Pavia in Tasca Dicembre 2012

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Dicembre 2012

A U G U R I

ASPETTANDO IL 2013



Nuove energie per una sfida antica Spesso, negli ultimi mesi, Pavia in Tasca ha cambiato volto. Ha indossato quello di Drupi, quello di Ron; quello di tanti altri amici che hanno voluto condividere con voi e con noi le proprie esperienze, il proprio amore per la nostra Terra. Quelle storie e quelle testimonianze, accolte nel corso del tempo sulla copertina e tra le pagine di Pavia in Tasca, ci hanno convinto di quanto ci sia ancora da dire e raccontare; quanto grande sia il patrimonio di un territorio unico, ricchissimo di tradizioni ma sempre attento al futuro; palestra di eccellenze creative che sanno farsi valere nel mondo. Pavia è una città energetica e vibrante, e con lei lo è tutta la sua provincia. Un microcosmo affascinante. Per mostrarvelo in tutte le sue sfaccettature Pavia in Tasca ha deciso, ancora una volta, di cambiare volto. Questa volta, però, senza prendere in prestito quello di chi ha contribuito a fare grande il nome della città e del suo territorio: cercando semmai una propria strada, offrendo la propria visione dei tempi, difficili ma straordinari, che anche la nostra provincia sta vivendo. Il numero che tenete tra le mani rappresenta, per noi, l’equivalente di una rincorsa: ci garantisce lo slancio per tuffarci in un 2013 ricco di novità. Nei contenuti, nella veste grafica, nella cadenza delle uscite di una rivista che sarà bimestrale. Si tratta di un salto verso il futuro, che ci emoziona e ci inorgoglisce. E che speriamo di poter continuar a condividere con voi.

La Redazione Giugno-Luglio 2012

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Città di Pavia: il consigliere regionale Ciocca si schiera contro la chiusura del reparto maternità Polo Tecnologico progetto acceleratore d’impresa Regione Lombardia al voto Pdl perde la Lega il Pd cerca il colpaccio Cafil, il nuovo network dei consorzi agrari Giovani imprenditori agricoli, la Regione ci crede La violenza sulle donne è un problema degli uomini La violenza femminile: il parere della psicologa Gaia Vicenzi Così opera un’organizzazione apartitica e apolitica Sunshine Square store for dynamic people La vetrina di Natale Oggi come ieri: il menù della tradizione Le ricette del Natale a Pavia Fondazione Barbara Fanny Facchera Onlus L’intramontabile tradizione del presepe Mobilità sostenibile e binomio disabilità-sport: carte vincenti a Pavia Su e giù dal ... palcoscenico Una città. Il suo teatro. Pavia – Teatro Fraschini Tutte le gradazioni della commedia. Voghera – Cinema Teatro Arlecchino Si brinda al futuro tra danze e ironia. Vigevano – Teatro Cagnoni Classico e contemporaneo: un teatro ... Sociale! Stradella – Teatro Sociale Chiusura in musica per un autunno doc. Garlasco – Teatro Martinetti Lomellina, un inverno di passione. Mede – Teatro Besostri La ‘ndrangheta al nord. Saggio di una ragazza vigevanese e di Nando dalla Chiesa I giganti della montagna. Il rock dei Doctor Cyclops Imparare ad essere felici 2013: sarà un Happy New Year?

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Beatrice Alfieri, Chiara Antico, Alessandro Filippo Maggi, Valeria Mangiaracina, Filippo Rossi, Francesco Sala, Gaia Vicenzi. REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 27100 Pavia info@paviaintasca.it PUBBLICITÀ: VERBENA LUIGI Tel. 328 3974690 SANDREFOTOAGENCY Cell. 345 0843809 - 393 4629753 project@sandrefotoagency.com • www.sandrefotoagency.com E-SOUL Tel. 0382 309937 info@e-soul.biz • www.e-soul.biz

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Città di Pavia: il consigliere regionale Ciocca si schiera contro la chiusura del reparto maternità Investiamo sulle nascite, potenziando il servizio

Primo Piano

Raccolta firme contro la chiusura del reparto maternità

giunto ben 6000 sottoscrizioni di cittadini che non vogliono la chiusura di questo reparto. Sul grande numero di firme, Angelo Ciocca commenta: “Siamo tutti legati affettivamente al reparto. I cittadini hanno dimostrato, con tale grande partecipazione, di stimare la professionalità del personale della clinica. Tutti, firmando, fanno appello alla proprietà affinché riveda la decisione di chiudere. Ho voluto essere al fianco delle mamme, delle mamme in attesa, delle famiglie perché è doveroso sostenerle in questa battaglia che è rivolta al futuro. Disinvestire sulle nascite vuol dire non investire sul futuro”. Venerdì 16 novembre si è anche svolto un importante incontro sul tema “Nascere a Pavia”.

ll consigliere regionale Angelo Ciocca, commissario della Commissione Sanità di Regione Lombardia, si è attivato per dire no alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia della Clinica Città di Pavia, chiusura decisa dalla proprietà della clinica. Durante la serata sono intervenuti il diretA partire dal mese di novembre è stata tore generale dell’ASL, il primario Baroorganizzata una raccolta firme che ha rag- ni della Città di Pavia, i rappresentanti di 6

• Pavia in Tasca •


ostetriche e infermieri, il direttore medico di presidio del San Matteo, il direttore sanitario del Policlinico di Monza, le parti sindacali. L’annunciata chiusura del reparto, fissata per la metà di dicembre, ha già comportato il licenziamento di due ostetriche. I sindacati, Cgil, CISL e UIL, hanno dato la disponibilità ad aprire un tavolo sindacale con la proprietà. Tra il pubblico erano presenti anche mamme in attesa che hanno iniziato il proprio percorso alla Città

Incontro pubblico NASCERE A PAVIA

fabbrica che fa bottoni. Mi auguro che la proprietà non

Raccolta firme davanti alla clinica Città di Pavia

di Pavia e che ora trovano difficoltà a causa della decisione della proprietà di chiudere il reparto che avevano scelto per far nascere il proprio figlio. Ha sottolineato Ciocca “Chiudere un reparto maternità non è come chiudere un reparto di una • Pavia in Tasca •

sia sorda alle richieste dei cittadini. Il diritto di scelta delle mamme va salvaguardato e il privato, se è un vero imprenditore e non solo un prenditore, deve agire considerando il contesto. È stata resa pubblica anche una lettera della proprietà in cui si motiva la chiu-

sura per l’esiguità del numero dei parti. I bambini non sono numeri, sono il nostro futuro. Ogni anno alla Città di Pavia nascono 400 bambini; assicurare la serenità a queste nascite deve essere importante non solo per i familiari ma anche per il territorio. Questo è importante, così come il valore della prossimità dei servizi: si parla tanto di chilometro zero, questo dovrebbe valere anche per le nascite e il mondo sanitario.”

Auguri

di un Felice Natale e un Buon 2013

Angelo Ciocca 7


Polo Tecnologico progetto acceleratore d’impresa Il tassello mancante era proprio uno spazio dedicato ad accogliere progetti di impresa o imprese nelle primissime fasi del ciclo di vita

guadagnare tempo” sono le parole di Alberto Onetti, chairman di Mind The Bridge, in contrapposizione a quanto avviene spesso in Italia dove troppe volte regna disinteresse e poca agibilità. E, proprio in collaborazione con Mind the Bridge, il Polo Tecnologico di Pavia ha presentato il progetto

Primo Piano

Accelerare l’impresa, ovvero dare la possibilità concreta che un’idea abbia la possibilità di svilupparsi. Potrebbe sembrare banale, in alcune realtà lo sarebbe, ma in Italia spesso il problema è proprio quello: “A San Francisco o a Londra, quando si parla delle proprie idee con qualcuno, si ha l’impressione di

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• Pavia in Tasca •


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pare come fondazione Mind the Bridge all’attivazione sul territorio italiano di una nuova potenziale fucina e palestra di nuovi talenti”. In cosa consiste l’acceleratore d’impresa? Verranno valutate e selezionate presso il Polo Tecnologico ogni trimestre idee di giovani ricercatori o imprenditori e quelle che verranno quindi accolte troveranno “ospitalità” e supporto per tre mesi all’interno del Polo Tecnologico di via Cuzio, dove verrà garantito uno spazio in cui lavorare e un supporto amministrativo. Tramite una borsa offerta da Durabo, quindi, i progetti migliori avranno la possibilità di partecipare alla scuola di imprenditorialità Mind the Bridge con sede a San Francisco (tutti i dettagli su www.polotecpv.

it). “Il Polo Tecnologico ha potuto finalmente nascere a Pavia, dopo circa 20 anni dai primi tentativi – le parole della professoressa Balconi −, grazie alla collaborazione tra gli enti pubblici che ci hanno creduto e un’impresa privata, Durabo, che dopo aver finanziato il progetto vi sta dedicando significative risorse umane, allargando il proprio raggio d’azione in modo adeguato alle sfide del presente”. “Da subito ho creduto fortemente nel progetto Polo Tecnologico e oggi è una grande realtà – ha detto il sindaco Alessandro Cattaneo – innovativa e in grado di rispondere a quella che oggi è l’esigenza più forte, ovvero il lavoro. Giovani, lavoro, innovazione, progettualità: il Polo Tecnologico è un esempio della Pavia che guarda al futuro con coraggio, preparazione e competenza”. 9

Primo Piano

di acceleratore d’impresa. Presso la sala Giunta di Palazzo Mezzabarba c’erano Tommaso Mazzocchi, amministratore di Durabo spa, Riccardo Ferrari, direttore del Polo Tecnologico, la professoressa Margherita Balconi, dell’Università di Pavia e il sindaco Alessandro Cattaneo, da sempre grande sostenitore del progetto Polo Tecnologico, ha introdotto con un video messaggio. Oggetto della conferenza stampa è stato proprio l’acceleratore d’impresa: “Pavia, con il suo Polo Tecnologico, ha dimostrato negli ultimi tempi di saper fare grandissimi passi avanti, riuscendo a co-localizzare, in uno spazio funzionale, diverse imprese che si occupano di innovazione e nuove tecnologie – ha commentato Alberto Onetti, Chairman della Fondazione Mind the Bridge − Il tassello mancante era proprio uno spazio dedicato ad accogliere progetti di impresa o imprese nelle primissime fasi del ciclo di vita. Mi riferisco alle cosiddette startup che, come evidenzia la nostra Survey di quest’anno, sono il motore di crescita della nostra economia e la prima fonte dell’innovazione. Siamo quindi molto contenti - io in modo particolare, trattandosi della mia città natale - di parteci-


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Regione Lombardia al voto Pdl perde la Lega il Pd cerca il colpaccio Formigoni, al centro di scandali legati ad assessori e consiglieri, lascerà la carica e punta all’ex sindaco di Milano, Albertini. Il Carroccio ha scelto Maroni. Il centrosinistra lavora a un patto civico con l’avvocato Ambrosoli

Primo Piano

di Filippo Rossi

Nessun accorpamento con le politiche (almeno così pare, anche se Berlusconi è tornato a minacciare la crisi del Governo Monti se non si farà l’election-day, unendo in un unico turno regionali e politiche). Nessun risparmio economico in vista. Lombardia, Lazio e Molise rinnoveranno i loro rispettivi consigli regionali nel mese di febbraio 2013, il 10 e 11. Una delle ipotesi che circolava, almeno per la Lombardia, era il 27 gennaio come prima data utile. Ma non si poteva certo pensare di scorporare il voto dal12

Albertini (a sinistra) con Formigoni

le altre due regioni d’Italia chiamate alle urne. Addirittura il governatore Roberto Formigoni, che per quasi 20 anni ha retto le sorti del Pi-

rellone prima (oggi gli uffici politici sono nel nuovo Palazzo Lombardia, struttura che avrà vinto anche premi architettonici ma che è co• Pavia in Tasca •


stata oltre 400milioni di euro e che peserà sulle sorti del non più florido bilancio regionale per tanti anni) aveva ipotizzato di “essere pronto per il 16 dicembre”. Votare prima di Natale, sarebbe stato un bell’inghippo per tutti, altro che lucine, presepi, luminarie e corse al regalo. Sarebbe stata (anche) la corsa alla preferenza. Alla fine ci ha pensato la Ministra dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, a stoppare tutte quelle ipotesi di date “assurde” e a stabilire almeno che le tre Regioni avrebbero dovuto votare nello stesso giorno. Deciso (ma forse non è detta l’ultima parola) il 10 e 11 febbraio 2013, è partito il conto alla rovescia. E in Lombardia sono spuntati con puntuale “prepotenza” i candidati, anche se non ancora ufficializzati dalle principali parti politiche che si contenderanno la sfida, ovvero centrodestra (maggioranza uscente e per giunta frastornata da inchieste e arresti eccellenti), centrosinistra (che governa il Comune di Milano con il sindaco, Pisapia) e la Lega Nord che non sarà più partner (o stampella) del Pdl, ma correrà da sola contro tutto e tutti, presentando il suo leader • Pavia in Tasca •

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Primo Piano

L’avvocato Umberto Ambrosoli

più spendibile (dopo la caduta di Re Umberto), ovvero il delfino, Roberto Maroni. Così sarà un bel match, perché con la Lega che va per conto suo, il Pdl dovrà stringere i denti (e parecchio) per aver ragione di un centrosinistra in (forte) ascesa in consensi e sondaggi. Se la Lega ha deciso che sarà Maroni a correre per la poltrona più importante, centrodestra e centrosinistra sono ancora dibattuti. Formigoni è diventato il primo sponsor e sostenitore di quello che è stato il sindaco di Milano prima di Letizia Moratti, ovvero il parlamentare europeo, Gabriele Albertini, per molti del centrodestra considerato però una vera e propria “minestra riscaldata”. Non la pensa certamente così Formigoni: “Bando ai tatticismi, se vogliamo vincere dobbiamo costruire una coalizione con Albertini”. Formigoni così dicendo e facendo vorrebbe “evitare” un’ipotesi primarie anche in casa del centrodestra. Primarie invece (ci è ormai abituato da anni) alle quali si sta preparando il centrosinistra. Primarie volute in primis dal sindaco di Milano, Pisapia, anche lui “frutto” di primarie vincenti che l’hanno proiettato a spodestare poi Letizia Moratti, sindaco uscente. Primarie, quelle del centrosinistra, che vedranno come sempre una sfida aperta a più candidati, quali l’incoronato e autorevole Umberto Ambrosoli (noto avvocato milanese) e i cosiddetti outsider Alessandra Kustermann (ginecologa) e Andrea Di Stefano (giornalista). Sulle primarie, il sindaco Pisapia ha detto: “Saranno primarie aperte a tutti gli elettori interessati, indette non dai partiti ma dal comitato promotore del patto civico”.


