Pavia in Tasca Luglio/Agosto 2014

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DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXII

Foto di Marcella Milani

Luglio - Agosto 2014

PONTICINO,

SI COLORA PAVIA a tu per tu con

Giacomo Galazzo la cultura leva di sviluppo per pavia

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EDITORIALE | LUGLIO - AGOSTO 2014

Ci troviamo per questa edizione estiva di Pavia in Tasca, una stagione tanto attesa che ci ha regalato sole, pioggia, e tanto relax. Nel numero di luglio-agosto ampio campo a Pavia, ai suoi nuovi colori con le luci del Ponticino di Marco Locola, inaugurato a conclusione della Festa del Ticino.

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Foto di Marcella Milani

Luglio - Agosto 2014

PONTICINO,

SI COLORA PAVIA A tu per tu con

giAcomo gALAzzo LA cuLturA LevA Di sviLuppo per pAviA

ALessAnDro cAttAneo

Pavia in Tasca lascia spazio al Sindaco di Pavia uscente, Alessandro Cattaneo, che si racconta in quelle che sono le sue aspettative per il futuro e all' Assessore alla Cultura Giacomo Galazzo che ci dice qual'è la Pavia che sogna e ci dà un'anticipazione in merito ai prossimi eventi pavesi.

guArDA AL futuro

Una stagione ricca di eventi anche a Vigevano che partecipa al "Wiki Loves Monuments" il concorso fotografico internazionale che vuole valorizzare il patrimonio culturale, e sempre a Vigevano si cerca di riscoprire i prodotti tipici dei territori sulle rive dei canali lombardi con il progetto 'Acqua bella e buona' presentato al Castello Sforzesco. In Oltrepò, invece, si tenta di rilanciare il settore turistico partendo da dieci piccoli Comuni, riuniti nel "Distretto Commerciale dei Borgi e Castelli", l'attrattiva paesaggistica può fare da traino alla ripresa economica. Un tour in Oltrepò anche per assaporare il fascino antico della vendemmia è l'obiettivo del progetto del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese che ha scelto di puntare sul turismo vendemmiale per far riscoprire un territorio unico, con più di 40 km di distese di vigneti. E ancora... un'indagine su quella che potrebbe essere la riforma della scuola, la nostra psicologa ci parla dell'invidia e infine un anticipazione sul clima che ci aspetterà quest'autunno con alcuni consigli su quali siano i cibi per mantenersi in forma con l'arrivo dei primi freddi. Questo e tanto altro su numero di Pavia in Tasca, arrivederci al prossimo.

La Redazione


Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno, lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.

ASM LAVORI s.r.l. Via Donegani, 21 – 27100 Pavia Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80


INDICE | LUGLIO - AGOSTO 2014

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A tu per tu con Giacomo Galazzo

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Alessandro Cattaneo guarda al futuro

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10 Ponticino, si colora Pavia 13 “La cattedrale restituita alla città” 17 Dal fumetto di Slam Dunk, ai mondiali di basket a Siviglia 20 Si abiliti chi può! 22 Anche Vigevano al concorso mondiale “Wiki Loves Monuments” 24 Sulle orme di Leonardo da Vinci

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28 Un Distretto Commerciale Diffuso per il territorio oltrepadano 34 “Vendemmia in Oltrepò TOUR” 36 Autunno in arrivo (stavolta quello vero) 38 “Sorelle d’Italia” 40 Gaza e gli scarponi chiodati

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44 Parliamo di emozioni: l'invidia 47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche

36 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: VINCENZO ANDRAOUUS, paolo brevi, sabrina capelli, Chiara pelizza, marta rubini, Gaia Vicenzi REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 27100 - Pavia info@paviaintasca.it PUBBLICITà: PER LE VOSTRE INSERZIONI LA CONCESSIONARIA ESCLUSIVA è FV SRL - VERBENA LUIGI verbenaluigi@gmail.com Tel. 347.2592659

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A tu per tu con Giacomo Galazzo "La Cultura leva di sviluppo per Pavia: a 29 anni accetto la sfida!"

Ventinove anni, Avvocato, passione per la Juventus, gli amici e soprattutto per la politica. Giacomo Galazzo, dopo un’esperienza da consigliere provinciale, è entrato nella nuova squadra di governo del sindaco Depaoli con un ruolo da protagonista. Per lui, nella giunta insediatasi dopo il ballottaggio di giugno, le deleghe alla Cultura, al Turismo, a Expo 2015 e alla Legalità. E fare cultura in una città come Pavia, che di cultura ne ha vista e generata tanta è una sfida importante... “Fare l'Assessore in una città capoluogo è sempre una notevole sfida, tanto più in un momen6 |

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to di restringimento delle risorse per le amministrazioni – sono le parole dell’Assessore Galazzo -. Se possibile la sfida è ancora maggiore se questo capoluogo è Pavia e se la delega riguarda la Cultura. Ugualmente penso che la nostra generazione debba sapersi prendere le responsabilità: a 29 anni ho accettato la sfida con la necessaria umiltà ma anche con grande determinazione”. Cosa rappresenta il valore della Cultura in un contesto sociale come quello di Pavia? “E' una ricchezza per il confronto democratico di una città – continua Galazzo -, ma soprattutto il Ministro Franceschini ripete spesso che il Ministero dei Beni Culturali è il più grande ministero economico del Paese e allora anche a me piace pensare alla Cultura come una leva di sviluppo per la nostra città: del resto ogni luogo ha delle specificità su cui investire. Pavia ha un patrimonio culturale su cui è doveroso scommettere”. Investire e scommettere nonostante una spending review che sta toccando ogni aspetto dell’amministrare quotidiano: qual è la ricetta? “Dobbiamo cercare di immaginare sinergie con il tessuto civico della città e, perché no, anche con privati – afferma Galazzo -. Sempre tenendo a mente, però, che in questi casi l'ente pubblico deve avere una funzio-


ne di guida, per coordinare quelle iniziative e per indirizzarle all'interesse pubblico. Un esempio dalla mia breve esperienza: con l'apertura alle associazioni Pavia ha avuto quattro festival estivi nel Fossato del Castello e i concerti della Notte bianca sono passati da 2 a 5”. Fare Cultura significa certo amministrare, ma soprattutto creare, immaginare, condividere iniziative e valori: qual è la Pavia che sogna Giacomo Galazzo? “Un punto di riferimento a livello nazionale del dibattito sui grandi temi del dibattito politico e culturale. Questo, nei tempi che viviamo, significa per me l'impegno ad immaginare una politica culturale che contribuisca a stimolare un ragionamento sulla sostenibilità del nostro modello di sviluppo, sulla valorizzazione della diversità, sul mondo intorno a noi. Ecco – prosegue Galazzo -, nel dibattito politico italiano si parla troppo poco del mondo: per questo tra settembre e ottobre organizzeremo tre mostre su argomenti di respiro internazionale al Broletto, nel cuore della città. Sono qui da poco e ci sto lavorando. Nei primissimi giorni ho voluto fare una vera e propria full immersion

nella città: la mia agenda ha contato più di 100 momenti tra incontri, impegni istituzionali e colloqui con i cittadini che mi hanno contattato. Impegnativo ma doveroso, soprattutto per chi a 29 anni ha per prima cosa molto da imparare. Adesso, con la chiusura della Festa del Ticino, intendo prendermi del tempo per ragionare sull'organizzazione del mio lavoro. Cercherò sempre, però, di mantenere un filo diretto con la cittadinanza: per me questa è un' assoluta priorità”. Qualche anticipazione per l'autunno e per l'inverno in città? “Al Castello, la mostra di Gaugin in ottobre, la Giornata europea del patrimonio artistico il 20 settembre, il Festival dell'Illustrazione sempre in ottobre ed un workshop internazionale di architettura che si concluderà con un'esposizione alle Scuderie a fine settembre. La partenza del nuovo sistema tariffario dei Musei civici, con la gratuità per gli under 26 e l'abbonamento annuale. La ripartenza delle Conversazioni, che stiamo studiando in questi giorni. Un importante appuntamento di musica italiana – conclude Giacomo Galazzo - con Claudio Baglioni al Palaravizza, il 24 ottobre”.

