Pavia in Tasca Gennaio/Febbraio 2014

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DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXIII

Gennaio - Febbraio 2014

illuminerei tutto il mondo

Marco Lodola

Foto di Marcella Milani


Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno, lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.

ASM LAVORI s.r.l. Via Donegani, 21 – 27100 Pavia Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80


EDITORIALE | GENNAIO - FEBBRAIO 2014

DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXIII

Gennaio - Febbraio 2014

illuminerei tutto il mondo Marco Lodola Foto di Marcella Milani

Ci siamo lasciati alle spalle il 2013 e ci ritroviamo oggi non solo con un anno nuovo, ma anche con un nuovo Pavia in Tasca. Lasciamo a voi lettori il piacere di scoprire e provare la nuova forma più leggera e compatta del nostro bimestrale che apre il 2014 all’insegna delle novità e del futuro, a partire dalla rotonda di Porta Garibaldi appena inaugurata e del tutto ridisegnata con la complicità di Marco Lodola, a cui troverete un’ampia intervista. Lo sport sarà al centro di questo nuovo anno, vista la nomina a “Città Europea dello Sport”, e a ciò si ispira la nuova rotonda ma non solo; perché ricorderemo un brutto caso di razzismo contro cui gli sportivi pavesi continuano a lottare. E a proposito di razzismo, si parlerà delle iniziative prese per la giornata della memoria, perché è giusto guardare al futuro, ma anche ricordare quello che è stato il passato per non compiere vecchi errori. E poi blog e social network, un mania che sembra aver preso recentemente molto più gli adulti che i ragazzi, i quali li vedevano prima come un mezzo di evasione. Ma ci sarà spazio anche per le tradizioni, come la consueta iniziativa “Il Sindaco Fuori dal Comune”, giunta ormai alla sua terza edizione; in più approfondimenti sul freddo che sta per arrivare (perché per ora di inverno se ne è visto ben poco), le opportunità e i rischi dei saldi e una riflessione su San Valentino, una festa che di romantico ha ormai ben poco. E infine avvertimenti su spiacevoli fatti come il gioco d’azzardo e lo stalking che purtroppo si ripetono di anno in anno. Guardiamo con ottimismo dunque a questo 2014 pieno di novità, ma teniamo un occhio ben fisso su ciò che ci siamo lasciati alle spalle.

La Redazione



INDICE | GENNAIO - FEBBRAIO 2014

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Il Sindaco Fuori dal Comune

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Il volto nuovo di Pavia

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12 Illuminerei tutto il mondo 16 Saldi 2014 - Tra crisi e nuove tecnologie 18 L'Università di Pavia partecipa al Research Challenge 2014 20 Pavia e il gioco d’azzardo 24 Il silenzio di milioni di persone - La Giornata della Memoria 28 La Pavia che "blogga"

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30 Bye bye Facebook 32 San Valentino tra amore e odio 35 Pavia contro il razzismo nello sport 38 “Brace yourself, winter is coming"

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40 8 Marzo non solo la festa della donna 42 Dolci fritti 44 Stalking: conoscerlo per difendersi 47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: sabrina capelli, Maurizio maiocchi, PAUL BAKOLO NGOI, CHIARA PELIZZA, ASIA TAURISANO, Gaia Vicenzi REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 27100 - Pavia info@paviaintasca.it PUBBLICITà: PER LE VOSTRE INSERZIONI LA CONCESSIONARIA ESCLUSIVA è FV SRL - VERBENA LUIGI verbenaluigi@gmail.com Tel. 347.2592659 E-SOUL Tel. 0382.309937 info@e-soul.biz www.creativesoul.it

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Il Sindaco e n u m o C fuori dal

Pista ciclabile lungo Ticino

per le strade della città, dal centro storico alle periferie per recepire le esigenze dei cittadini.

“Il Sindaco fuori dal Comune” è il titolo dell’iniziativa, un modo simpatico per sottolineare l’importanza, per chi amministra, di stare a stretto contatto con la città e i cittadini. Arrivato alla terza edizione, si tratta in poche parole di un vero e proprio giro del Sindaco, accompagnato da Assessori e Consiglieri Comunali, per le strade e le piazze della città, dal centro storico alle periferie. L’obiettivo è quello di recepire al meglio le esigenze e le istanze del territorio: “E’ un’iniziativa che abbiamo realizzato anche nel 2012 e nel 2013 – spiega il sindaco Alessandro Cattaneo – ed è diventata un’utilissima consuetudine. Il contatto diretto con 6 |

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la città è fondamentale: da sempre dedico due momenti alla settimana per incontrare i cittadini, uno in Comune e l’altro a giro nei quartieri, ma concentrarsi con percorsi dedicati alla città è un modo per fare sempre un oggettivo punto della situazione”. Molto semplicemente, Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali percorrono le strade di Pavia, entrando nei negozi e soffermandosi a parlare con i cittadini, taccuino alla mano per registrare quelle che sono le segnalazioni più urgenti: “Senza confrontarsi direttamente con i cittadini è impossibile conoscere la città – continua Cattaneo – e dopo quattro anni e mezzo mi fa piacere co-


noscerne già tantissimi, incontrati in tutti i momenti e le occasioni a cui partecipo quotidianamente. Sono soddisfatto anche per il tenore delle istanze che riceviamo: non è un momento semplice, è vero, ma da parte di cittadini e commercianti sto apprezzando un atteggiamento sempre costruttivo anche nelle critiche. Ed è un ottimo punto di ripartenza, perché la critica fine a se stessa non porta da nessuna parte”. Dal centro alle periferie, diverse sono le esigenze da parte della cittadinanza: “Ci sono alcuni problemi generali e diffusi – sono le parole del Sindaco Cattaneo – la crisi colpisce il piccolo commercio, il mondo del lavoro in difficoltà, la sensazione che questo momento di stallo sia difficile da superare. Poi le cose concrete, che di volta in volta annotiamo e giriamo subito agli uffici competenti: dalla sicurezza alle strade, dai cestini all’illuminazione, dalla segnaletica al verde pubblico. Ma devo dire che i cittadini sono attenti, segnalano ciò che non va ma riconoscono che tanto è stato fatto e si sta facendo. C’è soddisfazione per esempio per i tutti i turisti arrivati a Pavia con le mostre creando un volano per la città, per i parcheggi gratuiti durante le festività natalizie, per i tantissimi lavori di riqualificazione dei

manti stradali, per le piazze sistemate, per le nuove piste ciclabili del Castello e lungo il Ticino”.

In zona Vallone

In Centro

In Borgo

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Il volto nuovo di pavia Rotonda di Porta Garibaldi nel nome dello sport di Chiara Pelizza

di Chiara Pelizza

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Pavia si sta ridisegnando. Anche in senso artistico! È oggi Porta Garibaldi ad accogliere, all’ingresso della città, i pavesi con una nuova rotonda al cui centro è stata posta una scultura luminosa dell’artista Marco Lodola. Lo snodo, in cui confluiscono Viale Gorizia, Viale Resistenza e Viale Partigiani e che un tempo era regolato da impianti semaforici, è stato realizzato nell’ambito del Piano di Sicurezza Stradale. Un’opera importante e strategica realizzata in soli 83 giorni: dall’apertura del cantiere, avvenuta a fine luglio, alla chiusura del lavori a fine novembre, poco più di due mesi sono passati senza che il traffico subisse alcuna interruzione o disagio. Fluidificazione del traffico e mantenimento dell’elemento di sicurezza per pedoni e ciclisti, con il collegamento del tratto di ciclabile tra viale Resistenza e Viale Partigiani, sono stati i punti cardine dell’intervento. Il Piano di Sicurezza stradale, un piano di analisi della mobilità cittadina cofinanziato al 40 % da Regione Lombardia, ha previsto un bando di oltre 900 mila Euro, parte dei quali saranno impiegati per interventi di formazione e prevenzione per la sicurezza stradale e interventi per ottimizzare i flussi della mobilità durante tutto l’arco del 2014. L’Amministrazione comunale in collaborazione con ACI e con ASM, co-partner del Comune, hanno realizzato uno

Presentazione dell'iniziativa nella Sala Coletta della Caserma della Guardia di Finanza

studio analitico del traffico cittadino per individuare le criticità legate ai fenomeni di incidenti. La Rotonda di Porta Garibaldi è rientrata in questo macro progetto. Per i lavori della realizzazione della rotonda di Porta Garibaldi hanno collaborato, uniti dal comune interesse e amore verso il territorio, il Comune di Pavia – Assessorato alla Mobilità e Sport e la Guardia di Finanza. Già in fase di progetto l’Assessorato alla Mobilità e allo Sport e la GDF hanno preso contatti per stringere una sinergia su que-

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Rotatoria di Porta Garibaldi, taglio del nastro per l'inaugurazione del "Tedoforo", donata alla città dall'artista Marco Lodola.

sta porzione urbana posta proprio nelle vicinanze della caserma delle Fiamme Gialle. La sintesi progettuale è stata trovata sulla tematica sportiva perché sia il Corpo GDF che il Comune, ciascuno nel suo ruolo, si riconoscono in quei valori simbolicamente rappresentanti dal Tedoforo, il portatore della fiamma olimpica. “Oltre la riqualificazione della struttura è per me molto importante sottolineare il messaggio che abbiamo voluto dare, nato dalla sintesi e dalla complicità che da subito abbiamo trovato 10 |

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con GDF e Marco Lodola: un messaggio positivo espresso perfettamente dalla figura del Tedoforo”, interviene l’Assessore alla Mobilità e Sport Antonio Bobbio Pallavicini e nella targa posta ai piedi della scultura riportante la scritta “Comune e Guardia di Finanza insieme per lo sport e per la vita”. La rotonda, oggi unica in Italia per estetica urbana, è stata impreziosita dall’opera, donata a titolo totalmente gratuito, di Marco Lodola intitolata proprio “Tedoforo”, in onore proprio del mondo dello sport e dei valori


Marco Lodola davanti alla sua opera, il "Tedoforo".