Cafil, il nuovo network dei consorzi agrari Pavia, Como e Bergamo danno vita al maxi consorzio agrario della Lombardia

Primo Piano

di Valeria Mangiaracina

Nasce in casa Coldiretti lo scorso 19 settembre l’ambizioso progetto di Cafil, il primo network di consorzi agrari della Lombardia. I presidenti dei consorzi di Pavia, Como-Lecco-Sondrio e Bergamo hanno unito le forze siglando il primo contratto di rete a livello nazionale: il maxi consorzio a cui hanno dato vita nasce, infatti, non come fusione di più consorzi ma come un vero e proprio network in cui la collaborazione è orientata al raggiungimento di obiettivi strategici comuni. Giuseppe Ghezzi, Presidente di Coldiretti Pavia, è affiancato nelle nuove vesti di presidente del maxi consorzio dal bergamasco Giovanni Battista Micheli, vicepresidente, e dal comasco Alfredo Gelmini, direttore di rete. È dalle parole dello stesso presidente Ghezzi che conosciamo ulteriori dettagli in merito agli obiettivi e ai progetti da realizzare. 14

Come e per iniziativa di chi nasce Cafil? L’iniziativa è nata in seno a Coldiretti, a livello regionale, a fronte di alcune situazioni già esistenti, quale per esempio Calv, il consorzio agrario di Verona, Mantova e Brescia. L’idea è nata anche per favorire le aggregazioni che il mercato, ormai, impone per fare sistema e abbattere i costi di gestione. Dopo il crack di Federconsorzi, Coldiretti ha preso in mano la gestione dei consorzi, che per troppo tempo erano rimasti in balia di se stessi, e da lì, poco alla volta, siamo arrivati anche a Cafil. La scelta del nome Cafil – Consorzio Agrario Filiera Lombarda ha una connotazione particolare? Abbiamo scelto di inserire la parola chiave “Filiera” per enfatizzare l’importanza che questa riveste per Coldiretti. La filiera è spesso distorta, chi produce percepisce solo il 7% di quello • Pavia in Tasca •


Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati? I nostri obiettivi principali includono l’offerta di servizi migliori alle imprese, l’ottimizzazione dei costi di gestione, il conseguimento di un peso maggiore in termini contrattuali, quindi l’incremento del potere d’acquisto. Oltre al fornire assistenza tecnica e vendere prodotti, sementi e macchine agricole, in maniera particolare ci teniamo a essere protagonisti dei progetti di filiera (FAI) che, come accennavo prima, costituiscono la mission di Coldiretti. Sappiamo che la collaborazione tra i diversi consorzi che hanno aderito a Cafil sarà un elemento imprescindibile, ma quale sarà, nello specifico, il ruolo di Pavia? Pavia è la prima provincia agricola d’Italia per superficie e si distingue per la produzione di risi pregiati tra i quali l’arborio, il carnaroli e il vialone nano. Il prossimo traguardo che ci aspettiamo di raggiungere riguarda proprio l’ingresso delle produzioni locali nel canale della grande distribuzione regionale e nazionale. Un esempio che prendiamo a modello può essere quello del pastificio Ghigi di Forlì i cui prodotti, realizzati con solo grano duro italiano, sono facilmente acquistabili nei supermercati a vantaggio dell’economia locale. Pavia avrà, dunque, l’onere di riuscire a realizzare un progetto simile, nella fattispecie per il settore del riso. Il maxi consorzio esiste solo da po• Pavia in Tasca •

chi mesi, è ancora presto per parlare di un bilancio. Allo stato attuale e in proiezione al prossimo anno, come si potrebbe descrivere Cafil in cifre? Dal 2013 i tre consorzi che hanno aderito a Cafil si attiveranno in maniera sinergica per raggiungere un potere d’acquisto di più di 100 milioni di euro, di cui 40 milioni circa interesseranno Pavia, 32 Bergamo e 36 Como. Attualmente abbiamo coinvolto 54 punti vendita e lavorano per noi 95 dipendenti; nulla vieta che si delineino condizioni tali da poter creare occupazione, fornendo magari delle alternative a chi non viene premiato nel settore in cui opera.

L’integrazione dei tre consorzi lombardi è avvenuta in un’ottica di “specializzazione multifunzionale”. Come lo stesso Presidente Ghezzi ha tenuto a sottolineare, infatti, le province coinvolte nel progetto dovranno sfruttare le propensioni e le attitudini che già possiedono, integrandole a vantaggio degli obiettivi comuni. Pavia si concentrerà nel settore agricolo, quindi nelle produzioni risicole e vitivinicole; Como si focalizzerà sul retail e i rapporti con il pubblico coordinando l’attività dei negozi (dal pet food al giardinaggio passando per sementi e macchine agricole); Bergamo svolgerà un’azione ibrida favorendo, peraltro, le vendite dei prodotti all’interno delle aree coinvolte e non solo. Il giro d’affari che verrà così a crearsi dovrebbe garantire un’ulteriore spinta all’economia locale con indubbi vantaggi alle aziende agricole che, in migliaia, hanno aderito al progetto. 15

Primo Piano

che il consumatore paga; proprio per questa ragione puntiamo molto sulla filiera corta e il Km 0.


Giovani imprenditori agricoli, la Regione ci crede Quasi 1 milione e 400mila euro dall’ente di governo regionale per incentivare l’insediamento dell’imprenditoria giovanile in campo agricolo e forestale. In provincia di Pavia finanziate 8 domande per un importo di 111mila euro

Primo Piano

di Alessandro Maggi

Sempre un occhio di riguardo per la giovane imprenditoria agricola e forestale da parte di Regione Lombardia. Ammonta infatti a 1.380.000 euro l’assegnazione dei fondi approvata dalla giunta regionale, su proposta del neo nominato assessore all’Agricoltura, Giuseppe Elias (che ha preso il posto da poche settimane del collega Giulio De Capitani) per il terzo periodo di applicazione della misura 112 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007/2013, finalizzata a 16

incentivare l’insediamento dei giovani imprenditori agricoli e forestali. La terza tranche di finanziamenti va a 63 beneficiari che hanno presentato domanda tra il 16 marzo e il 31 luglio 2012. “Con questo riparto - ha commentato l’assessore regionale Elias - sale a quota 1.166 il numero dei giovani agricoltori che, dal 2007 a oggi, hanno percepito il premio di primo insediamento all’avvio della propria attività in Lombardia. Un valore complessivamente impegnato di 27,2 milioni di

euro, che possiamo considerare una risposta concreta al problema del ricambio generazionale in agricoltura”. In provincia di Pavia sono state 8 (terzo posto della graduatoria generale sul territorio lombardo) le domande finanziate per un importo di 111mila euro. Il maggior numero di domande (15) nelle province di Brescia e Bergamo. Sempre sul fronte imprenditoriale-agricolo è stato un anno particolarmente importante per il settore zootecnico. Nel 2011 infatti • Pavia in Tasca •


il comparto (dati diffusi dal nuovo rapporto agroalimentare presentato da Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura) ha registrato il più alto incremento annuale dell’ultimo decennio, in misura simile tra latte e carni, con dei distinguo. A trascinare in su il valore della zootecnia da carne sono soprattutto i suini (con un incremento quasi del 15 per cento) e l’avicoltura (+18 per cento). “A fronte di un contesto economico problematico - ha sottolineato l’assessore - Regione Lombardia ha garantito per il terzo anno consecutivo una maggior liquidità al sistema delle imprese, erogando l’ac• Pavia in Tasca •

conto del 50 per cento del premio della domanda unica 2012”. “Nuovi modelli organizzativi, innovazione di prodotto e adeguamento strutturale - ha ricordato Elias - sono alcuni degli interventi che Regione Lombardia sostiene attraverso le misure del Programma di Sviluppo rurale 2007-2013, il cui stato di avanzamento è giunto all’impegno dell’86 per cento delle risorse disponibili e alla liquidazione di oltre il 50 per cento delle risorse”. In crescita anche il contesto delle aziende agrituristiche (ne avevamo parlato in un precedente numero di Pavia in tasca, ndr) 17

Primo Piano

Giovane imprenditoria agricola in provincia di Pavia (foto archivio DG Agricoltura)


Primo Piano

Sempre piĂš donne impegnate in agricoltura (foto archivio DG Agricoltura)

e a ruota anche quello legato alle fattorie didattiche e la filiera corta nelle diverse forme. Nel 2011 sono 1.360 gli agriturismi autorizzati, con una crescita del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente; dato che pone la Lombardia al terzo posto tra le regioni italiane (6,6 per cento del totale nazionale). Anche il settore della vendita diretta al consumatore, che in Lombardia interessa circa il 30 per cento delle aziende, conta 12.186 18

aziende, il 4,5 per cento del totale nazionale. Ai primi

tre posti il florovivaismo, il vino e i derivati del latte.

In Lombardia incremento del 15% per la carne suina (foto archivio DG Agricoltura) • Pavia in Tasca •


Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

Via Donegani, 21 – 27100 Pavia Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 Fax 0382/43.48.80 • Pavia in Tasca •

Primo Piano

ASM LAVORI s.r.l.

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno, lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.

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La violenza sulle donne è un problema degli uomini Le misure repressive non sono sufficienti, è necessario investire in sensibilizzazione e prevenzione

Primo Piano

di Valeria Mangiaracina

Escono dall’anonimato con le loro tragedie, sono vittime di violenza fisica, psicologica e sessuale, subiscono maltrattamenti e pratiche misogine che talvolta, nei casi estremi, si concludono con la morte di queste donne. Si parla sempre più spesso di femmicidi e femminicidi, neologismi coniati per indicare le pratiche e i trattamenti che in maniera sempre più significativa sono costrette a subire le donne di tutto il mondo; con il termine femmicidio si indica l’esito più grave di questi atteggiamenti negativi, ovvero la morte delle vittime. I casi sono sempre 20

più numerosi in tutto il mondo, e in Italia, in particolare, il quadro è tutt’altro che rassicurante. I dati confermano infatti come ogni anno, nel nostro Paese, vengano uccise in media 120 donne: sono infatti 113 quelle morte nell’ultimo anno e, tra queste, 73 ci hanno rimesso la vita a causa del partner. Probabilmente è proprio questo l’aspetto più allarmante del fenomeno, il fatto che nell’87% dei casi le violenze siano interne alla famiglia. “Il mostro è in casa” dunque, e secondo l’ultima indagine promossa da Telefono Rosa, che da

anni si impegna nella lotta alla violenza sulle donne, continuano ad aumentare le violenze da rapporti sentimentali subite dentro le mura domestiche, a prescindere dallo status sociale di appartenenza. C’è poi da considerare anche un altro aspetto rilevante, il 35% delle vittime che subisce abusi non sporge denuncia, solo nel 13% dei casi viene chiesto aiuto per stalking. E dunque se in alcuni casi si può parlare di “donne che amano troppo”, per dirla alla Robin Norwood, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di donne che hanno paura ma non hanno • Pavia in Tasca •


Eppure sono tante le associazioni e i gruppi di volontari che si impegnano attivamente nel costituire un solido appoggio per tutte le vittime di abusi e violenze. Queste associazioni tentano di sopperire a una legislazione che non riesce ancora a produrre appieno i dovuti effetti, conseguenza di una politica poco orientata all’eliminazione di ogni disparità e violenza di genere. In Italia, per esempio, non esiste ancora un osservatorio ufficiale su questo genere di crimini come accade invece in altri Paesi; gli unici dati sul fenomeno ci arrivano proprio dai sondaggi commissionati dalle associazioni. Il 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione del• Pavia in Tasca •

la violenza contro le donne” (istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite) il Presidente del Senato, Renato Schifani, e il Ministro Elsa Fornero hanno speso alcune parole in merito al fenomeno. Il primo ha sottolineato come sia necessario eliminare ogni forma di discriminazione contro la donna contribuendo ad affermare la cultura del rispetto. La Fornero ha affermato come le misure repressive non siano sufficienti per cui è necessario investire in sensibilizzazione e prevenzione. Ci auguriamo, quindi, che venga ratificata al più presto la Convenzione di Instanbul, volta a reprimere la violenza sulle donne e la violenza domestica che, per la prima volta, sono state riconosciute come “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione”. 21

Primo Piano

il coraggio di fare il primo passo e chiedere aiuto.