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Alessandro Cattaneo guarda al futuro "A Pavia, oggi, tanti slogan ma... Renzi? Promesse, promesse, promesse. Noi ci siamo e siamo in tanti"

Dopo 5 anni da Sindaco, lo slogan “Cambiamo Davvero” del competitor Massimo Depaoli ha prevalso sul suo “Il Cambiamento Continua” e, nonostante tra primo turno e ballottaggio di fatto i suoi voti fossero di più, Alessandro Cattaneo non è stato riconfermato alla guida di palazzo Mezzabarba. Se l’analisi del voto è già stata ampiamente sviluppata, resta in Alessandro Cattaneo la consapevolezza di aver dato e fatto il massimo per Pavia: “Nella vita come nella politica si vince e si perde, dipende da tanti fattori – commenta Cattaneo –. La cosa più importante, come amministratore e come cittadino di Pavia, è sapere di avere fatto il massimo: sono stati cinque anni intensi, in cui Pavia ha fatto un importante salto di qualità sotto tanti punti di vista. Spiace, oggi, vedere che altri slogan vengono disattesi: le tasse e le rette degli asili nido aumentano, la mobilità viene gestita senza un minimo confronto con la città e le categorie, di lavori su strade e marciapiedi quest’e8 |

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state non se ne sono visti mentre sono tante le ombre di conflitti di interessi… Diciamo – continua Cattaneo – che certe cose fino a qualche mese fa facevano un gran clamore, oggi sembrano normalità.... E, come se non bastasse, l’illusione renziana degli 80 euro sta svanendo insieme a tante, troppe promesse disattese”. Dopo un’esperienza negli Stati Uniti presso il Dipartimento di Stato Americano, “davvero straordinaria, a stretto contatto con le istituzioni statunitensi”, Alessandro Cattaneo si è ributtato a ca-


tore, non riesce a cambiare passo”. Da Ascoli a Cosenza, da Lecce all’Emilia Romagna e alla Liguria fino a Piemonte, Lombardia e Veneto, Cattaneo è dunque sempre più punto di riferimento per una generazione di amministratori locali che, partendo da Forza Italia, sognano un nuovo corso nel centro destra: “Il lavoro è tanto ma, parallelamente, gli spazi nel centro destra sono altrettanti – continua Alessandro Cattaneo -: i comuni denominatori sono meritocrazia, innovazione e buona politica. Abbiamo visto come rottamazioni fini a se stesse facciano più che altro tanto rumore e poco più: nel centro destra dobbiamo ripartire dalle buone prassi, dalle idee, dalle persone e da chi ha voglia di metterci la faccia in un momento molto difficile per l’Italia. Dobbiamo tornare, tutti insieme, a parlare di politica, di buona politica, a confrontarci sui programmi e sulla concretezza".

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pofitto nell’agone politico nostrano, a Pavia e in tutta Italia. “Il percorso iniziato due anni fa di riforma e innovazione del centro destra prosegue a vele spiegate – sono le parole di Cattaneo – e quel gruppo di amministratori, in gran parte giovani, che chiede meritocrazia e nuovi impulsi alla politica, sta crescendo sempre di più. Durante l’estate ho fatto tappa in diverse città italiane proprio per incontrare gli amministratori del centro destra e sono stati momenti di altissimo profilo. Partendo dagli enti locali e da tantissimi amministratori che mi contattano tutti i giorni, possiamo contare su una classe dirigente giovane, preparata, con tanta voglia di lasciare il segno in un quadro politico in cui Renzi, che sembrava un grande innova-

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PONTICINO,

SI COLORA PAVIA Marco Lodola illumina il Ponte delle Libertà: Pavia come le grandi capitali di Chiara Pelizza

Un nuovo vestito fluorescente é quello che ha indossato dal giorno della sua inaugurazione (la serata conclusiva della festa del Ticino lo scorso 7 settembre) il Ponte della Libertà ndr. Da Ponte dell'Impero, danneggiato durante i bombardamenti del '44, a Ponte della Libertà, oggi Ponticino di Marco Lodola. L'artista Lomellino-pavese firma il nuovo ingresso alla città: "L'arte può restituire dignità anche ai monumenti", questo il diktat di Lodola, che con le sue sculture luminose ha illuminato le piazze di tutto il mondo da Città del Messico a Milano. Un progetto nato sotto la Giunta Capitelli e portato a compimento con il sindaco Cattaneo e l'allora assessore Bobbio Pallavicini. L'idea nasce dalle varie contaminazioni che Lodola 'l elettricista', come lui stesso ama 10 |

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scherzosamente definirsi, ha avuto nel corso della sua carriera e che si sintetizzano nella fluorescenza del giallo e del blu delle arcate e del fucsia dei faretti e nella firma personale del maestro, due ali: "Ho pensato al ponte come un non-luogo da attraversare per raggiungere mete che si desiderano, per andarsene dove si vuole; ispirandomi poi al film Le ali della Libertà di Frank Darabont ecco la firma che ho apposto al ponte, due ali appunto". Oltre ai neon colorati c'è un'illuminazione con led a luce bianca fredda sul manto stradale, "questa è l'idea originaria che spero si mantenga tale", chiude Lodola. A scanso di equivoci è bene ricordare che i faretti sono a basso consumo e che il progetto è stato donato così come la scultura "Tedoforo" di Porta Garibaldi.


Fotografie di Marcella Milani

Il Maestro pavese ha donato il progetto artistico al Comune: "Amo Pavia è la città dove sono cresciuto e dove ho i miei amici e i mie affetti", quindi perché no? Se sei un artista dotato, famoso e ritieni che l'arte si debba amalgamare con quanto vi è attorno, design, arredo, monumenti...beh allora Ponticino è il non plus ultra delle realizzazioni artistiche per antonomasia e Pavia ora c'è l'ha. L'esempio è quello delle grandi capitali come Sydney, Tokyo e Lione, che abbelliscono le skyline delle loro città con ponti colorati futuristici. Lodola, cos'altro illuminerebbe: "Ho fregato tutti: la luce l'ho messa all'interno delle mie sculture e farei prima a dire cosa non illuminerei... Se parliamo di Pavia, beh, la Minerva e il Castello potrebbero completare un percorso di illuminazione della città che

la renderebbe non solo più sicura ma che le darebbe un nuovo volto senza grandi investimenti economici'. Ad accompagnare l'inaugurazione una mostra fotografica che ripercorre la storia del ponte con le foto dell archivio Chiolini, di Bianca Lodola, Marcella Milani e di Graziano Perotti. Memorabile l'inaugurazione della bella mostra allestita presso lo spazio di arte contemporanea del Broletto grazie alla partecipazione del mitico Max Pezzali, di Red Ronnie, Drupi, Gianni Fantoni, Enzo Iacchetti, Ron e molti altri amici storici di Marco Lodola come i Fluon che con Beatrice Antolini si sono cimentati in una piacevole e ben riuscita performance musicale. A completare l'happening artistico la rappresentazione di opera d'arte in real time messa in scena dal gruppo Fu-turista. 11 |

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INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE

Al nastro di partenza la stagione di spettacoli del Teatro Fraschini. In queste settimane di settembre è possibile abbonarsi, nel mese di ottobre saranno in vendita i singoli biglietti di un programma ricco e variegato, per il piacere degli spettatori. Arriveranno a Pavia molti beniamini del pubblico. Una carrellata di artisti, per citarne alcuni Michele Placido, Marco Paolini, Silvio Orlando, Pierfrancesco Favino, Beppe Fiorello, Rocco Papaleo. Un capodanno in musica con l’eleganza e la simpatia di una “fuoriclasse della musica leggera italiana”, Ornella Vanoni, che proporrà i suoi più grandi successi. Non mancano le serate all’insegna del divertimento con Enrico Bertolino e Ale e Franz, gli irresistibili Oblivion, diventati famosi per la versione cantata e recitata dei “Promessi Sposi” in pochi minuti. Anche gli amanti dell’opera possono contare su un cartellone di cinque opere, tra cui spiccano il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, che aprirà la stagione, Nabucco di Giuseppe Verdi a San Siro, e Madama Butterfly di Giacomo Puccini. La Stagione musicale è impreziosita da Salvatore Accardo che dirige l’Orchestra da Camera italiana. Brillano nel cartellone di danza Kledi Kadiu con una serata dedicata al tango e Eleonora Abbagnato, protagonista di Carmen. Il programma completo degli spettacoli, le date, il calendario di vendita di abbonamenti e biglietti si possono consultare sul sito www.teatrofraschini.org

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“La cattedrale restituita alla città” un libro che racconta la storia del duomo di Sabrina Capelli e A. M.

