DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXIII
Novembre - Dicembre 2014
e l a t a N Felice
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EDITORIALE | novembre - dicembre 2014
DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXII
Novembre - Dicembre 2014
un Auguri per ale Felice Nat
Eccoci all’ultima edizione del 2014, con uno speciale sul Natale colmo di consigli e di spunti, oltre che le ultime novità sul territorio pavese. Ormai mancano pochi giorni, ma il 2015 si prospetta ricco di eventi: a Capodanno la Vanoni calcherà il palco del Teatro Fraschini col suo ultimo tour e il nuovo anno si aprirà con la mostra di Gaugin e la terza edizione del concorso “Stasera Chef”, che ancora una volta animerà i venerdì sera della Locanda del Carmine. Ma se parliamo di 2015, parliamo anche di Expo, caratterizzato dagli alimenti tipici di tutto il mondo tra i quali ritroviamo il riso, prodotto principe locale e cibo di tutti i popoli. Come sempre Pavia si consacra anche alle cause importanti. Da menzionare la campagna internazionale “Cities for life” contro la pena di morte o lo studio di un rimedio contro l’osteoporosi, insieme a Samantha Cristoforetti e all’Università degli studi di Pavia. Ma il territorio pavese è anche ambientazione da “Oscar” e infatti le colline dell’Oltrepò, insieme alla villa “La Dominante”, sono state la scenografia di alcune delle riprese del film “Il capitale umano”. Insomma si chiude un anno molto più che speciale e noi di Pavia in Tasca vi auguriamo buone feste e un nuovo splendido 2015.
La Redazione
Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.
ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno, lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.
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INDICE | novembre - dicembre 2014
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Si riparte da “Dopo l'Impressionismo. Gauguin e i Nabis”
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L'Università di Pavia nello spazio con Samantha Cristoforetti
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10 Un filo di trucco, un filo di tacco . . . 14 Cities for Life. Pavia contro la Pena di morte 20 Un Oscar di ambientazione pavese 22 Torna Stasera Chef: Pronto a tirar fuori il cuoco che è in te? 23 Speciale Natale e festività 2014 24 Un Natale ricco di colori
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25 Il regalo fai da te 26 E' ora di fare il Presepe 28 A spasso tra i mercatini di Natale 30 A tavola, creatività e bon ton 32 Il menù natalizio da Nord a Sud 35 Insieme . . . a Natale!
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39 RIso, il cibo dei popoli 44 Parliamo di emozioni: la gelosia 47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche
30 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: deborah andrea benini, sabrina capelli, Maria noemi grandi, CHIARA PELIZZA marta rubini, Gaia Vicenzi REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 27100 - Pavia info@paviaintasca.it PUBBLICITà: PER LE VOSTRE INSERZIONI LA CONCESSIONARIA ESCLUSIVA è FV SRL - VERBENA LUIGI verbenaluigi@gmail.com Tel. 347.2592659 E-SOUL Tel. 0382.309937 info@e-soul.biz www.creativesoul.it
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Si riparte da “Dopo l'Impressionismo.
Gauguin e i Nabis”. Pavia accoglie il 2015 con un’esposizione artistica di assoluto spessore. Si riparte da “Dopo l'Impressionismo. Gauguin e i Nabis” di Sabrina Capelli
2015 ti stiamo aspettando! Dopo il ciclo di grandi mostre dedicate all’Impressionismo, che ha portato a Pavia celebri nomi come Renoir, Monet e Pissarro e ha registrato risultati positivi in termini di pubblico e di critica, le Scuderie del Castello Visconteo presenteranno, dal 24 gennaio al 7 giugno del prossimo anno, “Dopo l’Impressionismo. Gauguin e i Nabis”. La mostra, promossa dal Comune di Pavia, è interamente ideata, prodotta e organizzata da ViDi, una nuova realtà imprenditoriale del settore artistico e culturale. L’esposizione inaugura di fatto la programmazione culturale della città per il prossimo anno: da un lato rappresenta il miglior biglietto d’ingresso nel 2015 e dall’altro costituisce un importante traino turistico in vista di Expo per via della sua apertura nei primi mesi dell’Esposizione universale. Da sempre arte e cultura sono le carte vincenti per Pavia, insieme alla sua capacità di fare sistema attorno a esse. L’Impressionismo occupa un ruolo determinante nella straordinaria evoluzione dell’espressione artistica di fine ‘800 e inizio ‘900. In questa nuova corrente affondano le radici tutte quelle avanguardie che caratterizzano i primi decenni del nuovo se6 |
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colo: un’intera generazione di artisti partirà dalla lezione di Claude Monet e compagni per dirigersi verso altri percorsi, facendo da tramite tra l’Impressionismo e le ricerche sperimentali delle Avanguardie storiche. Tra questi, in prima linea, troviamo Paul Gauguin. Approdato alla pittura con vocazione tardiva, guidato dalla mano ferma di Camille Pissarro, Gauguin abbandona presto la via dei padri impressionisti per intraprendere una strada diversa e innovativa, spingendosi fino in Polinesia alla ricerca di nuove ispirazioni. Curata da Simona Bartolena, la mostra ha l’obiettivo di indagare, attraverso lo sguardo acuto e profondo di Gauguin, un momento eccezionale della storia dell’arte: il passaggio dall’Impressionismo alla modernità; un
Paul Gauguin The Tahitienne, Acquarello, 41 x 25,5 cm, Fondation Bemberg, Tolosa
periodo spesso trascurato e ambiguo, definito con il termine fin troppo generico di “post-impressionismo”. L’esposizione intende mettere a fuoco la lezione di Gauguin su quella generazione di artisti che lo hanno seguito fedelmente, dando origine a una nuova pittura: si indagherà in particolare il gruppo dei Nabis, di cui fecero parte pittori eccezionali, eppure ancora poco noti al grande pubblico, come Paul Sérusier, Pierre Bonnard, Édouard Vuillard. Il percorso espositivo apre con una selezione di opere chiave di maestri dell’Impressionismo come Edgar Degas, per poi approfondire la tecnica innovativa di Paul Gauguin e di tutto il filone post-impressionista con una serie di lavori dei suoi maggiori esponenti tra cui Paul Signac e, infine, terminare con alcune opere scelte per suggerire l’apertura verso le nuove tendenze di inizio ‘900 come quella di Henri Matisse. Le opere esposte provengono da importanti musei come la Johannesburg Art Gallery, il National Museum in Belgrade e da collezioni internazionali; il tutto sarà arricchito da una raccolta di lettere, manoscritti e più di venti disegni di Gauguin provenienti dal
Musée de lettres et manuscrits di Parigi che offriranno un’occasione per approfondire aspetti poco noti e più intimi dell’artista. Un allestimento decisamente suggestivo fatto di colori, suoni e profumi, in sintonia con le opere esposte, porterà il pubblico a contatto con uno dei periodi artistici più innovativi, alla scoperta di Paul Gauguin come artista e uomo. Numerose attività didattiche e visite guidate per bambini e adulti permetteranno inoltre di approfondire le numerose sfaccettature della pittura post-impressionista e della tecnica pittorica di Gauguin. Per info: tel. 0382 309879 - 02 45496874 info@scuderiepavia.com | scuderiepavia.com
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L'UNIVERSITÀ DI PAVIA NELLO SPAZIO CON
SAMANTHA CRISTOFORETTI Rimedi contro l'osteoporosi. Dallo studio pavese all'esperimento in orbita. di Maria Noemi Grandi FOTO: facebook.com/ESASamanthaCristoforetti
23 novembre 2014. Ore 22.01. Il cielo nero della Russia si infiamma. La navicella Soyuz parte dalla base spaziale di Bajkonur, in Kazakistan. Scompare nella notte per raggiungere, sei ore dopo, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Ha avuto così inizio la missione ISS Expedition 42/43 Futura. L'equipaggio resterà in orbita intorno alla Terra per sei mesi. Accanto agli astronauti Anton Shkaplerov e Aleksandr Samokutyayev c'è lei, Samantha Cristoforetti. Prima donna italiana nello spazio. Orgoglio "azzurro" di 37 anni, @AstroSamantha, nickname di Twitter con cui tiene