La violenza femminile il parere della psicologa Gaia Vicenzi

Primo Piano

C’è una nuova serie TV che sta spopolando ovunque: si intitola “Girls” e i suoi personaggi femminili descrivono un nuovo modello di donna, diverso da quelli che i mass media hanno in passato rappresentato. La protagonista, Hannah-Lena Dunham, è una ragazza che non ha paura di osare, che si ribella agli stereotipi patinati, che rivendica l’uso di un’ironia tagliente, la rotondità di un corpo imperfetto, la precarietà del lavoro e delle relazioni sentimentali. Insomma, Hannah-Lena sopravvive serenamente alle debolezze che un tempo erano fattori di vulnerabilità femminile, accettandoli e dunque ridimensionandoli. Il personaggio di Hannah-Lena è un perso-

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naggio “normale”, con una storia simile a molte vite femminili del nostro tempo. Rimanda all’idea che la donna è capace di essere indipendente, adeguatamente forte, sicura nonostante le sue insicurezze. Non è una super-donna. E’, semplicemente, una donna. L’identificazione femminile in questo nuovo modello segna un mutamento culturale e sociologico importante a cui è richiesto un adattamento psicologico dell’uomo (maschio). L’uomo, da sempre detentore di un ruolo di “superiorità” rispetto a quello della donna, si trova a dover difendere la sua posizione non tanto per assicurarsi la parità (ormai da tempo raggiunta) ma addirittura per non trovarsi in una condizione di “inferiorità”. Nelle relazioni sentimentali si assiste alla stessa dinamica che si osserva nel più vasto contesto culturale: l’uomo e la donna trovano un equilibrio di coppia nella misura in cui entrambi vedono salvaguardata la propria identità e, in essa, la propria capacità di espressione dei propri diritti nella percezione di rispetto di quelli dell’altro. L’attenzione a questi aspetti garantisce di sperimentare una buona immagine di sé e, dunque, di vivere una vita soggettivamente soddisfacente. Per un uomo, però, riuscire a combinare la percezione di una buona immagine di sé con la percezione di non essere più “superiore” (così come in passato era culturalmente condiviso) porta uno stato di dissonanza. Nelle personalità più deboli questo stato di dissonanza, assolutamente nuovo e di difficile gestione, può indurre una forte • Pavia in Tasca •


aggressività. Diventa difficile tollerare la ferita narcisistica derivante dal senso di “inferiorità”, al punto che gli effetti della propria violenza non vengono presi in considerazione. Non ci si preoccupa del male che si arreca all’altro (e le conseguenze di tale male) perché troppo coinvolti nel proprio disagio e nel desiderio di punire l’altro (il quale viene identificato come la causa del disagio stesso). L’aggressività può essere agita in molti e diversi modi. Ci sono persone che non la esprimono e la reprimono, alimentando così un circolo vizioso di emozioni negative che non fanno che nuocere al proprio sé. Ci sono persone che la sfogano non nel contesto familiare ma al di fuori di esso. Ci sono persone che la attuano verbalmente,

criticando, invalidando e non rinforzando il partner. Ci sono persone che la agiscono fisicamente, con una capacità più o meno estesa di mantenerne il controllo. E ci sono persone che, incapaci di controllare i propri impulsi, fanno della propria aggressività un’arma di morte. Credo proprio che si debba andare in questa direzione per una lettura dei casi, sempre più frequenti, di donne vittime della violenza assassina dei propri partner. Infine, pensando ai consigli che si potrebbero dare a donne vittime di violenza, penso che la cosa più importante sia riuscire a tollerare la propria vergogna nel sentirsi violate e, dunque, riuscire nella volontà di parlarne, denunciando gli abusi prima che questi divengano ferali.

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Così opera un’organizzazione apartitica e apolitica

di Valeria Mangiaracina

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La Consulta del Volontariato e dell’Associazionismo è un’organizzazione che opera senza fini di lucro perseguendo scopi di interesse collettivo. È nata 27 anni fa a Pavia e dal 2005 è regolarmente dotata di uno Statuto per ottemperare agli obblighi normativi previsti per tutte le associazioni di volontariato. È così che Anna Castoldi, Presidente della Consulta, ci presenta l’organizzazione che guida, descrivendoci l’attività svolta durante quest’ultimo anno, i diversi progetti che stanno portando avanti nel territorio pavese e le collaborazioni di cui si avvale la Consulta. Sappiamo che uno dei vostri obiettivi è la coesione sociale, ma quali sono nello specifico le finalità della Consulta? Scopo primario della Consulta è quello di costituire per tutte le associazioni e i gruppi di vo24

lontariato del territorio uno snodo centrale in grado di supportare e sostenere le associazioni stesse, facilitando allo stesso tempo la comunicazione tra queste e gli enti pubblici. Da un lato, infatti, la Consulta accoglie e appoggia le proposte provenienti dalle varie associazioni, stimolando nuove iniziative di volontariato. Dall’altro lato, al fine di facilitare la conoscenza fra le realtà presenti sul territorio e le istituzioni, la Consulta si impegna nello stimolare gli enti pubblici a migliorare l’offerta dei servizi, integrandoli magari con le attività svolte dal volontariato. Chi può essere socio della Consulta? Possono far parte della Consulta tutte le associazioni e i gruppi i cui associati svolgono attività di volontariato sul territorio comunale in forma spontanea e gratuita. Generalmente si tratta di attività riconducibili ad ambiti diversi che vanno dalla solidarietà nei confronti delle persone alla tutela di beni ambientali, passan• Pavia in Tasca •


do per la promozione culturale o finalità di più generale interesse pubblico. Quante e quali sono le associazioni che attualmente fanno parte della Consulta del volontariato di Pavia? Le associazioni che fanno parte della Consulta sono in aumento rispetto all’anno scorso; fino ad oggi, nel complesso, si sono iscritte circa 90 associazioni delle quali una trentina presenziano assiduamente alle riunioni e seguono i lavori della Consulta. Una buona parte di queste associazioni opera in ambito socio-sanitario e socio-assistenziale, molte altre sono invece attive in ambito culturale e multietnico. Oltre alle numerose associazioni che aderiscono alla Consulta, in maniera

particolare con chi collaborate nel coordinare l’attività di volontariato del territorio? La Consulta opera in stretta collaborazione con il Centro Servizi Volontariato il quale rappresenta, di fatto, il braccio operativo di tutto il volontariato dal punto di vista normativo, organizzativo e progettuale. La Consulta comunale si pone, piuttosto, come punto di incontro e confronto tra le associazioni e tra queste e gli Enti Locali territoriali, in primis il Comune di Pavia. La Consulta cerca di stimolare dibattiti e riflessioni su diversi aspetti delle attività sociali senza prendere posizioni preconcette ed accettando ogni contributo. Questa nostra peculiarità si può evincere, ad esempio, dal nostro stesso logo. Quattro mani di colori diversi si uniscono in un unico punto centrale voluto di

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colore bianco perché quest’ultimo, pur riunendo tutti i colori, simboleggia la neutralità. Facendo un resoconto di quest’ultimo anno e scorrendo le varie iniziative portate avanti, quali meritano di essere messe in evidenza? Senza dubbio il progetto “Coloriamo il carcere”, lanciato dal Vescovo lo scorso anno e prontamente appoggiato dalla Consulta. Grazie alla collaborazione della Cooperativa sociale Il Convoglio e altre associazioni, ci stiamo impegnando nel raccogliere il materiale necessario per dipingere le celle di Torre del Gallo, di comune accordo con l’Amministrazione Penitenziaria e i detenuti. Oltre alle donazioni di privati, per raccogliere i fondi necessari a breve 26

sarà disponibile un volume nel quale verranno pubblicati i commenti e i temi più significativi emersi durante le manifestazioni e gli incontri organizzati dalla Consulta durante l’ultimo anno. A proposito di manifestazioni, il 22 novembre scorso si è svolto l’incontro “In viaggio verso il sapere” curato dalla Consulta nell’ambito del Festival dei Diritti 2012. Da questa chiacchierata con Anna Castoldi emerge in maniera chiara e decisa come la Consulta, e di conseguenza tutte le associazioni e i volontari che ne fanno parte, siano seriamente impegnati nel sociale, favorendo la solidarietà nel tentativo di far fronte ai bisogni provenienti dalle realtà locali. • Pavia in Tasca •


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La VETRINA DI NATALE Il 25 dicembre è uno dei giorni più attesi dai bambini di tutto il mondo a cui, per una sera all’anno, è concesso di restare svegli fino alla mezzanotte della Vigilia per aprire i regali, all’interno dei quali sperano di trovare i giocattoli che hanno chiesto nella letterina scritta a Babbo Natale. Il Natale però non è solo una festa per i più piccini, ma è anche un momento atteso dai grandi, dalle mamme e dai papà, ma anche da chi, semplicemente, aspetta questo giorno per trascorrere un po’ di tempo con i suoi cari. Quando si pensa al Natale vengono in mente l’albero, le decorazioni luminose, gli addobbi, i regali, il presepe, ma anche la neve, l’amore, la famiglia, le abbuffate a tavola che si concludono sempre con una fetta di pandoro o di panettone, a seconda dei gusti. Nel periodo natalizio Pavia organizza numerose feste, concerti ed eventi, rispondendo alla voglia delle persone di stare insieme e trascorrere un buon Natale in compagnia. Saranno per esempio allestiti i mercatini natalizi, dove si può girare alla ricerca di idee regalo (abbigliamento, accessori, profumi, articoli per la casa, giocattoli, tv, libri, addobbi natalizi, prodotti tipici, e molto altro ancora) per i propri parenti e amici. Ma non dimentichiamoci dei negozi, nelle cui vetrine spiccheranno i tipici colori di questa amatissima festività (rosso, bianco, argento, oro, blu, verde) e che per tutto dicembre e fin dopo l’Epifania rimarranno aperti anche il sabato e la domenica. Il centro sarà animato da giocolieri, clown, trampolieri, statue viventi, personaggi natalizi e saranno a disposizione persone per truccare i bambini. Moltissime saranno quindi le iniziative pensate per accompagnare e intrattenere gli abitanti di Pavia


in queste vacanze natalizie. Inoltre le due principali vie dello shopping pavese, Corso Cavour e Corso Strada Nuova, per il periodo natalizio, saranno chiuse alle automobili dalle 10 del mattino alle 8 di sera e, per favorire un grande afflusso di gente in centro, sarà possibile parcheggiare gratuitamente nelle aree blu, che normalmente sono a pagamento. Sarà anche disponibile (compresi il 23 e 24 dicembre) un servizio di bus navetta gratuito che servirà per collegare il parcheggio di Viale Indipendenza al centro storico. La città di Pavia ce l’ha davvero messa tutta per rendere magica l’atmosfera “festiva” e augurare a tutti i suoi abitanti un buon Natale 2012!