“Insì vegh, insì ruinà ma al dom l’è sempar al dom!” - commenta ad alta voce con orgoglio un cittadino pavese, mentre attraversa l’antica piazza su cui affaccia la cattedrale di Pavia. E’ davvero così, la secolare storia del duomo è immersa tra sacri misteri e accadimenti il più delle volte assai travagliati, vicissitudini che ancora oggi non si possono dire del tutto concluse. Per ribadire l’importanza storica del luogo di fede più caro ai pavesi, ma anche con la volontà di rilanciare il senso di appartenenza per l’arte locale, è stato pubblicato il libro “La cattedrale restituita alla città” (ed. Associazione Fabbricerie Italiane). Curato dal presidente della Fabbriceria, Gianpaolo Calvi, in collaborazione con la collega ingegnere Valeria Palenzona, il volume è stato presentato in occasione dell’appuntamento che ha radunato in città gli amministra-

tori delle cattedrali più importanti d’Italia, avvenuto nella sede della Diocesi di Pavia. Il libro narra, tra testi e immagini ben amalgamati, lo sviluppo della cattedrale a partire dalla sua nascita percorrendo il lungo e complesso iter di restauro, per concludersi con l’illustrazione dei molteplici lavori realizzati nei sotterranei, che porteranno in futuro alla creazione di un Museo del Duomo. Gli autori hanno saputo ben illustrare le loro ricerche, condotte attraverso la documentazione storica oggi disponibile, in cui approfondiscono l’analisi di progetti già terminati ma anche di quelli ancora da mettere in cantiere. Partendo dalla posa della prima pietra, avvenuta nel 1488, in un contesto in cui il duomo doveva sostituirsi alle due cattedrali gemelle (S. Stefano e S.ta Maria del Popolo), i due autori conducono per mano il lettore tra i secoli, in un cammino che ancora oggi non sembra essersi concluso definitivamente. L’imponente costruzione, infatti, ha conosciuto diverse fasi di crescita. “Quelle più salienti” - ha spiegato Calvi - “si possono riassumere in tre tappe: la costruzione delle colonne avvenuta tra il XVI e il XVIII sec., l’edificazione del tamburo nel XVIII sec. e la realizzazione della navata e della cupola nel XIX sec. L’ultima fase è stata quella che ha evidenziato i maggiori LUGLIO • AGOSTO 2014

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problemi di staticità: i numerosi cedimenti interni, infatti, sono stati faticosamente rimessi a posto fino al sua definitiva sistemazione eseguita con i recenti lavori di restauro.” Gli autori hanno interrotto la narrazione storica per ricordare anche uno dei fatti che ancora oggi sconvolge la memoria di numerose generazioni di pavesi: il tragico

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crollo della Torre Civica avvenuto il 17 marzo 1989. “Un ricordo ancora ben impresso nella mente delle persone” - ha precisato Calvi - “che, purtroppo, non si poteva prevedere in alcun modo, così come già avevano dimostrato le analisi che condussi allora in qualità di perito che dovette far luce dopo il cedimento strutturale. Il crollo, infatti, venne causato dal deterioramento della parte in muratura e principalmente a causa dell’usura dovuta ai fenomeni atmosferici e climatici. Il libro, quindi, spiega la storia del “restauro globale” della cattedrale di Pavia, approfondendo tematiche complesse come lo sono state le tecniche utilizzate per la puntellazione, i trattamenti alla cupola effettuati con fibre di carbonio, la sistemazione definitiva della lanterna dal peso complessivo di ben 800 tonnellate. Una storia costruttiva lenta e non facile che ha portato alla riapertura della cattedrale nel 2012 e alla sistemazione dei sotterranei con il recupero di spazi da dedicare al Museo, che per ora rimane un progetto in fase di studio. Oggi il duomo non è solo un luogo sacro, di arte e cultura ma grazie all’impegno della Diocesi e di tutta la città sta diventando uno dei punti di interesse più visitato da turisti e pellegrini che provengono da ogni parte del mondo e raggiungono Pavia camminando sulle vie di fede.

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Il libro è in vendita presso la libreria Il Delfino di piazza Cavagneria al costo di 18 euro (15 dei quali andranno alla Fabbriceria per completare altri lavori). Il volume costituisce il secondo anello della collana dedicata alle cattedrali (il primo aveva raccontato quella di Monreale), entrambi editi dall’Associazione Fabbricerie Italiane.




Dal fumetto di Slam Dunk, ai mondiali di basket a Siviglia Incontro con Luca Ngoi, inviato di My-basket.it per raccontare il campionato del mondo di pallacanestro di Paolo Brevi

L’ultima immagine che si porta dietro è il palazzetto dello sport di Siviglia colmo di gente. La manifestazione è l’evento clou dell’anno: “FIBA 2014 – Mondiali di basket”. Il Centro Deportivo San Pablo, tutti i giorni è preso d’assalto. Per Luca Ngoi, 22 anni, inviato di My-basket.it, la prima partita è stata Croazia-Filippine. I vice campioni d’Asia contro una delle grandi potenze del basket europeo. “Essere a Siviglia a seguire i mondiali di basket da inviato, è una sen-

sazione indescrivibile. Da quando sono arrivato fino all’ultimo giorno della mia permanenza, il mio diario è pieno di appunti”. Per capire quanto possa essere importante la pallacanestro nella vita di Luca, l’abbiamo incontrato al suo rientro da Siviglia ed ecco quanto ci ha raccontato. Che cosa ti ha spinto ad occuparti di palla canestro? “Non direi che c'è stato un solo modo in cui mi sono avvicinato al basket. Inconsciamente forse è sempre stato dentro di me. Ci sono stati diversi modi per avvicinarmi a questo sport: innanzitutto grazie al cartone animato e, che mi ha fatto capire la bellezza di questo sport. In precedenza, ci sono state forse anche le gesta di Carlton Myers, al quale mi sono sempre sentito vicino in quanto italiano "di seconda generazione", e poi ancora dopo lo scudetto della Fortitudo Bologna di Basile, Belinelli e Ruben Douglas, vinto al Forum contro Milano. Tutte queste cose, messe insieme, hanno di certo contribuito a far nascere in me la passione per questo sport. Poi come avviene spesso, LUGLIO • AGOSTO 2014

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il click c’è stato quando un giorno ho sentito una telecronaca di Flavio Tranquillo e Federico Buffa, i due migliori "narratori" di basket in Italia. Grazie a loro ho capito che non poteva esserci sport più bello al mondo”. Scrivere e raccontare il basket, poi giocare. Racconta anche a noi come nasce tutto questo? “Ho cominciato ad occuparmi di basket in prima persona grazie all'esperienza a Radio Ticino Pavia, dove dapprima sono stato come ospite per raccontare le partite della Pallacanestro Pavia e in seguito ho avviato insieme ad altri tre ragazzi il programma "Basketzone RTP", nel quale oltre a tra-

smettere le radio cronache della partita parlavamo di basket a trecento sessanta gradi. A volte abbiamo parlato anche di musica legata al basket. Basketzone è in seguito diventato un blog dove abbiamo cercato di dare spazio al basket non solo a livello locale, ma cercando sempre di allungare il tiro se possibile." L’esperienza continua tuttora da quello che leggiamo. In effetti ho collaborato, e in parte collaboro ancora con il sito Dailybasket, una delle redazioni web più ampie in Italia, per quanto riguarda l'Eurolega di cui l'anno scorso sono stato corrispondente per le partite di Pavia. Poi è arrivato My-Basket.it, un sito nato due anni fa con una redazione composta interamente da giovani. Torno quindi da Siviglia come inviato per i Mondiali 2014. Molto probabilmente ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare. Ma fermiamo un attimo il tempo. Qual è il momento che ti viene in mente come una grande soddisfazione? Sicuramente lo scorso anno quando ho avu-


to l'occasione di seguire da vicino per una settimana la Nazionale italiana impegnata nella preparazione agli Europei di Slovenia. Questa mia esperienza è diventato poi la mia tesi di laurea. Progetti futuri? Per ora devo rivedere e mettere a posto gli appuntamenti del viaggio a Siviglia, poi c’è ancora l’università e di recente sono entrato a far parte dell'ufficio stampa dell'Edimes Pavia, la prima realtà cestistica della nostra città, che milita nel campionato di Serie B. Insomma non posso dire di annoiarmi. Altri interessi, per chiudere? Di certo il calcio, e tifo Chievo Verona. Seguo quasi tutti gli sport ma soprattutto tennis. Oltre allo sport l’altra mia vera passione è la musica, dal rap al reggae, dall’hip pop e così via... Proprio per chiudere non dimentichiamo i libri, leggere per me è l’altra cosa della quale non riesco a fare a meno.

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Si abiliti chi può!

Riforma scuola 2014: un piano che prevede 150mila assunzioni tra il 2015 e il 2019 di Marta Rubini In queste settimane il mondo della scuola è in fermento: da tempo qualcosa deve cambiare per la classe docente e sono in molti a sperare che questo accada davvero con la nuova riforma. Basti pensare che a oggi nelle cosiddette “graduatorie a esaurimento («GaE») stazionano circa 154mila precari “storici”, ossia docenti abilitati, con più o meno anni di esperienza alle spalle, che, tuttavia, non hanno ancora ottenuto la cattedra. Gli interventi studiati dal Governo mirano, infatti, a smaltire tutte le graduatorie, per far ripartire da zero la scuola italiana e tornare, dopo anni di caos, a un regime più stabile, in cui si accede all’insegnamento solo per concorso. Il piano parla di 150mila assunti, di cui una parte servirà a coprire i 50mila posti attualmente scoperti e colmare il deficit di personale nella scuola primaria e dell’infanzia. Inoltre, gli abilitati avranno la possibilità di diventare docenti di ruolo attraverso il prossimo concorso nazionale, che potrebbe essere bandito già nella primavera del 2015. 20 |

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Beninteso, le Graduatorie d’istituto non scompariranno, ma verranno mantenute con una sola fascia e impiegate per l’assegnazione degli incarichi che i nuovi organici funzionali non riusciranno a coprire; e, soprattutto, saranno riservate ai soli abilitati, con l’eliminazione della prima e della terza fascia. Mai più, quindi, liste di attesa che durano decenni. Finora, infatti, le graduatorie di istituto sono state suddivise in tre fasce: nella prima fascia rientravano i docenti iscritti a pieno titolo o con riserva alle GaE; nella seconda venivano inseriti gli abilitati non iscritti alle GaE; infine, la terza fascia era riservata agli aspiranti in possesso del mero titolo di studio. A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: se l’eliminazione della prima fascia non dovrà preoccupare, perché si cercherà in tutti i modi di assumere gli abilitati “storici”, cosa ne sarà dei 200.000 precari di terza fascia, ritenuti non idonei all'insegnamento, ma che fino a oggi hanno svolto il proprio lavoro con impegno ed onestà?