il mondo costantemente aggiornato sul suo lavoro, dovrà portare a termine diversi esperimenti riguardanti fisiologia umana, analisi biologiche e stampa di oggetti 3D. Con Samantha è volata anche l'Università degli Studi di Pavia. Uno degli esperimenti, infatti, metterà in pratica uno studio condotto dal Dipartimento di Medicina Molecolare pavese in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano, il CNR e la Kayser Italia. Protagonista è l'osteoporosi, malattia scheletrica che causa il deterioramento del tessuto osseo e il conseguente aumento della fragilità ossea. L'obiettivo è sfruttare nanoparticelle di idrossipatite o di idrossipatite arricchite di stronzio su cellule staminali mesenchimali adulte umane, isolate dal midollo osseo, e su precursori di osteoclasti umani, isolati
da sangue periferico. Con ciò si vuole determinare la possibilità di sfruttare queste nanoparticelle come contromisura all'osteoporosi causata da invecchiamento terrestre e da microgravità nel corso del volo spaziale, che può compromettere la salute degli astronauti in missioni di lunga durata. In che modo queste nanoparticelle e cellule staminali possono assolvere questo problema? Il costituente principale del tessuto osseo è proprio l'idrossiapatite che è in grado di rispondere a campi magnetici esterni. Operare con queste nanoparticelle vuol dire attivare l'impianto osseo e controllarlo per indurre la rigenerazione ossea completa in tempi brevi. Abbiamo poi le cellule staminali mesenchimali adulte, reperibili in molti tessuti del nostro organismo, come, in questo caso, nel midollo osseo. Cellule indifferenziate e multipotenti, ossia capaci di replicarsi, proliferare illimitatamente e differenziarsi in specifiche e diverse popolazioni cellulari, come appunto quelle ossee. Una volta indirizzate ad uno specifico tessuto, queste cellule hanno la capacità di rigenerarlo in parte o interamente. Gli osteoclasti, infine, sono cellule responsabili del rinnovamento osseo. Secernono acidi ed enzimi proteolitici che distruggono proprio la matrice ossea permettendo la 10 |
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liberazione dei minerali in essa contenuti. Dopo questo processo di disgregazione ossea intervengono gli osteoblasti per la fase di formazione di matrice ossea. Successivamente, gli osteoblasti entrano in uno stato di quiescenza o si trasformano in cellule meno attive, gli osteociti, che, intrappolati nella matrice ossea calcificata, partecipano al rimodellamento osseo. E' dunque evidente l'importanza di questo studio e dell'esperimento condotto dalla Cristoforetti, il cui esito si avrà al termine della spedizione. I risultati saranno fondamentali per trovare delle cure efficaci contro l'osteoporosi. Fiera dell'eccellenza italiana, Pavia lascia nelle mani preziose di @AstroSamantha il suo studio e la speranza di condurre la scienza a un nuovo successo. La Terra ti aspetta! Buon viaggio Capitano!
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La Signora della Musica Italiana in teatro a Capodanno di Deborah Benini «Quando ero ragazza e dovevo uscire mia madre non la smetteva di ripetermi, sino allo sfinimento, “Ricordati sempre: un filo di trucco e un filo di tacco!”, una raccomandazione che mi è rimasta impressa nella mente sino ad oggi. Povera mamma: certe volte esco in tuta e tutta spettinata. Sento che me lo dice anche oggi che non c’è più. Questo tour l’ho pensato e scritto io, farà commuovere e farà sorridere, dentro ci sarò io, io tutta intera». Ornella Vanoni Dal 24 Novembre saranno in vendita i biglietti per il concerto della celebre cantante Ornella Vanoni, che il 31 dicembre 2014 e l’1 Gennaio 2015 calcherà il palco del Teatro Fraschini di Pavia. Uno spettacolo scritto dalla stessa Signora della musica Italiana per ripercorrere la sua vita, la sua carriera e il tempo trascorso sul palcoscenico, portando in scena tutti i suoi più grandi successi, mischiando musica, teatro e tanta passione. Non è la riduzione teatrale della sua autobiografia, bensì il suo congedo dal pubblico e un addio al mondo della discografia. Accompagnata dalla sua band (Eduardo Hebling basso e contrabbasso, Paolo Vianello pianoforte e tastiere, Placido Salamone chitarra e Eric Cisbani batteria e percussioni), presenterà in questo ultimo tour alcuni
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brani inediti del nuovo album “METICCI (IO MI FERMO QUI)”, che ha esordito al 6° posto della classifica dei dischi più venduti, senza tralasciare i brani d’amore più famosi del suo repertorio. A coadiuvare la creatività teatrale della Vanoni c'è la drammaturga Federica Di Rosa. La scenografia è realizzata da Giuseppe Ragazzini, scenografo e pittore che usa la fotografia unita alla pittura per ridefinire gli spazi in cui si muoveranno i racconti della cantante; mentre tutti gli accessori che indossa sono creati da Daniela Gerini. Lo show, che nella scorsa stagione ha ottenuto un successo di pubblico straordinario, torna a teatro con una Vanoni più in forma che mai. Per l'eclettica cantante italiana, il tempo non sembra passato nonostante gli ottant’anni compiuti lo scorso settembre. "Un filo di trucco e un filo di tacco" partito da Conegliano Veneto per poi fare tappa a Bari, Bergamo, Bologna, Parma, Varese, Milano, Roma, Alessandria e tante altre città, è un viaggio da Nord a Sud attraverso la quale la cantante porterà in tour tutta se stessa. Questo non è un vero addio al mondo della musica: l’iconica artista vede il suo futuro nel jazz, quello lineare di Billy Holiday ed Amy Winehouse. Ma sostiene con amarezza: «Il jazz si può cantare anche a novant’ anni. Perché no? Anche se questo non è un Paese per vecchi...».
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CITIES FOR LIFE. PAVIA CONTRO LA PENA DI MORTE Giustizia non è vendetta. La pena di morte è la vendetta legalizzata di Maria Noemi Grandi
"Pietro Leopoldo, per grazia di Dio, principe reale d'Ungheria e di Boemia, arciduca d'Austria, granduca di Toscana [...] Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo, sia presente, sia contumace, ed ancorché confesso, e convinto di qualsivoglia Delitto dichiarato Capitale dalle Leggi fin qui promulgate, le quali tutte Vogliamo in questa parte cessate ed abolite". La luce rivoluzionaria dell'Illuminismo squarciava ormai da anni il velo di Maya
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quando a Pisa, il 30 novembre 1786, Il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo firmò il Codice leopoldino preparato dal giurista Pompeo Neri. Il Granducato di Toscana fu così il primo territorio ad abolire la pena di morte, sull'onda del pensiero innovatore di Cesare Beccaria. 30 novembre 2014. Quasi 2000 città per la vita si illuminano. Pavia c'è e tinge di rosso, bianco e verde l'antico Palazzo Mezzabarba, sede del Comune. Stiamo parlando della campagna internazionale "Cities for Life" promossa dalla
Comunità Sant'Egidio. Le città che la sostengono illuminano ogni anno un loro monumento simbolo per opporsi alla pena di morte e far sì che il numero dei Paesi che nel mondo ancora la praticano sia sempre minore, nella speranza che un giorno si arrivi a dire: "La pena di morte non esiste più". Pavia ha acceso la sua luce nel 2003 e non ha intenzione di spegnerla. Sono trascorsi 250 anni da quando Cesare Beccaria divulgò, con il suo celebre saggio "Dei Delitti e delle Pene", i principi cardine della rivoluzione giudiziaria che da qui ebbe luogo. Ancora oggi, come un quarto di secolo fa, il tema della pena di morte è di estrema attualità e divide l'opinione pubblica mondiale. Cerchiamo, quindi, di interrogarci su quale sia il senso di una sentenza. Il fine primo della pena è la legittima punizione del reato commesso ma, strettamente collegato a ciò, vi è un aspetto altrettanto centrale, ossia la sua funzione rieducativa. E' comprensibile la rabbia che sorge inevitabilmente in chi è colpito da determinati crimini e non riesce ad accettare che al colpevole del suo dolore sia concessa l'occasione di essere "rieducato" ed eventualmente tornare poi libero.