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Oggi come ieri: il menù della tradizione Al bando la cucina alternativa. Per le feste di Natale comanda la tradizione

Speciale Natale

di Valeria Mangiaracina

Messe da parte le ricette minimaliste della nouvelle cuisine, quelle sperimentali della fusion o ancora la cucina destrutturata e quella molecolare sempre più in voga in questi ultimi tempi, il Natale, la Festa per eccellenza, diventa l’occasione perfetta per assaporare in famiglia i piatti tipici della tradizione popolare. Si tratta generalmente di piatti “semplici”, eredità dell’antica arte di arrangiarsi dei contadini, che con qualche leggera rivisitazione sono capaci di far assaporare anche ai palati più esigenti note e profumi della nostra terra. A farla da padrone sulle tavole imbandite sono i prodotti tipici delle tre anime della provincia di Pavia: i gustosi salumi e i formaggi della Lomellina, gli immancabili vini dell’Oltrepò, la cacciagione, i dolci e tante altre prelibatezze locali diventano protagonisti della buona cucina caricandosi, peraltro, di significati augurali 32

che guardano al passato. Nel territorio pavese, ad esempio, la fine dell’Avvento viene celebrata il 23 dicembre con la sena di sèt sen, la cena delle sette cene. Sette portate di magro costituite da insalata di peperoni o barbabietole rosse, cipolle ripiene, torta di zucca, lasagnette all’ajà, merluzzo con cipolla e uvetta, formaggetta con mostarda e focaccia dolce ricordano ancora oggi il valore simbolico e religioso del numero sette legato immancabilmente ai pecca-

• Pavia in Tasca •


La vigilia di Natale, che un tempo era rigorosamente di digiuno, ha senza dubbio ceduto il passo a pranzi e cene sostanziosi nei quali, però, ancora una volta, i piatti della tradizione culinaria costituiscono l’anello di congiunzione tra presente e passato. E così c’è chi • Pavia in Tasca •

assapora paté d’oca, polenta di riso con lardo al rosmarino, ravioli di stufato, zuppa pavese, risotto con pasta di salame, ragò d’oca (simile alla cassoeula), tacchino o cappone ripieno di castagne e amaretti, offelle, crema al mascarpone. Ma c’è un altro aspetto rilevante che emerge palesemente da questi menù natalizi preparati in occasione delle feste, ovvero il forte legame con il territorio. Un tempo questi manicaretti rappresentavano dei piatti poveri, realizzati con quel che restava nell’orto e nelle dispense durante i freddi mesi invernali, piatti fondamentali di un’alimentazione che seguiva un calendario preciso scandito dal susseguirsi delle sta-

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Speciale Natale

ti capitali, alle candele del cero sacro, alle virtù e ai personaggi del Presepe. La formaggetta e la mostarda fatte in casa sono state sicuramente sostituite da formaggi e prodotti più a portata di mano ma il significato intrinseco di questa cena, tramandato da genitori a figli, si fa sicuramente sentire forte nelle case di chi ogni anno si riunisce in questa occasione.

gioni. Oggi, al contrario, le stagioni sembrano aver dimenticato il loro ciclo perfetto e sulle nostre tavole, grazie anche alla globalizzazione e allo sviluppo di tecniche sempre più sofisticate in ambito agrario, è possibile mangiare prodotti fuori stagione in ogni momento dell’anno. Nonostante ciò, il Natale con il suo ritorno alle tradizioni potrebbe rivelarsi l’occasione migliore per ricorrere a tutto ciò che di buono viene prodotto nei nostri campi e nelle aziende della nostra provincia. È un buon modo per sostenere l’economia locale fondata su un lavoro paziente e meticoloso, basato su pratiche di agricoltura sostenibile e rispetto dell’ambiente, grazie ai quali arrivano sulle nostre tavole prodotti enogastronomici di alta qualità, apprezzati e ricercati in tutta Italia. Se un tempo da queste parti si diceva che “la miseria agussa ‘l talént”, oggi si può dire che i prodotti più semplici che arrivano dalle nostre terre sono motivo di orgoglio e pertanto meritano a pieno titolo di stare sulle nostre tavole nei giorni di festa.


Le ricette del Natale RaVIOLI DI STUFaTO*** Tempo: 1,5 ore + il tempo di cottura della carne

ne: Ingredienti per 6 perso di gr 50 00; 500 gr di farina a uov 5 o; dur no farina di gra d’o olio di aio chi cuc 1 ; intere o ne car di liva; 3 litri di brodo na; cappone; 4 cucchiai di gra sale.

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Per il ripieno: 1 kg cappello da prete (carne di manzo); 4 uova; 150 gr di grana; 3 cucchiai di pane grattugiato fine; sale.

Preparazione: • Stufare a fuoco lento la carne di manzo cuocendola con strutto, verdure, vino rosso, chiodi di garofano, pepe, concentrato di pomodoro per ottenere un sughetto denso, che servirà poi per il condimento dei ravioli. • Tritare lo stufato e metterlo in una terrina unendovi le uova, il grana, il pane grattato e un pizzico di sale. • Amalgamare fino ad ottenere un impasto omogeneo e consistente. • Disporre sul tavolo la farina a fontana, rompere le uova al centro e aggiungere l’olio e un pizzico di sale; impastare energicamente con le mani. • Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e lasciarla riposare per 1 ora. • Stendere la pasta con il mattarello cercando di ottenere delle strisce sottili, larghe circa 10 cm e lunghe 40 cm. • Disporre regolarmente sulla pasta tirata tanti mucchietti del ripieno. • Ripiegare la pasta, ritagliare i ravioli a quadrati, servendosi della rotella dentellata. • Pressare bene i bordi degli agnolotti con le dita per evitare che si rompano durante la cottura. • Infarinare un vassoio e adagiarvi i ravioli, che si consiglia di preparare il giorno prima di cuocerli. • In una pentola alta portare a bollore il brodo, immergere delicatamente gli agnolotti e cuocerli per 10 minuti. • Scolarli con una schiumarola e condirli con il sugo precedentemente preparato e il grana. • Servire caldissimi.

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Ingredienti per 6 perso ne: 1 cappone di 2 kg circa; 200 gr di polpa di maiale; 200 gr di salsiccia; 4 cucchiai di mollica di pane grattugiata; 4 cucchi ai di grana grattugiato; 2 uova; 3 cucchiai di prezzemolo tritato; 1 rametto di rosmarin o; 3 foglie di salvia 1 pizzico di noce moscata; sale Preparazione: • Tagliare la testa, le zampe e le punte delle ali del cappone. • Fiammeggiarlo, sciacquarlo e asciugarlo. • Tritare la polpa di maiale e le interiora del cappone. • Spellare e tritare la salsiccia. • In una terrina amalgamare polpa di maiale, salsiccia, pane, grana, uova, prezzemolo, aglio, noce moscata, 1 presa di sale fino. • Cucire con il filo bianco il taglio sotto il collo del cappone. • Farcire con il composto il cappone e cucire l’apertura in basso, in modo che il ripieno non esca. • Scaldare il forno a 200° C. • Sistemare il cappone in una teglia e infornare per 2 ore circa. • Il cappone cotto deve risultare morbido e, se bucato con una forchetta, emettere un succo trasparente.

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Ingredienti: 100 gr di mascarpone; 1 cucchiaio di zucchero; 1 uovo; 1 cucchiaio di Cognac Preparazione: • Montare con una frusta lo zucchero e il tuorlo. • Unire il mascarpone e amalgamare bene. • Montare l’albume a neve e aggiungerlo delicatamente al composto. • Infine incorporare il cucchiaio di Cognac. • A piacere spolverizzare con cacao. Curiosità: Nelle cascine a Natale era la crema per eccellenza che si usava in accompagnamento al panettone. Non doveva mai mancare!

• Pavia in Tasca •


FONDAZIONE BARBARA FANNY FACCHERA ONLUS La fondazione Barbara “Fanny” Facchera prende il nome UNO STRADIVARI da un’esemplare ragazza venuta a mancare prematuramente all’affetto dei suoi famigliari e amici. Spirito vi- PER BARBARA tale dell’ente benefico sono i genitori di Barbara che si audizione straordinaria sono dedicati alla realizzazione di diversi progetti, in- Pavia 23 novembre 2012 contri ed eventi a sostegno delle famiglie dei giovani malati di leucemia. Fra questi ricordiamo la manifestazione “Uno Stradivari per Barbara”, importante evento benefico organizzato a Pavia presso la Cappella del Sacro Cuore. Il luogo ha una perfetta acustica e grazie a ciò si è potuto suonare dal vivo questo magnifico strumento, risalente al 1708, alla presenza d’illustri ospiti e appassionati di musica classica. L’evento è servito anche per raccogliere fondi per questo ente benefico e il merito dell’ottima riuscita dell’evento è stata del Maestro Matteo Fedeli, “l’uomo degli Stradivari”che suonò per il Santo Padre Benedetto XVI durante la Sua visita a Pavia sulla tomba di Sant’Agostino in San Pietro in Ciel d’Oro. La recente realizzazione della “Residenza Fanny”, destinata ad ospitare i malati, che spesso arrivano da lontano insieme ai propri parenti, in day hospital ha dato un forte sostegno a tutti quei pazienti che vivono un momento difficile della loro vita lontano da casa e dagli affetti famigliari. Un’ulteriore sfida della fondazione Barbara maestro Matteo Fedeli “Fanny” Facchera è stata quella di farsi carico, con l’autorizzazione degli organi competenti, del trasporto dedicato a Barbara Fanny delle cellule staminali per i trapianti di midollo osseo, eper consentire ai centri trapianto (C.T.M.O.) delle cliPer quanti volessero contribuire al sost posone dazi Fon a dell niche Ematologica e Oncoematologia Pediatrica del etti gno dei prog sono effettuare i versamenti a mezzo: Policlinico San Matteo di Pavia di avere un’organizzazione ed una funzionalità ancora più efficienti. Lo scopo Bollettino postale n°981442235 IBAN - c.c.postale è facilitare il più possibile i malati e coloro che sono in attesa di trapianto. E’proprio grazie ad enti come queIT07E0760111300000098142235 Grazie sto che la ricerca medica può continuare e si può dare speranza a chi soffre e deve sopportare il fardello di una malattia come la leucemia. Dott. Alfonso De Nicola


L’intramontabile tradizione del presepe in Italia e a Pavia Anche la provincia di Pavia ha il suo presepe ormai famoso in tutta Italia: Il Presepe Policromo realizzato dal diacono e presepista Angelo Marini di Beatrice Alfieri

Speciale Natale

Anche quest’anno a Natale si riscoprono e apprezzano le tradizioni come, per esempio, il presepio che è, insieme all’Albero, uno dei due simboli classici di questa amata festa internazionale. Il presepe rappresenta il momento e il luogo della nascita di Gesù e rende suggestiva ogni casa. Prepararlo è una delle attività preferite dagli italiani che, con l’avvicinarsi delle festività, hanno sempre più voglia di stare in famiglia e addobbare la casa e allestirla con le più svariate

decorazioni natalizie è un’ottima occasione per farlo. Il presepe ha una lunga tradizione iniziata da San Francesco d’Assisi nel 1223 ma bisogna aspettare il 1600 perchè cominci a diffondersi in tutta Italia, ma anche nel mondo, e soprattutto in tutti i ceti (da tradizione “povera”, entra anche nelle case delle famiglie benestanti), come soprammobile e da lì è arrivato fino ai giorni nostri. Nonostante nel dopoguerra l’albero di Natale abbia iniziato a rubare la scena al presepe, di anno in anno, dal Nord al Sud d’Italia, numerosi presepi deliziano gli italiani nel periodo natalizio. Molto diffusi sono quelli meccanici, cioè con le statuine in movimento, che rappresentano in modo più verosimile le attività che si svolgevano un tempo e che simulano la pioggia, la neve, il temporale, il cambiamento da giorno a notte e così via. Senza dimenticare la grande tradizione, anche italiana, dei pre-

Il presepista Angelo Marini 36

• Pavia in Tasca •


Torrazza Coste - Presepe di Angelo Marini - 2011

pe è di cartapesta: una tecnica nata proprio qui dove è diventata un’arte vera e propria. A Napoli e in generale in Campania, dove è particolarmente usata la terracotta, è diventato un autentico fatto di costume. Il presepio napoletano è infatti quello che, nei secoli, ha meglio trasmesso tutta la carica emotiva di questa

tradizione. Il presepe siciliano risente molto di quello napoletano, ma si differenzia per una maggiore varietà di stili e materiali: pietra, legno, oro, argento, avorio, rami di piante d’arancio o mandarino, corallo e madreperla. A Roma è meno ricco e viene realizzato in sughero e muschio. Si utilizzano materiali poveri anche a Bergamo, dove i presepi vengono costruiti in carta, cartone, polistirolo, gusci di noci di cocco e tutti i materiali che possono essere utili. Anche la provincia di Pavia ha il suo presepe ormai famoso in tutta Italia: Il Presepe Policromo realizzato dal diacono e presepista Angelo Marini, che da più di trent’anni lo allestisce nella locale parrocchia di

Torrazza Coste - Presepe di Angelo Marini - 2011 • Pavia in Tasca •

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Speciale Natale

sepi viventi, dove al posto delle classiche statuine vi sono degli attori in carne ed ossa che rappresentano un particolare personaggio. Non solo le famiglie, ma anche molti artisti e artigiani si dedicano a questa tradizione realizzando dei veri e propri capolavori. Nei secoli ogni popolo ha sviluppato un proprio stile, che richiama luoghi e tradizioni locali. Anche in Italia la costruzione si differenzia per i materiali: in Liguria, per esempio, le prime produzioni consistono in statuine intagliate nel legno, dorate e dipinte, ma anche realizzate con materiali preziosi o di pregio come l’oro, l’argento, l’avorio e l’alabastro. In Puglia, in particolare a Lecce, il prese-


San Carlo di Torrazza Coste. La sua creazione viene aperta al pubblico in occasione della Santa Messa della Vigilia di Natale quando, a mezzanotte in punto, l’imponente galleria di 30 metri viene riempita da fedeli, appassionati e semplici curiosi, inaugurando così un evento che per oltre un mese attirerà migliaia di visitatori nel territorio pavese. Torrazza Coste - Presepe di Angelo Marini

ca ed episodi dell’Antico Testamento. Per poter creare scenografie fedeli, il diacono si reca spesso in Terrasanta e questo, unito ad anni di studio e documentazione su testi sacri e storici, alla formazione artistica presso l’associazione “Amici del presepe”e frequenti viaggi-studio a Barcellona per

Speciale Natale

Inoltre Marini realizza anche diorami (quadri tridimensionali) artistici, sempre a tema natalizio, che, come i suoi presepi, non sono mai uguali di anno in anno. La scena centrale del presepio di quest’anno avrà come tema “Il rifiuto dei Betlemiti”, mentre i suddetti diorami raffigureranno scene riguardanti l’infanzia e la vita pubbli-

Torrazza Coste - Presepe di Angelo Marini - 2008 38

• Pavia in Tasca •


della Palestina. Il lavoro è immane e si conclude solo pochi giorni prima del Natale, ma il risultato è straordinario e merita veramente di essere visto. Sempre Torrazza Coste diventa poi lo scenario di un presepio vivente organizzato dai giovani del gruppo parrocchiale con il patrocinio del comune, retto dal sindaco Ermanno Pruzzi e che coinvolge parecchie persone del paese, pronte a riscoprire i vecchi mestieri di una volta interpretando personaggi come falegnami,

arrotini, pastori, sarte, etc. Infine, pochi chilometri più in là, passando dall’Oltrepò pavese a Tortona, si può vedere anche l’imponente Natività allestita presso la sede dell’istituzione religiosa “Mater Dei”e considerata il più grande presepe permanente al coperto d’Europa. Realizzata dai maestri presepisti di Cossirano (Brescia), ha richiesto circa 9000 ore di lavoro e copre un’area di 650 metri quadrati, dove si possono ammirare 1130 statue di ogni tipo e dimensione.

