi ha votato Fraschini e Niutta e anche a chi ha votato Pd sull’onda di Renzi perchè sono convinto che l’innovazione passa più dal governo cittadino che altrove». E lo stesso giorno De Paoli conferma che «gli elettori non capiscono gli apparentamenti e poi decidono con la loro testa. Nessun disprezzo per gli altri, ma credo che la chiarezza delle idee sia fondamentale». Se si analizzano le ragioni della vittoria di


De Paoli sono molteplici e, con tutta probabilità, dovute anche alle “debolezze” dello schieramento avversario. Da non sottovalutare l’effetto traino di Matteo Renzi, così come il fatto che il Movimento Cinque Stelle, al di là del calo evidenziato alle europee, si contraddistingue per una generale debolezza a livello locale, seppur con le debite eccezioni. Debolezza che non avrebbe quindi inciso, almeno per la città di Pavia, sui risultati, spalmandoli in parte su PD e su altre liste. Alessandro Cattaneo sperava di aggiudicarsi la poltrona già al primo turno, forte del sostegno di ben sei liste, ma le uscite di Niccolò Fraschini e Cristina Niutta, alla guida di liste personali, ossia in ordine Idea Pavia e Scelta Civica e Fare per Fermare il Declino, seppur di poco, hanno comunque impedito di superare il traguardo. Non va nemmeno dimenticata la perdita sostanziale del centrodestra a livello nazionale, che sta vivendo una stagione sospesa tra la presenza ancora forzata di Silvio Berlusconi e la necessità di trovare un nuovo leader. Tornando alle vicende pavesi, i dieci punti del primo turno non sono quindi bastati; tanto più che De Paoli ha vinto con un totale di voti inferiore rispetto a quanti ricevuti da Cattaneo nel primo turno. Il ballottaggio favorisce tradizionalmente il centrosinistra, forte di un elettorato maggiormente portato a recarsi alle urne, che anche per le elezioni comunali 2014 non ha smentito l’abitudine. All’indomani del ballottaggio, i pavesi trovano un Cattaneo che con forte orgoglio e grande sportività ringrazia i suoi cittadini e augura al nuovo Sindaco lo stesso entusiasmo che gli è appartenuto per tutti questi cinque anni. Nella – probabile – attesa di una nuova avventura politica, gli scappa una sola nota amara: «Ha vinto la politica del contro», mentre per il nuovo Primo cittadino, il prof del Copernico Massimo De

Paoli, il suo è stato un «successo costruito soprattutto al di fuori del partito».

La Politica della Comunicazione I messaggi della campagna elettorale 2014 Non che ci stupisca: le campagne elettorali cittadine sono molto sentite e intense. E dove vi governa un Sindaco dall’impatto fortemente mediatico come Alessandro Cattaneo, tanto da essere addirittura definito il più amato d’Italia, l’aspettativa è ancora maggiore. La vera gara aperta è sempre stata tra lui e Massimo De Paoli, e si sapeva. Le luci sono state quindi puntate sui due candidati e sulle loro scelte comunicative, che seppur molto differenti, hanno mirato al cuore dei propri cittadini. Il claim del Sindaco uscente non smentisce il suo messaggio di cambiamento nella continuità, il che parrebbe un ossimoro: e così quel il cambiamento continua è la sua promessa alla tanto amata Pavia. Aria nuova, chiaramente, per De Paoli, che ha giocato sul cambiamento in senso stretto, e col punto fermo su quel davvero che potrebbe risultare simil-sarcastico. Del re-

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sto, l’intera sua campagna elettorale ci ha poi dato conferma dell’ironia del professore di filosofia del Liceo Copernico. Manifesti dalla grafica pulita – scritte arancio e blu su sfondo bianco per la lista civica Pavia con Cattaneo – hanno in effetti dato a Cattaneo un senso di continuità e di ordine. Azzurro e rosso i colori dell’avversario, che ci sembra richiamino la squadra di calcio del Pavia e contemporaneamente il centrosinistra. Dopo il 25 maggio è partito il conto alla rovescia per le due settimane di comunicazione ai cittadini. Cattaneo ha sfoggiato taxi con scritte su sfondo blu che hanno annunciato la “corsa decisiva”. Sui Social Network l’impatto maggiore è stato dato da De Paoli, che ha esibito un’ironia contagiosa e un ovvio entusiasmo per i risultati della prima tornata. Con frasi come “ballottiamo ballottiamo” e “convinci una persona a votare Massimo De Paoli: a 1000 cambiamo davvero” – frase peraltro utilizzata per l’organizzazione di un banchetto di ciliegie in cui si regalava una ciliegia per un voto – il nuovo Sindaco ha puntato sulla leggerezza e sul sorriso. Ancora, insieme l’appello di Cattaneo, che ha mostrato con orgoglio il suo impegno per Pavia e l’attuazione delle promesse fatte al primo mandato. 8 |

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De Paoli ha voluto invece regalare ai cittadini pavesi la sua presenza on the road con il Depa-camper e la sua iniziativa 100 piazze per De Paoli. Non sono mancati gli eventi mondani. Per Cattaneo ha suonato Ron in un concerto di acustic set. Per De Paoli i Collywoobles e i The Sixties. Ironia e cambiamento, continuità ed emotività: i due sfidanti, con stili diversi, hanno omaggiato la loro Pavia. La politica della comunicazione ci ha strappato sorrisi, facendoci conoscere più da vicino gli ancora aspiranti sindaci e i loro programmi, e facendoci sentire la voglia di risollevarci dalla crisi economica e di guardare al futuro.



Cento giorni e cento notti di B. D.

L’estate pavese si chiama Festa del Ticino Cento giorni di musica, arte, cinema, sport, poesia. Ma anche laboratori, conferenze, visite guidate. E così anche questa’anno Pavia non smentisce l’appellativo di città culturale e torna con la tanto amata edizione della Festa del Ticino. Il programma è stato annunciato mercoledì 4 giugno 2014 alle ore 12 al Broletto, all’interno di una conferenza stampa cui erano presenti l’allora Sindaco Alessandro Cattaneo con il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Turismo e Marketing territoriale, Matteo Mognaschi. Il 5 giugno l’avvio al lungo evento, o meglio, alla kermesse di eventi, che terrà compagnia ai pavesi fino al 7 settembre. Il cartellone è già fatto, e alterna momenti e personaggi legati al territorio a esperienze di carattere internazionale, per non dimenticare che viviamo in una città al passo con i tempi, seppur dalle solide radici e bellezze artistiche. 10 |

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Ed ecco il Cinema sotto le Stelle, che ci regalerà una ricca selezione di film Sul vuoto. Ma in volo. Sarà un’importante riflessione sul significato di precarietà, in cui analizzare la vita dell’uomo nell’era 2.0 e al contempo, di contro, il valore del cinema e dell’arte, visti proverbialmente con un sentimento di immortalità. I percorsi dell’arte porteranno il cittadino all’interno dei luoghi cult pavesi: il Castello e lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto. Alcuni nomi? Davide Iodice, Luigi Camarilla, Renzo Chiesa. Mostre personali quindi, tra pittura, fotografia e contaminazione stilistica. Conversazioni pavesi vedrà protagonista, negli spazi del Teatro Fraschini, un big indiscusso del mondo dell’arte, anche mediatica, Philippe Daverio. I capolavori delle collezioni museali, quelli che normalmente vengono osservati sottovetro, irraggiungibili e storici, saranno ora


scoperti uno alla volta, in una visita guidata ad hoc. Ed ecco che nasce Uno:Uno. A tu per tu con l'opera. Mentre Notte in Museo vedrà l’apertura straordinaria dei Musei civici con visite guidate, performance, esposizioni di aeromodelli e volo notturno. La bella Piazza Vittoria sarà il palcoscenico degli stili musicali più disparati, riempiendo le calde serate pavesi con concerti free. Per i patiti degli eventi sportivi, Pavia vedrà una grande varietà di discipline. Pattinaggio, tennis, beach tennis, ping pong, ciclismo, canoa, ginnastica pavese. E poi… aperitivi musicali dell’ISSM Vittadini, omaggi ai poeti, alle letture sceniche, ai recital e alle mostre di illustrazione della Biblioteca Bonetta, passando per i laboratori creativi e fantasiosi della Bilblioteca Ragazzi Rosy Paternicò, e visite guidate tra immagini sacre e profane, palazzi storici e basiliche, pellegrinaggi cittadini, passeggiate sulle tracce dei film girati a Pavia, e verso la via Francigena. Ma ancora, il mercato europeo, la Notte bianca, il Gran Mercato delle bancarelle. La kermesse di eventi culturali, ludici e sportivi si concluderà con scenografici fuochi d’artificio. Quattro mesi densi di cultura, spettacolo, sport e divertimento, quindi. Per i pavesi ma non solo. La Festa del Ticino è appena cominciata, per un’estate pavese che farà bene a tutti i nostri sensi. Non mancate!

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Primo premio BICA concorso “Educare dai muri” per la miglior campagna ambientale, sezione Educazione civica - 2002

design Luciano Ferro

Io non sporco Tu non sporchi Noi non sporchiamo Ma allora chi è stato?