Quello che lecitamente si chiede è giustizia. Ma giustizia non è vendetta. La pena di morte è la vendetta legalizzata. Uccidere chi ci ha distrutto. E' un tragico istinto. Viola il diritto fondamentale alla vita. Chi sostiene la pena di morte si macchia della stessa colpa che condanna, se non peggiore. Il primo passo per condannare con giustizia è non essere colpevoli. Il pensiero di Cesare Beccaria ci aiuta a comprendere la lotta delle Cities for Life. Il giurista sostiene che la pena non debba essere una violenza di molti verso un singolo. Deve, bensì, essere pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata ai delitti, dettata dalle leggi. Inoltre, quello che rende utile una pena non è la sua violenza ma la sua estensione nel tempo. Da una parte perchè, se la sentenza non prevede l'uccisione del condannato, questi dovrà convivere con il peso della colpa e intraprendere nella sua coscienza il duro percorso di pentimento quotidiano e di riabilitazione che è la vera pena, la vera giustizia. D'altra parte bisogna ricordare che l'adempimento del percorso di detenzione ha come NOVEMBRE • DICEMBRE 2014
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ulteriore obiettivo il consolidamento dei valori morali, sociali, giudiziari nell'opinione pubblica. La pena di morte sciocca la società che, però, presto si dimentica di quanto accaduto. Lo sconto della pena prolungato nel tempo, invece, è un monito per la popolazione che tutti i giorni viene sollecitata alla buona condotta secondo la legge. Non dimentichiamoci, infine, il rischio più grande della pena di morte. Condannare un innocente, infliggergli la morte ingiustamente. Non crediamo che i sistemi giudiziari mondiali siano infallibili. A tal proposito è necessario porre l'accento su un grave problema che spesso causa l'esasperazione e la conseguente tendenza a sostenere idee estreme, come la pena di morte. Troppo spesso manca la certezza della pena. Colpevoli in libertà, innocenti dietro le sbarre. Premi, sconti immeritati. Perchè esiste la prescrizione? Se un reato è tale, non smette di esserlo dopo un certo numero di anni e merita di essere punito.
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Sempre. Migliorare tutto ciò farebbe crescere nei cittadini la fiducia nella giustizia aiutando a screditare sempre di più il ricorso alla morte. Amnesty International ha fornito dei dati a riguardo. Nel mondo sono 58 gli stati che ancora applicano la pena capitale. 139 invece l'hanno abolita, alcuni in diritto, altri solo in pratica. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2007 con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti ha approvato la moratoria universale della pena di morte. E' dovere di tutti proteggere i diritti fondamentali dell'uomo, favorire la giustizia, far crescere il numero di chi si oppone alla morte legalizzata. E' estremamente importante non abbassare la voce su questo argomento. La speranza è che Pavia e le altre Cities for Life non spengano mai la loro luce. L'auspicio è che tutto il mondo si illumini. Che la pena di morte diventi storia senza futuro.
Aperitivo con assaggini di benvenuto Gambero in tempura con maionese di mandorle e carpioncino di cipolle Baccalà mantecato e affumicato con lenticchie e vinaigrette al bacon Risotto Carnaroli "Cascina Veneria" con passata di broccoli, polpo e pecorino Zuppa tradizionale alla Pavese Cappone: supplì di coscia e il petto arrosto con patate al rosmarino e lime Pre-dessert Fondente di cioccolato con crema ghiacciata di pere e cardamomo Caffè Selezione Vini e Spumanti Cà Vegia
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Un Oscar di ambientazione pavese a fortunago la villa "la dominante" diventa la lussuosa dimora della famiglia bernaschi
Dopo lo straordinario successo della bellissima pellicola di Paolo Sorrentino “La grande bellezza”, vincitrice del premio Oscar quale miglior film straniero agli Academy Awards 2014, un altro grande film italiano è in lizza per la prestigiosa statuetta. Il film in questione è “Il Capitale umano”, un thriller con una forte morale sull’evoluzione materialista dei rapporti umani, diretto dal regista livornese Paolo Virzì ed un cast di primario livello (Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio). La trama è stata liberamente ispirata dal romanzo di Stephen Amidon “The human capital” e narra le vicende di una famiglia alto borghese che si intreccia con le storie di un altro piccolo borghese con ambizioni di ascesa sociale e personaggi umili e ai margini della società. Queste ultime saranno le vittime, nell’amaro epilogo del lavoro cinematografico, del cinismo imperante delle classi sociali più abbienti e dei meccanismi disumani della società moderna. Le scene del film riportano come scenario apparente quello di alcune piccole cittadine della provincia brianzola. Queste cittadine sono in realtà frutto dell’immaginazione degli autori dei film e i loro nomi sono di fantasia, come la inesistente Ornate Brianza. Ciò non è però 20 |
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FOTO: facebook.com/VillaLaDominantePavia
di Chiara Pelizza
bastato ad arginare le polemiche sollevate da molti amministratori locali brianzoli. A detta di questi, infatti, la pellicola di Virzì non rendeva giustizia alle comunità brianzole ed anzi le dipingeva come animate da personaggi materialisti, cinici e disposti a tutto per il vil denaro. Polemiche a parte, la vera notizia è che gran parte delle scene del film sono girate proprio in provincia di Pavia, più precisamente a Fortunago, sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Nel piccolo borgo oltrepadano si trova la stupefacente villa “La dominante”, di proprietà di una famiglia di imprenditori milanesi, che ne “Il capitale umano” era la lussuosa dimora della famiglia Bernaschi, protagonista delle vicende del film. Gran parte degli avvenimenti della sfavillante vita dei Bernaschi, fatta di ri-
cevimenti e passatempi elitari, ma anche di tormenti e incomprensioni, si svolgono nelle magnifiche stanze impreziosite da arredamenti principeschi e nei giardini della villa fortunaghese. Valeria Bruni Tedeschi, straordinaria interprete del ruolo di Carla Bernaschi, la moglie ricca e annoiata del finanziere Bernaschi (Fabrizio Gifuni), è la padrona di casa assoluta che passa le sue giornate tra un bagno nella piscina indoor riscaldata con centro termale annesso, il sontuoso soggiorno, la veranda dove riceve gli ospiti e la sala cinema per il cineforum privato serale. Data la collocazione pavese della villa, molti degli operatori del film, scenografi e comparse in particolare, sono stati proprio reclutati in loco. Tra questi alcuni noti professionisti locali, come Danilo Nembrini, chef del ristorante Pineta di Fortunago. Un pezzo della provincia di Pavia si appresta quindi ad accompagnare agli Oscar il film di Virzì. Le vittorie di ben 7 David di Donatello e di 7 Nastri d’argento all’ultima edizione del 2014 e del Globo d’oro quale miglior film sono un ottimo viatico, ma la strada sarà comunque ostica e i fortunaghesi incrociano le dita. “Le riprese de “Il capitale umano” hanno rappresentato un riconoscimento ed un ulteriore segno della qualità del territorio oltrepadano – sostiene, Alberto Dell’Acqua, vice sindaco di Fortunago, da anni a sostegno dell’amministrazione comunale guidata da Pier Achille Lanfranchi – “Il nostro territorio è
costellato da affascinanti paesaggi e scenari naturalistici di una bellezza autentica, nonché impreziosito da alcune gemme di dimore come “La dominante”. Lavoreremo perché la notorietà del film di Virzì e la prossima ricorrenza di Expo 2015 diano un ulteriore stimolo alla conoscenza del nostro territorio ed all’afflusso di turismo anche dall’estero”. Nel frattempo speriamo di vincere agli Oscar con un’altra “grande bellezza”, questa volta un po’ pavese.
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TORNA STASERA CHEF:
PRONTO A TIRAR FUORI IL CUOCO CHE È IN TE? di Marta Rubini Dopo l’arrivederci dello scorso anno, a gennaio 2015 prenderà ufficialmente il via la quarta edizione di “Stasera Chef”, il celebre concorso culinario di Pavia aperto a tutti i cuochi dilettanti. Ancora una volta gli appassionati avranno l’opportunità di diventare chef per una sera e liberare la propria creatività in una cucina professionale all’avanguardia. Se a casa vostra le piccole dimensioni non ve lo consentono, ma siete stuzzicati dalla voglia di mostrare a parenti e amici la vostra abilità ai fornelli, “Stasera Chef” è l’occasione che fa
per voi. Quanti, guardando in televisione programmi come “La prova del cuoco”, “Masterchef” o “Fuochi e Fiamme”, non hanno pensato “magari avessi la cucina super fornita di un ristorante”? Oppure “se ci fossi stato io avrei preparato una delle mie specialità”? Ecco, ora potrete finalmente mettervi in gioco e togliervi una bella soddisfazione. Gli appuntamenti si ter-
ranno sempre al ristorante Locanda del Carmine, che metterà l’intera struttura a disposizione dello chef e degli invitati che vi parteciperanno. I concorrenti definiranno per intero le portate da servire ai commensali e saranno giudicati sia dal pubblico
sia da una giuria fissa, composta da esperti e chef gourmet. La novità dell’edizione 2015 consisterà nel fatto che i partecipanti accumuleranno maggior punteggio se proporranno un menù a tema, legato da un filo conduttore che potrà essere un cibo in particolare, una stagione, un colore o qualsiasi altra cosa suggerisca la fantasia. Requisiti particolari? Non possedere diplomi o attestati professionali e non lavorare nell’ambito della ristorazione! Per maggiori informazioni visitate il sito www.staserachef.it e la pagina Facebook facebook.com/StaseraChef.