Speciale Natale

vedere all’opera i presepisti catalani, gli permette di creare i suoi capolavori. Utilizza statuette importate ogni anno dalla Catalogna e ordinate già nel mese di marzo per essere pronte a Natale e che raffigurano scene sacre, dall’Annunciazione all’Adorazione dei Magi, curate nei minimi particolari. Il lavoro inizia già in primavera nella sua casa-laboratorio dove progetta, modella e dipinge il gesso da cui nasceranno botteghe, sinagoghe, colline e scorci di antichi borghi

Torrazza Coste - Presepe di Angelo Marini - 2011 • Pavia in Tasca •

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Mobilità sostenibile e binomio disabilità-sport: carte vincenti a Pavia Pavia è una città che ha enormi potenzialità, la nostra Amministrazione si sta impegnando al massimo per esaltarle e coinvolgere la cittadinanza

Reportage

Impegno e professionalità portano sempre buoni risultati, ed è proprio questo che si può dire dell’Assessorato allo Sport e alla Mobilità di Antonio Bobbio Pallavicini il quale ci racconta, in un’intervista, le soddisfazioni conseguite nell’ultimo anno. Entrambi i Settori rappresentano delle tematiche delicate sulle quali si è deciso di intervenire con azioni concrete che hanno avuto un impatto decisivo sulla Città di Pavia. Cominciamo la nostra chiacchierata con l’Assessore partendo dall’ambito sportivo, nei confronti del quale l’entusiasmo che traspare dalle parole di Bobbio lascia intuire una particolare vicinanza rispetto a questo mondo. 40

di Valeria Mangiaracina

Che importanza rivestono nella sua attività le iniziative legate allo Sport? Come avete cercato di incrementare il Settore? Il nostro obiettivo è quello di stimolare il territorio per potenziare lo sport a 360 gradi e aprire Pavia a nuove discipline che interessano il mondo dei giovani con una particolare attenzione al rapporto con la disabilità. In controtendenza alle dinamiche nazionali, fin dal primo anno di Amministrazione, ci siamo impegnati nel potenziare il budget contributivo da stanziare per le associazioni sportive, e continueremo a farlo anche per il 2013 come atto concreto di sostegno all’intero comparto. Siamo consapevoli che le opportunità a disposizione dei giovani per il loro svago diminuiscono sempre più, ma siamo convinti anche che lo sport, soprattutto a livello • Pavia in Tasca •


Lo Sport è, dunque, una priorità sociale quale strumento di crescita per l’individuo. In particolare, sappiamo che l’Amministrazione si è focalizzata sul binomio sport-disabilità: quali iniziative sono state intraprese in questa direzione? Innanzitutto, desidero ricordare il nostro sostegno al Progetto “Special Team”. Attività che sta dando risultati che vanno oltre le più rosee aspettative e che pongono la nostra Città come capofila nazionale rispetto all’utilizzo dell’elemento sportivo quale mezzo per l’ausilio e l’interazione tra soggetti con varie disabilità e normodotati nella disciplina della pallacanestro. Per il secondo anno consecutivo Pavia è stata • Pavia in Tasca •

L’Assessore Bobbio Pallavicini continua l’intervista con un’ampia panoramica delle attività svolte durante il 2012; tra queste vanno sicuramente menzionate la Corripavia, giunta alla decima edizione, con un incredibile numero di partecipanti e una grande adesione da parte di tutta la cittadinanza. L’evento, peraltro, si è svolto per la prima volta in concomitanza con la Canoa Marathon Vigevano-Pavia e la Ticino Marathon: un’intera giornata dedicata allo sport, su terra e su acqua. La Minicorripavia Scuole, la seconda edizione di Note in Danza, la pista di ghiaccio in Piazza della Vittoria e la manifestazione Un campione per amico, si sono rivelati eventi trainanti per bambini e genitori, grazie anche alla partecipazione di personaggi illustri del mondo dello sport e della danza, tra i quali Panatta, Jury Chechi, Graziani, Lucchetta e molti altri. L’Assessore si è impegnato con entusiasmo 41

Reportage

dilettantistico, possa costituire un’importante risorsa. Riteniamo, infatti, che fare sport contribuisca in maniera determinante sotto il profilo educativo, culturale e fisico, a far crescere in modo sano le nuove generazioni consapevoli dei valori fondamentali quali il rispetto dell’avversario e quello delle regole presenti nello sport come nella vita quotidiana.

capitale per un giorno dell’handbike, anticipando il successo che la disciplina avrebbe avuto nelle Paralimpiadi di Londra con l’oro vinto dall’italiano Zanardi. La nostra ambizione, per il prossimo anno, è di ospitare una tappa del Giro d’Italia di handbike, per questo stiamo collaborando con l’Anmil, l’associazione dei mutilati del lavoro, promuovendo la conoscenza della disciplina paralimpica. Vorrei sottolineare nell’ambito della collaborazione costante con il Comitato Universitario Sportivo (CUS) la condivisione dell’emozione per l’impresa alle Paralimpiadi dell’arciere Gabriele Ferrandi, sportivo e studente modello, fiore all’occhiello per Pavia.


affinché Pavia potesse ospitare la riunione di boxe nazionale più importante dell’anno svoltasi al PalaRavizza con la presenza di migliaia di spettatori. Sulla scia del 2012, per il prossimo anno si punta alla terza edizione del trofeo per minimoto e dai primi di gennaio 2013 alla fondazione della prima scuola di Triathlon di Pavia presso la Piscina coperta di Via Folperti.

Reportage

Chi vorrebbe ringraziare per quanto è stato realizzato e per quanto, ancora, avete in programma? Un ringraziamento particolare, sotto il profilo istituzionale, va al CONI, al CUS e al Panathlon Club di Pavia sempre pronti e propositivi nel diffondere lo sport e i suoi valori fondanti sul nostro territorio. L’universo delle nostre associazioni sportive composte da volontari che con grande spirito di sacrificio operano da anni in Città. Il ringraziamento più sincero va però a tutti i genitori e i nonni che in un momento peraltro critico dal punto di vista economico e sociale hanno dimostrato affetto e attenzione ai loro figli consentendogli di praticare sport anche a costo di rinunce. Da ultimo, ma altrettanto doveroso, un ringraziamento a tutti i cittadini pavesi che dimostrano una crescente sopportazione che ormai si sta trasformando in piacevole partecipazione alle numerose iniziative che si svolgono sulle strade della nostra città. Chiuso il capitolo dello sport, la nostra chiacchierata con l’Assessore tocca il tema della mobilità che, come ha ben spiegato Bobbio, diventa un tema delicato a causa della particolare situazione di cui Pavia si fa scenario. Da un lato, infatti, perché Ca42

poluogo di Provincia, Pavia attrae un elevato flusso di pendolari, diretti verso i poli dell’Università e del Policlinico San Matteo. Dall’altro lato, si tratta di una città che presenta un centro storico molto esteso, ricco di attività commerciali ed enti istituzionali e densamente abitato. L’Amministrazione si è impegnata per ridurre le problematiche connesse a questa peculiarità di Pavia attraverso una serie d’interventi che, come rileva l’Assessore, “non sono né di destra, né di sinistra, ma sono dettate da buon senso e professionalità”. In che modo siete intervenuti a tutela del centro storico? L’impegno concreto di questa Amministrazione è stato quello di limitare l’accesso alle zone ZTL per tutelare il centro passando da due varchi con telecamere agli attuali dieci. Si sente sempre più spesso parlare di mobilità sostenibile, in altre parole di tutte quelle modalità di spostamento a basso impatto economico, ambien• Pavia in Tasca •


tale e sociale. Sono stati fatti degli interventi in questa direzione? Pavia si può definire una città all’avanguardia per quanto riguarda la mobilità sostenibile, grazie ad esempio alle iniziative di Car Sharing e Bike Sharing. Il primo è stato inaugurato un anno fa e ha già dato ottimi risultati; ci sono ben tre postazioni (in Stazione, in Piazza Italia e al Policlinico) con cinque auto che possono circolare liberamente nella zona ZTL e sostare gratuitamente negli stalli gialli e blu. Il servizio di Car Sharing ha avuto un buon gradimento soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con gli aeroporti di Linate e Malpensa, e con il centro della città di Milano. Il Bike Sharing è ancora in fase di start up, il servizio dovrebbe partire appieno nei prossimi mesi. Rispetto alla tematica della bicicletta, che rappresenta l’elemento principale di spostamento della nostra Città, ho recentemente aperto una nuova linea di confronto con il neo-nato Comitato Salvaciclisti locale, che colgo l’occasione per ringraziare. L’Assessore ha continuato ricordandoci l’ottima iniziativa dell’€Park, l’innovativo sistema di pagamento al consumo che permette di sostare in città tramite una carta elettronica prepagata, in vendita presso ARTICOLI DA REGALO E PER FUMATORI

le rivendite convenzionate. Per quanto riguarda i trasporti va, infine, ricordato il servizio notturno del Noctibus che permette ai cittadini di spostarsi in città nelle ore serali con un servizio che è paragonato ad un taxi collettivo e che va prenotato prima dell’utilizzo. Dai dati si rileva che sta riscuotendo un buon successo. La nostra intervista si conclude con una considerazione finale ed uno sguardo futuro dell’Assessore. Alla luce di quanto detto, quali sono le prospettive della Città di Pavia e quale augurio vorrebbe fare? Pavia è una realtà che ha enormi potenzialità, la nostra Amministrazione si sta impegnando al massimo per esaltarla e dare segnali positivi alla cittadinanza. È vero che per ottenere buoni risultati è necessario lavorare tutti nella stessa direzione per progettare e vivere insieme la nostra Città.

Antonio Bobbio Pallavicini Assessore alla Mobilità, Trasporti, Sicurezza Stradale, Sport, Expo 2015 e Sviluppo Economico Istituto Investigativo e Informazioni Commerciali

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Su e giù dal ... palcoscenico Il teatro in provincia di Pavia Non c’è che l’imbarazzo della scelta, l’inverno è ricco di spettacoli coinvolgenti

Reportage

di Francesco Sala A teatro come allo stadio? La notizia ha fatto riflettere: in Italia, nell’ultimo anno, il numero delle persone che ha assistito ad uno spettacolo di prosa, musica, lirica o balletto ha raggiunto quello degli appassionati che, ogni domenica, escono di casa per partecipare al rito collettivo della partita di pallone. Risposta implicita e decisa a quanti credono in un Paese addormentato, annoiato dalla cultura e ormai succube di qualsiasi cosa passi in televisione. Una reazione diffusa, che muove dal basso. E che trova conforto anche fuori dalle grandi città. Anche in provincia, insomma. E anche in quella di Pavia. Non ci sono solo le grandi istituzioni, nel nostro territorio. Non c’è solo il Fraschini, gemma del capoluogo; e non c’è solo il Cagnoni di Vigevano. Da Stradella a Garlasco, passando per Mede e Voghera: diversi sono i piccoli teatri di tradizione, spesso autentici gioielli architettonici, che nonostante la crisi hanno la forza di proporre stagioni ricche e complesse. E ancora di più sono, da Rivanazzano Terme a Sannazzaro de’ Burgondi, fino a San Martino Sicco44

mario, le sale piccole o piccolissime; orgogliose testimonianze di passione culturale e civile, che si animano sempre meno sporadicamente per spettacoli e performance. Anche grazie all’indescrivibile passione dei volontari che formano uno qualsiasi degli oltre venti gruppi di teatro amatoriale censiti sul territorio. Solo il Fraschini di Pavia può contare, ogni anno, su un bacino che supera i 40mila spettatori. Come a dire che un pavese su due assiste almeno una volta ad uno spettacolo. Sfida intrigante, per il futuro, è aumentare questa quota: a Pavia, certo, ma anche altrove, in uno degli altri piccoli grandi teatri del territorio. Perché andare a teatro fa bene alla mente, allarga i propri orizzonti; porta emozioni e suggestioni che non si scordano facilmente. Dal Pavese alla Lomellina, passando per l’Oltrepò: non c’è che l’imbarazzo della scelta, l’inverno è ricco di spettacoli coinvolgenti; ve ne segnaliamo alcuni. A voi non resta che vincere la pigrizia e regalarvi una serata diversa. Siamo sicuri che non ve ne pentirete. • Pavia in Tasca •


Una città. Il suo teatro.