di questo mondo “non poi così lontani da quelli dell’arte” dice Lodola. La scultura, di tre metri di altezza realizzata in perspex e led luminosi richiama nei colori giallo e verde quelli della propri della GDF. E’ un regalo fatto alla città e, nel massaggio che si propone di trasmettere, vuole porre l’accento sullo sport nell’anno in cui Pavia ha avuto il riconoscimento di ACES – Città dello Sport. Alla presentazione, avvenuta nella Sala Coletta della Caserma della Guardia di Finanza, sono intervenute tutte la personalità

civili, militari e religiose tra cui Sebastiano Galdino, Comandante Regionale GDF: “Lo sport presuppone note caratteriali non comuni, sintesi dei valori che ciascuno di noi ha o vorrebbe avere” e il Comandante Provinciale Cesare Maragoni “eventi come questo ci avvicinano alle persone”. All’accensione della scultura luminosa erano presenti diversi atleti del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle tra cui Roberto Di Donna, Ivano Brugnetti, Alessio Sartori e Cristian Zorzi. GENNAIO • FEBBRAIO 2014

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Ritratto Marco Lodola di Marcella Milani

illuminerei tutto il mondELo BUIO) (PERCHE’ HO PAURA D

A tu per tu con Marco Lodola, l’artista ‘illuminato’ che ha messo in luce Pavia. di Chiara Pelizza 12 |

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Arrivare a Lodoland è un po’ come sbarcare dall’Enterprise. In mezzo ai capannoni industriali della prima periferia pavese c’è un’oasi di luce e colori, dove le forme e le idee prendono vita. Un grande loft-laboratorio che è la fucina delle opere del maestro Marco Lodola, che in questi anni di consolidata attività artistica, con i box luminosi e le sculture a led, ha illuminato case, parchi, teatri e città. Maestro, cos’è Lodolandia? Un posto fisico e mentale, una sorta di Factory warholiana; un luogo di contaminazione fra i generi: musica, letteratura, cinema e, naturalmente, arte. Pavia, chi la odia e chi la ama. Sono spesso i pavesi stessi a trovarsi divisi sulle due opinioni…ma alla fine ‘guai a chi la tocca!’; qual è il suo rapporto con la città? Il mio rapporto con Pavia viene da lontano; sono nato a Dorno ma tutta la mia formazio-

ne sentimentale e lavorativa si è svolta qui in città. Da qui non mi sono mai staccato nonostante le possibilità di girare il mondo che la mia attività mi ha dato. Pavia mi piace molto, non lo nascondo, qui ho tutto; la sua ricchezza è la sua risorsa umana. È stato l’amore verso la città che l’ha spinta a donare la scultura del Tedoforo (ndr: la scultura posta sulla rotonda di Porta Garibaldi all’ingresso della città)? Il Sindaco Alessandro Cattaneo e l’Assessore Antonio Bobbio Pallavicini mi hanno parlato di questa rotonda e del progetto di riqualificazione che la riguardava. Mi sono offerto di partecipare artisticamente al progetto con una mia luminosa perché la luce non basta mai…il mio intento sarebbe illuminare tutto il mondo ma non solo con le lampadine, anche interiormente. Trovare la luce in questo periodo di contingenze negative può anche voler dire trovare una strada per uscire da un’empasse e dare quindi un messaggio positivo.

La Cà Lodola - Biennale di Venezia GENNAIO • FEBBRAIO 2014

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Perché il Tedoforo? Il rapporto con lo sport nasce da fatto che nel progetto di riqualificazione della rotonda abbia partecipato anche il Corpo delle Guardia di Finanza. Forte il rapporto delle Fiamme Gialle con lo sport, una disciplina che poi non è così lontana dall’arte e della pittura, che considero una ginnastica mentale e fisica: il mio lavoro è un allenamento quotidiano. Maestro, si è già parlato di un altro grande progetto luminoso che coinvolgerà Pavia… Sì, quello del Ponte della Libertà. A differenza del Tedoforo, qui è solo la mia idea che viene realizzata; il progetto, partito anni fa e bloccato da cavilli burocratici comprendeva nella mia idea la rivisitazione luminosa anche di Piazza Minerva e del Castello Visconteo. Con la tenacia ‘del fare’ di Alessandro Cattaneo il progetto che riguarda il ponte è finalmente andato in porto. Nell’ambito della riqualificazione del territorio, io metto la cifra artistica, con grande piacere. Credo siano interventi da fare, nonostante il periodo di ristrettezze,

Teatro Ariston Sanremo

per esaltare le nostre ricchezze, come fanno in tutto il mondo. A Pavia abbiamo grandi risorse sulle quali investire, cosa che tra l’altro potrebbe portare un indotto lavorativo non indifferente. Sia il Tedoforo che il progetto di illuminazione del Ponte della Libertà sono sue donazioni alla città? Sono progetti che mi gratificano come artista. Questa è la mia città e lo faccio con amore, non per soldi, e forse anche perché ho paura di tornare al buio… Lei è un personaggio per così dire “interattivo”, presente su Facebook e Twitter; oltre i plausi dei suoi numerosi amici e fan, talvolta arriva qualche critica… Sono 30 anni che faccio questo lavoro, so che non puoi accontentare tutti. Non sopporto però chi parla senza conoscere; non mi piace l’atteggiamento distruttivo.

Rendering del Ponte Vecchio di Pavia

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Molte sono le contaminazioni nel suo lavoro, spesso con la musica, altra sua grande passione ma anche il cinema e la moda…


Il Tedoforo, foto di Marcella Milani

Il rapporto con la musica è stretto. Sto collaborando con il mio concittadino Ron per la copertina del suo prossimo cd. Ho collaborato con un altro pavese noto, Max Pezzali e negli anni qui a Lodoland sono venuti molti artisti con cui ho realizzato moltissimi progetti come le scenografie dei film con Pieraccioni e Brizzi…Le contaminazioni con altri linguaggi sono state molte, ho collaborato con Illy per le tazzine d’autore, con la Harley Davidson…La grande ricchezza che ho avuto è stata quella di questi numerosi incontri (per citarne solo alcuni: Renzo Arbore, Aldo Busi, Enzo Iacchetti,Gianluca Grignani, Gillo Dorfles, Tiziano Scarpa…) Cosa ricorda in particolare di questi 30

anni di attività? Tutto, ma con particolare emozione la prima mostra in via Pontaccio a Brera poi i diversi passaggi di carriera, per esempio le due edizioni della Biennale di Venezia cui ho partecipato, l’allestimento della facciata del Teatro Ariston per il Festival di Sanremo, la collocazione di opere a Bruxelles, a Montecarlo, a Città del Messico, la prima esperienza come europeo nella città proibita di Pechino… Ho realizzato me stesso attraverso un lavoro senza sentirne il peso. Come diceva Federico Fellini: “Ho avuto la fortuna di fare questo lavoro che avrei fatto gratis per cui mi hanno dato dei soldi”. Per me è stato così, il lavoro migliore del mondo d’altronde è proprio quello che ti piace fare. GENNAIO • FEBBRAIO 2014

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SALDI 2014

Tra crisi e nuove tecnologie

Le previsioni, i dati e le occasioni di questa stagione di svendite. Con un occhio ai raggiri. di Maurizio Maiocchi Il 4 gennaio sono partiti ufficialmente i saldi invernali in tutta la Lombardia in un clima generale di forte crisi e di scarsa propensione all’acquisto da parte di consumatori; infatti il numero delle famiglie che si sono dichiarate propense ad acquistare a saldo è pari ad appena il 36%-37% (circa 8,9 milioni di famiglie in tutta Italia). Risulta subito chiaro che l’unica possibilità di vendere da parte delle aziende era quella di esercitare forti sconti per ingolosire i clienti con offerte vantaggiose e prodotti a prezzi molto ribassati. E infatti i primi dati provenienti da Milano parlano di sconti molto elevati rispetto agli standard degli scorsi anni, con 16 |

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una media del 40% ma dei picchi massimi che raggiungono anche sconti del 70% rispetto al prezzo di listino. Sconti quindi nella maggior parte nei negozi anche a Pavia, con prezzi ribassati soprattutto nel settore del vestiario, che dovrebbe essere il cavallo di battagli di questi saldi; infatti gli acquisti dell’ultimo Natale sono stati soprattutto nel settore dell’elettronica e degli elettrodomestici, con computer, tablet e smartphones in testa. L’abbigliamento è quindi rimasto al palo, anche perché la gente ha aspettato appositamente i saldi per acquistare pantaloni, giubbotti e maglioni, senza però correre ad acquistare ad occhi chiusi


formando le classiche file davanti ai negozi; infatti gli italiani apriranno il portafoglio solo davanti a prezzi come minimo dimezzati e le aziende si sono dunque viste costrette ad adattarsi a queste necessità. Nonostante sconti più alti rispetto agli altri anni, queste offerte non sono state abbastanza convincenti nell'attirare i consumatori che, in questo primo weekend di saldi 2014, hanno fatto registrare una affluenza nei negozi del 6,3% inferiore rispetto all'anno passato con un calo delle vendite del 4% rispetto al 2013. Insomma, dei dati che rispettano in pieno i pronostici di inizio saldi, i quali prevedevano che ogni famiglia avrebbe destinato solo 170€ per gli acquisti (20€ in meno rispetto alla scorsa stagione), numeri nettamente influenzati dalla crisi economica e dalla situazione precaria di molti lavoratori. Esiste una soluzione per cambiare questo trend negativo? Difficile dirlo, soprattutto in questo momento storico. Certo, le previsioni parlano anche di una possibile lieve ripresa a livello economico, ma di sicuro questo non sarà sufficiente a cambiare la mentalità che i consumatori hanno adottato di fronte alla crisi. Questi durante tutto il resto dell’anno sembrano preferire nettamente i discount, il classico mercato e, soprattutto, gli acquisti online. Proprio il mercato su internet è il principale antagonista di quelle aziende che puntano ancora forte sui punti vendita “fisici”; i prezzi più bassi, la comodi-

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S P E C I A L EI ELEZION

tà e la facilità di ricerca sono gli elementi di forza che hanno permesso a siti come Ebay e Amazon di sfidare le grandi aziende. Di contro però, la scarsa fiducia che gli italiani ancora ripongono in internet e la poca affidabilità delle poste (sono ancora troppi i pacchi mai arrivati a destinazione) pongono ancora qualche freno all’esplosione di un mercato che comunque sembra comunque solo rimandata. Cosa aspettarsi dunque da questi saldi? Sicuramente poche vendite e insoddisfazione da entrambe le parti, con i clienti che faranno acquisti solo a prezzi davvero vantaggiosi ed i rivenditori che si trovano costretti ad abbassare (spesso inutilmente) i prezzi. Ai pavesi dunque il compito di trovare le migliori occasioni per concedersi un acquisto volto prima di tutto al risparmio, con un occhio vigile alle truffe. E ’ infatti possibile ricevere degli articoli difettosi e sentirsi dire che la sostituzione non è possibile (cosa assolutamente non vera, quindi conservare sempre lo scontrino); bisogna inoltre prestare sempre attenzione al cartellino, per assicurarsi che il prezzo originale non sia stato gonfiato per far apparire più conveniente lo sconto. E’ bene dunque puntare sui negozi di fiducia ed avere già la idee chiare per non farsi influenzare troppo dai negozianti. Conclusioni rimandate a fine saldi dunque, ma con delle premesse sicuramente non positive.