Non basta pulire. Serve il tuo aiuto per non sporcare


Non solo Scuderie. I musei nascosti di Pavia Alla scoperta della medicina antica al Museo per la Storia dell’Università di Maurizio Maiocchi

I musei di Pavia? A questa domanda tutti risponderebbero con due nomi: Scuderie del Castello e Museo di Storia Naturale. Eppure ce ne sono altri, meno conosciuti ma meritevoli di essere scoperti. È il caso del Museo per la Storia dell’Università di Pavia. I cimeli raccolti nelle sue sale hanno un grande valore storico. Il museo è sito nella sede centrale dell’Università, in Corso Strada Nuova, e si divide nelle sezioni di medicina e fisica. La prima sezione si articola in tre sale intitolate a grandi maestri della Medicina: l’anatomico Antonio Scarpa, il patologo chirurgo Luigi Porta e l’istologo e patologo Camillo Golgi. La sezione comprende strumenti, cimeli e preparati anatomici relativi soprattutto alla seconda metà del 1700 e del 1800, esposti nelle scansie fatte costruire dallo stesso Scarpa nel XVIII secolo in stile veneziano, in verde chiaro, con decorazioni scure, fregi e figure allegoriche di notevole pregio artistico. I pezzi principali sono i preparati anatomici, conservati in una soluzione di formaldeide o a secco, di grande impatto visivo e realizzati allo scopo di illustrare particolari interventi chirurgici o per dimostrare distretti anatomici di peculiare interesse. Accanto a questi cimeli si possono trovare

anche diversi strumenti medici risalenti a quel periodo, come ad esempio i kit che si usavano per far partorire le donne o quello per l’amputazione degli arti. Inoltre, sono presenti diversi documenti e relazioni di esperimenti firmate dai personaggi più illustri dell’epoca, con la chicca del decreto di Napoleone del 23 giugno 1800 nel quale vengono date istruzioni per la riorganizzazione dell’Ateneo pavese nelle tre facoltà di Filosofia, Medicina e Giurisprudenza. I più coraggiosi possono anche ammirare la testa e le dita di Antonio Scarpa, conservati in alcol in una teca di vetro. Alcuni spiegano l’esistenza di questi oggetti associandoli al vero e proprio culto che sarebbe nato attorno al professore, mentre secondo altri fu talmente odiato dai suoi collaboratori da giungere a mutilarlo dopo la morte avvenuta nel 1832. MAGGIO • GIUGNO 2014

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La sezione di Fisica comprende due sale: il gabinetto di fisica di Alessandro Volta, che insegnò Fisica sperimentale a Pavia a partire dal 1778, e il gabinetto di fisica dell’800. I pezzi più interessanti sono sicuramente gli strumenti realizzati da Alessandro Volta. Elettrofori, elettroscopi a pagliuzze ed elettroscopi condensatori, elettrometri, scaricatori, quadri di Franklin e conduttori di varie forme venivano utilizzati per le ricerche e per esperienze pubbliche, alle quali partecipava-

no, oltre agli studenti, numerosi spettatori. Non tutti questi strumenti sono purtroppo giunti sino a noi: alcuni dei più preziosi, insieme alle pile originali di Volta, delle quali oggi si può ammirare una riproduzione, furono distrutti nell'incendio del padiglione della mostra allestita nel 1899 a Como, dove il Gabinetto di Fisica aveva inviato gran parte degli strumenti. Ciò che è stato risparmiato dall’incendio rappresenta una ricca collezione, la cui peculiarità consiste nell'offrire una visuale sull'evoluzione della ricerca e della didattica universitaria del secolo scorso. Il Museo per la Storia dell’Università di Pavia è un viaggio all’interno di due discipline che hanno attirato nella nostra città le migliori menti dell’epoca. Sale assolutamente imperdibili, e non solo per gli appassionati di scienza e fisica. Il museo è aperto il lunedì dalle 14 alle 17, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e ogni quarto sabato del mese dalle 15,30 alle 18,30.

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Questa piccola Pavia sotterranea fatta di talenti nascosti di Debora Borgognoni

Al 17 di Quai d’Anjou, Parigi, c’era un hotel barocco, il Primodan. Proviamo a immaginare quelle stanze fumose dove l’arte prendeva forma e le grandi idee emergevano. Era il Club des Haschischins. Baudelaire, Gautier, Delacroix. Scrittori, poeti, artisti. Sbuffi di fumo, luci di candele, bicchieri d’assenzio gettavano le basi per quello che oggi studiamo ancora sui libri universitari. L’arte nasce in spazi intimi, è condivisa ma sorge in sordina. Per questo la vogliamo definire underground. Pavia non è Parigi. Non è New York, non ha musei celebri e garage leggendari dove l’arte fa notizia immediata. Eppure è madre di nomi importanti. Marco Lodola e le sue sculture luminose, Mino Milani con i suoi personaggi familiari, Max Pezzali e gli 883, il compositore Pino Calvi, il pittore degli scapigliati Tranquillo Cremona. Tanto per citarne alcuni. Loro sono i Maestri ma noi vogliamo trovare gli eredi. C’è Mauro Negri, bronese, fotografo. Ritratti alla Modigliani, fiori in movimento, paesaggi tipicamente oltrepadani. Dal suo libro “ink, needles and passion”, edito da Greta Edizioni, emergono bianchi e neri che sono

Mauro Negri, Selfie MAGGIO • GIUGNO 2014

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Andrès Villani, saxofonista

schizzi perfetti e immortali, spezzati dal contrasto del vero soggetto: il tatuaggio. E i luoghi? «Ti parlavo del Santuario di Torricella Verzate – racconta Mauro di quello che sarà lo scenario fotografico per il suo secondo libro, “Visitatio Parrochialis Ecclesie Torricelle”, in uscita per il 29 giugno – un gioiello edificato sulla roccia, un posto mistico, inaspettato in questo suo silenzio surreale». I suoi soggetti sono evanescenti eppure profondi. Il suo pensiero è «odierno e mutevole. Sono sulla strada della semplicità, che in molti hanno abbandonato per seguire vie basate sullo stupore ad ogni costo. Questo non vuol dire che sia un reazionario, anzi, adoro tutto quello che porta innovazione. Caravaggio se avesse avuto Instagram avrebbe fatto dei selfie. Il suo Narciso in fondo cosa fa?» 16 |

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Non si può parlare di arte senza fare un excursus nella musica. Ovviamente. Andrès Villani è un saxofonista e flautista jazz, impegnato nell'orchestra dell'ultima edizione del programma tv The Voice. Ha suonato con nomi come Collins e Boublé, e ha un’adorazione per Miles Davis. Il suo carattere swing è emerso nel tempio della musica pavese, Spaziomusica, «un luogo casalingo, piccolo, la cui bellezza consiste nell’avere gli spettatori a pochi centimetri, nel poterli guardare negli occhi. Il mio sax era mischiato alle voci, al divertimento del pubblico, all’energia che da musicista provo sempre nel contatto con chi mi ascolta». Andrès insegna al Civico Istituto Musicale Vittadini e chissà se qui troverà il suo erede. Essendo affascinati dai luoghi dell’arte, continuiamo il nostro percorso metropolitano in garage tappezzati di contenitori di cartone per le uova, incollati sopra uno strato di lana di roccia. I Gordon provano fino a notte, compongono musica, testi, stringono amicizie sempre più profonde. E sognano

di vivere di musica. Il leader e voce, Stefano Bertelegni, è l’autore della canzone Fragile con la quale la band ha aperto la fiera di Voghera che si è tenuta il 29 maggio, dopo averla presentata la prima volta a un festival nazionale lo scorso marzo. Nicolò Colombo, chitarra solista, e Marcello Saglia, alla batteria, raccontano: «Il nome Gordon è un tributo


Chiara Luise, pittrice

ai Nomadi. Siamo una tribute band, ma abbiamo identità differenti, dal metal al blues al rock italiano. Il bello è mischiare il tutto in un unico obiettivo». Giacomo Versace suona il basso e sa che quella è la sua strada. Parla di sé con sinestesie: «sono composto dai colori dell’arcobaleno. Ogni giorno ne indosso uno.» Per Francesco Mapelli, chitarrista con anima blues, e Cosmanuel De Siato, tastiera, «in sala prove e nei live è sempre un’emozione, perché nel sound che ricreiamo c’è qualcosa di magnetico che ci trasmette sensazioni positive». E poi l’arte visiva universalmente nota: la pittura. Chiara Luise è una giovane pavese appena laureata in Lingue. Ma è solo una copertura. In realtà è un’artista della Pavia underground. Il suo stile è una sorta di dicotomia: sogno e incubo, colori e sbavature, morbidezza e forza, si intrecciano in disegni, dipinti, opere di digital art, in acrilici su legno o carta, nel colore di gessetti e pastel-

li. Scrive: «Dipingere è l’unico modo per annullarmi/ io non so più chi sono, è l’unica via per me/di pensare ad altro, di essere altro.

Mariangela Schiappelli, Lisbona MAGGIO • GIUGNO 2014

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Luciana Casatti in arte Lula

L'inizio è contemplazione. La Natura ha già indicato la strada. Mi basta guardare intensamente ciò che ho attorno per aver l'urgenza della tela, dei pennelli. Mi basta un battito d'ali per accendere un'emozione così grande che ha bisogno di un colore. Mi trovo a miscelare gli acrilici, i pigmenti fino a che il colore esce con tutta la sua forza. Dipingo l'emozione, costruisco la mia storia, semplice. Chi guarda, ritorna. È un ritorno temporale. Di quando tutto era stupore e bastava il nulla da contemplare per sentirsi vivi. La Natura è il nulla e il tutto. Emoziona.

[…] Oltre a voi. Oltre a me. Malgrado me». Mariangela Schiappelli e Luciana Casatti hanno esposto insieme al Paviart. Mariangela lavora «intorno a un’idea usando i colori schiaffeggiati sulla tela con decisione e armonia». Non è questione di significato, l’arte non si deve spiegare, perché «il tutto deve suggerire uno stato d’animo. La spatola ti costringe a usare una generosa dose di colore puro che trova quasi da solo le sue sfumature mischiandosi. Il colore ti porta 18 |

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dove vuole e dove vuole è nella direzione dell’energia che emani, dell’essere che si vela dietro l’ego». La sua tecnica è quindi un affascinante gioco di colori: «Io uso pigmenti acrilici, paste acriliche, olio, tutto ciò che in quel momento mi serve per esaltare un punto». Pavia è la sua città, di nascita e di cuore. E racconta così il confronto con un luogo apparentemente invisibile. «Le atmosfere particolari c’erano in tempi non sospetti, quando la necessità di esprimersi


con la propria arte era nascosta e compressa dalla fatica di costruirsi un’identità invece che lasciarla fluire». E infine, ciliegina sulla torta, la letteratura. Giadadea Canobbio è una piccola scrittrice al suo libro d’esordio, autopubblicato. Ce lo spiega via whatsapp in un monologo sciolto e senza filtri, e anche un po’ dolcemente enfatico. “Ginni, Hermione e Luna e l’erede del Serpeverde” è un romanzo fantasy, pieno di illustrazioni create da Giadadea, ambientato in una città immaginaria, che noi vogliamo credere sia una Pavia magica vista da una tredicenne piena di creatività. «Quando sono nel mio mondo, nessuno può disturbarmi. E qui adoro descrivere dettagliatamente i miei pensieri». E i suoi pensieri sono il frutto di una Pavia che ha ancora molte voci da ascoltare, molti luoghi d’arte da scoprire. Molti pezzi di noi in cui specchiarci.