In principio si chiamava Teatro dei Quattro Cavalieri, nome nobile ed epico; patrimonio di una élite che condivideva l’onore di ospiti illustri: Giuseppina Bonaparte prima, l’imperatore d’Austria Francesco I e consorte poi. Anno 1773, Pavia è nel pieno della dominazione austriaca: si deve ai notabili della città la volontà di edificare un teatro in città; si deve alla lungimiranza e alla passione di un’intera comunità se, dopo un secolo di alterne fortune, il teatro non finisce stritolato da una gestione sbarazzina e diventa finalmente patrimonio condiviso della collettività. Anno 1869, Pavia vive con orgoglio e partecipazione gli ultimi fuochi di un Risorgimento che l’ha vista presenza attiva nelle vicende che hanno portato all’Unità d’Italia. Il Comune rileva il teatro: non cambia di una virgola la meravigliosa struttura a cinque ordini, tra palchi e loggioni; cambia solo l’intitolazione, a furor di popolo scelta per omaggiare uno tra i più celebri cantanti d’opera dell’epoca. Rigorosamente ed orgogliosa-

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mente pavese. Nasce così il Teatro Fraschini: una storia d’amore tra un’intera città e la cultura; matrimonio ininterrotto, portato nel futuro grazie alla nascita recente di una Fondazione di partecipazione. Dopo oltre dieci anni di buio, dal 1981 fino al 1994, il Teatro Fraschini è tornato all’antico splendore, offrendo ogni anno stagioni di grande spessore, capaci di toccare tutti i più apprezzati ambiti dell’espressività. Decine gli spettacoli in calendario, altissimo il livello di quelli proposti nelle prossime settimane. È un classico dell’opera la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, in scena martedì 18 e mercoledì 19 dicembre per la seducente regia di Henning Brockhaus: un allestimento che ricorda, a dieci anni dalla sua scomparsa, l’eclettico Josef Svoboda, indimenticato maestro del teatro contemporaneo. Un altro omaggio, altrettanto sentito, è quello che giovedì 20 dicembre Bebo Storti tributa ad una grande penna pavese: Gioan Brera – L’inventore del centravanti è il racconto commosso e divertito delle grandi passioni di Gianni Brera. La cucina e il calcio, ma soprattut45

Reportage

Pavia – Teatro Fraschini


Reportage

to la gente: cantore irripetibile della quotidianità, il mitico giornalista sportivo rivive in un affresco intimo e coinvolgente. Risate da brivido a Capodanno con un musical entrato nel mito. Appuntamento lunedì 31 dicembre per una cavalcata in attesa del brindisi di mezzanotte e replica martedì 1 gennaio per Frankenstein Junior: sontuoso l’allestimento della Compagnia della Rancia, per un evento che rinnova la magia e la fantastica verve del grande classico firmato da Mel Brooks e Gene Wilder. Nei panni del visionario dottor Frankenstein un poliedrico Giampiero Ingrassia, in quelli del perfido Igor un istrionico Mauro Simone; conturbanti Giulia Ottonello e Altea Russo, a completare un cast che sa riproporre con dinamica freschezza le esilaranti situazioni di un film che ha fatto epoca. Non manca, e non poteva essere altrimenti, il giusto tributo alla musica colta. Quella di Gioacchino Rossini, protagonista assoluto del consueto Concerto di Natale che i Solisti di Pavia, 46

diretti dal maestro Enrico Dindo, offrono alla città venerdì 21 dicembre; quella di Cajkovskij, esaltata ne La bella addormentata in scena l’8 gennaio. Coreografie eteree e sognanti per un balletto che rappresenta uno dei punti più alti raggiunti dal maestro russo, autore di una partitura dall’alta carica emotiva. Prosa, opera, danza classica e musical; dramma, divertimento, sogno e poesia: la stagione del Fraschini stupisce ed emoziona, riuscendo

ancora oggi in quella missione che immaginarono quasi centocinquant’anni fa i suoi padri (ri)fondatori. Dare a Pavia un luogo dove incontrarsi, rilassarsi e divertirsi; ma anche dibattere e pensare, confrontarsi e discutere. Un libero spazio dove lasciare galoppare la fantasia, il sogno e l’emozione. Un piccolo grande salotto nel cuore più vivo e pulsante della città, una casa delle arti e della cultura. Ma, soprattutto, una casa per tutti. • Pavia in Tasca •


Tutte le gradazioni della commedia Voghera – Cinema Teatro Arlecchino

C’è modo e modo per divertire. Si può suscitare un sorriso a denti stretti, anche amaro; e si può indurre alla risata più cristallina e liberatoria. Ad indagare tutte le gradazioni della commedia è Porte aperte, stagione teatrale che la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Voghera allestisce al Cinema Teatro Arlecchino, unica sala cinematografica rimasta in città. Coraggioso baluardo di una comunità che non si arrende alle comodità di una televisione spesso vuota di contenuti. Un inverno all’insegna del divertimento quello pensato a Voghera, dove approdano stili e visioni diverse, capaci di restituire tutte le varianti possibili del buonumore: per un viaggio attraverso il tempo e la storia. Si parte, martedì 18 dicembre, con una versione riveduta e (politicamente) scorretta de I Cavalieri di Aristofane: un istrionico Mario Perrotta, accompagnato dalla Compagnia Teatro dell’Argine – ITC Teatro di Bologna, ridisegna la celebre commedia greca attualizzando un contesto altrimenti perso nei meandri della storia. Il tema ultimo, cinico e spietato, resta il medesimo: si ride, e molto, attorno ai vizi e alle debolezze proprie • Pavia in Tasca •

dell’animo umano; tragicomiche nella loro uguaglianza, immutata a distanza di secoli. È una delle dame della commedia italiana Anna Mazzamauro, nota al pubblico del grande schermo per la sua interpretazione della signorina Silvani nei film della serie Fantozzi. Un personaggio che torna, accompagnato da molti altri, nel recital Storie d’onore e d’amore: in scena martedì 15 gennaio. Una straordinaria caratterista, la Mazzamauro: capace di costruire con il solo accompagnamento del pianoforte di Riccardo Taddei un intero variopinto galà di personaggi imperdibili e indimenticabili. Che divertono e insieme inteneriscono; appassionano ed emozionano. Esagerato, fanfarone, estremo: è il John Falstaff inventato da William Shakespeare, protagonista dell’irriverente e spassosa commedia Le allegre comari di Windsor. Un allestimento fresco e frizzante quello proposto a Voghera giovedì 31 gennaio da Quelli di Grock, compagnia d’avanguardia tra le più amate del panorama milanese.

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Si brinda al futuro tra danze e ironia

Reportage

Vigevano – Teatro Cagnoni

Incendiarie, esagerate, rocambolesche le danze dei Cosacchi del Don; funamboli stratosferici cui Vigevano affida il compito di salutare il 2012 e brindare all’Anno Nuovo. Uno spettacolo adrenalinico quello che, lunedì 31 dicembre, accompagna il Cagnoni nel 2013: un balzo nel futuro per uno dei teatri di tradizione più solidi della provincia di Pavia, simbolo imprescindibile per la vita culturale della città ducale. Sono quasi centoquaranta gli anni di vita di un tempio del melodramma, inaugurato nel 1873 con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, ma ben presto diventato palcoscenico privilegiato per un numero svariato di generi ed espressioni della creatività: nel corso degli anni ecco esibirsi Ernesto Calindri e Renato Rascel; Titina ed Eduardo De Filippo, Gino Cervi e Giorgio Albertazzi. Un catalogo di grandi personalità del teatro e della 48

canzone, destinato ad arricchirsi sempre più. Per un teatro che affonda le proprie radici in un terreno tanto solido, ma che sa guardare avanti, passato e futuro restano due dimensioni da indagare in profondità. Indaga lo spazio e i tempi della memoria, martedì 18 dicembre, Tindaro Granata: il suo Antropolaroid, gioiello del teatro di narrazione, aggiorna nel linguaggio della contemporaneità la grande tradizione dei cunti, tragedie popolari della cultura mediterranea. Taglio più scanzonato, ma non per questo leggero e superficiale quello proposto dalla strana coppia composta da Isa Danieli e Veronica Pivetti: va in scena venerdì 11, con replica sabato 12 gennaio, il loro Sorelle d’Italia, viaggio immaginario in cosa sarà la storia del Paese nel prossimo mezzo secolo. Canzoni, sketch, battute a raffica: piccoli e grandi esorcismi che tentano di scansare, con un sorriso, le angosce di un futuro che è sempre più lecito aspettarsi quanto meno nebuloso. Dall’atavica e ricambiata diffidenza del Nord nei confronti del Sud fino a speranze e timori recenti: piccole paranoie quotidiane da cancellare con la più ironica e divertita filosofia.

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Stradella – Teatro Sociale

Dal giorno della sua riapertura è diventato uno dei punti di riferimento del territorio, piattaforma per esperienze e progetti culturali di ampio respiro; palcoscenico per stagioni intense e raffinate, capaci di accontentare ogni genere di pubblico. Il Teatro Sociale di Stradella, restituito alla collettività nel 2006 dopo un lungo e impegnativo restauro, è un autentico gioiello. In tutti i sensi: dal punto di vista architettonico perché conserva, immutato, il fascino del tipico teatro all’italiana; i tre ordini di palchi, finemente affrescati, le sontuose decorazioni. Dal punto di vista della programmazione: ricca e mai banale. Un Natale tra musica e cinema quello che va in scena quest’anno a Stradella: giovedì 20 dicembre saranno i Solisti di Pavia, diretti in pedana da Enrico Dindo, ad emozionare con alcune tra le più emozionanti pagine della classica d’autore; il giorno successivo il palco del Sociale vestirà i panni del cinema per la proiezione di Persepolis, film di animazione di struggente e coinvolgente attualità, accorato inno alla pace e alla tolleranza. • Pavia in Tasca •

Con l’anno nuovo si rinnova, invece, l’appuntamento con una delle più prestigiose stagioni di prosa della provincia di Pavia. Il 7 e l’8 gennaio ecco Improvvisamente l’estate scorsa, tra i drammi più duri di Tennessee Williams, padre del teatro contemporaneo americano; un’opera che mette a nudo le prevenzioni e le assurde pretese di un moralismo esasperato, mandato in cortocircuito dal fluire incessante, violento e irrefrenabile degli eventi. Domenica 20 e

lunedì 21 gennaio appuntamento con l’ultimo Shakespeare: in scena La Tempesta, affascinante commiato del Bardo dall’attività di drammaturgo, rappresentazione onirica in cui il Teatro è implicitamente identificato con la Magia, entità potente e come tale pericolosa, seducente e rischiosa. Forza irrefrenabile che ingarbuglia situazioni ed emozioni; ma al tempo stesso energia salvifica, che tutto dipana e appiana, portando pace e serenità nel cuore dell’uomo. 49

Reportage

Classico e contemporaneo: un teatro ... Sociale!