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L'Università di Pavia partecipa al Research Challenge 2014 La sfida tra le più importanti università al mondo per conquistare il titolo di miglior team di futuri analisti finanziari. di Paul Bakolo Ngoi

Studenti selezionati di tutto il mondo preparatevi. Questo potrebbe essere il titolo della grande competizione che attende gli studenti di tutto mondo pronti a partecipare alla “CFA Institute Research Challenge 2014“, la competizione che coinvolge studenti e atenei sparsi per il globo. La finale mondiale dell’edizione 2014 per conquistare il titolo di miglior team di futuri analisti finanziari si terrà il 25 aprile 2014. Da Pavia pronti ad affrontare la sfida sono stati selezionati per il CFA Research Challenge cinque studenti: Carlo Alberto Grecchi, Thadea Pratiwi, Fabrizio Leonardo Monaco, Claudia Ecca, Beatrice Gauna con il supporto dei prof. Dennis Montagna e la guida del mentor CFA Maria Elena De Giuli. Ricordiamo la manifestazione, una delle più prestigiose al mondo, è seguita in Italia dalla CFA Society Italy, affiliata a CFA Institute - l'associazione globale di professionisti nel settore finanziario, costituita da gestori di portafoglio, analisti, consulenti 18 |

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finanziari, docenti e altri professionisti del settore - conduce la tappa italiana della CFA Institute Research Challenge, la più importante competizione del mondo finance che accende la sfida tra le più importanti università al mondo. La sfida italiana vede ai blocchi di partenza studenti che hanno superato una dura selezione. Accanto all’Università di Pavia, ci sono altri otto atenei: Padova, Bologna, Trieste, La Sapienza (Roma), Bocconi, Cattolica, Politecnico di Milano e Ca’ Foscari di Venezia. Tutte squadre formate da elementi validi pronti a dare battaglia. A Pavia, ma anche a Milano come altrove, occorre che l’attività didattica e di ricerca relative a temi finanziari siano veramente di buon livello. Gli atenei italiani possono vantarsi di essere tra le università che offrono una preparazione di eccellenza. La vittoria all’edizione 2013 della CFA Institute Research Challenge da parte del Politecnico di Milano è la dimostrazione che la preparazione offerta è davvero tra le migliori.


Nella finale che si è tenuta l’8 Aprile ad Omaha, Nebraska, il team italiano ha sfidato gli studenti della Thammasat University (Thailandia) e delle università Rutgers University (USA) e University of Southern California (Los Angeles) vincitori rispettivamente per l’area Asia, per la Regione di New York e per le Americhe. Per una buona analisi finanziaria, dicono gli esperti, è importante saper conoscere i numeri, ma è soprattutto importante saper conoscere le aziende e cosa c’è dietro i numeri. In questo gli ingegneri gestionali si sono dimostrati anche in queste occasioni di essere davvero molto bravi. La competizione, promossa in Italia da CFA Society Italy, vede oggetto dell’analisi YOOX Group: il partner globale di Internet retail per i principali brand della moda e del design. Ernst & Young e Fidelity presiederanno il panel degli esperti e Bloomberg fornirà agli studenti il proprio sistema informativo.

Per capire l’importanza della sfida alla quale partecipa l’ateneo pavese, basta dire che La CFA Institute Research Challenge, nell'edizione del 2013/14 coinvolgerà 3.500 studenti di 775 università e 60 paesi. L’obiettivo della manifestazione è quello di promuovere la "best practice" in materia di ricerca azionaria tra le nuove generazioni di analisti attraverso il tutoraggio diretto di professionisti del settore, il confronto su casi reali e una formazione intensiva sullo studio e l'analisi finanziaria. I nove team italiani presenteranno il proprio lavoro ad una giuria di esperti il prossimo 24 febbraio. Il miglior gruppo conquisterà un posto nella semifinale che si terrà nei giorni 1-2 aprile, per la prima volta a Milano, confrontandosi testa a testa con le squadre migliori provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa. Infine, il team vincitore della competizione parteciperà alla finale.

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Pavia e il gioco d’azzardo Come combattere la diffusione del fenomeno e le iniziative assunte dal Comune per arginare l’infiltrazione mafiosa e scoraggiare l’installazione di nuovE slot machine

di Paul Bakolo Ngoi

In tutti noi ha creato una strana sensazione leggere la notizia apparsa nei mesi scorsi, prima sul New York Time poi sui media nazionale dove La provincia di Pavia è balzata all'onore delle cronache come detentrice del primato italiano per la spesa nel gioco d'azzardo, sia come importo giocato pro capite che come percentuale di Pil provinciale speso nei giochi. Pavia quindi non ha solo monumenti di grande richiamo turistico (il monastero della Certosa e la Basilica di San Michele, fra tutti) e la sua storica università ma anche Slot machine, videopoker, roulet20 |

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te. Triste primato che Pavia e la sua provincia avrebbero davvero fatto a meno e che ora si appresta a combattere con ogni mezzo. Il gioco d’azzardo non è solo un’apparente forma di divertimento ma si sta rivelando pericolosa e distruttiva. Come disincentivare l’apertura di nuove sale giochi? Come favorire gli esercenti che rinunceranno alle slot-machine? Come aiutare i soggetti più deboli, insieme alle loro famiglie finite nel tunnel del gioco d’azzardo, ad uscirne? A queste domande è a molte altre, il Comune di Pavia sta cercan-


do di dare delle risposte attuando misure concrete partendo da queste decisioni: a) l’incentivo fiscale a quegli esercenti che provvederanno volontariamente alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco con uno sconto sull'Irap dello 0,92% per quattro anni a partire da questo anno; b) per i locali che continueranno ad ospitare le slot: in questo caso il gettito sarà devoluto alle Asl per finanziare le cure contro la ludopatia; c) a tutela di determinati soggetti maggiormente vulnerabili è vietata la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d'azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza inferiori a 500metri da luoghi sensibili come istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Da citare fra le iniziative è anche la predisposizione del marchio “No Slot” per quegli esercizi che sceglieranno di dire No a slot e videolottery, come già avvenuto nel febbraio dello scorso con la presentazione di “Esercizio Etico”, vetrofania ideata per quei locali family friendly. A lanciare l’iniziativa è stato lo stesso sindaco Alessandro Cattaneo, sostenuto dalla Comunità Casa del Giovane e altri. Ricordiamo inoltre che contro le macchinette mangia soldi, quelle legali e quelle illegali, nello scorso mese giugno nel centro di Pavia sfilarono 400 persone, con in testa il vescovo Giovanni Giudici. La manifestazione “no slot”, promossa, in particolare da Simone Feder, psicologo e animatore sociale della comunità Casa del Giovane sostenuto da numerose associazioni di volontariato. Proprio in questi giorni, la Casa del Giovane è tornato a farsi sentire sull’argomento e al tavolo dei relatori si sono seduti Marco Dotti, docente universitario e autore del libro “Slot

City Brianza-Milano e ritorno” pubblicato dalla Round Robin Editrice per la collana “Giornalismo di salvataggio”, Simone Feder, comunità Casa del Giovane e Giorgio Tiraboschi, referente del presidio di Libera Pavia che hanno cercato di sottolineare che dietro le cifre ci sono storie e territori. L’incontro è stato un’occasione per aiutare il pubblico a cogliere il confine davvero poco netto tra azzardo illegale e legale, raccontando anche come i clan mafiosi si siano e sono inseriti nel comparto illegale. Nello specifico, il libro di Dotti ci regala un’attenta e lucida analisi del fenomeno divenuto oramai una piaga sociale anche nella nostra città. Il racconto di Marco Dotti inizia con la descrizione della storia di Consonno, antico borgo brianzolo, trasformato nel 1965 in una “Las Vegas” italiana . Sfogliando il libro ci si rende conto che il gioco d’azzardo è un universo vastissimo che coinvolge tutti: uomini e donne, adolescenti e anziani e dove luci, suoni, effetti sonori ipnotizzano il giocatore che diventa succube di un gioco che non ha più la sua funzione ludica. ma mira ad annientare l’essere umano, una volta annientato diventa come le palline di un flipper che inevitabilmente va in tilt. “Il giocatore, scrive Dotti che descrive un mondo sovraeccitato dove il gioco domina, si abbandona ai poteri che gli sfuggono, immagina di essere un altro e inventa un universo fittizio”. La peculiarità di questo eccezionale saggio-reportage sta non solo nella struttura narrativa ma soprattutto nella valutazione degli aspetti filosofici, antropologici, storici, geografici, economici, legislativi e psicologici del gioco d’azzardo. “Quanta più crisi c’è, più si gioca” ha dichiarato l’autore del libro. Da parte sua lo psicologo Simone Feder ha afferma come la società sia giunta a un “default educativo, culturale, etico”. Questo spiega perché da Simone Feder è partita GENNAIO • FEBBRAIO 2014

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una rivoluzione culturale attraverso la “Carta Etica”, una lodevole iniziativa, per dire No alla città slot dove i numeri dicono che a Pavia c’è una macchinetta mangia soldi ogni 136 abitanti, tremila euro spesi ogni anno dai suoi 548mila abitanti, bambini compresi. Da segnalare anche l’iniziativa di due informatici , Mauro Vanetti e Pietro Pace, lanciata contro le macchinette: il sito www.senzaslot.it. Pavia quindi s’indigna e si mobilita. Non vuole essere riconosciuta come la “Las Vegas” della pianura padana ma come una città ricca di storia. “Dobbiamo continuare a lavorare perché i visitatori scelgano la nostra città per l’eredità della nostra storia, per il nostro ricco patrimonio monumentale e ambientale. L’etichetta di capitale del gioco

d’azzardo non è nostra. La storia ci dice che noi siamo stati capitale del regno italico e città dei Longobardi”.