Giadadea Canobbio , la copertina del suo libro

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Programma dei Festeggiamenti DOMENICA 29 GIUGNO

DOMENICA 6 luglio

Tenuta “Il Vignone”, Via del Porto ore 12,30 FAMILY PIC-NIC Simpatico pic-nic per famiglie Iscrizioni presso i negozi del paese Animazione musicale Work in Progress di Bellinzago Novarese Sempre alla Tenuta “Il Vignone” ore 18,00 S. Messa animata dal gruppo OFTAL parrocchiale

ore 7,30 Chiesa Parrocchiale - S. Messa Celebra il Parroco Don Giorgio Amiotti ore 8,30 Chiesa di S. Giorgio - S. Messa cantata Celebra Don Adriano Negrelli ore 10,00 Sfilata per le vie del centro storico del CORPO MUSICALE CASSOLESE ore 10,30 Chiesa di S. Giorgio S. Messa cantata della comunità parrocchiale animata dalla Corale, Celebra Sua Ecc. Mons. Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano. INAUGURAZIONE DEL PRESBITERIO RESTAURATO ore 11,30 Premiazioni del XIV Trofeo S. Defendente Gara individuale di pesca alla trota organizzata dalla Società Pescatori Dilettanti Cassolese

giovedì 3 luglio ore 8,00 Chiesa di S. Giorgio: S. Messa e preghiera a San Defendente ore 19,00 HAPPY HOUR presso il bar della festa Concorso Nonna Papera Estate ore 21,15 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio SAGGIO DI DANZA di HDEMIA Gonfi abili in via S. Giorgio

venerdì 4 luglio ore 8,00 Chiesa di S. Giorgio: S. Messa e preghiera a San Defendente ore 21,15 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio SAGGIO DI DANZA del CENTRO ARTE E SPORT Gonfiabili in via S. Giorgio

sabato 5 luglio ore 8,00 Chiesa di S. Giorgio: S. Messa e preghiera a San Defendente ore 20,45 Sfilata per le vie del centro storico delle quattro contrade accompagnate da: LA BANDA DI STUNAA di Sesto Calende e i TAMBURINI DEL PALIO di Vigevano ore 21,30 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio Disputa del 41° PALIO DELLE CONTRADE Consegna da parte del Sindaco del Defendentino d’oro al cassolese dell’anno a cura dell’amministrazione comunale

Per tutta la giornata in via San Giorgio: BANCARELLE ore 17,00 Sfilata del gruppo WANNA GONNA SHOW sosta presso la Casa di Riposo Lavatelli ore 18,00 Chiesa di S. Giorgio - S. Messa vespertina Celebra Don Mario Tarantola, Parroco di Cilavegna Ricordando il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale ore 19,30 WANNA GONNA SHOW - Esibizione presso il Bar Ristorante “La Badocia” ore 21,30 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio

LUNEDì 7 luglio ore 10,00 Chiesa di S. Giorgio S. Messa cantata in ricordo di tutti i defunti della Parrocchia Concelebrazione presieduta da Monsignor Giorgio Piccolini ore 15,30 Chiesa di S. Giorgio S. Messa per i ragazzi del Grest parrocchiale ore 21,15 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio CONCERTO del CORPO MUSICALE CASSOLESE Località Depuratore ore 22,30 Fantasmagorico Spettacolo aereo di Fuochi Artifi ciali ore 23,00 Pesciolini fritti! Degustazione gratuita In collaborazione con la Società Pescatori Dilettanti Cassolese

martedì 8 luglio

Banco di beneficenza Per tutta la durata dei festeggiamenti funzionerà un accurato servizio bar e ristoro presso LA BADÒCIA: Ravioli - Gnocchi - Salami dla Duja Grigliata Casulata - Salamelle - Fritto Misto

Sagrato della Chiesa di S. Giorgio ore 20,00 Iscrizioni partecipanti ore 20,30 Partenza della XIX Corsa Podistica non competitivaa passo libero Trofeo Massimo Manazza e Antonio Baratto Coppa Emanuele Delfrate - Al termine: PREMIAZIONI


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UNA VACANZA LOW COST IN TEMPO DI CRISI? L’IRLANDA di Sabrina Capelli e A. M.

"Sì, viaggiare, evitando le buche più dure...", come ricorda una celebre canzone di Lucio Battisti si può fare anche in tempo di crisi. Basta scegliere il momento ma soprattutto il posto giusto. L'Irlanda, colpita forse più di altri paesi del vecchio continente da una profonda crisi economica, da qualche anno è considerata dai turisti di tutto il mondo un'ottima meta per trascorrere le cosiddette vacanze low cost, vale a dire per tutte le tasche. La Repubblica dell’EIRE, meglio conosciuta come "Isola smeralda d'Europa", è un territorio suddiviso in 26 contee, in cui la presenza di praterie, boschi e prati è prevalente rispetto ai centri urbani. Circondata dall'Oceano Atlantico, dal Canale del Nord, dal Mare d'Irlanda e dal Mare Celtico, la patria di San Patrizio vanta preziose meraviglie naturalistiche, che lasciano a bocca aperta chi le visita. Raggiungibile dall'Italia con i voli economici made in Irland, l'isola si presta a un’innumerevole varietà di itine-

rari. Non solo è la terra dei divertimenti ma anche della cultura: perfetta per studiare inglese ma anche per visitare musei, castelli o siti archeologici a prezzi agevolati. L’itinerario non può che iniziare con un'immersione nei vivaci e frenetici ritmi di Dublino, una delle capitali più giovani d'Europa. Un’atmosfera inconfondibile grazie all’anima cosmopolita della capitale irlandese e alla compresenza di siti di interesse storico e artistico (in cima a tutti Chester Beatty Library e il Trinity College), con decine di pubs che servono la Guinness, oramai la birra che si identifica con il paese. E’ davvero impossibile non subire il fascino di questa città, da sempre legata anche a grandi nomi della musica e della letteratura come gli U2 o James Joyce, con il suo "Gente di Dublino". In ogni caso basta spostarsi di poco, in treno, in bicicletta o con un'auto a noleggio, per scoprire paesaggi naturali di grande suggestione visiva e scoprire luoghi legati a leggende oppure alla diffusione del cattoMAGGIO • GIUGNO 2014

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licesimo. Uno svago che appassiona molti cultori di tradizioni folcloristiche, celtiche e vichinghe. Le proposte non mancano anche per gli amanti dell'avventura: ci si può misurare con le tavole da surf su onde alte fino a 3 metri nella contea del Donegal, oppure arrampicarsi sulle spettacolari scogliere della contea di Kerry. Esperienze decisamente rilevanti, a costo zero, si possono vivere nella selvaggia regione Connemara, nella contea di Galway, ricca di castelli, villaggi di pescatori e con le celebri Cliff of Mother, nella contea di Clare, fatta di falesie alte oltre 200 metri rispetto all'oceano oppure volando sino alle tre isole Aran dalla bellezza intramontabile. A rendere magica e indimenticabile ogni vacanza in Irlanda contribuiscono di sicuro lo spirito accogliente e caloroso delle città: non solo la capitale Dublino ma anche

Cork, Galway, Limerick, Shannon, Belfast, svelano al turista come possono felicemente convivere tradizioni e modernità, senza mai dimenticare l'importanza della musica, della buona cucina e della condivisione. Con pochi soldi la cucina irlandese offre menù completi perlopiù a base di carne, ma talvolta compare sulle tavole anche il pesce. Piatti famosi sono l'Irish Stew, uno stufato di agnello o montone con verdure e la Seafood Chowder, una prelibata zuppa bianca di pesce composta da molluschi e crostacei rigorosamente freschi. Ricordandosi che il brutto tempo non ferma chi vuole visitare per davvero l’Irlanda, questo paese rimane una delle mete turistiche di maggiore richiamo grazie anche a un popolo tra i più cordiali e disponibili d’Europa. Da non dimenticare? L’ombrello…of course!


Il lavoro giovanile nell’era 2.0 C’è un nuovo spiraglio di futuro. Si chiama agricoltura di Debora Borgognoni

Il lavoro nell’era 2.0 è un cruccio che sembra attanagliare tutte le generazioni. In particolare i giovani devono combattere contro un clima ormai rarefatto in cui tentano di costruirsi un futuro. Futuro che però sembra ancora lontano, lento e incerto. Crisi: la parola che turba la fascia giovanile nel nostro Paese. Questa è l’era che vede un lungo susseguirsi di licenziamenti, blocco del turn over nel pubblico impiego, precarizzazione della popolazione under 40. Questa è l’era del tecnologico a tutti i costi, della necessità di stare un passo avanti alla concorrenza. E spesso la cosa appare un problema insormontabile, che preclude l’ingresso nell’età adulta e la costituzione di un proprio nucleo familiare.

Eppure una nuova realtà emerge. Anche se ‘nuova’ non è la parola adatta. Il ritorno all’agricoltura è una tendenza inaspettata, come evidenzia un sondaggio Coldiretti/ Ixè: se l’ambito lavoro in banca raccoglie solo il 13% e la prestigiosa multinazionale raccoglie il 21%, ben il 54% degli intervistati culla il desiderio di gestire un agriturismo. Questa tendenza verso il settore primario, che si lega anche a una ripresa consapevole dell’utilizzo delle risorse, porta con sé storie interessanti, di chi a un certo punto della propria vita ha deciso di mollare tutto e dedicarsi alla coltivazione. Come all’under quaranta Davide Stocco, viticoltore in quel di Zenevredo, che ha deciso di lasciare l’attività di geometra e portare avanti, insie-

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me al fratello, la cantina di famiglia dopo la scomparsa dei genitori. E da questa scelta afferma di non voler più tornare indietro. La Bassa dei campi di riso, che talvolta arrivano fino all’orizzonte, vede tra i protagonisti Stefano Ogliari, ventottenne, nativo di Certosa. Ha rinunciato anche lui all’attività di geometra e ha deciso di entrare nell’azienda di famiglia, dove appunto si coltiva il cereale. Qualche settimana fa al Circolo della Stampa di Milano, nell’ambito della manifestazione “Lombardia Expo Tour”, con la consegna degli Oscar Green 2014, sono state raccontate storie di idee e lavoro di chi in tempo di crisi ha scommesso sull'agricoltura come leva per rilanciare il Paese e, molto spesso, con la forte presenza della tecnologia, anche del mondo del Web. All'Oscar Green 2014, promosso da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale, erano iscritte ben 80 aziende lombarde, di cui 10 sono state premiate, tra cui il pavese Alex Carenzio per la categoria “in filiera”: a 24 anni è entrato nell’azienda fondata dal nonno, affiancando alla coltivazione la novità della filiera di trasformazione, che significa aver portato sul mercato prodotti come le gallette e i risotti pronti. Le opportunità offerte sia dalla globalizzazione che dalla tecnologia, ad esempio, arrivano da Gianluca Bombana, che da Guidizzolo riesce ad esportare in Germania e Russia ben il 40% della sua produzione 26 |

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mantovana di cavoli, radicchio e zucca Delica, o da Silvano Sonzogni, 22 anni, che dalla sua azienda di Zogno, in provincia di Bergamo, ha creato una carta d’identità elettronica e interattiva per i suoi salumi, verificabile anche attraverso un codice QR che i consumatori possono leggere con un qualsiasi smartphone. Fantasia, innovazione e antichi mestieri. Se anni fa unire queste parole poteva sembrare paradossale, oggi c’è una possibilità in più. Per dare un colpo di spugna al termine “crisi”.