Speciale Natale e fes tività 2014 Happy Christmas!
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Un Natale ricco di colori I l titungrconheosel’aleberil o ro2sa014-2015
Quest’anno niente è troppo azzardato per decorare il proprio Natale. Infatti, passeggiando tra i negozi e le bancarelle, vi accorgerete subito che i colori di tendenza per addobbare l’albero sono il turchese e il rosa. Queste nuances non sono facili da abbinare, ma un consiglio pratico che vi possiamo dare è di accostarli al bianco: il colore indiscusso delle decorazioni natalizie. Questo di sicuro conferirà alla vostra casa un gioco di colori molto vistoso ed elegante.
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di Deborah Benini
Ma se non siete appassionati del bianco e preferite altri colori, potete accostare il turchese ad addobbi color oro o argento, richiamando così le tonalità dell’inverno. Mentre, se amate il rosa e volete ottenere un effetto più raffinato, l’ideale è utilizzare questo colore insieme a decorazioni in cristallo e fiocchi dorati, a palline in vetro soffiato decorate a mano o, perché no, create da voi. Per coloro che vogliono allontanarsi da questa nuova moda natalizia e sono legati alle tradizioni, abbiamo tante altre idee da proporre. I più golosi potranno addobbare l’albero con caramelle gommose, stringhe di liquirizia, bastoncini di zucchero e tante altre leccornie di questo genere. Un vero classico è la mela rossa secca: tagliata a fette spesse e messa in forno ad essiccare, la si potrà poi decorare con nastrini natalizi, bastoncini di cannella e rametti di bacche rosse. Uno spunto molto appetitoso che donerà un profumo dolce all’atmosfera delle feste. Insomma, questo è un Natale dedicato al colore e alla vivacità, ma è anche una festività dedita al riciclo e alla fantasia, ideale per coloro che sono stufi degli addobbi visti e rivisti e desiderosi di rendere il proprio rifugio casalingo un luogo originale. Un consiglio: riempite dei vasi di vetro trasparente con palline natalizie, pigne e nastri dorati, dopo di che li potrete posizionare nelle zone di passaggio della casa, ottenendo un effetto di grande impatto, soprattutto se arricchiti con luci colorate.
Il regalo fai da te di Deborah Benini
P er ununico Ne atspalece iale
Un regalo realizzato a mano ha un valore aggiunto, perché racchiude un’idea, la fatica per renderla concreta e il tempo dedicato per costruire qualcosa di esclusivo e personale. In un regalo homemade c’è qualcosa di noi e della persona destinataria del nostro affetto. Sono numerosissime le idee per realizzare un regalo fai da te, ma noi ve ne proporremo alcune per aiutarvi a creare dei doni fantastici. Se siete dei nostalgici e volete donare qualcosa che rimanga nel tempo e che racconti una storia, l’ideale è una trapunta realizzata con vecchie t-shirt. Cimeli dell’armadio, sono perfetti per realizzare un collage con ago, filo e tanta pazienza. Avremo così creato un album dei ricordi con vecchie magliette, perfetto per riscaldare le giornate più fredde dell’inverno e i cuori delle persone che amiamo. Invece, se coloro a cui pensate non possono fare a meno di un diario segreto, di un album per disegnare
o di un blocco per scrivere, il regalo perfetto è un quaderno realizzato a mano. Prima di tutto procuratevene uno con la copertina in carta naturale, dopo di che basta applicare tanta fantasia. Esistono molte tecniche originali per decorare: decoupage, cucito, applicazione di stikers e glitter colorati, foto… prendete spunto da ciò che più vi piace e sbizzarritevi. Ma tra i nostri parenti e amici ci sono gli amanti dei dolciumi e dobbiamo pensare qualcosa di unico e gustoso anche per loro. Prendete ispirazione dai vostri ricettari o da internet, dove troverete ogni genere di golosità. Un’idea? La preparazione di biscotti a forma di bottone: facilissimi da preparare con della pasta frolla, un bicchiere come stampino e uno stuzzicadenti per fare quattro piccoli fori al centro. Infine procuratevi dei nastri per legarli insieme e creare la vostra confezione regalo. NOVEMBRE • DICEMBRE 2014
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È ora di fare M statuiusnechio,e fasantbbasiaia, il presepe di Marta Rubini
A Natale il Presepe non può mancare: è, infatti, il simbolo che racchiude lo spirito della nostra tradizione e continua a essere un momento prezioso di condivisione familiare, oltre che un’occasione di divertimento e meraviglia per i più piccoli. Forse non tutti sanno che la parola “presepe” (o “presepio”) deriva dal latino praesaepe, che significa “mangiatoia”, proprio in riferimento al trogolo dove viene posto Gesù bambino, intorno al quale si trovano Maria, Giuseppe insieme al bue e all’asinello. Sappiamo che fu San Francesco d’Assisi, nel 1223, a voler mettere in scena la prima raffigurazione vivente della natività nella località di Greccio, ma il presepe “soprammobile” -come siamo abituati a vederlo nelle case- si diffuse solo a partire dal XVII secolo, anche grazie
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a papa Paolo III, che ne ammirava la capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino alla sensibilità popolare. Un presepe in miniatura è sicuramente più pratico da realizzare e coloro che vogliono cimentarsi possono rifarsi alla tradizione di sempre oppure dare libero sfogo alla propria creatività, come ci ha insegnato l’artigianato partenopeo, che negli anni ha introdotto sulla scena classica botteghe, osterie, mercati e commercianti decisamente anacronistici. Anche i materiali possono essere i più disparati: legno, terracotta, gesso, ma anche cartapesta e das, specie se si vuole coinvolgere i bambini in qualche lavoretto. Aggiungere particolari alla grotta, come muschio, montagne e stelle fosforescenti sullo sfondo, alberi, sentieri e
piccoli stagni creati con carta alluminio o vecchi specchi farà sì che il nostro presepe diventi realistico e curato nei minimi dettagli. A questo proposito, gli appassionati non possono rinunciare alle statuette semoventi, che, una volta azionate, animano la rappresentazione con le loro attività: abbiamo così il falegname che sega la legna, il fabbro che lavora all’incudine, la massaia che rimesta nel paiolo e molti altri. Nulla vieta di ispirarsi ai tempi moderni, aggiungendo alla composizione animali domestici, oggetti e personaggi contemporanei (soprattutto a Napoli, nella zona di San Gregorio Armeno, se ne possono trovare di ogni sorta). Negli ultimi anni,
poi, è diventata una vera e propria moda creare originali effetti di straniamento con la tradizione, collocando la scena della natività in “ambientazioni” insolite, di grandi e di piccole, a volte piccolissime, dimensioni: non è raro trovare tegole in terracotta adibite a case e botteghe, presepi inseriti nelle cornici di vecchie radio o televisori, in vasi e in bottiglie di vetro, ma anche in tazzine e addirittura in gusci di noci, per un mini presepe essenziale, da poter tenere anche sul comodino. Come abbiamo visto le varianti possono essere davvero molte, tuttavia, nonostante i cambiamenti e i tratti d’ originalità, il significato del presepe rimane invariato nei secoli.