CARTA ETICA COMUNE DI PAVIA

4. Impegnarsi attivamente nella diffusione e promozione nei propri locali di brochure e materiale di sensibilizzazione verso tematiche come il gioco d’azzardo, droghe, alcool, dispersione scolastica.

ESERCIZIO ETICO, un “marchio di valorizzazione e qualità” al fine di rafforzare una presa di coscienza etica ed economica per tutti quegli esercizi “amici” delle famiglie con particolare attenzione all’educazione. Un progetto, il primo sorto in Italia, voluto dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Comunità Casa del Giovane ed il Tavolo Permanente Prevenzione Dipendenze, sulla sensibilizzazione e consapevolezza delle problematiche sociali legate al gioco d’azzardo, all’alcool e alle conseguenze della movida. Problemi che costituiscono una diseconomia sul piano collettivo. Ecco qui le regole della carta etica per ottenere il “marchio”: 1. Non possedere slot machine o altre apparecchiature legate al gioco d’azzardo. 2. Mantenere un corretto rapporto “guadagno-prezzo”. 3. Impegnarsi per la costruzione di un tavolo di confronto permanente tra associazioni famigliari, dei consumatori, degli esercenti, realtà di cura del territorio ed enti pubblici, che permetta di riattivare il legame fiduciario tra cittadini-esercenti-territorio.

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5. Non somministrare alcolici e superalcolici ai minorenni e impegnarsi attivamente nel prevenire ogni forma di abuso all’interno del locale, esponendo in modo visibile il cartello di divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18 e di divieto di fumo, come stabilito dalla legge. 6. Rifiutare di servire e/o di far entrare le persone in stato d’ebbrezza o in condizioni manifeste di alterazione psicofisica, impegnandosi per quanto possibile a mantenere nel locale comportamenti educati e rispettosi. 7. Offrire spazi rivolti all’incontro tra generazioni, all’associazionismo giovanile, ad iniziative di “tempo libero impegnato” al ritrovo tra famiglie. 8. Favorire l’utilizzo e la circolazione di prodotti a km zero, scegliendo produttori che a loro volta siano impegnati in scelte etiche forti (cooperative sociali locali, prodotti no pizzo, aziende che non operano sfruttamenti). 9. Garantire forme di trattamento contrattuale adeguato per i dipendenti.



IL SILENZIO DI MILIONI DI PERSONE LA GIORNATA DELLA MEMORIA Ricordare per non ripetere

di Chiara Pelizza

Il 27 gennaio si è celebrata la Giornata della Memoria, la ricorrenza internazionale che ogni anno ricorda le vittime dell’Olocausto, fissata simbolicamente il giorno della liberazione del campo di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. La responsabilità dei sei milioni e mezzo di Ebrei morti nei campi di concentramento, non è solamente della Germania di Hitler ma dell’intera Europa democratica, che negli anni Trenta non fu in grado di porre un argine alle follie criminali del Capo del Nazismo. Questo impone sicuramente una riflessione. Ma cos'è Auschwitz oggi? Studiare a scuola la Shoah e le deportazioni a mezzo secolo di distanza, cosa significa? Ricordare significa fare i conti con ciò che è accaduto, per poter pensare il presente e aprire uno sguardo verso il futuro. In psicoanalisi, ricordare e volerne sapere è il punto di partenza per rielaborare la propria storia – spiega Maria Laura Bergamaschi di 24 |

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Jonas Onlus, Centro di clinica psicoanalitica per la ricerca dei nuovi sintomi fondato nel 2003 da Massimo Recalcati, uno dei principali psicoanalisti italiani. Secondo Freud, senza possibilità di rielaborazione, i fatti tendono a ripetersi in modo identico, poiché ciò che viene rimosso dalla coscienza non scompare, ma continua a persistere e ad agire inconsciamente, per esempio, nei sintomi o in quelle condotte (come l’azione violenta), che il soggetto agisce, perché sente più forti della sua volontà. La memoria non è una rimuginazione sul passato, un attaccamento rivendicativo ma il passaggio imprescindibile per soggettivare la propria storia e il proprio desiderio. E per guardare al futuro dando vita a qualcosa di nuovo. In un saggio del 2011, Sartori tratta del ‘trauma senza evento’ parlando della cifra che caratterizza la generazione dei ragazzi cresciuti negli anni Ottanta e dei prodotti letterari che questi ragazzi una volta diventati


adulti hanno realizzato. Per questi autori, cito, “nessun 8 settembre, nessun D-Day, nessuna Hiroshima e Nagasaki per la narrativa italiana contemporanea, eppure un evento traumatico è presente […] Il nome più consono a indicare la verità e l’inappropriabile realtà di questo trauma anomalo è quello di vuoto”. Perché questo vuoto nella generazione contemporanea che pur non si è trovata di fronte a tanto orrore? La letteratura, l’arte sono ciò che resta di una civiltà, sono le produzioni creative rappresentative del tempo in cui vengono generate. La condizione della contemporaneità è quella dello smarrimento della soggettività ipermoderna: la precarietà etica, economica, culturale è dovuta al fatto che sia venuto a mancare il grande Altro della tradizione, degli ideali. Venendo meno, svuotandosi il luogo dell’Altro, perdendo di credibilità, di autorevolezza simbolica, di funzione normativa, il nostro tempo diventa il tempo in cui l’eccesso che è proprio dell’umano non può più essere governato. La caduta totale degli ideali collettivi genera uno spaesamento socia-

le e nuove forme di sofferenza che appaiono come delle nicchie auto-protettive in cui il soggetto si isola per rispondere a questa diffusione spaesante della precarietà. Spesso i giovani rispondono all’angoscia dell’assenza di riferimenti con la violenza, non la violenza politica della contestazione, ma quella gratuita del buttare i massi da un cavalcavia o dell’esporsi ad agiti pericolosissimi, o la violenza di gruppo, o del femminicidio, tutti fenomeni che rappresentano una dimensione diffusa e caotica della violenza. Fenomeni che rivelano l’assenza di senso che scaturisce da un mondo che ha perso orizzonte. “Meditate che questo è stato”, scrive Primo Levi. Qual è il ruolo della psicoanalisi in questo processo di conoscenza e perché non si ripeta simile violenza? Non esiste nel mondo animale la dimensione del crimine. L’odio è un sentimento umano, più antico dell’amore, ci insegna Freud.

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Il processo di umanizzazione è un processo di rinuncia progressiva alla violenza, un processo di sostituzione, di traduzione dalla violenza agita alla parola. La psicoanalisi è una prassi che s’incentra sulla parola, sull’esercizio simbolico della traduzione. Da questo punto di vista lo psicoanalista opera perché vi sia trasformazione, perché il silenzio della pulsione, che esigerebbe il passaggio all’atto, la scarica immediata, venga tradotta in un’altra lingua, umanizzante. La traduzione non è re-

pressione, ma è il cuore di ogni pratica democratica del desiderio. Presso la sede Jonas Onlus di via Milazzo, 27 a Pavia è in corso un laboratorio di letture psicoanalitiche a partire dal testo di J.Lacan a cura di membri dell’Associazione Lacaniana Italiana di psicoanalisi. I prossimi appuntamenti sono: ‘L’interpretazione’, 25/2 – Francesco Giglio; ‘Il sintomo’, 25/4 - Natascia Ranieri; ‘Il contro-transfert: cosa ostacola una cura?’, 27/5 – Chiara Oggionni. Per informazioni e iscrizioni: tel. 0382.538374 - pavia@jonasonlus.it


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La Pavia che "blogga" di Chiara Pelizza Esploso come espressione di sottocultura che vuol far sentire la propria voce nella c.d. web democracy, la democrazia del web, il fenomeno dei “blog” ha investito l’interesse di tanti in modo del tutto trasversale. Cos’è un “blog”? Un particolare sito web i cui contenuti sono presentati in forma di post o di testo redazionale e inseriti in ordine cronologico, come in un diario. Diversi sono i temi che rendono frequentatissime le pagine di molti blog su svariate tematiche. Un esempio è quello dei blog delle affermate make up artist . Una per tutte, Clio Make Up (www.cliomakeup.it) che grazie ai tutorial nati a Brooklyn e poi lanciati sul web attraverso il suo blog è approdata a condurre 28 |

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un programma televisivo per dare consigli di bellezza anche ai quei brutti anatroccoli che dopo un bell’intervento a base di mascara e blush possono migliorare la propria immagine e apparire sotto ben altra luce! Anche dalle pagine di www.Ilmiomakeup. it sono forniti consigli sulle ricette di bellezza da seguire, oltre che indicazioni su specifici prodotti di cosmesi. Trampolino di lancio per approdi televisivi sono anche le indagini delle fashion blogger, esperte ed appassionate di moda che scrivono sul web le proprie opinioni su abiti e accessori, come la ormai famosa e trendsetter Chiara Ferragni, con il suo seguitissimo blog www. theblondesalad.com.