Certo non si poteva sperare che il Governo avesse la bacchetta magica per quanto riguarda la riforma della scuola 2014, però rimane il fatto che gli aspiranti insegnanti non avranno la possibilità di fare un percorso di crescita professionale, così come è avvenuto per coloro che, partiti proprio dalla terza fascia, adesso sono inseriti nelle GaE. Ma, dal momento che il discrimen su cui si fonda il nuovo programma è l’abilitazione, il vero “nodo” della questione sarà come riuscire a ottenerla. Al momento i due canali abilitanti esistenti sono i PAS, percorsi abilitanti speciali, tramite corsi universitari, riservati a coloro, non proprio alle prime armi, che hanno già maturato una discreta esperienza in cattedra; il TFA (Tirocinio Formativo Attivo, istituito dall’ex ministro Profumo), che prevede il superamento di una triplice prova selettiva, al termine della quale inizia un anno di formazione che integra lezioni frontali e ore di tirocinio nelle scuole. Proprio quest’estate è stato avviato il II ciclo del TFA, che ha visto circa 160mila candidature a fronte dei 22.500 posti disponibili, ma dopo appena tre anni - e con le prove selettive ancora in corso- si pensa già di eliminarlo, tornando al passato, con il percorso di abilitazione incluso direttamente in quello universitario attraverso un biennio specialistico caratterizzato da corsi di didattica e pedagogia, con accesso a numero chiuso. Coloro, invece, che aspirano a diventare insegnanti, ma si trovano nel limbo tra una laurea già conseguita e l’impossibilità di fare “esperienze pratiche”, dovranno sostenere gli esami integrativi necessari, partecipando a una selezione a numero chiuso. Quello dell’accesso all’insegnamento è un terreno in cui lo slogan “semplificare”, tanto caro al Governo, pare davvero avere bisogno di essere tradotto in pratica.

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Anche Vigevano al concorso mondiale “Wiki Loves Monuments” Una vetrina internazionale che invita a documentare la propria identità culturale di Marta Rubini “Wiki loves Monuments” è il concorso fotografico digitale più grande al mondo, che invita ciascuno di noi ad essere protagonista nel documentare, valorizzare e tutelare il patrimonio culturale, dando visibilità internazionale a sculture, strutture architettoniche e luoghi di interesse artistico, con una maggiore attenzione rivolta a quei monumenti “minori”, spesso altrettanto importanti e affascinanti, ma purtroppo dimenticati o trascurati. “Wiki loves Monuments” nasce nel 2010 in Olanda e riscuote fin da subito un grandissimo successo, al punto che nel 2011 gli organizzatori decidono di estendere l’iniziativa a tutta l’Europea, invitando le diverse associazioni Wikimedia a promuoverla e coordinarla nel proprio paese. La terza edizione, nel 2012, a cui aderiscono ben 35 nazioni, vede per la prima volta anche la partecipazione dell’Italia, che concorre con 936 monumenti fotografabili, raccogliendo oltre ottomila foto. Le modalità con cui si svolge il contest sono davvero semplici: si scatta un’istantanea del proprio monumento preferito e la 22 |

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si carica sul sito commons.wikimedia.org, senza l’obbligo di esasperanti iscrizioni o procedure online. Suddiviso in due fasi, la prima a livello a nazionale e poi internazionale, il concorso si tiene normalmente dal 1° al 30 di settembre e la scelta del mese non vuole essere casuale: si collega, infatti, alle giornate europee del patrimonio -promosse dal Consiglio d'Europa con l’appoggio della Commissione europea-, che prevedono in diversi fine settimana di settembre e ottobre l’apertura ai cittadini di monumenti e siti storici, artistici e naturalistici. Quest'anno, grazie all'adesione del Comu-


ne di Vigevano, anche la città della provincia pavese avrà l’opportunità di far conoscere la sua ricchezza artistico-culturale, sbocciata tra il XIV ed il XV secolo, quando la città divenne feudo dapprima dei Della Torre, poi dei Visconti e infine, tra il 1450 ed 1535, degli Sforza. Proprio durante il periodo visconteo-sforzesco Vigevano raggiunse il suo periodo di massimo splendore, divenendo residenza ducale e centro commerciale di notevole importanza. In particolare, i luoghi prescelti per partecipare al concorso comprendono le vie del centro, con i suoi edifici storici: Palazzo Merula, contenente l’archivio storico della città, l’imponente Castello Sforzesco, il Teatro Cagnoni, specchio culturale della comunità vigevanese, la Pinacoteca civica, dieci sale che narrano la

storia di Vigevano dal X secolo al Novecento e naturalmente la famosa Piazza Ducale, che, costruita per volere di Ludovico il Moro, rimane uno dei migliori esempi di piazza rinascimentale. Tra i monumenti, è stato giudicato degno di essere immortalato il Monumento al Calzolaio d’Italia - simbolo del primato detenuto da Vigevano nell’industria calzaturiera-, raffigurante un artigiano con il caratteristico grembiule mentre mostra una scarpa a un giovane apprendista. Spostandosi dal centro, non poteva non essere preso in considerazione il “Colombarone” della Sforzesca, fatto costruire sempre da Ludovico il Moro e così denominato per la presenza dei quattro torri-palazzo agli angoli del complesso, detti appunto "colombaroni". La corte chiusa della Sforzesca costituisce un vero e proprio prototipo per la successiva architettura rurale lombarda, dove soggiornò anche Leonardo da Vinci, collaborando al miglioramento del territorio con i suoi progetti idraulici. Un appuntamento, dunque, da non perdere per tutti gli appassionati di fotografia, anche perché, vincitrici e non, tutte le fotografie inviate entreranno comunque a far parte del patrimonio di Wikimedia Commons; e sicuramente un’iniziativa utile per riscoprire i tesori del nostro Paese, mostrando al mondo la loro bellezza, il loro significato e, non ultima, la necessità, sempre più impellente, di preservarli.

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Sulle orme di Leonardo da Vinci A Vigevano per riscoprire i prodotti tipici dei territori sulle rive dei canali lombardi attraverso itinerari ad hoc

Vigevano – Lunedì 1 settembre è stato presentato il progetto “Acqua bella e buona”. L’iniziativa, inserita nel programma della World Canals Conference 2014, il forum mondiale sulle vie d’acqua, è stata realizzata dalla società Navigli Lombardi in collaborazione con Coldiretti, Comune di Vigevano e AST Vigevano. Proprio quest’anno, dopo 26 edizioni, la World Canals Conference è arrivata per la prima volta in Italia ed ha avuto sede a Milano. E’ una piattaforma internazionale che coinvolge enti di governo a diversi livelli, organizzazioni, esperti, appassionati e volontari che si trovano per presentare i loro progetti e le loro idee sui temi riguardanti il mondo delle vie d’acqua interne.
La finalità è la sensibilizzazione circa le problematiche legate alle vie navigabili e la loro valorizzazione. Al forum hanno partecipato 150 esperti giornalisti provenienti da tutto il mondo (Canada, USA, Francia, Regno Unito e Germania e poi ancora Cile, Corea del Sud, Belgio, Irlanda, Norvegia, Olanda, Serbia, Spagna, Svezia e Svizzera). Si sono poi ritrovati a Vigevano per studiare le vie d’acqua, e per approfondire la conoscenza dei prodotti tipici che nascono sulle rive dei canali lombardi. Ed è proprio da Vi24 |