Chiusura in musica per un autunno doc Garlasco – Teatro Martinetti

Reportage

È tra i palcoscenici più antichi della provincia di Pavia, attivo fin dagli Anni Trenta dell’Ottocento. Ha vissuto i momenti dorati del grande melodramma italiano; e ha conosciuto la sua seconda giovinezza, nel Novecento, grazie al brio festoso della Rivista: memorabili, da queste parti, le apparizioni di un gigante della risata come Erminio Macario. Ha conosciuto la “retrocessione” a sala da ballo, fino all’impietosa chiusura. Ma oggi il Teatro Martinetti di Garlasco è tornato presenza attiva e vitale nella vita di una città e di un intero territorio. Spazio alle eccellenze locali, vivaio di idee ed energie creative; tanti i gruppi e le compagnie locali che si esibiscono al Martinetti, con lo sguardo rivolto al più celebre tra i concittadini. Rosalino Cellamare, in arte Ron, cantautore raffinato e autore sensibile; generoso nel legare il proprio nome alla sua città, appassionato interprete di avventure in musica che non mancano di trovare spazio proprio al Mar-

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tinetti. È successo, l’ultima volta, nel mese di ottobre: capiterà ancora, c’è da giurarci. Nel frattempo ultimo appuntamento con il cartellone che ha animato un autunno ricco e intenso; passando dall’ethno-folk dei TicinnCanntal alla trascinante comicità in vernacolo della Compagnia di Città Giardino; fino alle immortali pagine di Cechov e alle melodie senza tempo di Wolfgang Amadeus Mozart. Si rinnova nel giorno in cui si celebra la festività di Santo Stefano, mercoledì 26 dicembre, l’appuntamento con il tradizionale Concerto per la Pace, giunto ormai alla sua venticinquesima edizione: compleanno importante per un evento che accompagna nel modo migliore le feste di fine anno. Ancora una sorpresa il repertorio proposto dall’ensemble dell’Associazione “Amici della Musica – A. Huskovic”; nessuna sorpresa, invece, per l’intensità che il maestro Luigi Bascapé saprà trasmettere dal podio, guidando i suoi solisti in una performance che, di anno in anno si arricchisce di sempre maggiore fascino e nuova suggestione. • Pavia in Tasca •


Lomellina, un inverno di passione Mede – Teatro Besostri

È stato un piccolo miracolo la riapertura del Teatro Besostri a Mede, il comune più piccolo tra quelli della provincia di Pavia a poter vantare, ormai dal 2010, una stagione regolare. Musica, prosa, teatro dialettale; e ancora danza e opera: non c’è genere che non venga toccato da un cartellone ricco e completo. Accolto in un luogo singolo per l’intera comunità: risale alla fine dell’800 la struttura originale del teatro, dotato come voleva la tradizione di platea e doppio ordine di palchi, per una capienza teatrale di circa 700 spettatori. A metà anni ’50 ecco la trasformazione in cinema, oggi la nuova riconversione a teatro: un restauro durato dal 2006 al 2008, avvenuto dopo anni di chiusura; infine la riapertura di una struttura rinnovata, moderna, adatta ad accogliere ogni tipo di spettacolo. Come quelli in calendario per una stagione 2012 – 2013 da ricordare. Farà freddo, in Lomellina, a gennaio. A scaldare l’atmosfera, allora, il ritmo e la sensualità di Soirée Ravel – Bolèro: sabato 12 gennaio la compagnia Balletto di Milano celebrerà il famoso • Pavia in Tasca •

musicista basco con una serata all’insegna della danza; melodie indimenticabili, passi trascinanti, sottolineati dallo straordinario calore di un disegno luci fortemente evicativo. L’avevamo lasciato nella Sicilia più calda, ad inizio Novecento; lo ritroviamo, in pieni Anni ’80, in una località di frontiera, sospesa tra l’Italia e l’estero. È il Pirandello de Il berretto a sonagli, reinterpretato con maliziosa modernità dalla compagnia Teatro Bresci: seduzione, tradimento, passione allo stato più puro per uno tra i drammi più amati del teatro italiano di tutti i tempi. Una vera e propria tragicommedia, dove risa e lacrime si susseguono senza soluzione di continuità, perennemente sospese sul filo della pazzia. Alla ricerca di una verità che, come nella migliore tradizione pirandelliana, potrebbe tranquillamente essere impossibile e irrealizzabile. Un sogno, affascinante e assolutamente travolgente, vibrante e potente.

Giacomo Rossetto interpreta Pirandello 51


La ‘ndrangheta al nord. Saggio di una ragazza vigevanese e di Nando dalla Chiesa Il nuovo saggio di Nando dalla Chiesa e Martina Panzarasa ripercorre infiltrazione e insediamento delle ‘ndrine calabresi nell’hinterland milanese di Chiara Antico

Reportage

Lei è Martina Panzarasa, giovane promettente studiosa vigevanese. Lui è Nando dalla Chiesa, scrittore e sociologo acclamato che non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Insieme hanno realizzato un’opera nelle librerie solo dallo scorso 23 ottobre ma che ha già registrato un clamoroso successo. “Buccinasco. La ‘ndrangheta al nord”: un libro-denuncia che a pochi giorni di distanza dalla sua divulgazione aveva già suscitato polemiche proprio nella cittadina dell’hinterland milanese. L’inchiesta sulla mafia ha provocato l’immediata reazione degli amministratori locali con la pubblicazione da parte del sindaco Giambattista Maiorano (Pd) di una lettera aperta sul sito del comune in difesa 52

della “sua” Buccinasco, perché “Buccinasco non è sinonimo del male” si legge nella missiva. “Non basta essere calabresi e neppure portare un cognome compromesso per essere un poco di buono”. Evidentemente il saggio, edito Einaudi, ha toccato le corde giuste dell’amministrazione comunale; un lavoro che semplicemente racconta e ripercorre una storia vera che per troppo tempo è rimasta sotto silenzio. Nelle pagine del libro si legge dell’ascesa della ‘ndrangheta nell’hinterland sud di Milano: da Buccinasco a Corsico, da Cesano Boscone a Rozzano fino a Trezzano sul Naviglio. Un viaggio che ha come centro nevralgico un agglomerato di cascine che negli anni è diventato culla dei clan cala• Pavia in Tasca •


ni con la lupara gli uomini delle ‘ndrine si sono rapidamente trasformati in potenti uomini d’affari, fondando il loro impero su edilizia e movimento terra. Hanno saputo cogliere la necessità di cambiamento e capito quali settori andare ad attaccare utilizzando un modus operandi che sembra quasi una firma: come un vampiro le ‘ndrine si avvinghiano ad imprese sane del territorio e, dopo averle svuotate di risorse vitali, le abbandonano ormai in fin di vita. Qualche imprenditore prova a resistere, altri invece porgono il collo, anche per una mera questione di opportunità. Nella maggior parte dei casi, però, il fallimento è l’unico punto di approdo. Il lato più triste e meno sottolineato della presenza delle mafie sul nostro territorio.

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bresi. Come scolpiti nella roccia, si leggono i cognomi di Papalia, Perre, Flachi, Morabito e Barbaro. La scenografia è quella della cosiddetta “Platì del nord”, gli anni sono quelli che scandiscono i traffici e le infiltrazioni mafiose e gli episodi sono quelli dei nuovi immigrati arrivati in Lombardia durante il boom economico, dei sequestri di persona, della droga, del blitz Nord–Sud del 1993, fino ad arrivare ai giorni nostri con le ‘ndrine lombarde che hanno affondato le radici nel tessuto economico e politico della regione. Non si tratta più dei tentativi di infiltrazione della prima ora ma di un insediamento stabile che ha ottenuto, con il controllo del territorio, il primo e significativo risultato. Da umili contadi53


I giganti della montagna. Il rock dei Doctor Cyclops Dal cuore misterioso dell’Oltrepò pavese irradiano mezza Europa con una musica di rara potenza di Francesco Sala

boscopica. Perché è l’atmosfera disco a pervadere l’immaginario collettivo di un’epoca in realtà straordinariamente ricca, capace di traghettare il pioneristico rock sixties verso alcune tra le più profonde rivoluzioni che la musica contemporanea abbia mai vissuto. Il punk, che nei ’70 è nato, vissuto e per molti è morto; il metal, che dal magma creativo di figure uniche come Ozzy Osbourne ha saputo scatenare tuoni e fulmini irripetibili. A questo secondo filone, e proprio Se dici musica e pensi agli mente l’immagine chiara all’esperienza germinale dei Anni ’70 ti si forma nella e nitida di una sfera stro- primi Black Sabbath, guar54

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dano i Doctor Cyclops, combo compatto dall’alto tasso di virtuosismo. Che dalla più profonda Valle Staffora, cuore misterioso dell’Oltrepò Pavese, irradia mezza Europa con una musica di rara potenza. Un autentico muro sonoro, alzato da una sezione ritmica che si fonda sull’irruenta batteria di Alessandro Dallera e sulle trame melodiche del basso di Francesco Filippini, vera e propria chitarra aggiunta a quella solista di Christian Draghi, voce e anima della band. Riff raffinati e una costruzione matura di pezzi che non lasciano niente al caso: non ci sono punti deboli o cadute di stile nel rock crudo e genuino dei Doctor Cyclops. Borgofondo, intenso album d’e-

sordio scritto tra i boschi dell’Alto Oltrepò, risente dello spirito del luogo e di colti, mai stucchevoli, riferimenti al Pirandello de I giganti della montagna: un disco incredibilmente maturo, primo tassello per un’avventura che non potrà non riservare piacevoli sorprese. Come tutti i profeti che si rispettano anche i Doctor Cyclops sono poco noti in patria, figuriamoci nella sonnacchiosa Pavia, i tre sono in realtà ospiti graditi in Belgio, Germania, Olanda e Francia: mete di tournée e tappe di avventure in alcuni tra i festival più interessanti della scena musicale indipendente.

aintasca.it

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al vallone e compleemente rin cantina ormazioni -338 genzie • Pavia in Tasca •

Reportage

IFICABILE, 00, in zona le colline cenza (Val pò), VENzzare il sotta in collinoramica. 7 424

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La finestra sulla mente

Imparare ad essere felici di Gaia Vicenzi Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Negli anni ’70 Micheal W. Fordyce ha messo a punto un programma in grado di aumentare la felicità. Il programma, chiamato I 14 fondamentali della felicità è nato da numerosi studi (Fordyce, 1972, 2000) che si sono focalizzati sulla ricerca degli aspetti che accomunano le persone felici

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e che possono facilmente essere controllabili dalla maggior parte degli individui. Gli studi di Fordyce sui “fondamentali”ruotano intorno a un’ipotesi molto semplice: imitando le persone felici e, quindi, modificando le proprie azioni,

i propri pensieri, lo stile di vita quotidiana, si può diventare più felici. I risultati degli studi hanno dimostrato che la felicità può essere aumentata nella maggior parte delle persone, là dove queste si impegnino ad attuare i 14 punti che Fordyce ha individuato come “fondamentali”.

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La finestra sulla mente soccupazione. Comparando il loro livello di felicità con quello di persone che, con un’occupazione, avevano uno stipendio pari al sussidio dei disoccupati, si è notato come le persone con un lavoro fossero più felici. Questo dimostra come non solo aspetti economici incidono sul nostro livello di benessere bensì altri aspetti legati alle esperienze soggettive con cui si leggono i fatti della vita che ci accadono.

Secondo l’autore, infatti, non determinano la felicità solo fattori oggettivi come il benessere economico e materiale né solo elementi socioeconomici come il livello di istruzione, l’efficienza dei servizi sanitari, il livello di democrazia ma anche fattori soggettivi, come la percezione di quanto la nostra sia una vita di qualità. Il benessere soggettivo è dato dall’aspetto cognitivo e razionale (come io giudico la mia vita) e da quello emotivo (come io mi sento nella mia vita). Fordyce ha dimostrato che si può agire sia sui fattori cognitivi sia su quelli comportamentali per aumentare gli aspetti emotivi che riguardano la felicità. In uno studio condotto da un gruppo di economisti svizzeri si è misurato il livello di felicità in persone disoccupate che, però, avevano diritto ad un buon sussidio di di• Pavia in Tasca •

Il training per imparare la felicità sviluppato da Fordyce considera che la stessa si può apprendere investendo energia e coinvolgimento in cinque tipologie di attività: 1. attività piacevoli 2. attività eccitanti, stimolanti 3. novità 4. attività sociali 5. attività significative Queste cinque tipologie trovano realizzazione in 14 punti (i “fondamentali”), i quali riassumono le caratteristiche che differenziano le persone felici da quelle che non lo sono, e sono anche gli aspetti basilari che una persona può apprendere per migliorare la propria condizione di benessere psicologico. A Pavia, la dottoressa Gaia Vicenzi ha in programma di condurre il training sviluppato da Fordyce, a partire dal prossimo gennaio. Per informazioni sulle modalità di iscrizione e delle date ci si può rivolgere alla Reception di Campus Aquae.Il corso si terrà una volta alla settimana, per un totale di 6 incontri della durata di un’ora e mezza ciascuno. 57


2013: sarà un Happy New Year? Italiani diffidenti nei confronti dell’anno che sta per arrivare, sarà meglio evitare i pronostici

Happy New Year

di Valeria Mangiaracina

altro si lamenterà dell’anno appena trascorso, ma una cosa è certa, tutti avranno qualche speranza e tante aspettative per il nuovo anno. Ma come sarà questo 2013? Tanto per cominciare non si può certo dire che il 2012 sia stata una “buona annata”. Tra crisi economica e conseguente contrazione dei consumi, e una natura impietosa con le sue calamità, il resoconto degli italiani non può essere dei migliori. Nell’ultimo Rapporto Italia dell’Eurispes è infatti Anche il 2012 sta per con- festeggerà a dovere la tanto emerso come secondo il cludersi e come ogni anno attesa notte di San Silvestro 67% degli italiani la situala storia si ripete. Qualcuno tra balli e cenoni, qualcun zione economica del Paese 58

• Pavia in Tasca •


sia nettamente peggiorata negli ultimi dodici mesi; si tratta del dato peggiore registrato dal 2004 a oggi, e in forte aumento (+15,2%) rispetto a quanto emerso lo scorso anno. Inevitabilmente gli italiani si sono visti costretti a tagliare le spese familiari, gli acquisti superflui e i già abbastanza piccoli lussi della quotidianità, così da ridurre in misura maggiore uscite fuori casa, viaggi e regali. Eppure, nonostante questo diffuso pessimismo nei confronti dell’anno che sta per finire e una crescente • Pavia in Tasca •

diffidenza nei confronti di quello che sta per arrivare, gli italiani brinderanno al nuovo anno dimostrandosi speranzosi, sebbene non per un miglioramento, quantomeno per la stabilità (il 26,9% si attende una condizione di stabilità). Perché si sa, in fondo gli italiani sono un popolo ottimista e profondamente legato al proprio Paese, non a caso vivere in Italia è ancora considerata una vera fortuna dal 72,4% degli italiani. Sembra dunque che nel bilancio degli aspetti negativi e positivi questi ultimi

Dunque lasciata da parte ogni preoccupazione, il 31 dicembre gli italiani saranno pronti a festeggiare, trasformando la rinuncia a partire in vacanza o fare un cenone in ristorante nell’occasione perfetta per trascorrere l’ultimo giorno dell’anno in casa con parenti e amici. Ma stavolta, forse, non basteranno petardi, lenticchie e riti scaramantici curiosi per propiziare l’anno nuovo. Sarà meglio dimenticare il detto “anno nuovo, vita nuova”, rimboccarsi le maniche e cominciare il 2013 con la piena consapevolezza che i giorni che verranno non saranno molto diversi da quelli appena trascorsi. I pronostici, positivi o negativi che siano, sono sempre abbastanza imprecisi, per cui lasciamo che questo 2013 inizi, e nel frattempo non neghiamoci un augurio reciproco. Ce lo meritiamo tutti un Happy New Year. 59

Happy New Year

abbiano avuto la meglio, al punto da togliere ogni dubbio a chi, anche solo per un attimo, avesse pensato almeno una volta di andare a vivere da qualche altra parte.