Il backstage che fa Mondiale Un mondo di simboli intorno a Brasile 2014. Con gli occhi delle donne di Debora Borgognoni All in one rhythm è il claim ufficiale dell’evento. Tutti allo stesso ritmo, con un logo che si chiama Inspiration, creato dall’agenzia brasiliana Africa. Brazuca è il nome scelto per il pallone, e Fuleco quello della mascotte. La canzone si intitola We are one ed è interpretata da Pitbull, Jennifer Lopez e Claudia Leitte. Troppi simboli? Tutti ne parlano, tutti chiedono chi saranno i protagonisti. Una cosa è certa: lo scenario sarà il temutissimo Brasile. E Brasile 2014 è la più familiare abbreviazione per gli addetti ai lavori, che poi in fondo sono i tifosi di tutto il mondo. Stiamo parlando del ventesimo Campionato Mondiale di calcio, noto anche come Coppa del mondo FIFA 2014. Proverbialmente le donne capiscono poco di calcio. Eppure l’evento dei Mondiali riuni-

sce famiglie, amici e persino nemici davanti a uno schermo con pizza in braccio e birra sul tappeto. All’improvviso tutte noi mogli conosciamo formazioni, vita, morte e miracoli dei bei calciatori della maglia azzurra, con una punta di rimprovero verso i nostri mariti che ci stressano tutto l’anno con il famigerato sport nazionale. Il mercoledì non me la posso perdere, il sabato c’è l’anticipo, la domenica vado allo stadio, devo guardare pure il posticipo del lunedì. Ma il vero rimprovero è quello che facciamo con gli occhi, in un misto di pietà e rassegnazione: perché, amore, non hai quei muscoli? E c’è chi poi va oltre, e conosce a menadito tutte le maglie. Quella degli allenamenti, quella del riposo, della trasferta, l’ufficiale, da campo… Forse ne abbiamo nominata qualcuna in più. MAGGIO • GIUGNO 2014

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Gli occhi delle donne sono vigili e intransigenti, e si preparano al fanatismo con metodo. E allora ecco un elenco di imperativi fondamentali da scrivere sulle nostre agende sempre piene. Conoscere il gossip per divertirci insieme al marito stratifoso. Dopo aver letto con soddisfazione, negli scorsi mesi, che la Lopez ha messo su qualche chiletto, ci organizziamo con squadra e righello per analizzare il fatto. Piccola delusione. Può anche essere che le cosce misurino qualche millimetro in più di circonferenza, ma il suo fisico abbronzato rimane invidiabile. E subito ci ritroviamo a ballare con lei sulle note di We are one, guardando il video ufficiale, dove il rapper americano Pitbull e la cantante carioca Claudia Leitte (ci chiediamo nel frattempo se l’abbiano lopezizzata all’improvviso) tengono il ritmo, che poi è la vera identità del Brasile. In portoghese si traduce Juntos num sò ritmo, e in quel juntos c’è tutto il senso dei Mondiali: l’unione, l’anti-razzismo, il divertimento per qualcosa di semplice e di globale allo stesso tempo. Ma non facciamo le sentimentali, e continuiamo con gli imperativi. Familiarizzare col Brasile in modo da farci

scappare una promessa di viaggio indimenticabile nel caso vincessimo la Coppa. E qui ci conviene cominciare dal logo. Perché la Coppa creata da tre mani che si uniscono è proprio un’ispirazione, come ben dice il suo nome, Inspiration. Ufficialmente rappresenta il benvenuto al mondo da parte del Brasile; le mani verdi e gialle sono di certo i colori della bandiera carioca. Ma c’è di più: un sottofondo di lotta al razzismo. Infatti il logo è stato presentato a Johannesburg nel luglio 2010 dall’agenzia brasiliana Africa. E chi non sente l’eco della fratellanza tra i popoli nella città di Nelson Mandela?


Tanto per rimanere in tema, ricordiamoci di appuntare anche il Sudafrica tra le mete indimenticabili, e di riferirlo al marito felice per il primo goal di Balotelli. Complici le clacsonate per strada. Ora ritorniamo alla realtà. Convincere i nostri figli che lo sport è una cosa giusta – e che le merendine a lungo andare fanno venire la pancia di papà. Bisogna sempre unire l’utile al dilettevole, diceva la nonna in tempi non sospetti. E noi donne, rese un po’ bisbetiche dalla quotidianità, abbiamo imparato la lezione. Ci imponiamo quindi di regalare al figlio già destinato alla pancetta, il pallone dei Mondiali, con quel nome così simpatico: Brazuca. Il termine, scelto da una votazione pubblica, in gergo significa proprio ‘brasiliano’. La piccola curiosità sta nella grafica dinamica composta da tre fasce colorate, ispirate ai braccialetti portafortuna diffusi nel Paese.

E noi vogliamo andare oltre… Coinvolgere anche le figlie femmine, che in futuro avranno lo stesso nostro problema. Meglio conoscere il nemico. Qui utilizziamo la mascotte, Fuleco, un armadillo dal corpo giallo, dai pantaloncini verdi e dalla corazza blu. Le nostre bimbe se ne innamoreranno. È stato scelto perché abita la savana brasiliana, ma soprattutto perché quando è in pericolo, si arrotola su se stesso diventando una palla. Il nome è una composizione delle parole futbal e ecologia, un messaggio chiaro che punta alla tutela delle bellezze naturali del Paese. La corazza blu dell’armadillo non è forse un richiamo al meraviglioso mare brasiliano? Questi i simboli e il backstage in un Brasile che durerà un mese. Notti insonni e magiche, inseguendo un goal, tanto per citare la Nannini che ci ha fatto sognare nel 1990. E noi donne siamo pronte a esultare. A modo nostro.

Via Varese, 9 GROPPELLO CAIROLI (PV) Tel. 0382.186039 | Fax 0382.1861428


Sabato 7 giugno la sede di via Vigentina ha ospitato l’Open Day Sportmania

ALL’ORTOPEDIA PASSONI LO SPORT È PER TUTTI Presentate le attrezzature all’avanguardia che consentono ai diversamente abili di cimentarsi in numerose discipline

La sede di via Vigentina 106 dell’Ortopedia Sanitaria Successori Passoni ha ospitato sabato 7 giugno, l’Open Day Sportmania, un grande evento durante il quale le persone diversamente abili hanno potuto conoscere le nuove attrezzature e cimentarsi in varie discipline sportive. Una giornata ludica che voleva presentare e invogliare le famiglie ad avvicinarsi ai molti sport. Il programma della giornata è stato intenso. Alle ore 10 i titolari e alcuni addetti ai lavori hanno accolto il vasto pubblico facendo visionare le carrozzine esposte. Poco più tardi alcuni sportivi e professionisti delle varie categorie hanno raccontato e mostrato la propria esperienza, tra cui quella nel tennis. In tarda mattinata tutti hanno potuto mostrare le proprie abilità in una sfida al calcio balilla e al ping pong. Alle 12,30 un ricco buffet ha ricaricato il pubblico, pronto a proseguire con le iniziative pomeridiane: alle 14 una dimostrazione di basket in carrozzina e alle 15 la dimostrazione di tiro con l’arco. In tutta la giornata è stato inoltre possibile vedere filmati esemplificativi e provare le attrezzature anche per sport come la scherma, l'handbike e il rugby. In molti hanno partecipato a questo evento, quindi entriamo nel merito della giornata e del lavoro svolto dei due titolari facendoci raccontare questa iniziativa nello specifico e la loro storia. Giovanni Saccà, uno dei due titolari ci spiega «Abbiamo rilevato ormai dal 1996 l'ortopedia Passoni.

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Una delle sfide di ping pong andate in scena nel corso della giornata

All'inizio io, che sono un tecnico ortopedico, e la mia collega Patrizia Caffa abbiamo sviluppato quello che era l'ambito sanitario collaborando anche con ospedali come il Mondino di Pavia o il Don Gnocchi di Salice Terme. Poi cinque anni fa abbiamo ampliato il settore facendo riabilitazione con carrozzine adatte proprio a questo scopo e a correzioni posturali. Oggi - continua - si fanno carrozzine sempre più specializzate e di vario genere a seconda dei casi e delle esigenze, da quelle manuali a quelle elettriche, dalle attive alle super attive. Ora ci stiamo espandendo nel settore che viene definito del “tempo libero”: avevamo già qualche articolo da far provare, ma volevamo creare proprio un settore specializzato. Lo scopo oggi è quello di raggiungere le famiglie e di entrare assolutamente in un'ottica più nordica in cui il diversamente

abile non deve stare chiuso in casa ma deve e può uscire per la passione per uno sport oltre che per molto altro. E questo è possibile qualunque siano le proprie abilità fisiche anche grazie a strumentazioni che rendano più semplice lo svolgimento di determinate attività. Qui mostriamo carrozzine adatte al basket, al ping pong, al tiro con l'arco, al tennis, al rugby, alla scherma, allo sci e all'handbike. Questa sede è predisposta per la prova delle attrezzature avendo degli spazi consoni e l'intento è stato quello di pubblicizzare ai clienti la possibilità di tutto questo mondo per le persone disabili e far loro scoprire che si può andare avanti. Lo sport è vita e l'appassionarsi ad uno sport è una cosa meravigliosa. Penso al mio amico Gabriele Ferrandi che oggi non c'è proprio perché ha una gara ed è un grande campione internazionale nel tiro con l'arco».