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gevano che partono gli itinerari storico-artistici ed enogastronomici del progetto “Acqua bella e buona”. Gli esperti giornalisti hanno visitato il Naviglio Grande partendo da Milano, raggiunto Vigevano percorrendo i “Percorsi di Leonardo - Ovest” e sono giunti fino al Castello Sforzesco, primo modello di azienda agricola artigianale moderna dove Leonardo da Vinci progettò alla fine del Quattrocento sistemi di bonifica attivi ancora oggi. «Le potenzialità del turismo lungo le vie d’acqua e nei territori limitrofi sono davvero ampie, così come i risvolti per l’economia locale – spiega Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – Questo intende realizza-


re il progetto “Acqua bella e buona”, legato alle produzioni di eccellenza della nostra agricoltura». «L’acqua dei canali è stata fondamentale per lo sviluppo della nostra agricoltura, e contribuisce ancora oggi a fare del territorio pavese una realtà di eccellenza nel settore agricolo e agroalimentare – sottolinea ancora il presidente di Coldiretti Pavia – Un’eccellenza che però non sarà valorizzata al cento per cento finché non sarà introdotta l’etichettatura d’origine per tutti i prodotti agroalimentari. Perché soltanto in questo modo i prodotti veramente Made in Italy potranno fregiarsi del valore aggiunto che questa etichetta porta con sé». Il progetto “Acqua Bella e Buona” si muove sulle orme dei progetti di Leonardo, intendendo valorizzare i prodotti tipici dei territori sulle rive dei canali lombardi e il loro patrimonio attraverso diversi itinerari. In vista di Expo 2015 infatti è stato lanciato un importante progetto di valorizzazione dei Navigli “I Percorsi di Leonardo”, per riscoprire il fascino dell´arte, della storia e delle opere d´ingegno, presenti nel territorio nel quale Leonardo visse e lavorò. Si va alla scoperta di alcuni splendidi tratti del Naviglio Grande, della Martesana e del Bereguardo perchè proprio in questi luoghi il

genio rinascimentale, per oltre vent'anni, ci visse, ci viaggiò, ci studiò, e progettò macchine idrauliche e sistemi di chiuse per migliorarli. Si guarda quindi al prossimo anno con l’Esposizione Universale, che farà dell’eccellenza agroalimentare Made in Italy uno dei suoi punti di forza.

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DOPO LE 22


un distretto commerciale diffuso per il territorio oltrepadano 10 coMuni unitI nel distretto dei borgHi e dei castelli di Chiara Pelizza

Nasce dalla sinergia tra enti locali il Distretto diffuso dei Borghi e dei Castelli che unisce 10 comuni dell'Oltrepo' Pavese nella valorizzazione del territorio attraverso il rilancio di progetti commerciali. Compresi tra la Valle coppa, Schizzola e Ardivestra i comuni di Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Montalto Pavese, Oliva Gessi, Fortunago, Rocca de Giorgi, Rocca Susella, Montesegale, Mornico Losana e Calvignano, sono accomunati dalla medesima conformazione territoriale, che rende questa porzione di alta collina uniforme nelle sue caratteristiche demografiche, economiche e di sviluppo territoriale. In comune hanno anche l'enorme potenzialitĂ delle loro produzioni locali: per la maggior parte si tratta di prodotti vitivinicoli ma non sono da meno produzioni quali il miele, 28 |

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le mele e altri tipi di frutta, i salumi soprattutto e prodotti spontanei della terra come gli ottimi funghi porcini che nella stagionale autunnale popolano il sottobosco insieme al ricercatissimo tubero, il tartufo (nelle due varietĂ di bianco e nero). Una risorsa su cui puntare per un rilancio del settore turistico che in tandem con la risorsa culturale e l'attrattiva paesaggistica


può fare traino alla ripresa economica. Per far fronte allo spopolamento della zona pre montana e all'impoverimento delle attività commerciali degli ultimi anni, gli enti locali coinvolti nel Distretto dei Borghi e dei Castelli lanciano un progetto votato alla sussidiarietà con la finalità specifica di promuovere un progresso locale e si compattano per una linea di sviluppo territoriale uniforme e confacente le esigenze della popolazione residente. Puntando sulla sinergica compartecipazione di tutti gli attori coinvolti nella promozione dei settori caratterizzanti il territorio di pertinenza, si potrebbe arrivare a creare un 'nuovo turismo’ e una nuova forma di ‘residenzialità’, dove l’esercizio commerciale è l'elemento aggregante e promotore di nuove forme di consumo. In questo modo si attiverà un principio virtuoso di richiesta, offerta e di risposta sinergica e coordinata non lasciata all'iniziativa del singolo ma inserita in un più grande e ampio progetto di rilancio territoriale. è con questo preciso intento che nasce il Distretto Commerciale dei Borghi e Castelli, integrare le risorse locali in un’offerta organica al fine di far sistema superando le vecchie logiche individuali per vendere un prodotto comune a tutti: la fruizione ecosostenibile di un territorio di estremo pregio. Tra le prime azioni intraprese, è stata scelta un'operazione di marketing territoriale.

Il progetto consiste nel qualificare la struttura turistico-commerciale locale in una logica di lungo periodo che rivoluzioni la modalità di proporre il territorio, attraverso un coinvolgimento sensoriale del visitatore, dal web alla presenza sul territorio e viceversa, guidato da 5 percorsi resi unici dal racconto delle tipicità del luogo, delle culture locali, delle bellezze architettoniche, dell’artigianato locale, delle meraviglie naturali… Gli arnesi di lavoro sono i 5 sensi, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto, per la consapevolezza della gestione del paesaggio. La base è la percezione degli spazi, dove per percepire si intende la dimensione innaturale di un prodotto; sentirsi affascinati da un qualche elemento che tocca la mente, i nostri ricordi, i nostri 5 sensi, i nostri gusti, il nostro cuore, essere mossi da un aroma e da una suggestione. Il calore delle terre e con questo la bellezza dei luoghi, devono coinvolgere l'utente invitandolo a provare emozione. Mettere con il progetto il turista al centro dell'attenzione, far crescere la voglia di compiere un'esperienza di vita, di amore e di passione, questo è l’obiettivo. Far riviveLUGLIO • AGOSTO 2014

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re i 5 sensi in un territorio unico, nel Sesto senso d’Oltrepò’. Naturalmente Unico. Questo il claim ed il payoff che caratterizzano il progetto di comunicazione che si è concretizzato con la realizzazione di due strumenti informativi cartacei con traduzione in inglese, una cartolina pubblicitaria ed una brochure informativa, oltre ad un sito web. La cartolina, sarà distribuita in quantità importanti presso il punto informativo, allestito presso il comune capofila in località Torrazzetta a Borgo Priolo, in tutti gli esercizi della zona, nelle fiere nazionali ed internazionali, e nelle province limitrofe. La brochure, oltre ad essere distribuita sul territorio provinciale ed extra provinciale, e da maggio all’Expo, sarà allegata al mensile Bell'Italia di ottobre. Sul sito (on line da metà settembre) si potranno visionare i dettagli dell'offerta.

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Il Distretto dei Borghi e Castelli racchiude 10 splendidi Comuni delle colline dell'Oltrepò pavese, dove vivere uno straordinario viaggio emozionale, abbandonandosi dolcemente al piacere di tutti i 5 sensi. Paesaggio unico ed incantevole, incorniciato in un panorama da sogno, interamente da esplorare.Scopri ancora di più le meraviglie del territorio dei Comuni del Distretto attraverso il sito e vivi il Sesto senso dʼOltrepò!

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dallo studio della tipologia di consumo


“Vendemmia in Oltrepò TOUR” un progetto per incentivare il turismo vitivinicolo di Sabrina Capelli L’Oltrepò Pavese, come molti sapranno, è la parte della provincia di Pavia che si protrae al di sotto del Po. La sua forma è a grappolo d’uva attaccato al tralcio rappresentato dal fiume più grande d’Italia. Tutta la zona centrale è caratterizzata dalla collina che, tra tratti dolci e aspre pendenze, identifica l’Oltrepò vitivinicolo: una terra in cui da sempre l’uomo si è messo in contatto con la natura e i suoi prodotti, l’uva e il vino. Con i suoi 13.500 ettari dedicati alla viticoltura, l’Oltrepò Pavese costituisce una delle aree vitivinicole italiane più importanti per estensione e, senza dubbio, la prima in Lombardia. In questa distesa incontrastata di vigne trovano spazio diverse tipologie di vitigni, tuttavia quello più diffuso è il Pinot nero: la sua coltivazione, che si estende su circa 3.000 ettari, qualifica questo territorio come il più grande bacino nazionale dedicato a questa varietà. Gli altri vitigni più rappresentativi sono: Barbera, Croatina, Moscato e Riesling. Quest’anno, per la prima volta e su vasta scala, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha scelto di puntare sul turismo vendemmiale in Oltrepò per far conoscere la storia, le caratteristiche, le virtù di un territorio unico, con più di 40 km di distese di vigneti. L’iniziativa, in partenza in questi giorni, si chiama “Vendemmia in Oltrepò TOUR”: per 34 |