Secondo la classifica stilata da Reputation Manager il blog più seguito in Italia sul tema del cibo é invece www.vivalafocaccia. com, mentre per l’alimentazione bio e a km zero segnaliamo blog.quicibo.it. I blogger pavesi per il momento sembrano coltivare altri interessi, più in linea con il panorama culturale della città, cimentandosi così su temi quali la scuola, l’università e la ricerca, la politica e le istituzioni, il volontariato ed il giornalismo. “Sottobanco” di Marianna Bruschi, nota giornalista della Provincia Pavese, è un blog centrato sul tema dell’università e della scuola che contiene commenti su problematiche scolastiche e tematiche di attualità nonché fatti di cronaca (bruschi-pavia.blogautore.repubblica.it). Tratta della scuola anche il blog lanciato dai genitori degli studenti del Liceo Foscolo di Pavia, genitorifoscolo.blogspot. com. Da segnalare anche il blog “Condivisioni” di Stefano Pallaroni (pallaroni-Pavia.blogautore.Repubblica.it), anch’egli giornalista della Provincia Pavese, che commenta fatti legati alla politica e alla società. Dal luglio 2013 è attivo il blog Noise from Pavia, che affronta temi di interesse sia nazionale che locale con contributi in diversi ambiti come la politica, l’economia, la società, la cultura e il territorio di Pavia e provincia. Il blog, fondato da Paolo Micheli, chimico e blogger pavese, e da un gruppo di professionisti e

attivisti pavesi è raggiungibile all’indirizzo thenoisefrompavia.wordpress.com. Il gruppo dei redattori ne parla così: "Il nostro blog è un luogo di espressione libera, che permette ampia diffusione delle idee, nonché campo di confronto costante e aperto e contenitore per consolidare proposte che possano migliorare la società in cui viviamo". Dino Secondo Barili dedica invece un blog sui temi di ricerche storiche del territorio pavese, blog.libero. it/paviastoria, con periodici aggiornamenti su racconti ed eventi che hanno per oggetto la storia locale. Per quanto riguarda i blog del volontariato CSV Pavia e Pavia nel Cuore, tra le principali associazioni di volontariato pavese, hanno lanciato blog per promuovere e commentare le iniziative nel terzo settore (rispettivamente www.csvpavia.it/blog e www.pavianelcuore.it/blog). Altri blog pavesi trattano del tema della mobilità sostenibile e del rispetto dell’ambiente, tema molto caro ai cittadini di Pavia, tra questi segnaliamo www.muovitipavia.it. Dulcis in fundo citiamo il blog fotografico bloggallerypavia.blogspot.com, che si propone di diffondere e valorizzare le immagini di Pavia e provincia e che ci ricorda che la più bella espressione del nostro territorio é la sua bellezza storica, culturale e paesaggistica, da salvaguardare e far conoscere, anche attraverso un blog e la web democracy!

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BYE BYE FACEBOOK IL SOCIAL NETWORK PIU’ POPOLARE DEL MOMENTO PERDE COLPI TRA I GIOVANI. di Sabrina Capelli e A. M.

Gli adolescenti che non hanno un profilo su Facebook sono decisamente pochi, ma è anche vero che molti di quelli che ce l’hanno cominciano a trascurarlo. La tendenza, delineata nel corso del 2013, è ormai ufficiale: il social network più popolare del momento sta perdendo interesse agli occhi dei giovani. Oramai i ragazzi lo reputano “vecchio” o addirittura imbarazzante. Non sono pochi infatti i giovani che trattengono i propri pensieri per paura di reazioni impreviste tanto che alcuni rimuovono post, foto o tag. La dinamica è completamente cambiata: se una volta i ragazzi si collegavano a Fb per chattare con i loro amici del più e del meno, ora anche i genitori e, più in generale i parenti, hanno imparato a muoversi in questo mondo virtuale. Risultato? Gli ado30 |

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lescenti non hanno più un luogo in cui essere ciò che vogliono ed esprimere i loro pensieri, si sentono letteralmente spiati dal proprio parentame e la loro privacy è messa a dura prova. Contemporaneamente aumentano gli adulti che utilizzano questo social come una sorta di tavola rotonda dove parlarsi e rimanere in contatto. Ebbene sì, Fb sta disperdendo i suoi fedelissimi, quella schiera di ragazzi che vogliono trovare un modo per “ribellarsi” contro i propri genitori: continuare a socializzare online con i loro amici ma senza che nessuno possa controllarli attraverso i propri account. Man mano che gli adulti prendono confidenza con Fb, gli adolescenti migrano in altri social, per continuare a rimanere connessi con gli amici e mantenere un minimo di segretezza. Ecco che così en-


trano in gioco altre applicazioni di messaggistica istantanea come Twitter, Whatsapp, Line, WeChat, Snapchat e Instagram. Social sempre più presenti anche in TV che, grazie a testimonial seducenti, attirano un numero di utenti in costante aumento. I giovani ora ricercano strumenti più liberi e soft che abbiano la capacità di gestire relazioni nuove, unendo riservatezza e transitorietà; il nuovo orientamento è quello di sottrarsi da una delle proprietà fondamentali dei contenuti digitali: la permanenza. Dopo anni in cui si elogiava il grande valore documentale della Rete, che niente dimentica e tutto archivia, applicazioni in grado di dimenticare volti, persone e conversazioni oggi rappresentano il cambio di rotta che molti si aspettavano. Whatsapp ormai è l’app più diffusa tra gli smartphone di tutto il mondo: sfrutta il traffico internet del cellulare e permette di in-

viare gratis messaggi con foto, video, note audio. Qui gli adolescenti si rifugiano senza problemi, creano gruppi di amici e condividono qualsiasi cosa: dai compiti a casa agli appuntamenti al cinema, agli incontri di basket fino ad arrivare a contenuti che possono anche violare la privacy di qualcuno. Il loro utilizzo, quindi, può essere utile, ma talvolta dannoso. Fb sta diventando sempre più lo strumento ideale per mantenere i contatti con i parenti lontani, per catalogare le foto, per organizzare gli eventi: per comunicare con gli amici, però, si scelgono altre strade. Da social network dedicato ai giovani Fb si sta tramutando, alla vigilia del suo decimo anno di vita, in una piazza frequentata sempre più da adulti: proprio ciò che i ragazzi non vogliono. La generazione che ha decretato il successo di Fb sarà anche la causa del suo declino? Restiamo in attesa.


San Valentino tra amore e odio L’odierna festa degli innamorati è ormai volta al consumismo ed è per i più fonte di preoccupazioni. Ma in origine… di M. M.

C'è chi la critica, additandola come una festa meramente consumistica, altri vi guardano con paura, come un giorno destinato alla tristezza, altri ancora come un’occasione per passare una serata romantica con il proprio partner; sicuramente sarà per alcuni fonte di gioia e magari di sorprese, piacevoli o non. Quel che è certo è che San Valentino, come molte altre festività, dal Natale alla Pasqua, è stato contagiato dal consumismo e dalle spese alla faccia della crisi; e con l’avvicinarsi del 14 febbraio arriva anche uno dei pochi periodi dell’anno in cui l’italiano medio è disposto a spendere, e parecchio. Del resto, cosa non si farebbe pur di impressionare il partner o per passare almeno una serata in privato, senza pensieri o persone invadenti? E di certo le occasioni a Pavia e provincia non mancheranno per le coppie: dai classici ristoranti e bar in città che offrono serate a tema e menù fissi. alle cascine e alberghi in campagna che propongono ogni tipo di of32 |

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ferta con pernottamento, cene e massaggi per tutti i gusti; senza contare il grande lavoro per fiorai, pasticceri e gioielli eri. Insomma, pare proprio che il 14 febbraio più che la festa degli innamorati sia la festa dei commercianti, anche perché i sondaggi fatti da diversi enti commerciali sottolineano come San Valentino sia considerato dai diretti interessati come portatore di litigi e insoddisfazioni. Parlando in numeri, il 62% delle donne non apprezza il regalo fatto loro dal partner, l'80% ritiene che il proprio compagno non si sia sforzato abbastanza e addirittura il 25% pensa che questa sia la festività più deludente dell'anno. Il 76% degli uomini ritiene questa festività un peso, o comunque una cosa negativa, il 45% crede che a essere viziato dovrebbe essere l'uomo e non la donna e il 70% ammette di vedere San Valentino semplicemente come niente di diverso che una solita serata con la compagna.


In realtà questa ricorrenza risale a un rito pagano di fertilità e inizialmente aveva ben poco a vedere con l’amore; il tentativo della Chiesa cattolica di porvi termine è all'origine di questa festa degli innamorati. Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinati a metter fine a questa primordiale e vecchia pratica, i precursori della Chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati” per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. La leggenda narra che a Roma, nel 270 D. C, il vescovo Valentino di Interamna (oggi è la città di Terni) predicava il Vangelo per convertire i pagani; data la sua crescente popolarità, fu invitato alla corte dell'imperatore Claudio II che tentò di persuaderlo ad interrompere questa iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Graziato da questi, fu però arrestato nuovamente sotto l’imperatore Aureliano e il 24 febbraio 273 fu lapidato e poi decapitato. La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: "dal vostro Valentino," una frase che visse a

lungo anche dopo la morte del suo autore. Sebbene al giorno d’oggi si siano persi i reali significati e valori di questa festività, è comunque bene cercare di dedicare almeno una giornata al proprio partner, con il proposito che non sia un caso isolato. E se proprio bisogna fare un regalo, è meglio muoversi con largo anticipo perché tra poco i prezzi di rose, gioielli e cioccolatini saliranno alle stelle.