REDAZIONALE A PAGAMENTO

A collaborare con i titolari dell'ortopedia ci sono varie associazioni come l'Anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) di cui incontriamo il presidente provinciale Antonio Valdi. «Noi - spiega - siamo venuti qui ad appoggiare l'ortopedia Passoni con cui collaboriamo e a cui siamo legati da molto tempo. Noi da anni siamo impegnati come associazione a rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono ai disabili di accedere ad attività sportive, ricreative, culturali e sociali. E' una battaglia difficile anche perché le risorse dei comuni sono limitate, chiaramente gli interventi di cui parliamo comportano una serie di modifiche che hanno un costo, ma escludere chi è disabile non è socialmente giusto. Essendo convinti del valore di questa battaglia, proseguiamo su questa strada con la sicurezza che con il tempo riusciremo ad ottenere sempre maggiori risultati». Incontriamo poi Davide Bellingeri, dirigente dell'Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport) che spiega: «La nostra associazione è di nuoto agonistico ed esiste dal 1969. Ha sempre avuto come protagonisti gli agonisti e i master occupandosi sempre dei normodotati. Da tre anni abbiamo creato una sezione per portatori di handicap fisici con disabilità motorie e visive. L'idea è nata perché avevamo due atleti con problematiche fisiche che volevamo proseguissero con la loro attività. Ora siamo passati a quattro atleti, vale a dire Camilla Luscrì, Giulia Bellingeri, Monica Boggiano e Alessandro Caravani, che hanno

ottenuto anche risultati importanti a livello nazionale. Siamo presenti all'evento per far conoscere questa realtà e dire alla gente che tutti hanno la possibilità di partecipare ci sono addirittura 10 categorie diverse per le varie disabilità. Noi non teniamo dei corsi di nuoto ma prendiamo atleti già formati che per qualche disabilità o perché demotivati dall'assenza di una struttura che permetta loro di andare avanti lasciano la loro passione per il nuoto. La nostra associazione è giovane ma sta crescendo e ha già bravissimi atleti anche grazie al supporto e alla collaborazione che ci offre il presidente regionale dell'associazione nuoto olimpico che ci segue fiducioso. A noi preme trovare sportivi nella provincia di Pavia che abbiano amore per

il nuoto e che vogliano misurarsi con altri con le loro stesse potenzialità e possibilità in modo sano e competitivo». Conclude Bellingeri: «Questo del nuoto per disabili è un ambiente diverso dall'ambiente agonistico normale, è un ambiente dove la competizione è ancora pura e la gente va ancora per divertirsi anche a grandi livelli». Anche il Cus di Pavia ha supportato l'evento e la Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) è presente con un piccolo stand ricco di gadget e molto motivante nel tentativo di far capire che a volte si possono superare i propri limiti e che, come recita il cartello preparato per questa meravigliosa giornata, “lo sport è per tutti!”. Potete trovare l'ortopedia Passoni e la sua competenza presso le due sedi di Pavia. Una in Via Lombroso 12, in zona Policlinico San Matteo, e quella in via Vigentina 106 dove si è tenuto l’evento. L'ortopedia si è sempre occupata di prodotti sanitari, elettromedicali, di noleggi, di calzature, di sistemi di postura di carrozzine, di scooter, di poltrone elevabili, letti e molto altro. Negli ultimi anni punta al “tempo libero” sperando che sempre più persone, dai giovani ai meno giovani, possano appassionarsi a questi divertimenti potendo grazie a questi nuovi mezzi reintegrarsi nel mondo dello sport e superare molte barriere fino a diventare, perché no, grandi atleti.

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? i e s e r o t a i g Che viag

Un’estate in Provincia di Pavia tra benessere e strade antiche, storia e riti di purificazione di D. B.

Estate 2014. Finalmente ci affacciamo sul trimestre vacanziero che in Italia è da sempre un must. Eppure negli ultimi anni la sensazione di vacanza non è del tutto viva. Sarà per la crisi economica, o per il fatto che le rilevazioni a campione dell’O.N.F. – l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori – segnalano che solo il 32% degli italiani è partito, l’anno scorso, per le tradizionali ferie estive con durata di almeno una settimana. Non allarmiamoci dei comunicati non proprio confortanti e corriamo ai ripari scegliendo il nostro viaggio in provincia di Pavia. Perché le terre pavesi non deluderanno nessun tipo di viaggiatore: relax termale o avventura on the road? Basta chiedere.

con un occhio al passato remoto, nell’antica Roma il fenomeno termale è legato a una vera e propria cultura edonistica dell’acqua. L’influenza Romana entra in contatto con la cultura Bizantina in Turchia e nasce l’Hammam, o bagno turco, un incontro fra Oriente e Occidente, fra terme Romane e rito della pulizia fisica e spirituale, propria della religione islamica. E vogliamo parlare della sauna finlandese, altro esempio di purificazione? Origini mitologiche e sacre – la sauna era considerata un vero e proprio tempio, e il fuoco un dono degli dei – per un caldo secco, in un ambiente in legno e pietre che emanano aromi e diffondono calore.

Il benessere made in Pavia. Anche i giapponesi ne fanno un culto. E così modernità e tradizione coesistono in rituali antichi, dove il benessere ha come simbolo stazioni termali di origine vulcanica, chiamate onsen. Senza andare così – geograficamente – lontano, ma

Salice Terme, Rivanazzano Terme e Miradolo Terme. Ecco le tre mete pavesi dove il comune denominatore è la rigenerazione. Sorgenti sulfuree tra le più ricche di idrogeno solforato in Italia, e salsobromojodiche, ideali per preparare fanghi naturali fortemente mineraliz-

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zati. Alle acque calde e sulfuree delle piscine, si uniscono percorsi di “vapore”: bagno turco, sauna, docce emozionali. Ma anche spuntini di frutta e tisane drenanti, aree dove rilassarsi ascoltando musica new age di sottofondo, profumo di incenso e luci soffuse. Una vacanza alle terme, o meglio, un tour per le terme delle terre pavesi, è un viaggio di armonia che travolge corpo e mente. On the road tra Storia e commercio. La strada affascina da sempre il viaggiatore, così come insegna Jack Kerouac, mescolando la narrativa alla vita vissuta e impregnando il tutto di una cultura magica che ci porta a sognare le lunghe Highway e gli sconfinati scenari desertici. Da anni anche il turismo è cambiato, spostandosi più sul fai-da-te e cercando un maggiore significato culturale nella propria vacanza. Tutto questo è possibile anche in provincia di Pavia. Certo, non saremo a bordo di una berlina anni ’50 a percorrere strade californiane, ma le nostre terre offrono percorsi ancora sconosciuti a molti, e forse non del tutto valorizzati. La via del sale è una di questi. L’antico tracciato che metteva in comunicazione Pavia con Genova è un tragitto dal grande fascino che si inerpica sulle strade e sulle mulattiere che una volta conducevano a Voghera, passa per Varzi, risale il fondovalle fino al paese di Castellaro, e percorre il crinale che divide la Val Borbera, Alessandria, dalla Val Boreca, Piacenza, fino a scendere in Val Trebbia, per raggiungere agevolmente Genova attraverso il passo della Staffora.

L’antica via commerciale è oggi una meta di escursione e trekking, e si può percorrere pensando ai tempi della caduta dei Longobardi e respirando la Storia dei feudi imperiali che Carlo Magno costituì per mantenere un passaggio sicuro verso il mare e garantire il flusso delle merci. E così la città di Varzi diventava un centro commerciale. Dal castello cinto da mura e per le vie pullulanti di negozi si potevano vedere uomini e muli che trasportavano i grandi sacchi di sale. Ripercorrendo quei sessanta chilometri, non dimentichiamoci di visitare le riserve protette. Il giardino botanico alpino di Pietra Corva a Romagnese, in Val Tidone, il Parco naturale regionale dell’Antola in provincia di Genova, e la Riserva naturale del monte Alpe in provincia di Pavia. Buon viaggio!

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Viaggio all’interno dei parchi e dei giardini urbani, il lato verde della città di Maurizio Maiocchi Con l’arrivo della bella stagione Pavia si trova di nuovo immersa nel verde. Sono tanti i parchi e i giardini sparsi per tutta la città; aree verdi di grande pregio, che raramente trovano riscontri in altre città italiane. Esse rappresentano la testimonianza della foresta che un tempo ricopriva buona parte della pianura padana e sono un’ottima meta per chi vuole concedersi una giornata all’aria aperta. Il parco della Vernavola, situato nella zona nord di Pavia, si estende per 35 ettari ed è considerato il polmone verde della città. Non è solo un importante corridoio ecologico che collega l’ambiente urbano con gli agro-ecosistemi circostanti, ma anche

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un luogo che conserva una propria biodiversità in termini di flora e fauna. Basti pensare che annovera la presenza di 34 specie di uccelli nidificanti, 54 specie di ragni, 42 specie di carabidi e 17 specie di farfalle. Dall'ingresso di via della Torretta è possibile trovare un laghetto recintato dove si possono ammirare germani reali e anatre, cigni reali e cigni neri, qualche airone cenerino e gallinelle d'acqua, ma anche diverse specie di carpe, tinche e carassi. Il parco è sempre aperto, e vi si può accedere dai tanti ingressi nella zona tra via Folperti e via Olevano. In via S. Epifanio 14, l’orto botanico è parte del Sistema Museale di Ateneo e della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, e partecipa quindi alle relative attività coordinate di carattere museale, scien-


tifico e didattico. È aperto al pubblico dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17 dal lunedì al giovedì, mentre al venerdì solo dalle 9 alle 12. Il suo roseto è stato fondato dopo la Seconda Guerra Mondiale per restituire morale a una città devastata dai combattimenti. È composto da rose selvatiche, ibridi naturali e moderni, formando un complesso di grande impatto visivo. Il giardino ospita diverse specie arboree e arbustive, originariamente in prevalenza esotiche, attualmente arricchito con diverse specie delle foreste dell’Italia boreale, anche se l’elemento di maggior rilievo è un monumentale platano di 45 metri d’altezza e 7 di circonferenza, risalente al 1700. Interessanti le serre che ospitano piante da ogni zona del mondo: in quella tropicale si possono trovare palme, tra cui alcuni esemplari che sono estinti in natura, felci e altre piante tipiche del Sud America, oltre che qualche tartaruga abbandonata dai padroni perché diventata troppo grande. È presente anche una serra con le piante abituate ai climi più aridi e secchi, quindi cactus, piante grasse e succulente, oltre ad alcune

dai fiori di grande bellezza. Il giardino circondante tutte le strutture è adatto a chiunque voglia trascorrere del tempo all’aperto. Tra le altre zone verdi, meritano una menzione le varie aree adiacenti al Ticino, adatte ai pic-nic e all’attività fisica, accessibili da varie scalinate nei pressi del fiume e dei ponti. Per gli amanti del genere è da provare il percorso ciclabile che parte dalla zona nord vicino a via Olevano e che costeggia il Naviglio, passando per vari posti caratteristici delle campagne pavesi, come Certosa, e che permette di arrivare fino a Milano. Pavia si conferma dunque una città assolutamente vivibile anche nel periodo estivo, dalla quale non è necessario scappare se si vuole stare all’aperto e respirare aria buona.