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chi è stufo della vita in villaggi, residence, resort e sta cercando di indirizzare le sue vacanze o momenti di svago in scenari più agresti tra natura, cultura, terme, sapori e benessere questa è l’occasione giusta. Oggi c’è un nuovo pacchetto turistico, ideato dal Consorzio e messo a punto dall’agenzia PromoFast, per dare ai turisti fuori dalla massa, a partire da 99 euro, la possibilità di assaporare il fascino antico della vendemmia per poi godere di altre esperienze indimenticabili come il relax termale, la ristorazione, i prodotti tipici e gli appuntamenti culturali che solo l’Oltrepò Pavese


può offrire. Il tutto a pochi km di distanza dalle grandi città del Nord Italia: Torino, Milano, Genova. Nonostante sia stata un’annata dall’andamento climatico assai bizzarro, le temperature pressochè costanti di questo periodo di fine stagione hanno dato un segnale positivo e certamente incoraggiato il lavoro di oltre 2.000 aziende agricole vitivinicole dell’Oltrepò Pavese. Si inizierà con la raccolta del Pinot nero base spumante e si proseguirà con le altre uve per una vendemmia 2014 che, dalla fine di agosto alla fine di ottobre, segnerà un altro bel traguardo per una zona che ha fatto della qualità il

suo marchio di riconoscimento: la forte sinergia tra le numerose cooperative, i piccoli produttori e i tanti giovani volonterosi capaci di grandi risultati porterà nei prossimi anni la culla della spumantistica italiana, in particolare il Metodo Classiso e il Metodo Charmat, a risedere in Oltrepò. L’Oltrepò Pavese, patrimonio di estrema importanza per la Lombardia del vino e della cultura, si prepara anche a EXPO Milano 2015. Per valorizzare sempre di più questo “mare di vite”, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha da poco presentato il suo primo piano estero strutturato che comprende, oltre alle missioni verso Stati Uniti, Cina, Russia e Svizzera, una parte importante di investimenti per Expo, mirati in particolare alla comunicazione, all’accoglienza, al buon gusto. Non ci resta che attendere i risultati di questa vendemmia ricordando sempre che “nella botte piccola c’è il vino buono!”

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Autunno in arrivo (stavolta quello vero) Il benessere si porta in tavola con frutta e ortaggi di stagione di M. R.

Bisogna ammettere che in questo 2014 abbiamo avuto un’estate molto diversa rispetto a quella che ci saremmo aspettati: pioggia, vento e freddo hanno accompagnato le nostre vacanze e soprattutto chi è rimasto in Italia, suo malgrado, ha avuto un assaggio di autunno anticipato. Tuttavia, anche se non siamo riusciti a beneficiare del caldo e del sole estivi, cerchiamo di vedere il rovescio della medaglia: non saremo del tutto impreparati all’arrivo del vero autunno. Con la nuova stagione il paesaggio si riempie di colori bellissimi, cadono le prime foglie e non solo: le giornate si accorciano, piogge e alterazioni di temperatura non si fanno di certo attendere, senza contare che si riprendono gli impegni lavorativi e scolastici con il solito ritmo frenetico. Forse quest’anno il nostro corpo sarà più temprato, ma potrebbe ugualmente risentire degli “effetti collaterali” normalmente legati all’autunno: si avverte più spossatezza, i capelli appaiono meno in salute, la nostra pelle tende ad essere più secca e ci ritroviamo spesso a fare 36 |

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i conti con gli sbalzi d’umore, dovuti alla difficoltà di gestire il passaggio da una stagione più energica ad una più grigia e cupa. Inoltre, l’autunno ormai alle porte si presenta puntualmente con uno sgradito regalo: l'influenza, che può manifestarsi con episodi febbrili, tosse, raffreddore. A volte basta un improvviso abbassamento della temperatura o uscire da un locale riscaldato per avvertire un immediato fastidio alla gola. Spesso proprio da qui, infatti, si propagano tutti i mali di stagione, poiché virus e batteri penetrano più facilmente nel nostro organismo; ragion per cui è necessario intervenire subito e nel modo giusto, anche grazie


all’aiuto dei tanti prodotti naturali che in questa stagione possiamo trovare. Il primo consiglio degli esperti è, per l’appunto, cambiare dieta, lasciando da parte le fresche insalatone dell’estate per sostituirle con piatti caldi, a base di verdura e frutta di stagione, come la noce, che, ricca di vitamine A, PP e soprattutto B, ma anche di minerali come calcio, magnesio, zinco, è un ottimo rimedio naturale per il sopracitato mal di gola. Altri alimenti che non possono mancare sulle nostre tavole sono i funghi, fondamentali, con il loro concentrato di vitamine B, per la salute del sistema nervoso. Per le donne, poi, potrebbe essere interessante sapere che buone quantità di selenio e rame rendono i funghi preziosi alleati di bellezza, grazie alla loro funzione antiossidante e anti-età. Tra le verdure, largo alle barbabietole, melanzane e radicchio, ma soprattutto alla zucca, regina indiscussa d'autunno, ricca di betacarotene, che aiuta ad aumentare le capacità del nostro sistema immunitario. Inoltre la zucca è un alimento molto versatile in cucina, poiché si può utilizzare in ogni sua parte,

dai semi alla buccia senza buttar via nulla. Infine, i frutti a cui non si deve rinunciare sono: l'uva, fonte di vitamine, sali minerali e dalle proprietà energizzanti, che servono a contrastare il senso di affaticamento e combattere l’insonnia; il mandarino, un concentrato di fibre e vitamina C, antiossidante essenziale che stimola le nostre difese interne, svolgendo un’azione antivirale. Peraltro, in considerazione della notevole quantità di fibre in esso presenti, questo frutto risulta particolarmente indicato nelle diete per il benessere dell’intestino. La natura ci offre, quindi, una grande varietà di prodotti per affrontare la stagione autunnale in salute. Da parte nostra, per non lasciarci sopraffare dai cambiamenti che ci attendono, cerchiamo di non pretendere troppo dal nostro organismo, riprendendo il ritmo in maniera graduale, così da non vanificare completamente i benefici del periodo di riposo, e dedicandoci magari a un’attività di svago, che liberi la mente dalle preoccupazioni e conferisca un po’ di leggerezza.

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“Sorelle d’Italia” un libro di claudio marchese e riccardo di salvo

“Sorelle d'Italia” (Croce edizioni, 96 pagine, 14 euro) è il titolo del libro scritto da Claudio Marchese e Riccardo Di Salvo, con prefazione di Angelo Scandura. Claudio Marchese precisa che questo libro, nato in occasione della celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, non vuole essere un'esaltazione retorica di questo evento, che anzi viene usato come pretesto letterario per dire tutt'altro. La tessitura della narrazione è quella del romanzo-saggio, che mescola prosa poetica e veri e propri versi poetici, con l'obiettivo di far sapere al lettore che l'Italia, più che politicamente, è unita dall'amore del bello, che si manifesta attraverso le tre “Sorelle d'Italia”: la Bellezza in senso assoluto, la Poesia e la Musica. Perché l'Italia in fondo, secondo Marchese e Di Salvo, è unita dalla mitologia della bellezza. Politicamente è stata unificata in una data storica ma idealmente è sempre stata e sempre sarà unita dalla bellezza. La scrittura raffinata e colta dei due autori ci ricorda i capolavori del nostro passato letterario, come le opere di Verga o il “Cuore” di De Amicis. Roberto Allegri definisce “... Sorelle d’Italia è un libro scritto bene. E’ davvero uno di quei dolcetti letterari che si gustano in pace, assaporandone la prosa, le immagini, la scelta 38 |

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delle parole. Una scrittura fluida, musicale. I differenti stili dei due autori del libro, non stridono tra loro, non c’è separazione. Ne risulta un quadro unico, fatto di pennellate diverse e da diversi colori, ma dal risultato sereno. Un quadro che si legge e si guarda. Questo libretto entra a pieno titolo in questo discorso. Frutto di un lavoro e di un’attenzione artistica, cesellato, accurato, efficace ...” Ci piace racchiudere la sintesi in queste strofe: Dedicato alle nostre madri Ada e Annina che al mondo ci diedero nel loro giorno più glorioso. Dedicato alla Grande Madre la Patria che disperderci non potrà nel “nulla eterno”. Dedicato alle tre Sorelle di bianco rosso verde vestite. Senza di loro la nostra Famiglia non sarebbe unita. Riccardo e Claudio


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GAZA E GLI SCARPONI CHIODATI FORSE CI VUOLE PIù memoria di Vincenzo Andraous

Ritorno sgangherato alle armi, ai proiettili che sbattono a terra, alle parole che fanno male, scavano crateri, delimitano le fosse. Forse ci vuole più memoria, non tralasciando chi è troppo giovane per ricordare, per sapere, per conoscere, per farci i conti con una ingiustizia che non risparmia gli innocenti, peggio, li relega tra gli ”eventi critici” accettabili. Occorre parlarne perchè non si tratta di un tempo bloccato, di tragedie che stanno dietro le spalle: sono immagini impolverate che non scompaiono, costringono a pensare per non rimanere nuovamente alla finestra a osservare la vita che se ne va, senza