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PAVIA CONTRO IL RAZZISMO NELLO SPORT

L’arbitro chiama “negro” un ragazzo degli allievi nazionali, l’allenatore lo difende ma è lui ad essere squalificato. di Maurizio Maiocchi

Nell’anno in cui Pavia viene nominata “città europea dello sport”, ci troviamo a parlare di un fatto purtroppo ricorrente nel mondo dello sport (e del pallone in particolare), ma che ha permesso alla nostra città di distinguersi: il razzismo. Gli eventi risalgono all’ottobre scorso: è appena finita la partita tra gli allievi nazionali del Pavia e quelli del Novara e uno dei ragazzi della squadra lombarda scoppia in lacrime negli spogliatoi. Il sedicenne racconta al proprio allenatore, l’ex-calciatore di Juventus e Sampdoria Mark Iuliano, di essere stato

vittima di insulti razzisti da parte dell’arbitro. Iuliano raggiunge il direttore di gara mentre questi stava uscendo dal locale doccia e, secondo l’accusa, lo insulta e lo minaccia chiedendo spiegazioni sul presunto insulto rivolto al ragazzo di colore. Di recente il giudice sportivo ha squalificato l’allenatore del Pavia fino al 9 Aprile, condannandolo anche a pagare una salata multa. La società ha annunciato che farà ricorso e Iualiano ha di recente contestato la ricostruzione dei fatti dichiarando: “Un mio giocatore di 16 anni, in lacrime, mi ha detto di essere GENNAIO • FEBBRAIO 2014

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andato a chiedere all’arbitro spiegazioni per alcune decisioni prese in campo e di essersi sentito rispondere 'Vai via, negro del…*!’. Ho chiesto conto al direttore di gara, che prima ha negato tutto, poi davanti al ragazzo è rimasto zitto. A quel punto gli ho urlato che doveva vergognarsi e che lo avrei denunciato. I toni sono stati accesi, certo, perché i giocatori sono minorenni e per me sono come dei figli, nessuno si deve permettere di insultarli, soprattutto con frasi razziste. Lo farei altre mille volte. L'aggressione e le minacce di morte sono un’invenzione, anche perché la discussione è avvenuta davanti ai miei collaboratori e non soltanto ai guardalinee. Mi chiedo perché debba pagare io, che mi sono ribellato a questo fatto orribile, e non il direttore di gara che lo ha commesso". Se le accuse a Iuliano sono senz’altro pesanti, lo sono ancor di più per l’arbitro in questione, e a tal proposito si è espresso il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), Mario Nicchi: "Non sono un inquisi-

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tore, ci sono gli organi preposti che devono fare chiarezza. Io ho il dovere di credere alla versione messa a referto dall'arbitro. L'ho fatto contattare e smentisce categoricamente le frasi che gli vengono attribuite. Il giudice sportivo farà degli approfondimenti. Questo, però, è un argomento delicato e non ci si può giocare sopra. Se si dimostrerà che l'arbitro ha sbagliato, state sicuri che perderà la tessera. In caso contrario, saremo noi a querelare. Nel frattempo, che nessuno giochi con la dignità dell’arbitro su una materia seria come il razzismo". Purtroppo il razzismo non è stato ancora debellato del tutto nella nostra società e lo sport non fa eccezione; ogni anno si è costretti a parlare di cori discriminatori, giocatori insultati e derisi a causa della loro etnia o provenienza, un comportamento da condannare senza ombra di dubbio. In tutta questa brutta storia c’è però una nota lieta, ovvero una presa di posizione così netta dell’allenatore degli Allievi del Pavia. Sia chiaro, la reazione di Iuliano è stata probabilmente esagerata, ma non si può condannarlo in modo eccessivo visto che ha agito per difendere un ragazzo di 16 anni vittima di discriminazione da parte di un arbitro, la figura che più di tutte dovrebbe evitare che accadano questi fatti durante una partita. In tutto ciò stonano anche le decisioni del giudice sportivo, il quale ha preferito squalificare subito l’allenatore piuttosto che accertarsi di cosa sia effettivamente successo in campo. In conclusione, una nota di merito per Pavia, che ha dimostrato di avere dei valori nello sport in controtendenza con quelli del resto dell’Italia, un paese che, purtroppo, è ancora parecchio indietro a livello di mentalità. Se serviva un esame di maturità da passare dopo la nomina a “città europea dello sport” è stato ampiamente superato.


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, f l e s r u o y e c a “B r

” g n i m o c is r winte Secondo gli esperti il freddo arriverà solo a fine gennaio. Ecco i consigli e i metodi per difendersi. di Maurizio Maiocchi Come direbbe Edward Stark, protagonista della fortunata serie tv “Il Trono di Spade”, l’inverno sta arrivando. Già, perché in questa prima parte di stagione a dire il vero le temperature sono state piuttosto variabili e di neve se ne è vista assai poca; lasciando perdere le catastrofiche previsioni fatte questo autunno (quando la rete è stata invasa da articoli scritti da meteorologi più o meno affidabili che affermavano che questo inverno sarebbe stato il più freddo degli ultimi 100 anni a causa del raffreddamento degli oceani), è opinione comune che il freddo e la neve arriveranno in questa seconda parte dell’inverno, a partire proprio dalla fine di gennaio. Come difendersi dunque dalle ondate di freddo? Iniziamo con il dire che le persone

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più a rischio sono gli anziani (soprattutto se malati), neonati, senzatetto e cardiopatici; ma in ogni caso il gelo non va preso con leggerezza. Per gli anziani è necessario limitare il numero delle uscite da casa, quindi bisogna fornirli di tutti i beni di prima necessità di cui potrebbero aver bisogno, in modo che non lascino l’abitazione più di una volta al giorno (comunque nelle ore più calde, quindi da mezzogiorno alle tre di pomeriggio). Nel caso dei bambini piccoli bisogna invece tenere conto del fatto che non sono in grado di esprimere i disagi dovuti al freddo. In ogni caso è bene idratare i bambini con regolarità ed evitare di uscire nelle ore più fredde; nel caso, è bene coprire il bambino (soprattutto la testa e le estremità), ri-


cordandosi, comunque, di mantenere una buona areazione intorno al viso per evitare il rischio di soffocamento. Meglio usare il passeggino o la carrozzina piuttosto che il marsupio: in questo infatti, le gambe dei bambini sono più esposte al freddo e possono essere compresse, mentre nella carrozzina e nel passeggino i bambini sono liberi di muoversi liberamente stimolando anche la circolazione. Anche i senzatetto sono a forte rischio dato che sono più esposti degli altri cittadini alla rigidità delle temperature: oltre che essere malnutriti tendono anche a far uso di alcolici per riscaldarsi, favorendo invece la dispersione del calore corporeo e accelerando, quindi, i processi di assideramento. Sebbene sia molto importante che cerchino riparo dalle condizioni meteo più avverse, bisogna prestare attenzione ai rifugi di fortuna, perché per riscaldare l’ambiente si possono bruciare materiali non idonei che possono liberare nell’ambiente sostanze tossiche per l’organismo o da cui possono scaturire pericolosi incendi. Per il resto, ci sono delle piccole precauzioni da prendere tutti i giorni: bisogna proteggere la pelle esposta per evitare che si screpoli e, per quanto di norma si pensi il contrario, non è necessario assumere alimenti altamente calorici, bevande alcoliche e nemmeno impostare una temperatura troppo elevata nelle abitazioni; sono infatti gli sbalzi termici la principale causa delle malattie dovute al freddo. Attenzione anche a sigillare tutti gli spifferi delle porte e delle finestre e ad areare le stanze in cui sono presenti stufe di ogni tipo, perché si corre il rischio di intossicazione. E’ buona norma uscire di casa almeno una volta al giorno nelle ore più calde ed esporsi al sole per coglierne gli effetti benefici; nel caso si debba praticare attività fisica è meglio sceglierne una abbastanza leggera, come una

camminata, dato che quelle più estreme e faticose sono dannose. In ogni caso bisogna assolutamente evitare di rimanere fermi troppo a lungo. Prepariamoci tutti dunque, perché il vero inverno inizia solo ora.

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8 MARZO NON SOLO LA FESTA DELLA DONNA la Chiesa ricorda San Giovanni di Dio fondatore del noto Ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli. Tra le eccellenze, RSA SAN RICCARDO PAMPURI, l'11 febbraio si celebra la xxii giornata mondiale del malato. di Asia Taurisano Questa data ha segnato, per San Giovanni di Dio, l'inizio e la fine della sua storia. Nato l'8 Marzo 1496 a Montemor-o-novo, muore proprio nel giorno del suo compleanno, all'età di 55 anni. San Giovanni di Dio ha vissuto una vita turbolenta e burrascosa, nella quale ha conosciuto in prima persona il dolore e l'umiliazione dell'emarginazione, la brutalità dell'essere umano e la sofferenza della malattia. A 22 anni decide di arruolarsi nell'esercito di Carlo V, ma la sua carriera militare è breve. Successivamente si dedica al vagabondaggio, guadagnandosi da vivere prima come bracciante e poi come venditore ambulante. Stabilitosi infine a Granada apre una piccola libreria. Proprio qui si verificherà l'episodio che gli cambierà per sempre la vita; a Granada, infatti, assiste alla predica di San Giovanni d'Avila, le cui parole hanno un effetto così forte ed inaudito su di lui che decide di abbandonare tutto, di vendere il suo negozio e iniziare a mendicare per le strade della città, punendosi pubblicamente per i propri peccati. Viene, per questo, considerato pazzo e condotto presso l'Ospedale Reale dove scopre le condizioni disumane dei malati: gli infermi subiscono le torture più atroci, vengono abbandonati a sè stessi e lasciati sprofondare nel buio della solitudine. Questa esperienza però non lo abbatte, ma anzi gli dà la forza per intraprendere la sua missione. Dimesso Scultura in legno, San Giovanni di Dio dall'ospedale è mosso da un solo pensiero: quello di riuscire ad alleviare le pene dei malati e dei poveri e di garantargli quella serenità di spirito che è necessaria per la guarigione del corpo. Nel 1547, a Golomez, apre un grande ospedale, con spazi separati a seconda delle diverse necessità dei pazienti, tanto da essere considerato il padre dell'Ospedale Moderno. Sempre in quell'anno gli viene conferito l'abito religioso e viene consacrato "Giovanni di 40 |

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Dio". A lui si deve la fondazione dell'Ordine dei Fatebenefratelli, il cui nome risede nel motto che egli soleva ripetere: "Fate bene fratelli, a voi stessi per amor di Dio". Ad oggi, l'Ordine è attivo in tutto il mondo, contando molteplici strutture sanitarie. Fra queste, è presente nel terriotorio Pavese, a Trivolzio, una delle perle di maggior eccellenza: la Residenza Sanitaria Assistenziale "San Riccardo Pampuri" che porta il nome del Santo pavese entrato a far parte dei Fatebenefratelli nel 1927 e che è stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1981 per la sua vita spesa a favore dei malati. Le storie di Giovanni Paolo II e della Residenza si intrecceranno nella XXII Giornata Mondiale del Malato, istituita proprio dal Papa nel 1992 e che la Diocesi Pavese celebrerà quest'anno presso la RSA San Riccardo Pampuri. Nella lettera al Cardinale Angelini per l'istituzione di questa giornata, Giovanni Paolo II scrive: "La celebrazione annuale della «Giornata

Mondiale del Malato» ha quindi lo scopo manifesto di sensibilizzare il Popolo di Dio e, di conseguenza, le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi; di aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto su quello soprannaturale, la sofferenza." Questo è esattamente l'animo su cui si fonda la RSA di Trivolzio, la quale non vuole limitarsi alla sola assistenza sanitaria del paziente, ma vuole garantire anche assistenza spirituale, fornendo una pluralità e qualità di servizi che permettono ai pazienti di vivere la loro degenza nella massima serenità, assolvendo a quei doveri che Giovanni Paolo II invoca nella sua lettera. Proprio per tale ragione il prossimo 11 Febbraio la Diocesi di Pavia celebrerà la XXII Giornata Mondiale del Malato a Trivolzio, presso la RSA San Riccardo Pampuri, dove si terrà la Santa Messa presieduta da Mons. Vescovo. Giovanni Giudici.