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A spasso tra
i mercatini di Natale
e, l el ar nc ba a tr ca es or tt pi ta na or gi na luminarie, dolci e musiche U di Marta Rubini
I mercatini sono ormai una tradizione che si ripete ogni anno e continua ad affascinare grandi e piccoli, rendendo l’atmosfera natalizia ancora più suggestiva. Con l’arrivo dell’Avvento le città, non solo d’Italia, ma di tutta Europa, diventano come per magia incantate: l’aria inizia a profumare di zenzero e cannella e le piazze principali si riempiono di casette in legno dai tetti spioventi, bancarelle illuminate che espongono prodotti rigorosamente fatti a mano, specialità gastronomiche e decorazioni natalizie, dalle più classiche alle più moderne. Un giro tra i mercatini può essere l’occasione ideale per trovare regali originali, ma anche solo per bersi un caldo vin brulé, accompagnato da un bretzel o dal tipico pan di zenzero. La tradizione riporta che il primo Christkindelsmarik (letteralmente "mercato di Gesù Bambino") della storia abbia avuto luogo a Dresda, in Germania, agli inizi del 1400, anche se altre fonti ne attestano l’origine a Bautzen, verso la fine del 1300. In questi eventi si davano appuntamento i migliori artigiani della zona per proporre le proprie opere sul tema della Natività e dell’Avvento. Se inizialmente, dato il costo elevato degli oggetti, il pubblico principale fu la borghesia benestante, col passare del tempo i mercatini si diffusero sempre di più anche fra la popolazione media,
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fino a diventare, ai giorni nostri, una straordinaria attrazione attesa da milioni di visitatori. Alcune città, oltre ai caratteristici mercatini, organizzano anche mostre, concerti e svariate attività pensate soprattutto per i bambini: in Tirolo, ad esempio, i piccoli possono divertirsi preparando biscotti e imparando a soffiare il vetro oppure facendo un giro su giostre di cavalli. In Val d’Aosta, invece, viene allestito ogni anno il villaggio di Natale, popolato da cantastorie, elfi e fate, che guidano gli ospiti tra i vari ambienti. In Italia gli originali mercatini natalizi si tengono nelle regioni alto-atesine –il più antico è quello di Bolzano, anche se in realtà quasi ogni città vanta una propria versione, come Napoli, dove esiste, in perfetto stile partenopeo, una vera e propria zona
pernottamento più cena, visite in città, ma anche
in cui lo spirito del Natale aleggia per tutto l’anno. Parliamo della via di San Gregorio Armeno, famosa per essere costellata di botteghe artigianali dedicate all’arte presepiale, nelle quali è possibile trovare statuine convenzionali di tutte le dimensioni, oggetti a movimento “meccanico”, ma anche caricature dei personaggi famosi. Dal momento che i mercatini sono una meta che attira un gran numero di turisti, vi sono diverse iniziative per andare incontro agli appassionati e alle famiglie: prenotando, infatti, con un po’ di anticipo, si può usufruire di pacchetti speciali con
interessanti promozioni sui biglietti dei treni diretti sia in località italiane sia estere. Chi, tuttavia, non avrà voglia o possibilità di fare weekend fuori porta, potrà respirare l’atmosfera dei mercatini anche nella provincia pavese: a Voghera si tengono dal 22 al 24 dicembre, mentre nella stessa Pavia, durante l’intero periodo natalizio, Piazza della Vittoria, incorniciata da splendide luminarie, ospita bancarelle colorate dove è possibile trovare particolari oggetti in legno, decorazioni natalizie, tante idee regalo e bijoux realizzati a mano; quando l’aria inizia a diventare troppo frizzante, ci si può sempre riscaldare con una cioccolata fumante o una golosa crêpes. Non importa quali mercatini visiterete, che si trovino all’Estero o in Italia, a nord o a sud, il loro fascino intramontabile sarà presente ovunque, poiché in ognuno di essi sono racchiuse la semplicità e l’autenticità delle tradizioni che abbiamo voglia di riscoprire e riassaporare: per una volta, lasciamo da parte i grossi centri commerciali e i ritmi frenetici del quotidiano per goderci un clima di festa in cui rilassarsi.
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A tavola,
creatività e bon rfton etta Per una cena di Natale pe
di Maria Noemi Grandi
L’atmosfera di festa ha già invaso le strade delle nostre città. La vigilia di Natale è ormai alle porte. È bene pensare ai preparativi della tavola per organizzare una splendida cena. Ingredienti fondamentali dovranno essere attenzione e cura dei particolari. Il tutto per trasmettere amore, armonia, interesse, dolcezza e serenità ai vostri ospiti. Per prima cosa è importante decidere quale stile volete donare alla vostra casa in una serata così speciale. Siete più classici o più originali? I gusti sono vari e le idee non mancano. Partiamo dalle tonalità che dovranno essere riprese in tutti i dettagli. Per i più tradizionali le soluzioni sono gli intramontabili bianco, oro, argento e rosso, da abbinare in un prezioso intreccio o da usare singolarmente. Ricordate che classe non vuol dire eccesso. Troppi addobbi e scintillii potrebbero creare solo confusione. Una curata e raffinata semplicità è la chiave dell’eleganza.
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Chi ha voglia di novità può invece decidere di osare con colori diversi e dare un tocco di allegria. Scegliete una tavola che sia grande abbastanza per dare comodità ai vostri ospiti ma non troppo da allontanarli l’uno dall’altro. I coperti devono avere una distanza massima di 60-70 cm. Vestite la vostra tavola in modo unico con belle tovaglie in lino, in fiandra, in cotone, a tinta unita o a fantasia. Create dei raffinati contrasti sovrapponendo a una tovaglia più lunga una più corta e magari intagliata. Veniamo a un tema che crea spesso molti dubbi. Quali sono le regole per apparecchiare perfettamente la tavola? Alcuni particolari, come il numero e il tipo di bicchieri per il vino, di piatti e di posate dipendono dal vostro menù, ma altri sono essenziali per tutti i tipi di ricevimento. Scegliete un sottopiatto elegante da abbinare al vostro vasellame più bello. Disponete su di esso il piatto piano. Se previsto, aggiungete anche quello per l’antipasto. La destra dei patti, dall’interno verso l’esterno, è dedicata ai coltelli da carne e da pesce, con la lama rivolta verso l’interno, e al cucchiaio da minestra. La sinistra è invece il posto delle forchette, del primo, del secondo e del pesce. Nella parte superiore rispetto ai piatti disponete in ordine le posate da frutta e da dessert. Coltello con il manico verso destra, forchetta con il manico verso sinistra, cucchiaino con il manico verso destra.
Dinanzi ai piatti, leggermente sulla destra, in direzione della punta del coltello più esterno, collocate i bicchieri. Internamente quello dell’acqua, il più grande, poi quelli dei vini nell’ordine in cui saranno serviti. Il primo di destra è quello del vino bianco, a seguire quello del vino rosso e infine quelli dei vini speciali, come quello da dessert. La flute occupa lo spazio in alto a destra, dietro gli altri bicchieri. Sempre davanti ai piatti ma sulla sinistra, posizionate il piattino del pane con il coltello del burro. Il tovagliolo deve essere disposto alla sinistra delle forchette, semplicemente adagiato o avvolto in un portatovagliolo. Pensiamo ora a come personalizzare e abbellire ancora di più una tavola così perfettamente apparecchiata. Potreste aggiungere dei segnaposto. Dal più tradizionale cartellino a idee originali come il portatovagliolo decorato con l’elegante scritta del nome del commensale. Il portatovagliolo può a sua volta essere finemente intagliato con del cartoncino o essere un disco dipinto con delle greche a tema.
Un magnifico dettaglio sono le candele. Poste nel vostro centrotavola, su dei candelabri o in vari punti della casa creano un’atmosfera accogliente e rilassante. Non perdete tempo e cominciate a procurarvi tutto quello che serve per una fantastica cena di Natale! Coinvolgete i vostri bambini e divertitevi a pensare e realizzare insieme splendide decorazioni. Gli regalerete dei ricordi indimenticabili e la loro creatività saprà essere un asso nella manica per impreziosire le vostre case. Organizzare insieme una festa è già una festa. Quindi al lavoro! È Natale!
TANTE
IDEE PER IL TUO NATALE
Immancabile è il centrotavola. Date libertà alla vostra fantasia, se ne possono realizzare di ogni tipo. Sfruttate oggetti di vetro da decorare o create composizioni con frutta, pigne, agrifoglio, fiori freschi o di seta, nastri, palline. È preferibile creare centrotavola bassi in modo tale da non ostacolare la vista e quindi la comunicazione ai commensali.