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un’emozione che diventa compassione, o la consapevolezza di una partecipazione che non consente rese anticipate alla prepotenza di turno. Colpi e deflagrazioni misteriose, bombe intelligenti assai deficienti, unica certezza il sangue sparso all’intorno, condanna delle condanne, l’indifferenza sullo scranno più alto se ne sta seduta scomposta. Quando a terra, da ambo le parti, ci sono i corpi feriti e dilaniati di donne, vecchi e bambini, ciò sta a significare una violenza ottusa e conclusa, è difficile cogliere ciò che non sta al suo posto, quanto è anda-


to fuori tempo e spazio, perché è un male profondo, terribile, attanaglia le viscere, imprigionando il cuore con i legacci del male che producono altro male per tentare inutilmente di vincerne la resistenza. Senza bisogno di essere professionisti delle condotte guerrafondaie, appare evidente lo sfacelo intellettuale e politico che attraversa la giustizia dell’ingiustizia, uno sgretolamento vero e proprio delle coscienze, come se non ci fosse più rispetto per la vita, non più intesa come qualcosa di eccezionale, coinvolgente, entusiasmante, s’è deformata al punto da annegare nella propria asfissia istituzionale. A Gaza, in Israele, come in Siria, in Libia, le bombe, i cingolati dell’odio e la vendetta, hanno vessilli sgargianti a difesa, a protezione, manifesti e slogan di potenza altisonante, negli spari alle spalle degli innocenti, passi affrettati che squarciano i diritti e le libertà di ciascuno. In questa logica del sangue e della sua imperdonabile vergogna, non può esserci spazio per le semplici opinioni comuni, si corre il rischio di essere tacciati di scombussolata partigianeria, di influenze naziste, dentro attendibilità prive di responsabilità. Le storie di quei corpi disarticolati, infranti più del dolore che ne deriva, confermano

un adattamento mondiale al ricorso delle armi, alle fosse comuni, come quelle a cielo aperto, una prassi consolidata degli interessi statuali a discapito dei diritti, una sopravvivenza che induce a non sapere più conformarsi alla scuola del rispetto, che nasce dall’esempio più autorevole: “vi sono cattivi esploratori i quali ritengono che non vi sia più terra quando intorno non riescono a vedere che il mare“.

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La finestra sulla mente

PARLIAMO DI EMOZIONI: L’INVIDIA di Gaia Vicenzi Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

«Fu il sangue mio d'invidia sì riarso che se veduto avesse uomo farsi lieto, visto m'avresti di livore sparso. (Dante Alighieri, Purgatorio, XIV, vv.82-84)

L’invidia può essere un’emozione o un sentimento provati da una persona che ritiene di non avere qualità, vantaggi o proprietà che invece riconosce come appartenenti ad un altro e nei confronti del quale si sente dunque in posizione di inadeguatezza e inferiorità. In conseguenza di questa percezione di “mancanza” si sviluppano due desideri: il desiderio di possedere ardentemente un qualcosa che qualcun altro ha, e il desiderio di distruggere quanto l’altro ha o rappresenta. Sia che prevalga il primo, sia che prevalga il secondo desiderio, lo stato che si crea è uno stato di bisogno di difficile risoluzione che genera un senso di insoddisfazione, sofferenza, tormento. Secondo Freud l’invidia è una dimensione che prevale nell’universo femminile mentre non è propriamente caratterizzante gli uomini. Un’indagine del 2000 ad opera dell’Istituto di Marketing Sociale riporta come nove donne su dieci provino invidia (e come prevalentemente la provino nei confronti di 44 |

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altre donne), indipendentemente dall’età, dal ceto sociale e dal livello culturale. Che cosa si invidia? Secondo la ricerca, emerge che il 37% delle intervistate invidia “la fortuna di avere un uomo bello e soprattutto benestante”, il 32% “la bellezza delle altre”, “la serenità delle amiche” è invidiata dal 23% mentre il 20% invidia “la felicità delle amiche”, invidiate dal 18% anche per la loro “vita sociale più intensa”. In generale, si invidiano persone che sono percepite simili a noi e che, dunque, –proprio in virtù di questa somiglianza- amplificano l’idea che “avremmo potuto essere noi al loro posto”. Questo deriva da quello che viene definito il “pensiero controfattuale”, ovvero la capacità di immaginare “quel che sarebbe stato se…”, ovvero di considerare quello che sarebbe accaduto invece di quello che è effettivamente successo. E se quello che è successo poteva essere diverso solo per un soffio, le emozioni conseguenti sono molto negative. Ne è un esempio or-


La finestra sulla mente mai famoso quello dimostrato da Victoria Medvec, Scott Madey e Thomas Gilovich i quali anni nel 1995 hanno analizzato le reazioni di molti atleti sul podio: chi vince l’argento pensa principalmente alla sfortuna di non essere riuscito a raggiungere l’oro, al quale poteva giungere per un soffio (e prova invidia per chi, simile a lui, ci è invece riuscito), mentre l’atleta con il bronzo al collo si concentra sulla fortuna di essere riuscito a portare a casa una medaglia e sul fatto che sarebbe potuto rimanere a bocca asciutta (e quindi non si paragona a chi è arrivato secondo ma a chi è arrivato quarto). Gli effetti dell’invidia, assolutamente dannosi e talvolta anche patologici, si ravvisano sia sul piano dei pensieri sia sul piano dei comportamenti.

sformarla in ammirazione: osserviamo chi ci sta accanto e prendiamo spunto dalle sue caratteristiche positive. Imparando a capire che molte di quelle le abbiamo anche noi.

A livello cognitivo, il focalizzarsi su ciò che non si ha o non si è confrontandolo con ciò che un altro ha o un altro è, produce una serie di pensieri negativi che possono diventare ossessivi e oggetto di continua ruminazione. Da un lato ci si sente sfortunati e vittime di ingiustizia, dall’altro si vedono gli altri come fortunati e privilegiati. Ne conseguono tristezza, rabbia, vergogna, le quali non fanno che aumentare la percezione che gli altri stiano (e siano) meglio di noi. A livello comportamentale, si evitano i rapporti di collaborazione per paura di portare vantaggi agli altri e si esprimono commenti negativi sugli altri, spesso pettegolezzi, talvolta cattiverie non sostenute da fatti. Per riuscire a gestire l’invidia occorre tra-

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parole dimenticate e curiosita’ linguistiche la più intima ricchezza della lingua italiana

PAROLE desuete ÁÁ Agnomoni sost. m. pl. sec. XIX propr.

ÁÁ Nemàtico agg. sec. XX et. dal gr.

che conosce (gnomé conoscenza, intelligenza). Termine veterinario che si riferisce ai cavalli la cui età non è più possibile rilevare dai denti incisivi (Salvin.); si chiamano gnomóni (sinonimo di fagiuoli) gli incisivi dai quali si può valutare l’età del cavallo. ÁÁ Lifo s. m. propr. ‘ultimo a entrare, primo a uscire’. Criterio secondo il quale le merci giacenti in un magazzino vengono valutate ai prezzi d’acquisto correnti: formula valida quando vi sia un persistente aumento dei prezzi. ÁÁ Mattalotaggio sost. m. marinaio (in olandese mattenoet). Stipendio e viveri del marinaio.

nematikós, intrecciato, a sua volta da nématos, filo o filamento; relativo allo stato di una materia fra il liquido e il cristallino, avente bassa viscosità e struttura filamentosa. ÁÁ Scaramazzo agg. sec. XVII. Che non è ben tondo, ma presenta protuberanze: si dice soprattutto delle perle non perfettamente rotonde; / sost. f. scaramàzza: 1. la perla con irregolarità (termine usato da G. D’Annunzio); una collana di s.; 2. sin. di gibbosità. ÁÁ trafusola sost. f. 1. piccole matasse di seta unite per pulirle, tingerle o avviarle alla torcitura; 2. più genericamente, qualsiasi matassa di seta.

curiosità linguistiche ÁÁ Andare a Canossa Fare penitenza, umiliarsi. La frase si riferisce ad un episodio accaduto al castello della marchesa Matilde di Canossa, in provincia di Reggio Emilia, nel lontano 1077. Durante la "lotta per le investiture", papa Gregorio VII aveva scomunicato l'imperatore Enrico IV, che si recò presso il castello di Matilde. Per essere ricevuto dal papa, grazie all'intercessione dell'abate di Cluny e della stessa Matilde, dopo una processione di penitenza dovette umiliarsi per tre giorni e tre notti, col capo cosparso di cenere, mentre imperversava una bufera di neve.

ÁÁ Avere voce in capitolo Godere di un certo prestigio in una comunità, un'associazione, avere il diritto di parlare, proporre e contribuire ad una decisione. Il "capitolo" è l'assemblea dei religiosi che si radunano nella sala capitolare, detta anche "sala del capitolo" o, semplicemente "capitolo". Indica anche la comunità ed il luogo di riunione dei canonici nelle importanti cattedrali del passato.