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E anche la prova costume sarà un divertimento Guida allegra ai corsi che fanno tanto fashion-fitness di B. D.

Estate nuova, problema nuovo. Appena la primavera si inoltra un tantino, appena i fiori sbocciano sui rami, appena l’atmosfera si riempie di profumi e colori e raggi di sole, ecco che sui giornali compare il nome del temutissimo protagonista dell’estate che si accinge ad arrivare: la prova costume. Consigli, rimedi improbabili, diete di sola acqua, svenimenti sotto il sole, parchi zeppi di jogger improvvisati. Già tutto visto. E allora perché non cambiare le regole? La palestra ancora una volta ci corre in aiuto, e non è più solo sinonimo di fatica. Scriviamo sul dizionario anche la parola divertimento. Il fitness a passo di danza Cosa vi evoca la parola Tangolates? La prima parte è inconfondibile. Buenos Aires, rose rosse, passionalità. Il ballo del Tango qui si unisce al Pilates, la disciplina che mischia Yoga e Do-In e si propone di usare la 36 |

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mente per controllare i muscoli. Il Tangolates si pratica in coppia, su una piattaforma dotata di quattro barre attorno alle quali si eseguono movimenti di danza alternati a step, flessioni e torsioni. Lo Swing invece vi farà immergere nell’atmosfera anni ’40. Sulle note di un sax e con scarpe lucide ai piedi, via ai passi fino ad arrivare all’improvvisazione. E che dire della magica Africa? Il corso tutto nuovo chiamato Afro dance propone movimenti ondulatori e simbolici ispirati ai quattro elementi. Acqua, fuoco, terra e aria sono quindi ricreati sulle note di ritmi tribali e djembé, il tamburo tipico dell’Africa Occidentale. Altro corso su base musicale è il M.E.T., ossia il Metabolic Exercise Training. Ma non è complicato come sembra. Si avvale di musica, aerobica e stretching, con l’aiuto di step, pesetti, bande elastiche, body bar e palle.


Quando cerchiamo l’armonia dei sensi Il Dainami mixa la filosofia ayurvedica, che vede la vita come un’onda di energia, con lo Yoga, la disciplina dell’equilibrio e dell’armonia interiore. In questo tipo di allenamento saranno usati ben ventun tipi diversi di respirazione, a corpo libero o con attrezzi. Il tutto per giungere alla consapevolezza che il corpo non va controllato ma liberato nei suoi movimenti.

te i muscoli con effetti rassodanti e tonificanti. Easy line è un allenamento a circuito, che si pratica su attrezzi disposti in circolo. Viene chiamato allenamento metabolico perché si prende cura di chi soffre della sindrome metabolica, ossia sovrappeso, ipertensione, diabete. In ogni stazione si sosta per circa 30 secondi con una pausa tra un attrezzo e l’altro, aumentando gradualmente l’intensità e la velocità dell’esercizio.

I principi dell’armonia mente-corpo insegnati dalle discipline orientali sono presenti anche nella Nia Technique, abbreviazione di Neuromuscular Integrative Action. Si tratta di un’attività che integra Danza Jazz, Moderna e Duncan con Arti Marziali come Aikido, Tai Chi, Tae Kuon Do, e con le Arti di Movimento Terapeutiche come Yoga, Feldenkreis, Alexander. Il risultato è una fusion di discipline da praticare scalzi, che promuove concentrazione, relax, ma anche molto divertimento.

Per i più pigri è nato anche lo Slow Fitness. Insomma, pigri non proprio, è pur sempre un allenamento, però il corso cambia l’approccio rispetto alle vecchie tecniche di fitness, e pone al centro l’uomo anziché il semplice attrezzo. Attrezzo che si chiama appunto SlowFit, caratterizzato da un tappeto con tre angoli, che compongono una sorta di prisma, molto simile a un cuscinetto triangolare. Si può utilizzare in varie discipline: pilates, stretching, yoga…

I cinque sensi saranno coinvolti nell’Emotional Cycle. Se la cyclette vi annoiava, ora dovrete ricredervi. Intanto le lezioni si svolgono in gruppo, come in un vero corso fitness. I ciclisti saranno accompagnati lungo un percorso fatto di immagini, suoni e odori. Verranno proiettate immagini di paesaggi e diffusi aromi, con fasci di luce colorata… emotional per davvero.

Le ore di fatica possono diventare anche svago e divertimento, e in palestra la fantasia non manca. Fashion-fitness in arrivo, perché quest’anno la prova costume non deve più essere un incubo.

Gli attrezzi del fashion-fitness L’Hula fit è la nuova frontiera del funny fitness. Utilizzando il famoso attrezzo anni ‘50 chiamato Hula Hoop, si arrivano a perdere 100 calorie ogni 10 minuti di lezione, e si rafforzano addominali, quadricipiti e pettorali. Ancora più nuovo è il Power Plate, un corso fitness che utilizza una piattaforma vibrante che stimola meccanicamenMAGGIO • GIUGNO 2014

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Pic-nic e pav

CAPPONE MARINATO ALL'ANTICA CON UVETTA PASSA Ingredienti per 4 persone:

500 g di carne di cappone; succo di limone; 1 pezzetto di scorza di limone; prezzemolo tritato; 1 manciata abbondante di uvetta; olio extravergine di oliva; pepe in grani; sale Preparazione: Tagliate a pezzetti la carne di cappone già lessata e fatta raffreddare e mettetela a marinare in una capace zuppiera con una salsa fatta di quattro parti di olio d’oliva e una di succo di limone, aggiungendo anche una manciata di prezzemolo tritato e un cucchiaino di scorza di limone grattugiata. Questa salsina deve arrivare a coprire a filo il miscuglio posto nella zuppiera. Lasciate macerare per un’ora e intanto fate rinvenire una manciata di uvetta in acqua tiepida, aggiungendo un goccio di succo di limone. Scolate l’uvetta e unitela alla marinata. Aggiungete sale e pepe appena macinato. Lasciate riposare in frigorifero fino al momento del pic-nic. 38 |

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c chic0 ese INSALATA DI RISO CARNAROLI CON GAMBERI DI FIUME E URTIS Ingredienti per 4 persone: 350 g di riso Carnaroli; 400 g di gamberi di fiume; 300 g di urtis (luppolo selvatico); 200 g di fagiolini; 2 carote piccole; 1 cipollotto; 150 ml di brodo vegetale già caldo; pepe nero macinato al momento; sale grosso e fino; 4 cucchiai di olio extravergine Preparazione: Lessate il riso in acqua bollente salata per circa 17/18 minuti. Scolatelo e conditelo con un cucchiaio d’olio. Lavate: gli urtis sotto acqua corrente; la carota, raschiatene la superficie e tagliatela a julienne; i fagiolini, tagliateli a pezzetti; il cipollotto, affettatelo. In una padella fate rosolare il cipollotto con un cucchiaio d’olio. Aggiungete le verdure e lasciate cuocere per un paio di minuti a fiamma vivace. Salate, pepate, aggiungete poco per volta il brodo, cuocendo coperto per 15 minuti circa. Nel frattempo sciacquate i gamberi sotto acqua corrente e puliteli. In una padella con olio, fate saltare i gamberi su fiamma vivace. Regolate di sale e pepe. Unite al riso le verdure, i gamberi e olio. Lasciate riposare almeno un’ora in frigorifero prima del pic-nic. MAGGIO • GIUGNO 2014

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Stato, Società e Carcere Il caRcere con la sua letteratura poco comprensibile

di Vincenzo Andraous

Quanto più forte è uno Stato, più forte è il diritto di indignarsi di quanti non vedono riconosciuti i propri diritti: fare giustizia significa sanare una ferita, una lacerazione, costringendo il dolore a trasformarsi nella sofferenza, nella scoperta di essere meno indifesi e impreparati se esiste la possibilità concreta di affidarsi agli altri, a quegli altri che siamo noi. Il carcere come unico baluardo al ripristino della legalità, all’assunzione di responsabilità, all’educazione da ritrovare: riesce difficile convincersi che sia la strada più efficace da percorrere per raggiungere gli obiettivi di cui sopra, un luogo deputato a saldare conti in sospeso con la collettività, uno spazio adibito alla moltiplicazione del dolore, una sorta di terra di nessuno, dove solo pochi intendono posare lo sguardo. Non c’è capacità di osservare quel che accade dentro una cella, soprattutto ciò che non accade, è lecito discuterne per ideologie d’accatto, per pancia buttata sottosopra, ma non ci sarà mai abbastanza onestà intellettuale per rimettersi in gioco, per ritrovarsi e 40 |

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infine riparare al male fatto. Finchè la Giustizia permarrà signora costretta di spalle, con gli occhi bassi, non potrà varcare con autorevolezza i cancelli di una galera, per offrire forza sufficiente al riappropriarsi del proprio ruolo e della propria utilità al carcere e alla pena, nella differenza che intercorre tra chi entra in carcere, alla meno peggio rimane affondato al punto di partenza, e chi invece azzera la propria esistenza con un po’ di sapone e un laccio al collo. Progetti a rimbalzare sulla realtà che non è di carta, dove ci sono le persone, che fanno ben sperare in una condizione umana migliore, persone che sebbene detenute non ci stanno a essere punite due o tre volte da una sopravvivenza imposta. Esistono le persone in questo pianeta, checchè ne faccia dubitare il disprezzo estremo cui è ridotto il carcere, la disperazione delle parole obbligate a rimanere monche, inutili, perciò impreparate a dare importanza ai morti che si accatastano dentro gli spazi

iniqui, agli altri mascherati da vivi ma annientati ulteriormente nella propria dignità. C’è in atto una neanche tanto sottile strategia a significare che è tutto esagerato, eccessivo, un film squinternato nella sua sceneggiatura, eppure la prigione non è recinto per i soli brutti, sporchi e cattivi, anche chi sta ai piani alti, nel reame dei perennemente onesti, dei buoni a tutti i costi, si muovono le pedine sacrificali, perché non solamente la libertà è comandata a sparire, con essa la dignità dell’ultima volontà di un perdono. Occorre davvero nutrirsi di resilienza, rifiutando la quotidianità della deresponsabilizzazione, facendo un passo indietro, scegliendo la fatica, la rinuncia, per non dichiararsi sconfitti alla propria ritrovata umanità, anche all’umanità di chi è disposto a tendere significativamente la mano: non si tratta di una mera concessione statuale, bensì di una nuova condivisione che diventa conquista di coscienza.