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Tortelli, chiacchere, bomboloni, sono l’imperativo del Carnevale Anche simbolicamente non esiste festa più frammentaria del Carnevale, tante maschere diverse, tante usanze diverse, tante tradizioni, ma frittelle sempre e per tutti. Che si chiamino chiacchere o zippulas, risulen o frappe il significato è identico: gustare il carnevale rispolverando immancabili tradizioni. Ogni regione festeggia questa ricorrenza con un suo dolce caratteristico, ma, all’interno di ogni regione, ogni città o paese ha la sua variante, però in ogni famiglia vige “la ricetta”, quella segreta, quella tramandata gelosamente da madre in figlia. A Carnevale, si sa, oltre ad essere permesso qualsiasi scherzo, è anche concessa una certa libertà alla dieta: i grandi sacrifici riprenderanno in Quaresima! Psicologicamente a Carnevale si “mollano le redini”: pochi giorni di follia collettiva, di travestimenti, botti, risa, allegria e divertimenti. Una vera festa per lo spirito, che ci induce a tralasciare le inibizioni dietetiche, e a tornare bambini, soddisfacendo i rimpianti, davanti a un piatto di frittelle… 42 |

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BOMBOLONI alla crema Sciogliere g 50 di lievito di birra in g 200 di latte tiepido, con g 35 di zucchero e un pizzico di sale. Versare tutto in una ciotola ed impastare con g 500 di farina. Unire la scorza grattuggiata di un limone, una bustina di vanillina, g 80 di burro fuso e 5 tuorli. Impastare e fare lievitare per 2 ore. Sgonfiare la pasta e ricavare tanti dischi. Farli lievitare ancora per 60’, friggere nell’olio a 170°. Farcirli di crema pasticcera e servire spolverizzati di zucchero a velo.


CHIACCHERE

cicerchiata

Mettere in una ciotola 350 g di farina setacciata insieme con un terzo di lievito in polvere, un pizzico di sale, la vanillina e 80 g di zucchero; unirvi 3 tuorli, 70 g di burro fuso e freddo. Lavorare l’impasto su una spianatoia finché sarà ben liscio. Lasciarlo riposare e stendere con la macchina per fare la pasta ricavando tante sfoglie. Con la rotella dentellata tagliare le strisce in rettangoli di circa 6/7 cm, e praticate al loro interno altri due tagli senza arrivare fino in fondo. Friggere in olio bollente (175°) a poco alla volta, appena dorate, toglierle dall’olio e sgocciolarle bene. Appena fredde spolverizzare con zucchero a velo.

Versare sulla spianatoia g 250 di farina, fare la fontana e nel mezzo rompere tre uova, aggiungere due cucchiaiate di olio di oliva, due di liquore all’anice e la scorza grattuggiata di mezzo limone. Impastare finché la pasta sarà morbida e omogenea. Dividetela a pezzetti e sfilarla in rotolini di circa 1 cm diametro, poi tagliare questi a tocchetti lunghi poco più di 1 cm. Friggerli in olio ben caldo tuffandoli poco alla volta ed estrarli quando saranno dorati. Scaldare in una larga casseruola g 500 di miele diluendolo con il succo di mezzo limone, togliere dal fuoco e versarvi gli gnocchetti, e a piacere frutta candita a pezzettini. Mescolare bene il tutto e versare su un piatto creando una montagnola. Decorare con anicini colorati.

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La finestra sulla mente

Stalking: conoscerlo per difendersi di Gaia Vicenzi Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

La sindrome del molestatore assillante è un insieme di comportamenti importuni, caratterizzati da telefonate, sms, regali oppure tentativi di ristabilire una relazione interrotta o ancora spaventare, punire, controllare la vittima con pedinamenti, minacce, aggressioni, fino ad arrivare allo stupro o all'omicidio. Quindi rientra in una vera e propria "violazione della libertà personale". (M. Lattanzi, G. Oddi 2001) Le motivazioni che guidano lo stalker nelle persecuzioni possono essere: •• desiderio di potere e di controllo •• paura di essere abbandonato (molestia con esordio successivo alla rottura di una relazione) •• patologia mentale grave (raro), caratterizzata da stile di relazione instabile, odio e desiderio di vendetta verso la vittima, con potenziali comportamenti violenti. Lo stalker non necessariamente, dunque, deve avere un comportamento esplicitamente violento. Il suo modo di molestare può correre anche attraverso un’intrusività emotiva, comunicando costantemente i propri sentimenti bisogni, desideri, e instillando nell’altro il senso di colpa di essere 44 |

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contemporaneamente la causa della sua sofferenza ma anche l’unica possibile risoluzione alla stessa. Un secondo modo utilizzato dallo stalker per agire un controllo sulla vittima è quello dei contatti, siano essi indiretti (es. pedinando, sorvegliando…) o diretti (es. visite sotto casa, al posto di lavoro, minacciando…). Sono state definite cinque tipologie di stalker: il risentito, il bisognoso di affetto, il corteggiatore incompetente, il respinto e il predatore (vd. http://www.albanesi.it/Psicologia/stalking.htm). Per definire lo stalking è necessario che il comportamento abbia una certa durata (minimo un mese) e che sia reiterato (minimo 10 episodi).


La finestra sulla mente La maggioranza delle vittime sono donne e nel 55% dei casi i molestatori uomini sono ex-partner, attuali compagni o colleghi di lavoro. Le professioni più a rischio sono quelle di medici, psicologi, psichiatri e infermieri, che – per il proprio lavoro- entrano in contatto più umanamente con lo stalker e da questo fraintese per la loro attenzione. Questo perché lo stalker è, in genere, una persona che annovera una storia di sofferenza, rifiuto o abbandono fin dall’infanzia. è un soggetto che non ha avuto da bambino quell’affetto e quell’attenzione di cui aveva bisogno e che, quindi, cerca costantemente di colmare le sue lacune affettive per ottenere l’amore che non ha mai ricevuto. Chi è vittima di stalking percepirà un costante senso di fastidio e paura, vivendo in un continuo stato di allerta, in attesa che da un momento all’altro il suo persecutore mandi un segnale della sua presenza nascosta. Le ricerche hanno dimostrato come, tra le vittime, via sia un significativo aumento dell’ansia, una maggior propensione all’alcol e al tabacco e una maggior probabilità di sviluppare un disturbo post traumatico da stress. La vittima che chiede continuamente al molestatore di essere lasciata in pace, che modifica le sue abitudini per evitarlo, che non parla ad altri del suo problema ma, anzi, dagli altri si isola, rinforza i comportamenti dello stalker, dandogli importanza e attenzione, ovvero ciò che lo stesso stalker ricerca. Il primo sportello antistalking è stato aperto nel 2007 ma è solo dal Febbraio 2009 che è stato introdotto nel codice penale l’articolo che prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi minaccia o molesta in modo reiterato qualcuno causandogli ansia o paura per la propria incolumità e

costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita. E’ opportuno quindi che la vittima rimandi al suo persecutore la presenza di un reato, senza ricercare con lui un dialogo ma facendo ben intendere che verranno utilizzate contro di lui tutte le informazioni che si possiedono, informazioni che si stanno conservando (mail, lettere, sms, doni, messaggi in segreteria telefonica, etc). Cedesi quote societarie Dal 50 al 100xcento di attività di bar, ristò, disco. Caratteristico, direttamente affacciato sul fiume con locale estivo di 800/1000 mt più locale interno di 600 mt. Locale polivalente adibito a bar più ristorante più disco con palco x musica live da vedereeee. Tel. +39 3398021688


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parole dimenticate e curiosita’ linguistiche la più intima ricchezza della lingua italiana

PAROLE desuete ÁÁ Ancillare [an-cil-là-re] agg. Che è in

ÁÁ

ÁÁ

relazione al terime ancella, inteso nel senso di serva, domestica. (ling.) che è di supporto, propedeutico, serve, aiuta ad es. l’apprendimento di qualcosa. Obnubilare [ob-nu-bi-là-re] v. (obnùbilo ecc.) Offuscare qualcuno; indebolire la capacità di vedere o di comprendere; confondere; rendere caotico. Ringalluzzire [rin-gal-luz-zì-re] v. (ringalluzzisco, ringalluzzisci ecc.) v.tr. [sogg-v-arg] Far diventare qualcuno vivace e allegro come un galletto v.intr. (aus. essere) [sogg-v] Diventare più sicuro di sé,

ÁÁ ÁÁ

più baldanzosoringalluzzirsi v.rifl. [sogg-v] Acquistare baldanza. Sciamannato [scia-man-nà-to] agg. sciatto, disordinato. Stocastico [sto-cà-sti-co] agg. (pl. m. -ci; f. -ca, pl. -che) STAT Probabilistico, attinente al calcolo delle probabilità; MAT Processo stocastico, modello matematico basato sulle leggi della probabilità, in grado di schematizzare l’evoluzione di un sistema che si modifica in modo non deterministico, a caso; MUS Musica stocastica, elaborata sulla base di funzioni matematiche probabilistiche.

curiosità linguistiche ÁÁ Lupus in fabula Attualmente questo detto significa l'arrivo di una persona della quale si stava parlando; originariamente stava a significare l'arrivo di una persona che ci impedisce di parlare su un certo argomento. Questo perché nelle antiche favole si parlava sempre del lupo come di animale pericolosissimo; si diceva che la sua presenza togliesse la parola agli uomini, facendoli ammutolire dallo spavento. Corrisponde a Parli del diavolo, e spuntano le corna.