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I PUNTI DI DISTRIBUZIONE PAVIA BAR LANTERNA VIA SAN GIOVANNINO 23/25 BierHaus VIA SAN GIOVANNINO 9 BAR VIER VIA SAN PAOLO 19/21 PASTICCERIA BORDONI VIA SAN PAOLO 5 BAR LA DOLCE SOSTA VIA PARCO VECCHIO 19 CARREFOUR LA TORRETTA VIA TORRETTA 1 PALESTRA L’ARTE DEL MOVIME VIA CASSANI 7 BAR INTERNO CARREFOUR VIA VIGENTINA BAR FORTE VIA VIGENTINA 20 BUFFETTI VIA VIGENTINA 14/f PUB OLD WILD WEST VIA VIGENTINA 1 BENZINAIO ENI VIA TASSO 4 HAYASHI Via Bandello, 4 BAR GIALLO VIA GILARDELLI BAR LO SPUNTINO VIA OLEVANO 2 BAR TRATTORIA IOLANDA VIA RISMONDO 56 BAR BIJLIA COFFEE AND FOOD VIA BRAMBILLA 70 C PIZZA LEGGERA VIA BRAMBILLA 70 BAR MAXI VIA DAMIANO CHIESA INPS V.LE CESARE BATTISTI 25 BAR MINERVA P.LE MINERVA BAR GRAN CAFFE’ V.LE CESARE BATTISTI 1 MINERVA PANETTERIA PANE E RISO VIA MANZONI BAR LIBERTY V.LE LIBERTA’ 51 BENZINAIO Repsol VIA BRAMANTE BAR MORETTI VIA DEI MILLE 214 BAR TABACCHI DABBENE VIA DEI MILLE 36 BAR LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR IL PONTE P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. GELATERIA PANNA E CIOCCOLATO P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR ARTE E CAFFE’ S. PIETRO IN VERZOLO 19 BAR HARRY’S V.LE CREMONA 142 BAR CAMPARI V.LE CAMPARI 44

BAR PAUSA CAFFE’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO FARMACIA DEL BO’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO BAR PANE E SALAME C.SO CARLO ALBERTO 72 LA TIGELLERIA C.SO CARLO ALBERTO 28 CAFFE’ ANNABELLA STRADA NUOVA 2 BAR GUSMAROLI STRADA NUOVA 128 NEW STREET BAR STRADA NUOVA 29 CAFFE’ DEL TEATRO STRADA NUOVA 75 TAVERNA ABBIGLIAMENTO STRADA NUOVA VIGONI PASTICCERIA STRADA NUOVA BAR CRISTAL VIA XX SETTEMBRE 50 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 52 CINEMA POLITEAMA C.SO CAVOUR Caffè Milani C.SO CAVOUR 30/G BAR CAFFE’ KOBAN P.ZZA DUOMO 9 CAFFè DUBLINO C.SO CAIROLI 24/A BAR BORDONI VIA BORDONI 26 CAFFE’ TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3 BAR L’ALTRO VERSO C.SO MAZZINI 20 BAR AUGUSTUS P.ZZA DEL MUNICIPIO BAR GERRY P.ZZA DEL MUNICIPIO 1 ASL C.SO GARIBALDI BAR SAN SIRO C.SO GARIBALDI TABACCHI 72 C.SO GARIBALDI 72 BAR ITALIA C.SO GARIBALDI 31 BAR AMBARABAR C.SO GARIBALDI 70 GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40 ASL V.LE INDIPENDENZA 3 BAR SOPHIE V.LE INDIPENDENZA BAR CASTELLO P.ZZA EMANUELE FILIBERTO CAFFE’ PETRARCA VIA MATTEOTTI 28 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 42/A CLINICA MONDINO VIA MONDINO 2 FONDAZIONE MAUGERI VIA MAUGERI 4 MC Donald’s VIA BRAMBILLA CASAVIVA VIA GIUSEPPE PIERMARINI

BELGIOIOSO LATTERIA SAN GIORGIO VIA GARIBALDI 42 BAR BABYLON VIA UGO DOZZIO 5/7 BENZINAIO ESSO V.LE DANTE 8 BAR CARREFOR MARKET V.LE DANTE 38 SILVY BAR P.ZZA VITT. VENETO 8 BAR LO STORICO LONDRA P.ZZA VITTORIO VENETO 14 ACI BELGIOIOSO VIA GARIBALDI 23

SAN GENESIO ED UNITI F.LLI CARRARA VIA PORTA PESCARINA 62 HOLLYWOOD CAFè Via enrico fermi 5

SAN MARTINO SICCOMARIO COMUNE VIA ROMA 1 BAR Q8 E BENZINAIO VIA TURATI 31 BAR LA PIAZZETTA CENTRO COMM. OTTAGONI MC DONALD’S C/O CENTRO COMM.LE BENNET DUCA’S PARRUCCHIERI C/O CENTRO COMM.LE BENNET GRILLANDIA VIA TURATI 30

CAVA MANARA PIZZERIA IL BUUS DEL RAT VIA GARIBALDI 2 BAR CAMPANA VIA GRAMSCI 38 PUB 64 VIA GRAMSCI

BRONI BAR COMMERCIO VIA EMILIA BAR L’INCONTRO VIA EMILIA 352 PISCINA COMUNALE VIA CONTARDO FERRINI CAFFE’ MARCONI VIA MARCONI 20/B

STRADELLA CAFFE’ GARIBALDI P.ZZA TRIESTE 13 BAR GRAPHI’ P.ZZA TRIESTE 21 BAR CASA DEL CAFFE’ P.ZZA TRIESTE BAR CONCORDIA P.ZZA TRIESTE 6 DRINK PUB VIA C. BATTISTI BAR ALTERNATIVE VIA C. BATTISTI 24 CAFFE’ AI GIARDINI VIA C. BATTISTI 1

BAR CAFFE’ TEATRO C.SO XXVI APRILE 5 MB P.zza V. Veneto 24

CASTEGGIO BAR CAESAR VIA ROMA REVE CAFFE’ VIA ROMA MB Via Emilia 46

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA

BENZINAIO SHELL VIA CASTEEGGIO 42

VOGHERA

ANTICA TRATTORIA LOMBARDIA C.SO XXVI MARZO 139 BAR BON BON C.SO XXVI MARZO 84 COMUNE C.SO ROSSELLI ASM C.SO ROSSELLI BLUE BAR VIA XX SETTEMBRE 7 CAFFE’ DE PRETIS VIA DE PRETIS 23 INVIDIA CAFFE’ P.ZZA F.LLI BANDIERA BAR LIGURE C.SO 27 MARZO BAR CRISTALLO VIA GABETTA VICINO DUOMO CAFFE’ INDIPENDENZA V.LE INDIPENDENZA 30 BAR MATTEOTTI VIA MATTEOTTI 61 BAR ESPRESSO ITALIANO TAB. VIA CARLO EMANUELE 28 GELATERIA IL CAPRICCIO VIA XX SETTEMBRE 52 LOCANDA DELLE FATE VIA RINO BALLADORE 23 BENZINAIO P.LE QUARLERI NATURALPAN VIA EMILIA 176

SANNAZZARO DE BURGONDI

COMUNE VIA CAVOUR 18 SOLE LUNA CAFFE’ VIA CAIROLI 25 CAFFE’ MAGNOLIA VIA MAZZINI 36

MORTARA MUNICIPIO P.ZZA MONS. DUGHERA CAFFE’ GARIBALDI C.SO GARIBALDI 2 CAFFE’ SANTI C.SO GARIBALDI 116 GASOMETRO BAR VIA MILANESE 632

GARLASCO EDICOLA PAZZI GIANFRANCO VIA BOZZOLA 13 COMUNE DI GARLASCO P.ZZA DELLA REPUBBLICA BAR COMMERCIO P.ZZA REPUBBLICA 2 BLUE BAR CAFFE’ C.SO CAVOUR 38 TORTUGA CAFE’ C.SO CAVOUR 132 LAZZARONI ABBIGLIAMENTO VIA L. DA VINCI BAR LO SCOGLIO VIA L. DA VINCI 47

VIGEVANO TABACCHERIA OSCAR P.ZZA DUCALE 33 FELTRINELLI LIBRERIA P.ZZA DUCALE 33 BAR TABACCHI VIA P. C. DECEMBRIO 21 BAR STAZIONE FS P.ZZA STAZIONE LA NUOVA CAFFETTERIA C.SO PAVIA 62 BAR OMBELICO C.SO PAVIA 23 BIRIMBAO VIA ROCCA VECCHIA 1 GOLD RIVER CAFE’ VIA ROCCA VECCHIA 1 KIB FUN BAR VIA ROCCA VECCHIA 1/9 BAR CUBE P.ZZA SANT AMBROGIO 2 BAR CAFFE’ PORTA MOKA VIA DECEMBRIO 1 RISTORANTE ROCOCO’ VIA XX SETTEMBRE PASTICCERIA COLOMBO P.ZZA DUCALE 40 PASTICCERIA VILLANI C.SO PAVIA 75b


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