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Natuzza, la mistica del popolo, in un libro che è più di una biografia La mamma di Paravati presentata a Pavia in un colloquio intimo col lettore Chi era Natuzza Evolo? Che cosa rimane della sua eredità spirituale? Che significato bisogna dare ai fenomeni che hanno accompagnato tutta la sua vita? Come interpretare quella sorta di Bibbia vivente che era diventato il suo stesso corpo? Italo Roberto Zanini conduce il lettore, per la prima volta, a scoprire il mondo interiore della mistica di Paravati, ricostruendo la relazione decisiva tra la storia personale e la vicenda interiore di una donna che continua a invitare ad alzare gli occhi al cielo, verso quel Paradiso che troppo spesso dimentichiamo e verso un Dio che, come papa Francesco non smette di ripetere, ha un unico desiderio: amare le donne e gli uomini, soprattutto quelli che soffrono. Inizia così la prefazione al libro di Roberto Italo Zanini. Natuzza Evolo. Come Bibbia per i semplici è una biografia impregnata di spiritualità. L’autore descrive la vita di una donna 42 |

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semplice e grandissima, attraverso il senso mistico della sua esistenza, in una Paravati che in lei ha acquisito il mistero degno dei luoghi di culto. Natuzza Evolo (23 agosto 1923 – 1 novembre 2009) si definì per tutta la vita “una serva del Signore”, accettando il dono della bilocazione, che la mise in contatto con Gesù, la Madonna, angeli, santi e defunti. Fu moglie e madre di cinque figli, trascorse l’intera vita in una piccola frazione calabrese, Paravati appunto, nella quale oggi sorge la Fondazione e la chiesa da lei voluta, Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Il libro di Roberto Italo Zanini, Natuzza Evolo. Come Bibbia per i semplici, edito da Edizioni San Paolo, è stato presentato per la prima volta a Pavia venerdì 13 giugno alle ore 18,00 presso l’Aula Magna del Collegio Fratelli Cairoli, con l’intervento del gesuita, teologo e politologo Padre Bartolomeo Sorge, del giorna-


lista di Avvenire e autore del libro, Zanini, di Padre Michele Cordiano, direttore della Fondazione di Natuzza Evolo a Paravati, e del teologo Natale Benazzi, autore del best seller Il libro nero dell’Inquisizione. Un incontro intimo con il lettore quindi, che ha permesso ai pavesi di addentrarsi nel mondo di una donna che nella sua semplicità ha rappresentato un punto fermo di fede, carità, misticismo. “Ti ho scelto nel grembo di tua madre”, ripeteva spesso Gesù a Natuzza. E lei, povera e incolta, incapace di leggere e scrivere, diventò un riferimento per milioni di persone. Mistica, veggente e madre, rese evidenti a tutti le realtà della vita eterna. Nella sofferenza il suo stesso corpo diventò “Come Bibbia per i semplici”. La sua tomba, a Paravati, è un invito ad alzare lo sguardo al cielo. “Non cercate me – diceva a chi andava a trovarla – ma alzate lo sguardo verso Gesù e la Madonna. Io sono con voi e prego”. La presentazione è stata interamente organizzata e promossa dal Cenacolo di Pavia.

nIzzato dal cenacolo dI pavIa Info 335.6678597 e-mail: cenacolodipavia@gmail.com

Cosa rappresenta il Cenacolo? E’ il 15 agosto del 1994, la data in cui la Madonna consegna a Natuzza la missione dei Cenacoli. Si costituiscono a Paravati il 15 settembre 1994. Vengono denominati “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime”. Dall’esempio di Natuzza, da quello che Ella più volte ha comunicato, si può delineare l’identità dei Cenacoli. I Cenacoli vogliono vivere e operare all'interno della Chiesa, come lievito, luce e sale, con lo spirito di quella prima comunità cristiana, che si trovava unita intorno all'insegnamento degli Apostoli, nella frazione del pane, nella preghiera e nella comunione fraterna".

Per maggiori informazioni: www.fondazionenatuzza.org Dove a Pavia: chiesa san Pietro Apostolo Email cenacolodipavia@gmail.com

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F.ne Cascine Calderari Via Pavia, 10/18 CERTOSA DI PAVIA - PV Tel. 0382-92.52.80 Giuseppe 335-6870412 Luigi 329-2143310 Angelo 339-7298001 MAGGIO • GIUGNO 2014

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La finestra sulla mente

Psicologia del consumatore di Gaia Vicenzi Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

In tempo di crisi economica, ognuno di noi mette più attenzione alle proprie spese e, prima di mettere mano al portafogli, decide con più attenzione su quali siano le scelte più vantaggiose. Talvolta, però, le nostre decisioni non sono le più razionali, anche se ci abbiamo dedicato del tempo per prenderle. Questo è dovuto al fatto che gli esperti di marketing creano sul mercato delle situazioni capaci di indirizzare le preferenze (e le scelte) di noi consumatori. Proprio l’altro giorno mi sono imbattuta in un “tranello” del marketing, quello che viene definito “l’effetto esca”. Ero in un negozio sportivo per comprare una bicicletta da bambino e il commesso me ne ha mostrati tre modelli: uno costava 119,95 euro, l’altro 164, 95 e il terzo modello 179,95 euro. La prima bicicletta era molto semplice e modesta, con colori poco sgargianti; la seconda non aveva nulla di particolare e la terza aveva moltissimi optional che la facevano sembrare, nel suo rosso sgargiante, completa.

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Quale avreste scelto? Se la terza, avreste scelto ciò su cui è caduta anche la mia decisione. Questo perché siamo tutti caduti nell’ “effetto esca”. Se il commesso mi avesse mostrato solo il primo e il terzo modello, io avrei potuto scegliere liberamente tra la bici con il vantaggio di essere economica e la bici con il vantaggio di essere completa, secondo un criterio assolutamente personale che attribuiva il peso più importante o al risparmio o alla miglior qualità del prodotto. Introducendo il secondo modello, questo è servito da “esca”: non essendo accessoriato, ma costando solo leggermente di meno della bici accessoriata (ma molto di più di quella economica), la preferenza si è spostata magicamente verso l’alternativa che a questo punto è apparsa “la migliore”. Infatti, la bicicletta accessoriata non solo ha avuto ora questo vantaggio ma anche quello di non costare tanto di più di un altro modello di qualità decisamente inferiore. Alcuni marchi creano prodotti fittizi proprio per indirizzare le scelte dei consumatori in certe direzioni.


La finestra sulla mente

E’ famoso nella letteratura l’esempio di una nota casa produttrice di forni microonde: questa ha messo sul mercato un forno senza molte funzioni ma di prezzo di poco inferiore a quello di un altro modello, ricco di optional ma di un costo abbastanza elevato. Risultato? Le vendite di quest’ultimo si sono impennate, coprendo di molto il disavanzo prodotto dall’aver messo in commercio un microonde che sin dall’inizio si sapeva nessuno avrebbe mai comprato. Questo anche perché l’effetto riduce le possibilità che i clienti acquistino modelli di microonde meno costosi.

L’ “effetto esca” è ritrovabile anche nelle offerte dei piani telefonici: un operatore spesso crea delle campagne pubblicitarie in cui sono descritti tre piani tariffari. Tra queste tre opzioni, una solo è davvero attraente, ovvero in grado di spostare l’attenzione (e la preferenza) su sé stessa. E’ il caso, per esempio, di queste tre offerte: 1.

7,50 € (che diventeranno presto 15€) al mese per 500 minuti, 500 messaggi e 2 GB di Internet

2. 9,90 € al mese per 350 minuti, 350 messaggi e 1 GB di Internet 3. 10€ al mese 400 minuti, 1000 messaggi e 2 GB di Internet In questo caso, cosa scegliereste? Se avete scelto la terza opzione, siete nuovamente caduti nel tranello. Pensateci prima di mettere mano al portafogli! MAGGIO • GIUGNO 2014

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parole dimenticate e curiosita’ linguistiche la più intima ricchezza della lingua italiana

PAROLE desuete ÁÁ Badalucco [ba-da-lùc-co] s.m. (pl. -chi)

ÁÁ

ÁÁ

1. MIL Scaramuccia per tenere a bada il nemico; 2. fig. Trattenimento, trastullo, passatempo. Imago [i-mà-go] s.f. 1. poet. Immagine: della fatal quïete / tu sei l'immago Foscolo, Figura umana; 2. ZOOL Stadio di sviluppo della vita dell'insetto nel quale si manifesta la sua maturità sessuale e riproduttiva di adulto; 3. PSICOAN Nella teoria junghiana, ricordo di una persona amata nell'infanzia che, proiettato nell'età adulta, diventa modello inconscio per il soggetto. Obsecrazione [ob-se-cra-zió-ne] s.f. (pl. -ni) 1. lett. Preghiera fervida, supplica; 2. ST Presso gli antichi Romani, preghiera

pubblica di espiazione indetta dal Senato.

ÁÁ Latebra [la-tè-bra] o [là-te-bra] s.f. lett. ÁÁ ÁÁ

Nascondiglio, luogo occulto fig. Profondità insondabile. Probo [prò-bo] agg. 1. lett. Di individuo moralmente integro, onesto, retto: un giudice p. SIN. virtuoso; 2. ant. Valoroso, prode. Solipsismo [so-li-psì-mo] s.m. 1. FILOS Teoria secondo la quale il soggetto pensante si pone come la sola realtà, per cui il mondo esterno appare solo come una sua momentanea percezione. Concezione etica che fonda l'agire dell'uomo sul principio dell'egoismo e del tornaconto individuale; 2. estens. Individualismo assoluto; egoismo.

curiosità linguistiche ÁÁ Con le pive nel sacco L’espressione risale al tempo in cui abitualmente si suonavano le pive, che erano antichi strumenti musicali, simili alle più conosciute cornamuse, usate anche in Italia fino a dopo la Seconda guerra mondiale, quando le pive, insieme alle trombe, venivano utilizzate proprio dai reparti militari durante le avanzate – dunque nella fase di attacco–, ma mai quando le truppe erano costrette alla ritirata.