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Il menù natalizio da Nord a Sudovi! Paese che vai, piatto che tr
di Marta Rubini
Durante le feste il momento più bello arriva quando ci si riunisce tutti insieme intorno a una bella tavola imbandita con il menù della tradizione. La particolarità del nostro paese è che ogni regione può vantarne uno, delineando, così, un vero e proprio iter gastronomico, pieno di varianti, in cui emergono la cultura e le usanze di ogni zona d’Italia. Rivisitando il detto, si potrebbe dire: “ Paese che vai, piatto che trovi”! Percorrendo lo stivale, scopriamo, quindi, quali sono i piatti delle feste che si tramandano da generazioni.
Nord Italia
Vigilia e un più ricco pranzo di Nane impone una sobria cena della In generale, al nord la consuetudi arano zuppe calde e canederli in o, nelle regioni di montagna si prep tale. Per contrastare il clima rigid di rape, come in Friuli, e di pane, burro, formaggio oppure e bas a e), Adig Alto tino Tren del e brodo (tipici Valle d’Aosta), ma anche stinco carne macerate nel vino rosso (in si gustano le carbonade, fette di capriolo con polenta. ripieni con uova, parmigiano e padi pesce, cui seguono maccheroni In Liguria si parte da un antipasto ede rispettivamente agnolotti al , Lombardia e Veneto il menù prev sta di salciccia, mentre in Piemonte amasca e dei tortelli di zucalternative dei casonsei nella berg le (con o brod in li ravio e sto arro sugo di seconda portata, principalmente oni sono, invece, accomunate dalla ca nel mantovano). Le quattro regi do e al baccalà nel vicentino. rinunci nemmeno all’anguilla in umi cappone e patate, sebbene non si del tirolese, oltre ai clasfamosi la gubana friulana e lo strü o: tipic e dolc suo un poi ta van Ogni regione sici pandoro e panettone.
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Centro Italia
ione vuole leggera, ma la trasi inizia con la Vigilia, che la relig e dov a, agn Rom lia Emi in o Arriviam non possono mancare capitone pasto a base di pesce, nel quale dizione ha trasformato in un ricco cambia registro, con pietanze a no di Natale e a Santo Stefano si gior Il . calà bac di lle fritte e o inat mar ito gli intramontabili tortellini. base di carne, non prima di aver serv magro”, con anguilla alla bratalia si conferma la cena del 24 “di Anche nelle altre regioni del centro-I è presente anche il capitone , Abruzzo, Molise e Lazio, dove ana Tosc in calà bac e che Mar e tre ce nell he i cardi, in brodo di carne, men iamo diffusi i cappelletti, ma anc nel marinato. Nel pranzo del 25 trov tra, ana e tini nza vuole fega nde portate: se in terra toscana l’usa abbiamo delle varianti per le seco ure e olive all’ascolana; se in verd izionale fritto misto di agnello, trad il care man può non iano marchig uzzese si prediligono la gallina io al forno, nel molisano e nell’abr zona laziale la specialità è l’abbacch molisani, il parrozzo abruzzei ricordiamo il panpepato, i calciuni ripiena e il bollito di manzo. Tra i dolc esi. to cotto del Piceno, e i ricciarelli sen se, il frustingo, pane dolce con mos
Sud Italia
riissimo di memoria gastronomica, Spostandoci nel meridione, ricch cen analogo a quello delle regioni scontriamo un menù della Vigilia , sempre protagonista della tavola, trali, con il baccalà, in umido e fritto e in Campania e dall’anguilla araccompagnato dal polipo e capiton i con cui viene servito il pesce: broc rostita in Puglia. Curiosi i contorn ee papaccelle, olive, cetrioli, acciugh coli e insalata di rinforzo (cavolo, crui eron cioni nella seconda e pep aceto di vino) nella prima, lampas re la ale il piatto principe torna a esse schi in Basilicata. Il giorno di Nat ante fum una da ti al forno, precedu carne, soprattutto bollito e capretto ilicata) oppure da gustose lasaBas minestra maritata (in Campania e chiCalabria, dove è tipica la “pasta gne al forno, come in Puglia e in , cino eron pep lo, salsiccia piccante al na”, farcita con polpettine di vitel a orino. A fine pasto assistiamo, poi, provola dolce, caciocavallo e pec e ole lucane ai porcedduzzi pugliesi un’esplosione di sapori: dalle pett per ioli , struffoli, roccocò e mostacc alla giurgiulena calabra; pastiera enopea. quanto riguarda la pasticceria part
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Isole
che precedono la Vigilia, le pesche Anche nelle isole, durante i giorni o e sard le lia impera la pasta con rie vengono prese d’assalto: in Sici a si possono gustare burrida (piatto con le cozze, mentre in Sardegna e o), chjusoni (gnocchi della Gallura) base di palombo bollito e marinat te uen seg brace. Il pranzo del giorno altre specialità di pesce cotte alla ce ragusane (gustose focacce del debutta in terra sicula con le scac e , formaggio e pomodoro) e prosegu ragusano farcite con melanzane cardi ricotta e l’agglassato, arrosto con gli anellini al forno a base di le , cucinato con Marsala. Sulle tavo ne molto diffuso nel palermitano o orin pec di li rgiones de casu, ravio sarde non si può rinunciare ai culu mancabile purceddu. fresco con sugo di pomodoro, e all’im abbondante e va dalle cassate e dai Anche qui la tradizione dolciaria è assinas sarde. tradizionali cannoli siciliani alle pab ea tronomico, non resta che augurar Concluso il nostro excursus gas gusto e allegria! tutti delle “buone” feste, piene di
La Galleria della Bomboniera
PAVIA
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Insieme . . . o m ia gg te es F e brindiamo! a Natale! di Deborah Benini
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Quinto mercatino di Natale a Varzi L’evento propone bancarelle di oggettistica e antiquariato provenienti da diverse regioni d’Italia, contornate da esposizione di prodotti enogastronomici tipici e non ma, tutti, con il tema comune: "l’idea regalo e il Natale". Di notevole attrattiva e suggestione, la realizzazione del presepe vivente, mentre nel primo pomeriggio sfilerà in corteo anche il gruppo dei Cavalieri medioevali.
Concerto di fine anno dell’Orchestra Suzuki Pavia
20 DIC
Ore 21:00, Aula Magna del Collegio Ghislieri - piazza Ghislieri, 6. L'Orchestra Suzuki Pavia dedica un pomeriggio ai bambini e alla musica, dando la possibilità alle famiglie di conoscere il metodo Suzuki, ideato quasi 100 anni fa dall’omonimo violinista ed ora diffuso in tutto il mondo. L'incontro prevede la partecipazione attiva dei bambini che avranno anche la possibilità di cimentarsi con alcuni strumenti e provare con gli allievi dei corsi alcuni brani musicali.
Gran gala di Natale Ore 21.00, Teatro Sociale Vicolo Faravelli, Stradella. Le soprano Teresa Cardace e Simona Valeo, il tenore Sabino Martemucci e la pianista Donatella Tacchinardi incanteranno la serata con un programma vario, spaziante dalla lirica allo spiritual, dal gospel al musical.
21 DIC
Concerto di Natale de: I Solisti di Pavia “Concerto per Valentina, un violoncello a fumetti” Ore 21.00, Teatro Fraschini di Pavia La melodia del violoncello, accompagnata dalle immagini dell’eroina del fumetto italiano per eccellenza, Valentina. Uno spettacolo originale con ingresso gratuito.
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La corsa di Babbo Natale for Caritas
In Occasione dell'arrivo del Natale, il Comune di Pavia e la Lega Atletica dell'UISP di Pavia hanno organizzato una corsa o camminata non competitiva di 3,5 Km nel cuore della città. Consigliabile indossare un vestito da Babbo Natale o almeno essere muniti di cappello rosso. È prevista una tassa d'iscrizione, che consiste nel portare un panettone o un dolce, che verrà donato alla Caritas provinciale per il pranzo di Natale dei poveri di Voghera, Vigevano e Pavia. A fine corsa verrà offerto the caldo e rinfresco per tutti.