ÁÁ Mangiare la foglia In origine l'espressione era "aver mangiato la foglia" con il significato di 'capire al volo'; intendere prontamente il senso del discorso; capire subito le intenzioni altrui. Fra le tante spiegazioni, quella che dà Ugo Enrico Paoli sembra la più convincente. Egli considera la foglia come un collettivo: più foglie che si fanno mangiare agli animali vaccini. Questi si dividono in due gruppi: i lattanti che prendono il nutrimento dalla poppa materna e le bestie adulte che hanno già cominciato a mangiare la ... foglia. Secondo il Paoli, quindi, il senso pratico del mondo contadino ha associato alla locuzione "aver mangiato la foglia" il concetto di saggezza.

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I PUNTI DI DISTRIBUZIONE PAVIA BAR LANTERNA VIA SAN GIOVANNINO 23/25 BierHaus VIA SAN GIOVANNINO 9 BAR VIER VIA SAN PAOLO 19/21 PASTICCERIA BORDONI VIA SAN PAOLO 5 BAR LA DOLCE SOSTA VIA PARCO VECCHIO 19 CARREFOUR LA TORRETTA VIA TORRETTA 1 PALESTRA L’ARTE DEL MOVIME VIA CASSANI 7 BAR FORTE VIA VIGENTINA 20 BUFFETTI VIA VIGENTINA 14/f PUB OLD WILD WEST VIA VIGENTINA 1 BENZINAIO ENI VIA TASSO 4 HAYASHI Via Bandello, 4 BAR GIALLO VIA GILARDELLI BAR LO SPUNTINO VIA OLEVANO 2 BAR TRATTORIA IOLANDA VIA RISMONDO 56 BAR BIJLIA COFFEE AND FOOD VIA BRAMBILLA 70 C PIZZA LEGGERA VIA BRAMBILLA 70 BAR MAXI VIA DAMIANO CHIESA INPS V.LE CESARE BATTISTI 25 BAR MINERVA P.LE MINERVA BAR GRAN CAFFE’ V.LE CESARE BATTISTI 1 MINERVA PANETTERIA PANE E RISO VIA MANZONI BAR LIBERTY V.LE LIBERTA’ 51 BENZINAIO IP VIA BRAMANTE PALESTRA HAPPY FIT VIA BRAMANTE 15 BAR MORETTI VIA DEI MILLE 214 BAR TABACCHI DABBENE VIA DEI MILLE 36 BAR LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR IL PONTE P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. GELATERIA PANNA E CIOCCOLATO P.LE PONTE TICINO-PONTE COP. BAR ARTE E CAFFE’ S. PIETRO IN VERZOLO 19 BAR HARRY’S V.LE CREMONA 142 EDICOLA VIA PASTRENGO BAR CAMPARI V.LE CAMPARI 44

BAR PAUSA CAFFE’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO FARMACIA DEL BO’ P.ZZA EMANUELE FILIBERTO BAR PANE E SALAME C.SO CARLO ALBERTO 72 BAR DEL TURISTA C.SO CARLO ALBERTO 28 CAFFE’ ANNABELLA STRADA NUOVA 2 BAR GUSMAROLI STRADA NUOVA 128 NEW STREET BAR STRADA NUOVA 29 CAFFE’ DEL TEATRO STRADA NUOVA 75 TAVERNA ABBIGLIAMENTO STRADA NUOVA VIGONI PASTICCERIA STRADA NUOVA BAR CRISTAL VIA XX SETTEMBRE 50 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 52 CINEMA POLITEAMA C.SO CAVOUR Caffè Milani C.SO CAVOUR 30/G BAR CAFFE’ KOBAN P.ZZA DUOMO 9 BAR MERCATO IPOGEO P.ZZA DELLA VITTORIA CAFFè DUBLINO C.SO CAIROLI 24/A BAR BORDONI VIA BORDONI 26 CAFFE’ TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3 BAR L’ALTRO VERSO C.SO MAZZINI 20 BAR AUGUSTUS P.ZZA DEL MUNICIPIO BAR GERRY P.ZZA DEL MUNICIPIO 1 ASL C.SO GARIBALDI BAR SAN SIRO C.SO GARIBALDI TABACCHI 72 C.SO GARIBALDI 72 BAR ITALIA C.SO GARIBALDI 31 BAR AMBARABAR C.SO GARIBALDI 70 GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40 ASL V.LE INDIPENDENZA 3 BAR SOPHIE V.LE INDIPENDENZA BAR CASTELLO P.ZZA EMANUELE FILIBERTO CAFFE’ PETRARCA VIA MATTEOTTI 28 F.LLI CARRARA VIA XX SETTEMBRE 42/a CLINICA MONDINO VIA MONDINO 2 FONDAZIONE MAUGERI VIA MAUGERI 4 MC Donald’s VIA BRAMBILLA CASAVIVA VIA GIUSEPPE PIERMARINI

BELGIOIOSO LATTERIA SAN GIORGIO VIA GARIBALDI 42 BAR BABYLON VIA UGO DOZZIO 5/7 BENZINAIO ESSO V.LE DANTE 8 BAR CARREFOR MARKET V.LE DANTE 38 SILVY BAR P.ZZA VITT. VENETO 8 BAR LO STORICO LONDRA P.ZZA VITTORIO VENETO 14 ACI BELGIOIOSO VIA GARIBALDI 23

SAN GENESIO ED UNITI F.LLI CARRARA VIA PORTA PESCARINA 62 HOLLYWOOD CAFè Via enrico fermi 5

SAN MARTINO SICCOMARIO BAR SPORT VIA GRAVELLONE 41 COMUNE VIA ROMA 1 BAR Q8 E BENZINAIO VIA TURATI 31 BAR LA PIAZZETTA CENTRO COMM. OTTAGONI CENTRO LE CASCATE VIA DELLA STAZIONE MC DONALD’S C/O CENTRO COMM.LE BENNET DUCA’S PARRUCCHIERI C/O CENTRO COMM.LE BENNET GRILLANDIA VIA TURATI 30 BRICO OK VIA PIEMONTE 14

CAVA MANARA PIZZERIA IL BUUS DEL RAT VIA GARIBALDI 2 BAR CAMPANA VIA GRAMSCI 38 ACI VIA XXV APRILE 22

BRONI BAR COMMERCIO VIA EMILIA BAR L’INCONTRO VIA EMILIA 352 PISCINA COMUNALE VIA CONTARDO FERRINI BAR CAFFE’ FENICE VIA MARCONI 20 B

STRADELLA CAFFE’ GARIBALDI P.ZZA TRIESTE 13 BAR GRAPHI’ P.ZZA TRIESTE 21 BAR CASA DEL CAFFE’ P.ZZA TRIESTE BAR CONCORDIA P.ZZA TRIESTE 6 BAR GOLDEN BLACK VIA TRENTO

DRINK PUB VIA C. BATTISTI BAR ALTERNATIVE VIA C. BATTISTI 24 CAFFE’ AI GIARDINI VIA C. BATTISTI 1 BAR CAFFE’ TEATRO C.SO XXVI APRILE 5 MB P.zza V. Veneto 24

CASTEGGIO BAR CAESAR VIA ROMA REVE CAFFE’ VIA ROMA MB Via Emilia 46

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA BENZINAIO SHELL VIA CASTEEGGIO 42

VOGHERA ANTICA TRATTORIA LOMBARDIA C.SO XXVI MARZO 139 BAR BON BON C.SO XXVI MARZO COMUNE C.SO ROSSELLI ASM C.SO ROSSELLI BLUE BAR VIA XX SETTEMBRE 7 CAFFE’ DE PRETIS VIA DE PRETIS 23 BAR CERVINIA P.ZZA MEARDI ANG. EMILIA INVIDIA CAFFE’ P.ZZA F.LLI BANDIERA BAR LIGURE C.SO 27 MARZO BAR CRISTALLO VIA GABETTA VICINO DUOMO CAFFE’ INDIPENDENZA V.LE INDIPENDENZA 30 BAR MATTEOTTI VIA MATTEOTTI 61 BAR ESPRESSO ITALIANO TAB. VIA CARLO EMANUELE 28 GELATERIA IL CAPRICCIO VIA XX SETTEMBRE 52 LOCANDA DELLE FATE VIA RINO BALLADORE 23 BENZINAIO P.LE QUARLERI NATURALPAN VIA EMILIA 176

SANNAZZARO DE BURGONDI COMUNE VIA CAVOUR 18 RAMPI LUCIA TABACCHERIA VIA PIAVE 17 SOLE LUNA CAFFE’ VIA CAIROLI 25 CAFFE’ MAGNOLIA VIA MAZZINI 36

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GARLASCO EDICOLA PAZZI GIANFRANCO VIA BOZZOLA 13 COMUNE DI GARLASCO P.ZZA DELLA REPUBBLICA BAR COMMERCIO P.ZZA REPUBBLICA 2 BLUE BAR CAFFE’ C.SO CAVOUR 38 TORTUGA CAFE’ C.SO CAVOUR 132 BAR CAVOUR VIA CAVOUR 17 LAZZARONI ABBIGLIAMENTO VIA L. DA VINCI BAR LO SCOGLIO VIA L. DA VINCI 47

VIGEVANO COMUNE V.LE CESARE BATTISTI 6 TABACCHERIA OSCAR P.ZZA DUCALE 33 FELTRINELLI LIBRERIA P.ZZA DUCALE 33 BAR TABACCHI VIA P. C. DECEMBRIO 21 BAR STAZIONE FS P.ZZA STAZIONE LA NUOVA CAFFETTERIA C.SO PAVIA 62 BAR OMBELICO C.SO PAVIA 23 BIRIMBAO VIA ROCCA VECCHIA 1 GOLD RIVER CAFE’ VIA ROCCA VECCHIA 1 KIB FUN BAR VIA ROCCA VECCHIA 1/9 BAR CUBE P.ZZA SANT AMBROGIO 2 BAR CAFFE’ PORTA MOKA VIA DECEMBRIO 1 RISTORANTE ROCOCO’ VIA XX SETTEMBRE PASTICCERIA COLOMBO P.ZZA DUCALE 40 PASTICCERIA VILLANI C.SO PAVIA 75b DUCAS PARRUCCHIERI C/O CENTRO COMMERCIALE IL DUCALE V.LE INDUSTRIA 225


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