ÁÁ Piove sul bagnato è un modo di dire italiano molto usato. Questa espressione trae origine da Giovanni Pascoli che nelle sue Prose scrive "Piove sul bagnato: lagrime su sangue, sangue su lagrime". L'espressione in seguito ha avuto molto successo ed è rimasta nella lingua comune ad indicare che le disgrazie spesso non vengono mai sole o così appare a chi soffre e crede di essere tormentato dalla sfortuna.

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I PUNTI DI DISTRIBUZIONE PAVIA BAR LANTERNA VIA SAN GIOVANNINO 23/25 BierHaus VIA SAN GIOVANNINO 9 BAR VIER VIA SAN PAOLO 19/21 PASTICCERIA BORDONI VIA SAN PAOLO 5 BAR LA DOLCE SOSTA VIA PARCO VECCHIO 19 CARREFOUR LA TORRETTA VIA TORRETTA 1 PALESTRA L’ARTE DEL MOVIME VIA CASSANI 7 BAR FORTE VIA VIGENTINA 20 BUFFETTI VIA VIGENTINA 14/f PUB OLD WILD WEST VIA VIGENTINA 1 BENZINAIO ENI VIA TASSO 4 HAYASHI Via Bandello, 4 BAR GIALLO VIA GILARDELLI BAR LO SPUNTINO VIA OLEVANO 2 BAR TRATTORIA IOLANDA VIA RISMONDO 56 BAR BIJLIA COFFEE AND FOOD VIA BRAMBILLA 70 C PIZZA LEGGERA VIA BRAMBILLA 70 BAR MAXI VIA DAMIANO CHIESA INPS V.LE CESARE BATTISTI 25 BAR MINERVA P.LE MINERVA BAR GRAN CAFFE’ V.LE CESARE BATTISTI 1 MINERVA PANETTERIA PANE E RISO VIA MANZONI BAR LIBERTY V.LE LIBERTA’ 51 BENZINAIO IP VIA BRAMANTE BAR MORETTI VIA DEI MILLE 214 BAR TABACCHI DABBENE VIA DEI MILLE 36 BAR LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR IL PONTE P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. GELATERIA PANNA E CIOCCOLATO P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR ARTE E CAFFE’ S. PIETRO IN VERZOLO 19 BAR HARRY’S V.LE CREMONA 142 BAR CAMPARI V.LE CAMPARI 44 BAR PAUSA CAFFE’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO

FARMACIA DEL BO’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO BAR PANE E SALAME C.SO CARLO ALBERTO 72 LA TIGELLERIA C.SO CARLO ALBERTO 28 CAFFE’ ANNABELLA STRADA NUOVA 2 BAR GUSMAROLI STRADA NUOVA 128 NEW STREET BAR STRADA NUOVA 29 CAFFE’ DEL TEATRO STRADA NUOVA 75 TAVERNA ABBIGLIAMENTO STRADA NUOVA VIGONI PASTICCERIA STRADA NUOVA BAR CRISTAL VIA XX SETTEMBRE 50 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 52 CINEMA POLITEAMA C.SO CAVOUR Caffè Milani C.SO CAVOUR 30/G BAR CAFFE’ KOBAN P.ZZA DUOMO 9 CAFFè DUBLINO C.SO CAIROLI 24/A BAR BORDONI VIA BORDONI 26 CAFFE’ TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3 BAR L’ALTRO VERSO C.SO MAZZINI 20 BAR AUGUSTUS P.ZZA DEL MUNICIPIO BAR GERRY P.ZZA DEL MUNICIPIO 1 ASL C.SO GARIBALDI BAR SAN SIRO C.SO GARIBALDI TABACCHI 72 C.SO GARIBALDI 72 BAR ITALIA C.SO GARIBALDI 31 BAR AMBARABAR C.SO GARIBALDI 70 GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40 ASL V.LE INDIPENDENZA 3 BAR SOPHIE V.LE INDIPENDENZA BAR CASTELLO P.ZZA EMANUELE FILIBERTO CAFFE’ PETRARCA VIA MATTEOTTI 28 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 42/A CLINICA MONDINO VIA MONDINO 2 FONDAZIONE MAUGERI VIA MAUGERI 4 MC Donald’s VIA BRAMBILLA CASAVIVA VIA GIUSEPPE PIERMARINI

BELGIOIOSO LATTERIA SAN GIORGIO VIA GARIBALDI 42 BAR BABYLON VIA UGO DOZZIO 5/7 BENZINAIO ESSO V.LE DANTE 8 BAR CARREFOR MARKET V.LE DANTE 38 SILVY BAR P.ZZA VITT. VENETO 8 BAR LO STORICO LONDRA P.ZZA VITTORIO VENETO 14 ACI BELGIOIOSO VIA GARIBALDI 23

SAN GENESIO ED UNITI F.LLI CARRARA VIA PORTA PESCARINA 62 HOLLYWOOD CAFè Via enrico fermi 5

SAN MARTINO SICCOMARIO BAR SPORT VIA GRAVELLONE 41 COMUNE VIA ROMA 1 BAR Q8 E BENZINAIO VIA TURATI 31 BAR LA PIAZZETTA CENTRO COMM. OTTAGONI CENTRO LE CASCATE VIA DELLA STAZIONE MC DONALD’S C/O CENTRO COMM.LE BENNET DUCA’S PARRUCCHIERI C/O CENTRO COMM.LE BENNET GRILLANDIA VIA TURATI 30 BRICO OK VIA PIEMONTE 14

CAVA MANARA PIZZERIA IL BUUS DEL RAT VIA GARIBALDI 2 BAR CAMPANA VIA GRAMSCI 38 ACI VIA XXV APRILE 22

BRONI BAR COMMERCIO VIA EMILIA BAR L’INCONTRO VIA EMILIA 352 PISCINA COMUNALE VIA CONTARDO FERRINI CAFFE’ MARCONI VIA MARCONI 20/B

STRADELLA CAFFE’ GARIBALDI P.ZZA TRIESTE 13 BAR GRAPHI’ P.ZZA TRIESTE 21 BAR CASA DEL CAFFE’ P.ZZA TRIESTE BAR CONCORDIA P.ZZA TRIESTE 6

BAR GOLDEN BLACK VIA TRENTO DRINK PUB VIA C. BATTISTI BAR ALTERNATIVE VIA C. BATTISTI 24 CAFFE’ AI GIARDINI VIA C. BATTISTI 1 BAR CAFFE’ TEATRO C.SO XXVI APRILE 5 MB P.zza V. Veneto 24

CASTEGGIO BAR CAESAR VIA ROMA REVE CAFFE’ VIA ROMA MB Via Emilia 46

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA BENZINAIO SHELL VIA CASTEEGGIO 42

VOGHERA ANTICA TRATTORIA LOMBARDIA C.SO XXVI MARZO 139 BAR BON BON C.SO XXVI MARZO 84 COMUNE C.SO ROSSELLI ASM C.SO ROSSELLI BLUE BAR VIA XX SETTEMBRE 7 CAFFE’ DE PRETIS VIA DE PRETIS 23 BAR CERVINIA P.ZZA MEARDI ANG. EMILIA INVIDIA CAFFE’ P.ZZA F.LLI BANDIERA BAR LIGURE C.SO 27 MARZO BAR CRISTALLO VIA GABETTA VICINO DUOMO CAFFE’ INDIPENDENZA V.LE INDIPENDENZA 30 BAR MATTEOTTI VIA MATTEOTTI 61 BAR ESPRESSO ITALIANO TAB. VIA CARLO EMANUELE 28 GELATERIA IL CAPRICCIO VIA XX SETTEMBRE 52 LOCANDA DELLE FATE VIA RINO BALLADORE 23 BENZINAIO P.LE QUARLERI NATURALPAN VIA EMILIA 176

SANNAZZARO DE BURGONDI COMUNE VIA CAVOUR 18 SOLE LUNA CAFFE’ VIA CAIROLI 25 CAFFE’ MAGNOLIA VIA MAZZINI 36

MORTARA MUNICIPIO P.ZZA MONS. DUGHERA CAFFE’ GARIBALDI C.SO GARIBALDI 2 CAFFE’ SANTI C.SO GARIBALDI 116 GASOMETRO BAR VIA MILANESE 632

GARLASCO EDICOLA PAZZI GIANFRANCO VIA BOZZOLA 13 COMUNE DI GARLASCO P.ZZA DELLA REPUBBLICA BAR COMMERCIO P.ZZA REPUBBLICA 2 BLUE BAR CAFFE’ C.SO CAVOUR 38 TORTUGA CAFE’ C.SO CAVOUR 132 LAZZARONI ABBIGLIAMENTO VIA L. DA VINCI BAR LO SCOGLIO VIA L. DA VINCI 47

VIGEVANO TABACCHERIA OSCAR P.ZZA DUCALE 33 FELTRINELLI LIBRERIA P.ZZA DUCALE 33 BAR TABACCHI VIA P. C. DECEMBRIO 21 BAR STAZIONE FS P.ZZA STAZIONE LA NUOVA CAFFETTERIA C.SO PAVIA 62 BAR OMBELICO C.SO PAVIA 23 BIRIMBAO VIA ROCCA VECCHIA 1 GOLD RIVER CAFE’ VIA ROCCA VECCHIA 1 KIB FUN BAR VIA ROCCA VECCHIA 1/9 BAR CUBE P.ZZA SANT AMBROGIO 2 BAR CAFFE’ PORTA MOKA VIA DECEMBRIO 1 RISTORANTE ROCOCO’ VIA XX SETTEMBRE PASTICCERIA COLOMBO P.ZZA DUCALE 40 PASTICCERIA VILLANI C.SO PAVIA 75b


I punti di distribuzione di Pavia in Tasca in provincia di Pavia

Vigevano MORTARA

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GARLASCO

PAVIA S.MARTINO SICC. BELGIOIOSO

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CAVA MANARA STRADELLA BRONI CASTEGGIO

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