Presepe vivente nel Borgo Antico, Zavattarello
24-26 DIC
24 dicembre dalle 21.30 alle 23.30 a seguire, S. Messa nella Chiesa di S.Paolo con tutti i figuranti in costume. 26 dicembre dalle 16.30 alle 18.30. Il presepe vivente di Zavattarello riproduce a grandezza naturale non solo la Natività, ma ogni scena che viene allestita, è una viva riproduzione della vita come era un tempo, delle attività che una volta era solito vedere ogni giorno. I paesani riproducono la vita quotidiana di tanti anni fa come se si trattasse di attività contemporanee, mai scomparse e mai modificate. I visitatori si sentiranno parte di questo mondo antico e potranno mangiare il pane appena sfornato, bere il vino appena pigiato, toccare la lana appena battuta.
26 DIC
XXVII Concerto per la Pace Ore 21.15, Teatro Martinetti Via Santissima Trinità, 6 Garlasco. L’Associazione Amici della musica Alberto Huskovic eseguirà il “XXVII concerto per la pace”; direttore musicale Luigi Bascapè.
Gran Galà natalizio
Ore 21.00, Auditorium Casa del Giovane in via Umberto I, Lungavilla. Carrellata di canti natalizi con la partecipazione dei piccoli vincitori del concorso “Il Mulino In…cantato”.
Ornella Vanoni in Concerto Mercoledì Ore 21.30 e giovedì ore 18.00, Teatro Fraschini di Pavia. La Signora della Musica Italiana porta in tour per le città italiane il suo ultimo concerto “Un filo di trucco, un filo di tacco…”. Un evento che segna la fine di una grandiosa carriera e che racchiude tutta l’essenza dell’artista: la sua vita, la sua passione e il tempo trascorso sul palco scenico.
6 GEN
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DIC-GEN
Premiazione concorso “Il mio presepe”
Bereguardo In paese c’è la sfida tra chi costruisce il presepe più bello. Il Comune, la Pro loco e la parrocchia di Sant'Antonio Abate, in occasione delle festività di Natale, hanno organizzato il concorso dal titolo «Il mio presepe», con le ricostruzioni della Natività che saranno esposte al teatro dell'oratorio dove sarà possibile ammirare e votare il presepe migliore. La premiazione avverrà al termine della funzione religiosa.
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RIso, il cibo dei popoli Verso EXPO Milano 2015 con il “cluster” del riso. di Sabrina Capelli
Fin dai tempi antichi, il riso è considerato il “pane del mondo”: il cereale più importante nella storia dell’uomo è ancora oggi l’alimento-base per 3,5 miliardi di persone in tutto il pianeta. In molti Paesi di origine asiatica, il riso condiziona la cultura, la vita quotidiana, le feste, le tradizioni e addirittura il linguaggio. Non è possibile pensare a un pasto in cui non sia presente. In Giappone, per esempio, i termini che indicano il riso cotto sono sinonimi della parola “pasto” (il sostantivo “gohan” è usato per indicare entrambi i significati). Anche nel nostro Paese, la coltivazione del riso ha un ruolo strategico e fondamentale per l’intera economia: le varietà italiane sono le migliori al mondo e consolidano quella tradizione del risotto che è un punto di orgoglio della cucina tricolore. Si ha solo l’imbarazzo della scelta, sia per quanto riguarda il tipo, lungo, corto, o colorato sia per quanto riguarda la sua destinazione finale, arancini, minestre e timballi. Con una sola scatola di riso si possono fare dei veri e propri miracoli culinari, tipici della tavola italiana.
Expo Milano 2015, fra le eccellenze enogastronomiche degne di essere messe sul piatto, ha scelto di dedicare al riso un ruolo di primo piano. Un apposito padiglione tematico (“cluster”) racconterà la storia del cereale in tutte le sue declinazioni: dalla domesticazione del riso, alla selezione delle terre adattate alle coltivazioni locali, alle nuove tecnologie per migliorare la qualità e la sicurezza in campo alimentare. Si tratta di un percorso tematico, una sorta di viaggio nel tempo che tocca più di 10mila anni, che riunisce insieme la maggior parte dei continenti e permette di mettere in relazione la storia dell’umanità con l’agricoltura e la biologia. Non mancherà la parte visiva in quanto l’intero spazio sarà allestito da una mostra fotografica di Gianni Berengo Gardin. All’interno del padiglione saranno presenti alcuni Paesi fra i maggiori produttori di riso nel mondo: Bangladesh, Cambogia, Laos, Myanmar e Sierra Leone. Tutte queste nazioni saranno messe insieme e faranno parte di un unico grande progetto architetNOVEMBRE • DICEMBRE 2014
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tonico che avrà il compito di raccontare e insieme mettere a confronto diverse tradizioni, modalità di studiare lo stesso tema, soluzioni alle problematiche più comuni. Da un punto di vista più strutturale, il “Cluster Riso” si presenterà agli occhi dei visitatori come una sorta di risaia in miniatura in cui si potranno osservare le texture dei campi, i colori, i profumi e persino le ombre che accompagnano la crescita del cereale. Negli spazi comuni verranno predisposti una serie di stand per la distribuzione del riso mentre, tra le vasche che riproducono in modo fedele le risaie, il pubblico potrà essere direttamente coinvolto in giochi interattivi e multidisciplinari. Paesaggio naturale e paesaggio informativo si fonderanno insieme grazie al posizionamento di grandi schermi a filo d’acqua delle vasche. In questo modo, tra i campi e i
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contenitori liquidi, il visitatore potrà essere accompagnato e messo di fronte ad alcuni interrogativi legati a messaggi più o meno nascosti che affioreranno di tanto in tanto. Storie e testimonianze, miti e leggende, nozioni sulla storia del riso e sulla sua coltivazione coinvolgeranno i visitatori in un dinamico gioco informativo. Nella storia, il riso ha sempre accompagnato l’uomo e le sue diverse fasi evolutive, adattandosi a ogni ambiente e a ogni necessità dei diversi popoli che ne hanno fatto uso. Più volte la Fao l’ha definito “staple food” proprio per sottolinearne la sua importanza alimentare nella civiltà umana. Per l’Italia, affermatasi ormai da anni come il maggiore produttore europeo, questo cereale rappresenta senza dubbio una coltura strategica e anti-crisi. In bocca al lupo pertanto al “Cluster Riso” di Expo Milano 2015!
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La finestra sulla mente
PARLIAMO DI EMOZIONI: LA gelosia di Gaia Vicenzi Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
“Curare la gelosia significa osservarla per quello che è: una insoddisfazione di noi stessi” Joan Didion
La gelosia è il sentimento che scatta quando temiamo che ciò che sentiamo appartenerci possa non essere più nostro. Si sono distinte tre forme di gelosia. La prima è detta gelosia materiale: subentra quando non vogliamo che un oggetto che ci appartiene possa essere ceduto ad altri. La seconda è la gelosia romantica: si attiva al pensiero che la persona amata preferisca qualcun altro a noi, privandoci dell’affetto esclusivo di cui sentivamo beneficiare. La terza è la gelosia da confronto sociale, quando vorremmo ottenere qualcosa che non possediamo e temiamo che un altro lo possa avere (es. un posto di lavoro, un successo, l’amicizia di qualcuno…). Riferendoci alla gelosia romantica, intrinseco ad essa c’è il timore di essere lasciati o comunque di non ottenere le attenzioni che vorremmo avere. Annessa a questo stato vi è dunque la sensazione di minaccia, e quindi di ansia, che deriva dalla paura che la relazione sulla quale abbiamo investito 44 |
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possa concludersi. La paura si fonde alla rabbia, sia nei confronti dell’amato sia nei confronti di chi crediamo che questi possa anteporre a noi. La gelosia romantica può essere provata all’interno di una coppia di amanti ma anche tra fratelli, quando ad essere conteso è un genitore, oppure – soprattutto in adolescenza- per l’amico identificato come l’amico del cuore. E’ vero che ci sono persone più inclini di altre a provare questo sentimento il quale, però, può avere sfumature diverse a seconda della personalità a cui appartiene. La persona depressa tenderà a sviluppare una gelosia depressiva: la sua caratteristica è la sensazione di inferiorità ed inadeguatezza nei confronti del partner. La conseguenza è l’idea che questi possa sostituire l’amato con qualcuno “più adeguato” a lui. La persona ansiosa tenderà a sviluppare una gelosia ansiosa: la sua caratteristica è
La finestra sulla mente la paura di essere abbandonati, con un conseguente sviluppo di una sensazione di dipendenza patologica. La persona ossessiva tenderà a sviluppare una gelosia ossessiva: la sua caratteristica è il desiderio di avere tutto sotto controllo, con una conseguente sospettosità e sfiducia nei confronti del partner. La persona paranoica tenderà a sviluppare una gelosia paranoica: la sua caratteristica è un’iper-sospettosità, molto più estesa rispetto a quella che prova l’ossessivo. L’idea in questa persona è che il mondo sia popolato da persone di cui non ci si può fidare e quindi il tradimento è un elemento che fa parte della realtà. Lo scopo è impedire che accada e, nel caso si abbia il sospetto che sia già accaduto, scoprirlo a tutti i costi.