Punti di distribuzione PAVIA BAR LANTERNA VIA SAN GIOVANNINO 23/25 BAR VIER VIA SAN PAOLO 19/21 PASTICCERIA BORDONI VIA SAN PAOLO 5 BAR LA DOLCE SOSTA VIA PARCO VECCHIO 19 CARREFOUR LA TORRETTA VIA TORRETTA 1 PALESTRA L’ARTE DEL MOVIME VIA CASSANI 7 BAR FORTE VIA VIGENTINA 20 BENZINAIO TOTAL VIA VIGENTINA 20 PUB OLD WILD WEST VIA VIGENTINA 1 PARRUCCHIERE LOOK CENTER VIA TASSO 4 BENZINAIO ENI VIA TASSO 4 BAR GIALLO VIA GILARDELLI BAR LO SPUNTINO VIA OLEVANO 2 GELATERIA LA PERLA VIA L. IL MORO BAR TABACCHI LA SCALA VIA SCALA 10/A BAR TRATTORIA IOLANDA VIA RISMONDO 56 BAR BIJLIA COFFEE AND FOOD VIA BRAMBILLA 70 C PIZZA LEGGERA VIA BRAMBILLA 70 BAR MAXI VIA DAMIANO CHIESA INPS V.LE CESARE BATTISTI 25 BAR MINERVA P.LE MINERVA BAR GRAN CAFFE’ V.LE CESARE BATTISTI 1 MINERVA PANETTERIA PANE E RISO VIA MANZONI BAR LIBERTY V.LE LIBERTA’ 51 BENZINAIO IP VIA BRAMANTE BAR MORETTI VIA DEI MILLE 214 BAR TABACCHI DABBENE VIA DEI MILLE 36 BAR LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR IL PONTE P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. GELATERIA PANNA E CIOCCOLATO P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR ARTE E CAFFE’ S. PIETRO IN VERZOLO 19 BAR HARRY’S V.LE CREMONA 142 EDICOLA VIA PASTRENGO BAR CAMPARI V.LE CAMPARI 44 BAR PAUSA CAFFE’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO FARMACIA DEL BO’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO

BAR GORIZIA V.LE GORIZIA 38 BAR PANE E SALAME C.SO CARLO ALBERTO 72 BAR DEL TURISTA C.SO CARLO ALBERTO 28 CAFFE’ ANNABELLA STRADA NUOVA 2 BAR GUSMAROLI STRADA NUOVA 128 NEW STREET BAR STRADA NUOVA 29 CAFFE’ DEL TEATRO STRADA NUOVA 75 TAVERNA ABBIGLIAMENTO STRADA NUOVA PARRUCCHIERE LOOK CENTER VIA GOLGI BAR CRISTAL VIA XX SETTEMBRE 50 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 52 CINEMA POLITEAMA C.SO CAVOUR PEACH PIT VIA BOSSOLARO 9 BAR CAFFE’ KOBAN P.ZZA DUOMO 9 BAR MERCATO IPOGEO P.ZZA DELLA VITTORIA COLLEGIO CAIROLI P.ZZA CAIROLI 1 BAR BORDONI VIA BORDONI 26 CAFFE’ TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3 BAR L’ALTRO VERSO C.SO MAZZINI 20 BAR AUGUSTUS P.ZZA DEL MUNICIPIO BAR GERRY P.ZZA DEL MUNICIPIO 1 BAR SAN SIRO C.SO GARIBALDI TABACCHI 72 C.SO GARIBALDI 72 BAR ITALIA C.SO GARIBALDI 31 BAR AMBARABAR C.SO GARIBALDI 70 GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40 FIORE VERBENA VIA VINCENZO MONTI 8/A IL RISTORANTINO PIZZERIA V.LE INDIPENDENZA 36 BAR SOPHIE V.LE INDIPENDENZA BAR CASTELLO P.ZZA EMANUELE FILIBERTO CAFFE’ PETRARCA VIA MATTEOTTI 28 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 42/a CLINICA MONDINO VIA MONDINO 2 FONDAZIONE MAUGERI VIA MAUGERI 4 LOOK CENTER VIA GOLGI 76 MC Donald’s VIA BRAMBILLA

BELGIOIOSO LATTERIA SAN GIORGIO VIA GARIBALDI 42 MUNICIPIO VIA GARIBALDI 64 BAR BABYLON VIA UGO DOZZIO 5/7 BENZINAIO ESSO V.LE DANTE 38

SILVY BAR P.ZZA VITT. VENETO 8 BAR LO STORICO LONDRA P.ZZA VITTORIO VENETO 14 ACI BELGIOIOSO VIA GARIBALDI 23

SAN GENESIO ED UNITI F.LLI CARRARA VIA PORTA PESCARINA 62

SAN MARTINO SICCOMARIO FARMACIA S. GIOVANNI VIA GRAVELLONE 1 BAR SPORT VIA GRAVELLONE 41 COMUNE VIA ROMA 1 BAR Q8 E BENZINAIO VIA TURATI 31 BAR LA PIAZZETTA CENTRO COMM. OTTAGONI CENTRO LE CASCATE VIA DELLA STAZIONE MC DONALD’S C/O CENTRO COMM.LE BENNET DUCA’S PARRUCCHIERI C/O CENTRO COMM.LE BENNET GRILLANDIA VIA TURATI 30

CAVA MANARA PIZZERIA IL BUUS DEL RAT VIA GARIBALDI 2 BAR CAMPANA VIA GRAMSCI 38 ACI VIA XXV APRILE 22

BRONI BAR COMMERCIO VIA EMILIA BAR L’INCONTRO VIA EMILIA 352 PISCINA COMUNALE VIA CONTARDO FERRINI BAR CAFFE’ FENICE VIA MARCONI 20 B

REDAVALLE BAR HAPPY DAYS VIA EMILIA 66

STRADELLA CAFFE’ GARIBALDI P.ZZA TRIESTE 13 BAR GRAPHI’ P.ZZA TRIESTE 21 BAR CASA DEL CAFFE’ P.ZZA TRIESTE BAR CONCORDIA P.ZZA TRIESTE 6 BAR GOLDEN BLACK VIA TRENTO DRINK PUB VIA C. BATTISTI BAR ALTERNATIVE VIA C. BATTISTI 24 CAFFE’ AI GIARDINI VIA C. BATTISTI 1 BAR CAFFE’ TEATRO C.SO XXVI APRILE 5

CASTEGGIO BAR CAESAR VIA ROMA REVE CAFFE’ VIA ROMA BAR VITTORIA P.ZZA VITTORIA

BENZINAIO TOTAL FINA VIA MILANO 42 S.S.

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA BENZINAIO SHELL VIA CASTEEGGIO 42

VOGHERA ANTICA TRATTORIA LOMBARDIA C.SO XXVI MARZO 139 BAR BON BON C.SO XXVI MARZO COMUNE C.SO ROSSELLI ASM C.SO ROSSELLI BLUE BAR VIA XX SETTEMBRE 7 CAFFE’ DE PRETIS VIA DE PRETIS 23 BAR ALEXBAR VIA CARDUCCI 15 BAR CERVINIA P.ZZA MEARDI ANG. EMILIA INVIDIA CAFFE’ P.ZZA F.LLI BANDIERA BAR LIGURE C.SO 27 MARZO BAR CRISTALLO VIA GABETTA VICINO DUOMO OSTERIA DEL PONTE P.LE PONTE TICINO PONTE COPERTO CAFFE’ INDIPENDENZA V.LE INDIPENDENZA 30 ZERO 37 BAR VIA EMILIA 174 BAR MATTEOTTI VIA MATTEOTTI 61 BAR ESPRESSO ITALIANO TAB. VIA CARLO EMANUELE 28 GELATERIA IL CAPRICCIO VIA XX SETTEMBRE 52 LOCANDA DELLE FATE VIA RINO BALLADORE 23 BENZINAIO P.LE QUARLERI

RIVANAZZANO TABACCHERIA REGGIANI P.ZZA CORNAGGIA BAR ALBERTINI P.ZZA PRINCIPALE CAFFE’ DE LA TOUR P.ZZA PRINCIPALE

SALICE TERME SALA DEI GELATI P.ZZA MARCONI PROLOCO - APT P.ZZA MARCONI CAFFE’ BAGNI TERME P.ZZA MARCONI PIZZA LEGGERA VIA DELLE TERME 129

VARZI BAR DA MAX P. MAZZA 56 PIZZERIA GAUDI’ VIA ORESTE MARETTI 2 BAR DELLA TORRE P.ZZA MUNICIPIO CAFFE’ L’ANGOLO P. FIERA BAR ESSO BAR 16 PIAZZA FIERA P. FIERA 16

SANNAZZARO DE BURGONDI

COMUNE VIA CAVOUR 18 RAMPI LUCIA TABACCHERIA VIA PIAVE 17 SOLE LUNA CAFFE’ VIA CAIROLI 25 CAFFE’ MAGNOLIA VIA MAZZINI 36 MEDE COMUNE P.ZZA REPUBBLICA 1 BAR ROMA P.ZZA REPUBBLICA 1 BAR CENTRALE P.ZZA REPUBBLICA 1 BAR HAITI C.SO ITALIA ANG. REPUBBLICA 3 BAR’S VIA CAVOUR 10/16

MORTARA MUNICIPIO P.ZZA MONS. DUGHERA CAFFE’ GARIBALDI C.SO GARIBALDI 2 CAFFE’ SANTI C.SO GARIBALDI 116 DUCA’S PARRUCCHIERI VIA PRINCIPE AMODEO 6 GASOMETRO BAR VIA MILANESE 632

GARLASCO EDICOLA PAZZI GIANFRANCO VIA BOZZOLA 13 COMUNE DI GARLASCO P.ZZA DELLA REPUBBLICA BAR COMMERCIO P.ZZA REPUBBLICA 2 BLUE BAR CAFFE’ C.SO CAVOUR 38 TORTUGA CAFE’ C.SO CAVOUR 132 BAR CAVOUR VIA CAVOUR 17 LAZZARONI ABBIGLIAMENTO VIA L. DA VINCI BAR LO SCOGLIO VIA L. DA VINCI 47

VIGEVANO COMUNE V.LE CESARE BATTISTI 6 TABACCHERIA OSCAR P.ZZA DUCALE 33 FELTRINELLI LIBRERIA P.ZZA DUCALE 33 BAR TABACCHI VIA P. C. DECEMBRIO 21 BAR STAZIONE FS P.ZZA STAZIONE LA NUOVA CAFFETTERIA C.SO PAVIA 62 BAR OMBELICO C.SO PAVIA 23 BIRIMBAO VIA ROCCA VECCHIA 1 GOLD RIVER CAFE’ VIA ROCCA VECCHIA 1 KIB FUN BAR VIA ROCCA VECCHIA 1/9 BAR CUBE P.ZZA SANT AMBROGIO 2 BAR CAFFE’ PORTA MOKA VIA DECEMBRIO 1 RISTORANTE ROCOCO’ VIA XX SETTEMBRE PASTICCERIA COLOMBO P.ZZA DUCALE 40 PASTICCERIA VILLANI C.SO PAVIA 75b


Punti di distribuzione

I punti di distribuzione di Pavia in Tasca in provincia di Pavia VIGEVANO

MORTARA

SAN GENESIO ED UNITI

GARLASCO

PAVIA S.MARTINO SICC. MEDE

BELGIOIOSO

SANNAZZARO DE BURGUNDI

CAVA MANARA BRONI

CASTEGGIO REDAVALLE

VOGHERA

RIVANAZZANO

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA

SALICE TERME

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Il free-press mensile a carta patinata che vanta una diffusione capillare in tutta la provincia di Pavia

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