3) Ignorare tutto ciò che concerne la persona amata e il rivale o che è psicologicamente associato ai luoghi, alle occasioni, ai motivi della gelosia. La propria vita va vissuta come tale e non come un’appendice della vita di un altro. Pensare che il mondo non finisce se rimaniamo soli aiuta a stare bene con tutti.
D’Urso e Trentin (1992) hanno proposte tre strategie per gestire questo sentimento. 1) Rafforzare la fiducia in se stessi: questo consente di ridurre ansia e aggressività connesse alla gelosia stessa. Per darsi valore, è bene considerare le cose in cui siamo “bravi”, quelle che facciamo con piacere, quelle per cui gli altri ci chiedono un aiuto. Ognuno di noi ha delle abilità personali e deve saperle valorizzare. 2) Affinare le proprie capacità: in questo modo si migliora l'immagine di sé e si riducono depressione e rabbia connesse all'idea della possibile perdita della persona amata. Se ci sono aree in cui pensiamo di poter migliorare, è bene investire anche su queste. Darsi degli obiettivi da raggiungere e, poi, da superare, rafforza la nostra autostima.
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parole dimenticate e curiosita’ linguistiche la più intima ricchezza della lingua italiana
PAROLE desuete ÁÁ Ananasso [a-na-nas-so] sost., s. forma italianizzata del frutto appartenente al genere di piante della famiglia Bromeliaceae, l’Ananas. ÁÁ Culaccino [cu-lac-cì-no] Sost. M. (pl: culaccini). Usato per indicare le estremità del salame, della salsiccia o del pane. Altrimenti indica il fondo di bicchiere o la traccia lasciata da un recipiente bagnato nel punto in cui è stato appoggiato. ÁÁ Facondia [fa-còn-dia] s.f. Facilità di parola, scioltezza ed eleganza d’espressione. ÁÁ Invacchire [in-vac-chì-re] v. Andare in vacca, cioè “a male”. Riferito ai bachi
da seta, significa che si gonfiano e ingialliscono per poi morire. Riferito a persona vuol dire inaridirsi, perdere la vivacità e la produttività dell’ingegno. ÁÁ Misoneista [mi-so-ne-ì-sta] agg. e s. di persona assolutamente contraria ad ogni innovazione, cambiamento o novità. ÁÁ Serendipità s. f. [dall’ingl.] è un neologismo che indica la fortuna di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra. Essendo noto l'autore del neologismo (Horace Walpole che coniò serendipity nel 1754), il termine rientra nella categoria parole d'autore.
curiosità linguistiche ÁÁ Dulcis in fundo Locuzione latina che tradotta letteralmente significa “dolce in fondo”, è utilizzata nel linguaggio comune in due sensi, e in ragione del caso, assume il significato di evento che si conclude felicemente o meno.
ÁÁ È un altro paio di maniche Espressione idiomatica della lingua italiana. Sin dall'Ottocento, l'espressione ricorre nell'italiano colloquiale e letterario col significato di "tutta un'altra cosa, non paragonabile con la precedente", spesso con l'intenzione di indicare che uno dei due termini di paragone sia "di gran lunga migliore" o al contrario "di gran lunga peggiore". Il detto è ancora molto usato, benché alla lettera risulti praticamente incomprensibile a chi non conosce l'usanza dell'abbigliamento medievale e rinascimentale, soprattutto femminile, che prevedeva maniche intercambiabili. Numerosi ritratti tra Quattro e Cinquecento mostrano infatti dame con la veste alla quale sono applicate maniche ornate con ricami, nastri, spacchi e sbuffi, che costituivano spesso l'elemento più ricco e ricercato della veste. Non era raro infatti che le maniche fossero un prezioso dono offerto dal fidanzato alla futura sposa.
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I PUNTI DI DISTRIBUZIONE PAVIA BAR LANTERNA VIA SAN GIOVANNINO 23/25 BierHaus VIA SAN GIOVANNINO 9 BAR VIER VIA SAN PAOLO 19/21 PASTICCERIA BORDONI VIA SAN PAOLO 5 BAR LA DOLCE SOSTA VIA PARCO VECCHIO 19 CARREFOUR LA TORRETTA VIA TORRETTA 1 PALESTRA L’ARTE DEL MOVIME VIA CASSANI 7 BAR INTERNO CARREFOUR VIA VIGENTINA BAR FORTE VIA VIGENTINA 20 BUFFETTI VIA VIGENTINA 14/f PUB OLD WILD WEST VIA VIGENTINA 1 BENZINAIO ENI VIA TASSO 4 HAYASHI Via Bandello, 4 BAR GIALLO VIA GILARDELLI BAR LO SPUNTINO VIA OLEVANO 2 BAR TRATTORIA IOLANDA VIA RISMONDO 56 BAR BIJLIA COFFEE AND FOOD VIA BRAMBILLA 70 C PIZZA LEGGERA VIA BRAMBILLA 70 BAR MAXI VIA DAMIANO CHIESA INPS V.LE CESARE BATTISTI 25 BAR MINERVA P.LE MINERVA BAR GRAN CAFFE’ V.LE CESARE BATTISTI 1 MINERVA PANETTERIA PANE E RISO VIA MANZONI BAR LIBERTY V.LE LIBERTA’ 51 BENZINAIO Repsol VIA BRAMANTE BAR MORETTI VIA DEI MILLE 214 BAR TABACCHI DABBENE VIA DEI MILLE 36 BAR LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR IL PONTE P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. GELATERIA PANNA E CIOCCOLATO P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR ARTE E CAFFE’ S. PIETRO IN VERZOLO 19 BAR HARRY’S V.LE CREMONA 142 BAR CAMPARI V.LE CAMPARI 44
BAR PAUSA CAFFE’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO FARMACIA DEL BO’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO BAR PANE E SALAME C.SO CARLO ALBERTO 72 LA TIGELLERIA C.SO CARLO ALBERTO 28 CAFFE’ ANNABELLA STRADA NUOVA 2 BAR GUSMAROLI STRADA NUOVA 128 NEW STREET BAR STRADA NUOVA 29 CAFFE’ DEL TEATRO STRADA NUOVA 75 TAVERNA ABBIGLIAMENTO STRADA NUOVA VIGONI PASTICCERIA STRADA NUOVA BAR CRISTAL VIA XX SETTEMBRE 50 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 52 CINEMA POLITEAMA C.SO CAVOUR Caffè Milani C.SO CAVOUR 30/G BAR CAFFE’ KOBAN P.ZZA DUOMO 9 CAFFè DUBLINO C.SO CAIROLI 24/A BAR BORDONI VIA BORDONI 26 CAFFE’ TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3 BAR L’ALTRO VERSO C.SO MAZZINI 20 BAR AUGUSTUS P.ZZA DEL MUNICIPIO BAR GERRY P.ZZA DEL MUNICIPIO 1 ASL C.SO GARIBALDI BAR SAN SIRO C.SO GARIBALDI TABACCHI 72 C.SO GARIBALDI 72 BAR ITALIA C.SO GARIBALDI 31 BAR AMBARABAR C.SO GARIBALDI 70 GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40 ASL V.LE INDIPENDENZA 3 BAR SOPHIE V.LE INDIPENDENZA BAR CASTELLO P.ZZA EMANUELE FILIBERTO CAFFE’ PETRARCA VIA MATTEOTTI 28 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 42/A CLINICA MONDINO VIA MONDINO 2 FONDAZIONE MAUGERI VIA MAUGERI 4 MC Donald’s VIA BRAMBILLA CASAVIVA VIA GIUSEPPE PIERMARINI
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